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Introduzione al corso
Prerequisiti
Gli studenti devono avere una buona
conoscenza dei movimenti e degli autori
principali della Letteratura italiana dal
Neoclassicismo alla Prima guerra
mondiale. Gli studenti con particolari
lacune possono colmarle avvalendosi del
seguente manuale:
GIULIO FERRONI, Profilo storico della
letteratura italiana, Torino, Einaudi
Scuola, 2001, vol. II, Epoche 7-9, pp.
543-589, 625-656 e 694-867.
• Contenuto del corso
Dal Romanticismo a Giacomo Leopardi. Dopo
aver ben delineato il panorama storico-culturale
e letterario del movimento romantico (B1), il
corso intende ripercorrere la parabola artistica di
Giacomo Leopardi attraverso una lettura
selezionata delle sue opere (modulo B2).
• Obiettivi formativi
Al termine del corso lo studente avrà
approfondito la conoscenza degli autori e dei
movimenti del periodo storico considerato; avrà
consolidato le conoscenze linguistico-metrico-
retoriche necessarie per lo studio della
letteratura (non solo italiana); avrà affinato la
capacità di leggere, analizzare, contestualizzare
e commentare criticamente un testo letterario in
prosa o in poesia.
• Modalità di verifica dell’apprendimento
La prova d’esame di fine corso si svolgerà in
forma orale e la valutazione sarà espressa in
trentesimi. Il colloquio sarà diviso in una prima
parte dedicata a verificare il possesso dei
prerequisiti, e in una parte successiva tesa a
verificare l’acquisizione da parte degli studenti
delle nozioni impartite durante le lezioni.
Bibliografia• Testo consigliato per quanto richiesto nei prerequisiti:
GIULIO FERRONI, Profilo storico della letteratura italiana, Torino,
Einaudi Scuola, 2001, vol. II, Epoche 7-9, pp. 543-589, 625-656
e 694-867.
• Testi per il programma del corso B1:
PINO FASANO, L’Europa romantica, Grassina, Le Monnier
università, 2004.
• Testi per il programma del corso B2:
GIACOMO LEOPARDI, Discorso sopra lo stato presente dei costumi
degl’italiani, 2. ed., Milano, BUR, 2006;
ID., Operette morali, a cura di Laura Melosi, Milano, BUR, 2008;
PIER VINCENZO MENGALDO, Antologia leopardiana. La poesia,
Roma, Carocci, 2011.
Altre informazioni
Il corso è riservato agli studenti di LLSM, indirizzo
Linguistico-letterario.
I programmi dei corsi hanno una validità di tre anni. Gli
studenti con programmi scaduti, cioè sino all’a.a. 2012/2013
compreso, sono pregati di rivolgersi al docente.
Gli studenti frequentanti dovranno aggiungere ai testi
indicati nella Bibliografia solo gli appunti delle lezioni,
mentre gli studenti non-frequentanti dovranno preparare
per l’esame anche i seguenti testi:
• LUIGI BLASUCCI, Leopardi e i segnali dell’infinito,
Bologna, Il Mulino, 1985 (283 pp.);
• ROLANDO DAMIANI, All’apparir del vero. Vita di Giacomo
Leopardi, Milano, Oscar Mondadori, 2002 (529 pp.).
Gli studenti, frequentanti o non frequentanti, dovranno
presentarsi all'esame con tutti i testi indicati in bibliografia
e disponibili alla Civica Biblioteca A. Mai (P.zza Vecchia
15) o alla Biblioteca della Facoltà di Lingue (P.zza S.
Agostino).
Seminari n alternativa ai capitoli del manuale
• Le ultime lettere di Jacopo Ortis (in
alternativa all’Epoca 7);
• Dei Sepolcri (in alternativa all’Epoca 7);
• I Malavoglia (in alternativa all’Epoca 9);
• Il piacere (in alternativa all’Epoca 9);
• Myricae (in alternativa all’Epoca 9).
Attività extra
Venerdì 14 ottobre 2016
Convegno internazionale
Bernardo Tasso e il suo mondo
Parte I. Biografia, vicende intellettuali e
scrittoio
Aula 2, via Salvecchio
Dalle 11.00 alle 13.00
Dalle 15.00 alle 17.00
Orari e aule lezioni
• 1° sottoperiodo:
mercoledì 9-11 aula 1 Tassis
giovedì 9-11 aula 4 Salvecchio
venerdì 13-15 aula 2 Salvecchio
• 2° sottoperiodo
mercoledì 12-14 aula 1 Tassis
giovedì 9-11 aula 1 Tassis
venerdì 14-16 aula 4 Salvecchio
Introduzione al Romanticismo
Il Preromanticismo
• la prima rivoluzione industriale (seconda metà del
Settecento)
• la Guerra d’indipendenza americana (1775-1783);
• la Rivoluzione francese (1789);
Jean-Jacques Rousseau
(1712-1778)
Illuminismo antirazionale e Dialettica
ragione/natura
≠Irrazionalismo
• Thomas Gray (1716-1771)
• James MacPherson (1736-1796)
• Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781)
• Alessandro Verri (1741-1816)
• Vittorio Alfieri (1749-1803)
• Ugo Foscolo (1778-1827)
Preromaticismo = Illuminismo antirazionale
rousseauniano → Romanticismo
Elementi del Preromanticismo
• Le riflessioni sulla morte, sui cimiteri e le
immagini tenebrose;
• il recupero delle leggende medievali;
• il gusto per atteggiamenti patetici e
malinconici;
• la ricerca della solitudine;
• l’esaltazione della tenerezza sentimentale
e della capacità di commozione come
segno di nobiltà e fierezza di spirito.
• Letteratura del terrore: Il castello di
Otranto (1764) di Horace Walpole
• Commedia larmoyant (lacrimevole) con la
proposizione di scene patetiche.
• Romanzi di Jean Jacques Rousseau:
l’Émile (1762) e Julie ou la Nouvelle
Héloïse (1761).
Romanticismo
Romance → Romantic
↓
Romanticismo
↓
Pittoresco
Friedrich von Schlegel (1772-1829)
August Wilhelm von Schlegel (1767-1845)
«Rivoluzionario e controrivoluzionario,
individualista e comunitario, cosmopolita e
nazionalista, realista e immaginario,
retrogrado e utopico, ribelle e melanconico,
democratico e aristocratico, attivo e
contemplativo, repubblicano e monarchico,
rosso e bianco, mistico e carnale».
Tentativo di conciliare:
• la dimensione individuale con quella
comunitaria;
• la dimensione contemplativa con quella
legata all’azione;
• la dimensione realistica con quella del
pensiero utopico (reale vs. ideale).
Tematica unificante:
• lo sviluppo delle capacità individuali.
[…] presso i greci, la natura umana bastava
a sé stessa, non presentava alcun vuoto […]
la religione sensuale de’ Greci non
prometteva che beni esteriori e temporali.
• René Wellek (1903-1995)
• Mario Praz (1896-1982)
• Friedrich Schlegel + Friedrich Nietzsche
(1844-1900)
• Germania: fondazione della rivista Athenaeum,
creata nel 1798 dallo stesso August Wilhelm
Schlegel insieme al fratello Friedrich e al poeta
Novalis, riuniti nel gruppo usualmente chiamato
gruppo di Jena;
• Inghilterra: sempre nel 1798 pubblicazione delle
Lyrical ballads di Coleridge e di Wordsworth;
• Francia: nel 1813 pubblicazione, a Londra ma in
lingua francese, dell'opera De l’Allemagne di
M.me De Staël;
• Italia: 1816 fondazione della Biblioteca Italiana, il
periodico letterario voluto e finanziato dai primi
governatori austriaci della Lombardia.
• Assoluto e titanismo
• Sehnsucht (nostalgia, bramosia, anelito, ardente
desiderio)
• Individualismo
• Popolo
• Natura
• Sublime
• Storia
• Tempo
• Amore
• Irrazionale e Morte
Temi
- Assoluto = titanismo
- Sehnsucht = nostalgia, bramosia, anelito, ardente
desideri
- Individualismo = libertà (concetto di «genio») →
riscoperta valori nazionali (della singolarità in opposizione
al cosmopolitismo illuministico)
Temi
• Popolo: 1) popolo primitivo idealizzato
2) popolo cristiano (unità
3) popolo = borghesia
4) popolo = aristocrazia
5) popolo = classi disagiate
6) rifiuto e disprezzo del popolo
Temi- Natura = organismo vivente
- Per comunicare con la natura → poesia
- Poesia → simbolo e analogia → libertà e
ironia
- Natura: evasione dai limiti imposti dalla
società grazie al contatto con gli elementi
naturali
a) Natura indifferente e matrigna (Leopardi)
b) Natura amica, confidente e confortatrice
(Rousseau, ma anche Leopardi).
Temi
- Sublime = infinito, grandiosità che generano un senso un
di stupefatto terrore
(tema della notte) (culto del mistero).
Temi
• Storia: religiosità = riabilitazione del Medioevo =
genio/spirito dei popoli.
Si fa riferimento a un passato di:
- felicità individuale irrecuperabile = antichità classica
- felicità collettiva recuperabile = Medioevo (ma anche
aspetti oscuri, barbarici e irrazionali)
Temi-Tempo: «spots of time» (Wordsworth)
- Amore = passione (Rousseau, Nouvelle
Heloïse, Benjamin Constant, Adolphe)
- Irrazionale e morte
1) Irrazionale = sentimenti, follia, visione,
sogno (= viaggio = esotismo)
2) Morte:
a) morte eroica
b) morte cristiana
(Novalis, Hymnen an die Nacht)
Il Romanticismo nell’arte
• Charles Baudelaire, Che cos'è il Romanticismo? (1846)
«[è romantico chi] conosce gli aspetti della natura e le situazioni
degli uomini che gli artisti del passato hanno sdegnato o
misconosciuto […] Chi dice romantico dice arte moderna, cioè
intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l’infinito espresse
con tutti i mezzi che le arti offrono».
Caspar David Friedrich (1774-1840)
Viandante sul mare di nebbia (1818)
Paesaggio invernale
Paesaggio invernale con chiesa (1811)
Johan Heinrich Füssli (1741-1825)
L’incubo (1781)
Théodore Gericault (1791-1824)
La zattera della Medusa (1818-1819)
John Constable (1776-1837)
Studio di nuvole (1822)
William Turner (1775-1851)
Al largo di Ramsgate (1840)
Compositori romantici
• Ludwig van Beethoven (1770-1827)
• Gioachino Rossini (1792-1868)
• Vincenzo Bellini (1801-1835)
• Hector Berlioz (1803-1869)
• Fryderyk Chopin (1810-1849)
• Robert Schumann (1810-1856)
• Giuseppe Verdi (1813-1901)
• Richard Wagner (1813-1883)
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
(Piano sonata n. 14, «Sonata al chiaro
di luna»)
Fryderyk Chopin (1810-1849)
Notturno op. 9 n° 2
Il Romanticismo nella letteratura
Caratteristiche degli scrittori romantici:
- l’indifferenza della maggior parte di essi per tutte le forme dell’arte classica;
- l’idea di una poesia intesa come immediata adesione alla natura;
- l’ammirazione, soprattutto per quanto riguarda le letteratureinglese, tedesca e più in generale nordiche nei confronti delleproprie fonti primitive e arcaiche;
- l’esaltazione di un tipo di eroe appassionato e ribelle ad ognilegge.
Romanticismo letterario tedesco• Sturm und Drang (1770-1785): Goethe (Die Leiden
des jungen Werther) e Schiller.
• Schiller → la produzione teatrale e il saggio Über
naïve und sentimentalische Dichtung del 1795.
Poesia:
- ingenua è la poesia degli antichi, nata a
diretto contatto con la natura oggettiva e
impersonale, dai lineamenti precisi e
definiti;
- sentimentale è la poesia più propria dei
moderni, basata su una frattura tra l’io e gli
oggetti, tra l’ideale e il reale, riflessiva, dai
contorni indefiniti che l’avvicinano alla musica.
Athenäum, 1798-1800
• Fratelli Schlegel, Novalis, Ludwig Tieck e Wilhelm
Wackenroder
Furono i primi a designarsi esplicitamente come romantici
ed elaborarono i concetti critici e teorici alla base della
letteratura romantica.
Scuole romantiche tedesche
• Jena: fratelli Schlegel, Novalis, Tieck e Wackenroder;
• Heidelberg: Von Chamisso e Brentano.
Primo trentennio dell’Ottocento in Germania
• Una grande produzione teorica e filosofica (con i
sistemi della filosofia idealistica, fino alla grande
filosofia dialettica di Georg Wilhelm Friedrich Hegel,
1770-1831, che fornisce un affascinante e compatto
strumento di interpretazione del divenire storico);
• una nuova attenzione critica alle diverse forme
artistiche;
• un recupero di forme, motivi, tradizioni popolari, una
serie di opere basate su nuove modalità narrative,
piene di elementi inquietanti e fantastici, o su una
affermazione di passioni tragiche e distruttive ecc.
Novalis
(Friedrich von Hardenberg 1772-1801)
• «In der Nähe des Dichters bricht die
Poesie überall aus» / «Vicino al poeta
erompe la poesia».
• «Die Welt muss romantisiert werden. So
findet man den ursprünglichen Sinn
wieder» / «Il mondo deve essere
romantizzato. Così se ne riscopre il senso
originario».
• «Il mondo superno è più vicino di quel che
non si creda comunemente. Già in questa
vita viviamo in esso e lo scorgiamo inserito
intimamente nella natura terrestre»
Hymnen an die Nacht (1800)II
Deve sempre il mattino ritornare?
La potenza terrestre non avrà mai fine?
Consuma un vano affaccendarsi il volo
celeste della notte. E mai l’offerta
segreta dell’amore
arderà in eterno?
Fu misurato alla luce il suo tempo;
ma il regno della notte è senza tempo;
e senza spazio. – Eterno dura il sonno.
Sonno santo –
Non fare troppo raramente lieti
I consacrati alla notte
in questa terrestre
quotidiana fatica.
Soltanto i folli soltanto ti riconoscono
e di te nulla sanno se non l’ombra
che tu spandi su di noi pietosamente
nel crepuscolo
della notte vera.
Non ti sentono
Nel flutto d’oro del grappolo
nell’olio miracoloso
del mandorlo, e nel latice bruno
del papavero.
Non sanno
che tu adombri il tenero seno
della vergine e il suo grembo fai cielo –
non indovinano
che uscita da antiche leggende
tu avanzi e schiudi i cieli,
portando la chiave
dei soggiorni beati,
silenzioso araldo
di misteri infiniti.
III
Un giorno che versavo amare lacrime, che in dolore disciolta svaniva la
mia speranza, ed io stavo solitario presso l'arido tumulo che in un breve
oscuro spazio chiudeva la forma della mia vita - solitario come nessuno
era mai stato, sospinto da indicibile angoscia - privo di forze, in me
soltanto un senso di miseria, come mi guardavo intorno cercando aiuto,
non potevo avanzare né indietreggiare, e mi aggrappavo alla fuggente
vita, spenta, con infinita nostalgia: - allora venne dalle azzurre lontananze
- dalle altezze della mia antica beatitudine un brivido crepuscolare - si
spezzò d'un tratto il vincolo della nascita - la catena della luce. Svanì la
magnificenza terrestre e il mio lutto con lei - confluì in un mondo nuovo e
impenetrabile la malinconia - e tu, estasi della notte, sopore del cielo
scendesti su di me - la contrada lentamente si sollevò; e sulla contrada
aleggiò il mio spirito nuovo, liberato. Il tumulo divenne una nube di polvere
- attraverso la nube io vidi le fattezze trasfigurate dell'amata. Nei suoi
occhi posava l'eternità - afferrai le sue mani, e le lacrime divennero un
vincolo scintillante, inscindibile. Millenni dileguarono in lontananza, come
uragani. Al suo collo piansi lacrime d'estasi per la nuova vita. - Fu questo
il primo, unico sogno - e da allora sento un'eterna, immutabile fede nel
cielo della notte e nella sua luce, l'amata.
1) Friedrich Schiller: Über naïve und
sentimentalische Dichtung (1795-1796)
2) Friedrich Schlegel, Über das Studium
der griechischen Poesie (1797)
• per l’antico, il “naturale” (inteso come
“istintivo”, “spontaneo”;
• per il moderno, l’“artificiale” (lo sviluppo
è guidato dall’intelletto)
Le diverse finalità di letteratura e arte
antiche e moderne• fine dell’arte antica è la bellezza e quindi essa persegue
una rappresentazione oggettiva della realtà comune;
• fine dell’arte moderna sono invece la bontà e la verità,
valori morali: perciò essa è soggettiva, ricerca il
caratteristico, l’individuale, l’originale.
Secondo Schlegel, quindi:
• la poesia greca ha raggiunto la “perfezione”;
• La poesia moderna, invece, è per sua natura “imperfetta”.
Significato di «imperfetta» in Schlegel
• ha un senso di valore che giudica la poesia moderna
meno apprezzabile di quella antica;
• ma ha anche un senso prospettico che vede la poesia
moderna come qualcosa che alla perfezione tende, senza
poterla mai raggiungere.
• Per Schlegel:
- opposizione perfetto/imperfetto
• Per Schiller:
- opposizione perfetto/perfettibile
Ma solo qualcosa di «perfettibile» può avere
un futuro e una prospettiva vitale
Rottura e sopravvivenza del sistema dei generi
• Autori modello per i classicisti: Virgilio, Cicerone, Orazio,
Petrarca
• Autori modello per i romantici: Omero, Dante,
Shakespeare
• Lirica: entrano in crisi le forme chiuse della
tradizione petrarchesca;
• Vengono usate nuove forme «libere»:
- canzone libera o leopardiana
- ballata romantica/romanza
Giovanni Berchet (1783-1851)
Clarina, romanzaSotto i pioppi della Dora
Dove l'onda è più romita,
Ogni dì, su l'ultim'ora,
S'ode un suono di dolor. —
È Clarina, a cui la vita
Rodon l'ansie dell'amor.
Poveretta! di Gismondo
Piange i stenti, a lui sol pensa. —
Fuggitivo, vagabondo
Pena il misero i suoi dì;
Mentre assunto a regal mensa
Ride il vile che il tradì. —
Già mature nel tuo seno,
Bella Italia, fremean l'ire;
Sol mancava il dì sereno
Della speme — e Dio 'l creò,
Di tre secoli il desire
in volere Ei ti cangiò.
Oh ventura! e allo straniero
Che il piè grava sul tuo collo,
Pose il buio nel pensiero,
La paura dentro il cor;
Come vittima segnollo
Al tuo vindice rancor.
Gridò l'onta del servaggio:
Siam fratelli: all'arme, all'arme!
Giunta è l'ora in cui l'oltraggio
Denno i Barbari scontar.
Suoni Italia in ogni carme
Dal Cenisio infino al mar.
[…]
E Clarina al suo diletto
Cinse il brando; e tricolore
La coccarda sull'elmetto
Di sua man gli collocò:
Poi, soffusa di rossore,
Con un bacio il congedò.
[…]
Romanzo storico
• Walter Scott: Waverly (1814), Ivanhoe (1819,
tradotto da Gaetano Barbieri nel 1822) ecc.
• Diodata Saluzzo Roero: Il castello di Binasco
(1819);
• 1827: prima ed. dei Promessi sposi;
• Giovan Battista Bazzoni, Il castello di Trezzo
(1827);
• Francesco Domenico Guerrazzi, La battaglia di
Benevento (1827)
• Massimo d’Azeglio (Ettore Fieramosca, 1833) e
Tommaso Grossi (Marco Visconti, 1834).
Romanzo di formazione
• Vita nuova di Dante;
• Candide di Voltaire;
• Autori ottocenteschi di romanzi di formazione:
Goethe, Balzac, Stendhal, Jane Austen,
Dickens, Flaubert;
• Romanzi di formazione senza «personaggio»:
Sterne;
• Romanzi di formazione con finale tragico: l’Ortis
di Foscolo;
• Primo vero romanzo di formazione italiano: Le
confessioni di un italiano di Ippolito Nievo
Novella romantica in versi
• Byron: Il Giaurro (novella ‘orientale’ in versi, 1813);
• Tommaso Grossi, l’Ildegonda (1820) e l’Ulrico e Lida
(1837).
Il Romanticismo letterario inglese (1798-1832)
Due diverse generazioni:
• William Blake (1757-1827);
• William Wordsworth (1770-1850);
• Samuel Coleridge (1772-1834);
Alla seconda generazione appartengono:
• Lord Byron (1788-1824);
• Percy Bysshe Shelley (1792-1822);
• John Keats (1795-1721).
Coleridge, The Rime of the Ancient Mariner.
[…]
«Ed ecco che sopraggiunse la burrasca, e fu
tirannica e forte. Ci colpì con le sue irresistibili
ali, e, insistente, ci cacciò verso sud.
Ad alberi piegati, a bassa prora, come chi
inseguito con urli e colpi pur corre a capo chino
sull’orma del suo nemico, la nave correva
veloce, la tempesta ruggiva forte, e ci
s’inoltrava sempre piú verso il sud.
Poi vennero insieme la nebbia e la neve; si fece
un freddo terribile: blocchi di ghiaccio, alti
come l’albero della nave, ci galleggiavano
attorno, verdi come smeraldo.
E traverso il turbine delle valanghe, le rupi
nevose mandavano sinistri bagliori: non si
vedeva più forma — ghiaccio solo
da per tutto.
Il ghiaccio era qui, il ghiaccio era là, il ghiaccio
era tutto all’intorno: scricchiolava e muggiva,
ruggiva ed urlava. come i rumori che si odono
in una sincope.
Alla fine un Albatro passò per aria, e venne a
noi traverso la nebbia. Come se fosse stato
un’anima cristiana, lo salutammo nel nome di
Dio.
Mangiò del cibo che gli demmo, benché nuovo
per lui; e ci volava e rivolava d’intorno. Il
ghiaccio a un tratto si ruppe, e il pilota poté
passare fra mezzo.
E un buon vento di sud ci soffiò alle spalle, e
l’Albatro ci teneva dietro; e ogni giorno veniva
a mangiare o scherzare sul bastimento,
chiamato e salutato allegramente dai marinari.
[…]
[…]
Tra la nebbia o tra ’l nuvolo, su l’albero o su le
vele, si appollaiò per nove sere di seguito;
mentre tutta la notte attraverso un bianco
vapore splendeva il bianco lume di luna.»
«Che Dio ti salvi, o Marinaro, dal demonio che
ti tormenta! — Perché mi guardi così, Che
cos’hai?» — «Con la mia balestra, io ammazzai
l’ ALBATRO!»
Autori recuperati
• Geoffrey Chaucer (1343-1400), I racconti di Canterbury
• William Shakespeare (1564-1616)
• Edmund Spenser (1552-1599), The Faerie Queene
(poema allegorico cavalleresco)
• John Milton (1608-1674), Paradise Lost
James MacPherson (1736-96)
• Canti di Ossian, 1760, 1761, 1763, 1765 sino ad arrivare,
nel 1773, all’edizione definitiva di ben 22 poemi.
• Sostenitori e traduttori In Italia: Melchiorre Cesarotti
• In Germania: Klopstock, Herder, Bürger, Schiller e Goethe
Ossian, La notte. III° Cantore
Pur il vento imperversa, e pur ei strepita
Tra l’erbe della rupe: abeti svolvonsi
Dalle radici, e la capanna schiantasi.
Volan per l’aria le spezzate nuvole,
Le rosse stelle ad or ad or traspaiono,
Nunzia di morte l’orrida meteora
Fende co’ raggi l’addensate tenebre.
Ecco posa sul monte: io veggo l’ispida
Vetta del giogo dirupato, e l’arida
Felce ravviso e l’atterrata quercia.
Ma chi è quel colà sotto quell’albero,
Proteso in riva al lago
Colle vesti di morte?
L’onda si sbatte forte
Sulla scogliosa ripa, è d’acqua carca
La piccioletta barca:
Vanno e vengono i remi
Trasportati dall’onda
Ch’erra di scoglio in scoglio: oh! su quel
sasso
Non siede una donzella?
Che fa? L’onda rotante
Rimira,
Sospira,
Misero l’amor suo! misero amante!
Ei di venir promise,
Ella adocchiò la barca,
Mentre il lago era chiaro: oh me dolente!
Oimè questo è ‘l suo legno!
Oimè questi i suoi remi!
Questi sul vento i suoi sospiri estremi!
Ma già s’appresta
Nuova tempesta,
Neve in ciocca
Fiocca, fiocca,
Biancheggiano dei monti e cime e fianchi;
Sono i venti già stanchi,
Ma punge l’aria, ed è rigido il cielo:
Accoglietemi amici, io son di gelo
Altre manifestazioni di primitivismo e di
esotismo
- Thomas Percy con le sue Reliques of Ancient English
Poetry, (1765);
- Horace Walpole, The Castle of Otranto, (1764)
Teorizzazione del Sublime
• Edmund Burke (1729-1797), Philosophical Enquiry into the Origin of our Ideas of the Sublime and Beautiful, 1757.
• Anonimo, Enquiry Concerning the Principles of Taste, 1785:
«Dove cessa la grazia pura, comincia la maestàdel sublime, composto di pena, di piacere, digrazia, di deformità così commiste, che la mentenon sa più che nome dargli, se pena, o piacere,o terrore […]. [Il sublime è] il pinnacolo dellabeatitudine, confinante con l’orrore, la deformità,la follia: un fastigio che fa smarrir la mente cheosa guardar oltre».
Romanzi del terrore
• Ann Radcliffe (1764-1822):
- The Mistery of Udolpho (1794)
- The Italian, or the Confessional of the Black
Penitents (1797).
• Matthew Gregory Lewis (1775-1818):
- The Monk, 1796
• Mary Shelley (1787-1851):
- Frankenstein (1817)
• Robert Maturin (1782-1824):
- Melmoth the Wanderer (1820)
Salvator Rosa (1615-1673)
William Blake (1757-1827)
Il Grande Drago Rosso e la donna vestita col sole (1805-1810)
Righe scritte a inizio primavera
Udivo migliaia di note contrastanti,
Mentre in un boschetto giacevo reclinato,
Nel dolce stato in cui pensieri accattivanti
Portano alla mente pensieri di dannato.
Ai suoi splendidi manufatti la natura legò
L’animo umano che dentro me viveva;
E molto il mio cuore il pensare addolorò
Ciò che l’uomo dell’uomo faceva.
Di tra ciuffi di primule, in quel verde odore,
La pervinca le sue spirali intrecciava;
Ed era mia la speranza che ogni fiore
Godesse dell’aria che respirava.
Gli uccelli intorno a me saltavano e giocavano,
Non potendo io il lor pensiero possedere:
Ma il minimo movimento che facevano
Sembrava certo un trillo di piacere.
I teneri virgulti si aprivano a ventaglio,
Per catturare l’aria percorsa dalla brezza
Ed io pensar dovetti, senza alcun abbaglio,
Che lì d’amore c’era alfin pienezza.
Se questa fede del cielo è convinzione
Se i sacri desideri di Natura tali sono,
Non ho io diritto alla lamentazione
Di ciò che l’uomo ha fatto dell’uomo?
• Il romanzo sentimentale:
Atala (1801) e René (1802) di François-René de
Chateaubriand,
Corinne ou l’Italie (1807) di Madame de Staël,
Adolphe (1816) di Benjamin Constant,
Armance (1827) di Stendhal,
Confessioni di un figlio del secolo di Alfred de Musset,
Mademoiselle de Maupin di Théophile Gautier.
• Il romanzo storico:
Notre-Dame de Paris (1831) di Victor Hugo
• Il romanzo di avventura o viaggio.
• Il romanzo sociale precedente alla narrativa realista:
Il rosso e il nero (1830) di Stendhal
La Commedia umana di Balzac (Papà Goriot, 1834);
I miserabili (1862) di Hugo
La signora delle camelie (1848) di Alexandre Dumas figlio.
M.ME DE STAËL (1766-1817)
August Wilhelm Schlegel (1767-1845)
• Vorlesungen über dramatische Kunst und
Literatur (1809-1811)
• Corinne ou l’Italie (1807)Romanzo ambientato qualche anno prima, descrive l'incontro in Italia tra un giovane
inglese e una poetessa italiana, Corinna. È ritenuto il primo romanzo della letteratura
femminile dell'Ottocento: vero e proprio best seller europeo, diffuse tra il pubblico e gli
artisti, soprattutto francesi, la nuova estetica del Romanticismo.
• De l’Allemagne (1810)Trattato in quattro libri:
- costumi
- letteratura e arte
- filosofia e morale
- religione ed «entusiasmo»
La polemica classico-romanticaCLASSICISTI
• Anonimo (ma Pietro Giordani)
Sul discorso di madama di Staël, “Biblioteca Italiana”,
aprile 1816.
• Giacomo Leopardi
Lettera ai sigg. compilatori della “Biblioteca Italiana”,
18 luglio 1816, sulla replica della Staël (non
pubblicata).
• Carlo Giuseppe Londonio
Cenni critici sulla poesia romantica, 1817.
• Giacomo Leopardi
Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica,
1818, inviato nel marzo allo “Spettatore” in risposta
al saggio del di Breme sul Giaurro.
ROMANTICI
• Madame de Staël
Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni, “Biblioteca Italiana”,
gennaio 1816.
• Ludovico di Breme
Intorno all’ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani, 1816.
• Madame de Staël
Lettera ai compilatori della “Biblioteca Italiana”, “Biblioteca
Italiana”, giugno 1816.
• Anonimo (ma Pietro Borsieri)
Avventure letterarie di un giorno o consigli di un galantuomo
a vari scrittori, settembre 1816.
• Anonimo (ma Giovanni Berchet)
Sul “Cacciatore feroce” e sulla “Eleonora” di Goffredo
Augusto Bürger. Lettera semiseria di Grisostomo al suo f
igliolo, dicembre 1816.
Romantici
• Ermes Visconti
Idee elementari sulla poesia romantica, “Il
Conciliatore”, novembre e dicembre
1818.
• Ermes Visconti
Dialogo sulle unità drammatiche di luogo e di
tempo, “Il Conciliatore” gennaio 1819.
«La Biblioteca italiana»
Dal gennaio 1816
• Giuseppe Acerbi
• Vincenzo Monti
• Pietro Giordani
«Il Conciliatore» 1818-1819
Silvio Pellico
Ludovico Di Breme
Pietro Borsieri
Giovanni Berchet
Ermes Visconti
(Alessandro Manzoni)
Finanziatori: Luigi Porro Lambertenghi (1770-1860) e
Federico Confalonieri (1785-1846)
Sezioni: I. scienze morali; 2. letteratura e critica; III.
statistica, economia, manifatture, agricoltura e
scienze; IV. varietà
Alcuni oggettivi problemi italiani
• Scarsa diffusione del romanzo. Eccezioni: il
romanzo epistolare Le ultime lettere di Jacopo
Ortis di Foscolo e il romanzo filosofico Platone in
Italia di Vincenzo Cuoco (1804-1806).
• Mancanza di traduzioni dalle letterature europee
moderne. Solo traduzioni di testi classici greci e
latini (cfr. l’Iliade del Monti o l’Odissea di
Pindemonte). Eccezione: Foscolo che oltre ai
classici traduce anche testi moderni (Viaggio
sentimentale di Laurence Sterne.
• Il carattere puramente letterario della lingua
italiana.
Temi della polemica classico-romantica
• quello dell’uso della mitologia classica (a cui i romantici
opponevano la storia, la modernità o l’immaginazione
popolare),
• quello del rapporto con le letterature straniere (duramente
osteggiato dai classicisti),
• quello del rispetto delle unità drammatiche e delle regole
aristoteliche (a cui i romantici opponevano la libertà
dell’ispirazione e dei movimenti nel tempo e nello spazio).
M.ME DE STAËL (1766-1817)
Gl’italiani hanno nelle belle arti un gusto semplice e nobile. Ora la
parola è pur una delle arti belle, e dovrebbe avere le qualità
medesime che le altre hanno, giacché l’arte della parola è più
intrinseca all’essenza dell’uomo; il quale può rimanersi piuttosto
privo di pitture e di sculture e di monumenti, che di quelle immagini
e di quegli affetti ai quali e le pitture e i monumenti si consacrano.
Gl’italiani ammirano ed amano straordinariamente la loro lingua,
che fu nobilitata da scrittori sommi: oltreché la nazione italiana non
ebbe per lo più altra gloria, o altri piaceri, o altre consolazioni se
non quelle che dava l’ingegno. Affinché l’individuo disposto da
natura all’esercizio dell’intelletto senta in se stesso una cagione di
mettere in atto la sua naturale facoltà, bisogna che le nazioni
abbiano un interesse che le muova. Alcune l’hanno nella guerra,
altre nella politica: gl’italiani dèono acquistar pregio nelle lettere e
nelle arti; senza che giacerebbero in un sonno oscuro, d’onde
neppure il sole potrebbe svegliarli.
Trasportare da una ad altra favella le opere eccellenti
dell’umano ingegno è il maggior benefizio che far si possa
alle lettere; perché sono sì poche le opere perfette, e la
invenzione in qualunque genere è tanto rara, che se
ciascuna delle nazioni moderne volesse appagarsi delle
ricchezze sue proprie, sarebbe ognor povera: e il commercio
de’ pensieri è quello che ha più sicuro profitto.
Dovrebbero a mio avviso gl’Italiani tradurre diligentemente
assai delle recenti poesie inglesi e tedesche; onde mostrare
qualche novità a’ loro cittadini, i quali per lo più stanno contenti
all’antica mitologia: nè pensano che quelle favole sono da un
pezzo anticate, anzi il resto d’Europa le ha già abbandonate e
dimentiche. Perciò gl’intelletti della bella Italia, se amano di
non giacere oziosi, rivolgano spesso l’attenzione al di là
dall’Alpi, non dico per vestire le fogge straniere, ma per
conoscerle; non per diventare imitatori, ma per uscire di quelle
usanze viete, le quali durano nella letteratura come nelle
compagnie i complimenti, a pregiudizio della naturale
schiettezza. Che se le lettere si arricchiscono colle traduzioni
de’ poemi; traducendo i drammi si conseguirebbe una molto
maggiore utilità; poiché il teatro è come il magistrato della
letteratura. Shakespeare tradotto con vivissima rassomiglianza
dallo Schlegel, fu rappresentato ne’ teatri di Germania, come
se Shakespeare e Schiller fossero divenuti concittadini.
Havvi oggidì nella Letteratura italiana una classe di eruditi
che vanno continuamente razzolando le antiche ceneri, per
trovarvi forse qualche granello d’oro: ed un’altra di scrittori
senz’altro capitale che molta fiducia nella lor lingua
armoniosa, donde raccozzano suoni vôti d’ogni pensiero,
esclamazioni, declamazioni, invocazioni, che stordiscono gli
orecchi, e trovan sordi i cuori altrui, perché non esalarono
dal cuore dello scrittore. Non sarà egli dunque possibile che
una emulazione operosa, un vivo desiderio d’esser
applaudito ne’ teatri, conduca gl’ingegni italiani a quella
meditazione che fa essere inventori, e a quella verità di
concetti e di frasi nello stile, senza cui non ci è buona
letteratura, e neppure alcuno elemento di essa?
Pietro Giordani
• Lettera ai compilatori della «Biblioteca
Italiana» sul discorso di Madame de Staël
• (per certi aspetti è più severa perché se la de
Staël si limita a criticare la mancanza di profondità
dei versificatori italiani, Giordani sottolinea
soprattutto l’esigenza illuministica di serietà e
utilità degli studi, contrapposta alla vuota mania
versaiola)
• Dissente però sulla terapia proposta: ritorno
ai veri classici latini e greci.
Ludovico di Breme
• Intorno all’ingiustizia di alcuni giudizi
letterari italiani (1816)• Concetto di romantico usato con accezioni diverse
(storico-geografico; di genere, come per il poema epico-
romanzesco, ecc.);
• Tuttavia:
1) sposta l’attenzione e il problema verso il dibattito
romantico già avvenuto in Europa e assente in Italia;
2) cerca di individuare nella tradizione italiana gli
elementi ricollegabili a quelle avanzate prospettive
europee.
• Carenza di impegno teorico e filosofico*
• Siamo accusati di non contribuire per nulla
al progresso attuale della filosofia
nazionale e morale […] ci si rimprovera di
non aver peranco adottato la grammatica
intellettuale d’Europa […] Inerti siam noi,
molli nel culto del vero e del sublime […]
niuna insistenza nella meditazione […]
niuno studio profondo sulle idee e
sull’uomo […] I nostri studi di bibliografia, di
cartolari municipali, di parole e modi
toscani, quali ne li forniscono i secoli
parolai […].
• Attacco contro: tradizione arcadica versaiola e la
pubblicistica erudita e cruscante (ma questo non basta
per definirsi romantici: precedenti settecenteschi);
• Si rifà al dibattito tra letteratura classica e letteratura
romantica già avviato in Francia (cfr. De l’Allemagne);
• Rivendica una linea «romantica» già presente in Italia:
Dante e Ariosto, che potrebbe opporsi al classicismo,
soprattutto teatrale, francese e riportar quindi in auge la
letteratura italiana;*
• Quindi il vero romantico = vera tradizione nazionale
«italiana»;
• La vera teoria del «romantico» dovrà nascere in Italia e
metterà in contatto con i romantici nordici: Shakespeare
e Schiller;
• Diodata Saluzzo di Roero: Le rovine (fantasia evocativa
dei costumi medioevali data dalla visione notturna di un
antico castello diroccato)*
• Aspetti del testo del di Breme
• Tentativo di ricomporre il concetto di romantico in una
sintesi che comprenda gli elementi più «europei» della
tradizione italiana (esigenza normativa rimproverata da
Berchet) depurata dalla più recente produzione
umanistico-erudita;
• Tuttavia, la spinta teorica del di Breme è ancora confusa,
soprattutto nel non riuscire a raccordare le differenti
accezioni di romantico da lui proposte;
• Parte più convincente: la polemica contro la tradizione
umanistica sul piano della «imitazione della natura»*
• Affermazione della centralità dell’uomo;
• Necessità di subordinare il dato naturale alla prospettiva
umana (rifiuto del descrittivismo)
→ elementi fondamentali per la teorizzazione del paesaggio
secondo l’accezione romantica:
• L’oggetto dell’arte e della poesia non è la riproduzione
meccanica e oggetiva di un dato esterno, ma la
descrizione dei fatti sentimentali e psicologici provocati da
quel dato esterno;
• Ne deriva il concetto moderno di creazione artistica e la
caratterizzazione dell’arte moderna come campo di infinite
invenzioni:
• Riferimenti: Schiller (per il rapporto sentimentale con la
natura) Novalis e Schlegel (per lo slancio mistico verso
l’infinito).
Pietro Borsieri
• Avventure letterarie di un giorno o consigli di un
galantuomo a vari scrittori (1816)• Si rifà direttamente a quanto già detto dal di Breme, schematizzandolo, per
ribadire un unico concetto: che il romanticismo non è geneticamente
settentrionale, ma anche meridionale, perché anche in Italia esiste una
tradizione che non si rifà ai classici ed è animata dalle idee portate al mondo
dal cristianesimo e dalla civiltà medievale.*
• Borsieri è pero più divulgativo del di Breme: punta alla
comunicazione;
• Borsieri riporta l’attenzione dai problemi teorici e dalle
dispute sui primati letterari nazionali alle cose da fare
veramente in Italia rispetto alla situazione esistente;
• Esamina una ad una le istituzioni letterarie italiane di quel
periodo (giornali, teatro comico, i romanzi, il rapporto
lingua-dialetti, le traduzioni)
→ La letteratura è l’espressione elegante del maggior
grado di civilizzazione di un popolo in un dato periodo
di tempo.
• È la prima volta in Italia che il raccordo letteratura-società
civile viene non solo asserito come dato di fatto, ma
predicato esplicitamente come criterio di valore,
rendendolo preminente sulle qualità formali dell’opera.
• Ribaltamento delle gerarchie vigenti nelle istituzioni
letterarie, da quelle dei generi a quella delle scelte
linguistiche.
• Condanna, ad esempio, del primato degli studi eruditi e
antiquari, ed esaltazione del genere romanzo, sino a quel
momento considerato dai maggiori critici come un genere
«inferiore» e fonte di corruzione morale;
• Secondo Borsieri, invece, il romanzo appartiene al
«genere filosofico» e all’eloquenza, e quindi non serve
solo a divertire, ma anche ad educare;
• Difesa della lingua comune e anche dei dialetti (cultura
del popolo);
• Attenzione al pubblico e alla fruizione delle opere d’arte;
• Attenzione non alla singola opera, ma alla «media» della
produzione letteraria nazionale.*
Giovanni Berchet
• Sul «Cacciatore feroce» e sulla «Eleonora» di Goffredo
Bürger. Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo
(dicembre 1816)
• Berchet, nel suo saggio, definisce «romantica» l’esigenza di fruizione diffusa
e di «popolarità» della letteratura postulata da Borsieri;
• Storia: un padre, Crisostomo (bocca d’oro), accompagna l’invio al figlio delle
due ballate citate nel titolo con una serie di considerazioni sulla letteratura,
sulla poesia, sul suo pubblico, sul senso della scelta «romantica tedesca».
• Mentre di Breme e Borsieri hanno come fonti principali
per le loro riflessioni i romantici francesi (De Staël),
Berchet approfondisce i collegamenti con le fonti
romantiche tedesche;*
• Tuttavia, i riferimenti «tedeschi» ai quali Berchet si rifà
non prendono in considerazione alcuni tra i più
importanti romantici: F. Schlegel e Novalis;
• Questo fa sì che il romanticismo «popolare» proposto da
Berchet non abbia impulsi «mistici», ma attinga più al
mito settecentesco della «poesia popolare» di Herder,
corretto e ammodernato, soprattutto per quanto riguarda
i suoi risvolti politici, alla luce del pensiero di
Giambattista Vico (1668-1744 → Scienza nuova, 1725, =
poesia come patrimonio dei popoli) e Foscolo.*
• Ancora più di Borsieri, Berchet sposta il dibattito dalla
discussione astratta su massimi principi alle scelte
concrete di poetica da fare nella situazione italiana per
tornare a una poesia popolare;
• Inoltre Berchet, ancora una volta come Borsieri,
concentra la sua attenzione sul popolo, ossia sul fruitore
dell’opera letteraria, dichiarando che senza la
partecipazione e l’approvazione di quest’ultimo anche
l’opera letteraria più eccelsa non esiste.*
• Tendenza poetica passiva: implica il problema
dell’individuazione del pubblico e di quale debba essere
la tendenza poetica passiva ‘ideale’: questo ideale sta nel
mezzo, ossia nel rifiuto sia del primitivismo estremo sia
dell’eleganza e della raffinatezza più artificiose.*
• Ascendenze vichiane: la fantasia poetica come momento
centrale fra il mondo primitivo del puro senso e quello
ipercivilizzato della ragione filosofica;
• Ma Berchet non ha una visione ciclico-diacronica di questi
fenomeni, bensì sincronica: cioè il mondo primitivo
(l’ottentotto) e quello filosofico (il parigino) sono gli estremi
(entrambi con effetti negativi sulla poesia) di uno spaccato
sociale il cui ideale positivo risiede nel mezzo, ossia in
quella dimensione media di cui la Germania è l’esempio
migliore;
• Anche Foscolo identifica e valorizza questa sfera
intermedia di pubblico della poesia nella sua Orazione
inaugurale pavese (1809), ma in lui rimane un residuo di
aristocraticismo per cui insieme alla letteratura ‘media’
deve esistere anche una letteratura ‘alta’ riservata a pochi
eletti forniti di una particolare sensibilità e capacità
d’intendere.
• Per Berchet, invece, la poesia può sussistere solo nella
‘medietà’ civile, che è l’unica condizione favorevole alla
fantasia e al cuore;
• Questo è il contributo di maggior rilievo che Berchet porta
allo sviluppo dell’ideale romantico italiano: i valori
sentimentali e immaginativi (il ‘’cuore’ e la ‘fantasia’) non
sono universali, ma sono compatibili solo con una precisa
condizione civile e sociale, quella media della borghesia;
• Si delinea quindi in Berchet un ideale borghese di
progresso, che se da un lato rifiuta il primitivo e il troppo
raffinato raziocinante, si aggancia a un concetto di misura
e di medietà che daranno la cifra del romanticismo in
Italia.*
• Con Berchet si accentua la dipendenza del poeta dal
pubblico e dai suoi gusti, che lo scrittore deve
conoscere e assecondare;
• Ma si viene anche a precisare la dimensione sociale di
questo pubblico da soddisfare: non il popolo, non
l’aristocrazia, ma il cosiddetto ‘terzo stato’, il ceto medio.
• Ed è proprio su questa precisazione che si innesta il
discorso sul concetto di ‘romantico’, depurato di ogni
accezione di ‘stravaganza’, ‘bizzarria’ ecc. che invece
facevano parte dell’etimologia stessa della parola.*
• Adottando la linea Schlegel-Staël, Berchet si inoltra in
una descrizione miticizzante del ‘romantico’ medievale,
secondo lui fondato sulla falsa interpretazione di una
spontaneità poetica poi corrotta da un ‘crudele’
umanesimo classicista.*
• Ma per Berchet la divisione tra ‘classici’ e ‘romantici’ non
è cronologica, ma dipende dalla capacità del poeta di
interpretare o meno il suo tempo, di fare una poesia che
guarda al passato o una poesia che interpreta il
presente.*
• Classico e romantico sono quindi per Berchet due modi
diversi di fare poesia.
• A questo punto, emerge come istanza principale del
‘romantico’ di Berchet la ragione, che aiuta la poesia a
farsi portavoce di ciò che maggiormente commuove
l’anima, contrapposta alle regole.*