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Antonella Albrigoni U.O.C. Budget Acquisto e ControlloU.O.S. Vigilanza e Appropriatezza
Pavia “ Il Welfare locale tra continuità e innovazione”
Il caso dei servizi prima infanzia in Provincia di Pavia
Le funzione dell’ASL: dall’attività di vigilanza
all’accompagnamento
7 luglio 2015
La normativa regionale sui servizi per la prima
infanzia : L’attuale normativa che regola i servizi per la
prima infanzia è nata all’interno di un contesto
di sviluppo di specifiche politiche per la famiglia
avviate da Regione Lombardia a partire dalla fine
degli anni NovantaLegge Regionale : 23/99 punto di riferimento per l'intera riforma del welfare lombardo
Una legge approvata con l’intento di “ incontrare i bisogni
normali delle famiglie in una sussidiarietà orizzontale
stimolando la progettualità ed il protagonismo del privato
sociale e della stessa famiglia, riconoscendoli come partners
validi nella conduzione e gestione dei servizi , ma anche
come soggetti capaci di rinnovamento dei servizi…”
Nido famiglia di Roberta Oldini – Vita e pensiero -
Legge Regionale 23/99
accudimento dei bambini a domicilio
«nidi famiglia»
( finanziati come progettualità innovativa)
potenziamento della ricettività dei servizi di asili nido mediante il
convenzionamento con i soggetti che gestiscono tali servizi
servizi nido presso la sede di imprese pubbliche e private, a favore
dei figli dei lavoratori
La riforma delle politiche sociali lombarde nel
periodo 2000-2005 aveva definito alcuni obiettivi
strategici:
mettere al centro le libertà
introdurre il quasi-mercato
valorizzare il terzo settore
sostenere la famiglia nello svolgimento
di funzioni e compiti educativi propri
Approccio promozionale :
-Favorire il protagonismo attivo delle famiglie
( ideare/gestire servizi anche in forma
cooperativa- associazionismo familiare )
-Rafforzare la capacità delle famiglie di scegliere
i servizi
La sfida è costruire “diversi strumenti che consentano al nucleo familiare
di auto-organizzare le risposte ( Regione Lombardia, Giunta regionale,
2000)
DGR 20588/2005Definizione dei requisiti minimi strutturali e
organizzativi di autorizzazione al funzionamento
dei servizi sociali prima infanzia
I servizi sociali per la prima infanzia sono
identificati:
Asilo Nido – da 11 a 60 posti
Micronido – fino ad un massimo di 10 posti
Centro Prima Infanzia – fino a 30 posti per 4 ore
consecutive
Nido famiglia – per un massimo di 5 bambini
( messo a sistema)
Vengono definiti i requisiti organizzativi
generali Carta dei Servizi: informazioni- contenuti di
senso e contenuti di gestione della qualità
DGR 20943/2005
Criteri per l’accreditamento dei servizi sociali per la prima infanzia
- Rilevazione della soddisfazione dell’utenza e della qualità ( da riportare anche nella CdS)
- Liberta' d’accesso
- Formazione del personale- Rapporto operatore /bambino
- Documento che attesti tempi e modi del coinvolgimento delle famiglie( da riportare anche nella CdS)
DGR 20943/2005
Criteri per l’accreditamento dei servizi sociali per la prima infanzia
Rilevazione della soddisfazione dell’utenza e della qualità ( da riportare anche nella CdS)
Liberta' d’accesso
Formazione del personaleRapporto operatore /bambino
Documento che attesti tempi e modi del coinvolgimento delle famiglie( da riportare anche nella CdS)
Requisiti di accreditamento ( anni 2005-2010)
Legge regionale n.3/2008
( art. 13 lettera d)
Sono i Comuni che definiscono i requisiti di accreditamento
delle unità d’offerta sociali in base ai criteri stabiliti da
Regione Lombardia , accreditano le unità d’offerta e
stipulano i relativi contratti…
Legge regionale 3/2008“Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in
ambito sociale e socio-sanitario” (snellezza delle procedure –
semplificazione per l’apertura di udo – rafforzamento dei controlli –
ruolo centrale del Comune – riconoscimento ruolo Terzo settore )
contiene la definizione delle competenze relative alla rete delle
unità d'offerta sociale, fra gli altri :
Comuni: programmano, progettano e realizzano la rete locale delle
unità di offerta sociali; riconoscono e promuovono la
sperimentazione di unità di offerta e di nuovi modelli gestionali
nell'ambito della rete sociale; gestiscono il sistema informativo
della rete delle unità di offerta sociali
ASL: esercita la vigilanza e il controllo sulle unità di offerta
pubbliche e private, sociali e sociosanitarie; gestisce i flussi
informativi, a supporto dell'attività di programmazione comunale e
regionale; collabora con i Comuni nella programmazione della rete
locale delle unità di offerta sociali (art. 14)
ATTIVITA’ DI VIGILANZA : sistema di relazione
Rapporto dialogico tra
ASL e COMUNI
Rapporto dialogico tra ASL e Uffici di Piano
Rapporto dialogico tra ASL e Soggetti gestori
Rapporto dialogico con le altre strutture dell’ASL che si occupano di servizi prima infanzia ( es. UOC Igiene degli Alimenti e della Nutrizione)
Finalità della vigilanza:D.G.R. X/2989 del 23.12.2014
Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio sanitario regionale per l’esercizio 2015
Garantire il benessere delle persone che fruiscono del servizio
( bambini…famiglie… )
L’attività di vigilanza si svolge :
nell’ottica di un miglioramento continuo della qualità delle
prestazioni erogate
Attraverso la definizione di
una metodologia strutturata e
omogenea sul territorio per la
verifica dell’idoneità dell’udo
sociale ad essere in esercizio
all’interno della rete regionale
La vigilanza :( D.G.R. N. X/2569 del 31.10.2014)
Si realizza mediante sopralluoghi nelle strutture
e comprende tutte le azioni che mirano alla verifica del possesso
(es. nuove strutture) o mantenimento di requisiti di funzionamento
– requisiti strutturali/ tecnologici/organizzativi e gestionali
Si esplica anche attraverso verifiche documentali
Entra nel merito dei contenuti, con l’analisi della congruità o meno
tra l’attività/esercizio del servizio e quanto dichiarato nei
documenti…
Viene effettuata da equipe multiprofessionali
Il verbale come strumento di accompagnamento:
La verifica di vigilanza effettuata presso l’unità d’offerta sociale si
conclude con la redazione di un VERBALE di sopralluogo che viene
rilasciato alla struttura e inviato/consegnato al Comune competente
Accertamento del possesso dei requisiti previsti (con vari esiti)
Stimolo ad adottare ulteriori requisiti - oltre a quelli minimi di
esercizio – ( Si consiglia…)
Presenza di sistemi di rilevazione del grado di soddisfazione dell’utenza e della qualità
Formazione del personale
2008 – 2009
( Ex- Protocollo 2006 funzioni autorizzative)
Competenze ASL - COMUNE PIANO DI ZONA
IL PROTOCOLLO D’INTESA ASL/PIANI DI ZONA
È un documento “cardine ”che viene aggiornato in
presenza di nuove normative regionali che regolano
l’esercizio delle unità d’offerta sociali
AGGIORNAMENTO AI SENSI DEL DECRETO N. 1254/2010
Prime indicazioni operative in ordine a esercizio e
accreditamento delle unità d’offerta sociali
CPE
Accreditamento
Contratto
Debito informativo
Sperimentazione di nuove unità d’offerta
Modelli allegati
…….ANNO 2008…….2015……
Accordo tra l’ASL – Piani di Zona – Comuniper l’informazione e l’accompagnamento deiSoggetti gestori delle unità d’offerta sociali (e socio-sanitarie):
…” L’UOC Budget, Acquisto e Controllo attraverso l’UOS effettua attività
di informazione ed accompagnamento per la realizzazione di nuove unità
d’offerta sociali. Tale attività ha la finalità di facilitare i soggetti gestori
nel percorso di attivazione delle nuove UDO della rete sociale e di
orientare il funzionamento di tale strutture nella direzione di garantire
condizioni di sicurezza e qualità, secondo le normative vigenti.
L’attività di informazione viene svolta anche per interventi di
modifica, trasferimento,etc. “ ( ai sensi della L.R.3/2008 e circolare
attuativa n.8/2008)
INFORMATIVA ALL’UTENZA
Sito ASL
Anagrafica unità d’offerta sociali
( Piani di Zona – ASL)
Anagrafica delle unità di offerta sociali (2015)
La D.G. Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato, al fine di semplificare e migliorare le modalità di rilevazione delle informazioni relative alle unità di offerta della rete sociale, ha sviluppato un sistema informativo dedicato ad alimentare l’anagrafica delle unità di offerta sociale in modo certo,puntuale e univoco attraverso uno strumento di compilazione che, con l’introduzione del codice struttura, diventi il punto unico di riferimento dei sistemi informativi sociali esistenti.
Il flusso rappresenta un punto di forza per agevolare il processo di scambio informativo e per consentire lo sviluppo di azioni di indirizzo, programmazione, coordinamento nonché di controllo e verifica delle unità di offerta a livello locale e regionale.
Rapporto dialogico tra ASL e Soggetti
gestori
Rapporto dialogico
tra ASL e COMUNI/
Piani di Zona
Rapporto dialogico con le altre strutture dell’ASL che si
occupano di servizi prima infanzia ( es.
UOC Igiene degli Alimenti e della
Nutrizione)
ANNO 2011Analisi delle criticità emerse dai sopralluoghi e
dalle verifiche documentali
Analisi delle criticità emerse dalle verifiche svolte dai colleghi del SIAN ( UOC Igiene Alimenti e Nutrizione)
Richieste di formazione da parte dei Soggetti gestori
Finalità: costruire le condizioni migliori per il loro operare
Anno 2011 = Prima edizione
Anno 2012 = Due edizioni
Anno 2013 = Ultima edizione
Gruppo tecnico- operativo per la progettazione della formazione “Asili Privati”
PERCORSO FORMATIVO RIVOLTO A TUTTI I GESTORI / OPERATORI DI SERVIZI PRIMA INFANZIA PRIVATI ( 3 +1 EDIZIONI )
Il percorso di accreditamento dei servizi sociali per la prima infanzia nel nostro
territorio : 2009 – 2010- 2011 e…………oltre
“Gruppo di lavoro” ASL/ Piani di Zona
Premessa: Circolare n.1 del 16.01.2009 prevedeva che entro
la conclusione del 2009 si realizzasse l’allineamento di tutti i territori
rispetto alla definizione di sistemi di accreditamento istituzionale per le
principali unità d’offerta sociali
- Percorso formativo IRS di Milano:
ASL – Piani di Zona – referenti comunali dei servizi prima infanzia
Obiettivo: costruire insieme un sistema di valutazione della qualità non
limitato al semplice adeguamento procedurale o adempimento normativo,
ma fortemente orientato al miglioramento e allo sviluppo dei servizi prima
infanzia
- Metodologia: prevede un’ottica di lavoro partecipata, ovvero attenta
alla valorizzazione massima delle competenze e dei sapere di tutti i
soggetti in campo
Gruppo tecnico- operativo ( Pavia – Cilavegna – Casorate – Vigevano )
- Costruzione del sistema di accreditamento istituzionale per i servizi prima
infanzia comprensivo di procedure, regolamenti e bando:
Anno 2011Accreditamento di servizi di asili nido , micronido, nido famiglia e
centro prima infanzia: alcuni requisiti
- Presenza di un progetto educativo e organizzativo
- Rapporto operatore/bambino 1-7
- Formazione e aggiornamento
- Almeno un operatore laureato
- Incontri a cadenza regolare di programmazione pedagogica ed
organizzativa
Anno 2014 -2015
Vigilanza integrata ASL – Comuni/Piani di Zona per la verifica della qualità
erogata: integrazione operativa
ASL requisiti di esercizio / Comuni- Piano di Zona requisiti di Accreditamento
Costruzione del percorso relativo agli adempimenti sanzionatori nell’ambito
dell’attività di vigilanza (ASL/COMUNI/PIANI DI ZONA)
Deliberazione N. IX /2505 del 16/11/2011
“ Per gli attori del territorio diviene necessario operare in modo integrato e condiviso, per non disperdere le risorse in interventi frammentati e per presidiare tutte le possibilità di generare risorse nelle reti, sia tra attori pubblici, sia con tutti gli altri attori dei territori. Si impone una strategia di alleanze : di fronte alla fase che si è aperta, l’isolamento degli enti e l’intervento solitario si traducono in una strategia perdente”
Grazie per l’attenzione