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ilsole24ore.com [email protected] € 2 in Italia Lunedì 29 Giugno 2020 Anno 156° — N° 177 Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, C. 1, DCB Milano MERCOLEDÌ CON IL SOLE OGGI CON IL SOLE con “The Stone. La settima pietra” € 12,90in più; con “Una per i Murphy” € 12,90 in più; con “La Scienza delle Interazioni Umane” € 12,90in più; con “Gli anni del nostro incanto” € 12,90 in più; con “Business English” € 9,90 in più; più; con “Test Medicina” € 12,90in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “Aspenia” € 12,00 in più; con “Redditi 2020” € 9,90 in più; con “Nuova IMU” € 9,90 in più; con “Coronavirus 1” € 9,90in più; con “Coronavirus 2” € 9,90 in più; con “Coronavirus 3” € 9,90 in più; con “Coronavirus 4” € 9,90in più; con “Redditi e Irap” € 9,90in più; con “Affitti” € 9,90in più;con “Coronavirus 5” € 9,90in più; con “Redditi PF 2020” € 9,90 in più;con “How To Spend It” € 2,00in più; con “IL Maschile” € 4,00 € 0,50in più. Prezzi di vendita all’estero: Monaco P. € 2 (dal lunedì al sabato),€ 2,5(la domenica), Svizzera SFR 3,20 Bonus casa Bonus, contanti, famiglia e auto: tutte le novità dal 1° luglio Le dieci svolte di metà anno. Spese agevolate al 110%, assegni per il nucleo, bonus vacanze, stretta sulle flotte aziendali, fase 3 nei tribunali Stipendi e pagamenti. Nuovi sgravi al posto degli 80 euro. Tetto a 2mila euro per i contanti e incentivo per i Pos nei negozi. Esteso PagoPa di Aquaro, Bruno, Caprino, Dell’Oste, Finizio e Maglione alle pag. 2 e 3 UNIVERSITÀ Più scienze (e più lavoro) per le lauree umanistiche C on gli esami di maturità ormai agli sgoccioli per 500mila studenti di quinta superiore si avvicina il momento di decidere che cosa fare da grandi. Ad esempio, se cercare subito un lavoro o pro- seguire gli studi all’università. Per farsi trovare pronti all’ap- puntamento - e se possibile tamponare il temuto calo di matricole dovuto al Covid-19 - gli atenei cercano di rendere sempre più attrattiva la loro of- ferta formativa. Una strada è la contaminazione sempre mag- gior delle lauree umanistiche con corsi scientifici. A guada- gnarne, come confermano gli ultimi dati di AlmaLaurea, sono l’occupabilità e i livelli retribu- tivi dei neolaureati. Eugenio Bruno a pag. 12 L’emergenza sanitaria lascia un segno pesante nei conti degli italia- ni. Secondo l’indagine di Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore, l’11% degli intervistati ha già esaurito le riserve personali, il 5% ne ha anco- ra per un mese e il 12% per altri due: questo significa che quasi un italia- no su tre avrà dato fondo ai rispar- mi personali entro la fine di agosto. Non sorprende, allora, che il 58% non trascorrerà nemmeno una notte fuori casa per vacanza da qui a settembre. O che il 30% sia in dif- ficoltà con le spese per la casa e il 32% con quelle mediche. La perdita di reddito colpisce di più le donne. Antonio Noto a pag. 8 Niente ferie per sei italiani su 10 Sondaggio. Il 58% non trascorrerà nemmeno una notte fuori casa per carenza di denaro Il 28% finirà in agosto i fondi personali. Mutui e affitti: 30% in affanno. Donne più colpite Secondo un report di Gabetti e Patrigest le conseguenze peg- giori per il settore immobiliare riguarderanno il retail. Restano molte incognite nel terziario mentra la logistica si sostiene spinta dall'e-commerce che ha avuto grande diffusione nel pe- riodo del lockdown Adriano Lovera a pag. 16 Immobiliare, sarà il residenziale a ripartire prima .CASA In epoca Covid-19 prende quota il litigation funding I fondi di investimento e i grandi stu- di legali registrano un incremento di richieste di cessione delle cause, lega- to alla crisi di liquidità per l’emergen- za sanitaria. Tra questi, OmniBri- dgway che a maggio ha confermato i risultati 2020: le pratiche avviate so- no cresciute del 15% rispetto allo stes- so periodo dell’anno precedente. Michela Finizio a pag. 14 DIRITTO INTERNAZIONALE PERCORSO GUIDATO ALLA CASSA COVID Sos nel labirinto della Cig tra 3 decreti e 25 atti Inps Per fruire delle 18 settimane di cassa integrazione “Covid” finora previste - in tre tranche disciplinate da altrettanti decreti, oltre a 25 atti Inps - le aziende interessate devono fare i conti con procedure e scadenze differenziate, anche riguardo allo stesso ammortizzatore sociale. La cassa integrazione in deroga, ad esempio, va chiesta alle Regioni per le prime nove settimane e all’Inps per quelle successive. E anche per Cigo e assegno ordinario Fis, la fruizione delle ultime quattro settimane richiede una domanda ad hoc. Lacqua e Rota Porta a pag. 5 Polizze Rc più care per 2 milioni di moto E cresce l’evasione Sono due milioni di moto e moto- rini a pagare il conto della polizza famiglia, che dovrebbe favorirli. Si era capito subito che la novità, introdotta per legge a febbraio soprattutto per allargare alle due ruote il diritto di ottenere la stes- sa classe del veicolo più “virtuo- so” nel nucleo familiare, rischia- va di essere neutralizzata da rin- cari. E con il lockdown la schiera degli italiani in difficoltà econo- miche si ingrossa e aumenta il ri- schio di veicoli non assicurati. Maurizio Caprino a pag. 9 ASSICURAZIONI PANORAMA PROFESSIONI Tra gli indicatori Isa è la prestazione a fotografare l’affidabilità dello studio Per i professionisti l’affidabilità fi- scale misurata dagli Isa si basa sul modello a prestazione. Per il periodo d’imposta 2019 la pagella, con un punteggio da 1 a 10, viene stilata at- traverso criteri che mettono soprat- tutto a confronto le prestazioni svol- te, la tipologia degli incarichi e i compensi ottenuti, da cui scaturisce un valore medio da rapportare a un indice di riferimento. Se il primo è superiore al secondo, il professioni- sta può dirsi virtuoso. Pegorin e Ranocchi a pag. 13 CULTURA D’ESTATE Casadei e Landolfi a pag. 10 Festival musicali e teatri, una stagione a posti ridotti per ripartire A 0,50 euro oltre il quotidiano Focus Caccia al 110%: l’abc del super incentivo la guida rapida Così gli sconti per l’abitazione nel modello 730 DA GENNAIO Con il nuovo contratto tipo sarà più facile il confronto tra i premi Maurizio Hazan a pag. 9 Edizione chiusa venerdi 26 giugno alle 22 I NODI DELLA RIPRESA WELFARE AZIENDALE Assicurazioni contro il rischio Covid-19 LO SPECIALE ONLINE - TELEFISCO Novità in 8 webinar Domani: l’ecobonus IL REBUS NORME UE Allarme prestiti e fondo perduto per le imprese in crisi prima del lockdown I QUESITI - TELEFISCO Il forum con i lettori sui crediti d’imposta I QUESITI - L’ESPERTO RISPONDE Condominio, lavoro e contratti: i casi risolti Bottini e Paciello a pag. 25 —a pag. 19 Meneghetti e Ranocchi a pag. 6 — a pag. 19 —2° inserto monografico sull’emergenza Covid-19 UPLOADED BY "What's News" vk.com/wsnws TELEGRAM: t.me/whatsnws

Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

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Page 1: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

[email protected]

€ 2 in Italia

Lunedì 29 Giugno 2020Anno 156° — N° 177

Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003conv. L. 46/2004, art. 1, C. 1, DCB Milano

MERCOLEDÌCON

IL SOLE

OGGICON

IL SOLE

con “The Stone. La settima pietra” € 12,90 in più; con “Una per i Murphy” € 12,90 in più; con “La Scienza delle Interazioni Umane” € 12,90 in più; con “Gli anni del nostro incanto” € 12,90 in più; con “Business English” € 9,90 in più; più; con “Test Medicina” € 12,90in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “Aspenia” € 12,00 in più; con “Redditi 2020” € 9,90 in più; con “Nuova IMU” € 9,90 in più; con “Coronavirus 1” € 9,90 in più; con “Coronavirus 2” € 9,90 in più; con “Coronavirus 3” € 9,90 in più; con “Coronavirus 4” € 9,90 in più; con “Redditi e Irap” € 9,90 in più; con “Affitti” € 9,90 in più;con “Coronavirus 5” € 9,90 in più; con “Redditi PF 2020” € 9,90 in più;con “How To Spend It” € 2,00 in più; con “IL Maschile” € 4,00 € 0,50 in più.Prezzi di vendita all’estero: Monaco P. € 2 (dal lunedì al sabato),€ 2,5(la domenica), Svizzera SFR 3,20

Bonuscasa

Bonus, contanti,famiglia e auto:tutte le novitàdal 1° luglioLe dieci svolte di metà anno. Spese agevolateal 110%, assegni per il nucleo, bonus vacanze, stretta sulle flotte aziendali, fase 3 nei tribunali

Stipendi e pagamenti. Nuovi sgravi al posto degli 80 euro. Tetto a 2mila euro per i contantie incentivo per i Pos nei negozi. Esteso PagoPa

di Aquaro, Bruno, Caprino, Dell’Oste, Finizio e Maglione alle pag. 2 e 3

UN I VER S I TÀ

Più scienze(e più lavoro)per le laureeumanistiche

Con gli esami di maturità ormai agli sgoccioli per 500mila studenti di

quinta superiore si avvicina il momento di decidere che cosa fare da grandi. Ad esempio, se cercare subito un lavoro o pro-seguire gli studi all’università. Per farsi trovare pronti all’ap-puntamento - e se possibile tamponare il temuto calo di matricole dovuto al Covid-19 - gli atenei cercano di rendere sempre più attrattiva la loro of-ferta formativa. Una strada è la contaminazione sempre mag-gior delle lauree umanistiche con corsi scientifici. A guada-gnarne, come confermano gli ultimi dati di AlmaLaurea, sono l’occupabilità e i livelli retribu-tivi dei neolaureati.

Eugenio Bruno —a pag. 12

L’emergenza sanitaria lascia un segno pesante nei conti degli italia-ni. Secondo l’indagine di Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore, l’11% degli intervistati ha già esaurito le riserve personali, il 5% ne ha anco-ra per un mese e il 12% per altri due: questo significa che quasi un italia-no su tre avrà dato fondo ai rispar-mi personali entro la fine di agosto. Non sorprende, allora, che il 58% non trascorrerà nemmeno una notte fuori casa per vacanza da qui a settembre. O che il 30% sia in dif-ficoltà con le spese per la casa e il 32% con quelle mediche. La perdita di reddito colpisce di più le donne.

Antonio Noto —a pag. 8

Niente ferie per sei italiani su 10Sondaggio. Il 58% non trascorrerà nemmeno una notte fuori casa per carenza di denaroIl 28% finirà in agosto i fondi personali. Mutui e affitti: 30% in affanno. Donne più colpite

Secondo un report di Gabetti e Patrigest le conseguenze peg-giori per il settore immobiliare riguarderanno il retail. Restano molte incognite nel terziario mentra la logistica si sostiene spinta dall'e-commerce che ha avuto grande diffusione nel pe-riodo del lockdown

Adriano Lovera —a pag. 16

Immobiliare, sarà il residenziale a ripartire prima

.CASA

In epoca Covid-19prende quotail litigation fundingI fondi di investimento e i grandi stu-di legali registrano un incremento di richieste di cessione delle cause, lega-to alla crisi di liquidità per l’emergen-za sanitaria. Tra questi, OmniBri-dgway che a maggio ha confermato i risultati 2020: le pratiche avviate so-no cresciute del 15% rispetto allo stes-so periodo dell’anno precedente.

Michela Finizio —a pag. 14

DIRITTO INTERNAZIONALE

PE RC O RSO GUIDAT O ALLA C ASSA C O VID

Sos nel labirinto della Cigtra 3 decreti e 25 atti InpsPer fruire delle 18 settimane di cassa integrazione “Covid” finora previste - in tre tranche disciplinate da altrettanti decreti, oltre a 25 atti Inps - le aziende interessate devono fare i conti con procedure e scadenze differenziate, anche riguardo allo stesso ammortizzatore sociale. La

cassa integrazione in deroga, ad esempio, va chiesta alle Regioni per le prime nove settimane e all’Inps per quelle successive. E anche per Cigo e assegno ordinario Fis, la fruizione delle ultime quattro settimane richiede una domanda ad hoc.

Lacqua e Rota Porta —a pag. 5

Polizze Rc più careper 2 milioni di motoE cresce l’evasione

Sono due milioni di moto e moto-rini a pagare il conto della polizza famiglia, che dovrebbe favorirli. Si era capito subito che la novità, introdotta per legge a febbraio soprattutto per allargare alle due ruote il diritto di ottenere la stes-sa classe del veicolo più “virtuo-so” nel nucleo familiare, rischia-va di essere neutralizzata da rin-cari. E con il lockdown la schiera degli italiani in difficoltà econo-miche si ingrossa e aumenta il ri-schio di veicoli non assicurati.

Maurizio Caprino —a pag. 9

ASSICURAZIONI

PANO RAMA

PROFESSIONI

Tra gli indicatori Isa è la prestazionea fotografare l’affidabilità dello studioPer i professionisti l’affidabilità fi-scale misurata dagli Isa si basa sul modello a prestazione. Per il periodo d’imposta 2019 la pagella, con un punteggio da 1 a 10, viene stilata at-traverso criteri che mettono soprat-tutto a confronto le prestazioni svol-

te, la tipologia degli incarichi e i compensi ottenuti, da cui scaturisce un valore medio da rapportare a un indice di riferimento. Se il primo è superiore al secondo, il professioni-sta può dirsi virtuoso.

Pegorin e Ranocchi —a pag. 13

CULTUR A D ’ ES TA TE

Casadei e Landolfi —a pag. 10

Festival musicalie teatri,una stagionea posti ridottiper ripartire

A 0,50 euro oltre il quotidiano

FocusCaccia al 110%:l’abc del superincentivo

la guida rapidaCosì gli scontiper l’abitazionenel modello 730

DA GEN N AIO

Con il nuovocontratto tipo saràpiù facileil confrontotra i premiMaurizio Hazan —a pag. 9

Edizione chiusa venerdi 26 giugno alle 22

I NODI DELLA RIPRESA

WELFARE AZIENDALE

Assicurazioni controil rischio Covid-19

LO SPECIALE ONLINE - TELEFISCO

Novità in 8 webinarDomani: l’ecobonus

IL REBUS NORME UE

Allarme prestiti e fondo perduto per le impresein crisi primadel lockdown

I QUESITI - TELEFISCO

Il forum con i lettorisui crediti d’imposta

I QUESITI - L’ESPERTO RISPONDE

Condominio, lavoroe contratti: i casi risolti

Bottini e Paciello —a pag. 25—a pag. 19Meneghetti e Ranocchi —a pag. 6

— a pag. 19 —2° inserto monografico sull’emergenza Covid-19

UPLOADED BY "What's News" vk.com/wsnws TELEGRAM: t.me/whatsnws

Page 2: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

2 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

Primo Piano

LE TRE CRITICITÀ

I tempiMisure in scadenza o da rinnovare

Alcune misure al via dal 1° luglio sono «a termine». Il taglio del cuneo fiscale è in parte legato al taglio dei bonus. Si attende poi il riordino delle misure degli assegni familiari entro fine anno con il Family act. Il tetto al contante, infine, che passa a 2mila euro, è già destinato a scendere a mille euro da gennaio 2022

L’applicazioneImpatto difficile da stimare

Si fatica a capire l’impatto delle misure a causa di alcune difficoltà applicative. Si attendono chiarimenti sui lavori edilizi detraibili al 110%; l’obbligo di contraddittorio preventivo del Fisco si scontra con i rinvii imposti dal Covid per la notifica degli atti; il mix tra incentivo diretto e detrazione frena l’adesione degli operatori al bonus vacanze

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Le normeRegoleancora incerte o modificabili

Per alcune misure, come il superbonus al 110%, mancano le istruzioni oppure il Parlamento, che deve ancora convertire in legge il decreto Rilancio (lo farà entro il 18 luglio), può durante l’iter modificarle. Il decreto ad esempio potrebbe includere le seconde case, che oggi sono tagliate fuori se monofamiliari

2Bonus e contanti:ecco le dieci svoltedi metà annoDario AquaroCristiano Dell’OsteMichela Finizio

Auto aziendali, stipendi, bonus vacanze, lavori in casa e pagamenti con carte e contanti. Tra vecchie norme quasi dimenticate e altre varate sull’onda dell’emergenza coronavirus, il 1° luglio segna un “mezzo capodanno”. Con

novità che spesso regalano incentivi e crediti d’imposta, ma che non sono sempre facili da applicare. Perché le istruzioni sono mancanti o complesse e il destino di certe misure resta incerto. O perché il Parlamento deve ancora convertire in legge il decreto Rilancio (lo farà entro il 18 luglio).

Pensiamo al superbonus del 110%: le spese sostenute da mercoledì 1° luglio possono già beneficiare della detrazione massima, ma su diversi aspetti chiave il decreto potrebbe cambiare. Includendo ad esempio le seconde case, che oggi sono tagliate fuori se monofamiliari. Lo stesso accade con gli assegni familiari, il cui rinnovo per il 2020-2021 va chiesto online da mercoledì, ma che sono destinati a essere superati dal Family act con l’introduzione di un assegno unico per ogni figlio fino alla maggiore età.

La «casualità» delle agevolazioni Guardandole tutte insieme, queste novità non restituiscono un disegno coerente: il che è forse inevitabile, visto che nascono da storie, tempi e riforme diverse. Resta però la sensazione che alcune norme non siano calibrate sulle urgenze di oggi. E che, in generale, l’attribuzione di alcuni bonus finisca per generare un effetto lotteria imprevedibile.

Ad esempio, per come è scritto oggi il Dl Rilancio, la possibilità di applicare l’ecobonus del 110% a una seconda casa in campagna è legata a fattori abbastanza casuali: chi ha una villa con due unità abitative acccatastate separatamente è ammesso, chi ha un alloggio con soffitta no. E ancora: se il proprietario ha già preso la residenza, può rientrarvi; se la casa è inagibile, viene escluso. Ricordando però che, se il rudere è in zona sismica 1, 2 o 3, i lavori strutturali hanno il 110% del sismabonus senza badare a prima o seconda casa.

E che dire del contraddittorio preventivo con il Fisco? Poter spiegare le proprie ragioni ai funzionari prima di subire un accertamento è un elemento di civiltà. Ma il nuovo obbligo al confronto era già nato con il difetto di non includere gli accertamenti parziali, che sono la maggioranza. Poi è arrivata l’emergenza coronavirus, con tutta la sua appendice di rinvii: con il risultato che, da un lato, oggi si

impone all’ufficio di non notificare gli atti prima del 2021 (per lasciar tranquilli imprese e cittadini) e, dall’altro, gli si chiede di convocare i contribuenti prima di emettere gli accertamenti (che vanno comunque emessi quest’anno a pena di decadenza).

Le novità scattano adesso, gli aggiustamenti arriveranno in corsa. Così avverrà anche per la nuova tassazione delle auto aziendali date in uso promiscuo ai dipendenti: la stretta sui fringe benefit riguarda i «contratti stipulati» dal 1° luglio; ma il Fisco non ha ancora chiarito se si intende il contratto siglato con chi cede il veicolo, o l’accordo di assegnazione tra impresa e dipendente.

Meccanismi «fuori fuoco» e misure a termineAll’effetto lotteria, per alcuni incentivi, si affiancano inoltre le difficoltà applicative. Vedi alla voce: bonus vacanze. L’adesione al voucher da parte degli operatori del settore turistico è volontaria. E uno strumento pensato per dare una risposta alla crisi del turismo rischia di tradursi in un boomerang: lo sconto da applicare all’ospite (pari all’80% del bonus) verrà rimborsato dallo Stato con tax credit, a sua volta cedibile alle banche; ma di fatto va anticipato al cliente, e la crisi di liquidità degli alberghi ne impedisce l’uso. Così, l’incertezza sulle strutture aderenti rischia alla fine di frenare le prenotazioni.

Con una formula diversa, il mix tra incentivo diretto e detrazione si ritrova anche nel taglio del cuneo fiscale: il beneficio deciso con l’ultima legge di Bilancio (in sostituzione del bonus Renzi) arriva in parte come aumento in busta paga e in parte come riduzione delle prossime imposte. Ma questa seconda parte è a termine: vale solo da luglio a dicembre, «in vista di una revisione strutturale del sistema delle detrazioni» (come recita il Dl 3 /2020).

Entro fine anno si attende anche il riordino delle misure di sostegno per la famiglia, il “cuore” del Family act. Con cui si potrebbe ripensare l’assegno al nucleo, oggi limitato ai lavoratori dipendenti, e sostituirlo con un assegno universale rivolto a una platea più ampia, che includa i lavoratori autonomi.

Tra le misure a termine non si può non citare il tetto all’uso del contante, che il 1° luglio passa a 2mila euro ma è già destinato a scendere a mille euro, da gennaio 2022. La soglia cambia ora per la quinta volta dal 2010, mentre prosegue l’avanzata dei mezzi di pagamento digitali. Che prova a far leva su un altro incentivo: il credito d’imposta del 30% sulle commissioni pagate da commercianti e professionisti che accettano transazioni con carte o altri strumenti elettronici. Un piccolo ma interessante banco di prova per le strategie cashless di contrasto all’evasione sostenute dal Governo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lavori in casa. Le spese sostenute da mercoledì sono detraibili al 110% ma gli interessatidevono fare i conti con le possibili modifiche al decreto e l’assenza di istruzioni

I NODI DELLA RIPRESATutte le novità dal 1° luglio

La casa rimessaa nuovo. Agevolate dalla detrazione del 110% anche le spese professionali e gli acconti se pagati a partire da mercoledì

ADOBESTOCK

Le dieci novità

Il nuovo superbonus del 110% sui lavori edilizi si applica alle spese sostenute dal prossimo 1° luglio al 31 dicembre 2021.

I lavori agevolatiGli interventi premiati sono: l’isolamento termico degli edifici che copra almeno il 25% della superficie; la sostituzione dell’impianto di riscaldamento con apparecchi ad alta tecnologia; la messa in sicurezza antisismi-ca di case ed edifici produttivi in zona sismica 1, 2 e 3.

Per i lavori di isolamento e riscaldamento, serve un migliora-mento di due classi energetiche e l’Ape ante e post lavori. Sono agevolati anche interventi “con-nessi” a quelli principali (fotovol-taico, colonnine di ricarica e altro).

La data dei pagamentiIl 110% vale per le «spese sostenu-te» dal 1° luglio. Quindi, anche per lavori già iniziati - a patto che rispettino i requisiti fissati dal Dl Rilancio - o per lavori che stanno per iniziare (es. acconti, spese professionali, oneri di urbanizza-zione e così via). Attenzione però alle modifiche che il Parlamento introdurrà convertendo in legge il decreto (entro il 18 luglio).

I lavoratori dipendenti di aziende attive nel settore privato, non agricolo, per ottenere il riconosci-mento degli assegni al nucleo familiare (Anf) validi dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021 devono presentare una nuova domanda a partire da mercoledì prossimo.

La proceduraDal 1° aprile 2019 la procedura per richiedere gli assegni familiari è diventata telematica, e non più cartacea. Come indicato dalla circolare Inps 45 del 20 marzo 2019, la domanda va presentata sul portale dell’istituto compilan-do il modulo Anf/Dip Sr 16 online. La mancata presentazione della domanda da parte del lavoratore fa decadere il diritto a vedersi erogato l’assegno in busta paga tramite il sostituto di imposta.

Le novità sugli importiIl calcolo dell’importo dell’asse-gno effettuato dall’Inps in base alle tabelle Anf pubblicate per l’anno 2020-2021 con la circola-re 60 del 21 maggio scorso tiene conto di una rivalutazione annuale (che ha effetto sempre dal 1° luglio) pari alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, calcolato dall’Istat.

Il “bonus Renzi” di 80 euro, a partire dal 1° luglio, esce di scena. Sostituito dal “trattamento inte-grativo dei redditi di lavoro dipen-dente e assimilati” (pari a 100 euro al mese). Cui si affianca una nuova detrazione (per ora limitata solo al periodo luglio-dicembre 2020).

L’integrazioneChi ha redditi compresi tra 8.174 euro e 28mila euro riceve il bonus in busta paga: si tratta di 1.200 euro annui a regime (600 per il secondo semestre 2020). Esclusi gli incapienti, cioè coloro che hanno redditi fino a 8.174 euro.

La detrazione A chi ha redditi compresi tra 28mila e 40mila euro è invece riconosciuta la detrazione. Che è pari a 600 euro in corrispondenza di un reddito di 28mila euro e decresce fino ad azzerarsi a un livello di reddito di 40mila euro.

I calcoliL’anno di riferimento per i limiti reddituali è quello di erogazione: la valutazione avviene in base a una proiezione dell’imponibile mensile. Se in sede di conguaglio il trattamento si rivela non spettan-te, il sostituto d’imposta recupera l’importo, tenendo conto del-l’eventuale diritto alla detrazione.

LAVORI IN CASA

Detrazione al 110% per eco e sismabonus

SOSTEGNO AL REDDITO

Nuovi assegnifamiliari:

domande al via

CUNEO FISCALE

Più denaro in busta pagaai dipendenti

A pagina 20In Norme & TributiFacciate e bonus 110% Quando (e come) la detrazione per gli interventi sull’involucro degli edifici può arrivare fino al 110%

Tra vecchie norme e misure di emergenza Covid-19mancail senso di un disegno complessi-vo degli aiuti

A pagina 19In Norme & TributiContradditto-rio preventivo L’incrocio tra l’obbligo del Fisco di invitare il contribuente al confronto e la proroga dei termini dell’azione di accertamento

Dal 1° luglio scattano limiti più stringenti all’uso del contante. Diventano vietati i trasferimenti di denaro tra privati (o di libretti di deposito bancari e postali al portatore o titoli al portatore) pari o superiori a 2mila euro.

La soglia per l’uso del cash viene infatti ridotta a 1.999,99 euro, rispetto ai precedenti 2.999,99 euro.

La modificaQuella in arrivo è la quinta modi-fica in dieci anni, ed è stata stabi-lita dal decreto fiscale (Dl 124/2019, articolo 18) collegato alla legge di Bilancio 2020. Decre-to che ha anche previsto un pros-simo ulteriore abbassamento: dal 1° gennaio 2022 il limite passerà a mille euro (saranno cioè ammessi pagamenti in contante fino a 999,999 euro).

Le sanzioniPer le violazioni commesse e contestate dal 1° luglio al 31 di-cembre 2021, la sanzione per le persone coinvolte va da 2mila a 50mila euro. Se la violazione riguarda importi superiori a 250mila euro, la sanzione viene quintuplicata sia nel minimo (portata quindi a 10mila euro) che nel massimo (a 250mila euro).

CONTANTI

Banconoteoff-limits

da 2mila euro

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Page 3: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 3

Primo Piano

Valentina Maglione

Da mercoledì 1° luglio la giu-stizia esce con un mese di anticipo dalla fase 2 del-l’emergenza. Ma non torna

ai ritmi e alle procedure pre-Covid, dato che è ancora necessario rispetta-re le prescrizioni sanitarie, a partire dal distanziamento. Da un lato, infat-ti, dovrebbero cessare i rinvii massicci delle udienze, ma, dall’altro, la riaper-tura dei tribunali sarà graduale e non scompariranno le modalità “digitali” di gestione della giurisdizione adot-tate durante la pandemia per evitare l’assembramento negli uffici.

La fine anticipata della fase 2 è l’effetto della conversione del decre-to legge 28/2020, approvato dalla Camera la scorsa settimana. Nel te-sto finale è infatti caduta la norma che protraeva fino al 31 luglio le mi-sure emergenziali per la giustizia. È tornata così la scadenza originaria, fissata al 30 giugno dal decreto cura Italia (18/2020). Ma la stessa legge di conversione del Dl 28 ha precisato che restano validi gli atti adottati e gli effetti sorti nel frattempo.

«Le udienze non in presenza fis-sate a luglio si terranno - assicura il presidente del Tribunale di Milano, Roberto Bichi -: è l’unico modo che ci consente di mantenere la produttivi-tà. Altrimenti, la fine della fase 2 ri-schierebbe di avere un effetto con-trario a quello sperato di ripresa, da-to che resta l’obbligo di garantire il

distanziamento e gli spazi in tribu-nale sono ridotti». Per le nuove atti-vità, invece, si applicheranno le pro-cedure “normali”. È il caso dei pro-cessi per direttissima degli arrestati, che durante l’emergenza si sono svolti in collegamento video ma che ora riprenderanno in tribunale. L’obiettivo, per Bichi, è gestire la ri-partenza «con ordine e buon senso, aumentando le udienze in presenza, ma in sicurezza. A luglio, grazie alle modalità digitali di trattazione, si riuscirà a gestire il lavoro. I problemi potrebbero sorgere a settembre se non saranno confermate».

La chance sperimentazioniAnche a Napoli, da mercoledì, «per i procedimenti civili continueremo a usare soprattutto la trattazione scrit-ta - afferma la presidente del Tribu-nale, Elisabetta Garzo - ma cerchere-mo di aumentare anche le udienze in aula» quando lo svolgimento “carto-lare” non è possibile, come per senti-re i testimoni o le parti. Quanto ai processi penali, «quelli collegiali so-no già ripartiti, mentre per quelli del tribunale monocratico, molto nu-merosi, occorre fissare un tetto. La ripresa sarà comunque sostanziale».

Un aiuto per i prossimi mesi do-vrebbe venire da un emendamento al decreto legge Rilancio (34/2020), al-l’esame della commissione Bilancio della Camera per la conversione in legge e atteso in Aula nei prossimi giorni. La proposta di modifica mira

a estendere la “sperimentazione” delle innovazioni introdotte dal de-creto cura Italia fino al 31 dicembre 2021. Si tratta, tra l’altro, della possi-bilità di sostituire le udienze civili a cui devono partecipare solo i difen-sori con il deposito di note scritte; e della chance di svolgere tramite col-legamenti audiovisivi a distanza le udienze civili aperte, oltre che ai le-gali, solo alle parti e agli ausiliari del giudice, e quelle penali. Sarà però ne-cessario avere il consenso delle parti.

A premere per la ripresa è soprat-tutto l’avvocatura, che viene da setti-mane di proteste e manifestazioni contro i tribunali chiusi. «La giustizia è un servizio essenziale e deve ripar-tire», afferma il presidente del-l’Unione delle camere civili, Antonio de Notaristefani, che aggiunge: «Per farlo in sicurezza, possono essere utili la proroga della trattazione scritta e della celebrazione da remoto e anche lo scaglionamento degli ora-ri delle udienze».

Per rendere più efficiente la giu-stizia civile, afflitta da tempi lunghi e incerti, si sta rimettendo in moto an-che la macchina della riforma, sulla spinta delle “raccomandazioni” del Recovery fund. È infatti in agenda per domani un incontro al ministero della Giustizia con magistrati e avvo-cati. Si ripartirà dal disegno di legge delega licenziato a dicembre dal Go-verno ma rimasto finora in attesa di iniziare l’esame al Senato.

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L’USCITA DALL’EMERGENZA

La giustizia ripopola i tribunalima salva anche le udienze online

Maurizio Caprino

S i parte mercoledì 1° luglio e all’inizio sarà una stretta soft. Solo dall’anno prossi-mo il trattamento del frin-

ge benefit sulle auto aziendali sarà effettivamente inasprito, ma ciò comunque non riguarderà il grosso delle flotte. Semmai, ci sarà qual-che piccolo beneficio per chi fa le scelte più “green”.

È così che, in sostanza, si possono leggere le nuove regole, introdotte dalla legge di Bilancio 2020 (la n.160/2019, articolo 1, commi 632 e 633). Si passerà da un trattamento indifferenziato per tutti a uno per fa-sce di emissione di CO2 (che non in-quina ma causa i cambiamenti cli-matici). Finora si è considerato come percorso nel tempo libero il 30% dei 15mila chilometri della percorrenza media annua di un veicolo. Quindi al lavoratore veniva attribuito come reddito in natura quel 30%, moltipli-

cato per il costo chilometrico Aci, mentre l’azienda poteva dedurre il 70% di uso lavorativo presunto. Dal 1° luglio resterà così nella fascia di emissioni tra 60 e 160 g/km di CO2, che corrisponde alle utilitarie, a qua-si tutte le auto medie e a vetture an-che più grandi se ibride o diesel.

La quota tassabile al lavoratore scende al 25% solo per i modelli che emettono meno di 60 g/km, che so-no quelli elettrici e gli ibridi plug-in, più sofisticati e costosi. Invece, la tassabilità sale al 40% (e al 50% dal 2021) nella fascia 160-190 g/km, che comprende soprattutto modelli non molto diffusi nelle flotte aziendali, come grandi berline specie se a ben-zina, suv medio-grandi e modelli di prestazioni piuttosto sportive. Oltre i 190 g/km (fascia popolata preva-lentemente da grosse suv e supercar) si passa al 50% di tassabilità (60% dal 2021, quindi l’onere per il lavoratore raddoppierà rispetto alla situazione in essere fino al 30 giugno).

Tutto ciò vale solo per i «contratti stipulati» dal 1° luglio. Quindi chi ha già in uso un’auto aziendale non viene toccato: lo sarà quando ne ri-ceverà un’altra.

Si attende però un chiarimento su cosa s’intenda per «contratti sti-pulati». Più di un’azienda ha pre-sentato interpelli all’agenzia delle Entrate. La soluzione più semplice sarebbe interpretare come contratto l’atto di assegnazione del mezzo al dipendente, che però penalizzereb-be chi si vede assegnare un veicolo usato, cioè precedentemente utiliz-zato da un collega. In ogni caso, la stretta è applicabile solo a veicoli immatricolati dal 2020.

È attesa a breve la pubblicazione delle nuove tabelle dei costi chilome-trici Aci. Sarà la prima edizione che contiene anche le emissioni di CO2.

Le novità si applicano non solo al-le vetture, ma a tutti gli autoveicoli, i motocicli e i ciclomotori.

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FLOTTE AZIENDALI

Auto, stretta «green» per pochi

Eugenio Bruno

Novità in vista per i paga-menti legati a scuola e uni-versità. Dal 30 giugno ogni corrispettivo collegato al

mondo dell’istruzione andrà paga-to attraverso la piattaforma «Pago in Rete»: una costola di PagoPa, che già esiste e che diventa obbligatoria.

Il canale «Pago in Rete»L’articolo 65, comma 2, del Dlgs 217/2017, come modificato dall’ul-timo decreto milleproroghe, preve-de che, a partire dal 30 giugno, i prestatori di servizi di pagamento (Psp) – banche, poste, istituti di pa-gamento e istituti di moneta elet-tronica – utilizzino unicamente Pa-goPa per i servizi di pagamento ver-so le pubbliche amministrazioni. Per consentirne l’uso alle scuole, il ministero dell’Istruzione – e quello dell’Università ha fatto lo stesso per gli atenei – ha sviluppato un siste-

ma centralizzato per i pagamenti telematici capace di interagine di-rettamente con PagoPa: «Pago in Rete», appunto.

Gli effetti per famiglie e scuoleNelle segreterie scolastiche e di ate-neo è corsa ad adeguarsi alle novità. Dal 30 giugno ogni versamento ar-rivato attraverso un canale diverso sarà illegittimo.

Dal canto loro, le famiglie po-tranno pagare telematicamente tasse scolastiche, viaggi di istruzio-ne, visite didattiche, assicurazione integrativa alunni, mense scolasti-che autogestite, attività extracurri-culari, contributi volontari. E lo stesso canale potrà essere utilizzato per corrispondere le tasse universi-tarie o di laurea, i contributi di par-tecipazione ai concorsi pubblici o il bollo per il riconoscimento dei titoli di studio esteri.

Al servizio si può accedere tra-mite Pc, tablet o smartphone. Ba-

sta dotarsi di Spid oppure regi-strarsi ai portali dell’Istruzione o dell’Università. Una volta dentro, l’utente può scegliere se scaricare il documento di pagamento (che riporta Qr-Code e bollettino posta-le) e pagarlo alle Poste o in tabac-cheria. Oppure pagare subito onli-ne con carta di credito o addebito in conto (o con altri metodi di pa-gamento). «Pago in Rete» mostra tutti i pagamenti eseguibili, avvisa delle scadenze e fornisce le ricevu-te telematiche e gli attestati validi ai fini fiscali per tutti i pagamenti telematici effettuati.

In vista di quella data, anche gli operatori si stanno adeguando. Ad esempio MyBank – che consente di fare un bonifico immediato, pre-compilato e irrevocabile – ha già co-municato che lancerà dal 1° luglio un pulsante unico centralizzato a cui potranno accedere i clienti delle 200 banche aderenti al suo circuito.

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«PAGO IN RETE»

Scuola e atenei si pagano via web

La quotadi fringe benefit tassabileai lavoratorivarierà con la CO2 maper la mag-gioranza resta al 30%

Le dieci novità

La data del 1° luglio rappresenta uno spartiacque importante per ilFisco, tra norme già varate e proroghe previste dal decreto “cura Italia”.

Il contraddittorioDa mercoledì diventa obbligato-rio il contraddittorio preventivo con il contribuente. La novità arriva in un momento in cui i decreti emanati sull’onda del-l’emergenza hanno sospeso o rinviato molte attività dell’am-ministrazione finanziaria.

La fine della «moratoria»Il 30 giugno si chiude il periodo di moratoria previsto per gli adempimenti il cui termine naturale sarebbe scaduto tra l’8 marzo e il 31 maggio. Passaggio che riguarda, ad esempio, la registrazione dei nuovi contratti di locazione o comodato.

Gli altri adempimentiTralasciando le norme con carattere settoriale, il decreto Rilancio ha riaperto anche la finestra per rivalutare parteci-pazioni e terreni posseduti proprio alla data del 1° luglio. Una possibilità in più dopo quella già offerta dalla legge di Bilancio 2020 per le quote e le aree possedute al 1° gennaio.

Sulle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti è in arrivo una nuova fiscalità: variabile e parametrata alle emissioni di CO2.

I parametri Per i contratti sottoscritti dal 1° luglio 2020, il valore del benefit relativo ai veicoli di nuova im-matricolazione va quantificato in base alle seguenti percentua-li: 25% per emissioni non supe-riori a 60 g/km; 30% per emis-sioni superiori a 60 g/km ma non a 160 g/km; 40% per emis-sioni superiori a 160 g/km ma non a 190 g/km (e 50% dal 2021); 50% per emissioni superiori a 190 g/km (60% dal 2021).

Le percentuali continuano ad applicarsi al costo convenziona-le di 15.000 chilometri (desunto dalle tabelle Aci): il risultato viene tassato secondo l’aliquota Irpef del dipendente. La deduci-bilità dei costi sostenuti dal-l’azienda rimane la stessa (70%).

Lo spartiacque La tassazione non cambia per i veicoli concessi con contratti stipulati fino al 30 giugno: si continua a considerare la per-centuale fissa del 30% anche nel secondo semestre del 2020 e per tutto il periodo di assegnazione.

Dal primo luglio e fino al 31 dicembre si potrà chiedere il bonus vacanze per il pagamento di servizi offerti in Italia da im-prese turistico-ricettive, agrituri-smi e bed&breakfast: 500 euro se la famiglia è composta da almeno tre persone, 300 in caso di due componenti e 150 per i single.

Come funziona Il cittadino deve installare ed effettuare l’accesso a IO, l’app dei servizi pubblici, resa disponibile da PagoPA. Per l’accesso è neces-saria la Spid o la carta d’identità elettronica (Cie 3.0), previo possesso di una Dsu in corso di validità da cui risulti un indicato-re Isee sotto la soglia di 40mila euro. Per la fruizione del bonus, per l’80% sotto forma di sconto in fattura e per il 20% come detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi, sarà generato dall’app un codice univoco e un QR-code.

Il periodo incentivatoLe spese turistiche sostenute del 1° luglio vanno comunque docu-mentate con fattura, documento commerciale o scontrino/ricevu-ta fiscale emesso dal fornitore, con indicazione del codice fiscale di chi intende fruire del bonus.

Il 1° luglio arriva un bonus sui pagamenti elettronici, a favore di esercenti e professionisti. Un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni con carte di debito, di credito, prepagate o tramite altri strumenti elettronici tracciabili.

Il beneficiariIl credito - previsto dallo stesso decreto che riduce l’uso del con-tante (Dl 124/19, articolo 22) - spetta se i ricavi o i compensi dell’anno d’imposta precedente non hanno superato i 400mila euro. E solo per le commissioni legate a cessioni di beni e presta-zioni di servizi rese (dal 1° luglio) ai consumatori finali.

Meccanismo e tempiEsercenti e professionisti riceve-ranno mensilmente in via telema-tica l’elenco delle transazioni effettuate e le informazioni sulle commissioni addebitate dagli operatori. Entro il 20 del mese successivo, nella casella di Pec o nell’online banking vedranno poi esposti i dati per determinare il bonus spettante. Il credito d’im-posta maturato si può usare solo in compensazione, tramite F24, dal mese successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa.

Da mercoledì 1° luglio la giustizia esce dalla fase 2 dell’emergenza. Non si torna, però, alla gestione pre-Covid, perché resta necessa-rio rispettare le prescrizioni sanitarie, a partire dal distanzia-mento, e gli spazi negli uffici giudiziari sono limitati.

L’anticipoLa ripartenza è l’effetto della conversione in legge del decreto 28/2020. Nel testo finale è infatti stata abrogata la norma che spostava la durata della fase 2 fino al 31 luglio ed è tornata quindi operativa la scadenza originaria, fissata al 30 giugno dal decreto cura Italia.

Le udienze «digitali»Le modalità digitali di gestione della giustizia introdotte durante l’emergenza sanitaria non spari-ranno. Intanto, sarà possibile celebrare le udienze “cartolari” o da remoto già fissate nel mese di luglio, dato che la legge di con-versione del Dl 28/2020 fa salvi gli atti adottati e gli effetti pro-dotti mentre la norma abrogata era in vigore. È inoltre possibile che prosegua la sperimentazione delle udienze digitali, subordi-nate al consenso delle parti: lo prevede un emendamento al decreto legge Rilancio.

Dal 30 giugno ogni corrispettivo collegato al mondo dell’istruzio-ne andrà pagato attraverso la piattaforma “Pago in Rete”: una costola di PagoPa, che già esiste e che diventa obbligatoria.

I pagamenti ammessiAttraverso Pago in Rete le fami-glie potranno pagare online tasse scolastiche, viaggi di istruzio-ne,visite didattiche, assicurazio-ne integrativa alunni, mense scolastiche autogestite, attività extracurriculari, contributi vo-lontari. E lo stesso canale potrà essere utilizzato per corrispon-dere le tasse universitarie o di laurea, i contributi per i concorsi pubblici o il bollo per il riconosci-mento dei titoli di studio esteri.

Come funzionaAl servizio si può accedere tra-mite Pc, tablet o smartphone. Basta dotarsi di Spid oppure registrarsi ai portali dell’Istru-zione o dell’Università. Una volta dentro, l’utente può scegliere se scaricare il documento di paga-mento (che riporta Qr-Code e bollettino postale) e pagarlo alle Poste o in tabaccheria. Oppure pagare subito online con carta di credito o addebito in conto (o con altri metodi di pagamento)

Famiglie. Domande per i sostegni ai nuclei fino al 30 giugno 2021Contributo da 150 a 500 euro per le spese in strutture turistiche

Al posto degli 80 euro. Cento euro in busta paga fino a 28 mila euro di reddito e una detrazione decrescente da 28 a 40mila euro

TURISMO

Bonus vacanze: si parte con le spese via app

PAGAMENTI ELETTRONICI

Scatta il creditoper i negoziantisull’uso del Pos

GIUSTIZIA

Nei tribunalifinisce

la fase 2

RAPPORTI CON LA PA

«Pago in Rete»è obbligatoriocon le scuole

CONTROLLI E ADEMPIMENTI

Riparteil calendario

del Fisco

FRINGE BENEFIT

Cambianole tasse sui

veicoli aziendali

Finisce con un mese di anticipo la fase 2 della giu-stizia ma la riaper-tura sarà graduale

Le attività «digitali» già fissate possono essere con-fermate e in parallelo aumentano i processi in presenza

In tutte le segreterie c’è una corsa ad adeguarsi alle novità. Ma anche gli operato-ri si stanno muovendo

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Page 4: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

4 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

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Page 5: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 5

Primo Piano

I NODI DELLA RIPRESAGli ammortizzatori sociali

Al quadro delle regole in continua evoluzione si sono aggiunti già 25 atti Inps tra circolari e messaggi. La corretta fruizione degli aiuti è al vaglio degli ispettori

Smart workingdomani sul web. Il Sole 24 Ore, in collaborazione con 24 Ore Eventi, organizza domani dalle 10.30 la web conference «Smart working. Novità normative, soluzioni tecnologiche e scenari organizzativi per il lavoro a distanza». La partecipazione è gratuita previa registrazione. Per info e programma https://virtualevent.ilsole24ore.com/smartworking/

EVENTI

LA DIMENSIONEDELL’EMERGENZA

Record CovidIn due mesi1,7 miliardi di ore in Cassa

I settoriCommercioe immobiliarei più colpiti

Le ore autorizzate dall’Inps di cassa integrazione con la causale «Covid 19» a maggio sono state 849,2 milioni. Ad aprile erano state autorizzate 832,4 milioni di ore. Per avere un’idea della dimensione di questi numeri, le ore di ammortizzatori autorizzate a maggio 2019 erano state 9 milioni. In due mesi sono stati superati 1,68 miliardi di ore, una cifra mai registrata dall’Inps

Il settore nel quale è stata più forte la richiesta di cassa integrazione è il commercio, con 184 milioni di ore autorizzate a maggio (di cui la metà per cassa integrazione in deroga), seguito dalle attività immobiliari, di noleggio e servizi alle imprese (146,5 milioni di ore) e da alberghi e ristoranti (134,8 milioni di ore)

Stessi periodi e 18 settimane totaliL’azienda autorizzata a fruire delle prime nove settimane di cassa,

a prescindere da quanto fruito, può chiedere altre cinque settimane.Trascorso il periodo massimo di 14 settimane (9 + 5), può fruire di altre

4 settimane, anche per periodi antecedenti al 1° settembre 2020.

Doppio binarioLe prime nove settimane della cassa integrazione guadagni

in deroga vanno chieste alle Regioni.

Le ulteriori tranche non vanno più richieste alle Regioni ma direttamente all’Inps che provvede alla relativa autorizzazione

e al conseguente pagamento.

La domanda è disponibile sul portale, nei servizi online accedendoalla sezione Cig e Fondi di solidarietà, opzione Cig in deroga Inps.

All’istanza va allegato un �le con le informazioni relative ai bene�ciari.

La durata massima dei trattamenti cumulativamentericonosciuti non può, in ogni caso,

superare le 18 settimane complessive.

PRIMA TRANCHE

9 settimane

SECONDA TRANCHE

5 settimane

TERZA TRANCHE

4 settimane

Il datore che nel 2020 sospende o riduce l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza Covid -19, può chiedere il trattamento ordinariodi integrazione salariale o l’assegno ordinario per una durata massima di 9 settimane, per periodi

fra il 23 febbraio 2020 e il 31 agosto 2020.

Solo le aziende che abbiano fruito del trattamentodi integrazione salariale ordinario o dell’assegno

ordinario per l’intero periodo massimo di 14 settimane (9 + 5), possono richiedere ulteriori

quattro settimane di interventi anche per periodi antecedenti al 1° settembre 2020.

Le prime 9 settimane sono incrementatedi ulteriori 5 settimane, nello stesso arco

temporale, per i soli datori di lavoroche abbiamo interamente fruito del periodo

di 9 settimane.

LA DURATA

Una domanda per le prime 14 settimaneSempre per i periodi dal 23 febbraio al 31 agosto 2020, il datore di lavoro cheha già utilizzato completamente le prime 9 settimane, può chiedere l’ulteriore

periodo di integrazione salariale o di assegno ordinario �no a 5 settimane (per un totale di 14 settimane) con una procedura Inps sempli�cata mediante l’invio

anche di un’unica domanda. L’azienda che non abbia fruito per interodelle prime nove settimane può chiedere di completarne la fruizione e poi

la concessione delle ulteriori 5 settimane, �no a 14. Se il datore di lavoro deve presentare una domanda di Cigo per completare la fruizione delle settimanegià autorizzate, deve corredare l’istanza con un �le Excel compilato secondo

le istruzioni fornite dall’Inps con il messaggio 2101/2020.

Una seconda domanda per le ultime 4 settimane Una volta fruito dell’intero primo periodo di 14 settimane, con una successiva

istanza è possibile chiedere le ulteriori quattro settimane previstedal Dl 52/2020, anche per periodi antecedenti al 1° settembre 2020.

+ +

18 settimane

LA MODALITÀ DI RICHIESTA

Per Cigo e Fis l’opzione del pagamento dall’InpsPer cassa integrazione ordinaria e assegno

ordinario Fis, l’azienda può chiedere il pagamento diretto degli ammortizzatori da parte dell’Inps

ai lavoratori (ma non è un obbligo). Per le domande presentate dal 18 giugno in poi, se l’azienda chiede il pagamento diretto all’Inps,

può chiedere contestualmente anche l’anticipazione del 40% degli importi (per evitare

attese troppo lunghe nella liquidazione ai lavoratori), selezionando un’opzione ad hoc che è

automaticamente impostata sul “SI”.

Se invece il datore non vuole accedere al bene�cio

Scadenza al 17 luglioIn sede di prima applicazione della norma,

la trasmissione del modello SR41 è spostataal 17/7/2020, se questa data è successiva

a quella ordinaria.

dell’anticipazione, deve indicare la rinuncia.Con l’opzione “SI” è obbligatorio compilare,

per i lavoratori interessati, i seguenti dati: codice �scale, Iban, ore di cassa integrazione,

o di assegno ordinario.

L’invio del modello SR41Il datore di lavoro deve inviare all’Istituto

il modello SR41, con tutti i dati necessari per il saldo dell'integrazione salariale, entro la �nedel mese successivo a quello in cui è collocato

il periodo di integrazione salariale, o entroil termine di 30 giorni dall'adozione del

provvedimento di concessione, se successivo.

LA RICHIESTA DI PAGAMENTO DIRETTO

Per la Cigd il pagamento dall’Inps è d’obbligoPer la Cassa integrazione in deroga

è previsto solo pagamento diretto, con le regole esposte sopra. Sono escluse

dall’obbligo solo le aziende plurilocalizzateche possono se vogliono anticipare

il trattamento come accade per la Cassa ordinaria e il Fis.

Cassa integrazione ordinaria o assegno ordinariodel Fondo di integrazione salariale

CIGO-FISCassa integrazione

in deroga

CIGD

Entro il mese successivo allo stopIn linea generale - secondo il Dl 52/2020 -

le istanze �nalizzate alla richiesta di interventi salariali devono essere inviate, a pena

di decadenza, entro la �ne del mese successivoa quello in cui ha avuto inizio il periodo

di sospensione o di riduzione dell’attivitàlavorativa dell’azienda.

In sede di prima applicazione, il termine è

30 giorni per correggere gli erroriIl datore di lavoro che ha presentato

erroneamente una domanda per trattamenti diversi da quelli ai quali avrebbe avuto diritto

o comunque con errori o omissioni che ne hanno impedito l’accettazione, può presentare l’istanza

nelle modalità corrette entro 30 giorni dalla comunicazione dell’errore da parte dell’amministrazione di riferimento.

spostato al 17 luglio 2020 se questa data è posteriore a quella prevista per la scadenza

dell’invio delle domande.

15 luglio per le sospensioni �no al 30 aprileLe domande riferite ai periodi di sospensione o

riduzione dell’attività lavorativa che hanno avuto inizio nel periodo compreso tra il 23 febbraio

e il 30 aprile 2020 devono essere inviate, a pena di decadenza, entro il 15 luglio 2020.

I TERMINI DI TRASMISSIONE DELLA DOMANDA

Labirinto Cig: così si trova la via d’uscitaOrnella LacquaAlessandro Rota Porta

Il quadro degli ammortizzatori previsti per far fronte all’emergenza Covid si presenta come un vero e proprio ginepraio: è tutt’altro che agevole districarsi tra le diverse misure disposte dal pacchetto di norme negli ultimi mesi. Oltre alle disposizioni legislative, anche le indicazioni di

prassi si sono susseguite a un ritmo frenetico. Dal 12 marzo a oggi sono stati emanati dall’Inps 25 atti, tra circolari e messaggi, senza contare le disposizioni interne, i vari comunicati stampa e le Faq sul tema.

Intanto, non essendo stata prevista una tipologia univoca di integrazione salariale Covid ma essendo state declinate a questa finalità quelle esistenti, la singola azienda deve individuare innanzitutto lo strumento al quale può accedere, tra: cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario del Fondo di integrazione salariale (Fis) o dei Fondi di solidarietà bilaterali alternativi, cassa integrazione in deroga (con una fattispecie ad hoc per le aziende che hanno sedi in più di cinque regioni), cassa integrazione per il settore agricolo (Cisoa). Ulteriori ipotesi sono quelle delle imprese che all’inizio dell’emergenza avevano già in corso un trattamento di cassa integrazione straordinaria o di assegno di solidarietà del Fis.

A seconda dell’istituto, cambiano le procedure gestionali da seguire per le istanze, le durate, le tempistiche da rispettare per gli adempimenti, i criteri di fruizione, le modalità di pagamento.

Il perimetro di regole, peraltro, non è definitivo ma è ancora in piena evoluzione: dopo l’emanazione del Dl 18/2020 «cura Italia» (convertito dalla legge 27/2020), che rappresenta il punto di riferimento legislativo, sono intervenute le modifiche del Dl 34/2020 (Rilancio), in fase di conversione in legge. Quest’ultimo provvedimento sta imbarcando anche le ultime disposizioni del Dl 52/2020.

Tra caos di norme e rischi di ispezioniI comportamenti dei datori di lavoro sono già sotto la lente dei controlli ispettivi: è di pochi giorni fa l’annuncio dell’Ispettorato nazionale del lavoro che, dopo il periodo di sospensione delle attività per il coronavirus e l’inizio della Fase 2, ha fatto scattare le verifiche sulla corretta e legittima fruizione degli ammortizzatori sociali Covid da parte di aziende e lavoratori interessati.

Nel grafico pubblicato in questa pagina sono state schematizzate le linee da seguire per non perdersi in questo labirinto, in relazione ai principali strumenti messi in campo dopo quelli che erano stati dedicati a datori e dipendenti ubicati nelle prime «zone rosse».

L’azienda deve rispettare gli obblighi di informativa e consultazione sindacale, e raggiungere specifici accordi se richiesto dalle norme.

La cassa in deroga segue un doppio binario: affidata alle Regioni per le prime nove settimane. Poi l’interlocutore diventa l’Inps. Inoltre, per questa misura non conta l’uso effettivo dell’ammortizzatore, ma i periodi autorizzati.

Una volta esaurita la fruizione degli ammortizzatori Covid, alle aziende – salvo ulteriori rifinanziamenti – non resterà, per chi potrà accedervi, che ricorrere agli ammortizzatori nella loro veste ordinaria: alcuni ci stanno già provando in questi giorni. La priorità dovrebbe essere una vera semplificazione degli strumenti e delle procedure: a nulla servirà una riforma degli ammortizzatori sociali se le procedure gestionali non avranno come faro quello della chiarezza e della semplificazione vera.

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Gli strumenti per affrontare l’emergenza

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Page 6: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

6 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

Primo Piano

I NODI DELLA RIPRESADecreti anti-Covid

Le aziende che risultavano già in crisi in base ai parametri europei il 31 dicembre 2019sono fuori dal contributo a fondo perduto e da altri bonus, ma l’applicazione è complessa

Aiuti in bilico per le imprese in difficoltàPagina a cura diPaolo Meneghetti Gian Paolo Ranocchi

Il concetto europeo di «impresa in difficoltà» mette a rischio il contributo a fondo perduto e altri aiuti previsti per l’emergenza coronavirus, dai mini-prestiti garantiti fino a 30mila euro (articolo 13 del Dl Liquidità) al credito d’imposta del 20% per la capitalizzazione delle imprese

(articolo 26 del Dl Rilancio). Per il contributo a fondo perduto, ad esempio, la circolare 15/E delle Entrate precisa che l’aiuto non può essere concesso alle imprese che si trovavano in una situazione di difficoltà al 31 dicembre 2019, in base alla definizione di cui all’articolo 2, punto 18 del regolamento (UE) n. 651/2014.

Il problema è quindi di circoscrivere il raggio dei soggetti per i quali l’istanza non può essere presentata, cosa che, se ci si cala nella quotidianità operativa, è tutt’altro che agevole.

Esclusi professionisti e ditte individualiTralasciamo in questa sede le imprese diverse dalle Pmi (cui si applicano parametri differenti), quelle oggetto di procedura concorsuale e quelle già oggetto di aiuti non rimborsati.

Nel regolamento europeo si citano le Srl (su cui si veda l’altro articolo) e le società «di cui almeno alcuni soci abbiano la responsabilità illimitata per i debiti della società». L’allegato II della direttiva 2013/34/Ue chiarisce che vi rientrano le Snc e le Sas.

Non sono richiamate invece le imprese individuali che, quindi, sembrano non doversi preoccupare dell’eventuale stato difficoltà per valutare il possibile blocco degli aiuti.

Certamente sono estranei al problema della verifica dello stato di difficoltà i professionisti.

In difficoltà chi ha perso metà dei fondi propriL’impresa si considera in difficoltà in presenza delle condizioni previste dal regolamento Ue. Le società di persone qualora abbiano perso più della metà dei fondi propri, intendendo – si ritiene – il solo capitale conferito dai soci (non l’intero patrimonio netto in presenza di altre riserve).

La condizione deve essere riscontrata alla data del 31 dicembre 2019, cioè un momento antecedente

– ad esempio – la data di presentazione dell’eventuale istanza per il fondo perduto. Questo pone il problema di capire se l’eventuale successivo intervento di ricapitalizzazione dei soci possa risolvere il problema (si veda l’articolo in basso).

Il monitoraggio in Snc e SasDeclinare queste regole per le società di persone pone più di una criticità.

Innanzitutto è evidente che il monitoraggio dello stato di crisi presuppone che vi sia la possibilità di individuare i “fondi propri”, la qual cosa necessita di una situazione patrimoniale al 31 dicembre 2019. Le società di persone in contabilità semplificata, quindi, si ritiene debbano attivarsi in tal senso.

Il riferimento al concetto di “fondi propri” è più equivoco rispetto al chiaro riferimento che usa il regolamento per le società di capitali quando parla di “capitale sociale”, ma il meccanismo di monitoraggio dovrebbe essere lo stesso. Quindi si

ritiene si debba valutare l’incidenza delle eventuali perdite cumulate sui conferimenti effettuati dai soci, dopo aver considerato l’assorbimento delle perdite per effetto delle eventuali riserve di altro genere (tipicamente per utili accantonati).

Un ulteriore problema riguarda la presenza di poste contabili accese ai cosiddetti “prelevamenti soci in conto utili”. Se tali prelevamenti trovano copertura negli utili di periodo o nelle riserve di utili accantonati, ci sembra che il problema si possa considerare implicitamente risolto. Se, invece, i prelevamenti dovessero eccedere tali componenti, è come dire che la società vanta un credito nei confronti dei soci: perciò, il tema si sposta sulla valutazione dell’esigibilità del credito stesso. Ove vi fossero elementi che fanno ritenere che i soci non siano nelle condizioni di onorare il debito, occorre procedere con una svalutazione, con le conseguenze del caso sul conto economico.

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LE SOCIETÀ DI CAPITALI

Chi ricapitalizza può salvare l’incentivo

Il tema della “impresa in difficoltà” al 31 dicembre 2019 riguarda anche Srl, Spa e Sapa. Infatti, per quanto le norme europee citino solo le Srl (si

veda l’articolo in alto) il riferimento va inteso a tutte le società di capitali dell’ordinamento italiano (direttiva Ue 2013/34 allegato I).

Per capire se una di queste società è in difficolta occorre anzitutto esclu-dere le Pmi costituite da meno di tre anni, che quindi non devono rispet-tare i parametri sotto enunciati.

Per le società di più antica costitu-zione, la “difficoltà” è uno status che si manifesta quando la compagine – per effetto di perdite cumulate nel tempo – ha visto erose le riserve (sia di utile che di capitale) e ulteriormen-

te eroso il capitale sociale per più della metà. Vediamo un esempio: una Srl, con capitale sociale di 50.000 euro, ha generato fino al 2017 riserve di uti-le per 100.000 euro. Poi nel 2018 regi-stra una perdita di 70.000 e nel 2019 una ulteriore perdita di 56.000. Tali perdite (che cumulate ammontano a 126.000) hanno anzitutto esaurito le riserve ed eroso il capitale sociale, che di fatto ammonta a 24.000.

È una situazione che, a livello ci-vilistico, non comporta provvedi-menti immediati: la società può continuare l’attività, fatto salvo l’ob-bligo di convocare senza indugio l’assemblea dei soci ex articolo 2482-bis del Codice civile. Tuttavia, ai fini del regolamento comunitario

651/14, è “in difficolta” e quindi di fatto esclusa dal contributo a fondo perduto e dagli altri aiuti.

Una questione molto delicata è il riferimento temporale. Cosa accade se alla data del 31 dicembre 2019 sus-sistono le condizioni di difficoltà, ma poi vengono rimosse dai soci in sede di approvazione del bilancio e co-munque prima di inoltrare l’istanza per l’aiuto? Si pensi al caso della Srl nell’esempio, nella quale i soci – po-niamo – versano 30.000 euro in con-to capitale il 31 maggio.

A nostro parere questo intervento elimina la causa ostativa in quanto – proprio nel regolamento 651/14 – si parla, a proposito di riserve, di voci generalmente considerate come

parte dei fondi propri e tali sono, senza dubbio i versamenti soci in conto capitale. In questo caso al mo-mento di inoltrare l’istanza la società non versa in condizioni di “difficol-tà”, anche se ovviamente il punto meriterebbe una conferma ufficiale da parte delle Entrate.

Così come una conferma sarebbe auspicabile per le società il cui eserci-zio è a cavallo dell’anno: in tal caso sembra logico eseguire il check sullo stato di difficoltà alla data chiusura dell’esercizio che precede la data di invio dell’istanza, ferme restando le considerazioni sopra enunciate circa gli interventi patrimoniali dei soci successivi alla chiusura dell’esercizio.

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Il rilancio difficile. Il premier Conte e il ministro dell’Economia Gualtieri

ANSA

Tra i punticritici ci sono i «prelievi titolare» che posso-no erodere i fondi pro-pri nelle Snc e Sas

LE PRIMERICHIESTE

Fondo perdutoDai negoziil grossodelle istanze

Istanze presentatenei primi dieci giorni

915.000

Fonte: Agenzia delle Entrate

538.000Altri settori

145.000Commerciodel dettaglio

107.000Ristorazione

88.000Lavori costruzione

37.000Commercioe riparazionedi veicoli

L’82% delle domande arriva da imprese con ricavi fino a 400mila euro e i richiedenti sono costituiti per il 54,9% da persone fisiche. A livello settoriale il commercio è primo

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Page 7: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 7

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Page 8: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

8 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

Primo Piano

L’ INDAGINENOTO SONDAGGI

MetodologiaGli italianie l’economianell’era Covid

Il sondaggio sugli italiani e l’economia nell’era del Covid-19 è stato realizzato per Il Sole 24 Ore da Noto Sondaggi mercoledì 24 giugno su scala nazionale Il campione è di 1.000 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne: ha risposto il 93% Le interviste sono state somministrate con tecnica Cawi e Tempo reale

I NODI DELLA RIPRESAIl sondaggio

I contraccolpi della crisi: il 58% rinuncerà alle ferie soprattutto per problemi economiciIl 30% teme difficoltà a breve su mutui, affitto o condominio e il 32% sulle spese mediche

Fonte: Noto Sondaggi

Come gli italiani valutano oggi le conseguenze dell’emergenza sanitaria sui propri conti personali e sull’economia del Paese. Risposte in %

RISPETTO A PRIMADELL’EPIDEMIA,ADESSOLE SUE ENTRATEMENSILI SONO….

Italiani

Donne

Uomini

100%DIMINUITE DEL

50% 30% 10% NON SONO DIMINUITE NON SO

2 15 24 10 41 8

3 10 15 21 48 3

3 13 20 16 43 5

IN SEGUITO ALLACRISI ECONOMICAHO DIFFICOLTÀ A...

Fare acquistinon alimentari

Sostenere le spesemediche

Pagare le spese per la casa(af�tto, mutuo, ecc.)

Pagare fatture gas,acqua, luce, telefono

Fare acquisti alimentari

SÌ HO DIFFICOLTÀ NO, NON HO DIFFICOLTÀ NO SAPREI

34 57 9

32 59 9

30 60 10

26 65 9

21 72 7

PENSANDO AI SUOIRISPARMI,CHE TEMPO DIAUTONOMIA HA…

11

5

12

17

16

21

Non ho già autonomia

Fino ad 1 mese

Fino alla �ne di agosto

Fino a dicembre

Almeno un anno

Non ho problemi

Non saprei 18

56

26

16

No

Non saprei

TRA LUGLIOE SETTEMBREANDRÀIN VACANZA?

PER QUALE MOTIVONON ANDRÀIN VACANZA?

18

Mancanza di soldi

Paura dell’epidemia

Timore delle restrizioni

Per non lasciare genitori,parenti con disagio, ecc

Abitualmentenon vado in vacanza

Non ho ancora deciso

Non saprei

37

29

9

5

13

5

2

FORTE CRISI CRISI MODERATA RIPRESA NON SAPREICOME IMMAGINALA SITUAZIONEECONOMICADELL’ITALIAE SUA PERSONALENEI PROSSIMI MESI?

Situazione in Italia

Situazione personale

62 28 7 3

46 36 11 7

16%RICAVI DIMEZZATIÈ la quota di italiani che registra mancati guadagni durante il lockdown pari ad oltre la metà degli incassi abituali. Un altro 20% lamenta un calo di un terzo

già di per sé preveda una diminuzione dello stipendio mediamente attorno al 20-30%.

Gli effetti delle mancate entrate si riflettono immediatamente non solo su una diminuzione dei consumi, ma spesso anche sulla capacità di far fronte a spese essenziali di sostentamento. Per esempio, con il perdurare della crisi il 30% del campione degli italiani intervistati da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore teme di avere a breve difficoltà per pagare le spese per la casa, dalla rata del mutuo al canone di affitto o del condominio. Il 32% è preoccupato di non poter sostenere le spese mediche, mentre il 34% ha già ridotto in maniera drastica gli acquisti non alimentari e il 20% già dichiara di consumare meno cibo.

Fondi personali in via di esaurimentoProiettando la propria situazione economica ai prossimi mesi, l’11% dice di avere già consumato tutti i risparmi e quindi non potrà più attingere ai fondi personali. A questi si aggiunge un ulteriore 17% secondo il quale le proprie riserve termineranno tra luglio ed agosto, mentre il 17% ha autonomia finanziaria fino a dicembre e il 16% almeno per un altro anno. In generale, quindi si può dire che la criticità ricade in circa la metà dei percettori di reddito che a breve o entro fine anno teme di trovarsi in difficoltà.

di Antonio Noto

La crisi economica e quella sanitaria proseguono in maniera diacronica. Se il trend degli indicatori Covid lascia ben sperare, di tutt’altro tenore invece sono i dati che si riferiscono alla percezione della crisi economica. È ancora

impossibile stimare ciò che accadrà nel futuro, ma la fotografia attuale del portafoglio degli italiani è davvero impietosa. Solo per 4 percettori di reddito su 10 la propria situazione economica non è cambiata, ma il 16% ha già registrato mancati ricavi pari ad oltre la metà dei compensi rispetto a quanto riceveva prima del lockdown e un ulteriore 20% lamenta la diminuzione delle proprie entrate nell’ordine del 30%: insomma per circa quattro italiani su 10 il contraccolpo finanziario è elevato.

Perdita di reddito, più colpite le donneSono le donne ad aver subìto una maggiore perdita dei ricavi durante questo periodo, probabilmente perché avevano più degli uomini un lavoro precario e, quindi, non hanno potuto godere di ammortizzatori sociali. Bisogna comunque costatare che il meccanismo di sostegno al reddito, per quanto basilare in termini di aiuti economici,

Risparmi finiti ad agosto per uno su treNiente vacanze e prospettive cupe per il futuroAnche le prossime vacanze saranno condizionate dall’emergenza economica e sanitaria. Infatti, solo il 26% stima che trascorrerà tra luglio e settembre almeno una notte fuori casa per turismo. E tra chi invece rinuncia (58%) la motivazione prioritaria è quella economica (37%) rispetto a quella sanitaria (29%). Per avere un dato di confronto di quanto i flussi turistici siano in netta flessione, basti pensare che nell’estate 2019 il 40% degli italiani ha trascorso almeno una notte fuori casa per turismo.

D’altronde le aspettative per il futuro non sono rosee, anche se la maggiore preoccupazione sembra essere più per la tenuta dell’Italia che per la propria situazione economica. Infatti, il 62% vede avvicinarsi un periodo di forte crisi per la nazione, mentre si abbassa al 46% la quota di chi pensa che la “forte crisi” si rifletterà sulla propria situazione economica. Gli ottimisti al momento sono marginali: solo il 7% crede nella ripresa immediata del Paese e l’11% in quella delle proprie finanze. E questo si rifletterà inevitabilmente nella minore propensione agli acquisti ed agli investimenti.

Direttore Noto Sondaggi© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’impatto del Covid-19 sui conti degli italiani

Niente vacanze. Nemmeno una notte fuori casa tra luglio e settembre per il 58% degli italiani

IMAGOECONOMICA

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Page 9: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 9

Primo Piano

Con la polizza famiglia molte due ruote in classe 1 ma rincari da 6 a 34 euro dei premiCon l’emergenza economica i 2,7 milioni di veicoli senza Rc auto sono già in crescitaI costi delle assicurazioni

I NODI DELLA RIPRESA

Rc più cara per 2 milioni di motoE aumenta il rischio evasione Maurizio Caprino

Sono moto e motorini a pagare il conto della polizza famiglia. Un paradosso, ma non una sorpresa: si era capito subito che la polizza famiglia era stata introdotta per legge soprattutto per allargare alle due ruote il diritto di

ottenere la stessa classe di merito maturata dal veicolo più “virtuoso” nel nucleo familiare (di solito, l’auto di un genitore) ma rischiava di essere neutralizzata da rincari (se non altro perché di solito il costo degli incidenti da risarcire non cala di botto e le compagnie devono pagarlo senza perderci). Ma questo pare il meno, ora che c’è l’emergenza Covid: con molti che hanno perso il lavoro o buona parte dei guadagni, si teme che torni ad aumentare la quota dei veicoli che circolano senza copertura Rc auto.

Beneficio a pagamentoSono bastati pochi mesi perché le compagnie reagissero al calo di incassi causato dalla polizza famiglia, in vigore dal 16 febbraio. Poco dopo era scattato il lockdown, che ha portato una generale e netta diminuzione dei prezzi Rc auto e a un lieve aumento a maggio con la prima ripresa della mobilità. Ma a giugno sono arrivate al Sole 24 Ore del Lunedì segnalazioni di lettori che hanno rinnovato

polizze moto in classe 1 (quindi che non causano incidenti da tempo), con rincari non trascurabili. La conferma arriva dai dati del portale di comparazione e vendita Segugio.it, sui preventivi elaborati sino al 21 giugno: i prezzi restano inferiori a quelli di dicembre 2019 sia per le auto sia per motocicli e ciclomotori, ma con un’eccezione proprio per le due ruote in prima classe (si veda la tabella sotto a sinistra). Un rincaro medio di soli 6 euro su dicembre, ma che sale a 34 euro nel confronto con il minimo di aprile.

Il rincaro segue la nuova distribuzione dei preventivi per classe di merito: dalla primavera quella dei più “virtuosi” è salita dal 35% al 54% del totale, per effetto della polizza famiglia. Molte compagnie, per recuperare gli incassi persi per l’obbligo di riconoscere a più motociclisti la prima classe, hanno aumentato i prezzi proprio qui.

Se n’è accorto solo chi in prima classe c’era già: per gli altri l’esborso 2020 è diminuito grazie alla “promozione d’ufficio” in prima. Ma non quanto ci si attendeva: le compagnie fanno differenza tra chi quella classe l’ha maturata “sul campo” e chi l’ha avuta per legge: secondo le prime stime di Segugio.it, questi ultimi pagano mediamente il 20% in più.

Il rischio evasioneSu questo s’innescano gli effetti del lockdown: la schiera degli italiani in difficoltà economiche si è

ingrossata e in autunno rischia di farlo sempre più (si veda a pagina 8). L’esperienza della crisi iniziata nel 2008 insegna che in momenti così sale anche il numero dei veicoli non assicurati. Il picco, 3,9 milioni (l’8,7% del parco circolante), risale al 2014, poi una graduale discesa fino ai 2,7 (6%) del 2018.

Ora è presto per vedere una risalita per la pandemia, anche perché il Dl Cura Italia e le prassi di alcune compagnie hanno fatto slittare molti rinnovi di polizza. Ma ci sono già alcuni segnali.

L’Ania, l’associazione delle compagnie, osserva che già a marzo, primo mese (nemmeno completo) di lockdown, la raccolta premi Rc auto è calata del 12%, molto più della media del primo trimestre (5,5%). E aggiunge che stanno diminuendo i clienti che, scaduta una polizza, la rinnovano con la stessa compagnia: di questi tempi, il rinnovo può non essere avvenuto affatto. Lo Sna, il principale sindacato degli agenti assicurativi, riscontra che alcuni mancati rinnovi sono dovuti a difficoltà logistiche o dimenticanze, ma stima un 3-5% di casi i problemi sono di liquidità; di qui la proposta di costituire un fondo per aiutare chi non ha soldi per assicurarsi (si veda l’articolo a destra). Le risorse verrebbero da un’altra conseguenza del lockdown: il “tesoretto” di 1,5 miliardi risparmiati per il netto calo degli incidenti registrato in quei 69 giorni.

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Pubblicato il contratto base chesarà pre-sente sui siti delle compagnietramite un modello elettronico standard

Maurizio Hazan

Si sblocca uno strumento pre-visto dal 2012 per aiutare gli assicurati a trovare la polizza Rc auto più conveniente. Il

ministero dello Sviluppo economico ha fissato (Dm 54 dell’11 marzo, pub-blicato il 17 giugno) il «contratto ba-se», che consente di omogeneizzare i confronti e attivare il nuovo preven-tivatore dell’Ivass (previsto dall’arti-colo 136 del Codice delle assicurazio-ni), più completo e significativo del-l’attuale. L’istituto fa sapere che «sta lavorando alle disposizioni attuative che saranno emanate a breve. L’avvio del nuovo preventivatore è previsto per gennaio 2021 e sarà necessario un periodo di sperimentazione». Il fatto che manchi ancora il Dm sul modello elettronico standardizzato che costi-tuisce il contratto non dovrebbe es-sere quindi un ostacolo: il suo arrivo è previsto in tempo.

Il modello, con cui sarà presentata

l’offerta del contratto base vincolante per 60 giorni, sarà anche sui siti delle singole imprese. Coinvolti anche gli intermediari, tenuti a utilizzare quel modello per fornire a - prima della sottoscrizione della polizza - infor-mazioni sui premi dei contratti base offerti da tutte le imprese di assicura-zione per conto delle quali operano.

Il Dm 54 dà al contratto base anche la funzione di stabilire il perimetro minimo della copertura obbligatoria, indicando clausole edcontenuti che, in ogni caso, devono esserci in una polizza Rc auto. Il Dm prova a chiarire in termini definitivi quali siano le (sole) esclusioni o limitazioni di co-pertura (come la guida in stato di eb-brezza) ammissibili in un ramo di protezione sociale come la Rc auto.

Il Dm ha una parte con le finalità e modalità di presentazione del con-tratto base e una con le vere e proprie condizioni di contratto e un allegato che è quasi un fac simile di polizza. L’allegato non si limita ad indicare i

contenuti minimi inderogabili della copertura: consente di allargare la comparazione a soluzioni di garanzia più articolate e composite, regolando alcune clausole che possono essere scelte per limitare od ampliare la co-pertura o incidere sul premio (guida esclusiva o esperta, limitazione o esclusione delle rivalse, aumento del massimale minimo di legge, installa-zione di scatola nera o alcolock, ispe-zione preventiva sul mezzo).

Tutto ciò induce qualche dubbio sulla sua idoneità a soddisfare dav-vero le esigenze di stimolo della con-correnza che hanno portato alla sua introduzione: le clausole “accesso-rie” sono tanto dettagliate che il gioco concorrenzialerischia di appiattirsi, rimanendo vivo solo sui prezzi.

Ma qualcosa resta fuori dal con-tratto base, come alcune clausole sul-le modalità di liquidazione del sini-stro e l’eventuale risarcimento in for-ma specifica. Sono estranee anche le le formule opzionali come Kasko,

furto incendio e infortunio del con-ducente. È possibile che lo sforzo cre-ativo delle compagnie vada verso so-luzioni pacchettizzate e magari abbi-nate a servizi non assicurativi tecno-logicamente evoluti (protezione veicolo e assistenza conducente).

Il Dm arriva ad innovare la Rc auto sotto il profilo sostanziale: in più di un caso, le clausole riflettono una di-sciplina del tutto diversa da prassi e della giurisprudenza, che forse avrebbe richiesto una più accurata ponderazione normativa di fonte primaria (si pensi, ad esempio, alla rivalsa e al rischio statico).

Anche su dichiarazioni inesatte o reticenti e aggravamento del rischio c’è qualche dubbio per il regime di inopponibilità verso il terzo danneg-giato. E si limita l’applicazione ai soli «consumatori», intesi in senso stret-to, lasciando intendere che sia esclu-so ogni professionista che usi il vei-colo anche nel tempo libero.

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DA GENNAIO ARRIVA LO STRUMENTO DELL’IVASS

Più facile il confronto tra i preventivi di polizza

LA PLATEAMoto e ciclomotori in circolazione

di cui in prima classe (quella migliore) con rincaro polizze

4MILIONI

54%

Classe 1 18,3

Classi 2-4 -0,9

Classi 5-8 -1,6

Classi 9-13 -1,4

Classe 14 -14,4

Classi 15-18 -0,1

DIFFERENZAGIU 2020Assicurati per classe in %

Fonte: Osservatorio Assicurazioni Segugio.it/CercAssicurazioni.it. Dati al 21 Giugno 2020

53,7

8,0

7,6

13,7

16,0

0,8

PRIMA E DOPO IL VAROConfronto dei prezzi medi nazionali di una polizza Rc per motocicli prima e dopo l'introduzione della polizza famiglia (16 febbraio 2020) e spostamento degli assicurati tra le vari classi di merito

DIC 2019

35,4

8,9

9,2

15,1

30,5

1,0

DIFFERENZA

Classe 1 6,2

Classi 2-4 -25,0

Classi 5-8 -60,2

Classi 9-13 -81,5

Classe 14 -86,5

Classi 15-18 -136,2

GIU 2020

252,8

231,6

216,0

281,9

405,5

382,3

Prezzi medi della polizza in €

DIC 2019

246,6

256,6

276,2

363,4

492,1

518,5

-150 -50-100 0

0 10 20-10-10

L'effetto polizza famiglia

UN BILANCIOIN CHIAROSCURO

La finalitàUn premioalle due ruotedei figli

La polizza famiglia allarga la precedente possibilità di fruire della classe maturata del veicolo più “virtuoso” del nucleo familiare anche per mezzi non appena acquistati e di tipo diverso. Esempio classico: la moto del figlio prende la prima classe dell’auto del genitore (se non ha sinistri per 5 anni)

Confronto UeItalia più caradi altri Paesima in recupero

In Italia le polizze Rc auto costano più che negli altri principali Paesi europei, ma la differenza rispetto alla media di Germania, Spagna, Francia e Regno Unito si è più che dimezzata rispetto al picco di 206 euro del 2011: nel 2018, secondo gli ultimi dati Ivass, era di 90 euro. Pesa soprattutto il costo dei sinistri

1

3

In questi mesiIl Covid ha abbassatoi costi Rc

Il lockdown ha abbassato i prezzi anche per le auto, che però ora sono risaliti quasi ai livelli pre-Covid: secondo Segugio.it, da dicembre 2019 ad aprile sono scesi del 17%, per recuperare l’11,4% a maggio e il 4,2% a giugno. Per le moto cali maggiori, ma fa eccezione la classe 1 per la polizza famiglia

2

VOBIETTIVORISPARMIOLa polizza famiglia è un altro tentativo di far risparmiare sulla Rc auto con misure imposte al mercato, senza però rimuovere le cause dei prezzi più alti che in Europa

WLA REAZIONEAL CALO INCASSICon la polizza famiglia le moto in classe 1 sono passate dal 35% al 54% del totale, ma molte compagnie hanno aumentato i prezzi per compensare

Differenza tra i prezzi delle polizze Rc auto praticati dalle tre 3 principali assicurazioni nella classe peggiore e nella classe d'ingresso che verrebbe assegnata in caso di rientro dopo evasione dell'obbligo assicurativo al posto di quella peggiore secondo la proposta degli agenti (Sna) PREMIO CLASSE 18PREMIO CLASSE 14

MIL

AN

O

1.1112.554

1.3452.451

1.5373.795

UNIPOLSAI

ALLIANZ

GENERALI

UNIPOLSAI1.2742.617

ALLIANZ2.0012.451

GENERALI1.6823.795

MARIO

che deve assicurare una Ford Focus 1.5

45 anni, padre di tre �gli Artigiano idraulico

ANNA

che deve assicurare una Fiat Grande Punto 1.2

35 anniCasalinga disoccupata

ROM

A

2.0362.554

2.4512.451

3.7952.194

UNIPOLSAI

ALLIANZ

GENERALI

UNIPOLSAI2.0572.617

ALLIANZ2.4512.451

GENERALI3.7952.401

PALE

RMO

1.3292.554

2.4512.451

UNIPOLSAI

ALLIANZ

GENERALI2.1463.795

UNIPOLSAI1.8112.617

ALLIANZ2.4512.451

GENERALI2.3483.795

Fonte: direzione Studi e ricerche Sna

La proposta di «bonus» per chi torna a pagare

IL SOLE 24 ORE, 27 APRILE 2020, PAGINA 3 Il primo calcolo dei risparmi incamerati dalle compagnie per effetto del calo del traffico dal lockdown: 25 milioni al giorno, per un “tesoretto” da 1,5 miliardi

Qualcosa bisogna pur fare per restituire a chi ha una polizza Rc auto l’equivalente dei 69

giorni di lockdown, in cui la copertura è rimasta attiva ma ben pochi hanno circolato e gli incidenti si sono quasi azzerati. Lo ha fatto capire anche il presidente dell’Ivass, Daniele Franco, nelle sue Considerazioni che hanno accompagnato l’ultima Relazione annuale dell’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, il 18 giugno. E in Francia e Gran Bretagna ci sono compagnie che hanno rimborsato prima ancora che glielo si chiedesse. Ma il sistema italiano è tale che forse conviene pensare ad alternative come aiuti per chi non ha soldi per assicurarsi e rischia di ingrossare la schiera dei veicoli non coperti da Rc auto, i cui sinistri sono in buona parte a carico del Fondo di garanzia e quindi di tutti gli altri assicurati.

All’indomani della parole di Franco, il Codacons aveva minacciato battaglie legali per la restituzione. L’Ania continua a rispondere che le compagnie hanno già avviato iniziative di compensazione (voucher in sede di rinnovo polizza, proroghe delle scadenze e possibilità di sospensione più flessibili e convenienti) ed è ancora presto per valutare se il risparmio effettivo da lockdown sarà davvero di 1,5 miliardi come si stima ora. Lo Sna ribatte quantificando in meno di 400 milioni su 1,3 miliardi quanto messo sul piatto sinora dalle 10 principali compagnie.

Succede anche perché - si fa notare all’Ania - nei periodi di crisi il costo dei sinistri aumenta (ci sono più frodi), mangiandosi una parte di quel miliardo e mezzo risparmiato nel lockdown maggiore di quanto si possa stimare ora; e restituire soldi ai clienti avrebbe complicazioni fiscali. Tutte particolarità italiane che frenano le restituzioni.

Ma nel sistema italiano c’è anche l’alto numero di veicoli che circolano senza polizza. Così lo Sna propone di devolvere quel miliardo e mezzo a un fondo gestito da un soggetto pubblico, che finanzi il rientro nella legalità di chi non si è potuto permettere di assicurarsi. Oggi il rientro è difficile: salvo dichiarare il falso, si viene assegnati alla classe 18, la peggiore. Con tariffe esorbitanti (si veda la tabella a sinistra). Si tratterebbe di assegnare a chi rientra la classe 14, attingendo dal fondo la differenza con la classe 18, in modo che non ci perdano né le compagnie né gli agenti né Stato e Province (cui vanno le imposte sulle polizze).

Per evitare abusi, si dovrebbe agevolare solo chi ha davvero bisogno, individuando parametri come un Isee basso, l’assenza di sinistri su cui è dovuto intervenire il Fondo di garanzia e l’età del veicolo. Tutto verrebbe avviato con una lettera per comunicare che il mezzo risulta senza polizza e invitare ad aderire all’iniziativa entro un periodo congruo (sino a fine 2021, si pensa).

A spingere in questa direzione c’è il fatto che la repressione pare arrivata al massimo possibile: i maggiori controlli di questi anni hanno ridimensionato il fenomeno e da gennaio 2019 la Polizia stradale effettua operazioni sistematiche in collaborazione con l’Ania. Ma molti “evasori” girano soprattutto in città, dove i controlli sono più difficili. Occorrerebbe sbloccare quelli condotti per intero con apparecchi automatici, previsti nel Codice della strada dal 2012 ma impantanati in difficoltà giuridico-attuative.

—M.Cap.© RIPRODUZIONE RISERVATA

TESORETTO DA 1,5 MLD

I risparmi da lockdowna chi non può pagare

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Page 10: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

10 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

Primo Piano

L’IDENTIKITDEI TURISTI

Italiani Esperienza culturale per uno su 4

StranieriSi ferma il calodagli Stati più vicini

Secondo l’ultimo bollettino dell’Enit, per il 23,2% degli italiani che viaggeranno quest’estate il soggiorno estivo è motivo di esperienza culturale. Se sarà poco meno della metà (47,5%) ad andare in vacanza, la maggior parte (83%) degli italiani rimarrà entro i confini nazionali. E circa la metà dei vacanzieri farà più di un viaggio

Sebbene l’Enit abbia previsto che l’Italia registrerà circa 31 milioni di turisti stranieri pernottanti nel corso del 2020, nel bollettino più recente emesso dall’Ente c’è un dato positivo: si è arrestato il calo delle prenotazioni da parte di cittadini di Paesi limitrofi come la Germania e la Francia

Da Verona a Taormina, i Festival hanno dovuto decidere un taglio drastico dei postiCartelloni ripensati a misura di Covid-19 con calendari più snelli e allestimenti contenuti

I NODI DELLA RIPRESALo spettacolo dal vivo

Musica e teatro contingentati:così si salva l’estate culturale

Antonello Cherchi

Per la cultura arrivano altri 216,8 milioni di euro. Fanno parte della dote di 780 milioni assegnata dai

decreti legge cura Italia e Rilancio per fare fronte alla crisi dettata dall’emergenza sanitaria. Quei 216,8 milioni avevano, però, bisogno dei decreti attuativi e il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini a giugno ne ha firmatoisei.

Ora, in totale, i finanziamenti “sbloccati” con i provvedimenti attuativi ammontano a 255,3 milioni, perché 38,5 milioni erano già stati ripartiti con tre decreti di fine aprile. Siamo, dunque, a oltre un terzo di aiuti alla cultura - dei 618 milioni legati a provvedimenti attuativi - pronti a raggiungere i destinatari. Gli altri 162 milioni sono immediatamente assegnabili, senza bisogno di decreti di attuazione.

Riguardo agli ultimi 216,8 milioni ripartiti, 120 riguardano il sistema cinema, che può contare su una dote complessiva di 245 milioni: un decreto ha assegnato 100 milioni per incrementare il Fondo per il cinema e l’audivisivo che finanzia le imprese del grande schermo e dell’audivisivo; con un altro decreto vengono stanziati 20 milioni da destinare a contributi a fondo perduto di 10mila euro a ogni cinema che ne faccia richiesta, a cui si aggiunge un ulteriore aiuto calcolato in maniera proporzionale ai mancati incassi.

Dal Fondo cinema provengono anche 6,8 milioni che un decreto ha destinato agli operatori dello spettacolo extra-Fus (Fondo unico per lo spettacolo).

Con altri due decreti, invece, vengono ripartiti 40 milioni per sostenere la filiera del libro, che può contare su una dote totale di 210 milioni: un decreto assegna 10 milioni per rafforzare il tax credit librerie, destinato a sostenere soprattutto le strutture più piccole; un altro decreto stanzia 30 milioni per consentire alle biblioteche statali, regionali, degli enti locali e degli istituti culturali di provvedere a un acquisto straordinario di libri.

Sempre dai 210 milioni dell’editoria provengono i 50 milioni destinati, con altro decreto, al sostegno dei musei e dei luoghi della cultura non statali.

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Marta CasadeiFlavia Landolfi

Posti a sedere ridotti all’osso e calendari in versione più snella. Il Covid-19 ha messo a dura prova le manifestazioni culturali estive che riempiono i teatri (e non solo) da Nord a Sud. Realtà storiche che attraggono spettatori da tutto il mondo e che hanno

dovuto fare i conti con le nuove regole sanitarie e con i flussi turistici al lumicino. Ma che, nonostante tutto, hanno scelto di non saltare la stagione 2020 e di ripartire subito sfidando crisi e pandemia.

Arena di VeronaApre le porte il 25 luglio con il Festival d’Estate 2020: undici spettacoli, tra cui una serata (il 31 luglio) che con il Requiem di Mozart sarà un omaggio alle vittime della pandemia. Il ridimensionamento della capienza dell’Arena di Verona è importante: dei 13.756 posti del Festival lirico, quest’anno «l’anfiteatro ne potrà ospitare fino a un massimo di 3.136 posti, di cui 1.704 in coppia per persone tra loro conviventi», spiegano gli organizzatori. La contrazione ha richiesto una variazione del budget 2020 che, comunque, nelle previsioni porterà nelle casse un piccolo utile, oltre al sostegno pubblico e privato di 20,4 milioni di euro. Completamente rivista la scena con palco centrale e pubblico distribuito sulle gradinate. Uno sforzo notevole che però non ha scoraggiato gli organizzatori: «Dobbiamo dirci soddisfatti di una stagione che fa di un limite un’opportunità e ci dà la possibilità di sperimentare, portare titoli rari, affrontarli con creatività e senza paure», ha detto la sovrintendente e direttrice artistica Cecilia Gasdia.

Gli altri FestivalC’è poi la 63a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto che si svolgerà tra Piazza Duomo e il Teatro Romano dal 20 al 23 e dal 27 al 30 agosto con 8

spettacoli. L’organizzazione ha dovuto fare i conti, anche qui, con un ridimensionamento importante di posti e biglietti. La capienza massima sarà di circa 800 posti per Piazza Duomo, contro i 2.500 delle precedenti edizioni, e di circa 500 posti per il Teatro Romano rispetto ai consueti 1.300. Un taglio che si ripercuoterà sulle casse della manifestazione, che comunque gode del sostegno pubblico. «La diminuzione delle capienze si riflette in una flessione degli incassi da vendita dei biglietti, stimata in circa 800mila euro - spiega il direttore del Festival, Giorgio Ferrara -. A questa si aggiunge la flessione dei ricavi da sponsorizzazione e dei contributi da privati, anche tramite Art bonus, per circa 700mila euro».

Il Festival Pucciniano - che si tiene a Torre del Lago, in Toscana - è iniziato sabato con un calendario completamente ripensato, 2.400 posti in meno nel teatro e una nuova location “sperimentale” da 500 posti a Viareggio. «Abbiamo scelto di partire comunque perché il Festival è un pilastro del turismo culturale della zona, con un indotto importante, e poi perchè diamo lavoro a 350 persone», dice il direttore generale Franco Moretti. Il Festival Pucciniano attrae soprattutto spettatori dall’estero - «molti tedeschi e inglesi, ma anche giapponesi» - e il restyling del calendario è pensato anche in risposta alle defezioni (che saranno rimborsate con un voucher biennale). Un cambiamento importante riguarda i prezzi: «Li abbiamo ribassati del 50%: si potrà vedere l’opera con 25 euro, ma ci saranno spettacoli accessibili pagando 10 euro».

E veniamo a Taormina, altra piazza prestigiosa della cultura italiana. Anche in questa stagione l’articolazione del Festival è salva e si snoderà dall’11 luglio al 31 dicembre tra cinema, teatro e musica. Un cartellone importante quello del Teatro Antico: qui si parte il 19 luglio con formula anti-contagio. E cioè 1.000 posti (996 sulle gradinate e 4 in cavea per gli spettatori con particolari necessità) contro i 4.418

posti delle edizioni passate. «Abbiamo ripensato la stagione con un contenimento dei costi necessario per la sostenibilità economica della manifestazione, alla quale non abbiamo voluto rinunciare», spiega Ninni Panzera, segretario generale della manifestazione. E dunque spettacoli coprodotti con il Teatro Bellini e l’Orchestra Sinfonica Siciliana e una policy di prezzi più contenuta. «Dai 600mila euro di ricavi delle edizioni precedenti ci aspettiamo quest’anno una flessione di 200mila euro circa - prosegue - anche per la contrazione del turismo straniero».

Le metropoli: Milano e RomaIl Teatro Franco Parenti di Milano, questa sera, riapre gli spazi al chiuso: la sala grande - con 250 posti su 500 - e le sale più piccole (Acomea e Sala 3) che nel complesso rinunciano a circa 200 posti. «La difficoltà ci è servita come input a cui rispondere in maniera creativa - dice Andrée Ruth Shammah, direttrice e fondatrice - anche con un progetto di teatro itinerante in Lombardia, la regione più colpita». L’altra faccia sono 1,2 milioni di euro di ricavi in meno stimati per il 2020: «Siamo una realtà complessa e non ci siamo sentiti tutelati».

Il Comune di Milano ha aggregato diverse proposte in un unico progetto, Aria di Cultura. «Abbiamo deciso di supportare le realtà fornendo spazi all’aperto gratuitamente - spiega l’assessore Fabio del Corno - alleggerendo i costi, e accorciando i tempi della burocrazia». Il calendario è partito e per ora hanno aderito una cinquantina di attività.

Infine, la Capitale. Musica per Roma lancia il suo cartellone estivo con lo slogan della ripartenza (reloaded). Le norme di sicurezza hanno imposto, anche in questo caso, un taglio dei posti in cavea da 5.000 a 1.000, mentre alla Casa del Jazz da 1000 a 650. Il palco sarà raddoppiato e il pubblico entrerà con mascherina, ma potrà toglierla durante il concerto.

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GLI AIUTI ANTI-COVID

Sbloccati255 milioniper cinemaed editoria

Ripartenza. Riapre oggi a Milano la sala grande del Teatro Franco Parenti: davanti a sole 250 persone andrà in scena «Sulla morte senza esagerare» che utilizza maschere contemporanee

IMAGOECONOMICA

L’emergen-za ha rap-presentato per molte realtà una sfida crea-tiva. I Festi-val non rinunciano alla stagio-ne anche per tutelare l’indotto

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Page 11: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 11

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12 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

Primo Piano

L’OFFERTADELLE UNIVERSITÀ

SaperiNelle laureescientificheil mix è minore

Nell’anno accademico 2018/19 su 660 corsi di ambito umanistico sono 67 quelli che avevano inserito almeno 5 crediti di informatica o ingegneria scientifica. Tra le lauree scientifiche tale quota scende al 5% ma se escludiamo architettura e scienze motorie la contaminazione riguarda solo lo 0,7% corsi

I NODI DELLA RIPRESALa fase 3 degli atenei

Focus di AlmaLaurea fotografa la crescita delle «digital humanities»: con un 5% di crediti scientifici nel piano di studi l’occupazione a 5 anni dei laureati sale dall’81,9 al 86%

Sul quotidiano digitale di oggiuna sentenza della Cassazione che escludedagli scatti biennaligli insegnanti precariscuola24.ilsole24ore.com

Scuola24

Lauree umanistiche con almeno5 crediti in informaticao ingegneria informatica. In %

Nota: Secondo la classi�cazione del ministerodell’Università, l’area umanistica interessaclassi di laurea in ambito letterario e linguistico,nonché alcune speci�che classi di laurea:Scienze dell’educazione e della formazione,Informazione e sistemi editoriali, Teoriee metodologie dell’e-learning e della mediaeducation, Scienze cognitive. Fonte: AlmaLaurea

Area solo umanistica89,8

Con contenutitecnico scienti ci

10,2

terminata, ma contengono anche dei settori in più non previsti dalla classe e proposti dall’ateneo. In al-tre parole, i corsi interclasse ri-mangono strettamente all’interno della struttura delle classi dei corsi di studio come le conosciamo; i corsi flessibili provano invece a esplorare delle combinazioni di saperi un po’ diverse da quelle pre-viste dalle classi attuali».

Considerando che le lauree in-terclasse erano 177 nel 2019/20 e adesso dovrebbero diventare 184 (il condizionale è d’obbligo perchè la pronuncia dell’Anvur sull’offer-ta formativa 2020/21 non è ancora arrivata, ndr), a suo giudizio, con-viene soffermarsi su quelle flessi-bili. E a supporto della sua tesi giungono anche i numeri.

Se escludiamo i professionaliz-zanti, fino all’anno scorso la flessi-bilità - che rispettando una certa coerenza nel piano di studi può portare a sostituire fino al 50% dei crediti di base e/o caratterizzanti con altri non previsti dalla stessa classe di laurea - era stata utilizza-ta solo per tre corsi: Scienze e tec-

niche psicologiche cliniche e pre-ventive all’università di Messina; Scienze gastronomiche a Parma e Mathematical modelling a L’Aquila.

Nel 2020/21 si dovrebbero ag-giungere i 12 (+300%) che hanno ottenuto il via libera del Cun e at-tendono ora quello dell’Anvur. Rinviando alla tabella pubblicata qui sotto per il dettaglio, in questa sede ci limitiamo a rilevare che metà dei corsi riguarda Ingegneria e che sono quasi tutti esplicita-mente interdisciplinari, a giustifi-care dunque la richiesta di una maggiore flessibilità rispetto agli interclasse. Fatta eccezione per In-gegneria elettronica e informatica di UniCusano, dove si è puntato a inserire la chimica di base di solito non prevista dalla classe L-8; Inge-gneria gestionale di Messina, dove grazie agli elementi di chimica in-dustriale si scommette sulla ge-stione di impianti sostenibili, ed Economia e management di Na-poli Parthenope, che punta a raf-forzare la preparazione di mate-matica pura accanto alla statistica.

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livello sociale, territoriale e di genere, si manifesta - spiega - sempre più anche nei confronti delle separazioni che mantengono distanti i saperi». Portando l’esempio della sostenibilità: «Studi recenti sui green skill – aggiunge – riconoscono che queste abilità sono espressione di un sapere multidisciplinare legato alle specifiche caratteristiche delle tecnologie verdi e dei processi di green innovation, che sono appunto l’esito di processi di combinazione delle conoscenze». A essere interessate da questo fenomeno, come detto, sono soprattutto le digital humanities. Nell’anno accademico 2018/19 (il più recente a disposizione), su 660 corsi di area umanistica 67 (il 10,2%) avevano almeno il 5% di crediti di informatica o ingegneria informatica: il doppio di 15 anni fa. Viceversa, su 1.901 lauree scientifiche, solo 110 (ovvero il 5,8%) presentavano la stessa quota di crediti umanistici (lettere, arte, filosofia, storia, pedagogia). Ma se dal computo escludiamo architettura e scienze motorie (nonché la singola classe di diagnostica per la conservazione dei beni culturali) la platea si assottiglia a 14 corsi di studio con almeno il 5% di crediti umanistici (0,7%).

I benefici per i laureatiL’effetto della contaminazione, sempre a giudicare dai numeri di AlmaLaurea, è evidente. A 5 anni dal titolo tutti i laureati in ambito umanistico, da un lato, completano gli studi più frequentemente in corso e con voti più alti e, dall’altro, svolgono più frequentemente periodi di studio all’estero e tirocini curriculari. I risultati sul piano occupazionale si vedono: il tasso di occupazione dei laureati biennali umanistici del 2014, a 5 anni, è dell’86% rispetto al 81,9% dei corsi tradizionali; per trovare lavoro impiegano 6,7 mesi anziché 8 dall’inizio della ricerca; percepiscono una retribuzione superiore (1.382 euro di media contro 1.298) e, infine, riescono a strappare un contratto a tempo indeterminato nel 52,7% dei casi (e non nel 42% solito).

Con un’ultima annotazione interessante sulle prospettive di carriera, che non si limitano più all’insegnamento, dove generalmente finisce per lavorare il 44,7% dei laureati umanistici. In presenza di un titolo di studio contaminato con esami scientifici, prende la strada della cattedra meno di un quarto degli interessati.

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Pagina a cura diEugenio Bruno

Ci vuole scienza non solo per invecchiare senza maturità, come cantava Francesco Guccini, ma anche per ridare nuova luce alle vecchie lauree umanistiche. La conferma arriva dai numeri di AlmaLaurea che possono

costituire - al netto dell’impatto ancora da verificare del Covid-19 - uno strumento di orientamento prezioso per i 500mila studenti di quinta superiore. Con la maturità agli sgoccioli, per loro, è arrivato il momento di decidere se cercarsi un lavoro o iscriversi all’università. Oltre a ricordarci che laurearsi conviene, perché il titolo terziario assicura tassi di occupazione maggiori e retribuzioni più alte, il rapporto 2020 del consorzio universitario formato da 76 atenei fotografa la contaminazione sempre più marcata dei corsi umanistici, tale da renderli più attrattivi sul mercato del lavoro.

La contaminazione dei saperiMarina Timoteo, ordinario di diritto comparato all’università di Bologna e direttore di AlmaLaurea dal 2015, ci aiuta a delimitare l’ambito della ricerca: «Il bisogno di superare divari, che si esprime a

C’è scienza nel 10% dei corsi umanistici

Un po’ per adeguarsi al mondo del lavoro che cambia e che richiede sa-peri sempre più trasver-

sali, un po’ per intercettare i gusti mutevoli degli studenti. Fatto sta che molti atenei cominciano a usa-re con una certa continuità gli spa-zi di autonomia consentiti dall’or-dinamento universitario. Come dimostrano i trend di alcuni ambiti dell’offerta formativa fino a poco fa considerati di nicchia: da un la-to, i corsi interclasse, che crescono in maniera costante e rappresen-tano più o meno il 4% di tutte le lauree; dall’altro, quelli flessibili, che registrano un boom in vista dell’anno prossimo.

A spiegare la differenza tra i due strumenti è Marco Abate, proret-tore per la Didattica dell’università di Pisa e membro del Consiglio universitario nazionale (Cun): «I corsi interclasse sono corsi che ap-partengono contemporaneamente a due classi diverse, soddisfacendo i requisiti di entrambe. I corsi fles-sibili sono invece corsi che fanno riferimento a una sola classe de-

NEL 2020-21 ARRIVANO 12 PERCORSI MISTI E 184 INTERCLASSE

Sempre più lauree flessibilicon innesti interdisciplinari

Fonte: AlmaLaurea

Laureati magistrali di area umanistica del 2014:esiti occupazionali a 5 anni dalla laurea

Con competenze in ambito

tecnico-scienti�co

Corsitradizionali

Contratto a tempoindeterminato (%)

52,7

8,0mesi

Tempo per trovare lavoro(dall’inizio della ricerca)

Retribuzione

1.382euro

Retribuzione

1.298euro

Contratto a tempoindeterminato (%)

42,0

Lavoro nel ramo dell'istruzione (%)

44,7

Lavoro nel ramo dell'istruzione (%)

24,3

Tasso di occupazione (%)

81,9

Tasso di occupazione (%)

86,0

6,7mesi

Tempo per trovare lavoro(dall’inizio della ricerca)

L’impatto su lavoro e carriera

CLASSE DI LAUREA CORSO ATENEO

TRIENNALI L-8 Ingegneria fisica Venezia Ca’ FoscariL-8 Ingegneria elettronica e informatica UniCusanoL-9 Tecnologie odontotecniche Chieti-PescaraL-9 Ingegneria gestionale MessinaL-14 Diritto e tecnologia PadovaL-33 Economia e Management Napoli ParthenopeL-35 Mathematical and computing sciences for artificial intelligence Milano BocconiL-Gastr Scienze e culture gastronomiche per la sostenibilità TeramoMAGISTRALI LM-1 Environmental humanities Venezia Ca’ FoscariLM-12 Planet life design PerugiaLM-33 Autonomous vehicle engineering Napoli Federico IILM-33 Tecnologia e produzione della carta e del cartone Pisa

I corsi flessibili

Le richieste di attivazione per il 2020/21Ripartizione per classe di laurea e per ateneo

Già attivati: Scienze e tecniche psicologiche cliniche e preventive a Messina; Scienze gastronomiche a Parma e Mathematical modelling a L’Aquila

La contaminazione sui corsi

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Page 13: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

I N N O V A Z I O N E

E O P P O R T U N I T À

P E R G L I S T U D I

.professioni .casa —LUNEDÌ .salute —MARTEDÌ .lavoro —MERCOLEDÌ nòva.tech —GIOVEDÌ .moda —VENERDÌ .food —SABATO .lifestyle —DOMENICA

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 13

.professioni

PANO RAMA

LA SENTENZA

Con il gratuito patrocinioparcella solo dopo lo stop

IL BANDO DI CASSA FORENSE

IL TEST D’INGRESSO 2020

Per i futuri architettisono 300 i posti in meno

Il difensore non può chiedere i compensi professionali al suo assistito, ammesso al gratuito patrocinio, prima che il giudice del procedimento principale revochi il be-neficio. Solo allora può reclamare i suoi onorari intera-mente o, nel caso la revoca del beneficio sia dovuta ad un mutamento delle condizioni patrimoniali, dal mo-mento in cui queste sono cambiate.

La Corte di cassazione, con la sentenza 10669 del 5 giugno scorso, respinge il ricorso del legale contro il suo assistito, oggetto di un decreto ingiuntivo per il pagamento delle prestazioni. Il legale aveva difeso, quella che poi era diventata la sua controparte, in una causa nei confronti della Asl per un risarcimento per colpa medica. E aveva chiesto il “saldo” alla cliente

perché, a suo avviso, era decaduta dal beneficio. Dopo il matrimonio, infatti, il nuovo reddito

del nucleo familiare sforava il tetto fissato per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Di parere diverso il Tribunale che ave-

va, invece annullato il decreto ingiuntivo, chiarendo che la causa per colpa medica ri-

guardava i diritti della personalità, tema per il quale non vale il criterio della somma del reddito del richiedente con quello del marito.

Inutile per il legale insistere sul fatto che il beneficio sarebbe comunque sfumato, perché in realtà nella que-relle i riflessi sulla salute restavano sullo sfondo ed era-no solo indiretti mentre la causa era relativa ad un ina-dempimento contrattuale. Per la Suprema corte l’argo-mento, che anticipa la decisione del giudice, non passa. Prima di presentare il conto il ricorrente doveva aspet-tare che il giudice revocasse il patrocinio. Anche perché il provvedimento, non avendo effetto retroattivo, lascia allo Stato l’onere di pagare fino al momento in cui le condizioni economiche sono migliorate. E l’avvocato che reclama i compensi prima, non solo perde la causa, ma commette anche un illecito disciplinare.

—Patrizia Maciocchi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuovo bando straordinario di Cassa forense da 1,5 mi-lioni per il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di strumenti informatici. L’ente previdenziale rimbor-serà il 50% delle spese sostenute da avvocati e per l’ac-quisto di Pc fissi e portatili, stampanti, monitor, sistemi

per videoconferenze e altri strumenti informatici per la professione. Le spese devono essere riferi-

te al periodo che va dal 1° gennaio 2019 al 30 giugno 2020. Il contributo è a fondo perduto non può essere utilizzato per spese inferiori a

300 euro o superiori a 1.500 euro ed è ammesso nel limite di uno strumento per tipologia. L’accesso non è a click day: c’è tempo fino al 15

luglio per presentare online le domande. La graduato-ria sarà determinata in modo inversamente propor-zionale al reddito dichiarato nel 2018, ma priorità sarà riconosciuta a chi è in regola con tutti i contributi mi-nimi dal 2015 al 2019.

—Val.Uv.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Rimborsati agli avvocati pc, stampanti e software

Il puzzle sui test d’ingresso 2020 piano piano si completa. Almeno per gli aspiranti architetti visto che nei giorni scorsi il ministero dell’Università ha emanato sia il decreto ministeriale con i dettagli delle prove - 40 quesiti a risposta

multipla così suddivisi: 8 di cultura generale, 6 di logica, 12 di storia, 6 di disegno e rappresentazione, 8 di fisi-

ca e matematica - sia quello con la distribuzione delle disponibilità. E qui arriva la prima sorpresa. Dai 7.241 posti del 2019 si passa a 6.936. Circa 300 in meno. Con un’altra peculiarità: calano gli slot

per i cittadini residenti in Italia, che passano da 6.802 a 6.435, mentre salgono (da 439 a 501) quelli per

gli stranieri. Una scommessa, considerando l’impatto del-la pandemia in atto sulla mobilità studentesca. Se il mini-stro Manfredi l’avrà vinta o meno lo sapremo entro il 25 settembre quando tutti gli atenei coinvolti dovranno aver svolto le prove di ammissione.

—Eu.B.© RIPRODUZIONE RISERVATA

sitivo per il contribuente, che si ri-balta quando il valore statistico ela-borato è superiore rispetto a quello dichiarato dal contribuente.

La nuova metodologia rapportan-do il controllo dei compensi medi pro-fessionali dichiarati dai contribuenti con i valori della soglia inferiore pro-vinciale di riferimento per gli indica-tori di affidabilità “Compensi per ad-detto” e “Valore aggiunto per addetto” ha permesso il superamento degli in-dicatori elementari utilizzati nel 2018.

Il punteggio associato agli indica-tori varia su una scala da 1 a 10, come del resto previsto per tutti gli altri Isa.

Va ulteriormente specificato che, a completare il nuovo percorso statisti-co di controllo, sono stati introdotti anche nuovi indicatori (questa volta di anomalia) con una verifica specifica sulla plausibilità dei costi indicati in contabilità rispetto ai compensi di-chiarati (si veda l’articolo a fianco).

Dal punto di vista contabile, è be-ne ricordare che per evitare errori che possano ripercuotersi in modo significativo sul voto finale, è neces-sario compilare con attenzione il quadro C del modello, dove sono in-dicati, per tipologia di prestazione, il numero di incarichi e la percentuale di essi sul totale dei compensi di-chiarati incassati. Gli incarichi ri-guardano solo quelle prestazioni per cui nel periodo d’imposta (2019) si è percepito anche parzialmente (ad esempio solamente un acconto o un saldo derivante da acconti incassati negli anni precedenti) delle somme di denaro dal cliente. Per le attività svolte per le quali non si è riscosso nemmeno un acconto nel periodo d’imposta non vi sarà alcuna indica-zione da fornire nel quadro C.

Le StpIn ultima analisi è utile ribadire una regola importante che si applica a tutti i professionisti che esercitano l’attivi-tà per il tramite di una Stp (società tra professionisti). Non tutti gli Isa hanno il cosiddetto “doppio quadro contabi-le”, applicabile sia per il reddito d’im-presa che per quello professionale. Un caso tipico è quello della Stp tra com-mercialisti (ma lo stesso discorso vale, ad esempio, pure per geometri e avvo-cati) che produce tipicamente reddito d’impresa e non professionale.

Il modello Isa BK05U non include lo specifico quadro per l’indicazione dei componenti di reddito d’impresa (quadro F), bensì il solo quadro per il reddito di lavoro autonomo (qua-dro H). A tal fine, una Stp tra com-mercialisti costituita, ad esempio in forma di Sas (società in accomandita semplice) la cui attività sia classifi-cata con codice ATECO 69.20.11, de-ve indicare la causa di esclusione da-gli Isa nel modello Redditi SP 2020 con codice 6, non dovendo/potendo applicare gli Isa.

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Verifiche fiscali. Cambiano i criteri di calcolo per assegnare ai contribuenti i voti da 1 a 10:le indicazioni della circolare delle Entrate

Negli studila pagella Isatiene contodegli incarichi Lorenzo PegorinGian Paolo Ranocchi

Professionisti con funzio-ne Isa basata sul metodo a prestazione. Il processo di evoluzione tecnica de-gli strumenti di controllo statistico utilizzati dal-

l’Agenzia delle entrate per misurare l’affidabilità fiscale dei contribuenti, che ha interessato buona parte delle attività professionali nel corso del 2019, ha portato a un modello defini-tivo completamente diverso da quel-lo originario che ha caratterizzato il periodo d’imposta 2018 (si veda la scheda a fianco).

La questione è stato oggetto di re-cente chiarimento nella circolare delle Entrate 16/E/2020 dello scorso 16 giugno. Lo scenario che ne esce per il mondo professionale è uno strumen-to di controllo che prevede per la mag-gior parte delle attività la metodologia “a prestazione”.

Il metodo a prestazioneL’affidabilità fiscale del contribuente viene così misurata attraverso una

capillare verifica delle tipologie di prestazioni svolte, rapportate al nu-mero di incarichi per tipologia a cui, attraverso un’opportuna percentuale sui compensi incassati, viene asso-ciato un valore medio dichiarato dal contribuente. Tale risultato viene poi confrontato con un valore medio sta-tistico elaborato a livello provinciale. Da questo confronto scaturisce il vo-to del contribuente.

Questo significa che, in caso di valore dichiarato più elevato rispetto a quello statistico elaborato dal si-stema se ne può ricavare un voto po-

2019L’anno d’impostaLe nuove regole si applicano alle attività professionali svolte l’anno scorso

Nuovi indicatori di anomalia per verificare la plausibilità dei costi sostenuti dai pro-fessionisti con modello Isa a

prestazione. È questa l’importante novità introdotta, a partire dal periodo d’imposta 2019, per i titolari di reddito di lavoro autonomo passati da un mo-dello Isa a “compensi e costi” al mo-dello “a prestazione”. Si tratta di tre nuovi indicatori pensati per monito-rare la congruità delle spese sostenute dal professionista in relazione all’am-montare dei compensi dichiarati.

In altre parole, con il modello a prestazione, se da un lato il sistema monitora la congruità degli introiti del professionista sulla base della ti-pologia di prestazioni svolte messe a confronto con un valore soglia (stati-stico) determinato su base provincia-le, dall’altro viene introdotto, paralle-lamente, un ulteriore controllo sul versante dei costi attraverso degli specifici indicatori, il cui funziona-mento incide sul voto finale solo se

l’anomalia si verifica. L’indice, infatti, quando si attiva assume voto pari a 1, andando così a condizionare in ma-niera significativa il risultato finale.

In questo caso, non vi è dunque al-cuna gradualità nell’applicazione dello strumento, come, invece acca-de per altri indicatori di anomalia, dove ad esempio il valore si esprime su scala da 1 a 5.

Nell’ipotesi in questione, se si veri-fica l’anomalia, l’indicatore scatta e il valore è pari a 1; una volta superato l’importo soglia stabilito dalle singole note metodologiche che approvano l’Isa, l’indicatore sparisce e non in-fluenza più il risultato finale.

I tre nuovi indicatori sono quelli ri-chiamati nel paragrafo 1.4 della circo-lare 16/E/2020 delle Entrate, ossia:• incidenza delle spese (totali) sui compensi; le soglie sono, tuttavia, dif-ferenziate in base all’ulteriore inci-denza delle spese per forza lavoro (di-pendenti, collaboratori coordinati e continuativi e soggetti terzi che eroga-

no prestazioni afferenti all’attività professionale) sulle spese totali;• incidenza dei consumi sui com-pensi. I consumi sono quelli di cui al rigo RE14 del modello redditi ossia: consumi di energia elettrica e costi per telefonia;• incidenza delle altre spese documen-tate sui compensi. Le altre spese docu-mentate sono quelle previste al rigo RE19 del modello redditi (per esempio per carburanti, di assicurazione, ecc). Tali spese vanno sempre considerate al netto delle componenti Irap 10%, Irap personale dipendente e Imu.

L’indicatore monitora il rapporto percentuale tra l’ammontare delle spese e i compensi dichiarati. Nel ca-so in cui il valore dell’indicatore sia superiore a quello della soglia mas-sima di riferimento, lo stesso è ap-plicato e il relativo punteggio assu-me valore pari a 1.

— Lo. Pe.G. Ra.

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Il modello a prestazione

Tris di indicatori per monitorarela congruità tra gli introiti e le spese

# Isa

PAROLA CHIAVE

Misuratori dell’affidabilitàGli Isa (indicatori sintetici di affidabilità fiscale), elaborati con una metodologia basata su analisi di dati e informazioni relativi a più periodi d'imposta, rappresentano la sintesi di più indicatori (elementari e di anomalia) e traducono su una scala da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente

Arriva il regolamento per l’iscrizione degli ingegneri biomedici e clinici negli elenchi tenuti dal Consiglio nazionale degli ingegneri: è il decreto del ministero della Giustizia 60 del 2020

SanitàPer gli ingegneribiomedici e clinicile istruzioniper iscriversinegli elenchi certificati

@ Per segnalazioni scrivere a:[email protected]

ILLUSTRAZIONE DI CHRISTIAN DELLA VEDOVA

SIGLE TECNICHE DEGLI ISA ATTIVITÀ

BK01U Studi notariliBK02U Attività degli studi di ingegneriaBK03U Attività tecniche svolte da geometriBK04U Attività degli studi legali

BK05U Servizi forniti da dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro

BK06U Servizi forniti da revisori contabili, periti, consulenti ed altri soggettiBK17U Periti industrialiBK18U Attività degli studi di architetturaBK23U (Lavoro autonomo) Servizi di ingegneria integrata BK24U Consulenza agraria fornita da agrotecnici e periti agrariBK25U Consulenza agraria fornita da agrotecnici e periti agrariBK29U Studi di geologia

Le sigle per ciascuna attività

I PROFESSIONISTI CON IL MODELLO “A PRESTAZIONE”

SIGLE TECNICHE DEGLI ISA ATTIVITÀ

BK08U (Lavoro autonomo) Attività dei disegnatori tecnici BK16U Amministrazione di condominiBK19U (Lavoro autonomo) Attività professionali paramediche indipendentiBK20U Attività professionale svolta da psicologiBK21U (Lavoro autonomo) Attività degli studi odontoiatrici e delle imprese operanti in ambito odontoiatrico BK22U Servizi veterinari

Nota: in tabella è stata riportata la dicitura “lavoro autonomo” per gli Isa nati con il doppio quadro contabile valido sia per le imprese che per il lavoro autonomo

I PROFESSIONISTI CON IL MODELLO A “COSTI E COMPENSI”

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Page 14: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

14 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

.professioni

DIARIO LE GALE

LA SETTIMANA NEGLI STUDI

cura di Elena Pasquini

CHI ENTRA

Gitti and Partners avviail dipartimento antitrust

Gitti and Partners avvia il dipartimento antitrust sotto la guida del nuovo partner, Riccardo Sciaudone, che arriva da Delfino Willkie Farr & Gallagher dove era a capo dei dipartimenti di antitrust & competition e cybersecurity & privacy. Nel suo curriculum, l’esperienza presso la Commissione europea e l’Advocacy working group interno all’International competition network.Carlo de Nitto Personè, già

fondatore dell’omonimo studio legale e tributario di Lecce, entra in Gim Legal come of counsel, portando in studio la propria esperienza nel diritto commerciale, societario e immobiliare.Continua la crescita di Annunziata&Conso Network. In ingresso c’è l’of counsel Mariano Carozzi che si unirà al team di AC Services guidato da Donato Varani per sviluppare l’assistenza alle imprese che operano nel fintech

Carlo de Nitto Personè. Of counsel Gim Legal

Antonino Palazzolo. Tra i 4 partner promossi in Legance

Simona Cazzaniga. Managing partner studio legale Sutti

CHI CRESCE

In Legance nominatiquattro nuovi soci

Sono otto i professionisti interessati dalle nomine in Legance che portano a 44 il numero dei soci e a 20 i senior counsel. Quattro i nuovi soci: Tommaso Bernasconi (banking & finance, ristrutturazioni e procedure concorsuali), Andrea Botti (corporate finance), Iacopo Fontana ((banking & finance, ristrutturazioni e procedure concorsuali, diritto della navigazione e dei trasporti) e Antonino Palazzolo (energy, project,

infrastructure). Le promozioni hanno inoltre riguardato altrettanti senior counsel. Si tratta di Francesca Brilli, Roberto Mazzarano, Alessandra Palatini e Marco Sagliocca, operativi tanto nel settore energetico e bancario quanto in campo di Npl e di debt capital markets, nel real estate e nel diritto amministrativo oltre che di diritto societario e dei mercati finanziari in operazioni straordinarie e opa per emittenti quotati

NUOVE ROTTE

Nasce Negotium mundiper imprese global

Avvocati, commercialisti e imprenditori insieme nella costituzione dell’associazione Negotium Mundi. Tra i fondatori l’avvocato Massimiliano Sammarco e i dottori commercialisti Giovanni Palomba, Stefano Sampietro e Roberto Corciulo mentre i partners sono basati in Cile, Argentina, Messico, Uruguay, Usa, Regno Unito, Irlanda, Francia, Polonia, Russia, Vietnam e Cina. L’obiettivo è la composizione di accordi di

collaborazione tra imprese per la realizzazione di progetti industriali e commerciali di respiro internazionale.La formazione dei Ctu come focus della convenzione - promossa da Simona Cazzaniga e Andrea Vestita dello studio legale Sutti e perfezionata presso il ministero della Giustizia - che ha coinvolto l’Ordine dei commercialisti e dei revisori contabili, la Corte d’appello, il Tribunale e l’Università di Milano

Giovanni Borgna. Alla guida dello studio legale Borgna di Trieste, che ha affiancato il gruppo Arvedi

L’AFFARE

Pool di studi legaliper l’area della Ferriera

Gli studi Borgna, Castaldi&partners, Munari Giudici Maniglio Panfili nella preparazione del secondo accordo di programma tra Arvedi, Icop – Plt (Piattaforma logistica Trieste) e le parti pubbliche per la realizzazione di interventi di tutela ambientale e riconversione industriale dell’area Ferriera di Servola a Trieste. Giovanni Borgna e Andrea Bitetto, insieme a Livia Schizzerotto, general counsel, hanno affiancato

il gruppo Arvedi, mentre Francesco Munari ed Enrico Castaldi hanno operato per il gruppo Icop. Nell’operazione, che ha un valore attorno ai 400 milioni di euro, sono intervenuti il Mise, il Mit, il ministero dell’Ambiente, oltre che l’Agenzia nazionale per le politiche attive del Lavoro, il Demanio, l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Trieste

Le nuove pratiche avviate dal fondo negli ultimi mesi

Le due diligence avviate da parte di uno dei principali fondo internazionali di investimento attivoanche in Italia (Omni Bridgeway), le tipologie di cause �nanziate e la geogra�a degli investimenti nel mondo

Dati in percentuale

LE NUOVE ISTRUTTORIE LA GEOGRAFIADEGLI INVESTIMENTI

Stati Uniti49%

Australia23%

Area Emea11%

Asia11%

Canada6%

Fonte: OmniBridgeway (datia maggio 2020)

0

GEN FEB MAR APR MAG GIU

TOTALE 2018

866TOTALE 2019

972TOTALE 2020

1.126

140

120

100

80

60

40

20

Laurence Shore. Il leader del focus team Arbitrati internazionali di BonelliErede conferma un incremento delle richieste di contatto con i fondi per finanziamento di arbitrati negli ultimi mesi

Domande in crescitaMichela Finizio

Gli studi legali italiani re-gistrano negli ultimi sei mesi un incremento si-gnificativo di contatti da parte di alcuni fondi, con società potenzial-

mente interessate al finanziamento di contenziosi. A fare la differenza oggi è la presenza, nel mercato della giustizia italiano, di operatori internazionali strutturati che fanno questo di mestie-re. Tra i quali il fondo OmniBridgeway che negli ultimi sei mesi si è impegnato a finanziare quasi 7 milioni di euro ver-so clienti italiani in cause internazio-nali (rispetto a circa un milione di euro nei sei mesi precedenti legati a un’uni-ca azione collettiva).

Nell’ultimo report per gli investito-ri, pubblicato sul sito internet di Omni-Bridgeway, si registra la spinta al liti-gation funding nel 2020: le pratiche av-viate nel mondo sono cresciute del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Incluse due cause italiane: un arbitrato Icsid contro uno Stato straniero e l’azione collettiva europea per supportare le pretese dei membri delle principali associazioni degli au-totrasportatori contro il cartello dei produttori di tir.

«Abbiamo effettivamente assistito a un incremento delle richieste di con-tatto con i fondi sia per finanziamento di arbitrati, spesso anche già pendenti, sia in relazione all’esecuzione di lodi», conferma Laurence Shore, leader del focus team arbitrati internazionali di BonelliErede, uno dei primi studi legali ad aver attivato al suo interno un desk dedicato al third party funding.

A richiedere l’avvio di una due dili-gence da parte di investitori specializ-zati oggi sono anche società che avreb-bero i mezzi per sostenere le spese le-

gali, magari già coinvolte in cause in-ternazionali, ma che in seguito al-l’emergenza Covid-19 hanno necessità di controllare la liquidità e frenare le uscite e, per questo motivo, decidono di esplorare la strada del finanziamen-to. In alcuni casi non sono all’inizio di un contenzioso, ma in corsa. In altri ca-si la vendita di un lodo favorevole oggi diventa più interessante di prima. Op-pure, per ottenere l’esecuzione di una sentenza, ci si affida a un fondo per non aggravare ulteriormente i bilanci.

Operazioni che richiedono anniIn Italia il litigation funding trova terre-no fertile in ambito fallimentare e negli arbitrati internazionali. «Crediamo sia un’opportunità - aggiunge Laurence Shore - magari per gli arbitrati già in corso, iniziati con una chiara disponi-bilità di risorse che però è ora venuta meno o che al momento può essere opportuno dirigere altrove». Sei mesi, però, è un periodo ancora breve per evidenziare una crescita del mercato. «Sicuramente sono aumentate le ri-chieste ed è molto forte l’interesse dei fondi a trovare casi da finanziare, ma i loro criteri di selezione rimangono molto severi», conclude Shore.

L’avvio di una due diligence da par-te di un fondo, infatti, non sempre si traduce in investimento. Anzi. Lo sa bene anche lo studio legale LCA che da un anno sta lavorando a un accor-do per finanziare l’esecuzione di una sentenza italiana all’estero. «Speria-mo di chiudere a breve - conferma Luciano Castelli, partner di LCA stu-dio legale - ma queste operazioni ri-chiedono anni per concludersi. In pa-rallelo siamo al lavoro per finanziare anche una causa davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) e per far entrare un fondo in una pro-posta di concordato che prevede una

domanda risarcitoria importante». A causa della crisi economica in cor-

so ci saranno sicuramente meno soldi in futuro per affrontare una controver-sia e il litigation funding può diventare molto utile in questa fase. «Ma i ritardi della giustizia, ulteriormente penaliz-zati dalla chiusura e dalle incertezze imposte dal coronavirus, sono un fre-no per lo sviluppo di certe operazioni in Italia», afferma Gian Paolo Coppola, partner di LCA studio legale. Le tempi-stiche sono, infatti, un fattore cruciale.

In pratica, in Italia i contenziosi fi-nanziati da soggetti terzi ancora si contano con il contagocce. «Il Covid rappresenta un’opportunità. Ma le operazioni “finanziabili”, con claim importanti, sono poche e non sempre è facile superare le resistenze dei clienti in relazione alle onerose fee richieste dai fondi», conclude Castelli.

All’orizzonte, poi, ci sono le class ac-tion, contesto ideale per il litigation funding. La nuova disciplina italiana doveva entrare in vigore il 19 aprile 2020, ma la sua applicazione è stata rinviata a novembre. Nel frattempo già si rincorrono i rumors di vittime della pandemia intenzionate a chiedere ri-sarcimenti. Il Codacons sta raccoglien-do le dichiarazioni di interesse di ita-liani che hanno subito danni dal Covid-19 nell’intento di unirsi a una causa av-viata da uno studio legale Usa contro la Cina. OneEurope onlus ha lanciato la campagna di adesioni per promuovere una class action italiana contro chi po-trebbe avere causato l’epidemia.

«Non ci sono ancora informazioni sufficienti. Però, per consentire ai fon-di di investimento di valutare le proba-bilità di successo di queste azioni lega-te all’emergenza sanitaria e finanziarle ci vorranno probabilmente ancora di-versi mesi», commenta Coppola.

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Il finanziamentodei contenziosi

Il Covid rilancia la corsa al litigation funding in Italia

I fondi di investimento operativi nel nostro Paese e i grandi studi legali registrano un incremento di richiestedi cessione delle cause: trend legato anche alle minori disponibilità economiche per l’emergenza sanitaria

LE OPERAZIONI

Il cartello dei costruttori di tirNon si ferma la battaglia degli acquirenti di tir (nella foto in alto) contro il cartello dei produttori, già sanzionati dalla Commissione europea il 19 luglio 2016, per aver gonfiato i prezzi degli autocarri. Nei giorni scorsi è stato prorogato il termine per aderire all’azione per il recupero del sovrapprezzo al prossimo 31 gennaio 2021. L’azione collettiva, a cui aderiscono anche tanti soggetti italiani, è sostenuta dal fondo internazionale Omni Bridgeway: la causa verrà fatta in nome e per conto degli aderenti da una fondazione appositamente costituita da Omni Bridgeway che

sosterrà tutte le spese legali e gestirà direttamente l’azione, sollevando gli autotrasportatori aderenti dai rispettivi oneri

Le prime cause per il CovidIl Codacons sta raccogliendo le dichiarazioni di interesse di italiani che hanno subito danni dal Covid-19 nell’intento di unirsi a una causa avviata da uno studio legale americano contro la Cina. OneEurope onlus ha lanciato la campagna di adesioni per promuovere una class action italiana contro coloro che potrebbero avere causato l’epidemia

Luciano Castelli. Il partner di LCA studio legale sta per chiudere un accordo di finanziamento per una causa internazionale dopo un anno di due diligence: i fondi hanno criteri di selezione molto rigidi

Lo stru-mento uti-lizzato so-prattutto per le liti di natura falli-mentare e negli arbi-trati inter-nazionali

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Page 15: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 15

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Page 16: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

P R O F E S S I O N I

M E R C A T O

R E A L E S T A T E

16 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

.casa.professioni .casa —LUNEDÌ .salute —MARTEDÌ .lavoro —MERCOLEDÌ nòva.tech —GIOVEDÌ .moda —VENERDÌ .food —SABATO .lifestyle —DOMENICA

Adriano Lovera

Restano tante incognite, ma il prossimo futuro del mercato immobiliare po-trebbe non essere così nero. È quanto emerge da un report elaborato dal-

l’ufficio studi Gabetti e Patrigest, so-cietà di consulenza del gruppo, che ha messo nero su bianco i dati del primo trimestre 2020, per forza di cose poco indicativi visto quel che ne è seguito, e cercato di delineare i trend dei pros-simi mesi, settore per settore.

Il residenzialeNei primi tre mesi dell’anno a livello residenziale, secondo i dati del-l’Agenzia delle Entrate, si sono realiz-zate 117.047 transazioni, il 15,5% in meno rispetto alle 138.525 dello stes-so periodo 2019. Si assisterà senz’al-tro a una contrazione dei volumi e probabilmente, a livello di operatori, a una sorta di “selezione naturale” delle agenzie immobiliari, dove so-pravviveranno quelle che meglio si sono adattate alle nuove tecnologie. Eppure, per un mix di fattori, non do-vremmo essere di fronte a un tracollo.

«Al netto di situazioni di scarsa li-quidità improvvisa delle famiglie, chi aveva intenzione di comprar casa ha continuato a cercarla», si legge nello studio Gabetti. A questo contribuisce il livello dei mutui sempre molto ab-bordabile: secondo Facile.it/Mutui.it per un tasso fisso a 20 anni si rimane intorno allo 0,8% di Taeg. Poi, nelle situazioni di crisi, storicamente le fa-miglie italiane ricorrono all’investi-mento immobiliare. Questo, in parti-

colar modo, potrebbe determinare una certa vivacità nel segmento delle seconde case, sia quelle da affittare sia quelle da utilizzare, considerato che lo smart working e la propensio-ne alle vacanze di prossimità stanno spingendo a trascorrere sempre più tempo nella abitazioni di villeggiatu-ra, purché comode e non risicate co-me spazi. «In più, l’ecobonus al 110% potrebbe determinare un aumento della richiesta di immobili da ristrut-turare», suggerisce il report.

Questi fattori di speranza dovreb-bero riflettersi anche sui prezzi, che in generale dovrebbero mantene i li-velli attuali. «La contrazione sarà vi-sibile nell’immediato solo in casi spe-cifici, come per prodotti molto usati o posti in zone che già presentavano una bassa liquidità. Ma per gli appar-tamenti di buon livello qualitativo o nuovi, nelle medie e grandi città, si assisterà a una contrazione degli scambi, ma non dei valori», sostiene Gabetti. Anche se, in cima alle prefe-renze della domanda ci saranno la presenza di spazi esterni, di camere da adibire a studio e in generale si cercheranno case più ampie e modu-labili che in passato.

Gli ufficiPiù difficile da decifrare l’andamento del segmento uffici: ancora troppo presto per valutare a fondo gli effetti del Covid sulle imprese. L’assorbi-mento di spazi nel primo trimestre ha rallentato rispetto al 2019, con circa 103mila mq a Milano e 24.300 a Ro-ma, benché con canoni in rialzo sul segmento “prime rent”, fino a 600 euro mq/anno sotto il Duomo e 450

euro all’ombra di San Pietro. Per quanto riguarda i contratti esistenti, i conduttori potrebbero chiedere ri-negoziazioni, andare incontro a pro-blemi di morosità o in alcuni casi ad-dirittura procedere con le disdette, vi-sta la quantità di personale in smart working e dunque minore utilizzo degli spazi. «Ma sul fronte dei valori, viste le poche transazioni registrate, è prematuro parlare di contrazione di Erv (canone unitario di mercato eu-ro/mq/anno, ndr)».

I negozi e la logisticaSul fronte commerciale, dei 680 mi-lioni di investimenti in crescita sul 2019, più della metà si devono a una sola operazione, legata al riassetto di Esselunga che ha ceduto il 32,5% degli immobili a Unicredit. «Dal punto di vista degli investimenti retail, soprat-tutto esteri, possiamo prevedere una contrazione, dovuta all’incertezza», dice il report. Soprattutto nel medio periodo calerà l'Erv, perché legato al-la parte variabile del fatturato che ha visto forti riduzioni, accompagnate dall’incremento dei costi operativi.

La logistica, invece, determinante per l’approvvigionamento di prodotti e per l'e-commerce, è rimasta su di gi-ri anche durante il lockdown e dopo un calo fisiologico dei volumi di inve-stimento, è lecito attendersi un rim-balzo già nell’ultimo trimestre dell'anno. Con l’occhio degli investi-tori puntato su nuovi trend: realizza-zione o ristrutturazione di immobili tecnologicamente avanzati, localiz-zazioni in specifici parchi industriali/logistici, immobili “last mile”.

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Gli effetti della crisi. Secondo un report di Gabetti e Patrigestle conseguenze peggiori saranno nel retail, anche se restano molte incognite nel terziario. Logistica spinta dall’e-commerce

Sarà il residenzialeil primo a ripartirenella fase post Covid

Il trasferimento avviene in seguitoa un accordo di valorizzazione sottoscrittotra Demanio e amministrazionecome previsto dal Dlgs 85/2010

Federalismo demanialeIl Castello Orsinidi Soriano nel Ciminopassa dallo Statoal Comune: nasce polo turistico culturale

Ricco di storia.Il Castello Orsini di Sorianonel Cimino (Viterbo) +Trova di più sul sito

ilsole24ore.com

PRO GE T T O DE LLA SETTIMAN A

In Giappone, a Tokyo, sono gli architetti dello studio Her-zog & De Meuron a firmare il nuovo mega-store Uniqlo che in questi giorni ha aperto le porte a Ginza, un quartiere nel centro della città con un’alta concentrazione di negozi di lusso. Un progetto di riconversione dell’esistente struttura Marronnier Gate, costruita nel 1984 per ospitare il primo grande magazzino in stile parigino della città.

Il nuovo progetto si caratterizza per il riuso del telaio di calcestruzzo esistente togliendo tutti gli elementi di rive-stimento e controsoffittature, e per l’implementazione di connessioni spaziali e relazioni visive tra interno ed ester-no. Architettura contemporanea che ridà una seconda vita ad una struttura che ha vissuto il suo tempo. Un progetto che lavora per sottrazione, lasciando a vista il telaio grezzo per valorizzare i prodotti colorati del marchio Uniqlo. «Un intervento chirurgico – spiegano dallo studio svizzero che in Italia ha firmato la sede Microsoft a Milano – che in alcu-ne parti dei solai crea interconnessioni visive e spaziali per aprire spazi a doppia altezza e una piazza interna di quat-tro livelli che estende nel cuore del negozio, la vitalità del dinamismo tipico delle strade di Ginza».

Nove mesi di cantiere e prima un minuzioso lavoro di progettazione a partire dai disegni strutturali dell’edificio. Quando è servito tagliare le lastre di calcestruzzo, gli archi-tetti hanno lasciato grezzo il bordo, anche per evidenziare il processo di costruzione. Gli scaffali sono stati ricavati al-l’interno del telaio, con strutture leggere in legno e schermi digitali, come in una sorta di galleria aperta, con installa-zioni site specific. Per rafforzare la lettura delle cornici, i riempimenti sono stati fatti con un mix di materiali che vanno dal legno, ai pavimenti di pietra e cemento, i soffitti sono colorati e specchianti e le facciate esterne sono in ve-tro e cemento. Protagonista l’identità grafica del brand, con i “cubi” rossi che definisco i bordi esterni dell’edificio e che diventano una segnaletica luminosa nelle ore nottur-ne. A Milano per lo store di Piazza Cordusio la progettazio-ne era stata affidata a Park Associati. Ma è lo studio Gensler ad aver affiancato per tanti anni il marchio leader in Giap-pone nel settore dell’abbigliamento, nella sua espansione in giro per il mondo, a partire da un flagship store della Fif-th Avenue a New York.

—P.Pie.© RIPRODUZIONE RISERVATA

HERZOG&DE MEURON A TOKYO

Da vecchia strutturain cemento a store Uniqlo

Calcestruzzo. Il nuovo store di Uniqlo a Tokyo esalta l’essenzialità della struttura preesistente

TURISMO IN CRISI

Dalla svalutazione degli hotelnuove opportunità d’investimento

Che succederà agli hotel, il settore dei record del 2019 con oltre 3 miliardi di investimenti in Italia? Come volumi è rimasto poco, appena 60 milioni nel primo trimestre, il 4% del totale. E il comparto ricettivo è senza dubbio uno dei più colpiti dalla crisi di questi mesi. La stagione estiva, caratterizzata da un turismo sotto tono e dall'esigenza di distanziamento, provocherà una riduzione degli ospiti e questo impatterà negativamente sui ricavi. Un’altra fonte di reddito che verrà a mancare, specialmente per le strutture di grandi dimensioni, è quella che riguarda l’affitto di sale meeting per eventi business.

Molti albergatori sono in affanno e, secondo una recente ricerca di World Capital, rispetti al 2019 i valori immobiliari degli alberghi nel breve termine potrebbero subire una flessione compresa tra il 10% e il 27%.

Proprio per questo scenario, però, gli investitori potrebbero approfittare per mettere a segno operazioni opportunistiche, con uno spostamento del baricentro dal punto di vista geografico: minor focus sulle grandi città che hanno trainato gli investimenti gli anni scorsi (Roma, Milano, Firenze, Venezia), preferenza per mare e montagna. «Le strutture meno vulnerabili si trovano in mercati suburbani e piccoli centri abitati in zone turistiche. Alcune regioni come il Sud e alcune località di montagna avranno una percentuale di arrivi e presenze superiore alle città internazionali», osserva il report Gabetti-Patrigest. «Questo potrà generare opportunità da cogliere nel brevissimo periodo, specialmente per le strutture che vivono di turismo locale, molti delle quali family hotel».

—A. Lo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Incognite post Coronavirus. Il mercato degli uffici potrebbe essere condizionato dalla diffusione dello smartworking

ADOBESTOCK

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Page 17: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 17

.casa

Focus città. È appena stata aggiudicata alla Redo la garaper la realizzazione di edilizia convenzionata Torre Tintoretto Avviato il bando per la riqualificazione dell’ex caserma Papa

A Brescia spazioa social housinge uffici pubbliciPaola Pierotti

Brescia esce dalla pande-mia scommettendo in-sieme a Bergamo sulla sua vocazione culturale e candidandosi insieme alla vicina città lombar-

da come Capitale italiana della Cultu-ra 2023: i due sindaci hanno deciso infatti di correre assieme per aggiu-dicarsi il titolo, un gesto simbolico e un obiettivo di ricostruzione sociale e culturale, per guardare al futuro post Covid-19.

Proprio sull’identità della città si dovrà lavorare nei prossimi mesi, an-che cercando di capire ad esempio se con la didattica a distanza ci saranno conseguenze significative nei com-portamenti e nelle scelte strategiche dei fuorisede e, misurando le ricadu-te immobiliari, valutare quindi se continuerà a tenere la domanda di studentati. «Prima del Covid – dice l’assessore all’urbanistica Michela Tiboni – Brescia era senz’altro una piazza interessante, scelta come città da vivere anche da parte di studenti delle vicine valli o del Garda. Dopo questo shock, a settembre, capiremo cosa succederà». Il primo dietrofront intanto si è già registrato in queste settimane con la scelta dell’Universi-tà degli Studi di Brescia di realizzare degli uffici, con annessi servizi, in un

palazzo tra le vie Porta Pile e Batta-glie, dove è dove erano previsti ini-zialmente anche degli alloggi.

La battuta d’arresto del Covid non ha comunque frenato il fermento po-sitivo che si stava registrando negli ul-timi tempi a Brescia: parlano chiaro i dati sulle entrate per il Comune dovu-te agli oneri, i nuovi bandi di gara che aprono opportunità per i professioni-sti, l’interesse concreto – che per Bre-scia è una novità – da parte dei fondi immobiliari, e ancora i grandi cantieri aperti che avanzano come quello del Campus della nuova Cattolica.

«La città di Brescia ha alle spalle anni in cui c’è stato un crollo disastro-so delle entrate, a causa di un mercato decisamente rallentato. Siamo passa-ti da incassi dovuti agli oneri intorno ai 17,5 milioni di euro nel 2006, al crol-lo a 3,7 milioni nel 2014. Negli ultimi anni – racconta Tiboni – la curva stava risalendo. Sembra che le cose stiano cambiando e nonostante la criticità di questo periodo abbiamo continuato a fare incontri per dare concretezza alle numerose iniziative aperte».

Tra le altre operazioni di spicco che riguardano il residenziale c’è quella per la sostituzione edilizia della Torre Tintoretto di San Polo: al bando del-l’Aler di Brescia ha risposto solo Redo, specializzata nell’housing sociale e focalizzata su progetti di rigenerazio-ne urbana. Aggiudicazione ufficializ-

zata in seduta pubblica il 23 giugno, con un’offerta di acquisto di 1,3 milio-ni. «L'iniziativa – racconta Fabio Car-lozzo, ceo Redo – conta 320 apparta-menti, di cui 120 in vendita a 1.600 €/mq e 200 in locazione a 58 €/mq, oltre a 2.000 mq di servizi e retail. Il proget-to prevede la demolizione della torre e della piastra esistente e l’apertura degli spazi al quartiere». Focus su am-biente, architettura, tecnologia e community, capitalizzando l’espe-rienza nel settore del Fondo Immobi-liare di Lombardia, nato da un’idea di Fondazione Cariplo e Regione Lom-bardia, insieme con Fondazione Hou-sing Sociale, e che vede come investi-tore principale il Fia di Cdpi sgr. Re-stando sul tema del welfare, «negli ul-timi mesi è stato particolarmente significativo l’impegno dell’ammini-strazione per avviare opere che ri-guardano i servizi alla persona, con diversi piani attuativi per nuove Rsa e con l’impegno di importanti operatori del settore che stanno ritirando ora i permessi di costruire – racconta Tibo-ni – per partire presto con i cantieri».

Dopo un iter molto lungo e trava-gliato c’è finalmente un progetto e una proposta per il complesso che fi-no al 2002 ha ospitato gli uffici del-l’Enel, tra via Foscolo e via Leonardo da Vinci. Dopo il fallimento della so-cietà proprietaria Brescia Sviluppo l’area si era via via degradata, fino al-

l’abbandono e ora, con il Fondo Polis si punta a realizzare un comparto ad uso misto, con residenze, uffici e una quota commerciale di vicinato, com-prese attività per la ristorazione. Un progetto privato che terrà conto del-l’affaccio su Campo Marte, «polmone verde che in questi mesi ha dimostra-to la sua rilevanza – ha commentato l’assessora – e dove il Comune sta risi-stemando una palazzina che divente-rà un centro civico con un presidio militare». Si cercano partner privati anche per valorizzare l’area del Fate-benefratelli, il centrale complesso ospedaliero del Sant’Orsola dove si è risvegliato l’interesse per insediare un mix di funzioni che spazi dalla resi-denza allo smart working. Ma la sfida più importante rimane l’area a sud della stazione, dove arriva l’alta velo-cità, e in parte già bonificata.

Nel frattempo, l’Agenzia del De-manio ha avviato un maxi-progetto di riqualificazione, e fino al 9 luglio c’è

tempo per partecipare alla gara per la valorizzazione dell'ex caserma Papa che sarà trasformata in un nuovo polo dove concentrale le attività ammini-strative di diversi uffici pubblici. L’im-mobile, edificato negli anni 30, si svi-luppa per circa 40mila mq di superfi-cie e una volta ultimati i lavori ospite-rà circa 500 dipendenti pubblici. Il criterio di aggiudicazione del bando, di circa 3 milioni di euro, è quello del-l’offerta economicamente più van-taggiosa e particolare attenzione vie-ne richiesta in termini di digitalizza-zione, con un modello Bim pe studiare il caso anche nell’ottica della gestione del ciclo di vita dell’opera.

Infrastrutture Lombarde ha poi avviato una gara (scadenza il 15 luglio) per la direzione lavori e il coordina-mento da 1,6 milioni di euro per il nuovo polo laboratoristico dell’Istitu-to zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Recuperi.Dal punto di vista urbanisticotra gli interventipiù importanti a Brescia ci sonoil social housing (sopra) che verrà realizzato conla sostituzione edilizia della Torre Tintorettodi San Poloe la riconversionein terziario dell’ex caserma Papa

In sospeso alcune resi-denze per studentiin attesadi capirecomecambieràla domanda post-Covid

GARA INDETTA DA KRYALOS

Immobile da 36 milioni passa a DeA Capital ReDeA Capital Real Estate ha perfezionato l’acquisizione di un immobile nel centro di Roma per 36 milioni di euro da Kryalos per conto del Fondo Ippocrate, riservato ad investitori istituzionali. Lo stabile in questione è un trophy asset di via Veneto, nei pressi della stazione Barberini della Metro A, composto da un piano interrato e sei piani fuori terra, per una superficie complessiva di circa 4mila mq.DeA Capital Real Estate si è aggiudicata l’immobile partecipando ad una gara indetta da Kryalos, per conto del Fondo All Star, dal quale aveva acquistato anche il complesso immobiliare MeVe (Palazzo Mellerio) in piazza Velasca a Milano, tramite il Fondo Ippocrate, lo scorso 16 giugno per oltre 86 milioni.

DATI FACILE.IT

Accelerano i mutuie sale l’importo medioDopo i mesi di lockdown, la richiesta dei mutui pare essere ripartita a gran velocità: secondo un’analisi realizzata da Facile.it e Mutui.it, «le banche sembrano aver adottato una politica di grande apertura nella concessione di credito alle famiglie», tanto che «l’importo medio erogato dagli istituti di credito tra l’inizio di maggio e il 15 giugno 2020 è cresciuto del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, raggiungendo i 134.315 euro». Ad agevolare le erogazioni concorrono i bassi tassi di interesse, «in alcuni casi, addirittura inferiori di quelli di inizio 2020».

IN BREVE

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18 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

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Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 19

Norme&Tributi

L’accesso non è subordinatoal calo di fatturato, ma la perdita decide il contributo

La norma chiede che la sedefosse situata fin dall’inizionella zona dell’emergenza

Gabriele Ferlito

Di regola l’accesso al contributo a fon-do perduto è possibile solo se si regi-stra una riduzione di fatturato (pari ad almeno il 33,34%) tra aprile 2019 ed aprile 2020. La regola prevede però al-cune eccezioni. Una di queste riguar-da – circolare 15/E/2020 – i soggetti che hanno il domicilio fiscale o la sede

AC C E RT AMEN TO

PROROGA DEI TERMINI

Contraddittorio 2020,l’invito guarda la data di emissione dell’atto

INCENTIVI COVID-19

SPECIALETELEFISCO

L’edizione online dedicata al

decreto Rilancio si è svolta

martedì 23 giugno

Speciale Telefisco continua onlineOtto webinar sulle novità normativeSpeciale Telefisco prosegue con otto webinar con gli esperti su 24oreprofessionale.ilsole24ore.com/prodotti/smart24-fisco-start/

DOMANI, MARTEDÌ 30 GIUGNO Ecobonus e aiuti alle famiglie - Luca De Stefani e Benedetto Santacroce

I PROSSIMI APPUNTAMENTI Aiuti a imprese, autonomi e professionisti - Pierpaolo Ceroli, Raffaele Rizzardi e Andrea Vasapolli Attività processuali e contenzioso - Guido Camera

e Antonio Iorio Misure per la ripresa - Primo Ceppellini, Marco Piazza, Benedetto Santacroce Misure per il lavoro e ammortizzatori sociali - Enzo De Fusco, Josef Tschoell Sicurezza sul lavoro - Mario Gallo Profili giuridici, societari e contrattuali - Angelo Busani, Nicola Cavalluzzo, Niccolò Nisivoccia

GIÀ DISPONIBILE SUL WEB Versamenti, sospensioni e proroghe - Dario Deotto, Luigi Lovecchio e Tonino Morina

Fondo perduto semplificatonei Comuni colpiti da calamità

operativa nei Comuni che già versa-vano in uno stato di emergenza per eventi calamitosi (sismi, alluvioni, crolli di infrastrutture) alla data di in-sorgenza dell’emergenza Covid-19, cioè al 31 gennaio 2020.

Per questi soggetti il contributo a fondo perduto spetta in ogni caso: se non c’è calo di fatturato, nella mi-sura minima; se c’è calo di fatturato, anche in misura inferiore al 33,34%, appli-cando alla riduzione le percentuali previste dalla norma (20%, 15%, 10%), ferma restando la misura mi-nima qualora superiore.

Sul punto, c’è uno “scollamento” tra la lettera della norma e la circolare. Quest’ultima pare richiedere solo che, alla data di presentazione della do-manda, il beneficiario abbia il domici-lio fiscale o la sede operativa nei Co-muni ancora in stato emergenziale al

31 gennaio 2020. Ciò lascia pensare che sia ammesso anche chi abbia lo-calizzato il domicilio o la sede in tali Comuni dopo la calamità per cui è sta-ta dichiarata l’emergenza. Leggendo la norma, invece, questa richiede che il “radicamento” nei Comuni colpiti da calamità sussista «a far data dal-l’insorgenza dell’evento calamitoso». Il che sembra ammettere alla “via semplificata” solo chi risulta basato in tali Comuni già al momento del-l’evento oltre che alla data di presen-tazione della domanda.

Peraltro, non è chiaro cosa accade nel caso in cui un’impresa abbia più sedi operative, di cui solo alcune loca-lizzate nei Comuni calamitati. Data la ratio agevolativa della disposizione, potrebbe immaginarsi che, anche in tal caso, l’impresa possa godere del-l’accesso “facilitato” al contributo. Ma sarebbe utile un chiarimento.

Quanto ai Comuni, le istruzioni al-la compilazione del modello per la ri-chiesta del contributo contengono una lista esemplificativa. L’elenco ri-guarda essenzialmente gli eventi ca-lamitosi di carattere sismico, tra cui il sisma che ha interessato le Regioni del centro Italia (Abruzzo, Lazio, Mar-che e Umbria) nel 2016, oppure quello che ha colpito diversi Comuni siciliani ai piedi dell’Etna a fine 2018. Ma c’è posto anche per il crollo del ponte Mo-randi. Non sono citati invece tutti gli stati di emergenza (ancora attuali al 31

gennaio 2020) dichiarati per eccezio-nali eventi meteorologici, alluvioni e frane. Una elencazione esaustiva de-gli stati di emergenza dichiarati a tali fini è rinvenibile sul sito internet della Protezione Civile, alla sezione «Emer-genze per il rischio meteo-idro». Ad esempio, ci sono gli eccezionali eventi meteorologici verificatisi a luglio 2019 nelle Province di Arezzo e Siena, ma anche in quelle di Brescia, Lecco e Sondrio, così come gli eventi atmo-sferici che hanno colpito diverse zone dall’Emilia Romagna a maggio 2019.

La lista dei Comuni colpiti da cala-mità va sempre individuata facendo riferimento alle ordinanze dei com-missari delegati, e non ai Dpcm che proclamano lo stato d’emergenza, co-sì come affermato dalle Entrate, sep-pure in materia di cedolare secca sugli affitti (interpello 470/2019).

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Che quello che parte dopodomani 1° luglio sia un contrad-dittorio con molte criticità lo si sapeva. Ma che ci si mettes-se di mezzo anche la «proroga dei termini per favorire la graduale ripresa delle attività economiche e sociali» (arti-colo 157 del Dl Rilancio) – per rendere ancora più “scivolo-sa” la materia – questo non era proprio da aspettarselo.

È stato già rilevato (si veda Nt+ Fisco del 25 maggio) co-me la proroga dei termini per la notifica (ma non per l’emissione) degli atti che scadono entro il 31 dicembre prossimo – stabilita dal Dl rilancio – non tenga conto del nuovo contraddittorio preventivo. Il nuovo articolo 5-ter del Dlgs 218/1997 ha infatti stabilito l’obbligo degli uffici di invitare il contribuente al contraddittorio «prima di emettere un avviso di accertamento».

C’è però anche un altro aspetto da considerare. Con il Dl 34/2019 (decreto Crescita) è stato stabilito un generaliz-zato differimento dei termini di decadenza dell’azione di accertamento. Risulta previsto, infatti, che se tra la data di comparizione indicata nell’invito al contraddittorio e il termine di decadenza per l’accertamento intercorrono meno di 90 giorni, il termine di decadenza viene automati-camente prorogato di 120 giorni (articolo 5 del Dlgs 218/1997). La norma ricalca in parte quella sul differimento dell’accertamento per l’abuso del diritto. Previsione que-

st’ultima che vorrebbe garantire l’effettività del contraddittorio, dando alle Entrate un tempo credibile (60 giorni) per ponderare i chiarimenti forniti dal contribuente.

Nel caso, invece, del differimento dei termini previsto dal decreto Crescita, non si registra af-fatto la volontà di stabilire un criterio di effetti-vità del contraddittorio; ma, semplicemente, quella di disporre a favore dell’Agenzia lo slitta-mento dei termini di decadenza dell’accerta-mento (120 giorni), qualora la data del “confron-to” indicata nell’invito cada nei 90 giorni ante-riori al termine ordinario di decadenza degli ac-certamenti. Il fatto è che quest’ultimo –

perlomeno in riferimento agli atti in scadenza nel 2020 – è stato “scisso” dal Dl Rilancio: l’emissione dell’atto deve avvenire entro fine anno; la notifica deve realizzarsi nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021. A questo punto il problema che si pone è: i 90 giorni ante-riori rispetto al termine di decadenza, che fanno posterga-re quest’ultimo di ulteriori 120 giorni, “guardano” la data di emissione o la data di notifica?

La data di riferimentoLa previsione dell’articolo 5 del Dlgs 218/1997 fa riferimento al «potere di notificazione degli atti»: per cui, sotto un profi-lo strettamente letterale, la citata “scissione” del Dl Rilancio non dovrebbe determinare un ulteriore slittamento di 120 giorni dei termini decadenziali. In sostanza, se l’ufficio deve convocare il contribuente «prima di emettere l’atto» (arti-colo 5-ter), certamente per gli atti in scadenza nel 2020 è im-possibile che la convocazione avvenga nei 90 giorni ante-riori rispetto alla data di decadenza del potere “di notifica-zione” (nel 2021): così che non si potrà registrare un ulterio-re differimento di 120 giorni dei termini decadenziali.

Diverso è se alla norma dell’articolo 5 viene data una let-tura sistematica: certo il legislatore della disposizione del decreto Crescita mai avrebbe potuto ipotizzare una scissio-ne ex lege tra termini di emissione e termini di notifica del-l’atto, entrambi decadenziali. Sicché appare più ragionevole – anche considerando il successivo articolo 5-ter, che fa ri-ferimento alla convocazione del contribuente “prima del-l’emissione dell’atto” – che il potere di notificazione stabili-to dall’articolo 5 del Dlgs 218/1997 debba essere inteso come emissione dell’atto. In questo modo, coerentemente con lo spirito della disposizione, se l’invito dell’Agenzia giunge nei 90 giorni anteriori rispetto al 31 dicembre 2020, il termine di emissione (non di notifica) potrà essere differito di 120 giorni, a prescindere dalla previsione del Dl Rilancio.

Insomma, una situazione sempre più ingarbugliata per questa “improvvida scissione”.

—Dario Deotto—Luigi Lovecchio

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Certificato nr. 8792 rilasciato il 25-05-2020

IL FORUM CON I LETTORI

Le risposte su crediti d’imposta e agevolazioniTra i temi più richiesti le locazioni commercialie il superbonus del 110%

Pubblichiamo le risposte al Forum abbi-nato a Telefisco. Altri quesiti online www.ilsole24ore.com/forumrilancio

Cambio caldaia in appartamento escluso dal superbonus 110%I lavori di sostituzione della caldaia esistente con una nuova a pompa di calore/condensazione eseguiti in un appartamento di un piccolo condo-minio familiare rientrano nell’age-volazione del 110% anche se il condo-minio non esegue lavori agevolabili sulle parti comuni?La risposta è negativa, in quanto l’intervento descritto non rientra tra quelli “trainanti” agevolabili al 110% di cui al comma 1 dell’articolo 119 del Dl 34/2020, ovvero cappotto termi-co, sostituzione di impianti di ri-scaldamento centralizzato (su parti comuni condominiali), sostituzione di impianti di riscaldamento su edi-fici unifamiliari.

Alessandro Borgoglio

Bonus in bilico per chi capitalizza compensado un credito La sottoscrizione di un aumento di capitale mediante compensa-zione con un credito derivante da un finanziamento erogato e ver-sato dal socio sia nel periodo pre-cedente che durante l’emergenza epidemiologica Covid-19 può rile-vare ai fini del calcolo del credito di imposta ai sensi dell’articolo 26 del Dl Rilancio?Il quesito è molto interessante e ancora non ha una risposta defini-ta. Tuttavia, nonostante la giuri-

sprudenza abbia da tempo chiarito che l’operazione è perfettamente ammissibile e anche in campo fi-scale (disciplina Ace) abbia dato origine ad agevolazioni (pur limi-tate al caso in cui il credito abbia natura commerciale e non finan-ziaria), si ritiene che sia del tutto probabile una chiusura. Infatti, la norma ripete più volte che il confe-rimento debba avvenire «in dena-ro», mentre nell’ipotesi in esame si compensano partite creditorie e debitorie ma non vi è alcun apporto reale di denaro.

Giorgio Gavelli

Professionista pensionato ammesso al fondo perdutoUn professionista pensionato, iscrit-to alla gestione separata, che non ha diritto alla percezione dell’indennità di cui all’articolo 27 del Dl 18/2020 (perché escluso espressamente dal beneficio in quanto pensionato) ha diritto al contributo a fondo perduto?Se il professionista in questione presenta tutti gli altri requisiti ri-chiesti dall’articolo 25 del Dl 34/2020, la risposta è positiva. Nel-la circolare n 15/E le Entrate, infat-ti, hanno (sorprendentemente) af-fermato che la causa di esclusione riferita ai lavoratori dipendenti (comma 2) non riguarda le imprese individuali e i lavoratori autonomi.

Gian Paolo Ranocchi

Dipendente iscritto a un Albo: no ai 600 euro, c’è il contributo I liberi professionisti che non ave-vano i requisiti per accedere al con-tributo di cui all’articolo 27 del cura Italia (in quanto anche lavoratori dipendenti) in presenza di una ri-duzione di fatturato del 33% di apri-le 2020 rispetto ad aprile 2019 pos-

sono richiedere il contributo a fondo perduto, vero?La risposta, in base al dato letterale della legge, è affermativa. L’articolo 25 del Dl Rilancio esclude dal con-tributo a fondo perduto coloro che “hanno diritto alla percezione” del-la indennità di 600 euro prevista dall’articolo 27 del Dl 18/2020. Un professionista iscritto alla gestione separata, ma anche lavoratore di-pendente, non aveva diritto alla percezione di tale somma. La circo-lare 15/E nel ricordare l’esclusione cita esclusivamente il lavoratore autonomo iscritto alla gestione se-parata, senza specificare «non tito-lare di pensione e non iscritto ad al-tre forme previdenziali obbligato-rie», ma, come detto, la legge è piut-tosto chiara nel richiamare solo gli aventi diritto ai 600 euro.

Luca Gaiani

Richiesta possibile per le Asd sull’attività commerciale Un’associazione sportiva dilettanti-stica con regime fiscale legge 398 può richiedere il contributo a fondo perduto, secondo la riduzione del fatturato di aprile 2020-2019, in re-lazione all'attività commerciale?La risposta è affermativa. Come specificato anche dalla circolare 15/E, sono compresi nel beneficio gli enti non commerciali di cui all'articolo 73, comma 1, lettera c, del Tuir (Dpr 917/1986), che eserci-tano, in via non prevalente o esclu-siva, un’attività in regime di im-presa in base ai criteri stabiliti dal-l’articolo 55 dello stesso Tuir.

Simona Lenzi

Finanziamenti alle imprese e valutazione delle banche Articolo 13 per i finanziamenti a im-

prese: quale è la misura discrezio-nale delle banche nel valutare la me-ritevolezza del credito? In realtà, per i finanziamenti delle imprese fini a 499 dipendenti, quasi tutte le ban-che fanno approfondite analisi di meritevolezza?Nonostante la garanzia del Fondo centrale, che nel caso dei minipre-stiti (articolo 13, comma 1, lettera m del Dl 23/20) giunge al 100% del-l’importo, la banca resta libera di scegliere se erogare il fido o meno, motivo per cui la sua discrezionali-tà in fase concessoria resta totale e in un certo senso insindacabile.

Alessandro Germani

Calcolo facile anche per i centri colpiti dal sisma in Abruzzo Le istruzioni all’istanza per il con-tributo a fondo perduto riportano in allegato la lista dei Comuni col-piti da eventi calamitosi, i cui stati di emergenza erano in atto alla da-ta del 31 gennaio 2020. Si afferma che l’elenco non è esaustivo, in particolare per quanto concerne gli eventi sismici del centro Italia so-no riportati i Comuni di cui all’alle-gato 1 del Dl 189/2016. Si chiede di sapere se devono ritenersi com-presi anche i Comuni di cui all’alle-gato 2 del medesimo decreto.La risposta è positiva. L’allegato 2 richiamato dal quesito riguarda i Comuni colpiti dagli eventi si-smici che hanno interessato il territorio delle Regioni Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche dal 26 al 30 ottobre 2016. Anche per tali territori lo stato di emergenza è stato più volte prorogato, da ulti-mo con il Dl 123/2019 (articolo 1, comma 1), che lo ha esteso fino al 31 dicembre 2020.

Gabriele Ferlito

Tax credit negozi in caso di sublocazione In relazione alla tipologia dei con-tratti ammessi al credito d’imposta sulle locazioni, fatti salvi gli altri re-quisiti, si chiede se anche il contratto di sublocazione può essere annove-rato nella tipologia dei contratti age-volati: La spettanza dell’agevolazio-ne, in tal caso, verrebbe valutata in capo al subconduttore?La giurisprudenza già da tempo considera la sublocazione come un caso particolare di locazione, al pun-to da applicare a tale contratto tutte le disposizioni dettate per quest’ul-tima. Si ritiene, pertanto, che, con ri-ferimento al solo subconduttore, in presenza di tutti requisiti, il credito possa spettare.

Giorgio Gavelli

Affitto di fondi rustici fuori dal credito d’impota Si chiede se il credito d’imposta può spettare anche per gli affitti di fondi rustici (con o senza fabbrica-ti rurali) e come deve essere even-tualmente determinato.Si ritiene di rispondere negativamen-te. La norma cita diversi tipi contrat-tuali ma non l’affitto. Anche la circola-re 14/E delle Entrate prevede che i ca-noni debbano essere relativi a una lo-cazione così come identificata dagli articoli 1571 e seguenti del Codice civi-le e la cui disciplina è regolata dalla legge 392/1978, ovvero relativi alle ipotesi (citate dalla norma) in cui il godimento degli immobili avviene a seguito di un provvedimento ammi-nistrativo di concessione cui, solita-mente, accede una convenzione di stampo privatistico che disciplina i rapporti tra le parti.

Giorgio Gavelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Scattail 1° luglio il confrontoobbligatorio con l’ufficio: ma la norma va raccordata con il rinvio automatico di 120 giorni

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Page 20: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

20 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

Norme & Tributi Fisco

La scadenza ridefinitadal «cura Italia» guidagli adempimenti correlati

I NODI DELLA RIPRESA

IMPOSTE INDIRETTE

Note di variazionee pagamento dei debitiliberano la detrazione

Matteo Balzanelli Massimo Sirri

Scade domani - martedì 30 giugno - il termine di presentazione della di-chiarazione Iva 2020. È quindi op-portuno fare il punto su alcune que-stioni che dipendono dalla formula-zione non proprio felice del decreto Cura Italia, il quale con riguardo agli adempimenti tributari, ha preferito parlare di “sospensione” anziché fis-sare nuovi termini di scadenza.

Tutto dipende dalla formulazio-ne non proprio felice del decreto “cura Italia” che, con riguardo agli adempimenti tributari, ha preferito parlare di «sospensione» anziché fissare nuovi termini di scadenza. Chi scrive ritiene che, di là delle espressioni utilizzate (e affinché l’agevolazione non si trasformi in una beffa), il 30 giugno rappresenti “il” termine per presentare la di-chiarazione relativa al 2019.

Da ciò, a cascata, una serie di con-seguenze. Vediamo le principali.

Dichiarazione correttivaIn primo luogo, chi ha già presentato

Dichiarazione Iva, il 30 giugnoinnesca il domino degli invii

il modello potrà correggere eventuali errori presentando entro il 30 giu-gno una “correttiva nei termini”.

Dichiarazione tardivaUn secondo profilo attiene alla pre-sentazione della dichiarazione dopo il 30 giugno, ma nei 90 giorni succes-sivi. Si tratta della cosiddetta dichia-razione tardiva.

L’articolo 2, comma 7, Dpr 322/98 considera valide - e non omesse - le dichiarazioni presentate in ritardo, ma entro il prossimo 28 settembre (90 giorni dopo il 30 giugno). Per il ritardo e salvo violazioni sui versa-menti, è dovuta la sanzione da 250 a mille euro (circolare 42/E/2016) con possibilità di ravvedimento.

La dichiarazione si considera in-vece omessa (e non opera il ravvedi-mento), pur costituendo titolo per la riscossione dell’imposta dovuta, se viene presentata dopo tale data. In ogni caso, presentare spontanea-mente il modello (prima di qualsiasi attività accertativa) dopo il 28 set-tembre ed entro il termine per la prossima dichiarazione Iva, porta dei vantaggi. Sono infatti dimezzate le sanzioni proporzionali commisu-rate all’imposta dovuta (dal 60 al 120%, anziché dal 120 al 240) e pos-sono aversi benefici sul fronte penal-tributario. Se poi dalla dichiarazione omessa non risulta un debito d’im-posta, la sanzione tributaria è fissa e va da 150 a mille euro.

Diritto alla detrazioneL’allungamento al 30 giugno, inol-tre, si riflette sul diritto alla detrazio-ne, a due livelli:

1. sull’esercizio del diritto di de-trazione che l’articolo 19, com-

ma 1, Dpr 633/72 collega alla dichia-razione relativa all’anno in cui tale diritto è sorto (il riferimento è alle fatture di “competenza” 2019, rice-vute in tale anno);

2. sulla possibilità di recuperare l’imposta a seguito di note di

variazione in diminuzione, per le quali il presupposto si è verificato nel 2019 e la cui emissione può avvenire entro domani consentendo la detra-zione nel dichiarativo in scadenza.

I pagamenti tardivi Effetto trascinamento anche per i versamenti eseguiti fino alla data di presentazione della dichiarazione. Nel modello dovrebbero trovare spazio i debiti Iva di annualità pre-

gresse forzosamente assolti, così co-me quelli relativi all’annualità 2019 versati ricorrendo al ravvedimento o a seguito di avviso bonario o cartella di pagamento (si veda quanto ripor-tato sul Il Sole 24 Ore del 22 giugno).

Integrativa a favore ante 2019Collegata al nuovo termine è anche la questione della dichiarazione in-tegrativa a favore per anni prece-denti il 2019. Pensiamo a un’inte-grativa sul 2018.

V’è infatti una distinzione a se-conda che tale integrativa sia pre-sentata entro oppure successiva-mente al termine di presentazione del modello per il successivo periodo d’imposta (2019): chi ha presentato l’integrativa per il 2018 entro il 30 aprile scorso, può sicuramente detrarre il credito nella liquidazione periodica o nella di-chiarazione da presentare domani o in compensazione (o chiederlo a rimborso se v’erano i presupposti in relazione al 2018); analoga possibilità dovrebbe però valere anche per chi presenta tale integrativa entro domani (prima del modello 2020).

Del resto, la logica è quella della “precedenza”. Ciò che conta, cioè, è che l’integrativa preceda la dichia-razione dell’anno dopo. Né l’articolo 8, comma 6-ter, Dpr 322/1998 rap-presenta un ostacolo insormontabi-le. Esso chiede infatti di presentare l’integrativa «entro il termine pre-scritto per la presentazione» della dichiarazione dell’anno successivo. E, se viene “prescritto” che detto ter-mine è sospeso fino a una certa data, è a tale data che occorre riferirsi. Di-versamente e in modo assai poco lo-gico vista l’emergenza, occorrereb-be (in alternativa al rimborso, se spettante) utilizzare il credito Iva da integrativa per compensare debiti maturati a partire dal 2021 (articolo 8, comma 6-quater).

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Resta solo l’incognitadella possibile deduzionedei costi dall’imponibile

Andrea CioccarelliGiorgio Gavelli

Dalla risoluzione 34/E diffusa lo scorso 25 giugno sembrano arrivare buone notizie per le immobiliari di gestione, anche (indirettamente) sul bonus facciate. Il dubbio, in partico-lare, riguarda gli interventi sugli im-mobili patrimonio.

Sia nella circolare 2/E/2020 che nella recente risposta a interpello 179/2020, l’Agenzia ha chiarito che l’agevolazione (articolo 1, comma 219 e secondi della legge 160/2019) è ap-plicabile a tutti i percettori di reddito di impresa, con qualunque forma giuridica. Restava però aperta la di-scussione sul tipo di immobili che, se detenuti da imprese, potrebbero es-sere oggetto di interventi agevolati.

Sul punto, i documenti di prassi si limitano ad affermare, da un lato, che «i soggetti beneficiari devono posse-dere o detenere l’immobile oggetto dell’intervento in base ad un titolo idoneo, al momento di avvio dei la-vori o al momento del sostenimento delle spese, se antecedente il predet-to avvio» e, dall’altro, che gli inter-venti agevolati sono quelli «realizza-ti su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o su unità immobiliari esi-

DOPO LA RISOLUZIONE 34/E

Anche i beni patrimoniovanno ammessi al 90%

stenti di qualsiasi categoria catastale, compresi quelli strumentali». Che fare quindi, qualora una società che detiene un immobile cielo-terra completamente locato - composto ad esempio di negozi, di uffici acca-tastati come A/10 e di appartamenti accatastati come A/2 - decidesse di intervenire sulla facciata?

Fino a pochi giorni fa il dubbio era assai fondato anche perché, pur fa-cendo riferimento al bonus per la ri-qualificazione energetica, l’Agenzia ne aveva sempre negato il riconosci-mento per interventi su immobili di-versi da quelli utilizzati direttamente nell’esercizio di impresa. Già con la risoluzione 340/E/2008, infatti, era stata negata la detrazione per il ri-sparmio energetico (all’epoca pari al 55%) sugli immobili d’impresa locati a terzi, in quanto tali immobili non sono configurabili come cespiti stru-mentali. Posizione ripetuta nella ri-sposta all’interpello 956/2019.

Secondo la Cassazione, invece, (sentenze 19815 e 19816 depositate il 23 luglio 2019; sentenze 29162 e 29164 depositate il 12 novembre 2019) il bonus spetta ai soggetti tito-lari di reddito d’impresa per la riqua-lificazione energetica di immobili di proprietà di qualsiasi natura.

Non può che essere accolta con favore la risoluzione 34/E, che sem-bra mettere fine alla questione. L’Agenzia, infatti, conferma che i principi espressi dalla Suprema cor-te sono condivisi dall’avvocatura

dello Stato e dal Mef e, con riferi-mento alla detrazione fiscale per in-terventi di riqualificazione energeti-ca (articolo 1, commi da 344 a 347, della legge n. 296 del 2006 e succes-sive proroghe e modificazioni), ne afferma la spettanza ai titolari di reddito d’impresa che effettuano gli interventi su immobili da essi posse-duti o detenuti, a prescindere dalla qualificazione di detti immobili co-me “strumentali”, “beni merce” o “patrimoniali” (come peraltro già previsto in tema di sisma bonus).

Restano a questo punto aperti due soli punti. Da un lato, la possibile “estensione” di questo orientamento anche al bonus facciate, che sembre-rebbe logico: se la ratio è quella della valorizzazione del patrimonio im-mobiliare nazionale, non si vede per quale motivo si dovrebbero assume-re comportamenti diversi a seconda che trattasi di interventi di riqualifi-cazione sismica, energetica ovvero di miglioramento estetico.

Dall’altro, un indirizzo interpre-tativo (a nostro avviso opinabile) che ricollega il via libera all’agevolazione alla dimostrazione di non aver de-dotto ordinariamente i costi dell’in-tervento (Ctr Veneto, decisione n. 1097/7/2019), il che può ben accade-re per gli interventi sugli immobili patrimonio (articolo 90 del Tuir), ma costituirebbe una forte deroga alle regole generali per gli immobili stru-mentali (o merce) locati.

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IMMOBILI

Se il restauro dell’involucroè legato all’isolamentosi può valutare il «salto»

Giorgio Gavelli

Da mercoledì, 1 ° luglio, il bonus faccia-te – già di per sé molto interessante pur con qualche ombra – aumenta il proprio appeal, grazie alle novità in-trodotte dal Dl Rilancio.

La legge di Bilancio 2020 (articolo 1, commi 219 e seguente) ha previsto, per le spese sostenute nel 2020 e senza un limite di importo, una detrazione d’imposta del 90% in caso di interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, degli edifici esistenti ubicati in zona A o B (Dm 1444/1968) o in una zona a queste assimilabile in base alle norme locali.

Tale detrazione, che interessa solo gli interventi sulle strutture opache della facciata, ai balconi (frontalini compresi), ai cornicioni, alle gronda-ie, ai pluviali e agli ornamenti e fregi (ma non lastrici solari, tetti, vetrate, infissi, portoni, cancelli o terrazzi a li-vello), va divisa in dieci quote annua-li. Le spese non comprese nel bonus facciate (in presenza dei relativi re-quisiti e se distintamente contabiliz-zate: risposta 185/2020) possono rientrare in altre agevolazioni.

Il primo “scalino” si ha quando l’in-tervento (comma 220) è «influente dal punto di vista termico» o, comunque,

Bonus facciate: chance 110%,cessione e sconto in fattura

interessa oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda comples-siva dell’edificio. In tal caso occorre soddisfare gli stringenti «requisiti mi-nimi» previsti dai decreti attuativi del-l’ecobonus (26 giugno 2015, 11 marzo 2008 e 19 febbraio 2007) e si entra nel-l’ambito di competenza dell’Enea.

Vediamo ora le novità recate dal Dl Rilancio per le spese sostenute nel se-condo semestre 2020.

1. Accadrà spesso che il recupero della facciata si colleghi a un più

ampio intervento di isolamento ter-mico delle superfici opache verticali e orizzontali dell’involucro dell’edi-ficio: se l’incidenza è superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo e si migliora di due classi energetiche la presta-zione energetica dell’edificio, l’inter-vento può rientrare nella lettera a) del comma 1 dell’articolo 119 del Dl 34/2020, ossia uno dei cosiddetti “interventi trainanti” ai fini del 110 per cento. Questa percentuale si estenderà in tal caso anche alle spese sostenute per la facciata, non perché di per sé queste ultime abbiano dirit-to alla detrazione maggiorata, ma perché - per regola generale - l’inter-vento accessorio viene assorbito da quello principale, anche ai fini della detrazione, come accada alla sempli-ce imbiancatura nell’ambito di una ristrutturazione.

2. Il bonus facciate viene citato al-l’articolo 121, comma 2, lettera

d), del decreto, tra i bonus edilizi per i quali si aprono le possibilità della cessione e dello sconto in fattura, fi-nora escluse (circolare 2/E/2020). In

considerazione degli importi, spesso significativi, delle spese sostenute per il ripristino delle facciate, queste due nuove opportunità (compresa quella di trattenere il bonus utiliz-zandolo in compensazione con altri tributi e contributi) vanno sicura-mente analizzate da parte di singoli proprietari e condomìni. In proposi-to, è interessante notare come l’arti-colo 121 si rivolga a tutte le spese so-stenute nel 2020 e 2021, lasciando quasi a intendere che vi possa essere, da un lato, una applicazione retroat-tiva alle spese sostenute ante 1° luglio e, dall’altro, una estensione del bo-nus a tutto l’anno prossimo.

Con recenti interpelli, l’Agenzia ha negato (risposta 182/2020) la possibi-lità al contribuente di farsi certificare il requisito dell’ubicazione in zona A o B da professionisti del settore, rin-viando «alle certificazioni urbanisti-che rilasciate dagli enti competenti», che non sarà facile ottenere. Ciò a con-ferma del fatto che questo è uno dei punti deboli dell’agevolazione (assie-me alla “visibilità esterna” della fac-ciata): non si può lasciare il contri-buente in balìa di un ente non tenuto a certificare nulla, creando così situa-zioni territoriali differenziate. Con la risposta 179/2020 è stato confermato che la detrazione riguarda tutti i con-tribuenti (residenti e non), a prescin-dere dal tipo di reddito e dalla natura pubblica o privatistica, applicando il criterio di competenza in presenza di reddito d’impresa. La risposta 191/2020, infine, ha ribadito che sono agevolati anche i soli lavori sui balconi.

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Spese sostenute1dal 1° gennaio

al 30 giugno 2020

DETRAZIONE 90%IN 10 ANNI

BONUS FACCIATEArticolo 1, comma 219,

legge 160/2019

Spese sostenute1dal 1° luglio

al 31 dicembre 20202

Trasformabile in credito d’impostaCedibile e trasferibile tramite “sconto fattura”

Non riportabile a nuovo

DETRAZIONE 90%IN 10 ANNI

DETRAZIONE 110%IN 5 ANNI3

Note: (1) Si applica il principio di competenza per le impresee quello di cassa per gli altri soggetti (persone �siche,professionisti, enti non commerciali);(2) Prudenzialmente non viene considerata l’estensioneal 2021 chepotrebbe emergere dall’articolo 121, Dl 34/2020;(3) Se le spese sulla facciata sono accessorie a quelle di isolamentotrainanti per il superbonus (art. 119, comma 1, lettera a, Dl 34/2020)

Le opzioni possibili

AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE

Aumenti di capitale,bonus ancora incerto Per la partenza dell’agevolazione per gli aumenti di capitale mancano tanti (troppi) tasselli. A partire dall’approvazione della Commissione Ue e dell’emanazione di un decreto attuativo del Mef (in ritardo). I contorni del «rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni», introdotto dal Dl Rilancio, restano molto incerti. Il beneficio consiste in un credito d’imposta del 20% dell’aumento del capitale sociale. Ma non è ancora chiaro, ad esempio, se il plafond messo a disposizione (2 miliardi di euro) porterà a un click day.

— Giuseppe RebeccaIl testo integrale dell’articolo su:

ntplusfisco.ilsole24ore.com

NT+ F I S CO

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Page 21: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 21

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Page 22: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

22 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

Norme & Tributi Fisco

Il Dlgs 49/20, che recepisce la direttiva 2017/1852, rende facoltativo il ricorso interno

Solo la sentenza passata in giudicato interrompe il decorso della «Map»

Pagina a cura diMassimo BelliniEnrico Ceriana

Con la pubblicazione in Gazzetta uffi-ciale del decreto che recepisce la diret-tiva Ue 2017/1852, le procedure ami-chevoli (Map) possono essere attivate a prescindere dal contenzioso interno. Le novità sono rilevanti rispetto alle indicazioni della circolare 21/E/2012.

Uno strumento «libero»Per le procedure da trattato contro le doppie imposizioni si doveva fare ri-ferimento al protocollo delle conven-zioni stipulate dall’Italia, secondo cui le Map non erano alternative al con-tenzioso interno, che andava preven-tivamente instaurato per evitare la de-finitività dell’imposta. Al contrario, secondo la circolare, la convenzione arbitrale 90/436 era uno strumento alternativo al contenzioso, che andava abbandonato per il decorso dei due anni che precedono l’arbitrato.

Il Dlgs 49/2020, attuando la direttiva 1852/2017 supera questi concetti: ora è possibile scegliere se ricorrere o meno

Procedure amichevoli internazionalinon più vincolate al contenzioso

alla Commissione tributaria, indipen-dentemente dal fatto che la questione sia oggetto di Map. L’istanza di apertura della procedura amichevole, infatti, non richiede la preventiva instaurazio-ne del contenzioso (articolo 3, comma 2), né lo preclude (articolo 3, comma 4).

Solo una sentenza passata in giudi-cato può interrompere il decorso delle procedure amichevoli (articolo 7, com-ma 4). E anche questa è una novità im-portante rispetto alla posizione della circolare 21/E/2012, per cui una senten-za anche non definitiva veniva conside-rata preclusiva alla prosecuzione della convenzione arbitrale 90/436, «poiché l’Italia rientra fra le giurisdizioni che non consentono all’autorità ammini-strativa di derogare a una sentenza».

In caso di Map da trattato bilaterale, invece, se un “giudicato” fosse interve-nuto prima dell’accordo amichevole, la circolare sottolineava come l’autorità competente italiana dovesse limitarsi a comunicare gli esiti del giudizio al-l’autorità estera. Qualora la sentenza non avesse eliminato la doppia imposi-zione, quest’ultima rimaneva a meno che lo Stato estero concedesse una cor-rispondente rettifica in diminuzione. La parola «giudicato» usato nella circo-lare 21/E poteva essere fuorviante, per-ché faceva pensare a una sentenza defi-nita (passata in giudicato, appunto). In realtà, nella prassi, anche una sentenza ancora impugnabile limitava lo spazio

di discussione delle autorità italiane.

Tra sentenze definitive e noAll’articolo 3, comma 3, il decreto con-tinua a stabilire che anche una sen-tenza non definitiva impedisce di pre-sentare l’istanza di accesso.

Si viene quindi a creare un’eviden-te discrasia con le altre disposizioni: in particolare, con l’articolo 6, comma 2, secondo cui l’istanza di accesso è ri-gettata in caso di sentenza passata in giudicato. Sarebbe stato più coerente fare sempre riferimento al giudicato, in linea con l’articolo 2909 del Codice civile che precisa che solo una senten-za definitiva, facendo stato tra le parti, cristallizza la situazione giuridica.

L’articolo 22, comma 2, del decreto introduce alcune modifiche all’articolo 39, comma 1-ter, del Dlgs 546/92 in te-ma di sospensione del processo tribu-tario. Viene specificato che, laddove la richiesta di sospensione sia connessa a una procedura di cui alla direttiva, sulla base della sola richiesta del con-tribuente, il giudice tributario deve di-sporre la sospensione del processo; mentre, con la vecchia disciplina, solo l’istanza conforme delle parti portava alla sospensione automatica. Tra l’al-tro, la sola richiesta di attivazione della procedura – e non più l’ammissione – giustifica la sospensione del giudizio, a cui consegue l’automatica sospen-sione della riscossione provvisoria.

Coerentemente con il parallelismo tra contenzioso e procedure interna-zionali, il termine di due anni per po-ter incardinare la fase arbitrale della procedura internazionale decorre , ex articolo 3, comma 5, in caso di con-tenzioso pendente, dal momento del-la sospensione del giudizio.

L’esito della procedura viene attua-to se il soggetto accetta entro 60 giorni dalla comunicazione e rinuncia ad altri mezzi di impugnazione. È richiesto di rinunciare non all’intero contenzioso, ma solo alla parte interessata dalle de-cisioni adottate nell’ambito della Map.

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FISCO INTRA UE

DOPPIE IMPOSIZIONI

LITI FISCALI

Direttiva «Map»:la nuova istanza prevale sugli altri iter

istanze presentate dal 1° luglio 2019 sulle questioni controverse riguar-danti il reddito o il patrimonio rela-tive al periodo d’imposta che inizia il 1° gennaio 2018 e ai successivi pe-riodi d’imposta.

Risoluzioni e accordiIl decreto attuativo si coordina an-che con l’articolo 31-quater del Dpr 600/73. Qualora il contribuente opti per l’attivazione di un’istanza per la concessione di una variazione in di-minuzione unilaterale da parte del-l’agenzia delle Entrate, a fronte di una rettifica estera (articolo 31-qua-ter, comma 1, lettera c), potrà indica-re la direttiva come strumento di ri-soluzione della controversia nel ca-so in cui la variazione in diminuzio-ne non sia concessa (si veda il provvedimento del 30 maggio 2018).

La possibilità di risoluzione uni-laterale è prevista anche all’articolo 5, comma 3, del decreto attuativo. La relativa procedura, in caso di conte-stazione estera e istanza di variazio-ne in diminuzione, andrebbe evi-dentemente a coincidere con quella dell’articolo 31-quater.

Un punto di rilevo riguarda la possibile applicazione alle Apa bila-terali/multilaterali tra Stati membri. Tali accordi vengono infatti stipulati sulla base delle procedure amiche-voli previste dai relativi trattati. L’istanza di apertura dell’Apa (advance pricing agreement) potreb-be rappresentare «l’atto o (...) docu-mento equivalente (...) o misura» che genera la questione controversa concernente l’interpretazione dei trattati, come richiesto dagli articoli 1 e 3 del Dlgs 49/2020.

La soluzione, che potrebbe acce-lerare significativamente i tempi per il raggiungimento degli accordi, do-vrebbe essere individuata di concer-to dagli Stati membri.

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La direttiva Ue 2017/1852 prevale su eventuali procedure amichevoli già avviate in base ai trattati contro le doppie imposizioni e alla conven-zione arbitrale 90/436/Cee. L’arti-colo 4 del decreto di recepimento (Dlgs 49/20) chiarisce che, nel caso in cui la procedura amichevole sia ri-chiesta secondo più basi giuridiche, viene dato seguito esclusivamente all’istanza presentata in base alla nuova direttiva. Inoltre, l’istanza co-sì presentata pone fine a qualsiasi altro procedimento in corso, avviato sulla stessa questione.

L’attivazione della MapIn caso di ritiro dell’istanza o di ces-sazione della procedura prevista dalla direttiva, il contribuente potrà chiedere l’attivazione della Map (mutual agreement procedure) da trattato o da convenzione arbitrale, nei termini e alle condizioni previste da queste ultime. In pratica, sembra però difficile che, una volta interrot-ta la nuova procedura, vi possa esse-re interesse ad aprire quelle già esi-stenti, considerato che la direttiva ne ha di fatto migliorato l’effettività.

Se una precedente Map richiesta sulla stessa questione controversa si è conclusa senza accordo tra le autorità competenti e/o la fase ar-bitrale non è attivabile in base al pertinente accordo o convenzione, il soggetto interessato può chiedere l’attivazione della direttiva, laddove siano ancora sussistenti i termini e le condizioni previste dal decreto. Anche per questa disposizione i casi che possono essere attualmente in-teressati dovrebbero essere pochi, perché la direttiva si applica alle

Stop ai procedimenti già avviati in base ai trattati o alla convenzione arbitrale

# direttiva Map

PAROLA CHIAVE

La direttiva Ue 1852/2017 (recepita con il Dlgs 49/20) istituisce un meccanismo vincolante con obbligo di risultato per risolvere le dispute tra Stati membri sull’interpretazione e applicazione di accordi e convenzioni per l’eliminazione della doppia imposizione all’interno dell’Unione europea.

L’istanza di apertura della procedura amichevole non richiede la preventiva instaurazione del contenzioso e allo stesso tempo non lo preclude

IL VINCOLO DEL CONTENZIOSO

Map: il contenzioso doveva essere instaurato per evitare la definitività dell’imposta. Convenzione arbitrale: il contenzioso doveva essere abbandonato per consentire il decorso dei due anni che precedono l’avvio della fase arbitrale

Solo una sentenza passata in giudicato interrompe la procedura amichevole

LA SENTENZA IN «GIUDICATO»

Map: un “giudicato” impediva alle autorità italiane la trattazione con le autorità estere. Nella prassi anche sentenze impugnabili erano di impedimento. Convenzione arbitrale: una sentenza anche non definitiva precludeva l’accesso

La sospensione del giudizio può derivare dalla sola istanza del contribuente

LA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO

Map e convenzione arbitrale: la sospensione doveva essere richiesta con istanza conforme delle parti

L’istanza di attivazione della procedura consente la sospensione del giudizio

L’AVVIO DELLA SOSPENSIONE

Map e convenzione arbitrale: era richiesta l’ammissione alla procedura internazionale per la sospensione del giudizio

La sospensione del giudizio comporta la sospensione della riscossione

LA SOSPENSIONE DELLA RISCOSSIONE

Map e convenzione arbitrale: la sospensione della riscossione richiedeve una istanza separata da quella relativa al giudizio

L’IMPATTO DELLE PRINCIPALI NOVITÀ

DIRETTIVA «MAP» PROCEDURE ESISTENTI

Il COVID-19 è uno tsunami che ha cambiato le abitu-dini e le priorità di tutti, ha modificato e rallentato la

globalizzazione. Sicuramente ha ridotto del 60% le oppor-tunità che potevamo avere.

Tutto vero ma, come sem-pre, è importante guardare anche l’altro lato della meda-glia: la crisi imposta dal virus non solo ci ha obbligati ad inventare nuovi e più efficienti metodi lavorativi, talvolta stra-volgendo le abitudini, ma ci ha permesso di concentrare le nostre energie su quel 40% delle opportunità rimanenti, diminuendo, grazie alla mag-giore attenzione ed al minor ventaglio di opzioni, la poten-ziale percentuale d’errore.

Questa è stata la vision di Eurofork S.p.A., l’azienda piemontese che in vent’an-ni si è trasformata da azien-da meccanica produttrice di forcole telescopiche, di cui attualmente è il secondo pro-duttore a livello mondiale ed il primo europeo, in impresa meccatronica, rientrando tra le prime cinque finaliste del Premio Italiano Meccatronica a fine 2018.

Oggi Eurofork, grazie alla qualità dei propri prodotti e ai brevetti riconosciuti nei princi-pali mercati a livello globale, è un punto di riferimento mon-diale nel settore intralogistico e si propone come leader nella produzione di handling devices di alta gamma con soluzioni 4.0 all’avanguardia.

Nonostante il COVID, la strategia aziendale non è cambiata. Dopo aver messo in sicurezza l’intero gruppo Eurofork e la propria supply

chain, garantendo lavoro e liquidità ai fornitori, l’azienda ha deciso di accelerare alcuni passaggi essenziali per ag-gredire nuovi mercati, propo-nendo ciò per cui l’azienda è riconosciuta in tutto il mondo: i sistemi di movimentazione.

Il trasferimento tecnolo-gico in applicazioni trasver-sali all’intralogistica, ma pur sempre collegate alla movi-mentazione, è una strategia intrapresa già da alcuni anni, non tanto per affrontare la crisi, quanto per anticipa-

re e gestire il cambiamento: la combinazione tra lo svi-luppo tecnologico e l’utiliz-zo del know-how acquisito negli anni, ha permesso ad Eurofork di affrontare la crisi globale proseguendo il suo trend di crescita, seppur più moderato.

Dopo essere stati selezio-nati nel 2019 tra le 100 Eccel-lenze italiane, premio ricono-sciuto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, ed es-sere stati premiati agli Euro-pean Business Awards come miglior business italiano per l’Innovazione all’interno del-la categoria €0-25 milioni di fatturato, il 2020 di Eurofork è iniziato con il riconoscimento di “Campione della Crescita”, il premio rilasciato dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza alle 300 più meritevoli azien-de italiane con il miglior CAGR e con i più alti tassi di crescita nell’ultimo triennio.

Nonostante il COVID-19, la scelta è stata quella di non smettere di investire, convin-

ti che gli ostacoli si possano sempre superare, grazie alle risorse umane, al talento, con energia e nuove idee.

Il 2020 è anche l’anno dei vent’anni d’attività e dell’inau-gurazione della nuova sede, perfettamente in linea con l’attuale immagine della so-cietà.

Il nuovo quartier generale, sito a 30 km da Torino e con un’area complessiva di più di 25.000 mq, di cui 10.000 mq coperti, adotta in pieno la fi-losofia della sostenibilità am-bientale: il plant è totalmente “plastic free”, con distributori di bevande con packaging in materiali sostenibili ed è energicamente autosufficien-te grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici che contribuisco-no alla riduzione dell’inquina-mento ambientale.

Il nuovo stabilimento Euro-fork è stato inoltre concepito come investimento sul be-

nessere dei suoi oltre 80 di-pendenti: spazi per lo svago ed il relax, una fitness room e un campo da paddle sono a disposizione di tutti i dipen-denti, nell’ottica di una politi-ca di retention che l’azienda promuove per attirare e trat-tenere i migliori talenti del ter-ritorio.

Il management, supportato dai soci, ha ritenuto fonda-mentale mantenere la Casa Madre e l’intera produzione nella provincia di Torino, con-vinto che il rapporto con for-nitori di qualità ed una corta

supply chain, uniti agli ampi investimenti sia nella R&D di prodotto e processo che nelle risorse umane, siano il valore aggiunto per creare soluzioni all’avanguardia.

Il nuovo plant ospiterà an-che uno spazio dedicato a nuovi business e startup in-novative, con l’intenzione di creare un hub innovativo in cui testare nuove idee e fare networking imprenditoriale, oltre a predisporre un’area dedicata ad uno dei nuovi progetti di trasferimento tec-nologico.

Questa forte propensione all’innovazione ha permes-so infatti ad Eurofork, dopo anni di test e prove, di iniziare quest’anno la produzione di shuttle per il cambio automa-tico della batteria delle auto-mobili elettriche, entrando nel mondo dell’e-mobility.

Ideali per le categorie di vei-coli elettrici ad utilizzo inten-sivo e con necessità di tempi minimi di ricarica, il sistema di Battery Swap sta rivoluzio-nando il modo di concepire l’auto elettrica per le flotte e i taxi, ovviando ai problemi in-

frastrutturali delle installazioni delle colonnine di ricarica ed eliminando i lunghi tempi di occupazione di esse. In po-che decine di secondi, recan-dosi presso le apposite po-stazioni simili ad autolavaggi, l’impianto Battery swap sosti-tuisce in automatico la batte-ria scarica e ne inserisce una carica, permettendo agli auti-sti di percorrere oltre 200 km senza lunghi stop per i tempi di ricarica.

La soluzione, sviluppata con il committente cinese Dianba, è composta da na-vette/shuttle e forcole Euro-fork prodotte e testate intera-mente in Italia ed è già attiva in alcune metropoli cinesi, de-dicata al cambio della batteria dei taxi elettrici.

Il Battery Swap full automa-tic ha suscitato anche l’atten-zione del settore motorsport, alla costante ricerca di nuove soluzioni e tecnologie che possano coniugare eleva-te prestazioni e tempi ridotti propri delle corse.

Per Eurofork, il vero pun-to di (ri)partenza è guardare sempre il mondo da una di-versa prospettiva, focalizzan-dosi su quel 40% di oppor-tunità per trarne un concreto plusvalore. Info: www.eurofork.com

ESMARTSHUTTLE, il sistema a navetta di Eurofork

La nuova sede di Eurofork

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Page 23: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 23

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24 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

Norme & Tributi Giustizia e sentenze

I NODI DELLA RIPRESA

PROCESSI CIVILI

Il decreto legge 28/2020approvato dal Parlamentoprecisa l’obbligo di presenza

Possibile tenere udienzada qualsiasi localedell’ufficio giudiziario

Giovanbattista Tona

Quando attiva il video collegamento per l’udienza da remoto, il giudice ci-vile deve trovarsi in ufficio ma non necessariamente in aula. È questo l’effetto della modifica che, durante l’iter di conversione, è stata inserita nell’articolo 3 comma 2 lettera c) del

Giudici collegati dal tribunalema non per forza dall’aula

decreto legge 28/2020, approvato definitivamente dalla Camera la scorsa settimana.

Lo svolgimento delle udienze ci-vili da remoto è stato oggetto di un complicato rincorrersi di norme, di cui questo emendamento è solo l’ul-tima tappa. Il decreto legge 11 dell’8 marzo 2020 ha introdotto misure per contrastare l’emergenza epidemio-logica da Covid-19 e contenere gli ef-fetti negativi sullo svolgimento del-l’attività giudiziaria. L’articolo 2 comma 2 lettera f) di quel decreto ha previsto che le udienze civili che non richiedono la presenza di soggetti di-versi dai difensori e dalle parti potes-sero svolgersi mediante collegamen-ti da remoto. Il 10 marzo un provve-dimento del direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del ministero della Giustizia ha indi-viduato i programmi da utilizzare: Skype for business e Teams, già a di-sposizione dell’amministrazione, che si avvalgono di infrastrutture o zone di data center riservate al mini-stero della Giustizia.

L’articolo 2 del decreto legge 11/2020 è stato sostituito dall’articolo 83 comma 7 lettera f) del decreto leg-

ge 18/2020, convertito con modifica-zioni dalla legge 27 del 24 aprile 2020, che ha esteso la possibilità di utilizza-re il video collegamento anche alle udienze cui debbano partecipare au-siliari del giudice e a quelle finalizzate ad assumere informazioni presso la pubblica amministrazione.

Il quadro normativo composto tra l’8 marzo e il 24 aprile consentiva quindi al giudice e a tutti gli altri sog-getti interessati di collegarsi da qual-siasi luogo, anche da casa.

Ma appena approvata la legge di conversione, l’articolo 83 comma 7 lettera f) è stato modificato dall’arti-colo 3 comma 1 lettera c) del decreto legge 28 del 30 aprile 2020, che ha previsto l’obbligatoria presenza del giudice nell’ufficio giudiziario.

Su questa disposizione è stata sollevata questione di legittimità costituzionale dal Tribunale di Mantova che, con ordinanza del 19 maggio 2020, ha chiesto alla Con-sulta di valutare se l’inserimento dell’obbligo di presenza in ufficio del giudice dell’udienza civile costi-tuisca una scelta legislativa manife-stamente irragionevole. Inoltre, so-no emerse le difficoltà operative: le

dotazioni informatiche degli uffici giudiziari possono non essere in grado di sopportare il flusso di dati derivanti da tutte le udienze civili che si svolgono nelle stesse aule. E non sempre le aule di udienza sono servite da adeguata infrastruttura di rete e da idonea ricezione.

La legge di conversione del Dl 28/2020 precisa ora che «il luogo posto nell’ufficio giudiziario da cui il magistrato si collega con gli avvo-cati, le parti e il personale addetto è considerato aula d’udienza a tutti gli effetti di legge».

La disposizione implicitamente ammette la possibilità per il giudice di organizzare il videocollegamento dal luogo più idoneo nell’ambito della struttura giudiziaria del suo ufficio; potrà trovarsi anche nella sua stanza, in cancelleria, in una sala server o in altro locale appositamen-te attrezzato. Qualsiasi di questi luoghi diventerà “di diritto” aula di udienza, purché il giudice sia nel-l’ufficio giudiziario. Il giudice quindi non potrà restare a casa, ma l’aula di udienza può considerarsi “smate-rializzata” per legge.

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Condizione di procedibilità per le cause sui contrattinate dall’emergenza Covid

Marco Marinaro

Con la conversione in legge del de-creto legge 28/2020, il Parlamento ha allargato l’ambito della origina-ria decretazione d’urgenza intro-ducendo anche norme volte ad agevolare soluzioni conciliative delle liti civili.

In primo luogo, sono state in-serite nell’alveo delle materie sottoposte alla mediazione pre-ventiva (quale condizione di pro-cedibilità della domanda giudi-ziale) le controversie relative alle obbligazioni contrattuali deri-vanti dall’emergenza epidemio-logica. Per farlo, il decreto legge 28 innesta un nuovo comma 6-ter all’articolo 3 del decreto legge 6/2020, che già era stato modifi-cato dal decreto legge 18/2020.

In particolare, il decreto legge 18/2020 aveva inserito nell’artico-lo 3 del decreto legge 6/2020 il comma 6-bis, secondo cui «il ri-spetto delle misure di contenimen-to di cui al presente decreto è sem-pre valutato ai fini dell’esclusione, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1218 e 1223 del Codice civile, della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali con-nesse a ritardati o omessi adempi-menti». Questa clausola di esonero da responsabilità contrattuale (la cui portata è oggetto di studio da parte della dottrina e troverà i suoi precisi confini nell’interpretazione della giurisprudenza) individua l’esigenza del rispetto delle norme di contenimento come potenzial-mente idonea a giustificare la con-dotta inadempiente del debitore.

Ed è proprio in relazione a tale clausola che il nuovo comma 6-ter, introdotto dal decreto legge 28/2020, prevede che «nelle con-

SOLUZIONI ALTERNATIVE

Mediazione obbligatoriaper le liti da lockdown

troversie in materia di obbligazioni contrattuali, nelle quali il rispetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto, o comun-que disposte durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19 sulla base di disposizioni successive, può essere valutato ai sensi del comma 6-bis, il preventivo esperi-mento del procedimento di me-diazione ai sensi del comma 1-bis dell’articolo 5 del decreto legisla-tivo 4 marzo 2010, n. 28, costitui-

sce condizione di procedibilità della domanda».

La formulazione della norma non brilla per chiarezza (nono-stante la rettifica effettuata al testo originario licenziato dalla com-missione Giustizia del Senato pri-ma dell’invio alla Camera), ma l’obiettivo è quello di offrire uno spazio regolamentato per la solu-zione negoziale in mediazione di quelle controversie relative a ob-bligazioni contrattuali che trovano la loro genesi nelle problematiche derivanti dalle misure restrittive per l’emergenza epidemiologica. I costi molto ridotti del primo in-contro di mediazione e la possibili-tà di fruire del credito di imposta (da rendere quanto prima effetti-vo) costituiscono poi un incentivo per uno strumento che mira a rag-giungere soluzioni rapide e condi-vise che permettano un’immediata ripresa dei rapporti in ambito so-ciale ed economico.

Sempre con riguardo alla me-diazione è stata poi completata la regolamentazione dello svolgi-mento con modalità telematica. Il decreto legge 28/2020 modifi-ca infatti l’articolo 83, comma 20-bis, del decreto legge 18/2020 prevedendo l’apposizione della sottoscrizione digitale d el me-diatore all’accordo e disciplinan-done anche la trasmissione a mezzo Pec all’ufficiale giudizia-rio ai fini della notifica.

Infine, il decreto legge 28/2020 inserisce all’articolo 88 delle di-sposizioni di attuazione del Codice di procedura civile, che disciplina il verbale della conciliazione giudi-ziale, un comma secondo cui nei casi in cui il verbale è redatto con strumenti informatici «della sotto-scrizione delle parti, del cancelliere e dei difensori tiene luogo apposita dichiarazione del giudice che tali soggetti, resi pienamente edotti del contenuto degli accordi, li han-no accettati» e, ciò con pieno valore di titolo esecutivo.

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Q UO T IDIANO DEL DIRITTO

DIVORZIO

La disparità di redditonon giustifica l’assegnoLa maggior disponibilità reddituale del marito rispetto a quella della moglie - anche nella misura di più del triplo - non è sufficiente per confermare l’assegno divorzile già previsto a favore della donna. Con la sentenza 12058 pubblicata il 22 giugno, la Cassazione ha infatti riconosciuto l’infondatezza sia del ricorso presentato dal marito, contro la decisione che eliminava l’assegno divorzile ma manteneva oneri ulteriori a suo carico (in particolare i canoni di locazione della casa coniugale in cui vivevano la moglie e le figlie), sia del controricorso della moglie, che lamentava la cancellazione del mensile.

— Giorgio VaccaroIl testo integrale dell’articolo su:

quotidianodiritto.ilsole24ore.com

QdD

RESPONSABILITÀ

Servono lealtà e correttezzaanche prima dell’adozionedi un provvedimento

Paola Maria Zerman

La pubblica amministrazione deve comportarsi secondo i principi di lealtà e correttezza anche quando agisce nell’ambito dei propri poteri autoritativi e nella fase anteriore al-l’adozione del provvedimento. Al-trimenti è tenuta a risarcire il dan-no conseguente alla lesione dell’af-fidamento del privato. L’ha affer-mato la Cassazione a Sezioni unite (ordinanza 8236 del 2020), che, in sede di regolazione della giurisdi-zione tra giudice amministrativo e ordinario, ha affrontato il rilievo della fiducia nei rapporti tra cittadi-no e pubblica amministrazione, aderendo all’orientamento rico-struttivo che amplia i margini di tu-tela del cittadino, frustrato nelle sue aspettative da comportamenti dilatori e sleali della Pa.

La lite arrivata in Cassazione ri-guardava l’istanza risarcitoria pre-sentata da una società di costruzioni nei confronti di un Comune, accusa-to di avere protratto per anni l’esa-me di una pratica edilizia, relativa alla costruzione di un albergo, in va-rio modo inducendo il privato a con-fidare in un esito positivo: con atti endoprocedimentali, apprezza-menti positivi sul piano dell’opera e divulgando sui giornali l’intervento edilizio. Ma alla fine delle numerose interlocuzioni, il Comune non ha ri-lasciato la concessione, a causa delle modifiche ai piani urbanistici inter-venute nel frattempo.

La Cassazione, per stabilire se la giurisdizione è del giudice ammini-strativo o di quello ordinario, rico-

Lesione dell’affidamento,la Pa deve risarcire i privati

struisce le diverse ipotesi di respon-sabilità della pubblica amministra-zione che potrebbero ipotizzarsi nel caso concreto. I giudici concludono valorizzando, come elemento prin-cipale, il principio di lealtà, che deve connotare la relazione tra privato e Pa, e attribuiscono la cognizione della controversia al giudice civile.

Non si tratta, infatti, di respon-sabilità riconducibile al risarci-mento del danno da ritardo per inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del proce-dimento, prevista dall’articolo 2-bis della legge 241 del 1990 (che comporta la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo in base all’articolo 133 lettera a) n. 1 del Co-dice del processo amministrativo), perché la domanda risarcitoria del privato non riguarda la violazione dei termini procedimentali, ma dell’affidamento ingenerato dal Comune in relazione all’esito favo-revole dell’istanza.

Nemmeno può ritenersi che il danno risentito dal privato sia cau-salmente collegato alla illegittimità di un provvedimento amministrati-vo, con attribuzione esclusiva della cognizione al giudice amministrati-vo, sotto il profilo del risarcimento da atto illegittimo (articolo 7 comma 4 del Codice del processo ammini-strativo), o perché rientrante nelle materia urbanistica (articolo 133 let-tera f del Codice).

In realtà, quello che rileva nella vicenda, per la Corte, è un compor-tamento di fatto, caratterizzato da una interlocuzione con il Comune durata anni, che ha determinato nel privato un affidamento poi rimasto deluso, concretizzatosi in dispendio di tempo e di spese.

La fonte della responsabilità, in assenza sia di un vincolo contrat-tuale che di un provvedimento ille-gittimo, va ricondotta al “contatto sociale” instauratosi tra le due parti,

idoneo a fondare un obbligo di cor-rettezza e lealtà in base all’articolo 1173 del Codice civile, quale altro «atto o fatto previsti dalla legge» in aggiunta alle generali ipotesi del contratto e del fatto illecito.

La Cassazione valorizza così l’orientamento che applica anche al-la Pa la nascita di una responsabilità “da contatto” in concomitanza alle interlocuzioni che precedono l’ado-zione di un provvedimento ammi-nistrativo, con obbligo di agire con diligenza e scrupolo per la migliore definizione degli interessi in gioco.

Così come, in ambito pre-con-trattuale, il comportamento delle parti (e quindi anche della Pa quan-do agisce come privato) nello svolgi-mento delle trattative si deve con-formare ai canoni di buona fede e le-altà (articolo 1337 Codice civile), analogamente avviene nella fase pre-provvedimentale, nell’ambito dell’agire autoritativo della Pa. Con conseguente giurisdizione del giu-dice ordinario nell’ipotesi di viola-zione di tali canoni, perché l’even-tuale danno risentito dal privato non è connesso a un provvedimento, ma a un comportamento scorretto.

Una linea interpretativa che ap-pare senza dubbio conforme con la concezione di una amministrazione moderna e che sempre più si rela-ziona in modo paritario con i citta-dini. La Pa, comunque, deve spesso confrontarsi con normative com-plesse, se non contraddittorie, e conciliare interessi pubblici e com-petenze territoriali di diverso livel-lo, specie in materia urbanistica e ambientale. Sono elementi che pos-sono determinare ritardi non ascri-vibili a superficialità o slealtà e di cui il giudice dovrà tenere conto ai fini della configurazione soggettiva, del dolo o della colpa, in capo al funzio-nario responsabile dell’ente pubbli-co di riferimento.

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Page 25: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 25

Diritto dell’economia Norme & Tributi

Bilanci, per chi è in ritardoseconda chiamata entro luglio

attuale dello stato di emergenza . Per chi ha fruito del maggior termi-

ne, cambiano anche le scadenze per il versamento del saldo e del primo ac-conto, che slittano al 31 luglio 2020 (ultimo giorno del mese successivo a quello di approvazione).

Chi ha fruito del maggior termine deve fare i conti di un aggravio degli oneri informativi. Come rilevato an-che dalla Fondazione nazionale dei commercialisti nel documento del 20 aprile 2020, l’emergenza Covid è un «fatto di rilievo avvenuto dopo la chiusura dell’esercizio» ai sensi del-l’Oic 29 e le notizie da inserire in nota

integrativa e nella relazione sulla ge-stione sono necessariamente colle-gate alla data di approvazione del bi-lancio. Di conseguenza, il differimen-to dell’approvazione del bilancio ac-cresce la quantità e la qualità delle informazioni da riportare nel docu-mento descrittivo.

In relazione alle notizie da inserire, il citato documento prevede l’indica-zione, se attendibile, dei seguenti ele-menti: contrazione ricavi 2020, im-patto sui contratti esistenti, anda-mento della filiera, rinegoziazione dei debiti, ridefinizione delle politiche di investimento, eventuali ristruttura-zioni del business model, politiche sul personale e sul capitale circolante.

L’informativa così predisposta sarà oggetto di controllo da parte del revi-sore in conformità al principio di revi-sione internazionale (Isa Italia) n. 560, secondo cui il revisore dovrà acquisire elementi probativi sufficienti ed ap-propriati del fatto che siano stati cor-rettamente ident ificati dagli ammini-stratori tutti i possibili effetti legati alla crisi sanitaria, anche al fine, se ritenu-to opportuno o necessa rio, di integra-re le attestazioni della direzione.

Altro parametro da valutare con cautela è il cosiddetto going concern, infatti l’articolo 7 del Dl 23/2018, sospendendo il principio di conti-nuità aziendale come criterio di re-dazione del bilancio, non ha però disposto una specifica esenzione in termini di informativa di bilancio. Pertanto, fruendo del maggior tem-po di approvazione del documento, gli amministratori hanno la possi-bilità di analizzare più dettagliata-mente l’effettiva sussistenza dei presupposti per la continuità azien-dale, dovendo quindi illustrare il ri-sultato in nota integrativa. In que-sto caso, il revisore sarà chiamato a controllare, non solo l’idoneità del-l’informativa, ma anche la corretta applicazione del citato articolo 7, dovendo verificare la sussistenza del principio di continuità azienda-le nella fase ante coronavirus.

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ESERCIZIO 2019

Pierpaolo CeroliAgnese Menghi

Scadono oggi i termini per l’approva-zione dei bilanci riferiti agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2019. Chi però non lo ha ancora fatto può utilizzare la seconda convocazione se la aveva già prevista quando ha indetto la convo-cazione. In questo caso il termine ulti-mo è il 29 luglio.

È tempo, quindi, per coloro che non hanno ancora concluso l’iter di fare il punto della situazione e di va-lutare l’effetto Covid-19 in merito alle informative da inserire nella nota in-tegrativa. Infatti, considerati i mag-giori tempi di approvazione, gli am-ministratori devono illustrare con più precisione l’impatto dell’emer-genza, considerando anche che i re-visori saranno chiamati a valutare at-tentamente quanto previsto dalla bozza di bilancio.

Ricordiamo che l’articolo 106 del Dl 18/2020 ha disposto, in deroga al Co-dice civile e allo statuto, la possibilità di convocare l’assemblea entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio, posticipando il termine ordinario di 120 giorni al 28 giugno 2020 (quando l’esercizio coincide con l’anno solare) che però cadendo di domenica è auto-maticamente slittato a lunedì 29. Il ter-mine di 180 giorni è riferito alla prima convocazione; pertanto, l’approva-zione potrà avvenire in seconda con-vocazione entro il 29 luglio, in base al-l’articolo 2369 del Codice civile. Diven-ta quindi residuale la scadenza del 31 luglio 2020 per l’approvazione in pri-ma convocazione da parte delle socie-tà che non hanno l’esercizio coinci-dente con l’anno solare ma per le quali la possibilità di proroga a 180 giorni scade comunque il 31 luglio, termine

Scade oggi il termine per l’approvazionein prima convocazione

Finanziamento soci, rimborsi garantiti solo da un contratto

poco conto. Due i profili principali: come regolamentare i finanziamen-ti, e quali errori evitare utilizzandoli.

Il finanziamentoÈ opportuno che l’operazione di fi-nanziamento sia disciplinata con-trattualmente, con un accordo che precisi la natura del rapporto e ne normi lo svolgimento, per onerosità, garanzie e tempi di rimborso.

È bene non dimenticare che l’onere probatorio, nel caso in cui dovesse essere preteso il rimborso, grava sul socio creditore. La coeren-za della rappresentazione contabile con la pretesa potrebbe non bastare per ottenerne giudizialmente il ri-conoscimento. Il versamento po-trebbe quindi essere riqualificato come in conto capitale, quale atipica forma di conferimento che affluisce al capitale di rischio, e non di debito, e come tale pretendibile solo pro-porzionalmente in sede di liquida-zione della società, dopo che tutti gli altri creditori siano stati integral-mente soddisfatti. (Cassazione, or-dinanza 4261/2020, sentenze 7692/2006 e 7427/2002).

La contrattualizzazione evita l’equivoco, consente al creditore di far valere le proprie ragioni e rende, nei fatti, difendibile la natura non postergata del versamento. Per-mette inoltre di ottenere altri im-portanti risultati: il rango chirografario del finanzia-mento consente al socio che inter-venga estinguendo direttamente il credito di un terzo verso la società di surrogarsi legalmente nella posizio-ne del terzo soddisfatto, ai sensi del-l’articolo 1203 del Codice civile. L’in-terpretazione contraria della Corte di Cassazione (ordinanza 20649/2019), preoccupata di evitare che la modali-tà tecnica di intervento del socio gli consentisse di eludere il vincolo della postergazione, potrebbe essere su-perata nella misura in cui natura e

rango del finanziamento fossero inequivocabili; evita equivoci in caso di coesistenza di finanziamenti erogati prima del 9 aprile scorso, che rimangono po-stergati, e dopo, i cui piani di rimbor-so devono essere mantenuti accura-tamente distinti.

Va poi considerato il momento, delicato, in cui i finanziamenti inter-vengono, a supporto di un equilibrio aziendale reso precario dagli effetti della pandemia, ed il cui recupero è perlomeno incerto. La ripresa e le fa-si due, tre e seguenti sono un’inco-gnita, e fare previsioni richiede doti poco meno che divinatorie. L’aggra-varsi della crisi e l’insolvenza sono possibili, e debbono quindi essere evitati comportamenti suscettibili, in quelle circostanze, di generare re-sponsabilità penali. La qualificazio-ne inequivoca del finanziamento evita perlomeno che il rimborso pos-sa configurare bancarotta fraudo-lenta per distrazione, fattispecie che si realizza quando ad essere restitui-to non sia un prestito, ma un confe-rimento, anche se atipico, come il versamento in conto capitale (Cas-sazione 14908/2008 e . 8431/20149).

L’utilizzo Prudenza è raccomandabile anche nell’utilizzo della provvista deri-vante dal finanziamento non po-stergato. Se fosse intenzional-mente utilizzata per ripianare o ri-durre esposizioni verso soci quali-ficabili come finanziamenti in qualsiasi forma effettuali prima del 9 aprile, lo spettro della banca-rotta, anche se “solo” preferenzia-le, tornerebbe ad aleggiare. E può accadere anche pagando forniture eseguite dal socio con condizioni commerciai anomale e durature, accettando consapevolmente il ri-schio di arrecare danno a creditori di rango pari o superiore, e violan-do così la par condicio.

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IL CODICE DELLA CRISI

Srl obbligate a nominare sindaci o revisoriDeadline anche per la nomina del collegio sindacale o del revisore per le Srl obbligate in base alle nuove soglie previste dal Codice della crisi, al fine di evitare l’intervento del tribunale. In base all’articolo 2477 del Codice civile la nomina spetta infatti al tribunale su segnalazione del conservatore del registro imprese presso la Camera di commercio o su richiesta di qualsiasi soggetto interessato. Pertanto, in caso di inerzia, sarà un soggetto esterno all’impresa a decidere quale delle figura nominare e con quali costi.

Si ricorda, infine, che dalla delibera di nomina del sindaco, scattano i 30 giorni per la comunicazione al Registro imprese (obbligo non previsto in caso di revisore).

—P.C. e AG. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GIURISPRUDENZA

1. Onere della provaLa denominazione nella contabilità del debitore non è di per sé sufficiente per l’apprezzamento della natura di debito o di conferimento atipico del versamento del socio. L’onere della prova è a carico della parte che reclami anzitempo la restituzione delle somme. Spetta al socio provare che i versamenti sono stati eseguiti in forza di un titolo che ne giustifichi le pretese di restituzione (Cassazione, 4261/2020)

2. Bancarotta per distrazioneIl prelievo di somme a titolo di restituzione di versamenti in conto capitale operati dai soci, che pur non confluendo nel capitale sociale hanno natura di capitale di rischio e non di credito, costituisce bancarotta fraudolenta in caso di successivo ricorso a procedura concorsuale, in ragione della inesistenza del diritto di credito del socio, prima della liquidazione della società (Cassazione, 8431/2019)

3. Bancarotta preferenzia za dell’insolvenza, anche attraverso datio in solutum e più specificatamente con compensazioni consentite in via generale ma che assumono rilievo penale se suscettibili di favorire taluni creditori a danno di altri, violando la par condicio(Cassazione, 31894/2009)

Lo stop alla postergazione fino al 31 dicembre 2020non cancella tutti i rischi

Claudio Ceradini

Finanziamenti soci salvi dalla po-stergazione, e quindi rimborsabili in concorso con gli altri debiti del medesimo rango, se erogati entro il 31 dicembre 2020, e tuttavia non privi di rischio se non disciplinati contrattualmente o se utilizzati in modo anomalo.

L’incentivazione introdotta con l’articolo 8 del Dl 23/2020 e mante-nuta intonsa in sede di conversione (legge 40/2020) valorizza il ruolo del socio finanziatore, disapplicando temporaneamente gli articoli 2467 e 2497quinquies del Codice civile che imporrebbero il rimborso del presti-to solo dopo l’integrale pagamento di tutti gli altri creditori. Dal 9 aprile scorso e fino a fine anno l’intervento del socio è quindi possibile, nel qua-dro delle misure straordinarie di supporto alle imprese nella pande-mia da coronavirus, senza lo spettro, quantomai concreto in questa fase, della postergazione.

Perché l’opportunità non si tra-sformi in rischio, alcune cautele van-no comunque assunte, e non sono di

I dati contabili potrebbero non bastare per chiederela restituzione anticipata

SOCIETÀ

IL NODO RISORSE

T rent’anni di espe-rienza in un settore come quello dell’au-tomazione elettronica

industriale significa aver attra-versato varie fasi di trasforma-zione che, seppure racchiuse in tre decenni, sono ciascuna lontana anni luce dall’altra. La Coms, azienda con sede a Noceto (un piccolo centro in provincia di Parma) può van-tare l’esperienza accumulata in una storia cominciata esat-tamente nel 1990, e quindi nel settore dell’automazione rap-presenta senza dubbio una delle espressioni di maggior rilievo in ambito nazionale. Per meglio comprendere tut-to ciò, bisogna soffermarsi su cosa si intende oggi, e cosa si intendeva una volta, per auto-mazione industriale. Un siste-ma di automazione racchiude in se tutte le tecnologie ne-cessarie per gestire macchine e processi complessi senza ricorrere all’intervento dell’uo-mo. Se ne inizia a parlare già in epoca di rivoluzione indu-striale e con gli anni sono stati raggiunti livelli operativi sem-pre più sofisticati, passando da quella che all’inizio era una semplice meccanizzazione dei processi, all’ingegnerizza-zione, fino all’attuale automa-zione che oggi è sempre più orientata verso i sistemi in-dustriali basati sulle moderne soluzioni informatiche.

È in questo quadro che si inserisce il lavoro quotidia-namente svolto da Coms, che ha scelto di specializzar-

si soprattutto come partner tecnologico di alto livello per l’industria alimentare con par-ticolare attenzione al settore dell’imbottigliamento e di tutto quanto abbia a che fare con le confezioni in vetro. La società emiliana si occupa di fornire ai propri clienti sia il software che l’hardware per il corret-to funzionamento delle linee di produzione, che si tratti di nastri trasportatori, impianti domotici, impianti di rileva-mento dati e quant’altro faccia parte dei processi industriali. L’esperienza pluridecenna-le acquisita dai suoi tecnici, che hanno attraversato tutte le principali trasformazioni del settore dell’automazione, consente a Coms di affron-tare con competenza ed effi-cacia ogni questione relativa a qualsiasi tipologia di macchi-nario. Il personale è costante-mente formato e aggiornato, e nel tempo sono stati creati specifici profili di competenze che permettono oggi all’a-zienda di essere organizzata

con tecnici che alla prepara-zione complessiva affiancano ciascuno la specializzazione in una determinata apparec-chiatura.

Questo ha contribuito a cre-are con la clientela un rappor-to di profonda fiducia e fide-lizzazione. Il personale Coms segue dalla progettazione elettrica all’installazione, fino alla gestione dei software per plc, pc e rilevamento dati ed interviene sia su impianti nuovi che già esistenti. Inoltre offre anche un servizio di manuten-

zione programmata e straor-dinaria. Ma la vera scommes-sa oggi si gioca soprattutto nel campo dell’Industry 4.0. La veloce evoluzione tecnolo-gica richiede, alle aziende che si occupano di automazione, un ulteriore step di specia-lizzazione. Coms in questo senso non si è fatta trovare impreparata, e cogliendo al volo le importanti e veloci tra-sformazioni del mercato, si è tempestivamente adeguata.

«Siamo molto attenti ad in-tegrare le nuove specifiche con ognuna delle forniture che facciamo – spiega Ste-fano Casali, amministratore delegato di Coms Srl. – E abbiamo cominciato a rego-larci in questo senso sin da quando si è iniziato a parlare di Industry 4.0. Perché cre-diamo che solo perseguendo l’innovazione si possa cre-are con i nostri clienti quel rapporto di partnership in grado di garantire efficienza e contenimento dei costi». Info: www.comsnet.it

Beverage - Linea bottiglie in plastica

Beverage - Macchina Riempitrice

Fondata nel 1979, UNIFILL inizia la sua attività come contoterzi-sta per poi concentrarsi

nella progettazione e produ-zione di macchine automati-che per il packaging primario, diventando negli anni leader mondiale nella produzione di macchine termoformatrici ver-ticali. Le macchine di UNIFILL sono in grado di realizzare contenitori monodose per il settore alimentare, farmaceu-tico, cosmetico, cura del cor-po e degli animali.

Abbiamo intervistato Da-vide Sartini, direttore com-merciale e marketing il quale ci ha raccontato UNIFILL: «Amo definire UNIFILL una multinazionale tascabile. La nostra sede operativa è in provincia di Modena, lungo la via Emilia, nel cuore della Packaging e Motor Valley. Un territorio straordinario con-traddistinto da eccellenze tecnologiche grazie alle quali si è creato un ecosistema in-dustriale unico che coinvolge imprese, università, enti di ricerca e associazioni di ca-tegoria che generano, tutte insieme, contributi e contami-nazioni intersettoriali eccezio-nali. Questa collaborazione in diversi settori, permette anche alle piccole imprese di cresce-re e di essere competitive nel mercato globale. Siamo pre-senti in 43 paesi, dal 2000 abbiamo una sede commer-ciale in Cina e quest’anno, nonostante l’emergenza Co-vid-19, abbiamo confermato

gli investimenti programmati con l’apertura di un ufficio commerciale negli USA e uno in Germania. Siamo un’azien-da flessibile e resiliente che è riuscita, anche in questo mo-mento, a non fermare mai la produzione. La nostra orga-nizzazione e la struttura dei costi ci permette di assorbire oscillazioni di domanda, quin-di si potrebbe affermare che la nostra cinghia di trasmissione tra costi e ricavi è molto corta ed essere situati in Emilia-Ro-magna, dove la meccanica di precisione è un asse portante della nostra economia, è un plus significativo».

Come vede lei il futuro del Packaging?: «È difficile fare previsioni, ma i dati ci conforta-no indicandoci una strada. Sta al manager riuscire a vederla e mettere in atto una strategia. Nei prossimi anni il mondo del packaging cambierà radical-mente e dovremo abituarci a prodotti confezionati in modo differente. Aziende come UNI-LEVER, P&G e L’Oréal hanno

già dichiarato che passeranno alla plastica riciclabile e au-menteranno il loro impegno a favore di un packaging più so-stenibile. Il processo di trasfor-mazione green è una realtà e UNIFILL lo sta affrontando in maniera strutturata attraver-so politiche articolate di me-dio-lungo periodo, collocate all’interno di un framework più ampio che implica necessa-riamente la collaborazione or-ganizzata di diversi attori della filiera produttiva. La vera sfida

è quella di realizzare, in futuro, un packaging sostenibile ma anche durevole e in grado di garantire la sicurezza dei con-sumatori, senza alterare in al-cun modo il prodotto.

Come avete affrontato l’emergenza Coronavirus e come state progettando il dopo? «Le nostre priorità in piena emergenza sono state, e sono tutt’ora, la salute e la sicurezza dei nostri dipen-denti, garantire le forniture ai nostri clienti e i pagamenti ai fornitori. Questa pandemia creerà un solco profondo che indebolirà le nostre economie. Ne usciremo provati ma ci la-sceremo l’incubo Coronavirus alle spalle e allora dovremo essere pronti a cogliere le opportunità. Questo è il mo-tivo per cui UNIFILL ha deci-so di investire in tecnologie, nel digitale e in nuovi modelli di business compiendo un profondo processo di trasfor-mazione green e digitale». Info: www.unifill.it

Macchina Termoformatrice Verticale di UNIFILL

Davide Sartini, Direttore Commerciale e Marketing

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Page 26: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

26 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

AVVISO AL PUBBLICO

AVVISO DI APPROVAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO CON DICHIARAZIONE DI PUBBLICA UTILITA’ ED IMPOSIZIONE DEL VINCOLOPREORDINATO ALL’ASSERVIMENTO COATTIVO (art. 17, comma 2, D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 e s.m.i. e art. 52 ter D.Lgs. 330/2004)

PROROGA

TERNA - Rete Elettrica Nazionale S.p.A., con sede legale in Via Egidio Galbani 70, 00156 Roma,

PREMESSO

• che TERNA - Rete Elettrica Nazionale S.p.A. è concessionaria dello Stato per la trasmissione ed il dispacciamento dell’energia elettrica e per losviluppo della Rete Elettrica Nazionale, giusta concessione emanata in data 20.4.2005 e divenuta efficace in data 1.11.2005, sulla base di quantodisposto dal D.P.C.M. 11.5.2004, come aggiornata con decreto emanato il 15 dicembre 2010 dal Ministero dello Sviluppo Economico;

• che la società Terna - Rete Elettrica Nazionale S.p.A. (C.F. 05779661007), con sede legale in via Egidio Galbani n. 70, è rappresentata dalla SocietàTerna Rete Italia S.p.A. (C.F.: 11799181000), società con socio unico sottoposta a controllo e direzione di Terna S.p.A., con sede legale in ViaEgidio Galbani n. 70 – 00156 Roma (giusta procura rep. n. 44271 del 19 dicembre 2018 per Notaio Marco De Luca in Roma);

• che con decreto n. 239/EL-163/223/2015 del 24.04.2015 il Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e dellaTutela del Territorio e del Mare, ha approvato il progetto definitivo per la costruzione e l’esercizio da parte di TERNA S.p.A. dell’opera denominata“Ricostruzione degli elettrodotti “Matera-Grottole”, “Grottole – Salandra con derivazione F.S.” e “Salandra – San Mauro Forte, dal portale inSalandra fino al palo n. 192”, con dichiarazione di pubblica utilità, urgenza, indifferibilità ed inamovibilità della medesima;

• che il suddetto Decreto n. 239/EL-163/223/2015 del 24.04.2015 è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regione Basilicata n. 25 – Parte Seconda- del 16.07.2015;

• che con il medesimo decreto é stato imposto il vincolo preordinato all’asservimento coattivo sui fondi interessati dal tracciato della suddetta operada realizzarsi nel territorio dei comuni di Matera, Grottole e Salandra in provincia di Matera, di cui agli allegati al progetto approvato e di seguitoindicati;

• che con l’art. 6 del sopra citato Decreto, in applicazione dell’articolo 6, comma 8, del D.P.R. 327/2001 e s.m.i., il Ministero dello SviluppoEconomico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha delegato (con facoltà di sub-delega) TERNA S.p.A.,nella persona del suo legale rappresentante pro - tempore, ad esercitare tutti i poteri espropriativi previsti dal D.P.R. 327/2001 e dal D. Lgs.330/2004 e ad emettere e sottoscrivere tutti i relativi atti e provvedimenti ivi inclusi, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i Decretid’asservimento coattivo, d’espropriazione e retrocessione, i Decreti d’occupazione ex articoli 22, 22/bis e 49 del citato D.P.R. 327/2001, leautorizzazioni al pagamento delle indennità provvisorie e definitive, e di espletare tutte le connesse attività necessarie ai fini della realizzazionedell’elettrodotto;

• che con procura Rep. n. 45.249 Racc. n. 26.070 per notaio Marco De Luca in Roma, registrata a Roma 3 il 09/01/2020, il legale rappresentante protempore di TERNA S.p.A. ha dato incarico al Dr. Luca Piemonti, Dirigente dell’Ufficio Espropri, di emettere e sottoscrivere tutti gli atti e iprovvedimenti relativi al procedimento ablativo e di espletare le connesse attività necessarie ai fini della realizzazione delle opere elettriche;

• che in relazione all’impianto in oggetto, il Dirigente dell’Ufficio Espropri, ha individuato come Responsabile del Procedimento espropriativo l’ingVitantonio Di Dio, domiciliato per la carica in Napoli, alla Via Aquileia n. 8;

• che con istanza prot. TERNA P20200009011 del 10.02.2020 Terna S.p.A. ha chiesto la proroga di due anni del termine previsto dal decreto n.239/EL-163/223/2015 del 24.04.2015 per la realizzazione della suddetta opera;

• che il numero dei destinatari della procedura di asservimento coattivo è superiore a 50;

TUTTO CIO’ PREMESSO

la Società TERNA Rete Italia S.p.A., ai sensi dell’art. 17, comma 2, D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 e successive modificazioni e dell’art. 52 ter delD.Lgs. 330/2004,

AVVISA

• che il Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con Decreto n.239/EL-163/223/2015-PR del 11.05.2020, ha prorogato di due anni il termine di ultimazione dei lavori di realizzazione della “Ricostruzione deglielettrodotti “Matera-Grottole”, “Grottole – Salandra con derivazione F.S.” e “Salandra – San Mauro Forte, dal portale in Salandra fino al palo n.192”;

• che il Decreto n. 239/EL-163/223/2015-PR del 11.05.2020 è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regione Basilicata n. 52 del 01.06.2020;

• che i lavori di realizzazione dell’intervento devono ancora essere completati nei fondi di cui all’elenco proprietari del presente Avviso;

• che tutti i documenti relativi al procedimento espropriativo sono depositati presso gli uffici della Società Terna Rete Italia S.p.A. siti in Napoli – ViaAquileia n. 8 e restano a disposizione per essere visionati;

• che il presente Avviso viene altresì pubblicato in data odierna sui quotidiani La Repubblica, Il Sole 24 Ore e La Gazzetta del Mezzogiorno.

Elenco proprietari

Elettrodotto 150 kV “Matera - Grottole”Comune di MateraALBA Filomena - LBAFMN41P70F052B - Fg. 93 Pt. 289; AMBROSECCHIA Angelo Raffaele - MBRNLR50H24F052O - Fg. 63 Pt. 26;AMBROSECCHIA Annunziata - MBRNNZ52R45F052L - Fg. 63 Pt. 151; AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MATERA con sede in MATERA -80002870774 - Fg. 86 Pt. 27, 28, 66, 72; AMOROSO Nicola - MRSNCL40E04F052P - Fg. 93 Pt. 161; ANDRISANI Bruna - NDRBRN70L67F052J - Fg.93 Pt. 506; ANDRISANI Donato Mattia - NDRDTM36P13F052W - Fg. 96 Pt. 266; ANDRISANI Giuseppe - NDRGPP39D26F052H - Fg. 96 Pt. 699;ANDRISANI Vito - NDRVTI67L31F052P - Fg. 93 Pt. 507; BASILE Anna - BSLNNA46R48A225R - Fg. 86 Pt. 153, 154, 155, 158, 159, 284, 285; BRAIABruna - BRABRN47T44F052V - Fg. 92 Pt. 657; BRAIA Giovanni - BRAGNN43L15F052Z - Fg. 93 Pt. 169; BRAIA Rosa - BRARSO58H58F052J - Fg. 92Pt. 656; BRAIA Saverio - BRASVR50B23F052X - Fg. 93 Pt. 534; CALABRESE Paola - MATERA-18/11/1884 - Fg. 118 Pt. 97; CALIA Anna Maria -CLANMR30D59F052R - Fg. 63 Pt. 133; CANCELLIERE Pasquale - CNCPQL69A26F052J - Fg. 93 Pt. 283; CANCELLIERE Tommaso -CNCTMS67C20F052U - Fg. 93 Pt. 283; CANCELLIERE Vita Maria - CNCVMR64L67F052L - Fg. 93 Pt. 283; CAPPIELLO Anna - CPPNNA78A71A662L -Fg. 96 Pt. 30; CAPPIELLO Domenico - CPPDNC47E26A225G - Fg. 96 Pt. 30; CARLUCCI Anna Maria - CRLNMR61C64F052W - Fg. 93 Pt. 232;CARMENTANO Annarita Chiara - CRMNRT64C69F052R - Fg. 92 Pt. 261; CARONE Chiara Maria - CRNCRM50E69F052Z - Fg. 92 Pt. 98; CARONEFrancesco Paolo - CRNFNC60B09F052R - Fg. 92 Pt. 98; CARONE Giuseppe - CRNGPP54A15F052K - Fg. 92 Pt. 98; CARONE Vita -CRNVTI65A53F052E - Fg. 92 Pt. 98; CASERTA Francesca - CSRFNC49C68F052S - Fg. 92 Pt. 103, 106, 651; CIFARELLI Addolorata Maria - MATERA-2/4/1912 - Fg. 86 Pt. 164; CIFARELLI Bruna - Fg. 86 Pt. 164; CIFARELLI Domenico - Fg. 86 Pt. 164; CIFARELLI Elisabetta - CFRLBT21L63F052J - Fg.86 Pt. 164; CIFARELLI Francesco - CFRFNC06R05F052L - Fg. 86 Pt. 164; CIFARELLI Giacinta - CFRGNT16M57F052V - Fg. 86 Pt. 164; CIFARELLIGiovanni - CFRGNN28M22F052H - Fg. 86 Pt. 164; CIFARELLI Giuseppe - Fg. 86 Pt. 164; CIFARELLI Marianna - CFRMNN14E55F052G - Fg. 86 Pt.164; CISANO Teresa - CSNTRS42L57E147U - Fg. 100 Pt. 793; COLUCCI Giacinta - CLCGNT39B52F052E - Fg. 92 Pt. 304; COMUNE DI MATERA -80002870774 - Fg. 63 Pt. 26, 41, 151 - Fg. 82 Pt. 203, 205, 207 - Fg. 84 Pt. 15, 23, 30, 57, 58, 68, 118, 131, 135, Fg. 86 Pt. 1, 22, 23, 24, 42, 43, 44,64, 73, 74, 75, 76, 149, 152, 154, 155, 156, 157, 158, 159, 229, 230, 231, 232, 284, 285 - Fg. 93 Pt. 57 - Fg. 99 Pt. 4 - Fg. 118 Pt. 90, 91, 92, 93, 97,100, 211, 394, 402, 404; CORETTI Angelo Raffaele - CRTNLR60B02F052C - Fg. 84 Pt. 118; CORETTI Annunziata - CRTNNZ71M63F052D - Fg. 86 Pt.42; CORETTI Emanuele - CRTMNL75R24F205N - Fg. 86 Pt. 21, 22, 23, 24, 25, 27, 28, 42, 74, 75, 77; CORETTI Francesco - Fg. 118 Pt. 90; CORETTIMaria Rosaria - CRTMRS64E59F052O - Fg. 96 Pt. 418; CORETTI Nicola Saverio - CRTNLS42D25F052Q - Fg. 86 Pt. 42, 43, 44, 64; CRISTALLIAnnunziata - CRSNNZ42L47F052O - Fg. 118 Pt. 95, 96, 123, 261, 263, 265; CUSCIANNA Giuseppe - CSCGPP36C21F052K - Fg. 63 Pt. 41;CUSCIANNA Paola - MATERA-08/02/1890 - Fg. 93 Pt. 60; DEMANIO DELLO STATO - 06340981007 - Fg. 86 Pt. 112, 113, 165, 191, 198, 199, 200,201, 202, 203, 204, 205, 206 - Fg. 118 Pt. 260; DI CANDIA Rosa Maria - DCNRMR32A59F052D - Fg. 96 Pt. 176; DI CECCA Eustachio -DCCSCH57C19F052D - Fg. 99 Pt. 33; DI CESARE Maria - DCSMRA55M43F052A - Fg. 84 Pt. 23, 57, 58, 131; DI CUIA Annunziata -DCINNZ43M43F052N - Fg. 100 Pt. 799; DI LENA Andrea Marcello - DLNNDR81D15G942W - Fg. 100 Pt. 799; DI LENA Giovanni -DLNGNN79E31F052B - Fg. 100 Pt. 799; DI PALMA Giovanni - DPLGNN47E26E155Z - Fg. 64 Pt. 39, 49; DI SIMINE Bruna Michela -DSMBNM42C56F052Y - Fg. 93 Pt. 83, 165, 166, 168, 233, 588; DIGIORGIO Anna Maria - DGRNMR46A46F052Q - Fg. 100 Pt. 799; DIPALMA Alesio- DPLLSA61T10E155Z - Fg. 64 Pt. 39, 49; DIPALMA Annamaria - DPLNMR82L44E155E - Fg. 64 Pt. 39, 49; DIPALMA Chiara - DPLCHR76L53E155T -Fg. 64 Pt. 39, 49; DIPALMA Filippo - DPLFPP44A04E155Q - Fg. 64 Pt. 39, 49; DIPALMA Giovanni - DPLGNN78L02E155R - Fg. 64 Pt. 39, 49;DIPALMA Roberta - DPLRRT93R60E155B - Fg. 64 Pt. 39, 49; DIPALMA Serafino - DPLSFN45E08E155E - Fg. 64 Pt. 39, 49; DRAGONE Stefania -DRGSFN66T52F052O - Fg. 84 Pt. 35; FERROVIA DELLO STATO S.P.A. - Fg. 96 Pt. 417, 420, 423, 429; FESTA Alessio - Fg. 93 Pt. 60; FESTA AnnaMaria - FSTNMR66M46F052L - Fg. 100 Pt. 242, 243; FESTA Vito - Fg. 93 Pt. 60; FIORE Adele - FRIDLA61H59H501F - Fg. 110 Pt. 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11,12, 13, 14, 18, 19; FIORE Claudia - FRICLD63S66H501Z - Fg. 110 Pt. 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12, 13, 14, 18, 19; FIORE Fabrizio - FRIFRZ59S15H501Z - Fg.110 Pt. 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12, 13, 14, 18, 19; FIORE Gianfranco - FRIGFR58E26G942M - Fg. 110 Pt. 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12, 13, 14, 18, 19; FIOREMario - FRIMRA66H15F052H - Fg. 110 Pt. 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12, 13, 14, 18, 19; FONTANA Michelina - FNTMHL70H44A662X - Fg. 92 Pt. 215;FONTANAROSA Maria Bruna - FNTMBR33A68F052R - Fg. 93 Pt. 203; FONTANAROSA Maria Francesca - FNTMFR30R53F052V - Fg. 93 Pt. 203;FRANGIONE Addolorata - FRNDLR53A41F052H - Fg. 93 Pt. 60; FRANGIONE Francesco - RNFNC54T05F052H - Fg. 93 Pt. 60; FRANGIONE Maria -MATERA-26/01/1888 - Fg. 86 Pt. 164; FRANGIONE Pasquale - FRNPQL51T06F052L - Fg. 93 Pt. 60; FRANGIONE Rosa - FRNRSO58C69F052G - Fg.93 Pt. 60; FRASCELLA Cosimo Damiano - FRSCMD33A09F052J - Fg. 93 Pt. 289; FRASCELLA Emanuele - FRSMNL62S03F052H - Fg. 93 Pt. 289;FRASCELLA Nunzia - FRSNNZ68C57F052K - Fg. 93 Pt. 289; GAUDIANO Francesco - GDNFNC38S29F052B - Fg. 92 Pt. 16, 263, 265, 267 - Fg. 92 Pt.288 - Fg. 92 Pt. 599; GIANCIPOLI Cosimo Damiano - GNCCMD48T13F052H - Fg. 96 Pt. 428; GIANCIPOLI Eustachio - GNCSCH68M24F052B - Fg.118 Pt. 96; GIANCIPOLI Giuseppe - GNCGPP67D14F052I - Fg. 118 Pt. 265; GIANCIPOLI Luciano - GNCLCN67H04F052W - Fg. 118 Pt. 93;GIANCIPOLI Mario - GNCMRA79L05F052I - Fg. 118 Pt. 95, 263; GIANCIPOLI Nicola - GNCNCL70D29F052V - Fg. 118 Pt. 123, 261; GIGLIOAddolorata - GGLDLR55A68F052F - Fg. 86 Pt. 76, 152; GIGLIO Annalisa - GGLNLS81R52F052K - Fg. 84 Pt. 23, 57, 58, 131; GIGLIO Filomena -

GGLFMN49P58F052S - Fg. 86 Pt. 76, 152; GIGLIO Franca Paola - GGLFNC59E48F052S - Fg. 86 Pt. 76, 152; GIGLIO Rosa - GGLRSO77L54F052W -Fg. 84 Pt. 23, 57, 58, 131; GIUDICEPIETRO Maria Teresa - GDCMTR44T52F052P - Fg. 63 Pt. 41; IACOVONE Angela Raffaella - CVNNLR38B63F052U- Fg. 99 Pt. 58; LAMACCHIA Eustachio - LMCSCH62R11F052P - Fg. 63 Pt. 94, 133; LAMACCHIA Francesco Paolo - LMCFNC59A29F052G - Fg. 63Pt. 94, 133; LAMACCHIA Sigismonda - LMCSSM70T63F052T - Fg. 63 Pt. 94, 133; LAPERCHIA Giovanni - LPRGNN40L11F052S - Fg. 100 Pt. 797;LAPERCHIA Nicola Domenico - LPRNLD32S15F052U - Fg. 100 Pt. 793; LOSIGNORE Rocco Angelo - LSGRCN67B14F052Q - Fg. 96 Pt. 422; MADIOCamilla - MDACLL34M70F052O - Fg. 93 Pt. 396, 398; MANCINI Camilla Anna Maria - MNCCLL49P54F052A - Fg. 96 Pt. 421; MANCINI Emanuele -MNCMNL58D02F052Y - Fg. 93 Pt. 232; MANCINI Maria Raffaella - MNCMRF44S69F052Z - Fg. 92 Pt. 16, 263 - Fg. 92 Pt. 288 - Fg. 92 Pt. 599;MANICONE Bruna - MNCBRN48R66F052Q - Fg. 96 Pt. 254; MANICONE Immacolata - MNCMCL50C42F052D - Fg. 96 Pt. 255; MARAGNO Giuseppe- MRGGPP42P12F052G - Fg. 92 Pt. 103, 106, 651; MARAGNO Maria Vincenza - MRGMVN33L45F052C - Fg. 98 Pt. 75; MASTRONARDI Francesco -Fg. 86 Pt. 73; MAZZEI Andrea Marcello - MZZNRM50E12H591A - Fg. 98 Pt. 55; MOLITERNI Francesco Paolo - MLTFNC61D19F052B - Fg. 86 Pt.229, 230, 231, 232; MOLITERNI Immacolata - MLTMCL41C41F052C - Fg. 93 Pt. 254, 412; MOLITERNI Rosa Francesca Pia - MLTRFR33D42F052C -Fg. 93 Pt. 196, 255; MOLITERNI Teresa Lucia - MLTTSL31R66F052I - Fg. 93 Pt. 197, 198, 506, 507; MONACIELLO Donato - MNCDNT68E22F052D -Fg. 100 Pt. 240; NUZZI Cosimo Damiano - NZZCMD67P23F052L - Fg. 98 Pt. 93; NUZZI Francesco - NZZFNC65T10F052R - Fg. 98 Pt. 93; NUZZIVincenzo - NZZVCN64A24F052Y - Fg. 98 Pt. 93; OLIVIERI Maria Damiana - LVRMDM33A41F052R - Fg. 84 Pt. 118; PADULA Apollonia Lina -PDLPLN49B66F052T - Fg. 93 Pt. 57; PAOLICELLI Francesca - PLCFNC45B41F052C - Fg. 100 Pt. 797; PERSIA Annunziata - PRSNNZ50T48F052A -Fg. 96 Pt. 421; PERSIA Bruna - PRSBRN43M53F052I - Fg. 96 Pt. 421; PERSIA Domenico - PRSDNC37P19F052I - Fg. 96 Pt. 421; PERSIA Francesco -PRSFNC47E07F052N - Fg. 96 Pt. 421; PETRARA Nicola - PTRNCL44A06A225E - Fg. 86 Pt. 153, 154, 155, 156, 157, 158, 159, 284, 285; POSILIPOAnna Maria Lucia - PSLNMR49L65F052A - Fg. 93 Pt. 98, 612; RESIDENZA ASSISTENZIALE MONS. BRANCACCIO - FONDAZIONE ONLUS con sedein MATERA - 80002530774 - Fg. 84 Pt. 15; RICCARDI Anna Rosa - RCCNRS78L51F052A - Fg. 93 Pt. 57; ROMANO Michele - RMNMHL58B01F052N- Fg. 99 Pt. 5, 7 - Fg. 100 Pt. 241, 244, 245; RONDINONE Maria Addolorata - RNDMDD59A52F052V - Fg. 118 Pt. 91, 92, 394; RONDINONE Nicoletta- RNDNLT52R46F052S - Fg. 118 Pt. 100, 211, 402, 404; RUGGIERI Enrico - RGGNRC70S04F052C - Fg. 93 Pt. 99, 148; RUSSO Massimiliano -RSSMSM73H07L049J - Fg. 93 Pt. 203; SACCO Giuseppe - SCCGPP50B19F052Q - Fg. 118 Pt. 100, 211, 402, 404; SACCO Michele -SCCMHL71B12F052V - Fg. 92 Pt. 661, 664; SARCUNI Chiara Maria - SRCCRM34L59F052J - Fg. 118 Pt. 93; SCAFARELLI Matilde -SCFMLD31T48G942X - Fg. 110 Pt. 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12, 13, 14, 18, 19; SCALCIONE Antonio Vincenzo - SCLNNV62D11F052J - Fg. 93 Pt. 396, 398;SCALCIONE Michele - SCLMHL67H08F052C - Fg. 93 Pt. 396, 398; SCARCIOLLA Annunziata - SCRNNZ79B48L418N - Fg. 92 Pt. 104; SCARCIOLLAFrancesco Paolo - SCRFNC38M21F052W - Fg. 93 Pt. 101, 131, 140 - Fg. 96 Pt. 207, 867, 1175; SELVAGGI Leonarda - SLVLRD52H46G769A - Fg. 64Pt. 39, 49; SIMONE Michele - SMNMHL63B14A225C - Fg. 63 Pt. 159; STAFFIERI Antonio Vincenzo - STFNNV63M26F052L - Fg. 118 Pt. 98;STAFFIERI Michele - STFMHL60P14F052Y - Fg. 92 Pt. 261; TACCARDI Maria Rosaria - TCCMRS71R45F052O - Fg. 93 Pt. 288; TATARANNI AngeloRaffaele - TTRNLR50T21F052Q - Fg. 86 Pt. 66, 72; TATARANNI Pasquale - TTRPQL46P09F052Y - Fg. 96 Pt. 62; TRABACE Faustina -TRBFTN52A41E326H - Fg. 64 Pt. 39, 49; TROMBETTA Viviana - TRMVVN74M58F052Q - Fg. 93 Pt. 290; VOLPE Annunziata - VLPNNZ73C42F052C -Fg. 96 Pt. 368, 370; VOLPE Bruna - VLPBRN52A41F052E - Fg. 96 Pt. 364, 367; VOLPE Leonardo - VLPLRD62R28F052E - Fg. 96 Pt. 366, 369;ZACCARO Angela - Fg. 93 Pt. 60; ZACCARO Antonio - Fg. 93 Pt. 60, 60; ZACCARO Bruna - Fg. 93 Pt. 60; ZACCARO Eustachio - Fg. 93 Pt. 60;ZACCARO Giacinta - Fg. 93 Pt. 60; ZACCARO Giovanni - Fg. 93 Pt. 60; ZACCARO Nicola - Fg. 93 Pt. 60, 60; ZACCARO Tommaso - Fg. 93 Pt. 60.

Elettrodotto 150 kV “Matera - Grottole”Comune di GrottoleANDREUCCI Giuseppina - NDRGPP63D47F052N - Fg. 34 Pt. 177; COMUNE DI GROTTOLE - 80001800772 - Fg. 25 Pt. 46, 48, 59; CONELLIDomenico - CNLDNC61S08F052G - Fg. 35 Pt. 68, 71; D’ARIA Aldo - DRALDA81E03L418P - Fg. 35 Pt. 18, 64, 72, 73; D’ARIA Anna Maria -DRANMR66A69F052I - Fg. 35 Pt. 18, 64, 72, 73; D’ARIA Antonio - DRANTN60E26E213T - Fg. 35 Pt. 18, 64, 72, 73; D’ARIA Damiano -DRADMN67L20E213B - Fg. 35 Pt. 18, 64, 72, 73; D’ARIA Franco - DRAFNC76R10F052X - Fg. 35 Pt. 18, 64, 72, 73; D’ARIA Lucrezia -DRALRZ62C43E213P - Fg. 35 Pt. 18, 64, 72, 73; D’ARIA Rodolfo - DRARLF78P16L418F - Fg. 35 Pt. 18, 64, 72, 73; D’ARIA Silvana -DRASVN72L42E213L - Fg. 35 Pt. 18, 64, 72, 73; FRI-EL GROTTOLE - S.R.L. con sede in BOLZANO. BOZEN (BZ) - 02471970216 - Fg. 34 Pt. 323;LOPERGOLO Fortunato - LPRFTN55L13E213C - Fg. 34 Pt. 177; MASTROPAOLO Domenica - MSTDNC36S46E213G - Fg. 35 Pt. 18, 64, 72, 73;NOBILE Rosa Anna - NBLRNN45T69E213R - Fg. 35 Pt. 23, 25, 98; ORIONE IMMOBILIARE PRIMA S.P.A. con sede in MILANO - 04743910012 - Fg.35 Pt. 70; TATARANNI Francesco Saverio - TTRFNC41A25F052G - Fg. 26 Pt. 14, 138.

Elettrodotto 150 kV “Grottole - Salandra”Comune di GrottoleABBATANGELO Filomena - Fg. 34 Pt. 142; ALLEGRETTI Francesco - LLGFNC55C07F052J - Fg. 39 Pt. 143; ALLEGRETTI Maria -LLGMRA27R69E213K - Fg. 39 Pt. 739, 741; ALLEGRETTI Paolo - LLGPLA85L05F104A - Fg. 39 Pt. 143; ANDREUCCI Antonia - NDRNTN33T42E213R- Fg. 39 Pt. 301; ANTENORE Berardino - NTNBRD69M17E213S - Fg. 34 Pt. 83; ANTENORE Emilia - NTNMLE62S64E213K - Fg. 34 Pt. 83; ARPAIAGiuseppina - GROTTOLE-15/1/1975 - Fg. 39 Pt. 499; ARPAIA Vincenzo - RPAVCN68A01E213A - Fg. 39 Pt. 499; AVITABILE Antonio -VTBNTN59R16E213C - Fg. 45 Pt. 152; BALENZANO Vittorio - BLNVTR52R19E213P - Fg. 39 Pt. 95; BELFIORE Cosimo - BLFCSM72D10L219M - Fg.39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; BELFIORE Maria Teresa - BLFMTR74R49L219D - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; BELFIORE Pietro -BLFPTR47H28F052K - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; BRUNO Rosina - GROTTOLE-19/8/1943 - Fg. 39 Pt. 319; CALDARULO Alessio -CLDLSS95C27L418Y - Fg. 39 Pt. 519; CALDARULO Antonio - CLDNTN90R17L418U - Fg. 39 Pt. 519; CALDARULO Giacomo Rodolfo -CLDGMR55S18E213B - Fg. 39 Pt. 520; CALDARULO Vincenzo - CLDVCN92P06L418N - Fg. 39 Pt. 519; CAMMAROTA Fel ic ia -CMMFLC54M45E213L - Fg. 39 Pt. 148; CARRETTA Angela - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; COLAGRANDE Anna Annunziata -CLGNNN63C65F052F - Fg. 39 Pt. 80; COLAGRANDE Antonia - CLGNTN22T41E213J - Fg. 39 Pt. 80; COLAGRANDE Emanuele -CLGMNL29D20E213L - Fg. 39 Pt. 80; COLAGRANDE Emil ia - CLGMLE21C61E213H - Fg. 39 Pt. 80; COLAGRANDE Giuseppina -CLGGPP56H60E213L - Fg. 39 Pt. 80; COLAGRANDE Lucia - CLGLCU14H51E213G - Fg. 39 Pt. 80; COLAGRANDE Maria - CLGMRA58A44E213Z -Fg. 39 Pt. 80; COLAGRANDE Nicola - CLGNCL34H09E213W - Fg. 39 Pt. 80; COLASURDO Maria Giuseppa - CLSMGS09H48E213K - Fg. 39 Pt. 140;COLONNA Giuseppe - CLNGPP50C16E213H - Fg. 34 Pt. 140; COMUNE DI GROTTOLE - 80001800772 - Fg. 34 Pt. 138, 289, 290, 291 - Fg. 39 Pt. 42,55, 80, 95, 140, 294, 295, 296, 319, 443, 499, 500, 501, 502, 519, 520, 633, 705, 706, 742, 743, 744, 745, 746, 747, 981, 1025; COMUNE DIGROTTOLE con sede in GROTTOLE (MT) - 80001800772 - Fg. 39 Pt. 442; CONELLI Domenico - CNLDNC61S08F052G - Fg. 45 Pt. 172, 173, 188;CUSCIANNA Domenica - CSCDNC26C60E213P - Fg. 34 Pt. 138; D`ALESSANDRO Nicola - GROTTOLE-17/10/1878 - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745,746, 747; D`ARIA Antonietta - GROTTOLE-2/5/1911 - Fg. 34 Pt. 122; D`ARIA Domenico - DRADNC59T20E213C - Fg. 39 Pt. 141; D`ARIA Immacolata -DRAMCL65T48E213X - Fg. 34 Pt. 82; D`ARIA Rodolfo - DRARLF78P16L418F - Fg. 39 Pt. 81; D`ARIA Rosaria - DRARSR39B43E213L - Fg. 34 Pt. 82;D`ARIA Vincenzo - DRAVCN64L01E213A - Fg. 34 Pt. 82; DE GIACOMO Antonio - Fg. 45 Pt. 46, 46, 174, 174; DE GIACOMO Arcangelo - Fg. 45 Pt.46, 174; DE GIACOMO Donato - Fg. 45 Pt. 46, 174; DE GIACOMO Felice - Fg. 45 Pt. 46, 46, 174, 174; DE GIACOMO Innocenzo - Fg. 45 Pt. 46, 174;DE GIACOMO Maria - Fg. 45 Pt. 46, 174; DE GIACOMO Michele - Fg. 45 Pt. 46, 46, 174, 174; DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO - Fg. 37 Pt. 165,181, 198 - Fg. 39 Pt. 183; D’EUFEMIA Anna - DFMNNA69R61E213O - Fg. 39 Pt. 79; D’EUFEMIA Giuseppe - DFMGPP73B20E213Q - Fg. 39 Pt. 79;D’EUFEMIA Luigia - DFMLGU67R50E213Z - Fg. 39 Pt. 79; D’EUFEMIA Vito - DFMVTI36H26E213H - Fg. 39 Pt. 79; DEVITO Leonarda -DVTLRD62L47E147B - Fg. 39 Pt. 330, 331, 520; DI LENA Adamo - DLNDMA76P26L418M - Fg. 39 Pt. 294, 295, 296; DI LENA Angelo - Fg. 39 Pt.294, 295, 296; DI LENA Francesco - Fg. 39 Pt. 294, 295, 296; DI LENA Giovanni - DLNGNN45H14E213F - Fg. 39 Pt. 294, 295, 296; DI STEFANOMaria Nicola - Fg. 39 Pt. 706; DONA Angela - DNONGL39R71E213O - Fg. 39 Pt. 80; ENTE AUTONOMO ACQUEDOTTO PUGLIESE CON SEDE INBARI - 00347000721 - Fg. 44 Pt. 28 - Fg. 46 Pt. 61; FERRAIUOLO Massimo Vincenzo - FRRMSM71M19F052S - Fg. 39 Pt. 1025; FIORE MaddalenaCarmela - FRIMDL33P43E213Q - Fg. 46 Pt. 87; FRI-EL GROTTOLE S.r.l. con sede in Bolzano Bozen (BZ) - 02471970216 - Fg. 34 Pt. 323; GATTIMaria - Fg. 39 Pt. 294, 295, 296; GLINNI Anna - GLNNNA63H46F052T - Fg. 34 Pt. 140 - Fg. 39 Pt. 633; GRAZIANO Anna - GRZNNA72P67E213U -Fg. 34 Pt. 123; GRAZIANO Annunziata - GRZNNZ65S48E213D - Fg. 34 Pt. 123; GRAZIANO Giacomo - GRZGCM69S03A225L - Fg. 34 Pt. 123;GRAZIANO Giulia - GRZGLI68R71E213Y - Fg. 34 Pt. 123; GRAZIANO Rocco - GRZRCC67D28F052P - Fg. 34 Pt. 123; GUIDOTTI Nicola -GDTNCL51C08E213M - Fg. 39 Pt. 705; IOSCA Felice - SCIFLC22C11E213W - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; IOSCA Luigi -SCILGU23H06E213G - Fg. 39 Pt. 706; IOSCA Maria Lucia - Fg. 39 Pt. 706; IOSCA Maria Vincenza - SCIMVN15A71E213U - Fg. 39 Pt. 706;LACAPRARA Angela - LCPNGL44C49E213E - Fg. 34 Pt. 171, 172; LACAPRARA Eugenia - LCPGNE39L68E213X - Fg. 34 Pt. 171, 172; LACAPRARAIppolita - LCPPLT37E47E213E - Fg. 34 Pt. 171, 172; LASCARO Angela Caterina - LSCNLC68D60E213W - Fg. 39 Pt. 443; LASCARO Anna -LSCNNA74B54E213I - Fg. 39 Pt. 443; LASCARO Carmine - LSCCMN69T21E213N - Fg. 39 Pt. 443; LASCARO Francesco Antonio -LSCFNC30M24F201W - Fg. 39 Pt. 443; LASCARO Giuseppe - LSCGPP72H16E213Q - Fg. 39 Pt. 443; LASCARO Marco - LSCMRC74B14E213T - Fg.39 Pt. 443; LOIUDICE Angela - LDCNGL36D57E213G - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; LOIUDICE Franceschina - LDCFNC29E64E213Q - Fg.39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; LOIUDICE Margherita - GROTTOLE-30/7/1938 - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; LOIUDICE Maria -GROTTOLE-1/11/1933 - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; LOIUDICE Vito - GROTTOLE-17/5/1940 - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747;LOLAIDO Francesco - LLDFNC84H03A662S - Fg. 39 Pt. 981; LOLAIDO Michelina - LLDMHL85H61A662F - Fg. 39 Pt. 981; LOLAIDO Nicolina -LLDNLN88B60A662I - Fg. 39 Pt. 981; LOPERGOLO Fortunato - LPRFTN55L13E213C - Fg. 39 Pt. 318; LOPERGOLO Giuseppe Nicola -LPRGPP32T16E213D - Fg. 39 Pt. 294, 295, 296; LOPERGOLO Mario - LPRMRA64R11E213O - Fg. 45 Pt. 46, 174; LUCCHETTI Francesco -LCCFNC57R09E213A - Fg. 34 Pt. 138; LUCCHETTI Nicoletta - LCCNLT61D44E213W - Fg. 34 Pt. 138; LUCCHETTI Rocco - LCCRCC53D11E213Y -Fg. 34 Pt. 138; LUCCHETTI Rosa, Maria - LCCRMR55H57E213H - Fg. 34 Pt. 138; MAGISTRO Anna - MGSNNA62A47F052U - Fg. 34 Pt. 289, 290,291; MAGISTRO Mariangela - MGSMNG55M68E213W - Fg. 34 Pt. 289, 290, 291; MINNAIA Giulio - MNNGLI77T17A048T - Fg. 34 Pt. 143; OLIVAPietro - GROTTOLE-17/2/1929 - Fg. 34 Pt. 120; OLIVA POTENZA Carmine - LVPCMN21P04E213S - Fg. 34 Pt. 120; OLIVOPOTENZA Antonia -LVPNTN27C54E213M - Fg. 39 Pt. 1025; OSTUNI Carmela - STNCML76P63F052H - Fg. 39 Pt. 140, 442; OSTUNI Carmine - STNCMN04T01E213Q -Fg. 39 Pt. 443; OSTUNI Francesco - STNFNC29C05E213X - Fg. 39 Pt. 140; OSTUNI Mariateresa - STNMTR80M55F052J - Fg. 39 Pt. 140, 442;OSTUNI Rocco Vincenzo - STNRCV40A18E213L - Fg. 39 Pt. 140; OSTUNI Rosa - STNRSO32B52E213A - Fg. 39 Pt. 140; PETRILLO Nella -PTRNLL58E59E326M - Fg. 39 Pt. 981; PISTONE Antonietta - PSTNNT06M63E213M - Fg. 34 Pt. 142; PISTONE Maria Vittoria - PSTMVT46L46E213B- Fg. 45 Pt. 176; PISTONE Teodoro - PSTTDR44S04E213Z - Fg. 39 Pt. 636; POLIDORO Rocco - PLDRCC74P07F052Y - Fg. 34 Pt. 148; POPOLIZIOMaria - PPLMRA40P46E213M - Fg. 39 Pt. 55; RAGONE Enrichetta - RGNNCH53A65E213I - Fg. 39 Pt. 500; RAGONE Francesco -RGNFNC46A07E213H - Fg. 39 Pt. 502; RAGONE Pietrangelo - RGNPRN48A22E213I - Fg. 39 Pt. 42; RAGONE Rocco - RGNRCC40L26E213B - Fg. 39Pt. 501; RAMICONE Angela - GROTTOLE-20/1/1905 - Fg. 45 Pt. 35; RAMICONE Angelo - Fg. 45 Pt. 35; RAMICONE Antonietta - Fg. 45 Pt. 35;RAMICONE Antonio - Fg. 45 Pt. 35; RAMICONE Donata - RMCDNT48C55F052T - Fg. 45 Pt. 35; RAMICONE Giuseppina - Fg. 45 Pt. 35; RAMICONENicolina - Fg. 45 Pt. 35; RAMICONE Rosa, Marsilia - Fg. 45 Pt. 35; RAMONDINO Isabella - Fg. 45 Pt. 46, 174; RAMONDINO Vincenzo - Fg. 45 Pt. 46,174; RECCHIA Anna Rosa - RCCNRS02B42E213F - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; RECCHIA Antonio - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746,747; RECCHIA Giovanni - RCCGNN57S28E213U - Fg. 39 Pt. 739, 741; RECCHIA Rocco - RCCRCC92M16E213J - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746,747; RECCHIA Rocco - MATERA-28/6/1947 - Fg. 39 Pt. 742, 743, 744, 745, 746, 747; RECCHIA Tommasina - GROTTOLE-1/8/1904 - Fg. 39 Pt. 742,743, 744, 745, 746, 747; ROCCO Giuseppina - RCCGPP30M48E213A - Fg. 34 Pt. 146, 147; RONDINONE Carmine - RNDCMN77E28I462N - Fg. 39Pt. 524; RONDINONE Francesco Paolo - RNDFNC72A04F052W - Fg. 39 Pt. 524; SALERNO Antonio - SLRNTN60H06E213F - Fg. 45 Pt. 63, 67, 69,70, 71, 185; SALERNO Francesco - GROTTOLE-21/03/1896 - Fg. 34 Pt. 121; SALERNO Michele - SLRMHL65C05E213W - Fg. 45 Pt. 63, 71, 185;SALERNO Rocco - SLRRCC56P08E213J - Fg. 45 Pt. 54, 63, 71, 185; SALERNO Rosa - SLRRSO21L44E213K - Fg. 45 Pt. 35; SANROCCO Giuseppe -SNRGPP66L12E155G - Fg. 44 Pt. 27, 32, 33, 42; SANROCCO Nicola - SNRNCL78E03A225T - Fg. 44 Pt. 34, 35; SANROCCO Tommaso -SNRTMS31B25A225B - Fg. 44 Pt. 27, 32, 33, 34, 35, 42; SANTORO Antonia - SNTNTN52B53E213T - Fg. 39 Pt. 471, 524; SERGOLA Maria - Fg. 39Pt. 80; TEDESCHI Vincenzo - TDSVCN30L24E213D - Fg. 39 Pt. 1023; VENEZIA Rosa - VNZRSO56D43E213N - Fg. 34 Pt. 268; VEZZUSOFranceschina - VZZFNC61D57E213R - Fg. 39 Pt. 698.

Elettrodotto 150 kV “Grottole - Salandra”Comune di SalandraAMBRUSO Domenico - Fg. 8 Pt. 203, 204; AMBRUSO Michele - Fg. 8 Pt. 203, 204; ANGELASTRO Giuseppe - Fg. 8 Pt. 203, 204; BRINDISI LorenzoAntonio - BRNLNZ70S01F052I - Fg. 3 Pt. 2; BRINDISI Maria - BRNMRA66L59F052U - Fg. 3 Pt. 2; CAMPAGNA Silvia - CMPSLV26H60G037V - Fg. 7

Il Sole 24 Ore - 29/6/2020

CHI È TERNA

Terna è proprietaria della Rete di Trasmissione Nazionale italiana dell’elettricità in Alta e Altissima Tensione ed è tra i principali operatori europei di reti per la trasmissione dell’energia con oltre 74.000 km di linee gestite e 25interconnessioni con l’estero. Terna è responsabile della trasmissione e della gestione dei flussi di energia elettrica sull’intero territorio nazionale. Sono oltre 4.000 i professionisti al servizio del Paese e dell’unione energetica europea che gestiscono in efficienza esicurezza, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, sia lo sviluppo della Rete di Trasmissione sia il dispacciamento dell’energia elettrica, garantendo la qualità del servizio e crescenti benefici per imprese e cittadini.La missione dell’azienda è esercitare un ruolo guida per una transizione energetica sostenibile, facendo leva su innovazione, competenze e tecnologie distintive a beneficio di tutti gli stakeholder.Per Terna - prima azienda italiana del settore Electric Utilities nel prestigioso Dow Jones Sustainability Index World di RobecoSAM - la sostenibilità è un aspetto determinante nella creazione di valore per gli stakeholders, ed è unvalore centrale e una leva strategica. Ecco perché l’Azienda lavora ogni giorno nel rispetto dei territori e dialogando costantemente con le comunità locali.

PERCHÉ SERVE REALIZZARE L’OPERA

La ricostruzione degli elettrodotti “Matera-Grottole”, “Grottole – Salandra con derivazione F.S.” e “Salandra – San Mauro Forte, dal portale in Salandra fino al palo n. 192, favoriranno e miglioreranno la sicurezza di esercizio della retea 150 kV in uscita dalla stazione di trasformazione di Matera, soggetta a rischi di sovraccarico per consistenti transiti di energia dovuti alla produzione degli impianti eolici.

BENEFICI DELL’OPERA

Gli interventi aumetenranno l’affidabilità della Rete di Trasmissione Nazionale consentendo di far fronte alle crescenti richieste di energia connesse all’ampio sviluppo residenziale ed industriale nell’area sud-ovest di Matera.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.terna.it nella Sezione Cantieri Terna per l’Italia.

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Page 27: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 27

Lavoro Norme & Tributi

I NODI DELLA RIPRESA

SERVIZI AI LAVORATORI

Si può adeguare al contesto post epidemia il catalogo dei benefit previsti

Senza imposte e contributile attività di curaper anziani e bambini

Pagina a cura diAldo BottiniDiego Paciello

L’incertezza dell’attuale contesto pro-duttivo, sanitario e sociale e la com-plessità delle variabili in gioco che - con buona probabilità - si manterrà nel breve e medio periodo, costringe-ranno le aziende a rivedere i propri si-stemi di remunerazione, compensa-tion & benefit. L’aleatorietà delle pre-visioni di budget e le mutate esigenze di work-life balance emerse nel perio-do di quarantena porteranno le azien-de a guardare ai beni e servizi di wel-fare aziendale come una delle poche leve efficienti, anche dal punto di vista fiscale e contributivo, alla quale poter ricorrere per far fronte al cambia-mento e alle innovazioni necessari a ripartire e ad affrontare le nuove sfide che il mercato proporrà.

Molti beni e servizi di welfare aziendale – dalle rette scolastiche di ogni ordine e grado, ai servizi di cura dell’infanzia e dei familiari anziani o non autosufficienti, agli abbonamenti al trasporto pubblico e ai versamenti alla previdenza integrativa - non rien-

Polizze anti-Covid e aiuti per i familiari:così si aggiorna il welfare aziendale

trano nella base imponibile, fiscale e contributiva: sono cioè esenti da im-poste e contributi.

Questo vuol dire, in pratica, che le somme messe a disposizione a titolo di welfare si traducono in importi netti per il lavoratore. Il che rappre-senta da sempre una leva molto rile-vante per decidere di implementare un piano di welfare aziendale e, in un momento di crisi economica come quello che stanno affrontando, per le aziende diventerà ancora più essen-ziale per contenere i costi delle politi-che di remunerazione.

Bisogna però considerare che la pandemia, con le sue conseguenze sulle aziende e sul lavoro, impone un ripensamento anche del “catalogo” dei beni e servizi di welfare aziendale.

L’innovazione dei benefitAlcuni benefit, che fanno parte da sempre dei pacchetti di compensation tra i più ambiti dai lavoratori, potreb-bero perdere il loro appeal: si pensi al-l’auto aziendale, ad esempio, un be-nefit (anche di status) che potrebbe diventare meno rilevante nel mo-

mento in cui lo smart working diventa un nuovo modello organizzativo della prestazione lavorativa, a cui moltissi-me aziende si stanno orientando an-che per il post emergenza.

Altri benefit invece, nel momento attuale e nei prossimi mesi, potreb-bero addirittura essere visti come potenzialmente “pericolosi”: si pensi agli abbonamenti al trasporto pub-blico (recentemente introdotti dal le-gislatore tra i servizi di welfare aziendale), quasi disincentivato dalle aziende a causa dei possibili contagi da Coronavirus.

Altri servizi ancora, come le polizze stipulate a copertura del rischio di contrarre il Covid 19 – che l’agenzia delle Entrate nella circolare 11 del 6 maggio 2020 ha statuito non essere imponibili, comprendendole nel no-vero dell’articolo 51, comma 2, lettera f quater del Tuir) – sono stati creati ad hoc dagli operatori del mercato per tutelare i lavoratori dalle conseguen-ze del contagio.

Altri, infine, stante la situazione di emergenza, potrebbero addirittura non essere più considerati dei benefit,

bensì degli strumenti necessari a ga-rantire la sicurezza dei lavoratori: si pensi ai tamponi e ai test sierologici, così come a tutti gli eventuali altri ac-certamenti diagnostici che vengono effettuati nell’interesse anche del da-tore di lavoro, responsabile per la sa-lute sul luogo di lavoro.

L’aggiornamento delle norme Lo stesso legislatore dovrà valutare eventuali integrazioni alla normativa vigente – si vocifera già di interventi agevolativi per la mobilità sostenibile come il bike sharing, l’acquisto di vei-coli a propulsione elettrica a condu-zione individuale (segway, mono-pattini elettrici, biciclette a pedalata assistita) – per adeguare le misure agevolative alle mutate esigenze or-ganizzative aziendali e di work life balance dei lavoratori.

Sarebbe poi opportuno interveni-re, ad esempio, anche per rendere agevolabili i device per seguire le le-zioni scolastiche da remoto, cosa che la normativa attuale non consente, perché prevede solo contributi per servizi (di educazione e istruzione) e

non per beni, se non di valore infe-riore ai 258,23 euro.

Potrebbe nascere quindi un nuovo archetipo di welfare aziendale, con una natura meno retributiva di quello degli ultimi anni, in buona parte deri-vante dalla conversione del premio di risultato. La gestione del tempo, in termini organizzativi per l’azienda e di vita dei lavoratori, sarà il perno at-torno al quale ruoteranno i vecchi be-nefit, rimodellati per adattarli al cam-biamento, e i nuovi, creati per soddi-sfare le nuove esigenze sociali e asse-condare quelle organizzative.

Un welfare aziendale che potrebbe non necessitare di investimenti in-genti bensì di capacità di innovazione e visione: nuove modalità di organiz-zazione del lavoro potrebbero infatti essere in grado di soddisfare, con la messa a disposizione di ulteriori ser-vizi di welfare, le esigenze personali e familiari dei lavoratori. Una innovati-va concezione del welfare aziendale, che produrrà i suoi effetti sulle rela-zioni industriali e sulla contrattazione collettiva aziendale.

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LE STRADE A DISPOSIZIONE

Possibile convertirein servizi anche il premio di risultatoLe prestazioni devonoriguardare tutti gli addettio gruppi omogenei

I piani di welfare aziendale, grazie alla loro convenienza dal punto di vista fiscale e contributivo rispetto alle erogazioni in denaro, si sono dimostrati un efficiente, oltre che efficace, strumento a cui le imprese hanno fatto ricorso per fornire sup-porto socio-economico ai dipen-denti e ai loro familiari sia durante le crisi economiche, sia nei mo-menti successivi.

La crisi del 2008 condusse allo sviluppo e alla diffusione del welfa-re aziendale, testimoniati dalle mo-difiche normative che si sono suc-cedute dal 2015.

Sebbene nel nostro ordinamento non ci sia alcuna disposizione fiscale che fornisca una nozione di welfare aziendale, di fatto questo rappre-senta l’insieme delle somme, dei va-lori, dei beni e dei servizi che un da-tore di lavoro può mettere a disposi-zione dei propri dipendenti per mi-gliorare il loro benessere. Gran parte dei servizi, a determinate condizioni ed entro certi limiti, può essere ero-gata senza che l’azienda debba ver-sare contributi previdenziali a suo carico e senza dover operare ritenu-te fiscali o contributive a carico dei dipendenti: questo rende i piani di welfare sistemi ancora più attraenti per entrambi gli attori.

Le previsioni agevolative per il welfare aziendale sono contenute nell’articolo 51 del Tuir, che se da un lato, al primo comma, introduce un concetto di onnicomprensività del reddito di lavoro dipendente e, quindi, un principio generale di as-soggettabilità a imposizione fisca-le di tutte le somme e i valori perce-piti a qualunque titolo in relazione

al rapporto di lavoro, dall’altra sta-tuisce, al secondo e terzo comma, la non concorrenza totale o parzia-le alla formazione dal reddito di la-voro dipendente di una serie di somme, valori e servizi che, tipica-mente, fanno parte del paniere a disposizione dei dipendenti nei piani di welfare.

La non concorrenza alla forma-zione del reddito di lavoro dipen-dente delle somme, dei beni e dei servizi di welfare determina, a sua volta, anche la loro non imponibili-tà contributiva, posto che nel no-stro ordinamento vige, salvo speci-fiche deroghe, un generale princi-pio di armonizzazione delle base imponibile fiscale e di quella con-tributiva, in base a quanto previsto dal Dlgs 314/1997.

I paletti generaliIn ogni caso, perché i piani di welfa-re possano beneficiare delle richia-mate agevolazioni fiscali e contribu-tive, non è sufficiente che si sostan-zino nell’offerta ai dipendenti di somme, beni e servizi rientranti tra quelli previsti dal secondo e dal ter-zo comma dell’articolo 51 del Tuir, bensì che siano rivolti alla generalità o, quantomeno, a categorie omoge-nee di dipendenti e che, come l’Am-ministrazione finanziaria ha preci-sato in diverse occasioni, i piani di welfare non siano finanziati con somme già di spettanza dei dipen-denti, fatta salva l’ipotesi di conver-sione del premio di risultato (legge 208/2015 e successive modifiche).

L’erogazione dei servizi di wel-fare può avvenire in diversi modi: sotto forma di rimborsi, di versa-menti a casse sanitarie o fondi pen-sione, di acquisto diretto da parte del datore di lavoro, di voucher, di versamenti diretti sul conto cor-rente del lavoratore.

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∙ Spese per scuole di ogni ordine, dall’asilo nidoall’università

∙ Mensascolastica, prepost

scuola∙ Ludoteche, centri estivied invernali

∙ Testi scolastici

ISTRUZIONE FAMIGLIA SANITÀ POLIZZEPER LA SALUTE

PREVIDENZAINTEGRATIVA

FRINGEBENEFIT

RICREAZIONE,EDUCAZIONE

MUTUI EPRESTITI

∙ Servizi diassistenza perfamiliari anziani

(>75 anni) o nonautosuf�cienti(presentazione

certi�catomedico)

∙ Abbonamenti atrasportopubblico

∙ Pacchetti sanitari

integrativi erimborso di spesemediche tramitecassa sanitaria

∙ Polizze acoperturadel rischio

di contrarreil COVID-19

∙ Polizze LongTerm Care

Polizze DreadDisease

∙ Versamentivolontari

integrativi a fondipensione chiusi e

aperti

∙ Beni e servizidi qualsiasi

genere,buoni carburante,buoni spesa, etc.

∙ Servizi con�nalità di

ricreazione,educazione,istruzione,assistenza

socialee sanitaria o culto

∙ Prestiti a tassoagevolato erogati

dal datoredi lavoro

o contributodatoriale per

quota interessisu mutui e prestiti

contratti daldipendente

Note: (*) Nessun limite di non imponibilità in caso di conversione del premio di risultato ex legge 208/2015. Fonte: www.iuslaboris.com

I bene�t che non sono imponibili �scalmente sono esenti anche da contributi a carico sia del datore che del dipendente

Nessuno

LIMITE DI NON IMPONIBILITÀ

Nessuno

LIMITE DI NON IMPONIBILITÀ

Nessuno

LIMITE DI NON IMPONIBILITÀ

Nessuno

LIMITE DI NON IMPONIBILITÀ

Nessuno

LIMITE DI NON IMPONIBILITÀ

LIMITE ANNUO

5.164,57 *

LIMITE ANNUO

258,23LIMITE ANNUO

3.615,20*

L’identikit dei possibili benefit

Pt. 301; CIOCIA Elisa - CCILSE51B62F052Q - Fg. 9 Pt. 67; CIOCIA Francesco - CCIFNC05H15H687H - Fg. 9 Pt. 67; CIOCIA Giovanni -CCIGNN17C07H687L - Fg. 9 Pt. 67; CIOCIA Rosa - CCIRSO42P57H687W - Fg. 9 Pt. 67; CIOCIA Valentino - CCIVNT40L26H687H - Fg. 9 Pt. 67;CIOCIA Valentino - Fg. 9 Pt. 21; COMUNE DI SALANDRA - 80001400771 - Fg. 7 Pt. 4, 86, 87, 165, 301 - Fg. 8 Pt. 102; COMUNE DI SALANDRACON SEDE IN SALANDRA - 80001400771 - Fg. 8 Pt. 7, 44, 45, 58; CONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALE DELLA PROVINCIA DI MATERA -00058560772 - Fg. 9 Pt. 188; CRISTALLI Angela - Fg. 8 Pt. 45; DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO - Fg. 9 Pt. 73; DI NAPOLI Armando -DNPRND44S10E213D - Fg. 9 Pt. 8, 13; DINELLA Antuono - Fg. 9 Pt. 21; DINELLA Giuseppe - Fg. 9 Pt. 21; DINNELLA Angela - Fg. 9 Pt. 16, 21;DINNELLA Angela Maria - Fg. 9 Pt. 67; DINNELLA Antonio - Fg. 9 Pt. 67; DINNELLA Antuono - Fg. 9 Pt. 16; DINNELLA Giovanni - Fg. 9 Pt. 21, 67;DINNELLA Giuseppe - Fg. 9 Pt. 16, 67; DINNELLA Maria - Fg. 9 Pt. 16, 21; DONNOLA Angela - DNNNGL47L46H687J - Fg. 8 Pt. 45; DONNOLA Anna- DNNNNA31A52H687J - Fg. 8 Pt. 45; DONNOLA Felicia - DNNFLC41H58H687T - Fg. 8 Pt. 45; DONNOLA Rocco - DNNRCC28L09H687T - Fg. 8 Pt.45; ENI Spa con sede in ROMA - 00484960588 - Fg. 7 Pt. 300; ENTE AUTONOMO ACQUEDOTTO PUGLIESE - Fg. 9 Pt. 145; ENTE AUTONOMOPER L’ACQUEDOTTO PUGLIESE - Fg. 9 Pt. 73; FILAZZOLA Anna - FLZNNA45M71D547A - Fg. 3 Pt. 2; GIORDANO Giuseppe - Fg. 8 Pt. 203, 204;GLIONNA Nicola - Fg. 9 Pt. 67; LAURIA Donata - Fg. 9 Pt. 16, 21, 67; MARRANDINO Anna - Fg. 9 Pt. 21, 21; MARRANDINO Annunziata - Fg. 9 Pt.16; MARRANDINO Antonio - Fg. 9 Pt. 21; MARRANDINO Antuono - Fg. 9 Pt. 16, 21; MARRANDINO Arcangela - Fg. 9 Pt. 16, 21; MARRANDINODomenico - Fg. 9 Pt. 16, 21; MARRANDINO Francesco - Fg. 9 Pt. 16; MARRANDINO Grazia - Fg. 9 Pt. 16, 16, 21, 21; MARRANDINO Innocenzo - Fg.9 Pt. 16; MARRANDINO Maria - Fg. 9 Pt. 21; MARRANDINO Rosa Antonia - Fg. 9 Pt. 21; MARRANDINO Vincenzo - Fg. 9 Pt. 16, 21; MARRAUDINOAnna - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Anna Caterina - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Annunziata Margherita - MRRNNZ68E43H687J - Fg. 9 Pt. 20;MARRAUDINO Antonio - Fg. 9 Pt. 67, 67; MARRAUDINO Antuono - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Arcangela - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Domenico- Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Grazia - Fg. 9 Pt. 67, 67; MARRAUDINO Grazia - MRRGRZ64R62H687L - Fg. 9 Pt. 20; MARRAUDINO Maria - Fg. 9 Pt.67; MARRAUDINO Rosa Antonia - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Vincenzo - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Vincenzo - MRRVCN47H06H687V - Fg. 9 Pt.67; MARSILIO Andrea - MRSNDR04E22L418P - Fg. 8 Pt. 7, 44, 58; MARSILIO Anna Maria Rosa - MRSNMR26C48E213V - Fg. 8 Pt. 102; MARSILIOMarco Antonio - MRSMCN60H29L418Q - Fg. 8 Pt. 7, 44, 58; MARSILIO Pancrazio Francesco - MRSPCR63C22L418Y - Fg. 8 Pt. 7, 44, 58; MARSILIORaffaello Mariano - MRSRFL69E08L418Y - Fg. 8 Pt. 7, 44, 58; MARZARIO Anna Felice - MRZNFL47L60H687N - Fg. 7 Pt. 165; MARZARIO DomenicaLeonarda - MRZDNC51H70H687N - Fg. 9 Pt. 19; MARZARIO Domenico - MRZDNC62C17H687O - Fg. 7 Pt. 88 - Fg. 8 Pt. 25, 191, 195; MARZARIOFrancesco - MRZFNC58C10H687E - Fg. 8 Pt. 190, 192, 194, 195; MARZARIO Nicola - MRZNCL87P21L418C - Fg. 9 Pt. 211, 212; PRIANO MariaCarmela - PRNMCR45B41E147N - Fg. 7 Pt. 139; RAGONE Angela Maria - Fg. 8 Pt. 43, 43; RAGONE Donatantonio - Fg. 8 Pt. 43; RAGONE Francesca- Fg. 8 Pt. 43; RAGONE Giuseppe - Fg. 8 Pt. 43 - Fg. 9 Pt. 18; RAGONE Grazia - Fg. 8 Pt. 203, 204; RAGONE Nicola - Fg. 8 Pt. 43, 43; RETEFERROVIARIA ITALIANA - SOCIETA` PER AZIONI CON SEDE IN ROMA - 01585570581 - Fg. 3 Pt. 21, 24, 42, 44; REVERTERA Anna - Fg. 7 Pt. 4, 86,87, 165, 300, 301 - Fg. 8 Pt. 7, 25, 58, 102, 191, 192, 194, 195; REVERTERA Anna - RVRNFG99P49E147W - Fg. 7 Pt. 139; SAPONARA Anna Felicia -SPNNFL45D58H687U - Fg. 7 Pt. 93, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Antonio - SPNNTN48A11H687X - Fg. 7 Pt. 93, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARACarmela - SPNCML50L53H687Y - Fg. 7 Pt. 93, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Domenico - SPNDNC41A23H687J - Fg. 7 Pt. 93, 188 - Fg. 8 Pt. 9;SAPONARA Domenico - SPNDNC50D10H687L - Fg. 7 Pt. 86, 87, 93, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Gianni Nicola - SPNGNN74R01F052B - Fg. 7 Pt.165; SAPONARA Giuseppa - SPNGPP39B51H687J - Fg. 7 Pt. 93, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Maria - SALANDRA-26/5/1929 - Fg. 7 Pt. 4;SAPONARA Maria - SPNMRA37S50H687Q - Fg. 7 Pt. 93, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Rocco - SPNRCC42S15H687Z - Fg. 7 Pt. 93, 188 - Fg. 8 Pt. 9;SICURO Laura Antonia - SCRLNT37T41D547L - Fg. 9 Pt. 20; SPAZIANTE Rosa - Fg. 9 Pt. 13, 16, 18, 20, 21, 67; SPAZIANTE Rosina - Fg. 8 Pt. 43,203, 204 - Fg. 9 Pt. 19; TANTONE Marco Antonio - TNTMCN79C01H687T - Fg. 7 Pt. 90, 302; TANTONE Mario - TNTMRA55C02H687G - Fg. 3 Pt. 3;TANTONE Paolo - Fg. 7 Pt. 301; TANTONE Rocco - TNTRCC65H25H687I - Fg. 9 Pt. 20; ZIZZAMIA Angela Maria - ZZZNLM64E41H687X - Fg. 8 Pt. 45;ZIZZAMIA Antonio - ZZZNTN66T12H687R - Fg. 8 Pt. 45; ZIZZAMIA Francesco - ZZZFNC69C07H687J - Fg. 8 Pt. 45; ZIZZAMIA Giuseppe Salvatore -ZZZGPP59T25H687L - Fg. 8 Pt. 45; ZIZZAMIA Mario Beniamino - ZZZMBN71A03H687N - Fg. 8 Pt. 45; ZIZZAMIA Renato Rocco -ZZZRTR75B25F052Q - Fg. 8 Pt. 45.

Elettrodotto 150 kv “Salandra - San Mauro”Comune di SalandraAMBRUSO Domenico - Fg. 8 Pt. 203; AMBRUSO Michele - Fg. 8 Pt. 203; ANGELASTRO Giuseppe - Fg. 8 Pt. 203; CIOCIA Elisa -CCILSE51B62F052Q - Fg. 9 Pt. 67; CIOCIA Francesco - CCIFNC05H15H687H - Fg. 9 Pt. 67; CIOCIA Giovanni - CCIGNN17C07H687L - Fg. 9 Pt. 67;CIOCIA Rosa - CCIRSO42P57H687W - Fg. 9 Pt. 67; CIOCIA Valentino - CCIVNT40L26H687H - Fg. 9 Pt. 67; CIOCIA Valentino - Fg. 9 Pt. 21; COMUNEDI SALANDRA - 80001400771 - Fg. 7 Pt. 29, 31, 45, 47, 51, 52, 54, 57, 58, 59, 60, 64, 86, 87, 102, 123, 126, 138 - Fg. 8 Pt. 44, 58, 102; COMUNE DISALANDRA CON SEDE IN SALANDRA - 80001400771 - Fg. 8 Pt. 45; CONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALE DELLA PROVINCIA DIMATERA - 58560772 - Fg. 9 Pt. 188; COPERNICO Maria - CPRMRA46S60A801X - Fg. 7 Pt. 51; CRISTALLI Angela - Fg. 8 Pt. 45; DEMANIOPUBBLICO DELLO STATO - Fg. 9 Pt. 73; DI NAPOLI Armando - DNPRND44S10E213D - Fg. 9 Pt. 8, 13; DINELLA Antuono - Fg. 9 Pt. 21; DINELLAGiuseppe - Fg. 9 Pt. 21; DINNELLA Angela - Fg. 9 Pt. 16, 21; DINNELLA Angela Maria - Fg. 9 Pt. 67; DINNELLA Antonio - Fg. 9 Pt. 67; DINNELLAAntuono - Fg. 9 Pt. 16; DINNELLA Giovanni - Fg. 9 Pt. 21, 67; DINNELLA Giuseppe - Fg. 9 Pt. 16, 67; DINNELLA Maria - Fg. 9 Pt. 16; DONNOLAAngela - DNNNGL47L46H687J - Fg. 8 Pt. 45; DONNOLA Anna - DNNNNA31A52H687J - Fg. 8 Pt. 45; DONNOLA Felicia - DNNFLC41H58H687T - Fg.8 Pt. 45; DONNOLA Rocco - DNNRCC28L09H687T - Fg. 8 Pt. 45; ENTE AUTONOMO ACQUEDOTTO PUGLIESE - Fg. 9 Pt. 145; ENTE AUTONOMOPER L ACQUEDOTTO PUGLIESE - Fg. 9 Pt. 73; GIORDANO Giuseppe - Fg. 8 Pt. 203; GLIONNA Nicola - Fg. 9 Pt. 67; LAURIA Donata - Fg. 9 Pt. 16,67; MARRANDINO Anna - Fg. 9 Pt. 21, 21; MARRANDINO Annunziata - Fg. 9 Pt. 16; MARRANDINO Antonio - Fg. 9 Pt. 21; MARRANDINO Antuono -Fg. 9 Pt. 16, 21; MARRANDINO Arcangela - Fg. 9 Pt. 16, 21; MARRANDINO Domenico - Fg. 9 Pt. 16, 21; MARRANDINO Francesco - Fg. 9 Pt. 16;MARRANDINO Grazia - Fg. 9 Pt. 16, 16, 21, 21; MARRANDINO Innocenzo - Fg. 9 Pt. 16; MARRANDINO Maria - Fg. 9 Pt. 21; MARRANDINO Rosa -Fg. 9 Pt. 21; MARRANDINO Vincenzo - Fg. 9 Pt. 16, 21; MARRAUDINO Anna - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Anna - MRRNNA81H54L418L - Fg. 7 Pt.51; MARRAUDINO Anna Caterina - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Annunziata Margherita - MRRNNZ68E43H687J - Fg. 9 Pt. 20; MARRAUDINOAntonia - MRRNTN38T60H687K - Fg. 7 Pt. 51; MARRAUDINO Antonio - Fg. 9 Pt. 67, 67; MARRAUDINO Antuono - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINOArcangela - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Carmine - MRRCMN72R13H687C - Fg. 7 Pt. 51; MARRAUDINO Domenica - MRRDNC79M63L418J - Fg. 7Pt. 51; MARRAUDINO Domenico - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Domenico - MRRDNC70D27F052X - Fg. 7 Pt. 51; MARRAUDINO Francesco Sante -MRRFNC63S01H687R - Fg. 7 Pt. 51; MARRAUDINO Giovanni - MRRGNN53C17H687M - Fg. 7 Pt. 51; MARRAUDINO Grazia - Fg. 9 Pt. 67, 67;MARRAUDINO Grazia - MRRGRZ64R62H687L - Fg. 9 Pt. 20; MARRAUDINO Maria - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Nicola - MRRNCL60T29H687P - Fg.7 Pt. 51; MARRAUDINO Rosa Antonia - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Vincenzo - Fg. 9 Pt. 67; MARRAUDINO Vincenzo - MRRVCN47H06H687V - Fg.

9 Pt. 67; MARSILIO Andrea - MRSNDR04E22L418P - Fg. 8 Pt. 44, 58; MARSILIO Anna Maria Rosa - MRSNMR26C48E213V - Fg. 8 Pt. 102;MARSILIO Marco Antonio - MRSMCN60H29L418Q - Fg. 8 Pt. 44, 58; MARSILIO Pancrazio Francesco - MRSPCR63C22L418Y - Fg. 8 Pt. 44, 58;MARSILIO Raffaello Mariano - MRSRFL69E08L418Y - Fg. 8 Pt. 44, 58; MARZARIO Anna Felice - MRZNFL47L60H687N - Fg. 7 Pt. 138; MARZARIODomenica Leonarda - MRZDNC51H70H687N - Fg. 9 Pt. 19; MARZARIO Domenico - MRZDNC62C17H687O - Fg. 7 Pt. 88 - Fg. 8 Pt. 25, 191, 193,195; MARZARIO Francesco - MRZFNC58C10H687E - Fg. 8 Pt. 190, 192, 194, 195; MARZARIO Giovanni - MRZGNN77H19F052U - Fg. 9 Pt. 69, 199;MARZARIO Nicola - MRZNCL87P21L418C - Fg. 9 Pt. 211, 212; PRIANO Maria Carmela - PRNMCR45B41E147N - Fg. 7 Pt. 28, 32; RAGONE AngelaMaria - Fg. 8 Pt. 43; RAGONE Anna - Fg. 8 Pt. 43; RAGONE Donatantonio - Fg. 8 Pt. 43; RAGONE Francesca - Fg. 8 Pt. 43; RAGONE Giuseppe - Fg.8 Pt. 43 - Fg. 9 Pt. 18; RAGONE Grazia - Fg. 8 Pt. 203; RAGONE Nicola - Fg. 8 Pt. 43, 43; REVERTERA Anna - Fg. 7 Pt. 29, 45, 47, 52, 54, 57, 58, 59,60, 64, 86, 87, 102, 123, 126, 138 - Fg. 8 Pt. 25, 58, 102, 191, 192, 193, 194, 195; REVERTERA Anna - RVRNFG99P49E147W - Fg. 7 Pt. 28, 32;SAPONARA Anna Felicia - SPNNFL45D58H687U - Fg. 7 Pt. 93, 103, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Antonio - SPNNTN48A11H687X - Fg. 7 Pt. 93, 103,188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Carmela - SPNCML50L53H687Y - Fg. 7 Pt. 93, 103, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Domenico - SPNDNC41A23H687J -Fg. 7 Pt. 93, 103, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Domenico - SPNDNC50D10H687L - Fg. 7 Pt. 29, 86, 87, 93, 103, 138, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARAGianni Nicola - SPNGNN74R01F052B - Fg. 7 Pt. 138; SAPONARA Giovanna Rosa - SPNGNN61D58H687Y - Fg. 7 Pt. 138; SAPONARA Giuseppa -SPNGPP39B51H687J - Fg. 7 Pt. 93, 103, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Giuseppe - SPNGPP33T20H687P - Fg. 7 Pt. 138; SAPONARA Marco -SPNMRC63E16F052Y - Fg. 7 Pt. 45, 47, 52, 54, 57, 58, 123, 126, 138; SAPONARA Maria - SPNMRA29E66H687C - Fg. 7 Pt. 138; SAPONARA Maria -SPNMRA37S50H687Q - Fg. 7 Pt. 93, 103, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SAPONARA Rocco - SPNRCC40E30H687K - Fg. 7 Pt. 138; SAPONARA Rocco -SPNRCC42S15H687Z - Fg. 7 Pt. 93, 103, 188 - Fg. 8 Pt. 9; SICURO Laura Antonia - SCRLNT37T41D547L - Fg. 9 Pt. 20; SPAZIANTE Rosa - Fg. 9 Pt.13, 16, 18, 21, 67; SPAZIANTE Rosina - Fg. 8 Pt. 43, 203 - Fg. 9 Pt. 19; SPAZIENTE Rosa - Fg. 9 Pt. 20; TANTONE Anna Felicia -TNTNFL35S41H687X - Fg. 7 Pt. 51; TANTONE Marco Antonio - TNTMCN79C01H687T - Fg. 7 Pt. 90; TANTONE Paolo - TNTPLA79C14H687S - Fg. 7Pt. 64, 102; TANTONE Rocco - TNTRCC65H25H687I - Fg. 9 Pt. 20; TANTONE Rocco - TNTRCC76C11F052G - Fg. 7 Pt. 59, 60; ZIZZAMIA AngelaMaria - ZZZNLM64E41H687X - Fg. 8 Pt. 45; ZIZZAMIA Antonio - ZZZNTN66T12H687R - Fg. 8 Pt. 45; ZIZZAMIA Francesco - ZZZFNC69C07H687J -Fg. 8 Pt. 45; ZIZZAMIA Giuseppe Salvatore - ZZZGPP59T25H687L - Fg. 8 Pt. 45; ZIZZAMIA Mario Beniamino - ZZZMBN71A03H687N - Fg. 8 Pt. 45;ZIZZAMIA Renato Rocco - ZZZRTR75B25F052Q - Fg. 8 Pt. 45.

Terna Rete Italia S.p.ASede in Roma - Viale Egidio Galbani, 70 - 00156 Roma – ItaliaRegistro delle Imprese di Roma, Codice Fiscale e Partita I.V.A. n. 11799181000 R.E.A. di Roma n. 1328587Capitale sociale 300.000,00 Euro interamente versato

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Page 28: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

28 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

Dopo l’avvento della pandemia da Co-vid-19 l’Italia sta vi-vendo la fase della

sua ripresa. Oggi più che mai, in questo momento delicato della nostra storia, è diventa-to indispensabile il supporto di partners esperti e qualificati per poter affrontare con sere-nità e sicurezza l’ormai prossi-ma fase del post coronavirus.Tra le eccellenze e fio-re all’occhiello del Paese Asap Services, azienda bo-lognese nata nel 1972 con sedi anche a Roma, Genova e Pisa, è stata in grado di far fronte in maniera brillante alle infinite richieste di tutte quelle realtà che, malgrado il lock-down imposto, sono rimaste costantemente aperte per for-nire servizi di prima necessità.«È stato un frangente molto difficoltoso — spiega la Diri-genza — siamo stati costan-temente al fianco di struttu-re come RSA, enti pubblici e giudiziari e delle filiere che sono rimaste attive durante la pandemia ponendoci sempre come nostro obiettivo quello di fornire il massimo della qualità dei nostri servizi nonostante l’enorme richiesta. Per questo è stato necessario ristrutturarsi introducendo nuovi macchinari idonei alla sanificazione am-bientale a base di ozono e clo-ro attivo e studiando varie pos-sibilità alternative per affrontare e soddisfare necessità impen-sabili fino a pochi mesi fa».«Il nostro successo è stato determinato dalla nostra ca-

pacità di essere al fianco dei nostri clienti supportandoli con la nostra ampia gamma di servizi – continua la Dirigen-za — Mettiamo a loro dispo-sizione personale altamente qualificato con formazione professionale per rispondere alla richiesta di facchinag-gio, fattorinaggio, guardiania non armata e controllo degli accessi con reception e por-tierato, piccoli traslochi, cura del verde per diversi settori, dall’ente pubblico alla struttu-ra religiosa, dalle farmacie alle RSA fino agli alberghi, senza trascurare il settore privato spaziando dall’appartamento fino alla grossa azienda».Alla base dell’approccio pro-fessionale di Asap Services nell’affrontare le sfide del settore, vi è la forte capacità di progettazione del servizio, intesa come l’insieme di un processo costituito da tut-te le attività che dall’analisi portano ad una corretta pia-nificazione seguita da un di-mensionamento equilibrato,

da una valutazione e da un monitoraggio costante, con l’obiettivo dell’ottimizzazione dell’efficienza e dell’efficacia del servizio erogato.Ciò comporta, sia nella ge-stione di servizi presso enti pubblici che presso soggetti privati, un’attenta azione di controllo su basi statistiche di processo e di risultato, dove le segnalazioni di even-tuali discostamenti di qualità sono determinate in regime di autocontrollo; si esegue pertanto una puntuale ana-

lisi delle non conformità eventualmente riscontrate fino alla determinazione e conseguente eliminazione della causa. Questo approc-cio metodologico è utilizzato come standard in ogni attivi-tà aziendale così da rendere i processi sempre più perfe-zionati ed adeguati alle esi-genze di un mercato sempre più esigente e differenziato.Il successo sul mercato è da sempre caratterizzato dal perseguimento di una strategia che ha fatto della qualità il punto essenziale di ogni processo aziendale: questo approccio ha fatto si che si punti sempre a rag-giungere un gradino più alto nella propria scala di valori tanto che anche in tema di certificazioni, oltre alle ISO 9001, 14001 e BS OHSAS 18001 e l’attribuzione del rating di legalità, abbiamo recentemente ottenuto an-che la certificazione etica SA 8000.www.asapservices.it

Momenti di assoluta emergenza come quello che stiamo vivendo, storicamen-

te comportano cambiamenti profondissimi nel nostro modo di vivere, nelle abitudini della maggior parte delle persone. Sono momenti di grandi cam-biamenti sociali, economici e tecnologici. Da ogni parte ci sentiamo dire che il mondo non sarà più come prima.

Non è certo nostro compito indagare sulle mutazioni che il Covid 19 sta portando nel-la nostra società, ma per quel che ci riguarda da vicino è del tutto evidente che il modo in cui ci relazioniamo con gli altri è cambiato durante l’emergen-za e per molti aspetti si tratta di cambiamenti duraturi. In par-ticolare ci riferiamo al modo in cui l’azienda interagisce con i propri clienti: è sicuramente esploso il mondo dell’e-com-merce e questo è evidente. Ma dovremo abituarci a prenotare qualunque cosa vorremo fare, dal cinema al ristorante, dal parrucchiere alla palestra.

Dvr Italia si candida con i propri software di CRM Wasabi ad accompagnare le aziende a gestire al meglio il rapporto con i propri clienti attuali e potenzia-li; a conoscerli meglio, a con-tattarli nel modo e al momento giusto per promuovere i propri prodotti. Ma anche a facilitare e razionalizzare il modo in cui i clienti ci vogliono contattare, ad organizzare appuntamenti, demo o eventi, fisici o virtuali e in ogni caso a tenere traccia di

tutte le interazioni. C’è poi tut-to il mondo dei social network, fonte inesauribile di informazio-ni e commenti che ci riguarda-no e che devono essere gestiti, cosa che Wasabi consente di fare con grande facilità.

Wasabi è pensato fin dalla sua nascita per organizzare l’at-tività indifferentemente in ufficio tradizionale come in smart wor-king. Nel giro di pochi giorni tutti i nostri clienti hanno spostato le proprie attività in smart working in assoluta sicurezza rendendo operative complessivamente migliaia di persone da remoto.

Un modulo di Wasabi che è diventato particolarmente utile è il Calendar; strumento che affronta in modo estremamente innovativo il tema della gestio-ne degli appuntamenti. In realtà con Calendar si possono cer-tamente organizzare gli appun-tamenti di una forza di vendita o di squadre di assistenza tec-nica, ma si possono prenotare partecipazioni a convegni sia essi in luogo fisico come virtua-le, ma anche il parrucchiere o un tavolo al ristorante o il cam-

po da tennis o un corso in pa-lestra. Strumento quindi molto flessibile ed ormai insostituibile.

Ma indubbiamente in questo nuovo scenario occorre ripen-sare la sicurezza.

Quello della sicurezza è un tema molto ampio che riveste moltissimi aspetti.

Si può parlare di sicurezza sul posto di lavoro ovviamente, ma è fondamentale la sicurez-za nel trattamento dei dati, su cui siamo ormai tutti molto più consapevoli ed attenti. Nell’uti-lizzo di applicativi di CRM come il nostro Wasabi® il rispetto delle

regole della privacy by design e by default è fondamentale.

L’e-commerce, lo smart working comportano indubbi e molteplici vantaggi, ma rappre-sentano anche altrettante sfide che sarebbe assai pericoloso trascurare.

Ci riferiamo in particolare a due aspetti: in primo luogo, ov-viamente la sicurezza dei dati personali, sia dei clienti che ci contattano o che contattiamo per attivare acquisti di beni o servizi, che dei nostri dipen-denti che svolgono l’attività da remoto; ma dall’altra parte il coordinamento, per non dire il controllo, delle persone che lavorano lontano dai propri co-ordinatori e responsabili. Una cosa è se in azienda ci sono pochi dipendenti e si posso-no anche sentire tutti i giorni e condividere l’attività su una delle molteplici piattaforme di videoconference, ma quando si deve distribuire l’attività su centinaia o migliaia di persone il discorso è molto diverso.

Wasabi è strutturato per con-sentire il più efficace coordina-mento delle attività di outbound ed stato disegnato secondo le regole della privacy by design e by default per garantire la protezione dei dati personali. La ns società è certificata ISO 27001 a garanzia della solidità dell’infrastruttura tecnologica e dei processi organizzativi dell’a-zienda. I dati viaggiamo sicuri su DVR Box, applicazione da noi appositamente disegnata esattamente per questo scopo. Info: www.dvritalia.it

AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

DELLA PROVINCIA DI ROMA

Via Ruggero di Lauria, 28 - 00192 Roma - C.F./P.Iva 07756461005

Gara a procedura aperta - Gara GS 2020/08 - CIG 8348818E8DSi rende noto che l’A.T.E.R. della Provincia di Roma intende esperire una procedura aperta per l’affidamento mediante project financing - con diritto di prelazione da parte del promotore ai sensi dell’art. 183 comma 15 del D.Lgs. 50/2016 smi - del progetto per la gestione idrica SMART volta al contenimento dei consumi idrici negli edifici, alla razionalizzazione impiantistica, all’implementazione di un sistema di regolazione del flusso idrico da remoto e controllo dei consumi generali e della fatturazione di ACEA nei fabbricati di proprietà o in gestione all’A.T.E.R. della Provincia di Roma siti nei seguenti Comuni: Guidonia; Fonte Nuova; Monterotondo; Fiumicino; Pomezia; Frascati. L’importo presunto a base di gara è di € 3.918.300,00 più oneri della sicurezza pari a € 12.774,92 per un totale complessivo di € 3.931.074,92. Durata: contrattuale di 70 mesi. L’appalto si articola in due fasi così come descritto negli artt. 3 e 4 del CSA. L’offerta dovrà pervenire, a pena di esclusione, sulla piattaforma della Regione Lazio S.TELL@ accessibile all’indirizzo: https://stella.regione.lazio.it/Portale/ entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 20/07/2020. L’apertura delle offerte pervenute avverrà in seduta pubblica tramite la piattaforma della Regione Lazio S.TELL@ accessibile all’indirizzo: https://stella.regione.lazio.it/Portale/ in data 20/07/2020 alle ore 14:30.I Documenti di gara sono disponibili sulla piattaforma della Regione Lazio S.TELL@ accessibile all’indirizzo: https://stella.regione.lazio.it/Portale/ e sul sito istituzionale www.aterprovinciadiroma.it. Qualsiasi scambio di informazione: avverrà per via elettronica tramite la piattaforma accessibile all’indirizzo: https://stella.regione.lazio.it/Portale/.Codice CIG 8170823870: Ai sensi dell’art 65 del DL 34/2020 il contributo a favore dell’ANAC è sospeso sino al 31.12.2020 e del comunicato del Presedente dell’ANAC del 20.05.2020. Pubblicazione sulla GURI n. 74 del 29/06/2020.Responsabile del Procedimento: Arch. Luigi Giamogante.

IL DIRETTORE GENERALE Dott. Luigi Bussi

ESITO DI GARASi rende noto che, ai sensi del D.Lgs. 50/2016, in data 29/06/2020 sarà pub-blicato sulla 5a Serie Speciale n. 74 della GURI e trasmesso alla GUUE il 23/06/2020, l’avviso di appalto aggiudicato Accordo Quadro avente ad oggetto la fornitu-ra di sistemi afferenti al Progetto di Smart Building per Sistemi di Building, Energy e Space Management. L’avviso integrale è visibile sul sito internet: www.poste.it.

IL RESPONSABILELoris Perna

Corporate Affairs

Acquisti

Acquisti Immobiliari

RICERCA DI PERSONALETEB S.p.A. ha indetto una selezione pubblica per l’assunzione di personale da adibire a mansioni di “Operaio manutentore”, da inquadrare nel profilo professionale di “Operatore qualificato”, con parametro retributivo 140.

Requisiti richiesti:1) cittadinanza italiana o di altro stato membro dell’Unione Europea;2) età inferiore ai 45 anni;3) possesso della patente di guida cat. B;4) possesso del diploma di scuola media inferiore;5) esperienza di almeno 3 anni con mansione di operaio manutentore di impianti

elettrici con distribuzione in media tensione, o con mansione di operario elettricista o elettrauto.

Il presente avviso di selezione e gli schemi obbligatori per la presentazione della candidatura sono disponibili sul sito internet www.teb.bergamo.it alla pagina “Società Trasparente - Personale - Procedure selezione personale in atto” e in forma cartacea presso gli uffici di TEB S.p.A., in Via Tezze s/n a Ranica (BG) - tel. 035/3692.351, da lunedì a venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 12:30 e dalle ore 14:00 alle ore 16:00.

Scadenza della selezione:

Venerdì 7 AGOSTO 2020LA DIREZIONE

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Page 29: Il Sole 24 Ore - 29 06 2020

Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 29

Autonomie locali e Pa Norme & Tributi

L’ALTRO FRONTE

Rischio ritardi per i rendiconti 2019sto al parere dei revisori. La mancata adozione di questo atto è equiparata a tutti gli effetti alla mancata appro-vazione del rendiconto. Gli enti che presentano nel rendiconto delibera-to un disavanzo di amministrazione o debiti fuori bilancio (anche se da riconoscere), nelle more della varia-zione di bilancio che ne dispone la copertura e della delibera consiliare prevista dall’articolo 194 Tuel, sono soggetti anche al divieto di assume-re impegni e pagare spese per servi-zi non espressamente previsti per legge. Sono fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni già as-sunti nei precedenti esercizi. L’eventuale disavanzo generato dal passaggio al metodo ordinario di calcolo dell’Fcde dovrà essere ripia-nato entro 45 giorni dall’approva-zione del rendiconto (articolo 39-quater del Dl 162/2019).

L’articolo 9, commi 1-quinquies e successivi del Dl 113/16 prevede,

nell’ ipotesi di mancato rispetto dei termini per l’approvazione di pre-ventivo, rendiconto e consolidato (e per l’invio dei documenti alla Bdap da effettuare nei 30 giorni successivi alla scadenza), il divieto di procede-re ad assunzioni a qualsiasi titolo. Sono vietati, sempre fino all’assolvi-mento degli obblighi, anche i con-tratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi, i co-mandi e i distacchi di personale.

Agli enti inadempimenti si ap-plica inoltre la sanzione prevista dall’articolo 141, comma 2 del Tuel, che prevede la nomina di un com-missario prefettizio per l’approva-zione dei documenti di bilancio e l’avvio delle procedure di sciogli-mento del consiglio nell’ipotesi di continuata inerzia (articolo 227, comma 2-bis Tuel).

Prima della deliberazione del rendiconto gli enti sono anche con-siderati strutturalmente deficitari.

A loro si applicano dunque i limiti previsti dall’articolo 243, comma 2 del Tuel e i controlli centrali in ma-teria di copertura del costo di alcuni servizi. Le verifiche servono ad ac-certare che il costo complessivo del-la gestione dei servizi a domanda in-dividuale, riferito ai dati della com-petenza, sia stato coperto con i pro-venti tariffari e contributi finalizzati in misura non inferiore al 36% (a questo fine i costi di gestione degli asili nido sono calcolati al 50% del loro ammontare). Il costo comples-sivo della gestione del servizio di ac-quedotto, riferito ai dati della com-petenza, deve invece essere coperto con la tariffa in misura non inferiore all’80%, mentre la gestione dei ri-fiuti (dati di competenza) va coperta con la tariffa almeno nella misura prevista dalla legislazione vigente.

—A.Gu.P.Ruf.

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canze, dei bed & breakfast, dei resi-dence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano an-che gestori delle attività ivi eserci-tate. Non aiuta a colmare le minori entrate lo stanziamento di 135 mi-lioni già ripartito nei giorni scorsi e destinato per i centri estivi.

Con il quadro sopra delineato si presenta dunque sicuramente diffi-cile l’appuntamento obbligatorio per la salvaguardia degli equilibri di bilancio. In caso di accertamento negativo, stabilisce l’articolo 193 del Tuel, il consiglio deve adottare le misure necessarie a ripristinare il pareggio, oltre che i provvedimenti per il ripiano degli eventuali debiti fuori bilancio, e tutte le iniziative ri-chieste per adeguare il fondo crediti di dubbia esigibilità accantonato nel risultato di amministrazione (in caso di gravi squilibri sui residui). La mancata adozione, da parte del-l’ente, dei provvedimenti di riequi-librio è equiparata ad ogni effetto alla mancata approvazione del bi-lancio di previsione, con applica-zione della procedura di sciogli-mento prevista dall’articolo 141, comma 2 del Tuel.

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vanti dalla mancata riscossione dell’imposta e del contributo di soggiorno o del contributo di sbar-co. In attesa del decreto di riparto, l’assegnazione potrebbe essere calcolata prendendo a riferimento 2/12 delle riscossioni registrate dal Siope nell’anno precedente. Lo stanziamento complessivo di 127,5 milioni di euro potrebbe inoltre ri-sultare altamente insufficiente a coprire le mancate entrate dei Co-muni per le perdite di gettito della Tosap/Cosap, esentati alle impre-se di pubblico esercizio (articolo 181 del Dl 34). Sicuramente inade-guato anche lo stanziamento di 74,9 milioni con cui si ristorano le esenzioni dall’imposta municipale propria per il settore turistico. L’articolo 177 del Dl 34 cancella la prima rata 2020 dell’Imu relativa agli immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluvia-li, termali, nonché agli immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioven-tù, dei rifugi di montagna, delle co-lonie marine e montane, degli af-fittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per va-

definire il quadro con gli aiuti ulte-riori in arrivo per i Comuni dal prossimo decreto annunciato mer-coledì scorso dal ministro dell’Eco-nomia Gualtieri.

A oggi è infatti forte la difficoltà di rivedere le previsioni degli anda-menti sui restanti mesi dell’anno. L’articolo 106 del Dl 34/2020 fissa al 10 luglio il termine per individua-re criteri e modalità del riparto tra gli enti di ciascun comparto del fon-done da 3,5 miliardi sulla base degli effetti dell’emergenza Covid sui fabbisogni di spesa e sulle minori entrate, al netto delle minori spese, e tenendo conto delle risorse asse-gnate a vario titolo dallo Stato. Do-po l’erogazione dell’anticipo, pari al 30% del fondo, Ifel ha suggerito gli enti di stimare le somme raggua-gliando quanto ricevuto al 100% e operando poi una riduzione del 10/15 per cento. Ma intanto, appun-to, si profila un nuovo intervento.

Non sono ancora noti poi i fondi a ristoro di specifiche voci di entra-ta venute a mancare nell’anno 2020. In questo contesto un contri-buto di 100 milioni (articolo 180 del Dl 34/2020) è destinato al ristoro parziale delle minori entrate deri-

Rinvio generale a settembreper la salvaguardia equilibri

Nonostante la proroga di due mesi determinata dall’emergenza sanita-ria, molti enti non rispetteranno il termine del 30 giugno per l’appro-vazione del rendiconto 2019 in con-siglio. Tutti gli enti locali devono de-liberare il conto del bilancio e lo sta-to patrimoniale (semplificato se con meno di 5mila abitanti), mentre solo quelli sopra i 5mila abitanti sono obbligati ad approvare anche il con-to economico. Contestualmente, l’ente con istituzioni deve approvare anche il rendiconto consolidato.

Entro la stessa deve essere coper-to l’eventuale disavanzo “ordinario” secondo le modalità previste dall’ar-ticolo 188 Tuel, che richiede l’ado-zione di un piano di rientro sottopo-

Stop ad assunzionie verifica sulle spesese si sfora il 30 giugno

IGIENE URBANA

Arera fissa la disciplinadei prestiti Csea per finanziare gli sconti

Giuseppe Debenedetto

Con la delibera 238/2020 (si ve-da anche il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 25 giu-gno: www.quotidianoentiloca-li.ilsole24ore.com) l’Arera ha modificato il metodo tariffario (Mtr), prevedendo oneri straor-dinari derivanti dall’emergenza Covid-19 e garantendo la coper-tura degli oneri derivanti dalla deliberazione 158/2020 per le utenze Tari colpite dalla situa-zione emergenziale.

L’Autorità aveva avviato il 27 maggio scorso una consultazio-ne, da concludere entro il 10 giu-gno con l’intento di adottare un nuovo metodo tariffario entro il 30 giugno. Promessa mantenuta con sei giorni di anticipo, con-fermando una caratteristica co-stante dell’Arera costituita dal rispetto dei termini prefissati.

Alla consultazione avviata con delibera 189/2020 hanno ri-sposto 29 soggetti, di cui 11 Enti territorialmente competenti (Etc), Comuni e relative associa-zioni, 15 gestori e relative asso-ciazioni, 2 Associazioni di utenti e un consulente.

In base alle osservazioni per-venute l’Arera ha ritenuto di in-tegrare il metodo tariffario con ulteriori parametri di qualità del servizio e di ampliamento del perimetro gestionale, consen-tendo così il riconoscimento di incrementi delle entrate tariffa-rie anche per far fronte ai costi dovuti alla gestione dell’emer-genza da Covid-19.

L’Autorità ribadisce, per i Co-muni che si avvalgono della fa-coltà di confermare per il 2020 le tariffa Tari del 2019, la necessità di acquisire il Piano economico finanziario 2020 predisposto dal gestore, in modo da avere con-tezza dei costi che la Tari 2019 non consentirebbe di coprire.

Per quanto riguarda, poi, le riduzioni tariffarie previste dal-la delibera n. 158/2020, viene introdotta una specifica compo-nente di costo per coprire gli

Tari, anticipazionianticrisi da ripianareentro tre anni

oneri sociali per le utenze dome-stiche disagiate, prevedendo fattori correttivi per le utenze non domestiche con una com-ponente di rinvio a recupero in tre annualità.

È prevista inoltre una clauso-la integrativa dei contratti in es-sere, stabilendo l’obbligo per il gestore subentrante di corri-spondere al gestore uscente i conguagli a quest’ultimo spet-tanti, al fine di tenere nella do-vuta considerazione gli avvicen-damenti gestionali.

La parte ritenuta più interes-sante, ma forse anche la più controversa, è quella riguar-dante la possibilità di richiedere un’anticipazione finanziaria al-la Cassa Servizi Energetici e Ambientali (Csea), per un im-porto pari al minor gettito regi-strato nel 2020 per le agevola-zioni Tari concesse alle utenze, da recuperare in tariffa nelle tre annualità successive.

Si tratterebbe di una sorta di anticipazione di liquidità, ma servirebbe un’apposita norma, come evidenziato dall’Anci in sede di consultazione.

È anche vero che la delibera 238/2020 consente agli Enti ter-ritorialmente competenti – ma non anche ai Comuni - di chie-dere l’anticipazione, ma nella maggior parte dei casi gli Etc so-no coincidenti con l’ente locale, come riconosciuto dalla stessa Arera nella delibera 189/2020.

Inoltre i soggetti beneficiari dell’anticipazione sono i gestori del servizio, senza considerare che la stragrande maggioranza dei Comuni opera con soggetti appaltatori del servizio, che per-cepiscono un canone mensile senza alcuna relazione con le entrate tariffarie.

In ogni caso l’anticipazione è subordinata a due condizioni: 1) che il gestore non sia in scio-glimento o liquidazione; 2) che gli Enti territorialmente competenti abbiano predispo-sto la metodologia tariffaria prevista dall’Mtr e abbiano tra-smesso all’Arera la documenta-zione prevista dalla delibera n. 443/2019.

Insomma, restano molte le incognite e condizioni sulle mo-dalità di accesso al Conto Covid istituito dall’Autorità.

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Q UO T IDIANO ENTI LOCALI & PA

BILANCI

La Consulta «torna»sul predissesto La Corte costituzionale, con la sentenza n. 115/2020, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 38, comma 2-ter, del decreto legge 34/2019, che, in sostanza, stabilisce che la riproposizione del piano di riequilibrio degli enti in cosiddetto predissesto deve contenere il ricalcolo pluriennale, fino a un massimo di venti anni, del disavanzo oggetto del piano modificato «ferma restando la disciplina prevista per gli altri disavanzi». Nel dichiarare non ammissibili o nel respingere le censure di incostituzionalità di altre norme del Dl 34/2019 sul piano di riequilibrio finanziario pluriennale (soprattutto l'articolo 38, comma 2-bis), la Consulta ha affrontato alcuni principi già presenti in precedenti decisioni al fine di delimitare le facoltà del legislatore in materia su tempi e modalità di ripiano straordinario dei disavanzi delle amministrazioni territoriali. In merito all'interpretazione della sentenza 18/2019, la Consulta precisa (aspetto questo fondamentale) che il profilo costituzionalmente censurato da questa non è la durata trentennale in sé considerata, bensì il meccanismo privo di sostenibilità economico-finanziaria che la disposizione denunciata (articolo 1, comma 714, della legge 208/2015) autorizzava secondo prospettive di indebitamento illimitate. Partendo da questo assunto, nel caso delle norme previste dall'articolo 38 del decreto legge 34/2019, il problema non consiste nella durata astrattamente fissata nel limite di venti anni per il ripiano, bensì nel meccanismo di manipolazione del deficit.

— Luciano CimboliniIl testo integrale dell’articolo su:quotidianoentilocali.ilsole24ore.com

QEL

PERSONALE

Effetto «automatico»sulle risorse per i decentratie le posizioni organizzative

Arturo Bianco

Comuni e Regioni in cui aumenta il numero dei dipendenti rispetto a quelli in servizio al 31 dicembre 2018 devono aumentare il fondo per la contrattazione decentrata e il fondo per le posizioni organizzati-ve. È l’effetto determinato dall’arti-colo 33 del Dl 34/2019 applicabile per le Regioni dallo scorso 1° genna-io e per i Comuni dal 20 aprile. Si at-tende l’emanazione delle regole per le Provincie e le Città metropolita-ne. I decreti attuativi precludono il taglio di questi fondi in caso di di-minuzione del personale.

La concreta applicazione di que-ste disposizioni sta sollevando nu-merosi dubbi che non sono stati fin qui chiariti dalle indicazioni mini-steriali, anche se si incontra qual-che utile spunto nel Conto annuale del personale che, sulla base delle indicazioni della Ragioneria Gene-rale dello Stato, tutte le Pa devono inviare entro luglio. L’incremento va ovviamente in deroga al tetto del salario accessorio del 2016.

La prima indicazione è che si tratta di un aumento obbligatorio: la disposizione utilizza infatti il ver-

Aumento obbligato dei fondise crescono i dipendenti

bo al modo indicativo, per cui oc-corre dare attuazione alla prescri-zione. L’incremento, in assenza di indicazioni legislative, non può che essere effettuato utilizzando gli istituti previsti dal contratto nazio-nale. In primo luogo, inserendo i ri-sparmi della Ria e degli assegni ad personam dei cessati, senza che queste risorse vadano comprese -come previsto normalmente- nel tetto del fondo per il salario acces-sorio. Inoltre, se c’è un aumento stabile del numero di dipendenti, si deve fare ricorso all’articolo 67, comma 5, lettera a) del contratto nazionale del 21 maggio 2018, cioè l’incremento in caso di implemen-tazione della dotazione organica. Se invece l’aumento dei dipendenti ha un carattere contingente, si può fa-re ricorso sia all’articolo 67, comma 4, cioè l’incremento fino all’1,2% del monte salari 1997, sia al comma 5, lettera b), dello stesso articolo, cioè all’aumento legato al raggiungi-mento di specifici obiettivi.

La misura dell’incremento è rigi-damente fissata dalla norma: oc-corre garantire l’invarianza del trattamento economico accessorio medio pro capite del personale per l’anno 2018. Dal che si deduce che si deve fare riferimento al dato del-l’incidenza media effettiva del sala-rio accessorio e non alla media arit-metica del personale in servizio.

Mancano indicazioni sull’inclu-sione o meno del personale a tempo determinato nella base di calcolo,

indicazioni che peraltro non sono mai arrivate neppure sull’applica-zione delle previsioni dettate dal Dl 78/2010 che imponevano il taglio del fondo in caso di diminuzione del personale in servizio. Il tema è quanto mai importante, soprattutto per gli enti che stanno stabilizzando lavoratori precari, quindi che regi-strano un aumento del personale a tempo indeterminato, ma non del numero complessivo del personale in servizio. Il suggerimento è quello di dare corso a un incremento del fondo nel caso in cui nella sua costi-tuzione non si sia tenuto conto del personale a tempo determinato.

Infine, la norma fa espressa-mente riferimento non solo al fon-do per il personale, ma anche a quello per il salario accessorio delle posizioni organizzative. Per cui nell’ipotesi di aumento del perso-nale si deve andare a ritoccare in aumento anche questo fondo: in as-senza di specifiche indicazioni si suggerisce che ciò si concretizzi avendo cura di lasciare invariato il peso del fondo per le posizioni or-ganizzative rispetto a quello per il salario accessorio.

Ovviamente, i Comuni senza diri-genti che hanno incrementato il fon-do per le posizioni organizzative ta-gliando le proprie capacità assunzio-nali non devono tenere conto di tale aumento, che è stato finanziato -sulla base di una specifica disposizione di legge- e attingendo a specifiche voci.

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I NODI DELLA RIPRESA

I BILANCI LOCALI

Lo slittamento riguardaanche gli enti che hannogià approvato il preventivo

Anna GuiducciPatrizia Ruffini

Il rinvio a settembre dei bilanci pre-ventivi trascinerà con sé anche la salvaguardia degli equilibri, anche per gli enti che hanno già approva-to il bilancio di previsione. Un ef-fetto importante, anche perché i tempi aggiuntivi permetteranno di

Entrate e uscite complicateda prevedere mentresi prospetta il nuovo decreto

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30 Lunedì 29 Giugno 2020 Il Sole 24 Ore

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Il Sole 24 Ore Lunedì 29 Giugno 2020 31

Fisco e sentenze Norme & Tributi

Rottami d’oro cedutiin reverse: al Fiscola prova contraria

dassero qualificati semplicemente come beni usati (e non “rottami”) e che le cessioni fossero avvenute in favore di società non esclusiva-mente dedite alla fusione e trasfor-mazione del materiale (con conse-guente difetto di prova della effet-tiva destinazione dei beni a una la-vorazione industriale). Su queste basi, viene contestata alla ditta in-dividuale l’omessa applicazione dell’Iva sulle fatture di vendita.

Il contribuente impugna l’avviso di accertamento e ottiene ragione sia in primo grado sia in appello. Quanto alla qualificazione dei beni ceduti quali beni usati anziché “rot-tami”, la Ctr censura la condotta dell’Agenzia che, nel caso in esame, sembra giungere a tale conclusione in assenza di alcun riscontro con-creto, ma solamente sulla base del ragionamento presuntivo secondo cui i “compro oro”, anche adeguan-dosi alle richieste delle fonderie, sa-rebbero dediti a alterare l’originaria natura dei beni venduti a favore di una destinazione ad uso industria-le; e ciò principalmente al fine di eludere l’applicazione del regime di imponibilità Iva con assolvimento dell’imposta secondo le regole or-dinarie, per ottenere il più favore-vole regime del reverse charge.

Secondo la Ctr, la genericità di tale assunto non può essere posta a fondamento del recupero, anche in considerazione del fatto che, nel ca-so in esame, tutte le fatture di ven-dita dei beni erano indirizzate a so-cietà specializzate proprio nella trasformazione di materiali prezio-si, anche se non in via esclusiva. Né, concludono i giudici, si può preten-dere che sia il venditore a dover provare che il cessionario abbia ef-fettivamente destinato il materiale acquistato alla fusione/trasforma-zione e non, come sembra ipotizza-re l’Agenzia, direttamente alla commercializzazione dell’usato.

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Prima casa in sede di successione:il beneficiario si può indicare dopo

216/7/2020 (presidente Ausiello, relatore Bornia).

La normativaIn base all’articolo 69, commi 3 e 4, della legge 342/2000, le impo-ste ipotecaria e catastale sono ap-plicate nella misura fissa di 200 euro ciascuna per i trasferimenti di abitazioni non di lusso, deri-vanti da successioni o donazioni, quando in capo al beneficiario - ovvero, in caso di pluralità di be-neficiari, in capo ad almeno uno di essi - sussistano i requisiti e le condizioni previste in materia di acquisto della prima casa di cui al-la nota II-bis) all’articolo 1 della Tariffa - Parte Prima - allegata dal Dpr 131/1986.

In questo caso, le le dichiara-zioni di cui alla nota II-bis), tra cui quella di non possedere altro immobile acquistato con la stes-sa agevolazione, sono rese dal-

l’interessato nella dichiarazione di successione.

Il caso in esameNel caso oggetto della sentenza odierna, il coniuge superstite aveva presentato la dichiarazione di suc-cessione per la morte dell’altro co-niuge, chiedendo l’applicazione dell’agevolazione prima casa sul-l’immobile ereditato insieme ai suoi due figli.

L’ufficio aveva recuperato le imposte ipotecaria e catastale, prevedendo la decadenza dell’age-volazione poiché il coniuge era già titolare, al momento di apertura della successione, di un altro im-mobile acquistato con i benefici prima casa e, quindi, non poteva usufruirne di nuovo.

Il contribuente aveva eccepito che nella successione aveva sol-tanto dichiarato che sussistevano i requisiti in capo ad almeno un

erede per fruire dell’agevolazione, ovvero - come dichiarato soltanto dopo l’accertamento - in capo a un figlio. Per l’ufficio, però, la richie-sta di agevolazione per il figlio era tardiva e quindi irricevibile, dal momento che era pervenuta oltre al termine di un anno dall’apertura della successione ex articolo 31 del Dlgs 346/1990 e addirittura dopo la notifica dell’accertamento.

La sentenzaPer il collegio regionale, in realtà, già in sede di dichiarazione di successione sarebbe emersa la ri-chiesta di agevolazione a favore del figlio, che aveva tutti i requi-siti per fruirne.

Peraltro, per la Ctr Piemonte, anche qualora nella dichiarazio-ne di successione originaria non fosse stato specificamente indi-cato il figlio come beneficiario dell’agevolazione prima casa,

l’agevolazione sarebbe comun-que spettata essendovi comun-que i requisiti in capo agli eredi diversi dal coniuge (tra cui il fi-glio): secondo i giudici infatti non esiste un termine normativo per la precisazione del beneficiario finale (in tal senso deporrebbe la risoluzione 40/E/2013).

In effetti, secondo l’agenzia delle Entrate, ciò che conta è la ri-correnza dei presupposti sogget-tivi e oggettivi in capo al richie-dente, al momento della stipula dell’atto di trasferimento (rogito o successione). La circostanza che l’atto o la dichiarazione originari non contengano le dichiarazioni dell’acquirente necessarie per fruire del regime di favore può es-sere superata qualora le stesse vengano rese in un atto integrati-vo (circolare 38/E/2005, § 9 e ri-soluzione 110/E/2006).

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IMPOSTE INDIRETTE

L’importante è che i requisitisussistano al momentodella denuncia ereditaria

Alessandro Borgoglio

Per usufruire dell’agevolazione prima casa, quando viene ereditato un immobile, è sufficiente che l’agevolazione sia stata richiesta con la presentazione della succes-sione e che sussistano tutti i requi-siti previsti in capo al beneficiario, anche qualora questi venga indica-to successivamente. Lo ha stabilito la Ctr del Piemonte con la sentenza

Non è previsto un terminea pena di decadenza per direchi utilizza l’agevolazione

IVA

Fabrizio CancelliereGabriele Ferlito

Qualora un operatore economico ceda beni in oro qualificati come “rottami” a società di lavorazione e trasformazione, con conseguente applicazione del regime del reverse charge (articolo 17, comma 5, del decreto Iva, cioè del Dpr 633/1973), l’Agenzia non può contestare la mancata applicazione dell’Iva sulle vendite in base a generiche pre-sunzioni, senza puntuali riscontri in merito alla effettiva natura dei beni ceduti e sulla effettiva desti-nazione del materiale acquistato alla fusione/trasformazione. A dirlo è la Ctr Puglia con la sentenza 339/4/2020 (presidente De Bari, relatore Di Carlo).

Da quanto emerge dal testo del-la sentenza, la controversia con-cerne una ditta individuale ope-rante nel settore dei “compro oro”. Nell’ambito della propria attività, la ditta acquistava beni in oro sia da privati cittadini sia da altri “com-pro oro” per poi rivenderli a fonde-rie o aziende specializzate nel re-cupero di metalli preziosi. Qualifi-cando i beni compravenduti alla stregua di “rottami” (dicitura pun-tualmente indicata in fattura), la ditta applicava a tali vendite il regi-me del reverse charge previsto dal-l’articolo 17 del Decreto Iva. A se-guito di un controllo effettuato con riferimento all’anno 2008, l’agen-zia delle Entrate emette un avviso di accertamento con il quale conte-sta questo modo di operare della ditta. In particolare, l’Agenzia ritie-ne che i beni compravenduti an-

Non spetta al venditoredimostrare che i materialierano destinati alla fusione

È inerente il costo dei beni dati in uso ai clientila sentenza 273/2/2019 (presidente Borrelli, relatore Russo), sulla scorta della consolidata giurispru-denza della stessa prassi.

Il caso sottoposto traeva origine dall’impugnazione di un atto di ac-certamento con il quale l’ufficio aveva contestato a una società di torrefazione il conseguimento di un maggior reddito di impresa e aveva quindi richiesto il pagamento delle maggiori imposte Ires e Irap, oltre a interessi e sanzioni. In particolare, l’ufficio aveva contestato alla socie-tà, tra gli altri rilievi, di avere tratto un indebito vantaggio dalla conces-sione in comodato d’uso gratuito ai clienti di alcuni beni strumentali (quali il lavatazze e il produttore di ghiaccio), disconoscendone la de-

ducibilità della quota di ammorta-mento del costo di acquisto, per di-fetto di inerenza. Per l’ufficio, in particolare, non sarebbe stata di-mostrata l’incidenza sul reddito de-rivante dalla concessione in como-dato d’uso di tali beni, in quanto po-tevano essere utilizzati per attività diversa dalla preparazione e som-ministrazione del caffè.

La ricorrente aveva, invece, ecce-pito che il concetto di inerenza non è necessariamente legato ai risultati conseguiti ma all’attività tipica svol-ta, di commercializzazione e di fide-lizzazione del cliente.

I giudici hanno considerato fon-dato il ricorso. Il collegio ha ricorda-to in premessa che il principio di inerenza è disciplinato dall’articolo

109, comma 5, del Dpr 917/1986, in base al quale i ricavi, le spese e gli al-tri componenti positivi e negativi di reddito concorrono a formare il red-dito nell’esercizio di competenza. In questi casi le spese e gli altri compo-nenti negativi di reddito sono dedu-cibili, laddove si riferiscano ad atti-vità o beni da cui derivano ricavi o altri proventi che concorrono a for-mare il reddito o che non vi concor-rono in quanto esclusi. Peraltro, in base alle stesse indicazioni ministe-riali, il concetto di inerenza non è le-gato ai ricavi dell’impresa ma all’at-tività di questa e, pertanto, possono essere considerati deducibili pure costi e oneri sostenuti in proiezione futura, quali le spese promozionali, e, comunque, quelle dalle quali si at-

tendono ricavi in tempi successivi (risoluzione 158 del 1998).

Negli stessi termini, la Cassazio-ne con l’ordinanza 450/2018 ha af-fermato che «il principio dell’ine-renza dei costi deducibili si ricava dalla nozione di reddito d’impresa ed esprime la necessità di riferire i costi sostenuti all’esercizio dell'atti-vità imprenditoriale».

Per queste ragioni, i giudici hanno ritenuto infondato il rilievo dell’ufficio, dal momento che l’ine-renza di un costo non è legata alla verifica di un immediato ricavo ma all’attività dell’impresa, e quindi alla capacità di generare profitti in una prospettiva futura, come le spese di promozione.

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REDDITO D’IMPRESA

Davide Settembre

Il principio di inerenza di un costo non è legato ai ricavi dell’impresa bensì all’attività di quest’ultima. Di conseguenza, possono essere considerate deducibili anche le spese che consentano di ottenere ricavi in una prospettiva futura come, ad esempio, le spese pro-mozionali. È il principio stabilito dai giudici della Ctp di Ferrara con

Deducibile la spesaper apparecchi in comodatoai bar da una torrefazione

FAMA è un’azienda che ha conquistato un ruolo di leader mon-diale, con prodotti

innovativi e ad alta prestazio-ne ed affidabilità, nel settore della prefabbricazione, con-nessione e sigillatura dei seg-menti per il rivestimento delle gallerie scavate con il sistema meccanizzato. I tunnel sono opere ad alto contenuto am-bientale. Le metropolitane dal sottosuolo decongestionano le città ed i treni ad alta velo-cità, attraversando le monta-gne, consentono la mobilità di persone e merci riducen-do l’inquinamento. I tunnel idraulici portano acqua pulita alle persone e consentono la produzione di energia rinno-vabile e trasportano acque reflue ai sistemi di depurazio-ne riducendo l’inquinamento della terra e del mare.

È una azienda orgogliosa di offrire opportunità di cre-scita ed occupazione alle persone contribuendo al rispetto ambientale e favo-rendo il rafforzamento di una economia sostenibile.

FAMA si è guadagnata nel tempo una reputazio-ne che la rende un punto di riferimento nel panorama mondiale fornendo non solo prodotti che garantiscono prestazioni eccellenti ma so-prattutto un servizio di sup-porto tecnico unico in forza delle proprie competenze in-

tegrate nel campo della sigil-latura dei tunnel. Le collabo-razioni scientifiche sono alla base dell’evoluzione tecnica dei prodotti FAMA con studi condotti con le maggiori Uni-versità ed enti di ricerca Ita-liani e stranieri per lo sviluppo dei prodotti e la conduzione dei test di qualificazione.

Questa competenza ha portato FAMA ad operare in prestigiosi progetti in gran parte dei paesi del mondo e con le maggiori società di costruzione. Queste han-no riposto la loro fiducia in FAMA per le soluzioni offerte nel campo della sigillatura del tunnel che rappresenta un tema fondamentale e strate-gico per la riuscita dell’opera.

Accanto ai temi legati alla qualità del prodotto l’azienda è attenta agli argomenti rela-tivi alla sostenibilità ambien-tale, ad esempio con la pro-duzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici o l’uti-

lizzo di impianti per il ricircolo dell’acqua di raffreddamento dei macchinari senza utiliz-zare l’acqua di falda, alla si-curezza dei lavoratori con im-pianti ed ambienti produttivi secondo le norme vigenti e, non per ultimo, con la massi-ma attenzione ai temi etici nel rispetto delle persone con cui tiene rapporti. In quest’ultimo ambito ha sostenuto da tem-po e, continua a sostenere, la cultura a livello locale patro-

cinando eventi e mostrando attenzione al tessuto sociale.

La particolare situazione vissuta negli ultimi mesi ha dato l’opportunità all’azienda di mettere in atto nuove stra-tegie per aumentare, ancora e con maggior vigore, la pro-pria competitività.

Ha infatti consolidato la propria presenza commer-ciale in nuovi paesi ritenuti strategici rafforzando le azioni che già aveva messo in atto e dando nuovo impulso alla ri-organizzazione aziendale dal punto di vista gestionale e del controllo dei flussi finanziari.

FAMA è una azienda che affonda le proprie radi-ci nel vissuto delle proprie esperienze guardando ed anticipando il futuro nella continua ricerca di nuove soluzioni tecniche e orga-nizzative per offrire un ser-vizio di alto livello.Info: www.famaspa.it

Prefabbricazione Torino-Lione

Metro Milano La TRAFIME, con sede a Misterbianco (CT), è specializzata nella tranciatura fine e

nelle lavorazioni di finitura dei componenti per l’industria automobilistica, da sempre Made in Italy e sempre pron-ta ad innovarsi.

È punto di riferimento per le più importanti case di pro-duzione automobilistiche; gli investimenti fatti permettono alla TRAFIME di esprimere alta qualità nei particolari che produce dando ai clienti pro-dotti realizzati con impianti tecnologici dove la tolleran-za di errore è prossima allo zero. È per questo che Mer-cedes, Bmw, Wolkswagen, Audi, Toyota, Ford, General Motors e molte altre scelgo-no TRAFIME ed è questo che la fa proseguire sulla strada degli investimenti indipen-dentemente dalle risposte delle banche e dello Stato Italiano. Gli utili di TRAFI-ME sono infatti destinati per nuovi e costanti investimen-

ti per l’azienda ed in parte in “benefit” per i dipendenti e non per acquistare per il proprio Presidente barche, ville e quant’altro. Attraverso i suoi investimenti ha recen-temente creato due nuovi stabilimenti, uno nel 2010 a Carmagnola (TO) e l’altro a Bibbiano (RE) nel 2015. La TRAFIME ha lavorato e continua a lavorare e creare occupazione in Italia e non ha mai accettato di spostar-si nei Paesi Low Cost, tutto ciò per non creare ulteriore disoccupazione in Italia e consegnare gratuitamente la tecnologia italiana alla con-correnza.

Rinuncia a logiche alterna-tive e continua ad investire in macchinari d’avanguardia e sulla formazione del perso-nale, a cominciare dall’ingle-se per i dipendenti, perché la maggior parte del fatturato aziendale proviene dall’este-ro e, senza un alto livello del-la lingua inglese non si va da nessuna parte. I dipendenti,

a turno, sono stati mandati a spese di TRAFIME in Inghil-terra a fare corsi “full immer-sion” per circa 6 mesi. Tutto ciò per rendere TRAFIME più appetibile e disponibile sul mercato. La convinzione del Presidente è che è il merca-to che promuove o boccia le aziende e da questo punto di vista il continuo incremento di fatturato ogni anno è da ritenersi una promozione a pieni voti.

In realtà, però, prima di fat-turato ed utili, la risorsa più importante è il personale, “i picciotti” come li chiama il Presidente che sono sempre volenterosi e vogliosi di lavo-rare in TRAFIME.

La TRAFIME, dice il Presi-dente, ha un grosso pregio, in mezzo secolo di vita, non ha mai avuto i Sindacati. L’a-zienda ha creato e continua a creare benefit per dimo-strare a tutti quanto questa azienda punti sulla qualità del lavoro e delle persone ad

essa legate. Questa è stata e continua ad essere la politica dell’azienda.

Esempio significativo è la decisione dell’azienda di non usufruire della “cassa integrazione” in occasione dell’emergenza COVID-19, ha preferito mandare in ferie il proprio personale e pagarlo con le risorse aziendali per-ché i servizi dello Stato Italia-no non funzionano! Altro da dire? ... No Comment dice il Presidente! Le imprese italia-ne oggi sono molto diverse da ciò che erano all’epoca della grande crisi verificatasi nel lontano 2008, chi ha re-sistito ha saputo migliorarsi nelle tecnologie incremen-tando anche le proprietà intellettuali, oggi le imprese italiane sono introdotte nei mercati internazionali proprio grazie alla loro competitivi-tà perché anche se piccole rispetto ai competitors stra-nieri sono più robuste. Info: www.trafime.it

Un reparto della TRAFIME

Una fase della produzione

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