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emanuele-ranieri
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Il fantasma e
la bambina
Testo costruito collettivamente dagli alunni di PRIMA B nel marzo 2002 durante il laboratorio IL MIO LIBRO E’ UNA SCATOLA condotto da Fabrizio Bonora e successivamente sviluppato con la rappresentazione grafica nell’attività laboratoriale di classe
In un paese c’era una casa senza porte né finestre.
Perché mai?
Ci abitava un fantasma, triste e annoiato
Era rimasto solo.
Tutti, infatti, scappavanoappena tentava di avvicinarsi
per parlare
Un giorno andò a prendere ilgiornale, ma appena il giornalaio selo trovò davanti, svenne.
Il fantasma diede un’occhiata ai titoli.
In uno c’era scritto:“In una casa qui vicino abita unabambina che non ha paura dinessuno, nemmeno dei fantasmi.”
Decise di spaventare la bambina.
Una sera entrò attraverso il muro.
La bimba stava guardando la TVe gli disse di non disturbarla.
Il fantasma si infilò nel cavodella TV. Nella fretta lo confuse conquello della corrente e presela scossa.
Finalmente trovò la via giusta, e
facendo versi terrificanti uscìdallo schermo.
La bambina si infuriò. Disse che doveva smetterla.
Gli strappò il lenzuolo, lo cacciò tutto nudo fuori di casa.
Poi gli buttò dietro il lenzuolo.
Il fantasma rimase malissimo.
Si vergognò tanto e si rimise
subito il lenzuolo. Pensò cheera davvero troppo pallido.
Doveva diventare colorato.
Andò da un pittore (che non si spaventò affatto) e gli chiese aiuto.
Il pittore dipinse il suo lenzuolo con il colore rosa dove c’era la testa, verde la camicia e azzurro i pantaloni
Tornò dalla bambina, ma mentreattraversava il muro i colori
rimasero attaccati alla parete, e così lei lo vide di nuovo bianco.
Lui le assicurò che prima eracolorato… La bimba gli consigliò
diripassare per il muro nello stessopunto, ma all’indietro. Il fantasmariprese il colore e sorrise.
La bambina pensò che poteva
essere simpatico.
Lo invitò ad entrare. Lei stava facendo i compiti. Siccome duecento anni
prima il fantasma era stato un professore la aiutò.
Poi giocarono a dama.
Il fantasma non aveva le mani e per muovere le pedine soffiava, né troppo forte, né troppo piano.
A scuola la bambina raccontò
che il fantasma era buono esimpatico.
Non ci credeva nessuno. Lei allora disse di andare
tutti a trovarlo
Arrivarono davanti alla casa, ma non potevano entrare perché non c’erano porte, né finestre.
La bimba le disegnò.
Poi tutti, con gli scalpelli, aprirono dei grandi buchi nel muro.
Il fantasma era tutto impolverato e la gente che passava si metteva a ridere di lui.
Anche lui rideva e allora tutticapirono che davvero non
eraspaventoso, che non faceva
delmale, e decisero di fargli unabella festa.
Il fantasma offrì merendine ebibite a tutti. Organizzarono canti e balli.
Ormai nessuno più aveva paura di lui.
Divenne amico di tutti i bambini, che spesso aiutava a fare i compiti.
FINE