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HE OSA E’ IL SOORSO ALPINO su ghiaccio (60 ), sci su tutti i tipi di neve e residenza in una zona montana. REQUISITI per il SOCCORSO SPELEOLOGICO sono la conoscenza della tecnica

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CHE COSA E’ IL SOCCORSO ALPINO

Il C.N.S.A.S., struttura operativa del Club Alpino Italiano, è una libera associazione di volontariato apartitica, apolitica e senza fini di lucro ispirata ai principi di solidarietà e fiducia reciproca tra i soci. Ha il compito di provvedere alla vigilanza, prevenzione, soccorso degli infortunati e il recupero delle salme in montagna, in grotta ed ambienti impervi. E' una struttura particolare della protezione civile. La Repubblica italiana con legge n. 74 del 2001 ha assegnato al C.N.S.A.S. il ruolo di coordinamento di tutti i corpi che intervengono nelle fasi di soccorso.

COME SI DIVENTA SOCCORRITORE

L'ammissione al CNSAS è possibile per tutti i soci del Club Alpino Italiano di età compresa tra i 18 e i 45 anni, dopo il superamento delle prove di ammissione, necessarie per la verifica dei requisiti richiesti. La DOMANDA va presentata al responsabile della Stazione CNSAS competente per il territorio, corredata del curriculum dell'attività alpinistica o speleologica degli ultimi due anni e di un certificato medico. REQUISITI per il SOCCORSO ALPINO sono la capacità di movimento su tutti i terreni di montagna, arrampicata su roccia da capocorda (4°UIAA) e su ghiaccio (60°), sci su tutti i tipi di neve e residenza in una zona montana. REQUISITI per il SOCCORSO SPELEOLOGICO sono la conoscenza della tecnica di arrampicata e di movimento in grotta, capacità di attrezzamento e di progressione su corda e in meandro.

ALTRI CORPI DI SOCCORSO

AIUT ALPIN DOLOMITES

SOCCORSO ALPINO GUARDIA DI FINANZA “S.A.G.F”

SOCCORSO ALPINO FORESTALE “S.A.F”

VIGILI DEL FUOCO

PROTEZIONE CIVILE

La Legge n°74/2001 afferma che nell’evenienza di interventi di più organizzazioni nella medesima situazione, il coordinamento delle operazioni deve necessariamente essere operato dal responsabile di riferimento del C.N.S.A.S.

I PERICOLI DELLA MONTAGNA

CLASSIFICAZIONE DEI PERICOLI

Pericoli OGGETTIVI Pericoli SOGGETTIVI

- Caduta pietre

- Caduta neve/ghiaccio

- Fenomeni atmosferici: Temporale Fulmini Pioggia Freddo Neve Nebbia Vento

- Cause dirette: Incapacità Impreparazione fisica Impreparazione tecnica

- Cause indirette: Scelta dei compagni Scarso equipaggiamento Cattiva valutazione

- Morsi/punture di insetti

I RISCHI DELLA MONTAGNA

AMMETTERE IL PERICOLO E METTERLO IN PREVENTIVO CI PERMETTE DI CONTROLLARE IL RISCHIO

ANDARE IN MONTAGNA E’ PER MOLTE PERSONE UNA DELLE ATTIVITA’ PIU’ BELLE ED APPAGANTI, MA DIETRO PAESAGGI MOZZAFIATO SI POSSONO NASCONDERE MOLTI PERICOLI. L’ALPINISMO, IL TREKKING, L’ARRAMPICATA, LA MTB E TUTTE LE ATTIVITA’ AD ESSE CONNESSE POSSONO ESSERE A RISCHIO.

LA TECNICA NON E’ SUFFICIENTE PER ELIMINARE I PERICOLI

E’ IMPORTANTE CONOSCERE I PERICOLI PER RIDURRE AL MINIMO IL LORO EFFETTO

PERICOLO RISCHIO: possibilità di subire un danno

esponendosi ad un pericolo

I RISCHI DELLA MONTAGNA

CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO

Rischio OGGETTIVO Rischio SOGGETTIVO

- Più persone nello stesso posto pericoloso e nel medesimo tempo

- Perdita di contatto con la realtà

- Competitività ed agonismo

- Cieco affidamento alla tecnologia

- Scarsa concentrazione

NON ESISTE RISCHIO ZERO IN NESSUNA ATTIVITA’ UMANA

NON SUPERARE IL LIVELLO ACCETABILE DI RISCHIO

I RISCHI DELLA MONTAGNA

L’INCIDENTE AVVIENE QUASI SEMPRE QUANDO LA PERCEZIONE DEL RISCHIO DA PARTE DELLA VITTIMA NON COINCIDE CON IL REALE PERICOLO. IL LIVELLO DI RISCHIO PUO’ ESSERE GESTITO PER RIDURLO A LIVELLI CONSIDERATI ACCETTABILI UTILIZZANDO:

- ATTREZZATURA ADEGUATA E IN BUONO STATO

- TECNICHE CONOSCIUTE E BEN PRATICATE

- TECNICA E COMPETENZA

- FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO

- INTELLIGENZA ED ESPERIENZA

FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO CONSENTONO DI ACQUISIRE CONOSCENZE E CAPACITA’, MA SENZA L’INTELLIGENZA E L’ESPERIENZA CI SI PUO’ IMBATTERE IN UN FALSO SENSO DI SICUREZZA CHE CI ESPONE AD UN MAGGIOR RISCHIO.

I RISCHI DELLA MONTAGNA

L’INTELLIGENZA E L’ESPERIENZA CI PERMETTONO SIA DI MEMORIZZARE UNA SERIE DI SITUAZIONI TIPO CHE FACILITANO IL PROCESSO DECISIONALE ALLA LUCE DELLE CONOSCENZE E DELLE CAPACITA’ APPRESE DURANTE LA FORMAZIONE E L’ADDESTRAMENTO, SIA DI ACQUISIRE L’ABILITA’ DI IMPARARE E MODIFICARE COMPORTAMENTI E PRATICA QUOTIDIANA IN FUNZIONE DEL VISSUTO.

I RISCHI DELLA MONTAGNA

UN ASSIDUA FREQUANTAZIONE DELLA MONTAGNA NON COMPORTA NECESSARIAMENTE E AUTOMATICAMENTE L’ACCUMULO DI ESPERIENZA. INFATTI, L’ACQUISIZIONE DELLE CONOSCENZA ATTRAVERSO L’ESPERIENZA NON E’ UN ATTO AUTOMATICO, BENSI RICHIEDE ANNI DI INTERAZIONE VOLONTARIA CON L’AMBIENTE (OSSERVAZIONE) E LA CAPACITA’ DI ANALIZZARE CRITICAMENTE E COMPARARE GLI EVENTI OSSERVATI

I RISCHI DELLA MONTAGNA

LA MANCANZA DI ESPERIENZE CONDUCE INVECE ALL’UTILIZZO DELLE “TRAPPOLE EURISTICHE”: LE PERSONE INESPERTE ANCHE A SEGUITO DI UNA ABITUALE MA PASSIVA FREQUENTAZIONE DELLE MONTAGNA, NON RIUSCIRANNO A RICONOSCERE I PROBLEMI IMPORTANTI E A COMPARARLI CON LE OPPORTUNE SOLUZIONI.

I RISCHI DELLA MONTAGNA

I PERICOLI DELLA MONTAGNA

CLASSIFICAZIONE DEI PERICOLI

Pericoli OGGETTIVI Pericoli SOGGETTIVI

INCIDENTE

+ RISCHIO

ARRIVO DELLA CHIAMATA E ALLERTAMENTO

I VOLONTARI (PREALLERTA E DISPONIBILITA’ IN BASE

ALL’INTERVENTO)

PARTENZA IMMEDIATA PER SOPRALLUOGO

ORGANIZZAZIONE INTERVENTO E MATERIALI

118

S.O.S

Chi chiamare?

Cosa fanno? Cosa fanno?

Chi chiama?

CAPOSTAZIONE

Altri corpi di soccorso

Chi chiama?

COME CHIEDERE AIUTO AL SOCCORSO

Chi effettua la chiamata?

LA PERSONA PIU’ ESPERTA DEL GRUPPO CON IL CELLULARE PIU’ CARICO E CON PIU’ SEGNALE EFFETTUA LA CHIAMATA. DOPODICHE’ CON LO STESSO CELLULLARE……

Cosa dire?

- DA DOVE SI CHIAMA

NON EFFETTUA NESSUN ALTRA CHIAMATA.

- NUMERO DI TELEFONO

- POSIZIONE ESATTA (descrizione del luogo, visuale, quota, coordinate, meteo)

- COSA E’ SUCCESSO

- QUANTE PERSONE SI E’ E QUANTE SONO STATE COINVOLTE

- LE CONDIZIONI DELLA O DELLE PERSONE INTERESSATE (appeso, disteso, seduto, ecc.)

- LE PROPRIE GENERALITA’ PRIMA DI CHIUDERE LA TELEFONATA ATTENDI L’ASSENSO DELL’OPERATORE

COME COMPORTARSI

Chi prende il comando della situazione?

LA PERSONA PIU’ ESPERTA DEL GRUPPO.

Cosa fa?

- TRANQUILLIZZA IL GRUPPO ED IL FERITO - STABILIZZA IL FERITO (se non in grado chiama il 118 per dei consigli)

- SCEGLIE UN POSTO RIPARATO E SICURO - CERCA DI FARSI NOTARE DAI SOCCORSI - SE NOTTE ACCENDE UN FUOCO (dove possibile)

IN CASO DI ELICOTTERO

IN CASO DI ELICOTTERO

Aeroporto di Preturo (AQ)

Elicottero: AB 412

HEMS: helicopter emergency medical service

SAR-HHO: search and rescue helicopter hoist operation

AA: air ambulance

Aeroporto di Pescara (PE)

Elicottero: A 109 S

HEMS: helicopter emergency medical service

AA: air ambulance

IN CASO DI ELICOTTERO

EQUIPAGGIO: Pilota Tecnico verricellista TE (tecnico di elisoccorso del C.N.S.A.S.)

Dottore Infermiere

IN CASO DI ELICOTTERO - FARSI NOTARE (muovere le braccia, indossare un indumento colorato,nel caso allontanarsi anche dal luogo dell’incidente per essere più visibili)

- UNA VOLTA AVVISTATI il più esperto resta con le braccia alzate con le spalle al vento

- IN FASE DI ATTERRAGGIO riunire il gruppo, accucciarsi a terra con zaini in spalla via cappelli e materiale che possa volare, indossare occhiali, tenere i bambini per mano e animali al guinzaglio, coprirsi naso e bocca per ripararsi da ghiaia o neve, tenere sempre d’occhio l’elicottero e soprattutto non muoversi per nessuna ragione.

- QUANDO E’ APPENA ATTERRATO si deve attendere che l’elisoccorritore si avvicini a noi per informarlo dell’accaduto. - Il gruppo deve restare assolutamente fermo anche mentre si sta caricando il ferito e intervenire solo se chiamati.

IN CASO DI ELICOTTERO

- DA DOVE CI SI AVVICINA

IN CASO DI ELICOTTERO

IN CASO DI ELICOTTERO

IN CASO DI ELICOTTERO

“I soccorritori assistono l’infortunato”

IN CASO DI ELICOTTERO

“ci si fà notare: braccia alzate a formare una y”

IN CASO DI ELICOTTERO

“arriva l’elicottero”

IN CASO DI ELICOTTERO

“il gruppo resta unito, ci si accuccia a terra”

IN CASO DI ELICOTTERO

“l’elicottero si avvicina sempre di pù ma il gruppo resta fermo

IN CASO DI ELICOTTERO

“I’elicottero resta in posizione di howering”

IN CASO DI ELICOTTERO

“sbarca prima il T.E. e poi il dottore”

IN CASO DI ELICOTTERO

“il T.E. e il dottore vanno dall’infortunato”

IN CASO DI ELICOTTERO

UNA APP, UN PORTALE, UNA CENTRALE OPERATIVA

NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO

GeoResQ è un servizio di geolocalizzazione e d’inoltro delle richieste di soccorso dedicato a tutti

i frequentatori della montagna ed agli amanti degli sport all’aria aperta.Il servizio, promosso dal

Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e dal Club Alpino Italiano (CAI),

consente di determinare la propria posizione geografica, di effettuare il tracciamento in tempo

reale delle proprie escursioni, garantisce l’archiviazione dei propri percorsi sul portale dedicato,

ed in caso di necessità l’inoltro degli allarmi e delle richieste di soccorso attraverso la centrale

operativa GeoResQ.GeoResQ vuole essere un valido aiuto per incrementare la sicurezza delle

tue escursioni e per il rapido inoltro delle tue richieste d’aiuto in caso di emergenza.GeoResQ

con il servizio mette a disposizione il portale www.georesq.it per la gestione dei propri dati

personali, della cartografia e dei propri percorsi, un APP da installare sul proprio smartphone che

consente di avviare le varie funzioni del servizio, ed una centrale operativa per la ricezione e

l’inoltro delle richieste d’aiuto.

CHE COS’E’ GEORESQ

NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO

Per poter utilizzare GeoResQ è necessario possedere uno smartphone con sistema operativo

Android, BlackBerry o iOS Apple, (a breve anche Windows Phone), che deve essere dotato di

antenna GPS e di Sim telefonica abilitata al traffico dati. Un sufficiente specchio di cielo visibile

per l’antenna GPS e la connessione dati sono presupposti essenziali per un completo

funzionamento del sistema. L’APP installata consente di avviare tre funzioni:

1.Posizione

2.Tracciami

3.Allarme

COME FUNZIONA GEORESQ

NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO

GeoResQ con la funzione “Posizione” è in grado di fornirti le coordinate geografiche del punto in

cui ti trovi, la loro precisione e l’indicazione della località più vicina riportata dalla cartografia.

Queste informazioni potrebbero essere estremamente utili per i tuoi amici o per gli enti di

soccorso. La funzione “Posizione” consente anche di verificare il corretto funzionamento

dell’antenna GPS e la presenza della connettività dati.

Funzione POSIZIONE

NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO

Funzione TRACCIAMI

Con la funzione “Tracciami” GeoResQ memorizza i tuoi percorsi e li invia al portale

www.georesq.it dove sono archiviati e possono essere rivisti in un secondo momento,

comodamente da casa, attraverso la Tua area personale. I tuoi percorsi possono essere

esportati per la visualizzazione con altri programmi cartografici.Per la tranquillità dei tuoi cari, la

funzione “Tracciami” ti offre anche la possibilità di farti seguire da casa durante le tue escursioni.

Le persone a Te vicine, se autorizzate e con le tue credenziali, potranno seguire i tuoi

spostamenti direttamente sulla cartografia online attraverso il portale www.georesq.it. Solo a

seguito di un'esplicita richiesta di soccorso per mancato rientro, i dati delle tracce saranno

accessibili alla centrale operativa GeoResQ che potrà quindi verificare il tuo percorso ed aiutare

i soccorsi a localizzarti più

NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO

Quando sei in una situazione particolarmente critica, hai bisogno d’aiuto e hai a disposizione la

copertura telefonica per la connessione dati, c’è la funzione “Allarme” che ti consente l’invio

immediato della richiesta di aiuto e della tua posizione alla centrale GeoResQ operativa h24.

L’operatore proverà subito a contattarti, verificherà la tua posizione ed inoltrerà immediatamente

la tua richiesta d’aiuto agli enti competenti.GeoResQ è operativo solo sul territorio italiano,

per allarmi provenienti da luoghi oltre confine non è garantito un corretto e tempestivo

inoltro alle strutture di soccorso.

Funzione ALLARME

NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO

NUOVE TECNOLOGIE PER IL SOCCORSO

COME SI ATTIVA

l servizio è abbinato alla persona, al proprio smartphone ed al proprio numero di telefono.Il

servizio prevede la possibilità di trasferire GeoResQ da uno smartphone ad un altro, ma

l’efficacia del sistema ed in particolare dell’inoltro delle richieste d’aiuto è vincolata all’ utilizzo del

proprio numero di telefono. L’adesione al servizio, riservato in questa fase ai soli Soci del Club

Alpino Italiano, prevede i seguenti passaggi:• Registrazione sul portale www.georesq.it•

Installazione e atttivazione dell’APP sul proprio smartphone dopo averla scaricata dallo Store

riferito al proprio sistema operativo: Google Play per Android, App World per BlackBerry, App

Store per iOS.• Sottoscrizione e pagamento dell’abbonamento.

COSTO DEL SERVIZIO

GeoResQ è un servizio offerto a pagamento con contratto annuale ( 12 mesi) rinnovabile anche

automaticamente.Il costo dell' abbonamento annuale è di 20 euro + IVA (24,40 euro).Per i soci

del Club Alpino Italiano e previsto uno sconto del 50% ( 10 euro + IVA pari a 12,20).In questa

fase di start up il servizio e riservato ai soli soci CAI e a chi sottoscrive l’abbonamento avrà in

omaggio il periodo rimanente del 2013 e quindi il servizio avrà scadenza 31/12/2014.In sede di

pagamento, se si e cliente Paypal si potrà anche scegliere l'opzione del rinnovo automatico.

CRESCERE IN MONTAGNA

CONOSCERE SE STESSI

SCELTA DEI COMPAGNI DI ESCURSIONE

Valutare le capacità quali possono essere quelle fisiche e tecniche a

discapito dell’amicizia per favorire la sicurezza è un grande gesto di

rispetto per gli altri e per se stessi

“Vengo anch’io no tu no” non è solo una famosa canzone di Jannacci,

ma una frase da usare quando amici poco esperti e preparati ci

chiedono di unirsi alle nostre uscite in montagna.

Il C.N.S.A.S può essere contattato per chiedere tutte le informazioni

che reputate necessarie per poter programmare e vivere serenamente

tutte le nostre uscite in ambiente montano

sentirsi dire “NO” non deve essere un motivo per allontanarsi dalla

montagna anzi deve essere un motivo in più per prepararci sempre

meglio sia a livello fisico che tecnico.

Presentazione a cura del C.N.S.A.S

CHE COSA E’ UNA VALANGA

Per valanga si intende una massa di neve in caduta lungo un pendio a volte contenente roccia, terra o ghiaccio.

In genere per ogni tipo di valanga è possibile individuare:

la zona di distacco (A)

(A)

la zona di scorrimento (B) (B)

la zona di accumulo (C)

(C)

fianchi (D)

(D)

(D)

DA NON SOTTOVALUTARE!!!!!! Non dobbiamo pensare che la pericolosità di una valanga sia legata solo alla sua dimensione, sottovalutando così il pericolo insito in pendii apparentemente piccoli e innocui.

Un piccolo lastrone

di 10 x 10 metri avente uno spessore di 50 cm e neve che pesa 300 kg al metro cubo coinvolge una massa di neve del peso di: 10 m x 10 m x 0,5 m x 300 Kg/mc = 15 TONNELLATE!!!!!

CLASSIFICAZIONE DELLE VALANGHE Le valanghe possono essere classificate secondo vari criteri tra cui: il tipo di distacco, la posizione della superficie di slittamento, il tipo di movimento, l’umidità della neve e la forma del percorso.

PERCHE’ SI GENERANO LE VALANGHE

Le valanghe si generano perché viene a mancare l’equilibrio tra le forze ATTIVE

(forze che tendono a far scivolare la neve a valle) e le forze RESISTENTI

(forze che tendono a mantenere la neve sul pendio)

R

A

BLOCCO DI NEVE

Il manto nevoso è stabile quando le forze attive sono inferiori alle forze resistenti,

Viceversa il manto nevoso è instabile quando le forze attive sono superiori alle

forze resistenti

Forze RESISTENTI: - LEGAMI MOLECOLARI

- ATTRITI

Forze ATTIVE: - INCLINAZIONE DEL PENDIO

- AZIONE DEL VENTO

- ACQUA

- SOVRACCARICO NATURALE

- PASSAGGIO DI SCIATORI

Qualsiasi fattore che aumenti le forze attive e riduca le forze resistenti incide

sulla probabilità di distacco del manto nevoso

FATTORI CHE DETERMINANO LE VALANGHE: LE FORZE ATTIVE

INCLINAZIONE DEL PENDIO: è immediato capire che maggiore è l’inclinazione del

pendio maggiore sarà la forza che tende a far scivolare

il manto nevoso a valle

AZIONE DEL VENTO: il vento chiamato “costruttore di valanghe” è un fattore che

ne determina la formazione molto più spesso del caldo, ad

esso sono dovute la formazioni di cornici e di zone di

accumulo tra cui i lastroni da vento.

AZIONE DELL’ACQUA: L’acqua rende instabile il manto nevoso sia perché ne aumenta

il peso sia perché filtrando attraverso il manto nevoso può

incontrare delle superfici impermeabili, come una crosta da

rigelo,favorendo lo scivolamento del manto superiore

FATTORI CHE DETERMINANO LE VALANGHE: LE FORZE ATTIVE

SOVRACCARICO NATURALE: Nelle cause naturali che concorrono a innescare il distacco di valanghe rientrano

- caduta di massi

- la rottura di cornici

- la caduta di seracchi

PASSAGGIO DI SCIATORI O ALPINISTI: Il peso di sciatori o di alpinisti determina un sovraccarico del manto nevoso la cui

entità dipende sia dal numero sia dal tipo di azione che si segue.

=

=

COME PREVENIRE UNA VALANGA

SOLO CON L’ESPERIENZA (non ci sono al momento metodi empirici attendibili)

GLI UNICI METODI VERAMENTE VALIDI SONO:

- Frequentare corsi di scialpinismo, freeride, escursionismo invernale

- Informarsi attraverso il bollettino valanghe

- Programmare l’uscita (storico,studio della traccia,escludere i sentieri estivi)

il bollettino valanghe è emesso da servizi come il METEOMONT

(servizio di prevenzione e previsione del pericolo valanghe svolto sull’intero

territorio nazionale dalle Truppe Alpine e dal Corpo Forestale dello Stato in

collaborazione con il Servizio Meteo dell’Aeronautica Militare) dove è riportato:

- Il pericolo valanghe

- la previsione meteo

- la situazione generale in Italia

- i venti

- le temperature

- la quota dello zero termico

- l’altezza della neve

- le temperature minime e massime

COME PREVENIRE UNA VALANGA

COME PREVENIRE UNA VALANGA

COME PREVENIRE UNA VALANGA

COME PROGRAMMARE UN’USCITA

LA PROGRAMMAZIONE DELL’USCITA va fatta:

- tenendo presente il bollettino valanghe

- studiando la “traccia ottimale” (escludendo i sentieri estivi)

- Informandosi con dei dati storici (se in passato si sono verificate delle valanghe)

La conformazione del terreno contribuisce al distacco

delle valanghe poiché influisce in modo incisivo sulla

direzione e velocità del vento pertanto sulla quantità di

neve spostata.

A favorire la formazione di valanghe sono i canaloni, le

conche e i cambi di pendenza.

Anche l’orientamento riveste un ruolo importante nel

distacco di una valanga, infatti nei pendii con

esposizione NO-NE a causa della scarsa irradiazione

solare vi è una maggiore probabilità del verificarsi di una

valanga, al contrario nei pendii con esposizione SO-SE

che hanno una maggiore irradiazione la probabilità del

verificarsi di una valanga risulta minore

( RICORDIAMOCI STIAMO PARLANDO DI PROBABILITA’)

CHECKLIST ATTREZZATURA:

oltre alla parte da “studiare a tavolino” è importante la scelta dell’abbigliamento

e dell’attrezzatura, in particolare scegliamo abbigliamento e attrezzatura

adeguata all’uscita da fare.

- GIACCA IMPERMEABILE

- PANTALONI IMPERMEABILI

- GUANTI E CAPPELLO DI SCORTA

- PICOZZA

- RAMPONI

- ARTVA (apparecchio-ricerca-travolti in valanga)

- PALA

- SONDA

- ACQUA E CIBO A SUFFICIENZA

- OCCHIALI/MASCHERA

- PROTEZIONE SOLE

COME PROGRAMMARE UN’USCITA

non andare da soli

non seguire alla cieca tracce altrui

evitare zone di accumulo

non passare nei tratti a rischio in gruppo ma

uno alla volta e tenersi d’occhio

Dare importanza ai segni premonitori quali :

- valanghe nelle vicinanze

- crepe nella neve

- rumori strani e sordi

- non essere mai sicuri di se stessi

COME PROGRAMMARE UN’USCITA

ALCUNI CONSIGLI:

Prepararsi sia fisicamente che tecnicamente

COME COMPORTARSI IN CASO DI VALANGA

Nel momento in cui il pendio si rompe e la neve si mette in movimento, la caduta è

molto probabile e gli sci agganciati ai piedi attirano come un’ancora il corpo verso il

basso.

Si ha una reale speranza di restare in superficie o di essere seppelliti a poca

profondità solamente se si abbandonano sci e bastoncini.

I movimenti natatori spesso consigliati sono possibili solo in piccole colate di neve

e non in mezzo a lastroni pesanti.

Non perdere tempo prezioso nel cercare di togliersi zaino o quant’altro, anzi lo

zaino può favorire il galleggiamento e ripararci da urti

In ogni caso il comportamento da adottare è il seguente:

- Abbandonare i bastoncini e sganciarsi gli sci

- Piegare le braccia e le mani davanti al viso e mantenere questa posizione

con ogni forza in modo da creare una sacca d’aria necessaria alla sopravvivenza

COME COMPORTARSI IN CASO DI VALANGA

- Osservare la traccia di entrata

Per i compagni superstiti che sosterranno forzatamente nei pressi della valanga,di

cui ove possibile uno resterà come vedetta, è indispensabile seguire alcuni

semplici regole.

- Ricordarsi il punto di travolgimento

- Ricordarsi il punto di scomparsa

- Chiamare subito i soccorsi

- Mettere gli ARTVA in ricezione

- Effettuare subito una ricerca visiva

prestando particolare attenzione a

tutto ciò che affiora dalla neve

- iniziare una ricerca sul campo dando

priorità alle aree primarie di ricerca

POSSIBILITA’ DI SOPRAVVIVENZA

La maggior parte delle persone coinvolte da una valanga sono sepolte entro il

primo metro di neve ed hanno una percentuale di sopravvivenza che dipende da

vari fattori quali il tipo di valanga, i traumi subiti, e soprattutto dalla velocità dei

soccorsi e dalle capacità di quest’ultimi.

Le principali cause di decesso sono:

- morte per trauma (specie nelle valanghe a lastroni)

- soffocamento

- assideramento

Le percentuali di sopravvivenza sono:

- del 90% entro i primi 15 minuti

- del 50% entro i primi 30 minuti

- del 25% entro i primi 60 minuti

- del 2-3% superati i 120 minuti

POSSIBILITA’ DI SOPRAVVIVENZA

L’IMPORTANZA DELLA GIUSTA ATTREZZATURA

Con la giusta attrezzatura e soprattutto con un addestramento costante si hanno

buone probabilità di riuscire a portare in salvo una o più persone travolte da valanga

Maggior tempo = minor probabilità

Minor tempo = maggior probabilità

SCELTA DEI COMPAGNI DI ESCURSIONE

Valutare le capacità quali possono essere quelle fisiche e tecniche a

discapito dell’amicizia per favorire la sicurezza è un grande gesto di

rispetto per gli altri e per se stessi

“Vengo anch’io no tu no” non è solo una famosa canzone di Jannacci,

ma una frase da usare quando amici poco esperti e preparati ci

chiedono di unirsi alle nostre uscite in montagna.

Il C.N.S.A.S può essere contattato per chiedere tutte le informazioni

che reputate necessarie per poter programmare e vivere serenamente

tutte le nostre uscite in ambiente montano

sentirsi dire “NO” non deve essere un motivo per allontanarsi dalla

montagna anzi deve essere un motivo in più per prepararci sempre

meglio sia a livello fisico che tecnico.

Presentazione a cura del C.N.S.A.S