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Il declino di Chiesa e Impero https://www.youtube.com/watch?v=hfkcs6RTMo8
Dopo la fine della dinastia sveva, il potere imperiale iniziò una progressiva decadenza
a causa soprattutto della formazione di forti monarchie nazionali come quella francese e inglese.
La crisi fu facilitata anche dal graduale aumento della rivalità interna delle case feudali più importanti della Germania, senza però che i nuovi sovrani potessero
avere la meglio sui vari potentati.
Il Sacro Romano Impero era ormai una realtà istituzionalmente non adatta alle trasformazioni
sociali ed economiche dell’epoca, a causa delle sue pretese sovranazionali
LA CRISI DEL PAPATO
Da più parti si accusava il clero e il papa di Roma di prestare più attenzione agli interessi terreni e alle beghe politiche che non all’espetto religioso.
I momenti più forti della
crisi del Papato coincisero con il
violentissimo scontro tra il papa Bonifacio VIII e
il re di Francia Filippo IV.
Salito al soglio pontificio nel 1294, il papa Bonifacio VIII riprese il progetto di
teocrazia universale
la Chiesa rappresentava la più alta autorità e quindi doveva guidare il governo politico
del mondo
Bonifacio VIII tenta di affermare di nuovo la superiorità dell’autorità del papa (potere spirituale)
su quella politica (potere temporale)
Il papa minaccia il re di Francia Filippo IV il Bello di scomunica, perché, disobbedendo al papa, esige il pagamento delle dagli ecclesiastici.
Il re francese rifiutò le imposizioni del papa
PRIMA convocò gli Stati generali
(un’assemblea di nobili, alto clero e alta borghesia)
per ottenere il loro appoggio POI
ordinò che il papa fosse arrestato
Bonifacio VIII si rifugiò ad Anagni, nell’Italia centrale, ma fu raggiunto dagli emissari di Filippo il Bello che, oltre ad arrestarlo, lo
oltraggiarono schiaffeggiandolo (1303 «lo schiaffo di Anagni»)
Bonifacio VIII non rimase prigioniero a lungo perché il popolo lo liberò
L’episodio fu un durissimo colpo al prestigio della Chiesa
Nel 1305 Filippo il Bello riuscì a far eleggere il primo di una serie di papi francesi, Clemente V.
Il nuovo papa era uno strumento nelle mani del sovrano francese e acconsentì al trasferimento
della sede papale da Roma ad Avignone, una città della Francia meridionale, nel 1309.
1309-1377: «Cattività avignonese» (<latino captivus: prigioniero) periodo di totale
asservimento dei papi (francesi) al sovrano
Il ritorno della Santa Sede a Roma causò un ulteriore motivo di conflitto
l’elezione di un papa italiano (Urbano VI) fu rifiutata dal
clero francese che fece eleggere un papa francese (Clemente VII) con sede nuovamente ad Avignone
Il prestigio e la credibilità della Chiesa erano ormai
compromessi tanto da causare una profonda frattura tra i Paesi cattolici
1378- 1417: SCISMA D’OCCIDENTE
I Cattolici si divisero in due grandi schieramenti:
Francia, Spagna, Regno di Sicilia e Scozia
riconoscono il papa d’Avignone
Inghilterra, Germania, Polonia, Fiandre, Italia del nord
riconoscono il papa di Roma
La rottura fra Cattolici non era dovuta tanto a motivi religiosi, quanto a contrapposizioni di carattere politico
tra Francia e Inghilterra e i loro rispettivi sostenitori
Nel 1414 fu indetto il Concilio ecumenico di Costanza
che, con l’elezione di un unico papa, Martino V, riportava l’ordine nella confusione di quegli anni.
Nel 1417 il papa tornò definitivamente a Roma
https://www.youtube.com/watch?v=BeZZTq6VAKM