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Guida alla prova progettuale del laboratorio di tecnologia alla Facoltà di Architettura, Università degli studi di Firenze. AA. 2012-13. Prof. Giuseppe Ridolfi Course introduction for the architectural design and technology lab at the Faculty of Architecture, Università degli Studi di Firenze. Prof. Giuseppe Ridolfi. AA.2012-13.
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La casa di ...Stili di vita e c o n c e z i o n e dell’ ’alloggio
Nuovi approcci al progetto dell’abitare contemporaneo
Programmazione
Concept
Project Scope
Product Scope
Progettazione
Costruzione
Uso
Cambio d'uso
DismissioneDemolizione
Manutenzione
Gestione
Ciclo di vita
del progetto
Start-up
Studio
Sviluppo
Commercializzazione
Assistenza
post vendita
Ritiro
SdF
Preliminare
Definitivo
Esecutivo
Cantiere
Officina
Ciclo di vita
del prodotto
Program
Project Scope
"The work that needs to be accomplished
to deliver a product, service, or result
with the specified features and functions."
Product Scope
"The features and functions that
characterize a product, service, or result." [2]
A Guide to the Project Management Body of Knowledge (PMBOK Guide) - Fourth Edition. Project Management Institute, 2008. ISBN 978-1-933890-51-7
PREMESSANATURA DEL PROGRAMMA E
SUA IMPORTANZA SUL PROGETTOTHE INFLUENCE OF THE DECISION ON THE VALUE OF THE PROJECT
Global Cost
TRASFORMAZIONI DELL’HABITAT e
RAGIONI DEL PROGETTO
Lo studio dei fenomeni di morfogenesi rappresenta un ambito d’indagine rilevante nella Teoria del Caos (o delle Catastrofi). Secondo i paradigmi interpretativi di tale teoria, in un mondo oscillante continuamente tra organizzazione e disorganizzazione, le trasformazi-oni di qualsiasi scala e natura vengono “rappresentate” come azioni che si esercitano su alcuni fatti, oggetti o situazioni originari conducendo a uno loro stato modificato, a una differente organizzazione – in relativo equilibrio – dei suoi elementi.
naturali
istintive
potenzialità
abilità
consapevoli
finalità
Allegoria del ritorno dell’architettura al suo modello naturale”, Charles Eisen,frontespizio di M.A. Laugier, Essai sur l’architecture (2a ediz. 1755) Syndics of Cambridge University Library
Allegoria del ritorno dell’architettura al suo modello naturale”, Charles Eisen,frontespizio di M.A. Laugier, Essai sur l’architecture (2a ediz. 1755) Syndics of Cambridge University Library
«…oltre che all’osservanza della ratio-costruttiva, si consideri l’osservanza del programma.»
Viollett Leduc, Entretiens sur l’Architecture, (1858-72)
PROGRAMMA COME CAPACITA’ E INTENZIONALITA’ DI PREORDINARE AZIONI E DISPOSITIVI
PROGRAMMA COME CAPACITA’ E INTENZIONALITA’ DI PREORDINARE IL FINE DA PERSEGUIRE
L’abilità estemporanea del saper fare costituita
da gesti che si tramandano e regole non scritte
che sono gelosamente custodite all’interno
dei mestieri
R.Bechm ann,Villard de Honnecourt
Poche regole o la descrizione orale eranosufficienti per affidare una costruzione
NORMATIVA CONVENZIONALE IMPLICITA
Guglielmo De Sanctis, Galileo Galilei mostra il cannocchiale alla Si-gnoria di Venezia, riproduzione fotografica, Roma, Museo di Roma, particolare.
R. Bechmann, Villard de Honnecourt
Modello di macchina alzacolonna
Macchina prospettica
Soddisfare le esigenze dell’uomo: artigianato vs industria
qualità vs quantità
1914: Querelle tra Van de Velde e Muthesius
Soddisfare le esigenze dell’uomo: artigianato vs industria
qualità vs quantità
PRODUZIONE DI MASSA E STANDARDIZZAZIONE
DEI BISOGNI
1857 - Primo articolo sull’ergonomia.Nel 1857 un arti-colo dello scienziato Jastrzebowki porta il titolo: “cenni dell’ergonomia o regola del lavoro basato sulla verità presente nella storia naturale”.
1930 Beau Brownie, Teague
Airflow Collectibles™ Girl’s 1936 Pink Sky Princess Tricycle
The Rainbow Logo: 1976-1998 ,Rob Janoff
Cogni&ve sciences
and cultural studies
Marke&ng
Visual and interac&on design
Experience design Environment
Experience
Brand BRANDSCAPING
«Architects can use the concepts and methods of branding –not as a quick-and easy- selling tool for architects but as a strategic tool for economic and cultur-al transformation.»Branding in architecture
means expression of identity
Anne Klingmann, Brandscapes. Architecture in the Experience Economy, MIT Presses, Cambridge Massachusetts
IL PROGETTO DELLA CASA COME ESPRESSIONE D’IDENTITA’
«Un simile oggetto geometrico dovreb-be resistere a metafore che accolgono il corpo umano, l’anima umana, ma la trasposizione all’umano avviene imme-diatamente, non appena si assume la casa in quanto spazio di consolazione e di intimità, in quanto spazio che deve condensare e definire l’intimità.»
IL PROGETTO DELLA CASA COME ESPRESSIONE D’IDENTITA’
IDENTITA' DEGLI ABITANTI
stili di vita
attività routinarie:analisi giornalieraanalisi settimanaleanalisi stagionale
attività eccezionali:celebrazioni
incontri....
INDIVIDUAZIONEATTIVITA'
caratteristichequantitative degli spazi
occupazione
età e sesso
ceto socioeconomico
interessihobbies
relazioni tra le attività:continuitàconflitto
contemporaneità...
relazioni degli oggetti:
INDIVIDUAZIONESPAZI
caratteristichequalitative degli spazi
INDIVIDUAZIONEOGGETTI
oggetti e arredistabili
oggetti e arredi temporanei
relazioni degli spazi:prossimità
separazioneinclusione
PROFILO D'USO
PROFILO DEI LUOGHI
MODE
TENDENZE
GUSTI
E S I G E N Z E
SCENARI
fase # 1– Scoping del progetto: "LA CASA DI..."
A B C
D
Profili d’uso e spazi domestici
Togliersi le scarpe in segno di rispetto. Le scarpe sono collocate a un livello è più basso in modo da non consentire allo sporco di entrare in casa...ma ciò implica anche stare a piedi nudi. Secondo la riflessologia ciò sarebbe di benefico effetto. [Ref http://homeae.info/house-entrance-ideas-by-using-mirror.html/modern-house-entrance-using-mirror lexology] ENTRY
ENTRY
“Lasch Island Boathouse Community” è considerata una parte del patrimonio culturale della città di Winona.
Gli abitanti dell’isola, hanno sempre trovato soluzioni originali, personalizzate e decisamente low-cost, affrontando la sfida di costruire e vivere sulle acque del grande Mississippi.Queste bizzarre strutture galleggianti, circondate dalla natura, ospitano un in-solito stile di vita di “libertà e di “sogno”.I loro valori ruotano attorno autosufficenza e indipendenza, spesso con modelli abitativi ecologici, come ad esempio la costruzione della casa di Thoreau con legno reciclato. Queste “boathouses” non fanno parte del comune sistema dettato dagli interessi di proprietà, rappresentano un’alternativa allo sviluppo subur-bano in favore di uno stile di vita collettivo con nuovi modelli convivenza che riprendono, tra l’altro, idee condivise da personaggi come Sybil Moholy-Nagy’s in “Native Geniuses in Anonymous Architecture” e Bernard Rudolfsky’s in “Architecture without Architects.” http://besthomedecorators.com/entrance-hall/portfoliocollection.com*images*69489*grand-ddale-country-house-entrance-hall.jpg/
“Porches are as synonymous with American culture as ap-ple pie. While not unknown in colonial times, they rose to nationwide popularity in the decades before the Civil War, and remained in fash-ion for almost one hundred years. Ironically, the very social and technological forces that made them both popular and possible were
DISTACCARSI
ACCOGLIERE
ACCOGLIERE
VESTIRE/SVESTIRE I RUOLI PUBBLICI
Photos Of The White House In Washington Dc Entrance Hall
RAPPRESENTARSI
COOKING
IDENTITA’DELL’ABITAZIONE=
+DESIGNDEGLIOGGETTIEDEGLIINTERNI
‐ARCHITETTURA
IDENTITA’DELL’ABITAZIONE=
+DESIGNDEGLIOGGETTIEDEGLIINTERNI
‐ARCHITETTURA
CONSERVARESMALTIRECUOCEREPULIRE ...
Christine Frederick , THE NEW HOUSEKEEPING. Efficiency Studies in Home Management - 1913 Originally published in Ladies’ Home Journal, Sept-Dic 1912 Illustration from the 1913 publication
Christine Frederick, Household engineering:scientific Management in the Home (Chicago: American School of home economics, 1920)
Ma prima di tracciare queste due storie l’a. riporta l’interesante evoluzione della cucina che darà vita alla’assembled kitchen o cucina americana. Le prime ricerche si datano al libro di Catherine Beecher (sorella di quella che scrisse la capana dello zio tom) The American Woman’s Home del 1869 dove cominciavano ad affacciarsi idee circa l’unificazione dell’altezza dei mobili bassi, la sud-divisione tra questi e quelli alti per riporre differenti categorie di prodotti e utensili. Nel 1915 con un titolo ancora più significativo si pubblica Household Engineering Scientific Management in the Home di Christine Frederick in cui l’operazione è assimilata ad un opera di ingengneria, scientifica e la gestione della casa è questione manageriale.. In europa tale tema si coniuga a quelli architet-tonici delle case a basso costo. E’ al solito un problema progettuale più che pratico produttivo ma da queste idee vengono differenti innovazioni che si innesteranno in america dove invece era in corso una massiccia meccanizzazione delle macchine per lavare, cucinare e conservare gli alimenti.Modelli mirabili sono certamente quelli elaborati nel quartiere Weissenhof a Stoccarda (1927) in cui JJP Oud architetto olandese che per primo si occupò di tali problematiche introdusse lo schema ad Elle. Si giunse quindi ad una standardizzazione dei singoli contenitori ad una medesima altezza dei piani. Si standardizzo in una certa misura più che i mobili il modo di operare in cucina ten-dendo fermo l’operatore e disponendo attorno ad esso tutti i mobili disponendo a prortate di mano tutto ciò che necessità. La prima cucina che fu poi prodotta industrialmente secondo tali principi è di Ernst May in collaborazione con l’ufficio edilizia di francoforte con prduzione annua di 4/5000 pezzi con un costo che dagli iniziali 400 marchi passo a 280.Bisognerà però aspettare la diffusione degli elettrodomestici americani e successivemnte convincerli a standardizzarne le dimensioni a che si vide la cucina attualemte in uso e furono aziende come la general electric e la westinghouse a promuoverne lo studio e la realizazione attraverso massici investimenti sostenuti anche dallo stato, comcorsi e mostre.
The design, created by Margarete Schütte-Lihotzky, was the result of detailed time-motion studies and interviews with future tenants to identify what they needed from their kitchens. Schütte-Lihotzky’s fitted kitchen was built in some 10,000 apartments in the housing projects erected in Frankfurt in the 1930s.
Vedi The making of the modern kitchen: a cultural history Di June FreemanIn: http://books.google.it/books?id=8_FyvRxrBQUC&pg=PA39&lpg=PA39&dq=Ernst+May+oud+weissenhof+kitchen&source=bl&ots=QjQvK39HMZ&sig=aVqrQMfBQ6SPOYPQm_ckfD1qZ7I#v=onepage&q=Ernst%20May%20oud%20weissenhof%20kitchen&f=false
CUCINA MAY/ SCHÜTTE-LIHOTZKY
EATING
RELAXING
ISOLANDOSI O SOCIALIZZANDO
...IN DIVERSE SITUAZIONI
GIOCO
SLEEPING
The Master Bedroom – Unique Snail House and Interior DesignRead the original, full article: http://www.centralarchitecture.com/7659/unique-snail-house-and-interior-design.html/NEL RISPETTO DELLE TRADIZIONI
NEL RISPETTO DELLE TRADIZIONI NEL RICORDO ANCESTRALE
DA SOLI O CON I PROPRI AFFETTI
IN POSTI INSOLITI
HAVINGSEX
HOBBING
CARING & PETTING
OPENAIR
OBJECTS&STORING
Gli oggetti non sono semplicemente oggettiAnche se strumenti per abitare, gli oggetti nella casa sono “presenze attive” con cui l’uomo ha ovunque stabil-ito relazioni complesse; in questo senso gli oggetti non sono mai “semplici oggetti”, definiti da una sola funzione o da una tecnologia, ma segmenti di un universo umano fatto di relazioni, materiali e immateriali, la cui conoscen-za è stata ancora poco indagata. […]In altre parole potremmo dire che “gli oggetti hanno un’anima”; essi servono ma anche proteggono l’uomo e ne esorcizzano la solitudine, creando un delicato anello affettivo tra questo e il mondo più lontano e anonimo della città; […] Sistemi di presenze “significanti”, dunque, gli oggetti hanno cominciato ad acquistare un ruolo autonomo fin dal momento dell’espansione delle grandi civiltà; […]Non dimentichiamo che tutte le civiltà si sono sviluppate investendo proprio su energie “superflue”, come l’arte, la poesia, la musica e tutto ciò che non era direttamente funzionale, ma frutto di un surplus creativo.
— estratto dall’introduzione a Capire il Design, a cura di Andrea Branzi
LA TANA E IL NIDOla casa verticale: dalla cantina dell’inconscio alla soffitta della memoria
Anche negli uomini si manifastano le due alternative di dimora: la tana sotterranea e il nido tra gli alberi
La casa ben radicata ama avere un ramo sensibile al vento, una soffitta nella quale vi sono rumori di fronde.»
«La casa dalle radici cosmiche ci apparirà come una pianta di pi-etra che si innalza dlla roccia fino all’azzurro di una torre...
“La casa è immaginata come un essere verti-cale. Si innalza, si differenzia nel senso della sua verticalità, è un richiamo alla nostra coscienza di verticalità.
La verticalità è assicurata dalla polarità della cantina e della soffitta.
Il tetto dichiara immediatamente la propria ra-gione d’essere : esso mette al coperto l’umo che teme la pioggia e il sole.
La cantina è innanitutto l’essere oscuro della casa...l’irrazionalità del profondo
“ La casa a tre livvelli, a più semplice rispetto all’altezza essenziale, ha una cantina , un pian-terreno e la soffitta, quella quattro ha un piano tra il pianterreno e la soffitta. Un piano in più, in secondo piano.
Tra i sec. XII e XII numerose erano le torri a Bologna: la tradizione parla di 180/200 torri.Le torri avevano una funzione sia militare sia gentilizia: erano cioè uno strumento di offesa/difesa nel periodo della lotta per le investiture e tra le fazioni guelfe e ghibelline. Erano anche simbolo di potere e più erano alte e più testi-moniavano il potere di chi le aveva costruite.
Elementi di progetto
= quadrato~ rettangolo aureo–
~ rettangolo euleriano–
5 metri
8 metri
13 metri
5 metri
variabile
0.00
2,71828182845905 X
1,61803398874989 X
X
3 metrimax arretramento per balconi e spazi all’aperto
pareti cieche
affaccio ovest
affaccio est
VINCOLI DI PROGETTO
ab
c
= quadrato~ rettangolo aureo–
~ rettangolo euleriano–
5 metri
8 metri
13 metri
5 metri
variabile
0.00
2,71828182845905 X
1,61803398874989 X
X
3 metrimax arretramento per balconi e spazi all’aperto
pareti cieche
affaccio ovest
affaccio est
DIAGRAMMI
Van berkel Moebius house
FINE