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  • 8/18/2019 ktm 125 gs

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    Le Protagoniste

    CAMBIO

    GENERAZIONALE

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    Una Marca, due moto. Una molto conosciuta e l’altra, la progenitrice, molto

    meno nota. Perché non metterle a confronto? Ecco l’idea che ci è venuta

    pensando alla KTM Penton sviluppata dalla Casa austriaca per il mercato

    americano ed alla moto che ha fatto storia nella regolarità agli inizi

    degli anni ‘70 Testi di Carlo Gasperi. Foto di Alberto Cer-

    vetti 

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    IDEA INIZIALE

    Kronreif Trunkenpolz

    Mattighofen. Più sempli-

    cemente KTM, una delle marche

    più note, se non la più nota, nelmondo del fuoristrada motocicli-

    stico. Il nome KTM comincia ad

    essere conosciuto in Italia nella

    seconda metà degli anni Sessanta,

    con la partecipazione alla Sei

    Giorni del 1968 della squadra sta-

    tunitense.

    Quest’ultima, infatti, proprio in

    quell’anno partecipa alla gara uti-

    lizzando il tipo di moto che Erich

    Trunkenpolz aveva sviluppato ap-

    positamente, su indicazioni diJohn Penton, per il mercato ame-

    ricano. Sempre con questa moto,

    nel 1969, Arnaldo Farioli – che di-

    venterà poi l’artefice del successo

    KTM in Italia - partecipa a tutto il

    campionato italiano, vincendo la

    classe 125 e conquistando la me-

    daglia d’oro alla Sei Giorni.

    Nel 1970 la moto viene ufficial-

    mente commercializzata in Italia

    nelle versioni regolarità e cross;

    quest’ultima non ha ottenuto un

    particolare riscontro da noi, ma ha

    avuto un buon successo all’estero.

    Va comunque segnalato che, giànello stesso anno, si inizia a vede-

    re sui campi di gara il prototipo di

    quella che, dal 1971 sino al 1975,

    sarà una delle moto più vincenti

    nella regolarità e più diffuse an-

    che sulle strade di tutti i giorni.

    Dopo questi brevi cenni storici,

    necessari per inquadrare l’origine

    ed il legame tra i due modelli, esa-

    miniamoli dettagliatamente dal

    punto di vista tecnico.

    IL TELAIO PENTON

    Oggetto del nostro confronto so-

    no un Penton (che d’ora in poi

    chiameremo così anche se abbia-

    mo visto che tale denominazione

    è impropria) del 1970 ed un KTM

    prima serie del 1971.

    Iniziando dal Penton, possiamo

    notare come il telaio sia composto

    da un trave centrale discendente

    in lamiera scatolata e da una dop-

    pia culla che, dalla parte anterio-

    re, passa sotto il motore e va a

    congiungersi al trave scatolato,

    facendo anche da supporto per il

    forcellone.

    Va evidenziato che proprio la zo-

    na d’attacco del forcellone risulta-

    va essere, nei modelli prodotti si-

    no al 1969, soggetta a frequenti

    L’Linea armoniosa ma

    abbastanza convenzio-

    nale per il Penton che

    evidenzia anche un in-

    terasse piuttosto limi-tato. La marmitta late-

    rale interferisce talvol-

    ta con i movimenti del 

     pilota ed è molto espo-

     sta a danni in caso di 

    caduta.

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    rotture, tanto che nel 1970 la fab-

    brica provvede a modificare il te-

    laio maggiorando le dimensioni

    del supporto che regge il forcello-

    ne stesso.

    Dal punto di vista progettuale, è

    interessante notare che al trave in

    lamiera scatolata – nel modelloregolarità – viene collegato il fil-

    tro d’aspirazione, per ridurre al

    minimo i rischi di infiltrazioni

    d’acqua in caso di guadi.

    Diversamente, il modello cross,

    presenta una scatola filtro di

    maggiori dimensioni con aspira-

    zione perimetrale meno protetta,

    che garantisce però al motore un

    maggiore passaggio d’aria.

    Dall’aria al carburante per dire

    che il bel serbatoio a goccia è in

    acciaio ed è fissato al telaio con

    l’interposizione di due silent-

    block. Guardando invece al can-

    notto di sterzo troviamo una tra-

    dizionalissima accoppiata calot-

    te/sfere, mentre il forcellone lavo-

    ra su più innovativi silent- block.

    53

    Sopra, assolutamente

    inconfondibile la linea

    del KTM. Sella bassa e

    manubrio rialzato ga-

    rantivano una posizio-ne confortevole. Ottima

    la guidabilità grazie al 

    baricentro molto basso.

     Al centro, comando gas

    Magura per entrambe

    le moto, ma a cavo sin-

    golo sul Penton ed a ca-

    vo doppio sul KTM.

    Sotto, su entrambe le

    moto le leve sono Ma-gura con soffietti di 

     protezione in gomma

    grigia. Tirando il manet-

    tino si arricchisce la mi-

     scela per l’avviamento,

    ma i piloti lo utilizzava-

    no anche per “rinfresca-

    re” il motore nei trasfe-

    rimenti.

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    IL TELAIO KTMProprio da queste ultime soluzio-

    ni tecniche iniziamo ad esaminare

    il telaio del KTM, dicendo che so-

    no le uniche che lo accomunano

    al predecessore! Infatti la moto

    presentata nel 1971 ha un telaio

    totalmente nuovo, dove il trave in

    lamiera scatolata viene abbando-

    nato a favore di un traliccio inte-

    ramente in tubi, di acciaio al cro-

    to che ora è in vetroresina anzichéin fusione di alluminio come era

    prima e l’aspirazione avviene da

    una presa ricavata nella zona sot-

    to la sella.

    E’ interessante notare che, nei pri-

    missimi modelli commercializzati,

    l’aspirazione avveniva dalla fian-

    catina laterale in alluminio, amo-

    vibile per poter accedere alla car-

    tuccia filtrante in carta, nella qua-

    54

    mo molibdeno, caratterizzato daampi fazzoletti di rinforzo con sal-

    dature a cordone discontinuo scel-

    te per garantire una maggiore

    flessibilità.

    Dal punto di vista puramente

    estetico, il confronto evidenzia

    una maggior lunghezza abbinata

    ad una ridotta altezza da terra del

    nuovo telaio rispetto al vecchio.

    Passando alla scatola filtro va det-

    In alto, diversi i manu-

    bri: sul KTM è piuttosto

    alto con il traversino di 

    notevole diametro,

    mentre sul Penton è

    basso ed il traversino è

    molto più esile.

     Al centro, tutto in allu-

    minio, con il logo della

    Casa, il supporto para-

    fango anteriore KTM,

    mentre quello Penton è

    in tubo sagomato.

    In basso, il bel mozzoanteriore in electron è

    comune alle due moto

    e solo la leva freno dif-

    ferisce leggermente.

    Ceriani le due forcelle

    ma con diametro steli 

    ed escursione diversi.

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    le era ricavata una griglia, in no-

    me della massima semplicità ma

    non certo della massima ermeti-

    cità…

    Che l’argomento aspirazione sia

    sempre stato (giustamente!) nei

    55

    Sopra, il motore SACHS 

    1251 6A rappresentava,

    al tempo, il meglio di-

     sponibile tra i 2 tempi.

    Si noti la leva del cam-

    bio e la pedivella della

    messa in moto coassiali.

    L’unico vero punto de-

    bole di questo motore

    era proprio il cambio,

    con innesto a crociera,

    che richiedeva – onde

    evitare clamorose sfol-

    late – movimenti lenti e

     precisi.

     Al centro, bella vista

    del motore SACHS 1251

    5A montato sul Penton;

    a lato, si noti il coper-

    chio scatola filtro, in

     plastica, collegato (tra-

    mite un manicotto) al 

    trave centrale del te-

    laio.

    Sotto a sinistra, identici 

     per le due moto anche i 

    mozzi posteriori. La co-

    rona restava in sede

     per agevolare lo smon-

    taggio della ruota po- steriore che, con la sola

     stampella laterale del 

    KTM, era comunque

    una sofferenza. Si noti 

    l’ingrassatore, in plasti-

    ca rossa, sul perno leva

    freno.

    Sotto a destra, Ceriani 

    gli ammortizzatori su

    entrambe le moto, ma

    di lunghezza diversa.

    pensieri dei tecnici di Mattigho-

    fen, è dimostrato dal fatto che già

    dal 1972, il telaio subì una modifi-

    ca con la reintroduzione, nella

    parte dello stesso sotto il serba-

    toio, di un elemento in lamiera

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    scatolata al quale veniva poi col-legata la scatola filtro, esatta-

    mente come abbiamo visto sul

    Penton di cui sopra.

    Il serbatoio, ora in vetroresina, è

    fissato al telaio con una fascia in

    cuoio nero che, assieme alla parti-

    colare linea del serbatoio stesso,

    rende questo modello KTM vera-

    mente inconfondibile.

    Parlando di serbatoi viene istinti-

    vo occuparci di colori.

    Vediamo così che – almeno ini-zialmente - sia per il Penton che

    per il KTM è la cilindrata a deter-

    minare il colore del serbatoio (ed

    anche della scatola filtro per il

    KTM): il 100 è verde ed il 125 è

    rosso, con la precisazione che i co-

    lori Penton sono metallizzati

    mentre quelli KTM no, perché la

    resina stessa viene colorata con lo

    specifico pigmento.

    Inoltre, sul Penton, la zona a con-

    tatto delle ginocchia è verniciata

    in bianco nel 100 e in grigio o cro-

    mata nel 125.

    SOSPENSIONI E COMPONENTISTICASempre parlando di ciclistica, è

    giusto precisare che in KTM non

    vollero mai speculare sulla qualità

    delle sospensioni e scelsero, già

    dal 1969, di montare forcelle ed

    ammortizzatori Ceriani che – all’e-

    poca – costituivano sicuramente lo

    stato dell’arte. Mentre gli ammor-

    tizzatori, a parte la lunghezza,

    erano esattamente gli stessi sulle

    56

    In alto a sinistra e so-

     pra, sul KTM oggetto

    del servizio, è stato

    montato il cavalletto

    centrale, un accessorio

    originale dell’epoca. E’ 

    comunque ancora pre-

     sente la stampella late-

    rale di serie.

     Al centro a sinistra, ca-

    tenella al tappo del ser-

    batoio per non perder-

    lo: ovvero la cura dei  particolari. Si noti an-

    che la striscia in cuoio

    che fissava il serbatoio

    al telaio con l’interposi-

     zione di tamponi in fel-

    tro.

    Nelle due foto piccole,

     particolari ed inconfon-

    dibili i rubinetti benzi-

    na, di produzione au-

     striaca, montati sul KTM. Sono posizionati 

    disassati per favorire il 

    completo svuotamento

    del serbatoio. Sul Pen-

    ton troviamo invece dei 

    rubinetti di fabbrica-

     zione italiana.

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    due moto, per quanto riguarda la

    forcella notiamo ulteriori diffe-

    renze.

    Sul Penton è infatti montata una

    forcella con steli da 35 mm e cor-

    sa di 180 mm, mentre sul KTM gli

    steli sono da 32 mm e la corsa è

    pari a 210 mm. Va sottolineato

    che quest’ultimo tipo di forcella

    era soggetta a frequenti svergola-

    menti e, già dal modello dell’an-

    no successivo, le piastre forcella ri-

    sultavano di maggior spessore

    con fissaggio degli steli garantito

    da quattro viti per piastra anziché

    due. Dalla forcella al parafango…

    il passo è breve! Eccoci così a dire

    che su entrambe le moto i para-

    fanghi sono in alluminio lucidato

    e l’anteriore del Penton risulta so-

    57

     Al centro, il carburato-

    re Bing, a vaschetta

    centrale, con diffusore

    da 27 mm è comune al-

    le due moto. Si noti sul 

    Penton la scatola filtro

    in fusione d’alluminio,

    che alloggia una car-

    tuccia in carta di tipo

    automobilistico.

    Sotto, identico il termi-

    nale della marmitta sul-

    le due moto; è tenuto

    in posizione da tre mol-

    le ed al suo interno rac-

    chiude un’anima in me-

    tallo che rallenta i gas

    di scarico e limita la ru-

    morosità.

    lo leggeremente più stretto del-

    l’omologo montato sul KTM.

    Diversi anche i supporti del para-

    fango anteriore e degna di men-

    zione la fattura di quello montato

    sul KTM: alluminio lucidato, fora-

    to e con inciso il logo KTM! Vera-

    mente pregevole.

    Relativamente ai comandi esiste

    solo una differenza tra le due mo-

    to: le leve ed il comando gas, in-

    fatti, sono Magura ma quest’ulti-

    mo, sul KTM, è a doppio filo per

    consentire il montaggio di un ca-

    vo di scorta. Faro anteriore e po-

    steriore sono Aprilia, come anche

    l’interruttore, ma era possibile

    avere, come accessorio, l’impianto

    “gara” costituito dal piccolo faro

    anteriore KFZ montato su silent-

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    block e dal fanalino posteriore

    Hella. Chiudiamo il discorso cicli-

    stica parlando delle ruote: identi-

    che sui due modelli. Gomme Met-

    zeler, cerchi Radaelli e mozzi, in

    electron, di pregevole fattura e

    con il posteriore che permette di

    58

    Sopra, sui primi KTM il 

     portatarga era costitui-

    to da staffe di lamiera

     saldate assieme mentre

     sulla moto oggetto del 

     servizio è stato monta-

    to quello del modello

    immediatamente suc-

    cessivo, in tela gomma-

    ta. Il fanalino posterio-

    re come pure il faro an-

    teriore e l’interruttore

    luci sono Aprilia.

     Al centro, targhetta

    “racing” e fanalino

    Hella sul Penton. Erano

    entrambi accessori ori-

    ginali dal catalogo

    KTM così come il picco-

    lo faro anteriore Kfz 

    montato su silent-

    block.

    Sotto, il fondino sella

    del Penton è in lamiera;

     sul KTM, invece, per 

    contenere il peso, è in

    fibra di vetro.

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    penton, che era provvisto di caval-

    letto centrale, ma era di scarsa

    utilità sul più moderno KTM che

    poteva contare solo sulla stampel-

    la laterale. Prima di passare al

    59

    Sopra e al centro, tolti la

     sella ed il serbatoio, si 

    noti la semplice architet-

    tura del telaio Penton,

    caratterizzato dal grosso

    trave superiore.

    Nessuna somiglianza con

    il telaio KTM più basso e

     slanciato.

    Nelle due foto sotto, i fo-

    ri, ricavati nel trave cen-

    trale del telaio Penton,

    garantiscono che l’aspi-

    razione avvenga in una

     zona riparata ed asciut-

    ta. All’incrocio dei tubi 

    con il trave superiore, si 

    vede il silent-block per il 

    fissaggio anteriore del 

     serbatoio. Totalmente

    diversa la configurazio-

    ne del telaio KTM, esclu-

     sivamente in tubi. Su en-

    trambe le moto si nota la

    bobina dell’impianto di 

    accensione a volano ma-

    gnete e puntine di pro-

    duzione BOSCH.

    lasciare in sede la corona per fa-

    vorire le operazioni di manuten-

    zione. Va, d’altro canto, qui preci-

    sato che tale caratteristica poteva

    essere agevolmente sfruttata sul

    confronto tra i motori, vogliamo

    evidenziare la ricerca della massi-

    ma leggerezza che si nota sul

    KTM: quante volte abbiamo citato

    sino ad ora la parola “alluminio”,

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    “vetroresina” e perfino “elec-

    tron”? Molte, a testimonianza

    dell’impegno profuso per creare

    qualcosa di veramente valido an-

    che per il pilota privato e non so-

    lo per gli “ufficiali”.

    I MOTORI

    A prima vista i motori sembrano

    identici, con testa e cilindro in al-luminio, ma all’interno le diffe-

    renze sono rimarchevoli.

    Il Penton monta infatti un Sachs a

    5 marce, mentre sul KTM trovia-

    mo il modello successivo, a 6 mar-

    ce. Va inoltre rilevato che que-

    st’ultimo motore ha un albero

    motore con volani di dimensioni

    molto ridotte rispetto al prede-

    cessore, la qual cosa, assieme al

    gruppo termico personalizzato

    dai tecnici di Mattighofen gli con-

    ferisce un “carattere” completa-

    mente diverso.

    Comuni ai due motori sono il car-

    buratore Bing a vaschetta centrale

    e l’accensione Bosch a puntine

    con bobina esterna.

    Gli impianti di scarico delle due

    moto sono invece totalmente di-versi dal punto di vista estetico,

    ma molto simili nella loro filosofia

    costruttiva. Sono infatti entrambi

    costituiti da una camera d’espan-

    sione a doppio cono, provenendo

    dalla quale i gas di scarico sono

    costretti a proseguire in un labi-

    rinto costituito da un’anima me-

    tallica ed un finale tenuto in sede

    da tre molle.

    60

    Sopra a sinistra, sul KTM,

    tolta la sella, si vede la

    feritoia di aspirazione

    della scatola filtro. Nei 

    modelli successivi il te-

    laio verrà poi modificato

     per consentire l’aspira-

     zione da sotto il serba-

    toio, ritornando così alla

     soluzione presente sul 

    Penton.

    Sopra, in questa foto del 

    telaio Penton, si vede il 

     supporto per la marmit-

    ta del modello cross che

     passava sotto il motore.Si vede inoltre il fazzo-

    letto di attacco del for-

    cellone. Sui primi model-

    li era di dimensioni più

    ridotte e erano frequen-

    ti le rotture del telaio in

    quella zona.

     Al centro, la marmitta

    KTM, grazie all’anda-

    mento sinuoso, non in-

    tralcia minimamente i movimenti del pilota ma

    quante maledizioni per 

     smontarla…

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    La conseguenza è che anche l’effi-

    cacia è praticamente identica, con

    un livello di rumorosità non pro-

    priamente contenuto e piuttosto

    fastidioso per una spiccata e ca-ratteristica tonalità metallica.

    Per restare in tema va solo ag-

    giunto che la marmitta Penton ha

    fissaggi al telaio rigidi, mentre

    quella KTM è montata con l’inter-

    posizione di silent-block.

    IN SELLA

    Dopo questo approfondito con-

    fronto statico, riteniamo interes-

    sante riportare brevemente le im-

    pressioni di chi ha avuto la possi-bilità di utilizzare entrambe le

    moto.

    Da una nostra piccola inchiesta

    tra i piloti dell’epoca, risulta che

    le differenze di guida erano note-

    voli.

    Il Penton, per via del passo molto

    contenuto, tendeva ad impennare

    con eccessiva facilità benché il

    motore non fosse particolarmente

    61

     A lato, su questo serba-

    toio, proveniente dagli 

    USA, è ben visibile il tipi-

    co logo Penton, mentre

    la moto del servizio, im-

     portata in Italia da Fario-

    li nel 1970, porta già il lo-

    go KTM.

    Si noti inoltre che, su

    questo serbatoio, il tap-

     po – ad apertura rapida

     – è più arretrato rispetto

    a quello del serbatoio

    montato sulla moto og-

    getto del servizio, che

     porta sul dorso la borset-

    ta per gli attrezzi.

    Nella foto sotto, si noti 

    l’adesivo che ricorda la

    Sei Giorni Italiana del 

    1968 ed i componenti 

    della squadra americana.

  • 8/18/2019 ktm 125 gs

    13/1462

    nervoso, mentre il KTM, data lamaggior lunghezza, non presen-

    tava questo difetto pur avendo

    un motore con un’erogazione

    piuttosto brusca.

    Notevole era stato inoltre il mi-

    glioramento di quest’ultimo, ri-

    spetto al Penton, per quanto ri-

    guardava la sincerità di compor-

    tamento in curva, che permetteva

    spettacolari derapate in tutta si-

    curezza; alcuni invece ricordano

    ancora che, su questa moto, la li-mitata altezza da terra delle pe-

    dane faceva rischiare indesiderati

    incontri ravvicinati sui percorsi

    più impervi.

    E’ opinione comune che il KTM

    non brillasse certo per accessibi-

    lità nelle normali operazioni di

    manutenzione.

    In particolare, gli interventi sul

    carburatore costringevano a di-

    sfare mezza moto e lo smontag-gio della marmitta richiedeva una

    buona dose di pazienza. Il Penton,

    viceversa, viene ricordato come

    estremamente semplice e con i

    componenti meccanici facilmente

    accessibili.

    In ogni caso è stato evidenziato da

    tutti che la qualità dei due mezzi

    era molto buona ed i costi di ge-

    stione erano contenuti, soprattut-

    to se paragonati con quelli da sop-

    portare con le moto a quattrotempi dell’epoca.

    Con queste ultime non era infatti

    assolutamente improbabile dover

    sostenere per riparazioni e manu-

    tenzioni, nel corso della stagione

    agonistica, un costo totale pari a

    quello della moto nuova! Sicura-

    mente anche questo aspetto ha

    contribuito, al di là delle superiori

    prestazioni, alla veloce afferma-

    zione dei motori a due tempi a

    scapito del tradizionale motore a

    quattro tempi. Chiudiamo questo

    nostro confronto dicendo che la

    fabbrica austriaca continuò ad

    utilizzare il marchio Penton anco-ra per alcuni anni dopo il termine

    della produzione effettiva di quel

    tipo di moto e questo fatto per-

    metteva di schierare – ufficial-

    mente - squadre miste dal punto

    di vista dei mezzi, come imponeva

    il regolamento dell’epoca… poi le

    cose cambiarono ed il marchio

    americano, in Europa, scomparve

    per sempre.

    Il primo depliant pubbli-citario che, nel 1971, pre-

     sentava in Italia il KTM 

    100/125.

  • 8/18/2019 ktm 125 gs

    14/14

    SCHEDA TECNICA

    PENTON 1970 KTM 1971TIPO MOTORE Sachs 1251 5A (1001 5A) Sachs 1251 6A (1001 6A)CILINDRATA 123 cc (97 cc) 123 cc (97 cc)TESTA in alluminio, alettatura radiale in alluminio, alettatura radialeCILINDRO in alluminio con canna in ghisa in alluminio con canna in ghisaALESAGGIO E CORSA 54 x 54 mm (48 x 54 mm) 54 x 54 mm (48 x 54 mm)CARBURATORE Bing da 27 mm (26 mm) Bing da 27 mm (26 mm)ACCENSIONE Bosch (volano magnete 6 V) Bosch (volano magnete 6 V)CAMBIO 5 marce 6 marceTELAIO a doppia culla e trave centrale a doppia culla chiusa

    in lamiera scatolataFORCELLA Ceriani da 35 mm Ceriani da 32 mm

    escursione 180 mm escursione 210 mmAMMORTIZZATORI Ceriani a tre posizioni Ceriani a tre posizioni

    lungh. mm 350 lungh. 330 mmRUOTE cerchi in acciaio Radaelli cerchi in acciaio Radaelli

    mozzi in electron da 130 mm mozzi in electron da 130 mmPNEUMATICI Metzeler Metzeler

    ant. 3.00x21 post. 3.50x18 ant. 3.00x21 post. 3.50x18SERBATOIO in acciaio, da 9 litri in vetroresina, da 10 litriCOMANDI Magura MaguraLUNGHEZZA 2,00 m 2,15 m

    LARGHEZZA 0,83 m 0,85 mINTERASSE 1,24 m 1,39 mALTEZZA 1,10 m 1,14 mLUCE A TERRA 0,28 m 0,23 mPESO A VUOTO 104 kg 92 kgPREZZO Lire 430.000 Lire 510.000

    (i dati fra parentesi riguardano il modello 100 cc)