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Coltivatore CREMONESE IL Periodico della Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Cremona Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro ANNO 63 numero 2 marzo/aprile 09 Primavera d’impegno e di Rigenerazione

Il Coltivatore Cremonese n.2/09

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Il periodico di Coldiretti Cremona

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Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art.1, comma 1, dcb CremonaAutorizzazione Tribunaledi Cremona 25/07/1951n. 33 del Registro

ANNO 63numero 2marzo/aprile 09

Primavera d’impegno e di Rigenerazione

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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Ala Ponzone, 8 - III pianoTel. 0372499811

Direttore responsabileAssuero Zampini

Redattore capoMarta Biondi

Hanno collaborato a questo numeroGiuseppe Baini, Aldo Bellandi, Francesco Cazzamali, Paola Fraschini, Giacomo Maghenzani, Mara Malinverno, Dianella Mariotti, Pietro Scolari, Paolo Soldi, Damiano Talamazzini, Silvia Trevisi

FotografieAmbrogio Toscani, Maurizio Inzoli

CopertinaBruno Toscani

Progetto grafico e impaginazioneUggeri Pubblicità

StampaTipografia PizzorniTariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del RegistroPagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

sommarioQuesto mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

3 Ora si può andare avanti

4/5 G8 agricolo a Palazzo Rospigliosi

6/7/8 Decreto quote latte, aspetti salienti

9 Fiera Regionale Agricola a Grumello

10/11 Suinicoltura, settore in crisi

13 Agrifidi Lombardia

14/15 Informazione alle Imprese

16/17 Fiscale

18/19 Datori di Lavoro

20/21 Patronato Epaca sempre più presente

23 Ambiente e Innovazione

24/25 La Settimana della Bonifica

26/27/28/29 Giovani Impresa

30 Associazione Pensionati

31 e 33 Agribenessere e Festa dell'Albero

35 e 39 Mercato di Campagna Amica

36/37 Nascono le Fattorie del Gusto

ColtivatoreCREMONESEIL EditorialeAssuero ZampiniDirettore Coldiretti Cremona

In questo periodo tutti parlano della crisi economica per giu-stificare cali di consumi e la necessità di sacrifici. Per molti settori è così, ma non per il settore alimentare che non ha

avuto contrazioni nei consumi e tantomeno riduzioni di prezzi rilevanti al consumo. Chi fa questi discorsi rivolti alle produ-zioni delle nostre imprese dichiara il falso e nasconde solo la volontà di trarre profitto nella filiera. Il latte, la carne suina, i bovini e i cereali hanno registrato drastiche cadute di valore nelle nostre imprese senza però che il vantaggio si sia ripercos-so positivamente al consumo. Questo è il problema e per questo disconosciamo chiunque so-stenga che le Professionali e Coldiretti non si debbano occupare dell’economico. Come facciamo, mi chiedo, a tutelare il reddi-to delle imprese se non ci occupiamo del settore economico? Guarda caso, a sostenere queste tesi sono coloro che guidano e governano molte strutture economiche: pare molto strano che chi detiene, o meglio pensa di detenere, le leve economiche con gli attuali risultati raggiunti sostenga che Coldiretti non si deve occupare dell’economico. Certo, se i risultati per le imprese fossero giusti, mai ci sareb-be venuto in mente di occuparcene ma, alla luce dei risulta-ti, possiamo forse non impegnarci a tutelare la sopravvivenza delle nostre imprese? A tali predicatori chiediamo cosa stanno facendo per il prezzo del latte, per la tutela del reddito degli allevatori di suini, per i cerealicoltori. La soluzioni che trovano è chiedere soldi allo Stato per man-tenere filiere che ai produttori danno poco o niente e, per i consumatori, si traducono in prezzi alti.Sarà un caso che da alcuni anni Coldiretti a Cremona abbia deciso di trattare, senza intermediari e quindi senza costi ag-giuntivi, il latte di molti Soci, sarà sempre un caso che il prezzo ottenuto sia superiore a tanti riferimenti ed ai territori vicini. Sarà di nuovo un caso il fatto che i produttori abbiano sem-pre seguito l’Organizzazione sia nei momenti più favorevoli sia adesso, nell’assunzione di decisioni difficili. Questo è il destino che vogliamo: lavorare assieme alle impre-se socie nell’economico per riequilibrare la distribuzione del valore.

Il Reddito delle imprese è l’obiettivo primario

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ORA SI PUO’ ANDARE AVANTI

Roberto De AngeliPresidente Coldiretti Cremona

SINDACALE

R b t D A li

Marzo è sempre stato uno dei mesi più belli per la nostra agricoltu-ra, il mese nel quale la campagna

inizia a rifiorire ed i terreni si preparano per la semina, quest’anno però e stato un mese diverso dagli altri, un mese nel quale la Coldiretti è stata sottoposta a pesantis-sime critiche e scossoni che hanno riguar-dato tutti i livelli, dovuti alla vicenda sul decreto quote latte appena conclusa. Una questione, quella delle quote, che parti-colarmente a Cremona le nostre aziende hanno vissuto sulla pelle in questi 25 an-ni, basti pensare che nell’ultimo periodo la produzione provinciale di latte è aumen-tata di 2.5 milioni di quintali, arrivando a superare i 10 milioni. Quasi il 10% della produzione nazionale è concentrata a Cremona. E’ normale che qualsiasi solu-zione si fosse trovata alla nostra provincia sarebbe andata “stretta”, quindi sono pie-namente giustificate tutte le critiche forti che dalla base associativa sono arrivate a me e a tutta la struttura, ma sapete, ca-ri Soci, quando si è nella posizione di chi deve decidere per più di 400 aziende che del latte fanno la loro ragione di essere, non ci si può far prendere dalle questioni ideologiche o dalle emozioni, ma si deve ragionare in modo pragmatico, sceglien-do la cosa più giusta da fare per le nostre aziende, perché anche io mi ci metto in queste 400 aziende che hanno rispettato la legge, che hanno investito e che hanno visto anche l’acquisto di quota come un valore aggiunto per la propria impresa. Tutta la politica in questi anni si è presa gioco di noi: subito dall’inizio le aziende che splafonavano dovevano essere ferma-te o messe nelle condizioni di regolarizza-re la propria situazione, e questo non è mai avvenuto. A guadagnare sono state le sole industrie trasformatrici, che ritiravano il latte non coperto da quota sottoprezzo e che si rivalevano su chi invece le quote le aveva, cercando di abbassare il prezzo sulla base di questa sovrapproduzione non legale. Quando si è dovuto decidere cosa fosse più utile alle nostre imprese, se cer-care di far saltare il decreto oppure fare di tutto per modificarlo, la scelta è stata unanime e tutti i presidenti delle maggiori province produttrici, prima a livello re-gionale e poi in confederazione naziona-le riuniti con il Presidente Marini, hanno espresso la loro convinzione sul fatto che il decreto non dovesse decadere ma esse-re emendato durante l’iter di conversione

in legge, perché in assenza di un decreto saremmo rimasti nella stessa situazione in cui ci troviamo da più di 20 anni. La Giunta di Coldiretti Cremona ha deciso una serie di azioni per supportare tutto questo, che andavano dall’assemblea con i Soci all’incontro con il Prefetto, alla pre-sentazione degli emendamenti correttivi a tutti i politici del territorio, per far sì che si creasse in Parlamento quel movimen-to trasversale che avrebbe consentito il passaggio dei nostri correttivi al decreto, per finire con un gazebo o un distributore di latte fresco davanti alla Prefettura che avrebbe dovuto dare visibilità alla nostra azione. Coldiretti Cremona ha lavorato moltissimo per modificare il decreto, e te-stimonianza di tutto questo è il riconosci-mento della quota B (seppur come media della produzione degli ultimi 5 anni) come priorità nella prossima assegnazione. Sa-pevamo tutti che il risultato finale sarebbe uscito da una forte mediazione e così è stato. Abbiamo preferito assumerci la ‘responsa-bilità del fare’, lasciando ad altri le chiac-chiere. Anche se spesso qualcuno si pren-de meriti che non ha. Quanti erano in fiera all’assemblea regionale di Confagricoltura avranno sentito il loro presidente regio-nale parlare del procedimento contro le due cooperative che ritiravano il latte dei Cobas, con relativi arresti domiciliari per i presidenti delle stesse, il tutto per esaltare i presenti. Il presidente in questione, però, si è dimenticato di dire che l’esposto alla magistratura per quelle due cooperative era stato firmato dal presidente Andena, da me e da tutti i presidenti provinciali Coldiretti della Lombardia. La stessa cosa sta succedendo per la trat-tativa sul prezzo del latte. La Coldiretti è stata criticata pesantemente per il prezzo firmato con Italatte, ma come al solito è più facile presentarsi alle trattative chie-dendo cifre impossibili da raggiungere, almeno in questi mesi, e lasciare il tavolo del negoziato, per poi criticare chi con serietà cerca una mediazione pur di non far chiudere le aziende o lasciare i pro-pri soci nelle mani dell’industria che sta costringendo alcuni a firmare contratti a 28 cent/l. Fortunatamente le bugie e la demagogia hanno le gambe corte, vi-sto che lo stesso presidente regionale di Confagricoltura, all’ultimo incontro per la trattativa sul prezzo del latte, di fronte all’Assessore Ferrazzi e alle altre organiz-

zazione agricole, ha riconosciuto il merito a Coldiretti di aver firmato con Italatte un buon prezzo al quale ha dichiarato di aver aderito. Tornando al decreto, Coldiretti non ha manifestato in piazza, perché ha scelto la strada del confronto aperto, sincero e leale direttamente con il ministro Zaia. La manifestazione serve quando tra le parti si blocca il confronto e s’impone uno scos-sone per farlo riaprire. Questa interruzione con il Ministro non c’è stata: si e sempre tenuto aperto un colloquio duro ma fran-co. Colloquio che ha portato al blocco del pagamento Ici sui fabbricati rurali, al prossimo perfezionarsi del fondo di garan-zia e ad un disegno di legge, già presenta-to, per garantire l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti derivanti dal latte, compreso il latte uht. Questa è la vera battaglia alla quale non possiamo rinunciare, nella certezza che il poter identificare i prodotti di origine ita-liana indirizzerà il consumatore attento alla qualità e alla sicurezza alimentare, a vantaggio del nostro reddito. Coldiretti Cremona comunque non ha mai impedito a propri Soci di poter manifestare, qualo-ra avessero voluto, come dimostra il fatto che alcuni sono andati e come era giusto che fosse, visto che ognuno ha sensibilità e visione dei problemi differenti. Per concludere voglio augurare a tutti una buona Pasqua, che porti serenità e fiducia alle nostre famiglie, nella convinzione che dai momenti difficili si può e si deve uscire rafforzati, anche perché dopo le festività ci aspettano appuntamenti importantissi-mi che vanno dalla ripresa della trattativa del latte al rinnovo cariche del Consorzio Agrario, all’assemblea di Roma dove sare-mo chiamati numerosi, per la presentazio-ne del progetto Coop Coldiretti.

BUONA PASQUA

Roberto De Angeli

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rito un approccio graduale nel dibattito sulla liberalizzazione degli scambi inter-nazionali che tenga conto delle differen-ze socio-economiche ed ambientali delle diverse realtà e la necessità di garantire la coesistenza di diversi modelli di agri-coltura in tutto il mondo”. La sfida di “far fronte alla crescente ne-cessità della popolazione mondiale di ge-neri alimentari” dovrà integrarsi “con la preservazione della biodiversità e la con-servazione dell’ambiente, riconoscendo il ruolo sociale ricoperto dall’impresa agricola multifunzionale e di strumen-ti volti alla organizzazione del mercato (cooperative, iniziative volte a favorire i farmers market ecc) che promuovono un equilibrio sia dell’offerta che dei prezzi”. Dall’inizio del secolo scorso, il 75% della biodiversità genetica delle colture agrico-le è andato perduto e nel mondo attual-mente solo quattro piante commestibili (mais, riso, grano e patate) forniscono il

del grano che è costata 200 miliardi di dollari in un anno a cittadini ed agricol-tori, ed evitare il ripetersi di emergenze come quelle del latte cinese alla melami-na che si è diffusa in tutto il mondo.Gli agricoltori di Canada, Francia, Ger-mania, Giappone, Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti ed Italia chiedono ai “Governi dei Paesi del G8 di mettere in atto po-litiche ed investimenti volti a favorire la crescita delle loro agricolture, oltre a tenere presenti le necessità delle impre-se agricole dei Paesi in Via di Sviluppo e delle loro popolazioni”. Si tratta di “as-sicurare la sovranità, l’approvvigiona-mento alimentare e un’adeguata offerta di prodotti agricoli, per far fronte alla do-manda di una popolazione mondiale che raggiungerà i 9 miliardi entro il 2050”.“I prodotti agricoli – sostengono gli agri-coltori del G8 – riguardano un aspetto fondamentale del genere umano, come l’alimentazione, e non possono essere trattati come tutte le altre commodities”. Ad esempio l’acquisto di cibo a differenza delle automobili non può essere rinviato da un anno all’altro e va dunque “favo-

Di fronte alla crisi occorre assicurare l’approvvigionamento alimentare contro i rischi di nuove carestie e proteggere i cittadini dal moltiplicarsi delle emergen-ze sanitarie con una “carta di identità internazionale del cibo” sostenuta da un sistema di rintracciabilità degli alimenti e da standard di sicurezza comuni. E’ quan-to è emerso dalla dichiarazione comune formulata al termine del primo vertice mondiale degli agricoltori dei Paesi ap-partenenti al G8 (G8 Farmers Meeting), che si è svolto il 18 e il 19 marzo a Roma su iniziativa di Coldiretti.Creazione di standard internazionali per la sicurezza alimentare, un efficace si-stema di tracciabilità e l’applicazione di regole trasparenti sono, insieme alla cre-azione di riserve di prodotti agricoli per permettere un riequilibrio della domanda e dell’offerta, alcune delle proposte for-mulate dal G8 Farmers Meeting per ga-rantire una quantità adeguata di cibo al giusto prezzo alla popolazione mondiale. L’obiettivo è fermare le speculazioni sui prezzi dei prodotti agricoli ed alimentari, come quella che si è verificata sul prezzo

SINDACALE

Il documento rivolto al vertice dei grandi

Coldiretti, dal G8 agricoloecco il piano anticrisi

“Creare riserve di prodotti contro le speculazioni”Arriva la Carta d’identità internazionale del cibo

Il primo vertice mondiale degli agricoltori dei Paesi appartenenti al G8, svoltosi nei

giorni 18 e 19 marzo a Palazzo Rospigliosi

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SINDACALE

60% dell’energia alimen-tare mondiale anche se ci sono tra le 7.000 e le 10.000 specie. L’agricoltura svolge già un importante ruolo nell’at-tenuare gli effetti dei cambiamenti climatici e nel ridurre l’emissione di gas effetto serra. Ciò dovrà essere ulte-riormente incoraggiato attraverso poli-tiche efficaci per la valorizzazione delle produzioni locali a bassa emissione di anidride carbonica ma “le organizzazio-ni agricole dei Paesi del G8 ribadiscono la necessità di promuovere l’utilizzo di energie rinnovabili, per un reale sviluppo sostenibile dell’economia globale”.

IL TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE APPROVATA

DALLE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE DEI PAESI DEL G8

1. I presidenti delle organizzazioni agricole dei Paesi del G8 ritengono che l’agricoltura sia un elemento essenziale per lo sviluppo socio economico di ogni nazione. 2. L’attuale crisi economica mondiale ha reso necessario ridare all’agricoltura il suo ruolo di settore strategico nelle poli-tiche economiche e di sviluppo. A tal pro-posito si rende necessario intensificare lo scambio di informazioni sulla situazione economica attuale e realizzare politiche a corto e lungo termine per porre rimedio all’attuale emergenza alimentare e per stimolare gli investimenti in agricoltura, nell’interesse dell’intera comunità inter-nazionale. Queste politiche, inoltre, de-vono essere accompagnate da strategie di sviluppo, accordi sul commercio inter-nazionale, politiche energetiche e misure contro le speculazioni.3. Al fine di assicurare la sovranità, l’ap-provvigionamento alimentare ed un’ade-guata offerta di prodotti agricoli, per far fronte alla domanda di una popolazione mondiale che raggiungerà i 9 miliardi entro il 2050, è necessario che i Governi dei Paesi del G8 mettano in atto politiche ed investimenti volti a favorire la crescita

delle loro agricolture, oltre a tenere pre-senti le necessità delle imprese agricole dei Paesi in Via di Sviluppo e delle loro popolazioni. 4. I prodotti agricoli riguardano un aspet-to fondamentale del genere umano, co-me l’alimentazione, e non possono essere trattati come tutte le altre commodities, perciò l’aumento della produttività agri-cola e la competitività delle imprese agri-cole devono essere aspetti fondamentali delle politiche di sviluppo.5. E’, inoltre, opportuno e necessario promuovere azioni di riequilibrio della Catena alimentare che contribuiscano alla valorizzazione/remunerazione delle produzioni agricole e che rappresentino anche un’occasione di reinserimento/promozione dei giovani nel mondo agri-colo. 6. Sarà, inoltre, necessario creare le con-dizioni per una migliore gestione degli stock internazionali che permetta un riequilibrio della domanda e dell’offerta ed il miglioramento del grado di auto approvvigionamento nei Paesi in Via di Sviluppo. Un mercato non regolamentato sarebbe fonte di costi sociali inaccettabili per le imprese agricole.7. Bisognerà incrementare costante-mente il rapporto di fiducia tra impre-se agricole e consumatori attraverso la creazione di standard internazionali per

la sicurezza alimentare, basati su criteri scientifici condivisi, un efficace sistema di tracciabilità e applicazione di regole trasparenti che garantiscano una com-petizione leale sui mercati.8. Andrebbe favorito un approccio gra-duale nel dibattito sulla liberalizzazione degli scambi internazionali che tenga conto delle differenze socio-economiche ed ambientali delle diverse realtà e la necessità di garantire la coesistenza di diversi modelli di agricoltura in tutto il mondo. 9. La sfida volta a far fronte alla crescen-te necessità della popolazione mondiale di generi alimentari dovrà integrarsi con quella della preservazione della biodi-versità e la conservazione dell’ambiente, riconoscendo il ruolo sociale ricoperto dall’impresa agricola multifunzionale e di strumenti volti alla organizzazione del mercato (cooperative, iniziative volte a favorire i farmer market ecc) che pro-muovono un equilibrio sia dell’offerta che dei prezzi. 10. L’agricoltura svolge già un impor-tante ruolo nell’attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici e nel ridurre l’emissione di gas effetto serra. Ciò do-vrà essere ulteriormente incoraggiato attraverso politiche efficaci per la valo-rizzazione delle produzioni locali a bassa emissione di CO2 .

11. Infine, le organiz-zazioni agricole dei Paesi del G8 ribadi-scono la necessità di promuovere l’utilizzo di energie rinnovabili, per un reale sviluppo sostenibile dell’eco-nomia globale.

Momenti di lavoro al G8 Farmers Meeting riunito

a Roma

I leader mondiali delle Organizzazioni agricole accolti alla Fao

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ECONOMICO

Da molti anni stiamo assistendo, soprattutto nella nostra provincia, a numerose polemiche e critiche da parte di Con-fagricoltura, quasi sempre strumentali, sui programmi, sui progetti, nonché sulle azioni per applicare concretamente questi ultimi, che come organizzazione stiamo portando avanti. Andando un po’ indietro nel tempo ricordo, per esem-pio, la forte contrarietà nei confronti della revisione di medio termine della PAC dove Coldiretti sosteneva l’importanza di passare da un sistema di pagamenti accoppiato ad un disac-coppiamento dei premi basato sul modello storico; ricordo le aspre critiche quando come Coldiretti lanciammo il patto con il consumatore e Campagna Amica, quando abbiamo cominciato a parlare di tutela del “Made in Italy” attraverso l’etichettatura dei prodotti alimentari … E come dimenticare le parole di Vecchioni pronunciate lo scorso anno in Fiera proprio a Cremona contro i farmer markets. Ma la forza di una organizzazione di rappresentanza si misu-ra dalle idee, dalle proposte, dai programmi e dalla capacità di tradurre tutto questo in azioni concrete con ben chiaro in testa quello che è l’obiettivo principale di tutto questo, ovvero la salvaguardia e la tutela del reddito delle imprese agricole, piccole o grandi che siano, perché all’interno di un sistema che si sta sempre più spostando verso una globa-lizzazione dei mercati, anche un’azienda con 400 ettari in conduzione oppure con 500 vacche in lattazione è da consi-derarsi di piccole dimensioni. Se l’obiettivo da perseguire per le associazioni di categoria è la tutela del reddito delle imprese è ammissibile che un’organizzazione scelga una pro-pria strada per affrontare un problema, quella che ritiene possa portare al risultato migliore. Quello che invece non si può tollerare è la demagogia, il continuo denigrare le azioni messe in campo dagli altri ….. perché a rimetterci sono proprio le imprese, i Soci. Non ho mai sentito Andena, come invece ha fatto il presidente della Libera di Cremona nei gior-ni scorsi in occasione dell’assorbimento del decreto quote latte - nella versione licenziata dal Senato - nel maxiemendamento proposto da Governo, af-fermare che un prezzo del latte è stato sottoscritto e i vantaggi andranno anche ai soci delle altre or-ganizzazioni. Addirittura Andena è stato denuncia-to per aver sottoscritto un accordo avente valenza regionale esteso a tutti i conferenti all’industria che si è rivelato essere fondamentale per la tenuta del prezzo del latte in quella campagna. … E che dire

Pietro ScolariUfficio Economico

Riflessione in merito all’impegno di Coldiretti a tutela del reddito delle imprese

La forza di un’Organizzazione

della rinegoziazione dell’accordo con Lactalis dello scorso mese, dove ancora una volta Andena ha firmato da solo per un prezzo medio tra gennaio e giugno 2009 a quasi 35 cen-tesimi mentre attualmente si sente parlare di accordi singoli sottoscritti con prezzi ben più bassi?! Da tempo abbiamo capito che non basta più chiedere al-la politica e aspettare che questa si faccia carico di tutto, perché non è più così. Bisogna assumersi la responsabili-tà del fare, alla politica bisogna chiedere le regole, regole che devono essere chiare e certe, che non devono porci in una posizione di svantaggio rispetto agli altri imprenditori agricoli europei e del resto del mondo perché abbiamo un costo-paese tra i più elevati di tutti (energia, manodopera, burocrazia, osservanza delle normative igienico-sanitarie che molto spesso sono ancor più rigorose rispetto agli altri Paesi…), ma non possiamo aspettare che la politica risolva i nostri problemi perché altrimenti vorrebbe dire far chiudere le imprese dei nostri Soci.L’unitarietà delle azioni sindacali non si ottiene, come in-vece qualcuno finge di chiedere, con i proclami salvo poi subito dopo denigrare e screditare con le bugie le altre or-ganizzazioni, ma solo lavorando ogni giorno con serietà, non dimenticando mai il mandato avuto dai propri Soci e non dimenticando che denigrare le scelte di un’altra orga-nizzazione è come diffamare e mancare di rispetto ad altri imprenditori.

ATTENZIONE

Informiamo tutti gli allevatori di bovini da latte che il Reg Cee n° 72/2009 ha innalzato la soglia della percentuale minima di utilizzazione del quantitativo di riferimento indi-viduale dal 70 all’85%. Pertanto il produttore che a parti-re dalla presente campagna non commercializza almeno l’85% della propria quota vedrà applicato l’art. 3 della legge 119/03, ovvero si vedrà decurtata la propria indicazione produttiva per un quantitativo che è pari a quanto non uti-lizzato. Ovviamente tale riduzione non è prevista nei casi di forza maggiore contemplati e previsti dalla legge 119/03.

Ricordiamo, inoltre, che il prelievo supplementare per la campagna 2009-10 è pari a 0,4175 euro/kg, ovvero il 50% in più di quanto previsto nella scorsa campagna.

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In attesa del voto anche al Senato del maxiemendamento nel quale è contenuto, tra le altre norme, il decreto sulle quote latte, cerchiamo di comprendere in linea di massima gli effetti di questo provvedimento.

DECRETO QUOTE LATTE: GLI ASPETTI SALIENTI

ECONOMICO

Prima di iniziare ad evidenziare i punti salienti del decreto è necessario specificare il quantitativo di quota da distri-buire, quantitativo che è pari a 758.000 tonnellate, delle quali 210.000 (pari al 2% del quantitativo di quota nazio-nale) relative all’aumento previsto lo scorso anno in seguito all’effimero incremento dei prezzi del latte e dei trasformati registrati nel secondo semestre del 2007 e con decorrenza la scorsa campagna 2008-09, e 548.000 tonnellate che sono pari all’incremento del 5% della quota che la Cee ha previsto in virtù del cosiddetto atterraggio morbido delle quote latte, nell’ambito dell’accordo di Bruxelles del 20 novembre scorso. Come è risaputo l’Italia è stato l’unico Paese della UE 27 ad ottenere che l’incremento della quota nazionale venisse con-cesso tutto a partire dalla campagna 2009-10 e destinato in via prioritaria a quelle imprese che negli ultimi anni avevano maturato un prelievo supplementare.Entrando nel merito del decreto, possiamo così riassumerne gli aspetti principali.

1. Compensazione 2008-09. Per la campagna appena tra-scorsa sono stati ammessi alla restituzione anche i produt-tori non titolari di quota nonché coloro che hanno superato di oltre il 100% la propria indicazione produttiva. L’art. 1, comma 1, del decreto afferma che “tali produttori ai fini della restituzione del prelievo si collocano dopo i produt-tori di cui alla lettera c” del comma 4 dell’art. 9 della legge 119/03, ovvero, per intenderci, dopo gli allevatori titolari di quota che abbiano versato il prelievo nell’ordine tra i ti-tolari di aziende che ricadono in zona montana, quelli che ricadono in zona svantaggiata, dopo le imprese che hanno avuto blocchi sanitari, dopo le imprese che hanno subito il taglio della quota B e dopo i produttori che hanno superato di non oltre il 20% del proprio quantitativo di riferimento individuale.

2. Compensazione dalla campagna 2009-10. Dalla pre-sente campagna la restituzione si applica ancora ai sensi del comma 3 dell’art. 9 della legge 119/03 ovvero, nell’ordine, ai produttori in zona montana, a quelli in zona svantaggiata e ai produttori che hanno subito dei blocchi dall’autorità sanitaria. Qualora le restituzioni non esauriscano la dispo-nibilità dell’importo, i criteri di ripartizione di detto importo, a differenza di quanto avvenuto fino alla scorsa campagna, prevedono nell’ordine: a. restituzione alle imprese che non hanno superato il

livello produttivo conseguito nella campagna 2007-08, coperto chiaramente da quota;

b. alle imprese che non hanno superato di oltre il 6% il proprio quantitativo disponibile individuale.

In sostanza, rispetto a quanto avvenuto fino alla scorsa cam-pagna, scompare come priorità la compensazione del bene-ficio B e quella del superamento entro il 20% della quota individuale.

3. Assegnazione delle quote. Pre-requisito per l’assegnazio-ne delle quote è che i produttori beneficiari siano ancora in produzione nella presente campagna 2009-10.Le priorità nelle assegnazioni sono le seguenti: a. Imprese che hanno subito la riduzione della quota

B nei limiti del quantitativo ridotto effettivamente prodotto calcolato sulla media delle ultime cinque campagne (dalla 2003-04 alla 2007-08 compresa) e al netto delle assegnazioni già riconosciute preceden-temente;

b. Imprese che hanno realizzato eccedenze nella cam-pagna 2007-08 ed imprese che abbiano coperto con affitti brevi di sola quota la produzione realizzata in esubero rispetto alla propria indicazione produttiva;

c. Imprese ubicate in zona montana o svantaggiata con-dotte da giovani imprenditori agricoli, anche non tito-lari di quota.

4. Peculiarità delle quote assegnate. Riassumiamo alcuni elementi distintivi di queste nuove assegnazioni: a. le quote non saranno assegnate dalle regioni ma dal

commissario straordinario entro il 15 aprile 2009; b. le quote non saranno vendibili; c. le quote assegnate non potranno essere oggetto di

affitti in corso di annata; d. le quote revocate confluiranno nella riserva naziona-

le; e. le quote assegnate ad imprese che successivamente

cesseranno con la produzione di latte, saranno rias-segnate con le priorità previste dalla legge 119/03 all’art. 3, comma 3, ovvero in via prioritaria alle im-prese che hanno subito la riduzione della quota B.

5. Rateizzazione. A differenza della rateizzazione del 2003, quella introdotta dal decreto appena approvato alla Camera prevede l’applicazione di un tasso di interesse importante. Non entriamo nei tecnicismi previsti ma indicativamente do-vrebbe oscillare tra il 6 ed 7%. Per i debiti inferiori ai 25.000 euro non è ammessa la rateizzazione dell’importo da versare alle casse dello Stato. Per gli importi superiori a 25.000 euro

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ECONOMICO

avremo le seguenti classi di importo e di durata massima: a. da 25.000 euro a 100.000 euro, rateizzazione non su-

periore a 13 anni; b. da 100.000 euro a 300.000 euro, rateizzazione non

superiore a 22 anni; c. oltre i 300.000 euro, rateizzazione non superiore a 30

anni.Possono beneficiare della rateizzazione tutti i produttori che hanno maturato nel corso delle campagne a partire dalla 1995-96 fino alla 2008-09 un prelievo supplementare, esi-gibile oppure ancora “coperto” da sospensiva. Per poter be-neficiare della rateizzazione il produttore deve rinunciare a tutti i ricorsi. L’esigibilità del prelievo supplementare determina una gran-de differenza di trattamento all’interno della categoria dei produttori che hanno maturato un debito e non l’hanno an-cora versato. Infatti gli allevatori con debiti esigibili, per non vedersi revocare la quota con decorrenza già della presente campagna, devono procedere alla rateizzazione, rinunciare ai contenziosi in essere ed i pagamenti loro spettanti re-lativi a domande di aiuto comunitari (premio relativo alla domanda unica, per esempio) saranno loro trattenuti fino alla copertura del pagamento della prima rata. I produttori con debiti coperti da ricorsi giurisdizionali ancora in essere potranno, invece, beneficiare delle nuove assegnazioni senza l’obbligo della rateizzazione, almeno fino quando non ci sarà una sentenza definitiva a loro sfavore che renderà esigibile il prelievo supplementare maturato in quella/e campagna/e e si innescherà anche per loro il meccanismo della rateizza-zione pena la revoca delle quote assegnate ai sensi di questo decreto. Possiamo schematizzare nel seguente modo la tempistica della procedura di adesione alla rateizzazione: a. AGEA comunica il debito esigibile ai produttori entro

45 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto;

b. Il produttore entro 60 giorni dalla ricezione della co-municazione di AGEA presenta la domanda di rateiz-zazione;

c. Il commissario straordinario deve valutare le richieste presentate dai produttori ed entro tre mesi comunica loro l’accettazione della domanda;

d. Ritiro degli eventuali contenziosi in essere; e. Accettazione della richiesta di rateizzazione da parte

del produttore entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione del commissario straordinario;

f. Versamento della prima rata entro il 31 dicembre 2009.

6. Fondo latte. L’art. 6 del decreto prevede che le somme versate dai produttori di latte che accedono alla rateizzazio-ne affluiscano ad un apposito fondo di tesoreria per essere destinate all’estinzione delle anticipazioni di tesoreria utiliz-zate in favore di AGEA in relazione alla mancata riscossione dei crediti. Parte delle eventuali disponibilità residue è riser-vata per interventi nel settore lattiero caseario e riversata su un fondo apposito. Il decreto prevede, inoltre, un primo stanziamento pari a 45 milioni di euro – da destinare sul fondo di cui sopra – in favore dei produttori che hanno ac-quistato quote latte successivamente al periodo di applica-zione del decreto legge n. 49/03, convertito successivamente nella legge n. 119/03.Nel maxiemendamento non è previsto, almeno per ora, uno stanziamento ad hoc per il fondo di solidarietà le cui som-me sono destinate per coprire il 50% del costo delle polizze assicurative contro le calamità per i seminativi e contro le epizozie per gli allevamenti. Il Governo ed il Ministro Zaia si sono impegnati affinché le somme per dotare questo apposi-to fondo sulle calamità vengano al più presto rese disponibili per permettere alle imprese di approcciarsi all’imminente inizio della campagna assicurativa 2009 senza accollarsi l’intero onere del costo della polizza.

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DAL TERRITORIO

La 34esima edizione della Fiera Regionale Agricola di Prima-vera è alle porte. L’appuntamento è a Grumello, con apertura ufficiale dei cancelli prevista per sabato 18 aprile, alle ore 9.30. Da lì, prenderà avvio un fine settimana dedicato all’agricoltura cremonese, con una ricca esposizione riservata ai prodotti del territorio e alle innovazioni tecnologiche, punto d’incontro fra gli operatori del settore primario e i cittadini. Coldiretti Cremona, come avviene in ogni edizione, sarà tra i protagonisti della manifestazione: il gazebo giallo di Cam-pagna Amica prenderà posto fra gli stand, attendendo im-prenditori agricoli e cittadini-consumatori, ai quali offrire in degustazione gli eccellenti prodotti made in Cremona. Gli incontri allo stand daranno modo di proseguire nel dialogo in merito al Progetto di Coldiretti per il Paese. L’Organizza-

Torna la Fiera RegionaleAgricola di PrimaveraAppuntamento a Grumello, allo stand di Campagna Amica, il 18 e 19 aprile.

Martedì 14 aprile convegno organizzato da Coldiretti sul tema “Prezzo del latte: strategia per la tutela del reddito delle imprese”

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zione curerà, inoltre, la regia di uno dei convegni proposti in settimana: l’appuntamento è per martedì 14 aprile, ore 20.30 presso la sala conferenze di via Roma a Grumello Cremonese, con il convegno “Prezzo del latte: strategia per la tutela del reddito delle imprese”, che sarà occasione per fare il punto, in una zona fortemente vocata alla produzione di latte, sull’azio-ne che si sta conducendo, sul fronte ‘prezzo del latte’, tesa a garantire un’equa remunerazione agli allevamenti italiani.I visitatori che si fermeranno allo stand di Campagna Amica potranno gratuitamente richiedere una copia de Il Coltivatore Cremonese, periodico della Federazione di Cremona, insieme ad altro materiale informativo, così da conoscere più a fondo – e condividere – le battaglie e gli interventi dell’Organizza-zione a difesa del made in Italy agroalimentare e del futuro delle nostre imprese agricole.

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di Pietro Scolari Lo scorso 30 marzo si è tenuto presso l’Ufficio Zona di Cremo-na un partecipato incontro per fare il punto della situazione del comparto e per illustrare le proposte che come Coldiretti stiamo sostenendo al tavolo di filiera presso il Ministero. Tali proposte sono scaturite da un precedente incontro svoltosi a Mantova nel pomeriggio stesso, dove erano stati convocati, tra gli altri, gli allevatori deputati alla rilevazione del prezzo nelle principali borse merci, i rappresentanti delle più importanti O.P. presenti sul nostro territorio – Assocom, OPAS di Man-tova ed OPS Piemonte – e Gusmaroli, Presidente dell’ANAS; per Cremona erano presenti gli allevatori Roberto Antonioli, Paolo Spoldi ed Eugenia Vezzoli. Coordinatore dell’incontro di Mantova è stato il responsabile della zootecnia per la Confe-derazione, il dott. Giorgio Apostoli.L’analisi ed il confronto tra gli allevatori ha toccato principal-mente due aspetti ovvero:- la situazione dei mercati; - la valorizzazione dei suini.

1. La situazione dei mercati. Le quotazioni dei suini da allevamento, dopo una ripresa che è stata più lenta e graduale rispetto ai grassi, penalizzano attualmente le taglie fino ai 40 kg. mentre risultano stazio-narie quelle dei magroni. Per quanto riguarda i suini grassi la situazione è assai problematica: da oltre un mese le quo-tazioni sono inferiori all’1,10 euro/kg. e nelle ultime due-tre settimane si registrano sulle principali borse merci di Mantova e, soprattutto di Milano, dei non quotati che portano gli al-levatori a dover vendere con prezzi molto più bassi rispetto a quanto effettivamente potrebbe pagare il mercato. Proprio per evitare le speculazioni che si scatenano sui mercati quando i commissari all’interno di alcune borse merci non riescono a trovare un accordo sulla rilevazione del prezzo della carne di suino, è stata costituita, nell’ambito del protocollo d’intesa della filiera suinicola, la Commissione Unica Nazionale dei su-ini da macello. La finalità principale della Commissione Unica è quella di procedere alla definizione anticipata del prezzo dei suini grassi da macello, con declaratorie separate per i suini DOP – ovvero con un doppio prezzo per i suini che rientrano nel circuito delle DOP e quelli, nazionali o esteri che siano, che ne sono al di fuori – e dove, almeno in teoria, non si dovreb-bero registrare dei non quotati. In realtà, quantunque si trovi ancora in una condizione di non completa operatività, già si sono verificati alcuni non quotatati tanto che hanno fatto

ECONOMICO

SUINI: UN SETTORE DA TROPPO TEMPO IN CRISI

dubitare alcuni operatori del settore in merito all’effettiva efficacia ed importanza che invece riveste. In realtà il regolamento della Commissione Unica Nazionale non dovrebbe portare ad una non rilevazione del prezzo dei suini da macello: qualora i commissari, cinque per la parte agricola e cinque per la parte industriale, non dovessero tro-vare in prima istanza un accordo sulla quotazione dei grassi valevole per la settimana successiva, spetta ai presidenti e vicepresidenti delle due rappresentanze, in una sorta di “co-mitato ristretto”, la definizione del prezzo; se anche in questo caso non si riesce a definire un prezzo, spetta al presidente dell’una o dell’altra parte, a settimane alterne, la decisione sul prezzo con il quale verranno remunerati i suini portati al macello.Tutti gli allevatori presenti all’incontro di Mantova hanno evi-denziato come sia da sostenere e potenziare la Commissione Unica Nazionale perché da troppo tempo nelle commissioni delle varie borse merci non si riesce a rilevare un prezzo che davvero sia in linea con il mercato ma molto spesso è frutto di quanto impongono i macelli. Si è deciso, pertanto, che l’ANAS fornirà una serie di dati, in aggiunta a quelli già raccolti set-timanalmente dal Ministero – così come previsto dal rego-lamento – al fine di sostenere maggiormente i commissari. Per esempio, un dato importante per poter davvero capire la tendenza del mercato dei suini grassi non è tanto quanti suini sono stati macellati nella settimana precedente o il loro peso medio, quanto soprattutto le prenotazioni per la settimana successiva, dato questo che i macellatori hanno spesso in ma-no, ma mai la parte agricola. Altro aspetto importante sempre avente lo scopo di rafforzare la Commissione Unica Naziona-le ed arrivare finalmente con una declaratoria separata per i suini DOP rispetto agli altri, è l’impegno assunto da tutti i commissari presenti nelle più importanti borse merci di ritro-varsi tutti insieme a Reggio Emilia – sede della Commissione stessa – il giorno in cui questa si ritrova per la rilevazione del prezzo-giorno che attualmente è il giovedì mattina ma che si è chiesto di anticipare al mercoledì.

2. Valorizzazione dei suini. La valorizzazione dei suini grassi non può prescindere dal po-tenziamento del Gran Suino Padano e, più in generale, dell’eti-chettatura della carne che possa finalmente permettere al consumatore di poter scegliere se acquistare tagli “made in Italy” o esteri, cosa che attualmente il cittadino crede di poter

Da anni gli allevatori devono fronteggiare una continua diminuzione della redditività con costi di produzione che in troppi mesi dell’anno superano

i ricavi di vendita dei suini.

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ECONOMICO

fare, mentre troppo spesso è ingannato da etichette aventi di-citure come “nostrano” o “lavorato in Italia” che nulla hanno a che vedere con l’autentica origine made in Italy e con l’idea che, come Coldiretti, abbiamo ben chiara. In merito al GSP non si è tanto discusso sull’iniziativa attuata da alcuni mesi dal Consorzio di far conoscere al consumatore la carne di suino nato, allevato e macellato in Italia – in quan-to tutti i presenti hanno riconosciuto l’importanza di questo marchio –, quanto sulla possibilità di far condividere ed aderi-re tutti gli allevatori di suini. Attualmente, infatti, sono pochi gli allevatori di suini che sono iscritti al Consorzio e, pertanto, l’onere dei costi di promozione del GSP grava in modo pesan-te su queste imprese. Appare evidente che quando il GSP si sarà imposto nelle catene della grande distribuzione, i bene-fici attesi in termini di maggior valorizzazione economica del suino da macello saranno a vantaggio di tutti per cui si sta attendendo il riconoscimento da parte dell’unione Europea per estendere a tutti gli allevatori in modo “erga omnes” i costi legati a questo consorzio. Se ciò dovesse avvenire, il costo a carico per ogni impresa allevatoriale per il sostegno al GSP sarebbe minimo, pari indicativamente al valore di un suino ogni 3.000/3.500 grassi consegnati al macello.Come anticipato sopra, da parte di tutti i presenti è emerso in modo univoco che servono regole chiare, trasparenti, che permettano di evidenziare in modo inequivocabile la carne di suino italiana da quella estera. … e l’unica possibilità per otte-nere questo passa attraverso l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del prodotto. Già con il ministro delle Politiche Agri-cole Alemanno si era riusciti ad ottenere una legge per l’eti-chettatura obbligatoria di tutti i prodotti alimentari, la legge n° 203, ma è bene ricordare che il Ministro che l’ha sostituito

al MIPAF, De Castro, ha smantellato quanto di buono si era riusciti ad ottenere. Ora è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, lo scorso 20 febbraio, un disegno di legge recante disposizioni per il rafforzamento della competitività nel set-tore agroalimentare dove, all’art. 6, si dispone che “al fine di assicurare un elevato livello di tutela dei consumatori finali” tutti i prodotti alimentari commercializzati in Italia devono riportare in etichetta l’indicazione del luogo di origine o di provenienza. La discussione di questo disegno di legge presso la commissione agricoltura del Senato è già iniziata ed il mi-nistro Zaia si è impegnato affinché entro quattro/sei mesi al massimo si possa arrivare all’emanazione di una legge nazio-nale. A questo punto sarà fondamentale riuscire a contrastare l’ostruzionismo che l’industria e federalimentare cercheranno di fare nel corso di discussione in Parlamento del disegno di legge: del resto la posizione dell’industria di trasformazione è quella che ad un “buon” prodotto si arriva grazie ad una buona ricetta e non certo con l’utilizzo di quelle che loro de-finiscono “materie prime” agricole nazionali che troppo spes-so, sempre a detta loro, sono carenti ed inadeguate. Inoltre per loro etichettare significa indicare sulla confezione degli alimenti trasformati solo il luogo in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale ovvero il luogo di origine o pro-venienza della “materia prima” agricola prevalente utilizzata nella preparazione o produzione dei prodotti.I soci allevatori presenti all’incontro tenutosi presso l’uffi-cio zona di Cremona alla sera hanno condiviso e rafforzato quanto emerso e discusso nel pomeriggio, con l’auspicio che si possa davvero arrivare a fissare delle regole certe che sicura-mente porteranno benefici in termini di prezzi maggiormente remunerativi per i suini nati ed allevati in Italia.

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• VAILATEPresso Corale, piazza ChiesaVenerdì ore 14.30-16• PIADENAVia Libertà, 47 - Tel. 0375 98181Martedì, ore 10-12

• SONCINO Via IV Novembre, 16 Tel. 0374 84010 Martedì, ore 9-12 Venerdì ore 10-12

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COLDIRETTICREMONA

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tutte le gravi conseguenze del caso.Il rinnovo continuo di cambiali agra-rie, finche sarà possibile, senza nessu-na decurtazione annuale è un ulteriore elemento di criticità nella lettura dello stato di salute del richiedente. Tutto ciò dovrebbe far riflettere sulle modalità in uso per questo finanzia-mento.Per questo aspetto è importante un’ana-lisi accurata della propria gestione fi-nanziaria in quanto un certo modo di fare credito sta per finire come è finito un certo modo di fare banca.L’amicizia personale con il direttore di filiale potrà incidere oggi per il 10-15% sulla risposta alla domanda di credito.

La valutazione viene fatta con specifici programmi informa-tici con particolare attenzione alla centrale rischi contestual-mente alla documentazione che verrà presentata in termi-ni di bilancio aziendale. L’impresa, sia essa agricola che operante in altri settori, deve partire dal presupposto che il credito d’ora in avanti sarà solo erogato con la ga-ranzia della solvibilità finan-ziaria oltre che ad una giusta redditività del capitale inve-stito che andrà dimostrata. In pratica quando un’azienda si presenta in banca con un piano economico-finanziario corretto o con un business plan potrà tranquillamente valutare più opzioni di scelta nel sistema bancario in quan-

to la presentazione della richiesta di credito viene fatta con i giusti strumen-ti. Questo rappresenta una forte inno-vazione nel modo di fare impresa e nel modo di richiedere credito. Innovazione che da tempo come Agrifidi Lombardia abbiamo adottato con risultati positivi per i nostri associati.

AGRIFIDI LOMBARDIA

CREDITO: ATTENZIONE ALLA CENTRALE RISCHI

Il finanziamento alle imprese è un te-ma ricorrente nei dibattiti economici di questi ultimi mesi in quanto la crisi viene percepita, sempre di più, a livello europeo e mondiale.La disponibilità del credito concesso dalle banche ha subito una brusca de-celerazione e le imprese fanno sempre più fatica ad ottenere finanziamenti soprattutto a medio e lungo termine. La preoccupazione innescata da una congiuntura difficile contestualmente alla gravissima crisi finanziaria in corso per le aziende agricole si traduce in una forte prudenza operativa e per le banche in una maggiore selettività del credito. Inoltre sono stati introdotti criteri di rating più restrittivi per giu-stificare il diniego a certe ri-chieste di prestito. In sostanza in pochi mesi è cambiato tutto un modo di fare banca: da una disponibilità a valutare le ope-razioni di credito a 360 gradi di un anno fa, ad una selezione del credito sempre di più rigi-da, complessa e prolungata nel tempo.Davanti a questo nuovo scena-rio vanno poste in essere tut-te quelle attenzioni da parte degli operatori economici per poter accedere a nuovi finan-ziamenti.Innanzitutto la centrale rischi deve essere a posto nel senso che le diverse operazioni in essere devono essere state re-golarmente soddisfatte. Le rate dei mutui devono essere paga-te entro la loro scadenza. Anche un solo giorno di ritardo verrà segnalato come mancato pagamento nella centrale ri-schi in quanto i dati, cosi come sono, vengono trasmessi alla banca d’Italia ogni fine mese. Una volta sistemata la posizione bisogna aspettare due mesi per avere il riscontro operativo.

Le informazioni creditizie di tipo ne-gativo (ritardi dei pagamenti successi-vamente regolarizzati) possono essere conservate nel SIC - Sistema Informati-vo Creditizio - per un periodo massimo di:- 12 mesi per ritardi non superiori a due

rate (o mesi);- 24 mesi per ritardi superiori;- 36 mesi per inadempimenti non rego-

larizzati.La lettura in centrale rischi dei dati su-indicati significa l’impossibilità in tempi brevi di ottenere nuovi prestiti.Altro aspetto importante riguarda il fi-do. Il suddetto prestito, che è a revoca, è entrato nella normale gestione delle

aziende. Questo strumento finanziario, che è il più caro, deve essere utilizzato in momenti di difficoltà, ritardati paga-menti, ecc., non per la gestione ordina-ria. L’utilizzo completo del fido, o addi-rittura del fuori fido, anche per importi non rilevanti, è un altro elemento di let-tura negativa della centrale rischi con

ASSEMBLEA AGRIFIDI LOMBARDIASEDE SECONDARIA DI CREMONA

I soci della cooperativa sono convocati in assemblea parziale e generale ordinaria il giorno:

domenica 19 aprile 2009 alle ore 20,30 in prima convocazione emartedì 21 aprile 2009 alle ore 20,30 in seconda convocazione

c/o l’Ufficio Zona della Coldiretti di Cremona in via Ruffini 28

per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

1. Approvazione bilancio chiuso al 31 dicembre 2008 e copertura esercizi precedenti. Lettura rapporto Collegio Sindacale.

2. Varie ed eventuali.

L’assemblea generale si svolgerà il giorno 28 aprile 2009 alle ore 10, presso la sede di Coldiretti Lombardia, in via F. Filzi, 27 a Milano

Tutti gli Associati sono invitati a partecipare.

Aldo BellandiAgrifidi Lombardia

Sede Cremona

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

ANAGRAFE BOVINAInformazione agli allevatori

L’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Cremona ha trasmesso le seguenti indicazioni, necessarie per la corretta gestione dell’anagrafe bovina, in particolare per la movimentazione degli animali. Riportiamo, per intero, la comunicazione

NASCITE:comunicare all’ente delegato (APA) l’evento nascita di qualsiasi capo entro 7 giorni mediante consegna anche tramite fax della cedola; la marcatura può avvenire entro 20 giorni e comunque prima dello spostamento dell’animale in un altro allevamento.

VENDITA BALIOTTI, VENDITA DEI CAPI DA VITA O DA RIFORMA:comunicare all’ente delegato (APA) l’uscita dei capi tramite la consegna del mod. 4 entro 7 giorni dall’evento, anche via fax, avendo cura di indicare in modo leggibile le matricole dei singoli capi ed il codice dell’allevamento o stalla di sosta o macello di destinazione.

MORTE:comunicare all’ente delegato (APA) l’uscita dei capi tramite la consegna del modello DTT previsto (bordato in rosso) entro 7 giorni dall’evento, anche via fax avendo cura di indicare in modo leggibile le matricole dei singoli capi, la specie, il sesso, la data di nascita e di morte.

ATTENZIONE: Il ritiro della documentazione da parte dei control-lori non esime dal rispetto della tempistica delle comunicazioni.La mancanza del codice di allevamento di desti-nazione o del codice macello rende impossibile la registrazione in banca dati del movimento. Pertanto non saranno ritirati e registrati i mod. 4 incompleti di tale informazione.Si informa che in caso di eventuali controlli, non rispettando le indicazioni sopra riportate si incorre nelle sanzioni previste.

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

Mara MalinvernoAmbiente e Innovazione

GESTIONE RIFIUTI AGRICOLIMUD 2008

ATTIVO IL SERVIZIO DI GESTIONE DEI REGISTRI DI CARICO E SCARICO DEI RIFIUTI AZIENDALI - presentazione del MUD per l’anno 2008

Si ricorda a tutti i nostri Soci che è ope-rativo il Servizio per la tenuta del re-gistro di carico e scarico dei rifiuti per tutte le aziende agricole sia convenzio-nate con la soc. Recupera che con altri operatori del settore.

E’ fatto obbligo a tutte le aziende agri-cole di provvedere sia allo smaltimento dei propri rifiuti che alla tenuta del regi-stro di c/s. Tale adempimento può essere delegato alla Coldiretti.

Impresa Verde Cremona srl, in qualità di Società di Servizi di Coldiretti, può avere

mandato dal Socio per la tenuta dei re-gistri di carico e scarico multiaziendale.

Pertanto tutte le imprese agricole as-sociate sono chiamate a regolarizzare la loro posizione in merito al registro dei rifiuti sottoscrivendo la delega ad Impresa Verde Cremona, resa necessa-ria per le modifiche di legge che hanno cambiato i riferimenti normativi.

Le imprese associate possono proseguire nel contratto di servizio con Recupera, rinnovato e sottoscritto, per gli smalti-menti, come da precedenti nostre co-

municazioni oppure scegliere altri ope-ratori, ricordando sempre in questo caso che devono inoltrare la 4’ copia dei for-mulari a Coldiretti per la registrazione.

Si invitano tutti i soci a rivolgersi con urgenza ai propri Uffici di Zona per la regolarizzazione degli adempimenti di legge relativi alla gestione dei propri rifiuti aziendali e per aggiornamenti sul servizio stesso, soprattutto in vista della presentazione del MUD 2008, re-lativo a smaltimenti di rifiuti pericolosi effettuati lo scorso anno, in scadenza al prossimo 30 aprile 2009.

La foto è stata scattata nel frutteto dell'azienda Banderini di Rivarolo del Re

Ricambi agricoli - Articoli e forniture industriali - Utensileria - Lubri canti - Lamiere forate.

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FISCALE

NIENTE ICI SUI FABBRICATI RURALI !

Silvia TrevisiUfficio Fiscale Impresa Verde

Con la conversione in legge del decreto Milleproroghe (L. 14/2009 pubblicata sulla G.U. del 28/02/2009) si è fatta de-finitivamente chiarezza e decretato che ai fini dell'imposta comunale sugli immobili «non si considerano fabbricati le unità immobiliari iscritte o iscrivibili nel catasto dei fab-bricati per i quali ricorrono i requisiti di ruralità».Finalmente è giunta la risposta ufficiale che il mondo agricolo aspettava da tempo. Facendo qualche passo indietro e riassumendo quanto succes-so in questi ultimi mesi, infatti, si era creato parecchio scom-piglio nel settore agricolo poiché l’Anci dell’Emilia Romagna era uscita a settembre 2008 con una circolare dichiarando che il requisito della ruralità dei fabbricati non ha alcun riflesso ai fini dell’esenzione dall’ICI, contrariamente a quanto avviene in materia di imposizione diretta e IVA, poiché non esiste alcun richiamo nella legge ICI della specifica esenzione dal paga-mento dell’imposta comunale per i fabbricati rurali.Tutto ciò avrebbe penalizzato notevolmente il settore, poiché si sarebbe verificata una doppia imposizione dell’imposta co-munale, una sul terreno agricolo e l’altra sul fabbricato rurale che insiste sul terreno agricolo stesso.Altra discriminazione è quella riguardante l’attuale situazione disomogenea dei fabbricati rurali stessi, alcuni ancora iscritti nel catasto terreni senza attribuzione di rendita ed altri inve-ce già accatastati nel catasto fabbricati con attribuzione di rendita catastale, ciò significa che per i primi non ci sarebbe stata imposizione mentre i secondi, in possesso della base imponibile, assoggettati all’imposta catastale.Questa situazione esiste perchè i fabbricati rurali originaria-mente erano tutti iscritti nel catasto terreni con rendita pari a zero, successivamente l’art 9 del DL 30 dicembre 1993 n. 557 convertito dalla legge 26 febbraio 1994 n. 133, ha imposto, ai fini di realizzare l’inventario del patrimonio edilizio, l’iscri-zione di tutti i fabbricati nell’archivio catastale.L’iscrizione non comporta la causa di decadenza dei requisiti di ruralità in quanto la medesima norma prevede che il cata-sto in cui i fabbricati devono essere iscritti – il catasto edilizio urbano – cambi nome da catasto edilizio urbano a catasto fabbricati e che i fabbricati rurali iscritti seppur con attribu-zione di rendita catastale, mantengano la qualifica di rurali.Alla luce di tutte le problematiche esposte, e che si sarebbero potute creare, oggi possiamo affermare con certezza, anche grazie alla forte azione in tal senso promossa da Coldiretti, che il fabbricato rurale in possesso dei requisiti non è assog-gettato ad Ici, indipendentemente dal possesso o no di rendita catastale.Nell’intento di sviscerare a fondo l’argomento, voglio soffer-marmi sui tanto menzionati requisiti, dati talvolta per scon-

tati, che danno diritto alla ruralità.A tal proposito deve essere fatta una netta distinzione fra fab-bricati rurali strumentali e fabbricati rurali ad uso abitativo.Per i primi è fondamentale provare il carattere di stumenta-lità all’attività agricola, ad esempio è riconosciuto carattere rurale alle costruzioni destinate alla protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla custodia delle macchine, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la colti-vazione, nonché ai fabbricati destinati all'agriturismo. Per legge queste costruzioni devono essere censite con la partico-lare categoria D10, fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole.Per i fabbricati ad uso abitativo invece i requisiti da rispettare sono i seguenti:• l’immobile deve essere posseduto dal soggetto titolare del diritto di proprietà o un altro diritto reale sul terreno, oppure l’affittuario del terreno o dal soggetto che ad altro titolo con-duce il terreno cui l’immobile è asservito;• il conduttore del fondo deve avere la qualifica di imprendi-tore agricolo iscritto nel registro delle imprese;• il terreno a cui il fabbricato è asservito deve avere una su-perficie non inferiore a 10.000 metri quadrati; • il fabbricato deve essere utilizzato come abitazione da uno dei soggetti sopra menzionati o da dipendenti esercenti atti-vità agricola dell’azienda, dal 1 dicembre 2007 un fabbricato può essere abitato anche dal socio o dall’amministratore di una società agricola ai fini del mantenimento dei requisiti;• il volume d’affari derivante dall’attività agricola del sogget-to che conduce il fondo deve essere superiore alla metà del suo reddito complessivo, determinato con l’esclusione della pensione agricola.E’ considerato rurale il fabbricato anche se non insiste sul terreno condotto ma è ubicato nello stesso comune o in un comune limitrofo.Altra questione alquanto dibattuta e spesso oggetto di con-tenzioso, riguarda la ruralità dei fabbricati delle cooperative agricole.Originariamente questi soggetti non erano espressamente contemplati nella legge tra coloro che potevano godere del privilegio e questa incertezza legislativa ha visto le coopera-tive assoggettate al pagamento dell’Ici. Nel corso degli anni molti sono stati i ricorsi alla commissione tributaria per cer-care di dimostrare il possesso dei requisiti della strumentalità dei fabbricati stessi, l’orientamento della giurisprudenza si è espresso a volte favorevole e a volte contro.Con il d.l. 159/2007 convertito nella Legge 222/2007, è stata riconosciuta l’esenzione per i fabbricati strumentali posseduti dalle cooperative agricole, anche nei casi in cui non vi sia una diretta relazione tra conduttore del fondo ed utilizzatore del fabbricato. La finanziaria del 2008 è poi intervenuta fissando la decorrenza dell’agevolazione dal 2008.

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FISCALE

GIARDINI - AGRICOLTURA - CAMPI SPORTIVI

IMPIANTI PERIRRIGAZIONE

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IMPIANTI PERIRRIGAZIONE

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SOCIETA’ ITALIANAPER L’IRRIGAZIONE

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POSTA ELETTRONICA CERTIFICATANUOVO OBBLIGO PER LE SOCIETA’

L’art. 16 del d.l. 185/2008 - decreto anticrisi - (convertito nella legge n. 2/2009) prevede che le imprese costituite in forma societaria siano tenute ad avere e ad indicare il pro-prio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al Registro delle Imprese. Ciò significa che in seguito alla costituzione di una società, nel modello di iscrizione da presentare entro trenta giorni al registro imprese della Camera di Commercio, va indicato l’in-dirizzo della PEC (posta elettronica certificata). Il nuovo adempimento interessa tutte le società senza nessuna distinzione di forma o di contenuto, dalla società semplice alla società per azioni comprese anche le società cooperative.L’obbligo è esteso anche a tutte le società già esistenti ed è da assolvere entro 3 anni dall’entrata in vigore del presente decreto quindi entro il 29 novembre 2011. In questi casi verrà presentato un modello di variazione contenente la sola richie-sta di iscrizione dell’indirizzo di posta elettronica certificata che non è soggetto ad imposta di bollo e al pagamento del diritto di segreteria La mancata indicazione della casella di PEC comporta la so-spensione ed, eventualmente, il rifiuto della richiesta di iscri-zione dell’atto costitutivo.

Cos’è la PEC ?La posta elettronica certificata è il nuovo sistema attraverso il quale è possibile inviare e-mail con valore legale. E’ un mec-canismo simile ad una raccomandata con ricevuta di ritorno. In verità questo sistema è strutturato come il servizio di posta elettronica tradizionale, al quale, però, è stata aggiunta una nuova interposta figura, quella del gestore. Ad esso bisogna rivolgersi per ottenere la casella di posta elettronica e il fatto che sia definita certificata significa che il gestore ne garan-tisce l’integrità del contenuto spedito, ne certifica l’accetta-zione, l’invio e la consegna. Tutto ciò attraverso delle ricevute che vengono spedite al mittente che hanno un riferimento temporale con data ed ora certa di ogni operazione. Il mittente riceverà tre avvisi certificati da parte del gestore: il primo relativo all’invio, il secondo relativo all’accettazione e l’ultimo a cura del gestore del destinatario della ricezione della posta e dei relativi allegati.La trasmissione viene considerata posta certificata solo se le caselle del mittente e del destinatario sono entrambe caselle di posta elettronica certificata. Se una delle caselle coinvolte nella trasmissione non è una casella di PEC si viene a perdere il valore della trasmissione e il sistema potrà fornire solo una

parte delle funzionalità di certificazione previste; in questo caso, per esempio, non viene fornita la ricevuta di avvenuta consegna.Con il sistema di Posta Certificata è garantita la certezza del contenuto: i protocolli di sicurezza utilizzati fanno sì che non siano possibili modifiche al contenuto del messaggio e agli eventuali allegati.I gestori inviano ovviamente avvisi anche in caso di errore in una qualsiasi delle fasi del processo (accettazione, invio, con-segna) in modo che non ci siano mai dubbi sullo stato della spedizione di un messaggio. Se il mittente dovesse smarrire le ricevute, la traccia informatica delle operazioni svolte, con-servata dal gestore per 30 mesi, consente la riproduzione, con lo stesso valore giuridico, delle ricevute stesse.La Posta Elettronica Certificata garantisce, in caso di conten-zioso, l'opponibilità a terzi del messaggio, le ricevute spedite dal gestore hanno, infatti, un valore legale.

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Dianella MariottiPolitiche del Lavoroe Contrattualistica

DATORI DI LAVORO

Il sistema dei buoni lavoro (voucher) in agricoltura è pienamente operativo con riferimento a:

- tutte le attività agricole di caratte-re stagionale, effettuate da pensionati e da giovani con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l’università o un istituto scolasti-co di ogni ordine e grado;

- tutte le attività agricole (anche non stagionali) svolte a favore dei soggetti di cui all’art. 34, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633, e cioè i produttori agri-coli aventi un volume di affari annuo non superiore a 7.000 euro.

Ai fini dell’individuazione di una attività agricola come stagionale si può fare ri-ferimento all’elenco del DPR n. 1525 del 1963, ed in via esemplificativa anche se non esaustiva:

- tutte le attività di raccolta dei pro-dotti agricoli, riferibili anche alle coltivazioni in serra se per estensione rientrano nell’elenco del DPR;

- le prestazioni rese nell’ambito dell’attività connessa di agrituri-smo, si ricorda che la legge 96/200 ha chiarito l’inquadramento agricolo dei lavoratori addetti ad attività agrituri-stica, a prescindere dalla mansione da essi esplicata: cuochi, camerieri, ecc.;

- le attività svolte nelle aziende flo-rovivaistiche sono considerate affini a quelle agricole, rientrano in questa categoria le aziende vivaistiche, quelle produttrici di piante ornamentali da serra, di fiori recisi comunque coltivati, di bulbi, sementi di fiori, talee per fiori;

- le operazioni di potatura in genere.

Il pagamento delle prestazioni di lavoro

occasionale accessorio avviene attraver-so il meccanismo dei “voucher o buoni lavoro”, il cui valore nominale è di 10 o 50 euro comprensivo del costo dell’as-sicurazione a favore della gestione se-parata INPS (13%), INAIL (7%) e di un compenso al concessionario INPS per la gestione del servizio (5%), pertanto il valore netto di ogni voucher, cioè il corrispettivo netto della prestazione è di euro 7,50 o 37,50.

Il datore di lavoro può acquistare, a sua scelta, voucher telematici o cartacei, utilizzando il sito internet www.inps.it o rivolgendosi alla nostra Associazione di categoria. Per i voucher cartacei si deve effettuare il pagamento del valo-re dei voucher tramite bollettino di c/c postale, quindi, prima dell’inizio delle attività di lavoro accessorio, dare comu-

nicazione preventiva all’INAIL. Inoltre, il datore di lavoro, prima di consegnare al lavoratore i buoni che costituiscono il corrispettivo della prestazione lavorati-va, deve provvedere ad intestarli.

Per la gestione del voucher telematico, stante la necessità della gestione del servizio sul sito on-line dell’INPS, gli in-teressati sono pregati di passare dai no-stri uffici per la consulenza necessaria.

Il lavoratore può riscuotere il corrispet-tivo dei buoni cartacei, intestati e sotto-scritti dal datore di lavoro, in contanti, presso qualsiasi ufficio postale o, solo per quelli telematici, utilizzando la carta magnetica Inps Card (che ha anche fun-zioni di bancomat e borsellino elettro-nico) oppure, con bonifico domiciliato, presso qualsiasi ufficio postale.

L’estensione dei buoni “lavoro” va in-contro alle proposte avanzate da Col-diretti in materia di trasparenza e lega-lità, oltre ad offrire nuove opportunità di reddito a categorie particolarmente deboli, senza per questo destrutturare il mercato del lavoro agricolo. In questo modo si garantiscono tutele assicurati-ve e previdenziali a tutti quei lavoratori occasionali, come appunto studenti e pensionati, che trovano nella campagna un’opportunità di guadagnare qualcosa per integrare il proprio reddito, evitan-do la piaga del lavoro nero. Allo stesso tempo, il sistema dei voucher porta una semplificazione degli adempimenti bu-rocratici a carico delle imprese agricole, facilitando anche la lotta al lavoro il-legale.

I nostri uffici sono a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e per l’espletamento di tutte le pratiche necessarie.

VOUCHER AGRICOLI:a quali attività agricole

si applica il lavoro occasionale di tipo accessorio

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DATORI DI LAVORO

Facendo seguito alla precedente comu-nicazione relativa all’omesso versamen-to, da parte dei datori di lavoro agricolo, delle trattenute operate sulle retribuzio-ni dei lavoratori a tempo determinato ed indeterminato, si informa che l’INPS, ai fini della corretta applicazione della norma su menzionata, ha individuato i soggetti, legali rappresentanti e /o ti-tolari, responsabili degli illeciti penali, a cui verranno notificate le diffide al pa-gamento con emissione centralizzata.

Una apposita procedura automatizzata faciliterà l’incrocio dei dati per la con-sultazione e ricerca delle aziende con relativi titolari o legali rappresentanti soggetti a diffida.

Il primo invio riguarderà le aziende contraddistinte da codice fiscale al-fanumerico (tranne le aziende per le quali sono stati annullati i rapporti di lavoro) che hanno omesso totalmente o parzialmente il versamento del contri-buto previdenziale per il periodo com-preso tra il 4° trimestre 2006 ed il 1° trimestre 2008, anche in presenza di debito segnalato ad AGEA per il quale

ILLECITO PENALEper omesso versamento contributi dipendenti

DENUNCIA AUTORITA’ GIUDIZIARIAProcedura automatizzata per illeciti penali ex art. 2 L. 638/83, art. 1

com. 1172, legge 27/12/06, n. 296 per le aziende agricole.

Via Cadore, 19/ACREMONATel. 0372 34878Fax 0372 [email protected]

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Z.B. COPIAZ.B. COPIA snc snc

non risultino effettuate compensazioni, successivamente saranno individuate le aziende con codice fiscale numerico.

L’invio della diffida avverrà decorsi tren-ta giorni dalla scadenza di legge per ogni trimestre, analogamente a quanto avviene per gli avvisi bonari. Nel caso di violazione da parte del datore di lavoro delle prescrizioni di legge, cioè del mancato versamento mi-nimo pari alla trattenuta operata sulle retribuzioni, si sostanzia una inadem-pienza che le leggi citate possono san-

zionare anche con una pena detentiva fino a tre anni.

L’Istituto procederà all’emissione della lettera di diffida, del prospetto dell’im-porto a debito, dei dati da esporre nel modello F24 per il versamento, ed al-la contestuale denuncia all’Autorità Giudiziaria.

I Signori Datori di Lavoro sono vivamen-te pregati di prestare molta attenzione, ed in caso di dubbi si invita a contattare l’ufficio Datori Lavoro per ogni ulteriore chiarimento.

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Patronato Epaca sempre più presente

Inaugurazione di sportelli al servizio del Cittadino in tutto il territorio della provincia di Cremona

di Marta BiondiUn servizio sempre più presente, attento, efficace, vicino alle per-sone. A questo tende EPACA, il Patronato nato in casa Coldiretti, che sta rafforzando la propria azione sul territorio cremonese, at-tivando una serie di recapiti affidati agli Operatori, ove proporre a tutti i cittadini l’assistenza e i servizi frutto di un’esperienza ormai cinquantennale.“Il nostro Patronato ha sede centrale a Cremona, in via Ruffini, e da tempo può contare su quattro sportelli presenti a Cremona, Crema, Soresina e Casalmaggiore, presso gli Uffici Zona Coldiretti. La novità importante è che, dal mese di marzo, abbiamo dato avvio ad una presenza settimanale anche nei recapiti Coldiretti dislocati sul ter-ritorio”. A parlare è Damiano Talamazzini, Responsabile Provinciale del Patronato Epaca, che nelle scorse settimane ha inaugurato il nuovo sportello a Soncino, insieme all’Operatrice Chiara Papa (pres-so l’ufficio di Sezione Coldiretti, in via IV Novembre, proprio nel cuore del borgo, a due passi dal palazzo municipale), poi gli sportelli di Piadena (in piazza Libertà, a due passi dalla Chiesa e dal Palazzo comunale) e Calvatone (nella piazza principale), con la presenza dell’Operatrice Nicoletta Damiani. Gli appuntamenti del mese di marzo sono stati i primi di una fit-ta serie: nei prossimi giorni nasceranno infatti altri spazi Epaca a Pandino, San Giovanni in Croce, Spineda, Scandolara, Castelleone, Pizzighettone. L’iniziativa ha l’obiettivo di avvicinare sempre più il Patronato ai cit-tadini, presentandone la funzione, i servizi e l’impegno. “Il Patronato Epaca è stato costituito nel 1954, con l’obiettivo di assistere tutti i cittadini nell’espletamento delle prestazioni previste dalla legge, a titolo assolutamente gratuito. Epaca, attraverso un’Organizza-zione diffusa su tutto il territorio nazionale, garantisce qualificati servizi nelle fasi di informazione e consulenza su diritti e requisiti

necessari per ottenere prestazioni di carattere previdenziale, socia-le ed infortunistico – spiega il Responsabile Provinciale –. Siamo gratuitamente a disposizione dei cittadini italiani, della generalità dei lavoratori, dei pensionati, degli stranieri. Garantiamo assistenza e tutela per il conseguimento dei benefici previdenziali, sociali ed assistenziali, in sede amministrativa e di contenzioso”.Gli Operatori del Patronato provvedono all’istruttoria e alla com-pilazione delle pratiche, seguendone il successivo iter burocratico presso gli Istituti Previdenziali ed in genere con la Pubblica Am-ministrazione. Epaca mantiene contatti diretti con le banche-dati degli Enti che erogano le varie prestazioni, avvalendosi anche degli strumenti informatici per l’accesso telematico, così da inoltrare in tempo reale le richieste di prestazioni, ottimizzando i tempi di trasmissione e di definizione delle domande. I servizi offerti riguardano, tra gli altri: consulenza previdenziale, recupero contributi, pensioni Inps e Inpdap, indennità e sussidi di disoccupazione e mobilità, pensioni d’invalidità e accompagnamen-to, tutela handicap, infortuni e malattie professionali, pratiche per immigrazione, consulenza medica e legale, prestazioni sociali age-volate. “L’obiettivo è offrire alla persona un servizio adeguato ed appropria-to ad ogni richiesta – conclude Talamazzini – grazie all’esperienza e alla competenza dei nostri operatori, che ci consentono di essere costantemente al passo con le esigenze del Cittadino”.Per conoscere indirizzi e orari degli sportelli Epaca attivati sul ter-ritorio è possibile contatta-re la Direzione provinciale (tel. 0372.499811) e gli Uffici di Cremona (Via Ruffini, 28 - tel. 0372.435620), Crema (Via Ma-cello, 34 - tel. 0373.256501) , Casa lmaggiore (Via Cairoli, 3 - tel. 0375.42132), Soresina (Via Mat-teotti, 12 - tel. 0374.342329).

Inaugurazione del recapito Epaca a Piadena, con il Responsabile territoriale Talamazzini, l’Operatrice Nicoletta Damiani e il Segretario della Zona di Casalmaggiore Claudio Magni

Il Responsabile provinciale del Patronato Epaca, Damiano Talamazzini, e l’Operatrice Chiara Papa, presso

lo sportello di Soncino, inaugurato nel mese di marzo

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IL PATRONATO COLDIRETTI PROGETTA IL FUTURO

Incontro a Milano con i vertici nazionali di EPACA

Un Patronato attento ai bisogni dei cittadini, protago-nista dei sistemi di welfare locale, interlocutore sempre più autorevole di tutta la società non solo nelle materie previdenziali, ma anche nelle tematiche legate all’im-migrazione e alla tutela infortunistica. E’ stato questo il tema dell’incontro svoltosi giovedì 12 marzo a Milano in cui i vertici nazionali di EPACA, il Patronato Coldiretti per i servizi alle persone, hanno incontrato i Responsabili e gli Operatori EPACA della Lombardia.Nel presentare obiettivi e programmi di lavoro per il 2009, il neo Presidente Paolo Rovellotti ha inquadrato l’attività di EPACA all’interno del “Progetto per il Paese” di Coldiretti, che si pone l’obiettivo di ridurre la forbice dei prezzi tra produzione e consumo mediante la razio-nalizzazione delle filiere. L’incontro è stato anche l’occa-sione per l’illustrazione, da parte del Direttore Generale dell’EPACA, Dott. Fiorito Leo, del nuovo “brand” EPACA, che mira a dare un’immagine più moderna e dinamica al Patronato. Un importante e significativo contributo è venuto dalla D.ssa Anna La Rocca, Dirigente del Ministero del Lavoro, che ha illustrato il nuovo regolamento riguardante l’attività dei patronati.Durante la giornata sono anche stati assegnati i riconosci-menti per le attività svolte nel corso del 2008, con la premia-zione degli operatori che si sono distinti per professionalità e produttività nel corso dell’anno passato. Si è quindi sviluppato un dibattito cui sono intervenuti il Direttore Regionale, i Di-rettori Provinciali di Coldiretti ed i Responsabili territoriali

EPACA che hanno illustrato la programmazione delle attività per l’anno 2009.Una giornata importante, quindi, di utile confronto sulle pro-spettive di un’attività che presenta grandi margini di crescita per EPACA, che ha l’obiettivo di diventare sempre più interlo-cutore autorevole per i sistemi di protezione sociale di questo Paese.

Incontro a Milano con i vertici nazionali del Patronato Epaca

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Il Patronato Coldiretti per i Servizi alle Persone

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AMBIENTE E INNOVAZIONE

“PROGETTO SPECIALE AGRICOLTURA 2009”

di Mara MalinvernoIl Consorzio del Parco Regionale OGLIO SUD, con il progetto speciale Agricol-tura 2009 prevede premi per interventi di riqualificazione ambientale che per

I comuni del Parco sono: Calvatone, Driz-zona, Isola Dovarese, Ostiano, Pessina Cremonese, Piadena, Volongo.Le domande possono essere inoltrate utilizzando una scheda idonea disponi-bile presso gli Uffici Zona di Cremona e Casalmaggiore oppure, per maggiori ap-profondimenti e soprattutto per una va-lutazione personalizzata delle possibilità di recupero di aree marginali aziendali, si invitano i Soci residenti nel Parco a rivol-gersi direttamente all’ufficio Agricol-tura e Territorio presso il Parco Oglio Sud, Calvatone tel. 0375-97254 oppure mail: [email protected].

dimensioni e tipologie non rientrano nel PSR 2007-2013.L’accesso ai contributi non ha scadenza, ma vengono predisposte le istruttorie fi-

no all’esaurimento dei fondi annuali.

Tra le varie attività previste finanziabili segnaliamo in forma sintetica:

Salvaguardia della fauna selvatica e riduzione del suo impatto sulle

coltivazioni

Protezioni individuali alle colture, reti e sostanze repellenti a basso impatto

Fino al 40% della spesa ammessa

Recupero del paesaggio e conser-vazione della biodiversità

Mantenimento prati stabili, umidi, cariceti e canneti inferiori a 1 ettaro

Da 240 euro/ha a 330 euro/ha annuali

Realizzazione di siepi, filari e macchie inferiori a 2000 mq Fino a 450 euro/ha

Recupero di zone umide in genere, stagni, sponde e lanche fluviali

Variabile in funzione delle superfici e degli interventi che

vanno concordati

Recupero e manutenzione di piccoli manufatti Variabile in funzione delle superfici e degli interventi

che vanno concordati

Forestazione e riqualificazione Nuovi boschetti inferiori a 5000 mq Fino a 6.000 euro/ha in base ai costi effettivi

Contenimento di specie esotiche invadenti e cure colturali boschi nuovi o saliceti esistenti, aree

non superiori a 2 ettari

Fino a 5.000 euro/ha in base ai costi effettivi

Colture arboree a rapido accrescimento con criteri naturalistici

Fino a 5.000 euro/ha in base ai costi effettivi

Realizzazione e gestione di aree per la fruizione didattica Da aree di sosta a segnaletica ed altro Fino al 100 % se gli interventi

non producono reddito

Servizi svolti per conto del Parco Incarichi per manutenzione e interventi in aree naturali del Parco Su convenzione

Foto di Ambrogio Toscani

.

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La Lombardia, grazie allo sviluppo del suo reticolo idrico naturale, ha costru-ito il proprio sviluppo socio-economico e territoriale rurale, dando luogo a modelli di sviluppo agricolo di altissimo livello.Nel corso dei secoli, la bonifica inizia al tempo degli etruschi per poi proseguire con vigore alla fine dell’800, con gran-di fatiche fisiche; via via, ampliando le proprie conoscenze tecniche e investen-do immensi capitali finanziari, l’uomo è riuscito a governare l’acqua e a servir-sene per i propri bisogni, costruendo quell’equilibrio idraulico-territoriale che caratterizza la nostra Pianura Padana lombarda e che le permette di essere si-cura dal punto di vista idraulico, abitata e fertile.E’ un equilibrio che molto spesso vie-ne dato per scontato e perenne, e non invece fondato su una situazione fra-gile che abbisogna di essere sal-vaguardata e mantenuta con una cura costante e puntuale.Oggi, l’azione della bonifica nel duplice senso di salvaguardia

idraulica e di irrigazione si è ampliata, aggiungendosi ai compiti tradizionali quelli di valorizzazione e tutela dell’am-biente e del paesaggio, di produzione energetica e di aspetti di fruizione pub-blica del territorio, turismo.Emerge quindi una nuova concezione della bonifica, basata su un uso mul-tifunzionale della risorsa acqua, delle opere e degli impianti che la regolano, degli enti che la gestiscono.Emerge anche l’esigenza che ci si renda conto del valore della bonifica e della sua necessità e di quali sono i compor-tamenti da tenere rispetto ad una risor-sa che anche in Lombardia, malgrado la sua abbondanza, sta diventando scarsa.Per presentare la complessità ed am-piezza delle problematiche connesse alla bonifica e all’irrigazione, la sua funzio-ne pubblica, far conoscere le azioni e le iniziative che

si stanno attuando in primo luogo per un uso sostenibile di questa preziosa risorsa – l’ac-qua – e al tempo stesso per la salvaguardia del territorio e dell’ambien-te, l’ A.N.B.I. organizza nel mese di maggio, dal 9 al 17, un’inizia-tiva a livello nazionale chiamata “SETTIMANA DELLA BONIFICA”.

Il Consorzio Unico Volonghese di Ir-rigazione, con la collaborazione della Coldiretti che ne cura la parte di segre-teria amministrativa, ha voluto cogliere quest’anno questo invito, ed ha promos-so sul territorio una seria di iniziative e di incontri mirati a far conoscere la bo-nifica e tutto l’ambiente che ci circonda. Si sono promossi incontri con le scuole, con le associazioni agricole di catego-ria, con gli amministratori locali. Tutto questo grazie al patrocinio di un istituto bancario che si è fatto carico degli oneri economici necessari: l’Istituto Agrobre-sciano. Con le scuole gli incontri sono stati tre:- L’acqua in natura ed il suo uso irriguo relatore Baini Giuseppe- La bonifica nella storiarelatore prof. Susta Enrico- Le leggi in materia di irrigazionerelatori i tecnici della Provincia.

SERVIZIO UTENZE IRRIGUE

Giuseppe BainiUtenze Irrigue

La “Settimana della Bonifica”

Il Consorzio Unico Volonghese e la Coldiretti promotori di un’iniziativa che evidenzia il grandissimo valore dell’acqua

Amedeo Tenchini, Presidente del Consorzio Unico Volonghese, e Giuseppe Baini, Segretario, presso il Canale Gambara

Gli alunni dell'Istituto Comprensivo "Foscolo" di Vescovato,

Plesso di Ostiano, protagonisti delle lezioni proposte

nell'ambito della Settimana della Bonifica

C lti tCREMONESEIL

fra iniziative che

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Il Programma: • Nei mesi di gennaio, marzo e maggio 2009 Incontri con gli alunni dell’Istituto Comprensivo ‘Ugo Foscolo’ di Vescovato, Plesso di Ostiano, sui temi: L’acqua – La bonifi ca nella storia – Le regole in materia di irrigazione

• Giovedì 14 maggio. Visita all’impianto di sollevamento di San Matteo delle Chiaviche e complesso di San Benedetto Po.

• Venerdì 15 maggio, ore 20,30, presso le ex Scuole Elementari, Volongo Convegno

• Domenica 17 maggio Ore 10. Biciclettata lungo gli argini del Fiume Gambara Ore 12. Aperitivo

Il Convegno Dalla siccità alle alluvioni: che fare?Venerdì 15 maggio, ore 20.30, presso le ex Scuole Elementari, Volongo

Saluto: • Amedeo Tenchini, Presidente Consorzio Unico di Irrigazione Volonghese

Introduzione lavori:• Roberto De Angeli, Presidente Coldiretti Cremona

Interventi: • On. Giuseppe Torchio, Presidente Provincia di Cremona Le emergenze: come gestirle?• Carlo Anselmi, Presidente U.R.B.I.M. Lombardia Attualità della bonifi ca• Diego Morelli, Sindaco Volongo Compiti amministrativi – Protezione civile• Francesco Seghezzi, Responsabile Area Affari Istituto Bancario Agrobresciano Il ruolo delle realtà economiche

Conclusioni:• Diego Redini, Testimonial Clima, Conferenza Kyoto 2008

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Page 26: Il Coltivatore Cremonese n.2/09

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SERVIZI AMBIENTALIVISITA TECNICA

Giovani Impresa e Donne Impresa: visita

al Polo Floricolo di VerbaniaCronaca di una giornata nel regno delle camelie

di Marta BiondiUna preziosa occasione per conoscere più a fondo la floricol-tura Made in Italy, dialogando con imprenditori agricoli che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione, passione per la bellezza e grande tenacia, spirito imprenditoriale ed elevata professionalità: questo ha rappresentato, per tutti i partecipanti, la visita tecnica al Polo Floricolo di Verbania, sul Lago Maggiore, organizzata nella giornata di venerdì 13 febbraio da Giovani Impresa e Donne Impresa Coldiretti Cre-mona.L’inteso programma della giornata, apertasi di primo mattino, ha previsto una serie di tappe presso le aziende florovivaisti-

meeeellllllliiiiiiiieeeeeeee

che del Distretto floricolo del Lago Maggiore, ove ammirare un paradiso di colori in cui, nel regno delle acidofile (fra azalee, pieris, rododendri, leucotoe), il ruolo di regina spetta senza dubbio alla camelia, fiore che oggi gode, come confermato dai floricoltori incontrati, di crescente interesse e grandissima richiesta. Nella mattinata dedicata all’incontro con un territorio che ha raggiunto indiscussi esempi d’eccellenza nella produzione di fiori unici, si è passati dalla visita ad una grande realtà, come l’Azienda Tecnoverde di Verbania (dove, guidati dal Direttore tecnico Gianni Morandi, gli imprenditori agricoli cremonesi hanno percorso un itinerario tra immense serre, organizzate nel segno dell’efficienza e della modernità), alle tappe presso alcune imprese frutto della dedizione e tradizione familiare,

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La stagione è cominciata

Una parte del gruppo di imprenditrici e imprenditori agricoli protagonisti della visita tecnica al Polo floricolo di Verbania

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SERVIZI AMBIENTALIVISITA TECNICA

come la Floricoltura Ratti Luigi e Alfredo a Ghiffa (dove, ac-colti dai fratelli Ratti, si è ammirato un complesso di serre sorte lungo il pendio, valorizzando ogni centimetro utile di terra, per trasformarlo in giardino) e la Floricoltura Lotto ad Unchio (un’azienda fondata nel 1974, condotta dai fratelli Lotto, divenuta leader nella produzione di acidofile a livello nazionale ed internazionale). La giornata ha incluso l’incontro con Elio Savioli, Vicepresi-dente di Coldiretti Novara VCO, tra i fondatori del Consor-zio dei Fiori Tipici del Lago Maggiore. Favorita dal Direttore Zampini, questa conoscenza ha offerto la preziosa occasione per parlare del Consorzio, una ‘scommessa’ lanciata nel 2000, con l’obiettivo di legare i floricoltori del territorio: oggi sono più di un centinaio le aziende florovivistiche e di manuten-zione del verde collocate nell’area del Distretto Floricolo del Lago Maggiore (le province di Verbania Cusio Ossola, Novara e Biella) unite dal marchio ‘Fiori tipici del Lago Maggiore’, che contraddistingue una produzione d’eccellenza di came-lie, azalee, rododendri, pieris, skimmie, kalmie e vari arbusti. Come spiegato dal Vicepresidente Savioli, il Consorzio, con un fatturato di circa 20 milioni di euro, una produzione di circa 2.500.000 piante acidofile vendute l’anno ed una forte propensione all’export (30% del fatturato), è leader nazionale

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nel proprio settore. In chiusura, va annotato che la visita degli imprenditori agri-coli cremonesi al Distretto non si è limitato ai fiori …c’è sta-to spazio anche per un – memorabile – appuntamento con i sapori tipici, grazie alla sosta all’Agriturismo del nonno Gio-vanni, dove il gruppo ha trovato perfetta ospitalità ed ottimi piatti, gustati in un clima aperto e familiare.

Elio Savioli, Vicepresidente di Coldiretti Novara VCO, tra i fondatori del Consorzio dei Fiori Tipici del Lago Maggiore, con il Direttore Zampini e con il ‘nonno Giovanni’, titolare dell’agriturismo dove il gruppo cremonese ha potuto apprezzare eccellenti ricette locali

Le fotografie mostrano va-rie tappe della visita, che ha proposto una serie di incontri con imprenditori agricoli de-diti alla floricoltura

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GIOVANI IMPRESA

Giacomo MaghenzaniSegretarioGiovani Impresa

FestAgricola, filo diretto tra produttori e consumatori

Tra le tante attività che Coldiretti mette in campo nel corso dell’anno per avvicinare i consumatori all’attività agricola e far conoscere i no-stri prodotti tipici, quella realizzata giovedì 12 marzo scorso presso la discoteca Magika a Bagnolo Cremasco è la prima, in ordine di tempo, che dà il via alle iniziative di maggiore visibilità esterna.La serata, all’insegna del buon umore e del divertimento, ha visto una nu-trita partecipazione di imprese agricole che hanno animato “l’oasi del gusto”, uno spazio dedicato alla promozione e degustazione di prodotti aziendali. In particolare erano presenti:• Allevamento S. Pietro Bufala Mediterranea di Mandotti Gianfranco (Palazzo Pignano);• Az. Agrituristica Gilli di Bassi Elena (Spino d’Adda);• La Faccina Agriturismo (Spino d’Adda);• Agriturismo e Fattoria Didattica “Il Campagnino” (Pessina Cremonese);• Floricoltura De Cock Lucie e C. (Vailate);• Cimini Mori Roberto Augusto (Dovera).Le specialità proposte (salumi, crostate di marmellata, gelato al latte di bufala, biscotti fatti con farina di monococco, insalata di farro, varie tipologie di vino) hanno entusiasmato le numerosissime per-sone presenti.Durante la serata sono stati inoltre consegnati riconoscimenti ad alcune imprese agricole che si sono distinte per l’elevata professionalità raggiunta nell’allevamento dei bovini da latte e nella produzione di miele. Le aziende “premiate” sono state:• Az. Agr. Bosio Gianluigi (Persico Dosimo);• Az. Agr. Gozzini Bruno Domenico, Giuseppe e Roberto (Casalmorano);• Az. Agr. Reschisa di Foglio Rosolino e Domenico (Rivolta d’Adda);• Apicoltura Zipoli di Balarini Ancilla (Romanengo).

L’interesse manifestato da parte dei presenti ci conforta e ci stimola a proseguire nel percorso di avvicinamento tra consumatori e produtto-ri agricoli, a sostegno delle nostre eccellenze alimentari.

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resenti ci percorso rodutto-cellenze

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Vari momenti della FestAgricola proposta da Coldiretti a Bagnolo, con la premiazione di imprese che si sono

distinte nell’elevata qualità della loro produzione

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GIOVANI IMPRESA

“Considero il viaggio a Parigi condiviso con altri giovani im-prenditori agricoli lombardi un’esperienza davvero positiva, utile per conoscerci meglio, per mettere a confronto i dif-ferenti percorsi professionali e le nostre proposte con quelle dei giovani imprenditori francesi, nonché per mettere in atto alcune importanti azioni che interessano tutta l’agricoltura europea”. Davide Migliorati, componente del Comitato pro-vinciale di Giovani Impresa Coldiretti Cremona, racconta così la partecipazione alla ‘trasferta’ a Parigi organizzata da Gio-vani Impresa Coldiretti Lombardia in occasione della 73esima edizione del SIMA, il Salone mondiale dei fornitori dell’agri-coltura e dell’allevamento, uno dei maggiori avvenimenti del-la filiera agricola, accolto presso il Parco delle esposizioni di Paris-Nord Villepinte dal 22 al 26 febbraio 2009.Nella folta delegazione lombarda capitanata da Diego Redini, Delegato di Giovani Impresa Coldiretti Lombardia (che aveva al suo fianco Danio Andreini, Componente dell’esecutivo na-zionale, e Arianna Giuliodori, Segretaria nazionale di Giovani Impresa) erano presenti anche due cremonesi: i fratelli Davide ed Emanuele Migliorati, imprenditori agricoli di Castelleone."Ricordo tanti, importanti momenti – sottolinea Davide –. Fra questi, particolarmente significativo è stato l’incontro con il sindacato francese dei giovani agricoltori, i cui rappresentanti ci hanno accolto nella sede di Parigi. Abbiamo così avuto mo-do di confrontarci, in un dibattito aperto e leale, su vari temi, ad esempio il discorso quote latte”. “A mio avviso, fra gli aspetti più significativi emersi da questo dialogo, vi è stata la volontà condivisa di rivolgere al Ceja, il Consiglio Europeo dei giovani agricoltori che rappresenta un milione e mezzo di imprenditori agricoli, una comune richie-sta di intervenire in merito alla delicata questione relativa alla direttiva nitrati – prosegue Migliorati –. Da parte nostra abbiamo sottolineato quanto la ‘direttiva nitrati’ rischi di pe-sare sulla zootecnia lombarda, al punto da comprometterne l’esistenza stessa, ed abbiamo trovato da parte dei france-si la piena disponibilità a rivolgersi alle opportune sedi per chiedere che questa norma, ormai superata dai tempi, venga radicalmente rivista”. Pur focalizzato sulla visita alla Fiera Internazionale dell’Agri-coltura di Parigi, il viaggio è stato anche occasione per ammi-rare una fra le più suggestive capitali europee, scoprendone la parte artistica e monumentale. I quattro giorni trascorsi insieme hanno inoltre permesso di coltivare e rafforzare l’af-fiatamento di un gruppo di giovani imprenditori chiamato ad essere parte attiva nella progettazione del futuro dell’agricol-tura ‘Made in Lombardia’.

Giovani imprenditori lombardi al Sima di Parigi

Davide ed Emanuele Migliorati hanno preso parte al viaggio, svoltosi dal 23 al 26 febbraio. “Proposta davvero positiva, utile per confrontare le diverse esperienze

e condividere azioni a tutela della nostra agricoltura”

Il gruppo degli imprenditori agricoli lombardi, guidati dal Delegato Diego Redini, ad un incontro con l'associazione giovanile di categoria francese

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ASSOCIAZIONE PENSIONATI

Il Presidente dell’Associazione Pensionati Giovanni Rota nominato Commendatore

Le fotografie, scattate alla cerimonia di consegna dell’onorificenza, mostrano il Commendatore Giovanni Rota con la moglie Piera Cò, e, nelle imma-gini di gruppo, con il Prefetto Tancredi Bruno di Clarafond, il Presidente della Provincia Torchio, il Sindaco di Ticengo Domenico Mario Oliveri, il Responsabile provinciale del Patronato Epaca Damiano Talamazzini (che, con altri funzionari Coldiretti, ha preso parte alla cerimonia), la Segretaria dell’Associazione Pensionati Luisa Parmigiani e il Presidente del Cupla Cremona Antonio Borghesi.

Cupla Cremona: “Il pensionato è una risorsa”Con grande energia prosegue il lavoro del Cupla, il Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo, al quale partecipano tutte le sigle dei Pensionati, quali Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Cna, Anap, Autonoma Artigiani Cremaschi, Libera Associazione Artigiani Cremaschi, Confcommercio, Confesercenti. Tra le iniziative con cui si è aperto il nuovo anno d’attività, ricordiamo il partecipato convegno dal titolo “Il pensionato come risorsa e non come problema", proposto presso la Sala Mercanti della Camera di Commercio di Cremona – aperto dal Presidente Antonio Borghesi – che ha raccolto gli interventi di Carmine Fiaccadori, Segretario del Cupla Lombardia (che ha illustrato i campi d’azione del Comitato), del Presidente della Provincia Giuseppe Torchio, del Consigliere regionale Maria Grazia Fabrizio, componente della Commissione Sanità della Regione Lombardia, e dei Direttori delle Associazioni di riferimento, promotrici del Comitato.

“Il Presidente della Repubblica, capo dell’ordine al merito della Repubblica Italiana, in considerazione di particolari beneme-renze, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentita la Giunta dell’Ordine al merito della Repubblica Italia-na, con decreto in data Roma, 27 dicembre 2008, ha conferito l’onorificenza di Commendatore al Sig. Giovanni Rota, con fa-coltà di fregiarsi delle relative insegne”. E’ quanto si legge sulla pergamena – a firma del Presidente della Repubblica Napo-litano e del Presidente del Consiglio Berlusconi – consegnata dal Prefetto Tancredi Bruno di Clarafond al Presidente dell’As-sociazione Provinciale Pensionati Coldiretti Giovanni Rota, che venerdì 3 aprile ha ufficialmente ricevuto l’onorificenza di Commendatore, nel corso di un’intensa cerimonia svoltasi in Prefettura, alla presenza del Presidente della Provincia Giu-seppe Torchio, dei Sindaci del territorio e dei rappresentati delle Forze dell’Ordine. Coldiretti Cremona rivolge al Presidente Rota le congratula-zioni di tutto il mondo dell’agricoltura, per un riconoscimento che riempie d’orgoglio la Federazione e premia il contributo che il neo Commendatore ha saputo dare nel lavoro, nell’Or-ganizzazione, nell’impegno sociale. Agricoltore già a 14 an-ni, il Commendatore Rota ha condotto un’azienda agricola insieme ai fratelli, fino all’età di sessantacinque anni. Nella lunga militanza in Coldiretti è stato Presidente di Sezione di Ticengo, componente del Consiglio e della Giunta, ed oggi è a capo dell’Associazione dei Pensionati. L’importante onorifi-cenza riconosce anche il contributo nel sociale: il Commenta-tore Rota, tra i tanti impegni di ieri e di oggi, ha posto quelli di Sindaco di Ticengo, Consigliere comunale, Presidente del Naviglio di Melotta, Presidente provinciale FIASP (Federazione Italiana Amatori Sport Popolari), Presidente del Gruppo Podi-stico GSR Ticengo. “Mi sento emozionato ed onorato per que-sta onorificenza – ha sottolineato il neo Commendatore –. Mi dà ancor più entusiasmo e ancora più energia nello spender-mi nell’impegno in Coldiretti e nella comunità”. Grandissima l’emozione della moglie: “Sono davvero contenta – ha detto la signora Piera –. Credo che Gianni si sia meritato appieno que-sta onorificenza, che premia una vita spesa mettendo sempre gli altri al primo posto, con umiltà, dedizione e serietà”.

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Giornata conclusiva del percorso didattico Agribenessere… a Scuola di Salute, progetto di educazione alla Campagna Amica

proposto da Coldiretti alle Scuole del territorio

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GIOVANI IMPRESA

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DONNE IMPRESA

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DOMENICA 31 MAGGIO 2009 a partire dalle ore 15.00

PARCO EX COLONIE PADANE – CREMONA

ORE 15,00Apertura Mercato di Campagna Amica (degustazione e vendita di prodotti a Km 0, a cura delle imprese agricole di Coldiretti Cremona)

A SEGUIRE E PER TUTTO IL POMERIGGIO• Giochi di una volta (corsa con i sacchi, tiro alla fune, ecc.)• Impariamo a conoscere la vita in fattoria (percorsi per i ragazzi a cura delle Fattorie didattiche di Coldiretti)• I mestieri del passato contadino (con la “Compagnia dei Ricordi” di Casteverde)• La ferratura del cavallo: alla scoperta di un’arte antica, guidati dal maestro maniscalco• “Il calesse che spasso !!!” (giro in calesse nell’area del Parco)

IN CHIUSURAProclamazione dei vincitori dei giochi, premiazione delle Classi che si sono distinte nelle ‘Agriolimpiadi della Salute’ e assegnazione dei trofei Agribenessere.

Programma

Agribenessere...a Scuola di SaluteProgetto di Educazione alla Campagna Amica

Progetto di Educazione alla Campagna Amica

proposto da Coldiretti alle Scuole di ogni ordine e grado

proposto da Coldiretti alle Scuole di ogni ordine e gradoANNO SCOLASTICO 2008/09

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Agribenessere...IN FESTA

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CAMPAGNA AMICA

Nell’elegante cornice architettonica di Piazza Duomo a Crema, si è tenuta nella mattinata di giovedì 19 marzo l’undice-sima edizione della “Festa dell’Albero”, l’ormai tradizionale appuntamento di inizio primavera che l’Istituto Agrario “Stanga” di Crema organizza, proponen-do di anno in anno una tematica diversa su cui le scuole possono esprimere la lo-ro originale creatività. Il tema di questa edizione è stato: “L’albero in Musica”. Ad animare la mattinata di sole, oltre agli studenti dell’Istituto Agrario Stan-ga che distribuivano giovani piantine coltivate nel vivaio della scuola, sono intervenute numerose associazioni ed Enti Pubblici. Anche Coldiretti, da sem-pre vicina alle scuole, era presente con il gazebo giallo di Campagna Amica, con un piacevole omaggio per tutti i partecipanti: una mela Royal Gala, pro-

Festa dell’Alberoa Crema e Cremona

Distribuite agli alunni centinaia di mele offerte dall’azienda agricola Banderini: un invito a scegliere una merenda buona e sana

di Giacomo Maghenzani veniente dall’Azienda agricola Banderini Emanuela di Rivarolo del Re. Ad acco-gliere i numerosissimi bambini e ragazzi allo Stand Coldiretti Campagna Amica erano presenti il Presidente Roberto De Angeli, il Presidente della Zona di Cre-ma Oreste Casorati e alcuni funzionari dell’Ufficio di Crema. Le mele sono sta-te una piacevole merenda che, si spera, possa diventare un’abitudine tra i ra-gazzi nell’ottica di una sana e corretta alimentazione. Dopo la festosa mattina-ta a Crema, anche l’Istituto d’Istruzione Superiore “Stanga” di Cremona ha orga-nizzato per venerdì 20 marzo in Piazza Stradivari a Cremona l’ottava edizione della “Festa dell’Albero”, con modalità analoghe. Coldiretti Campagna Amica è stata presente anche nel salotto di Cre-mona, distribuendo gadget e materiale informativo ai ragazzi.

Sotto il gazebo di Campagna Amica, alunni, insegnanti e genitori hanno po-tuto trovare tutte le informazioni sui prodotti tipici della nostra terra e sulle azioni della Coldiretti, volte a garanti-re un’alimentazione sicura e di qualità. Abbiamo proposto, in particolare, ma-teriale didattico in merito ai progetti “Agribenessere…a Scuola di Salute” e “A Scuola di Energia” rivolti da Coldiretti alle Classi del territorio. Tutti gli alunni hanno ricevuto l’invito a prendere parte ad “Agribenessere…in festa”, la grande giornata di festa finale, a chiusura dei percorsi didattici, che si terrà domenica 31 maggio, a partire dalle ore 15, presso il parco ex Colonie Padane di Cremona.

Le foto scattate da Maurizio Inzoli alla Festa dell'Albero mostrano l'incontro fra alunni, im-prenditori e rappresentanti del territorio.

“RISCOPRIAMO IL VALORE DI FRUTTA E VERDURA”

L’abbandono della dieta mediterranea con il crollo del 20% dei consumi di frutta e verdura negli ultimi 5 anni è, insieme alla minor attività fisica, una delle cause principali della crescente diffusione di casi di obesità e di sovrappeso che interessano in media un terzo dei ragazzi tra i 6 e gli 11 anni, secondo l’indagine “OKkio alla Salute” condotta dall'Istituto Su-periore di Sanità nel 2008. Partendo da questo dato Coldiretti Cremona ha voluto caratterizzare la ‘Festa dell’Albero’ regalando una mela ad ogni alunno incontrato, come stimolo a riscoprire il gusto di una merenda buona e genuina. Con il progetto ‘Agribenessere…a Scuola di Salute’, proposto da Coldiretti alle Scuole del territorio, si è voluto, in primis, rafforzare l’invito a scegliere un’alimentazione sana, made in Italy, assicurando sulle nostre tavole il giusto spazio a pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine. Una ‘dieta’ che ha consentito agli italiani di conquistare, fino ad ora, il record della longevità.

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di Marta BiondiProdotti di bufala rigorosamente a km zero, cioè nati dal lavoro e dall’esperien-za degli allevatori del territorio. Frutta di stagione, direttamente dal campo alla tavola. Formaggi e salumi in arri-vo – senza alcun intermediario – dagli allevamenti dove si munge il latte (per poi dar vita ai formaggi nel caseificio aziendale) e si allevano i suini (dai quali deriveranno eccellenti insaccati). Miele prodotto dall’operoso impegno di api e apicoltori di casa nostra. E’ quanto le imprese agricole di Coldiretti Cremo-na hanno offerto ai cittadini di Pandino (e a tutti i visitatori che il 22 e 23 marzo si sono dati appuntamento ai piedi del Castello Visconteo), in una specialissi-ma edizione del ‘Mercato di Campagna Amica’, proposta in piena sinergia con l’Amministrazione Comunale in occasione della Fiera di San Giuseppe. Ai produttori agricoli del territo-rio si sono aggiunti alcuni ‘col-leghi’ bergamaschi, che hanno arricchito il Mercato portando vino, fiori e formaggi di capra.“E’ stato un grande successo, con numerosissime presenze. Con entusiasmo la Coldiretti ha preso parte all’edizione 2009 della Fiera, decisa a cogliere un’altra occasione d’incontro fra produttori e consumatori. Con-sideriamo questa partecipazione una riuscitissima ‘prova genera-le’: forti dell’esperienza vincente ed ormai collaudata dei Mercati di Cremona, Crema e Casalmag-

giore, è nostra intenzione inaugurare, prima possibile, un appuntamento fis-so con il Mercato di Campagna Amica anche a Pandino – sottolinea Francesco Cazzamali, Responsabile Vendite Dirette per Coldiretti Cremona –. Il Mercato è uno spazio in cui gli imprenditori agri-coli propongono, in vendita diretta, i lo-ro prodotti ai consumatori. Le famiglie hanno così l’opportunità di acquistare alimenti buoni, tipici e salubri, nati nel nostro territorio. Da questo incontro, na-turalmente, anche i produttori traggono benefici: occupandosi personalmente della commercializzazione, le imprese agricole sanno di poter ottenere prezzi più remunerativi, tali da riconoscere il loro lavoro e i loro investimenti”. “A nome di Coldiretti e delle nostre im-

Agricoltori protagonisti, con le vendite dirette, in occasione della Fiera di S. Giuseppe. Coldiretti Cremona: “E’ stata una prova generale. Puntiamo a dar vita, anche a Pandino,

ad un Mercato stabile con prodotti a Km zero”.

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Grande successo per il Mercato di Campagna

Amica a Pandino

prese impegnate nelle vendite dirette, torniamo a ringraziare gli Amministrato-ri Comunali per il loro invito a prendere parte alla Fiera – conclude Cazzamali –. E’ giusto che agricoltori e amministra-tori locali siano alleati nell’impegno di diffondere i Mercati di Campagna Ami-ca: si tratta di appuntamenti che rap-presentano una preziosa occasione per promuovere l’agricoltura e l’economia del territorio, sviluppando il concetto della filiera corta e rafforzando l’allean-za fra agricoltori e consumatori. Scegliere i frutti delle nostre campa-gne, che non richiedono lunghi viaggi e quindi grande consumo di energia, è anche un modo concreto per salvaguar-dare l’ambiente e la qualità della nostra vita”.

I prodotti di bufala sono sempre più presenti (ed apprezzati) nei Mercati di Campagna Amica. Nelle foto, gli stand delle aziende Massari di Izano (carne, salumi, formaggi di bufala)

e Mandotti di Palazzo Pignano (salumi, formaggi, gelati e carne di bufala).

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MADE IN ITALY

di Marta Biondi I cremonesi hanno un’opportunità in più per acqui-stare prodotti buoni, selezionati, dall’origine garanti-ta, nati presso alcune fra le migliori aziende agricole del territorio. Da una manciata di mesi, al numero 46 d/e di via Massarotti, ha ufficialmente preso avvio l’avventura de “Le Fattorie del Gusto, Bontà Cremone-si”, una proposta certamente innovativa per la città di Cremona, nata per offrire ai cittadini-consumatori salumi, carni, formaggi, latte, pasta, sughi, confetture, vino e riso, provenienti da alcune imprese agricole del nostro territorio e delle province vicine. La risposta dei cittadini è stata immediata e incoraggiante: in questi primi mesi d’attività numerosissimi cremonesi hanno scelto di recarsi alle ‘fattorie’, dimostrando di

Prodotti tipici cremonesi alle “Fattorie del gusto”

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Gli imprenditori agricoli protagonisti della grande sfida lanciata con ‘Le fattorie del gusto’, punto vendita presso il quale i cremo-nesi possono trovare gli eccellenti prodotti della nostra agricoltura.

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apprezzare questo filo diretto fra l’agricoltura ‘made in Cre-mona’ e le famiglie del territorio. In prima linea in questa nuova sfida ci sono Cascina Brugnole (con i salumi derivati dall’allevamento suinicolo di Trigolo), Cà de Alemanni (con i formaggi frutto dell’allevamento e del caseificio aziendale di Malagnino), Agricola Produttori Zootec-nici (con le carni da bovini allevati e macellati a Cremona) e la Cooperativa Iris (che punta sulla pasta biologica, ma anche su passata e farro), quattro realtà agricole note ed apprez-zate, unite dal desiderio di far conoscere i prodotti derivati dai propri allevamenti e dalle proprie coltivazioni, trasformati presso impianti artigianali, nel segno della professionalità e della tradizione. ‘Co-protagoniste’ dell’avventura sono la fa-miglia Damiani, già titolare della storica salumeria, l’azienda La Barosina di Pietra de’ Giorgi (Pv), presente con i suoi vini, e Cascina Fornace di Vespolate (No), che produce riso da ge-nerazioni. “Abbiamo cercato, grazie anche alla collaborazione con azien-de agricole delle province vicine, di riunire una buona varietà di alimenti, così da offrire alle famiglie cremonesi la possibilità di fare una spesa alimentare il più completa possibile – dicono i protagonisti –. Chi fa la spesa alle Fattorie del Gusto ha la possibilità di acquistare, secondo il motto di Slow Food, cose buone, sane e giuste. Buone, per la loro genuinità e tipicità; sane, perché provenienti da aziende che lavorano bene, nel segno della qualità; giuste, perché il negozio offre eccellenza dei sapori e sicurezza ad un prezzo equo sia per il consuma-tore che per il produttore”. E, per gli iscritti alla Fondazione Campagna Amica, c’è una ulteriore riduzione del prezzo, con uno sconto speciale.All’interno delle ‘Fattorie’ è stato installato anche un distribu-

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tore automatico di latte crudo biologico, il primo attivo nella città di Cremona: i cittadini cremonesi hanno così l’opportu-nità di portare in tavola ogni giorno il latte fresco di stalla, praticamente appena munto. A tutti i lettori, gli imprenditori agricoli riuniti nelle ‘Fatto-rie’ rivolgono l’invito a “fare una capatina” allo spaccio di via Massarotti, per un incontro diretto con l’agricoltura ed un acquisto tutto nel segno dell’indiscussa qualità Made in Cre-mona”.

"Le Fattorie del Gusto", in via Massarotti a Cremona, propongono salumi, carni, formaggi, latte, pasta, sughi, confetture, vino e riso. Il tutto con la garanzia dell’origine e a prezzi convenienti. Per gli iscritti alla Fondazione Campagna Amica, sono previsti sconti speciali.

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Il Mercato di Campagna Amicaconquista nuove ‘piazze’

Formaggi, salumi, frutta, verdura, miele, fiori, farine… tutto ri-gorosamente ‘a km zero’, cioè in arrivo direttamente dall’azien-da agricola, con origine certa dei prodotti e piena garanzia di qualità e convenienza. E’ quanto assicura il Mercato di Campa-gna Amica, proposto dagli imprenditori agricoli della Coldiretti, un’iniziativa che sta estendendo la propria presenza in sempre più Comuni della provincia del Cremona: sulla scia del successo, ormai consolidato, ottenuto a Cremona, Casalmaggiore e Cre-ma, le imprese agricole della Coldiretti si preparano ad essere presenti anche ad Ostiano e Soresina. L’intento – più volte con-fermato dalla prima Organizzazione agricola del Paese – è far sbocciare un ‘Mercato’ in ogni città, a vantaggio delle famiglie (che hanno la garanzia di un prodotto buono, fresco, dall’origine certa, ad un prezzo conveniente), dei produttori (che, evitando intermediazioni, possono ottenere prezzi più remunerativi) e dell’ambiente (dacché, portando in tavola i frutti delle nostre campagne, si evitano lunghi viaggi, riducendo l’inquinamento e il consumo di energia). Per il ‘taglio del nastro’ ad Ostiano è solo questione di giorni:

domenica 26 aprile, nella centralissima piazza Garibaldi, il Mer-cato di Campagna Amica vivrà il suo debutto. L’iniziativa sarà quindi riproposta regolarmente ogni quarta domenica del mese, nella mattinata. Intanto, con grande determinazione, si sta operando per con-durre il mercato anche a Soresina. L’incontro con gli Ammini-stratori soresinesi ha permesso di raggiungere una positiva intesa: si sta ora lavorando per definire spazi e calendario delle ‘uscite’. L’auspicio di Coldiretti Cremona è che, dopo aver aperto il mese di aprile salutando l’avvio del Mercato di Campagna Amica ad Ostiano, si possa iniziare il mese di maggio con un analogo annuncio, invitando questa volta tutti i soresinesi alla ‘prima’ del loro Mercato di Campagna Amica. (m.b.)

TUTTI GLI APPUNTAMENTI CON LE VENDITE DIRETTERicordiamo ai lettori gli appuntamenti ‘fissi’

con il Mercato di Campagna Amica nella nostra provincia:

- A CREMONA. Il Mercato è in Piazza Stradivari, dalle ore 8 alle 12.30, ogni seconda e (quando ricorre) ogni quinta domenica del mese.

- A CASALMAGGIORE. L’appuntamento è in Piazza Turati, ogni sabato mattina (in concomitanza con il mercato cittadino).

- A CREMA. Il Mercato degli Agricoltori è in Via Terni, a pochi passi dal distributore automatico di latte, dalle ore 8 alle 12.30, ogni prima e terza domenica del mese.

- A OSTIANO. La quarta domenica del mese, nella mattinata, appunta-mento in piazza Garibaldi.

Il 26 aprile debutto ad Ostiano, in piazza Garibaldi. Si punta, in maggio, a dar vita all’iniziativa anche a Soresina

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CONCESSIONARIAPER LA PROVINCIA

DI BERGAMO, CREMONA E VARESE

ACONCESSIONARIAPER LA PROVINCIA

DI BERGAMO, CREMONAE VARESE

R1.35SIAMO PRESENTI ALLA FIERA DI GRUMELLO CREMONESE DEL 18/19 APRILEE ALLA FIERA AGRICOLA DI TREVIGLIO DEL 24/25/26 APRILE

TREVIGLIO - Via F. Parri, 5 (Zona P.I.P.) - Tel 0363.40819 - 0363.86712 - Fax 0363.303927www.tadoltitrattori.it - [email protected]

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