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5/21/2018 Iridologia_Ortotrofica
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Iridologia:specchio del corpo e dellanima per
Il nostro gatto,per il nostro cane,
per il nostro cavallo/bovino e per luomo:
aspetti generali e particolari.
Studio e applicazioni pratiche quotidiane
secondo i criteri delle terapie
naturali:omeopatia,fitoterapia,
floriterapia di Bach,alimentazione
secondo ligiene alimentare naturale.I meccanismi della visione negli animali
(testo corredato di oltre 300 immagini tra fotoiridi, disegni e schemi esplicativi)
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IRIDOLOGIA OLISTICA INTEGRATA COMPARATA ORTOTROFICA:
INTRODUZIONE
La lucerna del tuo corpo il tuo occhio,se il tuo occhio semplice,anche tutto il tuo corpo sarilluminato,
ma se il tuo occhio guasto,anche tutto il tuo corpo tenebroso(vangeli di Luca 11,34 e Matteo
6,22)
Con questa frase,inizia un percorso di indagine su una via semplice per scoprire,lorganismo
umano e animale nelle sue pi varie manifestazioni psicofisiche.
Non si tratta di scoprire o di inventare qualche tecnica particolare,ma la sola osservazione
dellocchio,ha permesso e permetter di integrare una serie di informazioni da cui il terapeuta pu
dedurre segnali indicativi verso un preciso indirizzo curativo.
Quindi liridologia nasce come metodo di osservazione menzionato da Ippocrate( come gli occhi,
cos il corpo),dai Caldei,da Paracelso(considerate locchio,con quale arte sia costruito e con
quanta mirabile finezza il corpo abbia impresso la propria anatomia nella sua immagine),dagli Egizi,
(locchio del Dio Horus presente in molte raffigurazioni Egizie,come simbolo di
controllo,veggenza,pulizia interiore),
dai Cinesi(rappresentazione della corrispondenza energetica in medicina tradizionale cinese).
Sulla base dei documenti storici che sono a nostra conoscenza, passati attraverso credenze
popolari,indicazioni definite divinatorie, questo studio stato filtrato,in tempi pi recenti nella
civilissima Europa,culla di ogni processo evolutivo e di ogni progresso.
Nel Vecchio Testamento si legge: Un uomo con un piede o una mano fratturati,un uomo gracile e
con la schiena curva o con una macchia nellocchio,non si avviciner allaltare per offrire sacrifici
allEterno,poich ha un difetto fisico.
Nel periodo Rinascimentale Giovan Battista della Porta,eminente studioso del periodo, si occup di
studiare le fattezze fisiche degli esseri umani,sviluppando un primo trattato sulla fisionomica
umana,raccogliendo il maggior numero di informazioni per una loro applicazione medica.
In questo contesto egli scrive: ma poich trattare degli occhi il maggior e pi importante
negozio di tutta la fisionomia,bisogna trattar di loro pi lungamente..Sono gli occhi veramente fra
le nobilissime parti di tutto il corpo umano le principalissime, poich i principali segni della
fisionomia si traeno dalli occhi
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Alcuni han chiamato gli occhi le porte dellAnima,poich come da certe porte,cos fuori balena
lanima.Dice Losso riferendo Alberto:la perfezione della fisionomia si toglie dagli occhi,et i
segni che dalli occhi si togliono, sono i pi veri et i pi gagliardi di tutti quelli che si togliono dal
volto; e quando i testimon degli occhi saccordan con quelli del corpo,allora son verissimi:ma se
quelli degli occhi discrepan dagli altri,allor devi lasciar gli altri et attaccarti a quelli degli occhi.Nel
diciassettesimo secolo c un primo riferimento di un medico tedesco Philippus Meyers,chedescrisse i segni riflessi nelliride nel suo libro: Chiromantica Medica,pubblicato a Dresda.
Nel 1695 vi sono lavori di Johann Eltzholt,nel 1786 circa un secolo dopo,Crhistian Hantels
pubblico un lavoro Gottingen dal titolo: De Oculo et Signo.
Dobbiamo arrivare al pi vicino periodo del 1800 d.c. per avere uno slancio e una serie di studi pi
appropriati che conducono alla lettura dellocchio non pi in senso,religioso,esoterico,magico,ma
pi realistico e utile allarte medica.
Ignatz von Peczley(nato il 26 febbraio 1826-vettore nord 337),secondo le testimonianze storiche nel
1837,ancora ragazzo di 10 anni,cattur un gufo nel giardino di casa sua,in Ungheria; nel tentativo di
fuggire dalla sua mano,il volatile si ruppe una zampa,contemporaneamente a questo trauma not
nelliride di questo uccello una macchia nella posizione inferiore(ore 6,o 180).Lanimale venne
curato e alimentato in cattivit,sino a quando non guar;alla fine la macchia scura si ridusse fino a
scomparire
Lepisodio pur colpendo il ragazzo, pass in parte trascurato e venne rinchiuso nella sua memoria
fotografica,fino a quando si ripresent un fenomeno simile,osservando in una persona la stessa
manifestazione,fu la scarica elettrica che accese in lui linizio della sua carriera come studioso
delliridologia moderna.
Da testimonianze di parenti attuali del medico ungherese, che ora vivono negli Stati Uniti,si sono
appresi ulteriori particolari come quello della propensione di Ignatz,ragazzino, a scultore e quindi
acuto osservatore dei segni,dei particolari che per altre persone sono passai inosservati per chiss
quanto tempo.
La storia sempre molto interessante anche per questi studi, infatti in Svezia un sacerdote dellamet ottocento,arriva alle stesse conclusioni del suo ignoto collega ungherese,si tratta di Nils
Liljesquist,nel 1864,osservando le sue iridi not delle variazioni di colore e approfondendo queste
modifiche concluse che ci era dovuto alleffetto di sostanze chimiche o medicine ingerite e
assorbite dal suo organismo.Egli fece ulteriori prove con altre sostanze chimiche, annotando tramite
schizzi questi segnali che poi avrebbero prodotto nel loro insieme una sorta di primitiva mappatura
delliride.Egli defin questa variazione di colori col termine di patocromia,cio la variazione dei
colori sovrapposti lun laltro sul colore originario degli occhi; insieme alla patografia cio lo studio
patologico di queste variazioni di colore, aprendo la strada allo studio applicato e sistematico dei
segni iridologici.
Ribadisco come entrambi non fossero a conoscenza di questi studi,ma come tutti e due abbiano, in
ugual misura aperto la strada alla moderna iridologia.
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Questi studiosi,come sempre capita nella storia della medicina non ebbero vita facile,specialmente il
primo,che fu bersagliato da numerose critiche,nonostante dimostrasse di applicare con risultatipositivi la tecnica di indagine iridologica;stimolato dalle critiche infatti Von Peczley,si laure in
tarda et in medicina nel 1867 a Vienna.
Nel 1880 pubblic il suo primo trattato : Scoperta nel seno della Natura e nellArte della
Guarigione,riveduto e corretto con il seguito dal titolo: Avviamento alla diagnosi oculare.
Liljequist pubblic un trattato sulle eterocromie: Oegendiagnosen,in cui riferisce delle
osservazioni nelle indagini iridologiche nel 1893.
Da questo input storico in avanti si sono susseguiti tanti altri studi con relative pubblicazioni che si
possono raggruppare per scuole di tendenza scientifica,cio con una attenzione allo studio delliride
in rapporto a parametri e finalit diverse.
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La scuola francese annovera tra i maggiori studiosi Leon Vannier, omeopata iridologo nato nel
1923,egli defin con pi precisione altri segni e punti di riscontro nelliride, ampliando la
corrispondenza di organi e topografia iridica,
arrivando a formulare una mappatura reticolare di suddivisione della struttura iridea e cercando diabbinare
lo studio omeopatico con quello contemporaneo dellindividuo nelle sue manifestazioni iridiche.
Altri ricercatori francesi sono da ricordare per i loro lavori come Gaston Verdier sia per gli studi in
campo umano che per quello sugli animali(per la prima volta si parla di indagini iridologiche in
campo animale),coniando il termine di
IRIZOOSCOPIA(immagine iridologica di un gatto)
Ancora Andr Roux,Lipowsky,Leon Walter,Boris de Bardo che coniug iridologia con
agopuntura,col termine di Iridonevraxologia.
Bisogna ricordare Fortier Bernoville, Gilbert Jausas,Ren J Bourdiol, questi ultimi insieme a
Maurice Rubin,Andr Roux, Serge Jurasunas,Jean Pierre Lancel hanno avvicinato coi loro studi la
tecnica iridologica alla medicina tradizionale.
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La scuola tedesca si riconosce nel pastore Felke(1856-1926),che non scrisse trattati,ma lasci una
eredit di esperienze raccolte dai suoi allievi(Sebastian Kneipp),naturopata esperto egli approfond i
rapporti tra iridologia e costituzione,chiar molti punti nella mappatura e si orient sulla relazione
psicosomatica tra iride e individuo.
Lavorava con molto intuito al punto da affermare che: l iride ci detta le ricette,anch egli sub la
persecuzione scientifica del tempo dalla medicina ufficiale, accusato di ciarlataneria e telepatia.
Bisogna citare anche altri ricercatori come Eva Flink 1868-1955),Madleine Madaus(1857-
1925),che pubblicarono la prima rivista di iridologia fra il 1920 e il 1940.Attualmente la scuola
tedesca ha un indirizzo organicistico che cerca di avvicinare la metodologia diagnostica tradizionale
alla indagine iridologica con alcuni ricercatori: Peter Johannes Theil,
Joseph Deck,Willie Hauser.
La scuola Nord Americana annovera vari pionieri nel settore, ricordando Henry Edward
Lane,Henry Lindlahr,Collins,Mclaine,Hutchens, J.Haskel Vritzer, John Arnold,Kritzer, Bernard
Jensen,Harry Wolf.
Il padre pi influente fu Lindlahr, che sostenne le sue convinzioni sulle crisi curative,convinto che
tutte le malattie acute sono un tentativo di purificazione proprio e naturale dellorganismo.Come
famoso naturopata cre un grosso centro di cure naturali a Chicago,aveva un motto: Datemi una
crisi esonerativa;questo per indicare come egli desse molta importanza alle crisi di guarigione
come effetto di una reazione naturale dellorganismo di eliminare una malattia cronica.
Dedico giustamente particolare attenzione a Bernard Jensen,famoso per i suoi numerosi lavori e per
i suoi studi improntati sulla ricerca della salute tramite una pulizia del corpo attraverso pratiche
naturali,attualmente seguite da vari operatori naturisti in tutto il mondo.La sua mappatura delliride
attualmente accettata per gran parte degli studiosi iridologi,inoltre ha creato un centro per le cure
naturali a Escondido in California,documentando con referti fotografici e computerizzati ,il
percorso di vari casi di guarigione naturale.Egli certamente ha dato un impulso alla scuola
iridologica americana attraverso uno stile di applicazione pratica,meno scientifica,che comunque ha
dato buoni risultati.
La scuola spagnola si riconosce in grandi studiosi come Bidaurrazaga,stimato,ma poco valorizzato
nel suo paese anche a seguito della situazione sociopolitica in cui visse ai suoi tempi;ancora V.H.
Ferrandiz di Barcellona ,che scrisse lunica opera di iridologia presente in Spagna nel periodopostbellico della seconda guerra mondiale.
Altri autori pi vicini a noi sono Adrian Vander che cerc di avvicinare liridologia la gran pubblico
attraverso la sua opera: Diagnostico por el iris.
Ricordo infine tra gli studiosi spagnoli il Prof. Javier Griso Salom,che conosco personalmente e al
quale debbo riconoscenza scientifica per avermi avvicinato alla iridologia,per avermi incuriosito sul
suo metodo olistico quantico,che attualmente applico sugli animali con buoni risultati e di cui
parler in altri capitoli in forma pi estesa.
Abbiamo anche una scuola italiana,che ha seguito levoluzione delle altre scuole europee attraverso
gli studi di Luigi Costacurta nel 1960,che ripropone le teorie iridologiche e salutistiche del sud-
americano Lazaeta Echaran,in seguito
altri ricercatori hanno aggiunto le loro esperienze personali contribuendo a tutto il mondodelliridologia mondiale
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attraverso pubblicazioni anche particolarmente originali per il tipo di approccio allo studio e alla
applicazione pratica;ricordo autori eccellenti come S.Rizzi,A. Torti,E.Di Spazio,F.Torresin,
S.Magnano,Daniele Lo Rito,Mitropoulos.La scuola italiana per il suo indirizzo specifico sta assumendo una specializzazione di tipo olistico,
considerando il malato in modo originale,riconoscendogli una valenza psicosomatica ed
emozionale,per cui accanto alla valutazione dei sistemi organici considera anche il sistema psichico
ed energetico,in questo modo emerge una visione sintetica del malato piuttosto che della sua
malattia,quindi nasce un metodo integrato che si pu unire ad altre metodiche energetiche come
lomeopatia,la nutrizione,lagopuntura e altre terapie energetiche.
La scuola russa,in Unione Sovietica ha avuto uno slancio ed una applicazione pratica ancora
maggiore rispetto a quella europea e americana al punto da considerare liridologia come quasi una
metodica ufficiale,in questo paese vi stato un lavoro di ricerca e archiviazione dati elevato al
punto da elaborare sistemi computerizzati in grado di offrire indirizzi diagnostici molto precisi con
la sola elaborazione dellimmagine iridologica del paziente.Tutto questo grazie al professor Eugeni Velkhover,neurologo alluniversit di Mosca che ha aperto
la strada alliridologia nella medicina tradizionale;attualmente il professor Valerij G.Bondur e
il dottor Iosif E. Makarciuk,proseguono la ricerca in continuo contatto con la comunit scientifica
internazionale
nel settore della iridologia,attraverso seminari,studi scientifici di alto livello e collaborazioni anche
in Italia,per una ulteriore diffusione della tecnica di indagine iridologica.
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Perch quindi tanto interesse per una metodica di indagine semplice come losservazione di una
iride?
Lenorme salto di qualit delle potenzialit nella ricerca scientifica e tecnologica nei vari settori
della vita sociale,ha permesso anche di confermare e approfondire il bagaglio di informazioni che
riceviamo da questa parte enucleata del nostro cervello,da questa finestra aperta verso lesterno elinterno dellorganismo vivente superiore.
Effettivamente possiamo immaginare di essere davanti ad una finestra della nostra
abitazione,possiamo contemporaneamente osservare dentro dallesterno ci che il nostro cervello
manda continuamente verso lesterno
(pelle,meridiani,piedi,iride),segnali di natura diversa sottoforma di reazioni riflesse(riflessolo
gia),oppure mediante segni
e modifiche della struttura iridica,che ci risultano sempre pi precisi e indicativi dello stato interno
della nostra casa.
Lorganismo umano come un computer, dotato di unit di elaborazione centrale(CPU) e strutture
periferiche di input e output che in genere sono coincidenti fra loro,la pelle ad esempio segna il
limite tra la superficie del corpo e lambiente esterno,tramite essa avvertiamo i cambiamenti ditemperatura ambientale come segnale input,ma possiamo anche trasmettere allesterno le
informazioni circa la nostra temperatura corporea come segnali output.
In questo modello e compresa anche liride che riceve informazioni e le trasmette alla CPU,il
cervello,che a sua volta elabora e trasmette verso lesterno di nuovo sullocchio.
Come per il meccanismo riflesso di adattamento alla luce( miosi-midriasi),cos anche per il nostro
stato di salute,la nostra situazione psicosomatica, si riflettono sulliride,i segnali di output,di
adattamento alle pi svariate stimolazioni,
al fine comunque di mantenere o raggiungere un certo equilibrio globale nellindividuo.
Se ad esempio siamo stanchi il nostro cervello ci costringe a riposare,manda questi segnali per
preservarci nella nostra integrit,cos,se abbiamo fame o sete,rispondiamo con comportamenti
riflessi sottoforma di stimoli,desideri.
Un reflessologo conosce immediatamente attraverso massaggi e manualit ben precise,cosa succede
allinterno del nostro organismo,avverte le sensazioni e le variazioni corrispondenti a situazioni
interne,attraverso un metodo che si basa sulla trasposizione cutanea di segnali interni organici o
psicologici,grazie alla mappatura di aree ben precise,cos come lagopuntore, il kinesiologo, ecc.
applicano e vedono sulla superficie corporea questi segni,cos liridologo con uno strumento sempre
pi perfezionato indaga sui vari segnali che giungono dal cervello, che vengono elaborati
graficamente su un piccolo diaframma muscolare pigmentato e tradotti in segnali utili a valutare la
funzionalit del sistema psicofisico.
Si pu spiegare questo approccio attraverso la teoria olografica,secondo la quale il nostro
organismo essendo un aggregato di cellule diverse, lavora per sistemi differenziati con funzioni benprecise,ma dipendenti tutte da un campo elettromagnetico cui sottostiamo e che consente
laggregazione della nostra materia.
Attraverso la tecnica Kirlian,si vuole spiegare questo campo elettromagnetico che viene rilevato
tuttattorno al nostro corpo,viene anche definito Bioplasma,questo campo in ogni suo punto riflette
lo stato generale dellindividuo e quindi in qualsiasi punto noi possiamo sapere la condizione
globale della persona e animale.
Non essendo visibile allocchio umano,questo campo bioplasmatico,ci dobbiamo riferire alla
osservazione dei punti riflessi che ha il corpo e quindi liride uno di questi,senzaltro uno dei pi
completi per una indagine olistica.
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Il percorso di questo ciclo di lezioni segue delle strade abbastanza diverse tra loro, per arrivare ad
una valutazione globale e definitiva del soggetto che vogliamo esaminare dal punto di vista
iridologico.
Per ragioni di completezza necessario studiare loggetto della nostra indagine, le sue strutture
anatomiche,la fisiologia del movimento e della visione,per poi passare al dettaglio strettamenteiridologico,attraverso losservazione delle mappe iridologiche,della loro suddivisione,la descrizione
topografica,che si evolve a seconda degli studi e delle ricerche sempre attive e di alto livello.
Un aspetto collegato a questo studio losservazione della sclera, pi comunemente definita: la
parte bianca dellocchio,anche per questa area,si stanno facendo vari studi che si collegano alla
indagine prettamente iridologica, anche perch durante losservazione non ci po sfuggire qualche
segnale che giunge dal contorno delliride,inoltre per i segni che presenta anche ad occhio nudo
gi indicativa una valutazione generale.
Di questa area quindi utile conoscere i segni e le manifestazioni, per una conferma una
integrazione o anche per una prima valutazione olistica del soggetto.
Iridologia olistica un termine impiegato per descrivere una indagine,una disciplina in relazione
allo studio dellindividuo nella sua globalit,quindi ci serviamo dellindagine classica,per poi
spaziare in settori a prima vista non attinenti alla materia di studio.
A seguito proprio dellevoluzione nella ricerca in medicina energetica,possiamo valutare le
caratteristiche genetiche,le propensioni alimentari,le affinit geo-magnetiche, il profilo psicologico
di fondo e le varie tecniche curative integrate.
Parlando di olismo,comprendiamo le influenze materne uterine che hanno plasmato lindividuo,le
influenze ambientali e stagionali,in cui un individuo nasce e vive,le influenze astrali o meglio,le
correlazioni dei campi magnetici planetari e stellari che influenzano il nostro modo di essere,di
crescere di correlarci con quello che ci circonda;sono fenomeni che ci coinvolgono
comunque,anche se in maniera diversa proprio per la nostra diversit nella sensibilit.
Una tempesta solare, non pu solo disturbare le onde radio per le telecomunicazioni,un eclissi,il
movimento continuo della luna influenza le maree, non pensate che quindi possa muovere anche
lorganismo vivente che immerso e avvolto quotidianamente da queste grandi influenze lunari?
Le vecchie tradizioni contadine si riferivano sempre a questi movimenti della terra, rispetto al sole e
alla luna e da essi traevano le informazioni per una applicazione dei loro programmi di semina,di
raccolta; come ad esempio il vino imbottigliato con le fasi lunari diverse,presenter caratteristiche
diverse.
Pi in generale quindi la bioritmologia, la bioclimatologia non intese solamente per ci che riguarda
la sfera terrestre, ma i rapporti tra terra e pianeti vari,senzaltro non ci lascia immuni da
condizionamenti astrologici.Ritroviamo questi concetti espressi nella Medicina Tradizionale Cinese, dove i cicli annuali sono
suddivisi in gruppi di anni,stagioni diverse dalle nostre,tenendo conto proprio dei movimenti della
terra e del sole in un arco di tempo molto ampio(180 anni),in questo modo hanno studiato
linfluenza sullorganismo vivente,cercando anche di prevenire,conoscendo i periodi critici,le
influenze stagionali climatiche avverse.
Per riassumere troviamo tutti questi dati nella Astrologia medica, una disciplina non riconosciuta
dalla medicina ufficiale,ma praticata e seguita da terapeuti che sanno cogliere queste informazioni e
trasferirle nella loro indagine.
Liridologia olistica si avvale anche di altre cognizioni della fisica quantica,della chimica,per
trasferire e trasformare dei fenomeni naturali in dati matematici:del resto c chi sostiene a ragione
che la natura matematica,non esiste il caso,non possiamo credere di vivere o essere influenzati daun ordinamento casuale dei fenomeni.Tutto ha una sua logica anche se facciamo fatica ad
accettarlo,ma questo solamente perch la nostra capacit limitata di capire luniverso non ci
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consente di avere una visione globale delle cose; certamente potremmo affermare di trovarci in uno
stato di disordine ordinato. Per fare chiarezza quindi abbiamo bisogno di ragionare e in questo ci
viene incontro la fisica quantica,la numerologia intesa come disciplina integrata che ci aiuta con un
sistema matematico a capire la natura,i suoi movimenti,ad esprimerli con dei concetti numerici,al
fine di ridurre in unit concetti che poi possono essere estrapolati nel settore di ricerca in cui
lavoriamo.Potrebbe sembrare assurda questa riflessione,stiamo parlando di studio delliride,stiamo forse
andando fuori strada???
Proviamo a mettere insieme qualche tassello, se liride esprime una situazione psicofisica
dellindividuo,nella sua unicit ci permette di spaziare su vari campi che comprendono tutto il
nostro modo di essere quindi una delle poche finestre privilegiate dalle quali si pu osservare il
panorama esteso del nostro cervello,della nostra CPU,possiamo capire come sia utile oltre allo
studio pure e semplice dei segni output,rilevati sulliride,abbinare le informazioni diverse per ogni
individuo che si traducono in segnali numerici specifici per ogni individuo.
Questo argomento specifico fa parte della iridologia quantica, della quantica iridologica,della fisica
atomica applicata ai sistemi viventi,che sar oggetto di successive valutazioni.
Perch iridologia olistica ortotrofica?.
La trofologia si occupa dello studio degli alimenti, mentre lortotrofia si occupa dellarte di nutrirsi
e di fortificarsi,
lo studio degli alimenti occupa una considerevole fetta della ricerca scientifica;soluzioni alimentari
sempre diverse e modificate ci vengono proposte,ma non tanto per un miglioramento esclusivo del
nostro benessere,quanto,a mio avviso, per adattare alle nostre abitudini sociali,alimenti o meglio
surrogati alimentari,quindi preparati dallindustria alimentare
in grado di soddisfare esigenze di vita,di lavoro,di rapporti umani che in fondo non sono in sintonia
con le nostre vere esigenze nutrizionali.
Con questo voglio esprimere un concetto di disordine alimentare molto radicato specialmente in
questi ultimi 50 anni,nella nostra cultura culinaria,in cui prevale una ricerca raffinata del gusto a
scapito della vera funzione nutritiva della nostra fonte di energia.
Siamo consapevoli della necessit di alimentarci con sostanze naturali, biologiche, prive di
fitofarmaci,residui antibiotici,stiamo attenti o meglio esiste un controllo sugli alimenti,per prevenire
intossicazioni e contaminazioni varie,al punto da sentirci rassicurati dalla informazione
giornalistica,che consiglia gli alimenti derivati dalle grosse industrie,piuttosto che il prodotto
biologico,che non ha subito trattamenti particolari e quindi non oggetto di analisi e quindi pi
esposto a inquinamenti. Sembra un gioco di parole, ma spesso mi capitato di sentire queste
affermazioni:
il biologico meno sicuro del prodotto controllato dalle industrie alimentari, perch esse sonocostrette ad eseguire i controlli di qualit come routine.
Questo vorrebbe dire che c molta ignoranza e sospetto diffuso e poca credibilit nei riguardi di un
settore che sta entrando a fatica nelle abitudini alimentari della popolazione europea, eccetto alcuni
paesi,in cui lopinione pubblica sensibile e attenta verso queste produzioni biologiche,sta
rispondendo con vivo interesse.
Ortotrofia significa anche,scelta dellalimento,personalizzazione dellalimento,perch ognuno di
noi,ha una esigenza diversa nella scelta degli alimenti di fondo;quindi attraverso lindagine olistica
iridologica quantica,si pu conoscere la serie di alimenti che possiamo definire basilari per
lindividuo,si pu correggere una scelta non coerente(intolleranze alimentari) con le caratteristiche
personali,si pu intervenire con un alimento che ha funzione terapeutica.
Quindi anche in questo caso, la valutazione delliride in senso globale ci aiuta a questoscopo,impostando un approccio di igiene alimentare per il conseguimento di un riequilibrio
generale dellindividuo.
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Iridologia olistica ortotrofica comparata: comparata perch comprende anche il settore
veterinario,gli animali domestici soprattutto,perch,mai come in questo periodo storico,l animale
daffezione presente in molte famiglie,costituisce un membro della famiglia,per la sua costante
presenza domestica,influisce quindi sul clima familiare della casa,partecipa a suo modo alle scelte e
interagisce coi componenti di un gruppo di persone,coi quali si instaura un rapporto di reciprocafiducia e di scambio di informazioni anche di tipo energetico.
Il cane e il gatto la fanno da padroni la loro parte,vivendo a contato stretto con gli
umani,ricevono,subiscono e manifestano con il loro comportamento una accettazione o un rifiuto di
questo dialogo pi o meno forzato(animali in appartamento)con luomo al punto da influire come
di riflesso sul comportamento e i sui sentimenti umani.
Il bovino e il cavallo sono stati presi in esame dal punto di vista iridologico,per poter agire con
metodi di ricerca alternativi sul loro equilibrio generale,avere come per luomo indicazioni in
merito a terapie con rimedi naturali e trovare indizi utili alla valutazione di quei comportamenti,
legati pi a situazioni ambientali di malessere ambientale oltre a quelli strettamente di natura fisica.
Il cavallo oltre a fornire il suo lavoro come animale da soma, attualmente e molto valorizzato comeanimale da compagnia,quindi alla stessa stregua del gatto e cane,risente e risponde alle varie
sollecitazioni ambientali e umane,
Viene impiegato con largo consenso nelle peth therapy,nella riabilitazione di disabili fisici,ma
anche mentali,quindi entra a buon diritto come componente della famiglia.
Il bovino rimane invece legato alla sua funzione produttiva,zootecnica,non pi rurale ma
ipertecnicizzata;la genetica,le pratiche alimentari tendono ad avvicinarlo pi ad una macchina
produttrice di latte e carne,quindi pi tecnologico che Naturale con quello che ne consegue.
Questo non succede dove si ragiona in termini di azienda zootecnica biodinamica,in cui lanimale
ha un ruolo ben preciso,come da natura stato destinato,viene considerato un componente della
comunit che vive in sintonia con lambiente,le stagioni i cicli produttivi specifici e diversi per zone
geografiche.
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Che cosa pu dirci lindagine iridologica per questi animali?
Per il cane e il gatto,posso affermare che vale lo stesso discorso delluomo,si ricercano squilibri,si
indaga sulle caratteristiche genetiche,si applica anche in questo caso la iridologia quantica,con
buone indicazioni,sul modo pi appropriato di intervenire con terapie naturali,si valuta la
componente alimentare,la scelta quindi di alimenti pi adatti rispetto a quelli utilizzati dalla
industria alimentare,si ricercano eventuali tendenze comportamentali,che possono emergere sia perragioni temperamentali innate,sia per reazioni comportamentali riflesse,cio atteggiamenti strani
come risposta istintiva a stimoli derivati dallambiente domestico e dalle persone con cui vivono.
Per il cavallo come animale da compagnia,valgono le stesse considerazioni,con le dovute modifiche
proprie legate alla specie equina; per il cavallo sportivo sarebbe lo stesso se non per una differenza
sostanziale in cui esso si trova a convivere,cio il continuo stress,legato alla competizione,che crea
un atteggiamento molto diverso sia per gli sforzi e gli allenamenti a cui sottoposto,sia per il
rapporto con chi lo accudisce e lo guida.
Anche dal punto di vista iridologico, possiamo studiare il suo occhio,con criteri identici,anche se
cambia la forma e la mappatura,a quelli usati per luomo,perch i segni sono rilevabili,quindi anche
le correzioni e il riequilibrio energetico possibile,con gli stessi mezzi delluomo.
Per la specie bovina, pur essendo disponibile una mappatura delliride,fatichiamo a indagare sulsingolo,ma proprio attraverso lapplicazione quantica,abbiamo un metodo che consente ugualmente
oltre alla rilevazione,ove sia possibile di segni iridici,di fare una valutazione globale in merito alle
tendenze patologiche,alle possibilit di scelta di un rimedio personalizzato. Trattandosi di
allevamenti intensivi,vale la regola della terapia di massa: estrapolando alcuni sintomi comuni che
si ripetono con maggior frequenza,come nellindicazione di un rimedio
omeopatico,possiamo,attraverso una valutazione iridica di alcuni animali,rappresentanti un gruppo
omogeneo individuare il rimedio di massa,che quindi pu servire a tutto lallevamento. In questo
modo si riduce il tempo di intervento, essendo generalizzato,inoltre nei casi recidivi si porr pi
attenzione,facendo una ricerca su quei singoli,che non hanno risposto,ma che saranno in numero
nettamente inferiore rispetto alla massa globale dellallevamento.
Se vogliamo allargare la nostra attenzione sullo studio degli occhi in altri animali, in natura ci
rendiamo conto che esiste una grande variet di occhi,negli insetti,nei rettili,negli anfibi,negli
uccelli,questi a prescindere dalla loro forma sono dei mezzi di sopravvivenza,servono a far notare la
presenza di cibo,un riparo,servono come allarme per i pericoli imminenti,aiutano alla fuga in caso
di pericoli o minacce.
Le farfalle pur non avendo una iride simile alla nostra,hanno dei disegni sulle ali,che simulano la
figura di un occhio,questo un mezzo di difesa dai predatori che in genere,non attaccano mai la
preda di fronte; nella rana non c sensibilit al colore,ma al minimo movimento,questo stimola,di
riflesso la fuoriuscita della lingua per la cattura di un
Insetto, se invece il movimento delloggetto lontano,lo stimolo porta a cercare un nascondiglio,per
paura della dimensione,anche dentro lacqua.Lape ha un occhio esagonale, quindi costruisce le sue cellette esagonali,vede in esagonale tutto il
mondo che la circonda.
Altri animali notturni che hanno occhi che si avvicinano pi alla nostra struttura,presentano la
componente ottica-nervosa molto pi sensibile della nostra,adatta alla visione
notturna(gufi,topi),per la visione in lontananza,come i 40/decimi visivi di un aquila,(vedi capitolo
sulla visione animale).
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Lindagine iridologica oggetto di pareri discordi in merito alla sua validit scientifica,quindi alla
sua possibilit o meno di entrare nel capitolo delle indagini scientificamente riconosciute e
praticate dalla medicina ufficiale,considerando gli sforzi di parecchi studiosi medici e naturopati,
non al momento possibile inserire nelle tecniche diagnostiche accademiche,questa valutazione.
Esiste molta differenza tra lapproccio medico classico verso il paziente, rispetto al quello olistico,il
medico moderno ipertecnicizzato,si affida in larga misura alle macchine sempre pisofisticate,alla ricerca dellinfinitesimalmente visibile e controllabile,omettendo in questo modo di
considerare il malato nella sua globalit.
Jensen sostiene che liride come una microtelevisione collegata via cavo al nostro cervello,quindi
offre molte informazioni sulla condizione psicofisica dellosservato,ma a questa affermazione fa
eco uno studio riportato da
Stephen Barret M.D. americano condotto nel 1979,proprio con Jensen e due collaboratori in cui
sono state sottoposte a valutazione iridologica le fotografie di 143 persone che avevano avuto
disturbi renali.
Di questi individui 48 erano stati analizzati con le metodiche diagnostiche ufficiali, risultando affetti
da disturbi renali le rimanenti persone non avevano dimostrato disturbi renali.
Lindagine condotta dagli iridologi port a conclusioni diverse infatti: un iridologo concluse che
l88% delle fotografie dimostrava disturbi renali,un altro concluse che il 74% delle foto dei
pazienti in esame aveva bisogno di terapia per un disturbo renale.
Ancora un iridologo australiano nel 1980 fece due prove: nella prima esamin 15 pazienti,che dal
punto di vista medico avevano vari disturbi organici diagnosticati dalla medicina ufficiale,mentre
secondo lindagine iridologica non presentavano segni di tali squilibrio.In questa stessa prova lo
studio cita come si fosse rilevato in tre pazienti una lesione alla gola,quando in realt in questi
individui era stata praticata, in passato, una tonsillectomia.Per gli altri le diagnosi iridologiche non
combaciavano con i disturbi denunciati dai soggetti in esame.
Ancora in una recente prova eseguita da iridologi olandesi sono state esaminate le fotoiridi di 78
persone,met delle quali soffriva di disturbi alla colecisti, ma al momento della verifica era in buona
salute. La conclusione dei 5 iridologi non combaciava con la reale situazione dei soggetti
esaminati,cio non si distinguevano,come invece risultava dalla anamnesi passata,iridi con disturbi
rispetto a quelle che non avevano presentato problemi alla cistifellea.
Queste conclusioni sono certamente discutibili per vari motivi, sia di metodo che di
valutazione,proprio perch non si cerca per forza una lesione o una alterazione cellulare nella
iridoscopia,ma si valuta la funzione del sistema,dellapparato in relazione alla condizione globale
dellindividuo che comprende: la costituzione,il temperamento,la sua reattivit psicofisica,in
conclusione il suo modo dessere.Quindi nei segni iridici noi rileviamo molte indicazioni riflesse che bisogna interpretare,ma
dobbiamo accettare il fatto che nessuno di essi indica patologie nellocchio stesso; si tratta quindi di
indicazioni dellintegrazione dei tessuti compromessi altrove nel corpo,tranne che per certe
zone,come larea dei cinque sensi (ore 12/-/360 grado) in cui
Jensen sostiene che esiste una correlazione dimostrabile anche con la reflessologia, tra danno
oculare e manifestazione del segno sulliride. Egli sostiene inoltre che liride non rivela: la malattia
in senso tradizionale, la gravidanza,la presenza di calcoli biliari,le operazioni chirurgiche,la
lunghezza della vita,la lettura della psiche.
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ANALISI DELLIRIDE NON DIAGNOSI.
Questa affermazione mi sembra comunque un po provocatoria, in quanto tali malattie pure come
sono, certamente non sono rilevabili attraverso una immagine dellocchio,ma lesperienza di chi le
osserva pu certamente indirizzare nel rilievo delle aree deboli,degli squilibri funzionali che
consigliano eventualmente,indagini diagnostiche supplementari in grado di evidenziare la presenzadi calcoli,la presenza di neoformazioni, interventi chirurgici pregressi,situazioni emotive che
possono aver determinato influenze psichiche e comportamenti conseguenti.
Dallo studio statico della iridologica tradizionale, si passati ad una suddivisione in varie branche
che cooperano a migliorare la qualit della indagine iridologica,come bagaglio di informazioni
sempre pi precise.
Liridologia olistica ad esempio, non si preoccupa solo dellaspetto descrittivo dello stroma
iridico,ma valuta la costituzione generale dellindividuo con le sue varie tendenze.
Liridologia bioenergetica aggiunge nozioni di medicina energetica soprattutto provenienti dalla
Medicina Tradizionale Cinese,integrando le cognizioni del taoismo, applicandole e adattandole alla
medicina occidentale con grande vantaggio e sorpresa per le conclusioni che si raggiungono e che
sono in gran parte coincidenti con le valutazioni della medicina ufficiale.Liridologia quantica,integra lindagine olistica perch attraverso lestrapolazione dei dati riflette il
bioritmo iridologico nellintera vita di un individuo,sintetizzando con la tecnica numerologica una
serie di informazioni che in nessun altra disciplina personalmente ho riscontrato.
Il cronorischio in iridologica un importante metodo di indagine che riesce a scavare nella
situazione psicofisica,rilevando i momenti critici che possono aver indotto reazioni psico-emotive e
fisiche riflesse diverse, a seconda della reattivit del soggetto.Gli studi del dottor Lo Rito in merito
a questo tipo di indagine hanno permesso limpiego della floriterapia di Bach con schemi iridologici
e rimedio corrispondente.
Lo studio grafico delle immagini con tecnologie dei frattali,permette di indagare nel dettaglio
strutturale dello stroma iridico al fine di simulare una sorta di tac iridologica,sempre pi precisa che
certamente dar i suoi frutti.
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LE STRUTTURE ANATOMICHE DELLOCCHIO
Locchio un organo simile ad una sfera imperfetta,del diametro di circa 24,5 mm,ha il compito di
raccogliere gli stimoli luminosi,visivi,provenienti dal mondo esterno;questi vengono percepiti
attraverso le sue strutture interne e mandati alla retina,la sua struttura nervosa;sono trasformati inimpulsi elettrici,inviati attraverso le vie ottiche nervose al cervello,in apposite aree,dove avviene
lelaborazione e la definizione dellimmagine visiva.
Locchio posto nella cavit orbitale,alloggiato nella struttura scheletrica della testa:le cavit
orbitali,che negli animali sono incomplete,cio aperte lateroposteriormente; costituito da tretuniche,o fasce di rivestimento con funzione specifica:
La sclera o sclerotica,un tessuto fibroso,protettivo,che viene comunemente indicato come il bianco
dellocchio.
Esso conferisce al globo oculare la sua forma sferica e protegge le delicate strutture interne.
Si estende per due terzi abbondanti formata da connettivo denso,costituito da fasci a decorso
meridiano ed equatoriali che formando lo scheletro dellocchio.Nella sua parte aborale
ventrolaterlamente,presenta una serie di piccoli pertugi,che servono al passaggio dei fascetti nervosi
del nervo ottico,nel suo insieme questa area viene definita area cribrosa,perch piena di forellini.
Nella sua parte anteriore,frontale diventa area trasparente circolare,tramite un brusco passaggio
simile alla cassa dellorologio rispetto al vetro esterno;la sclerotica comunque sopravanza e si
sovrappone a questo strato trasparente per assicurare lingranaggio di saldatura tra le duesuperfici(solco sclerocorneale);la cornea, quindi il mezzo per lasciare passare la luce.
La cornea provvista da un multistrato di cellule di rivestimento con funzioni di protezione e di
ricambio(cellule dello strato germinativo,dello strato profondo,cellule alari,per la loro forma,cellule
dello strato superficiale provviste di microvillosit,dove vengono imbrigliati i fosfolipidi,prodotti
dalle ghiandole della palpebre,che insieme alle lacrime contribuiscono a mantenere umida e
morbida la cornea,pulendola anche dagli agenti esterni che continuamente agiscono
sullocchio(pulviscolo atmosferico,sostanze irritanti ecc.).Troviamo poi uno strato basale di
protezione e nelluomo una membrana elastica,non presente negli animali, come ulteriore
specializzazione della struttura visiva.
La trasparenza della cornea determinata dal connettivo particolare che si trova sotto lo strato di
epitelio di rivestimento,da una sostanza fondamentale costituita da sali dellacido ialuronico,a
differenza di quella della sclera dove troviamo sali dellacido ialuronico e condroitinsolforico; gli
ialurosolfati sono i responsabili della trasparenza corneale.
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Attaccati a questa sorta di tunica esterna,la sclera, trovano connessione i muscoli estrinseci
dellocchio,che hanno il compito di far muovere il globo e di limitarne al tempo stesso i movimenti
entro il suo alloggio.
Lo spazio vascolare il secondo strato protettivo che si trova nel globo oculare, ricca di vasi
sanguigni e pigmentata,contiene le principali arterie e vene dellocchio,si apre verso
lesterno,anteriormente,costituendo la pupilla,la quale a sua volta circondata da un diaframmamuscolare colorato che liride,che controlla col suo movimento la quantit di luce che entra
nellocchio.
La parte pi estesa si porta fino al punto di passaggio della retina visiva a non visiva(ora
serrata),una linea tutta dentellata,questa zona occupa tutto lemisfero posteriore dellocchio e un
terzo dellanteriore, si tratta della Corioidea.
Anteriormente allora serrata si trova la seconda tonaca vascolare,dove esiste una differenziazione
muscolare,con struttura simile al quella della muscolatura liscia che viene definita: corpo ciliare, a
sua volta suddiviso in corpo ciliare propriamente detto e orbicolo ciliare,lultima parte cala
perpendicolarmente rispetto allasse dellocchio,quasi a formare una specie di diaframma,cio
liride.
Questo piccolo otturatore biologico(foro pupillare) formato da fibre muscolari lisce circolari,comeuno sfintere che reagisce contraendosi,per rendere la pupilla pi piccola in caso di stimoli visivi
intensi(miosi),abbiamo poi le fibre radiali,disposte attorno a quelle circolari in grado di dilatare il
foro pupillare,quando la luce bassa e quando serve ad aggiustare lacutezza visiva per le distanze
da focalizzare,inoltre queste sono influenzate anche quando si prova paura e/o dolore.
Nei carnivori ed erbivori domestici la parte posteriore dellocchio ha una diversa struttura,infatti se
intensamente illuminata la superficie si presenta fluorescente,riflette i raggi luminosi.
Questa formazione prende il nome di tappeto lucido,manca nei roditori domestici come il coniglio e
negli onnivori come il maiale. Si presenta di colore diverso,nei carnivori giallo intenso, posto
dorsalmente alla papilla del nervo ottico,con una forma simile a quella di una lumaca e si
contrappone allaltra parte della corioidea che nera per la presenza di melanociti e di pigmento
nello strato pigmentato della retina(tappeto nero).
Nel bovino e nel cavallo il tappeto lucido ha una notevole estensione,in generale viene diviso per la
sua struttura in due tipi:
quello cellulare dei carnivori e quello fibroso degli erbivori;il primo formato da cellule con
melanociti che si sono spostati posteriormente e il pigmento dello strato pigmentato della retina
assente.Mancando il pigmento i raggi luminosi hanno via libera per arrivare al tappeto
riflettente,dove appunto per favorire lazione,tutti i melanociti si sono spostati in posizione
sclerale,lasciando libera questa zona per il passaggio dei raggi luminosi,queste cellule hanno una
forma poliedrica,il loro citoplasma pieno di strutture bastoncellari,bastoncini,che contengono
materiale simile alla melanina,essi hanno tutti lo stesso orientamento nel citoplasma,ma a gruppi di
cellule presentano un diverso orientamento in modo da formare dei territori definiti domini.Inqueste cellule gli organuli citoplasmatici si trovano attorno al nucleo mentre tutto il resto occupato
da questi pigmenti.
Nel tappeto fibroso non abbiamo la componente pigmentata e lo spazio occupato dai pigmenti e
formato da collagene,mantenendo comunque lo stesso tipo di disposizione come nei domini
precedenti.
Non abbiamo una membrana che avvolge le fibrille collagene,ma le strutture rimangono identiche a
quelle del tappeto lucido.
Questo approfondimento ha senso considerando i vari meccanismi della visione che sono diversi
negli animali;solo attraverso lo studio della struttura istologica si giustifica la capacit visiva a
intensit luminose ridotte per quelli che possiedono il tappeto lucido.
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La porzione di tunica vascolare che si trova anteriormente allora serrata prende il nome di corpo
ciliare,a sue volta esso si divide in orbicolo ciliare e corona ciliare.,tra la faccia della corona ciliare
e la sclera in vicinanza del passaggio fra cornea e sclera esiste il muscolo ciliare.Queste strutture
nellinsieme danno origine il corpo ciliare.
Esiste anche un rivestimento retinico che nellora serrata,si interrompe come struttura nervosa per
diventare retina ciliare,con funzione di rivestimento interno del corpo ciliare.Il muscolo ciliare,
ha una forma a cuneo con la base rivolta verso linizio delliride,cio verso il passaggio da
sclerotica a cornea,mentre lapice posto aboralmente.
Il muscolo formato da fasci in parte disposti radialmente, che contraendosi,tirano dei legamenti
che provocano lappiattimento del cristallino per la visione da lontano,si rilassano,dilatando la lente,
per la visione da vicino.
Negli animali domestici a differenza delluomo il cristallino in continua tensione, anche in fase di
rilassamento esiste sempre un certo grado di contrazione.
Limportanza del muscolo ciliare quindi determinante per una buon accomodamento della visione
indispensabile per il buon funzionamento del cristallino,per la visione da vicino e da lontano a
seconda della specie uomo compreso.Lultima parte della tonaca vascolare rappresentata dalliride,o diaframma che si inserisce in
corrispondenza del corpo ciliare,alla sua estremit anteriore,nel punto in cui si trova la base del
muscolo ciliare e cala perpendicolarmente di fronte al cristallino.
Al centro troviamo il foro pupillare,che si adatta alla contrazioni della muscolatura propria.
Con la sua faccia anteriore delimita una cavit chiamata camera anteriore dellocchio,cio lo spazio
compreso tra faccia posteriore della cornea e faccia libera del cristallino e delliride,che si
contrappone alla camera posteriore dellocchio,come spazio compreso tra la faccia posteriore
delliride e la faccia anteriore del cristallino non libera.
In queste due cavit presente un liquido chiamato umore acqueo.
Il margine delliride in rapporto col corpo ciliare viene definito margine ciliare delliride per i suoi
rapporti di vicinanza col corpo ciliare.
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La
forma della pupilla circolare
nelluomo,di forma grossomodo quadrangolare negli erbivori domestici,
a forma di
fuso nel
gatto.(vedi
immagine a
pagina 3)
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Nella parte superiore del margine libero delliride spesso negli animali di grossa
mole,cavallo,esistono dei rilievi,piccoli bitorzoli,chiamati : granuli di fuliggine,ci utile in caso di
asportazione dellocchio per sapere la sua lateralit,trovandosi sempre in natura sulla parte
superiore delliride.
La struttura delliride di fondamentale importanza per adattare lampiezza del foro pupillare alle
varie sollecitazioni visive,per questa funzione,esiste una struttura muscolare,costrittiva o dilatatoriasotto un controllo nervoso riflesso.
Linnervazione di competenza del ganglio ciliare,quindi sotto il controllo del nucleo di Edingher-
Westphal del terzo paio. Liride deriva da una trasformazione particolare delle cellule dello strato
pigmentato della retina e da piccole strutture filamentose striate che nellinsieme costituiscono una
banda che va sotto il nome di muscolo costrittore delliride o della pupilla.
Il muscolo deriva dal segmento di una cellula,in origine epiteliale,che si evoluta e che contiene
delle mioproteine che se stimolate formano il complesso actomiosinico per contrarsi.
Nel gatto troviamo una forma particolarmente allungata, a fuso, a differenza del cane o delluomo
dove disposta circolarmente.
Il muscolo dilatatore formato da fibre lisce con disposizione radiale attorno al margine libero
delliride nello spessore di questa,al di sotto dellepitelio pigmentato della retina,cos checontraendosi tirano il margine libero della pupilla,dilatandola;il suo controllo nervoso avviene ad
opera del sistema nervoso simpatico,cio da fasci provenienti dal ganglio cervicale.
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La retinao tunica nervosa la struttura fondamentale per la traduzione dei quanti luminosi in
energia elettrica nervosa,formata da strati di cellule che permettono di comprendere,anche su base
morfologica,molto di ci che avviene dal punto di vista biochimico.Essa applicata sulla tunica
vascolare con un rapporto molto labile,per cui si pu staccare molto facilmente,anche in caso di
interventi chirurgici, asportando lumore vitreo,la retina viene trascinata con questo,ci spiega la
perdita della capacit visiva a seguito di traumi o manipolazioni pericolose attorno a questa
struttura. In campo sportivo un pugno in un occhio oltre a provocare le famose stelline,fosfeni,che
altro non sono che lespressione di una trasformazione di energia meccanica in energia nervosa a
livello di recettori retinici,pu determinare un accartocciamento della tunica vascolare con
alterazione conseguente della retina ad essa aderente.
Due sono le componenti principali:abbiamo una retina visiva e retina non nervosa,come tessuto di
rivestimento,che arriva sino allora serrata,dove cambia improvvisamente di struttura.Ha una
derivazione ectodermica,che con la parte esterna in rapporto con la tonaca vascolare e con la parteinterna in rapporto con lumore vitreo.Per la sua disposizione si dovrebbe immaginare la presenza
dei recettori nella area pi lontana,i raggi infatti per arrivare a stimolare le cellule nervose debbono
attraversare tutto lo spessore,mentre sarebbe pi comoda una disposizione inversa.
Nella tonaca nervosa rileviamo uno strato dei coni e dei bastoncelli,coi granuli,uno strato con
granuli interni e lo strato delle cellule multipolari,sono chiamate cos,perch ricche di cellule con
nuclei molto grandi;il gruppo di cellule con pi grani quello dei coni e bastoncelli,mentre quello
delle cellule multipolari ne ha meno.
Nel dettaglio istologico nella retina si rilevano:
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uno strato pigmentato che negli animali domestici non sempre presente allo stesso modo,infatti
nel tappeto lucido queste cellule sono presenti,ma non sono pigmentate,per tale motivo si
definiscono anche pigmento nero.
Lo strato dei coni e bastoncelli,una membrana limitante esterna,uno strato dei granuli esterni,uno
strato plessiforme esterno,uno strato dei granuli interni,uno strato plessiforme interno,uno strato
delle cellule multipolari,uno strato delle fibre ottiche,una membrana limitante interna che in totaleporta ad una decina di livelli di cellule,disposti con questo ordine.Lo strato pigmentato della
retina,che negli animali domestici contiene il pigmento solo nella zona del tappeto nero,perch nel
tappeto lucido i granuli mancano, formato dallo strato pi esterno della cappa retinica ed quello
che prende rapporto con la tonaca vascolare,che si identifica nello strato di Bruch,con
linterposizione della lamina vitrea,che una piccola membranella basale.
Il pigmento costituito da melanina,in granuli molto spessi,quando esistono,ed stato dimostrato
che non ha alcun significato sulla fotorecezione.
Nella rana esistono delle cellule pigmentate che a seconda della esposizione alla luce,si
allungano;questa osservazione stata comprovata anche in altri mammiferi e uccelli.
La fotorecezione,esiste in tutta la retina visiva,anche nella zona del tappeto lucido,che nei
mammiferi pi estesa;la assenza del pigmento nello strato retinico nel tappeto lucido,sta adindicare che non vi deve essere alcun ostacolo alla progressione dei raggi luminosi.
I bastoncelli hanno questa nome per la loro forma,un prolungamento, mentre i coni hanno il
prolungamento citoplasmatico di forma triangolare pi electron denso rispetto al corpo della cellula.
A seguito degli studi approfonditi si pu affermare che essendo presenti tutti e due i tipi di cellule
nella retina degli animali,essi possono percepire i colori,contrariamente a quanto si pensava in
passato,(anche il movimento della muleta rossa per stimolare il toro nellarena,ha un suo valore non
tanto nel riconoscimento del colore,quanto nel suo sventolio continuo e in una definizione del
colore),che negli animali non perfezionata come nelluomo,ma comunque presente.
Dalla immagine si pu gi capire che il meccanismo dipende dalle cisterne impilate, che sono
presenti in questi due tipi di cellule,formano una zona molto densa da punto di vista
microscopico,sono depositi di rodopsina,una proteina responsabile del meccanismo della ricezione
nervosa. Le cisterne hanno un continuo ricambio e logorio,per cui nelle cellule c sempre un
continuo rinnovamento della parte superiore;nella parte inferiore vediamo delle frange di
connessione pi evidenti nei bastoncelli.In queste
cellule le cisterne non sono in contatto con la
membrana citoplasmatica,non si fondono con
questa e non sono comunicanti con lesterno a
differenza dei coni,dove le cisterne comunicano
con lesterno.
In sintesi in queste struttura distinguiamo la parte
attiva superiore deputata alla traduzione del
segnale nervoso,mentre la parte inferiore quella
propriamente energetica che serve a mantenere in
vita tutta la componente endoplasmatica:nucleo,
mitocondri,reticolo endoplasmatico rugoso.
Nel cono sono visibili le ramificazioni della base
cellulare come mezzo di connessione con le
cellule bipolari dello strato retinico.
Fa seguito alle cellule di questo strato una seriedi piani suddivisi per specializzazione
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cellulare:strato nucleare esterno,strato plessiforme esterno,strato nucleare interno,strato plessi
interno,strato delle cellule gangliari e strato delle fibre nervose(vedi figura sotto).
Il numero di recettori che porta lo stimolo ad un solo elemento quindi molto elevato,anche per il
rapporto che esiste di 1/1 tra i vari strati di cellule sopra descritti.questa disposizione permette di
raggiungere una notevole nitidezza del segnale. Larea descritta prende anche il nome di zona della
visione distinta,che forma nelluomo la fovea o macula lutea;negli animali domestici si definiscearea centrale,posta lateralmente al disco del nervo ottico. Ancora in essi esiste unarea a strie,posta
medialmente allarea centrale che serve per la visione distinta monoculare,mentre nella zona area
centrale,la visione di tipo binoculare.
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Tra tutti gli starti retinici, i pi importanti sono i coni e bastoncelli con le cellule bipolari e le
multipolari,che con i loro neuriti,vanno a costituire il nervo ottico,che attraversa la sclerotica a
livello della porzione cribrosa,avvolto poi dalla guaina mielinica. Questa ultima espressione di
maturit funzionale dellocchio,infatti solo dopo la mielinizzazione locchio pu funzionare in
maniera completa;i bambini appena nati vedono solo delle ombre e se esamina il nervo ottico,
appare questo meccanismo di avvolgimento in corso,che raggiunger una buona maturazione dopo
40-50 giorni dalla nascita,questo impedisce al bimbo una buona visione;bisogna aspettare a circa
due anni di et per avere uno sviluppo completo delle strutture nervose.
Il pigmento dello strato pigmentato della retina deve essere considerato come una barriera perlassorbimento dei raggi luminosi che ormai hanno attraversato tutta la retina,per evitare fenomeni
di riflessione e di diffrazione.
Nella regione del tappeto lucido,il pigmento non c e i melanociti della tonaca vascolare si sono
portati esternamente,perch deve essere favorita la riflessione dei raggi,che altrimenti andrebbero ad
impressionare una seconda volta la cellula visiva,ostacolando la visione in semioscurit.
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Fondo dellocchio di un gatto
I mezzi diottrici
Comprendono quelle strutture trasparenti in grado di lasciare passare la luce,senza deviarne il
percorso,ma con la funzione di concentrarli e focalizzarli: cornea,umore acquea,cristallino e umore
vitreo.
Il cristallino o lente frapposto tra umore acqueo e umore vitreo, accolto nel solco determinatodalla brusca terminazione dei processi ciliari e dal margine ciliare delliride,che cala verticalmente
davanti al cristallino.
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Viene tenuto in sito da un sistema di filamenti trasparenti,dei tendini dal punto di vista
funzionale,prodotti dallepitelio di rivestimento del corpo ciliare,in corrispondenza delle
depressioni,delle vallecole che si trovano fra un processo ciliare e laltro.Questi filamenti vanno ad
inserirsi in una zona che corrisponde alla linea di separazione fra la faccia anteriore e quella
posteriore del cristallino,cio allequatore incrociandosi ad X.
Le facce del cristallino non son uguali per curvatura,quella anteriore pi appiattita,con un raggiodi curvatura maggiore;quella posteriore pi convessa,con un raggio di curvatura minore.
Se si asporta il cristallino dallocchio,questo una volta fuori aumenta la sua convessit,ci significa
che la lente,nellocchio non mai completamente rilassato e le sua varie modificazioni di
convessit cui sottoposto sono dovute allo sfruttamento di questo intervallo fra il grado di tensione
della sua posizione originale e il grado di rilassamento che avrebbe se venisse tolto.
Quando si contraggono i fasci circolari del muscolo ciliare,che determinano un rilassamento della
zonula di Zinn, il cristallino sfrutta quel po di tensione che ancora gli rimane e tende ad assumere il
massimo di convessit,senza mai raggiungerlo.
Quando invece si contraggono i fasci radiali,il cristallino si appiattisce;con la sua faccia anteriore si
connette alla faccia posteriore delliride e pu venire pi o meno coperto a seconda dellampiezza
del foro pupillare.La lente avvolta da una membrana glicoproteica,una sorta di connettivo giovane che prende il
nome di cristalloide,
essa avvolge tutta la sua superficie e serve per linserzione delle fibre nella zonula di Zinn.
Sotto la faccia anteriore del cristalloide si trova un epitelio che prende il nome di epitelio del
cristallino,sotto il quale abbiamo la sostanza propria del cristallino,formata dalle fibre del
cristallino,che sono in realt cellule epiteliali allungate e di forma fusata,esse derivano da una
trasformazione di quelle dellepitelio del cristallino che man mano che si avvicinano allequatore si
allungano maggiormente assumendo laspetto di fibre del cristallino;questo epitelio non presente
nella faccia posteriore del cristallino.
I rapporti spaziali sono : con lumore acqueo nella faccia anteriore,con lumore vitreo con la sua
faccia posteriore,dove si incontra una depressione che prende il nome di fossetta ialoidea.
Lumore acqueo costituito sa da un liquido molto simile allacqua,ricco di cloruro di
sodio,prodotto dalle cellule dei processi ciliari e in parte dalliride,esso non mai torbido,oppure si
intorpidisce se non bisogna lasciare passare la luce;la sua quantit in eccesso si scarica attraverso un
sistema canalicolare chiamato vasi di Schlemm,se non viene naturalmente scaricato tale liquido
esso si accumula dando la patologia del glaucoma.(ipertensione, dolore e disturbi visivi).
Lumore vitreo si trova nella parte posteriore al cristallino,maggiormente esteso,ha una funzione
diottrica,di supporto al cristallino e fa assumere insieme alla sclera la forma sferica dellocchio in
toto,infatti se si asporta lumore vitreo locchio si deforma.La sua distribuzione non uniforme in
tutto il globo oculare,infatti pi addensato in corrispondenza della retina,compresa lora serrata e
nella fossetta ialoidea.Questa maggior concentrazione non torna minimamente a svantaggio dellatrasmissione della luce.
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La lente normale mette a fuoco i raggi luminosi incidenti sulla retina in una immagine netta e
capovolta,essa in grado di fare ci sia che si osservi un oggetto molto distante o uno a portata di
mano.
La sua curvatura aumenta in via riflessa per accomodare la visione da vicino,mentre in una
macchina fotografica il fotografo mette a fuoco limmagine variando la distanza focale fra la lente ela pellicola,nellocchio la distanza fra cristallino e retina rimane fissa.
La lente ha la capacit di modificare continuamente la sua forma e la sua curvatura in modo da
aumentare o diminuire la sua convergenza ad opera delle fibre muscolari e tendinee del corpo
ciliare.
Le condizioni pi comuni di squilibrio in questo meccanismo cos delicato con linvecchiamento,
porta ad una diminuzione della capacit di accomodamento, si diventa presbiti; nei casi di
degenerazione della lente si parla di cataratta.
In condizioni normali ogni individuo impara ad accomodare coscientemente la vista,se gli stimoli
provengono da un punto distante ad esempio, pi di sette metri i raggi raggiungono paralleli
locchio,attraversano la cornea,lumore acqueo e la lente che li rifrangono e li mettono a
fuoco,capovolgendo ed invertendo limmagine lato a lato sulla retina(vedi figura sotto).Se loggetto vicino gli stimoli luminosi irradiano da ciascun punto,ci vuole una lente pi convessa per mettere
a fuoco questi raggi sulla retina(vedi secondo schema sotto).
In caso di misura pi corta del globo oculare,gli stimoli provenienti da lontano vengono messi a
fuoco in un piano posteriore alla retina,quando il muscolo ciliare rilasciato(vedi terza figura
sotto).La visione indistinta e si definisce ipermetrope,questa condizione costringe
allaccomodazione anche per la visione da lontano,con contrazione dei muscoli ciliari per rendere
pi convesso il cristallino,questo limita anche laggiustamento della vista per gli oggetti da vicino e
il punto prossimo per la visione distinta risulta perci allontanato,(necessitano occhiali con lente
convessa).
Se il globo oculare invece troppo lungo,i raggi provenienti da un oggetto distante sono messi a
fuoco in un piano anteriore alla retina.Questa la condizione di miopia,la vista corta,(vedi quartafigura sotto);solo gli oggetti vicini sono ben distinti,(si ovvia la problema con occhiali correttivi o
laser).
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Nel cavallo il cristallino ha un volume di circa 3,2 centimetri
cubi e pesa 5,2 grammi,con un asse maggiore di 12,6 mm,il rapporto volumetrico rispetto al bulbo
oculare diverso da specie a specie:
nel cavallo 1:16,3,nel bovino 1: 14,5,nel maiale 1: 10,2,nel cane 1: 9,8,cosi anche nel gatto.
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Negli uccelli la forma del globo oculare molto varia,ma prevale per come rilevanza quella a
forma di cappello,che nel gufo raggiunge il suo massimo,mentre nel pollo meno manifesta.La
cornea molto sporgente,convessa al punto da esternarsi molto sulla sclerotica;nellemisfero
anteriore presenta un anello osseo soprattutto negli uccelli nuotatori e tuffatori,mentre
nellemisfero posteriore troviamo una lamina cartilaginea a forma di coppa..Per quanto riguarda la parte vascolare,vediamo che manca il tappeto,mentre si rileva una struttura
laminare pieghettata di forma triangolare chiamata pettine,che da una parte si continua con la
lamina corioidea e dallaltra si fissa al cristallino, formata da connettivo fortemente
pigmentato,come sostegno a numerosi vasi.Si pensa che essendo erettile,serva come protezione
della retina alla luce intensa,per altri si pensa sia un regolatore della pressione endoculare ancora
altri ricercatori sostengono invece che serva per mantenere la temperatura dellocchio.
I processi ciliari sono molto pi sviluppati, e numerosi dei mammiferi,anche il muscolo ciliare
molto sviluppato,in esso troviamo strati di fibre muscolari striate che aumentano notevolmente la
rapidit dellaccomodazione,per la caccia alle prede.Questo succede anche nelliride che presenta
uno sfintere con muscolatura striata,mentre il cristallino pi appiattito che nei mammiferi,ci
determina un maggior volume della camera anteriore con maggior umore acqueo.
SCHEMA DELLOCCHIO DEGLI UCCELLI
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La via ottica
La retina viene divisa con un asse sagittale in due parti:una met nasale ed una met temporale,vi
saranno quindi dei neuriti provenienti dalle cellule multipolari,un gruppo proveniente dalla retina
nasale ed un gruppo proveniente da quella temporale; il loro comportamento diverso: nella
maggior parte degli animali e uomo,arrivato in corrispondenza del chiasma ottico,un crocevia del
tragitto anatomico,a forma laminare rettangolare che si trova anteriormente al tuber ciunereum,di
pertinenza diencefalica,subisce una deviazione del tragitto.Le fibre che provengono dalla parte
temporale passano nei tratti ottici omolaterali,mentre le fibre nasali passano nel tratto ottico
controlaterale.
Quindi si crea una cosiddetta decussazione delle fibre nasali e queste vie che derivano dal chiasma
ottico formano i tratti ottici,ogni tratto ottico deriva per met dalle fibre omolaterali della retinatemporale e per laltra met dalle fibre controlaterali,crociate,della retina nasale.
Questa suddivisione percentuale non cos schematica in realt:
nei primati uomo compreso,c un po pi del 50% di incrocio
nel gatto abbiamo un 65% di linearit,quindi meno fibre si incrociano
nel cane siamo ad un 75%
nel cavallo e ruminanti la percentuale sale al 85-90%
nei pesci e uccelli esiste una completa indipendenza del tragitto delle fibre,quindi non abbiamo
incrocio arrivando ad una linearit del 100%.
Questa differenza di percorso delle vie ottiche si giustifica con la diversa posizione dei globi oculari
(frontali o laterali) e dalla possibilit di accomodamento dei movimenti coniugati dei due occhi.
I tratti ottici sono due cordoni robusti che fanno seguito aboralmente al chiasma ottico,dal punto di
vista anatomico,avvolgono i peduncoli cerebrali e si portano con la maggior parte delle loro fibre
ottiche ai corpi genicolati laterali; una piccola parte delle fibre dei tratti ottici si porta direttamente
al nucleo prettettale per comandare la miosi.
Le fibre che fanno tappa ai corpi genicolati laterali,in seguito si dirigono verso ai tubercoli
quadrigemelli anteriori.
Quelle che vanno al nucleo pretettale, non fanno tappa ai corpi genicolati laterali.Da questi parte il
secondo neurone(escludendo il contingente modesto che si porta ai tubercoli quadrigemelli
anteriori)che proietta gli stimoli nervosi a livello della corteccia,ai lati della scissura
interemisferica,nel segmento posteriore,zona definita come: area di Brodman, o area della visione
distinta.
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Quindi la via ottica origina dalle cellule
multipolari i cui neuriti formano i nervi
ottici; nel chiasma ottico i neuriti
dellemiretina temporale rimangono dallo
stesso lato,fanno tappa al corpo genicolato
laterale, di qui un fascio che prende ilnome di radiazione ottica,viene
proiettato,seguendo il segmento sotto e
retrolenticolare della capsula allarea della
visione di Brodman. Laltra parte,invece o
si interrompe in corrispondenza del corpo
genicolato laterale,come hanno fatto le fibre
precedenti e da qui nasce un fascio che si
porta al tubercolo quadrigemello
anteriore,che presiede a tutti i fenomeni di
accomodamento del cristallino o del
muscolo ciliare,oppure alcune fibre,senzainterrompersi nel corpo genicolato
laterale,arrivano al nucleo pretettale,dal
quale nasce il fascio che si porta al nucleo
di Edinger-Westphal,pi precisamente al
quel gruppo di cellule pregangliari che
comanderanno cio cellule del ganglio
ciliare deputato allinnervazione del
muscolo costrittore della pupilla.
Alle fibre del tratto ottico,nella parte
aborale del chiasma,si associano delle fibre
di natura acustica,commissurale,che vanno
da un corpo genicolato mediale allaltro e
prendono il nome di commissura di
Gudden.
Questo significa che nei tratti ottici,la fascia mediale non costituita da fibre ottiche,cio di
provenienza retinica,ma da fibre commisurali,con significato acustico!!!.
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I recettori per la visione sono connessimediante una catena di neuroni con centri di
ricezione e di integrazione situati nei lobi
occipitali della corteccia cerebrale.1)I due
campi visivi sono leggermente diversi,ma
sovrapposti,i raggi luminosi provenienti dalla
sinistra dei campi visivi cadono sulla met
interna(nasale) della retina sinistra e sulla met
esterna(temporale) della retina destra.
2)Gli impulsi che nascono nei neuroni
recettori vengono rilanciati da neuroni
intermediari a neuroni integratori i cui assoni
formano il nervo ottico.
3)Le fibre della met nasale di ciascuna retina
si incrociano nel chiasma ottico.
Le fibre della met temporale di ciascuna retina
non si incrociano.4)La maggior parte delle
fibre fanno sinapsi con neuroni dei centri visivi
inferiori,corpo genicolato laterale.
Alcune fibre fanno sinapsi nella regione
pretettale,altre nel corpo quadrigemino
anteriore,queste costituiscono vie afferenti per iriflessi ottici.
5)Gli assoni di questi neuroni formano le
radiazioni ottiche.
6)Essi trasmettono impulsi visivi ai centri ottici
superiori nei lobi occipitali,dove le immagini
derivanti da ambedue gli occhi vengono integrate in una7)unica sensazione.
La corteccia occipitale di ciascun lato viene impressionata dal campo visivo del lato opposto.
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Il meccanismo della visione:La traduzione dellimpulso luminoso esterno,stimola
la retina e larea ottica cerebrale in cui avviene la
complessa elaborazione dellimmagine,sappiamo che
i fasci luminosi non sono cos come li vediamo,se
infatti scomponiamo la luce bianca,troviamo una
gamma di lunghezze donda cromatiche ben
precise.Attraverso un prisma,vediamo lo spettro
visibile della radiazione elettromagnetica:
rosso,arancio,giallo,giallo-verde,verde,azzurro-
verde,azzurro,violetto.La sua brillantezza massima
nella parte arancio,se riduciamo la brillantezza delcolore,si riduce la capacit e la striscia ci appare
oscura,nella banda del rosso,mentre la sua brillantezza si sposta nella zona della luce verde.Questo
spiega,come nel buio gli oggetti che sappiamo avere una colorazione rossa,appaiono
cupi,incolori,mentre quelli blu o verdi ci appaiono pi lucenti.
I bastoncelli alla luce crepuscolare sono minimamente sensibili alla radiazione rossa e molto di pi
a quella verde.Sappiamo che i recettori visivi contengono pigmenti che si scindono chimicamente in
presenza di specifiche lunghezze donda di luce,questo lo stimolo che scatena la reazione di
depolarizzazione che si identifica nellimpulso nervoso che corre lungo le fibre nervose.
I colori rosso,verde e blu nella loro ampia combinazione,permettono lorigine di colorazioni
diverse,per vari tipi di sfumature cromatiche,per la loro importanza vengono definiti anche colori
primari(principio di funzionamento delle stampanti a getto dinchiostro).
La visione fotopica:o a luce viva,dipende dalla funzionalit dei coni in maniera
coordinata(fotopsine) danno luogo alla visione tricromatica,per cui esiste una sorta di
specializzazione cromatica tipica per ogni cellula,avremo quindi i coni per il colore rosso, stimolati
dalla luce arancio giallo,per il verde avremo invece i coni che assorbono la luce verde,per lazzurro
vi sar una sensibilit per il color azzurro.
Questi tipi di cellule funzionano allo stesso modo:le fotopsine contenute nei coni specializzati
permettono la scomposizione del colore bianco grazie a questa specializzazione;questo
spiegherebbe anche la cecit verso colori particolari con la mancanza nella di questi coni
specializzati e del lori pigmento,fotopsina,specifico.
Questi pigmenti,fotopsine,sotto stimolo luminoso si scindono a seconda della loro specializzazione
al colore cui sono sottoposti, se luce bianca sono due o pi tipi di coni che reagiscono; se il colore
bianco abbiamo la somma dei singoli colori in azione contemporaneamente.Questo spiega i vari
tipi di cecit per alcuni colori,in rapporto alla carenza o assenza di queste fotopsine.
La visione a luce crepuscolare dipende dalla attivit dei
bastoncelli,sono di un unico tipo e danno luogo alla
visione monocromatica,cio in bianco e nero o in varie
tonalit di grigio.
Nei bastoncelli si trova un pigmento particolare,larodopsina,detta anche scotopsina o porpora visiva.
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Quando la luce ha una bassa intensit,questo pigmento si scinde in opina,una proteina e
retinane;tale scissione costituisce lo stimolo chimico che scatena limpulso nervoso.
Se la luce viva la rodopsina si spacca rapidamente con conseguente sbiancamento;al buio il
retinene che si riforma a partire dalla vitamina A,si lega di nuovo chimicamente con lopsina per
riformare la rodopsina.Se si passa da un ambiente illuminato ad uno oscuro.si resta momentaneamente accecati;dopo circa
mezzora la porpora visiva viene rigenerata ed egli vede bene anche alloscuro,per azione del
fenomeno di adattamento alloscurit,questa la visione scotopica.
Man mano aumenta la intensit della luce i bastoncelli perdono gradualmente la loro
sensibilit,cessano di rispondere alla stimolazione luminosa ed entrano in funzione i coni.
Una sensazione cromatica ha tre qualit:
a)il tono che dipende principalmente dalla lunghezza donda del colore,
b)la saturazione-purezza,per cui un colore saturo non
mescolato col bianco,mentre uno insaturo mescolato col
bianco,c)la luminosit-intensit che dipende principalmente
dalla intensit fisica della luce.
I colori primari possono essere mescolati per produrre colori secondari:
il magenta = rosso+blu
il ciano= verde+blu
il giallo = rosso+verde.
Se mescoliamo i tre colori primari con un secondario,nelle corrette proporzioni otteniamo il bianco.
C differenza tra colori primari di luce e colori primari di pigmenti,infatti un colore primario
sottrae o assorbe la luce del colore primario,mentre riflette e trasmette gli altri due; i colori primaridei pigmenti sono il magenta,il ciano e il giallo.
Se vero che locchio ha una risposta non lineare al contrasto luminoso altrettanto vero che nella
visione di un colore si pu apprezzare una esaltazione della zona di transizione da un colore
allaltro(effetto Mach).
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Vale comunque una considerazione importante,cio quella legata alla sensibilit finale dellocchio
influenzata da vari fattori che non bisogna dimenticare: in primo luogo letdellindividuo,sappiamo che la visione notturna nei giovani pi acuta che negli anziano. La dieta
ricca di vitamina A,migliora la visione in generale,migliora le condizioni di nictalopia,cio
riduzione della capacit visiva notturna,infatti tale funzione vitaminica agisce con effetto
enzimatico sulla rodopsina, insieme al chinino; lo stato dellocchio quanto migliore tanto
migliore sar ladattamento visivo al buio.
La ereditariet,come patrimonio genetico individuale entra a far parte di quel corredo potenziale per
una maggiore o minore capacit di adattamento. La pratica cio la ginnastica funzionale a cui
costretto un occhio passando frequentemente da situazioni di bassa e alta luce o viceversa,stimola
una maggiore capacit di adattamento.
La natura della illuminazione ad alta intensit,ci costringe a tempi di adattamento pi lunghi se
dobbiamo passare ad una situazione di bassa luminosit.E stato riscontrato che sorgenti di luce rapidamente pulsanti,come tubi fluorescenti che si
accendono e si spengono con ritmi di 100 volte al secondo,accrescono significativamente,il tempo
di adattamento alloscurit,rispetto a sorgenti stazionarie,come le lampade ad incandescenza,della
stessa luminosit.
Sorgenti a basse lunghezze donda ritardano ladattamento visivo al buio,mentre se sono a maggior
lunghezza donda permettono un adattamento pi rapido,se la luce non pulsante.Infatti la
rodopsina distrutta rapidamente dalla luce blu,ma assai meno efficacemente dalla luce rossa.
Una delle condizioni pi importanti di tutto ci che ladattamento al buio si ottiene a parit di
condizioni,pi rapidamente se gli occhi sono stati precondizionati da una esposizione a sole luci
rosse di moderata intensit.
Una applicazione pratica di quanto esposto si vede nelle camere di sviluppo fotografico,per evitare
di alterare la lastra fotografica,ma anche per adattare la visione a luce bassa,negli osservatori
astronomici,dove si deve lavorare al buio,vi sono corridoi di transito degli ambienti prima di
entrare nelle sale di lavoro forniti da sorgenti luminose rosse,perch riducono notevolmente il
tempo perso nel riadattarsi ai bassi livelli di luce necessari per le osservazioni,avendo ugualmente
un ambiente illuminato quanto basta per evitare ostacoli di vario genere e svolgere tutte le funzioni
esercitate a luce normale.
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Una applicazione pratica dello studio della visione in oscurit con luci rosse,riguarda gli studi
radiografici dove chi costretto a lavorare per lunghe ore al buio,pu prepararsi ad
adattarsi,risparmiando tempo, utilizzare particolari occhiali scuri rossi,che permettono la visione in
oscurit,svolgendo compiti,che diversamente non sarebbero possibili, si pu inoltre passare da un
ambiente illuminato ad uno oscuro senza dover aspettare che locchio sia pi sensibile alla lucebassa.
Visione stereoscopica
Quando guardiamo un oggetto,o una scena,ci che viene visto dallocchio destro leggermente
diverso da ci che vede il sinistro,le due immagini retiniche dissimili,vengono unite nei centri visivi
del cervello per dare una immagine tridimensionale(altezza,larghezza e profondit),che viene
mantenuta anche nella visione monoculare anche se non completa come nel caso della binoculare.
Concorrono vari fattori a darci lidea della profondit specialmente 1) il parallasse,in cui la testa pur
movendosi nella visone di oggetti vicini, sembra si muovano in senso opposto,mentre quelli che sitrovano pi distanti sembrano muoversi nella stessa direzione degli occhi.
I colori sbiadiscono con2) la distanza e i dettagli non sono ben distinti,se guardiamo i monti da
lontano ci appaiono azzurri o grigio nebuloso ,quando in realt sono verdi;questo grazie
allassorbimento di certe lunghezze donda da parte della foschia atmosferica.
Altro fattore della 3) visione 3D, il gioco chiaro scuro,che appare sulle superfici degli oggetti
solidi,che proiettano ombre,ancora loccultamento di oggetti che da lontano possono essere non
visibili perch interposti fra altri oggetti.
4)La prospettiva, cio il fenomeno per cui linee diritte che sappiamo essere parallele,sembrino
convergere con la distanza.
5)Le dimensioni relative delle immagini proiettate sulla retina,un vaso tenuto in mano proietta una
immagine grande rispetto ad una casa che ritrova nello sfondo perch distante dallosservatore.Altrofattore che contribuisce alla visone 3D 6)la interpretazione subcosciente del fenomeno visivo.
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Il riflesso
fotomoderatore
Quando la luce
arriva allocchio, i
coni che ricevono
limpulso permettono la propagazione dello stimolo lungo il nervo ottico,vengono rilanciati al
nucleo pretettale del mesencefalo dallo stesso lato del corpo; in questo punto le fibre del nervo
fanno sinapsi con i neuroni connettori che trasmettono gli impulsi a centri riflettenti in ambedue i
lati del mesencefalo.Da qui impulsi efferenti viaggiano lungo la sequenza dei due neuroni del
gruppo parasimpatico fino ai muscoli effettori,cio gli sfinteri della pupilla.
Il neurone parasimpatico pregangliare fa sinapsi con un neurone postgangliare in corrispondenza del
ganglio ciliare del terzo paio dei nervi cranici.
Se la luce colpisce un solo occhio,la pupilla si contrae come riflesso fotomoderatore diretto,la
pupilla dellaltro occhio si contrae,anche in assenza dello stimolo locale diretto a seguito del riflesso
fotomoderatore consensuale.
La risposta riflessa nervosa necessaria
per proteggere la retina da una eccessiva
stimolazione,serve inoltre per aumentarela profondit di fuoco e per migliorare la
nettezza delle immagini retiniche.
In sintesi linnervazione delliride sotto
il controllo del s.n. parasimpatico,con
mediatore acetilcolinico,con azione sul
muscolo sfintere iridocostrittore in cui
abbiamo una via afferente,che attraverso
il n. ottico superano il chiasma
ottico,raggiunge larea pretettale,da dove
originano filamenti che confluiscono
dopo un breve cammino nel nodo diEdiner-Westphal(nucleo vegetativo del
terzo paio dei nervi cranici),che controlla
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il tono muscolare sfinterico ed sotto controllo del sistema reticolare.
La via efferente,parte dal nodo di E.-W.,con fibre che raggiungono il ganglio ciliare,altre fibre post-
gangliari vanno nei rami dei nervi ciliari corti,che terminano nello sfintere irideo.
Laltro controllo avviene ad opera del s.n. simpatico come mediatore adrenergico,con azione sul
muscolo dilatatore.
La sua via afferente, simile a quella parasimpatica,fino allarea pretettale,poi le fibre arrivano alcentro cilio-spinale detto di Budge,nel midollo cervicale;a questa si associa una via
ipotalamica(centro di Karpus e Kreidl),che termina comunque nel centro cilio-spinale.La via
efferente,attraverso i neuroni il raggiunge il ganglio cervicale-toracico,poi di seguito sino alla
catena del simpatico cervicale arrivando al ganglio cervicale superiore.
Le fibre che escono da questo ganglio decorrono nel plesso pericarotideo e si dirigono al ganglio
ciliare per terminare nel muscolo dilatatore delliride.
Lorigine embrionale
Nelle prime fasi di sviluppo embrionale vi una differenziazione in tre foglietti primari:
ectoderma da cui origina il tessuto nervoso ed epiteliale
mesoderma che former le strutture connettive,vascolari e muscolari
endoderma da cui nascono gli altri tessuti interni dellorganismo.
I tessuti delliride posteriori, provengono in maggioranza dagli strati ectodermici ,quindi in
collegamento con sistema nervoso e in parte con quelli mesodermici,anteriori per le strutture
vascolari.
In fase embrionale il cervello ha la forma di un tubo,detto canale neurale,che poi si differenzier
nelle varie zone del cervello e cervelletto;nella sua parte anteriore il canale neurale si definisce
proencefalo,la media mesencefalo e la posteriore diencefalo.Ai lati del mesencefalo si formano due
evaginazioni ottiche, i calici ottici,che diventano vescicole ottiche e poi globi oculari,in un secondo
momento si avr il passaggio di fibre di origine mesodermica che daranno luogo alla maggior
parte del tessuto dello stroma irideo.
Questo dimostra come vi sia un collegamento riflesso per i tessuti ectodermici con i nuclei cerebrali
del diencefalo che ritroviamo nellocchio sviluppato nellu