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Interventi terapeutici sul
“Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività
”
Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria InfantileUniversità degli Studi Perugia
Direttore: Prof. Giovanni Mazzotta
Un minore con ADHD richiede un intervento multimodale
BambinoBambino
FamigliaFamiglia
ScuolaScuola
CoetaneiCoetanei
Problemi genitoriali, mancanza di controllo, problemi relazionaliProblemi genitoriali, mancanza di controllo, problemi relazionali
Carico per la famiglia, problemi di salute mentale dei genitoriCarico per la famiglia, problemi di salute mentale dei genitori
Deficit funzionaleDeficit funzionale
Disturbi associatiDisturbi associati
ImpulsivitàImpulsività
IperattivitàIperattività
InattenzioneInattenzione
Difficoltà di apprendimento e insuccesso scolasticoDifficoltà di apprendimento e insuccesso scolastico
Rapporto negativo insegnante-studenteRapporto negativo insegnante-studente
Relazioni interpersonali negative con i coetaneiRelazioni interpersonali negative con i coetanei
Sindrome ADHD Settori problematici del trattamento
InterventiInterventi
Sul minoreSul minore
Sui genitoriSui genitori
Sulla scuolaSulla scuola
PsicofarmacoterapiaPsicofarmacoterapia
Terapia cognitivo-comportamentaleTerapia cognitivo-comportamentale
PsicoeducazionePsicoeducazione
PsicoeducazionePsicoeducazione
Interventi comportamentaliInterventi comportamentali
Parent trainingParent training
PsicoeducazionePsicoeducazione
TERAPIA dell’ADHD
INTERVENTI TERAPEUTICI NON
FARMACOLOGICI
TERAPIA FARMACOLOGICA
Approccio Psico-educativo:Approccio Psico-educativo:• Strategie funzionali di rinforzo e Strategie funzionali di rinforzo e
modellamento:modellamento:– Problem solving,Problem solving,– Autoistruzioni,Autoistruzioni,– Autoattribuzioni,Autoattribuzioni,– ““rinforzo positivo”,rinforzo positivo”,– ““costo della risposta”.costo della risposta”.
• Consulenza/”addestramento” per genitori Consulenza/”addestramento” per genitori ed insegnantied insegnanti– Counseling parentale,Counseling parentale,– Istruzioni agli insegnanti.Istruzioni agli insegnanti.
TERAPIA non farmacologica
Intervento psicoeducativo
Eventuali apprendimenti di comportamenti funzionali al contesto sociale in cui si trova inserito il ragazzo possono verificarsi solo se vengono intrapresi dei percorsi di carattere psico-educativo che coinvolgano la famiglia, la scuola e il ragazzo.
Approccio Psicoterapico e Terapie Approccio Psicoterapico e Terapie Comportamentali:Comportamentali:
• Psicoterapia cognitiva
• Psicoterapia comportamentale
• Psicoterapia familiare:– Problem solving
– Auto-monitoraggio
– Mediazione verbale
TERAPIA non farmacologica
Scopi e obiettivi del trattamento
– Ridurre i sintomi dell’ADHD,Ridurre i sintomi dell’ADHD,– Ridurre i sintomi in comorbidità,Ridurre i sintomi in comorbidità,– Ridurre il rischio di ulteriori Ridurre il rischio di ulteriori
complicazioni,complicazioni,– Educare il paziente e l’ambiente nei Educare il paziente e l’ambiente nei
confronti del disturbo,confronti del disturbo,– Adattare l’ambiente ai bisogni del Adattare l’ambiente ai bisogni del
paziente,paziente,– Migliorare le capacità di adattamento di Migliorare le capacità di adattamento di
paziente, genitori, insegnanti paziente, genitori, insegnanti et al,et al,– CambiareCambiare l’atteggiamento negativo.l’atteggiamento negativo.
Più attenzione che terapia
farmacologica !!!!
• La terapia per l’ADHD si basa su un approccio multimodale che combina interventi psicosociali con terapie mediche.
(Taylor et al. 1996; NICE 2000; AACAP 2002).
• I genitori, gli insegnanti e lo stesso
bambino devono sempre essere coinvolti nella messa a punto di un programma terapeutico, individualizzato sulla base dei sintomi più severi e dei punti di forza identificabili nel singolo bambino.
ASSOCIAZIONE tra Terapia Farmacologica e
non
PSICOEDUCAZIONE E CONSULENZA
Principi base per l‘alleanza terapeutica
PSICOEDUCAZIONE E CONSULENZA
Principi base per l‘alleanza terapeutica•Chiedere ai genitori, ai minori, quando possibile, e Chiedere ai genitori, ai minori, quando possibile, e
alle altre persone coinvolte la loro opinione sul alle altre persone coinvolte la loro opinione sul problema e sulla possibile soluzioneproblema e sulla possibile soluzione
– Informare Informare tutte le persone coinvolte su ADHD e relativi tutte le persone coinvolte su ADHD e relativi problemi associati, problemi associati,
– RiferireRiferire a tutte le persone coinvolte le opzioni di intervento, a tutte le persone coinvolte le opzioni di intervento,– SviluppareSviluppare insieme un piano di trattamento, insieme un piano di trattamento,– IndicareIndicare a genitori e parenti come interagire con il paziente a genitori e parenti come interagire con il paziente
nella vita quotidiana,nella vita quotidiana,– PresentarePresentare materiale di auto-aiuto, materiale di auto-aiuto,– SviluppareSviluppare possibilità di auto-organizzazione e di auto- possibilità di auto-organizzazione e di auto-
controllo con i bambini più grandi/adolescenti.controllo con i bambini più grandi/adolescenti.
“Outcomes” desiderati nei vari trattamenti
– Migliorare le relazioni con i familiari, Migliorare le relazioni con i familiari, insegnanti e coetanei;insegnanti e coetanei;
– Ridurre i comportamenti distruttivi,Ridurre i comportamenti distruttivi,– Migliorare il rendimento scolastico e/o Migliorare il rendimento scolastico e/o
lavorativo,lavorativo,– Aumentare l’indipendenza nelle Aumentare l’indipendenza nelle
attività appropriate per l’età;attività appropriate per l’età;– Migliorare l’autostima,Migliorare l’autostima,– Aumentare i comportamenti sicuri (es. Aumentare i comportamenti sicuri (es.
attraversare strada, stare seduto con attraversare strada, stare seduto con adulto nei luoghi pubblici, etc.).adulto nei luoghi pubblici, etc.).
Clinical Practice GuidelineClinical Practice Guideline: I.A.C.P. Eur. Adol. Child Psychiatry, . (1998) : I.A.C.P. Eur. Adol. Child Psychiatry, . (1998) Pediatrics, 2000;Pediatrics, 2000;
Scottish guideline network, 2004Scottish guideline network, 2004
Trattamenti
– Affrontare la sindrome ADHD come una Affrontare la sindrome ADHD come una cronica condizione;cronica condizione;
– Stabilire le finalità da raggiungere in Stabilire le finalità da raggiungere in accordo con il minore, i genitori e gli accordo con il minore, i genitori e gli insegnanti,insegnanti,
– Terapia comportamentale per i minori Terapia comportamentale per i minori e parent training,e parent training,
– Farmaci stimolanti in monoterapia.Farmaci stimolanti in monoterapia.
Clinical Practice GuidelineClinical Practice Guideline: I.A.C.P. Eur. Adol. Child Psychiatry, . (1998) : I.A.C.P. Eur. Adol. Child Psychiatry, . (1998) Pediatrics, 2000;Pediatrics, 2000;
Scottish guideline network, 2004Scottish guideline network, 2004
TERAPIA dell’ADHD
“… c’è consenso medico che pur con tutte le
difficoltà diagnostiche, l’ADHD non soltanto
esiste, ma rappresenta un handicap serio, che
può permanere nel corso della vita e richiede
una valutazione multidisciplinare ed un
trattamento multimodale che comprende quello
farmacologico”.
““Commissione ad hoc” del Consiglio d’Europa, marzo 2003Commissione ad hoc” del Consiglio d’Europa, marzo 2003
Miti e realta’ sull’ADHDMiti e realta’ sull’ADHD
““Giù le mani dai bambiniGiù le mani dai bambini….…. Scienthology….”Scienthology….”
L’ADHD è un disturbo fittizio, perché diagnosticato
sulla base di sintomi e non su esami di tipo clinico,
L’ADHD è un disturbo che regredisce con la
crescita,
L’ADHD è un disturbo di natura ambientale dovuto
a scadente capacità educativa dei genitori e a
mancanza di disciplina,
L’ADHD è un disturbo causato da troppo zucchero,
conservanti e altri additivi presenti nei cibi.
I farmaci agiscono per effetto paradosso in rapporto al I farmaci agiscono per effetto paradosso in rapporto al
metabolismo dei bambini e li tengono calmi,metabolismo dei bambini e li tengono calmi,
Gli stimolanti impediscono la crescita,Gli stimolanti impediscono la crescita,
Gli stimolanti possono danneggiare il cuore (non c’è Gli stimolanti possono danneggiare il cuore (non c’è
evidenza scientifica, solo segnalazioni aneddotiche per evidenza scientifica, solo segnalazioni aneddotiche per
l’associazione di clonidina-metilfenidato o uso di l’associazione di clonidina-metilfenidato o uso di
desipramina),desipramina),
Gli stimolanti coprono il problema, senza trattare le Gli stimolanti coprono il problema, senza trattare le
cause dell’ADHD.cause dell’ADHD.
Miti e realtà sul trattamento farmacologico
Gli stimolanti possono portare in seguito a trattamento Gli stimolanti possono portare in seguito a trattamento
prolungato ad una dipendenza, come succede con le prolungato ad una dipendenza, come succede con le
sostanze stupefacentisostanze stupefacenti
Miti e realtà sul trattamento farmacologico
147 ragazzi trattati con Metilfenidato e monitorati per 13 anniBarkley e Fischer, Pediatrics, 2003
“...Non c’è evidenza che il trattamento con stimolanti nella fanciullezza o durante l’adolescenza sia associato a rischio di abuso di sostanze nell’adolescenza e in età adulta o alla probabilità maggiore di avere una dipendenza da sostanze o abuso di droghe…”.
“Sarebbe una crudeltà priva di senso negare un medicamento
ad un paziente che soffre”; è altrettanto
valida l’affermazione, particolarmente per un paziente con ADHD in età evolutiva, che è ”tutt’altra faccenda sostenere che la terapia farmacologica sia
l’unico trattamento possibile dell’ADHD”.
Oliver Sacks, 1992
Profilo ottimale di un farmaco efficace nel trattare l’ADHD
– Riduce i disturbi in tutti gli aspetti della Riduce i disturbi in tutti gli aspetti della vita del ragazzo,vita del ragazzo,
– E’ ben tollerato,E’ ben tollerato,– Ha una durata d’azione ottimale per il Ha una durata d’azione ottimale per il
trattamento,trattamento,– Non causa oscillazioni d’umore,Non causa oscillazioni d’umore,– Non peggiora le condizioni in comorbilità,Non peggiora le condizioni in comorbilità,– Non comporta rischi di dipendenza,Non comporta rischi di dipendenza,– Agisce selettivamente sui sistemi Agisce selettivamente sui sistemi
neurotrasmettitoriali implicati nell’ADHD.neurotrasmettitoriali implicati nell’ADHD.
Sistema attentivo anteriore
Sistema attentivo posteriore
Corteccia parietale posteriore
Nucleo pulvinar del talamo
Corteccia prefrontal
eGiro
del cingolo anteriore Collicolo
superioreLa noradrenalina migliora il rapporto segnale-rumore delle cellule target inibendo l’attività neuronale (firing) basale
La dopamina regola selettivamente l’ingresso al sistema attentivo anteriore tramite l’inibizione da parte del recettore D1 sull’input eccitatorio di tipo NMDA
Area ventrale
tegmentale Locus coeruleus
Adattamento da Himelstein et al 2001
Attenzione
Funzioni esecutive
Arousal
orientamento
Basi anatomiche
PSICOFARMACOTERAPIASinapsi noradrenaliniche e dopaminichePSICOFARMACOTERAPIASinapsi noradrenaliniche e dopaminiche
NEURONE DOPAMINERGICO
Fessura sinaptica
Presinapsi Postsinapsi
DADA
DA
DA
DA
DOPADOPA
decarbossilasi
HVA
DAT
RR
DOPA DA NA
NA
NANA
NA
Trasportatore di NA
R RDopamina-bidrossilasi
MHPG
DOPAdecarbossilasi
NEURONE NORADRENERGICO
MAO
MAO
Recettori
Acido omovanillicoHVA
Trasportatore di dopamina
3-metossi-4-idrossifenilglicoleMHPG
MonoaminoossidasiMAO
3,4-diidrossifenilalaninaDOPA
DopaminaNoradrenalinaNA
DA
DAT
HVA
“Le basi farmacologiche della terapia”
Goodman e Gilman, Mc Graw Hill, X edizione, 2003
Sostanze stimolanti (es. cocaina, le anfetamine, il Sostanze stimolanti (es. cocaina, le anfetamine, il
metilfenidato) hanno azione diretta sui neuroni a metilfenidato) hanno azione diretta sui neuroni a
trasmissione Dopaminergica e l’assunzione determina nelle trasmissione Dopaminergica e l’assunzione determina nelle
sinapsi un aumento della Dopamina più velocemente di sinapsi un aumento della Dopamina più velocemente di
quanto i drivers naturali farebbero (es. l’assunzione di cibo).quanto i drivers naturali farebbero (es. l’assunzione di cibo).
Gli “stimolanti” agiscono mediante il blocco del trasportatore Gli “stimolanti” agiscono mediante il blocco del trasportatore
“DAT”, e l’assunzione degli stimolanti porta ad un ulteriore “DAT”, e l’assunzione degli stimolanti porta ad un ulteriore
aumento della Dopamina presente nella sinapsi.aumento della Dopamina presente nella sinapsi.
MESENCEFALO
PONTE
MIDOLLONuclei del rafe(serotonina)
Sostanza nera TegmentoSostanza nera Tegmento(dopamina)(dopamina)
Locus ceruleus(noradrenalina)
al cervelletto
Al midollo spinale
Al diencefalo e al cervelloSistemi neurotrasmettitoriali e Farmaci
DOPAMINERGICO
Metilfenidato (Centri Autorizzati)
D-amfetamina (non in commercio)
Pemolina (non in commercio)
~200 Studi*
>5500 Pazienti
NORADRENERGICO
Atomoxetina (non in commercio)
Desipramina (Off Label In Italia)
Clonidina (Off Label in Italia)
~40 Studi*
>4000 Pazienti
PSICOFARMACOTERAPIAEffetti collaterali più comuni
PSICOFARMACOTERAPIAEffetti collaterali più comuni
Stretta supervisione medica
NORADRENERGICI
• Diminuzione
dell’appetito
• Vertigini
• Dermatiti
• Dispepsia
• (anomalie nell’ECG
con desipramina)
STIMOLANTI
• Cefalea
• Mal di stomaco
• Diminuzione
dell’appetito
• Insonnia
• Capogiri
EFFICACIA DEGLI INTERVENTIEFFICACIA DEGLI INTERVENTI
• Psicofarmacoterapia– Efficacia a breve termine e a lungo
termine documentata.
• Parent training– Efficacia a breve termine dimostrata– Efficacia a breve e lungo termine in
bambini con disturbo oppositivo-provocatorio
N.B. Gli interventi citati sono ordinati secondo le loro prove di evidenza (il primo è quello con evidenze maggiori) e non secondo l’applicazione nella pratica clinica.
EFFICACIA DEGLI INTERVENTI EFFICACIA DEGLI INTERVENTI
• Interventi sul comportamento a scuola– Efficacia a breve termine dimostrata
•Psicoterapia con il paziente– Utile un training per l’autogestione e per le capacità
sociali – Meno efficace un training per l’autoistruzione
(problemi di generalizzazione)– Non sono state valutate terapie non centrate sul
comportamento
EFFICACIA DEGLI INTERVENTITassi di normalizzazione sintomatica nello studio
MTA
EFFICACIA DEGLI INTERVENTITassi di normalizzazione sintomatica nello studio
MTA
25
34
56
68
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Perc
entu
ale
Trattamento standard
MED MED + CBTCBT
597 minori, seguiti per 24 mesi597 minori, seguiti per 24 mesi
Pediatrics, 2004; 113:754-761Pediatrics, 2004; 113:754-761
P < 0,05
25
34
56
68
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Perc
entu
ale
EFFICACIA DEGLI INTERVENTIStudio di Colonia (COMIS): Tassi di
normalizzazione per problemi individuali
EFFICACIA DEGLI INTERVENTIStudio di Colonia (COMIS): Tassi di
normalizzazione per problemi individuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Perc
entu
ale
CBT Stimolanti + CBT
Genitori
Insegnanti
Genitori
Insegnanti
PSICOFARMACOTERAPIASistemi neurotrasmettitoriali e
Farmaci
PSICOFARMACOTERAPIASistemi neurotrasmettitoriali e
Farmaci DOPAMINERGICO
Metilfenidato
D-amfetamina
Pemolina
DOPAMINERGICO
Metilfenidato
D-amfetamina
Pemolina
200 Studi*
>5500 Pazienti
*A tutto marzo 2006
NORADRENERGICO
Atomoxetina
Desipramina
Clonidina
NORADRENERGICO
Atomoxetina
Desipramina
Clonidina
40 Studi*
>4000 Pazienti
The effects of methylphenidate
on neural systems of attention in
ADHD
SHAFRITZ et al, Am. J. SHAFRITZ et al, Am. J. Psychiatry, Psychiatry,
161:1990-1997; 2004161:1990-1997; 2004
Subjects receivingplacebo
Subjects receivingmethylphenidate
Normal adults
The effects of methylphenidate on neural systems
of attention in ADHD
SHAFRITZ et al, Am. J. Psychiatry, 161:1990-1997; 2004SHAFRITZ et al, Am. J. Psychiatry, 161:1990-1997; 2004
Mappe di gruppo durante test di attenzione divisa
Methylphenidate Vs
placebo
PSICOFARMACOTERAPIAEfficacia degli stimolanti
Tasso di risposta (%) 75-90 Metilfenidato 75 Amfetamina 70
Tasso di normalizzazione (%) 50-60
Miglioramento dei sintomi (%)Scale comportamentale 30-50
Effect size Comportamento 0.9 alto Attenzione 0.7 medio test IQ/Prestazioni 0.3 basso
PSICOFARMACOTERAPIAEfficacia differenziale degli stimolanti
PSICOFARMACOTERAPIAEfficacia differenziale degli stimolanti
Efficacia simile per maschi e femmine
Sesso
Effetti e dosi simili per bambini (età superiore ai 6 anni) e adolescenti
Efficacia riscontrata anche in pazienti ADHD con disturbi dell’apprendimento o ritardo mentale
Età e sviluppo
PSICOFARMACOTERAPIADosi degli stimolanti a breve
azione
PSICOFARMACOTERAPIADosi degli stimolanti a breve
azione
Normalmente 10-50 mg/die
Dose media giornaliera 35 mg
Massima dose giornaliera 60 mg
Normalmente 2-3 dosi/die
In pochi casi è sufficiente 1 dose/die
METILFENIDATO (nomi diversi per nazione)
È necessaria una titolazione graduale e
individualizzata delle dosi !
PSICOFARMACOTERAPIAEsempio del regime di titolazione
del Metilfenidato
PSICOFARMACOTERAPIAEsempio del regime di titolazione
del Metilfenidato
Selezionare i sintomi bersaglio che si vogliono migliorare,
Iniziare con 5 mg/die di MPH in dose singola nell’ambiente in cui il sintomo in questione è più evidente (per es. la mattina a scuola o il pomeriggio a casa),
Aumentare la dose settimanalmente finché efficacia e sicurezza non sono ben equilibrate,
Ottimizzare il trattamento nella giornata (per es. dosi multiple) e nel tempo (per es. mesi)
Se necessario passare a preparazioni ad azione prolungata
Controllare l’efficacia e gli effetti collaterali
PSICOFARMACOTERAPIAStimolanti ad azione
prolungata
PSICOFARMACOTERAPIAStimolanti ad azione
prolungata– Vantaggio di un’unica dose giornaliera– Durata degli effetti 7–12 ore– Rilascio bifasico nel tempo – Efficacia paragonabile a quella dei
farmaci a breve azione somministrati in dosi multiple
– Inizio dell’effetto clinico simile a quello degli stimoli a breve durata d’azione
PSICOFARMACOTERAPIANoradrenergici
PSICOFARMACOTERAPIANoradrenergici
0.7
0.6
Sconosciuto
Atomoxetina
Clonidina
Comportamento
Comportamento
IQ/Test di prestazione
70
70
Sconosciuto
Atomoxetina
Desipramina (DMI)
Clonidina
Tasso di risposta (%)
**
*(il calcolo dell'effect size di Atomoxetina è basato su dati aggiornati al marzo 2003, escludendo studi con ampia numerosità come LYAF)
Effect size
PSICOFARMACOTERAPIA Noradrenergici
PSICOFARMACOTERAPIA Noradrenergici
Effetti uguali su Maschi e Femmine
Gli effetti sono paragonabili per età comprese tra i 6 e i
18 anni
dopo 1-2 settimane
Esordio dell’efficacia clinica
12 ore
Durata dell’effetto
secondo il farmaco
Dosi
PSICOFARMACOTERAPIAEffetti su comportamento associato e
funzionamento
PSICOFARMACOTERAPIAEffetti su comportamento associato e
funzionamento
Risultati dello studio: + = positivo, - = negativo, +/- = Risultati dello studio: + = positivo, - = negativo, +/- = contradditorio, Ø = nessun effetto, ? = sconosciuto , contradditorio, Ø = nessun effetto, ? = sconosciuto , 11 con un trattamento con un trattamento anticonvulsivante efficaceanticonvulsivante efficace
?+Disgrafia
?ØBasso IQ
+/-ØCrisi epilettiche1
++/-Tic
++/-Depressione
++/-Ansia
++Aggressività
++Comportamento dirompente
Noradrenergici
StimolantiSintomi
PSICOFARMACOTERAPIAStimolanti in sottogruppi specifici: Ritardo Mentale
–Tasso di risposta inferiore in soggetti con Ritardo Mentale (54%) rispetto a soggetti normodotati (75%).
Aman et al. 2000, Pearson et al. 2003
ADHD IN ADOLESCENZA
• Effetti simili del trattamento con stimolanti in bambini e adolescenti.
• Più difficile valutazione degli effetti del trattamento e della titolazione a causa di
• sintomi meno evidenti,• resoconti di genitori/insegnanti meno
accurati,• scarsa correlazione tra il resoconto dei
genitori/insegnanti e del paziente .
PsicoeducazionePsicoeducazione
ALGORITMO DEL TRATTAMENTOScolari e adolescenti
ALGORITMO DEL TRATTAMENTOScolari e adolescenti
sì
sì
sì
sì
no
no
no
no
sì
Problemi di comorbidità?
Sintomi gravi,pervasivi e inabilitanti?
Problema soprattutto a scuola?
Problema soprattutto a casa?
Il problema persiste dopo il trattamento comportamentale?
Farmaci
Consulenza scolastica/autoistruzione
Parent training/intervento sulla famiglia
Trattamento combinato farmacologico e
comportamentale
Trattamento specifico (per es. farmacologico,
comportamentale)
– Un programma di trattamento multimodale deve essere personalizzato, continuamente monitorato e ottimizzato,
– La psicoeducazione abbinata costituisce la base di tutti i trattamenti dell’ADHD,
– Interventi efficaci comprendono la terapia, comportamentale per il paziente e la sua famiglia, a scuola come a casa,
– In casi selezionati, il trattamento farmacologico del bambino gioca un ruolo centrale
CONCLUSIONI TERAPEUTICHECONCLUSIONI TERAPEUTICHE
L‘ADHD è un disturbo cronico che richiede un
trattamento a lungo termine !!!!
• sost grigia: synaptic pruning
• mielina: integrazione aree frontali
• gradiente verso le regioni anteriori nel corso dello sviluppo
• maturazione dalla seconda infanzia e per tutta l’adolescenza
Gogtay N, Giedd JN et al. Dynamic mapping of human cortical development during childhood through early adulthood. Proc Natl Acad Sci USA May 25, 2004 vol. 101 no. 21 8174–8179 Bennett CM et al. Anatomical changes in the emerging adult brain: A voxel-based morphometry study Human Brain Mapping. 2005.27;9:766-777Galvan A et al. Earlier Development of the Accumbens Relative to Orbitofrontal Cortex Might Underlie Risk-Taking Behavior in
Adolescents The Journal of Neuroscience, June 21, 2006, 26(25):6885-6892 Luna B et al. Maturation of Cognitive Processes From Late Childhood to Adulthood. Child Development, 2004,75;5:1357–1372
soppressione volontaria della risposta
velocità di elaborazione EF-working memoryrisk-taking behavior