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L’infiammazione gioca un ruolo importante nell’inizio e nella diffusione dell’aterosclerosi. L’infezione, una cau- sa primaria di infiammazione, viene considerata un so- spettato chiave. I batteri che originano da infezioni den- tarie, la Clamydia pneumoniae, l’ Helicobacter pylori, (a- gente dell’ulcera gastrica), l’herpes virus e il citomega- lovirus si ritiene siano i principali agenti infettivi. La C. pneumoniae, nel suo stato infettivo esprime una protei- na dello shock termico, simile alla proteina da shock termico umana e l’uomo ospite può sviluppare un anti- corpo contro entrambe queste proteine. Inoltre, l’or- ganismo può indurre la formazione di cellule schiumose in vivo o favorire la formazione delle LDL ossidate. Stu- di epidemiologici hanno dimostrato un rapporto di ri- schio di 1,22 per la C. Pneumoniae. Si ritiene che l’ Heli - cobacter pylori, che può causare un’infezione dello sto- maco, possa indurre un’attivazione lenta del processo a cascata della coagulazione con secrezione di citochine, che possono esacerbare l’infiammazione nei vasi. Studi epidemiologici hanno dimostrato un rapporto di proba- bilità a favore di 2,15 per l’associazione dell’ Helico - bacter pylori con la malattia delle arterie coronariche. Le infezioni odontoiatriche permettono ai batteri di pe- netrare nella corrente ematica causando la secrezione di citochine e inducendo uno stato iper-infiammatorio. Al- cuni studi hanno dimostrato che i pazienti con una pe- riodontite hanno un rischio maggiore del 25% di svilup- pare una malattia delle arterie coronariche rispetto ai controlli. E’ stato dimostrato che il rapporto di proba- bilità per i soggetti con malattie odontoiatriche rag- giunge l’1,24. Il citomeglovirus si associa con una fre- quenza maggiore di re-stenosi dopo l’angioplastica e di aterosclerosi avanzata dopo trapianto di cuore. Il trat- tamento con antibiotici offre un possibile mezzo per ri- durre le conseguenze delle infezioni batteriche. Non è chiaro se queste infezioni siano necessarie, sufficienti o semplicemente abbiano un ruolo complementare nello sviluppo dell’aterosclerosi e delle sue complicazioni. So- no necessari ulteriori studi prospettici per chiarire il ruolo dell’infezione. Parole chiave: Myocardial infarction; Coronary artery disease; Coronary heart disease; Atherosclerosis; Car- diovascular disease; Chlamydia pneumoniae ; Helico- bacter pylori; Cytomegalovirus; Dental infections. Journal of Clinical Ligand Assay 2001;24:25-32. Introduzione Lo studio di Framingham ha identificato l’iperlipemia, l’ipertensione, il diabete, la dieta ad elevato contenuto di grassi, il fumo e l’inattività fisica come fattori di maggior rischio per lo sviluppo dell’aterosclerosi, la principale cau- sa di malattia cardiovascolare nei paesi industrializzati. L’infezione non è stata presa in considerazione come fatto- re di rischio significativo, sino a poco tempo fa. Poiché il trattamento di prevenzione dell’infezione è possibile con l’uso di antibiotici o vaccini, il riconoscimento che partico- lari agenti microbici possano causare o contribuire alla for- mazione dell’aterosclerosi dovrebbe avere un enorme im- patto sulla prevenzione di questa malattia. Il Treponema pallidum induce un’infiammazione croni- ca conosciuta come sifilide. L’incapacità del sistema im- mune di eliminare il Mycobacterium Tuberculosis porta al- lo sviluppo di uno stato di infiammazione cronica ed alla lesione patologica del granuloma. Più recentemente la no- stra attenzione è stata attirata da agenti come l’HIV. L’infe- zione persistente dell’HIV causa un quadro patologico ca- ratterizzato da linfadenopatia, linfomi e sarcoma di Kaposi. Sebbene i ricercatori iniziassero a pensare che la lista di nuove malattie causate da agenti infettivi fosse arrivata alla fine, è stato dimostrato che l’Helicobacter è l’agente ezio- logico della maggior parte delle ulcere gastriche (1). La identificazione di un agente infettivo come causa di malat- tia cronica ha spinto i ricercatori ad individuare altri agenti. I postulati di Koch Nel diciannovesimo secolo Koch fece chiarezza nella confusione che circondava il nesso causale nelle malattie infettive esigendo una prova di evidenza positiva della inte- razione tra l’organismo e l’evento patologico. Al fine di di- mostrare che un agente microbico è la causa di una partico- lare malattia, è necessario soddisfare i postulati di Koch: bisogna isolare l’organismo, farlo crescere in un terreno di coltura puro, produrre la lesione della malattia in animali infetti e isolare nuovamente l’organismo da questi animali infetti. Questi postulati sono stati modificati per permettere l’uso di tecniche molecolari (2). Per stabilire un nesso di causalità è necessario associare il ceppo virulento con un fenotipo dell’organismo, ridurre la patogenicità inattivando il gene associato con la virulenza, e ristabilire la patogeni- cità dell’organismo ristabilendo l’originale (2). 25 JOURNALOFCLINICALLIGANDASSAY (Ed.Italiana) VOLUME 24, NUMERO1, PRIMAVERA2001 Martin H. Kroll, MD Infezione come causa di aterosclerosi

Infezioni Come Causa Di Aterosclerosi

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aterosclerosi

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  • Linfiammazione gioca un ruolo importante nellinizio enella diffusione dellaterosclerosi. Linfezione, una cau-sa primaria di infiammazione, viene considerata un so-spettato chiave. I batteri che originano da infezioni den-tarie, la Clamydia pneumoniae, lHelicobacter pylori, (a-gente dellulcera gastrica), lherpes virus e il citomega-lovirus si ritiene siano i principali agenti infettivi. La C.pneumoniae, nel suo stato infettivo esprime una protei-na dello shock termico, simile alla proteina da shocktermico umana e luomo ospite pu sviluppare un anti-corpo contro entrambe queste proteine. Inoltre, lor-ganismo pu indurre la formazione di cellule schiumosein vivo o favorire la formazione delle LDL ossidate. Stu-di epidemiologici hanno dimostrato un rapporto di ri-schio di 1,22 per la C. Pneumoniae. Si ritiene che lHeli -cobacter pylori, che pu causare uninfezione dello sto-maco, possa indurre unattivazione lenta del processo acascata della coagulazione con secrezione di citochine,che possono esacerbare linfiammazione nei vasi. Studiepidemiologici hanno dimostrato un rapporto di proba-bilit a favore di 2,15 per lassociazione dellH e l i c o -b a c t e r pylori con la malattia delle arterie coronariche.Le infezioni odontoiatriche permettono ai batteri di pe-netrare nella corrente ematica causando la secrezione dicitochine e inducendo uno stato iper-infiammatorio. Al-cuni studi hanno dimostrato che i pazienti con una pe-riodontite hanno un rischio maggiore del 25% di svilup-pare una malattia delle arterie coronariche rispetto aicontrolli. E stato dimostrato che il rapporto di proba-bilit per i soggetti con malattie odontoiatriche rag-giunge l1,24. Il citomeglovirus si associa con una fre-quenza maggiore di re-stenosi dopo langioplastica e diaterosclerosi avanzata dopo trapianto di cuore. Il trat-tamento con antibiotici offre un possibile mezzo per ri-durre le conseguenze delle infezioni batteriche. Non chiaro se queste infezioni siano necessarie, sufficienti osemplicemente abbiano un ruolo complementare nellosviluppo dellaterosclerosi e delle sue complicazioni. So-no necessari ulteriori studi prospettici per chiarire ilruolo dellinfezione.Parole chiave: Myocardial infarction; Coronary arterydisease; Coronary heart disease; Atherosclerosis; Car-diovascular disease; Chlamydia pneumoniae; Helico-bacter pylori; Cytomegalovirus; Dental infections.Journal of Clinical Ligand Assay 2001;24:25-32.

    IntroduzioneLo studio di Framingham ha identificato liperlipemia,

    lipertensione, il diabete, la dieta ad elevato contenuto digrassi, il fumo e linattivit fisica come fattori di maggiorrischio per lo sviluppo dellaterosclerosi, la principale cau-sa di malattia cardiovascolare nei paesi industrializzati.Linfezione non stata presa in considerazione come fatto-re di rischio significativo, sino a poco tempo fa. Poich iltrattamento di prevenzione dellinfezione possibile conluso di antibiotici o vaccini, il riconoscimento che partico-lari agenti microbici possano causare o contribuire alla for-mazione dellaterosclerosi dovrebbe avere un enorme im-patto sulla prevenzione di questa malattia.

    Il Treponema pallidum induce uninfiammazione croni-ca conosciuta come sifilide. Lincapacit del sistema im-mune di eliminare il Mycobacterium Tuberculosis porta al-lo sviluppo di uno stato di infiammazione cronica ed allalesione patologica del granuloma. Pi recentemente la no-stra attenzione stata attirata da agenti come lHIV. Linfe-zione persistente dellHIV causa un quadro patologico ca-ratterizzato da linfadenopatia, linfomi e sarcoma di Kaposi.Sebbene i ricercatori iniziassero a pensare che la lista dinuove malattie causate da agenti infettivi fosse arrivata allafine, stato dimostrato che lHelicobacter lagente ezio-logico della maggior parte delle ulcere gastriche (1). Laidentificazione di un agente infettivo come causa di malat-tia cronica ha spinto i ricercatori ad individuare altri agenti.

    I postulati di KochNel diciannovesimo secolo Koch fece chiarezza nella

    confusione che circondava il nesso causale nelle malattieinfettive esigendo una prova di evidenza positiva della inte-razione tra lorganismo e levento patologico. Al fine di di-mostrare che un agente microbico la causa di una partico-lare malattia, necessario soddisfare i postulati di Koch:bisogna isolare lorganismo, farlo crescere in un terreno dicoltura puro, produrre la lesione della malattia in animaliinfetti e isolare nuovamente lorganismo da questi animaliinfetti. Questi postulati sono stati modificati per permettereluso di tecniche molecolari (2). Per stabilire un nesso dicausalit necessario associare il ceppo virulento con unfenotipo dellorganismo, ridurre la patogenicit inattivandoil gene associato con la virulenza, e ristabilire la patogeni-cit dellorganismo ristabilendo loriginale (2).

    25JOURNALOFCLINICALLIGANDASSAY (Ed.Italiana) VOLUME 24, NUMERO1, PRIMAVERA2001

    Martin H. Kroll, MD

    Infezione come causa di aterosclerosi

  • Luso dei postulati di Koch stabilisce in modo chiaro illegame tra la malattia ed il microbo. La semplice individua-zione dellorganismo nella lesione, ma senza levidenzasperimentale che dimostra che possibile trasmettere un or-ganismo da un animale allaltro e successivamente indurrela malattia, non soddisfa i postulati. Molti organismi posso-no essere trovati nei tessuti normali, come i batteri nel colono nella bocca, ma essi non causano una malattia e sono con-siderati una flora normale. Inoltre, un tessuto malato pupermettere ad un organismo di sopravvivere in una lesione,ma, in questo caso, la malattia del tessuto precede la presen-za del microbo. I postulati di Koch non sono soddisfattiquando il microbo viene trovato in tessuti sia ammalati chesani. Nel passare in rassegna levidenza per uneziologia in-fettiva dellaterosclerosi, dobbiamo tenere a mente i postu-lati di Koch e notare che molte delle prove per una causa in-fettiva dellaterosclerosi sono epidemiologiche piuttosto chedi derivazione direttamente sperimentale.

    La evidenza epidemiologica non chiara e, bench inmolti studi non sia conclusiva, in altri fortemente sugge-stiva di una relazione tra linfezione e laterosclerosi. An-dersen e i suoi coll. (3) hanno iniziato una sperimentazionedi prevenzione secondaria prospettica con Azitromicina da-ta a pazienti con malattia dellarteria coronarica documen-tata per prevenire gli effetti della C. pneumoniae . La som-ministrazione di Azitromicina riduceva la concentrazionedei tre marcatori dinfiammazione, linterleuchina-1 (IL-1),linterleuchina-6 (IL-6) e la proteina C-reattiva (CPR), inquesto gruppo di soggetti nellarco di un trattamento di 6mesi (3). Anche cos, vennero registrati 9 eventi vascolarinel gruppo trattato e soltanto 7 nel gruppo placebo.

    Ridker e collaboratori (4) hanno determinato il titolodegli anticorpi IgG diretti contro la C. pneumoniae in unacoorte di uomini apparentemente sani che parteciparono alPhysicians Health Study. Essi non trovarono unassocia-zione tra i titoli e il rischio di futuri infarti del miocardio(4). Koenig e i suoi coll. (5) hanno condotto un grande stu-dio caso-controllo (su 800 soggetti) sullHelicobacter pylo -ri come fattore di rischio per malattia cardiaca coronarica.Essi hanno utilizzato i seguenti marcatori per lHelicobac -ter pylory: IgG, IgA, e il breath test. Essi hanno trovato chela prevalenza di sieropositivit (titolo delle IgG) era pielevato nei pazienti rispetto ai controlli (44% vs 31%, P