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CHE COSA E’ IL SOCCORSO ALPINO
Il C.N.S.A.S., struttura operativa del Club Alpino Italiano, è una libera associazione di volontariato apartitica, apolitica e senza fini di lucro ispirata ai principi di solidarietà e fiducia reciproca tra i soci. Ha il compito di provvedere alla vigilanza, prevenzione, soccorso degli infortunati e il recupero delle salme in montagna, in grotta ed ambienti impervi. E' una struttura particolare della protezione civile. La Repubblica italiana con legge n. 74 del 2001 ha assegnato al C.N.S.A.S. il ruolo di coordinamento di tutti i corpi che intervengono nelle fasi di soccorso.
COME SI DIVENTA SOCCORRITORE
L'ammissione al CNSAS è possibile per tutti i soci del Club Alpino Italiano di età compresa tra i 18 e i 45 anni, dopo il superamento delle prove di ammissione, necessarie per la verifica dei requisiti richiesti. La DOMANDA va presentata al responsabile della Stazione CNSAS competente per il territorio, corredata del curriculum dell'attività alpinistica o speleologica degli ultimi due anni e di un certificato medico. REQUISITI per il SOCCORSO ALPINO sono la capacità di movimento su tutti i terreni di montagna, arrampicata su roccia da capocorda (4°UIAA) e su ghiaccio (60°), sci su tutti i tipi di neve e residenza in una zona montana. REQUISITI per il SOCCORSO SPELEOLOGICO sono la conoscenza della tecnica di arrampicata e di movimento in grotta, capacità di attrezzamento e di progressione su corda e in meandro.
ALTRI CORPI DI SOCCORSO
AIUT ALPIN DOLOMITES
SOCCORSO ALPINO GUARDIA DI FINANZA “S.A.G.F”
SOCCORSO ALPINO FORESTALE “S.A.F”
VIGILI DEL FUOCO
PROTEZIONE CIVILE
La Legge n°74/2001 afferma che nell’evenienza di interventi di più organizzazioni nella medesima situazione, il coordinamento delle operazioni deve necessariamente essere operato dal responsabile di riferimento del C.N.S.A.S.
I PERICOLI DELLA MONTAGNA
CLASSIFICAZIONE DEI PERICOLI
Pericoli OGGETTIVI Pericoli SOGGETTIVI
- Caduta pietre
- Caduta neve/ghiaccio
- Fenomeni atmosferici: Temporale Fulmini Pioggia Freddo Neve Nebbia Vento
- Cause dirette: Incapacità Impreparazione fisica Impreparazione tecnica
- Cause indirette: Scelta dei compagni Scarso equipaggiamento Cattiva valutazione
- Morsi/punture di insetti
I RISCHI DELLA MONTAGNA
AMMETTERE IL PERICOLO E METTERLO IN PREVENTIVO CI PERMETTE DI CONTROLLARE IL RISCHIO
ANDARE IN MONTAGNA E’ PER MOLTE PERSONE UNA DELLE ATTIVITA’ PIU’ BELLE ED APPAGANTI, MA DIETRO PAESAGGI MOZZAFIATO SI POSSONO NASCONDERE MOLTI PERICOLI. L’ALPINISMO, IL TREKKING, L’ARRAMPICATA, LA MTB E TUTTE LE ATTIVITA’ AD ESSE CONNESSE POSSONO ESSERE A RISCHIO.
LA TECNICA NON E’ SUFFICIENTE PER ELIMINARE I PERICOLI
E’ IMPORTANTE CONOSCERE I PERICOLI PER RIDURRE AL MINIMO IL LORO EFFETTO
PERICOLO RISCHIO: possibilità di subire un danno
esponendosi ad un pericolo
I RISCHI DELLA MONTAGNA
CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO
Rischio OGGETTIVO Rischio SOGGETTIVO
- Più persone nello stesso posto pericoloso e nel medesimo tempo
- Perdita di contatto con la realtà
- Competitività ed agonismo
- Cieco affidamento alla tecnologia
- Scarsa concentrazione
NON ESISTE RISCHIO ZERO IN NESSUNA ATTIVITA’ UMANA
NON SUPERARE IL LIVELLO ACCETABILE DI RISCHIO
I RISCHI DELLA MONTAGNA
L’INCIDENTE AVVIENE QUASI SEMPRE QUANDO LA PERCEZIONE DEL RISCHIO DA PARTE DELLA VITTIMA NON COINCIDE CON IL REALE PERICOLO. IL LIVELLO DI RISCHIO PUO’ ESSERE GESTITO PER RIDURLO A LIVELLI CONSIDERATI ACCETTABILI UTILIZZANDO:
- ATTREZZATURA ADEGUATA E IN BUONO STATO
- TECNICHE CONOSCIUTE E BEN PRATICATE
- TECNICA E COMPETENZA
- FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
- INTELLIGENZA ED ESPERIENZA
FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO CONSENTONO DI ACQUISIRE CONOSCENZE E CAPACITA’, MA SENZA L’INTELLIGENZA E L’ESPERIENZA CI SI PUO’ IMBATTERE IN UN FALSO SENSO DI SICUREZZA CHE CI ESPONE AD UN MAGGIOR RISCHIO.
I RISCHI DELLA MONTAGNA
L’INTELLIGENZA E L’ESPERIENZA CI PERMETTONO SIA DI MEMORIZZARE UNA SERIE DI SITUAZIONI TIPO CHE FACILITANO IL PROCESSO DECISIONALE ALLA LUCE DELLE CONOSCENZE E DELLE CAPACITA’ APPRESE DURANTE LA FORMAZIONE E L’ADDESTRAMENTO, SIA DI ACQUISIRE L’ABILITA’ DI IMPARARE E MODIFICARE COMPORTAMENTI E PRATICA QUOTIDIANA IN FUNZIONE DEL VISSUTO.
I RISCHI DELLA MONTAGNA
UN ASSIDUA FREQUANTAZIONE DELLA MONTAGNA NON COMPORTA NECESSARIAMENTE E AUTOMATICAMENTE L’ACCUMULO DI ESPERIENZA. INFATTI, L’ACQUISIZIONE DELLE CONOSCENZA ATTRAVERSO L’ESPERIENZA NON E’ UN ATTO AUTOMATICO, BENSI RICHIEDE ANNI DI INTERAZIONE VOLONTARIA CON L’AMBIENTE (OSSERVAZIONE) E LA CAPACITA’ DI ANALIZZARE CRITICAMENTE E COMPARARE GLI EVENTI OSSERVATI
I RISCHI DELLA MONTAGNA
LA MANCANZA DI ESPERIENZE CONDUCE INVECE ALL’UTILIZZO DELLE “TRAPPOLE EURISTICHE”: LE PERSONE INESPERTE ANCHE A SEGUITO DI UNA ABITUALE MA PASSIVA FREQUENTAZIONE DELLE MONTAGNA, NON RIUSCIRANNO A RICONOSCERE I PROBLEMI IMPORTANTI E A COMPARARLI CON LE OPPORTUNE SOLUZIONI.
I PERICOLI DELLA MONTAGNA
CLASSIFICAZIONE DEI PERICOLI
Pericoli OGGETTIVI Pericoli SOGGETTIVI
INCIDENTE
+ RISCHIO
ARRIVO DELLA CHIAMATA E ALLERTAMENTO
I VOLONTARI (PREALLERTA E DISPONIBILITA’ IN BASE
ALL’INTERVENTO)
PARTENZA IMMEDIATA PER SOPRALLUOGO
ORGANIZZAZIONE INTERVENTO E MATERIALI
118
S.O.S
Chi chiamare?
Cosa fanno? Cosa fanno?
Chi chiama?
CAPOSTAZIONE
Altri corpi di soccorso
Chi chiama?
COME CHIEDERE AIUTO AL SOCCORSO
Chi effettua la chiamata?
LA PERSONA PIU’ ESPERTA DEL GRUPPO CON IL CELLULARE PIU’ CARICO E CON PIU’ SEGNALE EFFETTUA LA CHIAMATA. DOPODICHE’ CON LO STESSO CELLULLARE……
Cosa dire?
- DA DOVE SI CHIAMA
NON EFFETTUA NESSUN ALTRA CHIAMATA.
- NUMERO DI TELEFONO
- POSIZIONE ESATTA (descrizione del luogo, visuale, quota, coordinate, meteo)
- COSA E’ SUCCESSO
- QUANTE PERSONE SI E’ E QUANTE SONO STATE COINVOLTE
- LE CONDIZIONI DELLA O DELLE PERSONE INTERESSATE (appeso, disteso, seduto, ecc.)
- LE PROPRIE GENERALITA’ PRIMA DI CHIUDERE LA TELEFONATA ATTENDI L’ASSENSO DELL’OPERATORE
COME COMPORTARSI
Chi prende il comando della situazione?
LA PERSONA PIU’ ESPERTA DEL GRUPPO.
Cosa fa?
- TRANQUILLIZZA IL GRUPPO ED IL FERITO - STABILIZZA IL FERITO (se non in grado chiama il 118 per dei consigli)
- SCEGLIE UN POSTO RIPARATO E SICURO - CERCA DI FARSI NOTARE DAI SOCCORSI - SE NOTTE ACCENDE UN FUOCO (dove possibile)
IN CASO DI ELICOTTERO
Aeroporto di Preturo (AQ)
Elicottero: AB 412
HEMS: helicopter emergency medical service
SAR-HHO: search and rescue helicopter hoist operation
AA: air ambulance
Aeroporto di Pescara (PE)
Elicottero: A 109 S
HEMS: helicopter emergency medical service
AA: air ambulance
IN CASO DI ELICOTTERO
EQUIPAGGIO: Pilota Tecnico verricellista TE (tecnico di elisoccorso del C.N.S.A.S.)
Dottore Infermiere
IN CASO DI ELICOTTERO - FARSI NOTARE (muovere le braccia, indossare un indumento colorato,nel caso allontanarsi anche dal luogo dell’incidente per essere più visibili)
- UNA VOLTA AVVISTATI il più esperto resta con le braccia alzate con le spalle al vento
- IN FASE DI ATTERRAGGIO riunire il gruppo, accucciarsi a terra con zaini in spalla via cappelli e materiale che possa volare, indossare occhiali, tenere i bambini per mano e animali al guinzaglio, coprirsi naso e bocca per ripararsi da ghiaia o neve, tenere sempre d’occhio l’elicottero e soprattutto non muoversi per nessuna ragione.
- QUANDO E’ APPENA ATTERRATO si deve attendere che l’elisoccorritore si avvicini a noi per informarlo dell’accaduto. - Il gruppo deve restare assolutamente fermo anche mentre si sta caricando il ferito e intervenire solo se chiamati.
GeoResQ è un servizio di geolocalizzazione e d’inoltro delle richieste di soccorso dedicato a tutti
i frequentatori della montagna ed agli amanti degli sport all’aria aperta.Il servizio, promosso dal
Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e dal Club Alpino Italiano (CAI),
consente di determinare la propria posizione geografica, di effettuare il tracciamento in tempo
reale delle proprie escursioni, garantisce l’archiviazione dei propri percorsi sul portale dedicato,
ed in caso di necessità l’inoltro degli allarmi e delle richieste di soccorso attraverso la centrale
operativa GeoResQ.GeoResQ vuole essere un valido aiuto per incrementare la sicurezza delle
tue escursioni e per il rapido inoltro delle tue richieste d’aiuto in caso di emergenza.GeoResQ
con il servizio mette a disposizione il portale www.georesq.it per la gestione dei propri dati
personali, della cartografia e dei propri percorsi, un APP da installare sul proprio smartphone che
consente di avviare le varie funzioni del servizio, ed una centrale operativa per la ricezione e
l’inoltro delle richieste d’aiuto.
CHE COS’E’ GEORESQ
NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO
Per poter utilizzare GeoResQ è necessario possedere uno smartphone con sistema operativo
Android, BlackBerry o iOS Apple, (a breve anche Windows Phone), che deve essere dotato di
antenna GPS e di Sim telefonica abilitata al traffico dati. Un sufficiente specchio di cielo visibile
per l’antenna GPS e la connessione dati sono presupposti essenziali per un completo
funzionamento del sistema. L’APP installata consente di avviare tre funzioni:
1.Posizione
2.Tracciami
3.Allarme
COME FUNZIONA GEORESQ
NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO
GeoResQ con la funzione “Posizione” è in grado di fornirti le coordinate geografiche del punto in
cui ti trovi, la loro precisione e l’indicazione della località più vicina riportata dalla cartografia.
Queste informazioni potrebbero essere estremamente utili per i tuoi amici o per gli enti di
soccorso. La funzione “Posizione” consente anche di verificare il corretto funzionamento
dell’antenna GPS e la presenza della connettività dati.
Funzione POSIZIONE
NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO
Funzione TRACCIAMI
Con la funzione “Tracciami” GeoResQ memorizza i tuoi percorsi e li invia al portale
www.georesq.it dove sono archiviati e possono essere rivisti in un secondo momento,
comodamente da casa, attraverso la Tua area personale. I tuoi percorsi possono essere
esportati per la visualizzazione con altri programmi cartografici.Per la tranquillità dei tuoi cari, la
funzione “Tracciami” ti offre anche la possibilità di farti seguire da casa durante le tue escursioni.
Le persone a Te vicine, se autorizzate e con le tue credenziali, potranno seguire i tuoi
spostamenti direttamente sulla cartografia online attraverso il portale www.georesq.it. Solo a
seguito di un'esplicita richiesta di soccorso per mancato rientro, i dati delle tracce saranno
accessibili alla centrale operativa GeoResQ che potrà quindi verificare il tuo percorso ed aiutare
i soccorsi a localizzarti più
NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO
Quando sei in una situazione particolarmente critica, hai bisogno d’aiuto e hai a disposizione la
copertura telefonica per la connessione dati, c’è la funzione “Allarme” che ti consente l’invio
immediato della richiesta di aiuto e della tua posizione alla centrale GeoResQ operativa h24.
L’operatore proverà subito a contattarti, verificherà la tua posizione ed inoltrerà immediatamente
la tua richiesta d’aiuto agli enti competenti.GeoResQ è operativo solo sul territorio italiano,
per allarmi provenienti da luoghi oltre confine non è garantito un corretto e tempestivo
inoltro alle strutture di soccorso.
Funzione ALLARME
NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO
NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO
COME SI ATTIVA
l servizio è abbinato alla persona, al proprio smartphone ed al proprio numero di telefono.Il
servizio prevede la possibilità di trasferire GeoResQ da uno smartphone ad un altro, ma
l’efficacia del sistema ed in particolare dell’inoltro delle richieste d’aiuto è vincolata all’ utilizzo del
proprio numero di telefono. L’adesione al servizio, riservato in questa fase ai soli Soci del Club
Alpino Italiano, prevede i seguenti passaggi:• Registrazione sul portale www.georesq.it•
Installazione e atttivazione dell’APP sul proprio smartphone dopo averla scaricata dallo Store
riferito al proprio sistema operativo: Google Play per Android, App World per BlackBerry, App
Store per iOS.• Sottoscrizione e pagamento dell’abbonamento.
COSTO DEL SERVIZIO
GeoResQ è un servizio offerto a pagamento con contratto annuale ( 12 mesi) rinnovabile anche
automaticamente.Il costo dell' abbonamento annuale è di 20 euro + IVA (24,40 euro).Per i soci
del Club Alpino Italiano e previsto uno sconto del 50% ( 10 euro + IVA pari a 12,20).In questa
fase di start up il servizio e riservato ai soli soci CAI e a chi sottoscrive l’abbonamento avrà in
omaggio il periodo rimanente del 2013 e quindi il servizio avrà scadenza 31/12/2014.In sede di
pagamento, se si e cliente Paypal si potrà anche scegliere l'opzione del rinnovo automatico.
SCELTA DEI COMPAGNI DI ESCURSIONE
Valutare le capacità quali possono essere quelle fisiche e tecniche a
discapito dell’amicizia per favorire la sicurezza è un grande gesto di
rispetto per gli altri e per se stessi
“Vengo anch’io no tu no” non è solo una famosa canzone di Jannacci,
ma una frase da usare quando amici poco esperti e preparati ci
chiedono di unirsi alle nostre uscite in montagna.
Il C.N.S.A.S può essere contattato per chiedere tutte le informazioni
che reputate necessarie per poter programmare e vivere serenamente
tutte le nostre uscite in ambiente montano
sentirsi dire “NO” non deve essere un motivo per allontanarsi dalla
montagna anzi deve essere un motivo in più per prepararci sempre
meglio sia a livello fisico che tecnico.
CHE COSA E’ UNA VALANGA
Per valanga si intende una massa di neve in caduta lungo un pendio a volte contenente roccia, terra o ghiaccio.
In genere per ogni tipo di valanga è possibile individuare:
la zona di distacco (A)
(A)
la zona di scorrimento (B) (B)
la zona di accumulo (C)
(C)
fianchi (D)
(D)
(D)
DA NON SOTTOVALUTARE!!!!!! Non dobbiamo pensare che la pericolosità di una valanga sia legata solo alla sua dimensione, sottovalutando così il pericolo insito in pendii apparentemente piccoli e innocui.
Un piccolo lastrone
di 10 x 10 metri avente uno spessore di 50 cm e neve che pesa 300 kg al metro cubo coinvolge una massa di neve del peso di: 10 m x 10 m x 0,5 m x 300 Kg/mc = 15 TONNELLATE!!!!!
CLASSIFICAZIONE DELLE VALANGHE Le valanghe possono essere classificate secondo vari criteri tra cui: il tipo di distacco, la posizione della superficie di slittamento, il tipo di movimento, l’umidità della neve e la forma del percorso.
PERCHE’ SI GENERANO LE VALANGHE
Le valanghe si generano perché viene a mancare l’equilibrio tra le forze ATTIVE
(forze che tendono a far scivolare la neve a valle) e le forze RESISTENTI
(forze che tendono a mantenere la neve sul pendio)
R
A
BLOCCO DI NEVE
Il manto nevoso è stabile quando le forze attive sono inferiori alle forze resistenti,
Viceversa il manto nevoso è instabile quando le forze attive sono superiori alle
forze resistenti
Forze RESISTENTI: - LEGAMI MOLECOLARI
- ATTRITI
Forze ATTIVE: - INCLINAZIONE DEL PENDIO
- AZIONE DEL VENTO
- ACQUA
- SOVRACCARICO NATURALE
- PASSAGGIO DI SCIATORI
Qualsiasi fattore che aumenti le forze attive e riduca le forze resistenti incide
sulla probabilità di distacco del manto nevoso
FATTORI CHE DETERMINANO LE VALANGHE: LE FORZE ATTIVE
INCLINAZIONE DEL PENDIO: è immediato capire che maggiore è l’inclinazione del
pendio maggiore sarà la forza che tende a far scivolare
il manto nevoso a valle
AZIONE DEL VENTO: il vento chiamato “costruttore di valanghe” è un fattore che
ne determina la formazione molto più spesso del caldo, ad
esso sono dovute la formazioni di cornici e di zone di
accumulo tra cui i lastroni da vento.
AZIONE DELL’ACQUA: L’acqua rende instabile il manto nevoso sia perché ne aumenta
il peso sia perché filtrando attraverso il manto nevoso può
incontrare delle superfici impermeabili, come una crosta da
rigelo,favorendo lo scivolamento del manto superiore
FATTORI CHE DETERMINANO LE VALANGHE: LE FORZE ATTIVE
SOVRACCARICO NATURALE: Nelle cause naturali che concorrono a innescare il distacco di valanghe rientrano
- caduta di massi
- la rottura di cornici
- la caduta di seracchi
PASSAGGIO DI SCIATORI O ALPINISTI: Il peso di sciatori o di alpinisti determina un sovraccarico del manto nevoso la cui
entità dipende sia dal numero sia dal tipo di azione che si segue.
=
=
COME PREVENIRE UNA VALANGA
SOLO CON L’ESPERIENZA (non ci sono al momento metodi empirici attendibili)
GLI UNICI METODI VERAMENTE VALIDI SONO:
- Frequentare corsi di scialpinismo, freeride, escursionismo invernale
- Informarsi attraverso il bollettino valanghe
- Programmare l’uscita (storico,studio della traccia,escludere i sentieri estivi)
il bollettino valanghe è emesso da servizi come il METEOMONT
(servizio di prevenzione e previsione del pericolo valanghe svolto sull’intero
territorio nazionale dalle Truppe Alpine e dal Corpo Forestale dello Stato in
collaborazione con il Servizio Meteo dell’Aeronautica Militare) dove è riportato:
- Il pericolo valanghe
- la previsione meteo
- la situazione generale in Italia
- i venti
- le temperature
- la quota dello zero termico
- l’altezza della neve
- le temperature minime e massime
COME PROGRAMMARE UN’USCITA
LA PROGRAMMAZIONE DELL’USCITA va fatta:
- tenendo presente il bollettino valanghe
- studiando la “traccia ottimale” (escludendo i sentieri estivi)
- Informandosi con dei dati storici (se in passato si sono verificate delle valanghe)
La conformazione del terreno contribuisce al distacco
delle valanghe poiché influisce in modo incisivo sulla
direzione e velocità del vento pertanto sulla quantità di
neve spostata.
A favorire la formazione di valanghe sono i canaloni, le
conche e i cambi di pendenza.
Anche l’orientamento riveste un ruolo importante nel
distacco di una valanga, infatti nei pendii con
esposizione NO-NE a causa della scarsa irradiazione
solare vi è una maggiore probabilità del verificarsi di una
valanga, al contrario nei pendii con esposizione SO-SE
che hanno una maggiore irradiazione la probabilità del
verificarsi di una valanga risulta minore
( RICORDIAMOCI STIAMO PARLANDO DI PROBABILITA’)
CHECKLIST ATTREZZATURA:
oltre alla parte da “studiare a tavolino” è importante la scelta dell’abbigliamento
e dell’attrezzatura, in particolare scegliamo abbigliamento e attrezzatura
adeguata all’uscita da fare.
- GIACCA IMPERMEABILE
- PANTALONI IMPERMEABILI
- GUANTI E CAPPELLO DI SCORTA
- PICOZZA
- RAMPONI
- ARTVA (apparecchio-ricerca-travolti in valanga)
- PALA
- SONDA
- ACQUA E CIBO A SUFFICIENZA
- OCCHIALI/MASCHERA
- PROTEZIONE SOLE
COME PROGRAMMARE UN’USCITA
non andare da soli
non seguire alla cieca tracce altrui
evitare zone di accumulo
non passare nei tratti a rischio in gruppo ma
uno alla volta e tenersi d’occhio
Dare importanza ai segni premonitori quali :
- valanghe nelle vicinanze
- crepe nella neve
- rumori strani e sordi
- non essere mai sicuri di se stessi
COME PROGRAMMARE UN’USCITA
ALCUNI CONSIGLI:
Prepararsi sia fisicamente che tecnicamente
COME COMPORTARSI IN CASO DI VALANGA
Nel momento in cui il pendio si rompe e la neve si mette in movimento, la caduta è
molto probabile e gli sci agganciati ai piedi attirano come un’ancora il corpo verso il
basso.
Si ha una reale speranza di restare in superficie o di essere seppelliti a poca
profondità solamente se si abbandonano sci e bastoncini.
I movimenti natatori spesso consigliati sono possibili solo in piccole colate di neve
e non in mezzo a lastroni pesanti.
Non perdere tempo prezioso nel cercare di togliersi zaino o quant’altro, anzi lo
zaino può favorire il galleggiamento e ripararci da urti
In ogni caso il comportamento da adottare è il seguente:
- Abbandonare i bastoncini e sganciarsi gli sci
- Piegare le braccia e le mani davanti al viso e mantenere questa posizione
con ogni forza in modo da creare una sacca d’aria necessaria alla sopravvivenza
COME COMPORTARSI IN CASO DI VALANGA
- Osservare la traccia di entrata
Per i compagni superstiti che sosterranno forzatamente nei pressi della valanga,di
cui ove possibile uno resterà come vedetta, è indispensabile seguire alcuni
semplici regole.
- Ricordarsi il punto di travolgimento
- Ricordarsi il punto di scomparsa
- Chiamare subito i soccorsi
- Mettere gli ARTVA in ricezione
- Effettuare subito una ricerca visiva
prestando particolare attenzione a
tutto ciò che affiora dalla neve
- iniziare una ricerca sul campo dando
priorità alle aree primarie di ricerca
POSSIBILITA’ DI SOPRAVVIVENZA
La maggior parte delle persone coinvolte da una valanga sono sepolte entro il
primo metro di neve ed hanno una percentuale di sopravvivenza che dipende da
vari fattori quali il tipo di valanga, i traumi subiti, e soprattutto dalla velocità dei
soccorsi e dalle capacità di quest’ultimi.
Le principali cause di decesso sono:
- morte per trauma (specie nelle valanghe a lastroni)
- soffocamento
- assideramento
Le percentuali di sopravvivenza sono:
- del 90% entro i primi 15 minuti
- del 50% entro i primi 30 minuti
- del 25% entro i primi 60 minuti
- del 2-3% superati i 120 minuti
POSSIBILITA’ DI SOPRAVVIVENZA
L’IMPORTANZA DELLA GIUSTA ATTREZZATURA
Con la giusta attrezzatura e soprattutto con un addestramento costante si hanno
buone probabilità di riuscire a portare in salvo una o più persone travolte da valanga
Maggior tempo = minor probabilità
Minor tempo = maggior probabilità
SCELTA DEI COMPAGNI DI ESCURSIONE
Valutare le capacità quali possono essere quelle fisiche e tecniche a
discapito dell’amicizia per favorire la sicurezza è un grande gesto di
rispetto per gli altri e per se stessi
“Vengo anch’io no tu no” non è solo una famosa canzone di Jannacci,
ma una frase da usare quando amici poco esperti e preparati ci
chiedono di unirsi alle nostre uscite in montagna.
Il C.N.S.A.S può essere contattato per chiedere tutte le informazioni
che reputate necessarie per poter programmare e vivere serenamente
tutte le nostre uscite in ambiente montano
sentirsi dire “NO” non deve essere un motivo per allontanarsi dalla
montagna anzi deve essere un motivo in più per prepararci sempre
meglio sia a livello fisico che tecnico.