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Numero 2 maggio 2012 SISM Roma Sant’Andrea Prof. Familiari: “Primo biennio in città universitaria” Giovedì 3 maggio 2012, ospedale San- t’Andrea. Il professor Giuseppe Fami- liari, ordinario della nostra Facoltà per la cattedra di Anatomia Umana e Cli- nica, nonché presidente del CdL in Medicina e Chirurgia, ha accettato cortesemente di interloquire con noi in merito alle istanze che più spesso emergono fra gli studenti. L’università non è (ancora) in grado di fornirgli un ufficio presso la nostra sede così siamo ospiti della Segreteria didattica, ami- chevolmente seduti ad una scrivania libera. Professor Familiari, sono trascorsi meno di 2 anni dal nuovo statuto di Sapienza; possiamo già riscontrare alcuni dei benefici attesi oppure non sono stati attivati cambiamenti so- stanziali nella gestione dell'Ateneo? Al contrario!, è stata delineata una svolta reale, specialmente se pensiamo all’unificazione dei centri di spesa che permetterà di correlare più efficace- mente le esigenze di tutto l’Ateneo; il processo tuttavia è solo all’inizio e bisognerà aspettare almeno un paio d’anni per poterne tracciare un bilan- cio. Ricordo che Sapienza si è mossa in anticipo rispetto alla riforma Gelmi- ni, che ancora il Senato Accademico sta traducendo attuativamente le os- servazioni pervenute dal ministero. Veniamo al problema spazi. L’aula studio non è in grado di contenere un numero di persone adeguato alle necessità. Le tensostrutture sono state progettate con una capienza inferiore al dovuto. Non sono state sprecate troppe risorse? La tensostruttura non è stata comprata per il Sant’Andrea, ma stava dentro la città universitaria, ed è stata smontata e portata qui. Sull’aula studio conosco il problema, è per quello che stiamo cer- cando altre strutture fuori. Anche vo- lendo, come potremmo ampliarla?! Girano voci su uno spostamento del primo biennio in città universita- ria… Dovremmo avere la disponibilità per alcuni pomeriggi a settimana di un’au- la della Facoltà di Medicina e Psicolo- gia adiacente alla città universitaria. Lì trasferiremo a turno alcune lezioni di primo e secondo anno; non tutte altri- menti si perde l’identità del Sant’An- drea. Questa è una prospettiva che si offre già per l’anno prossimo, ma dob-

il Bugiardino numero 2

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il Bugiardino, numero 2, maggio 2012

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Page 1: il Bugiardino numero 2

Numero 2 maggio 2012! ! ! ! SISM Roma Sant’Andrea

Prof. Familiari:“Primo biennio in città universitaria”

Giovedì 3 maggio 2012, ospedale San-t’Andrea. Il professor Giuseppe Fami-liari, ordinario della nostra Facoltà per la cattedra di Anatomia Umana e Cli-nica, nonché presidente del CdL in Medicina e Chirurgia, ha accettato cortesemente di interloquire con noi in merito alle istanze che più spesso emergono fra gli studenti. L’università non è (ancora) in grado di fornirgli un ufficio presso la nostra sede così siamo ospiti della Segreteria didattica, ami-chevolmente seduti ad una scrivania libera.Professor Familiari, sono trascorsi meno di 2 anni dal nuovo statuto di Sapienza; possiamo già riscontrare alcuni dei benefici attesi oppure non sono stati attivati cambiamenti so-stanziali nella gestione dell'Ateneo?

Al contrario!, è stata delineata una svolta reale, specialmente se pensiamo all’unificazione dei centri di spesa che permetterà di correlare più efficace-mente le esigenze di tutto l’Ateneo; il processo tuttavia è solo all’inizio e bisognerà aspettare almeno un paio d’anni per poterne tracciare un bilan-cio. Ricordo che Sapienza si è mossa in anticipo rispetto alla riforma Gelmi-ni, che ancora il Senato Accademico sta traducendo attuativamente le os-servazioni pervenute dal ministero. Veniamo al problema spazi. L’aula studio non è in grado di contenere un numero di persone adeguato alle necessità. Le tensostrutture sono state progettate con una capienza inferiore al dovuto. Non sono state sprecate troppe risorse?

La tensostruttura non è stata comprata per il Sant’Andrea, ma stava dentro la città universitaria, ed è stata smontata e portata qui. Sull’aula studio conosco il problema, è per quello che stiamo cer-cando altre strutture fuori. Anche vo-lendo, come potremmo ampliarla?!Girano voci su uno spostamento del primo biennio in città universita-ria…Dovremmo avere la disponibilità per alcuni pomeriggi a settimana di un’au-la della Facoltà di Medicina e Psicolo-gia adiacente alla città universitaria. Lì trasferiremo a turno alcune lezioni di primo e secondo anno; non tutte altri-menti si perde l’identità del Sant’An-drea. Questa è una prospettiva che si offre già per l’anno prossimo, ma dob-

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biamo ancora organizzare, è in fase decisionale.Non è un po’ tradire le aspettative di chi si iscrive? Non teme una riduzio-ne della domanda?No, se ho studenti seduti per terra devo tenerne conto. Comunque nei primi due anni gli studenti hanno un approccio clinico non continuativo con la struttu-ra. Inoltre questo ci permetterà di avere una vicinanza con i laboratori dei dipar-timenti biologici, con possibilità di fare più pratica. Già adesso mandiamo gli studenti in quelle strutture. Non penso proprio che si ridu-ca la domanda; il test fra l’altro sarà su base territoriale.Ma il progetto di ampliamen-to è ancora in piedi? Rap-presenta una p ro s p e t t i v a realizzabile?Il progetto va avanti, tutto l’uf-ficio tecnico di Sapienza ci sta la-vorando sopra; per i dettagli potreste parlare con l’architetto Di Bisceglie,

capo dell’ufficio e quindi re-sponsabile dell’edificazione. Dal canto mio posso dirvi che gli anni trascorsi dalla sua attivazione concreta sono compa-tibili con le stesse lentezze e lungaggini che in tante altre cir-costanze ho perso-nalmente sperimentato nella vita pubblica. Un altro problema che ha a che fare con gli

spazi: l’armadietto. Almeno dal 4° anno

sarebbe giusto assicu-rarlo…

Noi ne compriamo 40-50 l’anno da un’azien-da. Di più non possia-mo fare. Il problema è che gli studenti, dopo la laurea, non restitui-scono le chiavi, né

riusciamo ad indivi-duarli.

In conclusione vorrem-mo porle la questione del

rapporto fra azienda ospe-daliera e università. A volte pa-

re a noi studenti di essere visti come

ospiti un po' sgraditi. Cosa ne pensa?

Non sono assolu-tamente d'accor-

do. Provate a farmi un esem-pio.Lo scorso Ot-tobre la dire-zione sanitaria aveva provato

a negare l'ac-cesso a l San-

t ' A n d r e a d a l G.R.A.

In quel caso si è trattato di una sortita isolata, dicia-

mo un'iniziativa di uno o alcuni. È stata risolta rapidamente tra Preside e Direttore generale. Sarebbe sbagliato interpretare questo episodio come sin-tomo di una cattiva predisposizione dell'Azienda rispetto all'università; a proposito tengo a sottolineare che le possibilità offerte di approccio struttu-rato e precoce alla realtà clinica dei reparti dell'Ospedale è un vantaggio enorme per i nostri studenti rispetto ad altri Corsi di Laurea omologhi nella realtà nazionale.

Rocco ViolaAlessandro D’Andrea

“Dall’anno prossimo avremo a

disposizione un’aula per mezza giornata in cui trasferire alcune

lezioni”

“avremo una vicinanza con i la-

boratori dei diparti-menti biologici, con possibilità di fare

più pratica”

Per partire in Africa...

Dopo l’articolo “Ammazza il gal-lo” pubblicato lo scorso numero del Bugiardino, alcuni studenti ci hanno chiesto come fare per par-tire per questa bellissima espe-rienza in Africa (Wolisso Proj-ect). Con l’avvicinarsi delle vacan-ze estive, quale migliore occasione per iniziare ad informarsi e even-tualmente a fare domanda per parti-re?

Eccovi allora qualche informazio-ne: Dove?- Wolisso (Etiopia), con disponibi-

lità ogni mese dell’anno,- Tosamaganga (Tanzania), solo in

alcuni mesi in base alle possibili-tà di accoglienza.

Chi può partire?Come avere altre informazioni?

- Sito: http://www.wolissoproject.org/ (dove trovate anche il regolamento e l’application form)

- Sito dell’associazione Medici con l’Africa CUAMM che opera negli ospedali dove si svolgono i tirocini: http://www.mediciconlafrica.org/

- Per saperne di più sulla Salute Globale: http://www.mediciconlafrica.org/corso-formazione-online

- Mail: [email protected]

Studenti di medicina e chirurgia del V o il VI anno di corso e neolau-reati.Perché partire?- Approccio diretto e riflessione sulle tematiche di Salute Globale e problematiche di accesso alla Salu-te nei paesi in via di sviluppo- Sperimentazione sul campo delle

attività dell’ospedale- Crescita personale, culturale e

professionaleCome fare per partire?- Si può partire in ogni mese del-

l’anno- Durata del tirocinio 4 settimane- 2 studenti al mese- Vitto e alloggio fornito dal-

l’ospedale dove si svolge il tiro-cinio (costo: 10 euro al giorno)

X non dimenticare..

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Lo scorgi da lontano lo studente del Sant’Andrea, camice addosso e borsa in mano. Ha appena finito le lezioni e vorrebbe studiare. Lo vedi girare len-tamente in cerca di un posto. Inizia con l’aula studio, ma è tutto pieno, è l’ora di punta, non c’è un angolo libe-ro. Prova con l’aula computer, ma niente, zero anche qui. E allora conti-nua a girare, con lo sguardo di chi è vicino alla resa ma non demorde, non vuole mollare. Perché alla fine un po-sto c’è sempre, bisogna solo adattarsi. E bisogna dire che quanto ad adatta-mento gli studenti del Sant’Andrea è difficile batterli. Sono in grado di sta-bilirsi nei luoghi più impensati. Ci vuole anche una certa originalità nello scegliere i posti, nel ricercare i punti più nascosti dell’ospedale. Tipo le sale da attesa dei vari ambulatori, in effetti ci era stato illustrato nell’offerta didat-tica un collegamento diretto dallo stu-dio teorico alla clinica, ma non crede-vamo fino a questo punto… O davanti alla cappella, quando si dice che la conoscenza eleva a Dio. O all’aperto sui fantastici prati verdi dove oltre all’apprendimento sui libri è garantita anche l’abbronzatura gratuita.. Certo preparare gli esami in questo modo alla lunga può diventare faticoso. Spe-cie se devi rimanere per forza qui e cerchi la concentrazione in quell’unico buco tra una lezione e un servizio cli-nico…

Ma il problema, come la giri e come la volti, è sempre quello, lo spazio non c’è, gli studenti aumentano. E’ una vecchia storia, un tema ricorrente. Sul-lo studente del Sant’Andrea grava un immodificabile destino, la perenne ed estenuante ricerca di un posto, in aula studio, a lezione, in biblioteca, a men-sa, sulle panchine, nel parcheggio, in reparto, nell’armadietto. L’aula studio è quella e non si può ampliare. Certo ci vuole tanto cuore (o forse tanta emo-globina) per rimanerci giornate intere. Si passa dal gelo siberiano di meno tre ad un microclima desertico, anche in inverno, il Sant’Andrea quanto a escursioni termiche batte la Patagonia. Nei primi anni molto spesso è capitato di dover seguire le lezioni appoggiati ai muri o seduti a terra, non proprio il massimo della comodità. Segno questo che se tutti volessero seguire le lezioni non potrebbero, a meno che non siano disposti al sacrificio… Sono questi i motivi che hanno spinto i responsabili della nostra facoltà alla ricerca di luoghi alternativi. E così le voci che giravano su uno spostamento dei primi due anni altrove erano vere. Ne dà notizia lo stesso prof Familiari che si è fatto gentilmente intervistare. Questo da una parte ci potrebbe risol-levare, più spazi, meno stress, più comfort, meno distrazioni. Ma dall’al-tra ci lascia quel non so che di amaro in bocca, una sensazione di sconfitta, il

Sant’Andrea si sta per “spezzare”. Troppo romantici? Forse non è solo questo. Ci sono anche questioni prati-che. Ad esempio un fuorisede dove prenderà casa, a Grottarossa o a piazza Bologna, visto che alcune lezioni con-tinuerà a farle qui? E poi in base a cosa uno studente inserirà come preferenza la seconda facoltà di medicina invece che la prima? Con rischi di riduzione della domanda, nonché del livello me-dio degli ammessi. Senza contare la difficoltà di gestione della vita univer-sitaria se la facoltà è divisa in due, attività extra, spostamenti, riunioni, integrazione dei nuovi. Ma alla fine questo avrà anche dei vantaggi, primo fra tutti la vicinanza con i laboratori, che qui sono decisamente poco acces-sibili. Ai posteri l’ardua sentenza. Del resto non è che ci siano molte soluzioni. Anzi a dirla tutta una ci sa-rebbe. Il fantomatico edificio universi-tario. Già, quello di cui esiste il proget-to, vedi la sua gigantografia appesa nel corridoio della biblioteca, ormai suona quasi come irrisorio. Un progetto paz-zesco, 5 piani, tante aule, caffetteria, manca solo la piscina. Ma nessuno lo ha mai visto. E’ il palazzo dei sogni, lo ha pensato l’architetto di Inception, lo ricordate? quello che immaginava le città e le costruiva nel sonno. La do-manda che qui tutti si fanno da anni è: che fine avrà fatto? Perché non fanno i lavori? Mancanza di soldi, problemi

Vicini vicini...

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burocratici? O la solita gestione al-l’italiana? Il tema della costruzione di questo edificio pensato contestualmen-te all’apertura della facoltà in questa sede, ora torna prepotentemente sulla scena. Prima si poteva, per così dire, tirare avanti, alla fin fine non era pro-prio un bisogno impellente questo pa-lazzo, certo ci si sentiva un po’ presi in

giro, ma pazienza. Ora però che la situazione è diventata così difficile da richiedere uno smembramento, qualche domanda sarebbe giusto farla ai re-sponsabili dei lavori o alla Regione.Ed eccolo ancora lì lo studente del Sant’Andrea, sarà che non sa dove mettersi, sarà la primavera, ma in atte-sa che si liberi una sedia da qualche

parte si va a prendere un gelato fuori. In attesa di un posto. Ma soprattutto in attesa di risposte…

Alessandro D’Andrea

Cruciverba di fisiologia

Verticale :2. Il  segno  di  Babinski  indica  lesione  della  via.3. Riflesso  determinato  dal  muscolo  dilatatore  della  pupilla.

5.  Liberano  gli  NMDA  dal  blocco  da  magnesio.6.  Quella  cardiaca  è  di  5  L/min.7.Quando  la  sua  aCvità  predomina  la  frequenza  car-­‐diaca  si  riduce.

8.  Principale  neurotrasmeCtore  eccitatorio  del  SNC.10.  Senza  di  lui  l’ipofisi  non  rilascia  LH  e  FSH.12.  Importante  per  mantenere  la  stessa  pressione    all’interno  degli  alveoli  con  diverso  raggio.  13.Quello  di  rifrazione  aumenta  se  aumenta  la  curva-­‐

tura  del  cristallino.15.  Dopamina,  adrenalina,  noradrenalina.17.  Il  suo  livello  nel  sangue  aumenta  in  caso  di  stress.

Completa il cruciverba e scopri chi all’interno dell’università ha interpretato la parte di Febo nel celebre musical “Il gobbo di Notre Dame”. Scopri il nome che compare leggendo i riquadri cerchiati seguendo la numerazione esterna.

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Orizzontale :1. Muscolo  inspiratorio  principale.4.  È  deWo  ganglio  cefalico  del  SNA.6.  Mediano  il  riflesso  miotaXco  inverso.9.  Tossico  per  la  sua  alta  affinità  per  l’emoglobina.10.  Principale  neurotrasmeCtore  inibitorio  del  SNC.11.  MovimenX  di  segmentazione  Xpici  dell’intesXno  crasso.14.    Viene  rilasciata  in  circolo  quando  diminuisce  il  sodio  plasmaXco.  16.  ReceWori  dell’aceXlcolina  nella  giunzione  neuromuscolare.17.Causa  la  contrazione  della  colecisX.18.  Un  paziente  ha  perso  la  sensibilità  taCle  dell’arto  inferiore  sinistro  e  quella  termica  e  dolorifica  dell’arto  controlaterale,  da  quale  lato  ha  subi-­‐to  una  emisezione  del  midollo?

A cura di Giulia Muzi e Muhammad Abu Leil

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Il signor Antonio, 46 anni, ingegnere informatico, viene ricoverato nel no-stro reparto per dolori scheletrici dif-fusi presenti da circa tre mesi e riscon-tro agli esami di laboratorio di ipercal-cemia. Tre giorni prima del ricovero il pazien-te eseguiva, su indicazione del medico di famiglia, una visita cardiologica nella quale si evidenziavano le anoma-lie elettrocardiografiche compatibili con l’infarto anteriore pregresso (Onde Q di intensità > 1/3 dell’onda R in V4 e perdita dell’onda R o suo diminuito voltaggio in V2-V3) e si escludeva l’eziologia cardiaca dei dolori diffusi. Il paziente eseguiva inoltre esami del sangue di primo livello tra i quali si segnalano i seguenti valori significati-vi:Calcemia 12.5 mg/dL (V.N. 8.8-10.6), Acido urico 12.2 mg/dL (V.N. 3.5-7.2)Anamnesi patologica remota: Fratture multiple traumatiche nel corso degli ultimi due decenni causate da incidenti avvenuti durante attività sciistica; In-farto del miocardio dieci anni fa; il paziente riferisce di aver eseguito al tempo coronarografia che documenta-va coronarie pervie (non disponibile documentazione).Anamnesi fisiologica: h: 185 cm pe-so: 85 kg BMI: 24,8.

Diuresi: fisiologica; Alvo: stitico nelle ultime settimane, in precedenza regola-re. Fumo: 40 pack years (circa un pac-chetto al giorno per dieci anni, circa due pacchetti al giorno per altri 15 anni); Bevande alcoliche: un drink a settimana. Attività fisica: intensa (sport di montagna). Nega allergia a farmaci o ad altre sostanze.Anamnesi familiare: Genitori deceduti in tarda età per malattie cardiovascola-ri, un fratello in apparente buona salu-te, un figlio in apparente buona salute.Anamnesi farmacologica: Utilizzo negli ultimi mesi di antiinfiammatori non steroidei per la sintomatologia dolorosa, con discreto beneficio.

QUALI DOMANDE RIVOLGI AL PAZIENTE?Assume o hai mai assunto sostanze stupefacenti (la cocaina potrebbe esse-re una spiegazione dell’infarto del

miocardio in giovane età e in assenza di patologia coronarica) - Ho utilizzato cannabis durante gli anni del liceo e dell’università, l’ultima volta sarà stato 15 anni fa… Non ho mai assunto altre sostanze.Il dolore è costante? Un dolore di fon-do lo sento sempre, ma a volte diventa quasi insopportabile..Dov’è Il dolore? In diverse zone… Spalle, petto, bacino..I sintomi negli ultimi tre mesi sono andati nel complesso progredendo? Decisamente siHa notato una perdita di peso? No. Nell’ultimo periodo ha avuto febbre? Mai. Ha sintomi o disturbi di altro genere? No. Ha fatto viaggi all’estero negli ultimi anni? Viaggio di nozze in Indonesia.

ESAME OBIETTIVO Parametri vitali: FC 100 pbm, PA 160/90, FR 15, TC 36.5°C, GCS 15.Paziente vigile, collaborante, eupnoico, attività cardiaca ritmica, toni validi, pause libere, torace normoespansbile, basi polmonari mobili agli atti del re-spiro, alla percussione suono chiaro polmonare su tutto l’ambito, murmure vescicolare aspro, addome piano, trat-tabile, peristalsi valida, dolorabilità elettiva al grande trocantere di dx, alla palpazione e nei movimenti dell'anca, difficoltà nei cambi posturali e nella deambulazione; dolente la palpazione del muscolo sottospinoso della spalla destra, non segni di artrite periferica, né assiale.

QUALI SONO LE TUE IPOTESI DIAGNOSTICHE?QUALI ESAMI DI PRIMO LI-VELLO RICHIEDI?

Il caso clinico

ESAME  EMOCROMOCITOMETRICO

Risultato Valori  di  riferimento Unità  di  misura

EritrociX    (RBC) 4.84 3,5  -­‐  5,6 106/mm3

Emoglobina    (Hb) 15.7 13,5  -­‐  18    g/dl

Ematocrito    (Hct) 46.2 32  –  53    %MCV 95.5 79  –  101    um3

MCH 32.4 23  –  33    pgMCHC    34 32  –  36    g/dlRDW 13.2 11,6  –  14,6    %

LeucociX  (WBC) 6.81 4  –  11 103/mm3

GranulociX  Neutrofili  (%) 47 40  –  80    %

LinfociX  (%) 37.7 10  –  45    %MonociX  (%) 13.5 2  –  10    %

A cura di Cristiano Lomonaco e Tommaso Grandi

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Risultato Valori  di  riferimento Unità  di  misura

GranulociX  Eosinofili 0.3 0,1  –  0,6 103/mm3

GranulociX  Basofili 0.02 0,02  –  0,2 103/mm3

Piastrine  (PLTS) 204 150  –  450 103/mm3

MPV 11.4 7  -­‐  11 um3

ELETTROLITI,  FUNZIONE  RENALE  E  METABOLISMO  CALCIO  FOSFORO

Risultato Valori  di  riferimento Unità  di  misura

Calcio  sierico    12.5 8.8  –  10.6 mg/dL

Fosforo  sierico 4.9 2.5  –  4.5 mg/dL

PTH  intaWo    3 15  -­‐  90 ng/L

CreaXnina 1.26 0.72  –  1.2 mg/dL

Sodio 140 135  –  145 mEq/L

Potassio 3.8 3.6  –  5.1 mEq/L

PARAMETRI  INFIAMMATORI

Risultato Valori  di  riferimento Unità  di  misura

VES  51      0  –  25 mm/h

PCR 22    <  5 mg/l

COME PROCEDI:RICHIEDI ESAMI DI SECONDO LIVELLO? QUALI? IMPOSTI UNA TERAPIA?

In primis impostiamo una terapia per ridurre la calcemia con soluzione fi-siologica e furosemide (diuretico del-l’ansa).Dopidichè procediamo con esami utili alla diagnosi e stadiazione della malat-tia.

MARKER  TUMORALI

Risultato Valori  di  riferimento Unità  di  misura

CEA 8.4 0  –  5 mcg/L

 NSE   126 0  –  12.5 mcg/L

 PSA   0.31 0  –  4 mcg/L

Radiografia  del  torace Par?colare  della  radiografia  del  torace

Referto della TC (figura 1) :Areole di osteolisi a livello del cranio, di alcune coste, scapola dx, vertebre e bacino con estesa disostosi soprattutto in corrispondenza dell’ischio di sn. Complesso ventricolare in sede; non lesioni focali del parenchima cerebrale. Formazione nodulare a margini spicu-lati di 3 cm all’apice del polmone dx;

addensamenti in forma di strie allun-gate alle basi; alla base di dx poste-riormente altra areola ovalare di conso-lidamento parenchimale di 2 cm. Alcu-ni linfonodi in mediastrino, con pac-chetto più evidente in sede antero-po-steriore, di 3 cm. Fegato di dimensioni normali con densitometria omogenea; colecisti normodistesa; vie biliari non

dilatate. Milza, pancreas e reni di di-mensioni normali; nel tessuto adiposo perirenale alcune lesioni nodulari soli-de, addossate alla corticale. Volumino-se masse in corrispondenza di entrambi i surreni delle dimensioni massime a sn di circa 6 cm. Vescica vuota; prostata di volume regolare.

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Il referto della scintigrafia(figura2):SI rilevano numerose aree di abnorme captazione del radio farmaco a carico dei vari segmenti scheletrici (a più vetrebre e coste, alla regione sterno-claveare sn, alle scapole, alla teca cra-nica, maggiormente in frontale sn, al bacino, particolarmente alla regione sacro-iliaca e all’ischio di sn, e alle regioni prossimali dei femori). Spot di attività al terzo inferiore dell’omero dx. Si segnala zona di ipercaptazione extraossea in regione addominale supe-riore, anteriormente, in mediana e pa-ramediana sn, di incerta attribuzione anatomica.Terapia metastasi ossee : Zometa (aci-do zoledronico, bifosfonato) fl 4 mg in 100 ml per la prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato, fans e oppiacei deboli come primo gradino per il controllo del dolore.SI contatta il radiologo interventista

Figura  1:  TC  total  body  con  Mezzo  di  Contrasto  

per valutare l’esecuzione di ago biop-sia al fine conoscere la natura istologi-ca della neoplasia. SI esegue quindi biopsia eco guidata in corrispondenza di tessuto solido che determina osteolisi della II costa di dx. (in questo caso una biopsia ossea è preferibile rispetto ad una biopsia della massa polmonare che presenta mag-giore invasività per il paziente)Dopo circa una settimana è disponibile il risultato dell’esame istologico che depone per microcitoma.

Diagnosi: Microcitoma o SCLC(Small Cell Lung Cancer) dell’ apice polmo-nare destro con localizzazioni seconda-rie mediastiniche, ossee diffuse e sur-renaliche bilateralmente.

Stadiazione : nel caso del Microcitoma , essa distingue Malattia in Stadio Li-mitato ,se la neoplasia riguarda sola-mente un emitorace, e Stadio Esteso se riguarda entrambi gli emitoraci o pre-

senza localizzazioni secondarie.Il paziente viene quindi valutato dai colleghi oncologi che decidono di ini-ziare la chemioterapia mentre opzioni chirurgiche sono escluse per la diffu-sione della malattia.Il Microcitoma è un tumore estrema-mente aggressivo per il quale di solito non ci sono indicazioni chirurgiche (Oggi la chirurgia è proponibile solo per i rari casi in cui il tumore venga diagnosticato in fase molto precoce, T1-2N0M0).

La Terapia del Microcitoma si basa sulla chemioterapia (Cisplatino Etopo-side la doppietta piu utilizzata) associa-to o meno alla Radioterapia (a seconda se si tratta di malattia limitata o estesa).Essendo infatti un tumore a rapida crescita risponde bene a questo tipo di trattamento,con una risposta completa del 40-70% nel caso di ma-lattia limitata.Purtroppo spesso i pa-zienti presentano recidive entro 12 mesi.

Note didatticheConcetti essenziali

• L’iperparatiroidismo primario e le neoplasie rappresentano le principali cause di ipercal-cemia.

• L’ipercalciuria generalmente precede l’ipercalcemia.

• In linea generale una lieve ipercalcemia ( 11 mg/dL) asintomatica è più frequente-mente causata da un iperpara-tiroidismo primitivo mentre una severa ( 14 mg/dL) e sintomatica ipercalcemia è spesso manifestazione di una patologia neoplastica.

In questo Caso l’Ipercalcemia dipende probabilmente dalla produzione da parte delle cellule tumorali del PTHrp (Parathyroid Hormone-Related Pro-tein) il quale si comporta esattamente come il PTH endogeno andando ad attivare gli osteoclasti a livello osseo e quindi aumentando il riassorbimento Osseo. Questo comporta Ipercalcemia con PTH endogeno soppresso , e fra-gilità ossea ( che comporta Fratture Patologiche delle ossa ). Ruolo impor-tante inoltre nella genesi dell’ipercal-cemia,possono avere le metastasi ossee di tipo osteolitiche (questo però è più frequente nel caso di Neoplasie Pol-monari Non a Piccole Cellule , NSCLC)

Marker Tumorali : esse sono sostanze che possono essere presenti del sangue , nelle urine e nei tessuti , che si ele-vano in particolari neoplasie. Non pos-sono essere utilizzati nè per screening nè per fare diagnosi di neoplasie per-

Figura2:  Scin?grafia  ossea  

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chè non sono specifici, ma possono essere utili nell’inquadramento gener-ale del paziente in cui si sospetta un tumore, e nel follow up dello stesso (un aumento vertiginoso del marker tumorale dopo un periodo a valori bassi, pone il sospetto di recidiva tu-morale).In questo caso il piu indicativo è l’NSE ( Neuron-Specific-Enolase) che è un marker tipico dei tumori neuroendo-crini, assieme a Cromogranina A, e Sinaptofisina.Possibili manifestazioni cliniche del-l’ipercalcemia:Una lieve ipercalcemia è generalmente asintomatica. I sintomi cominciano ad apparire quando i valori di calcemia eccedono i 12 mg/dL e tendono a esse-re più gravi se l’ipercalcemia insorge rapidamente.Neurologiche: (proporzionalmente alla gravità e alla rapidità d’insorgenza) da distubi dell’umore, sonnolenza, irrita-

bilità, difficoltà a concentrarsi, ad uno soporoso fino al coma. Gastrointestinali: stipsi, nausea, vomi-to, pancreatite. Cardiologiche: intervallo QT corto, prolungamento PQ, comparsa di extra-sistoli ventricolari, blocchi AV.Renali: poliuria (diabete insipido rena-le indotto dall’ipercalcemia), in croni-co rischio di nefrolitiasi e nefrocalci-nosi Principali cause di ipercalce-miaAumentato introito o assorbimento- Milk-alkali syndrome- Intossicazione da Vitamina D- Nutrizione parenterale totaleEndocrinopatie- Iperparatiroidismo primario (ade-noma, iperplasia, raramente carci-noma)

- Acromegalia- Adrenal insufficiency- IpertiroidismoPatologie neoplastiche- Sindromi Paraneoplastiche.(ovaio, rene, polmone)- Linfomi (raramente producono cal-citriolo)Varie- Diuretici tiazidici e litio- Sarcoidosi e altre patologie granulo-matose (produzione di calcitriolo)- Morbo di Paget- Immobilizzazione prolungataBibliografia:- Harrison, Principi di Medicina Inter-na, XVII edizione- Current Medical Diagnosis & Treat-ment 2007, Forty-Sixth edition

E' finita la seconda edizione della Smile-x Cup, la squadra Racing Sant'Andrea (nella foto) si è aggiudicata la finale bat-tendo negli ultimi minuti lo Scarsenal per 3-2. I vincitori: capi-tano Alberto Amati, Daniele Sonnino, Marco "mostro" Scicchi-tano, Eddy Guimgo, Ale "Spider" D'Andrea, Francesco Qua-gliarella, Andrea Cuono, Lorenzo Spataro.

Sport Vignetta

Soluzione cruciverba

Lo Baido (Simone 3° anno)

Foto di Marta Franchi

Alessandro D’andreaDario MarinoFouad ZouabiGiulia Maria Di MarzioGiulia Muzi Giuseppe AbbracciaventoMuhammad Abu Leil Rocco Viola Simona GentileSimona Mobilio Tommaso Grandi

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