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~ 1 ~ SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI Abilitata con il Decreto Ministeriale dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca del 31/07/03 Via Pasquale Stanislao Mancini, 2 00165 Roma TESI DI DIPLOMA DI MEDIATORE LINGUSTICO (Curriculum Interprete e Traduzione) Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei corsi afferenti alla classe delle LAUREE UNIVERSITARIE IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA Guida - Itinerario di Salamanca” Relatrici: Prof.ssa Adriana Bisirri Prof.ssa Marilyn Anne Scopes Prof.ssa Luciana Banegas Prof.ssa Claudia Piemonte Candidato: Tania Massimi Anno Accademico: 2010/2011

Guida - Itinerario di Salamanca” - taniamassimi.weebly.comtaniamassimi.weebly.com/uploads/5/5/4/4/5544872/tesi_tania_massimi.pdf · 1.2 “La storia” Le prime notizie storiche

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SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI Abilitata con il Decreto Ministeriale dell'Istruzione,

dell'Università e della Ricerca del 31/07/03 Via Pasquale Stanislao Mancini, 2 – 00165 Roma

TESI DI DIPLOMA DI

MEDIATORE LINGUSTICO (Curriculum Interprete e Traduzione)

Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei corsi afferenti alla classe delle

LAUREE UNIVERSITARIE IN

SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA

“Guida - Itinerario di Salamanca”

Relatrici: Prof.ssa Adriana Bisirri

Prof.ssa Marilyn Anne Scopes

Prof.ssa Luciana Banegas

Prof.ssa Claudia Piemonte

Candidato: Tania Massimi

Anno Accademico: 2010/2011

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“Guida – Itinerario di Salamanca”

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Indice:

Introduzione 4

Capitolo uno: La storia e le feste 5

Capitolo due: I monumenti 29

Capitolo tre: L’Università, la vita dei giovani e 58

l’insegnamento dello Spagnolo

Parte Inglese: I monumenti 83

Parte Spagnola: L’Università, la vita dei giovani e 112

l’insegnamento dello Spagnolo

Bibliografia 136

Sitografia 137

Conclusione e ringraziamenti 138

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INTRODUZIONE

Questa tesi ha lo scopo di fornire una guida turistica della città di Salamanca e

focalizzare l’attenzione sulla cultura, la vita, e le diverse attività che si possono

svolgere in questa cittadina spagnola.

Il settore dei servizi, in particolar modo il turismo culturale, è la principale fonte

dei redditi della città.

Nel 1985 è stata dichiarata “Patrimonio culturale dell’umanità” dall’UNESCO.

Rilevante è l’attività educativa soprattutto durante l’estate che conta una

grande affluenza di studenti stranieri e non , che in maggioranza arrivano per

apprendere lo Spagnolo (Castellano).

E’ famosa per la sua Università che è la più antica di Spagna e fu fondata nel XIII

secolo .

La tesi è suddivisa in tre capitoli:

- Nel primo capitolo farò una breve introduzione e tratterò della storia

della città e delle principali feste (ITALIANO)

- Il secondo capitolo tratterà dei monumenti e dei luoghi di maggiore

rilevanza dal punto di vista culturale (INGLESE)

- Il terzo capitolo tratterà dell’università, l’insegnamento dello spagnolo e

della vita dei giovani (SPAGNOLO)

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Guida-Itinerario di Salamanca

Capitolo 1

“La storia e le feste”

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1.1 “Introduzione”

Salamanca è una città spagnola, ha un’ estensione di 12.336 km e una

popolazione di circa 168.000 abitanti . Capoluogo della provincia omonima, si

trova nella zona nord occidentale di Castiglia e León che confina con

l’Estramadura e il Protogallo; sorge sulle sponde del fiume Tormes nella zona

chiamata Campo Charro.

Salamanca è sede dell’università più antica della Spagna, L’università di

Salamanca, fondata nel 1918 da Alfonso IX di León.

Nel 1988 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. Ha

un’importante patrimonio architettonico, tra i monumenti più famosi troviamo

la “Cattedrale Vecchia”, la “Cattedrale Nuova”, la “Casa de las Conchas”, la

“Plaza Mayor”, il “Convento de San Esteban”. Nel 2003 la “Semana Santa de

Salamanca” è stata dichiarata di interesse turistico internazionale. Nel 2002 fu

capitale europea della cultura e nel 2005 ha ospitato il XV vertice Ibero-

americano e, dallo stesso anno, continua a celebrare il Festival Internazionale

di Arti di “Castilla y León”. Di recente è stata scelta come capitale dello sport,

nel 2010.

Al momento è considerata leader mondiale nell’insegnamento dello spagnolo.

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1.2 “La storia”

Le prime notizie storiche che si hanno sulla città di Salamanca risalgono al IV

secolo a.C. quando era popolata da alcune tribù celtico-ispaniche.

In particolare fu abitata dai Vettones (in latino), un popolo pre-romano di

cultura celtica che viveva ad ovest della penisola iberica; i loro insediamenti

erano nella zona compresa tra i fiumi Duero e Tajo, e oltre alla città di

Salamanca erano stanziati a Carceres, Avila, Zamora e Toledo.

Di questo popolo rimangono numerose fortezze e borghi fortificati in varie

province, che ci mostrano un alto grado di civilizzazione. Numerosi ritrovamenti

sono stati fatti proprio nella provincia di Salamanca, come quello di “Castro de

Yecla la Vieja“ (datato circa al v secolo a.C. , è un sito archeologico delimitato,

ancora oggi, da spesse e alte mura e da altre strutture difensive; fu utilizzato in

epoca romana e nel medioevo, e, dopo il suo abbandono, al tempo dei Re

cattolici, vi fu costruita la cappella della “Virgen del Castillo”, ancora in piedi e

in uso oggi giorno.) L’impegno nella costruzione di tali mura ci indica un

aumento della ricchezza del popolo dei Vettones, dovuto probabilmente al

contatto con popolazioni del sud e ai popoli colonizzati,grazie a un percorso

preistorico che successivamente darà vita alla così detta “Via de la Plata”.

Molto importanti per questo popolo erano le Necropoli (i cimiteri) che erano

posizionate fuori dalle mura della città, tra 150-300 metri di distanza, e in

prossimità di flussi d’acqua. I riti funebri sembra che erano bastati quasi

esclusivamente sulla cremazione del corpo; i resti poi venivano depositati nel

terreno, con o senza l’urna; in alcune tombe sono stati ritrovati oggetti

metallici e in ceramica che probabilmente sarebbero serviti al defunto nella vita

dopo la morte.

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Dell’epoca dei Vettones sono rimasti, come espressione artistica di questo

popolo, molte sculture in pietra di cinghiali; la funzione di queste sculture è

stata oggetto di molti dibattiti: si può trattare sia di monumenti

commemorativi per delle vittorie, sia di monumenti che hanno un valore

magico-religioso di protezione del bestiame.

Nel III secolo a.C. ,più precisamente nell’anno 220 a.C., con l’avanzata dei

Cartaginesi nella penisola Iberica, l’antica città di Helmantica (Salamanca era

chiamata così sin dal II secolo a.C. negli scritti di Polibio,infatti solo nel XIII

secolo d.C. fu battezzata con il nome attuale) fu conquistata da Annibale. La

leggenda narra che i “Salmantini” si arresero e consegnarono la piazza ai

Cartaginesi senza opporre resistenza,uscendo dalla città.

L’impero Romano e l’Impero Cartaginese si affrontarono per l’egemonia nel

Mediterraneo occidentale nelle tre guerre Puniche. I Cartaginesi furono

definitivamente sconfitti con la terza guerra Punica; nel 146 a.C. Scipione

l’Africano lanciò l’attacco alla città di Cartagine; per quindici gironi i soldati

cartaginesi impegnarono i soldati romani in una disperata battaglia per le

strade della città,ma l’esito della battaglia era scontato. Gli ultimi soldati si

rifugiarono nel tempio di Eshmun per altri otto giorni. Scipione abbandonò la

città al saccheggio dei suoi soldati. Cartagine fu rasa al suolo,bruciata, le mura

abbattute e il porto distrutto. La terza guerra Punica era così terminata.

Con la caduta dell’impero Cartaginese, nel’epoca successiva, i romani

consolidarono la loro occupazione nella penisola Iberica e la città divenne parte

dell’impero Romano.

Inizia così per Salamanca un periodo di grande sviluppo e prosperità: situata

sulle sponde del fiume Tormes, subito si trasforma in un’ importante base

commerciale e grazie proprio alla sua posizione privilegiata diventa il più

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importante nodo di comunicazione in una delle più famose strade romane: “La

via de la Plata”, una via che attraversa la penisola occidentale collegando le

miniere del nord con quelle del sud, dalla città di Zaragoza alla città di Merida.

Nonostante il suo nome, l’argento non è mai stato trafficato su questa strada.

Questo nome, infatti, probabilmente è dovuto ad una confusione fonetica: in

epoca andalusa questa via fu chiamata “al-Balat” (strada);questa parola era

molto diffusa anche in altre zone della Spagna ed è possibile che le persone

hanno associato questo suono a quello del metallo prezioso (l’argento).

Un’altra ipotesi è che il nome può derivare dal nome “Via Delapidata” per il

fatto che in questa strada non c’era la presenza di piastrelle e mattonelle, e

che quindi fosse sostanzialmente non asfaltata, cosa molto usuale nelle strade

non urbane.

Appositamente per questa strada venne costruito nel I secolo a.C. il Puente

Romano che divenne parte integrante del percorso( non si sa con certezza

quale imperatore lo costruì, ma l’opera si attribuisce comunque a Traiano); si

mantiene integra ancora oggi la metà nord del ponte, mentre l’altra metà fu

ricostruita nel XVII secolo.

Con la fine dell’Impero Romano, gli Alani si stanziarono nel territorio e

Salamanca entra a far parte della provincia della Lusitania. Gli Alani erano un

popolo nomade di etnia iranica; erano per lo più pastori bellicosi di origini

miste che parlavano una lingua iranica e condividevano una cultura comune

(oggi i loro discendenti sono gli Osseti).

Successivamente i Visigoti conquistano la città e la annettono al loro

territorio. Entrano in Spagna sotto la guida del re Walia come federati di Roma

per combattere gli altri barbari, sconfiggendo così Vandali e Alani. I Visigoti

erano un popolo di origine germanica appartenete alla tribù dei Goti. Furono

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tra quei popoli barbari che con le loro migrazioni contribuirono alla crisi

dell’Impero Romano. Il nome Visigoti gli fu dato da Cassidoro e letteralmente

vuol dire “Goti nobili”. I Visigoti furono spinti dai Franchi fuori dalla Gallia verso

la Penisola Iberica, dove diedero vita a una società multietnica dove era forte

l’eredità politico-amministrativa romana, con capitale Toledo. Non si hanno

molte altre notizie sulla dominazione Visigota, ma successivamente Toledo fu

sede vescovile e nella città si tenne, appunto, nel 589, il Concilio di Toledo.

Nel 712 Musa ibn Nusair (governatore e generale mussulmano) , chiamato

Muza nella tradizione spagnola, conquistò la città. Musa ibn Nusair fu nominato

vicerè nel 698,; conquistò con la sua flotta le isole di Ibiza, Maiorca e Minorca. I

Visigoti che erano immersi in una battaglia interna per il trono, furono

conquistati dal re mussulmano nel 712 ,che seguito dal figlio Abd al-Aziz ibn

Mussa e da un esercito di 18.000 uomini, attraversò lo Stretto di Gibilterra e li

sconfisse. L’amministrazione dei territori era stata divisa per i suoi tre figli.

Quando tornò a Damasco,però,il governatore mussulmano venne assassinato

in una moschea (probabilmente nel 718).

Durante l’Alto Medioevo la zona venne abbandonata e gran parte dei nuclei di

popolazione furono distrutti da parte delle incursioni arabe. Salamanca fu

ridotta a un piccolo nucleo di poca importanza e fu praticamente spopolata. I

successivi tentativi da parte dei re Cristiani di risollevare quest’area originarono

diversi scontri con le spedizioni mussulmane dirette verso il nord; questi scontri

portarono ad alcune battaglie come quella di Alfonso I, che nel 754 conquistò

Leon; ciò che rimaneva di urbano fu raso al suolo durante la battaglia.

Quest’area è rimasta praticamente disabitata fino alla vittoria cristiana nella

“battaglia di Simancas” nel 939. Lo scontro fu un confronto militare tra una

coalizione cristiana guidata dal re di León, Ramiro III, e i mussulmani che si

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erano stabiliti a Cordoba ed erano giunti fino alle mura della città di Simancas.

Dopo la battaglia, conclusasi appunto con la vittoria cristiana, iniziò un lento e

timido ripopolamento del regno di León, in particolare della zona circostante al

fiume Tormes.

Nel 1085, con la conquista di Toledo da parte di Alfonso VI, la città viene

ripopolata in modo definitivo. Alfonso VI (detto “el Bravo”, il prode), fu re di

Leòn, di Castiglia e di Galizia. Era figlio secondogenito del re di Castiglia

Ferdinando I; dopo la morte del padre, il regno, per volontà paterna, fu

suddiviso fra i tre figli maschi:

- a Sancho II toccò la Castiglia

- ad Alfonso VI , León

- a Garcia la Galizia

Appena successe al padre, Sancho II iniziò una battaglia con il re di

Pamplona (Sancho IV) e il re di Aragona (Sancho I), denominata “la guerra

dei tre Sanchi”. Al termine di questa guerra, dopo la morte della madre,

Sancho II entrò in conflitto con i due fratelli; sconfisse Alfonso VI nella

battaglia di Llantada, ma presto trovò un accordo con lui per combattere

contro Garcia. Nel 1071 i due fratelli entrarono in Galizia e affrontarono

Garcia che venne sconfitto e obbligato all’esilio. Nel 1072 Sancho rivolse le

armi verso suo fratello Alfonso che fu sconfitto nella battaglia di Golpejera,

e fu spedito in esilio a Toledo. Così Sancho dopo il regno di Galizia, occupò

quello di León , riunendo così nuovamente quello che era stato il regno di

suo padre. Sancho dopo aver espugnato la signoria di Toro, fu assassinato a

tradimento da un soldato mentre assediava Zamora, nel 1072. Così Alfonso

VI rientrò a León e dopo aver giurato in pubblico la sua innocenza

sull’assassinio del fratello, fu riconosciuto re di Castiglia. Con un invito nel

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suo regno riuscì a imprigionare il fratello Garcia in una torre per diciassette

anni, fino alla sua morte.

Alfonso, nel suo regno, adottò la liturgia romana per la chiesa Spagnola, e

nel 1077 fu eletto imperatore. Continuò le battaglie per ampliare il regno

per lunga parte della sua vita, e morì nel 1109 a Toledo; la morte di Alfonso

fu pianta in particolar modo dagli ebrei, che durante il suo regno

beneficiarono di un trattamento equiparato a quello dei cristiani.

Nel 1102 Raimondo di Borgogna, governatore della Galizia, che si era

offerto di aiutare Alfonso VI, si recò in città per ordine di quest’ultimo, con

un folto numero di persone che provenivano da ambienti diversi; ogni

gruppo di queste persone si stanziò in una zona diversa della città di

Salamanca e lì fondarono le loro rispettive chiese e parrocchie. Si

ripristinarono le Diocesi e si iniziarono a costruire alcune scuole, che

successivamente daranno vita all’Università. Il primo vescovo della diocesi di

Salamanca fu Geronimo de Perigord, per volere di Raimondo di Borgogna.

Egli fu vescovo fino alla sua morte nel 1120, dopo ben diciassette anni alla

guida della diocesi.

Nel 1230, sotto di Fernando III detto “El Santo”, si uniscono

definitivamente i regni di “Castilla y León”.

Fernando III di Castiglia era figlio di Alfonso IX di León e della sua seconda

moglie, la regina Berenguela di Castiglia. Nel 1204 il Papa Innocenzo terzo

dichiarò nullo il matrimonio dei sui genitori, Alfonso IX e Berenguela,per

vizio di consanguineità, e Ferdinando considerato illegittimo. Così la madre

ritornò in Castiglia, e Ferdinando rimase in León. Nel 1214, il fratello di

Berenguela, Enrico I, di solo dieci anni, salì sul trono di Castiglia e la

reggenza fu affidata alla sorella che dovette affrontare una serie di scontri

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con Alvaro Nuñez de Lara, della famosa famiglia dei dei Lara. Alla morte di

Enrico, la successione toccò a Berenguela che rinunciò quasi

immediatamente al trono in favore del proprio figlio Ferdinando, che da

Leòn si trasferì in Castiglia diventando così il nuovo re di Castiglia con il

nome di Ferdinando III. Suo padre, Alfonso IX, ambiva alla corona di Castiglia

(perché nipote di Alfonso VII di Castiglia), così appoggiato dalla famiglia Lara

e da altri nobili castigliani, dichiarò guerra al figlio Ferdinando. Non essendo

però riuscito a conquistare la Castiglia, Alfonso IX, nel 1218, fu costretto a

patteggiare una tregua con l’ex moglie Berenguela, impegnandosi a non

attaccare più la Castiglia, ma al tempo stesso diseredò il figlio Ferdinando

dalla corona di León. Nel 1219 Ferdinando si sposò con Elisabetta

Hoehnstaufen (detta Beatrice di Svevia alla corte di Castiglia).

Ferdinando si dedico alla “Reconquista”, combinando abilmente le azione

diplomatiche con interventi bellici che sfruttavano le discordie esistenti tra i

vari regni mussulmani. Nel 1225 attaccò la regione di Cordova, dove occupò

alcune città, tra cui Andujar, poi, tra il 1227 e il 1228, si alleò con

l’imperatore degli Almohadi, Abū al-ʿAlāʾ Idrīs al-Maʾmūn, e quando

quest’ultimo venne detronizzato da una insurrezione mandò in Africa un

esercito in suo soccorso e nel 1229 al-Ma’mun riebbe il suo trono. In cambio

Ferdinando ebbe un insediamento in Nordafrica.

Suo padre Alfonso IX (re di León) morì nel 1230 e lasciò alle figlie della

prima moglie Sancha e Dolce, che salirono al trono insieme con l’appoggio

della nobiltà, mentre il clero e l’aristocrazia erano contrari, in quanto

avrebbero preferito che il regno di León fosse riunificato alla Castiglia sotto

Ferdinando III. L’accordo fu raggiunto dalle due ex mogli di Alfonso,

Berenguela e Teresa del Portogallo, che a nome dei rispettivi figli firmarono

“El Tratado de las Tercerìas” , dove dietro un cospicuo indennizzo le due

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regine abdicarono in favore del fratellastro, che, finalmente e

definitivamente potè riunire sotto un’unica corona i Regni di León e

Castiglia.

Tra il 1243 e il 1245, Ferdinando III insieme al re d’Aragona, portò al termine

l’occupazione del territorio valenzano e vennero stabiliti i limiti territoriali con

il Trattato di Almizra del 1244, firmato da Giacomo I e il figlio di Ferdinando,

Alfonso, (futuro Alfonso X di Castiglia) per delimitare le aree di espansione sul

territorio mussulmano compreso tra la Corona di Castiglia e la Corona di

Aragona.

Nel 1245, il re di Granada chiese l’aiuto di Ferdinando, ed in cambio gli cedette

la città di Jaen. Nel 1247 occupò Carmona e assediò Sivilgia che cadde dopo

undici messi di assedio, nel dicembre del 1248. Riconquistato tutto il territorio

dell’Andalusia, eccetto il regno di Granada, Ferdinando progettò una

spedizione in Nordafrica, per eliminare qualsiasi possibilità di reazione da parte

dei mussulmani. Mentre però stava programmando la spedizione Ferdinando

morì il 30 maggio del 1252 a Siviglia, e con lui terminò il periodo delle grandi

conquiste dei territori mussulmani. Gli succedette il figlio Alfonso X di Castiglia

detto Il Saggio. Ferdinando diede l’impulso iniziale delle scuole di “Estudio

General del Reino de León”, che suo padre aveva fondato a Salamanca, e che

suo figlio Alfonso X successivamente chiamerà Universidad.

Alfonso X detto “il Saggio” nasce a Toledo il 23 novembre 1221. Con la morte

del padre, Alfonso X salì al trono di “Castilla y León”. Nel 1246 si sposò in

seconde nozze con Violante d’Aragona. Partecipò ad alcune imprese di guerra,

come l’invasione del Portogallo e la conquista della regione di Algarve nel 1253;

stipulò nel 1254 un trattato dall’alleanza con il re d’Inghilterra e il duca

d’Aquitania, Enrico III, contro le truppe francesi di Luigi il Santo.

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Nel 1254 dotò la scuola di Salamanca, “Estudio General del Reino de León”,

fondata tra il 1212 e il 1220 da suo nonno, Alfonso IX. Il papa Alessandro IV, nel

1255, concesse all’università di Salamanca vari privilegi, tra cui quello che i suoi

laureati potevano insegnare dovunque, tranne che a Parigi e a Bologna; con

questo documento papale l’Università di Salamanca era riconosciuta università

internazionale.

La grandezze di Alfonso X consistette soprattutto nella sua attività culturale. È

considerato il fondatore della prosa castigliana. Cercò di riunire tutto il sapere

della sua epoca nella lingua corrente parlata dai suoi sudditi. Fondò la scuola di

traduttori di Toledo in cui saggi mussulmani ed ebrei traducevano in Castigliano

le opere antiche arabe ed ebraiche.

La sua opera scientifica , storica e letteraria fu fondamentale: si ricorda in

particolare il suo contributo all’astronomia con le ”Tavole alfonsine”. Per di più

promosse la redazione a la pubblicazione di una serie di tesi autorevoli sui vari

campi della cultura artistica e scientifica. Fu inoltre un eccellente poeta il lingua

galiziana e persino autore di uno dei primi trattati sugli scacchi.

La sua attività sul terreno giuridico fu fondamentale per quanto riguarda la

nazionalizzazione e la statalizzazione del diritto vigente: fece tradurre in

Castigliano il Liber ludiciorum del re Visigoto Reccesvindo, ottenendo così il

Fuero Juzgo; promosse poi la redazione di un Fuero Real (raccolta di

consuetudini applicate a tutto il regno, a cui vengono apportate modifiche

tratte dal diritto romano e quello canonico).

Infine ad Alfonso X fu dovuta la compilazione del Libro de Las Leges, noto nel

XIV secolo come Siete Partidas (o Leges de Partidas). I giuristi che compilarono

tra il 1256 e il 1265, sotto la supervisione del re, le Partidas, attinsero a tre

categorie di fonti: 1) le consuetudini e i fueros di Castiglia e Leòn, compresi i

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Fuero Juzgo, i Fuero Real e i Fueros di Cuenca e Cordova; il diritto canonico

approvato; gli scritto dei giuristi romani.

Le Siete Partidas possono essere considerate un compendio dei diritti romano

e canonico, modificato in alcuni particolari dai giuristi di Alfonso per adattarlo

alla situazione del regno di “Castilla y León”, che anche se non sostituirono del

tutto i Fueros municipali, furono sempre più utilizzati da avvocati e studenti e

alla fine furono adottati come pratica giudiziaria della cortes.

Alfonso realizzò anche la prima riforma ortografica del Casigliano, lingua che

rese ufficiale nel suo regno, a scapito del latino; infatti fece tradurre in

castigliano il codice reale, Siete Partidas e nelle procedure giudiziarie sostituì il

latino con il castigliano.

Nonostante la corte di Alfonso fosse un centro di cultura ebraica, sia

scientifica, sia letteraria, su pressione della Chiesa e del Papa la politica di

restrizione verso gli ebrei fu intensificata (gli ebrei furono costretti a vivere in

quartieri speciali, gli aljama, in cui però godevano di una notevole autonomia,

dedicandosi soprattutto al commercio e all’artigianato, si distinsero nelle

professioni mediche e finanziare ed avevano in mano l’appalto delle imposte).

Durante il regno di Alfonso quindi, nonostante le restrizioni, la Castiglia fu un’

isola di tranquillità per gli ebrei, dove pure con qualche sporadico episodio di

violenza, i massacri non furono mai una regola.

Alfonso X morì a Siviglia il 4aprile 1284.

Il 12 agosto del 1311 nasce tra le mura di Salamanca il primo ed unico re di

“Castilla y León”: Alfonso XI detto “il Giustiziere”. Salì al trono nel 1312 all’età

di un anno,in seguito alla morte del padre; la tutoria fu affidata prima alla

nonna paterna fino alla morte dell’anziana,quindi poi passò allo zio paterno

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fino a quando Alfonso non raggiunse la maggiore età,quattordici anni.

Conquistò Gibilterra, al comando di contingenti castigliano-leonensi, che

evidenziavano un’importante presenza di truppe provenienti da Salamanca.

Ebbe due matrimoni il primo con Costanza Manuel, figlia dello scrittore e uomo

politico, Giovanni Emanuele di Castiglia, che il re ,però, fece dichiarare nullo

perché si innamorò di Maria del Portogallo con la quale si sposò nel 1327; poco

dopo iniziò anche una relazione con Eleonora di Guzman, figlia di un nobile

castigliano.

Ingrandì il suo regno a spese dei mussulmani fino ad arrivare allo stretto di

Gibilterra; nel 1340, con la collaborazione del regno di Aragona e del regno del

Portogallo (anche se in conflitto per l’umiliazione che infliggeva a Maria, per via

della sua relazione con Guzmàn, e fossero stati in guerra per tre anni, dal1336

al 1339, il suocero Alfonso IV gli inviò delle truppe), assediò Tarifa riportando la

fondamentale vittoria del Rio Salado ( 4 aprile 1340) e si arrivò alla pace tra

Portogallo e Castiglia siglata a Siviglia. Nel 1344 conquistò la città di Algeciras.

Venne chiamato “il giustiziere” per la fermezza, e a volte la crudeltà, con cui

seppe reprimere le rivolte della nobiltà che gli era ostile, ponendo fine allo

stato di anarchia in cui si trovava il regno nel momento in cui assunse il potere.

Morì all’assedio di Gibilterra nel 1350, vittima della peste.

Durante il XV secolo Salamanca fu teatro di grandi rivalità tra diverse famiglie

nobili, articolate in due bande che si divisero la città: quella di San Benito e

quella di San Tomè.

Con la nascita della Mesta, Salamanca acquistò importanza come centro

manifatturiero e come esportatore di lana. Il Consiglio dei Pastori della Mesta

fu creato nel 1273 da Alfonso X il Saggio; è un consiglio che riunisce tutti i

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pastori di “Castiglia Y León” in un’associazione nazionale, e che fornisce a

questi importanti poteri e privilegi, come l’esenzione dal servizio militare,

testimoniare in tribunale, il diritto di pascolo e di passaggio, ecc. . La Mesta fu

abolita nel 1836 dopo aver subito diverse modifiche.

Come altri nuclei storici che avevano una rappresentanza a Corte, Salamanca

si unì al movimento della Comunità di Castiglia contro le nuove tasse che aveva

imposto Carlo I, e contro i privilegi che avevano gli esportatori di lana.

Carlo I, o Carlo d’Austria nacque nel 1516 fu il primo che unì sotto la sua

persona le corone di Castiglia, Aragona, Navarra, e fu imperatore del Sacro

Romano Impero.

Il 9 febbraio del 1518 le Corti di Castiglia, riunitesi a Villadolid, fecero

giuramento al re Carlo I, al quale vennero anche concessi 600.000 ducati. Le

Corti però fecero una serie di richieste al re,tra cui: imparare il castigliano,

revocare le nomine agli stranieri, e un trattamento più rispettoso per sua

madre Juana (Giovanna), che era imprigionata in Tordesillas. Successivamente il

29 luglio Carlo prestò giuramento come re d’Aragona, e Juana fu riconosciuta

regina (anche se i suoi titoli erano del tutto simbolici, per la sua impossibilità di

governare a causa di una malattia).

Nel XVI secolo ci fu per Salamanca uno dei periodi di più grande sviluppo, sia

per quello che riguarda la popolazione sia per quello che riguarda la vita

universitaria, grazie al prestigio dei suoi insegnanti, con la cosiddetta scuola di

Salamanca (dal 1580 si calcola che Salamanca aveva circa 24.000 abitanti e che

ogni anno si iscrivevano all’università 6500 studenti). Ci fu poi un breve periodo

di declino per le città sotto la corona di Castiglia nella zona dell’altopiano nord,

che coinvolse anche Salamanca.

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Nel XVIII secolo ci fu un periodo di grande rinascita economica e culturale, che

portò alla conclusione dei lavori della Cattedrale Nuova ( lavori che erano stati

fermi per quasi un secolo), la costruzione dell’imponente “Plaza Mayor” nel

1729, e la ricostruzione di numerosi edifici danneggiati del terremoto di

Lisbona nel 1755. Questo terremoto, che ebbe come epicentro la città di

Lisbona, interessò complessivamente una superficie di 11 milioni di km. Il

terremoto di Lisbona oltre che a distruggere intere città, scosse le coscienze di

un’intera generazione. Lisbona era un paese fortemente cattolico e per molti

teologi e filosofi questa fu una manifestazione di collera divina che fu

interpretata come punizione par il massacro degli indios in sud-america. Il

terremoto ebbe un’influenza anche su molti pensatori europei dell’illuminismo,

come Voltaire che ne parlò in alcune sue opere come Candido e Poème sur le

désastre de Lisbonne.

Durante la guerra di indipendenza, Salamanca fu occupata dalle truppe del

maresciallo Soult nel 1809 e rimase in mano ai francesi fino alla battaglia di

Salamanca nel 1812. La guerra d’Indipendenza spagnola fu il più grande

conflitto delle guerre napoleoniche, che emerse nel 1808, tra Spagna e Francia,

per l’opposizione spagnola contro la pretesa dell’imperatore francese

Napoleone di cedere il trono spagnolo a suo fratello Giuseppe Bonaparte a

spese di Fernando VII di Spagna, creando un modello di stato ispirato al suo.

Con il pretesto di rinforzare l’esercito franco-spagnolo che occupava il

Portogallo, Napoleone cominciò a far entrare truppe in Spagna, che nonostante

i primi screzi diplomatici furono salutate con entusiasmo. Ma nel febbraio del

1808 Napoleone lasciò cadere ogni cautela politica e ordinò alle truppe francesi

di occupare le fortezze spagnole. L’esercito spagnolo contava 120.000 uomini

non preparati per la guerra; così i francesi invasero il paese e non c’era nessuna

speranza di resistergli militarmente.

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Napoleone si mosse per realizzare i suoi piani da tempo studiati, con una serie

di intrighi contro la famiglia reale spagnola. Con un colpo di stato, istigato

dall’aristocrazia spagnola, tolse Carlo IV dal trono e lo sostituì con il figlio VII.

Napoleone convocò successivamente i due litiganti convincendo Carlo IV ad

abdicare in favore di suo fratello Giuseppe Bonaparte. Così dopo aver

convocato un consiglio spagnolo fantoccio, fece proclamare il nuovo re.

L’allontanamento forzato di Ferdinando e di tutta la famiglia reale aveva però

provocato una sollevazione popolare che si diffuse in tutto il paese. I cittadini di

Madrid scesero in piazza contro l’occupazione francese il 2 maggio 1808, e ci

vollero molte ore per sedare la folla, con l’impiego della cavalleria francese. In

seguito a diversi fallimenti delle truppe francesi, come la sconfitta a Valencia e

la sconfitta a Bailen, ci fu una catastrofe totale. Napoleone perse 24.000 uomini

e Giuseppe Napoleone ed il comando francese furono colti dal panico e

ordinarono una ritirata, abbandonando Madrid e vanificando tutte le conquiste

fatte al nord.

La battaglia “de los Arapiles” (conosciuto come la Battaglia di Salamanca), fu

una delle battaglie più famose nella guerra d’Indipendenza Spagnola, e fu

combattuta intorno alle colline di “Arapil Chico” e “Arapil Grande”, nel comune

di Arapiles, il 22 luglio del 1812. Il 1812 era il quarto anno della presenza delle

truppe inglesi in Spagna. Nella primavera 1809 Wellington tornò a dirigere

un’impresa lampo con la quale riprese Oporto e espulse i francesi dal

Portogallo. Il suo intento era quello di arrivare a Madrid, ma dopo la battaglia

di Talavera, che si concluse con una vittoria, fu costretto a indietreggiare fino

alla frontiera a causa delle grandi spese per questa battaglia. Nel 1811

Napoleone inviò il suo maresciallo più prestigioso per riconquistare il

Portogallo, ma le truppe francesi si ritirarono in primavera per mancanza di

cibo. Furono costretti a combattare alla “Fuentes de Onoro”, dove furono

~ 21 ~

completamente sconfitti. Prima di iniziare la Battaglia del 1812 ,Wellington

voleva assicurarsi di aver conquistato Badajoz e Ciudad Rodrigo, che furono

prese nel gennaio di quell’anno.

Con la battaglia di Salamanca fu combattuta il 22 luglio del 1812 ed è stato

uno degli episodi più importanti che ha portato alla completa disfatta

dell’esercito francese sotto il comando di Marmont. Questa battaglia privò i

francesi delle basi e dell’arsenale necessario per invadere il Portogallo, che era

essenziale per eliminare la costante minaccia costituita dall’esercito capeggiato

dal comandante Wellington. La sconfitta francese a Salamanca rappresentò

quindi l’inizio della fine dell’Europa Napoleonica.

La battaglia di Salamanca ebbe immediatamente diverse conseguenze:

il re Giuseppe Bonaparte, che era arrivato troppo tardi in aiuto a Marmont,

dovette ritornare a Madrid; Soul tolse l’assedio a Cadice; il re intruso il 10

agosto lasciò la capitale e si diresse verso Valencia, dove vi giunse il 31 agosto;

il 12 agosto glia alleati entrarono a Madrid (dove portarono una grande

quantità di armi e munizioni).

Durante l’occupazione, i francesi costruirono diverse mura difensive, e per

ottenere il materiale che serviva alle costruzioni, distrussero gran parte degli

edifici di Salamanca, specialmente nel quartiere chiamato “Caidos”, dove si

trovava il famoso “collegio mayores” dell’Università, di cui oggi non vi è più

traccia.

Il momento peggiore arrivò quando Fernando VII fece chiudere le università

spagnole, e nel momento della riapertura, l’Università di Salamanca era ridotta

a una semplice università di provincia.

~ 22 ~

Dopo la guerra d’indipendenza più di un terzo dei tesori d’arte di Salamanca

furono distrutti.

Nel 1873 fu proclamata la Prima Repubblica Spagnola. Questa fu in vigore

dalla sua proclamazione, 11 febbraio 1873, fino al 19 dicembre 1874, quando il

generale Mrtinez Campos diede inizio alla Restaurazione Borbonica in Spagna.

Questo primo tentativo di repubblica fu un’esperienza breve, caratterizzata da

una profonda instabilità politica e sociale. La repubblica era governata da

quattro presidenti distinti, fino a che, a soli undici mesi dalla sua

proclamazione, ci fu un colpo di stato per opera del generale Pavia che diede

vita a una repubblica capeggiata dal Duca de la Torre. Il periodo è stato

segnato da tre guerre civile contemporanee: la terza guerra carlista, la rivolta

cantonale (che colpì anche la città di Salamanca, e fu, però, presto soffocata), e

la guerra dei dieci anni a Cuba. L’impedimento più importante per il

consolidamento del regime fu la mancanza di veri repubblicani e la mancanza

di un sostegno popolare.

Per il resto del XIX secolo la città ebbe un graduale recupero. Venne

proclamata capitale della provincia e vi fu costruita una rete ferroviaria che

collegava la Francia con il Portogallo (1877).

Nella città ci fu poi un sollevamento militare contro la Seconda Repubblica.

Questo fu il primo stato completamente democratico che esisteva in Spagna

nel periodo dal 14 aprile 1931, data della sua proclamazione e di uscita dalla

Spagna del re Alfonso XIII, al 1 aprile 1939, quando l’insurrezione della banda

ribelle nella guerra civile spagnola seguì il colpo di stati del 1936.

Durante la guerra civile spagnola,tra l’ottobre del 1936 e novembre del 1937,

il Palazzo Vescovile fu residenza e centro di comando del generale Franco. La

guerra civile Spagnola si può considerare una prova della Seconda Guerra

~ 23 ~

Mondiale poiché vede impegnate nelle due parti in lotta, più o meno

direttamente e con diverso peso militare, da un lato Inghilterra, Francia e Urss

e dall’altro Italia, Germania e Portogallo. La Spagna quindi è teatro del primo

scontro armato tra fascismo e antifascismo. La Spagna degli anni ’30 è ancora

una realtà precapitalistica, ad eccezione di alcune zone fortemente

industrializzate. Alle elezioni politiche del 1931 i repubblicani e i socialisti alleati

ottengono un’importante affermazione che segna la caduta della dittatura di

Primo de Rivera e del re Alfonso XIII. La destra cattolica, però,grazie anche al

favore dell’esercito, torna al potere l’anno seguente. La situazione politica e

sociale è incandescente. Nel 1934 per reprimere i moti insurrezionali dei

minatori (ottobre spagnolo), interviene la legione straniera comandata dal

generale Francisco Franco. Due anni dopo, nel febbraio del 1936, le forze di

sinistra tornano di nuovo al governo. In estate però la situazione precipita: le

truppe in Marocco e il giorno dopo la rivolta si estende in tutto il paese. È

l’inizio della guerra civile, con ripercussioni a livello internazionale. In questa

guerra civile, che si combatte in quasi tutto il paese, sono contrapposti il

governo repubblicano che può contare sulle forze di polizia e masse di volontari

in genere provenienti dalle regioni industriali, e le forze nazionaliste

(franchiste), che riuniscono quasi tutti i quadri delle forze armate (salvo

l’aviazione) e le forze politiche nazionaliste, cattoliche e tradizionaliste. Il

regime fascista italiano e quello nazista, prendendo spunto dall’assassinio del

monarchico J. Calvo Sotelo (13 luglio) intervenendo prima in forma quasi

clandestina appoggiando i militari ribelli che aderiscono al “pronunciamento”

del generale Francisco Franco, poi nell’autunno in modo palese.

L’invio di aerei forniti da Hitler e Mussolini permette ai rivoltosi di trasferire

sulla penisola l’Esercito d’Africa, le loro truppe più efficienti, che iniziano ad

avanzare verso Madrid.

~ 24 ~

Al cospicuo impegno di Italia e Germania, non corrisponde un eguale sforzo da

parte di Inghilterra (governata dai conservatori che perseguono una politica di

pace con la Germania) e Francia (governata sì da un fronte popolare formato

da radicali, socialisti e comunisti, ma alle prese con pesanti difficoltà interne).

Molto di più fa l'Urss, che invia armi e consiglieri militari e organizza le Brigate

Internazionali. I nazionalisti dopo aver attaccato e occupato le Asturie,

l’Aragona e le province Basche, e aver diviso la Catalogna dalla parte centrale, Il

23 dicembre del '38, dopo avere riorganizzato i reparti e raggruppato notevoli

quantitativi di scorte e mezzi, scatenano, da sud verso nord, l'offensiva finale

dell'Ebro per conquistare la Catalogna. L'avanzata, pur contrastata dalle residue

forze repubblicane della regione, oramai prive di armamento pesante, scardina

uno dopo l'altro tutti i centri difensivi avversari posti a difesa del grande fiume

e, dopo un mese di violenti combattimenti, il 26 gennaio 1939, le prime

avanguardie motorizzate e blindate franchiste e italiane entrano a Barcellona.

Tra la fine di gennaio e i primi di febbraio del '39 circa 200.000 soldati

repubblicani (insieme ad altre decine di migliaia di donne e bambini) chiedono

asilo in Francia dove vennero internati in grandi campi di concentramento. La

guerra sta volgendo al termine e il 27 febbraio l'Inghilterra e la Francia optano

per il riconoscimento ufficiale del governo del generale Francisco Franco. Il

giorno seguente, il presidente repubblicano Azaña, che con un aereo si è

rifugiato in Francia, da' le sue dimissioni da capo del governo. A marzo i

nazionalisti occupano Madrid e Valencia. La guerra civile è finita. Dopo tre anni

di violenti combattimenti, nel 1939, il generale Franco riesce ad imporre la

propria dittatura. Siamo alla vigilia della seconda guerra mondiale, alla quale

però la Spagna, dilaniata dal conflitto interno, non prenderà parte,

permettendo, in seguito, al regime franchista di sopravvivere, a differenza di

quelli fascista e nazista.

~ 25 ~

Francisco Franco nacque nel 1892 a El Ferrol da una famiglia di classe media

tradizionale legata alla marina. Divenne ufficiale a 19 anni e chiese

immediatamente di essere spedito in Africa; gli anni africani ebbero

un’importante influenza sulla formazione del suo carattere. La sua carriera

militare fu brillante: divenne nel 24 tenente colonnello, dopo due anni

colonnello, e a soli 34 anni generale di brigata. Durante la dittatura del

generale Primo de Rivera ebbe contrasti con lui sulla politica africana. Della sua

dittatura ne criticò soprattutto la provvisorietà, tuttavia alcuni dei suoi

collaboratori saranno i pilastri del suo regime. Accolse senza alcun entusiasmo

la proclamazione della seconda repubblica. Fu comunque nominato Capo di

Stato Maggiore e la sua prima preoccupazione fu quella di restaurare lo spirito

militare. Le idee di base di Franco prima della guerra civile erano il

nazionalismo e l’anticomunismo. Morì nel 1975, quando si concluse la sua

dittatura.

Dopo la guerra a Salamanca vennero raccolti tutti documenti sequestrati

all’esercito ribelle, creando così un archivio di documenti sulla guerra civile

spagnola ( Archivio sulla Guerra Civile Spagnola); si tratta di un archivio di

proprietà dello stato nato nel 1999 e si trova nel Centro di Documentazione

della Memoria Storica. Questa documentazione è stata utilizzata per giudicare i

nemici della parte Repubblicana; molto importante è anche per gli storici ed è

stata inoltre utilizzata per far si che i soldati repubblicani percepissero una

pensione per il loro servizio. Parte di questo archivio è stato trasferito a

Barcellona, nel 2006, dopo ripetute dispute tra Salamanca e il Governo

Spagnolo.

In generale, durante il XX secolo, possiamo dire che c’è un ampliamento della

città dovuto all’ incremento demografico. Nella prima decade del XX secolo

~ 26 ~

venne costruito il ponte “Enrique Esteban” grazie al quale si migliorò

notevolmente la comunicazione con la riva sinistra del fiume Tormes e la città.

L’area localizzata a nord, fino all’ “Avenida de Mirat” si costruisce quasi

interamente negli anni 60, e diventa una zona residenziale.

Nel 1940, Papa Pio XIII fonda la Pontifica Università di Salamanca, come

proseguimento degli studi teologici che si facevano in passato.

Nel 1988 Salamanca viene dichiarata Patrimonio dell’Umanità da parte

dell’UNESCO.

Sempre nel 1988, per decisione dei Ministri della Cultura dell’Unione Europea,

Salamanca viene nominata insieme a Brujas, Capitale Europea della Cultura

dell’anno 2002.

1.3 “Le feste”

1.3.1 Festa di “Juan de Sahagun”.

Questa festa si celebra in onore di Juan de Sahagun che fu un religioso

spagnolo nato nella città di Sahagun, in provincia di Leòn. Dopo essere stato

studente nella scuole superiore di San Bartolomè, diventò monaco agostino

nel convento che questo ordine aveva nella città di Salamanca. Attualmente

è il patrono delle città di Sahagun e Salamanca. Fu canonizzato dal Papa

Alessandro VIII e la sua festa si celebra il 12 giugno.

A Salamanca si ricordano due suoi miracoli famosi: la storia narra che un

bambino cadde in pozzo, questo pozzo era molto profondo , ma Juan lanciò

la sua cinta giù per il pozzo e questa arrivò fino a dove il bambino riuscì a

~ 27 ~

prenderlo; così il Santo fece salire il livello dell’acqua fino a che il bambino

non riuscì a raggiungere la superficie.

L’altro miracolo racconta che un giovane toro era riuscito a scappare dal

recinto e che girava per le strade di Salamanca seminando terrore. Juan si

mise davanti a lui e gli disse: “fermati, schiocco”, e questo si fermò. La

strada dove avvenne questo fatto ora ha il nome di Tentenecio.

Inoltre si dice che riuscì a far riappacificare due famiglie di Salamanca che

combatterono per quaranta anni, con molti morti per entrambe le parti.

Ed infine si racconta che con le sue preghiere liberò la città dalla peste e

dal tifo.

Per quattro giorni la città si riempie si feste e spettacoli.

1.3.2 Festa della “Virgen de la Vega”.

La Virgen de la Vega è l’esaltazione di Maria Vergine, patrona di

Salamanca. La sua festa si celebra l’8 di settembre, giorno in cui aprono i

mercati della città.

La leggenda racconta che la Vergine aiutò gli abitanti di Salamanca e li

difese dall’attacco delle truppe portoghesi con a capo l’Arciduca CarloVII

che volevano invaderla nel 1706, durante la guerra di Secessione Spagnola.

Un giorno prima dell’inizio della festa si fa una processione che parte dalla

chiesa della “Santisima Trinidad de Arrabal” e che si dirige verso la

cattedrale. La giornata dell’8 settembre inizia con una messa solenne alle

10.00 della mattina, dopo la quale si inizia una grande offerta floreale e del

~ 28 ~

primo mosto della stagione. Nel pomeriggio si realizza una creazione

floreale, seguita dalla donazione spighe di grano benedette.

La Virgen de la Vega è una piccola statuetta di un metro di altezza

realizzata in legno. Fu successivamente modificata con pezzi di oro, rame e

bronzo, decorata con smalti, gioie e pietre preziose, che furono donate dagli

abitanti con il passare degli anni. La statuetta è custodita nella Cattedrale

sull’Altare Maggiore.

Dall’8 al 21 settembre in onore di questa festa la città si popola di turisti.

Per tutta la settimana Plaza Mayor diviene un palco gigantesco dove si

svolgono manifestazioni sacre e profane, concerti di musica tradizionale e di

gruppi attuali, spettacoli e rievocazioni.

1.3.3 Festa “de Santiago Apóstol” e altre feste estive

Il 25 luglio, a Candelario, si svolge la Fiesta de Santiago Apóstol,con

“novilladas” (corride di torelli) ed “encierros” (alcuni “volontari” corrono

davanti ai tori, lasciati liberi in un'area determinata n.d.t.).

I giorni 15 e 16 agosto, a La Alberca, la Ofrenda y loa de Nuestra Señora,

rappresentazione teatrale di carattere popolare.

Così Salamanca è una città che non ha dimenticato le proprie

tradizioni, ma al tempo stesso è moderna e aperta, una città a

misura d’uomo che riesce ad incantarti grazie al suo patrimonio

storico ed artistico.

~ 29 ~

Capitolo 2

“I monumenti”

~ 30 ~

2.1 “Plaza Mayor”

La Plaza Mayor di Salamanca è una delle piazze più belle d’Europa.

Fu costruita nel luogo che occupava l’antica piazza di San Martin del

Mercado, che prendeva il nome dalla vicina chiesa di San Martin. La

costruzione di questa piazza si decise nell’anno 1710 , sotto il regno di

Filippo V, che volle premiare così la fedeltà di Salamanca per il sostegno

ricevuto dalla città durante la guerra di Sucessione Spagnola. Appena

costruita le dimensioni erano maggiori di quelle attuali; all’epoca fu

considerata la più grande piazza del Cristianesimo.

La costruzione iniziò nel 1729 e terminò nel 1755, ma già dal 1724 si iniziò

a darle la forma attuale,restringendo notevolmente il perimetro. Fu

progettata da Alberto Churriguerra, ma collaborarono con lui anche gli

architetti Nicolas Churriguera, Joesè de Lara Churriguera e Joaquin Garcia

~ 31 ~

de Quiñones. La piazza è un perfetto esempio di architettura barocca,

armoniosa e contenuta.

La pianta della piazza ha una forma quadrata ed è circondata da edifici ben

armonizzati che hanno in tutto 88 portici, formati da archi poggiati su

robusti pilastri; i palazzi che la circondano sono alti tre piani eccetto nel

Pabellòn de las Casas Consistoriales.

Sul lato nord è collocato il municipio (Ayuntamento) costruito da Andres

Garcia de Quiñones; l’edificio presenta un portico monumentale con cinque

grandi arcate; la facciata è decorata con frontoni curvi, riquadri e placche;

l’edificio è coronato dalle campane dell’orologio, mentre sui lati troviamo le

statue dell’agricoltura, dell’industria, della musica e della poesia.

Di fronte al municipio, sorge il Pabellòn Real, costruito da Alberto de

Churriguera; in mostra tra i suoi archi troviamo dei medaglioni con dentro

scolpiti i diversi re di Spagna, tra cui quello di Filippo V(per ordine del quale

si costruì la piazza).

Nella piazza si svolsero corride ancora per buona parte del XIX secolo.

~ 32 ~

2.2 “Catedral Nueva”

Passando per una viuzza dall’università si arriva alla Cattedrale Nuova

(Cattedral Nueva): è una grande costruzione e una delle più grandi

manifestazioni di arte gotica in Spagna. Fu iniziata nel 1523 da Juan Gil de

Hontañon e terminata nel 1733.

La facciata è formata da tre arcate, ciascuna corrispondente alla navate

interne. Tutta la facciata è completamente decorata con elementi

tardogotici, platereschi e barocchi; sopra la porta centrale ostenta due rilievi

realizzati da Juan Rodriguez, discepolo di Gregorio Fernandez.

I portali sono ricchi di decorazioni plateresche come quello sulla “Puerta de

Ramos”, che fu fatta costruire per ordire de Juan Gil de Hontañòn, e

raffiugura l’ Ingresso di Gesù a Gerusalemme.

~ 33 ~

La torre è alta 110 m venne rafforzata nel 1755 contro i terremoti; la

cattedrale è coronata nel centro da una bella cupola in stile

Barocco,probabilmente opera di Joaquìm de Churrigera.

L’idea di costruire una nuova cattedrale nasce intorno al XV secolo a causa

della crescita demografica della città, dovuta soprattutto per la forte

attrazione dell’Università. Dopo diverse discussioni la cattedrale è stata

progettata in modo da potersi affiancare a quella vecchia, realizzata in

pietra di Villamayor in stile gotico. Ha una sala aperta con tre navate.

Per gran parte del XVII secolo i lavori sono stati interrotti, ma poi ripresi fino

alla conclusione nel 1733. La cattedrale ha subito il devastante terremoto di

Lisbona del 1 novembre 1755, lasciando alcuni segni tutt’oggi visibili, come

crepe e finestre rotte.

La pianta e il prospetto dell’edificio mantengono l’uniformità gotica e la

presenza all’esterno di archi rampanti e contrafforti. L’interno della

cattedrale è molto simile a quella di Siviglia. Anche se le navate laterali non

sono della stessa altezza di quella centrale, secondo lo schema “a triangolo”

tipico dello stile Gotico, la chiesa da un’impressione di grande spaziosità e

luminosità, anche dopo l’aggiunta del coro; nel coro si possono ammirare

stalli intagliati e sculture barocche per opera di Alberto Churriguera.

All’interno sono presenti diverse cappelle: Capilla de San Lorenzo, fondata

da Lorenzo Sanchez de Achebes; Capilla Dorada y de Todos Los Santos,

cotruita nel 1515 da Francisco Sanchez de Palenzuela; Capilla del

Presidente, chiamata così perché costruita nel 1577,dal Presidente della

Cancelleria Reale di Villadolid,Francisco Fernandez de Liebana; Capilla de la

Virgen de Morales o de San Bartolomè; Capilla de la Virgen del Desagravio;

~ 34 ~

Capilla de Jesus Nazareno; Capilla de San Nicola de Bari; Capilla de San Josè;

Capilla del Dolore o del Santisimo; Capillas del Cristo de las Batallas; Capilla

de la Soledad; Capilla de Virgen de Pilar; Capilla de la Virgen de Lourdes;

Capella de la Virgen de la Cabeza; Capilla de San Antonio; Altar de Cristo de

la Agonia Redentora; Capella de la Nuestra Senora de la Verdad; Capella de

Santiago y Santa Teresa; Capella de Diego de Neyla; Capella de San

Clemente.

Nelle cappelle sono collocate molte opere d’arte, per esempio: nella Capilla

Dorada, costruita nel 1525, la tomba del donatore Sanchez de Palenzuela;

nella Capilla del Marsical, la Virgen de la Cueva, santa protettrice di

Salamanca; e nella Capella Mayor, si mette in risalto l’immagine della

Virgen de la Asunciòn, opera di Gregorio Hernandez.

~ 35 ~

2.3 “Catedral Vieja”

Subito a sud della Cattedrale Nuova si erge la romanica Cattedrale

Vecchia, dedicata a Santa Maria de la Sede. Si accede alla Cattedrale

Vecchia tramite la navata destra della Cattedrale Nuova.

La costruzione ebbe inizio nel 1100 e fu terminata probabilmente prima

del 1200; è in stile romanico e gotico.

L’edifico ha la forma la pianta a croce latina con tre navate e testa di

marcatura composto da tre absidi semicircolari. Fu progettata anche come

fortezza, anche se oggi purtroppo questo non è visibile, poiché sono

scomparsi i merli della Torre Mochas e il ponte percorribile della navata

centrale è stato ricoperto da piastrelle arabe. I lavori iniziarono nell’abside,

che quindi sarebbe la parte più antica. L’elemento più appariscente è la

cupola che sovrasta il transetto ed è sostenuta da quattro pendenti ( la data

di costruzione deve essere approssimativamente intorno al 1150).

All’interno a una forma ad arancia aperta con otto spicchi, in contrasto con

l’esterno che ha la forma di una torre ed è decorata da scale; si conosce più

~ 36 ~

comunemente con il nome “Torre de Gallo”, perché questo animale è

raffigurato sulla bandiera della torre.

Poco rimane della facciata originale; infatti durante la costruzione della

Cattedrale Nuova ha subito diverse modifiche soprattutto la facciata

principale e la navata centrale dove è scomparso un tratto del transetto.

All’interno, nella’abside centrale, si può ammirare un grande affresco

raffigurante il “Giudizio Universale”; subito sotto, ci sono 53 tavole

rappresentanti la vita di Cristo e della Madonna, opera di Nicolas Florentino,

che le iniziò nel 1445. Al centro si trova la Virgen de la Vega.

Il chiostro del XII secolo fu gravemente danneggiato dal terremoto di

Lisbona nel 1775 e fu restaurato nel 1785. Dell’epoca romanica restano la

Cappella de Salvador o Talavera in stile mudejar, con statue scolpite da

Pedro Berruguete; fu fondata da Don Rodrigo Alias Maldonado, chiamato

Dottor Talaver.

La Cappella de Santa Barbara fondata dal vescovo di Salamanca Don Juan

Lucero nel XIV; il suo sepolcro si trova nel centro della cappella, con la sua

statua vestita da pontefice; si racconta che i laureandi dovevano trascorrervi

la notte prima del loro esame e poi discutervi la tesi;

la Cappella de San Bartolomè o de Anaya che fu fondata da Don Diego de

Anaya, illustre Salamantino, arcivescovo di Siviglia e fondatore della famosa

scuole di San Bartolomè.

Nelle sale capitolari si trova il museo diocesano, che ha magnifiche opere

di Fernando Gallego, come il “Trittico della Vergine con la rosa” e l’

~ 37 ~

”incoronazione della Vergine” ; inoltre vi si trova un trittico di Juan de

Flandes e una statua d’avorio della Vergine del XIII secolo.

~ 38 ~

2.4 “Convento de San Esteban”

Il Convento de San Esteban è un convento domenicano situato nella piazza

Concilio de Trento.

I Domenicani si stabilirono a Salamanca tra il 1255 e 1256. Si stabilirono nel

luogo attuale, dove prima sorgeva l’antica chiesa parrocchiale di Santo

Stefano, che venne demolito per costruire l’edificio attuale nel 1524, per

iniziativa del frate Juan Alvarez de Toledo. L’edifico è dedicato a San

Esteban, e la sua costruzione terminò circa nel 1630.

La facciata è composta dal portone d’entrata e il portico d’ingresso del

convento che forma un angolo retto. Nella parte anteriore due pilastri

sostengono un grande arco decorato nel suo interno con cassettoni di stile

milanese. Sotto l’arcata si sviluppa in tre corpi un magnifica facciata con

raffigurato “ el martirio de San Esteban” realizzato dal milanese Juan

Antonio Ceroni, e dallo scultore Alonso Sardina.

~ 39 ~

Nella facciata appare lo scudo di San Domenico in mezzo a quelli di Alba.

L’esuberante ricchezza della facciata e il suo splendore costituiscono un

opera d’arte che raggiunge il suo massimo splendore al tramonto, quando le

sue pietre brillano illuminate dal sole.

I chiostri:

Il chiostro Dei Re, di pianta quadrata, fu costruito all’inizio del XVII secolo,

per iniziativa del frate Alvarez de Toledo. è quasi completamento opera di

Alonso Sardina e decorato dagli stessi artisti che hanno decorato la facciata.

Alla struttura gotica si uniscono armoniosamente motivi platereschi con

archi rinascimentali. L’arcata della galleria inferiore è realizzata con base di

colonnine unite da archi a tutto sesto. I pilastri che separano le finestre

proseguono all’esterno sotto forma di contrafforti. L’atrio di accesso al

convento è un esempio di architettura rinascimentale, che contrasta con la

decorazione della facciata; è formato da dieci archi semicircolari che si

appoggiano su colonne di granito con zoccolo quadrato; sono presenti

medaglioni con busti di Santi Domenicani.

Il chiostro de Colòn è della fine del secolo XV; in questa sala Cristobal Colòn

ebbe lunghi colloqui con i frati domenicani, in particolare con Diego de Deza

e Domingo Soto.

Il “Panteon de los Teologo”: qui riposano i resti dei più illustri teologi

dell’ordine che resero importante l’Università di Salamanca come Francisco

de Vitoria.

La scala de Domingo Soto è opera di Gil de Hontanòn. Unisce le due

gallerie del chiostro e fu costruita nel 1540.

~ 40 ~

La Sacrestia si iniziò nel 1627. Il suo fondatore è il frate Pedro de Herrera,

che è rappresentato con una statua sul suo sepolcro. È un esempio di

architettura barocca di ispirazione italiana. Molte delle sculture sono del

Sardina.

La chiesa è un tempio monumentale di stile dei Re Cattolici, come una

cattedrale. Sono 84 metri di lunghezza per 14,50 di larghezza, e 27 metri di

altezza. La sua pianta è a croce latina con cappelle laterali.

L’altare maggiore è opera di Josè Churriguera e venne terminato nel 1693.

~ 41 ~

2.5 Convento de “Las Agustinas”

L’antico convento dell’ordine fu distrutto durante l’inondazione del 1626. Il

convento e la chiesa attuale furono costruite a spese di Don Gaspar de

Acevedo e Zuniga, conte di Monterrey e vicerè di Napoli, per il ritiro di sua

figlia. La costruzione iniziò nel 1636 e si concluse nel 1687.

La chiesa ha una sola navata ed ha la forma di croce latina; ha due cappelle

nel corpo principale; si può considerare un’opera del rinascimento italiano

con tendenze barocche.

Le volte sono a botta e vi è una grande cupola a croce. Il portico è

costituito da archi su lesene scanalate di ordine composito. All’interno

troviamo numerosi dipinti tra i quali quello della cappella maggiore dove si

trova il dipinto dell’ “Immacolata Concezione”, del Ribera; mentre il quadro

di “San Giovanni Battista” è di Guido Reni, quello di “San Agostino son il

bambino sulla spiaggia “ è del Baglioni, e quelli di “San Josè”, “San Joaquin”

e “Santa Ana” sono del Lafranco.

~ 42 ~

Ai lati del presbiterio ci sono le statue di Don Manuel de Fonseca y Zunica,

conte di Monterrey e della contessa sua moglie Doña Leonor de Guzman,

sorella del Conte Duca de Olivares.

~ 43 ~

2.6 “Convento de Santa Maria de las Dueñas”

Il convento di Santa Maria , meglio conosciuto come Las Dueñas, fu

fondato nel 1491 da Dona Juana Rodriguez Maldonado, molgie di Fernando

Alfonso de Olivera, che fece donazione del suo palazzo alla Comunità

religiosa Domenicana; fu presto abitato dalle suore domenicane. Di questo

tempo si conserva ancora un arco a ferro di cavallo, nel chiostro superiore.

La camera del noviziato doveva essere la camera principale, con pianta

quadrata, pavimenti in piastrelle e due porte.

La chiesa è opera del frate domenicano Martin de Santiago, costituita da

una sola navate e coronata da un abside con altere di stile barocco.

Senza dubbio l’interesse si incentra però sul magnifico chiostro, costruito

nel 1533, che è costruito con una singolare pianta pentagonale irregolare, di

cui il lato minore è composto da due archi, mentre gli altri sono formati da

sei o sette archi. È un’opera architettonica di Rodrigo Gil de Hontañon, ed è

composto da due piani; il piano inferiore presenta archi segmentali e

capitelli decorati con flora e fauna; nel piano superiore raddoppia il numero

delle colonne.

~ 44 ~

2.7 “Convento de las Ursulas”

Venne fondato dall’arcivescovo Alonso de Fonseca nel 1512 ; si tratta di un

edificio del primo rinascimento, anche se mantiene alcune caratteristiche

gotiche. La pianta si presenta con una navata unica.

Al centro della navata si trova la tomba in marmo del suo fondatore, che fu

scolpita da Diego de Siloè.

Le monache del monastero al momento affittano parte del convento a un

locale notturno, molto di moda tra i giovani, il Camelot (vedi cap. 3).

~ 45 ~

2.8 “Casa de las Conchas”

Questo è uno degli edifici più particolari di Salamanca, e deve il suo nome

alle conchiglie scolpite sulla facciata e che sono più di 400. Si può anche

notare lo scudo del fondatore, sempre sulla facciata, sostenuto da dei leoni.

Il suo antico proprietario, dott. Rodrigo Maldonado de Talavera, era

medico alla corte di Isabella e membro dell’ordine di Santiago, il cui simbolo

è la conchiglia.

La sua costruzione iniziò nel 1493 e fu terminata nel 1517. Lo stile è

prevalentemente gotico tardo, ma è combinato con elementi rinascimentali.

Nel 1701 la casa fu ristrutturata e ampliata.

Ne l 1929 fu dichiarata monumento nazionale.

~ 46 ~

Dal 1993 dopo un restauro, e ancora oggi, ospita al suo interno la

Biblioteca Pubblica Statale, alla quale si accede tramite un grazioso patio su

due livelli.

Nel 1997 il suo proprietario, il Conte de Santa Coloma, la cede alla “Junta

de Andalucia”, come pagamento per le imposte. Successivamente, nel 2005,

la Junta de Andalucia la consegna allo Stato (attuale proprietario) in cambio

di un altro edificio.

Nel passare all’interno i visitatori rimarranno affascinati nell’ammirare

l’originalità e la bellezza del cortile, che ancora una volta unisce elementi

medievali, rinascimentali e mudejar. Nella paino inferiore si possono

ammirare gli archi in stile misto propri dell’architettura di Salamanca. Nel

piano superiore gli archi si appoggiano su colonne in marmo bianco di

Carrara che terminano con capitelli in ordine corinzio. I parapetti dei balconi

sono decorati con un motivo di cesti a nido d’ape. Nel centro si trova il

pozzo, che un tempo garantiva la fornitura di acqua potabile.

La scala non è di fronte all’entrata della sala, ma riprende la tradizione

mediterranea (romana e mussulmana) per preservare la privicy della casa, a

discapito dei curiosi.

Una delle questione che genera più controversi tra gli storici architetti è la

scelta delle conchiglie come elemento decorativo; alcuni lo vedono come

segno di orgoglio da parte di Maldonado del fatto di far parte dell’Ordine di

Santiago; altri sostengono che la ripetizione di tante conchiglie, che sono il

simbolo della nobile famiglia dei Pimentel, fu una dimostrazione d’amore

che Don Rodrigo Arias , figlio di Rodrigo Maldonado, provava nei confronti

~ 47 ~

della sua sposa Dona Juana ( e quindi si tratterebbe di un elemento

aggiunto posteriormente).

C’è poi una leggenda che narra che sotto una delle conchiglie della facciata

si possa nascondere un’oncia d’oro, il che potrebbe essere anche vero, in

quanto era una consuetudine mettere alcune monete d’oro nel cemento

per portare una buona sorte sopra l’edifico.

~ 48 ~

2.9 “Colegio de Fonseca”

Questo palazzo fu fondato da Alonso de Fonseca, figlio di Don Alonso de

Fonseca.

Nella costruzione di questo palazzo intervengono i migliori archittetti e

scultori spagnoli.

I maestri incaricati del progetto furono: Diego de Siloè e Pedro de Ibarra,

lasciando la direzione delle opere a Juan de Alava; la costruzione iniziò nel

1528 e fu inaugurato nel 1578.

La facciata dell’edificio si innalza su un atrio composto da scale, e richiama

l’attenzione per il contrasto che nasce tra l’accostamento della pietra

granitica grigia e quella dorata di Villamayor.

La cappella è in stile gotico, e l’altare è opera di Alonso Berruguete.

~ 49 ~

2.10 “Palazzo di Monterrey”

Il Palazzo di Monterrey è uno dei migliori esempi dello stile plateresco in

Spagna. Fu costruito dal Conte III di Monterrey, ed è attualmente proprietà

della Casa di Alba. È una delle opere più rappresentative e conosciute di

tutto il rinascimento spagnolo, prototipo del palazzo con torri, decorazioni

ricche e sontuose, costruito per la grande nobiltà del secolo d’oro.

La costruzione del palazzo fu iniziata nel 1539 su ordine di Rodrigo de

Hontañon e il frate Martin de Santiago, monaco del convento di San

Esteban. Furono Pedro de Ibarra e Pedro de Miguel y Aguirre i

responsabili dell’inizio dei lavori il 18 gennaio del 1539.

L’edifico ha una pianta quadrangolare, con torri ad ogni angolo, e un

cortile centrale. È costituito da tre piani, visibili dall’esterno. I balconi e le

finestre hanno ornamenti platereschi.

Agli angoli leoni e animali fantastici sostengono gli scudi con le armi dei

Zunigas, Acevedo, Ulloa e Fonseca.

~ 50 ~

Oggi è utilizzato dai duchi di Alba come casa per le vacanze, e proprio per

questo motivo ai turisti non è sempre possibile accedere e visitarne

l’interno.

~ 51 ~

2.11 “Torre del Clavero”

Se camminate verso nord lungo la Gran Via per un paio di isolati troverete

sulla vostra sinistra la Torre del Clavero; questa costituisce un elemento

militare del palazzo di Don Francisco de Sotomayor, signore di Banos y

Clavero Mayor.

Fu edificata nella seconda metà del XV secolo, e si presenta con un aspetto

imponente e con la funzione di fortezza, a testimonianza del atteggiamento

bellicoso di Salamanca durante il medioevo.

Ha una pianta quadrata ed è alta circa 28 metri; a circa due terzi della sua

altezza assume la forma di un prisma ottagonale, e su ciascuno dei sui lati si

formano otto torrette semicilindriche. È costruita in muratura di mattoni ed

è l’unica fortezza presente nell’area urbana.

All’interno è composta da cinque piani che comunicano tra loro grazie a

delle scale a chiocciola.

~ 52 ~

2.12 “La Clerecìa”

Di fronte alla Casa de las Conchas sorge la Clerecìa.

Si tratta di un edificio monumentale in stile barocco fatto costruire dai

Gesuiti durante il XVIII secolo. Il nome Clerecia di deve al fatto di essere

stato parte della Real Clerecia de San Marco, dopo l’espulsione dei Gesuiti.

I lavori iniziarono nel 1617, sotto la protezione di Margherita d’Austri,

moglie di Filippo III; probabilmente fu costruita come atto di perdono nei

confronti di questo ordine a causa della prigionia inflitta al fondatore

dell’ordine dei Gesuiti, Ignazio di Loyola,da parte dell’Inquisizione.

La pianta dell’edificio è opera di Juan Gomez de Mora.

Dopo l’espulsione dei Gesuiti dalla Spagna,voluta dal re Carlo III attraverso la

“Pragmatica Sanciòn” del 1767, l’edifico è stato consegnato alla Real Clerecia

de San Marcos, che aveva come sede la chiesa di San Marcos

~ 53 ~

Nel 1940 diventa sede della Pontificia Università di Salamanca, istituita dal

papa Pio XII.

La facciata, in stile barocco, è divisa in tre corpi; la prima sezione presenta

delle semicolonne in stile corinzio che si affiancano ai tre portoni d’entrata;

sopra le due entrate laterali sono scolpiti gli scudi di spagna, mentre sopra

la porta centrale c’è un immagine che raffigura Ignazio da Loyola. La

seconda sezione presenta ai lati due ovali con decorazioni barocche, e al

centro una grande finestra, la cui ampiezza però è stata dovuta diminuire a

causa del grande peso degli elementi superiori. Il terzo corpo è opera di

Andres Garcia de Quiñones, che ha costruito le torri seguendo il modello

progettato inizialmente per l’edificio dell’Ayuntamento, in Plaza Mayor, e

nel centro un rilievo della Discesa dello Spirito Santo, e sculture della

Vergine e dei Re fondatori.

La pianta della chiesa ha una forma a croce latina con un cappella

notevole. È opera dell’architetto Juan Fernàndez e degli scultori Juan

Rodrìguez e Juan Petti. Possiede una grande cupole che è alta più di 50

metri, che ha avuto, proprio per questo motivo, diversi problemi di stabilità

durante il corso della storia, e ha subito diverse ristrutturazioni.

Il cortile è opera del grande architetto Andrès Garcìa de Quiñones, ed è

considerato da diversi studiosi il più grande e il miglior chiostro di stile

barocco tra tutti quello esistenti.

La Sacrestia si trova dietro l’altare maggiore, con una sala rettangolare ha

una lunghezza equivalente alla larghezza della navata principale; è chiusa da

una volta a botte, divisa in cinque sezioni decorate con affreschi.

~ 54 ~

2.13 “Puente Romano”

Il Puente Romano forma parte della Via de la Plata, una delle più

importanti strade romane che collegavano la penisola da nord a sud, dalla

città di Zaragoza a quella di Merida. Nonostante il suo nome, l’argento non

è mai stato trafficato su questa strada; questo nome, infatti, probabilmente

è dovuto ad una confusione fonetica.

Il Ponte fu costruito dai romani per attraversare il fiume Tormes per

accedere alla città; la costruzione si data intorno al primo secolo anche se

non si sa con certezza quale imperatore lo volle costruire; si attribuisce

comunque a Traiano.

si mantiene integra ancora oggi la metà nord del ponte, mentre l’altra metà fu

ricostruita nel XVII secolo, durante il regno di Filippo IV (1677). È formato da 26

archi, ma dell’originale costruzione romana ne rimangono solo 15 sul lato

destro; si tratta di archi a tutto sesto.

Dal Puente Romano si può godere di una splendida vista delle Cattedrali.

~ 55 ~

2.14 “Ilgesia de Santiago”

È stata dichiarata monumento internazionale con il decreto del 3 giugno del

1931.

È stata fondata nel 1145 come parrocchia Mozarabica; successivamente la

chiesa fu ricostruita e oggi non mantiene nulla della sua forma originale.

La chiesa possiede tre navate e tre absidi; la navata centrale è supportata da

una muratura molto semplice del XVI secolo.

~ 56 ~

2.15 “Escuela Menores”

Si iniziò a costruire nell’anno 1428; anche se la facciata attuale, opera di Pedro

Chacòn, è datata 1533. È uno dei monumenti che più rispecchiano

l’architettura di Salamanca.

Anticamente fu sede dello Estudio General, mentre oggi è sede del Museo

Universitario.

La facciata è in stile plateresco; l’entrata è costituita da due archi a tutto sesto

appoggiati su colonne con capitello corinzio. Nella parte superiore si può

notare lo scudo di Carlo I, affiancato da due aquile bicefale.

Nel cortile, probabilmente realizzato da Juan Gìò de Hontañon, si trova

un’iscrizione in latino:”Omnium Scientiarum Salamantica Docte” (“Salamanca è

la prima nell’insegnamento di tutte le scienze”).

All’interno dispone di un cortile di grande semplicità e purezza; è di forma

oblunga, con lati disuguali. Nel centro ci sono quattro pietre con magnifici

~ 57 ~

medaglioni che provengono dal Colegio del Rey oggi scomparso e costruito da

Rodrigo Gil de Hontañon nel 1565.

Tra le arcate, si trova appunto, l’entrata del Museo dell’Università, dove si può

ammirare uno splendido soffitto affrescato con tutto lo zodiaco, conosciuto

come il “Cielo de Salamanca” dipinto da Fernando Gallego, e una collezione di

paramenti sacerdotali e arte sacra.

Nella “Sala des Exposiciones” potete ammirare il particolare techumbres, che

presenta due stili, uno chiaramente mudejar, l’atro in cui si notano le influenze

del Rinascimento italiano.

~ 58 ~

Capitolo 3

“L’Università, l’insegnamento dello spagnolo e

la vita dei giovani”

~ 59 ~

3.1 Introduzione

Salamanca sembra una città creata per gli studenti ed è meta di molti studenti

erasmus.

In ogni angolo si possono trovare sedi delle diverse facoltà e residenze dei

studenti.

Inoltre proprio grazie alla presenza di giovani è una città viva ed allegra, con

diversi ritrovi e svariate iniziative culturali e di intrattenimento.

Un posto dove la popolazione universitaria si mescola al flusso costante di

turisti,

~ 60 ~

e agli abitanti fissi, dando così vita alla sua caratteristica atmosfera

cosmopolita.

~ 61 ~

3.2 “L’Università”

~ 62 ~

L’Università di Salamanca è l’università più antica di Spagna e una delle

quattro più antiche del mondo aperte ancora oggi, insieme a quella di Bologna,

Oxford e Parigi.

La fondazione dell’università risale al 1218, per opera del re Alfonso IX con la

categoria di Estudio General( Studio Generale) del suo regno; in principio le

lezioni si svolgevano nel chiostro della Cattedrale Vecchia, in case affittate dal

comune e nella chiesa di San Benito; ci vollero almeno due secoli perché

l’istituzione potesse disporre di edifici proprio dove poter svolgere l’attività

didattica.

L’università divenne tale nel 1254.

Il Cardinale aragonese Pedro de Luna e Benedetto XIII, convinto sostenitore

dell’istituzione, spinse per l’acquisto dei primi terreni e per la costruzione della

Escuela Mayores (edificio storico dell’università) a partire dall’anno 1411.

All’inizio del cinquecento vennero costruiti gli edifici della Escuela Menores.

Alla fine del XVI secolo, la città poteva contare più di 29 scuole, aggiungendo

le Escuelas Mayores e Menores.

L’apice della sua fama la raggiunse nel XV e nel XVI secolo, anni in cui la

Spagna viveva un periodo entusiasmante.

La regolamentazione degli studi e la vita accademica fu opera del papato nei

secoli medievali.

È uno dei monumenti più belli nello stile plateresco. La chiesa fu costruita con

la classica pietra di Villamayor e la sua famosa facciata, che sembra un arazzo in

arenaria, si distingue per i suoi ornamenti delicati in filigrana di pietra che la

inondano completamente con immagini e oggetti di vario tipo,da mitici eroi, a

scene religiose, a stemmi nobiliari. Al centro dominano le effigi di Fernando e

~ 63 ~

Isabella; ma in realtà è la rana nascosta che incuriosisce maggiormente i

visitatori.

La struttura è in stile gotico. Fu eretta tra due contrafforti. La facciata è divisa

da cinque linee verticali decorative che si innalzano attraverso tre registri

orizzontali.

Al centro spicca il medaglione che ritrae i re cattolici a rappresentanza

dell’unione della Spagna.

Più in alto sono rappresentati la chiesa e gli scudi imperiali.

Questo centro universitario è stato uno dei più importanti d’Europa negli

ultimi quattrocento anni.

Attorno al chiostro si trovano le vecchie aule dove studiarono molte

personalità importanti dell’età dell’oro della Spagna.

Alcune di queste aule vengono ancora oggi utilizzate per prestigiose cerimonie

accademiche.

~ 64 ~

Curiosità

Nel chiostro dell’Università civile si sono tenute importanti discussioni come

quella della fattibilità del progetto di Cristoforo Colombo e le conseguenze che

sarebbero scaturite dall’attuazione di questo progetto. Una volta raggiunta

l’America si discusse anche riguardo al diritto degli indigeni: se riconoscergli i

pieni diritti umani oppure no, che per l’epoca era una cosa davvero

rivoluzionaria.

Per la prima volta si analizzarono i processi economici e si sviluppò la scienza

del Diritto; in questo periodo vissero alcuni dei membri più brillanti di questa

disciplina.

I membri della Scuola rinnovarono la Teologia, posero le basi del diritto

moderno, del diritto internazionale e della scienza economica moderna e

parteciparono attivamente al Concilio di Trento.

I matematici dall’Università studiarono la riforma del calendario, per incarico

del Papa Gregorio XIII, e proposero le soluzioni che si adottarono

successivamente.

A partire dal 1580, arrivavano a Salamanca 6.500 studenti ogni anno.

Inoltre fu probabilmente proprio in questo periodo che ci furono quelle che

sono state le prime universitarie del mondo: Beatriz Galindo e Lucía de

Medrano ; la seconda inoltre fu anche la prime donna che insegnò

all’università.

Durante l’invasione francese (1808-1813) molte delle scuole della città di

Salamanca furono distrutte (non esattamente perché ci fu una battaglia

all’interno della città, bensì perché gli eserciti francesi utilizzarono le pietre

degli edifici per costruire delle fortezze difensive), e dalle biblioteche furono

~ 65 ~

rubati i libri più prestigiosi e furono saccheggiate. I libri furono recuperati

dall’esercito del re Josè dopo la battaglia di Vittoria (1813), e una parte del

denaro fu regalata da Ferdinando VII a Lord Wellington, come segno di

ringraziamento; un’altra parte servì per la biblioteca del Palazzo Reale.

Nel 1953 la Biblioteca festeggia il VII centenario dell’editto di Alfonso X, che gli

diedi il titolo di Università, la prima che fu riconosciuta ufficialmente in Europa.

Questo periodo coincido una rinascita della stessa Università, grazie anche a

un gruppo di professori molto noti, tra i quali possiamo trovare i rettori Tovar e

Ramos Loscertales, Galán, Arce, Zamora Vicente, Nogareda, Maluquer,

Ruipérez, Artola, Cuesta, Granjel, García Blanco e tantissimi altri.

Nel 1986 l’Università di Salamanca, insieme a quella di Coimbra, ricevette il

premio “principe di Austria”, di importanza internazionale.

~ 66 ~

Le Facoltà

All’interno dell’Università le facoltà sono dei centri incaricati della gestione

amministrativa e dell’organizzazione dell’insegnamento universitario che porta

al raggiungimento dei titoli accademici.

Attualmente l’Università di Salamanca è divisa in 16 facoltà, tre Scuole

Tecniche Superiori, 3 Scuole Universitarie:

Facoltà di Belle Arti

Facoltà di Biologia

Facoltà di Agraria e Ambiente

Facoltà di Scienze

Facoltà di scienze Chimiche

Facoltà di scienze Sociali

Facoltà di Diritto

Facoltà di Economia e di Impresa

Facoltà di “Educación”

Facoltà di Farmacia

Facoltà di “Filología”

Facoltà di Filosofia

Facoltà di Storia e Geografia

Facoltà di Medicina

Facoltà di Psicologia

Facoltà di Traduzione e Documentazione

Scuola Politecnica Superiore di Avila

Scuola Politecnica Superiore di Zamora

Scuola Tecnica Superiore de Ingenieria Industriale di Béjar

Scuola Universitaria di Educazione e Turismo di Avila

~ 67 ~

Scuola Universitaria de Infermeria e Fisioterapia

Scuola Universitaria dell’Isegnamento( Magisterio) di Zamora

Istituto Universitario de Integrazione nella Comunità INICO

~ 68 ~

Piano terra

L’edificio dell’università racchiude un grande patio a due ordini di arcate.

Sotto il porticato del patio si aprono le aule.

Sulla sinistra, dopo aver attraversato due aule, si accede a un’aula di diritto

canonico, ove insegnava Luis de Leòn (teologo e scrittore, la cui statua si trova

nel patio de las Escuelas Menores), arredata con un pulpito per il docente e con

rozze panche di legno, originali dell’epoca di Fray Luis. Luis de Leòn fu arrestato

dall’Inquisizione per aver tradotto i cantici di Salomone in spagnolo; il teologo,

la cui ironia non faceva difetto tornò all’insegnamento dopo cinque anni di

prigione e si dice che iniziò la sua lezione dicendo: “come stavamo dicendo

ieri….”

~ 69 ~

Successivamente a questa aula troviamo il Paraninfo (aula magna) usato per

feste di chiusure e altre solennità, con arazzi di Bruxelles e un ritratto di Carlo

IV realizzato su disegno di Goya.

~ 70 ~

Primo piano

Uno scalone sontuosamente scolpito con scene di caccia e tornei sale al primo

piano.

Attraverso un bel portale isabellino si accede alla biblioteca, che fu fondata

nel 1254.

La biblioteca è in stile tardo gotico con un meraviglioso techumbre ( soffitto in

legno lavorato) .

qui, in quella che è una delle più antiche biblioteche d’Europa, sono conservati

circa 2800 manoscritti antichi, libri rari, incunaboli e miniature.

~ 71 ~

Patio de las Escuelas Menores

Di fronte alla facciata dell’ Università si apre il Patio de las Escuelas.

Attorno al Patio si raggruppano, oltre gli edifici dell’Università, altri edifici nel

più puro stile plateresco.

La metà destra dell’edificio appartiene alle Escuelas Menores., al cui piccolo

patio si accede attraverso un portale ornato di splendidi stemmi e

oltrepassando un vestibolo.

Nella Sala Calderòn de la Barca è stato trasportato il soffitto dell’antica

biblioteca, il cui pezzo più importante è lo straordinario affresco di Fernando

Gallegos “Cielo de Salamanca”.

~ 72 ~

Sul lato frontale della piazza vi è l’ingresso al Museo Provincial de Bellas Artes.

~ 73 ~

Alla ricerca della Rana

Uno dei compiti cui tutti i visitatori dell’ Universidad Civil di Salamanca devono

sottoporsi è la ricerca della rana scolpita sulla facciata.

Una volta trovata si ha come l’impressine che non fosse tanto difficile da

individuare, eppure potreste passare molto tempo invano a cercarla.

E allora, perché preoccuparsi tanto?

Si dice che chi riesce a scoprire la rana senza nessun aiuto sarà sicuramente

molto fortunato e potrebbe persino sposarsi (sempre che si consideri il

matrimonio una fortuna) entro l’anno.

Alcuni studenti la cercano nella speranza dell’esito positivo per l’università,

perché si dice che gli studenti che riescono a identificare la rana riusciranno a

superare i loro esami.

Un’ latra leggenda ci dice che la rana è un simbolo di castità e che serve come

monito a chi si reca nella città e invece di studiare pensa a fare baldoria con gli

amici.

(Se volete un aiuto basta che puntiate gli occhi sulle effigi di Fernando e

Isabella, andate poi con gli occhi fino alla colonna più grande all’estremità

~ 74 ~

destra della facciata, leggermente sopra , leggermente sopra il livello delle

effigi sono scolpiti alcuni teschi e sopra l’ultimo teschio più a sinistra troverete

la piccola rana, o ciò che ne rimane dopo secoli di lenta erosione).

~ 75 ~

3.2.1 “L’Università Pontificia”

L’Università Pontificia nasce nel 1917 e trova la sua prima sede nel “Colegio”

gesuita della città.

Nell’anno 1852 le Facoltà di Teologia e di Diritto Canonico furono escluse

dall’Università Civile causando così un grande squilibrio nel suo sviluppo, fino a

che, passati quasi 90 anni, il diretto e determinate intervento di Papa Pio XII

apportò la legittimità di queste due facoltà all’interno dell’Università Pontificia

di Salamanca.

La Teologia e il Diritto Canonico costituirono così i pilastri fondamentali e il

nucleo principale dell’Università Pontificia; possiamo così dire che da quel

momento nacque la nuova e moderna Università Pontificia di Salamanca.

L’Università Pontificia si trova ancora oggi del “Colegio” dei Gesuiti.

L’Aula Magna, che è anche uno splendido esempio di costruzione barocca,

attualmente viene utilizzata per celebrare le cerimonie accademiche.

Protocolli, ricevimenti di ambasciatori, aperture dei corsi, atti solenni e

investitura di nuovi incarichi.

Il 17 gennaio 2002, venne inaugurata la biblioteca della sede centrale

dell’Università Pontificia 'José María Vargas-Zúñiga'.

La cerimonia fu presieduta dal cancelliere della UPSA, il vescovo di Bilbao

Monseñor Ricardo Blázquez, il rettore Julio Manzanares, il vicerettore Julio

Ramos y Javier, in presenza anche del Vescovo di Salamanca, Monseñor

Braulio Rodríguez Plaza, così come delle autorità ecclesiastiche, civili e

municipali.

~ 76 ~

Nell’archivio della Biblioteca sono custoditi libri e testi unici al mondo, tra i

quali possiamo citare il “Summa Angelica de Beato ángel “dI Clavasio Carletti.

Attualmente l’Università Pontificia può conferire 34 titoli, si possono

frequentare 11 dottorati e 24 corsi di Master.

Gli alunni iscritti sono circa 9.000.

~ 77 ~

3.3 La vita dei giovani e l’insegnamento dello Spagnolo

I ragazzi vogliono recarsi a Salamanca non solo per studiare i lori corsi

all’Università (quindi come meta Erasmus), ma anche per imparare lo Spagnolo

e ampliare le proprie possibilità lavorative. A Salamanca ci sono numerosissime

scuole di lingua e tanti corsi per imparare e migliorare lo Spanolo.

Le ragioni che spingono i ragazzi a imparare una nuova lingua, in questo caso

lo Spagnolo sono molteplici. Lo spagnolo per iniziare è la lingua madre di circa

380 milioni di persone al mondo. E molti altri lo parlano come seconda lingua.

Lo spagnolo è, per il numero di persone che lo parlano, la terza lingua più

parlata al mondo. E per essere una lingua parlata in zone così distanti, esiste

~ 78 ~

comunque un’ uniformità che permette alle persone dall’una e l’altra parte

dell’Atlantico di comprendersi abbastanza facilmente.

Inoltre conoscendo lo Spagnolo si hanno maggiori possibilità nel mondo del

lavoro.

Lo Spagnolo è una lingua internazionale che ha un carattere ufficiale in circa

21 paesi del mondo. Nel giro di 10 anni si è praticamente duplicata la domanda

di frequentare corsi di Spagnolo; così lo Spagnolo è una lingua in continua

espansione e il numero delle persone che lo parlano è sempre cresciuto a

partire dalla colonizzazione dell’America Latina, anche se l’aumento più

significativo ci fu durante il XX secolo.

Proprio per questi motivi più di quarantasei milioni di persone studia lo

Spagnolo nel mondo; e al cospetto dei mezzi di comunicazione nella rete lo

Spagnolo è al secondo posto, dopo l’Inglese.

Così lo Spagnolo è la lingua straniera più studiata nei paesi del Sud America e

dell’Europa. Oggi, inoltre, è la lingua ufficiale dell’ONU e dei suoi organismi,

nonché di altre organizzazioni internazionali.

Però imparare lo Spagnolo non è l’unica ragione per la quale i giovani si

recano a Salamanca.

Infatti i ragazzi sanno perfettamente che Salamanca è il posto ideale per gli

studenti che desiderano, si imparare e migliorare, ma anche godere dei

divertimenti della notte.

Da mezzanotte alle prime luci della mattina Salamanca si trasforma in un

paradiso di festa.

~ 79 ~

Per cominciare si può andare nei bar di Tapas, per esempio nella Gran Via, la

zona dove si trovano molti giovani e studenti. Qui si possono mangiare molti

cibi tipici o bere birra a bassissimo prezzo.

Gli studenti dell’Università di Salamanca vivono in residenza o in appartamenti

in affitto, poiché la maggior parte di loro viene da altre città.

La notte comincia nelle loro case o nei parchi della città con il “battello” (che è

una bevanda analcolica molto economica).

Dopodiché ci si reca in Plaza di Anaya o nel parco di San Francisco .

I Club o le discoteche sono generalmente vuote prima della mezzanotte; i bar

e i club a Salamanca sono tantissimi, impossibile contarli tutti, e differenti tra

loro per genere e tipo di musica; sono però tutti raggiungibili a piedi.

A Salamanca ogni giorno è buono per uscire e divertirsi: il martedì è la serata

internazionale; il mercoledì è il “giorno dello spettatore” ideale per andare al

cinema”; il giovedì il giorno per eccellenza degli studenti universitari; il venerdì

e il sabato, i “salmantini” , gli studenti stranieri e la gente delle città vicine si

incontrano tutti nella città per il weekend.

Le zone più frequentate sono: Gran via, le vie vicino la plaza Mayor e, oltre la

zona storica, via Van Dick, la zona dei cinema.

Durante l’estate c’ è poca gente, ma ci sono molti più stranieri, che escono

ogni notte. Gli stranieri frequentano posti come Camelot, Gatsby, El Puerto de

Chus, Morgana, Submarino, Moderno e Cum-Laude.

~ 80 ~

Gatsby

è uno dei posti più popolari fra gli studenti stranieri dovuto alla musica ed al

fatto che è situato nel centro della città, in cui si trova la più alta

concentrazione di studenti universitari. In questo club, si possono scegliere due

atmosfere diverse: quello con la pista da ballo e la zona del bar. La musica

varia.

~ 81 ~

Camelot

È la discoteca più famosa di Salamanca. Il posto in se è molto speciale con la

sua atmosfera medievale perché era una volta un convento. Inoltre

organizzano grandi concerti.

Morgana

È l'altra discoteca della città, famosa per attrarre sia adolescenti sia gente più

adulta. Nel piano basso, gli adolescenti ballano sui ritmi house e techno. Le

decorazioni sono in stile medievale.

Cum laude

Attira professionisti giovani e studenti stranieri ed offre loro un trattamento

diverso: Una pista da ballo imitazione della Plaza Mayor, fatta con autentica

pietra di Villamayor.

~ 82 ~

Café Moderno

È famoso perché fu uno dei primi club a promuovere le attività innovative e

non convenzionali. Non soltanto generò il suo programma culturale, chiamato

“El Gallo”, ma inoltre offre esposizioni originali ogni settimana.

~ 83 ~

English Part

Chapter 2

"Main Sights"

~ 84 ~

2.1 “ Plaza Mayor”

Plaza Mayor in Salamanca is one of the most beautiful squares in Europe.

It was built on the site of the ancient Plaza de San Martin del Mercado, which

took its name from the nearby Church of Saint Martin. In 1710, King Philip V of

Spain commissioned the construction of the square as he wanted to honour

Salamanca's loyalty for its support during the War of the Spanish Succession.

Originally, the square was larger than it is today and in that period was

considered the largest square in Christendom.

Its construction started in 1729 and was completed in 1755, but in 1724 it had

already begun to assume the form as we see it today with a significant

reduction of the perimeter. The Plaza was designed by Alberto Churriguera,

with the collaboration of the architects Nicolas Churriguera, José de Lara

~ 85 ~

Churriguera and Joaquín García de Quiñones. The square is a perfect example

of Baroque architecture, harmonious and unpretentious.

Plaza Mayor has a square lay-out, and is encircled by elegant buildings resting

on an arcade formed of 88 arches. The buildings are all three-storeys high

except for the Pabellón de las Casas Consistoriales which has two storeys.

On the northern side there is the Ayuntamiento (the Town Hall) built by

Andrés García de Quiñones; the building has a monumental open gallery with

five large arches. Its façade is decorated with curved pediments, panels and

plates. The structure is surmounted by a bell gable, added in 1852, flanked by

statues dedicated to agriculture, industry, music and poetry.

In front of the Ayuntamiento we can admire the Royal Pavilion, built by

Alberto Churriguera. Medallions with the images of Spanish monarchs decorate

the arches and it is surmounted by a bust of Philip V of Spain during whose

reign the plaza was built.

Bullfights were held in Plaza Mayor for the best part of the XIX century.

~ 86 ~

2.2 “The New Cathedral”

If we take an alley leaving the University behind us we come to the New

Cathedral (Catedral Nueva). A huge building, it is one of the largest examples of

Gothic architecture in Spain. Its construction was started by Juan Gil de

Hontañón in 1523 and completed in 1733.

Its facade consists of three arches each leading to one of the cathedral’s three

aisles. The entire façade is decorated with late Gothic, Plateresque and

Baroque elements; above the front door there are two reliefs sculpted by Juan

Rodriguez, disciple of Gregorio Fernandez.

The portals are rich in Plateresque decorations such as the one on the Puerta

de Ramos, commissioned by Juan Gil de Hontañón, that portrays The Entry of

Christ into Jerusalem.

~ 87 ~

The tower is 110 metres high and was reinforced in 1755 because of the risk

of earthquakes. The cathedral is surmounted by a beautiful central Baroque

dome, probably the work of Joaquín Churriguera.

It was decided to build the new cathedral in around the XV century when

there was a sharp increase in the population mainly because of the number of

people attracted by the university. After several discussions the cathedral was

planned so that it could stand close to the Old Cathedral, a Gothic building in

Villamayor stone. It has an open chamber with a central nave and two side-

aisles.

For most of the XVII century the construction works were interrupted; they

were resumed in the early XVIII century and finally completed in 1733. The

cathedral was damaged by the devastating Lisbon earthquake of November

1st, 1755; reminders of the earthquake, such as cracks and broken windows,

are still visible today.

The floor-plan and façade of the building maintain the uniformity of the

Gothic style and the presence of external rampant arches and buttresses. The

interior of the building is very similar to that of Seville's cathedral. The side

aisles are not as high as the nave, according to the Gothic triangle scheme, and

despite the addition of a choir, the church still gives the impression of being

very wide and well lighted. In the choir we can admire carved seats and

Baroque sculptures by Alberto Churriguera.

Inside there are numerous chapels: the Chapel of St. Laurence, built by

Lorenzo Sánchez de Achebe; the Golden Chapel of All Saints (Capilla Dorada y

de Todos Los Santos), constructed in 1515 by Francisco Sánchez de Palenzuela;

the President's Chapel (Capilla del Presidente), so called because it was built in

1577 by Francisco Fernandez de Liebana, the President of the Royal Chancellery

~ 88 ~

of Valladolid; the Chapel of Our Lady of Morales or of Saint Bartholomew

(Capilla de la Virgen de Morales or de San Bartolomé); the Chapel of Our Lady

of Consolation (Capilla de la Virgen del Desgravio); the Chapel of Jesus of

Nazareth (Capilla de Jesus Nazareno); the Chapel of Saint Nicholas (Capilla de

San Nicola de Bari); the Chapel of Saint Joseph (Capilla de San José); the Chapel

of Sorrows or del Santissimo (Capilla de los Dolores or Del Santísimo); the

Chapel of Christ of the Battles (Capillas del Cristo de las Batallas); the Chapel of

the Loneliness (Capilla de la Soledad); the Chapel of Our Lady of Pilar (Capilla de

Virgen de Pilar); the Chapel of Our Lady of Lourdes (Capilla de la Virgen de

Lourdes); the Chapel of Our Lady of the Bowed Head (Capilla de la Virgen de la

Cabeza); the Chapel of Saint Anthony (Capilla de San Antonio); the Altar of

Christ's Redemptive Agony (Altar de Cristo de la Agonia Redentora); the Chapel

of Our Lady of the Truth (Capilla de Nuestra Señora de la Verdad); the Chapel of

Saint James and Saint Teresa (Capilla de Santiago y Santa Teresa); the Chapel of

Diego de Neyla (Capilla de Diego de Neyla); the Chapel of Saint Clement (Capilla

de San Clemente).

In the chapels there are many works of art: the Golden Chapel, built in 1525,

conserves the tomb of the donor Sánchez de Palenzuela; in the Chapel of the

Blacksmith (Capilla del Marsical) we find the Holy Virgin of the Cave (Virgen de

la Cueva), the patron saint of Salamanca; in the High Chapel (Capilla Mayor),

the image of Our Lady of the Assumption (Virgen de la Asunción), the work of

Gregorio Hernandez, can be admired.

~ 89 ~

2.3 “The Old Cathedral”

Just south of the New Cathedral stands the Old Cathedral (Catedral Vieja),

dedicated to Saint Mary of the See (Santa Maria de la Sede). It is possible to

enter the Old Cathedral from the right-hand aisle of the New Cathedral.

Its construction started in 1100 and was probably completed before 1200; it is

in Romanesque and Gothic style.

The cathedral has a Latin cross floor plan with a nave and two aisles

terminating in three semicircular apses. It was also designed to serve as a

fortress, although today there is no visible sign of this function because the

merlons of the Mochas Tower no longer exist and the nave’s practicable bridge

was covered with Arabian tiles. The construction of the cathedral began with

the apse so this is the most ancient part. The most striking element is the dome

(built in 1150 circa) that rises above the transept and is supported by four

pendentives.

~ 90 ~

The interior has the form of an open eight-segmented orange, in contrast with

the outside that appears as a tower and is decorated with stairs; it is commonly

known as Torre del Gallo (the Cock’s Tower), because the tower's flag portrays

this animal.

Not much remains of the original façade as during the construction of the

New Cathedral it underwent extensive modification, especially the main façade

and the nave, where part of the transept was removed.

Inside, in the central apse, we can admire a vast fresco portraying the Last

Judgement; just below there are 53 panels depicting the life of Christ and the

Virgin Mary, by Nicolás Florentino, who started working on them in 1445. In the

centre there is the Virgen de la Vega.

The XII-century cloister was seriously damaged by the Lisbon earthquake in

1775 and was restored in 1785. Several chapels from the Romanesque period

have been preserved: the Chapel of Salvador or Talavera (Capilla de Salvador or

Talavera) in Mudejar style, with statues sculpted by Pedro Berruguete. This

chapel was founded by Don Rodrigo Alias Maldonado, known as Doctor Talaver

because he was born in this city; the Chapel of Saint Barbara (Capilla de Santa

Barbara), founded by the bishop of Salamanca Don Juan Lucero in the XIV

century. His tomb with a statue of him lying prone in Papal Vestiments is found

at the centre of the chapel. Tradition has it that final year students had to

spend the night before presenting their thesis here; the Chapel of Saint

Bartholomew or of Anaya (Capilla de San Bartolomé or de Anaya), founded by

Don Diego de Anaya, eminent Salamancan, archbishop of Seville and founder of

the famous School of San Bartolomé.

The capitular rooms house the Diocesan Museum where magnificent works of

Fernado Gallego, such as The Triptych of the Virgin of the Rose and The

~ 91 ~

Coronation of the Virgin are conserved; it also conserves an ancient triptych,

work of Juan de Flandes, and a XIII-century ivory statue of the Virgin Mary.

~ 92 ~

2.4 “The Convent of Saint Stephen”

The Convent of Saint Stephen, a Dominican monastery, stands in the Plaza

Concilio de Trento (Council of Trent square).

The Dominicans settled in Salamanca between 1255 and 1256 where once the

ancient parish church of Saint Stephen stood. The original construction was

pulled down in 1524 to build the church we see today, an initiative of Friar Juan

Alvarez de Toledo. The building is dedicated to Saint Stephen and its

construction was completed in around 1630.

The main portal and the entrance porch of the convent form a right angle. The

intricate stone façade is the work of the Milanese artist Juan Antonio Ceroni

and the sculptor Alonso Sardina. It is formed of two large pillars supporting an

arch decorated in the upper part with Milanese lacunars. In the centre of the

façade above the entrance portal Ceroni’s Martyrdom of Saint Stephen can be

admired. In the façade Saint Dominic’s coat-of-arms between the armorial

~ 93 ~

bearings of the House of Alba can be seen. The magnificent intricate façade is a

work of art that reaches the height of its splendour at sunset, when the

stonework is illuminated by the sun.

The cloisters

The Kings' Cloister has a square floor-plan and was built at the beginning of

the XVII century, again an initiative of Friar Alvarez de Toledo. It was built

almost completely by Alonso Sardina and decorated by the same artists who

decorated the façade. Plateresque motifs with Renaissance arches blend

harmoniously with the Gothic structure. The arcade of the lower gallery is

formed of a base of small columns joined by round arches. The pillars that

separate the windows continue outside in the form of buttresses. The

entrance-porch of the convent is an example of Renaissance architecture that

contrasts sharply with the decoration of the façade; it is formed of ten

semicircular arches that are supported by granite columns on square plinths.

There are medallions with images of Dominican saints.

The Christopher Columbus Cloister dates back to the end of the XV century;

Christopher Columbus had many meetings here with Dominican friars,

especially Diego de Deza and Domingo de Soto.

The Pantheon of the Theologians conserves the tombs of the most eminent

theologians of the Dominican Order who made the University of Salamanca

important, such as Francisco de Vitoria.

The Domingo de Soto Staircase, work of Gil de Hontañón, joins the two

galleries of the cloister and was built in 1540.

The construction of the sacristy was started in 1627. It was founded by Friar

Pedro de Herrera whose tomb and statue are found here. It is an example of

~ 94 ~

Baroque architecture of Italian inspiration. Many of the sculptures are the work

of Sardina.

The church is a monumental temple, similar to a cathedral, in the style of the

Catholic Kings. It is 84 metres long, 14.5 metres wide and 27 metres high. It has

a Latin cross floor plan with side chapels.

The high altar, the work of José Churriguera, was completed in 1693.

~ 95 ~

2.5 “The Augustinian Monastery”

The ancient monastery of the Order of St. Augustine was destroyed during the

flood of 1626. The monastery and the church we see today were built by Don

Gaspar of Aceveda and Zuñiga, Count of Monterrey and viceroy of Naples, as a

retreat for his daughter. Work on the monastery began in 1636 and it was

completed in 1687.

It is an aisle-less church with a floor plan in the form of a Latin cross; it has

two chapels in the main part of the building. The monastery is in Italian

Renaissance style with Baroque tendencies.

It has barrel vaults and one large cross-shaped dome. Arches on fluted

pilasters of composite order form the porch. Inside there are several paintings

including The Immaculate Conception by Ribera in the Sanctuary, John the

Baptist by Guido Reni, Saint Augustine with a Child on the Beach by Baglioni,

and Saint Joseph, Saint Joaquin and Saint Anne by Lanfranco.

~ 96 ~

On either side of the presbytery there are the statues of Don Manuel de

Fonseca y Zuniga, Count of Monterrey, and his wife Doña Leonor de Guzman,

the Count-Duke of Olivares' sister.

~ 97 ~

2.6 “The Convent of Santa Maria de las Dueñas”

The Convent of Santa Maria, better known as Las Dueñas, was founded in

1491 by Doña Juana Rodriguez Maldonado, Fernando Alfonso de Oliveira's

wife, who donated her palace to the Dominican Community; the Dominican

nuns quickly moved into it. In the upper cloister a horseshoe arch from that

period has survived. The novitiate room, with a square floor plan, tiled floor

and two doors, would have been the main room,.

The church is the work of the Dominican friar Martín de Santiago; it has a nave

and an apse with a Baroque altar.

However, without doubt the magnificent cloister, built in 1533, arouses the

greatest interest: it has an unusual and irregular pentagonal layout; its shortest

side is formed of two arches, while the others are formed of six or seven

arches. The two-storey building was designed by the architect, Rodrigo Gil de

Hontañón. The lower floor has segmental arches and capitals decorated with

flora and fauna; the upper floor has twice the number of columns.

~ 98 ~

2.7 “The Convent de Las Ursulas”

Founded by the archbishop Alonso de Fonseca in 1512, it is an Early

Renaissance building with several Gothic features.

At the centre of the nave there is a marble statue of its founder, sculpted by

Diego de Siloé.

Today the nuns of the monastery rent part of the convent for a very

fashionable nightspot, the Camelot.

~ 99 ~

2.8 “Casa de las Conchas”

This is one of the most particular buildings in Salamanca. It takes it name from

the shells (las conchas in Spanish and there are more than 400 of them) carved

on the façade. The founder's coat of arms supported by two lions can also be

seen on the façade.

Its original, Rodrigo Maldonado de Talavera, was doctor at the court of Queen

Isabella and Knight of the Order of Santiago de Compostela, the symbol of

which was a shell.

Its construction started in 1493 and finished in 1517. Its style is a mixture of

Late Gothic and Renaissance elements.

In 1701, the building underwent extensive modification and was enlarged.

In 1929 it was declared a national monument.

~ 100 ~

Since 1993 when it was restored, it has housed the Public Library: it is possible

to enter the library through a beautiful patio on two levels.

In 1997 its owner, the Count of Santa Coloma, handed it over to the

Andalusian Autonomous Government (La Junta de Andalucia in Spanish), in lieu

of taxes. In 2005, the Andalusian Autonomous Government gave it to the State

(current owner) in exchange for another building.

Visitors are struck by the highly original and beautiful inner courtyard that is a

blend of Medieval, Renaissance and Mudejar elements. On the lower level we

can admire the mixed style arches typical of Salamanca's architecture. On the

upper level the arches are supported by white Carrara marble columns that

terminate with Corinthian order capitals. The balconies’ parapets feature a

basket weave pattern. A well that once supplied drinking water stands in the

centre of the courtyard.

The steps do not lead up to an entrance of the front of the building the main

entrance according to the canons of Mediterranean (Roman and Muslim)

architecture, access to the building is thouth on entrance leading off the

courtyard to protect the residents’ privacy and discourage the curious.

There is some controversy among scholars regarding the choice of shells as

the main decorative element; some think it is a sign of Maldonado’s pride for

being a Knight of the Order of Santiago; others think that so many shells,

emblem of the noble Pimentel family, symbolised the love of Don Rodrigo

Arias, Rodrigo Maldonado's son, for his wife Doña Juana (so they would have

been added at a later date).

~ 101 ~

Legend has it that an ounce of gold is hidden beneath one of the shells on the

façade. This could be true as in the past it was customary to place gold coins in

the mortar of buildings as an omen of good luck.

~ 102 ~

2.9 “The Colegio de Fonseca”

This building was founded by Alonso de Fonseca, Don Alonso de Fonseca's

son.

The best Spanish architects and sculptors worked together to build the

Colegio.

Diego de Siloé and Pedro de Ibarra were the masters entrusted with the work

that was carried out under the supervision of Juan de Alava. The construction

work started in 1528 and was completed in 1578.

Two flights of stone steps lead up to the main entrance. The elegant façade

particularly attracts the attention because of the contrast between the granitic

stone and the golden Villamayor stone.

Inside there is a Gothic chapel and an altar, the work of Alonso Berruguete.

~ 103 ~

2.10 “Monterrey Palace”

Monterrey Palace (Palacio de Monterrey in Spanish) is one of the best

examples of Plateresque architecture in Spain. It was designed by Alonso de

Acevedo third Count of Monterrey and today is the property of the House of

Alba. It is one of the most representative and famous works of the entire

Spanish Renaissance and, typical of buildings from this period, has towers and

sumptuous decorations and was designed for the nobility of the Golden Age.

The palace was commissioned by Rodrigo de Hontañón and Martín de

Santiago, a monk of the Convent of Saint Stephen. Pedro de Ibarra and Pedro

de Miguel y Aguirre started the works on 18th January, 1539.

The building is quadrangular and has a central courty. There are three floors,

visible from the outside. The balconies and the windows have Plateresque

ornamentation.

The corners are embellished with sculptures of lions and mythical animals

supporting the coats of arms of the Zúñiga, Acevedo, Ulloa and Fonseca

families.

~ 104 ~

The palace is currently used by the Dukes of the House of Alba as a holiday

home, and for this reason it is often closed to visitors.

~ 105 ~

2.11 “The Torre del Clavero”

Going northwards along the Gran Vía, after a couple of blocks you come to the

Torre del Clavero on the left. This is a military element of the palace of Don

Francisco de Sotomayor, Prince of Baños y Clavero Mayor (Keeper of the Keys

of the Order of Alcantara).

Built in the second half of the XV century, it is imposing and served as a

fortress, proof of the bellicose attitude of Salamanca during the Middle Ages.

It has a square plan and is about 28 metres high; towards the top it takes the

form of an octagonal prism and is embellished with eight small semi-cylindrical

columns. The tower is built in brick and is the city’s only fortress.

Inside a spiral staircase connects its five storeys.

~ 106 ~

2.12 “La Clerecia”

La Clerecia stands in front of the Casa de las Conchas.

It is an imposing Baroque edifice built for the Jesuits during the XVIII century.

The complex is called Clerecia because it became part of the Real Clerecia de

San Marco (Royal Clergy of St. Mark) after the banishment of the Jesuits.

The works started in 1617, under the protection of Margaret of Parma, wife of

Philip III; it was probably built for the Order as an Act of Reparation because

the founder of the Jesuits, Ignatius of Loyola, had been imprisoned by the

Inquisition.

The building was designed by Juan Gómez de Mora.

After the banishment of the Jesuits from Spain by order of Charles V through

the Pragmatic Sanction of 1767, the complex was ceded to the Real Clerecia de

San Marcos, whose seat was the Church of St. Mark.

~ 107 ~

In 1940 it became the seat of the Pontifical University of Salamanca, founded

by Pope Pius XII.

The Baroque façade is divided into three levels: in the first level there are

three portals flanked by Corinthian order semi-columns; above each side

entrance there is the Spanish coat of arms sculpted in stone, while above the

main portal there is a niche containing the statue of Ignatius of Loyola. The

second level has a large central window flanked by sculpted ovals with Baroque

decorations; the width of the window had to be reduced because of the huge

weight of the upper elements. The third and uppermost level is the work of

Andrés García de Quiñones, who built the towers according to the model

designed previously for the Ayuntamiento, in Plaza Mayor. At the centre of this

level there is a relief portraying The Descent of The Holy Spirit and sculptures of

the Virgin Mary and the Founder Kings.

The church has a Latin cross floor plan and a large chapel. It is the work of the

architect Juan Fernández and the sculptors Juan Rodríguez and Juan Petti. The

complex has a huge 50-metre-high dome that over the years has been restored

many times because of problems related to its stability.

The large court is the work of the famous architect Andrés García de Quiñones

and is considered by many scholars the best example of a Baroque cloister in

existence today.

The Sacristy, a rectangular chamber, stands behind the high altar and is as

long as the width of the nave. It has a barrel vault ceiling divided into five

sections decorated with frescos.

~ 108 ~

2.13 “The Roman Bridge”

The Roman Bridge is part of the Via de la Plata (Silver way), one of the most

important Roman roads that ran from the city of Saragossa in the north of

Spain to the city of Merida in the south. Despite its name, silver has never been

transported on this road and the name is probably is due to a phonetic error.

The bridge was built by the Romans across the Tormes River so they could

reach the city. Its construction dates back to the first century but it is not

certain which emperor had it built, although it is thought to be Trajan.

The part of the original bridge to the north is still intact, while the other half

was rebuilt in the XVII century, during the reign of Philip IV (1677). It has 26

rounds arches in all but only 15 have survived from the original Roman

construction.

From the bridge one has a fine view of the cathedrals.

~ 109 ~

2.14 “The Santiago Church”

This church was declared a national monument after the promulgation of a

decree on June 3rd, 1931.

First built in 1145 as a Mozarabic church, it was successively completely

remodelled and today nothing remains of its original form.

It has a nave and two side aisles all terminating in an apse; the nave is

supported by plain brickwork of the XVI century.

~ 110 ~

2.15 “The Escuelas Menores”

Its construction started in 1428, but the current façade, the work of Pedro

Chacón, dates back to 1533. It is among the monuments that most reflect

Salamanca's architecture.

In the past it was the seat of the Estudio General (or Studium Generale); today

it houses the University Museum.

The complex has a Plateresque façade; the entrance is formed of two round

arches supported by columns with Corinthian capitals. In the upper part the

coat of arms of Charles I flanked by two-headed eagles can be seen.

In the court, probably built by Juan Gil de Hontañón, there is a Latin

inscription: "Omnium Scientiarum Salamantica Docte" (Salamanca leads in the

teaching of the sciences).

The court is beautiful in its simplicity; it is oblong and in the centre there are 4

stone slabs with magnificent high-reliefs recuperated from the Colegio del Rey,

built by Rodrigo Gil de Hontañón in 1565 but which today no longer exists.

The entrance to the University Museum is reached from the elegant arcade

encircling the court. Inside we can admire a beautiful ceiling with frescos

~ 111 ~

depicting the zodiac, known as The Sky of Salamanca by Fernando Gallego, and

a collection of sacerdotal vestments and sacred art.

In the Exhibition Hall we can see a very particular techumbre (particular

ceilings): it presents two styles, one typically Mudejar, while the other is of

evident Italian Renaissance influence.

~ 112 ~

Parte en Castellano

Capítulo 3

“La Universidad, la enseñanza del Castellano,

y la vida de los jóvenes”

~ 113 ~

3.1 Introducción

Salamanca parece una ciudad creada para los estudiantes y es la meta de

muchos estudiantes erasmus.

En cada sitio se pueden encontrar las sedes de las distintas facultades y

residencias para estudiantes.

Además gracias a la presencia de jóvenes es una ciudad viva y alegre con

lugares de encuentro y variadas iniciativas culturales y de esparcimiento.

Un sitio donde la población universitaria se mezcla en el flujo constante de

turistas y los abitantes lugareños, dando así vida a su característica atmósfera

cosmopolita.

~ 114 ~

3.2 La Universidad Civil

~ 115 ~

La Universidad de Salamanca es la más antigua de España y una de las más

antiguas del mundo abierta hasta hoy, junto a aquella de Bolonia, Oxford, y

París.

La fundación de la Universidad fue en 1218, por obra del rey Alfonso IX con la

categoría de Estudio General de su reino; al inicio las lecciones se desarrollaban

en el claustro de la Cattedral Vieja, en casas alquiladas por el ayuntamiento y

en la iglesia de San Benito; fueron necesarios por lo menos dos siglos hasta que

la Institución pudiese disponer de edificios propios donde poder desarrollar la

actividad didáctica.

La Universidad fue tal desde 1254.

El Cardenal aragonés Pedro de Luna y Benedicto XIII, convencido sostenedor

de la Institución, pujó para la aquisición de los primeros terrenos y para la

contrucción de las Escuelas Mayores (edificio histórico de la Universidad) a

partir del año 1411.

A partir del siglo XVI, fueron construidos los edificios de las Escuelas Menores.

Al final del XVI siglo, la ciudad contaba con más de ventinueve escuelas,

agregando las Escuelas Mayores y Menores.

El apogeo de su fama la logra en los siglos XV y XVI, en cuyos años España

vivía un período entusiasmante.

El reglamento de los estudios y de la vida académica fue obra del papado en

los siglos medievales.

El edificio es uno de los monumentos más bellos del estilo plateresco. La

iglesia fue construìda con la clásica piedra de Villamayor y su famosa fachada,

que parece un tapiz de roca anrenisca, se distingue por sus ornamentos

~ 116 ~

delicado de filigrana de piedra que la inundan completamente con imágenes y

representaciones varias: miticos héroes, escenas religiosas, escudos

nobiliarios. Al centro dominan las esfinges de Fernando e Isabel; pero en

realidad es la rana escondida que crea mayor curiosidad en los visitantes.

La estructura es de estilo gótico. Fue erigida entre dos contrafuertes. La

fachada está dividida en cinco líneas verticales decorativas que se elevan a

través de tres registros horizontales.

Al centro se destaca el medallón que retrae los reyes católicos representando

la unidad de España.

Mas arriba está representada la iglesia y los escudos imperiales .

Éste centro universitario ha sido uno de los más importantes de Europa en los

últimos cuatrocientos años.

Alrededor del claustro se encuentran las viejas aulas donde estudiaron

muchas personas importantes de la edad de oro de España.

Algunas de estas aulas aún ahora se utilizan para prestigiosas ceremonias

académicas.

~ 117 ~

Curiosidades

En el claustro de esta Universidad se discutió sobre la viabilidad del proyecto

de Cristóbal Colón y las consecuencias que traían sus afirmaciones. Una vez

descubierta América, se discutió sobre el derecho de los indígenas a ser

reconocidos con plenitud de derechos, algo revolucionario para la época; se

analizaron los procesos económicos por primera vez, se desarrolló la ciencia del

Derecho, periodo en el que convivieron algunos de sus miembros más

brillantes .

Los miembros de la Escuela renovaron la teología, sentaron las bases del

derecho de gentes moderno, del derecho internacional y de la ciencia

económica moderna y participaron activamente en el Concilio de Trento.

Matemáticos de esta Escuela estudiaron la reforma del calendario, por

encargo del papa Gregorio XIII, y propusieron la solución que se implantó

posteriormente.

Hacia 1580, llegaban a Salamanca 6.500 estudiantes nuevos cada año.

También tuvo en esa época las que probablemente fueron las primeras

alumnas universitarias del mundo: Beatriz Galindo y Lucía de Medrano y ésta,

incluso fue la primera mujer que dio clases en la Universidad.

Durante la invasión francesa (1808–1813) muchos de los Colegios salmantinos

resultaron destruidos (no hubo propiamente una batalla en la ciudad de

Salamanca, pero los franceses utilizaron la piedra de los edificios para construir

defensas) y las bibliotecas fueron expoliadas de sus mejores libros y de los

sueldos. Los libros se recuperaron entre el equipaje del rey José tras la batalla

de Vitoria (1813), y una parte de los fondos fueron regalados por Fernando VII

~ 118 ~

a Lord Wellington, como agradecimiento, y otra pasó a formar parte de la

Biblioteca del Palacio Real.

En 1953 la Universidad celebra el VII Centenario del edicto de Alfonso X que le

dio el título de Universidad, la primera de Europa que lo ostentó oficialmente.

Esta época coincide con un renacimiento de la misma, gracias también a un

grupo de profesores notables, entre los que se cuentan los rectores Tovar y

Ramos Loscertales, Galán, Arce, Zamora Vicente, Nogareda, Maluquer,

Ruipérez, Artola, Cuesta, Granjel, García Blanco y muchos otros.

En 1986 la Universidad de Salamanca, junto con la de Coimbra, recibió el

Premio Príncipe de Asturias de importancia internacional.

~ 119 ~

Facultades

Dentro de la Universidad, las facultades son los centros encargados de la

gestión administrativa y de la organización de las enseñanzas universitarias

conducentes a la obtención de títulos académicos.

Actualmente, la Universidad de Salamanca está constituida por 16 Facultades,

3 Escuelas Técnicas Superiores, 3 Escuelas Universitarias:

Facultad de Bellas Artes

Facultad de Biología

Facultad de CC Agrarias y Ambientales

Facultad de Ciencias

Facultad de Ciencias Químicas

Facultad de Ciencias Sociales

Facultad de Derecho

Facultad de Economía y Empresa

Facultad de Educación

Facultad de Farmacia

Facultad de Filología

Facultad de Filosofía

Facultad de Geografía e Historia

Facultad de Medicina

Facultad de Psicología

Facultad de Traducción y Documentación

Escuela Politécnica Superior de Ávila

Escuela Politécnica Superior de Zamora

Escuela Técnica Superior de Ingeniería Industrial de Béjar

Escuela Universitaria de Educación y Turismo de Ávila

~ 120 ~

Escuela Universitaria de Enfermería y Fisioterapia

Escuela Universitaria de Magisterio de Zamora

Instituto Universitario de Integración en la Comunidad INICO

~ 121 ~

Planta baja

El edificio de la Universidad encierra un gran patio de dos órdenes de

arcadas.

Debajo el pórtico del patio se abren las aulas.

A la izquierda, luego de haber atravesado dos aulas, se accede a un aula de

derecho canónico, donde enseñaba Luis de León (teólogo y escritor , cuya

estatua se encuentra en el patio de las Escuelas Menores), amueblada con un

púlpito para el docente y con rústicos bancos de madera, originales de la época

de Fray Luis.

Luis de León fue arrestado por la Inquisición por haber traducido los cánticos

de Salomón en castellano; el teólogo, cuya ironía no tenía defecto regresó a la

enseñanza luego de cinco años transcurridos en prisión y se dice que empezó

su lección diciendo : “ como estábamos diciendo ayer…”

~ 122 ~

Sucesivamente, encontramos el Paraninfo (aula magna) usada para fiestas de

fin de año didáctico y actos solemnes, con tapices de Bruxelas y un retrato de

Carlos IV realizado bajo un cartón realizado por Goya.

~ 123 ~

Primer piso

Hay un escalón suntuosamente esculpido, con escenas de caza y torneos, por

el cual se sube al primer piso.

A través de un portal isabellino, muy bello, se accede a la biblioteca, que fue

fundada en el año 1254.

La biblioteca es en estilo gótico con una marvillosa techumbre (techo en

madera trabajada).

Aquí, en esta que es una de las más antiguas bibliotecas de Europa, se

conservan alrededor de 2800 manoscritos antiguos, libros raros, incunables y

miniaturas.

~ 124 ~

Patio de la Escuelas Menores

En frente da la fachada de la Universidad , se abre el patio de las Escuelas.

Alrededor del patio se agrupan, además de los edificios de la Universidad, otros

edificios del más puro estilo plateresco.

La mitad derecha del edificio pertenece a las Escuelas Menores, en cuyo patio

se accede a través de un portal ornado de espléndidos blasones y dejando

atrás, un vestíbulo.

En la Sala de Calderón de la Barca, fue transportado el cielo raso de la antigua

biblioteca, cuya pieza más importante es el estraordinario fresco de Fernando

Gallegos “Cielo de Salamanca”.

~ 125 ~

En el lado frontal de la plaza, se encuentra la entrada del Museo Provincial de

Bellas Artes.

~ 126 ~

Descubriendo la ranita

Uno de los deberes de todos los visitadores de la Universidad Civil de

Salamanca, es descubrir la rana esculpida en la fachada.

Una vez en contrada la ranita , se tiena la impresión que no sea tan difícil de

individualizar , sin embargo se puede pasar mucho tiempo en vano buscándola.

¿Y entonces, por qué preocuparse tanto?

Se dice que quién encuentra la rana sin ayuda, sin duda será muy afortunado y

podría también casarse (¡considerando la boda como una suerte!) dentro de el

año.

Algunos estudiantes la buscan con la esperanza de obtener un resultato mejor

en la Universidad , y se dice que los estudiantes que identifican la rana,

lograrán superar los exámenes.

Otra leyenda nos dice que la rana es un símbolo de castidad y que es una

advertencia a quién se dirige en la cuidad, no estudia pero piensa ir de juega

con los amigos.

( Si quiereís una ayuda, es necesario os que fijéis los ojos arriba en las esfinges

de Fernando e Isabel, después mirad hacia a la columna más grande que se

~ 127 ~

encuentra en la midad derecha de la fachada, apenas hacia arriba, sobre el

nivel de las esfinges, están esculpidas algunas calaveras y arriba de la última,

hacia la izquierda encontraréis la pequeña rana).

~ 128 ~

3.2.1 La Univerisidad Pontificia

La Universidad Pontificia se instala como tal en el antiguo Colegio de los

Jesuitas en 1617.

En el año 1852 las facultades de Teología y Derecho Canónico fueron excluidas

de la Universidad causando un monumental desequilibrio en su desarrollo,

hasta que, pasados casi 90 años, la magnífica y determinante intervención del

Papa Pío XII, llevó validez el 25 de septiembre de 1940 a las dos facultades en la

Universidad Pontificia de Salamanca.

Teología y Derecho Canónico constituyeron los sólidos cimientos y el núcleo

principal de la Universidad Pontificia y podemos decir que aquí nace la nueva,

moderna e Insigne Universidad Pontificia de Salamanca.

La Universidad Pontificia de Salamanca está todavía situada en el antiguo

Colegio de los Jesuitas.

El Aula Magna, que es también un magnífico exponente del barroco, se utiliza

actualmente para realizar los actos académicos. Protocolos, recibimiento de

embajadores, apertura de cursos, investidura de nuevos cargos y actos

solemnes.

El día 17 de Enero de 2002, se inauguró la biblioteca de la sede central de la

Universidad Pontificia 'José María Vargas-Zúñiga'.

El acto fue presidido por el Gran Canciller de la UPSA, el obispo de Bilbao

Monseñor Ricardo Blázquez, el Rector Julio Manzanares, los vicerrectores,

Julio Ramos y Javier, asiste al acto el Obispo de Salamanca, Monseñor Braulio

Rodríguez Plaza, así como autoridades eclesiásticas, civiles y municipales.

~ 129 ~

En los archivos de la Biblioteca se recogen códices y textos únicos en el

mundo, entre los que destaca el Summa Angelica de Beato ángel de Clavasio

Carletti.

Actualmente, la Universidad Pontificia ofrece 34 titulaciones, 11 doctorados y

24 Cursos de Master y Experto.

Sus matriculaciones rozan los 9000 alumnos.

~ 130 ~

3.3 La vida de los jovénes y la enseñanza del Castellano

Los jovenes quieren ir a Salamanca para estudiar en la Universidad sus careras

y también para aprender Español. En Salamanca hay muchísimas escuelas de

Idioma y muchos cursos para aprender Castellano.

Las razones para aprender español son muchas y diversas. El español es la

lengua materna de más o menos 380 millones de personas en el mundo. Y

muchos además lo hablan como segunda lengua.

El español es, por número de hablantes, el tercer idioma del mundo. Pese a

ser una lengua hablada en zonas tan distantes, existe todavía una cierta

~ 131 ~

uniformidad en el nivel culto del idioma que permite a las gentes de uno u otro

lado del Atlántico entenderse con relativa facilidad.

Sabiendo español, puedes contar con un mayor número de posibilidades en el

mercado de trabajo.

El español es una lengua internacional; tiene un carácter oficial en 21 países

del mundo. En un plazo de diez años se ha duplicado globalmente la demanda

de cursos de español.Es una lengua en expansión; el aumento del número de

hablantes ha sido continuo desde la época de la colonización americana, si bien

el mayor crecimiento se ha producido a lo largo del siglo XX.

Más de cuarenta y seis millones de personas estudian español en todo el

mundo. En presencia de medios de comunicación en la red, el español ostenta

el segundo lugar después del inglés.

El español es la lengua extranjera que más se estudia en los países no

hispánicos de América y de Europa. Hoy es lengua oficial de la ONU y sus

organismos, de la Unión Europea y otros muchos organismos internacionales.

Pero aprender el Catellano no es la única razón por la cual los jóvenes van a

Salamanca. Ellos saben que Salamanca es el lugar ideal para los estudiantes que

desean divertirse.

Desde la medianoche hasta las primeras luces de la mañana Salamanca se

trasforma en un “paraíso en fiesta”.

Para empezar, se puede ir a los Bares de Tapas, por ejemplo, en la Gran Via, la

zona donde se encuentran muchos jóvenes y estudiantes.

~ 132 ~

Aquí se pueden comer platos típicos y tomar una cerveza a bajo precio.

Los estudiantes de la universidad de Salamanca viven en residencia o en

apartamentos alquilados, porque la mayor parte de ellos vienen desde otras

ciudades.

La noche empieza en sus casas o en los parques de la ciudad con el “battello”

(bebida analcohólica muy económica).

Luego hay que dirigirse a la Plaza de Anaya en el parque de San Francisco.

Los Clubes están generalmente vacíos antes de medianoche; los bares y los

clubes en Salamanca son muchísimos, imposible contarlos todos y son muy

diferentes entre ellos por tipo y música.; a todos se puede llegar caminando.

En Salamanca cada día es bueno para salir y divertirse: el martes es al día

intenacional, el miércoles es el día “del espectador”, ideal para ir al cine, el

jueves es el día de los estudiantes universitarios; el viernes y el sábado, los

salmantinos , los estudiantes extranjeros y la gente de las ciudades cercanas se

encuentran todos en el centro de la ciudad para trascurrir el fin de semana

juntos, y para hacer fiesta.

Las zonas más frecuentadas son: la Gran Via, las calles cercanas a la Plaza

Mayor, además de la zona histórica, la calle Van Dick y la zona de los cines.

Durante el verano hay poca gente, pero hay más turistas y extranjeros que

salen cada noche. Los extranjeros van en sitios como Camelot, Gatsby, el

Puerto de Chus, Morgana, Submarino, Moderno y Cumlaude.

~ 133 ~

Gatsby:

Es uno de los sitios más populares entre los estudiantes y los extranjeros por

su música muy bonita y por el hecho que está situado en el centro de la ciudad

, donde se encuentra la más alta concentración de estudiantes universitarios.

En este club se pueden elegir dos atmosferas diferentes: la de la pista de baile

o la de la zona bar. La música es muy variada.

~ 134 ~

Camelot:

Es el club más famoso de Salamanca; el sitio es muy especial, con su

atmósfera medieval, pues una vez era un convento.

Morgana:

Es un otro club de la ciudad, famoso por ser atracción sea de adolescentes sea

de adultos.

En la planta baja los adolescentes bailan ritmos Housee y Techno. Las

decoraciones son en estilo medieval.

Cum laude:

Atrae a jóvenes profesionales y estudiantes extranjeros y ofrece a ellos una

atracción diferente: una pista de danza que imita la Plaza Mayor, hecha con

auténtica roca de Villamayor.

~ 135 ~

Café Moderno:

Es famoso porque fue uno de los primeros club de la ciudad que promueve

actividades innovativas y no convencionales.

No solamente generó el proprio programa cultural, llamado el Gallo, sino que

además ofrece originales esposiciones cada semana y podeís comer platos

típicos como churros y chocolate.

~ 136 ~

Bibliografia

Guida De Agostini – Baedeker, Spagna; Direzione : Marco Drago, Andrea

Boroli, traduzione dal tedesco: Giorgio Magrini (Redattore capo per la lingua

tedesca: Peter Baumgarten; titolo originale dell’opera: Spanien), Novara

1996

Spagna settentrionale, Lonely Planet, Maggio 2003

~ 137 ~

Sitografia

http://es.wikipedia.org/wiki/Salamanca

http://www.aytosalamanca.es

http://www.salamancaturistica.com

http://www.salamancapatrimonio.com/pm-centrohistorico.htm

http://www.entrepueblos.com/articulo-139-salamanca/historia-de-

salamanca.html

http://www.universpain.com/

http://www.entrepueblos.com/provincia-salamanca/

~ 138 ~

Conclusione e Ringraziamenti

Per concludere, volevo ringraziare innanzitutto la mia famiglia, perché mi ha

sopportato e sostenuto in ogni modo e con ogni mezzo a loro possibile, non

solo in questo periodo ma sempre, durante tutto il corso della mia vita e in

ogni mia scelta. È grazie a loro che sono qui oggi.

Ringrazio inoltre i miei amici, colleghi di studio e non, perché in questa

avventura mi hanno aiutato, incoraggiato e consigliato, e mi riferisco a

qualcuno in particolare, grazie Ale.

Ringrazio tutti i miei professori, perché in questo percorso mi hanno

permesso di imparare moltissime cose, soprattutto per la loro pazienza e la

loro disponibilità. Quindi un grazie in particolare alla Prof.ssa Scopes e un

grazie alla Prof.ssa Banegas.

Ringrazio quindi chiunque mi è stato vicino e mi ha aiutato nel corso del mio

percorso accademico. Se oggi sono arrivata qui, lo devo soprattutto a loro.

Grazie di cuore.