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Coltivatore Il Presidente Marini: “La nuova Pac premi i veri imprenditori agricoli” Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro CREMONESE ANNO 65 numero 4 agosto/settembre 11 IL Pac, prezzo del latte suinicoltura, ortofrutta botteghe di Campagna Amica Intensa azione per costruire il futuro dell’agricoltura

Il Coltivatore Cremonese 4/2011

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il periodico di Coldiretti Cremona

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i veri imprenditori agricoli”

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Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art.1, comma 1, dcb CremonaAutorizzazione Tribunaledi Cremona 25/07/1951n. 33 del Registro

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ANNO 65numero 4agosto/settembre 11

ILPac, prezzo del latte

suinicoltura, ortofrutta botteghe di Campagna Amica

Intensa azione per costruire il futuro dell’agricoltura

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In un momento di piena crisi delle economie europee, il prossimo 12 ottobre la

Commissione U.E. si appresta a presentare la sua proposta di riforma della Politica Agricola Europea. Con quali prospettive? Lo abbiamo chiesto al Presidente della Coldiretti, Sergio Marini. Siamo un po’ preoccupati per-ché si prevede per l’Italia una perdita in valore nominale almeno del 5% che, soprattutto in un momento di crisi, è vera-mente tanto. Se poi consideria-mo la perdita in termini reali siamo su un valore decisamente più alto del 5%. Naturalmente qualcosa si può ancora fare, però è evidente che, in un momento di crisi dei consumi e di bassissima redditività, questa batosta all’agricoltura italiana, che comunque riguarderebbe anche altri paesi dell’Europa, non ce la possiamo permettere e non la possiamo sopportare.

Quali sono gli spazi di manovra per l’Italia, che è uno dei Paesi leader dell’agricoltura europea?Ce ne sono. Dipende dalla capacità che avrà tutto il nostro governo, la politica, il nostro ministro di andare a Bruxelles e trattare in quest’ultima fase con deter-minazione. Bisogna farlo con molta più determinazione rispetto al passato, anche perché noi già partiamo un po’ svantaggiati. Vale a dire che già le prime proposte di riforma danneggiano un po’ di più l’Italia rispetto agli altri paesi. Si tratta eviden-temente di una misurazione indiretta di quanto è stata disattenta la nostra politica a livello comunitario in questa fase. Qualcosa si può recuperare, però partendo in salita la battaglia sarà difficile.

Qual è la Pac che vorremmo anche alla luce del progetto della filiera agricola tutta italiana?Vogliamo una Pac che tuteli il Made in Italy, che valorizzi la capacità dell’agricoltura italiana di produrre qualità, sicurezza alimentare, distintività, legame con il territo-rio, filiera corta, attenzione ai bisogni e alle aspettative dei consumatori; ma soprat-tutto una Pac che, nel momento in cui le risorse vanno a calare, premi le imprese e gli imprenditori più professionali, vale a dire quei soggetti che vivono di agricoltura. E’ naturale che, nel momento in cui ci sono meno soldi, togliere risorse a chi vive esclusivamente di agricoltura significa mettere quell’azienda nelle condizioni di chiudere. In questo momento bisogna fare una scelta forte e destinare le risorse prioritariamente agli agricoltori professionali, a quelli che fanno dell’agricoltura il proprio mestiere principale.

Articolo tratto da www.ilpuntocoldiretti.it - Il giornale online delle imprese del sistema agroalimentare

Il PresIdente MarInI:

“La nuova Pac premi i veri

imprenditori agricoli”

ColtivatoreCremoneseil

Direzione, Redazione, Amministrazione Via Ala Ponzone, 8 - III pianoCremona - Tel. 0372499811Direttore responsabileAssuero Zampini

Redattore capoMarta Biondi

Hanno collaborato a questo numeroMarco Benedini, Claudia CabriniFrancesco Cazzamali, Giacomo Maghenzani Dianella Mariotti, Maria Luisa Parmigiani Massimo Suardi, Bruno ToscaniSilvia Trevisi

FotografieBruno Toscani, Marta BiondiAmbrogio Toscani, Mauro Boni

Progetto grafico e impaginazioneUP Uggeri Pubblicità Srl

PubblicitàUP Uggeri Pubblicità SrlC.so XX Settembre, 18 - CremonaTel. 0372 20586 - Fax 0372 26610www.uggeripubblicita.it

StampaTipografia PizzorniTariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del RegistroPagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario2 la PaC premi i veri imprenditori

3 Un mese cruciale per l'agricoltura 4 no allo yogurt senza latte

5 Una scelta di campo6/7 I maiali assediano la Borsa

8/9 Bioenergia, la voce dei Comuni10/11 Botteghe di Campagna amica12/13/14/15 assemblea nazionale

16/17 arriva il superpomodoro18 agricoltura, Censimento Istat

19 e 21 servizi tecnici20 agritel cresce nei numeri

22/23 datori di lavoro24/25/26 Fiscale

28/29 agribenessere in classe30 associazione Pensionati

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AGOSTO/SETTEMBRE - 2011NUMERO 4 SINDACALE

E’ un mese cruciale quello che si pre-para per l’agricoltura italiana e per la nostra Organizzazione, che dell’agricol-tura italiana è la prima e la più autore-vole rappresentate. La Riforma della Pac, l’impegno di garantire reddito a tutte le nostre imprese (un’azione che passa per la trattativa regionale sul prezzo del latte, così come attraverso i “piani” per la salvaguardia della suinicoltura italiana, e del settore ortofrutticolo), la prosecuzione del cammino che ci vede, di giorno in giorno, dare sempre maggiore realizzazione al progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana: questi i principali terreni d’azione di Coldiretti, che si traducono in una serie di interventi a livello comunitario, nazionale, regiona-le e naturalmente locale. Sul fronte della Politica agricola comu-ne, per il prossimo 12 ottobre è attesa l’adozione delle proposte legislative della Commissione, sulle quali si svilupperà poi il dibattito in sede di Parlamento Europeo e di Consiglio. La riforma della Pac, che dovrà essere varata entro l’anno 2013, è la prima riforma che interessa l’Unione Europea a 27 Stati membri e riveste un interesse economico di rilievo, con una dotazione finanziaria complessiva di 57 miliardi di euro nel 2013, che rappresen-ta circa il 40% del bilancio U.E. Le preoccupazioni, in merito a que-sta tematica, sono forti, come ribadito con forza ed autorevolezza dal nostro Presidente Sergio Marini. Nell’intervista che apre il più recente numero de Il Punto Coldiretti, nonché questo Coltivatore, il Presidente ha ribadito il rischio per l’agri-coltura italiana, per la quale si prevede

una perdita in valore nominale almeno del 5%; una percentuale che, soprattutto in un momento di crisi, appare veramen-te pesante. Marini ha spronato tutto il nostro Governo, ed in primis il Ministro per le Politiche agricole, a far sentire la voce del made in Italy a Bruxelles, ed a trattare in quest’ultima fase con tenacia e convinzione. Bisogna farlo – ha detto Marini – con molta più determinazione rispetto al passato, e con un obiettivo netto, lungimirante, più volte ribadito dalla Coldiretti: quello di approdare ad una Pac che tuteli il Made in Italy, che valorizzi la capacità dell’agricoltura ita-liana di produrre qualità, sicurezza ali-mentare, distintività, legame con il ter-ritorio, filiera corta, attenzione ai bisogni e alle aspettative dei consumatori. Ma soprattutto una Pac che premi le imprese e gli imprenditori più professionali, vale a dire quei soggetti che vivono di agri-coltura. E’ naturale che, nel momento in cui ci sono meno soldi, togliere risorse a chi vive esclusivamente di agricoltura significa mettere altre aziende nelle con-dizioni di chiudere. In questo momento bisogna fare una scelta forte e destinare le risorse prioritariamente agli agricoltori professionali, a quelli che fanno dell’agri-coltura il proprio mestiere principale. L’Italia deve saper ottenere una Pac rivol-ta alla vera imprenditorialità agricola, e non alle rendite o alle speculazioni. A livello regionale i campi d’azione sono ben noti a tutti noi. Il prezzo del latte, per cominciare. Si sono già svolti a Milano i primi incontri interlocutori tra le Organizzazioni agricole e Assolatte, con l’obiettivo di proseguire nel confronto

che deve approdare all’indicazione di un prezzo di riferimento del latte alla stalla, per i prossimi mesi. Per l’agricoltura cre-monese è una partita fondamentale: con un patrimonio che nel 2010 in provincia era di 151.256 vacche da latte (rispet-to ad un totale di 293.885 bovini), ed una produzione di latte che a Cremona supera il milione di tonnellate annue (nel 2010 le stalle cremonesi hanno prodotto 10.900.890 quintali di latte), rappresen-tiamo da soli il dieci per cento del totale nazionale. La trattativa ha preso il via in un momen-to di indubbia difficoltà del mercato del latte, che si confronta, ad esempio, con la grande sovrapproduzione tar-gata Nuova Zelanda. E con il continuo ingresso dall’estero di prodotto stranie-ro, poi trasformato, o semplicemente confezionato, e spacciato per made in Italy. Ecco perché, accanto all’impegno sul tavolo del negoziato (con il fermo obiettivo di operare perché si giunga ad un’equa remunerazione del latte alla stalla, tale da riconoscere la qualità superiore del prodotto italiano, partendo dall’assunto che il valore aggiunto dei grandi alimenti lattiero-caseari made in Italy nasce a partire dal latte prodotto nelle nostre stalle), prosegue la nostra

Eugenio TorchioDelegato Confederale

Coldiretti Cremona

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone ruraliPSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

Pac, prezzo del latte, suinicoltura, ortofrutta, botteghe di Campagna Amica:

è un mese cruciale, per costruire il futuro della nostra agricoltura

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tenace azione tesa a vedere finalmente tradotta in decreti attuativi la legge sull’etichettatura approvata all’unanimità dal Parlamento Italiano, con l’indicazione obbligatoria dell’origine per tutti i pro-dotti lattiero-caseari (e per tutti i prodot-ti agricoli, dacché una parte significativa della spesa alimentare rimane tuttora “anonima”). Un traguardo, quest’ultimo, certamente fondamentale per garantire risposte certe anche ai suinicoltori, la cui situazione di difficoltà è ben nota. Proprio per questo la grande manifestazione di protesta organizzata da Coldiretti davanti alla Borsa di Milano ha visto la mobilita-zione di centinaia di allevatori, il coin-volgimento convinto e compatto di quelli cremonesi (che operano in una provincia con oltre un milione di capi nelle stalle) e ha sortito il risultato della convoca-zione del tavolo suinicolo da parte del Ministero delle Politiche agricole. Adesso è fondamentale che tale “tavolo” arrivi con decisione ad affrontare, e superare, le distorsioni della filiera, certamente favorite dalla mancanza di trasparenza sull’origine della carne di maiale e dei salumi, che danneggia tanto gli alle-vatori quanto i cittadini-consumatori. Aspettiamo interventi chiari, tempestivi, da parte del Mipaaf anche in materia di ortofrutta, dopo la presentazione di un

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documento unitario delle Organizzazioni Professionali Agricole, con la richiesta di interventi urgenti per il settore ortofrut-ticolo in crisi. Altra partita importante per le nostre imprese, perché Cremona oltre che terra di cerealicoltura (la prima coltura qui è il mais, con una produzio-ne annua di oltre sei milioni di quintali per la granella e oltre quindici milioni di quintali per il ‘ceroso’), è anche zona di ortofrutta d’eccellenza, con presidi importanti quali il melone di Casteldidone e imponenti produzioni come il pomodo-ro da industria, con quasi un milione e mezzo di quintali.In tutto questo, risposte vere, concrete, forti, stanno venendo dalla realizzazio-ne del nostro progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana. Un altro tassello, anche nel territorio cremonese e lombardo, sta prendendo forma, ed è quello della nascita delle botteghe di Campagna Amica, la prima catena di vendita diretta organizzata degli agri-coltori italiani. Così come è avvenuto per la nascita dei Mercati di Campagna Amica, che in provincia hanno ormai conquistato tutte le principali piazze cit-tadine, ritengo che Cremona potrà essere in prima linea anche in questo ulteriore, importante obiettivo. Lascio l’illustrazio-ne degli aspetti tecnici, già presentati in

occasione dell’Assemblea Nazionale al Palalottomatica, ad altra pagina di questo Coltivatore Cremonese (oltre che, natu-ralmente, all’incontro quotidiano con la nostra struttura, pronta ad offrire tutta la consulenza e tutto il supporto necessari). Mi basta in questa sede ribadire l’obiet-tivo in virtù del quale stiamo dando vita alle Botteghe: creare una rete organizzata per riportare reddito agli agricoltori, con-trastando l’insostenibile furto di identità e di valore che subiscono i prodotti nel passaggio dal campo alla tavola. Creare le condizioni affinché le arance di Sicilia, ad esempio, possano essere poste “in vendita diretta” nel cuore di Milano, o affinché il nostro straordinario Grana Padano, o i nostri prosciutti autenticamente made in Italy, o la passata di pomodoro che nasce in questo territorio, possano esse-re acquistati nel centro di Roma, o in qualsiasi altra città italiana, anche se il produttore non sarà personalmente pre-sente, è senza dubbio un modo per far sì che gli imprenditori agricoli possano finalmente vendere i loro prodotti al prezzo giusto, assicurando al tempo steso alle famiglie italiane la possibilità di fare acquisti dalla qualità superiore, garantiti al cento per cento come italiani, al giusto prezzo, senza intermediazioni dal campo alla tavola.

Grazie a Coldiretti sventato il blitz dello yogurt senza latte

Ora che è stato sventato il blitz per fare arrivare sulle tavole degli italia-ni lo yogurt senza latte, senza alcuna informazione in etichetta, ci sono tutti gli elementi per decidere nel vero inte-resse dei produttori e dei consumatori. È quanto ha affermato la Coldiretti, in rife-rimento all’audizione della Commissione Agricoltura della Camera sul tentativo di modificare le norme per consentire l’utilizzo della polvere, in sostituzione del latte vero, per la produzione di un alimento naturale come lo yogurt. Si tratta di un parere per modificare - spie-ga la Coldiretti - la Legge 11 aprile 1974, n. 138 che riguarda “Norme concernenti il divieto di ricostituzione del latte in polvere per l'alimentazione umana”.L’allarme lanciato dalla Coldiretti è stato positivamente raccolto e il blitz a danno dei consumatori e dei produttori per ora sventato. La modifica della norma viene

giustificata con la necessità di ridurre i costi di trasporto, poiché la polvere occupa meno spazio del latte fresco, senza considerare tuttavia – questa la denuncia della Coldiretti – il forte impat-to che ha sulle caratteristiche qualitative del prodotto in vendita. Un danno per i consumatori e per i produttori, perché si consente di utilizzare polvere di latte a basso prezzo importata da paesi extra-comunitari invece del buon latte fre-sco delle campagne italiane. Un effetto molto probabile se si considera che sono stranieri tre dei primi quattro produt-tori che coprono il 60% del mercato nazionale dello yogurt. Peraltro – ha evidenziato la Coldiretti - i consumatori non hanno alcuna possibilità di distin-guere in etichetta il prodotto industriale ottenuto con la polvere di latte da quello tradizionale.L’inganno è ancora più grave, poiché

le vendite di yogurt crescono in modo costante soprattutto nei consumi delle giovani generazioni che vedono questo prodotto caseario come un alimento salutistico. Ogni italiano ne consuma in media 7 chilogrammi all’anno e nel primo semestre del 2011, nonostante la crisi, le quantità acquistate dalle famiglie italia-ne sono cresciute dell’uno per cento, in controtendenza rispetto all’andamento generale. Considerando che - riferisce la Coldiretti - occorrono 1,2 chili di latte fresco per ottenere un chilo di yogurt, la sua sostituzione con la polvere può arri-vare a far consumare fino a 360 milioni di chilogrammi di latte italiano in meno in un anno. Il tentativo di colpo di mano, sventato dalla Coldiretti, rappresenta purtroppo solo l’ultimo capitolo di un processo che ha già portato a profondi cambiamenti sulle tavole degli italiani all’insaputa dei consumatori.

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Simone SolfanelliDirettore

Coldiretti Cremona

Una scelta di campoAbbiamo chiuso l’estate con la grande manifestazione di Milano, dove migliaia di Soci sono accorsi davanti alla Borsa portando, non senza un certo simbolismo, anche alcuni suini che, almeno questa volta, sono rimasti fuori da quegli uffici.Mi auguro sia chiaro a tutti il simbolismo cui faccio cenno: non a caso abbiamo voluto contrapporre la produzione alla finanziarizzazione, il lavoro alla specula-zione, il cibo al capitale.Da che parte sta Coldiretti è chiaro.Se, ad esempio, denunciamo senza sosta che il prezzo di alcuni prodotti ortofrut-ticoli si decuplica nel giro delle poche ore che servono a portarli dal campo al negozio, significa che c’è un sottobosco di mediazione e speculazione che pugna-la alle spalle il lavoro e la produzione.Se siamo stati costretti a combattere per evitare che uno dei prodotti simbolo del benessere e della naturalità qual è lo yogurt venga fatto senza latte ma con la polvere e senza alcuna indicazione in etichetta, vuol dire che c’è chi gioca sporco sulla pelle delle imprese agricole e dei cittadini.C’è, addirittura, chi gioca ancora più sporco, come ha denunciato – con la con-sueta forza – il nostro Presidente Sergio Marini, portando all’attenzione di tutto il Paese quello che è conosciuto come lo scandalo del “land grabbing”, ovvero il boom di acquisti di terreni agricoli nei Paesi poveri da parte di investitori

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esteri, interessati alla produzione a basso costo di alimenti da destinare alle proprie necessità. Basti questo dato: sono 227 milioni gli ettari di terra venduti, affittati o concessi in uso in tutto il mondo dal 2001. E’ questa una pericolosa forma di coloniz-zazione, che va fermata: siamo di fronte ad un salto di qualità nella speculazio-ne finanziaria internazionale che, dopo aver “giocato” senza regole sulle materie prime agricole, si è rivolta direttamente alla compravendita di terreni.All’origine di queste azioni troviamo sem-pre i soliti noti e cioè i signori che stanno trattando il cibo come una commodity qualsiasi.Che si parli di mais o di rame, a questi galantuomini non fa differenza alcuna.Fa differenza invece per chi ha deciso che è più nobile lavorare pertiche di terra per dare da mangiare alla gente alimenti sani e garantiti.Fa differenza per Coldiretti che ha deciso che si deve parlare di cibo e non di der-rate agricole.Fa differenza per Coldiretti che vede nella battaglia per l’origine in etichetta (con una legge finalmente approvata dal Parlamento Italiano all’unanimità, ma che ancora giace in attesa dei decreti attuativi!) un’occasione di democrazia economica, un’opportunità per garantire maggiore reddito alle imprese agricole e al tempo stesso rendere le famiglie

italiane pienamente informate e dunque autenticamente libere di scegliere quali alimenti portare in tavola.Tutto ciò ancora una volta legittima, semmai ce ne fosse stato bisogno, il senso della nostra battaglia contro il pro-liferare selvaggio degli impianti a biogas e dei parchi fotovoltaici a terra, laddove abbiamo posto il problema di priorità della filiera agroalimentare e di corretta gestione del territorio, nonchè del mer-cato fondiario. Di questi temi e della stagione che la nostra Federazione sta vivendo, avremo presto modo di parlare: terminata la pausa estiva ora è tempo di organizzare gli incontri sul territorio con i Soci.Sarà sicuramente un momento importan-te di confronto cui, fin d’ora, tutti sono invitati a partecipare.A presto.

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AGOSTO/SETTEMBRE - 2011NUMERO 4 ECONOMICO

I maiali assediano la borsa: Il Ministero convoca il tavolo suinicolo

e la CUN modifica il regolamentoOltre un migliaio di allevatori provenienti da diverse regioni con i propri maiali hanno posto sotto assedio la Borsa di Milano per denunciare i danni provocati dalla speculazio-ne finanziaria internazionale all’economia reale di uno dei settori simbolo del Made in Italy che fattura in Italia e nel mondo oltre 20 miliardi di euro. E’ avvenuto il 26 luglio, con la regia di Coldiretti Lombardia e il pieno supporto di tutte le Federazioni Provinciali. Al termine della mobilitazione è giun-ta la notizia della convocazione del tavolo suinicolo da parte del Ministero per le Politiche agricole, per la definizione delle linee attuative del piano di settore della filiera”, salutata positivamente dal Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini. Un patrimonio messo a rischio dalle speculazioni internazionali sulle materie prime, dall’oro alla benzina fino ai mangimi, che hanno fatto impennare i costi per l'alimenta-zione degli animali (+17%) e dalla mancanza di trasparenza sul mercato, dove prodotti ottenuti da maiali stranieri vengo-no spacciati per italiani, a danno di produttori e consumatori. Le speculazioni su materie prime ed energia – ha stimato la Coldiretti – sono costate in un anno almeno 300 milioni agli allevatori di maiali italiani con migliaia di aziende che hanno

chiuso o rischiano di farlo. “Meno finanza e più stalle”, “Giù le mani dal Made in Italy”, “Più trasparenza in borsa e sul mercato” sono alcuni degli slogan ribaditi dai manifestanti, “armati” di cartelli e colorate bandiere gialle, mentre alcuni mailaini, con tanto di coccarda tricolore, prendevano possesso di piazza Affari. La specula-zione si estende dalla borsa al mercato dove, per ogni euro speso per l’acquisto di carne di maiale, appena 15,5 centesimi arrivano all’allevatore, 10,5 al macellatore, 25,5 al trasforma-tore e ben 48,5 alla distribuzione commerciale. C’è un rischio di estinzione concreto per gli allevamenti italiani e con essi dei prelibati prodotti della suinicoltura nazionale. Basti dire che tre prosciutti su quattro venduti in Italia sono in realtà ottenuti da maiali allevati all’estero, ma i consumatori non lo sanno perché non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza. L’Italia - sottolinea la Coldiretti - ha importato 62 milioni di cosce di maiale destinate, con la trasformazione e la stagionatura, a diventare prosciutti “Made in Italy” con un inganno nei confronti dei consumatori e danni per i produttori che subiscono una concorrenza sle-ale. Anche perché, mentre negli allevamenti italiani i maiali

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AGOSTO/SETTEMBRE - 2011NUMERO 4 ECONOMICO

sono alimentati con prodotti di qualità sulla base di rigorosi disciplinari di produzione “Dop”, all’estero si usano spesso sottoprodotti se non addirittura sostanze illegali come è accaduto nel recente scandalo dei mangimi alla diossina pro-dotti in Germania e utilizzati negli allevamenti di polli e maiali. Sul mercato - sostiene la Coldiretti - è facile acquistare prosciutti contrassegnati dal tricolore, con nomi accattivanti come pro-sciutto nostrano o di montagna che in realtà non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale. Una situazione favorita dall’inerzia dell’Unione Europea, che dopo i recenti allarmi sanitari ha deciso di estendere con un regola-mento l’obbligo di indicare in etichetta la prove-nienza della carne di maiale, al pari di quanto è stato fatto con quella bovina dopo l’emergenza mucca pazza, ad esclusione però degli alimenti trasformati come salami e prosciutti dove più spesso si nasconde l’inganno. Gli allevatori della Coldiretti chiedono che ven-gano emanati i provvedimenti applicativi previsti dalla legge nazionale sull’etichettatura di origine approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno che prevede l’obbligo di indicare l’origine per tutti gli alimenti. La carne di maiale fresca o trasformata è la più acquistata dagli italiani che ne consumano ben 37,2 chili a testa, ma in dieci anni si è ridotto dell’85% il numero delle stalle italiane (si è passati dalle 193mila del 2000 alle attuali 26mila dove si allevano 9,3 milioni di maiali, soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, ma anche l’Umbria e la Sardegna sono regioni vocate). Una situazione che rischia di aggravarsi con effetti anche occupazionali nella filiera della carne suina, che in Italia offre lavoro a circa 120mila addetti tra allevamento, macellazione, trasformazione e distribuzione.

Nel contempo, si è proceduto alla revisione del regolamento della CUN, per superare l'ostacolo dell'assenza (voluta!) dei macellatori alla fissazione del prezzo, con l’intento di rendere la Commissione Unica Nazionale per la quotazione dei suini da macello uno strumento sempre più efficace, tale da garan-tire una certezza di prezzo agli allevatori. (m.b.)

Coldiretti Cremona

le nostre foto

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SINDACALE

Bioenergia, sempre più Comuni a sostegno della battaglia

di Coldiretti Cremona“Con soddisfazione evidenziamo il fatto che sempre più Comuni della nostra provincia, in piena sinto-nia con la nostra Organizzazione, stanno esprimendo attraverso gli strumenti della delibera comunale e delle mozioni la loro preoccupazione rispetto al proliferare di impianti a biogas che utilizzano alimenti nobili, così come dei parchi fotovoltaici a terra. Coldiretti, con determinazione, ha chiesto alla Regione l’emanazione urgente di precise linee guida per la gestione delle fonti rinnovabili, non-ché una moratoria sull’autorizzazione di nuovi impianti. E’ ora importan-te il fatto che le Amministrazioni Comunali, cioè le prime responsabili della corretta gestione del territorio, si uniscano alla nostra battaglia”. A parlare è il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli, che torna ad evidenziare la necessità di governare un fenomeno che sta progressivamente sottraendo terreno alla vera agricol-tura. “Parlando di biogas – aggiunge Solfanelli – non abbiamo mai contesta-to gli impianti alimentati con materie di scarto, o comunque gli impianti correttamente dimensionati rispetto alla realtà aziendale. Abbiamo invece ribadito, per primi, che la produzione di

agroenergia non può, come purtroppo sta avvenendo nelle nostre campagne, tradursi nella realizzazione di impianti di grandi dimensioni scollegati dalle filiere agroalimentari e in competizione con la produzione di cibo made in Italy. Operazioni che hanno l’effetto di far lievitare gli affitti e sottrarre terra agli agricoltori”.

Qualche dato può aiutare a ‘fotogra-fare’ meglio la questione biogas in provincia di Cremona e in Lombardia. Secondo le ultime stime disponibili, in Lombardia ci sono 117 impianti in funzione, 134 in programmazione e 64 in istruttoria. La provincia con la mas-sima incidenza è Cremona (120 totali, con una settantina di impianti già in funzione), poi ci sono Brescia (62) e Mantova (55). Fra le più piccole territo-rialmente, è Lodi che conta il maggior numero di centrali (16 in funzione, 17 programmate e 5 in istruttoria). Pavia ne colleziona 25, Bergamo 16, Milano 7, Sondrio 2, Como e Lecco zero.

“Un impianto a biogas che produce un megawatt di energia, se alimentato con colture dedicate, ha bisogno di circa 350 ettari di trinciato di mais. Parliamo di quasi 200mila quintali di

trinciato di mais all’anno, ossia quanto serve per alimentare almeno 1500 vac-che in un anno, capi il cui latte baste-rebbe a produrre 30.000 forme di Grana Padano – nota Coldiretti Cremona –. È una pesante sottrazione, che la filiera agroalimentare subisce. Se si considera che in provincia di Cremona sono già attivi settanta impianti, e se si pone una media di 1 MW per impianto, si può calcolare che oltre 20.000 ettari, rispetto ad una superficie coltivata di 130.000, sono oggi dedicati al biogas. Sono dati preoccupanti”.

“Il problema non sono gli impianti a biogas o i fotovoltaici in quanto tali, ma i maxi interventi che al posto di essere integrati nell’attività agricola diventano installazioni industriali che si mangiano suolo e produzione di cibo – ribadisce Solfanelli –. Anche per i pannelli fotovoltaici servo-no linee guida precise: diciamo no al fotovoltaico a terra, sui campi, mentre va incoraggiato lo sfrutta-mento di tetti, magazzini, stalle e di tutte le coperture disponibili, che sono una riserva di spazio ancora sottoutilizzato. Solo così le fonti rinnovabili potranno dirsi veramente sostenibili”.

Ricambi agricoli - Articoli e forniture industriali - Utensileria - Lubri canti - Lamiere forate.

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Da tempo Coldiretti Cremona ha solle-vato il problema della corretta impo-stazione del tema delle agroenergie, denunciando quello che è stato defini-to lo “scandalo degli affitti d’oro”: di fatto, chi deve alimentare un mega impianto a biogas può sostenere, per l’affitto della terra o per l’acquisto di materia prima, costi che agli impren-ditori agricoli appaiono proibitivi. Si pensi al costo d’affitto della terra: la precedente quota di circa 500 euro all’ettaro in tempi recenti è addirittura triplicata, arrivando a oltre 1.500 euro/ettaro.

L’intervento di un numero sem-pre crescente di Amministrazioni Comunali, che chiedono regole pre-cise e vogliono essere coinvolte nel processo di autorizzazione degli impianti, è un fatto importante. Nella delibera “Alimenti in cambio di energia?” il Comune di Gussola, a pro-posito del proliferare del biogas, scrive che si “rischia di stravolgere il deli-cato equilibrio agricolo-zootecnico-ambientale che ha caratterizzato, nei secoli, il nostro territorio, a vantaggio di una non ben chiara politica di fonti energetiche alternative e di una grande

speculazione personale, la quale non ha niente a che fare con l’agricoltura che tutti noi conosciamo ed apprez-ziamo”. Analoghe argomentazioni sono state portate nei Consigli Comunali di Agnadello e Palazzo Pignano, tra gli altri, attraverso mozioni poi inviate dai Sindaci, per conoscenza, al Ministro per le Politiche Agricole, al Presidente della Regione Lombardia e al Presidente della Provincia di Cremona. Il Comune di Cappella de’ Picenardi, a proposito del fotovoltaico (sempre in una delibera, il cui titolo è “Alimenti in cambio di energia? Tuteliamo la sicurezza alimentare”), ha aggiunto: “Mentre è certamente positiva – e va stimolata e favorita – la posa dei pan-nelli fotovoltaici sulle superfici coperte già esistenti (si pensi a quali estensioni rappresentano, in tal senso, i tetti delle

stalle, delle cascine e dei capannoni, per alcuni dei quali la posa dei pannelli solari può diventare preziosa occasio-ne per avviare una definitiva bonifica dall’amianto), appare in tutta la sua problematicità, in tutta la sua “non sostenibilità”, il diffondersi del fotovol-taico sulle superfici dei campi. E’ que-sto un fenomeno che sembra imporsi anche nella nostra Provincia, dove si cominciano a vedere autentici tappeti di silicio sui nostri campi, con pannelli fotovoltaici “seminati” sul terreno al posto delle coltivazioni agricole. Scelte che sovvertono il primato della pro-duzione del cibo nella gerarchia delle priorità, un principio che va tutelato e ribadito, pur nella convinzione che le energie rinnovabili di origine agricola possano dare un contributo al proble-ma energetico del Paese”. (m.b.)

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Nasce la prima catena di vendita diretta organizzata degli agricoltori italiani “Le botteghe di Campagna Amica”, dove saranno offerti solo prodotti nazionali ottenuti dalle aziende agricole e dalle loro cooperative. Lo ha annunciato il Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’Assemblea annuale alla presenza di quindicimila coltivatori di tutte le regioni italiane. Si tratta di un nuovo e moderno cana-le commerciale di vendita diretta dei prodotti agroalimentari che si affianca alla Grande distribuzione e ai negozi di prossimità e che va ad integrare la rete già attiva di quasi diecimila fran-toi, cantine, malghe, cascine e aziende agricole trasformate in punti vendita e i quasi mille mercati degli agricoltori di

Campagna Amica già presenti su tutto il territorio nazionale. Si apriranno centi-naia di “Botteghe” con un unico format in tutte le province italiane, dove sarà possibile acquistare una vasta gamma di prodotti degli agricoltori esclusiva-mente con il marchio Campagna Amica. Le arance della Sicilia, per esempio, saranno in “vendita diretta” nel cuore di Milano, mentre il Parmigiano Reggiano potrà essere acquistato nel centro di Roma anche se non sarà presente per-sonalmente il produttore. E così per i vini, l’olio, i salumi, le conserve, le ver-dure e tutti gli altri prodotti dell’agri-coltura che completeranno la gamma offerta in ogni bottega. Il piano prevede la possibilità di “esportare” le Botteghe anche all’estero.

“Un vantaggio per i produttori – ha spiegato il Presidente Marini – che potranno finalmente vendere al prezzo giusto e concordato, ma anche per i

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consumatori, che in ogni bottega di Campagna Amica potranno acquistare l’intera gamma di prodotti garantiti al cento per cento come italiani, con le intermediazioni dal campo alla tavola ridotte al minimo. L`architettura com-merciale si fonda su quattro perni: Campagna Amica, la Fondazione che dispone del marchio omonimo; Consorzio Produttori (società coopera-tiva agricola di cui è socia Coldiretti), lo strumento per realizzare la “cate-na”; l`imprenditore agricolo che offre il proprio prodotto; e il titolare della

“Bottega” che può essere un imprendi-tore agricolo singolo o associato o una cooperativa. L`agricoltore che vuole rifornire il punto vendita deve accreditarsi presso la Fondazione Campagna Amica e asso-ciarsi al Consorzio Produttori. Quindi entra nel portale web dove avviene la gestione della domanda e dell`offerta. Il quadro è completato da un mecca-nismo di controlli a cui sovrintende la Fondazione Campagna Amica, avvalen-dosi anche di un ente terzo.“L`obiettivo – ha affermato il Presidente

della Coldiretti – è di creare una rete organizzata per riportare reddito agli agricoltori, contrastando l’insostenibi-le furto di identità e di valore che subiscono i prodotti nel passaggio dal campo alla tavola”. Un’iniziativa che si inserisce nel progetto più ampio della filiera agricola tutta italiana nel quale rientrano anche le società di scopo già avviate per cereali, olio, ortofrutta ed energia che vedono tra i protagonisti anche i Consorzi agrari. Per ogni ulte-riore informazione, i nostri Uffici sono a disposizione.

La nascita della catena di vendita diretta organizzata degli agricoltori italiani “Le Botteghe di Campagna Amica” è stata annunciata in occasione dell’Assemblea Nazionale al Palalottomatica

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ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA COLDIRETTI

Facciamo vincere l’Italia del buonsenso

“Dobbiamo fare emergere quell’Italia del buonsenso di cui è ricco il Paese. Non ci stiamo a che la rappresenta-zione del nostro Paese si esaurisca nel deficit di etica nella vita pubblica, esi-ste un’altra Italia, alla quale ci sentia-mo di appartenere, che è tessuto con-

nettivo, intelaiatura del Paese, un’Italia che lavora, si assume responsabilità e ci permette, nonostante tutto, di stare in piedi. Questa Italia dobbiamo farla emergere affinché traghetti il Paese verso un futuro migliore”. Questo il messaggio – forte e chiaro –

del Presidente della Coldiretti Sergio Marini, ribadito nell’Assemblea nazio-nale della Coldiretti, che il 7 luglio scorso ha raccolto al Palalottomatica di Roma quindicimila imprenditori agri-coli in arrivo da tutte le province e regioni italiane, in rappresentanza di 1,6 milioni di associati della Coldiretti. Coldiretti ...quella straordinaria Italia del buon senso: questo il titolo dell’as-sise della prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese, alla quale era presente una delegazione di circa 300 agricoltori cremonesi, gui-dati dal Direttore Simone Solfanelli, partiti (chi nella mattinata, chi nella notte) con vari pullman dalle Zone di Cremona, Soresina, Casalmaggiore e Crema. Aperta dalle note dell’Inno Nazionale, cantato da tutti i presenti, e dalla let-tura dei messaggi giunti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal Santo Padre Benedetto XVI, l’assise ha accolto gli interventi del Cardinale Angelo Bagnasco Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, di Gianni Alemanno Sindaco di Roma, del

il messaggio del Presidente della repubblica: "il progetto della filiera agricola tutta italiana è un'importante innovazione"

Riportiamo il testo del telegramma che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al Presidente della Coldiretti Sergio Marini in occasione dell’Assemblea “Coldiretti ...quella straordinaria Italia del buonsenso”.

“Rivolgo un cordiale saluto a lei, gentile Presidente, agli organismi direttivi confederali, alle Autorità presenti, ai delegati e a tutti i partecipanti all’Assemblea Nazionale della Coldiretti che rappresenta un antico patrimonio umano e professionale. Anche l’agricoltura ha attraversato un anno non facile, nel corso del quale, tuttavia, ha registrato importanti innovazioni: mi riferisco, in particolare, al progetto della filiera agricola interamente italiana, di cui ho seguito l’avvio due anni or sono e che costituisce oggi un modello organizzativo dalle indubbie potenzialità di espansione e di rafforzamento.

Si è consolidata nel nostro Paese una sempre maggiore sensibilità sociale verso la tutela della qualità e della sicurezza del cibo, a conferma della diffusione di un sistema alimentare unanimemente riconosciuto come uno fra i più salutari ed equilibrati. Ciò è avvenuto anche attraverso una pluralità di iniziative che hanno avvicinato i cittadini alla realtà della produzione agricola. Agli operatori di questo settore, che lavorano con passione, tenacia e spirito di sacrificio, il Paese deve saper tributare un giusto riconoscimento sociale ed economico. Sono segnali da cui potranno scaturire positivi e duraturi effetti economici, occupazionali e di sostenibilità del nostro svi-luppo. Con questo auspicio e nel formulare l’augurio più fervido di buon lavoro, invio a tutti un cordiale saluto”.

Intervento del Presidente Sergio Marini all’Assemblea Nazionale di Coldiretti

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Alcuni flash della relazione del Presidente Sergio Marini MANOVRA: “LA STRATEGIA PREVALGA SULLA TATTICA”

Il futuro deve riaffermare il primato rispetto all’oggi e la strategia deve prevalere sulla tattica di corto respiro – ha affermato il Presidente Marini –. Se il tema della manovra è pagare più o meno tasse, avere più o meno incentivi, fare più o meno tagli, non c’è dubbio che la risposta è scontata. Se invece traguardiamo il futuro e il tema diven-ta se accettiamo che il nostro destino sia quello della Grecia oppure se accet-tiamo che i nostri figli debbano andare in giro per il mondo a cercare lavoro e vergognarsi di provenire da un Paese in

cui i genitori ingordi li hanno caricati di debiti, allora sono sicuro che il popolo italiano sarà disponibile a fare sacrifici. Il punto è però un altro e riguarda la capacità della Politica di proporre solu-zioni eque che non generano sospetti e soprattutto di avere il coraggio di prendere provvedimenti che nel breve periodo sono impopolari. La Politica è disposta a fare questa scommessa?

SOLO IN AGRICOLTURA I GIOVANI NON CALANO

L’agricoltura è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percen-tuale di giovani imprenditori agricoli

il saluto del Papa: "offrite il vostro contributo per il progresso integrale della società"

In occasione dell’Assemblea Nazionale, il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire al Presidente Sergio Marini, attra-verso il Segretario di Stato Vaticano Cardinale Tarcisio Bertone, il seguente messaggio.

Il Sommo Pontefice “desidera far giungere ai partecipanti all’Assemblea il suo beneaugurante saluto, che volentieri accom-pagna con l’assicurazione della sua preghiera e con l’incoraggiamento a proseguire generosamente nella testimonianza dei valori del mondo rurale, animati dalla lunga e radicata tradizione di fede e di civiltà cristiana. Sua Santità esorta i coltivatori diretti ad offrire il proprio specifico contributo per il progresso integrale della società, fondato sulla centralità della persona umana, sulla tutela della famiglia, sulla crescita economica improntata alla solidarietà e posta

al servizio della collettività, seguendo il fondamentale insegnamento proposto dalla Dottrina sociale della Chiesa. Mentre formula cordiali auspici per un sereno e proficuo svolgimento dei lavori congressuali, affinché contribuiscano a fornire ai numerosi associati significative linee-guida per una sempre incisiva presenza nella comunità cristiana e nella società civile, il Santo Padre invoca la celeste intercessio-ne di San Giuseppe, Patrono dei lavoratori, e della Vergine Maria, Madre della Chiesa, ed invia a Lei e a quanti prenderanno parte all’Assemblea una speciale Benedizione Apostolica, estendendola volentieri a tutte le componenti di codesta benemerita Associazione. Nell’unire anche i miei personali voti di ogni bene per l’Assise e per tutte le attività della Confederazione, profitto della circostanza per confermarmi con sensi di distinta stima”.

Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, dei Ministri del Lavoro Maurizio Sacconi e della Salute Ferruccio Fazio, del Vicesegretario del Pd Enrico Letta e del Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano. Nel parterre, c’erano tanti rappresentanti del mondo eco-nomico, della cooperazione, dei con-sorzi agrari, del mondo accademico, accanto a rappresentanti istituzionali, delle forze sociali, sindacali e politiche nazionali ed estere.

Quindicimila imprenditori agricoli, in arrivo da tutte le province e regioni d’Italia, hanno preso parte all’Assemblea, in rappresentanza di 1,6

milioni di associati della Coldiretti

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under 30 negli ultimi quindici anni. Nell’attività manifatturiera tale per-centuale si è più che dimezzata. La pre-senza di giovani agricoltori è rimasta percentualmente stabile a conferma del fatto che il ricambio generazionale in agricoltura è più alto che in altri settori. Il fatto che da decenni si parli di imprese agricole condotte da anziani non solo non è vero, ma laddove acca-de rappresenta un fatto fisiologico in quanto - ha precisato Marini - i non più giovani nelle campagne rimango-no in famiglia a dare una mano fino alla fine, magari anche come titolari di azienda. Non c’è dunque una con-trapposizione generazionale frutto di un arretramento culturale, ma sempli-cemente una modernità sociale di cui siamo ben orgogliosi.

CRISI: SANCIRE IL PRIMATO DELLA POLITICA

SULL’ECONOMIA

Bisogna recuperare il ruolo della Politica nell’interpretare i bisogni dei cittadini senza farsi condizionare dall’economia e dalla finanza che spinge verso un modello di sviluppo che ha favorito le speculazione e nuove povertà - ha sostenuto Marini -. Oggi occorre recu-perare il primato della Politica capace di interpretare i bisogni dei cittadini e di fare regole per il funzionamento

dell’economia reale alla quale la finan-za deve porsi a servizio. Le criticità del mercato del cibo, a partire dalla vola-tilità che danneggia imprese agricole e consumatori, è il prezzo che paghiamo per aver invertito questa gerarchia valoriale. Oggi nel mondo - ha aggiunto il Presidente nazionale della Coldiretti - la finanza nella sua forma più spietata della speculazione governa l’econo-mia reale; la politica, per scelta o per necessità, non regolamenta il mercato e la gente paga il prezzo per tutti di questa anomalia. Recenti studi dimo-strano che nel mondo abbiamo riserve di cibo sufficienti solo per 116 giorni e che nel 2010 l’arretramento della politica e delle regole ha permesso un nuovo colonialismo attuato dalle multinazionali e dai fondi sovrani che hanno acquistato terreni in Africa per una superficie equivalente alla Francia. Bastano questi due dati per dimostra-re che il cibo e l’agricoltura debbono essere riportati dalla politica al centro delle strategie di sviluppo del Paese.

ETICHETTA: L’ITALIA APPLICHI LA LEGGE SUL MADE IN ITALY

L’Italia deve avere il coraggio di appli-care la legge nazionale sull’obbligo di indicare la provenienza in etichetta su tutti gli alimenti approvata dal

Parlamento all’unanimità lo scorso anno, che si è dimostrata lungimirante come attesta l’adozione da parte del Parlamento Europeo del regolamento sulle informazioni alimentari ai con-sumatori. E’ quanto ha affermato il Presidente Marini nel corso dell’Assem-blea, nel sottolineare che all’Unione Europea ci sono voluti quasi sei anni prima di arrivare alle stesse conclu-sioni dell’Italia sull’obbligo di indicare l’origine della carne di pollo che in Italia è in vigore dal 17 ottobre 2005 a seguito dell’influenza aviaria. “Non possiamo attenderne ancora due o tre come prevede l’UE per vedere etichet-tate con l’origine anche le carni e il latte utilizzati in alimenti trasformati, come prosciutti, salami e formaggi in una situazione in cui - ha denunciato Marini - la metà delle mozzarelle e tre prosciutti su quattro sono ottenuti da latte e carne di animali allevati all’estero senza alcuna informazione per il consumatore”. Il regolamento adottato dal Parlamento Europeo prevede l’estensione dell’ob-bligo di etichettatura di origine, già in vigore in tutta Europa per la carne bovina, ad altre carni (maiale, pollame, agnello e capra) mentre spetta alla Commissione europea il compito di esaminare l’opportunità di estendere un sistema di etichettatura obbligato-ria alle seguenti categorie di alimenti: latte, latte impiegato come ingrediente, carne utilizzata come ingrediente, ali-menti non trasformati, alimenti mono-ingrediente e ingredienti che rappre-sentano più del 50% dell’alimento.

OGM: LA DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO RAFFORZA IL NO DELL’ITALIA

La decisione del Parlamento Europeo di consentire agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati per "moti-vi ambientali" rafforza la decisione dell’Italia di chiedere l’applicazione della clausola di salvaguardia a livello comunitario per mantenere il territorio nazionale libero da Ogm, come richie-sto dalla maggioranza dei cittadini - ha rimarcato il Presidente Marini in Assemblea -. L’Italia deve sostenere il voto del Parlamento Europeo in plena-ria dove una maggioranza schiacciante

Coldiretti Cremona

le nostre foto

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Coldiretti Cremona

le nostre foto

si è espressa a favore del diritto degli Stati membri (e delle loro regioni) di vietare la coltivazione nel proprio territorio di Organismi geneticamen-te modificati (Ogm), anche se sono autorizzati a livello comunitario. Sulla base dei risultati dell'ultima indagine annuale Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione”, il 73% dei cittadini italiani che espri-mono una opinione ritiene che i pro-dotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali.

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MADE IN ITALY

PARLA CASALASCO IL “SUPERPOMODORO”

CON TRIPLO ANTIOSSIDANTEÈ il risultato di un progetto tutto italiano dal campo alla tavola.

Il pomodoro è stato coltivato, trasformato e venduto dalle cooperative del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (CIO) e del Consorzio Casalasco del Pomodoro

Può finalmente essere acquistato sul mercato nazionale il primo superpo-modoro naturale, tutto Made in Italy, con un contenuto di licopene tre volte superiore rispetto alle varietà di pomo-doro vendute per il consumo fresco e più elevato del 58 per cento rispetto a quelle coltivate per la trasformazione, che secondo numerosi studi scientifici risulta essere un antiossidante efficace contro l’invecchiamento, nella preven-zione delle malattie cardio-vascolari e anche dei tumori alla prostata. La presentazione è avvenuta nel mese

di luglio nella sede della Coldiretti. Il Presidente Sergio Marini ha sotto-lineato che “si tratta di un successo tutto italiano perché risultato di una sperimentazione realizzata nei campi nazionali e coltivato, trasformato e venduto dalle cooperative del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (CIO) e del Consorzio Casalasco del Pomodoro, che aderiscono al progetto per Una filiera agricola tutta Italiana della Coldiretti”.

Il superpomodoro italiano è stato otte-nuto dopo anni di ricerca e sperimen-

tazione con metodi del tutto naturali, che hanno permesso di individuare una varietà ad elevato contenuto di licope-ne adatta alla coltivazione nei terreni nazionali, senza ricorrere ad Organismi geneticamente modificati (Ogm). La tipologia di pomodoro selezionata ha una pezzatura delle bacche di circa 70 grammi, forma rotondeggiante, buccia liscia e più rossa ma, oltre ad avere un maggior contenuto in licopene, è anche, organoletticamente parlando, più gustosa. Nel 2010 la varietà di superpomodoro è stata quindi coltivata in campo da una trentina di azien-de agricole localizzate soprattutto in Emilia Romagna e Lombardia, ma anche in Piemonte e Veneto, aderenti al siste-ma del CIO, secondo metodi di colti-vazione integrata, cioè nel rispetto di disciplinari di produzione che orientano i produttori verso processi produttivi rispettosi dell’ambiente, che valoriz-zano metodi conservativi delle risorse naturali (acqua, suolo, energia) e quin-di ecologicamente, economicamente e socialmente sostenibili.

Il prodotto raccolto dal campo è stato inviato presso lo stabilimento del Consorzio Casalasco del Pomodoro in Rivarolo del Re (Cremona) per la tra-sformazione industriale, che consente di esaltare le proprietà del licopene presente. Infatti, secondo recenti studi scientifici, il licopene è maggiormente disponibile nel pomodoro cotto, perché la sua molecola, per attivarsi e combat-tere i radicali liberi, ha bisogno di esse-re spezzata e questo avviene durante la cottura.

Risultato: una superpolpa e una super-

Tavolo di presentazione del Superpomodoro con Costantino Vaia, Direttore Generale del Consor-zio Casalasco del Pomodoro, il Presidente Coldiretti Sergio Marini, Marco Crotti, Presidente del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli - CIO, e Giorgio Calabrese, Docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università Cattolica

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passata di pomodoro con il più ele-vato contenuto di licopene, ma anche caratterizzati da qualità organolettiche uniche, che possono essere acquista-te sul mercato per la prima volta in Italia dove sono in vendita con il marchio Pomì L+. Si tratta dell’unico pezzo di Parmalat salvato dalla conquista straniera grazie all’acquisizione realizzata dagli agricoltori associati alle cooperative del CIO e del Consorzio Casalasco del Pomodoro per valoriz-zare la produzione italia-na dal campo alla tavo-la. A 150 anni dall’Unità d’Italia si tratta di una vera rivoluzione per il pro-dotto più rappresentativo dell’identità nazionale e componente di base della dieta mediterranea, che ha garantito record di longe-vità agli italiani.

“E’ possibile fare ricerca con risultati concreti che rispondono a reali esi-genze dei produttori e dei consumato-

ri senza ricorrere a metodi innaturali come la manipolazione genetica”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “è più facile il trasferimento delle inno-

vazioni dal campo alla tavola quando è più diretto il rapporto tra produttori e consumatori come nel progetto della

Coldiretti per ‘la filiera agricola tutta italiana’ che punta ad offrire prodotti al cento per cento italiani firmati dagli stessi agricoltori”.

“Il superpomodoro è caratterizzato da un contenuto triplo di lico-pene, che è un prodotto del tipo alfa-carotene, che esercita un’azione preventiva nell’insor-genza dei tumori della prostata nel maschio e degli annessi nella fem-mina”, ha spiegato il prof. Giorgio Calabrese, docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università Cattolica, nel sottolineare che “la maggiore temperatura ne favorisce il maggior contenuto e il miglio-re assorbimento a livel-lo intestinale”. “Utile ai piccoli per crescere sani,

agli adulti per vivere in modo granitico e agli anziani per prolungare la funzio-nalità del corpo".

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‘Fotografia’ dell’agricolturalombarda nel Censimento

ISTAT 2010Diminuiscono le aziende ma “tiene” la superficie agricola utilizzata e aumenta quella media aziendale. E’la fotografia dell’agricoltura italiana scattata dal VI Censimento ISTAT 2010. Secondo i dati provvisori al 7 luglio 2011, in dieci anni le aziende agricole operanti in Italia sono diminuite del 32,2%, attestan-dosi a 1.630.420 unità rispetto alle precedenti 2.405.453. Nel complesso, la superficie aziendale totale (SAT) è diminuita in dieci anni dell’8%, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) registra una ulteriore diminuzione da 13,1 milioni di HA a 12,9, con una dimi-nuzione del 2,3%.Non a caso la dimensione media azien-dale è passata da 5,5 HA a 7,9 HA, con un incremento del 44,4%. Per effetto della maggiore riduzione del numero di aziende rispetto alla SAU, cresce significativamente a livello regionale l’estensione media aziendale, che passa da 14,6 ha/az. a 18,4 ha/az, valore deci-samente superiore alla media aziendale nazionale pari a 7,9 ha/az.Nel 2010 nel settore zootecnico lom-bardo sono presenti oltre 21.000 azien-de. Nel 2000 le imprese erano più di 35.000.

Riportiamo i numeri dell’agricoltura lombarda.

• 5milioniisuiniallevati;• 1,5milioniiboviniallevati;• 30milagliequiniallevati;• 27milionigliavicoli;• 415milaicunicoli;• 105milagliovini;• 58milaicaprini;• 10milaibufalini;• 980glistruzzi.

Sono numeri che testimoniano l’impe-gno e la qualità del lavoro dei nostri imprenditori, nonostante le aziende agricole stiano affrontando una crisi severa che colpisce la Lombardia e tutto il territorio nazionale, così come rilevato dallo stesso Istituto di Ricerca.Da rilevare anche che nel 1° trimestre 2011 il numero dei lavoratori dipenden-ti impegnati in campagna ha registrato un + 6%.Nell’intero settore economico gli occu-pati crescono solo dello 0,4%.

I dati raccolti attraverso il Censimento generale dell’agricoltura forniscono un quadro informativo completo del sistema agricolo e zootecnico a livello nazionale, regionale e locale. Hanno un forte impatto sullo sviluppo delle politi-che agricole nazionali e rappresentano uno strumento importante ai fini delle politiche comunitarie, essendo la rile-

vazione condotta con un regolamento definito in sede europea. Le informazioni ottenute descrivono nel dettaglio il mondo agricolo: dal nume-ro delle aziende al titolo di possesso dei terreni, dall’utilizzazione dei terreni aziendali alla consistenza degli alleva-menti, dalla manodopera impiegata alle attività connesse. I dati sono riferiti a vari livelli territoriali giungendo fino al dettaglio comunale.Dai primi dati del censimento 2010 si rendono evidenti a livello territo-riale dinamiche ed aspetti strutturali differenziati in funzione della collo-cazione geografica e del diverso peso assunto dall’attività agricola. Ad un primo esame è riscontrabile la crescen-te ricerca di efficienza delle province, ed in particolare nelle aree di pianura dall’agricoltura più intensiva, che attra-verso concentrazione e specializzazione presentano oggi dimensioni medie in termini di SAU, ormai tra le più elevate a livello nazionale (Lodi, Cremona e Milano), mentre nelle province dell’alta Lombardia le realtà produttive paiono interessate da una frammentazione, in particolare nelle province di Varese, Como e Lecco, legate ad un orienta-mento produttivo quale il florovivai-smo.

SINDACALE

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Marco BenediniResp. Provinciale

Servizi Tecnici

Ultimi aiuti per realizzare le vasche di stoccaggio dei reflui

E’ stato aperto un nuovo bando sulla misura 121 specifico per la gestione degli effluenti di allevamento

Proprio mentre gli Uffici stanno pre-disponendo le procedure nitrati per l’anno 2011 (scadenza per ora fissata al 30 settembre 2011), la Regione Lombardia ha aperto un nuovo bando della Misura 121 «Ammodernamento delle aziende agricole» – «interven-ti per la gestione sostenibile degli effluenti di allevamento». Le doman-de potranno essere presentate alla Provincia fino al 30 ottobre p.v., tramite SIARL. Gli interventi ammissibili sono:

A. opere di miglioramento fondiario di natura straordinaria quali costruzio-ne, ristrutturazione o ampliamento di platee e vasche di stoccaggio azien-dale degli effluenti di allevamento, necessarie anche a seguito di modifica della gestione di strutture di stoccaggio sottogrigliato, finalizzate al raggiungi-mento dei parametri stabiliti dalla deli-berazione della Giunta regionale della Lombardia n. 8/5868 del 21 novembre 2007 e da eventuali provvedimenti suc-cessivi inerenti alla Direttiva 91/676/CEE; la costruzione delle strutture di stoccaggio è ammissibile fino a un volu-me che non superi del 30% la necessità di stoccaggio minimo di legge. B. acquisto di nuove macchine e attrez-zature così come definite dal D.M. del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 454 del 14 dicembre 2001, articolo 1, paragrafi 2 e 3, per l’ammodernamento del parco macchine, limitatamente a:- macchine semoventi che consentano la distribuzione degli effluenti a bassa pressione, mediante distribuzione del prodotto rasoterra e interrato;- attrezzature trainate che consentano la distribuzione degli effluenti a bassa pressione, mediante distribuzione del prodotto rasoterra e interrato. In caso di interventi proposti da impre-

se associate l’acquisto di nuove mac-chine e attrezzature è limitato a quanto riportato nell’al¬legato 1 della presente Misura;

C. acquisto di nuove apparecchiatu-re e/o strumentazioni informatiche direttamente connesse agli interventi ammissibili ai sensi del presente para-grafo;

D. acquisto e/o realizzazione di impian-ti aziendali per il trattamento degli effluenti di allevamento al fine della loro valorizzazione per: 1. separazione solido-liquido; 2. abbattimento del carico di azoto

degli effluenti e/o riduzione dei volu-mi con eliminazione di acqua;

E. realizzazione di coperture delle vasche di stoccaggio degli effluenti di allevamento finalizzate al conteni-mento dei volumi degli effluenti stessi e delle emissioni azotate e di carbonio e alla prevenzione della formazione e dispersione in atmosfera di partico-lati fini, ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 18 della legge regionale 11 dicembre 2006, n. 24;

F. realizzazione di coperture delle pla-tee di stoccaggio degli effluenti di alle-vamenti avicoli, finalizzate al conteni-mento dei volumi degli effluenti stessi e delle emissioni azotate e di carbonio e alla prevenzione della formazione e dispersione in atmosfera di partico-lati fini, ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 18 della legge regionale 11 dicembre 2006, n. 24. Gli interventi di cui alla precedente let-tera D) sono ammissibili esclusivamente a condizione che: – l’effluente trattato sia distribuito in prevalenza su terreni disponibili all’im-presa o alla società richiedente per

l’utilizzazione agronomica; – gli effluenti di allevamento tratta-ti siano in prevalenza di provenienza dell’impresa o della società richiedente; sono compresi anche gli effluenti di alle-vamento originati da contratti di confe-rimento, riportati nella «Comunicazione per l’utilizzazione agronomica dell’ef-fluente di allevamento» (comunicazione nitrati) di cui alla dgr 8/5868 e succes-sive modificazioni ed integrazioni; – la matrice (materiale introdotto) uti-lizzata per la produzione dell’effluente trattato, sia in prevalenza di origine zootecnica, espressa in termini volu-metrici.

Per le cooperative, gli effluenti conferiti dai Soci sono considerati di provenien-za aziendale.

Gli Uffici Coldiretti sono a disposizione per la predisposizione delle domande e per qualsiasi chiarimento in merito al nuovo bando. Segnaliamo che sul sito www.cremona.coldiretti.it, nella sezione “Avvisi alle Imprese”, è inserito l’estrat-to del BURL, contenente il bando.

ProCeDUre niTrATi 2011In attesa della revisione completa della Diret-tiva Nitrati (battaglia sulla quale Coldiretti si è spesa in maniera forte e tenace, chiedendo una totale riscrittura della norma, che metta sullo stesso piano sia le attività agricole, che le industriali, che i nitrati derivanti dagli scari-chi civili) per il 2011 l’adempimento ammini-strativo cui debbono attenersi tutte le azien-de, zootecniche e non, rimane invariato rispet-to allo scorso anno. Si sollecitano pertanto le aziende agricole ad attivarsi tramite gli Uffici di Zona per fornire le informazioni necessarie alla predisposizione del procedimento nitrati 2011. Ricordiamo che le inadempienze, ol-tre a comportare rischi di carattere penale, possono generare, in caso di controllo sulla condizionalità degli aiuti comunitari, sanzioni anche sul pagamento di PAC e PSR.

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AGOSTO/SETTEMBRE - 2011NUMERO 4

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TELEFONIA MOBILE

Bruno ToscaniResponsabile ProvincialeAgritel

Siamo cresciuti nei numeri e, anche se solo dopo pochi mesi di attività, è già stato possibile abbassare le tariffe della telefonia mobile. Questo il grande van-taggio di far parte di Agritel, la società di riferimento per le TLC (telecomu-nicazioni) degli Associati Coldiretti e Fondazione Campagna Amica. La forza di Agritel è insita nel suo radi-camento nel territorio e nel rapporto di fiducia con i propri Associati. Nel 2009 la Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti ha deciso di allargare ai propri Associati i servizi che, fino ad allora, erano utilizzati solo all’interno della struttura territoriale. I tempi erano maturi per compiere il passo e i risul-tati ci stanno dando ragione. Sono così

stati aperti gli sportelli Agritel in ogni ufficio zona di ogni Coldiretti provin-ciale, è stato formato il personale e si è dato inizio all’attività di consulenza e contrattualizzazione con gli Associati in merito all’offerta di telefonia mobile. Tengo a sottolineare il termine consu-lenza: per ogni associato che ci chiede informazioni viene attentamente effet-tuata un’analisi approfondita della sua situazione in merito ai consumi gene-rati dall’uso della sua SIM, andando ad individuare tutte quelle possibilità offerte dal contratto Agritel per garan-tire il maggior risparmio possibile.Viene effettuato un “confronto traf-fico”, ossia si aiuta l’Associato ad estrarre, per il proprio numero telefo-nico, i consumi in termini di minuti e costi generati nell’ultimo periodo e, su questa base, si calcola, al centesimo di euro, quanto si sarebbe speso se quel numero telefonico fosse già stato Agritel. In questo modo appare chiara e, soprattutto, sicura la convenienza ad effettuare il passaggio ad Agritel. L’infrastruttura di rete telefonica è garantita da un contratto a livello nazionale con il maggiore operatore di telefonia mobile in Italia. Quindi garan-zia di copertura ed assistenza post vendita. Inoltre Agritel ha un call center dedicato ed attivo sempre per ogni eve-nienza si possa verificare. Tra i vantag-gi dell’offerta Agritel vi è il fatto che tutte le SIM contrattualizzate vengono a formare una “community” e possono telefonare gratuitamente verso ogni altra SIM Agritel per ben 13 ore ogni mese. Appare quindi chiaro il grande risparmio che già solo questa caratteri-stica porta all’Associato (vedi frequenti telefonate con altre persone che lavo-rano nella stessa azienda). Un secondo grande vantaggio è che le tariffe, quan-do vengono abbassate, sono automati-camente applicate ad ogni contratto in essere. Quindi non vi è più la necessi-

tà di rincorrere continuamente offerte nelle giungla delle varie proposte degli altri operatori. Un esempio lo abbiamo appena avuto: gli Associati che hanno sottoscritto il contratto nell’ultima set-timana di giugno 2011 si sono visti, la settimana successiva, la prima di luglio 2011, già abbassate le tariffe, benché fossero passati solo pochi giorni dal loro ingresso in Agritel. Infatti, dal 1 luglio 2011 è entrato in vigore il nuovo listino Agritel che ha sostituito il vecchio in vigore da marzo 2010. Un’unica tariffa per tutta Italia, un bundle di navigazione internet gra-tuita per ogni mese, nessuno scatto alla risposta, nessun canone, tariffazione al secondo sull’effettivo consumo. Ecco riassunte in poche righe le caratte-ristiche dell’offerta. Ma il modo più semplice per capire se l’offerta Agritel è adatta alle vostre esigenze è quello di contattarci per un consulto anche solo telefonico. Vi chiariremo ogni dubbio. E per il futuro? Sono in cantiere altri progetti sulla telefonia fissa, internet casa ed altro ancora, mirando ad avere un’offerta integrata e globale nelle telecomunicazioni aziendali.

Ufficio Agritelsede di Cremona

INCARICATI DI ZONACREMONA - Via Ruffini, 28

Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940Responsabile Agritel: Roberto Marchi

[email protected]

CREMA - Via del Macello, 34Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925

Responsabile Agritel: Ambrogino [email protected]

SORESINA - Via Matteotti, 12Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980

Responsabile Agritel: Mauro Boni [email protected]

CASALMAGGIORE - Via Cairoli, 3Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970

Responsabile Agritel: Bruno Toscani [email protected]

UFFICIO PROVINCIALECREMONA - Via Ala Ponzone n.8

Tel. 0372.499811 - Fax 0372.499899Responsabile Provinciale: Bruno Toscani

[email protected]

www.agritel.it - www.cremona.coldiretti.it

Agritel cresce nei numeri e abbassa le tariffe

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AGOSTO/SETTEMBRE - 2011NUMERO 4 SERVIZI TECNICI/INFORMAZIONE

Rifiuti: la manovra di Ferragosto conferma il Sistri dal febbraio 2012

www.cremona.coldiretti.it: il nostro sito

Per il 2011 resta la “carta”: formulari, registro e MUD

Agosto è stato un mese critico per la nuova normativa sui rifiuti SISTRI (Sistema Tracciabilità Rifiuti). Dopo la pubblicazione del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante “ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria”, la cosiddetta manovra di ferragosto, che aveva temporaneamen-te messo fuori gioco il SISTRI, è stata confermata la sua re-introduzione con partenza a febbraio 2012. Per il 2011 le regole, sulla corretta gestione dei rifiuti speciali, restano le stesse che già cono-sciamo. L’iter amministrativo legato ai

rifiuti prodotti e smaltiti nel 2011 si chiuderà dunque con la predisposizione del MUD e della relativa presentazione. A tal proposito sollecitiamo le aziende a consegnare, presso i nostri uffici, la quarta copia dei formulari (quella con la ricevuta di accettazione del rifiuto e con il peso esatto) al fine della relativa registrazione e successiva predisposi-zione del MUD. Ricordiamo che una non corretta gestione dei rifiuti aziendali, oltre a comportare rischi di carattere pena-le, può generare, in caso di controllo

Www.cremona.coldiretti.it è l’indirizzo del sito di Coldiretti Cremona. Sul sito sono presenti tutti i comunicati stampa diffusi da Coldiretti Cremona, ci sono le pagine dedicate ai servizi garantiti dai nostri uffici, le ‘quotazioni mercati’, accanto ad una serie di link ed indirizzi utili. Il sito si sta arricchendo con una serie di video, che raccontano l’azione di Coldiretti a tutela del vero made in Italy. Riportiamo alcuni esempi.

Alla voce “Agricoltura in tv” sono raccolte le video-interviste su temi economici e sindacali, oltre che la cro-naca delle iniziative che si svolgono sul territorio. Ecco alcuni titoli:

- Protesta di Coldiretti davanti alla Borsa di Milano

- Biogas, video intervista al Direttore Simone Solfanelli

- Visita all’azienda suinicola Antonioli di Vescovato

- Gravi danni causati dalle nutrie nelle campagne cremonesi

- Giovani Impresa in piazza Affari a tutela della suinicoltura

- Giovani Impresa, comitato itinerante- Festa dell’agricoltura a Vescovato

Dalla voce “Agricoltura in tv” (oppure direttamente dalle news) si accede – attraverso link – alle video notizie di Coldiretti Lombardia (www.youtube.com/coldirettilombardia).Ecco alcuni titoli “cremonesi”:- Pomodoro, la Pianura Padana leader

nella produzione- Consumi, arriva il superpomodoro- Fattorie didattiche, cresce il successo

(concorso fotografico “Vita in fatto-ria”)

Sempre all’indirizzo www.cremona.col-diretti.it, alla voce “Giovani Impresa”, sono raccolti i video che raccontano le sfide delle giovani imprese agricole. Alcuni titoli:

- Stefano Rho: dall’impresa suinicola nasce il Punto Campagna Amica

- Gianluca Moro, fiori e piante a Gallignano e al Mercato di Campagna Amica

- Gianna e Giacomo Maghenzani: al via l’agrinido “Piccoli Frutti”

- Gianfranco Mandotti: formaggi di bufala, carne e salumi a Scannabue.

- Alberto Bettinelli: l’eco-rotolo targa-to Crema Green

- Carlo, Marco, Nicola e Simone Pasquali: allevatori di bovini e suini ed ora anche produttori di energia

- Giannenrico e Sebastiano Spoldi, Oscar Green nazionale a un’azienda del territorio

- I fratelli Marossi: un tuffo nei colori delle serre di Casteldidone

La raccolta si sta arricchendo di giorno in giorno. Agli indirizzi [email protected] e [email protected] si attendono commenti e consigli (e si accettano anche critiche) su come rendere il nostro sito sempre più fruibile, interessante ed utile per le imprese agricole. (m.b.)

sulla condizionalità, penalità e sanzioni anche sul pagamento degli aiuti comu-nitari (PAC, PSR).

Proprio in funzione di queste pesanti ripercussioni, ritenendo importante che tutte le aziende siano correttamente e puntualmente informate, si invitano gli imprenditori agricoli a rivolgersi agli Uffici Zona, per mettere in atto le giu-ste prassi da seguire in funzione della tipologia dell’azienda ed eventualmente fissare un appuntamento con un tecni-co esperto del settore. (m.be.)

Ricordiamo che W l’Agricoltura, la trasmissione tv proposta da Coldiretti Cremona, va in onda ogni giovedì, ore 20.15, su TeleColor e PrimaRete - in replica la domenica, ore 13, su TeleColor.

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AGOSTO/SETTEMBRE - 2011NUMERO 4 DATORI DI LAVORO

Dianella MariottiPolitiche del Lavoroe Contrattualistica

DAL 13 SETTEMBRE 2011OPERATIVO IL NUOVO SISTEMA

DI COMUNICAZIONE ON-LINE DELLE MALATTIE

LE NOVITÀ PER IL DATORE DI LAVORO

La Legge n. 183/2010 (Collegato Lavoro) art. 25 ha esteso anche al settore privato il nuovo sistema di rilascio e trasmissione telematica dei certificati di malattia dei lavoratori dipendenti.

Dal 13 settembre 2011 è terminato il periodo transitorio per il rilascio e la trasmissione dei certificati di malattia cartacei ed è entrato a pieno regime il nuovo sistema di comunicazione on-line delle malattie dei lavoratori.

In poche parole, con la riforma si è deciso di applicare il regime previsto per i lavoratori presso la P.A. ai lavo-ratori del settore privato. A seguito di tale rinvio, quindi, nel caso di assenza per malattia protratta per un perio-do superiore a dieci giorni, e, in ogni

A partire dal 13 settembre 2011 i datori di lavoro:- non ricevono più, né possono

richiedere ai propri lavoratori, l’in-vio della copia cartacea dell’atte-stazione di malattia;

- tuttavia, possono richiedere ai propri dipendenti di comunicare il numero di protocollo identificativo del certificato inviato per via tele-matica dal medico;

- inoltre devono prendere visione delle attestazioni di malattia avva-lendosi dei servizi resi disponibili dall’INPS.

Infatti, l'INPS mette a disposizione dei datori di lavoro le attestazioni di malattia relative ai certificati ricevuti immediatamente, secondo le seguenti modalità:➢ mediante accesso diretto al siste-

ma INPS “Consultazione attestati di malattia” tramite apposite creden-ziali che devono essere richieste dal datore di lavoro all'INPS medesimo,

caso, dopo il secondo evento di malat-tia nell’anno solare, l’assenza viene giustificata esclusivamente mediante certificazione medica rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale.

Il certificato di malattia è inviato per via telematica direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria pubblica all'IN-PS attraverso il sistema SAC (Sistema Accoglienza Centrale), l’Inps invia immediatamente il certificato, sempre

per via telematica, all’amministrazione di appartenenza del lavoratore. L'inosservanza degli obblighi di tra-smissione telematica costituisce illecito disciplinare e, in caso di reiterazio-ne, comporta il licenziamento o, per i medici convenzionati, la decadenza dalla convenzione.La norma prescrive poi che l’Ammini-strazione dispone il controllo in ordi-ne alla sussistenza della malattia del dipendente anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative.

secondo le modalità indicate nella Circolare INPS numero 60 del 16-04-2010, richiesta del codice PIN;

➢ mediante invio alla casella di posta elettronica certificata indicata dal datore di lavoro. Per ottenere ciò il datore di lavoro ne fa richiesta all’indirizzo di Posta certificata a una qualsiasi Sede territoriale INPS utilizzando lo stesso indirizzo di PEC al quale sono destinati i documenti telematici ricevuti dai medici;

➢ per il tramite degli intermediari abi-litati - circolare INPS 60/2010 al punto 3 lettera b - come individuati ai sensi della Legge n.12/79, art. 1, commi 1 e 4.

Il datore di lavoro ha comunque l’obbli-go di archiviare e conservare per dieci anni e più il documento relativo al certi-ficato di malattia e renderlo disponibile per eventuali indagini INPS.Il datore di lavoro, aderendo ai servizi messi a disposizione dall’INPS per la tra-smissione telematica, potrà usufruire del nuovo servizio per la richiesta on-line delle visite fiscali ai propri dipendenti.Tale procedura trova applicazione anche per le aziende che non benefi-ciano dell’indennità economica da parte dell’INPS e si fanno carico dell’inte-ro trattamento economico in caso di assenza per malattia da parte dei lavo-ratori.

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AGOSTO/SETTEMBRE - 2011NUMERO 4 DATORI DI LAVORO

GLI ADEMPIMENTI DEL LAVORATORELa nuova procedura esonera il lavo-ratore dalla presentazione del certi-ficato di malattia cartaceo all’INPS ed al proprio datore di lavoro entro 2 giorni lavorativi dal rilascio.E’ tuttavia compito del lavoratore:

➢ segnalare tempestivamente al dato-re di lavoro la propria assenza entro i termini previsti dalla normativa contrattuale o dalla prassi azienda-le;

➢ comunicare l'indirizzo di reperibilità da inserire nel certificato se diverso da quello di residenza o del domici-lio abituale in precedenza comuni-cato al proprio datore di lavoro, utile in caso di visite di controllo;

➢ richiedere al medico il numero di protocollo identificativo del certifi-cato inviato per via telematica;

➢ fornire entro due giorni dal rilascio, qualora espressamente richiesto dal proprio datore di lavoro, il numero di protocollo del certificato di malattia telematico utilizzando anche stru-menti tecnologici di uso comune, quali sms, e-mail, ecc.;

➢ richiedere copia cartacea del cer-tificato e dell’attestato di malattia o, in alternativa, può chiedere al medico di inviare copia degli stessi documenti in formato pdf alla pro-pria casella di posta elettronica;

➢ rispettare le fasce orarie di reperibi-lità per eventuali visite di controllo: tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 12,00 e dalle ore 17,00 alle 19,00;

➢ consegnare al datore di lavoro e all’INPS, entro due giorni dal rila-

scio, una copia cartacea di eventuali certificati rilasciati nel caso in cui il medico non proceda all’invio online del certificato di malattia perché impossibilitato a utilizzare il sistema di trasmissione telematica;

➢ restano comunque valide le modali-tà tradizionali, pertanto regole inal-terate, anche nel caso di ricovero ospedaliero, degenze in strutture di pronto soccorso, emissione dei certificati da parte di strutture di medici privati ancora non abilitati all'invio telematico.

L'INPS, inoltre, mette immediatamente a disposizione dei lavoratori le attesta-zioni di malattia relative ai certificati ricevuti. Il lavoratore, quindi, può pren-

dere visione, ed eventualmente stam-pare, un proprio attestato di malattia accedendo al sito web dell'INPS (www.inps.it) tramite il proprio codice fiscale e il numero di protocollo del certificato fornitogli dal medico. Inoltre, registran-dosi preventivamente al sito dell'INPS, il lavoratore può prendere visione di tutti i propri certificati e relativi attestati di malattia, ovvero chiederne l'invio automatico alla propria casella di posta elettronica certificata.

Si resta a disposizione per ogni ulterio-re chiarimento e si informano i datori di lavoro interessati all’argomento che possono ritirare presso i nostri uffici la comunicazione da far sottoscrivere al proprio personale dipendente.

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AGOSTO/SETTEMBRE - 2011NUMERO 4

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Silvia TrevisiUfficio Fiscale Impresa Verde

MANOVRA CORRETTIVA E DECRETO SVILUPPO

noVItà e ConFerMe

CHIUSURA PARTITE IVA INATTIVE

SCADE IL 31/10/2011 IL PRIMO INVIO TELEMATICO DELLE OPERAZIONI RILEVANTI AI FINI IVA

FABBRICATI RURALIRICONOSCIMENTO FISCALE - VARIAZIONE DI CATEGORIA CATASTALE

Ai fini del riconoscimento della ruralità fiscale degli immobili, i soggetti inte-ressati possono presentare all’Agenzia del Territorio, una domanda di varia-zione della categoria catastale per l’at-tribuzione all’immobile della categoria A/6 (immobili rurali ad uso abitativo) o della categoria D/10 (immobili rurali ad uso strumentale);Alla suddetta domanda deve essere allegata un’autocertificazione nella

Tra le novità introdotte dalla manovra correttiva è prevista la chiusura delle partite IVA inattive da tempo. L’agenzia delle Entrate revocherà d’uf-ficio le partite IVA dei soggetti che

Entro il 31 ottobre 2011 vanno comu-nicate all’Agenzia delle Entrate le ope-razioni in acquisto e in vendita di importo pari o superiore a 25.000, al netto dell’IVA, per l’anno 2010.Solo per l’anno 2010 la comunicazio-ne ha oggetto l’esclusivo riferimento ad operazioni soggette all’obbligo di fatturazione e di conseguenza non devono essere comunicate le opera-zioni documentate con scontrino/rice-vuta fiscale (dal 01/07/2011 andran-no inviate anche queste ultime per importi pari o superiori a euro 3.600 e dal 01/01/2011 tutte le operazioni soggette a fatturazione per importi pari o superiori a euro 3.000, gli elen-

quale il richiedente dichiara che l’im-mobile possiede i previsti requisiti di ruralità nei cinque anni antecedenti la data della domanda ed in via con-tinuativa.L’Agenzia del Territorio, entro il 20.11.2011 verifica la sussistenza dei requisiti di ruralità fiscale, convalida l’autocertificazione presentata, ricono-sce l’attribuzione della categoria cata-stale richiesta (A/6 o D/10).

Nel caso in cui l’Amministrazione finan-ziaria non si pronunci, il contribuente può considerare attribuita la categoria catastale richiesta, in via provvisoria, fino al 20.11.2012.Con un apposito decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze saran-no stabilite la documentazione necessaria ai fini della presentazione dell’autocertifica zione e altre modalità applicative delle disposizioni in esame.

per 3 anni consecutivi risultano non aver esercitato l’attività d’impresa e non hanno presentato la dichiarazione IVA.I titolari di partita IVA che non hanno,

chi dal 2012 entreranno a regime ed andranno inviati entro il 30/04 di ogni anno).Sono escluse le operazioni effettuate in ambito UE, sono invece da comuni-care le operazioni soggette al “regime del margine” e del “reverse charge”.La normativa non prevede alcuna esclusione soggettiva tranne che per i contribuenti minimi.Nelle operazioni straordinarie, di fusione, scissione o conferimento, la comunicazione va inviata da tutti i soggetti coinvolti per le operazioni da ciascuno effettuata, ad eccezione del caso in cui si verifichi l’estinzione del dante causa (es. successione), in tal

seppur obbligati, ottemperato alla chiusura, possono sanare la viola-zione versando entro il 04/10/2011 un importo pari a euro 129,00 con modello F24.

caso il soggetto subentrante comunica tutte le operazioni utilizzando un’uni-ca comunicazione riepilogativa.Casi particolari:In caso di contratti con pagamenti periodici (appalto, fornitura, locazione o noleggio), dai quali derivano paga-menti periodici, va fatto riferimento ai corrispettivi dell’intero anno solare.In caso di contratti fra loro collegati (acconto e saldo), va fatto riferimento all’intera operazione nel suo comples-so.Il decreto sviluppo, per gli elenchi riguardanti l’anno 2011, ha abolito l’obbligo di comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA,

FISCALE

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AGOSTO/SETTEMBRE - 2011NUMERO 4

NUOVO REGIME PER LE NUOVE IMPRESE DAL 01/01/2012

RIAPERTURA DEI TERMINI PER LA RIDETERMINAZIONE DEL COSTO FISCALE DELLE PARTECIPAZIONI

NON QUOTATE E DEI TERRENI

Il regime dei minimi è stato modificato a partire dal 01/01/2012.Consente di usufruire delle medesime agevolazioni precedentemente previste quali l’esonero da liquidazione e ver-samento IVA, esonero delle scritture contabili, con riduzione di un’imposta sostitutiva pari al 5% anziché al 20%. Risulta applicabile solo per il periodo d’imposta di inizio dell’attività e per i successivi 4 esclusivamente alle perso-ne fisiche che intraprendono un’attività d’impresa, arte o professione; oppure l’hanno intrapresa successivamente al 01/01/2008.L’intento della norma è quello di favo-rire la costituzione di nuove imprese soprattutto da parte di giovani. In relazione ai giovani con meno di 35 anni di età, è possibile aumentare la durata oltre il quarto periodo d’imposta successivo a quello di inizio attività fino al compimento del trentacinquesimo

È riaperta la rideterminazione del costo o valore di acquisto delle partecipazio-ni non quotate e dei terreni posseduti da soggetti che non operano in regi-me d’impresa, dietro il versamento di un’imposta sostitutiva commisurata al valore espresso da un’apposita perizia giurata di stima.Le partecipazioni o i terreni devono esse-re posseduti alla data dell’1.7.2011. Per eseguire la rideterminazione del costo o valore d’acquisto occorre, entro il 2.7.2012, far redigere e asseverare da un professionista abilitato la perizia giurata sul valore della partecipazione o del terreno.A seguito della rideterminazione, il costo fiscalmente rilevante delle par-tecipazioni o dei terreni è assunto

di importo pari o superiore a 3.000,00 euro:- effettuate nei confronti di soggetti che non rivestono la qualifica di sog-

getti passivi IVA;- se il pagamento del corrispettivo avviene mediante carte di credito, di debito (bancomat) o prepagate emes-

se dagli operatori finanziari soggetti all’obbligo di comunicazione all’Ana-grafe tributaria ai sensi dell’art. 7 co. 6 del DPR 605/73 (es. banche e poste).

anno d’età.Per accedervi i contribuenti non devono aver esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, un’attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare, l’attività non deve costituire prosecuzione di altre attività in precedenza svolte sotto forma di lavoratore dipendente o auto-nomo, se l’attività costituisce il prose-guimento di un’impresa esercitata da altro soggetto, l’ammontare dei ricavi del periodo d’imposta precedente non deve superare i 30.000 euro. I soggetti che, per effetto dei nuovi requisiti di accesso, non possono uti-lizzare il regime dei minimi oppure, se già lo utilizzavano, devono fuoriuscirne, possono beneficiare di alcune agevola-zioni, a condizione che possiedano tutti gli altri requisiti che erano in prece-denza previsti per il regime dei minimi. Saranno soggetti ad IVA e alla tassa-

zione ai fini delle imposte dirette con le modalità ordinarie, ma usufruiranno di un regime semplificato che prevede l’esonero dall’obbligo di registrazione e tenuta delle scritture contabili e delle liquidazioni e versamenti periodici. Godranno inoltre dell’esenzione IRAP.Le suddette agevolazioni cessano di avere applicazione dall’anno succes-sivo a quello in cui viene meno uno dei requisiti che erano necessari per l’accesso al regime di minimi o si veri-fica una condizione ostativa, secondo quanto previsto dal precedente regime dei minimi.È comunque possibile scegliere l’ap-plicazione del regime di contabilità ordinaria.In tal caso, l’opzione rimane valida per almeno un triennio.Le modalità attuative del nuovo regime sono demandate ad appositi provvedi-menti dell’Agenzia delle Entrate.

nella misura indicata nella perizia di stima: l’operazione, quindi, permette di ridurre le eventuali plusvalenze che si formeranno a seguito della cessione.La rideterminazione comporta il ver-samento, sempre entro la suddetta scadenza del 2.7.2012, dell’imposta sostitutiva, calcolata sull’intero valore di perizia:del 4%, per le partecipazioni “qualifi-cate” e per i terreni;ovvero del 2%, per le partecipazioni “non qualificate”.In alternativa al pagamento in un’uni-ca soluzione è possibile scegliere la rateizzazione in tre quote costanti, con scadenza rispettivamente al 2.7.2012, all’1.7.2013 e al 30.6.2014.Gli interessi annui dovuti sono pari al

3 per cento.I soggetti che hanno già compiuto una precedente rideterminazione del valore delle partecipazioni e dei terreni pos-sono detrarre dall’imposta sostitutiva dovuta per la nuova rivalutazione l’im-porto relativo all’imposta sostitutiva già versata; i soggetti che non effet-tuano la suddetta detrazione potranno chiedere il rimborso dell’imposta sosti-tutiva già pagata. Il rimborso dell’imposta sostitutiva relativa a precedenti rivalutazioni deve essere richiesto entro il termine di decadenza di 48 mesi, calcolato a parti-re dalla data del versamento dell’intera imposta sostitutiva, o della prima rata, relativa all’ultima ridetermi¬nazione che viene effettuata.

FISCALE

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AGOSTO/SETTEMBRE - 2011NUMERO 4

ColtivatoreCremoneseil

DETRAZIONE IRPEF DEL 36% ABOLIZIONE DELLA COMUNICAZIONE DI INIZIO LAVORI

AL CENTRO OPERATIVO DI PESCARA

MANOVRA FINANZIARIA 2011DAL 17/09/2011 AUMENTA L’ALIQUOTA ORDINARIA

IVA AL 21%

Il decreto sviluppo elimina l’obbligo di inviare, prima dell’inizio dei lavori, l’apposita comunicazione al Centro operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate per beneficiare della detra-zione IRPEF del 36% per i lavori di recupero edilizio. Prima dell’entrata in vigore, l’omissione o il ritardo di tale comunicazione costituiva causa di decadenza dell’agevolazione.Nel contempo, diventa obbligatorio indicare nella dichiarazione dei redditi alcuni dati prima contenuti in detta dichiarazione ed in particolare i dati catastali identificativi dell’immobile oggetto dell’intervento, nel caso in cui i lavori siano effettuati dal detentore, anziché dal possessore, gli estremi di

Con l’approvazione definitiva della manovra finanziaria 2011, da sabato 17 settembre 2011 l’aliquota ordinaria IVA subisce l'aumento di un punto per-centuale, passando dal 20 al 21%.Le aliquote ridotte del 4% e del 10% così come le aliquote di compensazione tipiche del regime speciale agricolo (art. 34 dpr 633/72) contenute nella tabella A parte prima restano invariate.La nuova aliquota Iva interesserà le ope-

registrazione dell’atto che costituisce il titolo per la detenzione; gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione.In assenza di una specifica disposi-zione, deve ritenersi che l’obbligo di comunicazione al Centro operativo di Pescara sia venuto meno a decorrere dai lavori iniziati dal 14.5.2011.Deve quindi ritenersi ancora operante l’obbligo di comunicazione al Centro operativo di Pescara riguardo agli acquisti di box o posti auto pertinen-ziali avvenuti nel 2010.Per tale tipologia d’interventi, infatti, la comunicazione deve essere com-piuta entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi che si

riferisce all’anno in cui si inizia a fruire della detrazione del 36%. Tale decreto elimina anche l’obbligo di indicare in fattura il costo della manodopera, che riguardava sia la detrazione IRPEF del 36% che quella del 55% per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici. L’omissione di tale indicazione costituiva causa di decadenza delle suddette agevola-zioni.Anche per questa novità si ritiene che la decorrenza coincida con il giorno dell’entrata in vigore del decreto svi-luppo. (14/05/2011).Infine la ritenuta applicata sui bonifici del 36% e del 55% è stata diminuita dal 10% al 4%.

razioni effettuate dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, mentre per le operazioni pagate prima dell'entrata in vigore della maggiora-zione si applicherà il 20% vigente alla data del pagamento e la maggiorazione riguarderà solo le fatture a saldo. La difficoltà per la determinazione dell’aliquota applicabile alle cessioni di beni o alle prestazioni di servizi è data dalla determinazione del momento

fiscalmente rilevante dell’operazione. Le fatture differite relative alle con-segne di beni effettuate nel mese di settembre 2011, emesse entro il 15 ottobre, indicheranno due aliquote IVA ordinarie differenti: il 20% per le con-segne effettuate fino al 16 settembre (compreso) e il 21% per quelle suc-cessive. Nulla vieta di emettere due fatture differite con diversa aliquota.

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AGRICOLTURA IN CLASSE

Giacomo MaghenzaniSegretario Giovani Impresa

Con Agribenessere tutti a scuola di salute

Con l’avvio dell’anno scolastico torna il progetto di educazione alla Campagna AmicaCon l’avvio dell’anno scolastico, puntuale si è fatta trovare in classe anche Coldiretti Cremona, riproponen-do alle scuole del territorio (di ogni ordine e grado) il progetto didattico “Agribenessere…a Scuola di Salute”, un invito a riscoprire il valore di uno stile di vita sano, che coniughi corretta ali-mentazione, regolare attività fisica e naturalmente l’incontro con il mondo rurale, capace di offrire il verde della campagna, i sapori della dieta mediter-ranea, le attività e le storie che unisco-no tradizione e modernità. Il progetto prevede, in primo luogo, l’incontro con gli imprenditori agricoli. Per bambini e ragazzi sarà dunque una preziosa occa-sione per conoscere una professione in cui la passione, l’esperienza e la tradi-zione familiare si accompagnano all’in-novazione, allo spirito imprenditoriale, alla capacità di rigenerarsi, rispondendo alle esigenze dei cittadini e prendendosi cura dell’ambiente. Sono previste visite in fattoria didattica, agriturismo, punti della rete Campagna Amica, Mercati degli agricoltori (ma anche presso aziende agricole dotate di impianti di energia rinnovabile, con-sorzi d’irrigazione, musei della civiltà contadina, ecc.).

“A livello nazionale, oltre un milione di bambini avrà l’opportunità duran-te il nuovo anno scolastico di anda-re a lezione nelle aziende agricole in campagna – sottolinea il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli –. Sono ben 1189 le imprese agricole accreditate come fattorie didattiche in tutte le regioni. L’obiettivo è far cono-scere e promuovere nelle scuole la posi-tiva esperienza della vita in campagna, contribuendo all’educazione alimentare di bambini e ragazzi, attraverso la conoscenza delle produzioni tipiche, del rapporto tra prodotto e territorio e del rapporto tra alimentazione e salute. E’ una vera e propria formazione sul campo, un percorso che conduce anche al rispetto dell’ambiente, attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi e i suoi frutti, legati all’alternanza delle stagioni”.

Ecco i percorsi proposti da Coldiretti Cremona alle classi, nell’ambito del progetto didattico “Agribenessere…a Scuola di Salute”:

W L’AGRICOLTURA. L’incontro in classe con imprenditori agricoli del territorio (in primis Giovani

Progetto nazionale di educazione per le scuole

Il progetto prevede la possibilità di trascorrere una giornata in fattoria di-dattica o in agriturismo, ma anche visite presso aziende agricole con vendita diretta e ai mercati di Campagna Amica. Sono possibili visite presso imprese agricole aventi impianti che sfruttano energia rinnovabile (biogas, biomasse, fotovoltaico, ecc.) ed escursioni presso gli impianti idrici della nostra campa-gna. Si tratta di proposte (facoltative) che permettono agli alunni di appro-fondire, in modo interessante ed accattivante, i temi trattati negli incontri in classe.Il percorso didattico in fattoria può essere defi nito direttamente con l’azien-da scelta (concordando giorno, orari e il costo della visita). Segnaliamo le fat-torie didattiche di Coldiretti Cremona, accreditate dalla Regione Lombardia:

ANNO SCOLASTICO2011/12

COLDIRETTICREMONA

Agribenessere...a Scuola di Salute

Progetto di Educazione alla Campagna Amica proposto da Coldiretti alle Scuole

di ogni ordine e grado

ANNO SCOLASTICO 2011/12

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Impresa e Donne Impresa Coldiretti) rivelerà il vero volto della moderna agricoltura: le tecnologie, la professio-nalità, il rapporto impresa-mercato, la multifunzionalità, il valore dei prodotti agricoli. Gli alunni avranno modo di raccogliere le esperienze di donne e uomini che hanno scelto la vita in campagna.

W LA TRADIZIONE. L’incontro con l’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti consentirà di riscoprire le radici delle attività e della cultura rurale. Si parlerà delle antiche pratiche, di colture e allevamenti del passato (es. la coltivazione del lino, l’al-levamento del baco da seta), con possi-bilità di approfondire le testimonianze con una giornata in fattoria o una visita al museo della civiltà contadina.

KM ZERO! Il rispetto per l’ambiente inizia dalle scelte a tavola: il percorso mostra come ciascuno di noi possa contribuire ad aiutare l’ambiente attraverso gesti quo-tidiani, ad es. la scelta di produzioni locali (che, non richiedendo lunghi tra-sporti, limitano le emissioni di gas serra) o l’acquisto di cibi con minori imballag-

gi. Saranno proposte le esperienze delle imprese agricole “a km zero” e una visita al Mercato di Campagna Amica.

L’ETICHETTA, NOSTRA ALLEATA. L’incontro con agricoltori ed esperti di educazione alimentare mostrerà l’utilità dell’etichetta, evidenziando l’importan-za di conoscere l’origine dei prodotti. La proposta potrà includere una visita al Mercato di Campagna Amica o ad uno dei Punti Campagna Amica, la prima grande rete nazionale per la vendita diretta di prodotti agricoli italiani, fre-schi di stagione, a km zero, no ogm.

OBESITÀ? NO GRAZIE! L’incontro con agricoltori ed esperti di alimentazione consentirà di analizza-re i corretti comportamenti a tavola, ricevendo utili ‘consigli del benessere’. Le scelte alimentari non possono pre-scindere dalla conoscenza di ciò che si porta in tavola: da qui l’attenzione alle produzioni della nostra terra e alla stagionalità degli alimenti. Il tutto cor-redato da una sana attività fisica.

EDUCARE ALLA SOSTENIBILITÀ. Agricoltura fa rima con Ambiente. Il percorso è dedicato alla “produzione

di energia dai campi”, con possibilità di visita ad aziende agricole dotate di impianti di energia rinnovabile (biogas, biomasse, pannelli fotovoltaici, ecc.). Sono previsti interventi tesi ad edu-care a comportamenti che, nella vita quotidiana, contribuiscono al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente.

SORELLA ACQUA. Per conoscere l’acqua e suoi utilizzi Coldiretti propone incontri con addetti all’irrigazione e con responsabili delle rogge, che illustreranno il mondo dell’ir-rigazione con le sue “reti”, regole e tra-dizioni. Sono incluse visite ad impianti idrici. Sarà un’occasione per riflettere sul valore della risorsa acqua. Si vedrà, inoltre, come l’agricoltura contribuisca a modellare (e tutelare) il paesaggio.

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Mercato di Campagna Amica il calendario

Ricordiamo il calendario del Mercato di Campagna Amica degli agricol-tori di Coldiretti in provincia di Cremona. Questi gli appuntamenti con la genuinità, la freschezza, la salubrità e la convenienza dei prodotti a km zero:

CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì dalle ore 8 alle 13 CASALMAGGIORE. In Piazza Turati il sabato mattina SORESINA. Il lunedì, ore 8-13 davanti al Palazzo Comunale PANDINO. Il 2° e il 4° lunedì del mese in via Umberto I VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza RomaCASTELLEONE. La mattina del sabato in via GaribaldiBAGNOLO CREMASCO. In piazza Moro la 2a domenica del meseCREMA. In via Terni, la 1° e la 3° domenica del mese (più alcune uscite “speciali”).

Tutti gli aggiornamenti del calendario su www.cremona.coldiretti.it

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PENSIONATI

Associazione Regionale Pensionati Coldiretti Lombardia: successo per l’ottava Festa Regionale

Nonno day verso il gran finale

E’ stata la giornata dei “matrimoni da record”, l’ottava edizione della Festa Regionale dei Pensionati Coldiretti della Lombardia, raccoltisi a Maderno sul Garda (Brescia). L’iniziativa si è aperta nel segno della famiglia, con la Santa Messa nella Chiesa dedicata a Sant'Andrea Apostolo. Nell’occasione, ben 51 coppie hanno celebrato il loro anni-versario di matrimonio. Ogni coppia festeggiata ha ricevuto in dono una pergamena, con un'immagine e la benedizione del Santo Padre, Papa Benedetto XVI, insieme a un rosario. “Sono traguardi importanti, dei positivi esempi per le giovani generazioni” ha spiegato Giovanni Rota, Presidente regionale dei Pensionati, che ha guidato la delegazione dei pensionati cremonesi (nella foto a lato). La giornata di festa è proseguita con il pranzo a Villa Alba di Gardone Riviera e con una serie di proposte, dalla gita in battello da Maderno a Isola del Garda, alla visita al “Vittoriale” di Gabriele D’Annunzio.

L’edizione 2011 del Nonno Day si avvia al gran finale: il con-corso dedicato ai piccoli artisti del territorio – chiamati ad esprimere il loro affetto per i nonni attraverso un disegno o un elaborato scritto – si prepara a vivere la giornata conclusiva, con la cerimonia di ‘incoronazione’ dei vincitori e la consegna dei premi. Il tutto con la consueta regia dell’Associazione pro-vinciale pensionati Coldiretti e la collaborazione di Coldiretti Cremona. Nelle scorse settimane la ‘commissione giudicante’ ha con-cluso il proprio lavoro: i rappresentanti dell’Associazione Pensionati e di Coldiretti Cremona si sono riuniti per esami-nare i numerosi elaborati presentati dagli alunni delle scuole dell’Infanzia e della scuola Primaria di I e II grado della pro-vincia di Cremona, ed hanno decretato i nomi dei vincitori. Scegliere le opere migliori (fra cartelloni, scritti e disegni pre-

sentati sia da singoli alunni che da intere classi) è stata un’im-presa ardua. “Quest’anno abbiamo ampliato la composizione della commissione giudicante, prevedendo la partecipazione di insegnanti, così da poter contare anche sul punto di vista di chi quotidianamente opera con gli alunni – ha spiegato il Presidente Giovanni Rota –. Nel complesso, devo dire che la partecipazione delle scuole del territorio è stata soddisfacen-te, così come la qualità e l’originalità dei lavori che abbiamo preso in esame, che denotano fantasia, talento e impegno”. La grande festa finale è fissata per il 18 novembre, alle ore 14.30, presso il Seminario Vescovile a Cremona.

ASSOCIAZIONE PROVINCIALE PENSIONATI COLDIRETTI CREMONANell’ambito delle attività promosse dall’Associazione, il Consiglio ha deliberato di organizzare la FesTA ProVinCiAle Del PensionAToGiovedì 20 oTToBre 2011C A s A l m A G G i o r ePROGRAMMA:■ Ore 9,30 arrivo in Rivarolo del Re con visita alla Sede del Consorzio Casalasco del Pomodoro;■ ore 11,30 presso il Santuario della Madonna della Fontana,

S. Messa concelebrata dal Consigliere Ecclesiastico Prov.le Don Emilio Garattini e da Padre Bruno, Rettore del Santuario;■ ore 12,45 pranzo presso l’Agriturismo “Val d’Oca” località Squarzanella di Viadana (la quota da versare per il pranzo è fissata in € 25,00);■ ore 16,00 visita al Consorzio di Bonifica del Navarolo località San Matteo delle Chiaviche -Viadana.Ciascun partecipante dovrà raggiungere il luogo del ritrovo con i propri mez-

zi. Nell’eventualità si rendesse necessario, potrà essere messo a disposizio-ne un servizio pullman, il cui costo verrà comunicato successivamente. Le prenotazioni per il pranzo, con relativo versamento della quota, dovranno essere effettuate entro e non oltre il giorno lunedì 17 ottobre p.v. a Ma-ria Luisa Parmigiani, Tel. 0372/499811, presso la Segreteria Provinciale dell’Associazione Pensionati, oppure presso gli Uffici di Zona.

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