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CLOUD(S) THE KINGS & QUEENS OF ENGLAND The history of the English Crown up to the Union of the Crowns with Scotland in 1603 is long and eventful! A SCHOOL TRIP IN LONDON Viaggiamo con i nostri ragazzi, alla scoperta delle meraviglie di Londra! CANARO E LA SUA STORIA Un’originale reportage dei nostri ragazzi LA COSTELLAZIONE DEL CIGNO Alla scoperta dei misteri dell’universo ALL’INTERNO Ic Occhiobello – Scuola Secondaria di I grado di Canaro -numero 2 – Gennaio 2018 Il giornale della scuola secondaria di I grado di Canaro SCOPRENDO IL FUMETTO… La storia di Ciro Porcino realizzata dai ragazzi della nostra classe I Daniel Pennac, un professeur qui donnait des devoirs d’ennui! Chi è Daniel Pennac? Scopriamolo assieme! BOLLETINO TECNOLOGICO Marco Gatto ci racconta le ultime novità dal mondo della tecnologia. MILOUD OUKILI: un sorriso per la vita Scopriamo insieme questa fantastica storia! Chi pensa che la scuola sia solo lezioni frontali, contenuti nozionistici e compiti a casa, non ha mai frequentato la nostra scuola e men che meno il plesso di Canaro. Da quando son arrivato, poco più di due anni fa, la sperimentazione didattica è stata sempre alla base delle attività scolastiche. La scuola del “fare” che mette al centro del processo educativo l’alunno, ha visto i ragazzi partecipi, responsabili, attenti allo sviluppo delle proprie capacità dapprima con la realizzazione di un CD con brani cantati dai ragazzi, l’anno scorso con l’esperienza della web radio e quest’anno con la creazione del giornalino. Già vincitori del 3° premio assoluto del campionato di Giornalismo scolastico de Il Resto del Carlino nel passato anno scolastico, quest’anno, sapientemente guidati dai professori del plesso, gli studenti si stanno cimentando nella confezione di un vero e proprio giornale, assumendo chi il ruolo di vice-direttore, chi di caporedattore, chi poi di giornalista, correttore di bozze, grafico ecc. L’esperienza sta entusiasmando i ragazzi, oltre ai docenti che li stanno assistendo nella loro crescita culturale, e sta mostrando loro un altro aspetto della scuola. Una scuola che, attraverso la cultura è in grado di produrre altra cultura, una scuola che insegna facendo. Una scuola che insegna che la cultura è bellezza. Forza ragazzi! UNA SCUOLA CHE INSEGNA CULTURA E’ BELLEZZA Di Angelo Melillo Lo scopo della scuola è quello di formare i giovani a educare se stessi per tutta la vita. Robert Maynard Hutchins

Ic Occhiobello Gennaio 2018 CLOUD(S) · 2018. 2. 5. · la realizzazione di un CD con brani cantati dai ragazzi, l’anno so so on l’espe ienza della e adio e uest’anno on la

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CLOUD(S)

THE KINGS & QUEENS OF ENGLAND The history of the English Crown up to the Union of the Crowns with Scotland in 1603 is long and eventful! A SCHOOL TRIP IN LONDON Viaggiamo con i nostri ragazzi, alla scoperta delle meraviglie di Londra!

CANARO E LA SUA STORIA Un’originale reportage dei nostri ragazzi

LA COSTELLAZIONE DEL CIGNO Alla scoperta dei misteri dell’universo

ALL’INTERNO

Ic Occhiobello – Scuola Secondaria di I grado di Canaro -numero 2 – Gennaio 2018

Il giornale della scuola

secondaria di I grado di

Canaro

SCOPRENDO IL FUMETTO… La storia di Ciro Porcino realizzata dai ragazzi della nostra classe I Daniel Pennac, un professeur qui donnait des devoirs d’ennui! Chi è Daniel Pennac? Scopriamolo assieme!

BOLLETINO TECNOLOGICO Marco Gatto ci racconta le ultime novità dal mondo della tecnologia. MILOUD OUKILI: un sorriso per la vita Scopriamo insieme questa fantastica storia!

Chi pensa che la scuola sia solo lezioni frontali, contenuti nozionistici e compiti a casa, non ha mai frequentato la nostra scuola e men che meno il plesso di Canaro. Da quando son arrivato, poco più di due anni fa, la sperimentazione didattica è stata sempre alla base delle attività scolastiche. La scuola del “fare” che mette al centro del processo educativo l’alunno, ha visto i ragazzi partecipi, responsabili, attenti allo sviluppo delle proprie capacità dapprima con la realizzazione di un CD con brani cantati dai ragazzi, l’anno scorso con l’esperienza della web radio e quest’anno con la creazione del giornalino. Già vincitori del 3° premio assoluto del campionato di Giornalismo scolastico de Il Resto del Carlino nel passato anno scolastico, quest’anno, sapientemente guidati dai professori del plesso, gli studenti si stanno cimentando nella confezione di un vero e proprio giornale, assumendo chi il ruolo di vice-direttore, chi di caporedattore, chi poi di giornalista, correttore di bozze, grafico ecc. L’esperienza sta entusiasmando i ragazzi, oltre ai docenti che li stanno assistendo nella loro crescita culturale, e sta mostrando loro un altro aspetto della scuola. Una scuola che, attraverso la cultura è in grado di produrre altra cultura, una scuola che insegna facendo. Una scuola che insegna che la cultura è bellezza. Forza ragazzi!

UNA SCUOLA CHE INSEGNA CULTURA E’ BELLEZZA

Di Angelo Melillo

Lo scopo della scuola è quello di formare i giovani a educare se stessi per tutta la vita.

Robert Maynard Hutchins

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Si ritiene che il toponimo di Canaro (nominato con questo nome nel 969) derivi dalla presenza di estesi canneti del territorio, caratterizzato da estese zone tendenti all’impaludamento. La tradizione popolare vuole che tra canneti e corsi d’acqua che confluivano nella Fossa Polesella prima di sfociare nel Po, abitasse un pescatore di nome Naro, la cui capanna o ”Cà di Naro”, sarebbe stata il nucleo originario del vicus (villaggio). Si spiega così la scelta delle canne nello stemma comunale, in riferimento al toponimo; mentre il garofano, simboleggia il lavoro e la intraprendenza produttiva della popolazione.

CANARO NEL MEDIOEVO

Il controllo del Ducato di Ferrara favorì la prosperità del centro e la sua crescente importanza fino al XIV secolo data la sua posizione strategica, in quanto permetteva di controllare parte del Po che oltre ad essere considerato un confine naturale continuava ad evolversi come una delle primarie vie di comunicazione e commerciali della zona. Nel 1482 lo scoppio della guerra di Ferrara, citata anche come Guerra del sale, ebbe conseguenze disastrose per Canaro. La sua particolare posizione determinò la necessità di conquista da parte delle truppe della Repubblica di Venezia che nelle vicende belliche durate fino al 1484 causarono alle sue strutture gravi danneggiamenti.

FERRARESI, VENEZIANI ED AUSTRIACI

Il conflitto, vinto dai Veneziani, si risolse con la pace di Bagnolo e il territorio di Canaro, e in generale il Polesine, passò sotto il controllo della Serenissima. Il 20 aprile 1814 il Veneto, e anche Canaro, venne restituito agli asburgici e con la caduta del regno, quello stesso mese, la città e l’intero Veneto tornarono all’impero d’Austria, che incorporò, dal 1815, I territori del regno Lombardo -Veneto. Nel 1838 Canaro viene elevato a municipio e tale rimase fino alla sua annessione al regno d’Italia. In seguito Canaro seguì le vicissitudini storico politiche legate al Polesine ed al suo capoluogo Rovigo.

CANARO, UN PAESE PIENO DI STORIA

Della Chiesa non si conosce la data di costruzione. Di certo una chiesa dedicata a Santa Sofia esisteva fin dall’inizio del millennio, probabilmente ampliata o ricostruita nel corso del 1400 e quindi assestata con consistenti modifiche nel 1700. Al suo interno ci sono pregevoli opere d’arte. Il bassorilievo in marmo (sec.XVIII) raffigurante l’ultima cena sull’altare maggiore, attribuito alla scuola del Canova, era destinato ad una chiesa veneziana, ma l’insorgenza di una venatura scura sulla superficie bianca lo ha fatto dirottare a Santa Sofia. Di notevole rilievo artistico sono anche la statua della Madonna del Rosario, riconducibile allo stile e all’opera del carrarese Pietro Baratta, e le tavolette della “via crucis” eseguite dal bolognese Braccioli nel 1740.

LA CHIESA DI SANTA SOFIA

Benché le prime testimonianze storiche legate a Canaro risalgano all’ XI secolo, la vicinanza dell’abitato al fiume Po ed al Poazzo, al tempo uno dei suoi rami principali, fa ragionevolmente presupporre un insediamento abitativo precedente legato alle opportunità che I vicini corsi d’acqua offrivano agli abitanti, sia per le risorse ambientali, come la pesca e la raccolta di legname che garantivano il sostentamento alla piccola comunità, sia per il commercio, che vedeva nel Po una via di comunicazione prioritaria. Nei secoli medievali tutto il Polesine rientrava nell’orbita ferrarese, come parte del più vasto sistema di possedimenti dei conti di Canossa. La prima documentazione storica risale comunque al 1082 quando la località viene citata in un atto nel quale si attesta la donazione da parte del vescovo di Ferrara a Gerardo di Grazioso. La vita della comunità fu scandita dalle frequenti rotte ed esondazioni delle quali vi è testimonianza indiretta dalla scomparsa di un importante centro nelle sue vicinanze, avvenuta nel 1168.

DAL LOMBARDO—VENETO AL REGNO D’ITALIA

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La casa natale di Benvenuto Tisi è sicuramente l’edificio più antico del paese, in questa casa di campagna, a due passi dal Po, la famiglia Tisi abitava fin dal 1300. Essa è più antica anche della chiesa di Santa Sofia, il cui nucleo originario pare risalga intorno al 1440, ricostruita per volere del vescovo di Ferrara, il beato Giovanni Tavelli da Tossignano, a seguito della sconsolante visita pastorale del 1436, ma ampliata e ristrutturata fino ad assumere la forma attuale nei primi decenni del 1700. La casa deI Tisi, probabilmente con la stessa struttura architettonica attuale, dato che le ripetute sistemazioni di cui si ha notizia non ne hanno mutato la fisionomia, c’era già prima e il nonno del pittore, che si chiamava Benvenuto, era un esperto viticoltore, tanto che alla fine del ‘300 risultava tra I fornitori di vino delle cantine del duca di Ferrara.

BENVENUTO TISI DA GAROFOLO

CANARO, UN PAESE PIENO DI STORIA

Il monumento ai caduti, realizzato dallo scultore locale Gino Colognesi(1899-1972), si eleva in maniera armonica al centro della piazza del paese. Esso presenta una lapide su base in pietra su cui è posto un piedistallo di marmo distinto in due gradini. Sul fronte è incisa la dedica (Canaro/ ai suoi figli caduti/ per la patria / 1915-1918) mentre sul retro è affissa una lapide in bronzo che riporta il nomi dei caduti. In cima si trova una scultura di bronzo che raffigura un soldato ormai in fin di vita, sorretto da una donna. Nel 1923, saputo che a Fiesso, suo paese natale si era deciso di dedicare un monumento ai Caduti della Guerra, Colognesi si offrì di farlo gratuitamente dietro ritiro, da parte del comitato promotore, presso il Compartimento di Bologna, di due cannoni di bronzo, residuati austriaci di guerra. Dei due cannoni, del peso di circa 60 quintali, uno venne lasciato al fonditore signor Pasquali di Pistoia come pagamento per la fusione e con l’altro, il giovane scultore dopo aver modellato il gruppo, fuse le tre statue che rappresentano l’Eroismo, la Pietà, il Sacrificio. Il lavoro fu effettuato dallo scultore in 40 giorni ed alcune notti in un fienile per l’occasione trasformato in studio: a posare come modelli furono alcuni cittadini fiessesi. Il paese pagò il marmo del piedistallo e relativa ringhiera per un totale di sole 7500 lire. Nel 1943 la ringhiera e il piccolo cancello d’accesso al monumento vennero tolti per essere fusi allo scopo di realizzare cannoni. Questo monumento, fu inaugurato il 5 ottobre del 1924.

IL MONUMENTO AI CADUTI

LE ARCHITETTURE CIVILI Villa Martelli-Piccioli (XIX secolo),

in località Paviole; Villa Vendramin-Calergi, in località Saline, sul confine con Fiesso Umbertiano; MUVIG, museo virtuale del Garofolo, presso la casa natale, recentemente restaurata, di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo, sita nella frazione Garofolo; Teatro Comunale, nato dalla ricostruzione dell’ex Casa del Fascio; Monumento ai caduti con la statua bronzea della pietà, situata in piazzale XX Settembre,di fronte al municipio creata, dello scultore Gino Colognesi; -Monumento ai caduti di Nassirya, inaugurato nel 2007.

La chiesa si trova nella frazione Garofolo. Fu edificata al fine del 1500, in sostituzione della precedente costruita nel 1289 e distrutta da una rotta del Po. La chiesa di Santa Margherita sorge in Garofolo con orientamento Est-Ovest, preceduta da un ampio sagrato. La facciata neogotica a salienti presenta due ali rettangolari e una parte centrale a capanna con cornici modanate a dentelli ed è scandita da lesene composite, tra le quali, nella parte inferiore, si aprono tre portali a tutto sesto, con gocciolatoi curvilinei, in quella superiore un rosone circolare, strombato. Le lesene sono sormontate da bassi pilastrini rettangolari e al colmo dei rampanti della cuspide si eleva una croce in ferro. Nei fronti laterali si aprono finestroni a lunetta e in corrispondenza del presbiterio aggettano i bracci del transetto, ove si aprono finestroni circolari. Al fronte sinistro si addossa l'edificio della canonica. Sul retro, nell'abside semicircolare, ai lati si aprono due finestroni rettangolari.

LA CHIESA DI SANTA MARGHERITA

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LA COSTELLAZIONE DEL CIGNO

GIENAH: è una stella arancione e forma l'ala orientale del Cigno. E' la terza stella più luminosa della costellazione dopo Deneb e Sadr; in suo nome in arabo significa ala. RUKH: è la quarta stella più brillante della costellazione del Cigno ed è di colore azzurro. Costituisce l'ala occidentale del Cigno

La rappresentazione delle stelle del Cigno in forma di uccello ha origini pregreche, ma si ritiene che questa costellazione fosse già conosciuta dai popoli in Mesopotamia col nome "URAKHGA", antico nome del gigantesco uccello che compare in alcune novelle dei viaggi di Sindbad il marinaio, noto a noi come Roc. Secondo il mito greco il Cigno rappresenta un amico di Fetonte, figlio di Apollo. Quando Fetonte, colpito da Zeus, cadde nel fiume Po, Cigno si tuffò nella vana speranza di ritrovarlo. Zeus, commosso, lo trasformò in un bellissimo uccello.

DENEB: è una supergigante blu che forma la coda del cigno. Il suo nome è una parola di origine araba che significa coda di gallina. SADR: è una stella gialla il cui nome, di origine araba, significa petto della gallina.

LE STELLE

LA COSTELLAZIONE NEL MITO

La costellazione del Cigno viene considerata “il guardiano della Via Lattea”. È una delle costellazione più brillanti e di grandi dimensioni osservabile nel cielo notturno dell'estate boreale. Riconoscibile nei cieli da giugno a novembre, ricorda una grande croce, con l'asse maggiore formato dalle stelle Deneb e Albireo e l'asse minore formato da Gienah e Rukh; il punto di intersezione degli assi è invece rappresentato dalla stella Sadr. La porzione di cielo in cui è inserita la costellazione del Cigno riunisce tutte costellazioni che raffigurano animali alati.

ALBIREO: è' considerata una delle stelle più belle del cielo. In realtà si tratta di un sistema formato da due stelle: la principale è di colore arancio mentre la secondaria () è di colore bianco-azzurro. Albireo è il becco del Cigno e il suo nome deriva sia dal greco che dall’arabo e significa “coda dell’uccello femmina”.

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The concept of a single ruler unifying different tribes based in England developed in the eighth and ninth centuries with Alfred the Great.

On Christmas Day in 1066, William the Conqueror was crowned King of England in Westminster Abbey, following one of the most famous battles in English history: they battle of Hastings.

The first Angevin king, Henry ll was the most powerful monarch in Europe. He formulated an efficient system of government and justice during this reign. The last of the Angevin kings was Jonh, who signed the Magna Carta in 1215.

The reign of Edward III is famous for the Hundred Years war between England and France and the reign of Richard II for the War of the Roses. Parliament emerged and the judicial reforms introduced by Henry II Were completed by Edward I.

By the reign of Henry VI, civil war had broken out between rivals to the throne and Edward IV, a Yorkist, gained the throne after capturing and killing Henry VI.

With the marriage of Henry Tudor to Elizabeth, reconciliation was finally achieved between the houses of Lancaster and York in the form of the new Tudor dynasty.

THE KINGS & QUEENS OF ENGLAND

ANGLO - SAXONS NORMANS

THE PLANTAGENETS THE YORKISTS

THE ANGEVINS

THE TUDORS

The five sovereigns of the Tudor dynasty are the most well-known figures in royal history. Henry VII, his son Henry VIII and his three children Edward VI, Mary I and Elizabeth I ruled for 118 years. England became a leanding power and saw the two changes of official religion: Protestantism and Roman Catholicism.

THE LANCASTRIANS

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THE ANGLO-SAXONS AND ALFRED THE GREAT

KING ALFRED THE GREAT

There were many famous Anglo-Saxon kings, but the most famous of all was Alfred. He was the only one king in British history to be called “great“. Alfred became king when his elder brother died in 871 A.D. he fought the Vikings and the made peace with them so that English and Vikings settled down to live together. He encouraged people to learn and he tried to rule well and in peace.

HOW DID ALFRED RULE

During his reign he was helped in ruling by a council of nobles and church leaders. This council was called the Witan. The Witan is the ancestor of the modern Parliament. Alfred made good laws and believed education was important. He himself translated books from Latin into English, so people could read them. He also told monks to begin writing the Anglo-Saxon Chronicles , the history of the Anglo-Saxons. In order to protect and keep his kingdom save from Vikings attacks, Alfred built walls around all the towns, they called those towns “Burhs“. He also employed warship to guard the coasts from raiders and organized and divided his army into two parts; while half the men were at home on their farms, the others were ready to fight Vikings. Alfred died in 899 and was buried at Winchester. In those times Winchester was the capital city of Alfred kingdom.

BUT WHO WERE THOSE GERMANIC TRIBES CALLED

ANGLES, SAXONS AND JUTES?

When the Roman power finished some Germanic tribes invaded Britain and they destroyed the Roman British towns. They were illiterate and warriors. The invaders came from three Germanic tribes: the Angles, the Saxons and the Jutes. The Jutes settled in Kent and along the South coast; the Angles in the East and in the North Midlans; the Saxons between the Angles and the Jutes. The Anglo-Saxons gave also the name to their new land. In fact, England means land of the Angles. The influence of Anglo-Saxons culture is quite clear. They established seven kingdoms, the Heptarchy; the names of those seven kingdoms were: East Anglia , Essex , Kent , Mercia, Northumbria, Sussex and Wessex. Mercia, Nothumbria and Wessex. They were powerful kingdoms. During the 7th century the Christiansation took place. At the end of 6th century S. Augustine went to England to bring Christianity; so the Celtic monks left their monasteries to teach Christianity. Soon monasteries became important centres of culture and they built a lof of Churches around England . Then, pirates called Vikings, coming from Norway and Denmark arrived and invaded England. The Anglo-Saxons were great workers. They made beautiful jewels like brooches, beads and gold ornaments in general; they also made musical instruments, toys and games. They were also good storytellers. They sat down together in feasting halls and told thrilling stories. Their stories were usually accompanied by music played on an instrument called a lyre. But how did they tell stories? Very few of them could read and write so all their stories were told to them by their friends and family. On dark winter days, people gathered in the great hall around a log fire. They listened to stories and poems and sang songs. They ate roast meat with bread and fruit, and they drank ale or a strong drink made from honey. People often drank too much, so feasts were usually noisy and sometimes ended in fights! Anglo-Saxons loved tales about brave warriors and their adventures. One of the most famous story told how Beowulf, a heroic prince, fought and won against the fierce man-eating monster Grendel. The story of Beowulf was first written down around the 8th or 9th century, but long before that the story was told around the fire.

AND WHAT ABOUT THEIR GAMES?

Anglo-Saxons children played games with pebbles and stones. Children played with homemade toys. They had rag dolls and carved wooden toys, or they played games using dice. Anglo-Saxons men enjoyed sporting pastimes, like wrestling, weight-lifting (using heavy rocks) and horse racing. These sports kept them fit for work and strong for war. In swimming races, it was fair to push other swimmers under water! The Anglo-Saxons liked to tell each other riddles, too. Can you work out the answer to this Anglo-Saxon riddle? I appear on the ground like a blanket and melt in the midday sun. What am I? Did you get it right? (the answer is snow)!

ANGLO-SAXON MYTHOLOGY AND

THEIR GODS

Like the Vikings and the Greeks, the Anglo-Saxons believed in many gods and had many superstitions. The king of the Anglo-Saxon gods was Woden a German version of the Scandinavia god Odin, who had two pet wolves and a horse with eight legs. Other gods were Thunor, god of Thunder; Frige, goddess of love; and Tiw, god of war. These four Anglo-Saxon gods gave their names to the days of the week. Tiw became Tuesday, Woden became Wednesday, Thunor became Thursday and Frige is now Friday. Anglo-Saxons were superstitious and believed in lucky charms. They thought that rhymes, potions, stones and jewels protected them from evil spirits or sickness.

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ANGLO-SAXON MONASTERIES

In 597 A.D. the Pope in Rome decided it was time the Anglo-Saxons in Britain heard about Christianity. So he sent a monk called Augustine to persuade the king to become a Christian. Over the next 100 years, many Anglo-Saxons turned to Christianity and new churches and monasteries were built. Monasteries were also the places in which people can study and learn. Monks and nuns spent their time in prayer. They also studied and worked in fields and workshops. Monks copied out books by hand and decorated the pages in beautiful colours. Monasteries were the only schools in Anglo-Saxon England. Boys went to live there to train as monks and some girls became nuns.

WHO WAS BEDE?

An English monk called Bede lived in a well-known monastery in Northumbria. He went to live with monks when he was only seven years old. When he grew up, he became a famous historian. He wrote a book about the history of the Anglo-Saxons, called ‘ A History of the English Church and People’.

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THE ANGLO-SAXONS TAKE CONTROL

Around the end of the 8th century, Anglo–Saxon history tells of many Viking raids. These market the start of a long struggle between the Anglo-Saxons and the Vikings for control of Britain. In the 9th century, the English king Alfred the Great stopped the Vikings taking over all of England. He agreed to peace with them and some Vikings settled down to live in their own area of eastern England; that area was called the Danelaw. The Anglo-Saxons and Vikings became neighbours in Britain, but they didn’t always get a long peacefully.

After Alfred the Great, English kings gradually recaptured more and more land from the Vikings. Alfred’s son Edward fought for the control of the Danelaw and Alfred’s grandson, Athelstan, got the power as far as Scotland. In 954, the Anglo-Saxons drove out Eric Bloodaxe, the last Viking king. Later, when Eric was killed in battle, the Vikings agreed to be ruled by England’s kings. The most powerful Anglo-Saxon king was Edgar. Welsh, Scottish and English rulers obeyed him; his court was at Winchester and it was one of the most beautiful courts in Europe. Anglo-Saxon England reached its peak during Edgar’s reign.

WHO WAS KING KNUT?

One story tells how King Cnut stood on the shore and commanded the sea turn back. By getting his feet wet, he was showing people he had less power than God. In Viking times, a king had to be strong to fight and keep his land. In the early 11th century, England had a weak king. His name was Ethelred ‘ the Unready’. Ethelred tried to stop the Vikings by giving them gold and land. But it didn’t work- the Vikings took the gold and attacked anyway. In 1002, Ethelred’s soldiers killed many Vikings families in Danelaw. This made king Sweyn of Denmark angry. He invaded England; Ethelred ran away to France. In 1016 Sweyn’s son, Cnut, became king of England. Cnut (also known as Canute) was a Christian and a strong ruler. For the next few years England was part of Vikings empire, along with Denmark and Norway. He ruled well, but left much of the government in England to noblemen.

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WILLIAM THE CONQUEROR

William the Conqueror, the future William I of England, was born between 1027 and 1028 in Normandy. After the death of his father in 1035 , the boy William inherited the Duchy of Normandy. However , there were several Norman people who refused to accept the young William as the rightful heir and in 1040 they thought of a plan to murder him. The plot failed.

King Edward died in 1066, and the English chose Harold (Godwin’s son, the Earl of Wessex) as the next king. However, the Duke William of Normandy and Harald Hardrada, the king of Norway, were not happy with the decision. They believed they had a claim to the throne. So in 1066, England was invaded twice. First, a Norwegian army led by Harald Hardrada and then it was William the Conqueror’s turn. It was after a visit to his distant cousin, King Edward the Confessor, in 1051 that William knew he could have the throne of England. After King Edward’s death in January 1066, William prepared to invade the country. The Norman army defeated the English at the Battle of Hastings on the 14th of October. This brought an end to Anglo-Saxon and Viking rule. A new age of Norman rule in England had started. After his coronation on Christmas Day 1066, William spent most the early years of his reign pushing away English people and their resistance and he strengthened the borders in his reign.

William also transformed the English landscape as he began to build a lot of castles. From 1072 , William spent most of his time in Normandy because of his business affairs; while away, there was a revolt in England, called the Revolt of the Earls; the Earls did not accept William’s power. On hearing of the rebellion, William returned to England and ordered the execution of that man who set up the rebellion. During his reign William commissioned a famous book, called the Domesday Book; this book became very famous as it consisted of a survey and it was the most famous land survey in England’s history. The reason for the survey remains a mystery but it gave William detailed information on England’s land and resources. William the Conqueror died on September 9th 1087 and was buried at the abbey church of St Etienne in Caen, Normandy.

NORMAN INVASION

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A SCHOOL TRIP IN LONDON!

GO! THE FIRST PLACE…

CLIMBING IN THE TREES…

THEN….

The 3rd class of secondary school, go to London in May. We are leaving at 6 o’clock a.m. from Canaro and we are arriving at the airport in Milan at 8 o’clock a.m.; with travel by “Italo Treni”. We are leaving from Milan flying Alitalia, we arriving at 10 o’clock a.m. at the London City airport. We chose this airport because of timing organization- it takes as only 45 minutes to go to our hotel from the London City airport.

The first place we visit it’s the St John’s Wood in North London in the afternoon. After we meet the team of Cricket “Lord’s Cricket Ground”. We return to hotel at 6 o’clock p.m. and we have dinner at 7.00 p.m..

In the evening we go to cinemas, his name is Leicester Square. We return to hotel at 10 o’clock p.m. Next day we have breakfast at 7.30 a.m. and we go to the Wimbledon Lawn Tennis Championship and we meet some tennis champions, after we return to hotel at 11 o’clock a.m. and we have lunch at 12.00 a.m. We visit Stamford Bridge and we meet Chelsea team in the afternoon. At the end we return to hotel at 6.30 p.m. and have dinner here at 7.30 p.m..

On the third day morning, we are going for a boat trip at half past nine from six o’clock p.m. In the evening we are having dinner, and after it, Greta, Aurora and Anastasia are doing animation in English. On the fourth day morning, we are going for climbing in the trees at about half past eight from half past one. We are doing a game: at every route there will be some words and these will form another word for a tool.

HARRODS!

In the afternoon we are visiting the greatest shopping centre in London: Harrods. We are leaving at half past four from quarter to seven p.m. In the evening we are having dinner, and after this, we are going to the London Eye at nine o’clock from about eleven p.m.

THEN….

On the fifth day morning and afternoon, we are walking to the street art in the East of London, at ten o’ clock a.m, from half past three p.m. After this we are walking in the Centre of London. In the evening we are eating in the restaurant and after we are going to the bowling.

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THE PARKS OF LONDON

HYDE PARK BATTERSEA PARK

Hyde park is open from 5 a.m. to midnight, all the year, in a any months, and is it possible to have a pic-nic there; in fact many people go to Hyde park to relax, sitting on the grass or on the benches. This park is free, but it isn’t the only one in London. Hyde park was opened for the first time to Londoners in the 17th century, and it is one of the biggest in London. From the hotel park plaza Westminster Bridge London to Hyde Park it takes 20 minutes by bike and 41 minutes on foot. We decide to have lunch in Hyde Park at 12.30; we are having for lunch:

Fish and chips: it is the most popular street

food in England

Bacon butty: it is two slices of buttered

bread and bacon

Battersea Park is located on the south bank of the Thames in front of Chelsea, it was opened to the public in 1858 and it is the maine park in the south of London as extending for 50 hectares on the shore. In the park you can walk or sit under the trees. To get to Hampton Court, which is a park with a maze, from Battersea park it takes 42 minutes by bus. Our flight back to Italy is at 10 pm o clock, the ticket is 21 pounds. We are going to land in B. airport at 12 pm.

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. Noi ragazzi di classe I abbiamo realizzato, sotto la guida dell prof.ssa Bertoglio, questo fumetto. E’ la storia di Ciro Porcino C’era una volta una quercia nata sui monti di Canaro. Come era triste! Non aveva neppure un amico. Però, dopo tante preghiere, arrivò un giorno Ciro Porcino con il quale parlò per giorni e notti intere. L’inverno era in arrivo, e Ciro dovette seguire il corso della natura, promettendo alla quercia che presto sarebbe tornata.

IL FUMETTO!

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Daniel Pennac, de son vrai nom Daniel Pennacchioni, est un écrivain français né à Casablanca, au Maroc, en 1944. Lors de sa jeunesse, sa scolarité fut particulièrement désastreuse. Après une maîtrise de lettres à Nice, il entre dans l'enseignement. Il commence à écrire pour les enfants. Daniel Pennac garde de son enfance une nostalgie du foyer et une tendresse pour la famille d'élection. Si ses écrits sont drôles et plein d'une imagination débridée, Pennac peut aussi écrire Comme un roman, un essai, un cri du coeur pour la défense de la littérature. Que l'on songe à cette phrase qui pourrait guider tout enseignant : « On ne force pas une curiosité, on l'éveille. » Toute son oeuvre révèle sa conscience sociale et civique: depuis ses débuts, Pennac étudie et critique les institutions qui nient l'individu. Comme professeur de lettres, il donne à ses élèves des devoirs “d’ennui”: il leur dit de s’arreter au moins 15 minutes par après-midi sans rien faire. Ca sert à la pensée, aux reflexions, à son propre moi, vu que les jeunes sont désormais accablés de choses à faire et ils n’ont plus de temps pour réfléchir, pour s’écouter soi-meme, pour se laisser aller à l’imagination!

Daniel Pennac, un professeur qui doNNAiT dEs dEvoirs d’ENNui!

Chaque jour, au zoo du jardin des Plantes à Paris, le vieux loup voit un petit garçon le fixer de ses deux yeux grands ouverts. Et ça, le loup ne le supporte pas : il est borgne et ne sait pas quel œil regarder. Mais l'enfant le comprend et ferme un œil. D'abord hostile et muré dans sa solitude, il finit par se prendre au jeu et "raconte" à l'enfant son histoire; où plus exactement, il lui fait vivre les images de sa vie en le laissant "entrer" dans son œil. Suivent deux récits : celui du loup, sa vie sauvage en Alaska, sa capture et sa misère actuelle ; dans l'œil du loup, l'enfant va découvrir le Grand Nord, une espèce menacée par les hommes; puis celui de l'enfant dont l’oeil raconte la vie d'un petit Africain qui a parcouru toute l'Afrique pour survivre, et qui possède des dons précieux : celui de conter des histoires qui font rire et rêver et celui de parler aux animaux.

C'est une vraie plongée en vrille dans le destin de l'autre à travers le regard. Un roman bref qui éveille une foule d'émotions : tendresse, nostalgie, rêves. Deux drames parallèles, deux visions opposées de l’avenir, et une confiance qui va croissant entre les deux personnages. Le sort similaire des deux héros, l'amitié qui se construit peu à peu, dans l'échange de regards, doivent être reconstitués patiemment par le lecteur. La fin constitue l'apogée du double cheminement car « la vérité, c'est que derrière sa paupière close, l'oeil du loup est guéri depuis longtemps ». Et soudain, ayant retrouvé goût à la vie, le loup rouvre l’oeil, « clic », et Afrique en fait autant.

dE L’AuTEur Nous Avons lu "L'oeil du loup"

Daniel Pennac, il cui vero nome è Daniel Pennacchioni , è uno scrittore francese nato a Casablanca, in Marocco, nel 1944. Per tutta la gioventù, la sua scolarizzazione fu particolarmente disastrosa. Dopo una laurea in lettere a Nizza, comincia ad insegnare e a scrivere per i bambini (N.d.T. G. Barotti) Daniel Pennac mantiene dalla sua infanzia una nostalgia di casa e una grande tenerezza per la famiglia d’origine. (N.d.T. N. Vignaga) Se i suoi scritti sono divertenti e pieni di sfrenata immaginazione, Pennac scrive anche saggi tipo “ Comme un Roman”, un grido del cuore per la difesa della letteratura. Si consideri questa frase che potrebbe aiutare ogni insegnante: << La curiosità non la si forza, la si sveglia!>> ( N.d.T. G. Bianchini) Tutto il suo lavoro rivela una coscienza sociale e civica: sin dagli inizi, Pennac ha studiato e criticato le istituzioni che negano l’individuo. ( N.d.T. M. Chien) Come professore di lettere, Pennac assegnava compiti di noia ai suoi alunni dicendo loro di fermarsi per almeno 15 minuti il pomeriggio senza fare niente. (N.d.T. C.Francato) Questo serve per pensare, per riflettere, serve al proprio io visto che i giovani ormai sono sopraffatti dalle cose da fare e non hanno il tempo per pensare, ascoltare se stessi, abbandonarsi all’immaginazione (N.d.T. M. Gatto)

Ogni giorno allo zoo del giardino delle Piante a Parigi, il vecchio lupo vede un ragazzino che lo fissa con due occhi grandi. E il lupo questa cosa non la sopporta: ha solo un occhio, lui, e non sa quale occhio del ragazzino guardare. (N.d.T. T. Ghirardello). Ma il ragazzo lo comprende e chiude un occhio. All’inizio ostile e intrappolato nella propria solitudine, il lupo finisce per farsi prendere dal gioco e “racconta” al bambino la propria storia; o, più esattamente, gli fa vivere le immagini della sua vita lasciandolo “entrare” nel suo occhio. (N.d.T. A. Guerra) Seguono due racconti: quello del lupo, la sua vita selvaggia in Alaska, la sua cattura, la sua attuale miseria ; nel suo occhio, il bambino scoprirà il Grande Nord e una specie minacciata dagli uomini; (N.d.T. A. Missiaya) Poi, quello del bambino il cui occhio racconta la vita di un piccolo Africano che ha viaggiato per tutta l’Africa per sopravvivere e che ha il dono di raccontare storie che fanno ridere e sognare e quello di saper parlare agli animali. (N.d.T. A. Pavani) È un vero e proprio tuffo l’uno nel destino dell’altro attraverso lo sguardo. Un romanzo breve che risveglia molte emozioni: tenerezza, nostalgia, sogni. Due drammi paralleli, due visioni opposte del futuro, e una crescente fiducia tra i due personaggi. (N.d.T. C.Pavani) Il destino simile dei due eroi, l’amicizia che si costruisce poco a poco nello scambio di sguardi, deve essere ricostruita pazientemente dal lettore. (N.d.T G. Riccardi) La fine costituisce il culmine del doppio viaggio poiché la verità è che dietro la sua palpebra chiusa, l’occhio del lupo è già guarito da molto tempo. (N.d.T. A. Tosatti) E improvvisamente, dopo aver riconquistato il gusto per la vita, il lupo riapre l’occhio, clic, e Africa fa lo stesso. (N.d.T. L. Zanforlin)

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MOT CROISES

HORIZANTALMENT

1. Pane tipico francese; 4. Semaforo; 7. Contrario di Partire; 10. Articolo maschile singolare; 11. Idea; 14. Vietato; 16. Imperativo; 17. Censore;

18. Via; 19. Tinto

VERTICALMENT

1. Birreria; 2. Stazione dei treni; 3. Pronuncia della lettera F; 5. Eletto; 6. Unione Europea; 8. Auto; 9. Scalciare;

12. Davanti; 13. Congiunzione; 15. Nipote;

TROVA LE PAROLE IN FRANCESE CHE SI USANO ANCHE IN ITALIANO

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G A R A G E S G F O J A K W A P T R

S E C D G I A J Z U N R B B E F H O R R T G D V J V L N T N R R L C D I

F G L L A C O A E B A M I P Q Z B C O T V B U N P B D M Q U Z B F A T M U S A T C G E M L U L B R I O C M F J R G N I O T F N S C I R A N G F I A P P T L B T R G T U B L S S R S Q R M R C K P E L U C A E D D E T S I O P C C A B R R V N I R O C K J C T R A B F O D A T R V F O B F C D E B T Q S G R G F S S U C N H N L L L O F U S E A U X B T H U R E D K N F U O E O N C Z R A F K E S A R P R S E G T V P D T N Q H V A E R A Q N O T H R P N F V G C N N O M E N C B A T T S Q O E U G D G F R O U L O T T E

Divertiamoci con il francese!

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BOLLETTINO TECNOLOGICO 2018

A cura di Marco Gatto

Bug dei Microprocessori; Meltdown e Spectre

Meltdown e Spectre, sono questi i nomi delle tre falle di sicurezza e conseguenti attacchi che interessano praticamente tutti i sistemi da 20 anni a oggi. La grave vulnerabilità scovata nei microprocessori? La faccenda s'ingrossa. Dopo la notizia di un grave bug hardware nelle CPU Intel e del conseguente fix che avrebbe ripercussioni sulle prestazioni, negli ultimi giorni è arrivata la risposta di Intel. L'azienda statunitense ha confermato che il problema esiste, ma è diffuso nell'industria e non è esclusivamente legato ai propri prodotti. Successivamente sono arrivate ulteriori informazioni da Google. Partiamo da un post pubblicato da Google intitolato "Today's CPU vulnerability: what you need to know". Nell'articolo si apprende che il team Project Zero di Google ha scoperto "serie falle di sicurezza" causate dalla "esecuzione speculativa" (speculative execution), una tecnica usata dalla maggior parte dei processori moderni per ottimizzare le prestazioni. A tali falle di sicurezza è stato anche dato anche un nome: Spectre (due varianti) e Meltdown. Google spiega che un suo ricercatore, Jann Horn, ha dimostrato che malintenzionati possono sfruttare la speculative execution per leggere la memoria di sistema, che di base dovrebbe rimanere inaccessibile. "Per esempio un soggetto non autorizzato potrebbe leggere dati sensibili nella memoria di sistema come password, chiavi crittografiche o informazioni sensibili nei software aperti". Questi Bug colpiscono ogni dispositivo che abbia una “CPU” (quindi; pc cellulari, tablet, ecc.). Google afferma che non c'è un singolo fix per tutte e tre le varianti d'attacco, ma ognuna richiede una protezione indipendente, a parlare è anche Microsoft che ha provveduto all’istante a rilasciare un patch per Windows 10, e subito dopo per Windows 7-8. Invece tutti i sistemi operativi precedenti (vista, XP, ecc.) non saranno coperti dal fix in quanto non più supportati da Microsoft da diversi anni. È stato annunciato anche che il Fix rilasciato non darà una garanzia completa che non si venga attaccati, ma che l’unico modo per esserne sicuri al 100% è sostituire la propria CPU, in quanto per colmare completamente questi bug i processori devono essere riprogettati dalla casa madre.

I PC Assemblati e l’incredibile aumento dei pezzi

dei componenti.

Negli ultimi anni sono sempre di più le persone che assemblano da sé un pc, assemblarsi un pc da sé è molto più conveniente di acquistare un pc “pre-assemblato” (quelli che si comprano nei centri commerciali, negozi ecc.). Vediamo di analizzare la questione per punti;

Assemblando un pc si risparmia e in alcuni

casi anche alcune centinaia di euro.

La garanzia su un pc pre-assemblato è solo

ed esclusivamente di due anni su tutti i

componenti del pc, invece nei computer

assemblati la garanzia è su ogni singolo

componenti ed alcuni componenti hanno

addirittura una garanzia di 10 anni e nel

caso delle ram è a vita.

Assemblando un pc si è a conoscenza dei

componenti che vengono inseriti al suo

interno e si inseriscono componenti

certificati e garantiti. Al contrario nei

computer pre-assemblati è la casa madre

a inserire i componenti, l’obiettivo della

casa madre è di fare un pc spendendo il

meno possibile inserendo i componenti

più economici che trova. (esempio:se

acquisto un pc quasi nessuno dei

componenti al suo interno sarà prodotto

dalla marca del pc e al novanta percento

composto da marche che neanche si

trovano sul mercato.)

anche se meno importante, assemblando

un pc si può dare un proprio tocco di

estetica.

Detto questo alcune persone ammettono di essere completamente ignoranti in materia e ci può stare, ultimamente però col passare degli anni assemblare un pc è diventato sempre più semplice e non serve andare a spendere centinaia di Euro per fare assemblare i propri pc nei negozi di informatica; ma si può tranquillamente farsi insegnare da un amico o da una persona esperta. Secondo me chiunque dopo essere stato brevemente “istruito” può assemblare un pc. il 2017 è stato un anno terribile e si sperava che il 2018 partisse sotto un'altra stella e invece no, la situazione è ancora peggiore nelle ultime settimane. Per quanto riguarda la RAM è difficile prevedere cosa accadrà nei prossimi mesi, visto che da novembre l'ascesa dei prezzi si è accentuata. C'è chi parla di cali nel corso di quest'anno sulla scia degli investimenti produttivi delle aziende del settore e chi si aspetta invece persino un altro aumento intorno al 9%, il costo delle RAM è infatti più che raddoppiato; quando l’anno scorso due banchi costavano 60 Euro adesso costano 130 Euro. Per quanto riguarda le schede video, la situazione attuale è sconfortante, soprattutto a seconda dei modelli. Tante schede video non sono disponibili in questo momento, c'è una carenza piuttosto generalizzata; Questo sempre a causa della carenza di memorie DRAM presenti nelle schede video e nelle stesse RAM. Da cosa è causato un simile aumento dei prezzi? Per le RAM l’aumento del prezzo è dovuto all’intensivo aumento della richiesta di memorie e le varie fabbriche delle case produttrici non riescono più a produrre RAM sufficienti per colmare le

Che Cos’è un SSD?

La sigla SSD sta per Solid State Drive, ossia unità a stato solido. Un SSD è un dispositivo che usa memoria allo stato solido (in particolare memoria flash) invece che supporti magnetici come fanno i tradizionali HDD. Entrambe le due tipologie di disco (SSD e HDD) sono dispositivi di memoria che il computer può usare per le operazioni di lettura e scrittura dei dati. Da questo punto di vista non c’è differenza: un disco SSD interno assolve alle stesse funzioni del classico HDD e cioè eseguire l’avvio del sistema, avviare programmi, e salvare e caricare dati. Un computer può infatti usare un HDD o un SSD per memorizzare i programmi, i file necessari al funzionamento del sistema operativo, ed anche i dati personali. Un SSD utilizza una tecnologia diversa. Si appoggia a memoria allo stato solido come la memoria Flash, basata su cariche elettriche registrate da transistor, invece dei classici hard disk magnetici (gli HDD). Quello che più distingue i nuovi dischi a stato solido (SSD) sono la totale assenza di parti meccaniche in movimento, ed il metodo di salvataggio che avviene appunto tramite memoria flash in grado di mantenere i dati immagazzinati anche quando non è presente corrente elettrica.

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UNA STORIA DI OGGI MILOUD OUKILI: un sorriso per la vita

Era una sera come le altre nella stazione di Bucarest, buia, fredda, quando Miloud Oukili, clown di strada di origine franco-algerina, si stava recando in Romania, come volontario per “Handicap International”, un’associazione che lavorava sul territorio, lottando per affrontare, quotidianamente, le terribili situazioni umanitarie. Durante un incontro in una stazione, poche battute lo sconvolsero irrimediabilmente: una ragazza, giovanissima, forse fra gli 11 e i 13 anni, con un piccolo sacchetto di colla da sniffare fra le mani, gli si avvicinò chiedendogli poche monete in cambio di prestazioni sessuali. Egli rimase freddato, turbato da quella terribile richiesta. Ebbene, di ragazzi come lei, la Romania ne è, purtroppo, piena. Vengono chiamati boskettari: si tratta di piccoli fanciulli, tra i 4 e 16 anni che, in fuga da orfanotrofi o da terribili situazioni familiari, vivono nella povertà più crudele e indicibile. Essi per vivere scelgono di intraprendere strade come la prostituzione, il furto e l’illegalità. Non hanno casa né famiglia e per ripararsi dal gelo delle notti rumene vivono ammucchiati nelle fogne e nei sotterranei delle città, dove il grado di igiene è decisamente sotto lo zero e il livello di dignità umana, forse, è ancora più basso. Sniffano in continuazione vernice o colla, altamente tossiche; le ragazze, invece, sono spesso obbligate ad abortire, a causa dei numerosi rapporti concessi a pagamenti non protetti. Di fronte a quella ragazzina, Miloud capì che doveva fare qualcosa: in qualche modo, intervenire. Scelse di seguirla nelle fogne, la sua casa e quella di tanti altri come lei, per trascorrere una notte con quei relitti umani e provare ad essere come loro. Pian piano, passo dopo passo, con il suo nasone rosso da clown e le sue palline da giocoliere esperto, Miloud riuscì a conquistarli. Insegnò loro il rispetto; non solo quello reciproco, ma anche, e soprattutto, quello verso se stessi, aiutandoli e stimolandoli a guardarsi come degli esseri umani e non come miserabili accattoni. Giocò con loro fingendo di stare in una grande casa immaginaria e spiegò loro come ci si comporta a tavola, in bagno, sotto la doccia. In seguito, li aiutò a liberarsi dalla colla. Riuscì ad entrare nel loro cuore, diventando per loro, quello che nessuno mai lo era stato: un amico. Le difficoltà, per Miloud, furono molte, ma fu proprio per questo che nacque “PARADA”, una fondazione per togliere i bimbi dalla strada e dalle fogne, educandoli, sia fornendo loro l’istruzione elementare sia offrendo tutte le opportunità per esprimere le proprie doti artistiche attraverso l’arte circense e insegnando loro il significato delle parole “LIBERTA’ E RISPETTO”. Questa fondazione nacque, ufficialmente, il 16 Dicembre 1996, e da nove anni, i bambini di Bucarest, vanno in tournée in Italia all’interno della campagna “Un Naso Rosso Contro L’indifferenza”. La dignità umana è un processo che si costruisce giorno per giorno. Spesso strumenti di questo processo sono persone normali che fanno della loro normalità uno straordinario veicolo di miglioramento del nostro pianeta. Miloud Oukili è uno di questi, e afferma che: “ i bambini di strada sono stati il mio miglior pubblico; venivano a curiosare nella mia borsa per scoprire cosa vi si nascondeva, poi sparivano, ma puntualmente ricomparivano ad ogni spettacolo.” Il suo messaggio è: OGNI VITA HA UN VALORE TALMENTE INESTIMABILE DA SUPERARE I LIMITI DELLO SFRUTTAMENTO ED IL PASSIVO ADEGUAMENTO TRA I FORTUNATI E I MISERABILI. I Ragazzi di Bucarest di Parada, sono RAGAZZI DEL MONDO UGUALI AI LORO COETANEI di qualsiasi altro paese, con le stesse speranze e le stesse aspettative Per il suo impegno in difesa dei diritti dell’infanzia, Miloud ricevette numerosi riconoscimenti. Tra questi, i più importanti sono: il premio UNICEF “ Dalla Parte Dei Bambini” nel 1999; nel 2000 gli venne assegnato il premio “ARTUSI”, nel 2001 il premio della “Fondation Pour L’Enfance” a Parigi, per il lavoro svolto a Bucarest. Il 20 Aprile del 2007, ricevette la “Laurea Honoris Causa” , in pedagogia, all’Università di Bologna. Altro importante avvenimento, è stato la produzione del film riguardante Miloud Oukili, inaugurato nel 2008.

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LA NOSTRA REDAZIONE:

Andrea bellettati, elmin besic, filippo bianchini, lorenzo bizzo, pietro

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Redattori capo

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fonsato, elisa bertoglio, pamela crepaldi, mara casaroli, elisa

ferrari, alessandra marcante, valentina vallin, simone sferruzza,

paola di biase, ENRICA CREPALDI.

direttore

paolo lazzarini

il giornale viene prodotto dalla scuola secondaria di canaro

NELL’AmbiTo dEL PTof TriENNALE dELL’isTiTuTo ComPrENsivo di

occhiobello presieduto dal dott. Angelo melillo

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