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Salt. III Sett. Domenica 30 Ottobre DOMENICA XXXI (3) Messa propria, Gloria, Credo, Credo, prefazio delle domeniche Lez. Fest.: Sap 11,22 - 12,2; Sal 144; 2Ts 1,11 - 2,2; Lc 19,1-10 VERDE 08,00 10,00 19,00 Pro populo Deff. Ercole, Pietro, Lucia e Giorgio Def. Mario Farci (trigesimo) Lunedì 31 Ottobre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Fil 2,1-4; Sal 130; Lc 14,12-14 VERDE 08,00 18,00 pre festiva della Solennità dei Santi Deff. Adelina Orrù, Giuseppe Gessa Martedì 1 Novembre TUTTI I SANTI, solennità (1) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fer.: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a BIANCO 08,00 10,00 19,00 Pro populo Deff. Don Onnis, Don Spettu Deff. Mario e Maria Mercoledì 2 Novembre COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI (1) Tre Messe proprie, prefazio dei defunti Letture a scelta fra quelle dei defunti VIOLA o NERO 08,00 11,00 18,00 Per il Papa Per i defunti della Parrocchia Per tutti i defunti Giovedì 3 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Fil 3,3-8a; Sal 104; Lc 15,1-10 VERDE 08,00 18,00 Deff. Fam. Cheri - Piredda - Porcu Deff. Fam. Di Martino - Melis Venerdì 4 Novembre S. CARLO BORROMEO, vescovo, memoria (5) Messa propria, prefazio comune o della memoria Lez. Fer.: Fil 3,17 - 4,1; Sal 121; Lc 16,1-8 Lez. Santi: 1 Gv 3,13-16; Sal 22; Gv 10,11-16 Primo venerdì del mese BIANCO 08,00 09,00 16,00 18,00 20,00 S. Cuore COMUNIONE AI MALATI ADORAZIONE Def. Antonio Congera PROVE DI CANTO Sabato 5 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Fil 4,10-19; Sal 111; Lc 16,9-15 VERDE 08,00 19,00 Deff. Marisa Cuccu, Gianna Bottari Def. Luigi Massoni 50° ANNIVERSARIO NOZZE Gianfranco e Graziella Pinna Salt. IV Sett. Domenica 6 Novembre DOMENICA XXXII (3) Messa propria, Gloria, Credo, Credo, prefazio delle domeniche Lez. Fest.: 2Mac 7,1-2.9-14; Sal 16; 2Ts 2,16 - 3,5;Lc 20,27.34-8 VERDE 08,00 10,00 19,00 Pro populo Def. Anna Coppola Def. Antonio Mallus Dice Gesù a Zaccheo: «Bisogna che io mi fermi a casa tua». Non giungerà alla dimora divina colui nella cui casa non sarà entrato Cristo; e quello alla cui mensa non si sarà seduto qui Cristo, non prenderà posto alla mensa celeste. (san Pier Crisologo) Anche il salmo di questa settimana, il 144(145), ha la sua particolarità nel titolo: non vengono date indi- cazioni per gli esecutori, ma si dice solamente, ed è l’unica volta, “lodi”. È dunque un salmo di lode ed è, come la maggior parte di questi componimenti, attribuito al re Davide. Si tratta di un salmo “acrostico”, cioè alfabeti- co, perché ogni versetto reca all’inizio una della lettere dell’alfabeto ebraico; ciò favoriva la memorizzazione del testo. Questo salmo gode di una particolare attenzione nella liturgia della sinagoga, tanto che un antico talmud, quello babilonese, affermava che “chi recita que- sto salmo tre volte al giorno ottiene le realtà eterne”. Il testo è un gioioso invito alla lode del Signore “ogni giorno”, “in eterno e per sempre”. Il dialogo riconoscente col Signore è ciò che fa la grandezza dell’uomo, perché «la ragione più alta della dignità dell'uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Fin dal suo nascere l'uomo è invitato al dialo- go con Dio: non esiste, infatti, se non perché, creato per amore da Dio, da lui sempre per amore è conservato, né vive pienamente secondo verità se non lo riconosce liberamente e non si affida al suo Creatore» (Gaudium et Spes, 19). Nel testo vengono elencati alcuni attri- buti divini: “misericordioso”, “pietoso”, “buono”, “tenero”, “provvidente”. Si dice del Si- gnore che è lento all’ira e grande nell’amore; viene così espressa la premura di Dio nei con- fronti delle sue creature, che vengono teneramente accompagnate e sostenute. Nel libro della Sapienza si legge: Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l`avresti neppure creata” (Sap 11, 23-24). In Gesù vediamo tutti questi attributi di Dio presenti e fruibili, attraverso la sua umanità, che è il sacramento della sua divinità. Nonostante questa misericordia, bontà, tenerezza, pietà, rimane il mistero della “debolezza di Dio”, che si ferma di fronte alla libertà dell’uomo, feri- ta dal peccato ; alla fine del salmo si fa accenno agli “empi”, cioè a coloro che, nonostante tutto, chiudono il proprio cuore a Dio. È il “mysterium iniquitatis”, sempre presente nella storia dell’umanità. Persistendo nella loro chiusura gli empi si incamminano verso la disper- sione, la totale insignificanza. Il libro della Sapienza ha un’immagine bellissima: come della scia lasciata dalla carena di una nave, dopo qualche tempo non si trova più traccia perché il mare ricopre tutto (cfr Sap 5, 10), così sarà del passaggio dell’empio sulla terra. Un caro saluto. Don Ferdinando IL IL IL BRUTTO BRUTTO BRUTTO ANATROCCOLO ANATROCCOLO ANATROCCOLO E-mail: [email protected]/Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it Oratorio S. Eusebio C.F. 92163100925 VIA QUINTINO SELLA (09121) CAGLIARI TEL E FAX 070504200 ANNO XIV N. 729 PREGHIERA A terra e di terra siamo, con tutti i grandi limiti che tu conosci, Signore. Scendiamo nel pro- fondo di noi stessi, nel solco che ci accoglie, abbattiamo le alte barriere che rendono stanco e arido il cuore. Ecco, ci accoglie la tua compassione, ci guarisce il tuo amore e tu metti radici nel cuore e nella nostra storia. Grazie, Signore.

IL BRUTTO salmo 144(145) Lez. Fer.: Fil 2,1-4; Sal 130; Lc 14,12-14 VERDE ANATROCCOLO “lodi” “acrostico… ns pubblicazioni/foglietto 2016... · E’ recente la notizia della

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  • Salt. III Sett.

    Domenica 30 Ottobre DOMENICA XXXI (3) Messa propria, Gloria, Credo, Credo, prefazio delle domeniche

    Lez. Fest.: Sap 11,22 - 12,2; Sal 144; 2Ts 1,11 - 2,2; Lc 19,1-10

    VERDE

    08,00 10,00

    19,00

    Pro populo Deff. Ercole, Pietro, Lucia e Giorgio Def. Mario Farci (trigesimo)

    Lunedì 31 Ottobre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune

    Lez. Fer.: Fil 2,1-4; Sal 130; Lc 14,12-14 VERDE

    08,00 18,00

    pre festiva della Solennità dei Santi Deff. Adelina Orrù, Giuseppe Gessa

    Martedì 1 Novembre TUTTI I SANTI, solennità (1) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio

    Lez. Fer.: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a

    BIANCO

    08,00 10,00 19,00

    Pro populo Deff. Don Onnis, Don Spettu Deff. Mario e Maria

    Mercoledì 2 Novembre COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI (1) Tre Messe proprie, prefazio dei defunti

    Letture a scelta fra quelle dei defunti

    VIOLA o NERO

    08,00 11,00 18,00

    Per il Papa Per i defunti della Parrocchia Per tutti i defunti

    Giovedì 3 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune

    Lez. Fer.: Fil 3,3-8a; Sal 104; Lc 15,1-10 VERDE

    08,00 18,00

    Deff. Fam. Cheri - Piredda - Porcu Deff. Fam. Di Martino - Melis

    Venerdì 4 Novembre S. CARLO BORROMEO, vescovo, memoria (5) Messa propria, prefazio comune o della memoria

    Lez. Fer.: Fil 3,17 - 4,1; Sal 121; Lc 16,1-8

    Lez. Santi: 1 Gv 3,13-16; Sal 22; Gv 10,11-16 Primo venerdì del mese BIANCO

    08,00 09,00 16,00

    18,00 20,00

    S. Cuore COMUNIONE AI MALATI

    ADORAZIONE

    Def. Antonio Congera PROVE DI CANTO

    Sabato 5 Novembre FERIA DELLA XXXI SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune

    Lez. Fer.: Fil 4,10-19; Sal 111; Lc 16,9-15

    VERDE

    08,00 19,00

    Deff. Marisa Cuccu, Gianna Bottari Def. Luigi Massoni

    50° ANNIVERSARIO NOZZE

    Gianfranco e Graziella Pinna

    Salt. IV Sett.

    Domenica 6 Novembre DOMENICA XXXII (3) Messa propria, Gloria, Credo, Credo, prefazio delle domeniche

    Lez. Fest.: 2Mac 7,1-2.9-14; Sal 16; 2Ts 2,16 - 3,5;Lc 20,27.34-8

    VERDE

    08,00 10,00

    19,00

    Pro populo Def. Anna Coppola Def. Antonio Mallus

    Dice Gesù a Zaccheo: «Bisogna che io mi fermi a casa tua». Non giungerà alla dimora divina

    colui nella cui casa non sarà entrato Cristo; e quello alla cui mensa non si sarà seduto qui

    Cristo, non prenderà posto alla mensa celeste. (san Pier Crisologo)

    Anche il salmo di questa settimana, il 144(145), ha la sua particolarità nel titolo: non vengono date indi-cazioni per gli esecutori, ma si dice solamente, ed è l’unica volta, “lodi”. È dunque un salmo di lode ed è, come la maggior parte di

    questi componimenti, attribuito al re Davide. Si tratta di un salmo “acrostico”, cioè alfabeti-co, perché ogni versetto reca all’inizio una della lettere dell’alfabeto ebraico; ciò favoriva la memorizzazione del testo. Questo salmo gode di una particolare attenzione nella liturgia della sinagoga, tanto che un antico talmud, quello babilonese, affermava che “chi recita que-sto salmo tre volte al giorno ottiene le realtà eterne”. Il testo è un gioioso invito alla lode del Signore “ogni giorno”, “in eterno e per sempre”. Il dialogo riconoscente col Signore è ciò che fa la grandezza dell’uomo, perché «la ragione più alta della dignità dell'uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Fin dal suo nascere l'uomo è invitato al dialo-go con Dio: non esiste, infatti, se non perché, creato per amore da Dio, da lui sempre per amore è conservato, né vive pienamente secondo verità se non lo riconosce liberamente e non si affida al suo Creatore» (Gaudium et Spes, 19). Nel testo vengono elencati alcuni attri-buti divini: “misericordioso”, “pietoso”, “buono”, “tenero”, “provvidente”. Si dice del Si-gnore che è lento all’ira e grande nell’amore; viene così espressa la premura di Dio nei con-fronti delle sue creature, che vengono teneramente accompagnate e sostenute. Nel libro della Sapienza si legge: “Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l`avresti neppure creata” (Sap 11, 23-24). In Gesù vediamo tutti questi attributi di Dio presenti e fruibili, attraverso la sua umanità, che è il sacramento della sua divinità. Nonostante questa misericordia, bontà, tenerezza, pietà, rimane il mistero della “debolezza di Dio”, che si ferma di fronte alla libertà dell’uomo, feri-ta dal peccato ; alla fine del salmo si fa accenno agli “empi”, cioè a coloro che, nonostante tutto, chiudono il proprio cuore a Dio. È il “mysterium iniquitatis”, sempre presente nella storia dell’umanità. Persistendo nella loro chiusura gli empi si incamminano verso la disper-sione, la totale insignificanza. Il libro della Sapienza ha un’immagine bellissima: come della scia lasciata dalla carena di una nave, dopo qualche tempo non si trova più traccia perché il mare ricopre tutto (cfr Sap 5, 10), così sarà del passaggio dell’empio sulla terra. Un caro saluto. Don Ferdinando

    IL IL IL BRUTTOBRUTTOBRUTTO

    ANATROCCOLOANATROCCOLOANATROCCOLO

    E-mail: [email protected]/Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it

    Oratorio S. Eusebio C.F. 92163100925

    VIA QUINTINO SELLA (09121) CAGLIARI TEL E FAX 070504200

    ANNO XIV N. 729

    PREGHIERA A terra e di terra siamo, con tutti i grandi limiti che tu conosci, Signore. Scendiamo nel pro-fondo di noi stessi, nel solco che ci accoglie, abbattiamo le alte barriere che rendono stanco e arido il cuore. Ecco, ci accoglie la tua compassione, ci guarisce il tuo amore e tu metti radici nel cuore e nella nostra storia. Grazie, Signore.

  • E’ recente la notizia della morte di Da-rio Fo, premio Nobel per la letteratu-ra nel 1997. Come spesso accade in

    questi casi, si sono levate alte le voci di poli-tici, alti esponenti del mondo della cultura e dell’arte, giornalisti, cosiddette persone co-muni a tesserne le lodi. Tante di quelle voci, quando era in vita, lo hanno criticato a volte aspramente, ma ora di fronte alla morte tutti hanno reso omaggio alla sua grande intelli-

    genza e, direi, genialità. Nello stesso giorno è stato conferito lo stesso premio Nobel per la letteratura a Bob Dylan, cantante, musicista, poeta. I giovani forse lo conoscono poco. Ma quelli della mia età sanno bene chi è e cosa ha rappresentato negli anni '60. È stato il simbolo della lotta al potere, della lotta per l’integrazione sociale, per la pace, per la giustizia; della lotta alla povertà, alla guerra. Anche in questo caso il premio rende o-maggio alla sua intelligenza, alla sua genialità. In occasione di questi avvenimenti mi vengono sempre in mente dei versi dell’ode “il cinque maggio” che Manzoni scrisse alla notizia della morte di Napoleone Bonaparte, sull’onda della commozione per la sua conversione al cattolicesimo. I versi sono: “Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza: noi chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più va-

    sta orma stampar. “Mi vengono in mente questi versi perché di fronte al genio, all’intelligenza dobbiamo chinarci alla potenza creatrice del Signore. È Lui che dona i talenti secondo la sua imperscrutabile volontà. Il genio e l’intelligenza sono sempre ope-ra Sua. E’ piuttosto l’uomo a dovere usare questi doni nel modo giusto. Può usarli per il Bene o per Il Male. A lui la libera scelta. Intelligenza e libertà. Ricordando sempre però, come dicono le Scritture, che ci verrà chiesto conto di come i talenti sono stati usati. E i talenti, le capacità non sono retaggio di pochi eletti ma vengono dati, seppur in forme diverse, a ciascuno di noi e ciascuno di noi ha il dovere, intanto di usarli ma soprattutto di farlo nel modo migliore, facendo attenzione a ciò che il Signore ci chiede. Paolo

    N ella Diocesi di Cagliari il Giubileo straordi-nario, Anno Santo della Misericordia, si con-cluderà, con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Arrigo Miglio, dome-nica 13 novembre 2016 alle ore 21.00 nella Catte-drale di Santa Maria. È invitata l’intera comunità diocesana, in particolare i giovani, che con la loro partecipazione avevano caratterizzato la celebra-zione di apertura del 12 dicembre 2015. L’orario

    serale consente di non sovrapporre la Messa di chiusura del Giubileo con le celebrazioni nelle altre chiese. Il servizio liturgico-musicale sarà prestato dal Coro Diocesano dei Giovani. In questa occasione saranno consegnati ai partecipanti gli “Orientamenti pasto-rali” dell’Arcivescovo per l’anno 2016-2017.

    L a nostra comunità parrocchiale, sempre in ascolto delle parole di Gesù “i pove-ri li avrete sempre con voi” (Mt

    26,11; Mc 14, 7-8), obbediente al comando degli Apostoli che nel primo Concilio “solo ci pregarono di ricordarci dei poveri; ciò

    che mi sono sempre preoccupato di fa-

    re” (Gal 2, 10), guarda con occhi materni i tanti casi di disagio che le vengono segnalati, ma guarda anche alle proprie “tasche” sempre più vuote. In attesa di idee folgoranti, per aiutare la Caritas e il Gruppo S. Vincenzo della nostra parrocchia, ti andrebbe di partecipare ad una cena di solidarietà da realizzarsi nel salone parrocchiale? Puoi rivolgerti a: Caritas - Anna 3453402894 S. Vincenzo - Franca 3409172323

    I l tema della morte è delicato, lo è sempre stato e oggi lo è ancor di più, in una società come quel-la in cui ci troviamo a vivere, che vede prolun-garsi i giorni della nostra esistenza terrena. La

    morte ci fa paura; fa capolino nelle nostre esistenze, soprattutto quando perdiamo una persona cara: un fratello, un genitore, una nonna, un’amica, uno spo-so. La perdita più drammatica è certamente quella di un figlio, soprattutto quando la morte giunge in tene-rissima età. Quando si perde un figlio, diceva un

    poeta forse oggi un po’ dimenticato, il Carducci, “è come se cadessero le stelle”. Poi ci sono, ad affollare i nostri orizzonti, tutti gli altri morti, quelli di cui veniamo a conoscenza dalle notizie dei giornali, delle televisioni … In fondo, proprio noi, che vorremmo non parlare della morte siamo di fronte ad essa continuamente esposti: entrano nelle nostre case le vittime di un terremoto, di una sciagura aerea, di un attentato, la ragazza uccisa in una provincia non lontana dalla nostra o il bambino morto sull’arenile, assurto a simbolo di tutti i migranti morti; in qualche modo tutti ci appartengono, sono anch’essi “i nostri morti”. Per i nostri defunti, e per quelli del mondo intero, abbiamo pregato e continuiamo a pregare, perché percepiamo quanto siano fraterne, al di là del male, le nostre origini. Per questa universale fraternità, due opere di misericordia, tengono uniti: il seppellire e il pre-gare. Mentre il seppellire riguarda i morti, il pregare unisce tutti. Seppellire i morti è l’opera di misericordia che ci invita a prenderci cura dei nostri cari defunti, quella che più delle altre ci fa comprendere il mistero della vita eterna. La sepoltura è l’ultima forma di riguardo verso la persona che ci è stata cara ed è l’atto estremo della misericordia; mai come in questo caso la parola “estremo” è pregna di significato. L’assenza del corpo di Gesù dal sepolcro è una promessa, quella della risurrezione finale della carne, quella che il cristiano proclama nel credo apostolico e che tanti mistici hanno descritto nelle loro visioni. Rina