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___ L'inchiesta __ _
CHI VIGILA SUI
• IL COLOSSO ITALPOL E LE
IN CONSIGLIO DI STATO
FOTO ANSA
DA UN TRENTENNIO fanno man bassa degli appalti sulla sicurezza. Quasi un monopolio che oggi conta i tre aeroporti lombardi, Fiumicino, Grandista
zioni, le metropolitane di Roma, le Asl e gli ospedali laziali,
L'inchiesta
nuti. «Ecco la faccia di uno che ha saltato le ferie, due riposi e fatto più di 270 ore lavorative nel mese di agosto», posta un
dipendente su un forum per addetti ai lavori. Altre volte, invece, secondo un altro
nonché la gran parte dei palazzi della poli
di Andrea Sparaciari agente, i lavoratori 1-talpol li fa solo com-
tica romana, lombarda e partenopea. Italpol e Italservizi, le due società di si
curezza della famiglia Gravina, sono le
punte di diamante di un impero da oltre 100 milioni di fatturato annuo con 2.500 dipendenti, edificato dal capostipite Domenico e perpetuato dai figli Giulio e Francesco, ramificato in un reticolo di
società sotto inchiesta dell'Antitrust per abuso di posizione dominante. Non è la
sola vicenda controversa che tocca il gruppo, che tra l'altro spesso offre una seconda vita professionale a funzionari delle forze dell'ordine. Fq Milennium è
in grado di rivelare che un magistrato del
Consiglio di Stato, Nicola Russo, ha più
volte giudicato su vicende che riguardavano aziende dei Gravina nonostante suo fratello fosse un dipendente del gruppo stesso. Tutto questo prima di essere arrestato per corruzione in atti giudiziari e
condannato per prostituzione minorile. Fq Millennium ha raccolto le denun
ce di diversi dipendenti ed ex dipendenti secondo i quali non sempre Italpol e Italservizi hanno personale sufficiente a coprire i numerosi appalti conquistati,
spesso al massimo ribasso. Da qui, è la denuncia dei pochi disposti a parlare, un ricorso abnorme agli straordinari.
«Ho visto la busta paga di un collega che il mese scorso ha lavorato 336 ore, con ogni tipo di turno, 18.00-21.00 e 22.00-07.00», ci racconta una guardia giurata ex Italpol. Un'altra mostra fogli turno con orari impossibili: 04.30-15, oppure 22-08, o ancora 19-06, quando da
parire, come nell ' aeroporto bergamasco di Orio al Serio, dove secondo le nostre fonti risultano presenti guardie in realtà dirottate altrove.
SICURI MA NON TROPPO A Orio la società entra nel 2015 - in
Raggruppamento temporaneo di imprese con Sicuritalia - essendosi aggiudicata l'appalto per la fornitura di 150 agenti per tre anni con un maxi ribasso da
2, 1 milioni (su una base d'asta di 24 ). Un
affidamento subito contestato da Fidelitas, la società scalzata, la quale ingaggia una battaglia legale tra ricorsi al Tare al Consiglio di Stato. Il bando di Sacbo, società di gestione dello scalo, infatti,
non prevedeva che il vincitore avesse già
alle proprie dipendenze personale in possesso delle speciali certificazione Enac necessarie per operare nello scalo. Era sufficiente che lo avesse alla data di inizio del contratto.
Un particolare non secondario, visto che per poter lavorare in un 'aerostazione
ogni agente deve superare un esame, tenuto da una commissione formata da dirigenti Enac e del ministero dell 'lntemo. Una serie di prove nelle quali deve di
mostrare di aver piena conoscenza oltre che delle procedure, anche dello scalo
nel quale opererà (la "familiarizzazione"). Il requisito della territorialità è fondamentale, da qui l'obbligo previsto dall'articolo 138 del Testo unico di pub
blica sicurezza che le commissioni siano composte da funzionari locali. Per Bergamo la commissione competente era formata da funzionari del distretto O-
contratto dovrebbero fare 7 ore e 10 mi- rio-Linate-Malpensa. Italpol non aveva »
85 febbraio 20!9 I FU M ILLENNIU M
personale con queste caratteristiche, così a novembre 2012 ha presentato 94 can
didati alla commissione lombarda. Tutti
bocciati. Due settimane dopo i Gravina
trasportano gli stessi candidati a Fiumi
cino e fanno rifare loro l'esame. Tutti
promossi. A quel punto gli agenti pren
dono servizio a Bergamo. A comporre la commissione laziale sono commissari
scelti da Antonio del Greco, allora Di
rigente della quinta zona della Polizia di
Frontiera, e Roberto Novelli, Security
manager Aeroporti di Roma. Da lì a poco
sarebbero andati a riposo per poi essere
assunti da ltalpol.
Problema risolto? No: essendo privi
della "familiarizzazione" dello scalo
bergamasco, a Orio quelle 94 reclute non
potevano operare (mentre sarebbero state abilitate a Fiumicino). Enac arriva a
negare l'accesso agli atti richiesto da Fidelitas, il 28 novembre 2012, la quale in
tendeva sapere se il famoso esame era
stato effettuato, in che modo, da chi e do
ve.
«Se oggi quegli agenti operano, si
gnifica che sono in regola», si limita a dire Sacbo, che non vuole rivelare se abbia mai verificato l'effettivo possesso
delle abilitazioni da parte del personale
Italpol. Secondo un dirigente che si oc
cupa di formazione degli agenti, fino a
inizio 2018 non risultava effettuata al
cuna formazione integrativa. Altro aspetto che suscita interrogativi
è che il bando di Orio del 201 O prevedeva
150 uomini per uno scalo che allora mo
vimentava 7-8 milioni di passeggeri
l'anno. Oggi sono diventati oltre 11, ma il
~ numero degli agenti è rimasto uguale. 1-g: noltre, con il "Programma Nazionale si-~ [ii curezza" del 2015, lo Stato ha delegato ai o ::;;
~ u z
~ §
privati anche i compiti più delicati come la "sicurezza ai varchi" e le "attività di
pattugliamento e sorveglianza", funzio
ni fino ad allora riservate alle sole forze
86
dell'ordine. Un aggravio di lavoro per il
personale. Da qui la domanda: ma se a
Bergamo le guardie restano 150, com'è
possibile che tengano standard di qualità
sufficienti, dovendo far fronte sia all 'au
mento di passeggeri sia ai nuovi compiti?
L'aeroporto di Catania ha assunto 280
guardie giurate per nove milioni di passeggeri.
L'ODISSEADIATAC ltalpol ha gestito anche la sicurezza
nella metro romana fino al 2009, fino a
quando cioè non è stata travolta dalle po
lemiche perché accusata di far figurare più personale in servizio di quello in real
tà presente. Scoppiò lo scandalo, si aprì anche un'inchiesta (che fu archiviata) e
Atac fu costretta a indire un nuovo ban
do, aggiudicato nel 2015. L'affidamento
di tre anni, da 100 milioni, prevedeva due
lotti: uno sicurezza armata e uno sicurezza disarmata. Il capitolato impediva
inoltre che una stessa società potesse vin
cerli entrambi. I Gravina si aggiudicano
il Lotto A con Italpol (di proprietà dei
fratelli Giulio e Francesco), mentre il
Lotto B viene vinto dalla ltalservizi, controllata dalla madre, Carla Nencini. I Gravina non avevano personale suffi
ciente. Il bando di Atac concedeva però
la possibilità di subappaltare. Cosa che
Italpol e Italservizi fecero. Per un po' an
dò tutto bene, poi Atac, travolta dai de
biti, smise di pagare e i Gravina bloccano i bonifici ai subappaltatori. Il debito lievitò fino a 20 milioni. Nell'agosto 2017
A tac e ltalpol si accordarono perun piano
di rientro e il denaro tornò a scorrere. Ai
subappaltatori però non arrivò una lira. Così molte società fallirono, altre-come la MibSecurity, fornitore delle unità ci
nofile antiterrorismo- furono costrette a licenziare. Quelle rimaste in piedi fecero causa e ottennero i decreti ingiuntivi.
Perché tra i tanti possibili fornitori, Atac ha riscelto proprio ltalpol e Italser- »
vizi? Perché nessun'altra azienda si era
presentata al bando.
Intanto aRomacambia l'amministra
zione comunale e proprio su Atac l' Au
torità nazionale anticorruzione guidata
da Raffaele Cantone invia una lettera do
ve afferma che su 23 mila gare indette
dalla società pubblica, 21 mila erano ir
regolari. Quando la sindaca Virginia
Raggi nomina direttore generale di Atac
Marco Rettighieri, il manager cerca di
allontanare molti dei dirigenti assunti
dall ' ex sindaco Gianni Alemanno. Tra
questi, a febbraio 2016, Franco Middei,
DAGLI AEROPORTI LOMBARDI A FIUMICINO DALLE ASL ALL'ATAC FINO Al PALAZZI DELLA POLITICA.
IT ALPOL E IT ALSERVIZI, L'ASCESA DEI GRAVINA.
A CINQUE SENTENZE AMMINISTRATIVE CHE RIGUARDAVANO LE SOCIETÀ DI VIGILANZA HA PARTECIPATO ANCHE IL GIUDICE NICOLA
RUSSO, POI FINITO AGLI ARRESTI DOMICILIARI IN UN'INCHIESTA PER TANGENTI. E FRATELLO
DI ALBERTO, DIPENDENTE DEL GRUPPO GIUDICATO
dirigente dell 'ufficio acquisti della so
cietà di trasporto.
Mentre la procedura di licenziamento
finisce davanti al giudice del lavoro,
Middei è ingaggiato da Italpol come con
sulente con ufficio e automobile. Retti
ghieri, che si dimetterà da lì a pochi mesi,
fa in tempo a presentare una nuova de
nuncia in Procura perché nelle stazioni
risultano assenti molti dei dipendenti di
Italpol/Italservizi previsti . La denuncia finirà nel nulla. Atac procede a una tran
sazione nella causa di licenziamento, ri
chiama Middei e lo rimette a capo della
Direzione Affari legali, Patrimonio e Ac-
87
L'inchiesta
quisti . L' ufficio darà due affidamenti a
Italpol e uno a Standard System Engi
neering (società dei Gravina).
FRATELLO GIUDICE
Sono decine i bandi che le due società
riescono a portare a casa. Spesso perden
do in sede di gara d'appalto, facendo ri
corso al Tar e poi al Consiglio di Stato.
Solo nel biennio 2014-2016 la IV sezio
ne del Consiglio di Stato si pronuncia ben
nove volte - tra sentenze e ordinanze - su
questioni riguardanti Italpol o Italservi
zi. In cinque pronunce, membro del col
legio - i cui giudici ruotano - è il ma
gistrato Nicola Russo. A volte è anche
relatore della sentenza. Tutte decisioni
sulle quali Nicola Russo avrebbe dovuto
astenersi, visto che suo fratello minore,
Alberto, dal 15 marzo 2014 è un dipen
dente di Italservizi.
Oggi Nicola Russo si trova agli ar
resti domiciliari e non è più membro del
supremo organo amministrativo perché
coinvolto in una serie di inchieste, a par
tire da una condanna a un anno e 1 O mesi
in rito abbreviato per prostituzione mi
norile. L'ultima vicenda giudiziaria che
lo riguarda è quella sulle presunte sen
tenze vendute dall'avvocato Pietro A
mara delle procure di Roma e Messina
(Amara era il difensore dello stesso Rus
so in una vicenda giudiziaria che ruota
attorno a 20 milioni di rimborsi Iva fatti
ottenere a Stefano Ricucci) . Per i pm, Ni
cola Russo, insieme al padre Orazio, ex
vice avvocato generale dello Stato, a
vrebbe ricevuto tangenti da due impren
ditori per ottenere una sentenza favore
vole in una controversia fiscale.
Scrivono i magistrati che lo accusano
di corruzione in atti giudiziari: «Gli im
prenditori Ezio Bigotti e Sergio Giglio in accordo con l' avvocato Piero Amara che
agiva da intermediario, davano indica
zione perché fosse nominato presidente
della commissione arbitrale - nella con- »
febbraio 20!9 I FU M ILLENNIU M
L'inchiesta
FOTO ANSA
Gianfranco Fini in un 'immagine del 13 dicembre 198 7 durante il
congresso Msi a Sorrento, che lo elegge segretario
Fil MILLENNIUM I febbraio 2019
troversia che vedeva contrapposte Antas Srl e Sti Spa (riferibili a Bigotti e Giglio) e che prevedeva una retribuzione pari a 200 mila eurò per l'arbitro - Orazio Russo, padre di Nicola, perché costui, Consigliere di Stato che componeva i collegi in relazione a controversie giurisdizio
nali amministrative che vedevano coinvolti soggetti giuridici appartenenti a entrambi i gruppi, svolgesse la sua funzione, nelle citate controversie, in favore delle società medesime». Inoltre, a quan-
e ltalpol perde. A quel punto i Gravina, che si erano classificati undicesimi, impugnano l'esito e chiedono una sospensiva al Tar del Lazio. Il quale però il 30 ottobre 2018 risponde così: «Il ricorso non appare assistito da elementi di evidente fondatezza, atteso che le censure
dedotte dalla parte ricorrente ( ... ) si rivelano generiche e non supportate dalla indicazione di elementi concreti». Nell'attesa di una decisione definitiva, però, ltalpol continua a lavorare nellaAsl
IL CAPOSTIPITE DOMENICO GRAVINA ERA VICINO ALL'MSI,
MA IL SALTO DI Q U AUT À ARRIVA CON FINI E AN. OGGI LE ATTIVITÀ DEL GRUPPO
·SONO DIVERSIFICATE RISPETTO ALLA SOLA SECURITY: VILLAGGI TURISTICI IN SARDEGNA, POSTI BARCA, COSTRUZIONI, ALBERGHI E RESORT
to risulta a Fq Millennium, lo stesso O- Roma 2, incassando i corrispettivi ecorazio Russo ha patrocinato i Gravina in stringendo oltretutto l'ente a pagare in-una causa relativa a I va non versata. genti spese legali.
Nonostante le vicissitudini dei Rus- La storia dei Gravina ha molto a che so, ancora oggi la famiglia Gravina ha fare anche con la politica. Il primo a ofuna spiccata propensione a ricorrere ai frire una sponda fu l 'Msi, cui Gravina Tar, anche quando le motivazioni, per i padre ha fornito fondi, persone e mezzi. giudici, si rivelano inconsistenti. Un e- Ma il vero salto di qualità arriva con sempioèquantostaaccadendonellagara Gianfranco Fini. Per capire quanto or-"per l'affidamento annuale del servizio di vigilanza armata" dell'azienda Asl Roma 2 (ex Roma C). ltalpol è stata titolare del servizio fino all'8 novembre 2014. Scaduti i termini, la Asl rifà la gara
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ganico fosse il rapporto Fini-Gravina, basti pensare che l'imprenditore pagò tutte le spese del primo ufficio elettorale di Alleanza nazionale, situato in via Caio Mario, a 50 metri dalla sede ltalpol. E ;.;
Fini lo inserirà nel direttivo di An. In
tanto le società dei Gravina incamerano
appalti su appalti, tanto che i dipendenti
passano da trecento a mille. Una volta
caduto in disgrazia Fini, la famiglia ha
continuato a coltivare conoscenze e ap
poggi con tutte le forze politiche.
IL CASO PONZI La società che ha dato origine all'im
pero, ltalpol Inchieste Speciali Roma,
viene fondata da Domenico Gravina a
metà degli anni Settanta. Le prime notizie
su di lui risalgono al 1973, quando viene
inquisito per il caso delle intercettazioni
illegali noto come lo "Scandalo Ponzi".
Una storiaccia scoperchiata dal prefetto
Luciano Infelisi, il quale scoprì che mi
gliaia di dispositivi per intercettare le te
lefonate acquistati dallo Stato erano "spa
riti" per poi riapparire nei telefoni di ma
nager pubblici, giornalisti e partiti di si
nistra. Le indagini svelarono la diretta im
plicazione dei servizi italiani, del detec
tive ex repubblichino Ponzi e coinvolsero
anche l'allora capo della Polizia, Angelo
Vicari, inquisito per abuso d'ufficio e poi
prosciolto da ogni accusa.
Tra gli arrestati c'era anche Gravina,
al quale tolsero subito la licenza di in
vestigatore. A mettergli le manette un
giovane capitano dei carabinieri, Alberto
Mori, fratello del più noto Mario, che
successivamente, smessa la divisa, en
trerà alle dipendenze dello stesso Gra
vina. Il quale il 5 ottobre 1978 verrà con
dannato a un anno e cinque mesi per cor
ruzione semplice, reato poi cancellato da
un' amnistia.
Per legge, un inquisito - poi condan
nato - per "reati specifici" non avrebbe
mai potuto essere titolare di una licenza
per una società del settore (per l'articolol34 del Testo unico di pubblica sicu
rezza). Tuttavia ltalpol Inchieste Specia
li iniziò a operare nel 1975. La licenza
venne infatti emessa dalla Prefettura di
89
L'inchiesta
Roma a nome di un ex funzionario pen
sionato della Prefettura stessa. In quel
periodo, a Domenico, pur padrone della società, era vietato mettere piede nei suoi
uffici, mal 'interdizione cadde nel 1980,
quando divenne ufficialmente presiden
te della ltalpol, senza che alcuno in Pre
fettura sollevasse obiezioni.
GIRANDOLE SOCIETARIE Gettate le basi, l'impero inizia ad am
pliarsi: a Milano i Gravina sbarcarono
nel 2000, con la ltalpol Vigilanza Mila
no, la cui licenza fu intestata all'ex que
store di Milano, Antonino Alagna, ap
pena andato in pensione.
Dalla vigilanza, grazie alla liquidità
ottenuta dai contratti pubblici, gli inve
stimenti si sorio via via diversificati : vil
laggi turistici in Sardegna, posti barca
(con la Sporting Club Riva di Traiano),
immobiliare (Vesa Costruzioni srl e Svi
luppo Economico Immobiliare spa), al
berghi e resort (Il Borgo, Idee Ricettive
srl). Spesso i Gravina hanno messo in li
quidazione le loro società mentre ne ria
privano di nuove, sulle quali far conver
gere personale, contratti, beni strumen
tali, ma non i debiti, rimasti a carico delle
società liquidate. È accaduto anche con
ltalpol Inchieste Speciali; con ltalpol
System srl; con ltalpol Vigilanza Roma.
Stessa cosa per la ltalservice 2002, che
diventa ltalservizi 2007.
Oggi a reggere le sorti dell ' impero è
Giulio, vicepresidente di Assiv, l 'Asso
ciazione italiana vigilanza, e insignito
del Leone d 'Oro di San Marco dalla Fon
dazione Mazzoleni all'ultima Festa del
cinema di Venezia. «Essere imprenditori
oggi implica coraggio», ha detto ritiran
do il premio. «Siamo però ottimisti, an
che per i cambiamenti che sono stati operati negli ultimi tempi. C ' è sempre più
bisogno di sicurezza e noi ci stiamo or
ganizzando al meglio per accontentare la
nostra clientela». ili
febbraio 2019 I FQ M ILLENNIU M