Green Marketing e Sostenibilità Ambientale- Il Caso IKEA

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Thesis on Environmental Sustainability in the Green marketing field, applied to the IKEA case study. University of Rome "Tor Vergata".

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    Universit degli Studi di Roma "Tor Vergata"

    Facolt di Economia

    Corso di laurea in

    Economia e management

    Tesi in Marketing

    "Green Marketing e sostenibilit ambientale:

    il caso IKEA"

    Anno accademico 2011/12

    Il Relatore

    Chiar.mo Prof. Gennaro Iasevoli

    Il laureando

    Andrea Zena

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    1

    A tutti coloro cheA tutti coloro cheA tutti coloro cheA tutti coloro che

    credono in me,credono in me,credono in me,credono in me,

    AndreaAndreaAndreaAndrea

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    Indice

    Introduzione........................................................................................................................... 4

    1. Sostenibilit ambientale nellimpresa............................................................................ 6

    1.1. Introduzione........................................................................................................... 61.2. Eco-sostenibilit .................................................................................................... 61.3. Il Green Marketing ................................................................................................ 8

    2. Il Marketing nellimpresa verde............................................................................... 11

    2.1. Introduzione......................................................................................................... 112.2. Il Green Marketing-mix....................................................................................... 112.3. Prodotti e servizi ecologici .................................................................................. 12

    2.4. Gli elementi fondamentali della comunicazione ................................................. 132.5. Ecolabel ...............................................................................................................152.6. Cos il Greenwashing ........................................................................................182.7. Linee guida della comunicazione ambientale...................................................... 212.8. Verde, pi verde, verdissimo............................................................................... 24

    3. Il caso aziendale IKEA................................................................................................ 31

    3.1. Introduzione......................................................................................................... 313.2. La missione di IKEA........................................................................................ 313.3. L eco-sostenibilit tra gli obiettivi aziendali...................................................... 32

    3.4. Come viene concretizzato il Green Marketing.................................................... 333.5. Possibili miglioramenti e soluzioni ..................................................................... 45

    Conclusioni.......................................................................................................................... 49

    Bibliografia.......................................................................................................................... 51

    Sitografia ............................................................................................................................. 51

    Indice delle figure

    Figura 1: Mappa della partecipazione al Protocollo di Kyoto............................................... 8

    Figura 2: Esempio di Ecolabel rappresentante il Fiore dell'Unione Europea...................... 15

    Figura 3: Esempi di ecolabel riconosciute in ambito internazionale................................... 18

    Figura 4: Esempio di Greenwashing in cui si lascia intendere che viaggiare in aereo abbia

    un impatto neutro sullambiente .......................................................................................... 20

    Figura 5: La matrice del Green Marketing di John Grant ................................................... 25

    Figura 6: Marchio IKEA, da notare come sia basato sui colori della bandiera svedese ..... 31

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    Figura 7: Immagine contenuta nel catalogo in cui viene ricordata limportanza per

    lambiente del famoso pacco piatto..................................................................................... 38

    Figura 8: Comunicazione green sul catalogo IKEA in cui vengono riportati dati,

    informazioni aggiuntive e gli stemmi delle organizzazioni con cui IKEA partecipa ai

    progetti ambientali............................................................................................................... 39

    Figura 9: Screenshot di un post su Facebook con l immagine di uno dei prodotti venduti

    per la raccolta differenziata, che coinvolge i clienti esortandoli a rispondere ad una

    semplice domanda ...............................................................................................................41

    Figura 10: Volantino in cui IKEA invita i clienti a fare di pi per lambiente, utilizzando

    un gioco di nomi: BILLY, infatti, il nome di una celebre libreria venduta dallimpresa

    svedese................................................................................................................................. 42Figura 11: Esempio di strategia B1 in cui IKEA utilizza unimmagine evocativa,

    descrivendo i materiali utilizzati per i propri prodotti e quali benefici apportano

    allambiente ......................................................................................................................... 43

    Figura 12: Matrice di Grant in cui vengono evidenziati i quadranti delle strategie adottate

    da IKEA............................................................................................................................... 44

    Figura 13: Screenshot del social catalogue di IKEA che veniva usato in precedenza. Le

    frecce rosse indicano le call to action utilizzate. .................................................................47

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    Introduzione

    Molti di noi sono sempre pi sensibili alle tematiche ambientali. Mezzi di comunicazione

    di massa, organi di istruzione e istituzioni svolgono un ruolo fondamentale nella

    sensibilizzazione, comportando negli anni un notevole interesse delle persone verso

    linquinamento, lo sfruttamento delle risorse naturali e la rovina di diversi ecosistemi.

    Anche le imprese negli ultimi anni, cominciano ad assumere strategie atte a sostenere il

    pensiero ambientalista. Infatti hanno avvertito il bisogno di andare incontro alle nuove

    esigenze del mercato, adattando la propria organizzazione ad unattivit produttiva a favore

    dellambiente. La funzione dimpresa che si occupa di mostrare allesterno lattivit

    verde il marketing. Il Green Marketing, infatti, si occupa di vendere prodotti

    ecologicamente sicuri.

    Entrando nello specifico, questo settore non ha nulla di differente dal marketing

    tradizionale, se non lattenzione costante allecologia. Infatti, anche il Green Marketing si

    occupa di promozione, pubblicit, coinvolgimento dei clienti.

    Le aziende, su base volontaria, possono certificare che la propria gestione ambientale sia

    conforme ai regolamenti dettati dalle istituzioni, riguardanti le politiche ambientali che

    vengono auspicate dalle imprese.

    Non sempre, per, le organizzazioni sono cos ecologiche come sembra. Infatti sono

    diversi i tentativi di mascherare la propria attivit per fare in modo che risulti eco-

    sostenibile.

    Volendo analizzare un caso concreto, IKEA tra le imprese che sembrano applicare con

    maggior criterio i principi del Green Marketing. IKEA unazienda multinazionale, leader

    nel settore dei mobili, dellarredamento e delloggettistica per la casa. Lo spirito

    dellazienda, gi dalla sua nascita, quello di produrre prodotti semplici, razionali e,

    quindi, a basso costo.

    La funzione di marketing orientata al rispetto dellambiente relativamente recente, ma

    sembra che si stia sviluppando molto velocemente la concezione fondamentale per il

    rispetto della natura, forse maggiormente nei paesi occidentali. Ma qual il valore

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    aggiunto per il cliente ambientalista? Come possono le imprese venire incontro a

    determinate esigenze?

    In seguito, chi legge potr concepire una propria opinione al riguardo. La conclusione

    cercher di rispondere alle domande relative ai temi trattati.

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    1.Sostenibilit ambientale nellimpresa1.1. Introduzione

    In unepoca in cui i consumi energetici aumentano sempre pi, lattenzione allimpatto chequesti potrebbero avere sulla natura del nostro pianeta fondamentale per risparmiare le

    risorse naturali di cui abbiamo bisogno. Organizzazioni non-profit, istituzioni ma anche

    persone comuni, tentano di diffondere limportanza dellecologia. Numerose nazioni hanno

    voluto siglare un accordo per ridurre progressivamente le future emissioni di gas serra di

    ognuno di essi: il Protocollo di Kyoto.

    In questo scenario si collocano le imprese, sempre pi coscienti di quanto sia importante

    diminuire limpatto ambientale derivante dalle proprie attivit. Perci si impegnanomaggiormente nella sostenibilit ambientale, per fare ci tutti i settori dellattivit

    produttiva eco-sostenibile devono essere orientati allambiente.

    Nei paragrafi seguenti si cercher di fornire una visione generale sulle tematiche eco-

    sostenibili e sulla nascita del concetto del marketing verde.

    1.2. Eco-sostenibilitEco-sostenibile tutto ci che porta luomo ad agire nel rispetto delle risorse che consuma,

    in modo che le generazioni successive non ne vengano danneggiate e abbiano a

    disposizione la stessa quantit di risorse.

    La sostenibilit ambientale rientra nel concetto pi ampio di sviluppo sostenibile, ovvero

    un processo che lega in un rapporto di interdipendenza la tutela delle risorse economiche,

    naturali, sociali e istituzionali con lintento di soddisfare le generazioni di oggi e di

    domani.

    Lidea di un modello di crescita economica che non consumasse tutte le risorse ambientali

    e le rendesse disponibili anche per il futuro si fa strada a partire dalla prima met degli anni

    70, dopo una simulazione al computer condotta dal Massachussets Institute of

    Technology1.

    1Il rapporto sui Limiti dello sviluppo fu commissionato dal Club di Roma, un associazione nongovernativa, non-profit, di scienziati, economisti, uomini d'affari, attivisti dei diritti civili, alti dirigenti

    pubblici internazionali e capi di stato di tutti e cinque i continenti, la missione della quale di agire comecatalizzatore dei cambiamenti globali,individuando i principali problemi che l'umanit si trover ad

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    Tale ricerca mostr che era necessario un tipo di sviluppo che non consumasse tutte le

    risorse del pianeta, data la crescita produttiva sregolata che si stava prefigurando. Quindi, a

    partire dalla Conferenza ONU sullAmbiente Umano del 1972, sono numerosi i contributi

    per dare una definizione di sostenibilit, come il Framework di Sviluppo Sostenibile

    Strategico, noto anche come The Natural Step framework, adottato dai primi anni '90 da

    migliaia di organizzazioni nel mondo2. La prima azienda ad adottare il framework fu

    IKEA.

    Relativamente alla sostenibilit ambientale, sono numerosi i tentativi di ridurre le

    emissioni da parte delle nazioni pi progredite. Infatti il grande slancio di Paesi come la

    Cina, lIndia e il Brasile, negli ultimi anni, ha comportato un aumento dei consumi di

    energia tale per cui il bisogno di idrocarburi aumentato considerevolmente. Da ci nascelesigenza di trovare fonti di energia rinnovabili e di ridurre i consumi, quindi le emissioni.

    Laccordo per eccellenza che hanno ratificato pi di 160 Paesi nel mondo per ridurre le

    emissioni di gas il Protocollo di Kyoto, nel 1997. Questo il punto di partenza per le

    politiche ambientali delle nazioni che negli anni passati hanno cominciato a sostenere,

    anche con fondi statali, ladozione di nuovi sistemi per generare energia senza

    inquinamento e sistemi per ridurlo, ovvero che non immettono nellambiente sostanze

    nocive o climalteranti, formando la base su cui poggia leconomia verde (Y.Cengel M.Boles, 2010) . Si parla di energia solare, eolica, marina, geotermica, idroelettrica e a

    biomasse, ma anche di prodotti pi ecologici come le auto elettriche, materiali

    biodegradabili oppure di gestione dei rifiuti.

    affrontare, analizzandoli in un contesto mondiale e ricercando soluzioni alternative nei diversi scenaripossibili.

    2The Natural Step stata fondata in Svezia nel 1989 dallo scienziato svedese Karl-Henrik Robrt. Il suoscopo di sviluppare e diffondere il Framework di Sviluppo Sostenibile Strategico (FSSS), in collaborazione

    con universit ed altre organizzazioni. The Natural Step ha per prima sviluppato un approccio per unavanzamento sistematico verso la sostenibilit.

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    Figura 1: Mappa della partecipazione al Protocollo di Kyoto.Verde: Paesi che hanno ratificato il trattato. Verde scuro: Paesi che hanno ratificato per primi. Grigio: Paesiche non hanno ancora deciso. Rosa: Paesi che non vogliono ratificare. Rosso: Paesi che hanno annunciato laratifica a breve.

    Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/31/Kyoto_Protocol_participation_map_2010.png

    Perci, in un quadro sempre pi attento alle tematiche ambientali, le persone sentono

    maggiormente il bisogno di fare scelte ecosostenibili. Letica sociale, la moda, il senso di

    appartenenza, da sempre modificano le abitudini, le necessit, il consumo delle persone.

    questo il tema che pi interessa la trattazione, cio orientare i consumatori verso la propria

    impresa e adattandosi alle esigenze di tutti i potenziali acquirenti, in questo caso particolare

    sui clienti eco-friendly.

    1.3. Il Green MarketingMarketing deriva dalla parola inglese market(mercato) e indica le azioni dellimpresa sul

    mercato stesso e quindi relative alle persone che lo formano. Ci sono tre fasi di marketing:- la fase analitica in cui ci si occupa delle attivit informative che devono mettere in grado

    di decidere al meglio nelle scelte aziendali,

    - la fase di marketing strategico per il quale si intendono tutte le attivit con le quali si

    decidono le linee di sviluppo nel mercato e le modalit distintive con le quali lazienda ha

    deciso di caratterizzarsi per il conseguimento degli obiettivi,

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    - la fase operativa per la quale sintendono le attivit che realizzano nel breve termine le

    strategie formulate e si traducono nellofferta realmente presentata alla domanda (S.

    Cherubini G. Eminente, 2005. Marketing in Italia).

    Il presente lavoro vuole far luce su un particolare approccio di marketing: il Green

    Marketing. In conformit con l American Marketing Association, il green marketing il

    marketing dei prodotti che si presume siano sicuri per lambiente (Green Trade &

    Development. Green Markets International, Inc. Gennaio 2008).

    Il marketing ambientale nasce con lobiettivo di sviluppare, promuovere e sviluppare

    prodotti e servizi in grado di generare un ridotto impatto ambientale comparativamente alle

    alternative offerte dal mercato. Storicamente, le strategie di marketing ambientale si sono

    sviluppate sulla spinta della sempre pi rilevante tendenza dei consumatori ad esprimerescelte di acquisto consapevoli, finalizzate a premiare le aziende impegnate sul fronte

    dellecologia e a preferire prodotti e servizi pi sostenibili sotto il profilo ambientale, etico

    e sociale.3

    Incorpora un vasta gamma di attivit per ognuna delle tre fasi, cercando di ridurre la

    mancanza di adattamento tra il marketing come correntemente praticato e le realt del

    marketing ecologico, senza ritrattare, cambiare o migliorare le concezioni gi esistenti (F.

    Belz, K. Peattie, 2009 ). Il termine Green Marketing diventa prominente negli ultimianni 80 e nei primi anni 90 ( J. Dodds, Maggio 2007), negli anni seguenti si sviluppa il

    concetto. Come afferma Jacquelyn Ottman4 nel 20105, le considerazioni ambientali

    dovrebbero essere integrate con tutti gli aspetti di marketing, dallo sviluppo del prodotto

    alla vendita. La natura complessiva del verde implica il coinvolgimento di tutti i nuovi

    stakeholders, non solo i produttori e i rivenditori.

    Una delle sfide iniziali pi difficili per il green marketing, sfortunatamente, stata la

    mancanza di consensi da parte di consumatori, persone influenti, attivisti, regolatori evenditori (Joel Makower, 2008). Nel tempo, per, ha aumentato gli aderenti alla causa del

    3Sotto il profilo scientifico, il marketing ambientale ha uno sviluppo relativamente recente. I primi contributiaccademici risalgono agli anni 80, ma negli anni 90 che il fenomeno si sviluppa con diverse pubblicazioniinternazionali dedicate al Green Marketing. Tra i principali contributi, si vedano Hopfenbeck W. (1992),Coddington (1993), Ottmann (1993), Sabbadin (1990), Frey (1995), Pini (1995).4Autrice statunitense del libro Green Marketing (1993), pietra miliare per il green marketing, come loperaomonima di Ken Peattie (1992).5

    Jacquelyn Ottman, 2010. The New Rules of Green Marketing: Strategies, Tools, and Inspiration forSustainable Branding. Greenleaf Publishing and Berrett-Koehler Publishers

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    cambiamento climatico, portando le imprese a pubblicizzare il proprio impegno riguardo

    alla riduzione del proprio impatto ambientale.

    Nel capitolo seguente si analizzer pi dettagliatamente il tema, facendo riferimento agli

    strumenti utilizzati dalle imprese per diffondere la propria etica ambientalista e le

    tecnologie necessarie, i concetti guida per la produzione di prodotti e servizi, nonch il

    rapporto con i consumatori.

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    2.Il Marketing nellimpresa verde2.1. Introduzione

    Il Green Marketing e la comunicazione ambientale rappresentano una leva strategica eunopportunit competitiva di grande interesse per le aziende pi innovative. In questo

    ambito,oggi le aziende manifestano sempre pi intensamente lesigenza di disporre di

    riferimenti e di strumenti che possano essere di supporto alla definizione di strategie di

    marketing e di comunicazione efficaci, riscontrando spesso una carenza di indicazioni

    realmente utili sotto il profilo metodologico e, soprattutto, operativo.

    Se, da una parte, le aziende riconoscono la crescente rilevanza dellambiente fra i temi che

    devono tenere in considerazione nelle proprie strategie di comunicazione, dallaltra, sonosorprendentemente pochi gli strumenti finalizzati alla definizione e allo sviluppo di una

    corretta ed efficace comunicazione ambientale relativa ai prodotti e ai servizi.

    Il riconoscimento dellimportanza della comunicazione ambientale si infatti tradotto, sul

    piano pratico, nellemanazione da parte di enti e organismi nazionali e internazionali, di

    linee guida e standard mirati a fissare una serie di principi generali da porre alla base di

    una corretta comunicazione ambientale o, nel migliore dei casi, finalizzati a supportare

    operativamente le aziende soltanto in uno specifico ambito della comunicazione, quello

    della rendicontazione ambientale e della sostenibilit. Molto meno ricco , viceversa, lo

    strumentario a disposizione delle aziende sui temi del marketing e della comunicazione

    ambientale pubblicitaria e di prodotto. Anche quando sono stati realizzati, inoltre,

    difficilmente questi strumenti hanno preso in esame e affrontato la questione del come

    integrare il linguaggio e gli strumenti caratteristici del marketing tradizionale con quelli

    propri della comunicazione e del Green Marketing.

    2.2. Il Green Marketing-mixUn modello di green marketing-mix, ovviamente, dovrebbe contenere tutte le 4 P:

    Prodotto: Un produttore dovrebbe offrire prodotti ecologici che non solo nondevono contaminare lambiente, ma devono anche proteggerlo e magari ridurre i

    danni ambientali esistenti.

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    Prezzo: I prezzi per certi prodotti, potrebbero essere pi alti di quelli tradizionali,ma alcuni target di consumatori sono favorevoli a pagare di pi per avere prodotti

    verdi.

    Posizione: La logistica di cruciale importanza poich alcuni prodotti possonoessere facilmente venduti come ecologici solo se appartenenti ad una produzione

    locale. Infatti non si pu parlare di filiera corta dal produttore al consumatore se

    occorrono lunghi trasporti e diversi intermediari6.

    Promozione: Una comunicazione con il mercato dovrebbe mettere l'accento sugliaspetti ambientali, ad esempio che la societ possiede una certificazione

    ambientale. Questo pu essere pubblicizzato per migliorare l'immagine di

    un'azienda. Inoltre, il fatto che una societ spenda per la tutela dell'ambiente deve

    essere reso noto. Bisogna anche dire che i prodotti ecologici probabilmente

    richiedono particolari promozioni commerciali.7

    2.3. Prodotti e servizi ecologiciI prodotti ecologici sono quelli realizzati secondo i principi delleco-design e con criteri di

    eco-compatibilit, come i prodotti derivanti da processi di riciclo o da biomasse. Tutta la

    filiera produttiva cerca di ridurre al massimo le emissioni di CO2, ma fondamentale cheanche il consumo sia virtuoso. Infatti i prodotti eco-compatibili devono ridurre il consumo

    di energia e acqua, ridurre il fabbisogno di trattamento dei rifiuti e assicurare che le parti di

    cui sono composti siano riciclabili.

    I servizi ecologici -non si intendono solo i servizi di gestione dei rifiuti- sono progettati per

    trasformare i business tradizionale dalla produzione e vendita di beni fisici, verso la

    produzione e vendita di servizi che incontrano i bisogni dei consumatori. Questi servizi

    garantiscono non solo la considerazione delle istanze ambientali, ma promuovono leco-efficienza delle attivit dei consumatori. I servizi ecologici possono essere raggruppati in

    sei grandi famiglie, anche se non esistono ancora degli standard entro cui far rientrare le

    molteplici tipologie esistenti:

    6http://www.filieracortabio.it/7

    Il modello delle 4P fu introdotto da Jerome McCarthy, professore di Marketing presso la Michigan StateUniversity e altre prestigiose universit, nei primi anni sessanta.

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    1. Servizi legati al prodotto, come la manutenzione, riparazione o il miglioramento.2. Servizi legati al riuso e al riciclo3. Servizi per il consumatore come il leasing, laffitto o la condivisione di un prodotto4. Servizi di outsourcing come quelli proposti da alcune aziende attraverso la formula

    pay-per-use, il trattamento dei rifiuti, la manipolazione di sostanze chimiche, etc.

    5. Servizi legati alla gestione, come la consulenza, la certificazione, la diagnosi, etc.6. Altri servizi che non rientrano nelle altre categorie.

    Sostanzialmente sono quattro le fasi di sviluppo di un prodotto o servizio:

    Fase degli approvvigionamenti: totalmente caratterizzata dallacquisizionedelle materie prime e delle varie componenti, lapproccio verde di questoaspetto aziendale incoraggia i produttori a controllare i programmi

    ambientali dei fornitori, richiedere input di packaging minimali e a

    considerare le fonti dei materiali che potrebbero essere facilmente riempiti

    ancora o riciclabili

    Fase della produzione: le imprese di produzione sono incoraggiate a ridurrele emissioni, la tossicit e i rifiuti e a preservare lacqua e lenergia. Sono

    incoraggiate anche a cercare e sviluppare usi alternativi per i prodotti discarto, a revisionare i processi produttivi per minimizzare la generazione di

    rifiuti, alluso di energia e a trovare fonti di energia alternativa

    Fase duso o consumo: minimizzazione del packaging, conservazionedellenergia e minimizzazione dei rifiuti dalla manutenzione sono

    fortemente raccomandati. Inoltre le imprese potrebbero promuovere la

    conservazione dellenergia dovrebbero offrire informazioni sulla

    riciclabilit o il riuso del packaging o del prodotto. Fase dello smaltimento: il green marketing introduce i concetti di riuso e

    riciclabilit, oltre al concetto di riduzione dei rifiuti.

    2.4. Gli elementi fondamentali della comunicazioneLa disciplina del green marketing molto complessa, poich comporta il coinvolgimento

    di tutta limpresa e delle sue politiche. Per quantificare lefficacia della gestione dei

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    prodotti e servizi verdi, utile stabilire dei criteri misurabili per valutare le performance.

    Tali criteri devono essere usati correttamente per fare comunicazione al cliente poich

    ognuno di essi ha uno scopo preciso.

    La sincerit e la trasparenza sono caratteristiche da adottare al fine di comunicare

    ladesione a standard volontari o obbligatori, facendo molto attenzione a non

    strumentalizzare lapproccio etico allambiente per non rischiare di essere puniti dai

    consumatori, ma anche da sanzioni.

    Laccuratezza e la specificit dellinformazione ambientale serve a dare informazioni

    complete e non parziali, ma verificabili e non vaghe, fornendo aspetti specifici e concreti.

    Queste due caratteristiche della comunicazione devono essere esplicite rispetto ai modi e

    alle condizioni necessarie affinch il beneficio ambientale connesso al prodotto si possamanifestare. Ad esempio, sulla confezione di un prodotto possono essere inseriti consigli

    sulla raccolta differenziata mettendola, cos, in relazione al beneficio ottenibile smaltendo

    correttamente alcuni tipi di rifiuti.

    Per avere effetto su un determinato target, la comunicazione deve essere relativa agli

    aspetti ambientali realmente significativi per loggetto cui si riferisce, che sia un prodotto o

    un processo. La rilevanza dellinformazione non deve enfatizzare caratteristiche

    preesistenti del prodotto o legate al suo utilizzo come se fossero innovazioni, non putrascurare dettagli ambientali. Inoltre rilevante larea o i destinatari cui limpatto si

    riferisce.

    Lefficacia della coerenzanella comunicazione, data dallimpegno dellimpresa ad essere

    attiva nel campo della sostenibilit ambientale non solo nei periodi di crisi, poich avrebbe

    un effetto migliore con uno sforzo costante. Tale coerenza deve essere percepibile sia

    allesterno che allinterno dellorganizzazione.

    Poich fondamentale capire il target per progettare operazioni di comunicazione, lanalisiserve a capire se la comunicazione sia efficace per alcuni temi e attivit di marketing. Si fa

    riferimento, ad esempio, al posizionamento di un prodotto allinterno di un settore o alla

    selezione di un prodotto green in una specifica categoria.

    La credibilit indispensabile per dare un immagine allesterno dellimpegno eco-

    sostenibile dellorganizzazione, che sia coerente con le funzioni operative. Sarebbe utile

    fornire lindicazione della fonte presso cui possibile verificare le informazioni date e

    magari fornire dati ottenuti applicando metodologie diffuse, riconosciute e riproducibili.

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    necessario stabilire relazioni con partner affidabili, accurate regole di condotta e etichette

    assegnate da enti indipendenti.

    2.5. EcolabelLe ecolabel sono dei sistemi di etichettatura per cibo e prodotti di consumo. Tali sistemi

    nascono da NGO8 come volontari, invece oggi sono resi obbligatori dalle istituzioni

    internazionali come lUnione Europea che ha stabilito quali siano le regole di etichettatura

    verde. Sono una forma di misurazione della sostenibilit diretta al consumatore,

    cercando di facilitare la messa in conto dei problemi ambientali nello shopping. Alcune

    etichette quantificano linquinamento o il consumo di energia come unit di misura, altre

    contengono consigli su come ridurre i danni ambientali.

    Gli argomenti chiave per il marchio ecologico sono il basso impatto ambientale, il

    miglioramento della salute, la verifica da parte di organi esterni, il contributo ad

    uneconomia sostenibile e la certificazione in accordo con le istituzioni, come la

    Commissione Europea.

    Figura 2: Esempio di Ecolabel rappresentante il Fiore dell'Unione Europea

    Fonte: http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/

    8Non Governmental Organization Organizzazioni Non Governative

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    Esistono delle speciali strategie di marketing che sono di importanza fondamentale per il

    successo delleco-marketing:

    1- Mostrare il logoPer vendere i propri prodotti eco-compatibili, limpresa deve enfatizzare la propria

    sostenibilit e la propria gestione ambientale, che si tratti di vendite ad altre imprese o di

    GPP9. Lutilizzo delle ecolabel dona un vantaggio commerciale senza dover provare i

    propri requisiti ecologici, infatti basta mostrare il marchio.

    2- Assicurarsi della giusta promozione nei punti venditaSe le vendite vengono promosse in negozi di propriet, allora si possono posizionare ipropri prodotti verdi alla perfezione con appropriato materiale pubblicitario. Deve

    lanciare eventi in cooperazione con altri prodotti e marchi ecologici. Deve assicurarsi di

    piazzare il prodotto anche utilizzando materiale pubblicitario locale e giornali. Nel caso in

    cui la vendita sia assegnata a soggetti esterni, invece, limpresa deve assicurarsi che le

    attivit di Eco-promozione vengano svolte anche nei negozi dei rivenditori. Inoltre

    necessario provvedere a fornire materiale promozionale di supporto come espositori,

    crowners10

    , stoppers11

    o etichette da appendere.3- Integrare pienamente il marchio

    Limpresa deve assicurarsi che lo staff consideri completamente lecolabel, finch anche

    clienti non ne vengano a conoscenza effettivamente. Dopo aver ricevuto il logo, non deve

    fermarsi. Infatti qui che inizia un duro lavoro di integrazione allinterno della propria

    organizzazione, attraverso la comunicazione e promozione, grazie a discussioni interne e

    influenzando tutti i membri. Bisogna creare una squadra di marketing per portare a termine

    tale lavoro, senza smettere fin quando il marchio ecologico non sia visibile agli acquirenti.

    9Green Public Procurement Appalto verdi o Acquisti Verdi della Pubblica Amministrazione. La praticaconsiste nella possibilit di inserire criteri di qualificazione ambientale nella domanda che le PubblicheAmministrazioni esprimono in sede di acquisto di beni e servizi, finalizzata da un lato a diminuire il loroimpatto ambientale dall'altro ad esercitare un effetto traino sul mercato dei prodotti ecologici.10Il crowner un pannello espositivo raffigurante il logo di un'azienda, il marchio o uno slogan pubblicitario.Esso pu essere stampato su carta e applicato successivamente al pannello oppure stampato direttamentesullo stesso (serigrafato). Viene posto ad una certa altezza in modo che possa essere visibile anche a distanza.11Gli stopper sono pannelli o etichette, posti in modo che i consumatori vengano bloccati per leggere. Un

    esempio chiaro sono i pannelli che si trovano sugli scaffali dei supermercati in posizione perpendicolare allacorsia per promuovere le offerte.

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    Quindi esso deve essere osservabile facilmente sul prodotto, sulle informazioni dal web e

    dalla carta stampata, sulla confezione, nella pubblicit e nei punti vendita. I dettagli che

    non possono essere riportati sul web o sulle brochure, devono essere aggiunti attraverso

    altri media con pi spazio disponibile, come articoli di giornale o report riguardanti

    limpatto ambientale.12

    In qualsiasi caso, le imprese dovrebbero evitare di fare marketing allo stesso modo sia per i

    prodotti con marchio verde sia per gli altri, ma utilizzare diverse strategie. Nessuno

    potrebbe sostenere che un prodotto sia completamente ecologico, quindi la mossa giusta

    di attenersi alla verit. Infatti i prodotti con ecolabel hanno un impatto ambientale minore

    degli altri, dando un vantaggio competitivo sulla concorrenza, grazie alla fiducia deiconsumatori.

    Da alcuni anni, sorta un po di confusione nel campo delle ecolabel. Infatti esplosa la

    nascita di nuovi marchi in tutto il mondo e in diversi settori, coprendo anche le questioni

    sociali, etiche e riguardanti la sicurezza, allo stesso modo dei problemi ambientali. Ci ha

    comportato uno sforzo maggiore per la maggior parte delle ecolabel per rendere al corrente

    i clienti.

    La fiducia nelle etichette un problema per i consumatori, poich i produttori e leassociazioni industriali potrebbero creare marchi appositamente per tingere di verde i

    loro prodotti (Greenwashing).

    12Tratto da Marketing-guide for EU Ecolabel companies.

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    Figura 3: Esempi di ecolabel riconosciute in ambito internazionale

    Fonte: http://www.marketingdegree.net/infographics/greenwashed/

    2.6. Cos il GreenwashingIl Greenwashing indica lappropriazione ingiustificata di virt ambientaliste da parte di

    aziende, industrie, entit politiche o organizzazioni, allo scopo di creare unimmagine

    positiva delle proprie attivit o proprio per distogliere lattenzione dai propri impatti

    ambientali negativi.

    Letteralmente il termine potrebbe essere tradotto con lavare col verde e generalmente

    usato quando quantit significative di denaro o tempo siano spese per pubblicizzare

    lessere verde piuttosto che spendere risorse per pratiche ambientaliste.13

    Il rapporto sulle rivendicazioni ambientali nel mercato del consumo del Nord America,

    elaborato da Terrachoice14, ha mostrato che nel 2010 il numero di prodotti che in qualche

    13Karliner, Joshua. "A Brief History of Greenwash", CorpWatch, March 22, 2001.

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    modo tentano di spacciarsi per verdi pari al 95%, con il pericolo che possano

    aumentare. Infatti i prodotti ecologici sul mercato, o almeno che vengono spacciati per tali,

    sono aumentati del 73% dal 2009. Bisogna dire, per, che i prodotti con certificati validi

    sono aumentati fino al 4,5% rispetto all1% del 2007.15

    Nel rapporto vengono riportati anche i sette Sins of Greenwashing, ovvero i peccati del

    Greenwashing, intesi come gli atti pi comuni che le imprese compiono per mascherarsi

    agli occhi dei consumatori eco-friendly.

    Per lefficacia di marketing, senza ingannare i consumatori, le imprese devono stare attente

    ad evitare certi comportamenti per non apparire in modo negativo agli occhi dei propri

    clienti e della societ in generale. Essi sono riportati di seguito con una breve descrizione:

    1- Nessuna provaNon ci sono terze parti a certificare i prodotti, quindi i clienti non hanno modo per

    appurare la veridicit del richiamo ambientalista

    2- Trade-off nascostiSuggerire che un prodotto sia ecologico basandosi su irragionevoli set di attributi senza

    badare ad altri importanti questioni ambientali. Ad esempio, la carta che proviene

    dallabbattimento di alberi in condizioni di sostenibilit, non vuol dire che sia prodotta

    con minore impatto ambientale. Infatti i processi per la produzione di carta includono ilconsumo di energia, linquinamento dellaria e dellacqua e lemissione di gas serra,

    perci tali problemi posso essere molto pi significativi.

    3- IndeterminatezzaOgni richiamo che viene definito in modo povero o molto generale probabilmente

    frainteso dai consumatori. Ad esempio, pubblicizzare un prodotto come

    completamente naturale non vuol dire che esso sia necessariamente verde. Infatti

    elementi come il mercurio, luranio o larsenico sono naturali, ma ovviamente anchevelenosi.

    4- Irrilevanza

    14Terrachoice una societ di consulenza di marketing e sostenibilit, al lavoro per offrire ai propri clientisoluzioni di business basate sulla sostenibilit. Fa parte di UL Global Network, un'azienda globale eindipendente specializzata nella scienza della sicurezza in grado di offrire la propria esperienza in cinquesettori strategici: Sicurezza dei prodotti, Ambiente, Vita e Salute, Servizi di conoscenza e Servizi di verifica.15

    Dati raccolti dal report di Terrachoice, disponibile per il download allindirizzo:http://sinsofgreenwashing.org/findings/greenwashing-report-2010/

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    Compiere una propaganda che pu essere vera ma inutile e non daiuto per il

    consumatore che stia cercando prodotti ecologicamente preferibili. Un esempio

    comune luso di scritte come senza CFC16 sui prodotti, malgrado siano gi vietati

    per legge.

    5- Minore dei maliI richiami che possono essere veri per uno specifico prodotto ma che rischiano di

    distrarre il consumatore da impatti ambientali maggiori dellintera categoria. Ad

    esempio una macchina sportiva con minor consumo di carburante, non vuol dire che sia

    ecologica.

    6- Frottole il peccato meno frequente ed commesso da chi usa richiami ambientalistichiaramente falsi, come luso di certificazioni per prodotti a malapena testati.

    7- Adorare false etichetteLuso di etichette che vengono esaltate, ma che sono sostanzialmente false.17

    Figura 4: Esempio di Greenwashing in cui si lascia intendere che viaggiare in aereo abbia un impatto neutro

    sullambiente

    Fonte: http://www.dedonno.net/2011/11/21/greenwashing-il-marketing-della-truffa-verde/

    Quindi limpresa virtuosa e realmente attenta allambiente, non pu permettersi di

    commettere nemmeno uno di questi errori per non essere inquadrata in modo negativo, ma

    16I Cloro-Fluoro-Carburi (CFC), sono una classe di Freon, composti chimici che trovarono inizialmenteapplicazione come fluidi refrigeranti. I CFC sono i composti pi leggeri di Freon contenenti cloro e bromo,ormai abbandonati e resi illegali, perch ritenuti responsabili del "buco nell'ozono", ovvero della

    degradazione dello strato di ozono nell'alta atmosfera.17I 7 peccati del Greenwashing sono rielaborati e sintetizzati sul sito http://www.marketingdegree.net/.

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    ci non basta. Infatti necessario adottare strategie di marketing oneste ma anche efficaci

    per guadagnare un vantaggio competitivo sulle altre imprese, mettendo in condizione i

    propri clienti, attuali e potenziali, di scegliere la via dellecologia.

    2.7. Linee guida della comunicazione ambientalePer svolgere lattivit di Green Marketing vera e propria, c bisogno di una chiara e

    determinata strategia per comunicare letica ambientalista dellimpresa. Partendo

    dallanalisi del consumatore e delle sue specificit e dallanalisi di mercato, possibile

    ricavare degli input per attuare tale strategia. Gli input fondamentali da comunicare sono:

    prezzo, qualit e prestazioni, visibilit delle caratteristiche ecologiche del prodotto,

    immagine aziendale e brand, garanzie e certificazioni, informazioni ambientali e laprossimit dellindividuo, tutto linsieme contribuisce a comunicare il messaggio primario

    ovvero lacquisto e il consumo di prodotti con caratteristiche ecologiche.

    Il percorso da sviluppare deve tener conto di cosa si deve comunicare e a chi, come farlo e

    come tale attivit si riflette sui consumatori.

    Cosa comunicare: oltre agli input fondamentali succitati utile anche comunicarele caratteristiche ecologiche del packaging, il proprio impegno ambientale, la

    superiorit delle prestazioni ambientali rispetto alla concorrenza, il coinvolgimentodella filiera per assicurare la sostenibilit del ciclo di vita dei prodotti

    A chi comunicare: il target prescelto pu essere dato dal consumatore finale maanche da clienti intermedi e industriali, pubblica amministrazione, operatori della

    GDO18

    Come comunicare: la scelta si divide tra una strategia efficace nel breve periodo mascorretta (Greenwashing), trasparente e veritiera ma inefficace per il destinatario

    poich contiene termini troppo tecnici o dettagliati, infine la scelta ottimale, ovverocorretta ed efficace, poich sincera e trasparente, coerente e credibile19.

    Come agire sul consumatore: la comunicazione corretta ed efficace agisce suidestinatari predisponendo il target allacquisto e al consumo del prodotto, a rendere

    il consumatore e i fornitori consapevoli dellimpegno ambientale dellazienda, a

    18Grande distribuzione organizzata. Ci si riferisce al moderno sistema di vendita al dettaglio effettuato

    attraverso una rete di supermercati.19Vedi par. 2.4.

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    stimolare il consumatore a confrontare le prestazioni ambientali con quelle dei

    concorrenti.

    I canali attraverso cui diffondere la comunicazione ambientale possono essere la carta

    stampata, strategie sul punto vendita, interattivit e ascolto sul web, Cause-Related

    marketing20e iniziative di green marketing collettive21.

    I mezzi per rivolgersi ai consumatori sono molteplici per ogni canale. Si possono usare

    immagini evocative, dati e indicatori ma anche il coinvolgimento dei clienti, ad esempio

    usando slogan in cui il cliente risulti lartefice dellattivit ambientalista.

    Diversi autori, attori istituzionali, imprese, consorzi e agenzia di consulenza nel settore

    della sostenibilit, hanno contribuito a fornire delle linee guida strategiche per comunicarela sostenibilit.

    1. Traguardi, rischi e opportunit Porsi obiettivi realistici

    Gli studi di mercato e le interviste ai consumatori, forniscono una modalit per

    conoscere il target e la comprensione di percezioni e comportamenti dello stesso,

    relativamente a determinati settori o prodotti. Soprattutto nel caso del green marketingsi devono capire le leve di mercato e la segmentazione.

    2. MessaggioIl messaggio deve essere costruito in modo pertinente agli obiettivi di eco-sostenibilit

    evitando atteggiamenti passivi o angelici. Il registro deve essere reso semplice e

    rassicurante.

    Informare ed educare, concentrandosi su fatti e idee semplici evitando linguaggitecnici

    20Il Cause-Related Marketing nasce da una partnership tra un'azienda e un'organizzazione non profit ed hacome scopo di promuovere un'immagine, un prodotto o un servizio, traendone vantaggio reciproco. I soggetticoinvolti in un progetto di Cause Related Marketing sono tre: l'impresa, l'organizzazione non profit (la causa)e l'ambiente (stakeholder e consumatori).21Le iniziative di Marketing collettivo sono realizzate tra singole aziende di diversi settori, ubicate sullostesso territorio o collegate dallo stesso tema che, pubblicizzando la propria azienda ai loro clienti

    promuovono anche le altre aziende partecipanti all'iniziativa creando, oltre allo scambio di clientela, unaforte sinergia pubblicitaria e promozionale a costi bassissimi.

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    Essere chiari sui temi sociali e ambientali inclusi nelloggetto dellacomunicazione

    Fornire evidenza con grafici e illustrazioniInoltre deve esserci motivazione, incoraggiando il consumatore e ponendosi delle

    domande.

    Fornire messaggi personali in marketing e advertising Mostrare i benefici e i vantaggi, individuali e collettivi Enfatizzare cosa potrebbe essere perso non agendo Bilanciare messaggi forti con consigli concreti

    3. Posizioni credibiliBisogna dare unimmagine chiara dellazienda: essere realistici e attivi nei confronti

    dellambiente.

    Rimanere umili e non suscitare aspettative irrealistiche Ammettere gli errori e mostrare come lorganizzazione o i suoi prodotti

    vengono migliorati

    Essere proattiva e innovativaBisogna essere visibilmente coinvolti nel dialogo.

    Stabilire partnership con NGO specializzate, altre compagnie, istituzioni ogruppi di ricerca

    Nel contesto delle pubbliche relazioni, sviluppare programmi di community chevedano coinvolta lorganizzazione e il suo settore di attivit, i ricercatori e gli

    esperti in discussioni con i media e non solo comunicazione specialistica,

    preparare e gestire le informazioni

    Rendere disponibili pi informazioni ( sito web, report sulla sostenibilit, etc.)

    Risulta importante anche la scenografia del mezzo con cui comunicare.

    Evitare immagini idealizzate della natura Creare sorpresa e confondere le aspettative e offrire contemporaneamente delle

    risposte concrete: shock e immagini fuori contesto, tono ironico, etc.

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    2.8. Verde, pi verde, verdissimoJohn Grant ritenuto il guru per eccellenza del Green Marketing. Nel suo celebre e

    pluripromosso libro Green Marketing Manifesto, tra laltro, espone e analizza una

    matrice composta da nove riquadri in cui sono rappresentati gli obiettivi di green

    marketing fino ad oggi documentati:

    A.Verde: stabilire nuovi standard per i prodotti, le politiche e i processi responsabili.Si evidenzia che la funzione della comunicazione quella di promuovere le aziende

    sostenibili, le credenziali di un marchio e di un prodotto, mantenendosi il pi possibile

    vicini alla verit. Evidenzia un rinnovato interesse dei consumatori verso i prodotti

    ecologici e quindi la loro disponibilit a venire a conoscenza delle azioni ambientali

    che lorganizzazione ha intrapreso. Si tratta di azioni di green marketing con fine

    prettamente commerciale.

    B.Pi verde: condividere la responsabilit con i clienti.Questo obiettivo segna un passaggio importantissimo nello sviluppo di una societ

    sostenibile: la collaborazione tra impresa e consumatore pu generare un impatto molto

    consistente sulla sostenibilit. Questa prospettiva, agevolata dalle nuove tecnologie e

    dal web 2.022, consente di coinvolgere ed aggregare le persone intorno ad interessi

    condivisi, sfumando la separazione tra commercio e hobby.

    C.Verdissimo: sostenere linnovazione con nuove abitudini, nuove servizi e nuovibusiness model.

    Sullo sfondo di una crisi che sta rischiando di destrutturare le certezze del marketing e

    dellindustria, sempre pi pregnante la necessit di un cambiamento culturale, che

    passi attraverso linnovazione.

    A questi tre obiettivi corrispondono tre livelli di marketing in cui limpresa pu operare:

    1)Pubblico2)Sociale3)Personale

    22Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato

    livello di interazione tra il sito web e l'utente ( ad esempio: blog, forum, chat, wiki, youtube, facebook,twitter, etc).

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    Figura 5: La matrice del Green Marketing di John Grant

    Fonte: http://saponetteverdi.com/2012/02/27/letture-green-green-marketing-il-manifesto/

    A1 Dare lesempioQuesto quadrante include le aziende che si pongono come esempio nella societ, adottando

    politiche green. Lautore sottolinea la necessit di chiedersi se davvero necessario

    comunicare il proprio impegno. Si possono distinguere tre approcci che corrispondono ad

    altrettante culture nazionali:

    1. America: se lavete fatto, ostentatelo. Infatti negli USA, la riduzione delle emissionidi CO2 e gas serra, stato un fenomeno che ha permesso alle grandi imprese di

    rafforzare le proprie credenziali ecologiche e di lanciare offerte sul mercato.

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    2.Regno Unito: importante che la gente veda che si sta facendo la propria parte perlambiente.

    3.Scandinavia: fatelo e non ditelo in giro. In Svezia, aziende attente allecologia, nonintendono divulgarlo poich essere ecocompatibili significa semplicemente

    assumersi una responsabilit imprenditoriale e non una virt da sbandierare.

    A2 Avere partner credibili

    In questo caso si tratta di conquistare i consumatori che vogliono acquistare in modo pi

    sottilmente emotivo poich si identificano con limmagine,i valori e lidentit dellofferta.

    Per non rischiare di cadere, per, nel greenwashing, lautore suggerisce di percorrere la

    strategia di affiancamento ad un marchio che possa donare, di riflesso, credenziali di

    sostenibilit. In questo quadrante si possono piazzare lapproccio alla certificazione e al

    cause-related marketing.

    A3 Sottolineare i vantaggi collaterali

    Lautore evidenzia come non sia pi efficace utilizzare una campagna pubblicitaria in cui

    sottolineare un solo aspetto del prodotto che sia migliore di quelli della concorrenza

    (Unique Selling Proposition), infatti il green marketing dovrebbe evidenziare i vantaggi

    collaterali che luso di prodotti o servizi comportano.

    Allinterno di questo quadrante sono individuabili due specifici approcci:

    Approccio meno, legato ai valori della convenienza, della praticit e altri vantaggidi base simili

    Approccio pi, spesso legato al lusso, lavora sulle sfumature e su una visione piraffinata dei brand come parte di una certa qualit della vita

    I prodotti green sono spesso pi costosi dei prodotti tradizionali, per questo alcune

    imprese produttrici e rivenditori, preferiscono diminuire il proprio margine di profitto ad

    esempio sui prodotti derivanti dal commercio equo e solidale. Infatti, nonostante la

    potenzialit e attrattivit di molti prodotti ecologici, accade spesso che essi abbiano

    difficolt ad avere performance finanziarie accettabili.

    B1 Sviluppare il mercato

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    In questo quadrante si trovano quelle organizzazioni che sviluppano il mercato dei prodotti

    compatibili ed etici, cio che collaborano con i clienti per migliorare la domanda per le

    aziende che si convertono alla sostenibilit. Gli ingredienti principali di queste strategie

    sono lentusiasmo e la condivisione della passione per il prodotto o servizio con i clienti,

    che consente di elevare gradualmente lo status del consumatore da disinteressato a

    interessato, a attivo, a informato e infine a riformato.

    Questo macro obiettivo pu essere raggiunto adottando due diverse strategie:

    Approccio educativo, che comprende campagne informative e facilmente attuabileanche da parte di giornali e mass media.

    Approccio militante, in cui le aziende sono portatrici di valori politici, le qualiscelte vengono presentate in maniera accessibile e normalizzante.

    B2 Creare brand tribali

    Questo tipo di marketing si basa sulla collaborazione con i clienti per creare il brand. La

    leva principale consiste nel desiderio di appartenenza ad una trib o comunit. I brand

    fondai sullaggregazione e sul senso di appartenenza sono diventati infatti sempre pi

    importanti, anche per i marchi verdi, ma pi fluidi e mescolabili.

    Sono due gli approcci fondamentali: Approccio invidia (esclusivo), che spesso ricorre al reclutamento di celebrit per

    rendere apprezzabile lo stile verde alla maggioranza. Questo approccio gioca

    sulla connessione tra invidia ed esclusivit.

    Approccio empatia(inclusivo), in cui il brand viene veicolato da uno stile tribale oda comunit. In genere questo approccio agevolato dal web 2.0 e parte con il

    lancio di un magazine su internet che definisca una trib, poi si passa allofferta di

    prodotti nati dalla stessa filosofia. Il dilemma principale di tale approccio consistenelle reazioni delle community nel momento in cui i marchi vengono ceduti o

    acquistati da altre imprese, provocando una sensazione di tradimento.

    B3 Cambiare le abitudini duso

    In questo quadrante si esamina la possibilit di chiedere al cliente come si comporta e quali

    reazioni avr dopo lacquisto. Coinvolgere le persone in questo processo porta benefici

    culturali poich riesce ad attivare la disponibilit dei consumatori a fornire il proprio

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    contributo, rende normale vivere secondo uno stile sostenibile. Non sempre facile, per,

    implementare tale strategia soprattutto per la mancanza di idee intelligenti su azioni

    fattibili per le persone e, allo stesso tempo, pertinenti ai marchi.

    I due approcci di questa categoria sono:

    Approccio convertire, cio stimolare comportamenti eco-compatibili garantendodi minimizzare i costi, fatica e sacrificio. Queste alternative possono essere usate

    per differenziare un servizio aumentandone lattrattivit agli occhi di chi ha

    motivazioni etiche ed ambientali.

    Approccio tagliare, ovvero ridurre gli acquisti e luso di merci. Dal punto divista del marketing strano ma una strategia adottata gi da diversi pionieri.

    C1 Creare nuovi business concept

    In questo quadrante, Grant individua la possibilit di creare nuovi concetti, che mirino ad

    ottimizzare lequilibrio tra domanda e offerta, ma diminuendo limpatto ambientale. Il tutto

    incentrato sullimportanza del web che riporta le persone ad un livello di comunit in cui

    possono essere connesse lun laltra e collaborare, arrivando al coinvolgimento nel

    processo di produzione. Si tratta di cogliere al meglio le opportunit insite nel prosumer23,

    il suo entusiasmo, nella sua competenza rispetto ai prodotti.Esistono due approcci fondamentali:

    Approccio produzione sociale, la cui innovativit dovrebbe essere fonte diispirazione per chi progetta nuovi business. A questo tipo di approccio

    contribuiscono, soprattutto se implementato via web, le seguenti condizioni:

    1. La presenza di un software applicativo ben definito che non tema rivali2. Entusiasmo condiviso3. Utility e piattaforme intuitive di facile di utilizzo4. Stimolare la creativit delle masse5. Favorire i contributi degli utenti

    23Prosumer una parola macedonia, formata dalla composizione della parola professional, o menofrequentemente producer, con la parola consumer. Il termine sta assumendo molti e conflittuali significatima, in generale, si riferisce ad un utente che, svincolandosi dal classico ruolo passivo, assume un ruolo pi

    attivo nel processo che coinvolge le fasi di creazione, produzione, distribuzione e consumo.

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    6. Community e advocacy247. Legare ci che accade nel web con la vita reale

    Approccio profit, si tratta della tipica conseguenza che deriva dalla crescita delleiniziative di produzione sociale, perch richiedono notevoli osti di gestione. Si

    pensi alle campagne per le donazioni o le richieste di finanziamenti per progetti

    sostenibili.

    C2 Ideare cavalli di Troia

    Questa strategia riflette la possibilit di usare la tradizione o la moda come modalit per

    contribuire alla creazione di nuovi prodotti,servizi, aziende e stili di vita.

    Anche in questo quadrante ci sono due approcci:

    Approccio tradizionale, ovvero far sembrare ci che green una cosa normale,per creare senso di familiarit e favorire ladozione di nuovi schemi di vita.

    Approccio cool, mirato a creare fenomeni di tendenza, di moda, che per definizioneverranno copiati da molti individui

    C3 Agire sugli stili di consumoNellultimo quadrante viene messa in discussione la tendenza consumistica delloccidente

    che, secondo Grant, ci ha condotti ad un iper-consumismo che influenza le nostre scelte e

    le nostre abitudini.

    Per raggiungere qualsiasi obiettivo verde bisogna colpire queste abitudini e agire su due

    fronti:

    Approccio tesaurizzare, ovvero il prolungamento della vita media dei prodotti diuso comune. In contrapposizione con lo spirito moderno e con il concetto di moda,questo approccio pu servirsi di diverse modalit per restituire senso ai prodotti. Ad

    esempio si pu fare leva sulle decisioni dacquisto promuovendo prodotti

    collezionabili, retr, pezzi unici, ricordi, classici, fai da te.

    24L'advocacy advertising (letteralmente: pubblicit di sostegno) una forma di pubblicit non profit volta apromuovere un consenso relativo a idee, temi, punti di vista controversi e con l'obiettivo di fare chiarezza.

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    Approccio condividere, uno tra i pi difficili da implementare perch suscitaresistenze su larga scala. Infatti il senso di propriet privata e possesso nella societ

    civile regolata da diritti e nella cultura capitalista, sono dei pilastri difficili da

    aggirare. Il radicamento di tali concetti potrebbe essere attenuato nel momento in

    cui i vantaggi in termini economici e pratici siano chiaramente evidenti.25

    25

    La matrice di Grant e le relative descrizioni sono state tradotte e elaborate dal libro Green MarketingManifesto di J.Grant.

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    3.Il caso aziendale IKEA3.1. Introduzione

    IKEA un'azienda multinazionale fondata in Svezia e avente sede nei Paesi Bassi,specializzata nella vendita di mobili, complementi d'arredo e altra oggettistica per casa.

    Nel 1943 Ingvar Kamprad registr il marchio della sua ditta di vendita di prodotti duso

    quotidiano per corrispondenza, chiamandola con le iniziali del proprio nome, cognome,

    fattoria (Elmtaryd) e villaggio (Agunnaryd) natali. Lacronimo IKEA era destinato a uscire

    dai confini della regione rurale svedese dello Smland per diffondersi in tutto il mondo, e

    grazie a una serie di idee innovative la modesta attivit individuale sarebbe divenuta

    lazienda leader che ha rivoluzionato il settore dellarredamento e dei complementidarredo.

    Figura 6: Marchio IKEA, da notare come sia basato sui colori della bandiera svedese

    Fonte: http://www.ikea.com/it/

    3.2. La missione di IKEALespansione di IKEA nel mondo continua da oltre sessantanni: dalla Scandinavia in

    Europa, poi Oltreoceano, in Canada e negli Stati Uniti, quindi in Estremo Oriente, in Cinae Giappone, infine in Oceania.

    Alla fine del 2011 IKEA conta 327 punti vendita situati in 40 Paesi del pianeta. Il primo

    store italiano vede la luce nel 1989, in provincia di Milano, a Cinisello Balsamo.

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    Attualmente in Italia ci sono 19 negozi e nel 2012 prevista lapertura del ventesimo

    store.26

    Gli articoli dellassortimento vengono progettati e sviluppati a livello centrale, mentre la

    loro realizzazione viene affidata in gran parte a imprese terze, selezionate in base alla

    capacit di offrire i best standard, cio i requisiti tecnici, ambientali e sociali stabiliti dalla

    Casa Madre ai costi pi bassi possibili.

    Il concetto IKEA prevede che ogni articolo venga venduto in pacchi piatti. Questo

    consente un duplice risparmio sui costi del trasporto (diminuisce il volume della merce) e

    sui costi di assemblaggio dato che l'utente finale ad occuparsi di questa operazione.

    Per questo motivo i prodotti devono essere impilabili o confezionati in pacchi piatti,

    devono utilizzare la minore quantit di risorse possibile, utilizzare metodi di produzioneeconomici ed avere al tempo stesso un basso impatto ambientale.

    La ricerca dei produttori-fornitori spazia in tutto il mondo, ma si concentra principalmente

    nei Paesi in cui IKEA vende i propri prodotti, per gestire al meglio uno degli aspetti pi

    critici, la logistica. Infatti, la logistica risulta il fattore chiave che permette di tenere fede a

    uno degli impegni storici assunti da IKEA verso i propri clienti: i prezzi sempre pi

    bassi.

    IKEA pubblica ogni anno un catalogo, ed considerato il pi importante strumento dimarketing, dato che influisce sul 70% del budget dedicato al marketing aziendale; nel 2008

    ne sono state stampate 198 milioni di copie.

    La formula, che rappresenta il punto di forza di IKEA, si fonda sul modello partecipativo:

    il cliente individua sul catalogo il mobile che gli piace, lo sperimenta in negozio in

    unesposizione che simula larredo di una casa, si porta a casa il prodotto imballato nel

    caratteristico pacco piatto e monta il mobile, diventando cos parte attiva del progetto.

    La missione di IKEA quella di creare una vita quotidiana migliore per la maggior partedelle persone.

    3.3. L eco-sostenibilit tra gli obiettivi aziendaliCreare una vita quotidiana migliore per la maggior parte delle persone vuol dire una vita

    migliore in cui tutti diano responsabilmente un personale contributo: la riduzione dei

    26

    Dati raccolti dal report sulla sostenibilit IKEA del 2011. Fonte:http://www.ikea.com/ms/it_IT/about_ikea/pdf/report_italia/rapporto_italia_2011.pdf

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    rifiuti, la raccolta differenziata, lutilizzo di mezzi pubblici, elettrici o non impattanti

    (come la bicicletta), lottimizzazione e la razionalizzazione dei consumi energetici. Queste

    sono soltanto alcune delle azioni che possono contribuire sensibilmente al bene dell

    ecosistema. Nella politica aziendale IKEA questo concetto stato tradotto nel Never

    Ending Job, cio un impegno continuo affinch nellattivit imprenditoriale e nella

    connaturata ricerca del profitto, IKEA non perda mai di vista la conservazione e la difesa

    dellambiente e il miglioramento delle condizioni di vita delle persone, ovvero di

    collaboratori, clienti, fornitori, partner e comunit locali. Questimpegno si concretizza nei

    continui passi avanti27verso la sostenibilit nella costante ricerca di miglioramenti sotto

    tutti gli aspetti, dai celebri pacchi piatti alle misure per lefficienza energetica, dalla

    progettazione del prodotto allo smaltimento dello stesso e il riciclo o il recupero dei suoicomponenti.

    Inoltre, IKEA diventare un modello nello sforzo di riduzione delle emissioni di gas serra,

    sia incrementando lutilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili e lefficienza

    energetica, sia offrendo ai clienti soluzioni sempre pi numerose che permettano loro di

    ridurre lemissione di gas serra.

    Gli altri traguardi sono lazzeramento della produzione dei rifiuti, rendendoli risorse

    riutilizzabili e annullando quelli da smaltire; la riduzione dellimpronta idrica28

    sia nellaproduzione degli articoli darredamento sia nella gestione dei punti vendita. Infine,

    intensificare sempre pi limpegno sociale, applicando gli standard del codice di condotta

    IWAY29 indistintamente a tutti i fornitori di qualsiasi genere, prestando unattenzione

    crescente nei confronti dei co-worker e delle loro necessit.

    3.4. Come viene concretizzato il Green MarketingIl codice di condotta IKEA viene applicato in modo integrato con tutti gli interlocutori

    dellimpresa, dai fornitori delle materie prime ai consumatori finali.

    27 Continui passi avanti lelenco dei passi avanti che IKEA ha compiuto fino ad oggi. Attualmente sulsito www.IKEA.it/continui-passi-avanti ne vengono illustrati 81, dalluso del cibo biologico alla diminuzionedei consumi.28Limpronta idrica di un individuo, comunit o attivit, definite come il volume totale di acqua usata perprodurre beni e servizi consumati dagli stessi.29Il codice di condotta IKEA, "The IKEA Way on Purchasing Home Furnishing Products" (Il codice di

    condotta IKEA sugli acquisti dei prodotti per l'arredamento della casa), stabilisce i requisiti minimi a cui tuttii fornitori devono attenersi.

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    Per quanto riguarda il green marketing mix, IKEA ha una condotta esemplare, infatti i

    prodotti, i prezzi, la posizione e la promozione sono coordinati al meglio e orientati alla

    sostenibilit.

    I prodotti sono ottenuti da materiali selezionati attentamente per non nuocere allambiente,

    per ridurre limpatto ambientale e in modo che essi possano essere riutilizzati o riciclati.

    Ad esempio, i tavoli NORDEN vengono prodotti con la parte nodosa della betulla,

    sfruttando al massimo ogni tronco ed evitando che una gran quantit di legno venga

    sprecata. Invece il cotone della biancheria da letto DVALA viene coltivato in modo pi

    ecocompatibile, utilizzando meno acqua, fertilizzanti chimici e pesticidi. Inoltre questa

    biancheria viene anche tessuta usando il 15% di cotone in meno, pur conservando la stessa

    qualit dei prodotti paragonabili. I bauli NSUM, invece, sono realizzati utilizzando unmateriale che viene normalmente considerato uno scarto: i resti del banano. Una volta

    tessuto, NSUM viene trattato con una vernice a base di acqua.

    Il prezzo sempre pi basso limpegno storico assunto da IKEA grazie anche al famoso

    pacco piatto che fa risparmiare i costi di trasporto e contribuisce alla riduzione degli

    sprechi, cavallo di battaglia del fondatore. Anche se i consumatori verdi sono disposti

    anche a pagare un prezzo leggermente maggiore se giustificato da una buona azione a

    favore dellambiente, i prodotti ecologici di IKEA mantengono comunque dei prezzi piche accessibili e sulla stessa fascia di altri prodotti. Anche gli uffici acquisti IKEA nel

    mondo hanno il compito di trovare sul mercato globale fornitori che possano garantire il

    prezzo pi basso, ma non a qualsiasi costo, ovvero ottenuto a scapito di persone e

    ambiente. Alcuni prodotti vengono venduti ad un prezzo pi vantaggioso e una parte del

    ricavato contribuisce ad aiutare lambiente, come la bottiglia SLOM con tappo ermetico, la

    quale ha contribuito ad aiutare Legambiente per il recupero del fiume Sarno, in Campania,

    poich IKEA ha donato 0,20 per ogni bottiglia venduta.La posizione di cruciale importanza poich dalla distribuzione derivano notevoli costi.

    facile immaginare quanto la logistica e le modalit di trasporto delle merci influiscano

    sulle emissioni di CO2 nellambiente, sullinquinamento atmosferico e sulla congestione

    della rete autostradale. Proprio per questo IKEA stabilisce i propri punti vendita vicino a

    grandi linee stradali e monitora costantemente la rete di distribuzione, per individuare gli

    ambiti di miglioramento ed elaborare nuove soluzioni che riducano al massimo le

    emissioni e al minimo gli sprechi. In Italia, IKEA possiede due depositi centrali, entrambi

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    siti appena fuori Piacenza, da dove vengono spedite tutte le merci. Col tempo e con

    lapertura di nuovi punti vendita adeguano il sistema trasporti alle modifiche intervenute.

    Per raggiungere alcuni punti vendita, come quelli di Bari, Napoli e Catania, viene utilizzato

    il trasporto combinato della merce lintermodalit che a seconda dei casi prevede un

    insieme di trasporto su strada e ferrovia, o anche via mare.

    Per verificare lefficacia delle scelte logistiche, IKEA Distribution utilizza vari indicatori,

    tra cui il coefficiente medio di riempimento dei camion. Un nuovo successo di IKEA

    laumento delle consegne dirette da fornitori. Cos, le consegne dirette saltano un

    passaggio della catena di approvvigionamento (non passando dal deposito) e questo

    significa meno chilometri percorsi e meno CO2 emessa. Inoltre i trasportatori sono soggetti

    a continue verifiche da parte di IKEA Transport, la divisione che gestisce i trasporti. Perridurre limpatto ambientale dei TIR e perch vengano applicati i doverosi criteri di

    sicurezza, IKEA richiede ai trasportatori dei requisiti essenziali riassumibili in due punti

    principali:

    1 usare mezzi che abbiano meno di 10 anni;

    2 raggiungere un punteggio minimo nel test del profilo ambientale, ovvero dieci domande

    con cui IKEA verifica che: gli autisti ricevano unadeguata formazione per una guida

    efficiente; il consumo di carburante di ogni autista venga controllato e la riduzione siaincentivata tramite bonus; i pneumatici usati siano a bassa resistenza al rotolamento; la

    pressione dei pneumatici sia controllata regolarmente; il trasportatore controlli e/o limiti la

    velocit sui veicoli; il trasportatore controlli e/o limiti il tempo durante il quale il motore

    rimane acceso mentre il mezzo fermo. Se il trasportatore non raggiunge il minimo dei

    punti necessari, non pu iniziare a lavorare con IKEA.

    La promozione di IKEA riservata ai possessori della carta IKEA FAMILY e prevede

    sconti, rimborsi e servizi gratuiti, nonch le comunicazioni su eventuali offerte. Lapromozione dedicata a tutti i prodotti, inclusi quelli ecologici oppure essa effettuata

    appositamente per ridurre limpatto ambientale. Ad esempio, ogni socio che riconsegni una

    scatola piena di lampadine fluorescenti, IKEA si impegna a donare 1 al WWF e un buono

    per l'acquisto di un'altra confezione al socio stesso, per ogni confezione riconsegnata. In

    questo modo la scatola avr un impatto minore sull'ambiente.

    Dallorigine delle materie prime per i propri prodotti, allo smaltimento degli stessi, IKEA

    costantemente presente incoraggiando fornitori, collaboratori, personale e clienti ad

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    osservare un giusto comportamento nei riguardi dellambiente. Infatti a causa del materiale

    principalmente usato da IKEA, il legno, ogni anno vengono distrutte numerosissime

    foreste. IKEA per, continua ad essere favorevole allutilizzo del legno, poich un

    materiale funzionale, rinnovabile, riciclabile e biodegradabile, a patto che esso provenga da

    foreste gestite in maniera controllata. Perci il colosso svedese intende approvvigionarsi

    solo da foreste certificate FSC30 e ben amministrate, ricorrendo anche ad una scala

    ambientale che prevede quattro livelli di standard:

    1. Il primo livello il livello dingresso, dove si richiede che il legno massiccio nonprovenga:

    - da foreste naturali intatte

    - da foreste ad alto valore di conservazione ambientale, a meno che queste non sianocertificate in base a uno standard livello 4.

    2. Il secondo livello della scala stabilisce i requisiti minimi per il legno massiccio aiquali il fornitore deve adeguarsi entro 3 mesi:

    - Lorigine del legno deve essere nota. Il fornitore deve sapere con certezza da quale

    nazione e da quale regione proviene il legno.

    - Il legno massiccio deve essere gestito in conformit alla legislazione forestale regionale e

    nazionale e con le altre leggi pertinenti.- Il legno massiccio non deve provenire da aree protette a meno che organi indipendenti

    non abbiano verificato che si tratta di aree boschive gestite responsabilmente, ossia foreste

    certificate in base a uno standard livello 4, oppure utilizzate rispettando le disposizioni di

    gestione dellarea in questione.

    - In particolare il legno massiccio non deve provenire da piantagioni nate dopo il 1994 in

    aree dove prima sorgevano foreste naturali intatte e le piante tropicali di grande valore

    devono essere certificate in base a uno standard livello 4.3. Il livello 3, chiamato 4Wood, uno standard sviluppato, gestito e rivisto da

    IKEA. Lobiettivo favorire il passaggio dai requisiti minimi del livello 2 allo

    standard livello 4, che prevede foreste controllate e gestite responsabilmente. In

    30FSC sta per Forest Stewardship Council, un' ONG internazionale senza scopo di lucro. FSC rappresentaun sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale. La certificazione ha come scopo lacorretta gestione forestale e la tracciabilit dei prodotti derivati. Il logo di FSC garantisce che il prodotto stato realizzato con materie prime derivanti da foreste correttamente gestite secondo i principi dei due

    principali standard: gestione forestale e catena di custodia. IKEA stessa ha contribuito alla creazione diquesta organizzazione.

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    molti paesi i sistemi di certificazione FSC (o equivalenti) non sono ancora

    sviluppati. IKEA ha quindi sviluppato questo standard di verifica della gestione

    delle foreste. Questo standard prende in considerazione le condizioni specifiche

    tanto del fornitore IKEA quanto della gestione delle foreste di provenienza. I

    requisiti riguardando in particolare:

    - Produzione ambientalmente ed economicamente

    sostenibile

    - Condizioni lavorative (sociali, salariali, sicurezza)

    - Routines di approvvigionamento.

    4. Il livello 4 si riferisce alle foreste gestite in modo responsabile, ossia in conformita uno standard ufficiale. Questo include precisi livelli di prestazione sviluppati daun gruppo equilibrato di parti sociali, ambientali ed economiche interessate e

    verificati da terzi indipendenti. Attualmente FSC lunico standard di livello 4

    riconosciuto da IKEA.31

    Oltre al legno, IKEA mette a disposizione, nei propri ristoranti e nel reparto delle specialit

    svedesi, cibi biologici e caff certificato UTZ32, nonch cibi provenienti da allevamenti in

    cui gli animali vivono in condizioni migliori dal punto di vista del benessere.

    Appurata lorigine dei materiali, IKEA costantemente attenta ad evitare sprechi

    attraverso lo studio di nuove tecnologie per i prodotti. Ad esempio le batterie alcaline

    durano di pi e sono pi ecologiche poich non contengono cadmio e mercurio, tutti i

    miscelatori sono dotati di un dispositivo che fa risparmiare il 30% di acqua, le lampade a

    LED e a basso consumo presenti nellassortimento. Per quanto riguarda lattenzione

    allenergia, invece, IKEA ha provveduto a sostituire i faretti dei punti vendita con

    lampadine HID (High intensitive discharge) che hanno una durata maggiore, emettono unaluce di qualit migliore e sono completamente riciclabili, ma non basta. Lenergia elettrica

    che serve a far funzionare i punti vendita, viene prodotta con pannelli fotovoltaici o, in

    alcuni casi, con impianti di geoscambio che consentono di riscaldare/raffreddare il negozio

    in funzione delle reali necessit climatiche, sfruttando la temperatura costante del

    31La fonte della scala ambientale IKEA http://www.tesaf.unipd.it/itn/32UTZ CERTIFIED garantisce che il caff, cacao o t sono coltivati in piantagioni ove viene fatto unuso

    appropriato di sostanze agro-chimiche, in cui i lavoratori e le loro famiglie vivono in alloggi decorosi, hannodiritto ad assistenza sanitaria, scuole ed istruzione, e che i loro diritti di lavoro sono tutelati.

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    sottosuolo. I vantaggi che porta sono la riduzione dei consumi energetici per

    riscaldamento/raffreddamento e la riduzione delle emissioni di CO2.

    Inoltre IKEA minimizza il packaging e utilizza imballaggi di cartone riciclati e plastica

    riciclabile e incoraggia i clienti a migliorare i consumi trovando nuovi utilizzi per prodotti

    che altrimenti andrebbero nelle discariche.

    Figura 7: Immagine contenuta nel catalogo in cui viene ricordata limportanza per lambiente del famoso

    pacco piatto

    Fonte: Catalogo IKEA Italia 2012

    IKEA promuove il mercatino dellusato: portando un mobile in negozio, anche non IKEA

    ma in buono stato, il cliente ottiene dei buoni sconto. Nellangolo delle occasioni, invece,

    sono presenti a prezzi scontati, i prodotti usati per le esposizioni o con piccoli difetti.

    Lattenzione allambiente maniacale: anche gli scontrini e la carta usata per le

    promozioni o per la lista della spesa proviene da foreste garantite FSC e allinterno dei

    negozi sono presenti cestini per la raccolta differenziata. Riguardo ai servizi, c una lunga

    lista di servizi orientati allecologia. Difatti IKEA promuove lutilizzo di una navetta

    gratuita per raggiungere il punto vendita, lutilizzo di furgoni a noleggio elettrici,

    colonnine di ricarica per macchine elettriche e erogatori di acqua potabile gratuita.

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    Nei casi in cui non sia possibile recuperare un prodotto, allora limpresa svedese provvede

    ad insegnare ai consumatori i modi corretti per riciclare i materiali. Inoltre provvede a

    riciclare la carta e il cartone, nonch le lampadine.

    Lo strumento di marketing pi usato da IKEA il popolare catalogo da ricevere per posta,

    il quale pubblicato annualmente in 27 lingue diverse, consumando il 70% del budget per

    il marketing del colosso. Approssimativamente nel 2010 sono state stampate circa 197

    milioni di copie. Allinterno del catalogo ci sono le immagini dei prodotti in vendita con

    prezzi e descrizioni, ma la parte importante sono i commenti, i suggerimenti e le storie

    relative agli stessi. I prodotti ecologici vengono messi in risalto grazie alla descrizione

    trasparente e credibile di come vengono ottenuti responsabilmente i materiali, con tanto didati.

    Figura 8:Comunicazione green sul catalogo IKEA in cui vengono riportati dati, informazioni aggiuntive e

    gli stemmi delle organizzazioni con cui IKEA partecipa ai progetti ambientali

    Fonte: Catalogo IKEA Italia 2012

    Attualmente si stanno gradualmente aggiungendo nuovi media tra i quali la TV, la radio e

    cartelloni pubblicitari nelle citt in cui sono presenti i negozi, soprattutto accanto odi fronte

    alle fermate dellautobus.

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    Invece, per promuovere nel punto vendita i prodotti verdi, oltre a quelli tradizionali,

    IKEA utilizza brochure, crowner, cartelloni in formato gigante e cartelli verdi sospesi in

    cui viene ricordato il giusto comportamento da assumere in favore dellambiente o

    semplicemente la descrizione del prodotto e dei materiali sostenibili.

    Sul sito WEB dellimpresa svedese, vengono riportati dei rapporti ambientali dellazienda,

    con tanto di foto, dati e progetti per il futuro. Nella sezione A proposito di IKEA sono

    presenti le descrizioni dei continui passi avanti e le campagne di Cause-related

    marketing e marketing collettivo. Sono esempi chiari le collaborazioni con il WWF per

    combattere il disboscamento illegale, per creare standard di allevamento del salmone e

    combatterne gli impatti negativi della pesca e per supportare le campagne di certificazione

    delle foreste. da esempio anche la collaborazione con Preem, H&M e Volvo Logistics, acui IKEA ha preso parte per un progetto volto a supportare i trasportatori durante la

    transizione dai combustibili fossili verso risorse alternative ecocompatibili. Nell'estate

    2009, la collaborazione ha portato all'apertura in Svezia di stazioni di servizio Preem, che

    durante i mesi estivi fornivano un combustibile alternativo, il Bio 30, che contiene circa il

    30% di olio di semi di colza.

    Nel 2013 il gigante svedese costruir un nuovo paradiso urbano a Londra. Il progetto

    prevede la costruzione di 1200 case, uffici, un hotel, un asilo nido, ristoranti, negozi ecaffetterie. Il complesso residenziale sorger nellOlympic Park nel quartiere di Stratford.

    La stampa britannica ha descritto Strand East un complesso ecosostenibile: la necessit

    di ricorrere alluso delle auto sar ridotta al minimo, i rifiuti saranno smaltiti tramite

    discreti tunnel sotterranei e un impianto idroelettrico fornir lenergia necessaria al

    quartiere. Tale progetto dimostra che IKEA va ben oltre il marketing, per diffondere la

    propria cultura ambientalista.

    Lo strumento di marketing in cui IKEA primeggia tra i retailer, per, linterattivit e

    lascolto sul WEB, tramite social network e blog. Infatti da quanto emerge dal report

    Brands & Social Media33, il brand svedese conquista il vertice della classifica attuando

    33Brand & Social Media losservatorio condotto su 20 aziende retailer italiane, dallUniversit Cattolicadi Milanoe dallagenzia Digital PR, che ha preso in esame le attivit di comunicazione sui social media diventi catene di negoziattive a livello nazionale e che vendono prodotti afferenti a diverse categorie

    merceologiche.Fonte:http://www.ict4executive.it/focus/focusarticle/journal_content/56_INSTANCE_3j1n/10402/189292

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    una strategia di comunicazione multipiattaforma intensiva: utilizza infatti Facebook,

    Twitter e YouTube (mentre non ha un blog per il mercato italiano) in cui spiccano gli

    elevati tassi di interazione degli utenti rispetto ai contenuti pubblicati dallazienda. Sulla

    pagina Facebook di IKEA Italia il linguaggio con gli utenti colloquiale e giocoso,

    propenso a stimolare linteresse verso i propri prodotti verdi, talvolta abbassandosi al

    livello dei visitatori con suggerimenti e domande dirette a persone singole. Un susseguirsi

    di contenuti, dallindovinello riguardo alloggetto misterioso ai suggerimenti per

    migliorare i comportamenti eco-compatibili. Inoltre IKEA ha una community, Hemma

    IKEA, in cui gli utenti possono scambiarsi foto e commenti. Limpresa svedese si difende

    bene anche sul versante mobilein cui fornisce applicazioni e cataloghi consultabili da

    tablet e smartphone.

    Figura 9: Screenshot di un post su Facebook con l immagine di uno dei prodotti venduti per la raccolta

    differenziata, che coinvolge i clienti esortandoli a rispondere ad una semplice domanda

    Fonte: Pagina Facebook di IKEA Italia

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    Relativamente agli obiettivi, IKEA non deve temere di sembrare troppo pretenziosa, grazie

    alle dimensioni, linternazionalit, limmagine e il seguito di consumatori che

    contraddistinguono la multinazionale. Il linguaggio usato per i messaggi spiritoso e

    comprensibile per chiunque poich non presenta troppi tecnicismi, mostrando i vantaggi

    ottenibili, dando consigli o spronando ad agire per evitare cosa potrebbe accadere non

    agendo. Per di pi vengono forniti dati e nomi delle imprese che collaborano ai progetti

    eco-sostenibili. In aggiunta, il messaggio giunge al consumatore con immagini divertenti e

    slogan originali per niente scontati.

    Figura 10:Volantino in cui IKEA invita i clienti a fare di pi per lambiente, utilizzando un gioco di nomi:

    BILLY, infatti, il nome di una celebre libreria venduta dallimpresa svedese

    Fonte: http://ambientenergia.wordpress.com/2009/10/02/green-marketing-a-piccoli-passi-con-ikea/

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    Nella matrice di Grant, la strategia di Green Marketing IKEA pu essere collocata in

    diversi quadranti.

    Si colloca nel quadrante A1 poich lazienda, tra gli altri obiettivi, si pone quello di

    adottare politiche a favore dellambiente. Chiaramente limpresa svedese utilizza

    lapproccio scandinavo, ovvero di non ostentare troppo il proprio impegno.

    Anche avere partner credibili fa parte della strategia IKEA, infatti si gi parlato delle

    cause che IKEA sostiene insieme ad organizzazioni no-profit come il WWF, ma anche il

    CIWF34, Tree Canada35e altri ancora, con diversi programmi da Paese a Paese.

    IKEA tramite lapproccio educativo, dimostra di far parte anche del quadrante B1, poich

    coinvolge i clienti nelle proprie scelte di aiuti allambiente e chiedendo degli sforzi ai

    clienti stessi, per diminuire limpatto ambientale di ognuno di essi.

    Figura 11: Esempio di strategia B1 in cui IKEA utilizza unimmagine evocativa, descrivendo i materiali

    utilizzati per i propri prodotti e quali benefici apportano allambiente

    Fonte: Catalogo IKEA Italia 2012

    34"Compassion in World Farming". CIWF unorganizzazione no-profit impegnata con le maggioriindustrie alimentari europee nel supporto di iniziative che portano ad un miglioramento concreto dellecondizioni degli animali allevati per la produzione alimentare.35Tree Canada la pi grande organizzazione no-profit canadese per la piantumazione degli alberi. Tramiteil programma Pick a Tree, Plant a Tree, IKEA Canada effettua una donazione a Tree Canada in base agli

    alberi venduti nel periodo natalizio, mentre in primavera ogni negozio organizza un evento di piantumazionecon i propri collaboratori.

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    Per quanto riguarda il livello personale, IKEA riesce ad attuare strategie che cambino le

    abitudini duso e agiscano sugli stili di consumo. Relativamente al primo obiettivo, quello

    pi verde, riesce a responsabilizzare i consumatori che vogliono dare un contributo per

    ridurre limpatto ambientale, apportando benefici culturali. Per fare ci, IKEA converte i

    propri clienti al consumo sostenibile, minimizzando anche i costi, suggerendo idee per

    ridurre i consumi di energia. Ad esempio, sul sito viene suggerito di non lasciar disperdere

    il calore attraverso pavimento, porte e finestre, utilizzando tappeti e tende, oppure viene

    incoraggiato lutilizzo di contenitori per alimenti allo scopo di non gettare il cibo avanzato

    dai pasti e lorganizzazione del menu settimanale.

    Invece, in relazione allobiettivo personale verdissimo, IKEA in contrapposizione al

    consumismo odierno, incita i consumatori ad usare prodotti che durino a lungo, come lelampadine a LED. Per di pi, esorta i clienti a condividere i propri beni, ad