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Good News - Luglio14

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22AGROGIUGLIANESE

a cura di Domenico Ciccarelli

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IL MARE (NON) BAGNA GIUGLIANO

Il mare non bagna Napoli è il titolo della raccolta di novelle del 1953 di Anna Maria Ortese, vagabonda d’Italia, che a Napoli ci ha vissuto per più di vent’anni e che la fece conoscere al grande pubblico, ma che le provocò anche l’ingiusta accusa di antinapoletanità. Accusa che la costrinse ad abbandonare fisicamente la città che tanto amava, per quanto il mare fosse davvero lontano dalla città che lei raccontava, e quel popolo che lei amava pensava che il suo grido di dolore e denuncia volesse solo denigrare la città e i napoletani. “Una miseria senza più forma, silenziosa come un ragno, disfaceva e rinnovava a modo suo quei miseri tessuti, invischiando sempre più gli strati minimi della plebe, che qui è regina. […] Qui, il mare non bagnava Napoli. Ero sicura che nessuno lo avesse visto, e lo ricordava.” (da “La città involontaria”). Anche a Giugliano c’è il mare, ma pare che nessuno lo possa vedere (la vista mare è impedita da un muro di chilometri che recinta il lidi di Licola e Varcaturo, anche se una delibera comunale ne ha ordinato l’abbattimento) e da più di 30 anni nessuno più lo possa ricordare. Giugliano, come la Napoli del dopoguerra, sembra non interessarsi alle sue bellezze naturali e, come in quella Napoli ancora distrutta dai bombardamenti, si arriva alla zona costiera e al mare attraversando chilometri di “bellezza” diroccata, dissestata, disordinata. Una bellezza totalmente anarchica. Il ritratto della città di Napoli che emerge dalle novelle della Ortese non lascia scampo, si tratta di un groviglio infernale di vicoli senza luce, bassifondi cittadini e bassifondi spirituali della gente che li abita (“larve” sono più volte definiti, neanche persone), una realtà inguardabile se non attraverso una patina onirica che cela l’orrore. Come l’orrore del popolo giuglianese che non si è mai importato di guardare oltre quel muro che celava la bruttezza di un mare inquinato, che batteva su una della più belle coste d’Italia, con una spiaggia da far invidia a quelle californiane, già teatro degli antichi

23IL MARE GIUGLIANESE TORNA BALNEABILE

di Francesco Parisifasti della Cuma greca e poi romana distante solo pochi chilometri da Licola. Già, perché da 30 anni quel mare del litorale giuglianese è dichiarato non balneabile, a causa del pessimo funzionamento che in tutti questi anni ha caratterizzato il depuratore di Cuma, grazie ad una gestione non professionale, a dipendenti dediti al malaffare, ad una capacità di depurare realmente le acque “sporche” dimensionata sulla popolazione di 30 anni fa. Solo che in tutti questi anni la popolazione, con i suoi prodotti di scarto, è aumentata a dismisura, al punto che il depuratore funziona, quando funziona, a riempimento, e quindi il liquame che non riesce a trattare viene sversato tale e quale in mare. Questa la situazione fino al 2009, quando una denuncia alla Procura della Repubblica – depositata da Trinchillo presidente provinciale FIPE e patron di uno dei lidi più importanti e quindi danneggiati del litorale, produce l’effetto positivo, quasi insperato e mai nemmeno immaginato da una popolazione (larvale) che dava per scontato che il depuratore non potesse funzionare. Infatti, a seguito della denuncia vengono sostituiti alcuni dipendenti del depuratore e fatto i necessari aggiustamenti affinché non continuasse più ad immettere almeno batteri inquinanti nel mare di Licola (e non solo). Di conseguenza dai controlli Arpac che vengono eseguiti entro dicembre di ogni anno risulta già dal 2010 che il mare è batteriologicamente sano. Dopo il lungo periodo di non balneabilità e per effetto della legge per la quale i comuni sono tenuti a fare controlli annuali entro il mese di maggio, cosa che a Giugliano non è stata fatta in questi 4 anni, finalmente la delibera del comune per la balneabilità arriva, appena 3 giorni dopo che il suddetto Presidente FIPE ha denunciato anche il comune per inadempienza. Si risolve in questo modo quel paradosso tutto nostrano che consentiva solo a metà della spiaggia del lido di Trinchillo (quella facente capo al comune di Castelvolturno) di essere attrezzata a ricevere i bagnati, mentre l’altra metà facente capo al comune di Giugliano non lo poteva essere. La buona notizia è arrivata: anche il litorale giuglianese è finalmente balneabile, si dovrebbero sbloccare così tutti i lidi che insistono sul lato sud di Varcaturo, grazie all’interessamento del cittadino Trinchillo, che ha dimostrato senso civico oltre che interesse imprenditoriale. Ma c’è da chiedersi se la buona notizia è veramente tale per tutti i bagnanti, o solo per i gestori dei lidi (che probabilmente in quel mare non si bagneranno mai) e del loro pur importante indotto economico, o se invece la vera buona notizia deve ancora arrivare: inaugurare depuratori di ultima generazione efficaci e in grado di depurare tutti gli sversamenti che da ormai troppo tempo danno un colore quantomeno sospetto al mare di Licola. Oggi quello che bagna Giugliano non sembra neanche mare. Sarebbe ora che la gente di qui lo pretendesse davvero il suo mare. Buona estate a tutti.

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GIUGNO GIOVANI: Se Maggio è stato il mese dedicato all’arte e alla cultura, il tema principe del Giugno made in Naples è quello della gioventù. Per promuovere il protagonismo giovanile nelle politiche di sviluppo culturale e turistico della città, il Giugno dei Giovani, per volontà dell’Assessorato ai giovani, creatività e innovazione, e dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo, diventa un appuntamento annuale, proprio come il Maggio dei monumenti. “Giugno Giovani è un insieme di eventi, progetti e percorsi che hanno come scopo quello di intrattenere, formare e valorizzare la gioventù napoletana.” ci illustra l’assessore Alessandra Clemente - “Gli eventi presenti nel calendario abbracciano ogni tema, dalla cultura allo sport,

dal divertimento alla responsabilità sociale, il tutto inserito in quella splendida cornice che è Napoli.”

“Giugno Giovani va in un’unica direzione: portare le Politiche Giovanili al centro dell’interesse istituzionale. In particolare abbiamo voluto rafforzare le linee ministeriali “Diritto al Futuro”: lavoro, impresa, accesso al credito; avviare percorsi formativi nei mestieri della comunicazione e valorizzare la creatività urbana. Non a caso la valorizzazione della creatività giovanile napoletana è l’obiettivo principale, volta soprattutto alla promozione dell’associazionismo giovanile, visto che ogni iniziativa è stata organizzata e promossa da giovani per i giovani. Altro punto fermo del programma è stato la presenza di numerosi corsi formativi che hanno toccato vari rami, dalla comunicazione all’impresa, dall’artigianato alla valorizzazione dei linguaggi visivi ed artistici, chiaro segno della volontà di formare e qualificare con professionalità ed entusiasmo i giovani napoletani. Il tutto senza dimenticare l’attrattiva principale, quella del divertimento, con eventi musicali entrati a far parte della movida napoletana.”Grande successo per l’UMF University Music Festival tenutosi all’Arenile di Bagnoli organizzato dalla comunità universitaria della Federico II: musica e cultura, tavole rotonde con docenti, professionisti e artisti internazionali. La gioventù non è solo sinonimo di studio e divertimento ma anche di responsabilità sociale e passione per la propria terra, infatti numerosi sono stati gli appuntamenti a sfondo sociale, che hanno visto numerosi giovani impegnarsi per la promozione di valori quali la legalità, l’integrazione e la tutela della diversità. Insomma il giugno napoletano ha visto i giovani protagonisti, che adesso potranno prendere spunto per non accontentarsi di un solo mese l’anno.

NAPOLI DEI GIOVANI

di Gaetano Bonelli

Dopo un lungo travaglio ed accese discussioni, adesso l’istituzione dell’area metropolitana è legge dello Stato. Una realtà che a dir il vero, come spesso avviene, prima che fosse sancita dal punto di vista legislativo, era in essere già da tempo sotto l’aspetto urbanistico e demografico. Quella di Napoli, con i suoi tre milioni e cinquecentomila abitanti, rappresenta dopo la Capitale, l’area metropolitana più grande d’Italia. Un primato che fa emergere in tutta la sua scottante e cruda realtà, le emergenze di carattere infrastrutturale alle quali si dovrà una volta e per tutte, far fronte. In tal senso, l’istituzione dell’area metropolitana, potrà rappresentare una risposta adeguata affinché si metta mano, grazie all’ausilio del nuovo assetto normativo ed istituzionale, alle incongruenze ed ai guasti commessi negli ultimi decenni. Occorre altresì tener conto che l’Italia è da sempre, il luogo dove sono nati ed hanno proliferato i Comuni, dove la logica localistica, lo spirito del campanile, ha avuto la sua importanza più che altrove per evidenti ragioni storiche, culturali e di carattere politico. Al fine di non generare un corpo che risulti essere estraneo dalla realtà e quindi non gradito, è fondamentale dar vita contestualmente all’aspetto burocratico, normativo ed istituzionale, necessario per predisporre le procedure in termini di operatività affinché il nuovo organismo Istituzionale passi alla fase attuativa, valorizzare tutte le peculiarità e le risorse culturali che rappresentano i motivi d’orgoglio delle varie comunità, che dovranno rappresentare il valore aggiunto, l’eccellenza e la vera ricchezza dell’area metropolitana tutta. In altri termini, sulla scorta e grazie all’esperienza patita all’indomani dell’adesione alla Comunità Europea, allorquando si è provveduto a realizzare l’Europa delle regole e della moneta, in luogo dell’Europa della Cultura, occorre almeno contestualmente porre l’accento sulle risorse culturali per dare un’anima al progetto di accorpamento che diversamente verrebbe visto come una mera fusione tendente a svilire ed a mortificare le nobili e millenarie preesistenze ed autonomie delle quali, a giusta ragione, ogni comunità si dice fiera e gelosa custode delle stesse. Così facendo, non si attuerà una riforma che suonerebbe come l’ennesima ingerenza calata dall’alto, ma si ottimizzeranno risorse e strategie, allo scopo di poter valorizzare finalmente l’ingente ed irripetibile patrimonio demo-etno–antropologico. Con l’istituzione della Città metropolitana, si dovrà in altri termini, saper andare al di là dei ristretti confini municipalistici, ragionare in maniera corale e sinergica. Non sarà più logico, pena il vanificare la nascita del nuovo organismo istituzionale, ingolfare la città di Napoli di centri operativi ed infrastrutture, che per logica di decongestione e di decentramento, dovranno al contrario sempre più essere trasferite nell’ambito della cinta urbana, affinché la stessa assuma un ruolo altro, possa trarre spunti per dar vita ad una riqualificazione e non sia più considerata area periferica. Puntare sulle matrici culturali, elemento straordinario di coagulo ed occasione ineguagliabile, affinché facendo leva su un sano orgoglio civico, si risvegli quel senso d’appartenenza che sembra essere sopito e s’inneschi un percorso nuovo che dia vita ad azioni vivifiche, grazie alle quali sarà possibile intraprendere la strada del riscatto e della rinascita di grosse aree urbane a torto neglette, e che al contrario, dovranno rappresentare il punto di forza, l’occasione irripetibile ed imperdibile, per poter riscrivere la storia di ambiti territoriali un tempo considerati di pregio, e che invece da troppi lustri sono sinonimo di degrado.

NAPOLI È CITTÀ METROPOLITANA

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PROVIAMOA RIFLETTERE

Dare una seconda possibilità a chi ha sbagliato, offrire nuove opportunità ed educare al bello ragazzi che avevano fatto una scelta di vita sbagliata. Questi sono gli scopi che hanno mosso l’associazione “Let’s Think” nella realizzazione di “Proviamo a riflettere”, 14° tappa del progetto itinerante “Oltre i Muri”. Il progetto consiste in un percorso formativo artistico rivolto ai minori a rischio di devianza, finalizzato alla socializzazione e alla formazione lavorativa. 5 minori sottoposti a procedimento penale, di età compresa tra i 14 e 21 anni, hanno realizzato numerose opere d’arte, esprimendo i loro sogni e sentimenti su tela, sotto la guida di Marco Matta, un giovane artista napoletano che davvero meriterebbe più attenzione.Dopo gli studi artistici, infatti, ha perfezionato le tecniche dell’incisione, della pittura murale e della fotografia, affiancando ad esse una produzione digitale. Sperimentatore appassionato di action painting si esibisce in performance con sottofondi musicali, collaborando con eventi e rassegne di arte contemporanea. Vive e lavora a Napoli, dove dedica studio e sperimentazione alla pittura e ai nuovi linguaggi creativi. “È stato un successo importante, i risultati si sono visti sia da un punto di vista artistico che sotto l’aspetto umano” - ci spiega il direttore artistico del progetto Marco Matta - “I ragazzi hanno imparato molto dai noi, così come noi da loro. Forse per la prima volta hanno capito cos’è davvero

la bellezza e che possono crearla nella loro vita. Attraverso l’arte hanno tirato fuori il meglio di se e vi posso assicurare che in molti hanno pensato che questi lavori fossero stati realizzati da artisti professionisti” Le opere sono state esposte durante l’evento finale del progetto, tenutosi il 19 Giugno presso il centro di giustizia minorile di Napoli. Il presidente dell’associazione Gianluca Di Maro ha spiegato le finalità del progetto e il percorso attraverso cui i ragazzi, guidati da educatori esperti, hanno trasformato le loro emozioni in arte. Intervenuta al convegno la dott.ssa Anna Caserta, dirigente CGM:”Vogliamo sostenere questo tipo di attività e vogliamo che gli adolescenti che per sbaglio sono entrati nel circuito penale, possano fare i percorsi di tutti gli adolescenti, avere le stesse opportunità. Forse attraverso questi progetti riusciremo a comunicare di più con i nostri adolescenti e a capire meglio le loro esigenze”.Presente anche la dot.ssa Vincenza Abbondanza, direttrice dell’U.S.S.M. (ufficio servizi sociali minorenni):“Ritengo che arrivare all’educazione e alla socializzazione attraverso il bello sia altrettanto dignitoso che arrivarci attraverso i corsi di ceramica o di pizzeria e tutto il resto, quindi credo che i ragazzi abbiano avuto l’opportunità, e spero che la cosa si possa rinnovare, per crescere dentro, per arricchirsi, infatti credo che poter godere del bello, delle bellezze, dell’arte sia altamente educativo”.

200mila euro per finanziare le migliori 10 idee imprenditoriali e un corso formativo per aspiranti imprenditori. Questa la risposta dell’amministrazione cittadina alla voglia dei giovani napoletani di mettersi in gioco. Un piccolo finanziamento a fondo perduto, o meglio “guadagnato”, come dice l’assessore Alessandra Clemente, messo a bando dal Comune e soprattutto Up to Youth, un percorso gratuito di accompagnamento rivolto a giovani con meno di 35 anni che vogliono realizzare la prpria idea di imprese. Il seminario è stato realizzato da Micro Lab, in collaborazione con Per micro, con l’Assessorato ai Giovani del Comune di Napoli, Confartigianato e con il contributo di J.P.Morgan. Composto da tre lezioni, il percorso si rivolge a tutti i giovani napoletani che desiderano avviare un’attività d’impresa, ai quali viene offerta consulenza individuale e un accompagnamento professionale.La prima lezione, tenutasi il 18 Giugno, si concentra sull’avvio d’impresa, mentre tema centrale della seconda lezione è lo Start-up lab, tenutasi il 25 Giugno. Il percorso si è chiuso il 2 Luglio con la lezione “Credito per l’idea”.

NAPOLI: CORSI GRATUITI E FINANZIAMENTI PER ASPIRANTI IMPRENDITORI

di Gennaro Ciambriello

di Gennaro Ciambriello

Anna Caserta

Vincenza Abbondanza

Marco Matta

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Anche se l’associazione è nata nel 1988 con il nome di CENTRO OLIMPIA sotto la guida del prof. Cosimo Puzone, con lo scopo di poter dare agli alunni delle scuole elementari la possibilità di combattere i danni provocati dalla sedentarietà scolastica, migliorare la socializzazione, partecipare assiduamente allo sviluppo del dialogo educativo, attraverso esercitazioni Ludico – Sportive, che resero il Centro Olimpia unico nel suo genere rispettando integralmente i programmi e i regolamenti dettati dal CONI. A partire dal 1995, c’è la trasformazione del Centro Olimpia in Associazione Sportiva Dilettantistica “A.S.D. OLIMPIA” dove sarà prevalente l’aspetto agonistico della Pallavolo Maschile diretti dal presidente RAFFAELE PUZONE.Nel corso degli anni, la società ottiene con sacrificio e dedizione, ottimi risultati sia con la squadra maggiore che dal 2006 disputa il massimo campionato regionale come quello della serie “C”; sia con le giovanili portando i propri allievi in prima squadra.Nella stagione agonistica 2013/14, dopo tanti anni di sacrifici, la squadra guidata dal coach Sergio Calabrese e dal capitano Matteo Cicarelli, classificandosi al 2°posto con 58punti (21 vittorie e 3 sconfitte) conquista prima i play-off e poi la tanto attesa promozione nel campionato di SERIE “B2” NAZIONALE.

La soddisfazione più grande, afferma il presidente Raffaele Puzone, è stata quella di vedere i propri atleti, cresciuti nelle proprie giovanili, trionfare nel massimo campionato regionale attraverso superbe prestazioni, come quelle dell’opposto Sossio Del Prete (con una media di 20 punti a partita), del centrale Vincenzo Piccegna (decisivo nei momenti clou dei match), e sopratutto del libero Simone Piscopo che a soli 17 anni è stato eletto come miglior libero del girone. Lo scopo dell’”A.S.D. OLIMPIA” è quello di portare la pallavolo del nostro territorio, in pianta stabile, ad alti livelli nazionali e di aumentare in contemporanea i propri impegni nel sociale, cercando di sottrarre più ragazzi possibili dalle strade. Si ringrazia gli sponsor, per averci permesso di raggiungere un nostro scopo con la speranza che ci aiutino a raggiungere livelli sempre più elevati: ADR general contract; LA MAISON DE LA TENDA, DINAFLEX, ENFORMA functional center; MERLINO gas e carburanti; ECOCE; CONAD arzano;

La squadra:1°allenatore, SERGIO CALABRESE, 2°allenatore ANDREA PUZONE, palleggiatori: ANDREA MENNA – ROSARIO TESTA, schiacciatori: ANDREA DI GRAZIA – CICCARELLI MATTEO – PETRONE GIUSEPPE - GIOVANNI BOCCHINO – BRUNO PAGANO, centrali: VINCENZO PICCEGNA – FRANCESCO CECERE – CARMINE TESTA - opposti: SOSSIO DEL PRETE – GIACOMO DE VITO, liberi: FRANCESCO TAMBARO – SIMONE PISCOPO

CAMPIONATI CHE VERRANNO DISPUTATI NELL’ANNO SPORTIVO 2014/2015:SERIE “B2” NAZIONALE, SERIE “D” regionale1° DIVISIONE (femminile) 2° DIVISIONE (maschile)E TUTTE LE CATEGORIE GIOVANILI

Trascorsi oltre 6 mesi dal Decreto nulla è cambiato, nonostante le promesse delle autorità e l’invio dei militari. A testimoniarlo sono gli incessanti Roghi Tossici di Rifiuti Speciali documentati attraverso il portale www.laterradeifuochi.it. «Purtroppo la terra dei fuochi continua a bruciare! - scrive Angelo Ferrillo sul suo blog - Parliamo di un fenomeno criminale esteso che coinvolge maggiormente le province di Napoli e Caserta ma interessa anche il Vesuviano, l’Agro Nocerino-Sarnese, il Salernitano, l’Avellinese e il Beneventano. Vista l’inefficacia delle numerosissime denunce all’autorità giudiziaria e stanchi delle continue promesse, i residenti annunciano nuove mobilitazioni e minacciano scioperi fiscali. Bruciare rifiuti speciali a

scopo di smaltimento o riciclo illegale di metalli è una pratica criminale diffusa da tempo e si registra persino in altre regioni d’Italia di cui la Campania risulta la più colpita in assoluto.“Solo negli ultimi giorni -segnalandoli anche al 115- documentati dai residenti oltre una cinquantina di roghi dal fumo denso e nero che hanno appestato un’area estesa tra le province di Napoli e Caserta” spiega Angelo Ferrillo - Ciò senza contare quelli notturni difficilmente localizzabili e di cui si avverte esclusivamente il pesante fetore. È bene ribadire che i suddetti incendi non si riferiscono a Rifiuti Urbani prodotti nella abitazioni che pure esistono, bensì riguardano maggiormente scarti aziendali, imballaggi e simili prodotti da attività commerciali o piccole e medie imprese che operano a nero o in regime di elusione fiscale. Dai dati forniti dal Dipartimento Provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta e dal Dipartimento Provinciale ARPAC di Caserta si è evinto che oltre la metà dei rifiuti abbandonati è composta da rifiuti speciali per ben il 65%, pertanto è plausibile ipotizzare un maggiore coinvolgimento dello smaltimento dei rifiuti industriali piuttosto che quelli domestici. La proporzione tra rifiuti pericolosi e non pericolosi, invece ha portato a verificare che, mediamente, il 18% di rifiuti abbandonati è costituito da rifiuto pericoloso, mentre la rimanente parte è costituita da rifiuto non pericoloso. In Campania la pratica illegale degli incendi dei rifiuti deve essere contrastata con determinazione ed efficacia.

Questa la buona notizia confermata dalla Giornata di Studio Pandora tenutasi alla Città della Scienza il 25 giugno, organizzato da Task Force Pandora, il comitato scientifico volontario multidisciplinare, co-ordinato dalla dott.ssa Paola Dama, che si è offerto di raccogliere dati e stilare documenti sulla questione della Terra dei Fuochi.Nell’occasione si è trattato del tema, mostrando una visione globale dal punto di vista sociale, legale, med-ico, tecnico e scientifico con l’obiettivo di contrastare la dilagante disinformazione che ha danneggiato for-temente l’immagine del nostro territorio, deprimendo oltremodo anche le produzioni agricole.Si è ribadito che non c’è trasmigrazione tra terreni inquinati e prodotti agricoli: non c’è contiminazione! La speculazione e l’accanimento mediatico assulata-mente si. Sono intervenuti Il Dr. Antonio Lucisano del consorzio tutela mozzarella di bufala doc, il com-missario Mario De Biase, la polizia municipale di Ma-rano, i VVF (Vigili del fuoco) del comando provinciale di Caserta. Grazie a Pandora che ha potuto elaborare i dati forniti dai vvf, il sito PROMETEO, fermo al 2013, aggiornerà i dati al maggio del 2014. Un impegno

OLIMPIA VOLLEY ARZANO IN “B”UN SOGNO CHE SI REALIZZA

ANCORA ROGHI TOSSICI

I NOSTRI PRODOTTIAGRICOLI NON SONO CONTAMINATI

civico costante quello del comitato Pandora, che attraverso scienzati volontari e sinergie istituzionali vuole accelerare il processo di rinascita che ci ac-compagnerà nei prossimi anni.“In primis voglio ringra-ziare i relatori che donano con la loro competenza una informazione corretta e preziosa” spiega dott.ssa Paola Dama “Il percorso da fare è ancora lungo e pieno di ostacoli. Noi di Pandora non amiamo le polemiche ed i confronti personali, piuttosto non tol-leriamo il metodo superficiale e approssimativo che è stato usato fino a questo momento per affrontare questo problema. Il nostro gruppo vuole essere e rimanere superpartes ed indipendente mettendo a disposizione le proprie competenze.”

di Domenico Ciccarelli

di Domenico Ciccarelli

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