2
22 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 14 Gennaio 2021 Netflix, un film a settimana La piattaforma ha annunciato che quest’anno rilascerà 70 lungometraggi. Tra i più attesi, “Don’t Look Up” di McKay con DiCaprio al suo debutto in streaming Dua Lipa: “Basta social” La cantante ha deciso di prendersi una pausa da post e commenti: “Troppa ansia e disagio”; per un po’ non si occuperà più lei in prima persona dei suoi profili CHI È L’AUTORE DEL PEZZO HAIM BAHARIER Nato a Parigi nel 1947 da genitori ebrei di origine polacca, reduci da Auschwitz, è un pensatore, studioso di ermeneutica ed esegesi biblica, psicoanalista e scrittore. Allievo di Lévinas, Paul Diel e Léon Askenazi, è stato anche vicino al maestro chassidico Israel di Gur. Insegna Talmud e Torah e tiene da anni “lezioni” teatrali sulla Bibbia. Tra i suoi libri, “La Genesi spiegata da mia figlia”; “Il tacchino pensante”; “Le Dieci Parole”; “ La valigia quasi vuota” » Haim Baharier LA TORAH: IL VIRUS DÀ I NUMERI I pericoli della massificazione SAGGEZZA BIBLICA Quantificare tutto porta epidemie Il patriarca Abramo Caravaggio, “Sacrificio di Isacco”, 1598: agli Uffizi FOTO ANSA quantitativa porta alla massifi- cazione e avrebbe come reazio- ne il malocchio, che la Torah as- simila all’epidemia. Se voglia- mo attualizzare questo pensie- ro, vengono in mente schiere di massificazioni che invadono i nostri spazi, da quello econo- mico a quello politico, sociale, giuridico, religioso e culturale. Per non parlare dei mass me- dia. Difficile, a questo punto, non rendersi conto di come sia- mo costantemente aggrediti da una conta planetaria, già di per sé una piaga, che chiamerei “numerite”. Non a caso, tutti sanno che la Cina ha superato il fatidico miliardo, diventando, in funzione del suo numero di abitanti, una potenza produt- trice e un mercato potenziale. L’inizio della pandemia pro- prio in Cina conferma, se non altro simbolicamente, l’ade- guatezza del nostro approccio. L’Antica Saggezza non è cer- tamente in grado di proporre qualche molecola nuova o I nizio questo articolo con un mea culpa: anch’io, co- me tanti, mi sono trovato, alle ore 18 di tutti i giorni della pri- ma emergenza Covid, aggrap- pato all’unica boa suscettibile di salvarmi, i numeri. Dei con- tagiati e dei morti. Solo quando questi numeri hanno comin- ciato a segnare un’inversione di tendenza, ho trovato la forza di andare a ricercare nell’Antica Saggezza, non una formula ri- solutiva magico-mistica, ma u- na modalità di pensiero che mi consentisse di affrontare l’at- tualità dell’epidemia. LA PRIMA DOMANDA DA FARSI mi sembra sia: perché l’inva- sione dei numeri? Rispondere a questo interrogativo mi a- vrebbe anche aiutato a rappor- tarmi con l’epidemia. A questo proposito, la Torah – quella parte della Bibbia abusiva- mente chiamata Vecchio Te- stamento – ci narra del pericolo della conta sia degli uomini sia degli animali, considerando qualsiasi censimento, ovvero l’affidarsi ai numeri, come una manifestazione di potenza e aggregazione. L’e s ib i zi on e

I NUMERI - La parte buona

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: I NUMERI - La parte buona

22 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 14 Gennaio 2021

Netflix, un film a settimanaLa piattaforma ha annunciato cheque st’anno rilascerà 70 lungometraggi.Tra i più attesi, “Do n’t Look Up” di McKaycon DiCaprio al suo debutto in streaming

Dua Lipa: “Basta social”La cantante ha deciso di prendersi unapausa da post e commenti: “Troppa ansiae disagio”; per un po’ non si occuperà piùlei in prima persona dei suoi profili

CHI ÈL’AU TO R EDEL PEZZOHAIM BAHARIERNato a Parigi nel 1947da genitori ebreidi origine polacca,reduci da Auschwitz,è un pensatore,st u d i o s odi ermeneuticaed esegesi biblica,p s i c o a n a l i st ae scrittore. Allievodi Lévinas, Paul Diele Léon Askenazi,è stato anche vicinoal maestro chassidicoIsrael di Gur. InsegnaTalmud e Torahe tiene da anni“lezioni” teatrali sullaBibbia. Tra i suoi libri,“La Genesi spiegatada mia figlia”; “Iltacchino pensante”;“Le Dieci Parole”; “ Lavaligia quasi vuota”

» Haim Baharier

LA TORAH:IL VIRUS DÀ

I NUMERII pericoli della massificazione

SAGGEZZA BIBLICA Quantificare tutto porta epidemie

Il patriarcaA b ra m oC aravaggio,“Sacrificio diI s a cco”, 1598:agli UffiziFOTO ANSA

quantitativa porta alla massifi-cazione e avrebbe come reazio-ne il malocchio, che la Torah as-simila all’epidemia. Se voglia-mo attualizzare questo pensie-ro, vengono in mente schiere dimassificazioni che invadono inostri spazi, da quello econo-mico a quello politico, sociale,giuridico, religioso e culturale.Per non parlare dei mass me-dia. Difficile, a questo punto,non rendersi conto di come sia-mo costantemente aggreditida una conta planetaria, già diper sé una piaga, che chiamerei“nu me ri te ”. Non a caso, tuttisanno che la Cina ha superato ilfatidico miliardo, diventando,in funzione del suo numero diabitanti, una potenza produt-trice e un mercato potenziale.L’inizio della pandemia pro-prio in Cina conferma, se nonaltro simbolicamente, l’a d e-guatezza del nostro approccio.

L’Antica Saggezza non è cer-tamente in grado di proporrequalche molecola nuova o

I nizio questo articolocon un mea culpa: anch’io, co-me tanti, mi sono trovato, alleore 18 di tutti i giorni della pri-ma emergenza Covid, aggrap-pato all’unica boa suscettibiledi salvarmi, i numeri. Dei con-tagiati e dei morti. Solo quandoquesti numeri hanno comin-ciato a segnare un’inversione ditendenza, ho trovato la forza diandare a ricercare nell’An ti caSaggezza, non una formula ri-solutiva magico-mistica, ma u-na modalità di pensiero che miconsentisse di affrontare l’at -tualità dell’epidemia.

LA PRIMA DOMANDA DA FARSImi sembra sia: perché l’i nva-sione dei numeri? Risponderea questo interrogativo mi a-vrebbe anche aiutato a rappor-tarmi con l’epidemia. A questoproposito, la Torah – quellaparte della Bibbia abusiva-mente chiamata Vecchio Te-stamento –ci narra del pericolodella conta sia degli uomini siadegli animali, considerandoqualsiasi censimento, ovverol’affidarsi ai numeri, come unamanifestazione di potenza eaggregazione. L’e s ib i zi on e

Page 2: I NUMERI - La parte buona

IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 14 Gennaio 2021 SECONDO TEMPO l 23

Van Halen, chitarre cultIl musicista, scomparso lo scorso ottobre,sarà celebrato tra qualche settimanacon l’uscita di nuovi modelli della serie5150, disegnate e prodotte da Evh

Artisti nell’album PaniniIl più famoso albo illustrato di calciatoricelebra i suoi 60 anni con una nuovaedizione e una “new entry” tra le figurine:i volti della Nazionale italiana cantanti

INP I L LO L E

» Tiene il mercatodei libri29 gennaio

IN ATTESA dei datifinali del 2020,il presidente dell’AieRicardo Franco Levisi è già sbilanciato:“Le vendite a Natalesono andate benee questo ci consentedi sperare che il2020 si chiuda suglistessi livelli del 2019.Si tratta di un datoche confermala ripresa del mercatodel libro dopoil lockdown”

» Il Colosseo èpronto a riaprire16 gennaio

LA DIRETTRICEdel Parcoa rc h e o l o g i coAlfonsina Russo haannunciato che “se sideciderà di riaprirei musei e se il Laziosarà confermato inzona gialla, noi siamopronti a riaprire dasabato. Dopo 40anni, tornerà visibileal pubblico la DomusTi b e r i a n a ”

qualche miracoloso vaccino. Inrealtà, suggerisce lo sviluppo diuna forte intenzionalità mora-le. Un censimento quindi, cheabbia come finalità la giustiziasociale. La Torah narra infatti diun censimento di monete, anzidi mezze monete, non di perso-ne. Si tratta di una moneta dalvalore scientemente spezzato,mezzo siclo, versato da ogni sin-golo e la cui somma serviràall ’integrazione della “v ed o va ,dell ’orfano, dello straniero, delbisognoso”. Sento già la risata i-ronica di coloro che chiedono:chi accetterà di pagare? Cosìsvolto, il censimento avrebbecome obiettivo il riscatto dellapersona. Riassumendo, la mas-sificazione non può che condi-zionare negativamente il deli-cato, vulnerabile rapporto chesviluppiamo con il nostro am-biente, con la terra, la nostra pa-tria, come cantavano gli anar-chici di una volta. Sia l’etimolo -gia della parola ebraica per si-gnificare epidemia, a seguito diun censimento selvaggio, sia lanarrazione fanno capire che l’e-pidemia non può essere consi-derata come una punizione di-vina, bensì come la ribellione

dell ’ambiente. Quindi ne siamodirettamente responsabili.

Insieme a questi numeri, ab-biamo avuto il sinistro privile-gio di accogliere quotidiana-mente una nuova espressionearitmetica: il rapporto percen-tuale tra la mortalità e l’età a-vanzata dei pazienti. Se il rispet-to e la cura degli an-ziani sono un obiet-tivo dell’educazionereligiosa e civica edel nostro Occiden-te, la strage deglianziani che si è veri-ficata nella primaondata ha dimo-strato, ad minima,la debolezza peda-gogica di questo in-segnamento. Il di-sastro è stato giusti-ficato incolpando ampiamentele carenze strutturali del nostrosistema sanitario, per cui oltre aparcheggiare ammalati nellecase di riposo, provocandomorti a catena, ci si è anche tro-vati nella necessità di operaredelle scelte disumane: chi devemorire e chi può vivere, con ilparametro dell’età. Di nuovo, lanumerite.

Analizzando la debolezza pe-dagogica, appare evidente chela causa risieda nella mancanzadi una motivazione chiara e suf-ficiente per suscitare il compor-tamento etico, in questo fran-gente. E di nuovo, eccomi a con-sultare l’Antica Saggezza. In-nanzitutto, osservo che essa fa

perdere l’amortalità all’uom o,con la sua uscita dall’Eden. Daquel momento, la perennità delpensiero e delle opere umaneverrà garantita dalla trasmis-sione intergenerazionale. Lanarrazione riassume in un soloverso questo processo e i doverinei confronti dell’età avanzata.“Al cospetto della vecchiaia, tialzerai, i volti dell’anziano ma-

gn ific he ra i”. Tutto il resto ècommento lungo due e più mil-lenni. La vecchiaia è intesa co-me gli anni accumulati ed è il ri-sultato di una presa di coscien-za, quando per l’appunto, il pri-mo patriarca Abramo scopre lavecchiaia. Suo figlio Isacco, giàgrande, lo chiama “padre”per la

prima volta e Abramo, rispon-dendo “figlio mio”, invecchia,assumendo di colpo tutti i segnifisici della vecchiaia. Prima, di-ce la tradizione, si assomiglia-vano come due gocce d’ac qua.Abramo assume l’invec ch ia-mento sentendo suo figlio chia-marlo “padre” e lo risparmierà,perché vede in lui il garante del-la perennità del suo pensiero e

delle sue azioni, per mezzo dellatrasmissione. Il recupero diquell ’amortalità originaria. L’e-ternità del Dio degli ebrei si fon-da sulla trasmissione memoria-le di generazione umana in ge-nerazione umana; allo stessomodo, Enea portando Anchise,suo padre, sulle spalle, salva il

genitore e la storia diTroia. Memoria et ra d i z i o n e .

Infine, a causa diquesta epidemia, oforse grazie a essa, èriemerso un vecchionemico delle nostresocietà: la povertàdignitosa, nascosta.Dice l ’Antica Sag-gezza: “Se aprirai ilpu gn o… ti accorge-rai che non manca e

mai mancherà il povero nelletue città”. Interpretava questiversi il filosofo Lévinas dicendo:“Imparerai a riconoscere la po-vertà e così potrai stanarla”. Perla tradizione ebraica, la dimen-sione messianica è intrinsecaall ’uomo. In questo senso, lapandemia è portatrice di unapressante sollecitazione etica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

“Per il Covid horischiato di perdere

la voce. E la partein un film su Rai1”

» Stefano Mannucci

Aottobre, l’incubo. “Dinotte ero assalita damille paure. La menteronzava. Mi chiedevo

continuamente: passerà?”. Ladomanda delle domande se l’e-ra posta anche Tecla. “Ave vopreso il Covid. Una settimanasenza un filo di voce. Non riu-scivo a parlare, figuriamoci re-citare o cantare. Sono guaritadopo un mese, ma ancora oggiprovo spossatezza. E mi rendoconto di quale gioia sia respi-rare a pieni polmoni”. Quaran-tena affrontata con la madre eun fratello. “Avevo contagiatoentrambi, e loro soffrono di a-sma. Mio padre era rimasto aPiombino, noi a Roma, in unacasa messa a disposizione dal-la produzione del film tv su Na-da, per il quale ero stata sceltain estate”.

IL DECORSO DELLA MALATTIA èstata una corsa contro il tempo.“Sono risultata negativa all’u l-timo tampone utile, poi sareistata sostituita nel ruolo diprotagonista. Era un venerdì, illavoro sul set sarebbe partito illunedì successivo”. Tecla Inso-lia, al terzo giro da attrice dopoVite in fuga e L’allieva, inter-preta Nada adolescente in Labambina che non sapeva canta-re (dall ’autobiografia della rockre b e l di Gabbro Il mio cuore u-ma no) su Rai1 in primavera.“Nada piccolina è Giulietta Re-beggiani. Io sono nella secondaparte della storia, che arriva fi-no alla vigilia del Sanremo ’69,quello di Ma che freddo fa. Nontento di imitare la voce di Nada,né mi hanno truccata per somi-gliarle. Sarò lei restando mes tessa”.

Tecla Insolia, 17 anni com-piuti nelle scorse ore, curricu-

L’INTERVISTA I Te c l a Cantante e attrice, a 17 anni ha già un ricco curriculum: una vittoriaa Sanremo Young, un nuovo singolo (“L’urlo di Munch”) e una serie su Nada

lum artistico già corposo e unamaturità sorprendente. Attricee in primo luogo cantante: vinsela scorsa edizione di SanremoYoung. Poi alla finale della garadei Giovani lasciò il passo sul fi-lo di lana a Leo Gassmann. “Ap -pena Amadeus ebbe annuncia-to il verdetto provai sollievo. E-ro sopraffatta da stati d’ani mocontrastanti. Arrivare primaanche lì sarebbe stato forsetroppo. Però quando suonò lasveglia il mattino dopo pensai:accidenti, sarebbe stato bellis-simo vincere!”.

La canzone, allora, era 8marzo: a ripensarla oggi, unadata beffarda. “La giornata de-dicata alle donne: ma nel 2020è stata la vigilia della proclama-zione dello stato d’e m e r ge n z a ”,riflette Tecla. Che ora riprendeil cammino: sabato sarà ospitead Amici, mentre domani usci-rà il suo nuovo singolo, lontanoanni luce dai copia-incolla trapo pop di troppi coetanei. Il tito-lo, impegnativo, è L’urlo diMu n c h : “Quel grido esce dal si-lenzio del quadro. Per me, ades-so, è l’inquietudine di una ra-gazza costretta a vivere in unasocietà dove dominano i falsivalori della superficialità edell ’indifferenza, e in cui diamoper scontato che ciascuno sap-pia ciò che voglia fare o quel cheè sensato esprimere. Nessunopensa alla malinconia che puòcoltivare un giovane. Soprat-tutto in un periodo come que-s to”. Tecla va ancora a scuola:“Io non sono una che si ferma achiacchierare a ricreazione, maper tanti miei compagni l’inter -ruzione della socialità è deva-stante. Degli effetti sulla psichece ne renderemo conto solo tradecenni. Persino io, che sono in-troversa, a pandemia finita an-drò in giro a conversare con tuttigli sconosciuti che incontrerò”.

La “nu me r i te” A parte morti e contagiati,altra tragica espressione aritmetica è l’e tàavanzata dei pazienti: la strage di anzianiva contro l’educazione civica e religiosa

L’urlo di MunchTe c l aB araonda

ILS INGOLO