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I modelli di identificazione delle difficoltà di apprendimento dott.ssa Caterina Scapin

I modelli di identificazione delle difficoltà di apprendimento · Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento [parte 1 di 4] ... che favoriscano la comunicazione

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I modelli di identificazione delle difficoltà di apprendimento

dott.ssa Caterina Scapin

Riferimenti normativi

Legge Regionale 04 ottobre 2010Interventi a favore delle persone con disturbi specifici dell’apprendimento

Legge 8 ottobre 2010, n. 170Nuove norme in materia di disturbi

specifici di apprendimento

Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano

su “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi Specifici

dell’Apprendimento - 2012

Protocollo di Intesa per le attività di identificazione precoce dei casi sospetti di DSA (Disturbo Specifico

di Apprendimento)(di cui all’art. 7, c. 1, della Legge 8

ottobre 2010, n. 170)

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Modulo 1

Legge 8 ottobre 2010, n. 170Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento

[parte 1 di 4]

che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali,

La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA»,

ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.

dott.ssa Caterina Scapin

Modulo 1

Legge 8 ottobre 2010, n. 170Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento

[parte 2 di 4]

Art. 2La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti finalità:

a) garantire il diritto all'istruzione; b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto,

garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli

studenti;

e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA;

f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi

sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e

professionale.

dott.ssa Caterina Scapin

Modulo 1

Legge 8 ottobre 2010, n. 170Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento

[parte 3 di 4]

Art. 3

Diagnosi1. La diagnosi dei DSA e' effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale (o da specialisti o strutture accreditate) a legislazione vigente ed e' comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. (…)

2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia.

3. E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.

dott.ssa Caterina Scapin

Modulo 1Legge 8 ottobre 2010, n. 170

Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento[parte 4 di 4]

Art. 5 Misure educative e didattiche di supporto

1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari.

2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, (…) garantiscono: a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, (…);b) l'introduzione di strumenti compensativi, (…), nonché misure

dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere;

c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell'esonero.

3. (…) 4. Agli studenti con DSA sono garantite, (…) adeguate forme di verifica e di

valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all'università nonché gli esami universitari. Art. 3

dott.ssa Caterina Scapin

Chi sono i Bes?

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ASPERG non

certificato

DISABILITA’

ASSENZEIMPORTANTI

ADHD

DSA

SVANTAGGIO CULTURALE

STRANIERI

DEFICIT LINGUAGGIO

BORDER LINECOGNITIVO

INSUCCESSOSCOLASTICO

DISAGIOSOCIO-

FAMIGLIARE

SCHEMA DI GESTIONE BES ( DSA)

INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DI CASI SOSPETTI

ATTIVITA’ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO

PERSISTENTI DIFFICOLTA’

COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA

DIAGNOSI-DOCUMENTO DI SEGNALAZIONE

COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA

PROVVEDIMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI- PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

dott.ssa Caterina Scapin

dott.ssa Caterina Scapin

BisogniEducativi Speciali

ALUNNI CHE HANNO IL BISOGNO

DIPERSONALIZZARE

IL PROPRIO PERCORSO

SCOLASTICO

COSTRUZIONE DI UN PDP

IL PERCORSO

RELAZIONE EDUCATIVO/DIDATTICAREGISTRO DEL DOCENTE

Chi individua i Bisogni Speciali?

Alunni CERTIFICATI per DISABILITA’

( L. 104)

Alunni con DIAGNOSI per DISTURBO

SPECIFICO DI APPRENDIMENTO ( L.170)

Alunni con BISOGNI SPECIALI

( anche se in possesso di diagnosi)

ULSS

ULSS

SCUOLA

Nota dicembre 2012: “…si ribadisce che anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di

disabilità o di DSA, il Consiglio di Classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare le

motivazioni della decisioni…”dott.ssa Caterina Scapin

• Non è possibile formulare una griglia di “rilevazione BES” poiché ciò equivale a porre una soglia, dei livelli entro cui stabilire chi è BES o non BES, cioè certificare i BES ( contrario alla normativa vigente);

• Ciò si può fare è stabilire ( come previsto dalla normativa) i criteri generali, cioè quando è CONVENIENTE fare un Percorso Didattico Personalizzato (e quindi perché, per un dato alunno/studente non conviene fare un PDP ma bastano le azioni quotidiane che i docenti mettono in atto)

Riflessioni…chiarimenti utili

dott.ssa Caterina Scapin

L’azione quotidiana della SCUOLA

La scuola ha tanti modi, strumenti e procedure per adattare la didattica ai bisogni individuali, alcuni sono semplici e informali ma in certi contesti ugualmente efficaci :

Spiegazioni individuali passando tra i banchi o alla lavagna Recupero contenuti all’inizio della lezione Compiti assegnati diversi dalla classe Riduzione dei contenuti richiesti al momento della verifica Verifiche graduate Verifiche scritte trasformate in verifiche orali Valutazione che tiene conto dell’impegno e delle

conoscenze-abilità di partenza …………..

dott.ssa Caterina Scapin

Il significato della Rilevazione BES

• Per predisporre un intervento mirato didattico/educativo

• Per avere la mappa degli alunni con Bisogni Speciali, cioè elaborare il Piano Annuale per l’Inclusione;

• Rilevare un BES non significa fare un PDP ( non tutti i BES ne hanno bisogno!)

dott.ssa Caterina Scapin

DESCRITTORI DI DIFFICOLTA’

Vd. Tabelle

dott.ssa Caterina Scapin

SCHEMA DI GESTIONE BES ( DSA)

INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DI CASI SOSPETTI

ATTIVITA’ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO

PERSISTENTI DIFFICOLTA’

COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA

DIAGNOSI-DOCUMENTO DI SEGNALAZIONE

COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA

PROVVEDIMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI- PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

dott.ssa Caterina Scapin

INDIVIDUATO UN BES……..…………..cosa si può fare?

Alunno BES

NO PDP

ANNOTARE LE DIFFICOLTA’

REGISTRO PERSONALE

RELAZIONE EDUCATIVA/DIDATTICA

INIZIALE-FINALE

ANNOTARE INTERVENTO

MIRATO

- METODI DIVERSI-SCELTA CONTENUTI

-- STRUMENTI COMPENSATIVI

- TIPO DI VERIFICHE- MODALITA’ DIVALUTAZIONE

COMUNICAZIONE CHIARA ED ESAUSTIVA

AI GENITORIdott.ssa Caterina Scapin

COMUNICAZIONE CHIARA ED ESAUSTIVA AI GENITORI

DIFFICOLTA’ PERSISTENTI MA NON “SPECIALI”

SONO SUFFICIENTI GLI INTERVENTI

“QUOTIDIANI” DEI DOCENTI

dott.ssa Caterina Scapin

CASO…….

• Gentile……la settimana scorsa è stata presentata una diagnosi di lieve ritardo cognitivo per una ragazza di seconda superiore. I genitori "invocano" un PDP BES per lafiglia ma il consiglio di classe non ritiene opportuno stilarlo in quanto nonconveniente dal punto di vista didattico-disciplinare, anche in relazione aitempi ristretti in cui si sarebbe costretti ad operare.Ritiene corretto questo modo di procedere? Ovviamente, sono state fatte tuttele valutazioni del caso, opportunamente verbalizzate.

dott.ssa Caterina Scapin

…..risposta al quesito….• l Consiglio di Classe ha agito correttamente.

La Nota MIUR del 22/11/13 è molto chiara su questo punto:"Si ribadisce che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnateda diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione didisabilità o di DSA, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere seformulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione."Del resto neppure in caso di DSA è obbligatorio il PDP se la diagnosi èconsegnata a fine aprile perché, secondo le Linee Guida del 2011, la scuola ha comunque tre mesi di tempo per redigerlo.Dietro queste richieste c'è spesso la convinzione che il PDP sia una specie di lasciapassare per la promozione. E non solo da parte dei genitori, purtroppo....

dott.ssa Caterina Scapin

INDIVIDUATO UN BES……..…………..cosa si può fare?

Alunno BES

SI’ PDP

Disturbo/DeficitBorderline con disturbo/deficit

Svantaggio linguistico/socio-economico-sociale

Difficoltà marcate di apprendimentoBorderline cognitividott.ssa Caterina Scapin

SCHEMA DI GESTIONE BES ( DSA)

INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DI CASI SOSPETTI

ATTIVITA’ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO

PERSISTENTI DIFFICOLTA’

COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA

DIAGNOSI-DOCUMENTO DI SEGNALAZIONE

COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA

PROVVEDIMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI- PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

dott.ssa Caterina Scapin

MODELLI……..

MODELLO DI RILEVAZIONE SECONDARIA

RELAZIONE SULLE DIFFICOLTA’ DIAPPRENDIMENTO

I PER ULSS

RELAZIONE SULLE DIFFICOLTA’ DIAPPRENDIMENTO PER GENITORI

RICHIESTA, PER GENITORI,RILASCIO DOCUMENTAZIONE

dott.ssa Caterina Scapin

SCHEMA DI GESTIONE BES ( DSA)

INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DI CASI SOSPETTI

ATTIVITA’ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO

PERSISTENTI DIFFICOLTA’

COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA

DIAGNOSI-DOCUMENTO DI SEGNALAZIONE

COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA

PROVVEDIMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI- PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

dott.ssa Caterina Scapin

CRITICITA’ : LA DIAGNOSI

• La diagnosi per quanto precoce possa essere, può, dal punto di vista clinico, essere certa del Disturbo a partire dalla fine della seconda classe della Scuola Primaria, inizio della terza classe ( con le evidenti eccezzioni dovute a gravità del Distrurbo, falso positivo della rilevazione, compensazione del soggetto,…)

dott.ssa Caterina Scapin

SPUNTI DI RIFLESSIONE

• La didattica attuata nella Scuola Primaria permette agli alunni di “compensare” di più rispetta agli altri ordini scolastici superiori ( a parte le situazioni gravi)

• I tempi di “ presa in incarico e relativa diagnosi” da parte dei Servizi rimangono ancora lunghi

• Le famiglie hanno bisogno di tempo per accettare le difficoltà del figlio e spesso è nei passaggi di ordine scolastico ( con l’aumento di richieste scolastiche) che viene riconosciuta tale difficoltà.

dott.ssa Caterina Scapin

IN ATTESA DELLA DIAGNOSI…..

• Se possiamo essere attendisti nella diagnosi, non possiamo esserlo nell’ intervento didattico tempestivo e mirato

VERO SCOPO DELLA RILEVAZIONE PRECOCE!

dott.ssa Caterina Scapin

DIAGNOSI : CHIAVI DI LETTURA

Normativa di riferimento:

Accordo Stato Regioni del 25 luglio 2012, Consensus Conferences 2010, Delibera Regione Veneto n. 2723 del 24 dicembre 2012

CONTENUTI:

CODICE NOSOGRAFICOPROFILO DI FUNZIONAMENTOTERMINI COMPRENSIBILI E FACILMENTE TRADUCIBILI IN INDICAZIONI OPERATIVE PER LA DIDADATTICA

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DIAGNOSI

F 00 a F 99: patologie mentali e del comportamento

dott.ssa Caterina Scapin

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Disturbi psichici di natura organica, compresi quelli sintomatici (F00-F09)

Disturbi psichici e comportamentali da uso di sostanze psicoattive (F10-F19)

Schizofrenia, disturbo schizotipico e disturbi deliranti (F20-F29)

Sindromi comportamentali associate a disfunzioni fisiologiche e a fattori fisici (F50-F59)

F50 Disturbi dell’alimentazione

Disturbo mentale non specificato (F99) F99 Disturbo mentale S.A.I.

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Disturbi dell’umore [affettivi] (F30-F39)F30 Episodio maniacaleF31 Disturbo affettivo bipolareF32 Episodio depressivoF33 Disturbo depressivo ricorrenteF34 Disturbi persistenti dell’umore *affettivi+F38 Disturbi dell’umore *affettivi+ di altro tipoF39 Disturbo dell’umore *affettivo+ non specificato

Disturbi nevrotici, legati a stress e somatoformi (F40-F48)F40 Disturbi ansioso-fobiciF41 Altri disturbi d’ansiaF42 Disturbo ossessivo-compulsivoF43 Reazione a grave stress e disturbi dell’adattamentoF44 Disturbi dissociativi [di conversione] F45 Disturbi somatoformiF48 Altri disturbi nevrotici

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Disturbi della personalità e del comportamento nell’adulto (F60-F69)F60 Disturbi di personalità specificiF61 Altri disturbi di personalità e forme misteF62 Modificazioni durature della personalità non attribuibili a danno o malattia cerebrale F63 Disturbi delle abitudini e degli impulsiF64 Disturbi dell’identità sessuale F65 Disturbo della preferenza sessualeF66 Problemi psicologici e comportamentali associati con lo sviluppo e l’orientamento sessualeF68 Altri disturbi della personalità e del comportamento nell’adultoF69 Disturbo non specificato della personalità e del comportamento nell’adulto

dott.ssa Caterina Scapin

Ritardo mentale (F70-F79)F70 Ritardo mentale lieveF71 Ritardo mentale di media gravità F72 Ritardo mentale graveF73 Ritardo mentale profondoF78 Ritardo mentale di altro tipoF79 Ritardo mentale non specificato

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Disturbi dello sviluppo psicologico (F80-F89)

F80 Disturbi evolutivi specifici dell’eloquio e del linguaggioF81 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolasticheF82 Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria F83 Disturbo evolutivo specifico mistoF84 Disturbi evolutivi globali F88 Disturbo dello sviluppo psicologico di altro tipoF89 Disturbo dello sviluppo psicologico non specificato

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Disturbi comportamentali e della sfera emozionale con esordio abituale nell’infanzia e nell’adolescenza (F90-F98)F90 Disturbi ipercineticiF91 Disturbi della condotta F92 Disturbi misti della condotta e della sfera emozionaleF93 Disturbi della sfera emozionale con esordio caratteristico dell’infanziaF94 Disturbo del funzionamento sociale con esordio specifico nell’infanzia e nell’adolescenzaF95 Disturbi a tipo ticF98 Altri disturbi comportamentali e della sfera emozionale con esordio abituale nell’infanzia e nell’adolescenza

DIAGNOSI : CHIAVI DI LETTURA

I “Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche”

comprendono:

F81.0 Disturbo specifico delle lettura ( fluenza e

accuratezza) (Dislessia) ( da segnalare la difficoltà di

comprensione)

F81.1 Disturbo specifico dell’ortografia (Disortografia)

F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche

(Discalculia)

F81.3 Disordine misto delle abilità scolastiche. Comorbidità

di disturbo specifico delle abilità aritmetiche e di lettura e/o

ortografia (la parola”specifici” è sottintesa, usato per i

disturbi che soddisfano due o più criteri dei codici F81.2,

F81.0,F81.1.)

F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche ( è

incluso il “disturbo evolutivo espressivo della scrittura,

disgrafia in asenza di F82.1)

F82.1 : Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria (

inclusa la disprassia), per i disturbi della grafia.

( da Organizzazione Mondiale della Sanità, codici ICD10

versione 2010, Delibera di Giunta Regione Veneto n.

2723/2012)

Codicinosografici

dott.ssa Caterina Scapin

F81.9 Disordine evolutivo delle abilità scolastiche non meglio

specificato.

Questo codice fa riferimento ai disturbi non specifici

dove sono presenti significative disabilità nell’apprendimento

non dovute a deficit cognitivi, neurologici, sensoriali o ad

inadeguata istruzione scolastica (limitato ai disturbi non

specifici

nei quali c’è una significativa disabilità nell’apprendimento

che

non può essere spiegata soltanto con un ritardo mentale, con

problemi di acutezza visiva o con un’inadeguata istruzione

scolastica)

PARTICOLARITA’

Alcune regioni lo ammettono, il Veneto no

dott.ssa Caterina Scapin

PROFILO DI FUNZIONAMENTO( vanno compilate solo le aree compromesse evidenziando i

punti di forza ed i punti di debolezza)

STATO DEGLI APPRENDIMENTI

•LETTURA•SCRITTURA ( ortografia, espressione scritta, grafia)•COMPRENSIONE DEL TESTO•CALCOLO•METODO DI STUDIO

AREE DI COMPROMISSIONE

•AREA COGNITIVA•AREA LINGUISTICA E METAFONOLOGICA•AREA VISUO-SPAZIALE•AREA MOTORIO-PRASSICA•AREA ATTENTIVA•AREA MNESTICA

SITUAZIONE AFFETTIVO-RELAZIONALEAutostima, motivazione, competenze relazionali con i pari e gli adulti,….

PROPOSTE E SUGGERIMENTI PER L’INTERVENTO IN AMBITO SCOLASTICO

dott.ssa Caterina Scapin

CONTENUTODIAGNOSI

abilità linguistiche: indispensabili per la comprensione e la verifica degliapprendimenti

funzioni esecutive: utili a capire le capacità di pianificare le attività

PRASSIE: perché anche la scuola richiede la capacità di eseguire movimentifinalizzati

ASPETTI PERCETTIVI: perché qualsiasi informazione da apprendere passa primadai canali percettivi

ATTENZIONE: per valutare l’attenzione sostenuta, selettiva, … la distraibilità el’affaticabilità nello svolgimento dei compiti, …

canali sensoriali preferenziali: per conoscere le sue modalità diapprendimento

profilo del quoziente intellettivo (QI): per capire il potenziale diapprendimento

MEMORIA (a lungo termine, breve termine e di lavoro

abilità di lettura, scrittura e calcolo: perché sono le abilità di base di tutti gliapprendimenti

dott.ssa Caterina Scapin

Dall’ACCORDO STATO-REGIONI 24 luglio 2012

Rilascio della diagnosi ( art.2) in coerenza con Consensus Conference, deve essere articolata e formalmente chiara. Necessari i codici ICD-10 ( attualmente quelli compresi nella categoria F(81) e la dicitura esplicita.Deve contenere informazioni necessarie per la programmazione educativa e didattica, comprese le difficoltà e misure previste per legge. Evidenziare il profilo di funzionamentoTempi: massimo 6 mesi

Art.1..la diagnosi di DSA deve essere tempestiva e il percorso diagnostico attivato solo dopo la messa in atto, da parte della scuola, degli interventi educativi-didattici e in esito alle procedure di riconoscimento precoce;-Entro il 31 marzo dell’anno scolastico di richiesta;-- per la prima diagnosi non vi è vincolo di tempo perché prodotta al momento della sua formulazione, indipendentemente dal

periodo dell’anno

Aggiornamento diagnosi ( art. 3):-al passaggio da un ciclo scol. All’altro ( e cmq non prima di tre anni dalla precedente);-- ogni volta sia necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi;

dott.ssa Caterina Scapin

Quando il Bisogno Speciale chiede un PDP?

E’ necessario formalizzare il Percorso Didattico Personale quando……

1. La DIFFICOLTA’ è persistente ( non temporanea)2. Quando la GRAVITA’ della difficoltà richiede un

INTERVENTO MIRATO, SISTEMATICO e CONTINUO almeno per un anno scolastico o più

3. Quando l’intervento mirato, sistematico e continuo è CONVENIENTE

4. Quando le CONDIZIONI scolastiche lo richiedono (es: il Tempo Pieno alla Primaria con 2/4 docenti di classe non è gestibile come un Tempo Normale con 10 docenti delle Medie)

dott.ssa Caterina Scapin

CRITICITA’ DEL PDP

• La compilazione chiede tempo e condivisione tra docenti

• L’alunno può sentirsi diverso ( caduta di autostima o interesse per la scuola)

• Difficoltà nei rapporti con i compagni ( alcune difficoltà non sono visibili, i compagni non se ne accorgono o ne danno poca importanza)

• Difficoltà nei rapporti con la famiglia ( nell’accettare le difficoltà, o la situazione di gravità tale da richiedere un intervento specifico da parte della scuola, o non condividere le scelte e risultare oppositiva….)

dott.ssa Caterina Scapin

PUNTI DI FORZA

• Maggiore coordinamento e corresponsabilità tra i docenti

• Maggiore efficacia della personalizzazione e traccia della stessa

• Maggiore ricaduta tra obiettivi-progressi e quindi con la valutazione

• La scuola dimostra concretamente alla famiglia l’intervento di personalizzazione

dott.ssa Caterina Scapin

Come scegliere?

E’ necessario “bilanciare”, cioè VALUTARE i PRO e i CONTRO rispetto a

• le DIFFICOLTA’ dell’alunno

• Il CONTESTO scolastico e/o famigliare

• Le CRITICITA’/FORZA del PDP

….. Decidere cioè, ciò che è CONVENIENTE!!

dott.ssa Caterina Scapin

Quando decido di fare un PDP?

Quando so che cosa serve all’alunno, ho in mente come personalizzare il suo apprendimento, ho proposte didattiche che possono essere effiaci.

Non può essere una lista di misure dispensative o strumenti compensativi!!!!

dott.ssa Caterina Scapin

CHI FA IL PDP?

IL CONSIGLIO DI CLASSE/ÉQUIPESU PROPOSTA DEL COORDINATORE

È POSSIBILE UN PDP FATTO DA UN SOLO DOCENTE?

ALUNNO DI RECENTE IMMIGRAZIONE, ITALIANO L2

PRIMA ALFABETIZZAZIONE

LINGUA è COMUNQUE TRASFERSALE , solo in fase di

apprendimento di prima alfabetizzazione è un problema

afferente alla lingua ( doc. lettere) ma poi diventa L2 di studio

NON SERVE IL VOTO ALL’UNANIMITA’ PER STENDERE

IL PDP, SOLO VOTO A MAGGIORANZA

dott.ssa Caterina Scapin

.

Dalla Circolare del 22 novenbre 2013” …..gli alunni con cittadinanza non italiana……necessitano anzitutto di interventi didattici relativi all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale della formalizzazione tramite un Piano Didattico Personalizzato….. ovvero ove siano chiamate in causa altre problematiche.

dott.ssa Caterina Scapin

QUANDO C’E’ UNA DIAGNOSI……COSA FARE?

DIAGNOSI PER DSADIAGNOSI PER DISTURBO/

DIFFICOLTA’…….

OBBLIGO DI AVERE LE CARATTERISTICHE DELLA

CONSENSUS CONFERENCE

NN OBBLIGO DISTRUTTURA/PARAMETRI, E’

UNA RELAZIONE CLINICA

OBBLIGO SEMPRE DI PDP, MISURE

DISPENSATIVE/STRUMENTI COMPENSATIVI, anche

all’Esame di Stato

NESSUN OBBLIGO DI PDP;ESAME DI STATO: no MISURE DISPENSATIVE; sì STRUMENTI COMPENSATIVI xchè si sostiene ladifficoltà dal punto di vista strumentale, senza

facilitare il compito da quello cognitivo; no tempo in piùdott.ssa Caterina Scapin

Come costruire un PDP…….alcunesemplici regole

PRINCIPIO DELL’ AZIONE

un PDP costruito sul “FARE” e non sull’elenco sterile di voci. IlFARE dei docenti e il FARE dell’alunno ( enunciati previsti con loscopo di raggiungere una sua autonomia personale nella vitascolastica in classe ,in quella dello studio personale …… realizzareun progetto di vita)

Il FARE comprende anche ilprincipio che sia più efficacel’intervento COMPENSATIVO chequello DISPENSATIVO

dott.ssa Caterina Scapin

L’elenco delle MISURE DISPENSATIVE..

Dalle Linee Guida MIURper gli studenti con DSA

Le misure dispensative sono interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento

QUALI/QUANTE PRESTAZIONI NON

MIGLIORANO L’APPRENDIMENTO???

GLI ERRORI DA EVITARE…….

dott.ssa Caterina Scapin

“Misure Dispensative” Risulta importante graduare le dispense in base agli effettivi bisogni e tendere possibilmente verso l’estinzione. Eventuali dispense da attività necessarie per lo studio devono prevedere valide alternative (es: prendere appunti con uso del registratore). Ma devono essere su aspetti molto circoscritti e afferenti ad abilità/conoscenze, ma mai a saperi essenziali/competenze. Anche qualora siano circoscritti a casi particolari dell’apprendimento è sempre buona cosa prevedere la dispensa minima, mai totale, perché l’alunno sa elaborare sistemi alternativi

N.B.

Si può prevedere il massimo intervento con la dispensa totale, o quasi, anche se è compito sopratutto della scuola fornire le alternative, laddove siano necessarie.

dott.ssa Caterina Scapin

Inserire la “COMPENSAZIONE” o la “ DISPENSA” circoscritta e/o declinata

Enunciato unico Enunciati graduati

Dispensa dalla lettura ad alta voce

Dispensa totale dalla lettura ad alta voce

Dispensa dalla lettura ad alta voce in tutte le

situazioni in cui si rischiano ricadute negative

Dispensato dalla lettura ad alta voce quando il

docente lo ritiene opportuno

Dispensato dalla lettura ad alta voce in

pubblico di testi complessi o che si leggono

per la prima volta

In caso di lettura ad alta voce, si concorda

preventivamente il testo da leggere e i tempi

dott.ssa Caterina Scapin

Dalle Linee Guida: “… è possibile in corso d’anno dispensare l’alunno dalla valutazione nelle prove scritte e, in sede di esame di Stato, prevedere una prova orale sostitutiva di

quella scritta, i cui contenuti e le cui modalità ( no obiettivi!!) sono stabiliti dalla Commissione d’esame sulla base della documentazione fornita dai Consigli di Classe.

Resta fermo che in presenza della dispensa dalla valutazione delle prove scritte, gli studenti con DSA utilizzeranno

comunque il supporto scritto in quanto utile all’apprendimento anche orale delle lingue straniere, soprattutto in età adolescenziale ( Scuola Secondaria)

MISURE DISPENSATIVE

DISPENSA DALLA PARTE SCRITTA DELLA LINGUA INGLESE

dott.ssa Caterina Scapin

Mai!Strumento compensativo: uso della calcolatrice

Sempre!

Quando ci sono molti calcoli da fare

Quando c’è poco tempo a disposizione

Solo per verificare la correttezza dei propri calcoli ecc.Se l’uso è

regolamentato, abilitazione e

compensazione possono coesistere

dott.ssa Caterina Scapin

L’insieme delle aree e degli enunciati presenti in un modello diPDP rappresenta una serie di azioni mirate che hanno lo scopo diApprendere,Recuperare, COMPETENZE COMPENSATIVE eConsolidare, STRUMENTI COMPENSATIVIPotenziare,

producono ALTRE COMPETENZE( es. competenza compensativa è potenziare la comprensioneuditiva maggiore comprensione d’ascolto uso dellasintesi più adeguato allo studio personale ( sia come durata diascolto che nella tenuta in memoria di informazioni)

PRINCIPIO DELL’ AUTODETERMINAZIONE

dott.ssa Caterina Scapin

EVITARE DI FAR VEDERE, INSIEME ALLE SPUNTE…ANCHE LE CASELLE VUOTE

LETTURA AUTONOMA DI

BREVI TESTI LETTURA CON

AIUTO DELL’ADULTO LETTURA CON SINTESI VOCALE

SUPPORTO ALLA LETTURA

dott.ssa Caterina Scapin

Circolare esami di statoOrdinanza Ministeriale 37 del 19 maggio 2014 - Istruzioni esami

di stato secondo ciclo - Anno scolastico 2013-2014

Art.18 Esame dei candidati con dsa o con bes

• Sarà possibile prevedere alcune particolari attenzioni finalizzate a rendere sereno per tali candidati lo svolgimento dell’esame sia al momento delle prove scritte, sia in fase di colloquio.

dott.ssa Caterina Scapin

valutazione• Diversità tra verifica e valutazione• Semplificare i contenuti ridurli

nell’approfondimento• Tipologie di verifiche graduali durante il percorso

per arrivare a quelle uguali• Valutazione formativa anche se quella scritta può

essere meno compensativa ( più rigida )• Compensazione nella prova orale purchè si sia

allenato a parlare• Tabella INVALSI per far vedere chi è BES e come

valutarlo.

dott.ssa Caterina Scapin

LE VERIFICHE : QUELLE QUOTIDIANE SIA IN SEDE D’ESAME…..

SOSTITRUIRE LA PROVA SCRITTA CON QUELLA ORALE / TENENDO CONTO DELLE CAPACITA’ LESSICALI ED ESPRESSIVE POSSEDUTE DALLO STUDENTE )

AGGIUNGERE PIU’ TEMPO ( 30%)

PROVE LETTE DALL’INSEGNANTE O DALL’USO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE

INTEGRARE LA PROVA SCRITTA CON UNA ORALE

DURANTE LA PROVA CONSULTARE TABELLE MNEMONICHE , MAPPE, SCHEMI, VOCABOLARI PERSONALI….

dott.ssa Caterina Scapin

LA VALUTAZIONE

VALUTARE IL CONTENUTO DISCIPLINARE, TRASCURANDO LA FORMA ORTOGRAFICA E SINTATTICA ( perché coinvolte nel disturbo)

RISPETTO LA COMPRENSIONE : VALORIZZARE LA CAPACITA’ DI COGLIERE IL SENSO GENERALE

RISPETTO LA PRODUZIONE: VALORIZZARE L’EFFICACIA COMUNICATIVA, LA CAPACITA’ DIFARSI COMPRENDERE IN MODO CHIARO , ANCHE SE NON DEL TUTTO CORRETTO GRAMMMATICALMENTE

VALUTARE IL CONTENUTO DISCIPLINARE ( capacità di individuare i dati, ipotizzare le soluzioni, scegliere le operazioni-regole geometriche) , TRASCURANDO LE ABILITA’ DI IL CALCOLO ( perché coinvolte nel disturbo)

INTERVISTA AGLI STUDENTI: FAR DESCRIVERE A VOCE I PASSAGGI PER INDIVIDUARE TEMPESTIVAMENTE L’ERRORE, O LA PROCEDURA ERRATA

dott.ssa Caterina Scapin

VALUTAZIONEDevono essere esclusi dalla valutazione gli aspetti che costituiscono il disturbo stesso

La valutazione deve avere criteri ben precisi

Se è dislessico o disortografico la

valutazione più del contenuto che della forma deve essere

trasversale a tutte le discipline ( non solo a

lettere)

Compensazione dello scritto con prova orale: TUTTI I DOCENTIdott.ssa Caterina Scapin

La differenziazione riguarda solo i tempi e l’uso di strumenti compensativi. Nessuna facilitazione.

Nessuna prova differenziata, se non all’inizio del percorso personalizzato

ESAME DI STATO : PROVE UGUALI!!!

dott.ssa Caterina Scapin