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Il mondo nelle nostre mani Durante lo scorso anno scolastico abbiamo partecipato ad un esperimento cartografico: siamo stati coinvolti, insieme ad altre scuole della provincia di Bologna, in un laboratorio che aveva come scopo il rilevamento, tramite gps, delle coordinate di punti geografici di interesse del proprio comune. Le coordinate x,y venivano poi registrate su una mappa della provincia di Bologna accessibile dal sito http://cts.provincia.bologna.it/eduamb . Approfittando dei 200 anni di fondazione del comune di Monte San Pietro abbiamo allargato il progetto ad uno studio storico- geografico. Di seguito c’è il risultato del lungo lavoro. Fig. 1 Una storia della cartografia L’uomo fin dal principio ha sempre voluto e saputo orientarsi perciò la storia della cartografia è antichissima. Una delle carte più antiche risale al tempo dei babilonesi, che costruivano le loro mappe sulle tavole d’argilla (figura 1). Ogni carta è una rappresentazione della realtà a seconda dello scopo epoca e utilizzo. Gli abitanti delle isole del Pacifico, ad esempio, indicano i posti di loro interesse su una mappa fatta di bacchette e conchiglie (fig 2).

Il mondo nelle nostre mani

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Progetto cartografia A.S. 2010-11 Prof.ssa Raffaella Amicucci

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Il mondo nelle nostre mani

Durante lo scorso anno scolastico abbiamo partecipato ad un esperimento cartografico: siamo staticoinvolti, insieme ad altre scuole della provincia di Bologna, in un laboratorio che aveva comescopo il rilevamento, tramite gps, delle coordinate di punti geografici di interesse del propriocomune. Le coordinate x,y venivano poi registrate su una mappa della provincia di Bolognaaccessibile dal sito http://cts.provincia.bologna.it/eduamb . Approfittando dei 200 anni difondazione del comune di Monte San Pietro abbiamo allargato il progetto ad uno studio storico-geografico. Di seguito c’è il risultato del lungo lavoro.

Fig. 1

Una storia della cartografia

L’uomo fin dal principio ha sempre voluto e saputo orientarsi perciò la storia della cartografia èantichissima. Una delle carte più antiche risale al tempo dei babilonesi, che costruivano le loromappe sulle tavole d’argilla (figura 1).

Ogni carta è una rappresentazione della realtà a seconda dello scopo epoca e utilizzo. Gli abitantidelle isole del Pacifico, ad esempio, indicano i posti di loro interesse su una mappa fatta dibacchette e conchiglie (fig 2).

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I romani invece disegnavano le carte con scopi militari e amministrativi quindi segnalando solo lestrade, le stazioni di posta e i paesi incontrati lungo il percorso come è evidente nella cartapeutingeriana, copia medievale di originale romana (fig 3).

Le carte, soprattutto nel Medioevo, non rappresentavano la realtà geografica del mondo ma leconoscenze che derivavanodalle Sacre Scritture, sono i cosiddetti mappamondi a “T”(fig. 4)

In questa mappa mundi la Terra risulta divisa fra i tre figli di Noé: Sem, Cam e Jafet ai qualivengono assegnate rispettivamente l'Asia, l'Europa e l'Africa.

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La scoperta dell’America è stata rivoluzionaria. Infatti le carte sono cambiate radicalmente: sicominciavano a raffigurare anche le terre che venivano scoperte nel corso degli anni (fig.5).

Figura 5

Esistevano anche carte fatte per la navigazione chiamate portolani (fig.6). In queste carte i marinaiscrivevano i nomi dei porti situati sulla costa, i punti d’approdo, le secche ecc…

Figura 6

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E’ impossibile rappresentare su una superficie piana il geoide per questo Mercatore nel 1595, purrappresentando le terre emerse rispettandone la forma, non riuscì a disegnare le giuste proporzionidei continenti (fig.7)

Figura 7

Per questo Peters nel 1973 propose di rappresentare il planisfero rispettando le reali dimensioni deicontinenti sacrificando la forma (fig 8).

Figura 8

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La carta geografica: dipende dai punti di vista!

La carta geografica è una riduzione approssimata, simbolica e descrittiva di qualsiasi punto sulglobo, riportato su carta (con scala maggiore 1:1 00 000 000). Tuttavia tra la realtà e la sua copia c’èquasi sempre una certa differenza, infatti le carte geografiche non sono “lo specchio fedele” delpianeta, ma il risultato di una scelta delle cose da rappresentare. Di solito, quando si realizza unplanisfero, il primo problema da risolvere è riuscire a riportare una superficie tonda come quelladella Terra su una superficie piatta e infinitamente più piccola come un foglio di carta. Infatti, icartografi lo risolvono grazie alla rappresentazione in scala. La scala è il rapporto numerico tra lamisura di una lunghezza sulla carta e la misura della corrispondente lunghezza nella realtà.

Fu il geografo tedesco Gerardo Mercatore, nel XVI secolo, a riprodurre su un piano la formaesatta dei continenti. Per rispettare la forma, Mercatore, fu tuttavia costretto ad alterare le superficicon il risultato che le nazioni a nord dell’Equatore sembrano più grandi di quelle che si trovano asud. Eppure la cosa non suscitava alcun stupore, perché la carta non faceva altro che rispecchiareciò che tutti pensavano a quei tempi in Europa: e cioè, che i bianchi europei fossero superiori aglialtri popoli, e il resto del mondo nient’altro che “terra di conquista”.

Nel 1973, lo storico-cartografo tedesco Arno Peters ha ridisegnato il mondo in modo che fosserorispettate le vere superfici e proporzioni tra i continenti. Il fatto è che solo rinunciando alla formaesatta, Peters ha potuto rimettere le cose a posto per ciò che riguarda le grandezze rispettive dinazioni e continenti. Insomma, disegnare una carta senza interruzioni e rispecchiarecontemporaneamente sia la forma sia le proporzioni dei continenti è semplicemente impossibile. Sideve rinunciare necessariamente alla superficie se si vuole mantenere la forma, o alla forma se sivogliono rispecchiare le giuste proporzioni.

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Il GPS (Global Position System) è un sistema, collegato a 27 satelliti piazzati nello Spazio, chepermette di collocare e trovare in poco tempo le coordinate X e Y di un determinato luogo o delluogo in cui si effettua il telerilevamento.

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Il nostro progetto

Il GPS ci è servito per concretizzare il progetto insieme all’esperta ambientale, la dott.ssa IreneSalvaterra del centro di educazione ambientale San Teodoro di Monteveglio.Quando è venuta a trovarci per iniziare il laboratorio, ci ha consegnato una carta piena di segniimpossibili da decifrare (foto 1). Poco a poco sotto la sua guida, abbiamo iniziato a comprendere illinguaggio topografico. La carta aveva una scala 1:5000 e rappresentava un tratto del Lavino chepassa per Calderino. Erano messi in evidenzia l’altitudine attraverso le linee di livello e laconfluenza del torrente Olivetta nel Lavino. I simboli delle piante stanno a indicare il tipo dicoltivazione e la vegetazione che lì si trova. Quindi Irene ci ha illustrato una carta topografica del‘700 (foto 2) che mostrava il territorio di Calderino a quei tempi e il paragone tra le due situazioni ènotevole: da un’osteria ad un paese sviluppato lungo la via Lavino .

Fig. 2

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Fig. 3A questo punto non ci restava che andare a verificare che cosa era rimasto degli antichi edifici.Ci siamo muniti di macchina fotografica, carte topografiche, scheda di rilevazione(foto 3) e GPS.

Il GPS ci sarebbe servito per ottenere le coordinate x e y dei luoghi notevoli per poi inserirle nel sitoprovinciale realizzato per catalogare i punti di interesse storico, architettonico, paesaggistico dellaprovincia di Bologna. Abbiamo rilevato in particolare tre luoghi: dove una volta c’era il Molino diPramarano ora c’è un maneggio (foto 4).

Foto 4

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Irene ci ha fatto anche notare una piantata relitta (foto 5).

Foto 5

un filare che presenta un sistema di coltivazione che risale all’età etrusca in cui la vigna vienealternata e legata ad alberi da frutto o da fogliame, sistema che permetteva di differenziare laproduzione di frutta e avere foraggio per il bestiame, ma che è stata ora soppiantata da paletti dicemento armato.Abbiamo proseguito il sentiero fino alla confluenza dell’Olivetta nel torrente Lavino (foto 6)

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A Calderino Vecchio non ci sono particolari di rilevamento storico. Gli edifici sono abbastanzamoderni e sono un ristorante e una casa privata (foto 7).

C’è una flora abbondante caratterizzata da molti alberi, arbusti e una vigna. Dietro alla casa sipossono notare diversi campi coltivati e ancora più indietro alcuni accenni di frane ed erosioni.A questo punto siamo tornati in aula per inserire le coordinate da noi rilevate nel sito della provinciadi Bologna che raccoglie i punti notevoli evidenziati dalle scuole che hanno aderito al progetto.