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il tipografo ottobre 2013

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Newsletter della casa editrice Giambra Editori

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colophon

Sommario“Un can d’argento... 3In libreria 4Tri canti e un cuntu 6

Arrivi tu 13È mezzanotte 14Tuo - Maldicenze 15Il foglio bianco 16

Tutela dei dati personaliIl d.lgs 196/03 prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei dati sarà improntato ai princi-pi di correttezza, liceità e trasparenza e riservatezza. Ai sen-si dell’art. 13 del d.lgs 196/03 informiamo che il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing. Gli interes-sati potranno richiederne gratuitamente la cancellazione o la modifica scrivendo a: Giambra Editori, Viale Delle Terme, 69 – 98050 Terme Vigliatore (Me).

il tipografoNewsletter della casa editrice Giambra EditoriAnno 2 – n. 4Ottobre 2013

Redazione e amministrazioneViale Delle Terme, 69 – 98050 Terme Vigliatore (Me)tel. 090 978 3002 – fax 090 978 3002www.termegrafica.it/[email protected]

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3il tipografo n. 4 ottobre 2013

“Un can d’argento aver vuole Oliviero che giaccia e che la lassa abbia sul dosso con un motto che dica “finché venga”

Cari amici lettori, l’estate ci ha portato come regalo una nuo-va storia della

Nostra Terra di Sicilia.Un giovane esordien-te, Francesco Giuseppe Giorgianni, ha portato avanti per anni un lavo-ro di ricerca eccezionale che, finalmente, ha deciso di mettere nero su bian-co, dando vita ad un’ope-ra degna di nota, soprattutto

perché con grande capacità di sintesi e con un linguaggio semplice e gradevole, riesce a con-densare la sapiente ricerca delle fonti in poche pagine, perché il suo scopo è quello di offrire un libro di facile lettura e consultazione, come un taccuino di appunti, dove tra storia e leggen-da si ricostruiscono le origini e le tradizioni di un piccolo paese della Sicilia svevo-normanna, Furnari in provincia di Messina. Un piccolo borgo, successivamente cresciuto e diventato strategico, nel quale si sono succedute diverse signorie ed hanno trovato celebrazione molti culti mistico-religiosi, una comunità dive-nuta crogiolo di svariate vicende umane, acco-munate dalla leggenda delle sue origini che, tra-mandata da generazioni tra gli abitanti e citata in opere immortali come l’Orlando Furioso e la Divina Commedia, infittisce il mistero sulla ve-rità storica che con essa si confonde.

il tipografo

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novità in libreria

I libridel mese

È stato, quest’ultimo, un periodo ricco di novità in tutte le nostre collane. In questo numero della newsletter pre-sentiamo quattro opere di narrativa

rappresentative della varietà dell’offerta della Giambra Editori: il nuovo romanzo di Ivano Gaioni, Ladri di anime, un viaggio nell’oscuro mondo della pedofilia; la seconda edizione dei racconti di caccia e di vita toscana di Luigi Pa-gnotta, Aspettatemi ché torno?; il racconto auto-biografico del nostro Antonio Insardi, Venti di guerra e la toccante storia di un amore ritrovato di Michele Schiavone, Occhi di mare. Si arricchisce della sensibilità poetica del pro-fessor Antonio Lonardo la Collana Voci dall’a-nima con la silloge Orizzonti Sconvolti, e si inaugura la collana di saggistica Pensiero Nuovo con Le stagioni colorate e altre verità del famo-so direttore d’orchestra e compositore Leonello Capodaglio; e infine per la Collana La Nostra Terra, dedicata agli autori siciliani e ai temi della sicilianità, Furnari, tra storia e leggenda l’inte-ressante saggio storico del professor Francesco Giuseppe Giorgianni.Vi ricordiamo che questi titoli come tantissimi altri sono a disposizione sul sito di Giambra Editori www.termegrafica.it/giambraeditori oltre che sui maggiori shop online.Buona lettura e arrivederci al prossimo appun-tamento…

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5il tipografo n. 4 ottobre 2013

Un libro che manca-va questo di Giorgianni, perché troppo scarna e ormai datata, l’ultimo li-bro, “Cronache furnare-si”, risale al 1983, è la bi-bliografia su Furnari.La leggenda che nar-ra dell’origine del pae-se di Furnari, risalente al 1220, è addirittura citata

nell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Leggenda che, per quanto sug-gestiva perché esempio di rara fedeltà, ovviamente non coincide con la storia. Ed è proprio la ricerca storica che sta a fondamento di questo libro. L’attento esame della documentazione ritrovata dall’Autore tra le “carte” dell’arciprete Antonino Mangiapane e negli archivi delle città di Genova e Venezia permette di aggiungere nuove informazioni e apportare alcu-ne rettifiche a quanto scritto finora. A impreziosire i contenuti di questo volume le interessanti trascrizioni della documentazione, spesso così de-licata da non poter essere nemmeno fotografata, e un originale corredo

iconografico, rappresen-tato dalle matite realizza-te dallo stesso Autore do-tato di un’impressionante memoria visiva in grado di riportare su carta rapi-damente immagini di luo-ghi e personaggi lontani nel tempo.

Francesco Giuseppe Giorgianni di origini furnaresi, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1978. Insegnante di storia, musica ed educazione all’immagine presso le scuole primarie, vive nella città di Venezia dal 2006. Compositore di sonetti e musica sacra, ha conseguito diversi corsi di perfezionamento sulle “Tecniche dell’ap-prendimento collaborativo”, suoi scritti sono stati pubbli-cati su riviste scolastiche sulla psicologia infantile e su riviste cattoliche sul tema della Liturgia musicale.

Francesco GiorGianni

Furnari tra storia e leggenda

Furnari tra storia e leggenda

La Nostra Terra(2013) pp. 64, € 7,00ISBN 978-88-98311-11-8

Il contadino Antonio Furnari, simboleggia tutta la sua famiglia, che nonostante i problemi politici, costretti ad abbandonare il territorio, mantengono il cuore pieno di speranza, “Finché venga” il giorno di ripossedere quelle terre, con il titolo che gli spetta.

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6LE NOVITÀ

Torna in Lonardo il re-spiro cosmico delle sue prime produzioni poe-tiche dove le felici intu-izioni metafisiche erano tutte giocate in funzione di una ricerca storico-sociale ed etico-religio-sa condotta con metodo filosofico, indagatore, at-traverso parole oggetto,

memorie del passato ed aspirazioni future lungo l’ellissi dell’esistenza che tramuta le speranze che furono nella realtà che ci avvolge.Nelle innumerevoli ellissi abbiamo visto la luce sprigionarsi creatrice da volti amici, operare la dissoluzione delle masse informi nascoste nel buio,

vivificare le “cose” rigene-rate da cui far affiorare ri-cordi e germinare proie-zioni future. Abbiamo visto il poeta proteggere con entusia-smo dal buio della trage-dia e dall’indifferenza del-la quotidianità le vicende dei singoli e dei popoli, accompagnare con robu-ste riflessioni attraverso i sentieri della storia e del mito il cammino dell’u-manità fino all’intersezio-ne con la storia di Dio.

Antonio Lonardo è nato a Taurasi (Av). Ha frequen-tato gli studi classici, filosofici e teologici. Laureato in Pedagogia, presso la Facoltà di Magistero dell’U-niversità degli studi di Salerno, ha insegnato Materie Letterarie, come docente di ruolo sia nelle scuole me-die che negli istituti superiori, coinvolgendo anche i suoi studenti a scrivere sia racconti che poesie, con eccel-lenti risultati. Sin da giovane, ha desiderato scrivere po-esie, ma avuto bisogno di un eccezionale input per ini-ziare: l’immatura morte della sua fidanzata, dovuta ad un errore medico. Ha sviscerato, così, tutto il suo amo-re per la donna scomparsa e per la poesia che lo ha condotto a mete sempre più elevate. Ha pubblicato cin-que sillogi poetiche (Desiderio di Luce – Le Stagioni del Cuore – Il Profumo del Pensiero – Segmenti – Emozioni), che hanno riscosso il favore della critica con numerosissimi premi letterari, tra cui spiccano la meda-glia d’argento del Presidente della Repubblica, la me-daglia del Presidente del Senato e molti primi premi.

antonio Lonardo

Orizzonti Sconvolti

Orizzonti Sconvolti

Voci dall’anima(2013) pp. 142, € 8,00ISBN 978-88-98311-05-7

“Si è avvicinato il cielo / al soffitto della mia casa, / prendendo umana forma / di bambini felici, con gli occhi / pieni d’illuminante luce, / calendario di felicità”;

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7il tipografo n. 4 ottobre 2013

La vita già di per sé com-plicata di una coppia viene improvvisamente sconvolta quando si sco-pre che la bambina di lei

è vittima di abusi sessuali.Inizia così per quella fa-miglia un lungo e difficile percorso dove ci si scon-tra, oltre che con l’orrore di una violenza ai danni di

una bambina, con l’indifferenza della gente e con gli strani meccanismi della Giustizia.È un viaggio nel mondo perverso della pedofilia che racconta fino a che punto questo inaccettabile e diffuso fenomeno può sconvolgere la vita umana in tutti i suoi aspetti.

Ivano Gaioni è nato il 13 maggio 1963 a Pisogne, cit-tadina in provincia di Brescia dove tuttora vive e lavora.Dal 2004 al 2009 ha prestato opera di volontariato in un’Associazione che si occupa di lotta alla pedofilia e di tutela dell’infanzia violata.

ivano Gaioni

Ladri di anime

Ladri di animeCronaca di un abusoIl Gufo narratore(2013) pp. 288, € 15,00ISBN 978-88-98311-09-5

La pedofilia è un tradimento; è il tradimento del mondo degli adulti verso i bambini, che indifesi ed insicuri cercano nei grandi quei valori, ideali e certezze che dovremmo trasmettere loro per costruire il domani.

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8LE NOVITÀ

“…storie di provincia, storie di gente sempli-ce, piccoli borghi; e tut-to attorno, la campagna toscana. Alcuni racconti di que-sto libro parlano anche di caccia, ma la caccia è un pretesto; è il mezzo per…In realtà, è la Terra la

musa ispiratrice, la vecchia madre Terra, con i suoi climi, le sue albe, i suoi tramonti, le sue piogge, le sue nebbie, i suoi geli invernali, le sue calure estive. È la Terra nei suoi profumi, nei suoi colori, nella sua vita. Una gran-

de madre Terra di classica ascendenza, il cui nume tutelare è il dio Pan. È co-lei che è viva ed ha un’a-nima, come pure gli ani-mali hanno un’anima in questi racconti; ed anche le piante, e i sassi, e i pa-esi. E l’uomo raccontato da Luigi Pagnotta è solo, in compagnia della sua Terra…”

Luigi Pagnotta è nato a Chianciano Terme nel 1957.Giornalista e copywriter, si occupa di comunicazione per un ente pubblico nell’ambito della promozione integra-ta del territorio. Scrivere, quindi, fa parte del suo lavo-ro; ma è anche una grande passione che esprime con la creazione di racconti. La sua prima raccolta – Lezioni di volo – esce nel 2003 incontrando un ottimo successo di critica e classificandosi come una delle cinque ope-re finaliste al Premio Nazionale Siderno. Vincitore con i suoi racconti di numerosi premi letterari, anche di livello internazionale, l’autore molto spesso inserisce scenari di caccia nelle sue storie, riprendendo così una tradizio-ne molto toscana – quella della narrativa venatoria – che ha dato tanto alla letteratura italiana. Nei suoi racconti l’autore parla di un mondo in cui la Natura è forse l’uni-ca protagonista, e i rapporti umani più schietti e sinceri sono un collante sociale forte e profondo.Molti dei suoi lavori sono stati pubblicati su note riviste e antologie.

LuiGi PaGnotta

Aspettatemi ché torno?

Aspettatemi ché torno?Storie di borghi, di campi eIl Gufo narratore(2013) pp. 164, € 14,00ISBN 978-88-98311-13-2

Terre di Siena. Saranno i colori, saranno gli odori, saranno gli umori che sprigionano da quelle crete brulle e solitarie. Sarà il sole d’estate che spacca le pietre. Sarà la gelida bruma invernale che entra fin nelle ossa.

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9il tipografo n. 4 ottobre 2013

Antonio è un affermato pneumologo con due fi-gli ed una splendida ni-potina. Condivide con la figlia Federica la pas-sione della medicina e, da quando la moglie Franca è morta, portata via da un male incurabi-le, niente sembra più in-teressarlo e vive solo per i suoi ammalati.

Un giorno la figlia, che ha fatto della sua professione una missione di cari-tà, lo coinvolge nell’assistenza ad una barbona e la fa ricoverare nel suo re-parto. Tutto si svolge in un attimo, nel visitare la donna, Antonio si perde nei suo occhi azzurri ed in essi ritrova, o pensa di ritrovare, il suo primo amore. Elisa, una splendida ragazzina dagli occhi di un azzurro indecifra-

bile, “Occhi di mare”, così lui l’aveva chiamata du-rante quel breve ed inten-so amore adolescenziale.Da quel giorno Elisa di-venta, insieme alla sua tanto amata Franca, la fonte dei suoi ricordi e del suo rivivere la vita passa-

ta. Antonio riesce a creare una stupenda sinergia, il ricordo di tutta la vita vissuta accanto alla moglie si intreccia con il breve, tenero ed intenso amore di un giovane quindicenne con una sua coetanea.

Michele Schiavone, nato a Castellammare di Stabia il 7 novembre 1949, è oggi un felice pensionato che de-dica la sua vita ai cinque nipoti. Ha iniziato a scrivere nel 2005, anno in cui ha pubblicato per beneficenza il vo-lume di filastrocche e rime Zitti tutti il nonno racconta. Seguono Oscuri silenzi e dolci ricordi (Il Filo, 2008), Il talismano (Tindari Patti, 2012) oltre a poesie, fiabe per bambini e piccoli racconti pubblicati in diverse raccolte.

MicheLe schiavone

Occhi di mare

Occhi di mare

Il Gufo narratore(2013) pp. 74, € 20,00ISBN 978-88-98311-07-1

Ormai erano cinque anni che Franca mi aveva lasciato solo, portata via da un male incurabile, ed io, sul far della notte, ancora stentavo a raggiungere la ca-mera da letto per sprofondare sotto le coperte.

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10LE NOVITÀ

Antonio è il protagoni-sta di questo racconto, il quarto dei cinque figli di Casimiro, nato il 19 set-tembre del 1925, alle ore 18 circa del pomeriggio, mentre dal cielo scende-va una pioggerellina di inizio autunno, raccolto nel suo pianto dalla leva-trice del paese (allora si

partoriva in casa). Tutta la vita del protagonista è stata condizionata dal-le scelte di altri. Fin da prima della sua nascita, ogni cosa è accaduta per-ché altri l’avevano voluto. Dalle scelte del padre Casimiro che, emigrato giovanissimo in America, decise di abbandonare tutto per andare a combattere nella Grande Guerra,

spinto dal richiamo del-la Patria e dal ricordo delle gesta degli eroi ri-sorgimentali. A quelle, scellerate, di pochi uomi-ni che precipitarono l’Eu-ropa e il mondo intero nel baratro della Seconda Guerra Mondiale.

Antonio Insardi è nato a Colfelice (Fr) e vive ad Avezzano (Aq). Da anni si dedica alla poesia e alla nar-rativa, sue autentiche passioni. Presente con raccon-ti, novelle e poesie, si è spesso distinto nei premi lette-rari riportando lusinghieri successi. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Fulvio Castellani, Leonello Farinacci, Nello Punzo, Luciano Nanni, Debora Benigni. Con Giambra Editori ha pubblicato I corrispondenti (2012) e Il richia-mo di Avezzano (2013).

antonio insardi

Venti di guerra

Venti di guerraRomanzo autobiograficoIl Gufo narratore(2013) pp. 224, € 12,00ISBN 978-88-98311-10-1

Quando nel 1909 il fratello maggiore Ernesto decise di lasciare il paese natio per andare a cercare fortuna negli Stati Uniti d’America, anche Casimiro espresse il medesimo desiderio e possiamo anche dire che dovette insistere un bel po’...

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11il tipografo n. 4 ottobre 2013

In una conferenza, te-nuta a Roma nel 1995, presso la Camera dei Deputati, l’autore il-lustrò la sua scoper-ta – avvenuta negli anni del soggiorno ve-neziano, quando an-cora studente seguiva i corsi di Pianoforte e di Composizione presso il

Conservatorio “Benedetto Marcello” – intorno alla tecnica fonocromatica messa a punto da Antonio Vivaldi. Il volume, strutturato in quindici brevi capitoli, raccoglie quella conferenza insieme ad altre tenute dall’autore nel corso della sua prolifica carriera, spaziando dalla mitografia apollinea alla musica religiosa, da Fratelli d’Italia alla battaglia di Little Big Horn, evi-denziandone le indubbie qualità anche come letterato.

Il lettore si confronta così con un saggio che assume i caratteri di vero e pro-prio curriculum lettera-rio-artistico del maestro Capodaglio. Il testo risulta di facile lettura anche per chi si avvicini per la pri-ma volta a questa materia, resa ancora più accessibile dall’utile indice dei nomi citati nel testo. La narra-zione risulta scorrevole e

limpida e i ragionamenti meditativi, delicati e sottili, sono esposti dall’au-tore in modo chiaro ed equilibrato. Non è difficile perdersi piacevolmen-te in questo testo, da leggere e da rileggere più volte, che ci svela il rappor-to profondo e affascinante, così lontano da quello a cui noi siamo abituati, che lega l’uomo alla musica e alla propria lingua.

Leonello Capodaglio è un premiato compositore di musica classica. Pianista e direttore di orchestre came-ristico-sinfoniche, ha diretto il Conservatorio statale di Adria. Al suo attivo conta oltre duecento pubblicazioni musicali con importanti editori nazionali e internazionali. Attivo come letterato, è stato recensito dal Prof. Ettore Paratore sui Quaderni dell’Umanesimo. Ha collabo-rato a periodici culturali quali Il Quadrivio, Almanacco Veneto, Nuovo Contrappunto, Contrattempo. Il suo romanzo storico Cuori Pavani è stato premiato al Concorso Letterario Nazionale “G. Spagnol”. Nel 2012, con Giambra Editori ha pubblicato L’estate decisiva e Cento Letture.

LeoneLLo caPodaGLio

Le stagioni coloratee altre verità

Le stagioni colorate e altre veritàPensiero Nuovo(2013) pp. 140, € 10,00ISBN 978-88-98311-08-8

...negli anni del soggiorno veneziano, ancora studente ...presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” ...feci una scoperta che, offre un nuovo contributo all’indagine sulla misteriosa figura di Vivaldi e sulla sua tecnica compositiva.

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tri canti e un cuntu

tri canti e un cuntu è uno spazio lettera-rio, artistico e culturale fatto da:Anna Anzellotti, Carlo Bramanti, Giorgia Catalano, Sara Conci, Sandra Fedeli, Marta Ferretti, Michele Gentile, Antonio Insardi, Giovanna Iorio, Antonio Lonardo, Teodoro Lorenzo, Marina Lovato, Fabio Mattiuzzo, Giampiero Mirabassi, Giuseppe Nalli, Claudia Palombo, Giuseppe Panzeca, Emidio Parrella, Teresa Regna, Felice Serino, Giuseppe Spiotta, Rocco Tassone, Flavio Vacchetta, Simonetta Vandone, Daniela Vasarri, Pietro Zerella.

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13il tipografo n. 4 ottobre 2013

Arrivi tue tutto cessa e tutto ha inizio.Ed è perfetto questo angolo di mondo sottratto agli dei,perfetta la ruota dove girare era affanno,perfetto il suono, il battito.

anna anzeLLotti

Arrivi tu

Anna Anzellotti è nata a Padova nel 1969. È laureata in Lettere ed è iscritta all’Ordine nazionale dei Giornalisti pubblicisti. È istruttore amministrativo in un ente pubbli-co e vive a Lanciano.Con il miolibro.it ha pubblicato il volume di poesie Giri di parole (2011). Con la raccolta di novelle La Favola mia vince il concorso “Pubblica con noi” di Fara Editore (2° classificata), opera pubblicata sull’antologia La forza delle parole (Fara 2012).Appassionata di arte, musica e letteratura, ha pubblica-to poesie su diverse antologie poetiche, altri testi e po-esie sono apparse su riviste e siti letterari, singole opere sono state premiate in diversi concorsi letterari. Il suo ul-timo lavoro è la raccolta di poesie L’Ora prima del Treno (Nicola Calabria Editore, 2012).

Arrivi tua placare burrasche,a colmare il bicchiere,con misura e con l’eccessofolle, divino.

Arrivied è pieno il deserto di cavalli sellati.Pieno è lo sguardo, colmo d’orizzonte,di terra che attende il passo che calpesta,percorre, segna.

Arrivi tued è ricomposto il tutto informe.Decifrato è il codice,svelato il fine ultimo,aperto l’infinito.

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14TRI CANTI

Marina Lovato

È mezzanotte

Tin… Dieci, un tocco… Tin… Undici, un altro toccolenta muore l’ora. Per poi formarsiancora. E fuori la neve scende, fiocco copre fiocco.

Ecco arriva lei, la mezzanotte.Con gelida quiete e attimi sparsitutto nel buio inghiotte.

Tutto è chiuso, tutto è soffocantedi tante cose care nulla più è rassicurante.Io, mi interrogo su Dioin questo triste giorno d’addio.

Marina Lovato è nata ad Arzignano, in provincia di Vicenza, il 10 giugno 1986. Laureata in Lettere all’Uni-versità di Padova, ama moltissimo Pascoli e Leopardi. Scrive poesie negli anni 2002 – 2007 riprendendo, poi, negli ultimi mesi del 2011. Alcune sue poesie sono se-gnalate e menzionate ai concorsi Carlo Cassola, Padre Cesare Verlato, Città di Pinerolo, Calicanthus, L’insigne borgo Sala Roderadi, Ibiskos, FreeWords 100 Attimi di Assenza, La collana del pensiero poetico, Il Viaggio, Tindari-Patti e Sincronicità. Compare con opere in ver-si e prosa in varie riviste e antologie di autori contempo-ranei. Nel giugno 2013 pubblica la sua prima raccolta di poesie Al di là dell’infinito edita da egoEdizioni, Gruppo Editoriale D and M.

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15il tipografo n. 4 ottobre 2013

Desidero uno sguardodistratto anche.Lieve.Un tuo sguardo peròuna carezza azzurra degli occhi,sulla mia pellesulla mia ombra,nel mio mondo.Desidero una stellaun fuoco violentoun’interminabile estate,un Natale di bimbiun sabato al maresemplicemente…uno sguardo tuo.

Michele Gentile vive ad Ostia (Rm) dove nasce nel 1972. Le sue pubblicazioni: Sassi nel Fiume (raccol-ta poetica del 2008 – Edizioni il Filo), I Respiri del Mare (romanzo vincitore I Edizione premio nazionale “Massimo Di Somma” 2009 – Edizioni Sovera), I Graffi del Buio (romanzo del 2010 – Edizioni Linee Infinite), L’Orologio Parallelo (romanzo del 2011 – Edizioni Linee Infinite), I Poeti Contemporanei (antologia poetica del 2012 – Edizioni Pagine), Lungo il sentiero, (silloge poetica del 2013 – &Mybook).

MicheLe GentiLe

TuoMaldicenze

Mi attardai un dìa tradurrei silenzi d’Autunno,scorsi rifluire dai ramil’incanto della bella stagione“Tornerà?” – osai chiedere.“Lo tradirà ancora!” – fu la risposta.

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16UN CUNTU

Foglio bianco: si parte sempre da un foglio bianco, a volte lo si riempie, a volte lo si straccia dopo che non si è riusciti a riempirlo.

Daniela, un’allampanata ragazzina con due lenti tanto spesse che ci chiede-vamo quanto grandi avesse in realtà gli occhi, era l’unica della classe a non com-pletarne mai uno.

E quando l’arcigna maestra la umiliava, scuotendo la testa nel ritirarle quel lavoro incompiuto, noi tutti ci stupivamo di come riuscisse a non scoppiare in lacrime, annacquando quelle lenti che parevano fondi di bottigliette di Coca Cola.

Non si sapeva nulla di lei, perché era come muta, trincerata dietro un silenzio virtuoso o forse solo timido; compariva ogni mattina a scuola alla chetichella e scompariva quando la campanella creava quella specie di eccitazione cui nessu-na riusciva a sottrarsi.

Povera Daniela, ti giravi e non c’era più, nemmeno per il lungo viale adiacente alla scuola di mattoni rossi, se ne andava in compagnia dei voti più brutti della classe e di lei non sapevi più nulla fino al giorno seguente quando ri-compariva, con il suo enorme fiocco di nylon blu che non si stropicciava mai.

Persino nella foto di grup-po, dove ognuna di noi cercava la posa migliore con la qua-le offrire di sé l’immagine di alunna modello, Daniela rima-neva impassibile e rigida e non si curava di abbozzare un sorriso, quasi non si sentisse parte della classe.

A pensarci bene, non l’avevamo mai vista sorridere, forse dietro quelle labbra sottili non vi erano denti, perché lei non rosicchiava mai la matita né stringeva pensierosa la cannuccia, con la quale invece noi tutte ci concentravamo, facen-do attenzione a non agitarla troppo per non macchiare il foglio di inchiostro.

danieLa vasarri

Il foglio bianco

Daniela Vasarri è nata e vive a Milano. Ha viaggiato molto, intrecciando relazioni profonde che stimolano di continuo il suo innato interesse per lo studio dei rapporti umani nonché delle religioni. Gli studi classici hanno ali-mentato in lei la passione per lo scrivere, a cui si dedica da sempre, e di recente l’ha spinta a cimentarsi nella nar-razione di racconti d’ispirazione autobiografica. Il suo romanzo Due anni in un sogno si è classificato pri-mo al concorso letterario “La parola inchinata”, indetto dall’Accademia Hermes di Taranto; sempre primo anche al concorso “Poeti e scrittori contemporanei 2010 Il ban-do” edito da Enrico Folci editore; secondo a Il fiorino al “libri live”di Monterotondo, e nono al concorso “InEdito” della Edigiò. Il suo romanzo Un salto verso l’ignoto è sta-to pubblicato a maggio 2012 dalla EDB edizioni ed è sta-to premiato al concorso “Il Romanzo” del Centro Studi

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17il tipografo n. 4 ottobre 2013

Consumava un mezzo panino cosparso di olio come merenda, appoggiata sul banco, quello più vicino al termosifone.

E ogni anno, nelle consuete foto ricordo, Daniela era sempre la stessa e se non fosse stato perché la sua statura aumentava, avremmo potuto dire che non stava crescendo; dalla prima alla quinta stesso taglio di capelli e stesso fiocco.

Vi era poi l’altra Daniela, quella che invece i fogli li riempiva, eccome. Con una precisione e un ordine da far invidia a molte compagne, orgoglio dell’ar-cigna insegnante che la esibiva come un esempio da seguire e da contrapporre alla tapina dal fiocco blu. Era sempre attenta, con due occhi grandi azzurri che parevano possedere tutta la luminosità del cielo, un fiocco perfetto, un grembiule che ricordava l’abito della Prima Comunione tanto era inamidato. Nelle foto in bianco e nero, scattate nel grande e austero cortile della scuola dai mattoni rossi, il cambiamento della prima della classe era invece visibile, non nell’altezza che non aumentava purtroppo per lei in modo evidente, ma

nell’espressione consapevole di essere quella con il rendi-mento migliore, quella con la D maiuscola. Unico neo di quei ritratti in cui sembrava-mo tanti pinguini impettiti era la mano della burbera maestra posata sempre sulla sua spalla, quasi volesse far notare che quella ragazzina fosse il suo migliore trofeo come insegnante nonché il prediletto.

Mancavano ormai po-chissime settimane al primo esame di stato, che Daniela dal fiocco blu era ormai cer-

ta di non superare. Non perché lo avesse confidato a noi compagne, ma per-ché la maestra glielo aveva predetto pubblicamente e senza il minimo tatto, puntandole quasi il dito aguzzo sotto i suoi occhiali in finta tartaruga.

Le maestre uniche, e quindi figure potenti, in grado di allietare o rovinare quei primi cinque anni di scuola, agivano d’istinto e in modo inappellabile. Così, un bel mattino, la nostra anziana e per nulla materna insegnante, mossa

Foglio bianco, calamaio ben riempito, silenzio. La lavagna appare ancora più

nera e maestosa.

Tindari Patti. Il suo racconto Guarda avanti è stato fina-lista al concorso “Giovane Holden editore” e al concor-so “Gaetano Cingari”. È stato pubblicato a maggio 2013 da Giovane Holden edizioni. Il suo racconto Laura è sta-to inserito nell’antologia “Amor et eros” (concorso indetto dall’associazione Lunanera). Un suo racconto è stato in-serito nell’antologia “La sostanza delle cose” da un inci-pit di Giuseppe Aloe edito da Perrone editore. Il suo rac-conto Il primo amore iscritto al concorso “Le cahiers du Troskyj cafè” è stato tra i finalisti e inserito nell’antologia “Mon Amour”. Un suo racconto La casa dove viviamo è stato finalista al concorso Alberoandronico. La sua anto-logia Così le donne è stato segnalata dalla giuria al con-corso “Voi autori di domani” e si è classificata quarta al concorso Super D della MG editore.

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18UN CUNTU

più da amor proprio che da compassione verso la poveretta, decise di riorganiz-zare la classe e affiancare le due omonime.

Un po’ come quando si versa qualche goccia d’ inchiostro in un calamaio secco da uno che invece strabocca.

Poi, appoggiandosi più saldamente al bastone che alla cattedra, fingendo di essere sul punto di assegnarci un tema molto impegnativo, ci disse:

Tema, scrivete: “La tua squadra di calcio preferita”. Forse che la nostra maestra in tutti quegli anni non si fosse mai resa conto di

insegnare in una classe femminile? Non osavamo nemmeno scambiarci sguardi interrogativi o stupiti, né tantomeno alzare il piccolo indice e farle notare che quel tema proprio non avremmo saputo come svolgerlo.

Foglio bianco, calamaio ben riempito, silenzio. La lavagna appare ancora più nera e maestosa. Daniela, la prima della classe, rimane rigida sulla sedia, osserva la cima dei pioppi in cortile attraverso le finestre a riquadri, cerca uno spunto. Prova, scrive una frase, che subito cancella , senza farsi notare, confortata che si tratta ancora della bozza. Ma il rumore di un pennino che scivola veloce, quasi stridendo, la distrae : è quello della sua nuova compagna di banco che, china sul foglio, scrive velocemente come se la mano non gli appartenesse, tant’è che arriva in fondo al primo foglio e lo gira, e poi un altro ancora, fino a riempirne quattro.

Forse che le abbia sottratto parte delle sue capacità? Forse che la vicinanza di banco abbia funzionato con lo stesso principio dei vasi comunicanti?

Quando sta per suonare la campanella, la prima della classe, delusa di se stes-sa e stupita della compagna a fianco, mentre si accinge a consegnare rassegnata il suo primo insuccesso, si accorge di una goccia caduta sul piano del banco. Non si tratta d’inchiostro, perché è trasparente: è una lacrima, a cui seguono la seconda e la terza. La sua compagna, per la prima volta tira quel fiocco blu fino all’angolo dei suoi occhi per usarlo come un fazzoletto e schernirsi ritrosa.

«Perché piangi?» Le chiede sottovoce la prima della classe, pur non aspettan-dosi una risposta dalla timida compagna.

«Mi manca tanto mio papà, lui faceva il tifo per l’Inter».E Daniela impara dalla sua omonima e meno fortunata compagna che per

riempire i fogli non sempre servono i libri, ma che anche le emozioni possono guidarti la mano per farti comporre con il cuore.

«Mi manca tanto mio papà, lui faceva il tifo per l’Inter»

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