Upload
girolamo-venturi
View
214
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
La dirigenza di vertice tra politica e amministrazione: un contributo alla riflessione
FORUM P.A.
Roma, 11 maggio 2005
dott.ssa Mara Bernardini
Direttore Generale del Comune di Modena
2
• Nei comuni privi di personale di qualifica dirigenziali le funzioni (dirigenziali) sono svolte dai responsabili degli uffici e dei servizi
Art. 3 bisL. 127/97
Art. 51, c. 2L. 142/90
• Spetta ai dirigenti la direzione degli uffici e dei servizi secondo […] il principio per cui i poteri di indirizzo e controllo spettano agli organi elettivi mentre la gestione amministrativa è attribuita ai dirigenti
Art. 3D. Lgs. 29/93
Art. 2, c. 13L. 191/98
• Gli organi di governo definiscono gli obiettivi ed i programmi da attuare e verificano la rispondenza dei risultati della gestione amministrativa alle direttive generali impartite•Ai dirigenti spetta la gestione […]
• Nei comuni privi di personale di qualifica dirigenziale le funzioni (dirigenziali) […] possono essere attribuite, a seguito di provvedimento motivato del Sindaco, ai responsabili dei servizi, indipendentemente dalla loro qualifica funzionale anche in deroga ad ogni diversa disposizione
3
•Spetta ai dirigenti la direzione degli uffici e dei servizi secondo i criteri e le norme dettati dagli statuti e dai regolamenti. Questi si uniformano al principio per cui i poteri di indirizzo e di controllo politico- amministrativo spettano agli organi di governo, mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo
Art. 107, c. 1D. Lgs.267/2000
Art. 3D. Lgs. 29/93
• Gli organi di governo esercitano le funzioni di indirizzo politico-amministrativo […].• Ai dirigenti spetta l’adozione degli atti e dei provvedimenti amministrativi […].Essi sono responsabili in via esclusiva dell’attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati
Art. 53, c. 23 - Competenze gestionali agli amministratoriGli EE LL con popolazione inferiore ai 3000 abitanti […] che riscontrino e dimostrino la mancanza non rimediabile di figure professionali idonee nell’ambito dei dipendenti […] possono adottare disposizioni regolamentari organizzative […] attribuendo ai componenti dell’organo esecutivo la responsabilità degli uffici e dei servizi ed il potere di adottare atti anche di natura tecnica gestionale.
Finanziaria 2001
4
L’assetto delle competenze
POLITICA GESTIONE
Consiglio
Sindaco
Giunta
le sole funzioni previste dalla legge
ex art. 42 TUEL
compiti affidatigli dalla legge
ex artt. 50 e 54 TUEL
statuto/regolamenti
Organi politici
compiti eccezionalmente
attribuiti dalla legge
tutte le altre funzioni politiche (competenza residuale)
ex art. 48 TUEL
SegretarioDirettore
compiti previsti dalla legge
statuto/regolamenti
Responsabile dei servizi
tutte le altre funzioni senza discrezionalità
politica ex artt.107-192-151 comma
4 -183 comma 9 TUEL
5
Il TU del 2000 conferma l’assegnazione agli organi politici l’indirizzo politico-amministrativo e il controllo dei risultati rispetto agli obiettivi programmati:
· al ConsiglioConsiglio spettano le principali scelte: art. 42 Tuel – competenze tassative ed esclusive
· alla GiuntaGiunta spetta la definizione dei criteri , delle priorità delle direttive generali: art. 48 Tuel -competenza residuale
· al SindacoSindaco spettano le competenze previste dagli articoli 50 e 54 del Tuel
Ai dirigentidirigenti, in conformità agli indirizzi predeterminati dagli organi politici, spetta l’intera attività gestionale: art. 107 Tuel
6
Il quadro delle competenze, così come delineato dalla nuova legislazione, pur sufficientemente chiaro nei lineamenti generali, merita alcune specificazioni specialmente per quadro riguarda la ricognizione e l’individuazione delle principali competenze residuali della giunta, in modo da agevolare l’attività quotidiana degli uffici
Il comune di Modena con un atto deliberativo ha proceduto ad una ricognizione dei principali provvedimenti normativi di giunta in modo da individuarne un’elencazione quanto più possibile certa (eliminare le zone d’ombra il più possibile - deliberazione G.C. n. 632 del 17.7.2001)
L’esperienza di governo di questi ultimi 10 anni è stata caratterizzata da un accentuato potere decisionale tra esecutivo ( giunta) e assemblea (consiglio) a favore del primo: ci sono rilevanti sollecitazioni da parte del Consiglio e del Presidente per conferire reale autonomia della assemblea elettiva, sia nell’ambito della propria sfera di azione organizzativa e funzionale sia nei riguardi dell’esecutivo
7
Il Comune di Modena, avvalendosi dell’autonomia funzionale ed organizzativa prevista dall’art. 38 del D.Lgs. 267/2000, T.U. Enti Locali, ha cercato di valorizzare la figura del Presidente del Consiglio e del Consiglio Comunale attribuendogli risorse umane e strumentali per l’adempimento delle sue funzioni istituzionali ed organizzative:
A) l’art. 1 bis , comma 4, del regolamento del CC prevede l’assegnazione funzionale al Presidente di personale per il proprio ruolo e per i consiglieri, nonché per i gruppi consiliari (dipendenza gerarchica dirigenziale e dipendenza funzionale presidente)
B) l’art. 13 del reg. CC prevede la dotazione tramite l’ufficio Supporto attività consiliari per supportare i gruppi consiliari ed i singoli consiglieri.
L’ufficio dispone di locali, personale, attrezzature, risorse finanziarie e servizi necessari all’esercizio del mandato elettorale
del presidente del CC e dei gruppi consiliari
8
Come si attua concretamente…..Come si attua concretamente….. dalla elezione diretta del Sindaco (L. 81/93) al
programma di mandato agli strumenti indispensabili della L. 129/97 (Bassanini 2)
dalle Leggi agli Statuti ai Regolamenti, in
particolare di:
Regolamenti di:
organizzazione
uffici e servizi
Rapporto privatistico
Spoil system
Organizzazione Definizione ruoliIncarichi del Sindaco per Dirigenti (e dei Dirigenti per P.O.)
Art. 90 per Staff Giunta e Sindaco
Contratti T.D.
Direttore Generale
9
Alta programmazione
da cui discendono
Programma di mandato
Piani strategici
Piani sviluppo
Relazioni previsionali e programmatiche
P.E.G.
10
CICLO PROGRAMMAZIONE - CONTROLLO
Linee programmatiche di mandatoPiano Generale di sviluppo
Relazione Prev. Progr.Bilancio PluriennaleBilancio PreventivoProgramma LLPP
Piano Esecutivo di Gestione
Bilancio di Mandato (Bilancio Sociale)Ricognizione sullo Stato di attuazione dei programmi e equilibri di bilancioRendiconto della gestione (conto di bilancio, conto economico, conto del patrimonio)Allegati al Rendiconto: Relazione della Giunta, relazione dei revisori dei conti elenco dei residui attivi e passiviVerifica delle linee programmatiche in attuazione degli indirizzi di governo
Referto del controllo di gestione
Pianificazione StrategicaConsiglio/Giunta
Controllo e valutazioneConsiglio/Giunta
(controllo strategico)Giunta/Resposabili della
gestione(controllo di gestione)
Svolgimento e misurazione dell'attività
Responsabili della gestione
ProgrammazioneConsiglio/Giunta
Budget
Giunta/Responsabili della gestione
11
DISTINZIONE DELLE FUNZIONI TRA I DIVERSI ORGANI
(artt. 30,32,35,36 L. 142/90,L.81/93, (art. 3 DL.gs. n. 29/93)
REVISIONE ECONOMICO-FINANZIARIA INDIRIZZO
POLITICO AMMINISTRATIVO
(art. 57 L. 142/90(artt. 100 e seg. Dlgs 77/90)(artt. 44,45 reg.to di contabilità)
OBIETTIVIPROGRAMMIPROGETTIRISORSE
(art. 57 u.c. L142/90 art.20 Dlgs 29/93)(art. 39,40,41 Dlgs 77/95) (art. 6 L. 142/90 art. 48,49 Statuto)(Dlgs 286/99)(art. 43 Reg.to di contabilità) GESTIONE COLLABORAZIONE
PROPOSTA
(art 3 Dlgs n. 29/93, artT.51,52,53,58 L.142/90 e successive modifiche)(art 6 comma 2, 10, L. 127/979)(art. 71-79 Statuto)
Gestione finanziaria, tecnica,amministrativaAdozione di tutti gli attiAutonomi di spesa,di organizzazione delle risorse,di controlloResponsabilità della gestione e dei risultati
ORGANI DI DIREZIONE POLITICA
(Consiglio - Sindaco - Giunta)
FORME DI PARTECIPAZIONE
DIRIGENTI
Direttore Generale
Segretario
Struttura controllo di gestione
Organi di Revisione
12
Bilancio
Relaz. Prev. Progr.
PEG - parte risorse
P.E.G - parte obiettivi
CONSIGLIO
GIUNTA
RESPONSABILI DELLA GESTIONE
ObiettiviDirettive
Risorse/Interventi(stanziamenti)
IndirizziProgrammiProgetti
Mezzi Finanziari affidati ai responsabili della gestione
Capitolo 1stanziamento
Capitolo 2stanziamento
Capitolo 3stanziamento
Capitolo 4stanziamento
Assunzione degli impegni di spesaDetermine
CONFRONTO BILANCIO - PEG
13
LA PROGRAMMAZIONE STRATEGICALA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA
E I CONTROLLIE I CONTROLLI
14
Iter di sviluppo Iter di sviluppo dell’architettura strategica dell’architettura strategica
Programma di mandato
Linee programmatiche di indirizzo
Piano generale di sviluppo
Relazione previsionale e programmatica
Piano triennale delle opere pubbliche
Bilancio preventivo pluriennale
Bilancio preventivo
Piano esecutivo di gestione
15
Programma di mandatoProgramma di mandato
Costituisce il momento cruciale da cui prende avvio l’intero processo di pianificazione strategica dell’ente locale
Entro un termine fissato dallo statuto, il Sindaco (o il Presidente della Provincia), sentita la Giunta, presenta al Consiglio le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato (art. 47, comma 3, D.Lgs. 267/2000, T.U. Enti Locali)
16
Piano generale di sviluppoPiano generale di sviluppo
E’ solamente menzionato dall’Ordinamento finanziario e contabile all’art. 165, comma 7, rappresentando il suddetto piano l’intelaiatura quinquennale entro la quale dover incardinare e sviluppare i vari programmi dell’Amministrazione.
Al riguardo è intervenuto il Principio contabile n. 1 degli enti locali che prevede che il PGS debba contenere alcuni requisiti minimali.
17
Il piano generale di sviluppo dell’ente deve essere deliberato dal Consiglio precedentemente al primo bilancio annuale del mandato con i relativi allegati, tra cui la relazione previsionale e programmatica e bilancio pluriennale, e antecedentemente alla definizione in Giunta della programmazione triennale delle opere pubbliche e dell’elenco annuale dei lavori pubblici, che diversamente finiscono con contenere indicazioni irrealistiche.
18
Relazione previsionale e Relazione previsionale e programmatica (art. 170)programmatica (art. 170)
È il principale documento politico dell’ente locale deve essere redatta in coerenza con il piano di sviluppo
regionale deve collegarsi ai piani urbanistici deve collegarsi ai piani economico-finanziari delle opere
relative ai servizi pubblici produttivi ha carattere triennale ed è aggiornata annualmente individua le fonti di finanziamento necessarie a fronteggiare il
fabbisogno finanziario connesso ai diversi programmi e progetti definisce i programmi e i progetti che costituiscono i contenuti
della strategia comunale
19
Fasi strategiche della Relazione Fasi strategiche della Relazione previsionale e programmaticaprevisionale e programmatica
la ricognizione delle caratteristiche generali;
la individuazione degli obiettivi;
la valutazione delle risorse;
la scelta delle opzioni;
la individuazione e redazione dei programmi e dei progetti.
20
Per garantire una coerenza Per garantire una coerenza “strategica” dei comportamenti…...“strategica” dei comportamenti…...
Le proposte di obiettivi formulate dai vari Responsabili dei servizi devono assumere a proprio orientamento; ed indirizzo:
il programma amministrativo del Sindaco o del Presidente;
le linee programmatiche comunicate all’organo consiliare;
il piano generale di sviluppo dell’ente;
i risultati della ricognizione;
le direttive generali della Giunta;
le indicazioni proprie dei servizi.
21
Programma triennale delle opere Programma triennale delle opere pubblichepubbliche
La realizzazione dei lavori pubblici degli enti locali deve essere svolta in conformità ad un programma triennale e dei suoi aggiornamenti annuali, nel rispetto degli strumenti di programmazione di mandato e e della normativa urbanistica.
I lavori da realizzare nel primo anno del triennio sono compresi nell’elenco annuale che costituisce il documento di previsione per gli investimenti in lavori pubblici e loro finanziamento.
Il programma triennale e l’elenco annuale devono essere approvati unitamente al bilancio di previsione ed integrano sostanzialmente la relazione previsionale e programmatica.
22
Bilancio preventivo pluriennaleBilancio preventivo pluriennale
Traduce in termini finanziari gli obiettivi politici indicati nella relazione previsionale e programmatica
è relativo ad un periodo non inferiore a tre anni
viene redatto in termini di competenza a valori correnti
è uno strumento di politica economica, riflettendo le scelte di medio periodo intraprese dell’Amministrazione
viene aggiornato annualmente in relazione al bilancio di previsione
ha carattere autorizzatorio
deve essere redatto per programmi, servizi e interventi
23
Bilancio preventivo annuale Bilancio preventivo annuale (art. 165)(art. 165)
È il documento fondamentale con cui il Consiglio quantifica finanziariamente i diversi programmi di azione, individuando gli obiettivi e i limiti massimi di impiego delle risorse;
è un bilancio finanziario redatto in termini di competenza mista (tiene conto anche dei risultati finanziari dell’esercizio precedente);
ha carattere autorizzatorio
per le Entrate: si possono incassare quelle indicate nel Bilancio di previsione, senza limiti quantitativi
per le Spese: si possono effettuare le spese indicate nel Bilancio di previsione, entro i limiti quantitativi ivi prevesti
24
CONTROLLI INTERNICONTROLLI INTERNI
Il Dlgs 286/99 in attuazione dell’art. 11 della Legge 59 15 marzo 1997 (Bassanini 1) prevede quattro livelli di controlli interni:
controllo di regolarità amministrativa e contabile
controllo di gestione: verifica i livelli di Efficacia, Efficienza ed Economicità raggiunti al fine di ottimizzare il rapporto costi risultati
valutazione della dirigenza
valutazione e controllo strategico
25
Tale impostazione viene ripresa dall'art. 147 del Testo Unico degli Enti Locali (DLgs 267/2000) di seguito riportato:
"Tipologia dei controlli interni.
1. Gli enti locali, nell'àmbito della loro autonomia normativa ed organizzativa, individuano strumenti e metodologie adeguati a:
a) garantire attraverso il controllo di regolarità amministrativa e contabile, la legittimità, regolarità e correttezza dell'azione amministrativa;
b) verificare, attraverso il controllo di gestione, l'efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa, al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e risultati;
c) valutare le prestazioni del personale con qualifica dirigenziale;d) valutare l'adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani,
programmi ed altri strumenti di determinazione dell'indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti.
2. I controlli interni sono ordinati secondo il principio della distinzione tra funzioni di indirizzo e compiti di gestione, quale risulta dagli articoli 3, comma 1, lettere b) e c), e 14 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni ed integrazioni.………..”
26
dirigente
e le responsabilità…..
amministrativa
civile
disciplinare erariale
penale
27
Che cosa è accaduto realmenteChe cosa è accaduto realmente
Riduzione drastica degli atti del Consiglio Comunale e, in parte, della Giunta Comunale
Aumento rilevante delle determinazioni dirigenziali Pochissimi atti del sindaco o Assessori delegati (T.S.O. - Provvedimenti
contingibili e urgenti, incarichi dirigenziali) Non è chiaro se le determinazioni dirigenziali siano atti pubblici
equiparati alle deliberazioni o “a conoscenza riservata” (es. determinazioni adottate coi poteri del privato datore di lavoro che sono conoscibili solo per il diretto interessato e riguardano tematiche del lavoro e informazioni su stato di salute, congedi, passaggi da tempo pieno a part time)
La L. 142/90 nella distinzione dei ruoli implicava sicuramente collaborazione significativa
28
Problematiche aperteProblematiche aperte I ruoli non sono sempre così definiti Gli indirizzi non sono sempre chiari La sempre maggior rilevanza data al programma di mandato crea pressioni
rispetto al “fare” e concentra l’interesse sul “risultato” piuttosto che sul buon andamento organizzativo
La auspicata trasformazione che era teoricamente prevista e alla base della ratio della riforma per efficientare la Pubblica Amministrazione è ancora in fase di perfezionamento, ma anche per limiti oggettivi esterni (altri organismi - burocrazia, vincoli sui bilanci, blocchi assunzioni)
Gli adempimenti sono più formali che sostanziali Il sistema dei controlli è diventato più pressante, non più preventivi, ma a
posteriori , sia sulla correttezza dell’azione amministrativa che contabile Anche i cittadini hanno maggiori diritti, si pensi alle leggi sul procedimento
amministrativo e all’accesso agli atti (L. 241/90 ecc.) e quello sulla protezione dei dati personali (D.Lgs. 196/03)
La gestione organizzativa e i risultati non rispondono sempre alle aspettative Incentivi e organizzazione, valutazioni e responsabilità non rispondono alle
esigenze
29
Ratio della norma autonomia e responsabilità autonomia e responsabilità
Principio spesso disatteso
Modello orientato alla procedura e non al risultato
Responsabilità gestionale
Presuppone autonomia
Risorse umane ed economiche
Obiettivi - Risultati misurabili
Controlli e valutazioni su linee chiare
30
Cultura manageriale non sempre orientata alla gestione delle risorse
Spesso il ruolo del dirigente è interpretato come
Si inseriscono i dirigenti a t.d. (ex Art. 110 267/00) insieme ai dirigenti a tempo indeterminato
Spoil system Risoluzioni consensuali
Spesso si carica di troppe aspettative il DIRETTORE GENERALE
• umane
• economiche
• programmi-risultati
professional
più che gestoreuomini
budget
con obiettivi di raggiungerei risultati sperati
assetti organizzativi complessivinon sempre ottimali
casi estremi
31
Direttore Generale
Segretario
Direttore
• COMPETENZE DEFINITE DELLA LEGGE
• ACCRESCIUTE DA STATUTO, REGOLAMENTI,
INCARICO SINDACO
• TITOLARE PEG
• FUNZIONI A VALENZA TRASVERSALE E
COMPETENZE DIRETTE SULLE
SOCIETA’ PARTECIPATE
• PRESIDENTE NUCLEO DI VALUTAZIONE-
ORGANO CONTROLLO INTERNO
• NON TITOLARE PEG
• NON INCARDINATO NELLA GESTIONE
DIRIGENTI
POLITICA
e pertanto si inserisce in unulteriore contesto di rapportie ruoli
32
Direttore Generale
• FIGURA RECENTE
• E’ UN DIRIGENTE
MA NON E’ RICONOSCIUTO COME TALE
DALLE DUE PARTI
PER OPPOSTE RAGIONI
• CARICATO DI TROPPE ASPETTATIVE
(soluzione dei problemi economici,
dell’attuazione dei programmi,
del raggiungimento dei risultati)
33
Che fare …….. internamente? Lavorare sugli strumenti di programmazione,sulla
cultura del risultato, sui controlli
E QUESTO INVESTE AMMINISTRATORI, DIRETTORE, DIRIGENTI
Attenzione all’organizzazione e alle risorse umane e finanziarie
Formazione professionale e manageriale Coraggio di fare valutazioni e differenze Scambio e formazione per attenuare differenti visioni,
definire mission, fare squadra
…..esternamente……. ridefinire molte norme
34