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Opere Pubbliche 2 Consiglio die Ragazzi: un nuovo esecutivo con tante idee 3 Un anno di attività culturali 4-5 Protezione Civile: un anno intenso di attività e avvenimenti Una triste e dolorosa perdita 6 Cronaca di un gemellaggio desiderato 7 Viaggio-incontro a Scheggia in occasione del gemellaggio 8 Scheggia: cenni storici 9 La parola ai Capigruppo 10 Lettere 11 Dalla scuola primaria 12/13 Pensiero greco e attualità 13 Ambiente, agricoltura e società 14 L’angolo del meteorologo 15 Speciale cultura 16/17 Cronaca 18/19 Dalle Associazioni 20/24 Progetto pro vittime Tsunami in Indonesia 25 Raccolta di rottami di ferro 27 un ciclo di proiezioni cinema- tografiche e dibattiti sull’ar- gomento. Contiamo di poter continuare ad operare su questo filone ed in tal senso abbiamo assicurato la nostra adesione alla realizzazione di due filmati sull’emigrazione friulana, in Sud Africa e Ca- nada, prodotti dai registi Carlo Della Vedova e Luca Peresson, ed abbiamo in pro- gramma la pubblicazione di un libro, a cura del nostro concittadino Flavio Vidoni, sull’emigrazione treppese in Australia. Sul tema emigrazione anche il Consiglio comunale dei Ra- gazzi, recentemente riunitosi, pare aver dimostrato sensibi- lità. Infatti, i nostri Consi- glieri in erba hanno proposto la realizzazione di un museo dedicato all’emigrante. Bella ed originale idea! Altro avvenimento degno di menzione è stata l’inaugura- zione della copertura delle gradinate degli impianti sportivi. Una funzionale e e friulana, hanno cementato un’amicizia nata nei difficili momenti del terremoto, che aveva colpito quella bellis- sima regione del Centro sommario Reg. Trib. Ud 22/87 Direttore responsabile Giordano Menis Comitato di redazione Sandro De Luca Lucina Dorigo Elena Piccoli Paola Ponta Roberto Ponta Comitato Garanti Manuela Celotti Jacqueline Ermacora Flora Mastandrea Monia Basso Marco Zanini Segretaria di redazione Chiara Monsutti Grafica Giulietta Aita Foto Gabriele Menis, Francesco De Luca, Martino Di Giusto, Giordano Menis, Manuela Celotti, Giuseppe Marchese, Agostino Moretti, Giovanni Hani, Paolo Vidoni, Dennis Fasiolo, Giancarlo Spizzo, Glauco Minotti. Stampa Succ. Menini Spilimbergo ANNO XX - NUMERO 2 - DICEMBRE 2006 - Semestrale d'informazione del Comune di Treppo Grande distribuito gratuitamente a tutte le famiglie del Comune e agli emigranti - Reg. Trib. UD 22/87 - Sede redazione, Uffici Comunali: Piazza Marconi, Treppo Grande www.comune.treppogrande.ud.it “Il numero di giugno di questo notiziario era esclusi- vamente dedicato al trenten- nale del terremoto, per cui è passato già un anno da quando non mi rivolgo a voi da queste pagine. Innanzi- tutto voglio esprimere un sin- cero e grato ringraziamento a tutti coloro che, con grande dedizione ed entusiasmo, hanno “confezionato” il noti- ziario celebrativo del sisma del 1976. Bravi davvero! Ri- percorrendo i dodici mesi che ci separano dall’ultimo nu- mero “normale” di questo bollettino mi vengono alla mente molti fatti ed avveni- menti, positivi e non. Innan- zitutto questo 2006 sarà ri- cordato per il duplice gemel- laggio con la cittadina umbra di Scheggia e Pascelupo. Un gemellaggio che, attraverso i due momenti in terre umbra Italia. Le occasioni di cono- scenza reciproca erano già state tante, ma il coinvolgi- mento generale delle nostre due Comunità si è concretiz- zato solamente quest’anno. Pensando ai due avveni- menti mi vengono alla mente tante persone con le quali mi pare di aver instaurato una sincera amicizia da sempre. Voglio ringraziare tutti i vo- lontari e le Associazioni, che hanno collaborato in modo splendido alla riuscita delle celebrazioni delle “Giornate dell’Amicizia”, con relativo gemellaggio, svoltesi lo scorso mese di luglio a Treppo. Agli amici scheggini un affettuoso e sincero rin- graziamento per la meravi- gliosa accoglienza risevataci in maggio. Uno spazio importante nello scenario delle nostre attività è stato assunto dalla tema- tica sull’emigrazione ed im- migrazione. Dopo l’inaugu- razione, lo scorso anno, della scultura dedicata all’emi- grante, anche quest’anno abbiamo organizzato la festa dedicata all’emigrazione, ed ANALISI DI UN ANNO, TRA LUCI ED OMBRE Il Comune di Treppo Grande APPUNTAMENTI NATALIZI SABATO 23 DICEMBRE 2006 INAUGURAZIONE PRESEPIO ARRIVO BABBO NATALE ORE 16.30 - Sagrato della Chiesa di Vendoglio a cura della Pro Loco “G.B. Gallerio” ASPETTANDO NATALE L’Amministrazione Comunale augura Buone Feste con specialità gastronomiche, brindisi, ecc... ORE 18.30 - Piazza Marconi - Treppo Grande MARTEDI 26 DICEMBRE 2006 CONCERTO DI NATALE Coro “Alpe Adria” di Treppo Grande Coro Pueri Cantores “Harmonia Mundi” di Treppo Grande ORE 16.00 - Chiesa Parrocchiale di Treppo Grande a cura del Coro “Alpe Adria” SABATO 6 GENNAIO 2007 ACCENSIONE DEL TRADIZIONALE PIGNARÛL EPIFANICO ARRIVO BEFANA E PREMIAZIONE CONCORSO PRESEPI ORE 17.00 - Area festeggiamenti di Vendoglio a cura della Pro Loco “G.B. Gallerio Il Sindaco Giordano Menis segue a pag. 27 i l c o m u n e d i TREPPO GRANDE L Amministrazione Comunale Augura Buon Natale e Felice 2007

il comune di TREPPO GRANDE · 2007. 1. 11. · Dalle Associazioni 20/24 Progetto pro vittime Tsunami in Indonesia 25 ... zionati nel corso di un numero di anni prestabi-lito. Usufruendo

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Page 1: il comune di TREPPO GRANDE · 2007. 1. 11. · Dalle Associazioni 20/24 Progetto pro vittime Tsunami in Indonesia 25 ... zionati nel corso di un numero di anni prestabi-lito. Usufruendo

Opere Pubbliche 2Consiglio die Ragazzi: unnuovo esecutivo con tante idee 3Un anno diattività culturali 4-5Protezione Civile: un annointenso di attività e avvenimentiUna triste e dolorosa perdita 6Cronaca di un gemellaggiodesiderato 7Viaggio-incontro a Scheggia in occasione del gemellaggio 8Scheggia: cenni storici 9La parola ai Capigruppo 10Lettere 11Dalla scuola primaria 12/13Pensiero grecoe attualità 13Ambiente, agricolturae società 14L’angolo del meteorologo 15Speciale cultura 16/17Cronaca 18/19Dalle Associazioni 20/24Progetto pro vittime Tsunamiin Indonesia 25Raccolta di rottami di ferro 27

un ciclo di proiezioni cinema-tografiche e dibattiti sull’ar-gomento. Contiamo di potercontinuare ad operare suquesto filone ed in tal sensoabbiamo assicurato la nostraadesione alla realizzazione didue filmati sull’emigrazionefriulana, in Sud Africa e Ca-nada, prodotti dai registiCarlo Della Vedova e LucaPeresson, ed abbiamo in pro-gramma la pubblicazione diun libro, a cura del nostroconcittadino Flavio Vidoni,sull’emigrazione treppese inAustralia. Sul tema emigrazione ancheil Consiglio comunale dei Ra-gazzi, recentemente riunitosi,pare aver dimostrato sensibi-lità. Infatti, i nostri Consi-glieri in erba hanno propostola realizzazione di un museodedicato all’emigrante. Bellaed originale idea! Altro avvenimento degno dimenzione è stata l’inaugura-zione della copertura dellegradinate degli impiantisportivi. Una funzionale e

e friulana, hanno cementatoun’amicizia nata nei difficilimomenti del terremoto, cheaveva colpito quella bellis-sima regione del Centro

sommario

Reg. Trib. Ud 22/87

Direttore responsabileGiordano Menis

Comitato di redazioneSandro De LucaLucina DorigoElena PiccoliPaola PontaRoberto Ponta

Comitato GarantiManuela CelottiJacqueline ErmacoraFlora MastandreaMonia BassoMarco Zanini

Segretaria di redazioneChiara Monsutti

GraficaGiulietta Aita

FotoGabriele Menis, Francesco De Luca, Martino Di Giusto,Giordano Menis, Manuela Celotti, Giuseppe Marchese,Agostino Moretti, GiovanniHani, Paolo Vidoni, DennisFasiolo, Giancarlo Spizzo,Glauco Minotti.

StampaSucc. Menini Spilimbergo

ANNO XX - NUMERO 2 - DICEMBRE 2006 - Semestrale d'informazione del Comune di Treppo Grande distribuito gratuitamente a tutte le famiglie del Comune e agli emigranti - Reg. Trib. UD 22/87 - Sede redazione, Uffici Comunali: Piazza Marconi, Treppo Grande

www.comune.treppogrande.ud.it

“Il numero di giugno diquesto notiziario era esclusi-vamente dedicato al trenten-nale del terremoto, per cui èpassato già un anno daquando non mi rivolgo a voida queste pagine. Innanzi-tutto voglio esprimere un sin-cero e grato ringraziamento atutti coloro che, con grandededizione ed entusiasmo,hanno “confezionato” il noti-ziario celebrativo del sismadel 1976. Bravi davvero! Ri-percorrendo i dodici mesi checi separano dall’ultimo nu-mero “normale” di questobollettino mi vengono allamente molti fatti ed avveni-menti, positivi e non. Innan-zitutto questo 2006 sarà ri-cordato per il duplice gemel-laggio con la cittadina umbradi Scheggia e Pascelupo. Ungemellaggio che, attraverso idue momenti in terre umbra

Italia. Le occasioni di cono-scenza reciproca erano giàstate tante, ma il coinvolgi-mento generale delle nostredue Comunità si è concretiz-zato solamente quest’anno.Pensando ai due avveni-menti mi vengono alla mentetante persone con le quali mipare di aver instaurato unasincera amicizia da sempre.Voglio ringraziare tutti i vo-lontari e le Associazioni, chehanno collaborato in modosplendido alla riuscita dellecelebrazioni delle “Giornatedell’Amicizia”, con relativogemellaggio, svoltesi loscorso mese di luglio aTreppo. Agli amici schegginiun affettuoso e sincero rin-graziamento per la meravi-gliosa accoglienza risevataciin maggio. Uno spazio importante nelloscenario delle nostre attivitàè stato assunto dalla tema-tica sull’emigrazione ed im-migrazione. Dopo l’inaugu-razione, lo scorso anno, dellascultura dedicata all’emi-grante, anche quest’annoabbiamo organizzato la festadedicata all’emigrazione, ed

ANALISI DI UN ANNO,TRA LUCI ED OMBRE

Il Comune di Treppo GrandeAPPUNTAMENTI NATALIZI

SABATO 23 DICEMBRE 2006INAUGURAZIONE PRESEPIO

ARRIVO BABBO NATALEORE 16.30 - Sagrato della Chiesa di Vendoglio

a cura della Pro Loco “G.B. Gallerio”

ASPETTANDO NATALEL’Amministrazione Comunale augura Buone Feste

con specialità gastronomiche, brindisi, ecc... ORE 18.30 - Piazza Marconi - Treppo Grande

MARTEDI 26 DICEMBRE 2006

CONCERTO DI NATALECoro “Alpe Adria” di Treppo Grande

Coro Pueri Cantores “Harmonia Mundi” di Treppo Grande

ORE 16.00 - Chiesa Parrocchiale di Treppo Grandea cura del Coro “Alpe Adria”

SABATO 6 GENNAIO 2007ACCENSIONE DEL TRADIZIONALE

PIGNARÛL EPIFANICOARRIVO BEFANA E PREMIAZIONE CONCORSO PRESEPI

ORE 17.00 - Area festeggiamenti di Vendoglioa cura della Pro Loco “G.B. Gallerio Il Sindaco Giordano Menis

segue a pag. 27

i l c o m u n e d i

T R E P P O G R A N D E

L �Amministrazione Comunale Augura Buon Natale e Felice 2007

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2 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

L’attuazione del pro-gramma annuale delleopere pubbliche costi-tuisce tradizionalmenteuno degli obiettivi priori-tari che l’Amministra-zione comunale è tenutaa perseguire. Operando in questo set-tore è necessario affron-tare diverse problema-tiche ed impiegare rile-vanti quantità di risorsefinanziarie che devonoessere reperite quasisempre ottenendo con-tributi regionali che ven-gono di solito erogaticon il sistema del “con-tributo pluriennale co-stante”, in pratica dila-zionati nel corso di unnumero di anni prestabi-l ito. Usufruendo diquesti finanziamenti ilComune ha la possibilitàdi accedere a mutui chevengono di massimaconcessi dalla CassaDepositi e Prestiti. Sempre più raramente èpossibile realizzareopere pubbliche con fi-nanziamenti, in “contocapitale” a fondo per-duto, erogati di solitodalla Regione, in virtù dileggi speciali o provve-dimenti urgenti. I cantieri aperti attual-mente interessano la si-stemazione di via Dante– via Roma nel capo-luogo (tratto compresotra la chiesa e vicolo Pe-rucje) dove si stannorealizzando nuovi mar-ciapiedi e muri di conte-nimento rivestit i inpietra. Presto sarà rico-struito un tratto di murodi contenimento dan-neggiato dalle intem-perie in via Laris.Sono in fase di gara diappalto i lavori di instal-lazione di nuova illumi-nazione pubblica in viaP. Menis a Treppo, in viaCocul, vicolo Fabro,piazza IV novembre, vi-colo Cecone a Vendo-glio, via Zegliacco (dallaFornace all’abitato).E’ quasi pronto anche ilprogetto che riguarda lasistemazione della piaz-

Opere pubblichedagliAssessorati

I lavori di via Roma nel capoluogo.

zetta di Zeglianuttodove, oltre alla riqualifi-cazione del sito e al mi-glioramento della viabi-lità, sarà realizzato unnuovo parcheggio. ATreppo Piccolo è a buonpunto la predisposizionedel progetto relativoall’intervento di sistema-zione di via Baschera (ri-qualificazione di tutta lavia con costruzione dimarciapiedi, opere late-rali e di arredo urbano). Sono già appaltati edinizieranno presto anchei lavori di sistemazionedei lavatoi di via Dante evia Monte Grappa,mentre in seguito ad unaccordo tra Comune eProvincia sarà installato,a spese di quest’ultima,un nuovo impianto se-maforico (dissuasore divelocità) in via Roma,all’altezza del distribu-tore di carburante.Sempre l’Amministra-zione provinciale in ac-cordo con i l Comunerealizzerà un importanteintervento di messa in

sicurezza della viabilitàche prevede i l r ifaci-mento completo ed incerti tratti il consolida-mento dei muri di conte-nimento lungo via Roma(zona imboccatura viadei Sindaci) e lungo viaDante (dal lavatoio acasa Rizzotti).Possono essere appal-tati entro breve termineanche i lavori previsti dalprogetto relativo allamessa a norma di tuttigli impianti elettrici degliedifici di proprietà co-munale, l’elaborato pre-vede gli adeguamentinecessari a rendere si-curi gli impianti elettricidi tutti gli edifici di pro-prietà comunale e quindil’ottenimento delle certi-ficazioni previste dallanormativa vigente.Sono in fase di proget-tazione preliminare duetronconi fognari desti-nati a servire il versanteNord di via Nazareth edil versante Nord-Est divia Trento nel capo-luogo.

Alcuni progetti riguar-danti interventi di straor-dinaria manutenzionesaranno commissionatinel primo periodo delprossimo anno ed inte-resseranno: sistema-zione di sedi stradali invarie località, adegua-menti alle norme di sicu-rezza dell’accesso allapalestra presso lascuola elementare, co-pertura (nuovo tetto) diun blocco di loculipresso i l cimitero diVendoglio.Recentemente abbiamoavuto notizia che duedelle numerose do-mande di finanziamento,finalizzate all’esecuzionedi lavori pubblici cheinoltriamo annualmenteall’Amministrazione re-gionale, sono state ac-colte e ci permette-ranno: nell’ambito della“riqualif icazione deiborghi rurali” di avviareun progetto di sistema-zione di via MonteGrappa a Treppo Pic-colo e nell’ambito della

protezione civile di rea-lizzare un deposito dedi-cato al ricovero delle at-trezzature in dotazionealla squadra comunale.Nell’ambito della manu-tenzione dell’intero pa-trimonio comunale: retestradale, alloggi per glianziani, scuole, edificivari, cimiteri, aree verdi,pubblica illuminazione,rete fognaria, segnale-tica… sarebbe unelenco troppo lungo ci-tare tutti gli interventi,anche di entità minore,che vengono effettuati inparte da ditte specializ-zate ed in parte diretta-mente dai nostri operaiche svolgono il loro la-voro con professionalitàe diligenza.Colgo l’occasione peraugurare a tutti i lettori ipiù sinceri auguri dibuone feste e di un pro-ficuo e sereno nuovoanno.

L’Assessore ai LL.PP.Francesco De Luca

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3I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

dagliAssessorati

Consiglio dei Ragazzi:un nuovo esecutivo con tante idee

Si sono tenute questa pri-mavera le elezioni delnuovo Consiglio dei ragazzi,presso la sede della nostrascuola primaria. Il prece-dente Consiglio, che erapresieduto da MassimilianoDe Luca, era rimasto in ca-rica per due anni ed avevamosso i primi passi nell’am-bito della gestione pubblicadegli interessi e delle ne-cessità dei bambini. Il risultato più importante èstato probabilmente lascelta delle attrezzature dainserire nel nuovo parcogiochi situato a latodell’area festeggiamenti. Acausa delle scadenze fis-sate dallo Statuto e per ilfatto che buona parte delprecedente esecutivo avevainiziato a frequentare laScuola Secondaria in altricomuni limitrofi, è stato ne-cessario procedere al rin-novo dell’intero Consigliodei Ragazzi. Gli alunni dellascuola hanno quindi datovita a due liste, ciascunacon il proprio programma digoverno, che si sono con-frontate in una accesaquanto civi le campagnaelettorale. A capo della lista “Viverebene per il nostro Paese”c’era Floreani Luca, mentreCastellani Mattia era il can-

didato Sindaco della lista“Spazi, Luoghi, Sentieri na-turalistici”. Molto importante è stata lafase di preparazione deicartelloni che hanno rias-sunto i punti fondamentalidei due programmi. Alla fineha avuto la meglio la listaguidata da Mattia Castellaniil quale, in occasione dellacerimonia di insediamentodel nuovo Consiglio, tenu-tasi presso il Municipio in

presenza del Sindaco e delConsiglio degli adulti, hanominato Molinaro LucaVice Sindaco, Della MeaMarco Assessore e MianiZaira segretario verbaliz-zante. In tale occasione sonoanche state fatte alcune im-portanti proposte all’Ammi-nistrazione Comunale,come quella dell’acquisto diun’altalena e soprattutto lacreazione di una squadra di

calcio composta dagli alunnidelle nostre scuole, i qualierano costretti ad andare al-lenarsi e giocare in altri co-muni. Tale proposta è stataaccolta con entusiasmo siadall’Amministrazione chedalla Polisportiva, che sisono date da fare per per-mettere la realizzazione inbreve tempo di talesquadra. Altre idee si sono rivelate unpo’ più ambiziose e, nono-

stante la buona volontà di-mostrata nel prenderle inconsiderazione, difficilmentesaranno realizzate, come laproposta di realizzazione diun parco naturale nell’am-bito del Pozzon. Nel frattempo il nuovo Sin-daco dei Ragazzi ha avutomodo di presenziare alle ce-rimonie pubbliche chehanno caratterizzato i princi-pali avvenimenti accadutinel nostro territorio, come lacerimonia di gemellaggiocon i l comune umbro diScheggia e Pascelupo du-rante la quale, al fianco delSindaco Giordano Menis, hareso gli onori di casa allanumerosa delegazione con-venuta per suggellare il le-game che lega le due comu-nità. Attualmente i nuovi consi-glieri e amministratori dei ra-gazzi sono molto impegnatiin quanto a breve avrà luogouna nuova seduta del loroconsiglio, nella quale discu-teranno vari argomenti chehanno già avuto modo ditrattare in riunioni che sisono svolte durante l’orarioscolastico. Non ci resta che augurareloro buon lavoro e molta pa-zienza nel consigliare e nelsuggerire nuove iniziativeper l’operato degli adulti.

L’Assessore alle Politiche Giovanili

Martino Di Giusto

Il Consiglio dei Ragazzi.

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO DEGLI UFFICI COMUNALI

MATTINA POMERIGGIO

Lunedì dalle 10.30 alle 12.30 -Martedì dalle 8.30 alle 12.30 dalle 15.30 alle 16.30Mercoledì dalle 10.30 alle 12.30 -Giovedì dalle 10.30 alle 12.30 -Venerdì dalle 10.30 alle 12.30 -Sabato dalle 9.00 alle 12.00 -

ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE

Martedì dalle 16.00 alle 18.00Giovedì dalle 16.00 alle 18.00

ORARI DEI SERVIZI COMUNALI

ORARI DI RICEVIMENTO SINDACO ED ASSESSORI

SindacoMartedì dalle 17.00 alle 18.00Sabato dalle 10.00 alle 12.00

AssessoriSabato dalle 10.30 alle 12.00

ORARIO RICEVIMENTO ASSISTENTE SOCIALE(presso la sede municipale)

Martedì dalle 10.30 alle 11.30

SERVIZIO DI RACCOLTA RIFIUTI SOLIDI URBANILa raccolta viene effettuata ogni martedì e venerdì mattina

ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICODELLA ECOPIAZZOLA

PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI INGOMBRANTI(Via Puccini loc. Carvacco)

Mercoledì dalle 14.00 alle 16.00Sabato dalle 10.00 alle 12.00

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dagliAssessorati

4 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

In questo numero, aven-do dedicato il notiziariodi giugno interamenteall’anniversario del ter-remoto, cercherò di fareun’analisi di quanto av-venuto nell’intero anno2006, logicamente per laparte culturale che micompete.

◆ La prima iniziativadell’anno è stata la serie diproiezioni cinematografi-che, svoltesi in sala consi-liare nel mese di marzo.L’emigrazione è stata il filoconduttore delle serate, de-scritta nei tre films attra-verso diverse angolature.L’intenzione era quella diguardare, analizzare, ri-flettere! Il primo film pro-posto è stato “Hotel Rwan-da”, di Terry George, se-guito da “Brucio nel ven-to”, di Silvio Soldini e“East is east”, di DamienO’Donnel. Il tema affrontato è un ar-gomento ricorrente nellap r o g r a m m a z i o n edell’Ammninistrazione co-munale, infatti, oltre aquesta iniziativa, ne sonoseguite altre, come la duegiorni “Omaggio agli emi-granti”, e la successiva se-rie di proiezioni cinemato-grafiche di novembre, daltitolo “Emigrare: ieri noi,oggi loro”, di cui tratteràin altra parte del notiziariola consigliera Manuela Ce-lotti.

◆ Anche Treppo Grandeha celebrato il trentesimoanniversario del terremotocon un programma, predi-sposto dall’Amministrazio-ne comunale, che ha ricor-dato quell’avvenimento intermini sobri ed adeguati.La scaletta degli eventiprevedeva per venerdì 28aprile, presso la sede mu-nicipale, lo scoprimento diun’opera artistica ligneacommemorativa realizzatae donata dallo scultore lo-cale Luciano Spizzo. E’ se-guita l’inaugurazione dellamostra fotografica dal tito-lo: “Treppo 1976: la terratrema, la vita cambia”.

Nella stessa serata è statopresentato il numero speciale del Noti-ziario c o m u n a l e“1976-2006 Trent’annidal terremoto. Cosa ci ri-mane?”, per lasciare quin-di spazio ad un incontro ditestimonianze denominato“Io c’ero, io no”. E’ statoun incontro riservato allaviva voce di chi ha vissutodirettamente, a Treppo,quella triste esperienza: ilSindaco di allora EnricoPonta ed il Parroco donClaudio Como, alcuni te-stimoni diretti ed alcuneriflessioni di chi a queltempo non era ancora na-to, ed ha vissuto il tutto so-lo dai racconti di chi c’era. Venerdì 5 maggio, in piaz-za Marconi, c’è stata laproiezione di un filmatosul sisma, frutto di un’ac-curata ricerca, che com-prendeva anche alcune ri-prese inedite girate a Trep-po Grande nell’immediatodopo terremoto. L’occasio-ne è stata propizia ancheper incontrare una rappre-sentanza di tutta quella ge-nerosa galassia di enti, as-sociazioni e singole personeche con notevole slanciohanno aiutato la Comunitàtreppese a rinascere. In particolare, il sindacoGiordano Menis ha conse-gnato all’ingegner GiorgioD’Aquino, all’epoca del si-sma capo ufficio tecnicodella Provincia di Milano,una ceramica commemora-tiva quale ricordo e ringra-ziamento per la sua prezio-sa opera nel recupero dellachiesa e del campanile delCapoluogo, attuato dallaProvincia di Milano. Lastessa opera in ceramicaera già stata consegnataprecedentemente a EnricoPonta e don Claudio Co-mo.Sabato 6 maggio il GruppoComunale di ProtezioneCivile ha attivato presso lalocale Scuola elementareuna prova di evacuazione,a cui è seguita da parte de-gli amministratori di allorae di adesso una “chiacchie-rata” con gli alunni, pertestimoniare e raccontare

quella oramai lontanaesperienza. Le manifesta-zioni commemorative si so-no concluse il 6 maggiocon la S. Messa solenne,accompagnata dal CoroPueri Cantores “HarmoniaMundi”, celebrata da donSamuele Zentilin alle 21,ora dell’inizio del tragicosisma.

◆Lo scorso mese di giu-gno, in collaborazione conil servizio associato dellaComunità Collinare “Colli-naEcultura”, si è svolta la

Un anno di

manifestazione “Cinema incollina”. Una serie di treproiezioni cinematografi-che, svoltesi all’apertonell’area parcheggio di ViaCenta, hanno registratouna folta partecipazione dipubblico, anche da fuoriComune. Le pellicole inprogramma erano: “Il miomiglior nemico”, di CarloVerdone, “La bestia nelcuore” di Cristina Comen-cini, “Notte prima degliesami”, di Fausto Brizzi.Anche quest’anno la sceltaè caduta su films italiani,

filone divenuto oramai unacaratteristica costante nellaprogrammazione di questamanifestazione.

◆ Dopo le iniziative legateal gemellaggio, celebratonel Comune umbro diScheggia e Pascelupo, loscorso mese di maggio,Treppo Grande ha ricam-biato e ribadito il pattod’amicizia con una tregiorni di festa, alla qualeha partecipato, oltre agliamici umbri, una delega-zione del Comune carinzia-

Teatro in piazza : “Tre pas tal curtil”.

Serata di testimonianze in ricordo del terremoto.

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no di Strassburg, altro co-mune gemellato con noi.Guidata dal Sindaco Gian-ni Nardi, dalla Giunta edall’ex Sindaco UmbertoBellucci, principale fautoredel gemellaggio, una foltarappresentanza della Co-munità scheggina ha fattovisita ed ha soggiornato aTreppo, partecipando allenumerose manifestazioniorganizzate per l’occasio-ne. Dopo aver visitatoAquileia, gli ospiti hannoraggiunto Treppo, parteci-pando alla cena in loroonore svoltasi nel parco fe-steggiamenti, ed al succes-sivo concerto di Folkest,che aveva come protagoni-sta, in Piazza Marconi, ilgruppo toscano “Trio Tre-sca”. Il giorno successivo, pressola sede municipale, si èsvolta la cerimonia ufficia-le di conferma del patto digemellaggio. All’interventodel Sindaco Giordano Me-nis e del Sindaco dei Ra-gazzi Mattia Castellani, èseguito il saluto della Re-gione portato dal Consi-gliere Giorgio Baiutti, perlasciare poi spazio all’exSindaco di Scheggia Bel-lucci ed all’attuale SindacoNardi. Durante gli inter-venti si sono ripercorse letappe che hanno fatto cre-scere l’amicizia tra le due

Comunità, iniziata nel1997 in occasione del ter-remoto che colpì l’Umbria.In seguito a quella cala-mità, infatti, Treppo accor-se in aiuto alla Comunitàdi Scheggia, e da lì si sus-seguirono molti momentidi incontro e conoscenzareciproca. Dopo la cerimo-nia ed il pranzo, i graditiospiti hanno avuto la pos-sibilità di visitare la zonaterremotata del Friuli, edin particolare Gemona,Venzone e San Daniele delFriuIi. La rassegna “Europa deiPopoli”, svoltasi all’internodella chiesa di Vendoglio,ha visto esibirsi, oltre al lo-cale Coro “Alpe Adria”, ilCoro “San Marco” di Udi-ne e la Banda Comunale“E. Cinti” di Scheggia.Una prelibata grigliata.presso il parco festeggia-menti di Vendoglio ha con-cluso la giornata. Domeni-ca 9 luglio, oltre alla Co-munità umbra, sono statiospiti di Treppo anche gliamici di Strassburg, guida-ti dal Sindaco e dallaGiunta comunale. La mes-sa solenne, accompagnatadal Coro “Alpe Adria”, dalCoro Maschile e dai suona-tori di corno di Strassburg,ha rappresentato un ulte-riore momento di fratellan-za e comunione tra le tre

Comunità. Tutti in piazzapoi per gustare i deliziosipiatti preparati dai volon-tari. Nel pomeriggio spet-tacolo folcloristico, al qua-le ha partecipato anche ilGruppo “Lis Zirandulis”di Nimis. Quindi una sera-ta al cardiopalma davantial maxi schermo allestitoin piazza per assistere allafinale del mondiale di cal-cio. La vittoria dell’Italiaha generato un entusiasmosenza precedenti coinvol-gendo tutti i partecipanti.

◆ Buon successo di pubbli-co ha ottenuto la due gior-ni “Omaggio agli emigran-ti”, che l’Assessorato allaCultura ha organizzato peril 5 e 6 agosto scorsi. Inpiazza Marconi, accantoalla scultura di Franco Ma-schio, dedicata all’emi-grante, la Compagnia tea-trale di Ragogna ha pre-sentato la commedia indue atti “Tre pas tal cur-til”. Il numeroso pubblicoha apprezzato con fre-quenti e fragorosi applausila rappresentazione, inter-pretata con ironia e bril-lantezza dai giovani attori.Lo spettacolo ha volutotrattare il fenomeno emi-grazione ambientandolo inuna realtà di lavoro, espesso di miseria, del Friulidegli anni 60. Buona af-

fluenza di pubblico ancheil giorno successivo allor-ché, alla pregevole inter-pretazione di canti e villot-te del Coro “Alpe Adria” diTreppo Grande, è seguitala proiezione di due filma-ti, opera dei registi CarloDella Vedova e Luca Pe-resson. I due films in friu-lano, della serie “Farcadi-ce”, dal titolo “Diari diviaç: Colonia Caroya” e“Diari di viaç: Charleroi”,sono la rappresentazione didue fenomeni emigratoriimportanti che hanno vistocome destinazione duecentri del Belgio e dell’Ar-gentina. Alla proiezioneerano presenti i registi chehanno introdotto i loro la-vori ed hanno provocato,alla fine delle proiezioni,un interessante ed ap-profondito dibattito con ilpubblico.

◆ Continuando in una tra-dizione, che oramai si ripe-te da diversi anni, l’Asses-sorato alla Cultura del Co-mune di Treppo Grande haorganizzato anchequest’anno la “Mostra-concorso fotografico –Treppo Grande 2006”. Ilconcorso, rivolto a tutti gliappassionati di fotografia,purché non professionisti,aveva come tema: “Pae-saggi”. Un’iniziativa cheha registrato la parteciopa-zione di ben 34 fotografi,che hanno presentato 48fotografie in bianco e nero,e ben 149 a colori. Vista ladisponibilità degli spazi laCommissione ha avutogran difficoltà a seleziona-re le 150 immagini che so-no poi state esposte. Du-rante l’inaugurazione si èpure svolta la premiazionedelle opere vincitrici, giu-dicate da una terna com-posta da un fotografo pro-fessionista, un artista edun architetto, oltre chedalla sottoscritta. Per la se-zione bianco e nero il pri-mo, e unico premio, è statoassegnato a Dario Tion conl’immagine “Simmetrie”,mentre meritevoli di men-zione sono state giudicatele fotografie “Ramandolo”

di Monica Zufferli e “Im-pressioni di settembre” diPaolo Toscano. Per la se-zione colore la graduatoriadi merito è risultata la se-guente: 1° premio a SergioDelle Vedove con la foto“Luoghi d’intima contem-plazione”, il 2° a WalterZaroli con “Crepuscolo aRab” ed il 3° a MarcoZamò con “Alba blu”. Pu-re in questa sezione ci sonostate alcune opere segnala-te ed in particolare: “Ac-querello” di Dario Tion,“Panorama acquatico”diEdi Papinutto e “Incontro”di Nadia Scarpin. Possia-mo esprimere viva soddi-sfazione per una manife-stazione che, di anno inanno, registra sempremaggior successo.

◆ Oltre alle manifestazioniorganizzate dall’Assessora-to, che mi onoro di rappre-sentare, voglio ricordare laintensa e qualificata atti-vità culturale attuata dallevarie associazioni operantisul nostro territorio. A talriguardo desidero estende-re un sincero e riconoscen-te plauso a tutti coloro che,con tanta passione e dispo-nibilità, vivacizzano in mo-do lodevole la vita cultura-le ed associativa del nostroComune. Anche la fine del 2006, el’inizio del 2007, sarannocostellate da svariate ini-ziative. Per quanto ci com-pete abbiamo organizzato,come ogni anno, la seratadenominata “AspettandoNatale”, che si svolgerà inpiazza Marconi, a partiredalle ore 18.30, sabato 23dicembre. Sarà un’occasio-ne per scambiarci gli augu-ri in allegria, accompa-gnando il tutto con preli-bate specialità gastronomi-che e vino del Collio, oltreche ad un fumante vinbrulè. Auguro a tutti buone festecon l’auspicio che l’annonuovo sia foriero di pace,serenità e salute.

L’Assessore alla CulturaFlora Mastandrea

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Si premia l’ing. Giorgio D’Aquino.

attività culturali

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6 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Protezione Civile: un anno intensodi attività e avvenimenti

Per il gruppo comunale diProtezione Civile l’anno chesta per trascorrere è statocarico di impegni, di attivitàe di ricorrenze, che di voltain volta sono state affrontatecon bravura ed entusiasmodai nostri volontari. Variesono state anche le possibi-lità di confronto con altrerealtà simili alla nostra cheoperano nel campo dell’in-tervento e della prevenzioneper quel che riguarda la sicu-rezza. L’anno si è aperto con la“ormai classica” lucciolata dibeneficenza i primi giorni digennaio, nella quale i volon-tari, oltre a partecipare inmassa, si occupano della si-curezza stradale. Il 4 febbraio è stato inveceorganizzato il primo adde-stramento del 2006: 15 vo-lontari hanno testato tuttal’attrezzatura in dotazione, inparticolar modo la pompa ela motopompa, delle qualisono state verificate le carat-teristiche e le prestazioni. Inmarzo alcuni nostri volontarihanno partecipato ad uncorso per il recupero dellepersone disperse, che si ètenuto presso la centraleoperativa di Palmanova. Nel mese di aprile una consi-

stente delegazione di volon-tari si è recata nel Comunegemellato di Strassburg,dove in quell’occasione erastata organizzata la giornatadella Protezione Civile dellaCarinzia. In mezzo alla verde vallata diStrassburg, a pochi passi dalcentro del paese, squadre divigili del fuoco, della crocerossa, della polizia militaree di altri ordini, hanno orga-nizzato delle dimostrazionipratiche su come bisognacomportarsi in diversi casidi calamità, quali possonoessere l’incendio di un’abi-

tazione, un incidente stra-dale ecc. Hanno inoltredato dimostrazione dellaloro bravura in varie tec-niche, quali quella dell’uti-l izzo delle motoseghe, ehanno fatto una simula-zione dello spegnimento diun incendio nei boschi, me-diante l’intervento degli eli-cotteri (vedi foto). Nel frattempo alcuni volon-tari sono anche stati a di-sinstallare e ritirare i rileva-tori del gas radon cheerano stati posizionati in al-cune abitazioni del territoriocomunale, che vengono ora

esaminati presso i labora-tori dell’ARPA. In concomitanza con il pas-saggio del Giro d’Italia, inoccasione di quella che èstata soprannominata la“Tappa del terremoto” cheha visto i corridori sfrecciarelungo le nostre strade, alcuninostri volontari, in collabora-zione con gli altri gruppi co-munali del distretto diMajano, si sono adoperatiper la chiusura ed il controllodella viabilità nelle strade at-traversate dal Giro.I l 6 maggio, in occasionedella ricorrenza del trenten-

nale del terremoto, e all’in-terno dell’insieme delle ma-nifestazioni che sono stateorganizzate dal nostro co-mune, alcuni volontari hannopartecipato alla simulazionedell’evacuazione che si è te-nuta presso la scuola pri-maria, e hanno poi parteci-pato alla Messa che è statacelebrata la sera allo scaderedella tragica ricorrenza. Il 29 maggio il gruppo comu-nale di Protezione Civile èstato protagonista presso lasala consiliare di un incontromolto significativo, sia dalpunto di vista tecnico cheumano. Ha potuto rendere i“doverosi” onori di casa aduna persona a nostro avvisomolto speciale per la comu-nità dell’intero Friuli VeneziaGiulia, ed originaria del no-stro Comune, ovvero i lDottor Giuliano Fantino. IlDottor Fantino, dopo esserepartito come emigranteverso l’America, ha avutomodo di distinguersi oltreoceano per grandi meriti incampo lavorativo oltre cheintellettuale, e ormai da al-cuni anni riveste l’importantecarica di capo della poliziadella Città di Toronto. Nonostante gli innumerevoliimpegni, era rientrato alcunigiorni in Friuli per ritirare lalaurea ad Honoris Causa chegli era stata conferitadall’Università degli Studi diUdine.Durante l’incontro, oltre aspiegare l’organizzazionedelle forze dell’ordine nel suopaese di residenza ed in par-ticolare nella sua città, ha te-nuto una “lezione” sullascienza e sulle tecniche mo-derne di azione in caso dicalamità naturali di grandeentità. Ha infine lodato lo

Una triste e dolorosa perdita

Profondo sgomento e cordoglio ha de-stato a Treppo Grande l’improvvisascomparsa di Romeo Del Missier, di 62anni, mancato inaspettatamente per unmalore fatale che lo ha colpito il tardo

pomeriggio di mercoledì 8 gennaio. Molto conosciuto per essere stato unodei fondatori, primo presidente ed im-pegnato attivista del Club ACAT diTreppo Grande, Romeo era anche, findalla sua fondazione, un prezioso, va-lido ed appassionato componente delGruppo Comunale di Protezione Civile.Dopo alcuni anni di lavoro alla Snai-dero, Del Missier era passato alle di-pendenze delle Ferrovie dello Stato,dove aveva prestato servizio per diversianni alla stazione di Artegna, primadella meritata quiescenza. “Era un volontario del nostro Grupposempre disponibile ed entusiasta, un si-curo ed affidabile punto di riferi-mento.” Così lo descrive il responsabiledel Gruppo comunale di Protezione Ci-vile Giuseppe Scagnetti. “Sempre inprima fila allorché c’era necessità diuna mano per ogni tipo di esigenza,fosse di collaborare ad iniziative o ma-nifestazioni locali o di partire per por-tare aiuto a popolazioni colpite da

eventi calamitosi. Ci mancherà molto”. Una persona affabile, sempre sorri-dente ed entusiasta. Una colonna delGruppo di Protezione Civile. E’ statoricordato con un minuto di silenzioanche durante le due cerimonie di ge-mellaggio svoltesi a Scheggia e, succes-sivamente, a Treppo. Infatti, nella primavera del 1998,Romeo si recò, assieme ad alcuni am-ministratori e volontari del Gruppo, aScheggia. In quell’occasione fu portatol’arredo per la locale scuola media, ac-quistato con la sottoscrizione effettuatanel nostro Comune, e nell’opera dimontaggio dei mobili l’opera di Romeofu fondamentale. Ma i ricordi più bellisono legati all’allegria, alla serenità edall’entusiasmo che Romeo sapevainfondere a tutto il gruppo ed a chi glistava vicino. Una grave perdita per tutta la Comu-nità. Da queste pagine rinnoviamo inostri sentimenti di cordoglio a tutta lafamiglia.

Romeo Del Missier

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7I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Cronaca di un gemellaggio desiderato

Fare la cronaca diquest’evento che ha occu-pato buona parte dell’estatedel 2006 è troppo scontatoperchè tutti ormai cono-scono lo svolgimento cheha avuto il gemellaggio traScheggia e Pascelupo eTreppo Grande e molti nesono stati i protagonisti, acominciare dalle due Ammi-nistrazioni comunali. Co-munque, in sintesi, ripercor-riamola anche per conser-varne memoria storica e perfar questo mi aiuteràun’altra grande amica diTreppo, Gabriella Mariucci.Sono contenta, perché mi è

spirito del volontariato ed ha sottolineato il doveredelle istituzioni di supportare e valorizzare l’operadei volontari e delle forze dell’ordine. Il 29 giugno, su richiesta della sala operativa diPalmanova, 3 volontari sono intervenuti nel Co-mune di Dignano in seguito ad un nubifragio edhanno operato per il ripristino della viabilità. In lu-glio, oltre ad aver partecipato all’organizzazionedella Festa dell’Amicizia, che quest’anno ha anchesuggellato il nuovo gemellaggio con il Comuneumbro di Scheggia e Pascelupo, alcuni nostri vo-lontari hanno partecipato alla ricerca di una per-sona dispersa in località Maiano. Fortunatamentetale operazione si è risolta brevemente e con esitopositivo. In occasione della cerimonia di chiusura delle ce-lebrazioni del trentennale del terremoto, durante laquale gruppi e delegazioni provenienti da tutte leregioni d’Italia hanno fatto visita ai comuni cheerano stati colpiti dagli eventi sismici, è stata alle-stita una mostra fotografica che ha documentatola distruzione che si era abbattuta sul nostro terri-torio e la successiva ricostruzione che ne è se-guita. In seguito sabato 16 settembre alcune delegazioniprovenienti dalla Calabria, dalla Toscana, dallaValle d’Aosta, dal Lazio e dalla Campania hannovisitato la mostra e l’attrezzatura in dotazione alnostro gruppo comunale, ed è stato loro tracciato

un quadro di quella che è stata la lunga ed intensaopera di ricostruzione a seguito dei danni subiti.La domenica è stata organizzata la Prima AdunataNazionale della Protezione Civile a Gemona delFriuli, dove sono confluite tutte le delegazioni: atale cerimonia ha partecipato un folto numero divolontari, mentre altri infaticabili hanno partecipatoanche in quella occasione alle operazioni di ge-stione della viabilità. Ad inizio ottobre, per il secondo anno, è stata rea-lizzata la raccolta a scopo benefico del materialeferroso, iniziativa di cui si parla più dettagliata-mente in un altro articolo. In quella occasione i vo-lontari si sono prodigati visitando le abitazioni ditutto il territorio comunale, trovando ovunque sva-riati quantitativi di materiali metallici che la popola-zione aveva preparato per agevolare la raccolta. Il 21 ottobre è stato infine effettuato, sempre suiniziativa del gruppo comunale, un addestramentopresso il torrente Cormor, che è consistito nell’uti-lizzo individuale della motopompa e di una pompaelettrica a immersione azionata dal generatore indotazione.Va ricordato inoltre che la Protezione Civile Regio-nale ha assegnato un contributo per la costruzionedella sede comunale della Protezione Civile delComune. Tale contributo coprirà l’80 per cento delcosto totale dell’opera, fino ad un massimo di100.000 €: nell’arco del prossimo anno, non ap-

pena verrà ufficializzato tale contributo, avrà iniziolo studio di progettazione di tale sede. Sono statiinoltre stanziati 700 € per l’acquisto di due tuteantitaglio e 5.900 € per l’acquisto di ulterioricinque divise. Con tali finanziamenti si possono ri-tenere momentaneamente completati gli interventiper la fornitura di attrezzature e vestiario per i vo-lontari.

L’Assessore alla Protezione Civile Martino Di Giusto

ed il coordinatore Giuseppe Scagnetti

E’ impossibile dimenticare il vuoto la-sciatoci dalla prematura e inaspettatascomparsa di Romeo, che era unesempio di generosità, bontà e al-truismo, non solo per “noi” della Prote-zione Civile, ma per chiunque nel nostroterritorio abbia avuto modo di operareper il bene della collettività. Alla mogliee alle figlie vanno le nostre condo-glianze, ma soprattutto un sincero au-gurio di poter continuare con la stessaforza e con lo spirito che da semprecontraddistinguevano Romeo.

I Volontari del Gruppo Comunaledi Protezione Civile

Gruppo Comunale di Protezione Civile

Un momento della cerimonia di gemellaggio a Scheggia La cerimonia di gemellaggio svoltasi a Treppo

Umberto Bellucci chieden-dogli come potesse soddi-sfare qualche esigenza. Ilnostro Umberto in tuttaonestà e semplicità gli ri-spose che ormai le coseavevano preso i l versogiusto e che ogni cosa sistava predisponendo al me-glio ma, se proprio volevafare qualcosa per Scheggiapoteva aiutarci nel cambiaregli arredi della Scuola Mediache ormai erano moltovecchi. Giordano risposeche avrebbe consultato altriSindaci e poi avrebbe presouna decisione.Alcuni giorni dopo, altra te-

stato chiesto di scriverequalcosa riguardo ad un av-venimento che ha procuratogioia e soddisfazione atante persone.Ultimamente il mondo in cuiviviamo non offre molte oc-casioni per essere felici,così quando capita qual-cosa che va, fortunata-mente, contro corrente, ci sisente sollevati e, nono-stante tutto, fiduciosi nel fu-turo...Dopo i l terremoto che cicolpì abbastanza dura-mente nel settembre 1997 ilSindaco Giordano Menis te-lefonò, era il 1998, al nostro

lefonata di Giordano cheannunciava che Treppoavrebbe aiutato Scheggiaperchè la richiesta scheg-gina era stata la più onesta.Così il Sindaco con i volon-tari della Protezione Civilevennero giù e in un paio digiorni cambiarono tutto l’ar-redo della scuola. Da alloraè nato un feeling tra le dueAmministrazioni che non s’èpiù interrotto, anzi si èsempre più rinforzato conscambi di visite e di in-contri.Ormai l’amicizia era tal-mente forte che Umberto eGiordano decisero di ge-

mellare le due cittadine, mapurtroppo per noi, ci caddesulla testa un nuovo e piùtremendo “terremoto” poli-tico-giudiziario tramato eservito da un anonimosquall ido personaggioscheggino ancora da identi-ficare. Era il 24 marzo 2000.Così Umberto telefonò aGiordano chiedendogli di ri-mandare i preparativi di ge-mellaggio per non presen-tare una Giunta comunale euna popolazione inquisita

Giuseppe Marchesee Gabriella Mariucci

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Venerdì, 26 maggio

Per noi il viaggio ha inizioalle 6.30 dalla Piazza diTreppo Grande. Arriviamoad Assisi più tardi del pre-visto; pranzo e visita dellacittà. Con spirito di fratel-lanza ed un senso diprofonda personale spiri-tualità, a sera saliamo incorriera alla volta diGubbio. Con negli occhi le bellezzedelle opere d’arte appenaammirate e la verde pacatabellezza del paesaggioumbro arriviamo a Scheg-gia. Ci accolgono volti notie sconosciuti con grandeaffabilità e gentilezza. I l “BUON ARRIVO” ci èdato dai volantini coloratiappesi ai muri! Uno deitanti: “Gioia e felicità ai no-stri amici di TreppoGrande”. Hanno inizio una grandecommozione, gioia e sor-presa: la gente sorridente cisaluta, ci accoglie neglistands, applaude. In un’at-mosfera di grande amicizia,

Viaggio-incontro a Scheggia in occasione si consuma una cena fra-terna: ci si sente bene, inpace… Ore 22.00: concertoin chiesa del coro friulano“Alpe Adria”. Siamo tutti stanchissimi,ma felici.

Sabato, 27 maggio

Dall’albergo si r itorna aScheggia, dove ci attendela cerimonia, in Municipio,del gemellaggio tra i nostridue paesi. Splende il sole:la gente ha per noi manife-stazioni entusiastiche di sa-luto; ci sentiamo accolti ebenvoluti, come fossimo acasa. Le Autorità e noi tuttici raduniamo nel Municipioristrutturato: all’ingresso unmazzo delle locali meravi-gliose ginestre. La cerimonia è affettuosa,commovente in certi mo-menti, esaltata da unprofondo senso di amiciziae solidarietà. Non ci sen-tiamo estranei: è un’espe-rienza di straordinaria uma-nità. Umberto e Giordano:due sindaci particolarmente

amici, molto emozionati. Ricordi del terremoto, unminuto di si lenzio perRomeo che non c’è più (halavorato a Scheggia con ilgruppo di Treppo nel dopoterremoto), cui è accomu-nato Massimo (ristoratorescheggino amico dei Trep-pesi del primo viaggio),

sciolgono emozioni pro-fonde che si stemperanonello scambio dei doni. E iopenso: non ci vuole moltoper realizzare la PACE e im-parare a volersi bene anchetra persone che si sono ap-pena conosciute. Pranzo alRistorante “La Pineta”. Fra i commensali intercor-

rono parole, ci si racconta,come fra vecchi amici.Flavio: un maestro guidaperfetta alla scoperta dimonumenti storici bellis-simi. Un borgo medioevalericostruito: splendido e in-trigante: da lassù il pae-saggio è bellissimo, invi-tante. Sarebbe interessante

per truffa e mazzette. Per laverità bisogna dire cheGiordano non ha mai avutodubbi sulla nostra sinceritàed onestà d’azione. Furono per tutti noi circa treanni di immenso dolore,colpiti al cuore della traspa-renza e dell’onestà, ma il 28ottobre 2003 fummo com-pletamente prosciolti daogni accusa (l’infame ca-stello di falsità era crollatocome era nella logica) e ilpaese recuperò quella di-gnità e quei sani principiche sono alla base di ogninostra azione e che sempreci contraddistingue.Ora eravamo pronti per or-ganizzare il GEMELLAGGIOcon la generosa TreppoGrande.E così è stato!….L’inizio della storia l’haraccontata Pino, quindi cer-cherò di proseguire, pro-vando ad esprimere le sen-sazioni e gli stati d’animovissuti con tutti coloro chehanno partecipato.Dunque, era doveroso che ilprimo atto di tale Patto di

Amicizia, simbolo delprofondo spirito di solida-rietà che nasce tra le popo-lazioni nei momenti più diffi-cili, si svolgesse a Scheg-gia.Il primo cittadino, GianniNardi, che nel frattempo si èavvicendato alla guida delComune, ma che facevaparte dell’Amministrazioneai tempi del terremoto, èstato uno dei principali or-ganizzatori con “il Sindacodel Terremoto – UmbertoBellucci” e molti altri citta-dini che con entusiasmohanno contribuito alla pienariuscita del progetto. Noncuranti della mancanza an-cora di idonee strutture ri-cettive e mettendo incampo veramente tutte leforze del paese e dimo-strando il più sincero coin-volgimento di tutti, l’inizia-tiva, finalmente, ha visto laluce lo scorso maggio.Venerdì 26, un folto gruppodi cittadini di Treppo, ac-compagnati dal Sindaco eda molti membri dell’Ammi-nistrazione Comunale, è

giunto a Scheggia, dove in-sieme alla cittadinanza tuttasi è consumata una cenafraterna organizzata da“donne grandiose” e poitutti in chiesa per godere diun concerto del coro friu-lano “Alpe Adria”, che fa-ceva parte del gruppo digraditi ospiti e della Bandadi Scheggia.Sabato 28, una giornata diluminoso e caldo sole hasalutato la celebrazione uffi-ciale del Gemellaggio, chesi è svolta nei locali del Pa-lazzo Comunale. La piccolasala del Consiglio era gre-mita da tante persone, chehanno partecipato ad unacerimonia che si è rivelatada subito affettuosa, com-movente in certi momentied esaltata da un profondosenso di amicizia e solida-rietà in altri; del resto conSindaci di grande umanitàcome Giordano, Umberto eGianni non poteva esserealtrimenti. La giornata è continuatacon la visita del territorio diScheggia e si è conclusa

con una cena ed una allegraserata musicale, che hacon-tribuito a consolidare ulte-riormente l’unione fra le duecomunità.Domenica 29 i l coro diTreppo ha cantato in chiesadurante la Messa; la com-mozione generale era pal-pabile e anche la musica e ilcanto ci hanno ulterior-mente uniti. Si respiravauna spensierata aria di festae la sfi lata delle bighe edelle tamburine di Scheg-gia, con il pranzo sotto iltendone, pieno di gente,hanno concluso un’espe-rienza veramente entusia-smante per tutti.La festa si è ripetuta a Lu-glio quando una folta dele-gazione di cittadini diScheggia con i l SindacoGianni Nardi e il Sindaco delTerremoto Umberto Bel-lucci, sono andati a TreppoGrande per confermare ilPatto di Amicizia che si eraconcretizzato a maggio.L’accoglienza da parte deicittadini di Treppo è stataformidabile e le nostre co-

munità si sono nuovamentescambiate, in vari modi,tante dimostrazioni di af-fetto e reciprocità.Durante la visita nel loro ter-ritorio, abbiamo potuto con-statare con mano quantol’esperienza malauguratadel terremoto del 1976 liavesse segnati e comeavessero saputo reagire ef-ficacemente, riportando anuova vita i loro centri, rico-struendoli “pietra su pietra”senza cancellare il gloriosopassato. I tre giorni, inoltre, sonostati allietati da molti mo-menti di spettacolo, dallaconoscenza dei simpaticiamici della città di Stras-sburg, che sono Gemellatida tempo con Treppo, alladegustazione di tante ghiot-tonerie culinarie che hannoarricchito oltre al cuore, lamente e lo stomaco! Dulcis in fundo…la nostraNazionale di Calcio, che so-steneva la finale ai Mondiali,ha vinto procurando a tuttinoi una grandissima gioia!Io la partita, sullo schermo

Cronaca di un gemellaggio desiderato

segue da pag. 7

Si scopre la targa stradale che richiama il gemellaggio.

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del gemellaggio Scheggia: cenni storiciIl nome più anticodell’odierna località diScheggia è “Ad Ensem”,legato alle vicende dellastrada consolare Flaminia;con il suo passo (m. 632s.l.m.), uno dei più agevolifra quelli dell’Appennino,fu ben presto “Mutatio”(Stazione di posta) e co-nobbe un certo sviluppotestimoniato dal ritrova-mento di numerosi resti:epigrafi, cippi funerari,necropoli, ecc.La Statio romana “AdEnsem” dovette subire lasorte di altre località forti-ficate dell’Umbria. Du-rante le cruenti lotte che sisvolsero fra i Bizantini e iGoti fra gli anni 538 e 552d.c., fu rasa al suolo e lesue genti disperse nei“luci”, boschi sacri che nei secoli precedenti erano luoghi di culto del po-polo Umbro, Non lontano dal centro storico sorgeva il tempio di Giove Ap-pennino e nella stessa località furono rinvenute le “Tavole eugubine”.Probabilmente, dopo il 571 d.C.m., i Bizantini, sulle rovine della “Statioromana” costruirono il castello di Luceoli, per porre argine alle incursionibarbariche longobarde. I Codici Umbri assegnano la sua rovina intornoall’anno 840 d.C.La riedificazione del castello deve essere collocata all’inizio del secolo XI.Gli abitanti del territorio, risentendo ancora l’influsso dell’Impero Bizan-tino e della sua lingua, chiamarono il nuovo centro col vocabolo greco“Schiza” (Scheggia). In realtà il vocabolo Scheggia appare per la primavolta in un diploma di Federico Barbarossa datato 8.XI.1163, che attestail suo sviluppo sotto la protezione dell’Impero Germanico.Scheggia, agli inizi del 1300 era di libera appartenenza alla Badia diFonte Avellana, eremo fondato da S. Romualdo (980 d.C.) e breve sog-giorno anche dal sommo poeta Dante che la ricorda nella sua “Com-media”, nell’anno 1384 passò, come Gubbio, sotto la giurisdizione dellaCasata dei Montefeltro di Urbino.Il Papa Innocenzo X con breve datato 3.III.1684 insigniva in perpetuo ilCastello di Scheggia alla dignità di “Terra”.L’occupazione dell’Esercito Italiano nel 1860 pose fine al dominio dellaChiesa sulla provincia urbinate. Nella ripartizione delle regioni, ordinatadal Governo della nuova Italia, Scheggia fu assegnata all’Umbria allaquale aveva appartenuto fin da tempi remotissimi.L’unione con il Castello di Pascelupo, sede dell’antico Municipio, avvenutacon Regio Decreto n. 4594 dell’8.XI.1878, dà il nuovo e attuale nome alComune che dal 1° gennaio 1879 è detto Scheggia e Pascelupo.Oggi Scheggia e Pascelupo è un Comune di montagna di 1.590 abitanti,con territorio di circa 64 Kmq. Posto tra il Monte Catria (m. 1703 s.l.m.),il Monte Cucco (m. 1558 s.l.m.), il Monte Ranco Giovannello ( m. 1158s.l.m.), il Monte Le Gronde (m. 1373 s.l.m.) e il Monte Motette (m. 1331s.l.m.) ed è il Comune più importante del Parco Regionale del MonteCucco per la presenza nel suo territorio di eremi ed abbazie, (Eremo di S.Girolamo, Badia di Sitria e Badia di S. Emiliano in congiuntoli) per le sug-gestive gole del rio Freddo e Valle delle Prigioni, per ruscelli con acque an-cora pure, per aria salubre e angoli di natura ancora intatta, per le nume-rose occasioni di escursioni tra i numerosi segnalati sentieri con vari gradidi difficoltà e per gli appassionati di muntain bike, oltre ai suggestivi etranquilli borghi.Per chi ama le feste popolari “vere” segnaliamo tra le tante altre, “ilMaggio di S. Antonio” ad Isola Fossara, la “Corsa delle Bighe” l’8 set-tembre a Scheggia Capoluogo e la festa della “Primavera” a Pascelupo.

Scheggia 1900 - Piazza del Comune.

gigante preparato di fronte alPalazzo Comunale di Treppo, inpratica non l’ho vista per motividi emozione, però mi sono emo-zionata ancora di più nell’osser-vare le sensazioni provate e ma-nifestate da un “pubblico spe-ciale di amici” che si sono ritro-vati uniti anche in questa parti-colare circostanza sportiva….Abbiamo vissuto insieme giorniindimenticabili per accoglienza,pura amicizia, spontaneità egioia di vivere. Per noi era la finedel grande incubo e il corona-mento di un sogno perchè desi-deravamo conoscere chi ciaveva aiutato, confortato e so-prattutto aveva avuto fiducianella nostra Scheggia e nellasua onesta popolazione.Tutti i partecipanti scheggini alledue cerimonie di gemellaggio sisono potuti rendere conto cheinsieme stiamo bene e che cer-chiamo sempre occasioni perpoterci frequentare nonostante ichilometri che ci separano.Questo non è solo gratitudine ericonoscenza, ma è innanzituttovoglia di creare nuovi rapporti enuove amicizie con gente sem-plice, disponibile e buona come

lo siamo noi.Carissimi, dovete sapere chequando in paese si sparge lavoce di una visita a Treppo, c’èla fila per parteciparvi e cosìsiamo costretti a tagliare, anchese con dolore.Concludendo per noi è statauna bellissima occasione di cre-scita sociale, culturale e civileche ci auguriamo possa ulterior-mente consolidarsi sempre piùnel tempo, anche a livello inter-personale e speriamo che maivengano a offuscarsi questiamichevoli rapporti che si sonocreati fra i nostri due bei paesidi cui, siamo certi, andiamo fieri.Speriamo di rivederci presto,anche perchè forse riusciremo aprogrammare per la prossimaestate, un triangolare di calciocon la simpatica cittadina diStrassburg.Approfittiamo di questo giornaleper inviare al caro e simpaticis-simo Sindaco e neo CavaliereGiordano, all’Amministrazionecomunale, al gruppo di Mino-ranza e a tutti voi tanti auguri diun sereno Natale e di un bellis-simo anno 2007.Arrivederci a presto.

potersi fermare di più. La seratamusicale, con protagonista laBanda di Scheggia, ci proponealcuni brani molto belli. A presentarla una personaunica: i l giullare Freddy. Unbancario che suona ai matri-moni, un personaggio simpa-tico, estroverso, con un sorrisoaccattivante, che sprigiona unamontagna di energia. Giustificala sua allegria per aver frequen-tato la scuola dei salesiani perotto anni. Noi ammiriamo la sua grandedisponibilità e la travolgente so-lidarietà con tutti. Il maestroPino: sempre attento, con lasua macchina fotografica, a co-gliere i momenti salienti e più si-gnificativi di ogni occasione. Scriverà sul suo giornale che gliospiti friulani si sono trovati be-nissimo a Scheggia; hanno con-diviso con tante meravigliosepersone momenti bellissimi.Personalmente ricordo con am-mirazione e affetto le tantedonne che hanno lavorato pernoi, i loro sorrisi, la loro disponi-bilità, le diverse storie di sacri-ficio e sofferenza. Mariella, Gabriella, Cinzia, Giu-

seppina, e ancora Mariella... Ri-cordo bene i loro volti e quelli dialtre persone che mi perdone-ranno se qui non nomino. A tutti, a tutte il nostro grazie af-fettuoso e sincero e ...un BuonArrivederci in quel di Treppo!

Domenica, 28 maggio

Il Cielo ci assiste, continua iltempo caldo e sereno. Il nostroCoro canta in chiesa durante laMessa. La commozione generale è pal-pabile; la musica e il canto ciuniscono. Aria di festa, spensie-rata, alla sfilata delle bighe edelle tamburine. Un bel regaloper noi. Per l’ultima volta pran-ziamo insieme. La gente è tantasotto il tendone. Saluti, abbracci, momenti da ri-cordare. Tutto è molto buono,curato. Il Coro scandisce gli ultimi mi-nuti della nostra permanenza aScheggia. Torniamo a casa; i saluti sonoun arrivederci. Vi porteremotutti nel cuore.

Carmen Menis

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10 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Ha avuto un buon successo dipubblico il ciclo di cineforumpromosso dall’Amministrazionecomunale svoltosi nel mese dinovembre. Attraverso la visione di quattrofilm a tema abbiamo voluto darela possibilità di conoscere inmodo diverso questo fenomenoper noi così nuovo. I l t itolodell’iniziativa “Emigrare: ieri noi,oggi loro” racchiude in sé i lprincipio ispiratore dell’interoprogetto. Abbiamo voluto cioèlegare la riflessione sulla nostraemigrazione, iniziata nel 2005con il convegno e l’inaugura-zione della statua-monumentoall’emigrante, che riguarda unmomento passato della storiadel nostro paese, all’odierno fe-nomeno migratorio che ci havisti trasformare da “terra diemigrazione in terra di immigra-zione”. Ascoltando le testimonianze deinostri emigranti: padri, madri,

nonni partiti in cerca di lavoro,per scappare dalla miseria edalla disoccupazione, emargi-nati anche dopo anni, conside-rati “lavoratori ospiti”, “bintars”,“polentoni” ecc., è venutospontaneo il parallelismo conl’attualità. Oggi siamo noi quelliche spesso usano “definizioni”come queste per indicare gliemigranti di oggi, che per noisono immigrati. Ieri dovevamo partire, oggi citroviamo ad accogliere quelliche, per motivi spesso anchepiù gravi rispetto a quelli chehanno caratterizzato la nostraemigrazione, arrivano in Italia, inFriuli, infine a Treppo. Abbiamo voluto inaugurare unmonumento all’emigrante pernon dimenticare quella fasedella storia della nostra comu-nità e allo stesso modo vo-gliamo usare quei ricordi perriuscire a leggere in modo di-verso il presente.

Come può un popolo che haprovato la povertà, il sacrificiodi partire, il distacco, la discri-minazione, non cercare oggi dicapire chi fa nel presente la no-stra stessa scelta? Questo ciclo di film parte pro-prio da qui, dalla volontà di darealla nostra gente degli strumentiper vivere il “fenomeno immi-grazione” in modo consapevolee possibilmente accogliente,leggendo il presente alla lucedel nostro passato. Ed è proprioper l’importanza che in questopercorso assume l’accoglienzache abbiamo chiesto agli opera-tori della Caritas Diocesana diUdine di aiutarci moderando imomenti di confronti che sonoseguiti ai film.

Il primo fi lm “Lamerica” diGianni Amelio (1994), attraversouno spaccato di quella che èstata la fuga degli albanesi nel’91 verso l’Italia, ci ha dato la

possibil ità di r if lettere sulperché la gente parte. Il filmruota attorno ad un viaggioreale e interiore allo stessotempo. È la storia di un giovaneimprenditore ital iano che sitrova legato ad un vecchio alba-nese, ex detenuto politico nelleprigioni di stato. Si scoprirà che il vecchio è unitaliano, arrivato in Albania aitempi del fascismo e poi arre-stato durante il comunismo.L’Albania degli anni ’90, allosbando dopo la caduta del re-gime, descritta come povera esenza risorse, viene confusa dalvecchio italiano per l’Italia delprimo dopoguerra. Il vecchiopensa di avere vent’anni, vivenel passato e non si rende mini-mamente conto di trovarsi in unaltro paese. Tutti il film ruota attorno alla pa-rola America, che per il vecchioè la vera America, mentre pergli Albanesi che attraversano ilpaese cercando di imbarcarsi epartire, l’America è l’Italia dioggi. L’America è una metaforadi salvezza, è una possibilità divita, è un lavoro, è la modernità.Lo era per noi come lo è per imigranti di oggi. Don LuigiGloazzo Direttore della CaritasDiocesana di Udine e ArmindaIthay, immigrata albanese, cihanno aiutati a rif lettere suquesto parallelismo.

Il secondo film “Quando seinato non puoi più nascon-derti” di Marco Tullio Giordana(2005), ruotando attorno alla vi-cenda di due ragazzi rumeni ar-rivati in Italia clandestinamentevia mare, ci ha invece permessodi entrare nel dettaglio di quellache è l’immigrazione in Italiaoggi. Il film racconta di un ra-gazzino italiano, figlio di impren-ditori lombardi, che durante unviaggio in barca nel Mediter-raneo cade in mare e viene ripe-scato da una barca zeppa diclandestini diretti in Italia. Tra luie due fratelli rumeni, un ma-schio e una femmina, nasce su-bito una forte amicizia che sisvilupperà dopo l’arrivo, nelCentro di Permanenza Tempo-ranea dove i clandestini ven-gono trattenuti e poi nella vo-lontà, di cui si fa portatrice la fa-miglia del ragazzino, di adottarei due stranieri. Il film si concludecon la disillusione del ragazzinodi buona famiglia che scopreuno dei lati più sordidi dell’im-migrazione: la tratta di ragazzea scopo sessuale. Siamo partitida qui per descrivere le diversetipologie di immigrati presentioggi in Italia: clandestini, richie-

denti asilo, immigrati con per-messo di soggiorno ecc. e perspiegare quali sono le leggi chenormano il fenomeno immigra-torio. Con Annarita De Nardo, Re-sponsabile del Servizio Emer-genze Caritas, abbiamo potutocapire che cos’è “l’articolo 18”del Testo Unico per l’immigra-zione, che tutela gli immigrati incaso di sfruttamento; abbiamoapprofondito i l discorso“tratta”, scoprendo che la no-stra posizione di confine cipone al centro di un intensotraffico di donne provenientidall’Est Europa e infine ab-biamo toccato anche i l “di-scorso” quote della leggeBossi-Fini.

Questi due film rappresenta-vano la prima fase del per-corso. Riflettendo su quelli chesono i motivi che spingono lepersone a partire e analizzandoquella che è la reale situazionedegli immigrati in Italia abbiamopotuto conoscere il fenomeno.La paura del diverso e i pregiu-dizi sono sempre dati da unanon conoscenza o da una cat-tiva conoscenza, abbiamoquindi voluto partire descri-vendo “chi è l’immigrato”, al dilà degli stereotipi e dei luoghicomuni, spesso infondati, perpromuovere un approccio di-verso. Abbiamo “guardatoall’altro” scoprendo che è sem-plicemente una persona e checome tale va considerato. Unapersona che non ha “colpe”, senon quella di cercare di soprav-vivere, che non viene da noi percapriccio o per crearci pro-blemi, ma perché spinto a cer-care una possibil ità di vitaquantomeno dignitosa. Cosache a suo tempo abbiamo fattoanche noi.La seconda parte del percorso,inaugurata dal film “L’odio” econclusasi con “Un bacio ap-passionato”, voleva invececreare un momento di rifles-sione su quello che è il nostroruolo all’interno del processo diintegrazione. Posto che l’immi-grazione è un fenomeno chenon si può eliminare o far fintache non esista, dobbiamo ren-derci conto che fa e farà partedella nostra vita. È quindi ne-cessario adottare un approccioconsapevole e costruttivo. Nonsono gli immigrati che devonointegrarsi, non è un’azione uni-direzionale, l’integrazione pre-suppone l’impegno reciproco,loro e nostro, in un percorsoche deve portare ad una convi-venza reale. Al di là della citta-

Si festeggia in piazza la vittoria ai Mondiali di calcio

NNûûff ddii lluuiiUne serade magiche cul çjâf tal balon rotont e gasât come chest monto come le lune che passe tal cîlche giue cui nui dapît dal paîsHo çjâr balon sfodrât di passioncal saete in te rêt e dentri tal cûrcal svole denant dai nestris pinsirscal emple lis venis di arint e sanc gnûf

E vuè le tornât chel siòn cal ven di rârchel puar cjamput dis primis passionscul balon siringât e il teren dut fruâtCannavaro o Jacumin Trep come BerlinDel Piero o Pasient el paîs l’è contenttire Pipi! vai Tavio! Rino tua! miaa!E intant le lune e a finîs i soi giucsl’ultin ragjo sui nui pai sions di doman.Grazie azzurri pe gnòt di zoventûtO sin ducj campioni del mondo.

Ago Moretti9 luglio 2006 - e mattino del 10….

NNoovvee lluugglliiooUna serata magica con la testa nel pallone

rotondo e gasato come questo mondoo come la luna che passa su in cielo

che gioca fra le nubi in fondo al paese.Ho caro pallone stipato di passioni

che saetti nella rete e dentro nel cuoreche veleggi innanzi ai nostri desideri

e colmi le vene d’argento e sangue nuovo.E oggi tornato quel sogno che vien di radoquel povero campetto delle prime passioni

col pallone siringato e il terreno consumato.Cannavaro o Giacomino Treppo come Berlino

Del Piero o Paziente il paese è contentoTira Pipi! vai Tavio! Rino tua! miaa!

E intanto la luna ha finito i suoi giochil’ultimo raggio sulle nubi per i sogni futuri .

Grazie azzurri per la notte di gioventù.Siamo tutti campioni del mondo.

Ago Moretti 9 luglio 2006

la parolaai capigruppo

GRUPPO CONSILIARE “INSIEME PER IL COMUNE”

“Emigrare: ieri noi, oggi loro”

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11I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Gent.mo Signor Giordano MenisSindaco di Treppo Grande

Caro Sindaco,da alcuni anni ormai sono entrato nell’età del tranquillo, lento con-sumo ed ho chiuso con quella della produzione agitata e frenetica.Così quando leggo il Vostro periodico che mi giunge sempre gradito,mi sembra di aprire il quaderno dei miei ricordi perché il ricordo èforse la maggior componente di quella che ho chiamato “età del con-sumo”. Sensazione analoga proverei guardando una mia fotografia diquando avevo dieci anni e andando al di là di ciò che mostra, mi ri-scoprirei fanciullo, tutelato da una specie di leibniziana “tabula rasa”,ignoto alle preoccupazioni, alle delusioni, agli affanni, alle paure, allamelanconia, alle ambizioni presuntuose. E collocato in quell’età mivedrei accovacciato attorno a “fiil Menon” il vecchio saggio patriarcaFerdinando De Luca. Egli quando pronunziava la “effe”, ad esempiodicendo la parola “infatti”, faceva uscire dalla sua bocca uno sbuffoperché il suono doveva attraversare i baffi che gli piovevano sullelabbra. Completerei il quadretto con la descrizione della polenta giallache fumava in mezzo alla tavola della cucina che ci ospitava; avevauno spessore di circa venti centimetri ed era tanto compatta che quelliche la guardavano con occhio ansioso accingendosi ad affrontarla do-vevano prima “morestarla” con le loro mani cariche di sapori.Le fiabe che ci raccontava “fiil Menon”, fosse quella di “quattordici”oppure quella di “Alìbaba (così la pronunziava) e i 40 ladroni” esal-tavano la nostra attenzione e la nostra fantasia e il luogo dov’eravamodiventava foresta o spazio sconfinato.“L’apritiSesamo” era poi il momento finale che trasformava la fiabain realtà, cosicchè in uno slancio romantico potrei dire che si “frantu-mava la superficie liscia della banalità, quella del mondo reale”.Si creava intorno a noi un clima affatto particolare che andava a co-stituire buona parte della base di ciò che saremmo diventati.Posso dire che forse in quei momenti, in quelle circostanze si stavasviluppando un uomo dalle caratteristiche diverse da quelle tipichedell’uomo destinat a vivere in modo classico, quelle cioè chenell’uomo attuale sembrano ignorare parte della dimensione interioredella vita umana che è poi la sua spiritualità.Rileggendo quello che ho scritto mi accorgo che “travolto da insanapassione” e vittima di un eccessivo romanticismo ho attribuito al ri-cordo, sollecitato dal Suo bel periodico, qualcosa di enorme, la capa-cità cioè di sviluppare una scala di valori nella quale l’integrità, la pu-rezza del cuore, la fedeltà ai principi sono cosa diversa dal desideriodi felicità, di successo o di bellezza.Tutto il suo contenuto, in ogni caso e comunque è da tempo mio buoncompagno di viaggio, per cui non posso non congratularmi con Leiperché mi viene offerta ad ogni numero l’occasione di curiosare fra lemie origini, riflettere su di esse collaborando a rendere più gioiosaquella mia età che ho definito “età del consumo”.Molto cordialmente

Dr. Cesare Marzona

Lettere

Gent.mo Signor Sindaco,

In questi giorni, mi è arrivato il giornale del “Comune di TreppoGrande”, prendo l’occasione per ringraziarla tanto, perché quando ar-riva ci sentiamo partecipi della vita comunitaria, e così quando ve-niamo a trovare i nostri parenti ci sentiamo meno estranei…. Essendopiù informati delle tante attività che fate e che riescono sempre cosìbene, complimenti a tutti per il tanto impegno... Infine voglio direanch’io le mie prime impressioni vedendo per la prima volta il monu-mento all’Emigrante, mi è piaciuto tantissimo, adorna la piazzetta inmodo armonioso, mi aspettavo un’opera più “classica” tradizional-mente “triste” invece la mia prima impressione è stata di una persona“ familiarmente simpatica”.Complimenti a tutti !!!!!La saluto cordialmente e tante grazie.

Loretta Spizzo

nnn

dinanza, pur importantissima, del lavoro edella casa, gli immigrati hanno bisogno dialtro per sentirsi parte della nostra società.È un modo di essere, non un foglio di cartae una persona che non viene accolta nonpuò sentirsi accolta.

Il terzo film proposto: “L’odio”, di Kasso-vitz (1995), ci porta proprio a riflettere sultema dell’inclusione/esclusione sociale, inriferimento all’immigrazione, ma più in ge-nerale anche rispetto a tutti quei gruppi so-ciali che spesso preferiamo emarginare. Ilfilm racconta venti ora della vita di tre ra-gazzi delle banlieu francesi, un marocchinomussulmano, un ebreo e un ragazzo di co-lore, immigrati di seconda generazione,simboli dei “non ammessi” a far parte della“società giusta”. È un film che tocca temi quali la devianza,l’uso di droghe, il vivere di espedienti, lamancanza di una struttura familiare stabile,la rabbia e l’odio degli esclusi. Parla di per-sone emarginate sia territorialmente - le pe-riferie chiuse e lasciate a se stesse - chesocialmente: sono ragazzi allo sbando,senza progettualità di vita, a tratti rasse-gnati e pieni di rabbia verso una società euna vita che ha dato loro pochi strumentiper poter essere diversi. Sono immigrati diseconda generazione, quindi cittadini fran-cesi a tutti gli effetti, ma questo non fa diloro dei francesi, non si sentono ricono-sciuti come tali.Grazie all’intervento di Paolo Zenarolla, Vi-cedirettore della Caritas Diocesana diUdine, abbiamo potuto capire come l’immi-grazione rappresenti lo specchio che cimostra quali sono i valori su cui si fonda lanostra società, se sono valori di inclusioneo di esclusione. Gli immigrati non sono gliunici a vivere nelle grandi e problematicheperiferie, non sono gli unici ad avere pro-blemi di inserimento, basti pensare a tuttigli esclusi autoctoni. La riflessione si è incentrata sul perché lesocietà generano, o lasciano che nascanoal loro interno, dei gruppi circoscritti, dellesocietà nelle società, che diventano evi-denti solo nel momento in cui diventanoscomode, difficili, nel momento in cui mi-nacciano in qualche modo la “società rico-nosciuta”. Il discorso si è poi spostato sul nostro rap-porto con le realtà immigrate, sul nostropretendere un adeguamento totale a quelliche sono i nostri usi e costumi. È stato sottolineato come integrazione si-gnifichi anche riconoscimento e rispettodell’altro per quelle che sono le sue pecu-liarità. Lontano dal proprio mondo e dallapropria cultura, riaffermare e nutrire la pro-pria identità diventa un vero e proprio bi-sogno, basti pensare ai nostri emigrantiall’estero, al loro cercare di insediarsi vicinoad altri friulani, ai momenti di incontro,all’uso della lingua friulana, lingua correntein famiglia, tramandata anche ai f igl ibenché nati lontano dal Friuli. Ancora una volta ci accorgiamo di come siafacile criticare negli altri atteggiamenti cheanche noi abbiamo avuto. Riconoscerel’altro come persona, con le sue esigenze ele sue fragilità da capire, e trattarlo come

persona, significa solo agire da gente civileed è doveroso, vista la nostra esperienza.

Il ciclo si è concluso con la proiezione delfi lm “Un bacio appassionato” di kenLoach (2004), che attraverso il racconto diuna storia d’amore tra una ragazza irlan-dese cattolica e un ragazzo pakistano mus-sulmano, descrive un possibile incontro traculture. Il film sottolinea diversi aspetti interessantidi una società multietnica di seconda eterza generazione. C’è il conflitto genera-zionale, reso attraverso la famiglia paki-stana del protagonista, in cui al conflitto tragenitori e figli si unisce anche una diversitàculturale: i genitori sono ancorati alla lorocultura d’origine, nei ragazzi, invece, cre-sciuti in Inghilterra, si notano tratti peculiaridella cultura occidentale. C’è il conflitto tra culture, reso in questocaso trattando il rapporto tra la culturapakistana e quella occidentale. È presenteanche un’interessante sottolineatura delconflitto interculturale: da un lato abbiamola discrepanza tra chi vive da pakistano inInghilterra e chi invece – le nuove genera-zioni – non può fare a meno di sentirsianche un po’ occidentale; dall’altro, attra-verso la vicenda della ragazza, è presentatala discrepanza tra chi vive il cattolicesimo inmodo canonico e chi invece si sente catto-lico a livello religioso/personale ma non cul-turale. Questo a riprova del fatto che, comeha sottolineato Daniel Ekouta Eyike, il me-diatore culturale che ha relazionato dopo laproiezione, le culture sono in divenire, mu-tano, cambiano, compresa la nostra. Pen-siamo all’evoluzione della cultura occiden-tale negli ultimi cinquant’anni! Questo pre-suppone un continuo riformulare i codici direlazione tra culture conviventi: se il miomodo di concepire il mondo muta, mute-ranno di conseguenza anche i rapporti conchi ha una visione diversa dalla mia. Le cul-ture interagiscono, trovano dei punti dicongiunzione, si condizionano. Il discorso culturale è insomma un discorsoaperto e l’unico approccio costruttivo èquello che presuppone il rispetto e il rico-noscimento dell’altro e delle sue peculia-rità. È su questa esplicitazione delle diver-sità, sulla conoscenza reciproca a partiredalle differenze, che si fonda la “media-zione culturale”, cioè la ricerca di soluzionirelazionali tra uomini portatori di culture, re-ligioni, stili di vita diversi. È su tutto questoche si gioca un’integrazione possibile.

Questo ciclo di film non aveva la pretesa diesaurire un argomento così sfaccettato eimpegnativo. Abbiamo cercato di dare deglistrumenti “diversi” per leggere la realtà at-tuale e con essa il fenomeno immigratorio eabbiamo cercato di interpellare il pubblicorispetto al tema dell’accoglienza, basilare inquesto contesto. Speriamo quindi chequeste quattro serate siano state l’inizio enon la fine, di un percorso personale di ri-flessione rispetto ad un argomento impre-scindibile della nostra realtà.

Il Capogruppo di “Insieme per il Comune”Manuela Celotti

PERCORSO CINEMATOGRAFICOPER CONOSCERE L’IMMIGRAZIONE

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12 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

specialecultura

Dal mondo Treppo Grande, 18 Maggio 2006

IN GITA ASTRASSBURG

Martedì 16 maggio siamo an-dati a Strassburg per un ge-mellaggio fra Treppo e Stras-sburg.Dopo un lungo viaggio siamoarrivati davanti alla scuola,siamo entrati consegnando iregali e li abbiamo appoggiatisul palco, ci siamo seduti sullesedie.I bambini austriaci ci hannopresentato una canzone in te-desco e tradotta in Italiano,dopo è arrivato un mago e hafatto degli spettacolini. Siamo andati al piano supe-riore per un rinfresco, primadi andare a pranzo nel castellodove abbiamo visitato unamostra di quadri bellissimi.Dopo aver pranzato siamo an-dati a HUTTERBERG per lavisita al museo.Lì abbiamo visto tante cose;oggetti di varie popolazionidell’Africa, del Brasile e delTibet. Ciò che mi ha colpito dipiù sono un “mandala”, fattocon la sabbia colorata da duemonaci Tibetani e una statua

di burro di capra Tibetana.Tornando a casa ho vistomolte mucche e un lago gran-dissimo, secondo me, ilviaggio di ritorno è stato piùcorto e divertente di quellodell’andata.Comunque questa gita è statadivertentissima e bellissima!

Luca Floreani

A STRASSBURG

Arrivo a scuola un po’ emo-zionato, aspetto con moltaagitazione l’arrivo della cor-riera, parlo con Nicola di “Ju-rassik Park”… arriva la cor-riera, io corro a vederla escopro che ha due piani. Salgoal secondo piano insieme aPietro, Nicola, Lorenzo, LucaMenis e Carla.In Italia il panorama è quelloche vedo sempre, in Austriaosservo la differenza: le case, iprati, i campi…. sono curatiin un modo…. eccezionale!Arrivati a Strassburg i bam-bini ci accolgono con un cantoe ci dedicano uno spettacolodi magia. Ora tocca a noi,bambini di Treppo! Cantiamoe recitiamo bene.

sport e all’avventura. Eglipartecipava a molte gare, visi-tava i luoghi più sconosciuti eimpervi. Vinceva molte meda-glie (nel campo delle prove didestrezza, pericolosità, sport).Siamo in un luogo dove cifanno vedere oggetti, animali,usanze a noi sconosciute; inuna vetrina c’è un pesce chenon abbiamo mai visto e chel’esploratore ha trovato percaso.Ci spostiamo in un’altrastanza e vediamo delle canoescavate in un tronco, armi ru-dimentali fatte di legno. Vi-cino entriamo nella stanza del

trono e qui c’è un “Mandala”fatto con sabbia colorata, bel-lissimo! In questa stanza si re-spira un’atmosfera religiosa.Il viaggio di rientro per me èstato un po’ sconvolgente; vo-glio dormire, ma non ci riescoper via dei rumori, avrei do-vuto portare delle cuffie.Comincio a sentire la stan-chezza, ma penso al ritorno acasa mia ed ecco…. in un bat-tibaleno sono a Treppo, vedola mamma che è venuta aprendermi e non penso adaltro, mi vado a riposare!

Mattia Castellani

Visitiamo il museo dentro ilcastello di Strassburg dovesono esposti quadri e statueanche di artisti di Treppo.Per pranzo, in castello, cidanno bistecca, patatine eketchup. C’è anche il gelato!“Dopo andremo in un museotibetano” ci ha detto la mae-stra e così ora stiamo ascol-tando un signore che ci staparlando una montagna cheha molti significati, Ci sonobandiere con le preghiere deifedeli; entriamo nel museo equi la guida ci parla di unesploratore e di quanto eraappassionato e dedito allo

Giovedì 19 ottobre, alle ore10.30 circa, sono arrivati ibambini di Strassburg nellanostra scuola.Io ero emozionata e sbalor-dita da quanti bambinic’erano. Siamo subito uscitidalle classi per cantare emessi nella posizione in cui ciaveva messo la maestra; ab-biamo cantato varie canzoni.Poi hanno cantato i bambiniaustriaci e poi un mago ha

fatto magie: però si capiva iltrucco.Poco dopo abbiamo fatto unrinfresco con i bambini au-striaci. Verso mezzogiornosono andati via per ritornarea casa. Io ero allegro dellagiornata passata.Ero felice anche perché ciavevano regalato una speciedi aquilone, con dietro l’indi-rizzo, e dei dolci.

Nicolas

CONDIVIDERELo scorso anno abbiamo imparato che essere amici significa anche saper condi-videre. Giovedì 19 ottobre abbiamo accolto, nella nostra scuola, gli alunni diStrassburg. Avevamo preparato cartelloni e canti per l’occasione.Ecco il racconto di cosa è accaduto, scritto da alcuni alunni della classe quarta.

Giovedì 19 ottobre ero moltaemozionata, perché sapevoche sarebbero venuti i bam-bini di Strassburg nella no-stra scuola verso le dieci etrenta.Quando ho sentito il rumoredi una corriera ero così agi-tata che credevo di non ricor-dare più le canzoni che ave-vamo imparato con gioia.Dopo averle cantate, però misono sentita bene perchéerano piaciute molto e me nesono accorta dagli applausi.Anche i bambini di Stras-sburg avevano preparatodelle canzoni in inglese,molto belle. Tenevano inmano dei cartoncini e,quando nominavano il nomedell’animale disegnato, li al-zavano.

Fra i maestri c’era anche unsignore che ha fatto un pic-colo spettacolo di magia. Eravestito tutto di nero con uncappello in testa.Aveva un topolino con soprauna scatolina appoggiata inverticale con un coniglio fattodi legno bianco.Dopo aver detto la formulamagica: “Uno, due, tre, pizzaspaghetti olè” ha girato lascatola e si è visto un coniglionero. Tutti hanno detto cheaveva girato il conigliobianco, allora lui l’ha rigi-rato, ma è venuto un conigliogiallo. Io non so proprio come avevafatto a fare la magia.Alla fine ci hanno regalatodei bellissimi aquiloni, condietro scritta la via in cui

abitano e il numero di te-lefono.Mi è piaciuta tanto la matti-nata.

Alexia

Verso le dieci e trenta, circa èarrivata la corriera con gliamici di Strassburg.Li abbiamo accolti con dellecanzoni in tedesco, in friu-lano e in italiano. Dopo lorohanno cantato altre canzoniin inglese.Un maestro vestito da magoha fatto il suo spettacolo edopo siamo andati a fare unospuntino tutti assieme.E’ stata una mattinata di-versa dal solito, ma avrei vo-luto anche giocare e parlarecon i bambini austriaci.

Alessandro

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13I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

della Scuola

In questi giorni ci siamo im-pegnati molto a fare leprove, a costruire i cartel-loni e a colorarli. Giovedìmattina eravamo in classequando la maestra ci hadetto che dovevamo fare an-cora le prove. Poco dopodalla classe abbiamo sentitoche erano arrivati e ci siamoseduti sulle panchine,nell’atrio, per accoglierli. Ioavevo tantissima paura disbagliare.Alle 10 e trenta circa, sonoarrivati, si sono seduti sulle

sedie e noi abbiamo cantatobellissime canzoni, unaanche in tedesco.Loro, successivamente,hanno recitato due canzoniin inglese che erano bellis-sime; i bambini di Stras-sburg ci hanno regalatoanche degli aquiloni.Io ero contentissima perché,più tardi, un mago ha fattoun piccolo spettacolo dimagia. Dopo siamo andati a man-giare con loro e il cibo erabuonissimo. Quando ave-

vamo finito siamo usciti e cisiamo dati la mano; poi,purtroppo, sono andati via.Spero che le nostre canzonigli siano piaciute.

Alexa

Nella nostra scuola Giovedì19 ottobre, alle 10.30 circa,sono arrivati i bambini diStrassburg.Ero molto eccitato.Avevamo preparato cartel-loni e canti sull’autunno indiverse lingue: in tedesco, infriulano, in italiano e anche

un canto in inglese.Prima di tutto abbiamocantato noi e, in seguito,loro.Poi loro avevano preparatoanche uno spettacolo conun mago che ha fatto unamagia. Noi gli abbiamo regalato unvaso; loro ci hanno regalatodegli aquiloni e dei dolci,.Quando sono tornato acasa, ero molto stanco, maanche molto felice per lagiornata trascorsa.

Marco

Consegna dell’abete na-talizio agli alunni dellascuola di Treppo daparte della scuola diStrassburg.Interviene Santa Klaus.

SANTAKLAUS

La storia del pensiero umano è senza dubbio unastoria affascinante.Essa segna le tappe della civiltà, in connessionecon i mille avvenimenti delle varie epoche, in ma-niera profonda e duratura. L’uomo ha cercato dichiarire a se stesso l’essere proprio e del mondo, diindividuare razionalmente i processi che regolanol’esistenza, i problemi della materia e dello spirito.All’origine del cammino della filosofia occidentalesta il pensiero greco. Presocratici, Sofisti, Socrate,Platone, Aristotele, Stoici, Epicurei segnano unpercorso sufficientemente lineare pur con le lorocontraddizioni. Tutta questa eredità passerà al mondo medioevalee al mondo moderno dalla filosofia tomistica aKant per giungere all’idealismo dell’Ottocento, almarxismo, all’esistenzialismo. Abbiamo saltatoparticolari filosofie come il sensismo per non appe-santire il nostro discorso. Quanto all’illuminismoesso è più una corrente di pensiero che non un si-stema filosofico, una accentuazione razionalistica edi cultura innovatrice. Il pensiero greco, platonicoe aristotelico, ci ha dato i presupposti razionalidella logica per l’impostazione di un discorso dipensiero ancora attuale. Esauritasi la spinta di unabase sacra e delusi dai vari sistemi, ci si rifugiaoggi nel relativismo e nel rifiuto di principi basi-lari, etici e ideali. Il dibattito è tuttora in corso suriviste e quotidiani, anche italiani. Personalmente

mi mantengo ancorato a un discorso di matrice el-lenica o greco-romana, integrato da Agostino eTommaso d’Aquino, con aggiunte posteriori,sempre ancorate alla logica e all’ontologia dell’es-sere. Accetto il principio di contraddizione, quellodi causa ed effetto, quello della potenza ad essere equello dell’essere in atto.Quello che non è oggi è in potenza ad esserlo do-mani. Mi sono inoltrato in questo discorso filoso-fico perché sui nostri schermi televisivi e anche sucerti quotidiani che vanno per la maggiore im-pazza. In tale Emanuele Severino, docente a suotempo di filosofia alla Cattolica e quindi in altreuniversità, il cui bersaglio ostile è il pensiero greco,reo di aver partorito il pensiero tecnologico di do-minio dell’uomo sulla natura. Severino ama il caosanteriore alla creazione logica. Scrive persino chedalla filosofia greca abbiamo preso il pensierodell’omicidio e dello sterminio (Corriere dellaSera). A parte che gli uomini hanno conosciutol’uccisione dei propri simili ben prima di qualsiasiformulazione razionale, ci troviamo di fronte aconsiderazioni illogiche e pretestuose di uno che siconsidera maestro delle nuove generazioni. Gli harisposto per le rime recentemente Alberoni, ma po-tremmo rilevare come pure l’attuale Pontefice Be-nedetto XVI è intervenuto, non come magisterocattolico, ma come persona dotta contro il processodi disellenizzazione in corso. Senza principi preci-

pitiamo nel più sterile relativismo nel pensiero econseguentemente nella prassi. Sul relativismo, dicui si fa un gran parlare, ci sono delle cose da chia-rire. Non si tatta di negare relazioni, correlazioni erelatività tra fatti, persone e cose. Il prestito ban-cario è relativo al costo del denaro, la buona cu-cina è relativa alla bontà delle vivande e all’abilitàdel cuoco. La frequenza di un ambiente è relativaa quello che l’ambiente offre. Il relativismo po-trebbe essere visto come la mancanza di una leggedi gravità, un non ancoraggio, un non avere radicealcuna e vivere a vista con una morale inventatavolta per volta, prescindendo da concetti etici pre-cisi. Ognuno può capire come una società conquesto modo di pensare possa vivere al limite equale scotto o rischio possa e debba pagare. Se perun individuo isolato il rischio può essere meno pe-sante, per una comunità, quale quella di un interoStato o Continente, il pericolo e il danno sonoinimmaginabili. Ecco perché il relativismo eticonon va preso sottogamba. L’apparato legislativo va bene, ma esso è vinco-lante e punitivo. Conta una formazione etica inte-riore, una educazione personale e sociale, un ri-spetto dell’uomo per se stesso e in rapporto al suotessuto sociale, civile e religioso. Cittadini non sidiventa solo per anagrafe comunale.

Domenico Zannier

PENSIERO GRECO E ATTUALITÀ

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14 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Oggetti o compagni di viaggio?

Due sono gli assunti che nelmondo antico interpretano ilrapporto fra l’animale el’uomo. L’uno, dominante, de-riva dal pensiero di Aristoteleche, affermando il primatodell’uomo sulla natura, fadell’animale uno strumento daimpiegare per la nostra utilità.L’altro assunto, avanzato daTeofrasto, allievo di Aristotele,pone le basi per il diritto deglianimali contro un loro sfrutta-mento incondizionato. Il Cri-stianesimo, matrice culturale espirituale dell’Occidente, ri-ceve la sua sistemazione filo-sofica attraverso il pensiero diAristotele e, quindi, non devestupirci ce la prassi dell’usodegli animali, visti come og-getto - “strumenti animati”-giunga fino ai nostri giorni.Poche le eccezioni, anche se si-gnificative: fra queste, la vi-sione del mondo del Poverellodi Assisi: Con l’avvento dellarivoluzione scientifica, la si-tuazione si radicalizza attra-verso la riflessione di Bacone eCartesio secondo i quali è ne-cessario dominare la naturaper carpirne le leggi e conside-rare gli animali quali mac-chine, cose, in quanto prividella capacità di giudizio. Frai diversi usi cui è sottopostol’animale c’è la pratica dellasperimentazione che lo vedelargamente impiegato nella ri-cerca medica e tossicologica.Ciò significa ritenere valido,sul piano metodologico, il pas-saggio delle informazioni otte-nute dal modello animale aquello umano e, prima ancora,che tale prassi sia del tutto le-cita. Negli ultimi decenni,l’Occidente ha intrapreso unariflessione sul valore da attri-buire al rapporto fra l’animalee l’uomo. Naturalmente, anchela sperimentazione animale èstata messa in discussione inquanto essa è, per molti, etica-mente inaccettabile, sia perl’animale che subisce che peril ricercatore che la pone inatto. In questo campo si sonodistinti due filosofi in partico-lare: Peter Singer e TomRegan. Per Singer, gli animalisono entità sensibili, in gradodi provare sofferenza e dolore

e come tali devono essere tute-lati dalle prevaricazionidell’uomo anche se questehanno come scopo il progressodella ricerca medica. Tuttavia,anche il pensiero di Singer, dimatrice utilitaristica, riconoscela liceità della sperimentazioneanimale se questa è in gradodi accrescere in maniera signi-ficativa il enessere della so-cietà. L’assunto è piuttostoambiguo in quanto arbitraria,soggettiva, è la valutazionedell’incremento del benesseresociale. Regan cerca di supe-rare l’impostazione utilitari-stica di Singer formulandouna teoria dei diritti,estrapo-lata dall’uomo all’animale, inquanto “i diritti sono più im-portanti dell’utilità e sono in-dipendenti da essa”. Peròanche Regan non convince deltutto quando tenta di distin-guere fra “agenti morali” – es-seri umani adulti capaci di au-tocoscienza e responsabilitàdelle proprie scelte – e “pa-zienti morali”: soggetti prividelle facoltà mentali di giu-dizio anche se forniti di sensi-bilità e coscienza.Fra i pazienti morali, Reganannovera gli animali e unaparte dell’umanità: i neonati,chi vive la prima infanzia e idiversamente abili sul pianopsichico. Ciò, naturalmente,lascia ampi margini interpre-

tativi e comportamentali nonsolo nei confronti degli ani-mali ma anche verso soggettidella nostra specie. In realtà,la sperimentazione animalenon deve essere inquadratasolo sul piano etico dell’am-missibilità ma anche su quellodella validità scientifica. Oggi,con i progresi fatti nel campodelle colture cellulari in vitro,ha ancora seso riferirsi al mo-dello animale? La letteraturascientifica a sfavore di unatale sperimentazione è ampia eben documentata. I mediapresentano tale prassi comefase preliminare ed irrinunia-bile per il progresso dela me-dicina. In realtà sono precise econcrete le possibili conse-guenze dannose, talvola irre-versibili, per la salute umanafondando su ambigue e discu-tibili analogie fra l’animale el’uomo il percorso di messa apunto di un farmaco. E’ re-centissimo (2006) il grave epi-sodio accaduto durante la spe-rimentazione sull’uomo di unfarmaco noto con la sigla TGN1412, prodotto dalla Boeh-ringer Ingelheim e testato dalacompagnia statunitense Pa-rexel International Corpora-tion. Il farmaco viene sommi-nistrato contemporaneamentea sei volontari; subito dopol’assunzione si evidenzianoviolenti effetti negativi; due

volontari sono ricoverati ingravi condizioni presso l’unitàdi rianimazione; per uno diquesti la degenza si protrarràper oltre due mesi. I responsa-bili del progetto sostengonnodi essere in regola in quanto leautorizzazioni per testare ilfarmaco sull’uomo sono staterilasciate a seguito dei risultatinegativi evidenziati dalla spe-rimentazione animale (ratti,cani, scimmie). Ciò non pareessere stato sufficiene. E’ ne-cessario potenziare la sicu-rezza dei volontari che si of-frono come cavie e dei pazientiche, all’atto della commercia-lizzazione, useranno il far-maco. E’ vero che non sonofrequenti le complicazioni cosìdrammatiche durante i pochigiorni di durata dei test clinici– detti fase 1 – ma la raritànon esclude la gravità delfatto. I responsabili delleprove hanno agito con legge-rezza somministrando contem-poraneamente dosi equivalentia sei volontari. I disciplinariprescrivono che si proceda conun volontario per volta, som-ministrando dosi crescenti difarmaco, inizialmente ridottis-sime. C’è da aggiungere unaconsiderazione importantis-sima, ignorata dai più. Il far-maco che ha superato la fase 1di sperimentazione, può risul-tare tossico dopo settimane,

mesi, anni! In Francia, i ser-vizi di farmacovigilanza hannostimato che ogni anno circa18000 persone muoiono acausa degli effetti secondaridei farmaci ed oltre un milionevengono ospedalizzate per lostesso motivo. Questa moltitu-dine di pazienti-cavia vienedel tutto ignorata sia dall’in-dustria chimico-farmaceuticache dai media.La produzione dei medica-menti antiblastici attrae forte-mente le industrie del settoreper i potenziali profitti ma laloro produzione da tessuti col-tivati in vitro ha costi moltoelevati. I costi diminuiscono setali farmaci vengono prodottida animali e, soprattutto, dapiante geneticamente modifi-cate. La tossicità, quale effettosecondario, dei medicamentiantiblastici è ormai ben nota,tuttavia sono state approntate26 coltivazion sperimentali apieno campo (USA, Portorico;Hawaii) di piante ingegneriz-zate: frumento, riso, soia, ta-bacco. Le colture, protette dasguardi indiscreti, non sembrasiano state concordate con gliagricoltori locali, né che sianostate prese le necessarie pre-cauzioni per evitare la conta-minazione delle colture confi-nanti, non manipolate. La ca-sistica sulla tossicità dei medi-camenti antiblastici; la proba-bilità che piante genetica-mente modificate possano al-terare quelle destinate all’ali-mentazione umana costitui-scono un rischio reale quantoinaccettabile. Gli elevati costidella sperimentazione e dellaproduzione di farmaci da col-ture in vitro spingono le dittechimico-farmaceutiche a ri-correre alla sperimentazioneanimale ed alle piante transge-niche senza guardare troppoper il sottile al principio diprecauzione ed alle sofferenzedegli animali. Dalle sofferenze inflitte ai no-stri compagni di viaggio; dalprofitto di pochi a scapitodella salute di molti; non vienenulla di buono per la società,per l’umanità intera.

Gianni Benasso

ambiente,agricoltura

e società

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15I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

l’angolo delmeteorologo La neve in Friuli Venezia Giulia

Che cos’è e come si forma la neveNella stagione fredda, le preci-pitazioni che cadono sulla ter-raferma alle latitudini medio-alte, nascono quasi sempre dainembostrati o dagli altostrati,nubi che si sviluppano nellostrato atmosferico tra 2000 e6000 metri circa. In inverno aquelle quote la temperaturadell’aria rimane costantementesotto zero cosicchè le precipi-tazioni che cadono dalla basedi tali nubi nascono come cri-stalli di neve, i quali, nelle nu-merose e reciproche collisionidurante la caduta, si trasfor-mano in fiocchi di neve, le cuidimensioni sono tanto piùgrandi quanto più l’aria è umidae quanto più la temperaturaambientale è vicina a 0°C.Questa tipologia di nubi (alto-strati e nembostrati) si formanoquasi sempre per scorrimentodi aria calda e umida al di sopradi aria fredda preesistente inloco, oppure per sollevamentoforzato di aria umida sul ver-sante sopravento a una barrieramontuosa. In quest’ult imocaso, se l’aria che inizial’ascesa sul versante montuosoè piuttosto fredda, allora bendifficilmente darà luogo a preci-pitazioni perché il contenuto divapore sarà insufficiente allosviluppo di nubi abbastanza

quote molto basse. E’ quelloche succede sul settore centro-occidentale della Pianura Pa-dana, quando aria calda eumida proveniente dal Mediter-raneo scivola su un cuscinettodi aria fredda precedentementeaffluito e intrappolato nei bassistrati dalla barriera delle Alpi edegli Appennini. Questa situa-zione, però, nel nord-est dellapenisola non accade quasi mai,o ha comunque durata moltobreve, a causa della vicinanzacol Mar Adriatico che apporta,in breve tempo, masse di ariacalda verso la pianura veneto-friulana, trasformando quindi laneve in pioggia.

Come la neve raggiunge il suoloLa possibilità che i fiocchi dineve sopravvivano durantetutta la fase di caduta nell’at-mosfera dipende essenzial-mente dal livello dello zero ter-mico, ovvero dall’altitudine (al-tezza rispetto al l ivello delmare) al di sotto della quale latemperatura dell’aria passa davalori negativi a valori positivi.Se lo strato d’aria tra la nube eil suolo sottostante è intera-mente sotto zero (ovvero lozero termico è al suolo) è ovvioche il fiocco di neve riuscirà atoccare terra come tale. Se in-

mazione della neve in pioggia,anche se si sono verificati casieccezionali di neve con tempe-rature al suolo di 6 gradi.Quanto più la temperatura alsuolo è alta, tanto più la neverisulterà bagnata e quindi pe-sante e propensa ad aderireanche alla più piccola spor-genza. Al contrario se si è sottozero, la neve risulterà asciutta,polverosa e tenderà a scivolaresulle superfici; è questa la neveideale per gli amanti dello sci.Nel caso in cui l’altezza dellozero termico è abbastanza ele-vata (oltre i 1000 metri), la nevesi scioglierà senz’altro prima ditoccare terra, anche nel caso in

che incontrano al suolo, for-mando una tipica guaina dighiaccio sui rami degli alberi(galaverna) e sugli oggetti fi-liformi.In Italia le condizioni più co-muni per la pioggia ghiacciata(chiamata anche gelicidio) (vedifigura 1) sono costituite da unostrato d’aria, a temperatura ne-gativa o a zero gradi, adiacenteal suolo, con spessore di al-meno 200-300 metri e ventiprevalentemente da est, sor-montato da uno strato a tem-peratura sopra zero con spes-sore di un migliaio di metri eventi da sudovest o sudest. Ac-cade spesso che le condizionipropizie per una nevicata sipresentino di notte, quandoun’eventuale iniziale serenitàdel cielo riesca a creare un’in-versione termica con base alsuolo.

La nevein Friuli Venezia GiuliaPur essendo sempre più rare e,nella maggior parte dei casi,non abbondanti, le nevicatesulla pianura friulana necessi-tano di configurazioni atmosfe-riche ben precise. Una diqueste figure bariche neces-sarie è sicuramente l’antici-clone russo (chiamato anche“orso”). In questa tipica confi-gurazione invernale all’antici-clone freddo russo-siberiano sicontrappone una fascia di de-pressioni atlantiche (vedi figura2). Fintanto che la situazioneresta così immutata, sulle Alpi esull’Italia predomina l’alta pres-sione che fa affluire aria freddae secca dalla Russia; il tempo èsereno e molto freddo; pos-sono esserci inversioni ter-miche al suolo sulla pianura,ma in genere è troppo seccoperché si formino le nebbie.Se però, “attirata” dal marecaldo, una depressione riescead entrare nel bacino del Medi-

terraneo, essa si rinvigoriscenotevolmente e il suo sistemafrontale fa scivolare aria calda eumida sopra a quella fredda giàpresente sulla pianura padano-veneta, oltre che sulle Alpi.Conseguentemente, almeno inuna fase iniziale, le precipita-zioni possono assumere carat-tere nevoso anche in pianura.Tipica corrente di questa confi-gurazione è la bora scura, cheè generata da una profonda de-pressione sul Mar Tirreno (avolte anche sull’Adriatico). Inquesto caso il vento da nord-est sulle Venezie è forte e con-tinuo, con raffiche meno mar-cate rispetto al caso della borachiara (che porta invece beltempo). Spesso questa situa-zione, come detto in prece-denza, porta delle vere e pro-prie tormente di neve, catalo-gandosi come una delle pocheconfigurazioni che portano ne-vicate in pianura sulla nostraregione.Un altro fattore importante perla valutazione delle nevicate inFriuli è la posizione geografica.L’esposizione del gruppo mon-tuoso alle diverse correnti, piùmitigate o più rigide, porta ov-viamente a livelli delle nevicaterispettivamente più alti o piùbassi. Così, nelle condizioni ti-piche di precipitazioni sulle Alpifriulane, con correnti meridio-nali, le prealpi sono diretta-mente investite dall’aria caldamediterranea e su di essa laquota della neve può essereconsiderevolmente più elevatache nelle valli più interne, dove,fra l’altro, è più facile che si for-mino e persistano inversionitermiche, con accumulo di ariafredda nelle vallate. Di conse-guenza, la quota media dellenevicate sulle Prealpi si attestaintorno ai 1300-1400 metri, ab-bassandosi fino a 600 metri nelTarvisiano.

Gabriele Menis

Treppo Grande sotto la neve il 24 febbraio 2004

1 - Lo schema del fenomeno della pioggia ghiac-ciata o “gelicidio”

2 - La configurazione tipica dell’anticiclonerusso in Europa

cui la temperatura dell’aria inprossimità del suolo sia sottozero.Ma cosa accadrà, in quest’ul-timo caso, alla pioggia negliistanti in cui, in prossimità delsuolo, dovrà attraversare lostrato d’aria con temperaturasotto zero? Ebbene la pioggia,nonostante si trovi immersa inun ambiente con temperaturanegativa, non si trasformerà dinuovo in neve né diventeràghiaccio, ma seguiterà a re-stare allo stato liquido (feno-meno della sopraffusione).Però, non appena le gocciolinedi pioggia toccano terra, gelanoimmediatamente sugli oggetti

dense. Insomma il detto popo-lare “fa troppo freddo perchénevichi” ha un serio fonda-mento scientifico. Si prenda adesempio il caso delle Alpi: quile basse temperature soprat-tutto in inverno non mancano ele nevicate più abbondanti siverificano proprio quando l’ar-rivo da sud di aria più calda ecarica di umidità chiude un pe-riodo freddo, mitigando le tem-perature che così salgono finoa valori intorno allo zero. Se ilfreddo è stato sufficientementeintenso, tale da determinare va-lori al di sotto dello zero anchesulle zone pianeggianti, le nevi-cate possono raggiungere

vece l’aria racchiusa tra laquota dello zero termico e ilsuolo è a temperatura positivae se il suo spessore è di sva-riate centinaia di metri, vi è il ri-schio che la neve, costrettanella caduta a restare troppo alungo in un ambiente soprazero, possa trasformarsi inpioggia prima ancora di toccareterra.Se, quindi, l’altezza dello zerotermico è di appena 600-700metri, ma la temperatura mediadello strato sottostante è di 3-4°C sopra lo zero, con unatemperatura al suolo prossimao superiore a 4 gradi, allora èquasi certa la completa trasfor-

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specialecultura

Il consolidamento del campaniledi Treppo Grande

PREMESSANel numero speciale de “Il Co-mune di Treppo Grande”(anno XX – n. 1 – maggio2006) Silvio Danelutti “Scivo”ricorda che un tecnico dellaProvincia di Milano dopol’inaugurazione della Chiesa ri-costruita si recò presso la CasaParrocchiale, dove lui si tro-vava in quel momento ed oltrea qualche pomodoro si fecedare le chiavi del campanileper ispezionarne le strutture.E’ vero! Infatti io ed il mio col-laboratore geom. ClaudioBordin all’uscita dalla Messamentre le campane suonavanofestosamente a distesa, ave-vamo notato, traguardandouno spigolo verticale dellaChiesa con uno spigolo delCampanile, che questo subivadelle oscillazioni che in som-mità arrivavano a circa 6 o 7cm. Lo stesso fenomeno fu ve-rificato anche nei giorni suc-cessivi.Come prima misura, ingiun-gemmo al Parroco, tramite or-dinanza del Genio Civile, di so-spendere il suono delle cam-pane. Dopo di che prendemmola decisione di esaminare afondo le strutture del Campa-nile e delle sue dotazioni.

DESCRIZIONEDELLO STATO

DI FATTOIl campanile, a pianta qua-drata, era stato costruito conpietra da taglio a conci rego-lari; alla torre campanaria siaccedeva attraverso una scaladi legno che seguiva il peri-metro interno del campanile edera interrotta da pianerottolianch’essi in legno (tutta laparte lignea, abbastanza de-gradata, era malamente con-nessa alla muratura).La Torre campanaria, inoltre,a motivo della diversa dimen-sione delle campane aveva untelaio di ferro asimmetrico epertanto in grado di trasmet-tere delle vibrazioni.Fatto eseguire uno scavo allabase si è potuto constatare chele fondazioni del campanileerano poco profonde e quindila struttura era scarsamentevincolata al terreno: se a ciò siaggiunge che il terremotoaveva provocato una leggeratorsione dell’ultimo piano delcampanile e che qualcheconcio (blocco di pietra da ta-glio) angolare risultava fessu-

rato, era normale attendersiche ripetute oscillazioni avreb-bero comportato qualche ri-schio per la stabilità del cam-panile.

DIAGNOSIIl quadro “clinico” era abba-stanza evidente: occorreva ri-durre al massimo o, meglio,eliminare le vibrazioni.Senza addentrarci in compli-cate spiegazioni scientifiche, èsufficiente sapere che non è ne-cessario applicare grandi forzeper eccitare una risonanza pe-ricolosa dovuta a vibrazioni ri-petute: anche un bambino puòspezzare un filo di ferro pie-gandolo e ripiegandolo piùvolte di seguito.Chi ha fatto il servizio militareforse, ricorderà che nei percorsia passo di marcia, quando sipassava sopra un ponte si“rompeva” il passo, proprioper evitare che la cadenza delpasso entrasse in risonanza conil periodo di vibrazione delponte con la possibilità di dan-neggiare la struttura del pontesino a causarne il crollo. Un ponte sospeso americano(Takoma, 1940) sottoposto afolate di vento, non fortissimema, continue e ripetute, co-minciò ad oscillare paurosa-mente provocando il crollodell’impalcato e trascinandonel fiume diverse automobilicon conseguenti numerose vittime!

TERAPIAPer attenuare od eliminare levibrazioni occorre aumentarela rigidezza della struttura: seun bambino spezza agevol-mente un filo di ferro, difficil-mente riuscirà a spezzare untondino di ferro del diametrodi soli 3 o 4 mm.Quindi bisognava rinforzare lefondazioni approfondendole,creare all’interno del campa-nile una struttura irrigidentecollegata alle pareti interne emigliorare i legami dei conciangolari (il richiamo al Van-gelo delle testate d’angolo forsenon è fuori posto!).La torre campanaria, a partequalche piccolo intervento direstauro, è stata mantenutanella sua asimmetria per noncompromettere la sua caratte-ristica storico-tecnologica e pernon alterare la sua fisionomiamusicale.Per fare tutto ciò occorreva re-

perire un finanziamento, datoche le somme erogate dallostato per il restauro dellaChiesa erano esaurite.Allora è stato approntato undettagliato progetto esecutivoche è stato sottoposto all’atten-zione della Provincia di Mi-lano. La provincia, aderendoalla nostra proposta, appog-giata anche dal Parroco DonClaudio Como, deliberò nel1982 lo stanziamento dellasomma di Lire 150.000.000,rendendo così possibile l’avviodei lavori di consolidamentodel Campanile di TreppoGrande.

ESECUZIONEDELLE OPERE

Le fondazioni furono ap-profondite facendo attraversarele parti esistenti poco profondeda micropali in cemento ar-mato inclinati (alternativa-mente verso l’interno e versol’esterno) del diametro di cm.16 e della lunghezza di 6 o 7mt.Le sommità dei pali all’internodel campanile furono collegatecon una piastra in cemento ar-mato alta 80 cm.: questa so-letta servirà di base alle 4 pou-trelles poste negli angoli internidel campanile per tutta l’al-tezza. Le 4 poutrelles d’angolo sonocollegate ad ogni ripiano (innumero di 8) con 4 spezzoni diferro a C (h=200 mm) che se-guono il perimetro interno delcampanile: a questi ferri a C siancorano le rampe di scala diferro da ripiano a ripiano.I conci angolari sono stati col-legati tra loro con 4 barre d’ac-

ciaio ad aderenza miglioratalunghe 1,00 mt. e di 16 mm didiametro, previa perforazionecon fioretto di 40 mm. Dellepietre d’angolo; naturalmentele barre d’acciaio sono state in-serite secondo le due direzionidell’angolo e quindi 4 in unsenso e 4 nel senso perpendico-lare.I fori sono poi stati riempiticon malta di cemento ad altaresistenza, iniettata a pres-sione.Ultimate le operazioni di con-solidamento abbiamo potutoverificare che le vibrazioni pra-ticamente non esistono più equesto anche a distanza d’annidall’intervento.

CONCLUSIONISpero di non avervi annoiatotroppo con questa esposizione,ma mi è sembrato giusto ade-rire alla richiesta del vostro(anzi nostro) Sig. SindacoGiordano Menis, perché re-stasse traccia anche di questo,se vogliamo piccolo, contributoalla conservazione del patri-monio friulano.Da parte mia posso solo testi-moniare che anche le vibra-zioni del campanile di Treppohanno contribuito a suscitarein me quelle vibrazioni delcuore che mi prendono tutte levolte che torno da voi!

Ing. GiorgioD’Aquino

Scrivo con davanti agli occhi ancora viva la visione della terraumbra, di cui Scheggia, Gubbio, Assisi erano le mete predestinatedel nostro viaggio. Rivedo uno scenario di colline incontaminate tradistese inebrianti di cespugli giallo-oro di ginestre e una vegetazionecosì lussureggiante da non sembrare vera.Siamo partiti da Treppo Grande con un cielo plumbeo - nonostantela primavera inoltrata - infreddoliti da giornate di pioggia incessanteper ritrovare, a colpo, l’estate nel suo splendore (30° e più) e uncielo così terso a cui da tempo non eravamo abituati.L’Umbria è la terra di San Francesco, di Santa Chiara, la terra cheha dato all’Italia più Santi: S. Benedetto, S. Ubaldo, S. Rufino, S.Mariano, S. Rita (ne cito alcuni) la terra ove ci sono più eremi, ab-bazie e cenobi che in altri luoghi d’Italia. Penso alle nostre strade in-tasate da un traffico continuo, alle periferie urbane straripanti di su-permercati, in questi ultimi anni spuntati come funghi ed il con-fronto non ci è favorevole.Assisi (la prima visita) è apparsa splendida nel pomeriggio infuo-cato, tra una marea di turisti, venuti da tutte le parti ad ammirare labasilica del Santo con gli affreschi stupendi di Giotto e altri repertidi notevole pregio.

La cerimonia

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1717I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Scenari di un territorio col-linare. Noto a tutti per lebellezze ambientali, menoconosciuto per la suastoria. Un patrimonio daapprofondire per cemen-tare il senso d’apparte-nenza delle comunità lo-cali e per divenire metaambita da turisti curiosi.Con queste premesse èstata avviata la prima ri-cerca “Il territorio dellaColl inare in epoca ro-mana”, affidata alla stu-diosa Tiziana Cividini dalservizio associato colli-naEcultura della Comunitàcollinare del Friuli. Si trattadella tappa iniziale di unpercorso volto a ricostruirele presenze romane nelcomprensorio di 15 Co-muni, per una superficiecomplessiva di 343 chilo-metri quadri: Buja, Cas-sacco, Colloredo di MonteAlbano, Coseano, Di-gnano, Fagagna, Forgarianel Friul i , Maiano, Mo-ruzzo, Osoppo, Ragogna,Rive d’Arcano, San Da-niele del Friuli, San Vito diFagagna e TreppoGrande.

Lo studio, che sarà pre-sentato all’inizio del 2007,sistematizza il materiale fi-nora edito sull’argomento,dando organicità a notiziesparpagliate in piccole egrandi pubblicazioni mo-nografiche, facendo tesorodi pietre miliari pubblicatenel passato, come i lavoridi Placida Maria Moro(1956), Gian Carlo Menis(1984), Amelio Tagliaferri(1986), Elettra Mian (tesilaurea del 1996/1997),dell’Università di Udine eTrieste (inizi del ventune-simo secolo).Seconda tappa la ricercasul campo, che si avvarràanche del coinvolgimentodegli appassionati interes-sati. Sarà così seguita lascia delle campagne discavo già effettuate nei sitiarcheologici di Castelrai-mondo e Flagogna a For-garia, del colle di Osoppo,dei monti di Buja e Ra-gogna, nei complessi abi-tativi di Coseano e Di-gnano.Elementi essenziali diquesta iniziativa sono lamassima divulgabilità e

comprensibilità: un vastomateriale fotografico, car-tine e glossari caratteriz-zano e caratterizzerannoquanto edito.“Il territorio della Collinarein epoca romana” è statorealizzato con il contributodi Regione e Provincia, econ il supporto della So-printendenza per i beni ar-cheologici del Friuli Ve-nezia Giulia, con cui èstato stipulato un proto-collo d’intesa.Il testo - oltre a introdu-zione, glossario e biblio-grafia - è suddiviso insette capitoli.“La viabilità” approfon-disce i tracciati stradali deltempo, condizionati dallamorfologia territoriale e daiguadi del Tagliamento. Ri-levante il cippo miliare diAugusto, rinvenuto nel no-stro Comune in prossimitàdella chiesa di Vendoglio,che dal 1885 è depositatopresso i Civici Musei diUdine.“La centuriazione” affrontala riorganizzazione fon-diaria realizzata dai romaniper ottimizzare lo sfrutta-

mento agricolo dei suoli econtemporaneamente at-tuare il controllo fiscale.“Cenni sull’età pre-proto-storica” volge lo sguardo,invece, ai periodi antece-denti l’occupazione ro-mana, come l’età delbronzo e del ferro.Il capitolo più ponderosos’intitola “Il territorio inepoca romana”, e scanda-glia Comune per Comune isette secoli di storia ro-mana. Per quanto riguardaTreppo, il Tagliaferri nellaprima metà degli anni Ot-tanta censì sette depositiarcheologici. Tra questi, l’area delle tor-biere di Zegliacco, dove futrovato, nel 1883, all’in-terno di un vaso di terra-cotta, un tesoretto di 42monete in bronzo con leeffigi di Adriano, AntoninoPio, Faustina e Marco Au-relio, testimonianza di uninsediamento – o perlo-meno di una frequenta-zione del luogo – risalenteal II secolo d.C.Un terreno in leggera al-tura, a sud ovest della vec-

chia chiesa di San MicheleArcangelo di Vendoglio,restituì invece in passatoframmenti fittili e lapidei,pareti di anfore di produ-zione adriatica e un pesoda telaio in terracotta.I tre capitoli che chiudonoil volume riguardano: “Letestimonianze epigra-fiche”, numerose nel terri-torio collinare; “Le altre te-stimonianze”, incentratosu ulteriori reperti ritrovati,quali laterizi bollati, anfore,impianti produttivi, lu-cerne; “Le prime conside-razioni”, in cui si abboz-zano le conclusioni diquesta iniziale ricerca,partendo dalla considera-zione che i siti di interessearcheologico documentatinel territorio collinare sonocirca 260 e quelli di carat-tere abitativo cui si è risa-l it i oltre 120, ubicati inprossimità di vie di comu-nicazione, corsi d’acqua eterreni agricoli.Per informazioni, chiamarela Comunità collinare alnumero 0432 889507.

Cristina Menis

di gemellaggio a ScheggiaNella basilica di S. Chiara, restaurata dopo il terremotodel 1997, è di nuovo visibile il Crocefisso, con il quales’ intratteneva S. Francesco in colloquio spirituale. Inun angolo della basilica ci sono le reliquie della Santa,fra cui i bei capelli dorati, esposti in un cofanetto; sem-bravano appena recisi, come se il tempo non fosse tra-scorso!Verso sera, al tramonto, siamo arrivati a Gubbio, do-minata dal Palazzo dei Consoli, una delle città medioe-vali più ben conservate. Infine a Scheggia per l’in-contro con gli Amministratori locali e la gente, tutta,che si è prodigata, senza sosta, per accoglierci nel mi-gliore dei modi.Mi sono commossa nel leggere le scritte di benvenuto ela sera, durante la cena sotto il tendone, una scolarettami ha infilato tra le mani un bigliettino in cui si leg-geva in stampatello: - VI VOGLIO BENE AMICI DITREPPO. Stanchi della lunga giornata, ma entusiasti,abbiamo ascoltato in religioso silenzio il concerto delcoro “Alpe Adria” nella chiesa parrocchiale dedicata

agli Apostoli Giacomo e Filippo. Le voci, moltobelle e intonate, ci hanno riportato alla nostraterra, alle sofferenze antiche e recenti, al pati-mento della lontananza e dell’emigrazione.Nella torre del municipio, il giorno dopo, ab-biamo partecipato alla cerimonia del gemel-laggio, molto suggestiva nell’impegno reci-proco di fratellanza e di scambio, commozionegiunta al culmine quando il nostro Sindaco haricordato le persone scomparse, ma che hannolasciato un segno indelebile per l’aiuto prestatoalla popolazione umbra, duramente colpita dalsisma (e noi ne sappiamo qualcosa!). Anche Scheggiaha saputo affrontare con dignità e solerzia il periododella ricostruzione e oggi può essere fiera dell’operacompiuta.E con questo messaggio di speranza e di fiducia nel fu-turo i giovani del luogo hanno voluto salutarci dome-nica 28 maggio, ultimo giorno di permanenza aScheggia. Ho notato in loro, nella sfilata delle tambu-

rine e nella corsa delle bighe, una forte volontà di riu-scire, di lottare, di vincere. E noi, venuti da lontano,abbamo “tifato” per loro, per la loro giovinezza e au-dacia. Mandi a voi tutti Scheggini e grazie!Vogliate sempre bene alla vostra terra, tanto bella e in-contaminata.Spontaneo dal cuore sorge allora il cantico “Laudatosii mio Signore….”

Sfilano le tamburine di Scheggia

LO TESTIMONIA IL TESTO “IL TERRITORIO DELLA COLLINARE IN EPOCA ROMANA”,CHE COLLINAECULTURA PRESENTA A INIZIO 2007

Il militare di Augusto e altre storiedi antichi romani a Treppo

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cronaca

Festa in grande stile il 7settembre a Carvaccoper festeggiare i 100 annidi nonna Norina. Al mat-tino, attorniata dai figli,nipoti ed amici ha assi-stito alla Santa Messa,celebrata in suo onorenella chiesetta di Car-vacco. Dopo la cerimonia reli-giosa tutti nel giardino dicasa per partecipare aduna “fantasmagorica”festa organizzata dal fi-glio Franco, oltre che daparenti ed amici. Lafesta, protrattasi fino anotte fonda, ha visto la partecipazione di centinaia di persone che, con la loro pre-senza, hanno voluto esprimere alla “nonnina di Carvacco” i loro affettuosi auguri. Fiumi di bevande e quintali di cibarie hanno allietato, oltre alle stupende note di ungruppo musicale, i convenuti, che in serata hanno potuto assistere anche ad unpirotecnico spettacolo di fuochi d’artificio. Un grande avvenimento che rimarrà a lungo nei ricordi di chi vi ha partecipato.Auguri Norina, per ancora tanti anni felici.

Foto di gruppo dopo la donazione della medaglia

Giuliano Fantino riceve la laurea ad honorem dalle mani delprof. Honsell

Con una solenne cerimonianel salone del Parlamentodel castello di Udine il ma-gnifico rettore dell’Univer-sità di Udine ha conferito lalaurea magistrale ad ho-norem in “Ingegneriadell’ambiente e delle ri-sorse” al nostro concitta-dino, ora residente in Ca-nada, Giuliano Fantino.Dopo l’intervento del Ma-gnifico Rettore prof. FurioHonsell e del Preside dellafacoltà di ingegneria prof.Andrea Stella la “laudatio”,è stata curata ed espostadal prof. Giuliano Dolcetti. Ilconferimento ufficiale dellalaurea ha preceduto la le-zione tenuta dal neo-inge-gnere dal titolo “Storia di unpercorso difficile”. Nella sua accurata e pre-cisa esposizione l’ing. Fan-tino ha raccontato la suavita, l’infanzia e l’emigra-zione in Canada, il difficileinserimento nella nuovarealtà ed infine il progres-sivo raggiungimento di pre-

DONATA ALLA BRIGATA AEREA LA MEDAGLIA AL V.M. DI ONORIO DE LUCA

Con un gesto pieno di significati i fratelli di Onorio DeLuca, trucidato nell’eccidio di Kindu nel lontano 1961 e pertali fatti decorato con medaglia d’Oro al V.M. alla memoria,hanno voluto donare l’alta onorificenza alla 46a Aerobrigatadi Pisa. Dopo la morte della mamma di Onorio i famigliari hanno ri-tenuto che la medaglia trovasse collocazione nella basearea toscana, vicino al sacrario che ricorda i caduti di quelluttuoso fatto. Alla solenne cerimonia era presente, in rappresentanza delComune, il nostro Sindaco, oltre ad alcuni parenti diTreppo, che ha con tale gesto voluto onorare il ricordo diun valoroso concittadino.

Sta per essere ultimato nella sua comple-tezza l’intervento denominato “Ippovie:strutture di collegamento e valorizzazioneturistica della valle del Cormor”. Tale progetto, finanziato dalla Comunitàeuropea, dalla Regione Friuli VeneziaGiulia e, in piccola parte, dai Comuniaderenti, è consistito nela realizzazione diun percorso, riservato ai cavalli, maanche alle biciclette ed ai pedoni, che in-teressa tutta la valle del Cormor da Tava-gnacco a Buja. All’iniziativa hanno parte-cipano, oltre a Treppo Grande, i Comunidi Tavagnacco, ente capofila, Pagnacco,Tricesimo, Colloredo di Monte Albano,Cassacco e Buia. Durante la presentazione al Consiglio co-munale, da parte del progettista arch.Francesco Marciano, è stato pure portato

alla conoscenza dei Consiglieri il pro-getto di manutenzione straordinaria dellastrada vicinale “Pradis”, parte integrantedel progetto Ippovie, curata dal nostroComune attingendo ad un finanziamentoconcesso dall’Assessorato regionaleall’Agricoltura. Il percorso “Ippovie” ha registrato, già dalsuo primo impatto con l’utenza, una lu-singhiera accoglienza ed un numerosoutilizzo da parte di ciclisti, pedoni e cave-rizzi. Anche tale iniziativa, unitamente allaprossima apertura di due agriturismi,pone le premesse per un interessantesviluppo turistico ed economico del no-stro territorio. Un solo auspicio: che l’opera venga ri-spettata ed utilizzata secondo quantoprevisto dalla normativa.

IPPOVIE LUNGO IL CORMOR

stigiosi traguardi culminaticon la carica di coman-dante della polizia di To-ronto e l’attuale incarico diresponsabile della prote-zione civi le dello statodell’Ontario. Alla cerimonia erano pre-senti, oltre al Senato acca-demico al gran completo, ilPresidente della RegioneIlly, il Presidente della pro-vincia Strassoldo, nume-rose autorità, amici e cono-scenti. Da queste pagine lepiù fervide fel icitazionidall’Amministrazione comu-nale e dalla Comunità in-tera.La visita in Italia è stata utilea Fantino anche sottol’aspetto professionale inquanto, accompagnato dalnostro Sindaco e dal consi-gliere regionale GiorgioBaiutti, ha incontrato l’As-sessore regionale alla Pro-tezione Civile GianfrancoMoretton e visitato il Centrodella Protezione civile re-gionale di Palmanova.

A GIULIANO FANTINO LA LAUREA AD HONOREM

Norina durante la festa con gli anziani assieme al nostro Sindaco ed all’Assessore Mastandrea

NORINA HA COMPIUTO 100 ANNI

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Puntuali come ogni anno gli amministratori carinziani di Strassburg, cittadina gemel-lata con Treppo Grande, sono giunti con il grande abete natalizio che è stato posi-zionato in piazza Marconi, davanti alla sede municipale. La delegazione, guidata dalSindaco Ferdinand Wachernig, ha regalato anche alle locali scuole elementari l’abetenatalizio, unitamente alle decorazioni realizzate dagli alunni della cittadina austriaca.Durante la visita alle scuole il Preside di Strassburg, Wolfang Eberhard, ha portato isaluti e gli auguri delle scolaresche di Strassburg, con le quali i loro coetanei trep-pesi hanno consolidato una fraterna amicizia attraverso numerosi scambi e visite re-ciproche. Assieme agli amministratori carinziani nelle scuole è arrivato anche un SanNicola austriaco che ha portato graditi dolci agli alunni. Il dono dell’albero natalizio siripete oramai da cinque anni, allorchè fu stipulato il patto di amicizia tra i due Co-muni. Ora il bellissimo abete è stato decorato con sfavillanti luci e fa bella mostra dise, unitamente alle eleganti luminarie che, come lo scorso anno, l’Assessore allaCultura Flora Mastandrea ha voluto potenziare ed estendere anche in altre localitàdel territorio comunale. Grande interesse ed ammirazione per i bellissimi addobbirealizzati nelle frazioni di Zeglianutto, Carvacco e Vedoglio borgo Moretti. Compli-menti per l’iniziativa. Bravi davvero. La visita degli amministratori di Strassburg alle scuole elementari.

Con il taglio del nastro, ef-fettuato dall’assessoreFlora Mastandrea e dalconsigliere comunale Giu-seppina Moretti, lo scorsomaggio si è inaugurata lacopertura delle gradinatepresso gli impianti sportividi Treppo Grande. La strut-tura, progettata dagli archi-tetti Gianpiero e Carlo Lin-gotti, e realizzata dalla dittaCandusso di Moruzzo, ècomposta da una agile edavveniristica struttura me-tallica, di 24 metri di lun-ghezza e sette metri di lar-ghezza, con manto in pan-nelli di policarbonato. Su-periormente a detto mantoè stata collocata una “vela”in lamiera forata. Il tutto so-stenuto e sospeso su trecolonne portanti in tubolared’acciaio. Oltre alla coper-tura, l’intervento ha con-sentito di posizionare sullegradinate duecento seggio-

INAUGURATA LA COPERTURADELLE GRADINATE

Accompagnato dal Coro maschile “Côr Meibion Aberafan” di Port Talbot, ha fatto visita alnostro Comune il Sindaco di Newport, cittadina del Galles, John Denley.

Accompagnato dalla moglie il Sindaco inglese,ed il gruppo che lo accompagnava, sono stati ri-cevuti nella sala consiliare del Comune dove ilSindaco Giordano Menis ha portato il salutodell’Amministrazione e della Comunità tutta.Dopo il pranzo, presso un ristorante della zona,la comitiva ha raggiunto San Daniele del Friulidove ha potuto visitare un prosciuttificio, la bi-blioteca Guarneriana ed il centro cittadino. In serata il gruppo è stato ospite delle cantineBanear dove, oltre a rifocillarsi con ottimi vini especialità gastronomiche, ha potuto ascoltare ilnostro Coro “Alpe Adria” ed esibirsi con un re-pertorio di apprezzate villotte inglesi.Da queste pagine un doveroso ringraziamento aititolari delle Cantine Banear per la squisita ospi-talità ed al Coro “Alpe Adria” per la disponibilità.La nuova copertura delle gradinate. Il nostro Sindaco con il collega inglese.

lini per gli spettatori, 110rossi collocati al centro e 90gialli sui due lati esterni, icolori del Comune. Unastruttura moderna e funzio-nale collocata all’interno diun ambito comprendente,oltre agli impianti sportivi, iplessi scolastici, l’area fe-steggiamenti e l’annessoparco giochi. All’inaugura-zione erano presenti il con-sigliere regionale GiorgioBaiutti, i componenti l’Am-ministrazione comunale ed ipresidenti delle associazionilocali, oltre ad amministra-tori comunali e dirigentisportivi di alcuni comunicontermini. Alla cerimonia è seguitauna partita del “Torneo in-ternazionale per al l ieviNereo Rocco” di Gradisca,che ha visto confrontarsi lanazionale degli Stati Uniti ela squadra messicana delDeportivo Guadalajara.

SOGGIORNI E FESTA ANZIANI

STRASSBURG HA DONATOL’ALBERO POSIZIONATO IN PIAZZA

In collaborazione con il Distretto socio-sanitario, i comuni di Buja, Colloredo di Monte Albano e Majano anchequest’anno l’Amministrazione comunaleha organizzato i soggiorni estivi per glianziani. Il primo soggiorno, marino, haavuto come destinazione la località ro-magnola di Rimini. Gli anziani hanno soggiornato, dal 17giugno al 1 luglio, in un accogliente al-bergo situato vicino al centro storicodella località. Il secondo periodo di va-canza ha visto gli ospiti trascorrere duesettimane, dal 20 agosto al 3 settembre,nel centro termale di Montecatini Terme. Un soggiorno che oramaisi ripete da diversi anni, atestimonianza della bontàdella località e della strut-tura alberghiera scelta.Una iniziativa, quella deisoggiorni per gli anziani,oramai consolidata chevede i quattro comuni col-linari e la struttura socio-sanitaria collaborare intermini concreti per garan-tire ai propri cittadini dellaterza età dei periodi di ri-poso e di cura piacevoli

ed all’insegna della tranquillità. Per i no-stri anziani anche quest’anno è statainoltre organizzata la festa a loro dedi-cata. Infatti il 2 settembre si sono ritrovatinel parco festeggiamenti di via Trento pertrascorrere una giornata in allegria. Il gustoso menù preparato dalla cuocaFlavia e dai volontari, unitamente alla lot-teria ed alle musiche della fisarmonicahanno caratterizzato l’incontro che havisto anche quest’anno la generosa di-sponibilità di tante persone, e per laprima volta anche i ragazzi e ragazze delcatechismo. Una giornata riuscita, pro-trattasi felicemente fino all’imbrunire.

Un’immagine della festa con gli anziani

GRADITA VISITA INGLESE

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Particolare e ricco di signi-ficato l’anno appena tra-scorso per i l Coro AlpeAdria. Particolare per l’ar-rivo del nuovo Maestro Ni-cola Pascoli, che in pocotempo ha saputo tirar fuoriil meglio dai coristi ed af-frontare le varie esibizionicon il massimo dei risultati.Anno ricco di significati inquanto si sono svolti variconcerti in ricordo del ter-remoto che colpì il Friuli 30anni fa.Ricordiamo le tappe cloudel 2006.Oltre alla partecipazionealle Santa Messe più im-portanti del comune, i lCoro ha partecipato amolte manifestazioni litur-giche nei comuni limitrofi enon. Con una nota d’orgo-glio vogliamo ricordare iltour in varie località dellaregione che ha unito il CoroAlpe Adria alle corali diMels, Codroipo ed allabanda di Povoletto per unaserie di concerti con unparticolare repertorio di so-

lito affrontato da professio-nisti: il Requiem di FrigjesHidas, che ha ottenuto unsuccesso di pubblico ina-spettato.Successo invece cercato,atteso e alla fine ottenutoper la Rassegna Corale In-ternazionale di luglio.Manifestazione che ognianno porta a Vendogliograndi musicisti ed inter-preti ital iani e stranieri,vanto del Coro e tappafondamentale da ormai 16anni.Da ricordare i due gemel-laggi promossi dal comunedi Treppo Grande a cui ilCoro ha partecipato attiva-mente creando un legameche noi tutti speriamopossa durare nel tempo.La trasferta nel neo ge-mellato comune diScheggia e Pascelupo haofferto a tutti momenti digioia, divertimento, maanche di solennità e dimemoria. Accoglienzameravigliosa, gente apertae sempre allegra, capace

di una disponibilità chespesso ormai non tro-viamo nei nostri paesi.Ormai consolidato il rap-porto con i l comune diStrassburg, con cui ci tro-viamo sempre in sintoniaed allegria in ogni mo-

mento della manifesta-zione. Un ringraziamentoparticolare a tutti coloroche ci hanno aiutato ad ot-tenere i risultati migliorianche per quest’anno.Aspettando Natale Vi invi-tiamo al concerto tradizio-

nale che si terrà il 26 di-cembre a cui partecipe-ranno musicisti del comunedi Treppo Grande.Buon Natale e Buon Annoa tutti.

Coro Alpe Adria

dalleassociazioni Coro Alpe Adria

Forse ricorderete che in agosto dello scorsoanno, abbiamo avuto il privilegio di ospitarepresso la sede municipale Grégoire Ahong-bonon proveniente dalla Costa d’Avorio. Nelcorso di quella serata, organizzata dal nostrogruppo “Amici per l’Africa”, Gréogoire avevaraccontato la sua storia, il modo in cui ha ini-ziato a prendersi cura dei bisognosi del suopaese e soprattutto dei malati di mente. I pre-senti alla serata non hanno sicuramente di-menticato le immagini di quegli uomini edonne incatenati a grossi ceppi di legno e ab-bandonati lì ai margini dei loro villaggi senzache nessuno si prenda più cura di loro. Laloro colpa? Di essere malati di mente o consi-derati tali dalle loro famiglie e dalle loro co-munità. Grégoire si è ribellato dinanzi allecredenze che producono tanta disumana sof-ferenza e si è messo a girare il suo paese e ilBenin per liberare queste persone e portarlenei centri di cura e riabilitazione che la suaassociazione “San Camillo” ha aperto inCosta d’Avorio e Benin. La sua attività hacolpito i missionari che operano in questipaesi ed ha anche sollecitato la curiosità deglipsichiatri che hanno riscontrato un’ alta per-centuale di guarigione nei centri gestiti dallaSan Camillo. Così Grégoire ha iniziato ad ot-tenere il sostegno di molte persone, associa-

zioni (va citata in particolare l’associazioneJobel nata proprio per sostenere le opere diGrégoire) ed anche Enti ( tra cui anche laprovincia di Udine e l’A.s.s. n. 5). Con essisono anche arrivati i primi riconoscimenti uf-ficiali a quest’uomo instancabile che moltihanno già paragonato a Madre Teresa di Cal-cutta.Purtroppo i medicinali per le malattie psi-chiatriche sono difficilmente reperibili inAfrica e il loro costo è elevatissimo (ricor-diamo che in Costa d’Avorio e Benin nonesiste assistenza sanitaria gratuita). Eccoperché, dopo il viaggio in Africa di unmembro del nostro gruppo, abbiamo decisodi sostenere l’attività di Grégoire costituendoil gruppo “Amici per l’Africa”.Inoltre, cogliendo l’occasione dell’accensionedel Presepe luminoso di Zeglianutto, abbiamoconfezionato palle natalizie per raccogliereofferte per Grégoire. I fondi raccolti sono poi stati personalmenteconsegnati a Grégoire nel corso della sua vi-sita in Friuli dello scorso giugno. A nome no-stro, ma soprattutto a nome di Grégoire edegli ammalati che egli assiste, ringraziamotutti coloro che hanno contribuito con tantagenerosità.

Gruppo Amici per l’Africa

Notizie di Grégoire dall’Africa

Esecuzione del “Requiem” nella chiesa di Vendoglio.

CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO

LA SALUTELa protezione della salute per quanto riguarda i problemialcol-correlati si limita spesso, ancora oggi, alla cura dellecomplicanze fisiche e all’inevitabile invito a ridurre il con-sumo di bevande alcoliche. Ovviamente, tale raccomanda-zione non ha nessun significato quando è rivolta ad un al-colista. Numerosi autori hanno recentemente denunciatotale limite, tipico dei medici e delle figure paramediche.L’alcol può provocare numerosi disturbi psichici, sia nellafase di intossicazione acuta, che nella fase di intossica-zione cronica.Di norma nell’alcolista sono presenti disturbi di natura psi-chica e, quasi sempre, disturbi di natura comportamentale.Il bere non solo modifica il comportamento dell’alcolista,ma anche quello del suo ambito familiare nel complessoed è per questo motivo che oggi si presta molta attenzionenon solo all’alcolista ma anche al suo ambiente familiare elavorativo.L’alcolismo è un disturbo sistemico, ciò significa che non èun disturbo che interessa il singolo, ma che colpisce tuttoil sistema con il quale l’individuo si trova in relazione;anche il trattamento quindi va eseguito in un’ottica siste-mica. Il sistema primario, e più importante, è la famiglia;anche quest’ultima deve gradatamente modificare il pro-prio stile di vita per giungere ad una diversa e miglioreomeastasi complessiva. Il trattamento coinvolgerà dunquel’intera famiglia dell’alcolista.Un cordiale saluto,

CLUB 118 – 251Sede:Centro Sociale Cicago - Via G.B. Gallerio, 46 - 33010 Treppo GrandeNumeri utili: 0432 95479 / 3348 4452589 / 349 4323148 / 347 3226560

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E’ con immenso piacere cheapprofitto di questo spazio perportare i saluti, mio personalee della Polisportiva, alla comu-nità di Treppo Grande e perrenderla partecipe delle novitàe delle iniziative che hannocontraddistinto l’attività dellanostra associazione in questoanno che stiamo per lasciarcialle spalle.Alla naturale scadenza delmandato biennale si è provve-duto al rinnovo del consigliodirettivo, che successivamenteha eletto il nuovo presidente.E’ in questa veste che ho il pia-cere di presentarmi, cogliendol’occasione per porgere un af-fettuoso e sentito ringrazia-mento al presidente uscenteDario Merotto, che per ottoanni ha retto le sorti del nostrosodalizio con lungimiranza,equilibrio e rispetto dei valoriumani. Ritengo tali qualitàfondamentali in un contesto diattività sportive e sociali e adesse l’intero direttivo, com-posto prevalentemente da gio-

vani del paese, intende ispirarela propria attività e il proprioimpegno.Ecco perchè ci è parso dove-roso, potendo disporre di invi-diabili strutture sportive, amo-revolmente curate dal nostrosolerte custode, indirizzare leproprie energie alla ricostitu-zione del settore giovanile, of-frendo così ai nostri giovani

maggiori opportunità e pro-spettive di aggregazione.Riallacciando l’intesa e la col-laborazione con le società spor-tive di Buja e di Magnano inRiviera abbiamo dato vita adun ambizioso progetto per lacrescita dei giovani calciatori,inserito in un contesto territo-rialmente più ampio e quinditale da valorizzare maggior-

mente le risorse umane a di-sposizione. Siamo fieri di darel’opportunità ad una sessan-tina di ragazzini, di età com-presa tra i sei e i dieci anni, dicimentarsi con entusiasmo neiloro “primi calci”, rispondendocosì ad un’esigenza espressa daloro stessi nel corso di alcunesedute del “consiglio comunaledei ragazzi”.

dalleassociazioni Polisportiva Treppo Grande

Restando nell’ambito del calciogiovanile, nel mese di aprile, inoccasione dell’inaugurazionedella nuova copertura dellagradinata del campo sportivo,abbiamo avuto l’onore di ospi-tare un’importante partita deltorneo internazionale “Città diGradisca” tra la rappresenta-tiva nazionale degli Usa e ilteam messicano del Guada-lajara. Visto il successo dell’inizia-tiva, contiamo di riproporrel’evento anche in futuro.Ma il vero fiore all’occhiellodella stagione non riguardatanto il calcio giocato, quantopiuttosto il gesto di generositàe di solidarietà umana di cuisi sono resi protagonisti i gio-catori della prima squadra,che hanno destinato i proventidelle multe, oggetto di un re-golamento interno, all’ac-quisto di una sedia a rotelleche è stata donata ad un gio-vane moldavo paraplegico,ospite di una struttura ospe-daliera di Udine che ne ha as-soluta necessità per potersimuovere con un minimo diautonomia.Questa sensibilità, ricono-sciuta anche da alcuni organidi informazione locali, vuolerappresentare un piccolo masignificativo segnale rivolto almondo del calcio, dilettanti-stico e non solo, che troppospesso dimentica i principi suiquali si fonda lo spirito spor-tivo.Questi, in estrema sintesi, imomenti salienti della nostraattività annuale. Non posso tuttavia tralasciaredi menzionare il camminodella prima squadra, che peril settimo anno consecutivomilita in seconda categoria ela cui rosa è stata allestitaanche quest’anno con pas-sione ed oculatezza, nella spe-ranza di regalare ai nostri in-separabili tifosi soddisfazionie divertimento, certi che i ri-sultati sportivi positivi rappre-sentino un buon viatico perl’immagine del nostro paese.InvitandoVi tutti alle partite eagli eventi che andremo ad or-ganizzare nel prossimo futuro,a nome dell’intera Polispor-tiva Vi porgo i più calorosi au-guri per un sereno Natale edun prospero nuovo anno, riccodi emozioni e di soddisfazioni.

Il Presidente Denis Del Pino

Cari Treppesi, otto anni fa per la prima voltaVi salutavo da queste colonne da presidente,ora sono un ex presidente e tanta acqua èpassata sotto i ponti; tante partite, tanti gio-catori, tanti risultati più o meno positivi.Il mio pensiero e la mia riconoscenza va alcompianto Ottavio Geretti mio predecessore,da cui ho ereditato una società sana epronta per il salto di qualità (categoria) chea lui la fortuna non ha concesso.Ringrazio l’Amministrazione Comunale e ilSindaco in primis che, nei limiti delle risorsecomunali, non hanno mai mancato ai loroimpegni; dirigenti e non dirigenti impegnatinell’arco di un’intera stagione sportiva espesso soggetti a critiche; tutti i giocatori chehanno indossato la maglia con i nostri colori

sociali e di cui sono orgoglioso di poter affer-mare che, aldilà dei risultati strettamentesportivi, hanno tenuto un comportamentocorretto non essendoci mai stati episodi di in-tolleranza e/o violenza verso arbitri e avver-sari. Uno strappo alla regola per ringraziare“ad personam” il capitano Giancarlo Rizzottirientrato all’ovile due lustri fa e speriamoancora a lungo sulla breccia.Ringrazio Diego che (adesso posso dirlo) èspesso e volentieri un “rompiscatole” ma ilcampo ce lo invidiano tutti e questo è meritosuo. Lascio la parola e la penna al mio suc-cessore con un sincero augurio di buon la-voro. Un saluto.

Dario Merotto

Anche quest’anno il 1° aprile, ospitati nella sala cano-nica da don samuele, si è tenuta l’assemblea ordinariadell’associazione friulana donatori di sangue con lapresenza di numerosi donatori.Dopo i saluti e i ringraziamenti del Presidente di se-zione a quanti hanno collaborato in qualsiasi formacon il direttivo, si sono susseguiti gli interventi del si-gnor Sindaco, del rappresentante di zona ing. Calli-garo Aldo, del dott. Mamolo Ciro e del presidenteonorario Di Giusto Aniceto.Il Presidente ha relazionato sull’attività svolta durantel’anno sottolineando l’attiva partecipazione della se-zione alle varie manifestazioni, alle iniziative culturalied umanitarie organizzate nell’ambito della comunità.in particolar modo ha ricordato le giornate dell’ami-cizia con la cittadina gemellata di Strassburg, la 36ªfesta del dono e le gite sociali.Grande soddisfazione ha suscitato la lettura dei datistatistici relativi alla situazione del numero delle dona-zioni che al 31/12/2005 era di 168 su un totale di 126donatori attivi per donazione.Sono stati approvati all’unanimità il bilancio econo-mico e la relazione morale.L’intervento del delegato di zona ha sottolineato l’im-portanza di valorizzare e diffondere la tecnica di pre-lievo con la plasmaferesi soprattutto fra le donatrici.L’intervento dei convenuti con domande e proposteha dato vita ad un interessante e costruttivo scambiodi idee per i programmi futuri.

Con entusiasmo e partecipazione, dal 22 al 25 aprilesi è svolta la gita sociale organizzata dalla sezione,che quest’anno aveva come meta la visita all’Eurofloradi Genova per proseguire alla volta dei posti stupendie delle montagne della Valle d’Aosta. Il 15 ottobresiamo poi partiti per una gita alle valli di comacchio inuna bellissima giornata di sole.La seconda domenica di settembre ci ha visti impe-gnati per l’annuale festa del dono organizzata per fe-steggiare i donatori benemeriti.Sono stati premiati: con il diploma di benemerenzaCafiero Rosa, Miolli Angelina, Pezzetta Elvis, Sant Ni-cola, Scagnetti Giuseppe, Vanone Vittorino; con il di-stintivo d’argento Bulfone Gabriele, Collaone Roberto,Ermacora Loris, Razza Vanni; con il distintivo d’orocon fronde Vidoni Paolo. Spero che questi donatorisiano d’esempio e facciano passa parola in particolareper reclutarne altri.Il nostro prossimo appuntamento è per l’assembleaannuale di primavera porgo già fin d’ora l’invito a tuttia partecipare perchè in ogni associazione c’è semprebisogno di persone e proposte nuove.Dal consiglio dell’A.F.D.S., a tutti i donatori, cittadini efamiglie, un sincero augurio di un felice Natale e unnuovo anno all’insegna del dono.

Associazione Friulana Donatori di Sanguesez. Treppo Grande.

il Presidente Flavia Fabbro.

A.F.D.S. TREPPO GRANDE

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22 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

L’anno 2006 per la nostraassociazione è stato ricco diimpegni e di appuntamentiimportanti per continuarecon la crescita del nostrogruppo.Avevamo bisogno per svol-gere al meglio le nostre atti-vità di essere riconosciuti difatto come Associazione Ci-clistica Dilettantistica ed ot-tenere l’affiliazione alla F.C.I.(Federazione Ciclistica Ita-liana) nonché l’iscrizione alCONI.Dopo aver espletato tutte leformalità del caso, il 01 feb-braio è arrivata l’affiliazionee questo ci ha permesso diaprire capitoli ed opportunitàche prima non potevamo af-frontare. Infatti, il nostrogruppo aveva programmimolto ambiziosi, soprattuttoper la seconda edizione“Amis de Biciclete”, ma nonsolo.Quindi, lo scorso 2-3-4giugno si è svolta la secondaedizione della festa "Amis deBiciclete" dedicata al mondodella bicicletta, organizzatacon la collaborazione del Co-mune, della Pro loco Galleriodi Vendoglio e di tanti appas-sionati vicini ai valori "slow"dell'universo delle due ruote:rispetto per l'ambiente, con-divisione e solidarietà, amoreper le cose semplici e ge-nuine.Venerdì 2 giugno ha avutoquindi inizio la manifesta-zione con il "2° Memorial Ni-colò Canciani", gara cicli-stica Allievi, organizzata as-sieme all'Associazione cicli-stica Bujese, per ricordarel'amico "Nico", cittadinoonorario di Treppo Grande.Poi il "1° Cence Frenos Gio-vins Bike" per i non tesserati,mini-ciclocross per i bambinidai sette ai dodici anni perpromuovere il mondo del ci-clismo.Sabato 3 giugno ancora "1°Cence Frenos Giovins Bike",aperto però ai bambini tesse-rati F.C.I. (sette ai dodicianni), che hanno potuto con-frontarsi fra loro sempremantenendo lo spirito del di-vertimento.Gran finale domenica 4giugno, con la "3^ pedalataecologica ed enogastro-nomia".Un appuntamento che hapermesso ai partecipanti di

dalleassociazioni

Associazione ciclisti“Cence frenos”

riscoprire suggestivi paesaggicollinari, il castello di Ze-gliacco e i borghi rurali, consoste e degustazioni presso lelocali aziende agricole:“I Benandanti”, “AL. PI.Flora” , “F.lli Giacomini” e“Banear”.Per tale occasione è stata re-datta anche una “brochure”con inseriti molti temi legatial mondo della bicicletta efra questi, grazie anche allacollaborazione di RobertoPonta, abbiamo potuto riesu-mare dalla sua memoria “lastoria della bicicletta aTreppo Grande”, articolo chedi seguito vogliamo ripro-porvi perché riteniamo facciaparte del nostro patrimonioculturale e della nostrastoria.Cogliamo anche questa occa-sione per ringraziare tutti co-loro che in qualsiasi modohanno collaborato nella rea-

lizzazione di questi eventi.La “vita” dei nostri appas-sionati ciclisti (per i più te-merari) durante il mese diluglio, cominciava all’alba.Infatti, non potendosi accon-tentare di inforcare la pro-pria bici solo una volta a set-timana, alcuni soci zelantihanno scelto di alzarsiall’alba due volte a settimanaper una sana pedalata mat-tutina dalle 5.00 alle 7.00(prima di iniziare la giornatalavorativa!!).Forse ai meno appassionatidi bicicletta la cosa può sem-brare un po’ strana, ma i no-stri amici hanno scoperto,passeggiando all’alba per lestrade della nostra regione,di non essere i soli con questastravaganza.Per proseguire sulla stradadelle stravaganze, ad agostotre nostri soci hanno decisodi compiere un’altra delle

nostre: Treppo Grande-LaSpezia in bicicletta, ovvero490 km in 3 giorni!Organizzato le tappe, preno-tato gli alberghi, finalmentedomenica 13 agosto, i tresono partiti alla volta di Pa-dova (prima tappa). Dopouna notte quasi insonne per iforti temporali, lunedì 14agosto hanno raggiunto Sab-bioneta (località tra Mantovae Parma) dopo una tappa di190 km. Il giorno di Ferra-gosto è giunta l’ora di attra-versare l’Appennino var-cando il Passo della Cisa, perpoi finalmente giungere a de-stinazione dopo un’ultimatappa di 150 km.E’ quindi seguito un sog-giorno di cinque giorni a Vil-lafranca in Lunigiana.Questa località in provinciadi Massa Carrara si trova adue passi da La Spezia ed ècircondata da alcune cimedell’Appennino, alle quali inostri amici non hanno sa-puto resistere. Lungi dalmettere a riposo le loro bici,hanno affrontato nei giornisuccessivi, il passo del Cer-reto, il passo del Lagastrelloed infine, si sono lasciati con-quistare dall’incantevolestrada panoramica che da LaSpezia conduce alle CinqueTerre, attraversando i sugge-stivi paesi di Riomaggiore,Manarola, Corniglia, Verazzae Monterosso al mare.Dopo la “Sierade” svoltasi l’8

ottobre, con l’arrivo dell’au-tunno, quest’anno abbiamodeciso di provare anchel’esperienza della mountainbike per abbandonare tem-poraneamente l’asfalto edavventurarci nel verde deinostri campi e magnifici bo-schi. L’entusiasmo è statotale da portarci a pianificarepersino percorsi per uscitenotturne infrasettimanalidalle 21.00 alle 23.00!! Ilprimo approccio con la bici-cletta in notturna si è svoltosul percorso dell’ippovia checongiunge Buja al Parco delCormor, ma le uscite succes-sive sono state certamentepiù entusiasmanti: MonteFaet, Sella Sant’Agnese,Monte San Simeone solo percitarne alcune.Prima di concludere ,avremmo molto piacere diaccogliere fra di noi nuoviappassionati, anche princi-pianti o non allentati, percondividere le nostre uscitedomenicali.Ricordiamo inoltre che,chiunque volesse iscriversialla nostra associazione(anche solo come simpatiz-zante), dare suggerimenti epromuovere eventuali inizia-tive lo potrà fare contattan-doci direttamente, oppuremandando una mail al nostroindirizzo internet [email protected] .

Il Presidente

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23I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

“Chei de Latarie”

Il gruppo che ha partecipato al corso di taglio e cucito.

Quest’anno c’è stata la ricor-renza del quinto anniversariodi apertura del circolo. A fineLuglio nella ormai tradizio-nale festa in piazza, assieme atantissime persone rimaste afesteggiare fino a tarda ora,abbiamo voluto salutarel’evento con i fuochi e con ungelato per tutti. Dicevamo cinque anni, annidedicati a costruire con il cir-colo, oltre che un ambiente incui ritrovarsi al fine setti-mana, anche un punto di ri-trovo per molte altre attività.Possiamo dire con orgoglio diaver dato un qualcosa in piùa questa frazione. Il recuperoe l’esposizione degli attrezzidella latteria, la raccolta dellevecchie foto che ricordanotradizioni, usi, costumi e la-voro dei nostri paesi, lastampa di un libro, l’impegnoanno dopo anno per serate dieducazione sanitaria, diproiezione di filmati, l’orga-nizzazione di rappresenta-zioni teatrali, sostegni a di-stanza ecc. In questi anni ab-biamo spaziato un po’ in tuttii campi, sempre con un oc-chio di riguardo rivolto ai piùdeboli, ai meno fortunati, aipoveri. Noi abbiamo la fortuna di es-sere nati e di abitare in unadelle nazioni “ricche” delmondo, nazioni in cui però visono sofferenze silenziose deipiù poveri, fuori dalla corsasfrenata del benessere, ingiu-stizie verso chi non ha abba-stanza forza per far valere ipropri diritti. Ecco, nel nostrocircolo si sta bene forse pro-

prio perché ci si ferma unpo’, si parla con gli altri da-vanti ad un buon bicchiere, siha a che fare con persone cheti vendono un qualcosa nonper arricchirsi ma per starebene in compagnia.Ed in quest’ottica anchequest’anno abbiamo scelto lecose da fare, oltre alla nor-male attività di apertura delcircolo nei fine settimana.Nella serata sull’Africa ab-biamo potuto vedere la vitareale della gente di una dellezone più povere dell’Africa: ilBurchina Faso, contrappostaad una zona vicina, la Costad’Avorio, che per le sue ric-chezze naturali dovrebbe

avere condizioni di vita moltomigliori, ma dove il comunevivere della popolazione nonsi differenzia molto dal Bur-china.Nella serata sulle malattiedella prostata abbiamo ascol-tato con piacere le spiegazionichiare e complete ed i consiglidi uno specialista in Urologiae del nostro medico Ciro Mamolo. Come succede spesso, allafine qualcuno si sentiva unpo’ questa malattia, peròognuno sapeva anche comecomportarsi, quali esami fareecc. Da questo notiziario vor-remmo ringraziare di cuore idue medici.

Da Febbraio a Giugno il cir-colo ha ospitato e parzial-mente finanziato un corso ditaglio e cucito che ha vistouna notevole partecipazione.Un’altra serata l’abbiamo de-dicata alla visione del filmatosulla recita dei bambini delNatale 2005.Abbiamo poi ospitato unamostra di orchidee e vistol’interessamento, in una suc-cessiva serata abbiamo po-tuto apprendere le tecniche direinvaso.In Maggio abbiamo organiz-zato la giornata “senza bar-riere” con un pranzo per tuttiad offerta libera per finan-ziare la struttura che nel

mese scorso è stata final-mente inaugurata in quel diMaiano. E per finire anchequest’anno, mentre stiamoscrivendo, un folto gruppo dipersone sta lavorando perfare il mercatino di Natale. Un impegno di tutto rispettonel quale sono impegnatequasi totalmente donne, granparte non del direttivo delcircolo, alle quali va il nostroplauso per il lavoro che svol-gono. Quest’anno il ricavatoandrà al coro dei “Pueri Can-tores” ed in parte alla chie-setta di Carvacco.

Il comitato direttivo di“Chei de Latarie”

Un momento della serata di informazione sanitaria. Il mercatino di Natale, un’iniziativa molto apprezzata.

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24 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Cari amici, il Sindaco Gior-dano Menis ci ha gentil-mente proposto di scrivereun articolo per presentarcia tutti i lettori del seme-strale di Treppo. Ben vo-lentieri accogliamo questarichiesta. Gli appassionati di astro-nomia sul territorio già ciconoscono avendo assi-stito a più conferenze, trale quali una anche pressola Sala Consiliare di TreppoGrande, ospiti dell’Ammini-strazione Comunale.Per chi non fosse ancora a

conoscenza dell’attivitàdella CYGNUS (Ass. Astro-nomica Friul i Coll inare,iscritta nel Registro Regio-nale delle Ass. di Promo-zione Sociale, con sedeproprio a Treppo Grande),vogliamo qui indicarne le fi-nalità.Lo scopo primario dellaCygnus è quello di pro-muovere presso tutta lapopolazione la conoscenzadell’astronomia e dellescienze correlate. Però adifferenza di altre simili as-sociazioni, che svolgono

attività di osservazione a li-vello professionale, il no-stro scopo è di far cono-scere in maniera semplicee accattivante le meravigliedel cosmo a tutti, tramite lenostre conferenze e glispettacoli con immaginiproiettate. A questo proposito uno deinostri obiettivi è di arrivaread avere una sede chepossa contenere un Plane-tario. Il Planetario è unastruttura semisferica dovesi possono proiettare tutti icorpi celesti dell’universo

al pubblico, che puòstare comodamenteseduto come fossein un cinema. In Friul i attual-mente non esistenessuna strutturasimile. Rimane evi-dente che il comunedella Coll inare chepotrà ospitare questastruttura, non solo sarà ri-conosciuto come centro dicultura scientif ica, mapotrà anche avere ricaduteeconomiche, in quantoscolaresche, famiglie e gi-

tanti, partecipando aglispettacoli del Planetario sifermeranno in paese ser-vendosi delle attività com-merciali.Nel frattempo in quest’ul-timo anno la CYGNUS hasvolto la sua attività orga-nizzando vari appuntamentiscientifici aperti a tutti. Epiù precisamente:- conferenze con cadenzamensile su: pianeti, ga-lassie, nebulose, buchineri, quasar, possibilità diforme di vita aliene.- corsi completi di astro-nomia presso l’Universitàdella Terza Età di Buia, conlezioni settimanali, gra-duate in due Corsi di di-verso livello.- lezioni ai ragazzi presso letre Scuole Elementari diBuia.- serate di osservazioniall’aperto per imparare a ri-conoscere le costellazioni ei pianeti nelle varie stagionidell’anno. - gite culturali in Italia eall’estero a visitare Plane-tari e Musei Scientifici o sitilegati alle nostre attività.Chi desiderasse contattarciper ulteriori informazioni,può farlo telefonando alnumero 0432-961862chiedendo di Marco. Per quanto concerne le no-stre iniziative potete visi-tare i l sito dell’UnioneAstrofili Italiani: www.uai.it,cl iccando sulla f inestra“Astroiniziative” e poi sullaRegione Friuli per vedere lenostre conferenze in pro-gramma mese per mese.In considerazione che ilgiornalino verrà distribuitoprima delle Festività Nata-lizie, cogliamo l’occasioneper augurare a tutti i lettorisia in Italia sia all’estero ipiù sentiti Auguri di BuoneFeste.

Il PresidenteGlauco Minotti

Il SegretarioMarco Tonino

dalleassociazioni

PIANETI: Corpi celesti orbitanti intorno a una stella (Es.Terra).

SATELLITI: Corpi celesti orbitanti intorno a un pianeta(Es. Luna).

ASTEROIDI: Piccoli corpi di forma irregolare orbitantiintorno a una stella, simili a grossi macigni di qualchedecina di km di diametro, situati soprattutto tra le orbitedi Marte e di Giove.

COMETE: Corpi composti da polveri e ghiacci che ruo-tano intorno a una stella seguendo orbite ellittichemolto lunghe. Quando si avvicinano alla stella perdono imateriali volatili che le compongono, formando unacoda luminosa. Si dividono in comete di breve e dilungo periodo. Quelle di breve periodo sono situate adecine di miliardi di Km di distanza, nella Fascia diKuiper. Quelle di lungo periodo si trovano tra 1 e 2 anniluce di distanza, nella Nube di Oort.

PLUTOIDI: Oggetti sferici come i pianeti, ma con com-posizione e orbite simili alle comete.

Sono situati a miliardi di Km di distanza, oltre l’orbita diNettuno. Sono detti anche pianeti nani.

METEORITI: Detriti di medie dimensioni (da decine dimetri a decine di km) che cadono al suolo senza venirebruciati totalmente dall’attrito con l’atmosfera. In ge-nere sono parti di asteroidi.

METEORE: Detriti di origine cometaria di piccole di-mensioni (pochi centimetri) visibili quando si brucianonell’atmosfera, dando luogo al fenomeno delle “stellecadenti”. Sono residui di comete.

STELLE: Corpi gassosi che brillano di luce propria egenerano energia per fusione nucleare al loro interno(Es. Sole). Possono essere singole, doppie, triple. Sipossono distinguere a centinaia di anni-luce di di-stanza. Le stelle di grande massa al termine della loroesistenza si trasformano in SUPERNOVAE esplodendoe diventando luminosissime, visibili anche a milioni dianni luce di distanza. Dopo l’esplosione rimane una nube di gas e polveri,composta da tutti gli elementi chimici, che si espandenello spazio. Ciò che resta dopo l’esplosione è unaPULSAR, una stella super-compressa, detta anchestella di neutroni, perché gli atomi vengono schiacciatidalla gravità al punto tale da pressare protoni ed elet-

troni insieme. Le Supernovae più grandi lasciano dopol’esplosione un BUCO NERO, una regione nello spaziodove la gravità è così intensa che persino la luce restaintrappolata all’interno e dunque scompare totalmentealla nostra vista.

AMMASSI STELLARI: Raggruppamenti di stelle real-mente vicine tra loro. Si dividono in due tipi: AmmassiGlobulari, formati da decine di migliaia di stelle vecchie,che si raggruppano in forma sferica e distano migliaia dianni luce. Ammassi Aperti, formati da centinaia di stellegiovani, spesso appena formatesi, poste in modo irre-golare.

COSTELLAZIONI: Raggruppamenti di stelle solo appa-rentemente vicine tra loro, se viste dalla Terra. Per co-modità quindi le stelle visibili vengono catalogate in Co-stellazioni.

NEBULOSE: Masse di gas e polveri. Si possono vederea distanze di decine di migliaia di anni luce. Si dividonoin vari tipi, diffuse, oscure, a emissione, a riflessione.Completamente diverse sono invece le Nebulose Pla-netarie, composte dal materiale sparato nello spazio dauna stella morente di piccole dimensioni e le Nebuloseresidui di Supernovae.

GALASSIE: Oggetti composti in genere da 100 miliardia 500 miliardi di stelle e contenenti tutti gli altri corpi ce-lesti conosciuti. Hanno forme e dimensioni diverse. Sidividono in tre grandi gruppi spirali, ellittiche, irregolarie vari sottogruppi. Si trovano a distanze di milioni dianni-luce.

Il Sole e la Terra si trovano all’interno della Nostra Ga-lassia, detta anche Via Lattea, precisamente nelBraccio di Orione. Braccio della spirale posto a 30.000anni luce dal centro galattico e a 20.000 anni luce dalmargine esterno della galassia.

AMMASSI GALATTICI: Raggruppamenti di galassie,generalmente disposte in filamenti o a cerchi, che costi-tuiscono la struttura portante dell’Universo visibile.

QUASAR: Oggetti extra-galattici di grandissima lumino-sità, situati ai confini dell’Universo visibile, che emet-tono un’enorme quantità di energia, dovuta a BuchiNeri attivi situati al loro interno.

Si trovano a distanze di miliardi di anni luce, più lontanidi qualsiasi altro corpo celeste.

INIZIAMO LA COLLABORAZIONE CON IL SEMESTRALE DEL COMUNE DI TREPPO GRANDE PRESENTANDO:

L’ELENCO DEI CORPI CELESTI

Associazione AstronomicaFriuli Collinare

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25I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Le fotografie che potetevedere in questa paginasono la testimonianzadell’aiuto che la comu-nità di Treppo Grande hadimostrato all’Indonesiacolpita dalla tragediadello Tsunami. La sottoscrizione che nel2005 è stata promossadall’Amministrazione co-munale, dal Gruppo Co-munale di Protezione Ci-vile, dalle Parrocchie edalle Associazioni localisi è concretizzata nell’ac-quisto di 10 barche amotore e 3 canoe per ipescatori del Nias. La scelta del progettoera stata dettata dallavolontà di non limitarsiad un “aiuto d’emer-genza” ma di sostenerela ricostruzione econo-mica e sociale dellazona. I vi l laggi costieridell’ isola sono abitatiquasi esclusivamente dapescatori e lo Tsunami,distruggendo le barcheormeggiate sulla costa,aveva lasciato circa 50famiglie senza alcunafonte di sostentamento. Finanziando la costru-

zione di nuove barche ecanoe abbiamo dato lapossibil ità a questagente di ricominciare adavere una vita normale. Padre Vincenzo Bara-valle, responsabile delprogetto che noi ab-biamo contribuito a rea-l izzare, ci ha inviatoqueste fotografie a testi-monianza del nostrooperato e ringrazia an-cora sentitamente la co-munità di TreppoGrande per la solidarietàdimostrata.Al momento degli scattile barche dovevano an-cora essere oliate e ca-tramate, quindi non po-tendo scrivere diretta-mente sul legno, per farele fotografie i pescatorihanno provveduto ad at-taccare dei cartell i –come potete vederesulla foto - con su scrittii nomi delle frazioni delnostro Comune. È una testimonianzaconcreta che dall’altraparte del mondo, inNias, qualcuno puòprovvedere alla propriafamiglia anche grazie alnostro aiuto.

Progetto pro vittime Tsunami in IndonesiaFINANZIATO CON SOTTOSCRIZIONE DEL NOSTRO COMUNE

@COMUNE DI TREPPO GRANDE

INDIRIZZI DI POSTA [email protected]

[email protected]@com-treppo-grande.regione.fvg.itprotocollo@com-treppo-grande.regione.fvg.itpostmaster@com-treppo-grande.regione.fvg.it

[email protected]@com-treppo-grande.regione.fvg.itbiblioteca@com-treppo-grande.regione.fvg.it

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]@com-treppo-grande.regione.fvg.it

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26 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

pregevole opera architetto-nica è andata così ad arric-chire il patrimonio sportivodel nostro Comune, permet-tendo di assistere alle mani-festazioni sportive al coperto,potendo accomodarsi, tral’altro, su 240 comodi seggio-lini. Unitamente a tante note po-sitive inerenti le nostre atti-vità, trattate in altra partedel notiziario dai singoli As-sessori, vi è un aspetto nega-tivo che purtroppo la mala-sorte ci ha riservato. Mi rife-risco all’incendio dell’im-pianto di trattamento rifiutimultimateriale di Rive d’Ar-cano. Il nostro Comune avevaattivato dai primi di luglio laraccolta del materiale secco(carta, plastica e materialiferrosi) in un unico conteni-tore, e la partenza era statapiù che positiva. L’utenzaaveva dimostrato una imme-diata rispondenza alla nuovaorganizzazione, adeguandosia conferire in un unico casso-netto il multimateriale, inaltro contenitore il vetro edinfine conferendo nel casso-netto apposito esclusiva-mente la frazione umida deirifiuti (parte organica del ri-fiuto). Questo permetteva unconsiderevole risparmio, oltreche un maggior quantitativodi materiale riciclabile. Unterribile incendio ha distruttoin ottobre l’impianto di sepa-razione di Rive D’Arcano,proprietà della ComunitàCollinare, dove il rifiuto mul-timateriale veniva separato,per essere poi inviato agli im-pianti di lavorazione speci-fici. Una lunga e burocratica vi-cenda ha impedito per quasidue mesi la raccolta dellaparte riciclabile dei rifiuti,creando una vera e propriaemergenza nei Comuni dellaCollinare, ed oltre. Le diffi-coltà di reperire un impiantodi conferimento disponibile,anche, dico io, per la man-cata attuazione di alcuniprovvedimenti, hanno resoimpossibile la continuitàdella raccolta “multimate-riale” ed hanno obbligato a

ritornare alla raccolta di“monomateriale”. In so-stanza dobbiamo separare imateriali a domicilio per poidepositarli negli appositi, ediversi, cassonetti. La tipologia dei cassonetti,appena modificata ai primidi luglio, non poteva esserenuovamente rivoluzionata edè per tale motivo che inmodo alternato abbiamo de-stinato alla raccolta esclusivadi “carta” o “plastica” i cas-sonetti precedentemente de-stinati al multimateriale. Ab-biamo invitato la popola-zione, con un avviso distri-buito a tutte le famiglie, acollaborare ed adeguarsi allenuove esigenze. Purtroppo, sein luglio la collaborazione erastata totale, ora i risultatisono deludenti. Vuoi per ladistanza dei diversi casso-netti, vuoi per l’abitudine ac-quisita, nei cassonetti dellacarta finisce di tutto, come inquelli per la plastica. Ciòcomporta l’impossibilità aconferire il rifiuto specificonegli appositi impianti e ciobbliga a trasportare, vista laqualità mista del materiale, irifiuti secchi fino a Ferrara,vista la mancanza di un im-pianto adeguato in Regione.Ciò comporta una notevolelievitazione dei costi, che poiinevitabilmente si ripercuo-terà nelle nostre tasche.DA QUESTE PAGINE VI IN-VITO NUOVAMENTE,ANCHE SE CIO’ COM-PORTA UN PO’ DI SACRI-FICIO, A CONFERIRE NEICASSONETTI PER LA“CARTA” ESCLUSIVA-MENTE CARTA E CAR-TONE; NEI CASSONETTIPER LA “PLASTICA”ESCLUSIVAMENTE PLA-STICA; NEI CASSONETTIPER IL “VETRO” ESCLU-SIVAMENTE VETRO, ILRIMANENTE MATERIALEVA CONFERITO NEI CAS-SONETTI PER I RIFIUTISOLIDI URBANI. Natural-mente materiali ingombranti,ferro, elettrodomestici, bat-terie, vanno conferiti nellaecopiazzola di Carvacco,negli orari previsti. Noi ci au-

guriamo, ed in tal senso laCollinare sta operando, ditornare al più presto alla rac-colta multimateriale, allorchèl’impianto di Rive D’Arcanosarà ricostruito. Tempi? Gliottimisti dicono sei-otto mesi.Io mi augurerei di poter ri-pristinare l’impianto, e ripar-tire con la raccolta, tra un

anno. Nel frattempo con-tiamo sulla sensibilità e sensocivico dei cittadini. In dueparole: “AIUTATECI AFARVI RISPARMIARE”.Credo che il messaggio siapiù che chiaro. Termino questa “chiacchie-rata” inviando a tutti i trep-pesi, qui residenti o sparsi in

tutto il mondo, i più sinceried affettuosi auguri di BuoneFeste, unitamente all’augurioche il 2007 sia un annocolmo di serenità, denso disoddisfazioni e soprattuttoportatore di ottima salute.Auguri di cuore.

Il Sindaco Giordano Menis

ANALISI DI UN ANNO, TRA LUCI ED OMBRE

dalla prima pagina

Classe 1975

Classe 1965

Coscritti in festa

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27I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

M F TOT.

NATI 9 12 21

MORTI 10 11 21

IMMIGRATI 31 24 55

EMIGRATI 27 22 49

SALDODEMOGRAFICO +3 +3 +6

Data Fam. M F TOT.

25.11.2005 753 849 921 177030.11.2006 766 852 924 1776

Popolazione residente all’ultimo censimento del 20 ottobre 2001: 1753 abitanti

Residenti all’estero iscritti all’A.I.R.E. 568

Movimento demograficodal 25.11.2005 al 30.11.2006

Nati1 Fasiolo Sofia2 Pozzato Zoe3 Zoratti Mattia4 Ermacora Stefano5 Vicario Valentina6 Vicario Giovanni7 Mansutti Sofia8 Trevisan Angelica9 Zanutto Eleonora10 Migliozzi Michele11 Miani Gaia12 Prosperini Beatrice13 Londero Samuel14 Molaro Federico15 De Marchi Alessandro16 Spizzo Alessandro17 Radashku Amela18 Vuerich Alessia19 Fior Amelie20 Gorlin Michelle21 Ippoliti Cristian

DecedutiANNI

1 Gerussi Valentino 78

2 Molaro Gianfranco 53

3 Moretti Lidia 79

4 Del Missier Romeo 62

5 Zaccomer Candida 84

6 Di Giusto Ada 91

7 Del Piero Mafalda 100

8 Zoratti Renato 96

9 Franz Libera 94

10 Bernardinis Emo 89

11 Spizzo Sergio 77

12 Spizzo Annibale 79

13 Ponta Giacinto 80

14 Bulfone Dino 75

15 Fachin Carolina 84

16 De Luca Anna 86

17 Passone Palmira 84

18 Ponta Franco 61

19 Di Giusto Colomba 84

20 De Luca Lea 99

21 Morelli Maria 90

Dopo la prima raccolta effet-tuata due anni fa a favoredell’orfanotrofio di Campina inRomania, questa Amministra-zione ha deciso, anche su ri-chiesta di alcuni cittadini, diriproporre la raccolta del ferrocome progetto di solidarietà.Ragionando sul fatto che levarie iniziative sostenute negliultimi anni hanno quasisempre riguardato delle realtàestere, dalla Romania, all’In-donesia colpita dallo Tzunami,quest’anno abbiamo volutodare all’iniziativa una finaliz-zazione locale. Pensiamo infatti che sia impor-tante coltivare l’attenzionedella comunità sia verso i pro-blemi che affliggono paesi di-versi dal nostro, che verso le si-tuazioni presenti sul nostro ter-ritorio. Conseguentemente ab-biamo pensato di organizzarela raccolta di rottami di ferro,svoltasi il 7 e 8 ottobre scorsi,a sostegno della Coop. Sociale“Il Melograno” di Reana delRojale, impegnata da anninell’inserimento lavorativo dipersone disabili, svantaggiateed a rischio. È stata un’occasione per soste-nere la cooperativa con unaiuto concreto e per informaree sensibilizzare le nostre comu-

nità in merito all’importantefunzione sociale che si cerca diattuare con l’impiego e quindila valorizzazione di personeche è facile considerare unpeso più che una risorsa. Ab-biamo inoltre deciso di coin-volgere il confinante Comunedi Colloredo di Monte Albano ele rispettive Parrocchie conl’obiettivo di trovare delle col-laborazioni durature anche alivello di attività prettamentesolidali. Usufruendo del ser-vizio “raccolta del ferro” messoa disposizione dalla CaritasDiocesana di Udine, abbiamostretto una rete che ha attivatole realtà civili ed ecclesiali lo-cali in un progetto sinergico nel

segno della solidarietà. Allaraccolta hanno partecipato igruppi comunali di ProtezioneCivile insieme ad altri volon-tari che hanno messo a disposi-zione impegno e mezzi pas-sando casa per casa a racco-gliere materiali anche ingom-branti, che non avrebbero po-tuto essere facilmente traspor-tati se non con l’utilizzo dimezzi adatti. Questa iniziativaha avuto quindi anche il me-rito di ripulire i paesi da circa30.000 kg di ferro e ferraglieper un ricavato di 4.023,90Euro. Il volantinaggio è statoaffidato alle Parrocchie e,grazie ai ragazzi del cate-chismo, è stato possibile infor-

mare capillarmente tutte le fa-miglie del paese. Sabato 18 novembre è statafatta la consegna ufficiale deifondi ai rappresentanti dellaCooperativa. All’appunta-mento hanno presenziato i sin-daci, oltre agli assessori e adalcuni consiglieri, insieme aivolontari dei Gruppi comunalidi Protezione Civile. Il Vicedi-rettore della Caritas Diocesana,Paolo Zenarolla, presenteanche in rappresentanza de “IlMelograno” si è congratulatoper il progetto, sottolineandocome queste iniziative sianoimportanti per la trasmissionee la sollecitazione di un’atten-zione all’altro che dovrebbe

contraddistinguere le nostrecomunità. Zenarolla ha poiproseguito descrivendo larealtà della Cooperativa, natacirca venti anni fa per aiutarepersone disabili o socialmenteemarginate e le relative fami-glie. Ed è stato proprio su ri-chiesta delle famiglie che dopoun periodo di sospensionedell’attività “Il Melograno” èstato riaperto, riattivando leattività di produzione e venditadi piante. Il ricavato della rac-colta del ferro verrà quindi uti-lizzato per l’acquisto e la sosti-tuzione di attrezzature neces-sarie alla coltivazione in serra.

Il capogruppo di maggioranzaManuela Celotti

RACCOLTA DI ROTTAMI DI FERRO 2006Treppo Grande aiuta la Coop. Sociale “Il Melograno”

Nelle foto, a sinistra: consegna fondi al Melograno; a destra, un momento della raccolta del ferro vecchio.

Page 28: il comune di TREPPO GRANDE · 2007. 1. 11. · Dalle Associazioni 20/24 Progetto pro vittime Tsunami in Indonesia 25 ... zionati nel corso di un numero di anni prestabi-lito. Usufruendo