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Corriere della Sera Lunedì 3 Novembre 2014 CRONACHE 21 Il salotto dei libri La mappa e le novità Corriere della Sera È pensato per i bambini e le famiglie, con libri e giochi suddivisi per età. Ci sono arredi di design dedicati ai piccoli, come per esempio le poltroncine Vitra PRIMO PIANO Dedicato alla narrativa e a tutte le novità, ai bestseller e all’edicola nazionale e internazionale PIANO TERRA Qui c’è la saggistica, la non fiction e altri generi diversi dalla narrativa. Ambiente raccolto, propone numerosi angoli di lettura PIANO INTERRATO Per ogni ambiente di lettura viene indicata l’età adatta del bambino o ragazzo, in modo da «guidare» i genitori Ripensata la zona dell’Ottagono: qui si trovano libri preziosi e illustrati d’arte, di moda, di design e di fotografia e le riviste nazionali Qui verranno organizzati eventi come le presentazioni, gli incontri con gli autori, mostre e iniziative per i lettori digitali Alle pareti (così come negli altri piani) ci saranno dei grandi schermi, con contenuti video per bambini e ragazzi La nuova Rizzoli Galleria propone un assortimento di 40.000 titoli e si snoda per 1.200 metri quadrati Ci sono diversi ambienti dove leggere o sfogliare libri, suddivisi per temi, con poltroncine per gli ospiti Via Broletto Via Torino Duomo Cordusio Galleria Vittorio Emanuele II P.zza Scala L’apertura al pubblico è domani: alle 18 passeranno in libreria alcuni autori per un brindisi inaugurale L’inaugurazione Nata nel 1949 su una libreria preesistente, viene ora riaperta completamente rinnovata dopo quasi 4 mesi di cantiere La storia È stata pensata anche una app che guida il lettore nella libreria e fuori «Book-to-Book» Duomo Il colore del pavimento si richiama al Blue Ink, nome che evoca la scrittura L'ascensore centrale è stato ripensato: trasparente, rende visibili interi piani Il 6 novembre alle 18.30, il primo incontro in libreria: Jeffrery Deaver presenta «L’ombra del collezionista» Riapre domani a Milano la storica Rizzoli Galleria Tre piani del tutto ripensati nel solco della tradizione La sensazione dominante, una volta varcata la storica en- trata in galleria Vittorio Ema- nuele, è quella di un libro che non finisce mai. Che non si fer- ma alle copertine, agli scaffali o alle sezioni: nella nuova Rizzoli Galleria, che riapre al pubblico da domani, il libro è un oggetto diffuso, allargato. Che conti- nua come una unica narrazio- ne nel cucire il piano interrato con il piano terra e il primo; ieri con l’oggi; la tradizione e una visionarietà proiettata in avan- ti. Perché il «salotto di Mila- no», come lo chiamano dalla nascita, nel 1949, riparte com- pletamente ripensato dopo quasi quattro mesi di cantieri. E riparte dai libri: niente bar né food-corner, niente odore di caffè e tintinnio di stoviglie mentre si sfoglia l’ultimo ro- manzo di Donna Tartt. Piutto- sto, la complicità del libraio (18 persone in tutto) che qui si rita- glia un ruolo importantissimo. Non sono capricci dei vertici di Rcs. Sono i risultati di sondaggi — o focus group — nei quali si è chiesto ad autori, lettori e clienti come immaginano la li- breria di oggi e di domani. Le risposte sono state chiare e spiazzanti: niente bar (la li- breria, è emerso, dev’essere un luogo di lettura, concentrazio- ne e scoperta), niente commes- si distratti e frettolosi (tutti chiedono la competenza di un libraio esperto e riconoscibile, che guidi all’acquisto), niente «parcheggi» per bambini ma piuttosto spazi pensati per bambini, ragazzi e genitori. Insomma Rizzoli Galleria ri- nasce sì come «salotto», ma un salotto intelligente, colto però non noioso, in continuo movi- mento, fiero della sua tradizio- ne (la «saletta Biagi», dove il giornalista lavorava è ancora lì ed accoglierà eventi e incontri), ma visionario, aperto, digitaliz- zato. Perché il libro diffuso qui diventa schermo: in ognuno dei tre piani, i video-wall tra- smettono contenuti adatti alla zona. Al primo piano, per esempio, video e book-trailer per bambini e ragazzi prose- guono la lettura o la scelta del- l’acquisto. «Una libreria — dice lo stori- co direttore Massimo Taulli, qui da 11 anni — ripensata per temi, perché ancora oggi il let- tore vuole essere guidato, odia la confusione. Anche il cosid- detto lettore forte, che ha di- mestichezza con i titoli, vuole una mano nella selezione». Così il piano terra, quello a cui si accede dall’esterno, viene dedicato alle nuove uscite, ai bestseller e alla narrativa in ge- nerale. Ovunque «esplosioni» video e una novità: l’Ottagono diventa il fulcro degli illustrati e dei libri d’arte e moda. C’è an- che l’edicola internazionale — niente barriere: una bella rivi- sta è come un grande romanzo. Al piano interrato, gli ambienti di lettura, divisi per zone e con spazi per gli eventi. Che saranno di vario tipo, ol- tre le classiche presentazioni che pure, qui, hanno fatto la storia della cultura: da Pablo Neruda che firma le copie alle lunghe discussioni che si pote- vano avere con Biagi. Foto storiche alla parete rac- contano l’evoluzione di questo salotto che è passato da Indro Montanelli a Roberto Calasso fino a ospitare Naomi Camp- bell perché anche la moda de- gli anni 90 è stata un pezzo di cultura. È questo lo spirito della nuo- va libreria: un cambiamento che parte dalle certezze. Una su tutte: l’identità milanese, qui sottolineata arredi di design. Le poltroncine Utrecht di Cas- sina firmate da Gerrit T. Rietveld, le piccole sedie Vitra per i bambini, i bellissimi lam- padari Ingo Maurer e nelle idee dell’architetto Paolo Lucchetta ha trovato posto anche uno speciale pavimento dal nome Ink, inchiostro. E si torna al libro. Centrale. Un accento sul valore della cul- tura. Che distingue questo po- sto dalle altre catene e, restan- do in casa, persino dalla «miti- ca» Rizzoli New York pur con le sue inconfondibili boiserie. Milano è Milano, ogni cosa qui lo ribadisce: il lettore che viene da anni e chiede di Taulli per scegliere i regali; la studen- tessa di design che apprezza il tavolo Tour di Gae Aulenti; o il ragazzo con le cuffie che scari- ca il codice Qr davanti a una fo- to di Montanelli in bianco e ne- ro. Questa città ha un passato che torna con eleganza. Roberta Scorranese [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA La poltrona a muro «Living Tower» di Vitra, design di Verner Panton Il tavolo «Tour» Fontana Arte in cristallo con ruote, design Gae Aulenti La poltroncina «Utrecht» di Cassina (fotoservizio di Guido De Bortoli) L’intervista «App, eventi e consigli mirati Così lo spazio prenderà vita» Chi è Laura Donnini (sopra) dal 2013 è amministratore delegato e direttore generale di Rcs Libri Laura Donnini, amministra- tore delegato di Rcs Libri, ha fortemente voluto questo ri- pensamento di Rizzoli Galleria. E oggi, alla vigilia della riaper- tura, non ha dubbi: «Non sarà un luogo immobile, ma un centro di cultura in movimen- to. Non esclusivo ma inclusivo, aperto a tutti, con spazi flessi- bili e dalle tante funzioni». Se lo immaginava così? «Noi di Rcs avevamo in men- te un concetto difficile da tra- durre: augmented bookstore, libreria aumentata. Il libro è il punto di partenza per far fiori- re conversazioni, video, eventi digitali, mostre. E partiamo da un’offerta di 40 mila titoli». Il digitale qui è ovunque, integra il libro. Una sorta di nuovo manifesto culturale? «Sì, ci puntiamo molto. So- no convinta che l’esperienza della lettura non si fermi alle pagine o alla libreria. Oggi pro- segue sul web, dai siti ai social network. Ecco perché gli scher- mi qui trasmetteranno sì, book-trailer e dettagli sui libri, ma anche notizie del Corriere della Sera e i tweet dagli ac- count del gruppo. Abbiamo ideato anche una app, Book-to- Book. La tecnologia non osta- cola il libro, anzi, se bene usata, ne favorisce la diffusione». E c’è l’attenzione al design. Come nasce questa idea? «Da due aspetti: il legame con Milano e quello con la tra- dizione italiana del saper fare bene le cose. Sono elementi per noi importanti e così le pol- trone e i lampadari d’autore non sono un vezzo ma un mes- saggio preciso al lettore». Dai focus è emerso che il lettore cerca librai esperti. «Possiamo lavorare bene su questo punto, essendo un fla- gship store. Il libraio è una pre- senza chiave: consiglia, segue, risponde e si fa riconoscere con dei cartellini con il nome». Le classiche presentazioni in libreria funzionano ma for- se sono un po' vecchiotte? «Ecco perché non faremo solo quelle. Immagino incontri con i lettori più giovani, con i blogger, dei pomeriggi aperti agli appassionati di twitter, mostre, anche incontri musi- cali, perché no? Vorrei che la li- breria diventasse un pezzo di vita quotidiana, un pezzo di ca- sa. E vuole sapere qual è la mia aspirazione più segreta? Vorrei che diventasse una delle libre- rie più belle del mondo». R. Sco. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il design I dettagli non sono vezzi ma un messaggio al lettore legato all’identità milanese Laura Donnini Maestri Pablo Neruda nel ‘72 firma copie del suo libro «Fine del mondo» alla Rizzoli Codice cliente: 8727381

Il salotto dei libri - anarpe.it · Montanelli a Roberto Calasso fino a ospitare Naomi Camp-bell perch anche la moda de-gli anni 90 stata un pezzo di cultura. questo lo spirito della

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Corriere della Sera Lunedì 3 Novembre 2014 CRONACHE 21

Il salotto dei libri

La mappa e le novità

Corriere della Sera

È pensatoper i bambinie le famiglie,con libri e giochi suddivisi per età.Ci sono arredidi design dedicatiai piccoli, comeper esempiole poltroncine Vitra

PRIMOPIANO

Dedicatoalla narrativa e a tuttele novità,ai bestsellere all’edicola nazionalee internazionale

PIANOTERRA

Qui c’èla saggistica,la non fictione altri generi diversidalla narrativa. Ambiente raccolto, propone numerosiangoli di lettura

PIANOINTERRATO

Per ogni ambientedi lettura viene indicatal’età adatta del bambinoo ragazzo, in mododa «guidare» i genitori

Ripensata la zona dell’Ottagono: qui si trovano libri preziosi e illustrati d’arte, di moda, di design e di fotografia e le riviste nazionali

Qui verranno organizzati eventi comele presentazioni, gli incontri con gli autori, mostre e iniziative per i lettori digitali

Alle pareti (così come negli altri piani) ci saranno dei grandi schermi, con contenuti videoper bambini e ragazzi

La nuova Rizzoli Galleria proponeun assortimento di 40.000 titolie si snoda per 1.200metri quadrati

Ci sono diversi ambientidove leggere o sfogliare libri, suddivisi per temi, con poltroncine per gli ospiti

Via Senato

Via Broletto

Via Torino

Via Dante Via Dante Duomo

Cordusio

GalleriaVittorio Emanuele II

P.zzaScala

L’apertura al pubblicoè domani: alle 18 passeranno in libreria alcuni autori perun brindisi inaugurale

L’inaugurazione

Nata nel 1949 suuna libreria preesistente, viene ora riaperta completamente rinnovata dopo quasi4 mesi di cantiere

La storia

È stata pensata ancheuna app che guida il lettore nella libreria e fuori

«Book-to-Book»

Duomo

Il colore del pavimento si richiama al Blue Ink, nome che evoca la scrittura

L'ascensore centrale è stato ripensato: trasparente, rende visibili interi piani

Il 6 novembre alle 18.30, il primo incontro in libreria: Jeffrery Deaver presenta «L’ombra del collezionista»

Riapre domani a Milano la storica Rizzoli GalleriaTre piani del tutto ripensatinel solco della tradizione

La sensazione dominante,una volta varcata la storica en-trata in galleria Vittorio Ema-nuele, è quella di un libro che non finisce mai. Che non si fer-ma alle copertine, agli scaffali oalle sezioni: nella nuova RizzoliGalleria, che riapre al pubblicoda domani, il libro è un oggettodiffuso, allargato. Che conti-nua come una unica narrazio-ne nel cucire il piano interratocon il piano terra e il primo; iericon l’oggi; la tradizione e unavisionarietà proiettata in avan-ti. Perché il «salotto di Mila-no», come lo chiamano dallanascita, nel 1949, riparte com-pletamente ripensato dopoquasi quattro mesi di cantieri.

E riparte dai libri: niente barné food-corner, niente odoredi caffè e tintinnio di stovigliementre si sfoglia l’ultimo ro-manzo di Donna Tartt. Piutto-sto, la complicità del libraio (18persone in tutto) che qui si rita-glia un ruolo importantissimo.Non sono capricci dei vertici diRcs. Sono i risultati di sondaggi— o focus group — nei quali siè chiesto ad autori, lettori eclienti come immaginano la li-breria di oggi e di domani.

Le risposte sono state chiaree spiazzanti: niente bar (la li-breria, è emerso, dev’essere unluogo di lettura, concentrazio-ne e scoperta), niente commes-si distratti e frettolosi (tutti chiedono la competenza di unlibraio esperto e riconoscibile,che guidi all’acquisto), niente«parcheggi» per bambini mapiuttosto spazi pensati perbambini, ragazzi e genitori.

Insomma Rizzoli Galleria ri-nasce sì come «salotto», ma unsalotto intelligente, colto perònon noioso, in continuo movi-mento, fiero della sua tradizio-ne (la «saletta Biagi», dove ilgiornalista lavorava è ancora lìed accoglierà eventi e incontri),ma visionario, aperto, digitaliz-zato. Perché il libro diffuso quidiventa schermo: in ognunodei tre piani, i video-wall tra-smettono contenuti adatti allazona. Al primo piano, peresempio, video e book-trailerper bambini e ragazzi prose-guono la lettura o la scelta del-l’acquisto.

«Una libreria — dice lo stori-co direttore Massimo Taulli,qui da 11 anni — ripensata pertemi, perché ancora oggi il let-tore vuole essere guidato, odiala confusione. Anche il cosid-detto lettore forte, che ha di-mestichezza con i titoli, vuoleuna mano nella selezione».

Così il piano terra, quello acui si accede dall’esterno, vienededicato alle nuove uscite, aibestseller e alla narrativa in ge-nerale. Ovunque «esplosioni»video e una novità: l’Ottagonodiventa il fulcro degli illustratie dei libri d’arte e moda. C’è an-che l’edicola internazionale —niente barriere: una bella rivi-

sta è come un grande romanzo.Al piano interrato, gli ambientidi lettura, divisi per zone e conspazi per gli eventi.

Che saranno di vario tipo, ol-tre le classiche presentazioniche pure, qui, hanno fatto lastoria della cultura: da PabloNeruda che firma le copie allelunghe discussioni che si pote-vano avere con Biagi.

Foto storiche alla parete rac-contano l’evoluzione di questosalotto che è passato da IndroMontanelli a Roberto Calassofino a ospitare Naomi Camp-bell perché anche la moda de-gli anni 90 è stata un pezzo dicultura.

È questo lo spirito della nuo-va libreria: un cambiamentoche parte dalle certezze. Una sututte: l’identità milanese, quisottolineata arredi di design.Le poltroncine Utrecht di Cas-s ina f i rmate da Gerr i t T .Rietveld, le piccole sedie Vitra

per i bambini, i bellissimi lam-padari Ingo Maurer e nelle ideedell’architetto Paolo Lucchettaha trovato posto anche unospeciale pavimento dal nomeInk, inchiostro.

E si torna al libro. Centrale.Un accento sul valore della cul-tura. Che distingue questo po-sto dalle altre catene e, restan-do in casa, persino dalla «miti-ca» Rizzoli New York pur con lesue inconfondibili boiserie.

Milano è Milano, ogni cosaqui lo ribadisce: il lettore cheviene da anni e chiede di Taulliper scegliere i regali; la studen-tessa di design che apprezza iltavolo Tour di Gae Aulenti; o ilragazzo con le cuffie che scari-ca il codice Qr davanti a una fo-to di Montanelli in bianco e ne-ro. Questa città ha un passatoche torna con eleganza.

Roberta [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La poltrona a muro «Living Tower»di Vitra, design di Verner Panton

Il tavolo «Tour» Fontana Arte in cristallo con ruote, design Gae Aulenti

La poltroncina «Utrecht» di Cassina(fotoservizio di Guido De Bortoli)

L’intervista «App, eventi e consigli miratiCosì lo spazio prenderà vita»Chi è

Laura Donnini (sopra) dal 2013 è amministratoredelegato e direttore generale di Rcs Libri

Laura Donnini, amministra-tore delegato di Rcs Libri, hafortemente voluto questo ri-pensamento di Rizzoli Galleria.E oggi, alla vigilia della riaper-tura, non ha dubbi: «Non saràun luogo immobile, ma uncentro di cultura in movimen-to. Non esclusivo ma inclusivo,aperto a tutti, con spazi flessi-bili e dalle tante funzioni».

Se lo immaginava così?«Noi di Rcs avevamo in men-

te un concetto difficile da tra-durre: augmented bookstore,libreria aumentata. Il libro è ilpunto di partenza per far fiori-

re conversazioni, video, eventidigitali, mostre. E partiamo daun’offerta di 40 mila titoli».

Il digitale qui è ovunque,integra il libro. Una sorta dinuovo manifesto culturale?

«Sì, ci puntiamo molto. So-no convinta che l’esperienzadella lettura non si fermi allepagine o alla libreria. Oggi pro-segue sul web, dai siti ai socialnetwork. Ecco perché gli scher-mi qui trasmetteranno sì,book-trailer e dettagli sui libri,ma anche notizie del Corrieredella Sera e i tweet dagli ac-count del gruppo. Abbiamo

ideato anche una app, Book-to-Book. La tecnologia non osta-cola il libro, anzi, se bene usata,ne favorisce la diffusione».

E c’è l’attenzione al design.Come nasce questa idea?

«Da due aspetti: il legamecon Milano e quello con la tra-dizione italiana del saper farebene le cose. Sono elementiper noi importanti e così le pol-trone e i lampadari d’autorenon sono un vezzo ma un mes-saggio preciso al lettore».

Dai focus è emerso che illettore cerca librai esperti.

«Possiamo lavorare bene su

questo punto, essendo un fla-gship store. Il libraio è una pre-senza chiave: consiglia, segue,risponde e si fa riconoscerecon dei cartellini con il nome».

Le classiche presentazioniin libreria funzionano ma for-se sono un po' vecchiotte?

«Ecco perché non faremosolo quelle. Immagino incontricon i lettori più giovani, con iblogger, dei pomeriggi apertiagli appassionati di twitter,mostre, anche incontri musi-cali, perché no? Vorrei che la li-breria diventasse un pezzo divita quotidiana, un pezzo di ca-sa. E vuole sapere qual è la miaaspirazione più segreta? Vorreiche diventasse una delle libre-rie più belle del mondo».

R. Sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il design I dettagli non sono vezzi ma un messaggio al lettore legato all’identità milanese Laura Donnini

Maestri Pablo Neruda nel ‘72 firma copie del suo libro «Fine del mondo» alla Rizzoli

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