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Periodico indipendente di Palagano e dintorni Attualità - Cultura - Solidarietà Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 - Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA (Continua a pag. 8) Letizia Ranucci, classe 1896, il 6 maggio ha spento 104 candeline Maggio 2000 - Numero 8 - Anno III Qualche settimana fa, di buon mattino (o, meglio, a notte inoltrata), me ne stavo tornan- do a casa dopo una serata tra- scorsa in allegria con amici. Percorrevo tranquillo (ed un poco assonnato) la provincia- le sud in direzione Palagano quando improvvisamente ven- go colto, alle spalle, da un for- te rombo. Nello specchiet- to retrovisore compare unau- to che, a velocità sostenuta, rapidamente si avvicina. Ho appena il tempo di preoccupar- mi che già il bolide, pieno di numeri e di scritte sulla carroz- zeria, L passato oltre. Faccio mente locale. Mi ricor- do che L in corso il rally. Per un attimo mi coglie latroce dubbio di essermi inavvertita- mente, causa la stanchezza, immesso nel percorso di gara; ma poi ricordo che da lì passa- va solo il trasferimento. Mi tranquillizzo e spontanea- mente penso: Ci vorrebbe Mario!... Non siamo nel Far West Un pas indrèè? 2 Senz'offesa 3 Fatti e misfatti 4 Il caseificio di Ca' Conversi 7 Scuola 9 Posta 10 Trekking 12 Val Dragone 14 Il matrimonio di una volta 17 Poesia 19 NewEconomy 20 Habitat 21 Cruciverba 22 Cari lettori... 23 Riflessioni 24 S om(m) ario 3 secoli, 2 millenni 104 anni

la Luna nuova - Numero 8 - Maggio 2000

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la Luna nuova. Notizie da Palagano e dintorni.

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Page 1: la Luna nuova - Numero 8 - Maggio 2000

Periodico indipendente di Palagano e dintorni

Attuali tà - Cultura - Solidarietà

Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 -Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA

(Continua a pag. 8)

Letizia Ranucci,classe 1896, il 6 maggioha spento 104 candeline

Maggio 2000 - Numero 8 - Anno III

Qualche settimana fa, di buonmattino (o, meglio, a notteinoltrata), me ne stavo tornan-do a casa dopo una serata tra-scorsa in allegria con amici.Percorrevo tranquillo (ed unpoco assonnato) la provincia-le sud in direzione Palaganoquando improvvisamente ven-go colto, alle spalle, da un for-te �rombo�. Nello specchiet-to retrovisore compare un�au-to che, a velocità sostenuta,rapidamente si avvicina. Hoappena il tempo di preoccupar-mi che già il bolide, pieno dinumeri e di scritte sulla carroz-zeria, è passato oltre.Faccio mente locale. Mi ricor-do che è in corso il rally. Perun attimo mi coglie l�atrocedubbio di essermi inavvertita-mente, causa la stanchezza,immesso nel percorso di gara;ma poi ricordo che da lì passa-va solo il trasferimento.Mi tranquillizzo e spontanea-mente penso: �Ci vorrebbeMario!�...

Non siamonel Far West

Un pas indrèè? 2Senz'offesa 3Fatti e misfatti 4Il caseificio di Ca' Conversi 7Scuola 9Posta 10Trekking 12Val Dragone 14Il matrimonio di una volta 17Poesia 19NewEconomy 20Habitat 21Cruciverba 22Cari lettori... 23Riflessioni 24

Som(m)ario

3 secoli,

2 millenni

104 anni

Page 2: la Luna nuova - Numero 8 - Maggio 2000

Direttore responsabile

GIUSEPPE CERVETTO

Associazione

La LUNAVia Palazzo Pierotti, 4/a

41046 PALAGANO (MO)Tel.: 0536/96.16.21 - 96.61.94Fax: 0536/96.15.21 - 96.61.94E-mail: [email protected]

la LUNA nuova

Stampato in proprio con procedura ecologica - Chiuso in redazione 15/05/2000 - Consegnato alle poste il 22/05/2000

Attualità, cultura, solidarietà.Periodico indipendente di Palaganoe dintorni

TrimestraleTiratura: 1300 copie

Distribuzione gratuitaMaggio 2000 - Num. 8 - Anno IIIAut. Tribunale di Modenanum. 1414 del 13/11/1997

Redazione:Davide Bettuzzi, Fabrizio Carponi,

Elisabetta Gazzetti, Gabriele Monti

Hanno collaborato:Gabriella Barbati, Giorgio Compagni,

Silvano Braglia, Gino Facchini,Roberto Gianicoli, Nadia Marasti,Livio Nannetti, Andrea Prandini,Ignazio Ranucci, Bruno Ricchi,

Chiara Ricchi, Dima Tazzioli

E pärla e scrêv, e gìra, vólta e prêla

finalmént l�è arìvää änk al Duméla.

I cervéé �d töt é mônd, (c�al mèzi ségh!)

j an süpää di miliärd pr�i dàn d�é �bégh�...

E �Millennium bug� �sti sgnùr i �gh l�avn in cô

...furtünää, ch �i manicòmi i n �üsen piö!

Al növ millennio l�è d �la virtualità

ma mé an capéss é bùn in dòva u stà.

Po�, adèsa, ch� ù �s fa tòt cun Internett

speràm che prèst ù�s fàga änk al sufrétt...

L�è �na véta piö dùlcia, l�è un gudiòl:

é �t pöö afìtär� na päncia e fär un fiöl;

et töö dal bésti, majää pégher e böö,

t �i fä �clunär� e t �é �gh n�ää� quänch� t�in vöö;

cun i �géni�, patäd e furmentùn

i ti fàn dventdär gròs còma d �i mlùn;

se in �frigo� t�ää é curàg ed faat g�lär

änk in t�al térz millennio é �t préss campär !

�St�al növ millennio é �m pär incért e scür,

ch�u sìa l�età ch�l�a �m mända �sti paür?

Pörtròp, mé� ch �a v �al déga, la mé gént,

mé, forsi, a stéva mê j in t�al növcént!

Ma fàt töch i scungiür a speraréé

che al dumela en sia mai un pas indréé!

E parla, e scrivi, e mena e rimenala

finalmente è giunto anche il duemila.

I cervelli di tutto il mondo (quegli incompetenti!)

hanno fatto sciupare miliardi per i danni del �baco�

Il �baco� quei signori l'avevano in testa

...fortunati che i manicomi non usano più!

Il nuovo millennio è l�era della virtualità

ma io non capisco la validità di quella situazione.

Poi, adesso che si fa tutto con Internet

speriamo presto si possa fare anche il soffritto...

E� una vita più facile, è un sollievo:

puoi affittare un utero e avere un figlio;

prendi delle bestie, maiali, pecore e buoi

li fai clonare e ne hai quanti ne vuoi;

con la genetica, patate e granoturco

li fanno diventare grossi a dismisura;

se hai il coraggio di farti ibernare

potresti vivere anche nel terzo millennio!

Questo nuovo millennio mi pare incerto e buio,

che sia l�età a mandarmi questi dubbi?

Purtroppo devo dirvelo, cari amici,

io forse stavo meglio nel millenovecento!

Ma con tutti i dubbi e le incertezze voglio sperare

Che il duemila non sia mai una involuzione!Che il duemila non sia mai una involuzione!Che il duemila non sia mai una involuzione!Che il duemila non sia mai una involuzione!Che il duemila non sia mai una involuzione!

di Bruno Ricchi

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Le zuffe televisive tra politici, sempre più frequenti amano a mano che ci si inoltra in qualsiasi campagnaelettorale, mettono sempre più in difficoltà il cittadino-telespettatore: nella baraonda delle opinioni che rigira-no gli argomenti, diventa difficilissimo cogliere le diffe-renze, riconoscere le responsabilità, distinguere tra

bugia e verità. In effetti, tra verità e politica non è mai corso buon sangue. La verità è sempre stata tradizio-nalmente l’obiettivo professionale dei filosofi; e proprio il primo di essi - Socrate - fu condannato dallo stato,che gli lasciò, certo la possibilità di sottrarsi alla morte accettando l’esilio: una soluzione squisitamentepolitica, di compromesso, presa da una maggioranza, che affermava la colpevolezza di Socrate, ma chelasciandogli una via di scampo, si sottraeva all’accusa di crudeltà: con la morte o con l’esilio, di Socrate cisi sarebbe liberati. Una soluzione che Socrate stesso non poteva accettare, perchè basata su un giudiziofalso: e quando c’è di mezzo il vero e il falso, non sono possibili i compromessi perchè la verità nonconsente mediazioni. La separazione tra verità e politica è moneta corrente anche oggi. Il potere, si sostie-ne, viene esercitato non in base alla verità, ma alle opinioni dei cittadini: nel prendere una decisione - alparlamento come al consiglio di quartiere - non ci si chiede se le opinioni sono vere, ma ci si limita acontarle.Questa è la regola che consente di risolvere i conflitti in maniera non cruenta, al contrario, se le diverseparti combattessero, ciascuna, in nome della verità - la quale non accetta mediazioni - i conflitti sarebberoassoluti, non risolvibili. E’ questo il motivo per il quale si decide in base alla maggioranza delle opinioniespresse. Stando così le cose, non è affatto garantito che la decisione che ne risulta sia vera: è soltantoquella che si è riusciti a trovare senza fare la guerra.Per molti la democrazia è tutta qui; ma questa visione che elimina il problema del rapporto della politica conla verità, è piuttosto superficiale. La democrazia intesa in maniera più profonda, non riconosce soltantol’autorità della maggioranza del momento, c’è un’altra autorità: è l’insieme di quei principi universalmenteaccettati sui quali si fonda la società politica e che sono raccolti, generalmente, nella Costituzione dellostato. Uno stato nasce in momenti straordinari, attraverso vere e proprie prove storiche cui le popolazionisono sottoposte (migrazioni, guerre civili, la costituzione di una federazione, ecc...). Sono momenti neiquali il popolo, trae dalla cultura, dalla religione, dalla tradizione, dall’esperienza vissuta, le linee di orienta-mento del nuovo stato, e lo fonda. Per questo tutte le leggi successive votate da una particolare maggio-ranza devono essere confrontate con i valori fondanti, e se in disaccordo con essi, modificate: quei valoriinfatti, essendo riconosciuti come veri non accettano compromessi. All’origine dello stato c’è il riconosci-mento - comune e reciproco - di una verità. Oggi c’è la tendenza a negare questo tipo di autorità. Il proble-ma è che se si rinuncia ad un nucleo di verità riconosciuta da tutti, e si conferisce alle opinioni un potereassoluto, si distrugge la politica stessa: è il nostro problema di oggi, quello che fa sì che nel dibattito non siriesca più a capire chi ha ragione e chi ha torto, non si percepisce più la differenza tra i fatti e le opinioni.Alla radice della confusione c’è da parte dei diversi soggetti politici, il rifiuto dell’altro, la volontà di allonta-narsi da lui e di distinguersene alimentando il conflitto. E’ un errore perchè all’origine dello stato c’è inveceproprio il contrario: c’è il riconoscimento - comune reciproco - di una verità. Dovremmo dunque partire daquesto presupposto che la verità che io porto appartiene allo stesso insieme cui appartiene la veritàportata dall’altro, anche quando è un avversario politico, che la “mia” verità e la “sua” hanno bisogno l’unadell’altra. Solo se è chiara la realtà che unisce la società politica, cioè la verità comune a tutti, allorapossono prendere significato anche le diverse posizioni ed è possibile vedere il contributo originale diciascuna; se quella unità viene meno, allora anche l’identità di ogni gruppo politico diventa indistinta e ildibattito si trasforma in zuffa…

Tratto da un articolo di Antonio Maria Baggio pubblicato su Città Nuova

Politica

e verità!?

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4 la LUNA nuova - Maggio 2000

revi

I giorni 8 e 9 aprile abbiamo effet-tuato il viaggio a Carqueiranne peril "Corso Fleuri". Abbastanza riusci-ta l’organizzazione da parte degliamici francesi, non sono mancati irinfreschi (ne abbiamo perso il con-to), buono l’alloggiamento della"band" palaganese. Il sabato seradopo cena, siamo andati a fare vi-sita, nel capannone municipale, allepersone che stavano ultimando al-cuni carri che avrebbero sfilato il

giorno dopo. Siamo stati accolti con una squisita grigliata, bagnata con dell’otti-mo vino. La domenica mattina, bagnata invece dalla pioggia, siamo stati accoltiin municipio, dove abbiamo assistito ai discorsi delle varie autorità presenti,dopodichè, avendo la banda già suonato, alcuni elementi della Corale palagane-se e di Monchio, presenti nella banda, hanno intonato gli inni nazionali francesee italiano, creando una certa commozione. Nel pomeriggio grande sfilata tra levie di Carqueiranne, poi premiazioni dei carri al coperto, più qualche ballettoveramente interessante. Da sottolineare durante i viaggi di andata e ritorno, leperformances di un noto personaggio palaganese: imitazioni, barzellette ed altroancora...

Gita gemellaggio aCarqueiranne

nfoPer donare sangue bisogna avere

più di 18 anni e meno di 60, pesare almeno 50 kg.ed essere in ottimo stato di salute. E' necessarioinoltre sottoporsi a visita medica, eseguire elettro-cardiogramma ed esami di laboratorio.Per qualsiasi informazione ci si può rivolgere allasegreteria AVIS Palagano telefonando al numero0536/961668 tutti i giorni dopo le ore 19.

I

AVIS

Venerdì 20 marzo si è tenuta laormai consueta, nonché obbliga-toria, assemblea della sezioneAVIS del nostro Comune.La presenza dei soci donatori,come ormai è consuetudine, èstata abbastanza scarsa: dei 164donatori invitati ne erano presen-ti una ventina soltanto; è un pec-cato perché l'Assemblea annua-le è l'unico e più importante mo-mento, nell'arco dell'anno, dellavita associativa.Un pò di statistiche: il numero deidonatori è di 164, una quota cheormai si è assestata da qualcheanno; le donazioni effettuate nel1999 sono state 215 con unacerta flessione rispetto al 1998,dovuta al fatto che sono state ef-fettuate tre sedu-te in meno, maanche ad una ri-sposta un po' piùfiacca dei donato-ri. Ci si auspicaper quest'anno unrisultato soddisfa-cente come ab-biamo sempreavuto negli annipassati.

Benvenuto, padre Dario

La redazione de la Luna vuole dare il benve-nuto al nuovo parroco di Savoniero e Susa-no che, dall'inizio dell'anno, presta la sua ope-ra presso le nostre comunità.Proveniente da una parrocchia di Modena,in precedenza era stato per otto anni parro-co di Castiglione de' Pepoli: gli ex-parrocchia-ni che quasi tutte le domeniche vengono atrovarlo dimostrano il grande vuoto che deveaver lasciato.Già in questi pochi mesi di attività ha dimo-strato di essere un prete un po' fuori del co-mune, la semplicità del suo parlare e la spon-taneità dei suoi modi lo rendono simpaticofin dal primo momento.Gli auguriamo un'ottima permanenza nellanostra comunità e lo invitiamo a visitare lanostra redazione e, perché no?, a collabora-re al nostro giornale.Buon lavoro.

BFatti e Misfatti

M AESTRICIACCIAI

Partecipazione, il 3 febbra-io, del gruppo “MaestriCiacciai” al Memorial To-nino Biondini svoltosi ai“Prati di San Geminiano aPiandelagotti. L’importan-te manifestazione di scinordico ha visto la parte-cipazione di atleti dell’Ap-pennino e di diversi “na-zionali” fra i quali Capi-tanio, Vanzetta, De Zolt.

PESCE D'A PRILECome spesso accade a Pa-lagano, anche quest’annoalcuni buontemponi hannopreso all’amo qualche “pe-sce”.Multa autovelox per l’au-tovettura del Vigile Comu-nale di Montefiorino, an-ch'esso complice: c'è man-cato poco che si aprisseuna crisi diplomatica tra icomuni di Palagano eMontefiorino.Alcune ragazze hanno ri-sposto alla convocazioneper la “selezione attitudi-nale” per l’arruolamentonell’Accademia Militaredi Modena.

MINORANZA ,ANZI MINORANZE

Il 30/12/1999 quattro con-siglieri sono usciti dalgruppo di maggioranzacostituendo un terzo grup-po consigliare denomina-to "Gruppo indipendente imoderati".Nel documento presentatosi precisa di "non esserepiù in perfetta sintonia conla coalizione che ammini-stra il comune pur soste-nendo l'attuale maggioran-za".

Fabrizio CarponiRoberto GianicoliGabriele MontiBruno Ricchi

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5la LUNA nuova - Maggio 2000

Zona artigianalea Costrignano

Con l’inizio di novembre, sono iniziati i lavori per larealizzazione della zona artigianale di Costrignano,situata in via dei Martiri, sopra la borgata diCasiniero. Il progetto è partito nell’estate passata,con la spinta di alcune ditte locali e no, operanti nelsettore ceramico.L’impresa ed il privato che possiedono quest’area,hanno, quindi, iniziato i lavori di urbanizzazione e,ad oggi, sono già pronte le strutture per ilposizionamento di 3 capannoni di circa 450 m c/ucon la predisposizione per altri 2 di circa 300 m c/u.L’iniziale progetto, presentato in Comune, prevede-va la realizzazione di 6 capannoni di piccole dimen-sioni e quindi non idonei per lavorazioni di un certotipo. L’impresa operante in zona ha optato, così, peruna soluzione che si adeguasse al fabbisogno delleditte richiedenti, presentando modifica al progetto iniziale, alla CommissioneEdilizia, la quale ha espresso parere favorevole.Il plesso di 3 capannoni che inizialmente verranno costruiti, daranno possibi-lità di lavoro ad un numero di persone della zona, che si aggirerà dalle 20 alle25 unità. Cosa molto importante questa, non solo per l’incremento di fami-glie che rimarranno sul nostro territorio, ma anche incremento di lavoro atutte le attivita già esistenti nel nostro Comune. Oltre a questo (che non èpoco) molte persone eviteranno quel “pendolarismo” che dalla montagnaalla pianura crea non pochi disagi e rischi, specie nella stagione invernale.I tempi di insediamento delle ditte richiedenti queste strutture si aggirerannodai 3 ai 6 mesi.Il consiglio, la giunta e U.T. da parte loro hanno già programmato e preven-tivato la sistemazione e l’allargamento della strada di accesso a questa zona,vale a dire il tratto che sale da via Panoramica a Via Dei Martiri.Come amministrazione comunale non ci resta che ringraziare queste impre-se e fare loro i migliori auguri di bun lavoro.

Caminati Romano(Assessore Attività

Produttive)

Fatti e Misfatti

Guardia Medica

Nuovi numeri telefonici

Palagano: 0536/309680Montefiorino: 0536/960173Frassinoro: 0536/309650

Sabato 24 e domenica 25 giugno, laPro-loco di Palagano in collaborazio-ne con l’Amministrazione Comunalee con il contributo della ComunitàMontana Modena Ovest, organizzauna fiera volta alla promozione del-l’artigianato locale, alla riscopertadelle arti e degli antichi mestieri delnostro comprensorio.Tutto questo si svolgerà in una "duegiorni", tra moderne tecnologie, pro-dotti tipici ed antiche tradizioni; conun contorno di spettacoli dialettali,concerti di musica etnico-folcloristica,eventi culturali ed intrattenimenti.

Tutti coloro che fossero interes-sati a partecipare alla manifesta-

zione possono contattare, permaggiori informazioni, la Pro-

loco ai seguenti numeri:0339/84704580536/966194

Fax 0536/961266E-mail [email protected]

41 lire al chilo!Era petrolio artificiale ne parlarono tutti i giornali.Ora che il petrolio costa tanto, mi torna in mente quel dr. Andrea Rossi che nel 1971 a Caponago (MI) si era messoa produrre industrialmente petrolio artificiale con i rifiuti di origine organica mediante un processo chimico di suainvenzione. Da una relazione, che mi vanto di possedere, svolta il 14 marzo 1980 presso l'istituto di Ingegneriachimica dell'università di Padova all'assemblea generale dei Chimici delle Tre Venezie il costo di fabbricazione delpetrolio ricavato artificialmente dai rifiuti, mentre si pagano cifre esorbitanti sulla tassa, risulta essere il seguente:41,1 lire al chilo! Ciò si spiega nel fatto che il procedimento non era costoso e la materia prima (i rifiuti) la davanogratis. Che avranno fatto i petrolieri per fermare questa concorrenza? Infatti non se ne sa più nulla come di tantealtre invenzioni e fonti alternative di energia.

Sergio Gazzotti

Costrignano

Fiera del ciacciomontanaro

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Frassinoro:Via Crucis viventeAnche quest'anno, come da ottocento anni e forse più, aFrassinoro si è svolta la sacra rappresentazione dellaVia Crucis vivente. Nella serata di venerdì 21 aprile -Venerdì Santo - si è rinnovata una tradizione che affon-da le radici nel medioevo, quando i pellegrini, sulla via

che portava alla città Eterna, facevano tappa a Frassi-noro nell'Abbazia Benedettina che a quei tempi domina-va quei territori sia dal punto di vista religioso che daquello politico.La Via Crucis vivente si svolge ogni tre anni attraverso lestrade del borgo illuminate da fiaccole; le oltre 200 com-parse che compongono le stazioni sono tutte persone diFrassinoro e dintorni; i costumi, ad eccezione delle co-razze dei soldati romani, sono tutti studiati e realizzati dapersone della zona.Questa imponente manifestazione che richiama migliaiadi visitatori, quest'anno, in occasione del Giubileo è sta-ta integrata e completata da alcune interessanti mostre:"Creazioni Artistiche sulla Via Crucis Vivente" di StefanoLupi; "Il Codex Fraxinoriensis" e "La Badia di Frassinorofra '800 e '900" a cura di Don Luca Pazzaglia e del prof.Luciano Ruggi.Domenica 23 alle ore 11 si è tenuta l'inaugurazione del"Restauro dei due grandi quadri secenteschi" che si tro-vano nell'Abbazia; alle ore 15 si è aperta la mostra "Itesori dell'Abbazia".Lunedì 24 aprile, a chiusura dei riti pasquali, all'internodell'Abbazia si è tenuto lo spettacolo medioevale "Cantidi Antichi Pelle-grini" a cura dei"Cantori delMattino" diNoceto (PR).

Sez. 1 Sez. 2 Sez. 3 Sez. 4 Sez.5 TotaleMf. Fr.

23 LISTA BONINO 12 5 1 1 0 19 11 16

RIFONDAZIONE COMUNISTA 10 7 1 9 8 35 58 27

DS 150 33 24 44 62 313 414 237

COMUNISTI ITALIANI 10 4 1 5 7 27 49 16

I DEMOCRATICI 40 7 7 8 15 77 41 79

PRI 1 1 1 0 2 5 4 4

715 INSIEME 83 49 22 35 22 211 43 181

VERDI 7 1 0 1 4 13 16 9

UDEUR 5 0 0 0 1 6 3 3

SDI 1 0 0 1 0 2 5 5

FORZA ITALIA 96 19 29 29 54 227 342 225

AN 70 7 15 12 47 151 143 191

LEGA NORD 26 5 10 15 21 77 103 63

680 CDU 30 9 26 11 23 99 83 136

SGARBI 0 0 0 0 0 0 12 5

CCD 48 7 2 5 31 93 68 41

4 AZIONE POPOLARE 2 0 1 0 1 4 5 3

E' intenzione dell'associazione laLuna creare un archivio di imma-gini riguardanti il nostro territo-rio, le tradizioni, il passato: in-somma tutto ciò che ci riguardao ci ha riguardato.Il materiale verrà "fotocopia-to" con tecniche che non arre-cano alcun danno all'originalee quindi restituito.Questo archivio, che costituirà unpatrimonio a disposizione di tut-ti, contribuirà a non dimenticareil nostro passato.

Chi intende collaborare puòcontattare

la Redazione oppureDavide Bettuzzi:

tel. 0536/961621 - 965330.E-mail: [email protected]

Fatti e Misfatti

vvisoA

Elezioni Regionali

Sez. 1: PalaganoSez. 2: BoccassuoloSez. 3: Susano/SavonieroSez. 4: CostrignanoSez. 5: MonchioMf.: MontefiorinoFr.: Frassinoro

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7la LUNA nuova - Maggio 2000

Ignazio Ranucci

Memorie

Con la fine della guerra, nella prima-vera del 1945, i partigiani deposerole armi; molte nascoste e poche con-segnate. Nel giro di un anno, tutti iprigionieri di guerra e gli sbandati neivari paesi d’Europa poterono ritorna-re alle proprie case.Il 1947 vedeva le nostre contrade ri-tornate alla normalità. Molta popola-zione e pochissime occasioni di la-voro. Tutti i casolari, alcuni dei qualiora del tutto scomparsi, erano pienidi famiglie in genere molto numero-se. Lo stato delle famiglie era quellotradizionale che si tramandava digenerazione in generazione. Ogni fa-miglia possedeva una propria casacon annesso un fabbricato rustico aduso stalla e fienile. Nel nostro paese,in genere, ogni famiglia possedevauna proprietà terriera che consenti-va il mantenimento di un paio di muc-che.Pochi fortunati potevano arrivare asei capi; di questi si poteva dire: "han-no un grosso letamaio", la cui dimen-sione era la misura della ricchezzadella famiglia. I più sfortunati aveva-no una sola mucca oppure alcunepecore che potevano mantenere fa-cendole pascolare un po’ nel magro

trarono con i polmoni danneggiati.Più tardi, l’emigrazione si rivolse allecittà italiane.Penso che meriti una particolaremenzione la famiglia d’IlarioPietrosemoli il quale, dal nativo Co-strignano, negli anni ’30 si trasferì aPalagano, dove fu il nostro droghie-re, fino all’immediato dopoguerra.Negli anni ’50, prima un paio di figli,poi tutta la numerosa famiglia si tra-sferì in Venezuela. In quel paese hafatto, come si suole dire, fortuna. Mala fortuna in genere c’entra poco;perché i risultati sono frutto di conti-nuo e duro lavoro, il quale è poi pro-duttivo in relazione all’imprenditoria-lità di chi lo esegue. Siamo orgoglio-si di quella famiglia, ma particolar-mente onorati del ritorno al suo pa-ese, Palagano, del figlio Alberto, doveha comperato casa e fissato la resi-denza. Egli è l’attuale Presidentedella Costa Norte Construcciones Ca.prima impresa di costruzioni del Ve-nezuela, la quale esegue impianti conun organico di oltre 2500 dipendenti.In quegli anni, anche in paese comin-ciò a manifestarsi un nuovo spiritod’iniziativa, indizio di una mentalitàche voleva rompere con il passato.Le prime furono l’apertura di uncaseificio a Ca’ Conversi e la costru-zione dell’albergo Pineta, ad essoquasi contiguo. Tutte due furono ope-re di privati. Il casaro acquistava illatte ad un prezzo garantito che pa-gava a fine stagione. Gli affari anda-

"Il futuro appartiene achi ha forza, capacità, e

carattere deciso.Il guaio è che molto

spesso chi ha tali qualità,non se ne rende conto"

Il caseificio

di

Ca' Conversi

campicello ed ilmassimo del tempolungo le strademulattiere, le qualine risultavano con imargini ben puliti ele siepi ben tosate.

L’economia della famiglia aveva uncarattere autarchico, vale a dire, pro-duceva il necessario in granaglie, for-maggio e pollame, per il proprio so-stentamento.Una discreta quota di questo neces-sario, soprattutto in uova, burro epolli, doveva essere venduto per ri-cavarne l’indispensabile per pagareil focatico, che era la tassa sul fuoco,cioè caricata su ogni famiglia. Unaquota minima doveva essere accan-tonata per ciò che non poteva esse-re prodotto in loco, come il sale, lozucchero, il riso ed il cuoio per un paiodi scarpe l’anno e la stoffa da brac-cio, che serviva per i calzoni; quasinessuno aveva la giacca. Bastavaun maglione fatto a mano nelle lun-ghe serate invernali.La numerosa forza lavoro cercavasfogo nell’emigrazione, indirizzata intutti i paesi d’Europa, ma anche inAmerica, sia del nord sia del sud. Al-cuni si avventurarono nella lontanaAustralia dove vivono tuttora in con-dizioni di discreta agiatezza.Meritano ricordo tutti quei giovaniche trovarono occupazione e sosten-tamento nelle miniere di carbone delBelgio, dalle quali, non pochi, rien-

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mente le avete, perciò non vi rimaneche metterle in attuazione".Egli chinò la testa, rifletté un po’, poi,guardandomi in viso con quei suoiocchi penetranti ed intelligenti, mi ri-spose: "Voi fate presto a parlare, maquesti della bassa hanno maggiorepotere economico, producono piùlatte. Se partiamo noi, ci faranno mo-rire". A questi suoi dubbi risposi:"Esaminate bene la situazione; ilmaggior produttore di latte èl’Arciprete con i suoi quattro fondi delbeneficio parrocchiale. Egli è perso-na d’eccezionale intelligenza, masprovvisto di senso pratico e com-merciale. Nessun altro si trova nellecondizioni economiche o ha le capa-cità per prendere un’iniziativa delgenere. Nella vostra zona, invece,esiste una forza lavoro eccezionale;poi ci siete voi: avete grinta, capaci-tà di persuasione e di azione. Sen’avrete bisogno, per quanto ne saròcapace, una mano ve la darò anch’io.Smettetela di fare delle inutili riunio-ni e partite. Ma partite subito, senzaperdere ulteriore tempo".Il mio consiglio gli piacque.

Dopo avere parlato con i suoisoci, m’incaricò dello schizzo,come allora veniva chiamatoil progetto. Il quale era consi-derato opera di un paio d’ore,cioè il tempo necessario pertracciare le righe sulla carta,pertanto non meritevole dicompenso. A quei tempi soloil lavoro manuale meritavauna paga. Il lavoro di mentee di studio era cosa peregri-na e sconosciuta.In breve tempo fu scelto il ter-reno, redatto il frazionamen-to ed iniziati i lavori. Non ri-cordo se fu chiesta la licenzacomunale. Dopo pochi mesil’edificio, che poi sarà chiama-to Caseificio di Prà Moreto,era completato. Fu costituitauna cooperativa cui aderiro-no, non tutti, ma molti produt-tori di latte del paese. Ilcaseificio di Cà Conversi re-sistette un paio d’anni, poidovette chiudere per esauri-mento economico. Palaganoaveva un unico e modernocaseificio a servizio di tutti gliagricoltori del paese. Erava-mo tra gli anni '50 e '60.

La parte alta del paese, chiamataNido del Gallo, chiese di costruirlonella propria zona. Ciò complicò ul-teriormente le cose e le riunioni sisusseguirono senza arrivare ad unaccordo conclusivo. In questa situa-zione di stallo, una domenica incon-trai Ermete Tosi di ritorno da unasolita inconcludente riunione.Era Tosi Ermete un uomo che riuni-va la gran laboriosità ad un non co-mune spirito d’iniziativa che l’avevaportato ad essere il portavoce dellaparte alta del paese. Siccome ave-va il viso alterato, gli chiesi cosaavesse. Egli iniziò imprecando con-tro coloro che non volevano sentirele sue sacrosante ragioni. Per ognu-no di noi le nostre ragioni sono sem-pre sacrosante.Lo lasciai sfogare, poi gli risposi, senon con queste esatte parole, con al-tre dello stesso significato: "VedeteErmete, le riunioni con gente inca-pace fanno solo perdere tempo. Il fu-turo appartiene a chi ha forza, ca-pacità, e carattere deciso. Il guaio èche molto spesso chi ha tali qualità,non se ne rende conto. Voi sicura-

rono bene, perciò fu costruita anchela porcilaia, sempre a Ca’ Conversi,in un terreno che confinava con quel-lo che ora è adibito a parco comuna-le.Per alcuni anni tutto funzionò in modoregolare e tranquillo. Poi l’aumentodel latte consegnato impose l’amplia-mento del caseificio. Come capitasempre nelle iniziative pubbliche, siformarono due correnti: l’una soste-neva l’ampliamento del fabbricatoesistente. Il problema igienico-sani-tario di avere un impianto del generein pieno centro paese non si ponevaalla massima parte della popolazio-ne.La preoccupazione di fare quadrareil pranzo con la cena e di dare alme-no un paio di scarpe l’anno ai nume-rosi bambini, rendeva la gente assaipoco schizzinosa; l’altra, sicuramen-te di vedute più avanzate, sostene-va la costruzione di un nuovo im-pianto in un altro luogo, chi a nord,chi a sud del paese, ma sempre nel-la parte bassa. Le discussioni si tra-scinavano da tempo, quando si af-facciò una nuova proposta.

alla primaDMario è il nostro vigile urbano, famoso ormai, per la sua... dedizione e coeren-za. Mi pento anche di avere, a suo tempo, contestato l�acquisto dell�autoveloxe dell�etilometro da parte del comune.Intanto sono giunto all�inizio del paese e... non c�è più il cartello �Palagano�!Anzi c�è, ma è stato coperto da un grosso pannello di cartone su cui risalta, agrandi caratteri, la scritta: �Attenzione! Autovelox al centro del paese�. Cheorganizzazione! Chi può mai aver scritto un tale avviso?Immerso nei miei pensieri giungo a casa e in men che non si dica sto giàdormendo nel mio caldo lettuccio.Qualche giorno dopo vengo a conoscenza delle polemiche, ospitate anche dallastampa, in merito alle contravvenzioni che quella notte Mario, Carletto e i Cara-binieri hanno rilevato, utilizzando l�autovelox, a chi transitava in auto, ad altavelocità, per le strade del paese. Alcuni corridori del rally sono stati immortalati.Si dice e si scrive che l�autovelox è da considerare una strumentazione contro ilturismo in montagna, che l�etilometro serve per penalizzare i vecchietti che sene stanno alla sera al bar ed altri deliri.A questo punto mi chiedo che differenza c'è se quella notte venivo travolto daun normale cittadino, più o meno ubriaco, da un vecchietto o da un corridore dirally durante un trasferimento (tutti tenuti a rispettare il codice della strada,come lo rispettavo io)?Nessuna pietà per i �furbi� (ed uso un eufemismo), chiunque essi siano!

(d.b.)

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Chiara Ricchi

Scuola

Che le lingue siano ormai bagaglioirrinunciabile per ogni futuro cittadi-no europeo è un dato acquisito. Chele lingue esigano adeguati strumentididattici è altrettanto noto, ed in que-sto senso si sono mossi passi impor-tanti al Liceo Maria Immacolata di Pa-lagano.La prima importante novità è che ilnuovissimo laboratorio linguistico,con dotazione di 18 consolles per glialunni più la postazione di controlloper l’insegnante (attivo già durante ilpresente anno scolastico) a brevesarà integrato di 9 computer di ulti-ma generazione (uno ogni due alun-ni), collegati in rete e tutti con acces-so ad Internet. Si potrà dunque con-tare su un laboratorio multimediale,che potranno sfruttare, olre ai docentidi lingue straniere, anche quelli dellealtre discipline.Ancora per le lingue va segnalataun’interessante esperienza didatticaproposta alla Classe IV Sperimenta-le e coordinata dall’insegnante difrancese, prof. Gabriella Biolchini incollaborazione con il Teatro Cyranodi Modena. Le dieci ragazze di IVhanno frequentato una dozzina di in-contri, della durata ognuno di circa 2ore e mezzo e a cadenza settimana-le, partendo dal mese di gennaio; sitratta di una vera scuola di recitazio-ne in lingua francese, tenuta dai fra-telli Radice, esperti del settore per-ché attori di teatro in prima persona(specializzatisi a Parigi in teatro di lin-gua francese). Le nostre ragazze

hanno preso parte aI corso in com-pagnia di studenti di altri Licei Lin-guistici (Selmi, Muratori, ecc.).Il lavoro si è incentrato sulla prepa-razione di una Pièce di JulesRomains, ‘Knock” (intervallata da varisketch, sempre interpretati dai ragaz-zi), la cui rappresentazione pubblicasi è tenuta il giorno 5 maggio pressoil Teatro S. Cuore di V.le Storchi, aModena.La prof. Biolchìni, soddisfattissimadell’esperienza, trova che essa ab-bia coinvolto le ragazze facendolecrescere non solo nelle competenzeletterarie e Ìinguistico-espressive, maanche e soprattutto dal punto di vi-sta umano: la classe è stata autono-ma nell’organizzarsi a livello di tra-sporti, di lavoro a casa (che sisovrapponeva a quello scolastico), ealtro, dando prova di grande respon-sabilità e manifestando un’inattesapassione per il teatro. Le ragazzehanno inoltrerivelato unabuona padro-nanza dellalingua france-se, che sonoin grado dipronunciare,ma anche in-terpretare, adun livello tut-t’altro chescolastico. Glistessi coordi-natori mode-

nesi del corso hanno espresso i lororallegramenti alla preside, suor EnricaBarigazzi, per la serietà e la conti-nuità che le hanno distinte, pur coldisagio della distanza. Ha inoltre sor-preso che anche le più timide delgruppo non abbiano rinunciato alcorso (che ovviamente non è statoimposto a nessuno), pur consapevolidi dover presto confrontarsi con unpubblico cui forse non sono moltoabituate.Alcuni genitori si sono commossi difronte a tale prova di “coraggio” daparte delle loro figlie, grazie alla qua-le hanno mosso un altro piccolo pas-so verso l’età adulta.Ancora una volta il Liceo palagane-se ha ottenuto un riscontro lusinghie-ro, figurando tra i migliori istituti sco-lastici a livello provinciale.Prendiamo atto, con riconoscenzaverso tutti quanti credono in questanostra scuola superiore.

Esperienze didattiche e unnuovo laboratorio

multimediale le ultimenovità del Liceo Maria

Immacolata

PRIMAVERAFRATELLILAIATOASTENERSIARIDAAMARSPDOROGAGVOTOCOSACCOORLEONIVOSENOROSAMACLARDERENAMIRTORULLINIEZRAOOIMAENZOBFANASSASASMIELEAR

OIFSERITEMAPTSOTPEICRANIOCRETTORADARCAENGCIUUTRARRENELMETTOIZZOIIRAACULEATIPZIA

LORATALTLIMOIESSENTIMENTODELTEMPOI

Soluzione del Cruciverba di pagina 22

Il linguistico...

con una marcia in più

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Benvenuto 2000!

@ e-mail

18 marzo 1944

I nfoLa Luna nuova

V. Palazzo Pierotti 4/a 41046 Palagano (MO)

Fax: 0536/96.15.21Tel.: 0536/96.61.94

E-mail: [email protected]

Non verrannopubblicate lettere anonime

In quel diciotto marzo del quarantaquattro,dei nazisti in mano alla marmaglia,

cadean a quattro a quattrodavanti alla mitraglia.

Dei martiri il gran pianto,dei moritur il lamento,

contro quel muro ha infranto,col suo ululato, il vento.

Eran parole d’amore,eran parole di pace,

come solo sa dir chi muore,come solo sa dir chi giace.

Ugo Beneventi

Posta

Benvenuto 2000… lasciamoci ilpassato alle spalle!Alla fine di questi 365 giorni po-tremo avere la certezza che Inter-net, sia come innovativo mezzo dicomunicazione, sia come innova-tivo mezzo pubblicitario e di tran-sazioni commerciali, sarà la nuo-va rivoluzione industriale.D'ora in poi nessun'azienda chevoglia stare sul mercato con qual-che chance di successo potrà per-mettersi di ignorare il mondo vir-tuale e di ritenerlo solamente una"moda".Internet e un'innovazione tecnolo-gica di rottura con il passato, ca-pace di travolgere il vecchio mododi produrre, di porsi sui mercati,di vendere.I paesi più liberi economicamen-te, come gli U.S.A., saranno quel-li che prevarranno nel cybermer-cato; e quindi ancora una voltadetteranno le leggi economiche esociali.L'Europa e ancora di più l'Italia,(che precipita purtroppo al 21 po-sto nella classifica che misura ilgrado di libertà economica) sonoingabbiate da forze conservatriciche limitano loro le possibilità dicogliere le immense opportunitàofferte dalla rete.Internet annulla i tempi, cancellale coordinate geografiche e rendetutto più vicino e in un qualchemodo cancella gli orizzonti uma-ni. Forse è la prima volta chel'umanità ha a disposizione unaleva d'autentica democrazia, attra-

Cara Luna,oggi è il 18 marzo 2000 e mi ritrovo, con parecchie altre persone, nellaChiesa di Monchio per commemorare la strage di Monchio, Costrigna-no, Susano, Savoniero del 18/03/1944.Prende la parola il Presidente del Senato della Republica: On. NicolaMancino. Le sue sono parole semplici che tuttavia hanno provocato, inme, un’emozione acuta.Poco prima, il parroco, aveva letto una paginetta di un testimone ocu-lare: don Luigi Braglia, allora titolare della parrocchia di Monchio che,per la coincidenza di luogo, di giorno e di data, risulta di una atrocitàstraziante.La mia mente ha rivisitato, in un attimo, quel giorno maledetto e hapassato in rassegna tutto ciò che vide.Dio risparmi ai nostri giovani esperienze come quelle!Vorrei che essi, senza odio, non dimenticassero per non ricaderci.E per aiutarli voglio lasciare loro un segno: non ho trovato di meglio diciò che il mio cuore mi ha dettato tutto d’un fiato: una piccola poesia.Eccola, la dedico volentieri a loro:

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verso la quale anche la piccolaazienda o il singolo individuo pos-sono, con l'intelligenza e la forzadelle proprie idee farsi conoscere,commerciare e fare valere i propridiritti.Il mondo virtuale é però democra-tico soprattutto perché il poterepassa ai consumatori/navigatori,loro solo possono decretare il suc-cesso o l'insuccesso di una qualsi-asi iniziativa.L'Italia come il solito è in ritardo.Purtroppo nel nostro paese si con-tinuano a prediligere i "cellulari"al personal computer… tristevero?!Speriamo e poniamo fiducia neipossibili nuovi cybernauti e nelloro apportare idee e fatti positivia questo mondo virtuale che ci ren-de tutti finalmente appartenenti adun'unica gran tribù senza confinidi nessun genere.

Livio Nannetti

Vi ringrazio per l’invito all’assem-blea, purtroppo sono molto distan-te fisicamente.Rinnovo un grosso grazie per tut-to quello che fate per il nostrocomprensorio. Continuate così.Spero di poter mettere a disposi-zione le poche cose che conosco eche possono interessarvi.Ho alcune foto di personaggi tipi-ci del mio paese.

“Ciao Boccassuolocon i castagnacciche a Palagano

li chiaman ciaccicun du mnufachie e

del carshent fritte del bragher che

gl’ienshtan mai zitt...”Saluti a tutti, un cordiale buon la-voro!

Un boccassuolese T.O.C.Luciano di Boccassuolo

(momentaneamente aVedano al Lambro)

Continuate così

@ e-mail

@ e-mail

Posta

AAA vendesi

Gentili Signori,sono Serafini Giovanni.Ho già scritto un articoletto per voitempo fa sui "Telefoni Cellulari".Vi chiedevo gentilmente se poteteinserire questo breve annuncio divendita sul giornalino, oppure, sepotete appenderlo ad una qualchebacheca in giro per Palagano. Viringrazio anticipatamente.- "Vendo quattro ruote gommatepantano-neve per Suzuki Santana(o Samurai) come nuove (usatecinque volte) a lire 400.000 nontrattabili"- "Vendo enciclopedia degli ani-mali De Agostini, 13 volumi co-lor verde scuro (molto elegante dalibreria) mai letta, assolutamentenuova, a lire 400.000 nontrattabili"

Giovanni SerafiniTel. 059/374203-374097-212962

@ e-mail

Carissimi redattori de la LUNA,ricevo sempre il vostro giornalinoe lo leggo con grande interesse, oraho visto che avete una E-Mail.Io ora sono completamente inva-lido, il mio unico passatempo è ilcomputer.Vedo che fra di voi vi sono degliesperti del nostro dialetto, perciòmi permetto di chiedervi un gran-de favore, vorrei conoscere il nomeitaliano dei seguenti alberi: indan,carpen, opi, maruga, ornel.

Fiorenzi Roberto, [email protected]

Carissimo signor Fiorenzi la suae-mail è stata la prima a giunge-re nella nostra redazione. E' pernoi un grande piacere constatareche persone, come lei, da tantotempo lontane dal loro paesed'origine, vogliano mantenere viviricordi e legami con la propriaterra anche nelle piccole cose

Dalla Francia

come possono essere i nomi di al-cune piante. Tentiamo ora di ri-spondere ai suoi quesiti.La maruga è la robinia (Robiniapseudoacacia) proveniente dal-l'America Settentrionale, intro-dotta in Europa nel 1800.L'indan è l'ontano (Betulacee). Sitrova soprattutto in prossimità dicorsi d'acqua, fino a 1000 m dialtitudine. Il legno assai resisten-te all'acqua è usato soprattuttoper intaglio, tornitura edebanisteria.Il carpen è il carpine (Carpinusbetulus). Il legno è biancastro, pe-sante, duro e compatto: è pregia-to per attrezzi agricoli ed è otti-mo combustibile.L'opi è l'acero di monte (Acerpseudoplatanus). Il legno è resi-stente, compatto, duro e pesante,di colore bianco o sfumato in rosao in giallo. Di facile lavorazioneanche al tornio, è largamente usa-to per mobili.L'ornel è l'ornello (Fraxinusornus). Piccolo albero con fioribianchi in vistose infiorescenzeprimaverili. Talvolta coltivatocome ornamento ma anche, so-prattutto in Sicilia e in Calabria,per l'estrazione della "manna"

Cara Luna,mi chiamo Chiara, ho 10 annie vorrei che tu mi aiutassi adesaudire un mio desiderio.Leggendo un racconto a scuola,che parlava degli animali rin-chiusi in piccole e strette gab-bie, in alcuni zoo, ho provatomolta tristezza per loro e hodeciso di aiutarli. Non voglioche si chiudano tutti gli zoo,ma solo che gli animali sianotrattati meglio. Se qualcuno lapensa come me mi scriva a que-sto indirizzo:

Chiara BettuzziVia Palazzo Pierotti, 4/a

41046, Palagano (Modena)

SOS - ZOO

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Questa proposta nascedalla consapevolezzadell’enorme patrimoniostorico che nell’Appen-nino, nel corso deisecoli, si è inserito nelcontesto ambientale epaesaggistico. Nell’an-no giubilare dedicato aipellegrinaggi religiosi,l’associazione Il Pontepropone un'iniziativacollegata agli avvenimentistorici ma in una chiave dilettura diversa. Un trek, nonrievocativo, ma che cercherà di portareil moderno viandante alla quotidianetàdel pellegrino medioevale attraverso leantiche vie di commercio e di conquistache lo portavano a contatto con lepopolazioni valligiane.Il Ponte propone questo escursionismodi ricerca, di riscoperta della “lentezza”e di un nuovo modo di “vedere” e diconoscere la natura esplorandolatramite un percorso alternativo pervivere insieme un’avventura; unavacanza diversa che sia contempora-neamente un’occasione per conosere ilproprio territorio rivivendo le gestaeroiche della storia degli antichi vian-danti. Il percorso escursionistico è statopensato per gli adulti, e per ragazzi daidieci anni in su, e si svolgerà intera-mente su sentieri e mulattiere che dallevalli del Secchia, Rossenna, Dragone eDolo ricalcano i passi delle antiche viedi comunicazione (dalla Vandelli allaBibulca attraverso i declivi dove transi-ta il sentiero Matilde di Canossa fino ascavalcare la Garfagnana e le AlpiApuane). Tutto questo, in compagniadegli asini, simpatici quadrupedi dimen-ticati dal progresso, ma che per secolihanno accompagnato i montanari nelletraversate e nella quotidianità agrestedella civiltà contadina.Gli asinelli dell’associazione il Ponte,porteranno le tende ed i bagagli piùpesanti in quanto la loro struttura agilee scaltra si rende adatti al cammino suisentieri d’Appennino. Da anni l’associa-zione si pone l’obiettivo di far conosce-re questo splendido animale utile efedele amico dell’uomo della monta-gna. L’asino, animale libertario, sarà unamico indimenticabile e nel contempoleale, che accompagnerà gli escursio-nisti. I pernottamenti vengono effettuatiin tenda di fianco ai ristoranti e alberghio rifugi che forniranno la cena, la cola-zione, i sacchetti merenda oltre aiservizi igienici e docce.

Turismo,

sentieri d

Note TecnicheL’itinerario si snoda su sentieri di facile percorrenza, ricchi dicontenuti antropologici, storici ed ambientali. Con questa pro-posta vogliamo farvi apprezzare l’intelligenza e la predispozioneal viaggio di questi simpatici quadrupedi.Per partecipare occorre spirito di gruppo e di socializzazionepoichè il Ponte promuove un escursionismo lento e di osserva-zione, dove la meta è l’ultimo dei traguardi.Gli asini perteranno le tende ed i materiali di gruppo, il viaggiodi ritorno da Carrara sarà effettuato con mezzi pubblici.

Per informazioni ed iscrizioni:Massimo 0338-6049273 - 0522-330173e-mail: [email protected]

Programma

1° giorno: Sassuolo-PrignanoDal palazzo Ducale, le tracce della Vandelli, la rupe “preistorica”del Pescale, il borgo degli Arimanni2° giorno: Prignano-MonchioDalla valle della Rossenna alla valle del Dragone, la Croce diMorano, la cascata nascosta, la Pieve dei Monti e le memoriepartigiane3° giorno: Monchio-MontefiorinoDal parco della Resistenza alla Repubblica partigiana, attraversola Bibulca ritrovata, l’antico borgo del Mogno, la fornace della cal-ce, il mulino ad acqua, la rocca medioevale4° giorno: Montefiorino-FrassinoroVerso l’Abbazia millenaria, le casetorri di Vitriola, le roccemagmatiche ed i borghi dimenticati5° giorno: Frassinoro-Prati di San GeminianoDalle praterie di Frassinoro ai mirtilleti d’altura, i verdi crinali, ilsentiero Matilde, la via reggiana, il borgo di Rovolo6° giorno: Prati di San Geminiano-CampaianaDalle praterie di altura alle verdi valli garfagnine, i crinalispartiacque, la geomorfologia che cambia le valli7° giorno: Campaiana-Gramolazzoil parco dell’Orecchiella, la valle del Serchio, il lago di Gramolazzo8° giorno: Gramolazzo-Equi Termele alpi Apuane, il paese medioevale di Ugliancaldo, le mulattieredei carbonai, un tuffo nelle acque calde in mezzo alle montagne9° giorno: Equi Terme-Campo Cecinadalla Lunigiana all’altopiano sopra al mare, la grotta nascosta, ilCanyon di marmo, le vie del sale10° giorno: Campo Cecina-Carraradalle Apuane al mare, i sentieri tra gli ulivi, le colline del vino, ilduomo, e finalmente il mare

Trekkingcon gli asini

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trekking storici,

della luce

CamminandoCamminandoCamminandoCamminandoCamminandosi apprende la vitasi apprende la vitasi apprende la vitasi apprende la vitasi apprende la vita

camminandocamminandocamminandocamminandocamminandosi conoscono le cosesi conoscono le cosesi conoscono le cosesi conoscono le cosesi conoscono le cose

camminandocamminandocamminandocamminandocamminandosi sanano le feritesi sanano le feritesi sanano le feritesi sanano le feritesi sanano le feritedel giordel giordel giordel giordel giorno prima.no prima.no prima.no prima.no prima.

CamminaCamminaCamminaCamminaCamminaguardando una stellaguardando una stellaguardando una stellaguardando una stellaguardando una stellaascoltando una voceascoltando una voceascoltando una voceascoltando una voceascoltando una voce

seguendo le orseguendo le orseguendo le orseguendo le orseguendo le orme di altri passi.me di altri passi.me di altri passi.me di altri passi.me di altri passi.CamminaCamminaCamminaCamminaCammina

cercando la vitacercando la vitacercando la vitacercando la vitacercando la vitacurando le feritecurando le feritecurando le feritecurando le feritecurando le ferite

lasciate dai dolori.lasciate dai dolori.lasciate dai dolori.lasciate dai dolori.lasciate dai dolori.Niente può cancellare il ricordoNiente può cancellare il ricordoNiente può cancellare il ricordoNiente può cancellare il ricordoNiente può cancellare il ricordo

del cammino percorso.del cammino percorso.del cammino percorso.del cammino percorso.del cammino percorso.

Rubén Blades

18-25 giugno, FranciaNormandia, “Lo sbarco in bicicletta”Trekking su due ruote

informazioni ed iscrizioni:Ezio: 0347/44416669

17-18 giugno, Belluno“Tra il Pelmo ed il Civetta”Nelle Dolomiti più classiche tra le ultime nevi, i primifiori e le impronte dei dinosauri.1-9 luglio, Gran BretagnaTrekking della CornovagliaEscursioni giornaliere lungo le scogliere atlantiche e lebrughiere.23 settembre-1° ottobre, SiciliaDall’Etna alle isole Eolie.Tre giorni di escursioni sull’Etna, poi bagni e vulcani trale isole Eolie.

Per informazioni:Daniele: 0522/431875 - 0349/6743630

4 giugno - MontefiorinoMacognano, “La scoperta dell’acqua calda”Gli strapiombi sul fiume Dolo, il ponte incantato ele antiche terme romane.2 luglio - FrassinoroFontanaluccia, “Escursione nella Selva Tenebrosa”L’alta valle del Dolo e la Forra di Gazzano.16 luglio - Palagano“La febbre dell’oro”, River-TrekRisalita del torrente Dragone alla ricerca dellaPepita d’oro.20 agosto - Montefiorino/Palagano“Le torri del Drago”, Vitriola-MonchioDa inespugnabili forti ad abitazioni coloniche.

Informazioni ed iscrizioni:Fabrizio: 0536/966194 - 0339/2943736

Escursioni inAppennino

I viaggi del PonteTrekking in Italia

ed in Europa

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gi da parte dei fiorentini, dei lucchesioltre ai molti malviventi e banditi chedalla città si rifugiarono nei monti.Seguirono anni di lotte intestine e fra-tricide nelle quali ebbero quasi sem-pre la meglio i Montecuccolo.La morte di Guidinello da Montecuc-colo e la sottomissione di Modena almarchese Obizzo d’Este, avvenutanel 1336, ridonarono un po’ di tran-quillità al Frignano e le principali ca-sate nel 1337 riconobbero l’Estensecome loro signore.Nel 1413 il marchese Nicolò d’Este,per far cessare le continue discordietra i membri della famiglia Montecuc-colo, divise le terre della Badia in giu-risdizioni. Questa divisione rimaseinalterata fino al 1429.In quell’anno gli abitanti del castellodi Montefiorino e degli altri villaggi cir-costanti, esasperati dal dominio deiMontecuccolo, il 25 novembre, si sol-levarono in armi e assaltarono la Roc-ca di Montefiorino cacciando per

Gabriele Monti, Davide Bettuzzi

Si apre ora un periodo di circa 250anni in cui le terre della Badia furonomesse a ferro e fuoco prima dai mo-denesi poi dai bolognesi, quindi daiMontecuccolo.Ma andiamo con ordine: era il 1173,dopo diversi tentativi, tutti misera-mente falliti, di alleanze fra i vari si-gnorotti della montagna, visto che ilcomune di Modena si faceva sem-pre più minaccioso, all’Abate Gugliel-mo non restò che sottomettere gli uo-mini della Badìa allo stesso comuneche pretese un solenne giuramentodi fedeltà. Giurarono in tutto 532 ca-pifamiglia.Con questo giuramento si apre, sep-pur in ritardo, l’era delle istituzionicomunali ostacolate fino a quel mo-mento dal tentativo dell’Abate di con-servare un sistema feudale.Il comune di Modena pretese altri giu-ramenti nel 1197 e nel 1200 quandogiurarono 349 capifamiglia, molti dimeno rispetto al precedente giura-mento del 1173: probabile sintomo diribellioni in atto. Altro giuramento, ot-tenuto praticamente con la forza, fupreteso, sempre dai modenesi chesi consideravano signori indisturbatidella montagna, nel gennaio 1205.Nello stesso periodo, in seguito adun episodio di aperta ribellione, i mo-denesi invasero le terre della Badiae assediarono la rocca di Medola.La situazione, nonostante i ripetutigiuramenti di fedeltà, non doveva es-sere del tutto tranquilla se nel 1213,approfittando del fatto che Modenaera in guerra con Bologna (che allafine ebbe la meglio), i montanari gui-dati da Guidinello I da Montecuccolosi sollevarono e liberarono le loro ter-re dal dominio modenese.

Nel 1240 i modenesi,passando per Boc-cassuolo, assediaro-no Medola senza peròriuscire ad espugnar-la per cui si portaronoa Montefiorino ed as-sediarono il nuovo ca-stello appena costrui-to che capitolò dopoun mese.A partire dal 1251 imodenesi si reseroresponsabili di violen-ze, minacce, estorsio-ni a carico delle popo-lazioni dell'Abbadiatanto che l’AbateRainero ricorse aPapa Innocenzo IV che scomunicòla città di Modena ed autorizzò l’Abatestesso ad eseguire fortificazioni aMedola e creare nuovi fortilizi a Boc-cassuolo, Costrignano, Palagano eSusano.Misure che non impedirono, nel 1258,alle truppe di Modena di invaderel’Abbadia, mettendola a ferro e fuo-co e, dopo mesi di assedio, distrug-gere completamente la Rocca di Me-dola. Nel 1261 fu stipulato un tratta-to che regolò i rapporti tra Modena el’Abbadia donando un periodo di re-lativa pace a quelle terre.Il 1300 si aprì con una sollevazionepopolare a Modena che costrinse allafuga Azzo VIII d’Este instaurando unarepubblica che, essendo tuttavia piut-tosto debole, non riuscì a coinvolge-re la montagna. Il Frignano restò inbalia delle fazioni di Guidinello daMontecuccolo, capo dei Ghibellini, eManfrido Rastaldi, capo dei Guelfi.Inoltre ci furono scorrerie e saccheg-

La dedizione

al Comune di Modena7

Montefiorino: torre del mercato (sec. XIV)

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Isempre i loro signori. Lagoccia che fece traboccareil vaso fu il fatto che a unincaricato del podestà, talAndrea Fogliani, era statatagliata la lingua per non es-sere costretto a confessareun grave delitto.Queste terre si sottrasserocosì per sempre alla giuri-sdizione dei Montecuccolo epassarono sotto la diretta si-gnoria degli Estensi che siimpegnarono a non conce-dere mai più Montefiorino infeudo ad alcuno e di mante-nervi un Podestà diretta-mente a loro soggetto.Fu così abolito, a furor dipopolo, il feudalesimo nellenostre terre e il Bucciardinon esita a definirlo “un fat-to magnifico per ardire e co-raggio di popolo”.

25 novembre 1429,tra fantasia e realtàGià da tempo si respirava aria dirivolta. Soprattutto a Vitriola dopoche a Gilsberto da Vedriola, incaricatodel potestà Andrea Fogliani, fu tagliatala lingua per non permettergli diconfessare, sotto tortura, un certodelitto. La povera gente era stancaed esasperata dalla tirannia deiMontecuccolo. All’alba del 25novembre la porta della Rocca, quellaversoFrassinoro,si aprì,comesempre.Entrarono i contadini portando leloro misere merci per venderle nelmercato dello spiazzo. Poco più tardiuscirono dalle loro case gli uominiaddetti alla spalata della neve.Ad un tratto, ad un segnale, glispalatori si gettarono sulle guardie,alzarono la pesante grata eassaltarono la Rocca. Le guardie coltedi sorpresa furono subito in difficoltà.All’interno si sparse il terrore ed unaventina di persone tra nobili, famigliarie servi (tra loro Andrea Fogliani, Pietroe Guglielmo Monte-cuccolo) ebberoappena il tempo di fuggire attraversoun cunicolo che dalla Torre di S.Michele sbucava all’esterno dellaRocca lungo il pendio. Fuggirono

verso Savoniero, vestiti in qualchemodo, tracciando la neve e siportarono verso Polinago (dove liaccolse Alberguccio da Monte-cuccolo).Intanto dalla Rocca si levava un densofumo nero.Successivamente Nicolò III, ilmarchese di Ferrara, ricompensò ilpopolo montanaro col dono di due

Montecuccolo

Castello di Montecuccolo

Nobile e antica famiglia del Frignano, iMontecuccolo, condizionò profondamen-te le vicende medioevali nell'intero Frigna-no. Il castello, o meglio la cittadella forti-ficata, sorgeva sul "Monte del Cucùlo", lacui costruzione fu iniziata da Matteo at-torno al 1110. Capostipite della casata fuGherardo. I Montecuccolo difesero la pro-pria autonomia e quella del Frignano daiModenesi e dai Bolognesi fino al 1363quando, dopo numerose lotte e ribellioni, si assoggettarono agli Estensi. Undocumento del 1229 testimonia che i Montecuccolo erano legittimi signori dibuona parte del Frignano, investiti dei loro feudi direttamente dall'Imperato-re e quindi liberi da qualsiasi altra soggezione. I Montecuccolo furono assol-dati dall'Abate di Frassinoro per tutelare le proprie terre nella Val Dolo e ValDragone, feudo che nel 1472 comprendeva 17 castelli e 6 ville.Il più illustre rappresentate della famiglia fu Raimondo, nato nel 1609, uomodi grande cultura: filosofo, poeta, politico, letterato, storico, scienzato e teolo-go e conoscitore di varie lingue. Fu "Maresciallo di campo generale", supremacarica militare dell'impero Austro-ungarico. La sua fama di condottiero è le-gata particolarmente alla battaglia di S. Gottardo sul Raab, del 1° agosto 1664,in cui, nonostante l'inferiorità numerica, sconfisse i Turchi fermando l'avan-zata dell'Impero Ottomano.

Die martis V kalendas aprilis in Pallagana

qui iuraverunt: Ingesellus, Giurisius,

Martinus de Valle, Pegolotus,

Dominicus de Noello, Puligellus,

Iohannes Gustolus, Iohannes de Noello,

Michael, Pandecanpus,Grimaldus,

Granellus, Cozus, Paganinus de Casina,...

In Bucaxolo: Rulinus consul, Tebertus

consul, Iohannes consul, Ubertinus,

Rebellotus, Rozus, Butrigellus,

Boninsigna, Pinonus,...

In Savoniero: Magister Stramazus consul,

Boniohannes de Prato Maioris, Arduinus,

Gandulfus, Girardus de Cereto,...

In Suxano: Franchinus consul, Gualandus

eius frater, Buile, Araldus...

In Costregnano qui iuraverunt die mercu-

rio IIII calendas aprilis: Gibertinus,

Tuscus, Castellanus, Bozulus, Rozi...

Alcuni deicapifamigliache fecerogiuramentonel 1200

ricchi mulini di proprietà deiMontecuccolo ed assoggettò Monte-fiorino ai propri domini con lapromessa di non affeudatarlo mai piùsenza il consenso degli abitanti.A Modena bruciò in piazza il diplomacon cui l’imperatore Carlo IV avevaceduto nel 1396 Montefiorino in feudoai Montecuccolo.

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Un po' di più su...

Fabrizio Carponi

Casola, Lago, Serradimigni, Tolara,Naredola, Sassalto, Sassatella, Pa-lagano e Boccassuolo. Ai piedi dellosperone il borgo e la chiesa dedicataa S.Michele, mentre sulla sommitàdominava la solidissima torre, la Roc-ca di Medola.A base quadrata, era uno dei fortilizipiù potenti e difficilmente espugna-bili.A lato della torre la cisterna, per lescorte d’acqua alla fortificazione: l’ac-cesso era possibile solamente da unlato e costituito da un tortuoso sen-tiero facilmente ostruibile in caso diassedio.Di tutto questo complesso non resta-no che pochi ruderi della torre e lacisterna che è ancora in grado di trat-tenere l’acqua piovana.Dell’antico borgo, distrutto a più ri-prese da frane, non resta che partedella struttura muraria in una delleattuali abitazioni addossate al mas-so ofiolitico.

La Rocca

di Medola

La Rocca, quale baluardo difensivodella valle, fu teatro di aspre batta-glie e assedi; memorabili quelli del1210 e del 1258 ad opera dei mode-nesi che in quest’ultimo assedio riu-scirono a distruggerla. Ricostruito ilfortilizio, fu occupato nel 1321, daGuidinello Montecuccolo, alla cui fa-miglia rimase fino alla prima metà delXVI secolo.L’episodio più spettacolare che laRocca subì, fu nel 1517 quando il fa-moso bandito Domenico Amorotto acapo di 500 armati, dopo un lungoassedio non riuscì ad espugnarla, no-nostante a difenderla ci fossero so-lamente 50 uomini.Nel 1536 gli Estensi concessero ilfeudo, di cui Medola era la capitale,alla famiglia Mosti, che successiva-mente ne spostò il centro amministra-tivo a Rancidoro.Nella carta Balugoli del 1571 è se-gnalato un ponte sul Dragone neipressi di Medola.

Decreto del Conte Antonio Mosti Este di nomina a comandantedella Rocca di Medola di Matteo Evangelista Lenzotti

"N el nome del SignorNostro Gesù Cristo DioEterno. L’anno dallasua incarnazione 1071,il giorno 29 agosto… ioBeatrice, contessa educhessa, figlia del fuduca Federico… of-fro… al Monastero chesta per sorgere nel luo-go che si appella Fras-sinoro.. le seguenti 12corti...".Con queste parole ini-zia l’atto, registrato dalnotaio imperiale Gi-rardo, con il quale Beatrice di Lorena,madre della contessa Matilde, donaal nascituro monastero di Frassino-ro 12 corti, di cui 3 in Val del Drago-ne: Ronco-sigisfredo, Medola e Vi-triola. Questo importante documen-to è la prima citazione storica dovecompare Medola.La corte di Medola era situata nellaparte mediana della valle, dove tut-tora, nei pressi del letto del torrenteDragone, si innalza uno scoglio diroccia ofiolitica detto poggio di Me-dola. Il toponimo di Medola, Medollao Medula, deriva probabilmente daltermine latino meta (cumulo, rialzo,mucchio, catasta), con l’aggiunta delsuffisso -ula (-ulla), connesso e simi-le come significato a voci quali meale,medalle, metatum aventi tutte il si-gnificato di “capanne di paglia”. Quin-di, Medola: rialzo con capanne dipaglia, segno che questo luogo fuabitato da tempi remoti.Il territorio della corte comprendeva:

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Ricordi

Silvano Braglia

Il matrimonio di

una volta

glie erano “consenzienti”, avvenivauna specie di “fidanzamento ufficia-le”: gli amici dello sposo si recavanoa “domandare la sposa”; portandotorte, bottiglie di vino e di liquore,chiedevano ufficialmente il consen-so al matrimonio.

Le nozzeLe nozze avevano un aspetto del tut-to particolare e, pur riservando note-vole importanza al rito religioso, era-no estremamente folcloristiche; almattino i parenti dello sposo, accom-pagnati da un’orchestrina, si recava-no a “prendere la sposa”; i parenti diquesta, soprattutto i ragazzi, cerca-vano di impedire il “rapimento” co-struendo siepi di rovi, staccionate omuri improvvisati. Venivano poi fatteuscire dalla casa della sposa alcunevecchie e, in seguito, altre ragazzeper trarre in inganno i convenuti; allafine la sposa era costretta ad uscirealtrimenti alcuni minacciavano di sca-lare le finestre della casa. Il corteo,dopo che tutti avevano ricevuto i con-fetti, al suono dell’orchestrina, si in-camminava verso la chiesa.Dopo la cerimonia, si era soliti faredue pranzi distinti perchè gli ambientidi allora non erano in grado di ospi-tare i parenti di entrambi; ogniconvitato portava il proprio “regalo di

Quando osservo le ragazze di oggiestremamente disinvolte e disinibite,quando vedo ragazzi spavaldi cherientrano tranquilli alle quattro delmattino, coppie di fidanzati che siscambiano baci lungo la strada delpaese... mi viene spontaneo ripen-sare ai racconti dei miei genitori e deinonni su che cosa significava “fareall’amore” non tantissimi anni fa e sucos’era “sposarsi” una volta.

Ve la conto... o ve la canto?Ve la conto: giovani e ragazze nonavevano occasioni di incontro se nondurante le veglie per sfogliare il gran-turco o durante i “vegghi” intorno algrande camino per ascoltare le sto-rie di un tempo, episodi di guerra, dispiriti o di epiche cavalleresche. Ve-dere una ragazza significava veder-la alla mess’ultima e, ancora di più,al vespro della domenica... certo chela devozione, durante queste funzio-ni religiose, perdeva buona parte delsuo valore poichè era proprio in chie-sa che si scambiavano i primi “sguar-di di amore” e che, tacitamente, ci sidavano i primi appuntamenti del“dopo vespro”.Quando un “giovine” si permettevadi accompagnare una ragazza dalvespro, significava che era “corrispo-sto” e che perciò si assumeva un im-

pegno ben preciso!A quel punto i genitori valutavano sesi trattava di “un buon partito”, se cioèle possibilità della famiglia del futuroconiuge erano soddisfacenti.Si valutava la consistenza del “leta-maio”, cioè del bestiame possedutodalla famiglia del futuro sposo, si con-siderava quanta “dote” poteva por-tare la futura sposa: era impensabileche una figlia di “possidenti” fossedata in sposa ad un mezzadro o adun affittuario ed altrettanto era “disdi-cevole” se un “buon partito” si con-fondesse con una “servetta” qualsi-asi.I matrimoni venivano perciò conces-si e decisi molto spesso in virtù discelte di tipo economico o di legamidi amicizia e di parentado (era fre-quentissima l’abitudine di contrarrematrimoni tra parenti molto stretti).Quando veniva permesso a due gio-vani di “frequentarsi”, era loro dato ilbenestare di ritrovarsi, a debita di-stanza, intorno al grande camino,sotto lo sguardo severo e vigile dellemamme e delle “rezdore”. Era facilecapire quando era l’ora giusta per “ri-tirarsi”: qualcuno della famiglia inco-minciava a muovere le sedie ed ac-cennava di volere andare a letto (10-11 di sera).Se tutto andava bene e se le fami-

Le nozze avevano un aspettodel tutto particolare e, pur

riservando notevoleimportanza al rito religioso,

erano estremamentefolcloristiche.

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nozze”: i testimoni recavano la “turtadla flepa”, gli altri offrivano alcuni bic-chieri, due tazze da caffelatte, un paiodi piccioni, ecc...Il violino, il clarinetto e la fisarmonicadell’orchestrina permettevano di fare

“quattro salti” peccaminosi a tutti gliinvitati.Poi (flnalmente!) gli sposi novelli par-tivano per un fantastico viaggio dinozze: la meta più frequente era unalbergo di Cerredolo, ma i più intra-

prendenti andavano fino a Modena,a Bologna o a Livorno.O tempora, o mores (oh tempi, ohcostumi!).

Ora ve la canto?...

a leggenda del lago VerdeLNella zona fra Caselle e Pian di Venano, in mezzo ad estesi boschi, c'è il così detto lago Verde.Non si tratta di un vero e proprio lago: esso si presenta come una zona paludosa coperta di erbe. Unapersona estranea, che per caso attraversasse questi luoghi, potrebbe essere facilmente ingannatadalla vegetazione che copre la zona paludosa ed entrerebbe nel "lago", con il pericolo di affondarenella melma. (Così si dice; però non si ricordano incidenti del genere).Si racconta che, un tempo, nel luogo ora occupato dal lago Verde, esisteva una casa, abitata da duesposi e dai loro figli. Il padre, trovandosi in una situazione critica, giurò il falso, pronunciando questeparole: "Se non è vero, Dio faccia sprofondare la mia casa e tutta la famiglia".Non lo avesse mai detto! Infatti, poco dopo, casa e persone scomparvero ingoiate dalla terra. Rimasesoltanto, in luogo della casa e dei dintorni, una zona coperta di acquitrini, che venne denominata "lagoVerde".I vecchi dicono che quivi, la notte della vigilia di Natale, si sentono lamenti di persone, a ricordo diquanto avvenne in un giorno lontano.

Aver vint an

Un’uchiada de strafàgun suris apéna arcambia;

tanti tèst al gremiven la chiesinaa la mas’ùtma d’a dmandga matina.

L’armur di scarpunsé prai carad,

burcat ed fèr sòta a e curam,pèla dùra damand i scurzun

pèla dura damand u lavur.Un chiold e té sbùsiva e gartun,ma té ten sentiv propia gnent...

quasi gnent...Et la seguiv ed luntan

perchè et mancava e curagh(t’av apena vint’àn!)

per dichiarar e tò amur.Lasé,l’era e tò penser:

una caslina ed sas,in fonda a un sinter.

Ma de fégh e bagliurl’ascundiva a chi bsin

ben ater rusur...Po’, pian pian, e calur

e desfeva al parole u nasiva una storia d’amur.

Avere vent'anni

Un’occhiata di sfuggita,un sorriso appena ricambiato.Tante teste gremivano la chiesinaalla mess’ultima,la domenica mattina.Il rumore degli scarponisu per la carrareccia,borchie di ferro sotto il cuoio,pelle dura come la corteccia,pelle dura come il tuo lavoro!Un chiodo ti bucava il tallone,ma tu non sentivi un bel niente...quasi niente.E tu la seguivi da lontanoperchè ti mancava il coraggio...(avevi appena vent’anni)di dichiarare il tuo amore;ma lassù era il tuo pensieroin una casetta di sassiin fondo a un sentiero...Del fuoco il bagliorenascondeva ai viciniben altro rossore!Poi il calore, pian piano,scioglieva le parolee nasceva una storia d’amore.

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Poesia

di Dream-in

Tu primavera (Remy Frey)

Tu primaverache con rugiada limpidai fiori fai sbocciareriempiendo i pratidi mille e più colori.

Tu primaverache col tepore i cuori fai sognarepure li uccelli sui rami di un alberoin fiore cantano in tuo amore

Tu primaverache in tuttipoi risvegliun po' d'amore

Tu primaverapur col calardel sole.

Forse più non han pianto i derelittitra dirupi e macerie, là in Kosovome fede si�, speme di un giorno nuovoche li torni ai natii giacigli sfitti.

Complicità d�interessi e delittimostruosamente ci coinvolge, io trovo,ed è rabbia impotente cio� che provo:rubare a tante genti lor diritti!

Kosovo '99 (Bruno Ricchi)

Per cinquant�anni abbiamo scritto e detto�l�umanità ricordi l�Olocausto!�e la pace s�insinui in ogni petto.

Negli uomini è dunque il senno esausto?E� guerra, pur se ai media par diletto,assai presto ci colse il giorno infausto!

I fantasmi del passato tornano fastidiosile loro scarne mani sbucano dal cumulo di terranel quale li avevo sepoltispostano i detriti, i ciottolie tornano con i loro incubicon essi torna seducente... ... Il desiderio di volare

... Il desiderio di evasione.

Seduto sul tetto di un palazzomentre guardo le nuvoleinvidio le rondini.

Nel mezzo di un pontementre guardo il fiumeinvidio i pesci.

Chiuso in qualche bettola i fantasmi dormonoma qualcuno vedendomi vacillares�avvicina timoroso e mi domanda perchéio rispondo che la realtà, questa realtàè il fantasma più bruttocontro cui abbia mai lottato.

Fantasmi (Andrea, Vignola 1994)

Scusate ma ci stavamoperdendo per la strada…“...Lunga diritta correva lavia, dite la vostra che hodetto la mia “.Insomma qualcuno cifreni…ci fermi...

Dicevamo… primavera ètempo di pulizie e cosìimmagino che sarete munitidi stracci e scopa e alloraperché non ci aiutate aduscire dal fondo di cassettipolverosi, rinchiusi inscatole, in qualche soffittadimenticate dalle vostre 3000cose da fare, che se ne fatesolo 2999 non siete al passocon i tempi?E se spolverando nontroverete nulla saremo felicidi essere scritte adesso,messaggere delle vostreemozioni.

Qualunque essere umano,in quanto tale, è daconsiderarsi poeta.Prova emozioni, sentimenti.Ama ed odia.Vive...E tutto questo è poesia.Chiunque scrive emozioni èpoeta pari a chi le prova o neparla.

In questa pagina daremospazio a coloro che avrannoil coraggio, il talento, osemplicemente la voglia difarci vivere su carta.Viaggeremo in su ed in giùper l’Appennino in cerca dipoeti sconosciuti e noti,morti e vivi, nel tentativo didivulgarne i sentimenti econoscere un universotrascurato, ma estremamentevitale.

Inviateci alla redazione de laLUNA, alla quale saremograte per sempre per avercidato uno spazio disopravvivenza.In quanto a voi tutti lettoriquesto spazio pulserà di vitapropria grazie a voi.

Alla ricerca delle

poesie perdute

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Siamo proprio sicuri che la nostraditta abbia bisogno solo di dipendentiche al mattino presto, puntualmen-te, lascino la macchina nel parcheg-gio aziendale, timbrino un cartellino,o qualcosa di simile, ed entrino negliuffici a svolgere il loro lavoro? Nonpuò darsi che alcuni di loro possanosvolgere le loro mansioni restando-sene a casa, e nell’orario che li ren-de più produttivi ed efficienti? Si pro-vi a riflettere sulla quantità di vantaggiche il telelavoro potrebbe avere in al-cuni casi. Dal punto di vista dell’azien-da, questa potrebbe minimizzare icosti delle strutture fisse, quali uffici,scrivanie, riscaldamenti; potrebbeinoltre fare a meno di assumere unaparte del personale come dipenden-te fisso, ma interloquire con collabo-ratori esterni pagati per le prestazio-ni effettuate. Dal punto di vista dellavoratore, questi potrebbe risolveremolti problemi logistici di spostamen-to, di abitazione, di cura della fami-glia e dei figli, potrebbe addiritturaavere più datori di lavoro situati inlocalità completamente diverse e lon-tanissime fra loro; inoltre potrebbeavere la soddisfazione di sentirsi piùresponsabile, come i liberi professio-nisti, meno oppresso daglistretti rapporti gerarchici chesono tipici del lavoro in uffi-cio o in fabbrica; soprattuttoil telelavoratore ha la possi-bilità di essere valutato e ap-prezzato esclusivamente sul-la base del suo rendimento edella qualità delle sue presta-zioni (tutti i problemi originatida simpatia/antipatia, difficol-tà di rapporti interpersonali, ri-valità, ecc..., sono totalmen-te eliminati). Dal punto di vi-sta sociale questo comportaun numero sensibilmente mi-nore di automobili che affol-

lano le grandi vie nelle ore di punta,di pasti fuori casa, di afflusso ai trenie ai pullman dei pendolari, meno in-cidenti, meno costi, meno inquina-mento, meno ritardi (si rifletta sul fat-to che, nel mondo futuro, là dove sarànecessario spostare sostanzialmen-te dati e informazioni sarebbe moltobene evitare di spostare uomini ecose, con tutti i costi ed i problemirelativi). Cos’è dunque il telelavoro?E’ una occupazione professionaleche non comporta la presenza fisicanella sede aziendale ma il rapportovia modem tra il lavoratore e la ditta,sempre o almeno nella quasi totalitàdel tempo. Ovviamente ciò è possi-bile solo quando il “prodotto” del la-voro, come oggetto o come servizio,è qualcosa che può esistere in for-ma digitalizzata; il meccanico, il chi-mico, il tessile non possono esseretelelavoratori. Lo possono essere in-vece: il giornalista, lo scrittore, il tra-duttore, l’impaginatore, il fotografo, ilgrafico pubblicitario, l’archivista, l’am-ministratore, il contabile, il consulen-te, il programmatore, il gestore di undatabase, o di un sito Web, il ricer-catore di marketing, l’immobiliare...A queste categorie professionali ag-

Livio Nannetti

giungerei anche i rappresentanti, ivenditori, gli intervistatori, il collabo-ratore lontano che effettua interventitecnici di assistenza, che però an-drebbero considerati come apparte-nenti ad un’altra categoria distinta dalTeleworking: il cosiddetto InternetComputing Mobile.E’ il caso del rappresentante che ge-stisce le vendite lontano dalla sedeaziendale e che comunica con que-sta tramite Computer Portatile +Modem + Cellulare. Ho conosciutopersonalmente un fotografo che fa-ceva una cosa del genere seguendole partite della squadra nazionale dicalcio nei suoi incontri all’estero.Si rifletta attentamente sulle possibi-lità che il telelavoro offre, e si cerchianche di mettere in discussione il mo-dello aziendale classico, con la suaimpostazione fondata sull’edificio,sugli uffici, sulle gerarchie e sul rap-porto di dipendenza fissa: in molticasi questo non è più un modellovalido per il futuro... il mondo ha bi-sogno della massima utilizzazionedelle risorse umane, al minimo deicosti gestionali e sociali e di un mag-giore rispetto ecologico negli interessidi tutti noi.

NewEconomy

Un Telecottage per tutti

I positivi risultati ottenuti con la Ricerca/in-tervento per le condizioni di sviluppo del Telelavoro e dei Tele servizi (progetto

Le tecnologie informatiche e telematiche e le nuove modalità di lavoroad esse legate possono dare una risposta ad importanti bisogni

espressi dal tessuto economico e sociale del nostro territorio, comequello di modernizzare gli Enti locali, favorire la permanenza e il rientro

in montagna di popolazione in età attiva, attivare la formazioneprofessionale sui mestieri innovativi, consolidare

il sistema delle imprese esistenti e favorire la nascita di realtàimprenditoriali innovative.

Telelavoro...

la risposta!

Facchini Ginopresidente ass. culturalele Terre della Badia il "Simposio"

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T.O.R.N.I.A.M.O., 1997), unitamen-te alle Azioni di orientamento esensibilizzazione al Tele lavoro ed iTele servizi (1999), progetti finanzia-ti dalla Regione Emilia Romagna edal Fondo Sociale Europeo attraver-so l’ob. 5b, hanno indotto un gruppodi persone rappresentanti i Comunidi Frassinoro, Montefiorino e Pala-gano, a promuovere la costituzionedi una struttura polivalente, nella for-ma di un Telecottage, che possa fa-vorire il concorso di interessi e rispon-dere alle necessità di ammoder-namento tecnologico a favore delmondo imprenditoriale, degli entipubblici e dei privati cittadini.Il Progetto “Azioni di sensibilizzazioneed orientamento finalizzate a pro-muovere il Tele lavoro ed i Tele ser-vizi nella Comunità Montana Appen-nino Modena Ovest”, sviluppatosiattraverso l’attivazione “virtuale” diuna Agenzia Sperimentale per il Telelavoro e per i Tele servizi, ha nuova-mente confermato le potenzialità esi-stenti nel territorio ed ha posto in evi-denza l’esigenza di strutturare l’Agen-zia sperimentale creata apposita-mente per verificare dette potenzia-lità, dando seguito all’ipotesiprogettuale.Infatti, non solo i risultati raggiunti dalprogetto in questione (numero etipologia di utenti raggiunti; va-lutazioni di merito sulle attivitàproposte; disponibilità dichiara-te a collaborare per ilpotenziamento delle attivitàproposte; aspettative inge-nerate; richiesta di servizi ag-giuntivi; giudizi espressi sullafunzionalità dell’Agenzia, ecc.)ma anche le valutazioni espres-se all’interno dei Gruppi di La-voro appositamente attivati conla partecipazione delle forze so-ciali ed istituzionali della Comu-nità, hanno evidenziato il forteinteresse degli attori sociali ol-tre che dei potenziali utenti, ache la nostra Comunità Monta-na si doti di un servizio di que-sto tipo. Già dal rapporto finaledel progetto sopra menzionatoe successivamente dai rappor-ti sulle attività dei Gruppi di La-voro appositamente attivati, èstato possibile evidenziare unaserie di opportunità da coglieree che appaiono di maggiore

attraenza e fattibilità. Ciò che il pro-getto in questione non poteva fare(perché non era nelle sue finalità), eraidentificare correttamente e quantifi-care i relativi costi nonché le caratte-ristiche operative di una Agenzia per-manente che potesse sviluppare leattività proposte. Da questo eviden-te limite, emerge la necessità, prima

Fabrizio Carponi

Habitat

Anche quest’anno le rondini sono arrivate ed anche se “una rondine non faprimavera”, l’arrivo di questi piccoli volatili annuncia l’arrivo della bella sta-gione e predispone al buon umore.Negli ultimi anni si è però assistito ad un drastico calo del loro numero. Que-sto calo, che si aggira attorno al 40%, è prevalentemente dovuto all’azionedell’uomo.L’uso di pesticidi, l’inquinamento atmosferico, la modificazione del paesag-gio rurale sono forse le maggiori cause di questo drastico calo di presenze.La presenza delle rondini è infatti legata a fattori ecologici e si può affermareche le rondini sono un ottimo indicatore ambientale che ci permettere di

di predisporre un progetto esecutivovero e proprio, di approfondire unaserie di elementi che consentano divalutare la sostanziale fattibilità di unaAgenzia stabilmente insediata sul ter-ritorio, in termini economici, di risor-se necessarie e disponibili, di rispo-sta alle esigenze manifestate o po-tenziali.

os'è il telecottageCNato nei paesi Scandinavi nella metà degli anni 80, il telecottage, ingenerale, è promosso da persone o gruppi di persone che, sul pianolocale, perseguono obiettivi di ordine sociale ed economico molto variquali, ad esempio: il miglioramento dell’integrazione sociale delle co-munità locali e l’incoraggiamento di una “economia di solidarietà”;l’accesso delle comunità locali alle tecnologie dell’informazione; lafornitura, alle imprese e agli Enti locali di servizi basati sulle tecnolo-gie dell’informazione; l’organizzazione di corsi di formazione per l’usodelle tecnologie di informazione; lo stimolo alla creazione di opportu-nità di lavoro a livello locale; l’organizzazione di attività culturali eludico ricreative.Il telecottage può avere una funzione di intermediazione consentendol’incontro di telelavoratori con i potenziali clienti. I locali del telecottagee le infrastrutture informatiche possono essere affittate sia a lavorato-ri già occupati che desiderano entrare parzialmente o totalmente nelcircuito del telelavoro, sia a datori di lavoro del territorio. Il telecottagesi differenzia dal telecentro poiché dispone di servizi per i telelavoratori,come per esempio strutture per accogliere i bambini (vantaggio nonindifferente per le lavoratrici madri) e/o strutture ricreative comeMediateche o Internet caffè.

Quando

la rondine

fa primavera

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22 la LUNA nuova - Maggio 2000

capire meglio i problemi legati all’eco-logia del territorio.Per cercare di invertire questo calodi presenze di questo piccolo ma uti-lissimo volatile, ognuno di noi puòimpegnarsi quotidianamente al ri-spetto dell’ambiente nel suo comples-so ed in particolare all’uso pondera-to di prodotti chimici, aumentare ilconsumo di prodotti derivanti da agri-coltura biologica ed, infine, cercaredi ricreare l’ecosistema ideale perpermettere la nidificazione.

Per chi volesse fare di più, è possibi-le partecipare alla campagna pro-mossa dalla LIPU per la difesa deiluoghi di svernamento, il censimen-to delle rondini nel nostro territorio, ilpotenziamento dei nidi artificiali.

Cosa mangiano e dove vivonoSi cibano esclusivamente in volo diinsetti alati.In Europa le prede più comuni sono iditteri, cioè mosche e zanzare cherappresentano dal 60 al 90% della

loro dieta.E’ stato valutato che una città di me-die dimensioni (100-150 mila abitan-ti) può ospitare circa 10.000 tra ron-dini, bamlestrucci e rondoni che nei4-5 mesi di presenza possono arri-vare a mangiare 63 tonnellate dimosche e zanzare. Dopo una lungamigrazione le rondini svernano neipaesi caldi africani, ed in particolarein un villaggio a sud est della Nige-ria, Ebbaken, dove se ne contano amilioni.

Habitat

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Orizzontali1. Famosa quella delBotticelli 9. IKaramazov 16. Lanota del diapason17. Incontro di vocali18. Non votare 20.Secca 22. Volerbene 23. La Spezia24. Il mitico "Vello"(due parole) 25. Bat-tuta comica 27. Va-lutazione numerica29. Soldato Russo31. Scultore del Ri-nascimento 33.Pro-nome latino 34. Vinonei prefissi 35.Unafamosa fumetto…37. Il de scozzese39. Bruciare 40. Na-poli 41. Piantacespugliosa 42. Nel-le macchine fotogra-fiche 44.Ravenna45. Due in cento 46. Posta in basso 48. Iacchetti di striscia 51. Cura le strade statali 53. Unità di misura della fotosensibilità54. Iniziali della Mangano 56. Una metà di ieri 57. Re Shakespeariano 59. Vocali in nodi 60. Ferrovie dello Stato 61.Arrossamento della cute 65. Trieste 66. Una metà di otto 67. Programmazione educativa individualizzata 68. Scheletridella testa 69. Crepa-fenditura 70. Localizza oggetti nello spazio 72. Città francese 73. Gruppo sportivo 75. La Invernizioscrittrice 76. Vocali in zulù 77. Condurre-Dedurre 78. Casco protettivo 81. Una Simona dello spettacolo 83. Due Romano84. Ravenna 85. Appuntiti 87. Sorella di papà 88. Pesce di mare 90. Fango-Melma 93. Affermazione inglese (j=i) 94.Operadi Ungaretti (tre parole)Verticali1. Città emiliana 2. La Dell'Abate 3. Osati al contrario 4. Il frutto del gelso 5. Cantante emiliano 6. Scritto di protesta 7.Nell'orto 8. Antico cantore 9. Città romagnola 10. Pari in erario 11. Arsenico 12. Buone quelle montanare 13. Lamentele -Rimostranze 14. Iniziali di Rispoli 15. Due e cinque romani 16. Recapita 19. Negazione 21. Avverbio di luogo 26. Aosta 28.Spinto 30. Croce Rossa Italiana 32. Nome d'uomo 36. Vocali in mano 38. Rame 41. Moto silurante 43. Delfino fluviale 44.Prima di TV 46. Fiume francese 47. Famoso per il cavallino. 49. Cura a Montefiorino 50. Frosinone 52. Relativo ad unpubblico ufficiale 54. Si manifestarono in Padre Pio 55. Io in certi casi 58. Furbizie 60. Enzo dell'automobilismo 62.Preposizione semplice 63. Modena 64. Parma 66. Appezzamenti di terra coltivata 67. Pappagallo inglese 68. Ripetuto è unballo 69. Pronome dimostrativo 71. Indica provenienza 74. Partita a tennis 75. Commissario tecnico 79. Articolo persignorine 80. Blocco... non funzionamento 82. Piacevole nel deserto 85. Dea della vendetta 86. Genere musicale 89. Primadi mezzogiorno 91. Italia e Spagna 92. Metropolitana Milanese

Cruciverba di G. Barbati(Soluzione a pagina 9)

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23la LUNA nuova - Maggio 2000

Nell’agosto 1998, qualcuno forse loricorderà, abbiamo pubblicato unappello sull’importanza di sostenere,anche finanziariamente, l’associazio-ne e quindi il suo giornale.Oggi siamo a rinnovare questo ap-pello perchè,se le cose sono miglio-rate dall’agosto ’98,di certo non sonoancora risolte.La possibilità di poter usare unafotostampatrice digitale per stampa-re il nostro giornale ci ha permessodi abbattere i costi di stampa di oltreil 70%: se prima per stampare unnumero del giornale si spendeva dalire 1.500.000 a lire 2.000.000 ora,con questa macchina spendiamo in-torno alle 450-500 mila lire.Questa macchina, però, non ènostra,alcune persone, che possia-mo definire senza alcun dubbio, “be-nefattori” hanno anticipato la sommanecessaria all’acquisto della stessa(circa 10 milioni), però, onestamen-te, il consiglio direttivo dell’Associa-zione, ritiene che queste personedebbano essere risarcite al più pre-sto.Ora, chi era presente all’assembleatenutasi il 28 aprile, ha potuto con-statare che con un bilancio di circalire 1.700.000, per pagare la nostramacchina, occorrerebbero diversianni.

Ad onor del vero, occorre dire che,dopo l’appello lanciato nell’agosto1988, il numero di coloro che contri-buiscono a sostenere l’associazioneè aumentato in misura considerevo-le, è però ancora troppo poco: il gior-nale viene inviato ad oltre 900 desti-natari, ma solamente in un centinaiocontribuiscono e neppure regolar-mente (una volta all’anno).A questo punto ci siamo posti alcu-ne, ovvie, domande: il nostro giorna-le interessa veramente a tutti coloroche lo ricevono? Vale la pena di con-

tinuare ad inviare il giornale a perso-ne che non sono interessate?Chi è interessato al giornale è dispo-sto a spendere una cifra poco più chesimbolica (poche migliaia di lire al-l’anno) per sostenerlo?

Per sapere a chi non interessa ilnosto giornale e, quindi, per rispar-miare nella stampa e nella spedizio-ne, vi chiediamo di rispedire il couponallegato, oppure di rispondere conun’offerta all’Associazione se vorre-te sostenere la nostra iniziativa.

Molti si stanno chiedendo perchè dei giovani si riuniscono organicamente, in sinergia alle istituzioni; purtroppo ècomune che qualcuno trovi strano ciò. Al contrario, strano sarebbe se questo non avvenisse. Il loro obiettivo èquello di creare un'alternativa rispetto alle possibilità che hanno ora, organizzando un ambiente culturalmente esocialmente più vivo.Il fine ultimo è quello di una maggiore aggregazione fra loro e la realtà circostante. Alla base di tutto c'è la vogliadi fare, di crescere e di conoscersi da parte di una "categoria" che fino ad ora ha vissuto quasi come in un limboinattivo, pur disponendo di enormi potenzialità. Dopo quasi un anno dalla costituzione, il gruppo si è confrontatoin un incontro avvenuto sabato 8 aprile con il sindaco di Pievepelago Italo Nesti. Insieme hanno fatto il puntodella situazione riguardo risultati, progressi ed obiettivi prestabiliti. Mostre, attività ludiche, recupero delle tradi-zioni, localizzazione di una sede, costituzione di un "informagiovane" sono stati gli argomenti di discussione.La speranza è che quanto sta avvenendo sia da traino per altre realtà, e che in questo modo più brezze possanotrasformare le acque dello stagno, e magari in un mare pescoso di idee.

China, Paolo, Davide, Beppe

Consulta giovanile: i perchè e le risposte

iandelagottiP

Penultima

A tutti i lettori

Spettabile redazione de la LUNA nuova

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"LA LUNA NUOVA "

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Durante una lezione di filosofia, il professore volledimostrare un concetto ai suoi alunni.

Prese un vaso dalla bocca larga e mise dentro alcune pietreun po� grandi, poi domandò: �Il vaso é pieno?".

Gli studenti, all�unanimità, risposero: "Sì".Il professore prese un barattolo di pietruzze e le vuotò nel

vaso. Le pietruzze riempirono lo spazio lasciato vuoto dallepietre grandi, poi domandò di nuovo: �Adesso il vaso é

pieno?�. Alcuni esitarono, ma la maggioranzarispose affermativamente.

Continuando, il professore gettò nel vaso, alcune manciatedi sabbia che occupò lo spazio tra pietre e sassolini.

Per la terza volta il professore chiese: �Il vaso é pieno?�.Gli studenti erano ora perplessi,

tuttavia risposero ancora affermativamente.Finalmente il professore prese una brocca d�acqua e la versò

nel vaso. Questa imbibì la sabbia.Il professore guardò sorridendo la scolaresca

e propose: �Proviamo ora il contrario�.Invitò un alunno a riempire il vaso, cominciando dalle cose

piccole, il ragazzo verificò, sorpreso che le pietre nonentravano più perché il vaso era già pieno.

Quale lo scopo di questa dimostrazione?Il professore spiegò: �Le pietre grandi rappresentano le cose

veramente importanti nella vita.Quando si dà la priorità a queste tutte le altre si aggiustano

da sole ma se si riempe la vita di valori piccoli e menoimportanti, sarà difficile trovare il posto per l�essenziale�.

E' un buon suggerimento.Vuota il tuo vaso (mentale ed emozionale)

e comincia a riempirlo di cose grandi.Hai ancora tempo, perché sempre c'é tempo.Qualunque sia la strada che vuoi percorrere,

domanda a te stesso se questo cammino ha un cuore.

JoàJoàJoàJoàJoàn Castañedan Castañedan Castañedan Castañedan Castañeda