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Colate di cemento, l’impresa che mangia il territorio Approfondimento pagg. 4-5 Heidi Crocco: “Siamo orientati verso Adria” Sanità pag. 8 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 ARGINI “INFIAMMABILI” PER LA SICCITÀ I giovani Lions D hanno finalmente una pista tutta loro per potersi allenare con le loro amate biciclette. Un’inaugurazione bagnata, e dunque ci si augura fortunata, affinchè questi giovani atleti, potendo ora utilizzare la loro pista, riescano a raggiun- gere traguardi ancora più importanti. pag. 10 LA NUOVA PISTA PER I CICLISTI IN ERBA Paura nel periodo di siccità per alcune frazioni, come Boscochiaro e San Giuseppe, affacciate sugli argini dei fiumi che costeggiano Cavarzere. La scarsità di pioggia ha determinato in più di un’occasione l’accensione del fuoco lungo gli argini di Adige e Gorzone. pag. 15 LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 54 www.lapiazzaweb.it di Cavarzere Associazioni in festa per la solidarietà Eventi pag. 9 pag. 6 Serafin, affitto del foyer: la “battaglia” sbarca su facebook Il Comitato cerca e trova “amici” sul social network, la maggioranza insiste: unica via per sostenere la cultura L a posizione di tre dei quattro partiti di maggioranza è chiara e da essi si disco- sta notevolmente Alleanza per Cavar- zere, rappresentata in Giunta dall’assessore alla Cultura Fabrizio Zulian e in Consiglio comunale da Renato Belloni. Entrambi si sono più volte dissociati pubblicamente dall’ipotesi di affittare parte del foyer del Tullio Serafin e risultano essere quindi molto vicini alle idee e finalità del Comitato Salviamo il Teatro Tullio Serafin, nato proprio allo scopo di evitare che i piani dell’amministrazione comunale su Palazzo Danielato vadano in porto. Mentre in città si attende di capire come la vicenda si evolverà, il Comitato prosegue la sua battaglia anche con l’ausilio dei so- cial network e, in meno di quindici giorni, la sua pagina facebook ha raggiunto più di ottocento contatti, tra i quali personaggio del mondo dello spettacolo, enti lirici, teatri e associazioni culturali internazionali. La pagina, voluta dal Comitato per re- stare sempre in contatto coi propri sosteni- tori, è veicolo di discussione e di diffusione di comunicati e appelli. Fra essi uno, rivolto dal Comitato al sindaco Henri Tommasi. “L’amministrazione comunale – scrive il Comitato – continua a fare la guerra a Palazzo Danielato nel tentativo di mutilarlo ma una marea di firme in difesa dell’inte- grità del Teatro Tullio Serafin è pronta per respingere l’attacco”. EDITORIALE La crisi sta nei nomi dei veneti di Mauro Gambin C resce di settimana in settimana la lista dei nomi degli imprenditori, ma sa- rebbe giusto aggiungere anche quelli dei lavoratori dipendenti, che si sono tolti la vita dall’inizio della crisi per la mancan- za di lavoro o per il senso di frustrazione derivante dal non aver trovato mezzi e risorse per continuare a far progredire l’a- zienda. La Cgia di Mestre parla di più di 50 persone, tra i quali molti sono i veneti. Si tratta di un fenomeno senza precedenti che nasce dalla disperazione e che tuttavia è lontano dall’essere compreso e capito se anche il neo patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha dichiarato che non sempre la chiesa ha inteso il dramma di chi è senza lavoro. Ma in Veneto prima del “dramma di chi è senza lavoro” andrebbe compreso che cos’è il lavoro. In una regione i cui abitanti si chiamano Marangon, Scarparo, Muraro, Ortolan, Contadin, Fornaro o Lanaro è evi- dente che il mestiere è una forma di iden- tità. Il lavoro in veneto non è solo la fonte del reddito che permette un’esistenza più o meno decorosa alla quale non si riesce a rinunciare, come in molti hanno sostenuto, è un valore sociale fortemente correlato alla reputazione, all’onore e dunque al valore. [email protected] continua a pag. 3 continua a pag. 12 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio “L a salvaguardia idrogeologica del territorio è un problema, che ha dimensione mondiale ma questa azione, purtrop- po, non è ai primi posti delle politiche italiane”. Difesa idraulica, serve prevenzione *Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni di Anna Maria Martuccelli* BORSEA (RO) Viale Porta Po - C.C. “La Fattoria” Tel. e Fax 0425 471627 [email protected] Orario: 12.00-15.00 e 19.00-24.00 - chiuso Lunedì a pranzo SERVIZIO TAKE AWAY ABBIGLIAMENTO UOMO-DONNA Uomo fino tg. 60 e Donna fino tg. 52 Vendita anche on-line: www.myais.it Via L. Einaudi, 9 · Cavarzere (VE) · Tel. 0426 311 549 Orari: Martedì e Venerdi dalle 15.00 alle 19.00 Sabato 9.00-12.30 e 15.00-19.00 ® Via Stazione, 13 Pegolotte di Cona (VE) APERTO TUTTI I POMERIGGI E SABATO MATTINA • Vaccinazioni e profilassi filaria • Visite cliniche e domiciliari • Ecografia • Radiologia • Chirurgia • Laboratorio analisi AMBULATORIO VETERINARIO PEGOLOTTE Dr. Milan Roberto ord. Vet. PD 538 349 1202137 NUOVA PREVENZIONE FILARIA E VERMI INTESTINALI

La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

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La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

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Page 1: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

Colate di cemento, l’impresa che mangia il territorio

Approfondimento

pagg. 4-5

Heidi Crocco: “Siamo orientati verso Adria”

Sanità

pag. 8

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

ARGINI “INFIAMMABILI” PER LA SICCITÀ

I giovani Lions D hanno fi nalmente una pista tutta loro per potersi allenare con le loro amate biciclette. Un’inaugurazione bagnata, e dunque ci si augura fortunata, affi nchè questi giovani atleti, potendo ora utilizzare la loro pista, riescano a raggiun-

gere traguardi ancora più importanti.

pag. 10

LA NUOVA PISTA PER I CICLISTI IN ERBA

Paura nel periodo di siccità per alcune frazioni, come Boscochiaro e San Giuseppe, affacciate sugli argini

dei fi umi che costeggiano Cavarzere. La scarsità di pioggia ha determinato in più

di un’occasione l’accensione del fuoco lungo gli argini di Adige e Gorzone.

pag. 15

LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 54 www.lapiazzaweb.it

di Cavarzere

Associazioni in festa per la solidarietà

Eventi

pag. 9

pag. 6

Serafi n, affi tto del foyer: la “battaglia” sbarca su facebookIl Comitato cerca e trova “amici” sul social network, la maggioranza insiste: unica via per sostenere la cultura

La posizione di tre dei quattro partiti di maggioranza è chiara e da essi si disco-sta notevolmente Alleanza per Cavar-

zere, rappresentata in Giunta dall’assessore alla Cultura Fabrizio Zulian e in Consiglio comunale da Renato Belloni.

Entrambi si sono più volte dissociati pubblicamente dall’ipotesi di affi ttare parte del foyer del Tullio Serafi n e risultano essere quindi molto vicini alle idee e fi nalità del Comitato Salviamo il Teatro Tullio Serafi n, nato proprio allo scopo di evitare che i piani

dell’amministrazione comunale su Palazzo Danielato vadano in porto.

Mentre in città si attende di capire come la vicenda si evolverà, il Comitato prosegue la sua battaglia anche con l’ausilio dei so-cial network e, in meno di quindici giorni, la sua pagina facebook ha raggiunto più di ottocento contatti, tra i quali personaggio del mondo dello spettacolo, enti lirici, teatri e associazioni culturali internazionali.

La pagina, voluta dal Comitato per re-stare sempre in contatto coi propri sosteni-

tori, è veicolo di discussione e di diffusione di comunicati e appelli. Fra essi uno, rivolto dal Comitato al sindaco Henri Tommasi. “L’amministrazione comunale – scrive il Comitato – continua a fare la guerra a Palazzo Danielato nel tentativo di mutilarlo ma una marea di fi rme in difesa dell’inte-grità del Teatro Tullio Serafi n è pronta per respingere l’attacco”.

EDITORIALE

La crisi sta nei nomi dei venetidi Mauro Gambin

Cresce di settimana in settimana la lista dei nomi degli imprenditori, ma sa-rebbe giusto aggiungere anche quelli

dei lavoratori dipendenti, che si sono tolti la vita dall’inizio della crisi per la mancan-za di lavoro o per il senso di frustrazione derivante dal non aver trovato mezzi e risorse per continuare a far progredire l’a-zienda. La Cgia di Mestre parla di più di 50 persone, tra i quali molti sono i veneti. Si tratta di un fenomeno senza precedenti che nasce dalla disperazione e che tuttavia è lontano dall’essere compreso e capito se anche il neo patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha dichiarato che non sempre la chiesa ha inteso il dramma di chi è senza lavoro. Ma in Veneto prima del “dramma di chi è senza lavoro” andrebbe compreso che cos’è il lavoro. In una regione i cui abitanti si chiamano Marangon, Scarparo, Muraro, Ortolan, Contadin, Fornaro o Lanaro è evi-dente che il mestiere è una forma di iden-tità. Il lavoro in veneto non è solo la fonte del reddito che permette un’esistenza più o meno decorosa alla quale non si riesce a rinunciare, come in molti hanno sostenuto, è un valore sociale fortemente correlato alla reputazione, all’onore e dunque al valore.

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 12

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

“La salvaguardia idrogeologica del territorio è un problema, che ha dimensione mondiale ma questa azione, purtrop-po, non è ai primi posti delle politiche italiane”.

Difesa idraulica, serve prevenzione

*Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifi che e Irrigazioni

di Anna Maria Martuccelli*

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Porta la sportaCAVARZERE ADERISCE

ALLA CAMPAGNA

“Porta la sporta” è

l’invito che anche l’am-

ministrazione comunale di

Cavarzere ha rivolto alla

cittadinanza in occasione

della settimana nazionale, che si è svolta

dal 14 al 22 aprile scorso, promossa dall’Associazione dei comuni virtuosi in collaborazione con Wwf, Italia nostra,

Touring club italiano e Adiconsum. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di

sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di ridurre gli sprechi dell’usa e getta e di adottare forme alternative di

consumo “sostenibile”.

LuttoCONDOGLIANZE

A MASSIMILIANO

Tutta la struttura de La Piazza esprime le più sentite condoglianze e si stringe al

collega Massimiliano Converso per la scom-parsa lo scorso 17 aprile della mamma

M.Carmela Olivera.

Musica e solidarietàIL BARITONO CASTELLO IN TOUR PER I BIMBI POVERI

Il baritono cavarzerano Andrea Castello sarà, insieme alla celebre soprano Daniela Dussì, il protagonsita di un tour di con-certi che prenderà il via il prossimo 5 maggio dalla Città del Vaticano. Scopo dell’iniziativa è la raccolta di fondi per i bambini bisognosi del mondo tramite le associazioni che se ne occupano.Nelle serate in programma sarà presentato e proposta la vendita del cd, dal titolo “Ave Maria” inciso dal soprano Dessì. Andrea Castello, attraverso l’associa-zione “Concetto armonico” di cui è presidente, si è adoperato per rendere realizzabile il progetto tanto caro al celebre soprano. La serata del 5 maggio prossimo si svolgerà presso la Chiesa Pontifi cia di Sant’Anna in Vaticano, con la presenza inoltre, del prestigioso coro della Cappella musicale di San Francesco d’Assisi, diretto da Padre Giuseppe Magrino. Organisti: il maestro Marco Scarpa Meylougan e il maestro Euge-nio Becchetti. La serata sarà presieduta dal Cardinal Jean-Louis Pierre Touran, presidente del Pontifi cio consiglio per il Dialogo inter-religioso. Gli altri concerti in previsione per il 2012 si terranno a Medjugorje, ad As-sisi presso la Basilica superiore di San Francesco, a Vicenza presso la Basilica di Monte Berico. Inoltre in programma date in varie capitali europee.

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

www.lapiazzaweb.it

VeneziaPadovaRovigo Treviso

Cavarzere Provincia RegioneRegioneMARICE

pag. 8

L’inaugurazione del punto informativo

CULTURA

pag. 14

Teatro, la stagione d’oro della Filarmonica

AUTO, MOTO D’EPOCA

pag. 15

La prima regolarità storica e moderna

InternetIN FUTURO IL CONSIGLIO COMUNALE SUL WEB

Il consiglio comunale di Cavazrere sul web in via sperimentale per “pochi eletti”. E’ accaduto nella seduta dello scorso aprile, ma è probabile che in futuro l’iniziativa si consolidi e diventi accessibile a tutti.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 26 aprile CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

È distribuito in esclusiva da

ConaNUOVI ORARI DI

APERTURA DEI CIMITERI

A partire dal 1° aprile sono in vigore i nuovi orari di apertura dei cimiteri di Cona,

Cantarana e Foresto. I cimiteri saranno aperti dalle 7,30 e chiuderanno alle

19,30. L’orario sarà in vigore fi no al 10 novembre prossimo.

AMMINISTRATIVE

Undici Comuni al voto, 56 candidati sindaci

pag. 16AVIS

Donazioni: raggiunta l’autosuffi cienza ma che fatica

pag. 17

REDDITI

Dopo Venezia, sono nel MIranese i più ricchi della provincia

pag. 22

EDITORIALE

La crisi sta nei nomi dei veneti“Era un gran lavoratore”, infatti è la defi nizione che per prima esce dal cassetto dei ricordi quando ricorre la commemorazione di

un caro estinto, perché in forma speculare dice già tutto, aver dedicato molto tempo al lavoro, infatti, signifi ca averne dedicato poco alle stupidaggini, essere rimasto lontano per fi sica stanchezza da tentazioni e vizi e di essersi occupati del proprio lasciando stare la “roba” degli altri. Insomma ligio e probo, signifi ca gran lavoratore. Altrove i crumiri sono stati disprezzati ma per i veneti aver lavorato tanto e in silenzio ha signifi cato formarsi un’identità collettiva nel periodo delle grandi migrazioni verso l’Argentina o lo stato di Rio Grande do Sul. Veneto nel mondo signifi ca, gran lavoratore. Nei fi lm della commedia all’Italiana del dopoguerra i veneti sul set hanno quasi sempre interpretato il ruolo di servi o di contadini. Umili ma indispensabili. Il valore positivo riconosciuto al gran lavoratore è rimasto valido anche dopo l’arcadia felix del Veneto rurale, durante gli anni del boom economico, delle partite Iva, del “magna e desmentega” il “lavoratore” non ha subito attacchi morali nemmeno davanti all’evidenza del puro materialismo, dell’accumulo di ricchezza da esibire se non da ostentare. Il lavoro in Veneto è stato usato anche come salvacondotto per svincolare l’obbligo del rispetto dell’ambiente o più semplicemente delle regole. Chi viene nel nome del lavoro, può molto in una terra come la nostra, esiste un’idolatria dell’impiego che è stata effi cace anche nel tempo in cui non esisteva la disoccupazione e oggi che di lavoro non ce n’è tanto nei giovani rimane invalsa la volontà di identifi carsi nella propria professione tanto da esibirla in forma di status e per questo, in modo paradossale, non appartieni al sistema produttivo, evitano i lavori più umili anche se più remunerativi. Il lavoro in Veneto invece è ancora una forma di identità e per questo la crisi non è solo economica ma sociale e valorale insieme.

segue da pag. 1

Mauro Gambin - [email protected]

SANITÀ

pag. 24-25

Piano sociosanitario, ospedali in bilico

SVILUPPO

pag. 26

Veneto Stradenon è ancora fuori dal tunnel

ARTE

pag. 28

Gusmaroli, leggerezza ed invito al sorriso

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56 Argomento del mese

LEGALITÀ

La mafi a e l’edilizia veneta

Sul fronte della legalità qualcosa si sta muovendo anche tra le istituzioni, tanto che il 9 gennaio di quest’anno

è stato sottoscritto il protocollo della legalità nelle grandi opere pubbliche da parte del mi-nistro dell’Interno Annamaria Cancellieri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dell’Anci e dell’Upi.

In particolare il protocollo defi nisce una misura molto importante quando estende l’attenzione e la richiesta dei dati ai subap-

paltatori e subcontraenti l’appalto. Sono molti coloro che valutano troppo alto, però, il tetto di 5 milioni di euro indicato come importo complessivo dei lavori sopra il quale è previsto che chi subappalta debba comunicarlo in Prefettura. Tale cifra molto elevata esclude tutto ciò che avviene per appalti più modesti che però sono quelli territorialmente più impattanti. Inoltre, il Protocollo non è perpetuo ma andrà a scadere tra due anni mentre molti lavori per cui è stato pensato durano tutti molto di più. Va, inoltre, chiarito chi debba controllare che le imprese effettivamente comuni-chino tempestivamente alla stazione appaltante ogni eventuale variazione dei dati originariamente trasmessi.

La “corruzione” dell’ambiente passa attraverso la corruzione dell’animo umano, una piaga che in Italia conosciamo bene e che i cittadini pagano

caramente ogni giorno attraverso le loro tasse. Ma se a questa si aggiunge il lavoro occulto della criminalità organizzata, il gioco sporco si fa anche pericoloso sia per le imprese venete che per gli stessi veneti.

Era il maggio del 1990 quando il giudice Paolo Borsellino, in un incontro pubblico in Veneto, disse: “Per quanto riguarda il rischio mafi a, voi, oggi, in questa regione, dovete preoccuparvi soprattutto della corruzione, perché la corruzione è l’anticamera della mafi a”. “Il motivo – aveva spiegato – è facile da ca-pire: se un esponente delle organizzazioni mafi ose va in cerca di punti di riferimento per riciclare o investire nell’economia legale capitali di origine illecita non può che rivolgersi a politici corrotti, cioè a persone che han-no rivelato una certa inclinazione”.

E in moltissimi casi la corruzione pervade il ciclo del cemento, come ha dimostrato l’inchiesta che ha

coinvolto la provincia di Venezia, che fecero dire al procuratore aggiunto di Venezia Carlo Mastelloni “è la prima volta dai tempi di Tangentopoli che si torna a colpire un sistema radicato, perdurante e organizzato”.

Vittorio Rossi presidente vicario della Corte d’appel-lo di Venezia in occasione della recente inaugurazione dell’anno giudiziario ha sottolineato che nella nostra regione “la corruzione è aumentata in maniera note-volissima, c’è uno scadimento del senso della giustizia non si vede il disvalore di questi comportamenti, sono quasi tollerati e accettati”. A conferma di queste affer-mazioni bastano solo pochi numeri: in Veneto i reati contro la pubblica amministrazione sono aumentati da 3572 a 4403, con un quasi raddoppiamento dei casi di peculato (più 77,1 per cento) e incrementi notevoli di corruzione (più 32,6%) e concussione (più 17,5%).

In questo panorama il ciclo illegale del cemento è una delle piaghe più preoccupanti che registra numeri sorprendenti non solo al sud ma in tutto il nord Italia. Negli ultimi cinque anni in Emilia Romagna, Veneto,

Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, le forze dell’ordine hanno accertato ben 7.139 reati, quasi 4 al giorno. Per un tipo di illegalità che coinvolge una selva di soggetti, dai “semplici” cittadini ai funzionari pubblici, dagli imprenditori ai colletti bianchi, passando, spesso, per i clan mafi osi:

Il Veneto se la “cava” con 903 infrazioni, ma è da notare che in rapporto alle dimensioni territoriali la nostra regione guadagna un buon terzo posto nella “classifi ca nera” alla pari con l’Emilia Romagna.

La corruzione riguarda il ciclo del cemento in tutte le fasi: appalto, escavazione, gestione delle infrastrut-ture.

L’argomento è di grande attualità se pensiamo che solo il 5 aprile si è tenuta la prima udienza per 51 imprenditori accusati di aver fatto “cartello”, tra il 2006 e il 2007, per pilotare le gare pubbliche per appalti stradali.

L’inchiesta delle fi amme gialle, denominata “ap-

di Germana Urbani

EDILIZIALegambiente veneto

denuncia il lavoro di ruspe e di betoniere legali,

che secondo gli ultimi dati Ispra in Italia sono talmente

voraci da divorare ogni giorno qualcosa come 100 ettari

di territorio vergine, poco meno di 100 campi da

calcio per un impiego di oltre 3 miliardi di metri cubi

di calcestruzzo Colate di cemento. L’impresa che mangia il territorioIl mattone selvaggio non risparmia nessun lembo d’Italia.

Facendo la conta dei reati accertati nel ciclo del cemen-to negli ultimi 5 anni, infatti, anche le regioni del nord

registrano perfomance allarmanti: 7.139 infrazioni, 9.421 persone denunciate, 1.198 sequestri, 9 arresti. Il Veneto, grazie all’operazione attenta delle forze di polizia, non evi-denzia episodi allarmanti in questo settore.

MATTONE SELVAGGIO

L’illegalità che permea il mondo delle costruzioni si cala in un paese che è tra i massimi produttori al mondo di calcestruzzo e con una delle più alte per-

centuali di consumo del suolo, che ha raggiunto il 7,3% della superfi cie totale: solo Olanda (13,2%), Belgio (9,8%) e Lussemburgo (7,4%) hanno saputo fare di peggio, secondo i dati dell’Istat.

L’ITALIA DEL CALCESTRUZZO

57Argomento del mese

paltopoli”, riguardava la gestione drogata di decine di gare pubbli-che soprattutto nel settore viario e dei lavori stradali mediante la formazione dei “cartelli” per concordare i ribassi.

Un altro processo che prende il via in questi giorni il processo contro Angelo Canalia, funzionario della provincia di Vicenza.

A seguito delle dichiarazioni dell’imprenditore Pietro Colpo il nucleo di polizia tributaria della guardia di fi nanza di Vicenza, coordinato dal maggiore Paolo Borelli, ave-va arrestato in fl agranza di reato il dirigente dell’uffi cio cave e miniere, Angelo Canalia, con l’ipotesi d’accusa di concussione aggravata e continuata.

Lo si accusa di aver preso tangenti per ri-lasciare le autorizzazioni. Altre sei persone, tre imprenditori, l’ex sindaco di Tezze e due funzionari della Regione, erano stati iscritti nel registro degli indagati. Un atto dovuto per poter chiudere il cerchio su una situazione che metteva in luce la possibile esistenza di un “sistema corruzione”.

Quanto alla gestione delle infrastrutture, una delle notizie che è rimbalzata sulle cronache giornalistiche di tutta Italia è stata quella

che ha riguardato l’ordinanza di custodia cautelare (ai domiciliari) nei confronti dell’Amministratore delegato dell’Autostrada Venezia-Padova, ad opera della Guardia di fi nanza. L’inchiesta ruota attorno a un presunto sistema illegale di aggiudicazione dei lavori pubblici, attraverso un vasto apparato corruttivo.

L’operazione – precisano gli inquirenti – costituisce la pro-secuzione dell’indagine svolta nei mesi scorsi a carico dei vertici

del settore edilizia della Provincia di Venezia, strettamente legati a un gruppo di imprenditori locali, che riuscivano perciò a farsi assegnare la quasi totalità dei lavori pubblici del Settore Edilizia, da svolgere nella provincia, senza nep-pure dover ricorrere a pubbliche gare d’appalto.

Il sistema di assegnazione si basava, spie-gano gli inquirenti, sul “cottimo fi duciario”, cioè la vecchia trattativa privata, in cui, per asserite ragioni d’urgenza, per l’importo dei lavo-ri da svolgere o per altre motivazioni di comodo, veniva omessa la gara pubblica, facendo ricadere la scelta sistematicamente sull’im-prenditore di riferimento.

Denuncia in Veneto

Le strade dell’illecitoOmbre su Valdastico e PassanteLe grandi infrastrutture che stanno cambiando il Veneto sono tutte interessate da

episodi o modalità d’appalto su cui i cittadini dovrebbero rifl ettere a fondo. I lotti 9 e 14 dell’autostrada Valdastico sud sono stati interessati dal fenomeno

dell’uso del cemento depotenziato. A dimostrarlo sono state le indagini sull’utilizzo di rifi uti come sottofondo stradale sequestrati dalla direzione distrettuale antimafi a della procura di Caltanissetta nel novembre del 2008. Sequestro, con facoltà d’uso dell’autostrada, che è avvenuto dopo che i periti della Procura, analizzando la docu-mentazione, hanno riscontrato signifi cativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Sul Passante di Mestre, invece, la Corte dei conti ha effettuato, nel 2011, una disanima della gestione dell’opera che mette in luce alcuni aspetti signifi cativi. Sotto il profi lo dei costi il progetto ha subìto tre va-rianti “che hanno comportato un notevole innalzamento dei costi”. Il preventivo del 2004 dichiarò un costo di 864.261.368,00 euro mentre il costo fi nale è risultato di 1.388.232.323,79 con un aumento fi nale del 60,62 per cento. Inoltre, il Passante è stato la prima grande opera conclusa con procedura d’”emergenza”, anche se in assenza di cataclismi. Su questo la Corte dei conti ricorda una segnalazione dell’Au-torità di Vigilanza sui contratti pubblici che nel 2009 sottolineava: “Si rappresenta il timore che il sistematico ricorso a provvedimenti di natura emergenziale, celando l’assenza di adeguate strategie di intervento per la soluzione radicale del problema, si risolva in una sistematica ed allarmante disapplicazione delle norme del codice de-gli appalti”. Con la medesima procedura si sta conducendo la Pedemontana veneta.

FIRMATO UN PROTOCOLLO PER LA LEGALITÀ

Era il lontano 1992 quando il boss di Cosa Nostra Giuseppe Madonia fu arrestato a Longare, nel vicentino, mentre era impegnato nell’attività di un’impresa edile atti-va nella costruzione di strade, fognature e opere idrauliche. Un avvenimento che

dimostra come l’insediamento mafi oso nel settore dell’edilizia veneta sia un fenomeno di lunga durata.

Più di dieci anni fa, infatti, un’analisi del Comando regionale veneto della Guardia di Finanza, denunciava come “la particolare struttura industriale, caratterizzata da una molteplicità di piccole e medie imprese a ristretta base societaria ed in perenne evoluzione tecnologica, rende il sistema permeabile alla penetrazione di tipo economico delle varie forme di criminalità”.

Venendo a tempi più recenti, il rapporto della Direzione investigativa antimafi a del primo semestre 2010 sottolinea che “nel Veneto permangono i segnali di interesse delle tradizionali organizzazioni di matrice mafi osa e tra queste la ‘ndrangheta, verso i settori dell’economia locale”. E gli analisti spiegano che la Dia è stata indotta a svolgere controlli maggiormente pervasivi su “soggetti segnalati per tali attività dall’Unità di informazione fi nanziaria della Banca d’Italia”. Sulla presenza in Veneto di società costituite, in toto o in parte, da esponenti della criminalità organizzata va rilevata la puntualizzazione del magistrato Olga Papasso che nell’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafi a, nel capitolo dedicato alle infi ltrazioni in Abruzzo relative alla ricostruzione del dopo terremoto, il magistrato dice chiaramente che non è dal sud che arriva il pericolo: “la maggior parte delle imprese infi ltrate da interessi mafi osi hanno spesso sede altrove, come si è detto prevalentemente a Roma, in Abruzzo, in Veneto e in Emilia Romagna, almeno per quanto riguarda l’esperienza fi n qui maturata”.

Colate di cemento. L’impresa che mangia il territorio

La corruzione riguarda tutte le fasi: appalto, escavazione, gestione

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

Page 7: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

56 Argomento del mese

LEGALITÀ

La mafi a e l’edilizia veneta

Sul fronte della legalità qualcosa si sta muovendo anche tra le istituzioni, tanto che il 9 gennaio di quest’anno

è stato sottoscritto il protocollo della legalità nelle grandi opere pubbliche da parte del mi-nistro dell’Interno Annamaria Cancellieri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dell’Anci e dell’Upi.

In particolare il protocollo defi nisce una misura molto importante quando estende l’attenzione e la richiesta dei dati ai subap-

paltatori e subcontraenti l’appalto. Sono molti coloro che valutano troppo alto, però, il tetto di 5 milioni di euro indicato come importo complessivo dei lavori sopra il quale è previsto che chi subappalta debba comunicarlo in Prefettura. Tale cifra molto elevata esclude tutto ciò che avviene per appalti più modesti che però sono quelli territorialmente più impattanti. Inoltre, il Protocollo non è perpetuo ma andrà a scadere tra due anni mentre molti lavori per cui è stato pensato durano tutti molto di più. Va, inoltre, chiarito chi debba controllare che le imprese effettivamente comuni-chino tempestivamente alla stazione appaltante ogni eventuale variazione dei dati originariamente trasmessi.

La “corruzione” dell’ambiente passa attraverso la corruzione dell’animo umano, una piaga che in Italia conosciamo bene e che i cittadini pagano

caramente ogni giorno attraverso le loro tasse. Ma se a questa si aggiunge il lavoro occulto della criminalità organizzata, il gioco sporco si fa anche pericoloso sia per le imprese venete che per gli stessi veneti.

Era il maggio del 1990 quando il giudice Paolo Borsellino, in un incontro pubblico in Veneto, disse: “Per quanto riguarda il rischio mafi a, voi, oggi, in questa regione, dovete preoccuparvi soprattutto della corruzione, perché la corruzione è l’anticamera della mafi a”. “Il motivo – aveva spiegato – è facile da ca-pire: se un esponente delle organizzazioni mafi ose va in cerca di punti di riferimento per riciclare o investire nell’economia legale capitali di origine illecita non può che rivolgersi a politici corrotti, cioè a persone che han-no rivelato una certa inclinazione”.

E in moltissimi casi la corruzione pervade il ciclo del cemento, come ha dimostrato l’inchiesta che ha

coinvolto la provincia di Venezia, che fecero dire al procuratore aggiunto di Venezia Carlo Mastelloni “è la prima volta dai tempi di Tangentopoli che si torna a colpire un sistema radicato, perdurante e organizzato”.

Vittorio Rossi presidente vicario della Corte d’appel-lo di Venezia in occasione della recente inaugurazione dell’anno giudiziario ha sottolineato che nella nostra regione “la corruzione è aumentata in maniera note-volissima, c’è uno scadimento del senso della giustizia non si vede il disvalore di questi comportamenti, sono quasi tollerati e accettati”. A conferma di queste affer-mazioni bastano solo pochi numeri: in Veneto i reati contro la pubblica amministrazione sono aumentati da 3572 a 4403, con un quasi raddoppiamento dei casi di peculato (più 77,1 per cento) e incrementi notevoli di corruzione (più 32,6%) e concussione (più 17,5%).

In questo panorama il ciclo illegale del cemento è una delle piaghe più preoccupanti che registra numeri sorprendenti non solo al sud ma in tutto il nord Italia. Negli ultimi cinque anni in Emilia Romagna, Veneto,

Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, le forze dell’ordine hanno accertato ben 7.139 reati, quasi 4 al giorno. Per un tipo di illegalità che coinvolge una selva di soggetti, dai “semplici” cittadini ai funzionari pubblici, dagli imprenditori ai colletti bianchi, passando, spesso, per i clan mafi osi:

Il Veneto se la “cava” con 903 infrazioni, ma è da notare che in rapporto alle dimensioni territoriali la nostra regione guadagna un buon terzo posto nella “classifi ca nera” alla pari con l’Emilia Romagna.

La corruzione riguarda il ciclo del cemento in tutte le fasi: appalto, escavazione, gestione delle infrastrut-ture.

L’argomento è di grande attualità se pensiamo che solo il 5 aprile si è tenuta la prima udienza per 51 imprenditori accusati di aver fatto “cartello”, tra il 2006 e il 2007, per pilotare le gare pubbliche per appalti stradali.

L’inchiesta delle fi amme gialle, denominata “ap-

di Germana Urbani

EDILIZIALegambiente veneto

denuncia il lavoro di ruspe e di betoniere legali,

che secondo gli ultimi dati Ispra in Italia sono talmente

voraci da divorare ogni giorno qualcosa come 100 ettari

di territorio vergine, poco meno di 100 campi da

calcio per un impiego di oltre 3 miliardi di metri cubi

di calcestruzzo Colate di cemento. L’impresa che mangia il territorioIl mattone selvaggio non risparmia nessun lembo d’Italia.

Facendo la conta dei reati accertati nel ciclo del cemen-to negli ultimi 5 anni, infatti, anche le regioni del nord

registrano perfomance allarmanti: 7.139 infrazioni, 9.421 persone denunciate, 1.198 sequestri, 9 arresti. Il Veneto, grazie all’operazione attenta delle forze di polizia, non evi-denzia episodi allarmanti in questo settore.

MATTONE SELVAGGIO

L’illegalità che permea il mondo delle costruzioni si cala in un paese che è tra i massimi produttori al mondo di calcestruzzo e con una delle più alte per-

centuali di consumo del suolo, che ha raggiunto il 7,3% della superfi cie totale: solo Olanda (13,2%), Belgio (9,8%) e Lussemburgo (7,4%) hanno saputo fare di peggio, secondo i dati dell’Istat.

L’ITALIA DEL CALCESTRUZZO

57Argomento del mese

paltopoli”, riguardava la gestione drogata di decine di gare pubbli-che soprattutto nel settore viario e dei lavori stradali mediante la formazione dei “cartelli” per concordare i ribassi.

Un altro processo che prende il via in questi giorni il processo contro Angelo Canalia, funzionario della provincia di Vicenza.

A seguito delle dichiarazioni dell’imprenditore Pietro Colpo il nucleo di polizia tributaria della guardia di fi nanza di Vicenza, coordinato dal maggiore Paolo Borelli, ave-va arrestato in fl agranza di reato il dirigente dell’uffi cio cave e miniere, Angelo Canalia, con l’ipotesi d’accusa di concussione aggravata e continuata.

Lo si accusa di aver preso tangenti per ri-lasciare le autorizzazioni. Altre sei persone, tre imprenditori, l’ex sindaco di Tezze e due funzionari della Regione, erano stati iscritti nel registro degli indagati. Un atto dovuto per poter chiudere il cerchio su una situazione che metteva in luce la possibile esistenza di un “sistema corruzione”.

Quanto alla gestione delle infrastrutture, una delle notizie che è rimbalzata sulle cronache giornalistiche di tutta Italia è stata quella

che ha riguardato l’ordinanza di custodia cautelare (ai domiciliari) nei confronti dell’Amministratore delegato dell’Autostrada Venezia-Padova, ad opera della Guardia di fi nanza. L’inchiesta ruota attorno a un presunto sistema illegale di aggiudicazione dei lavori pubblici, attraverso un vasto apparato corruttivo.

L’operazione – precisano gli inquirenti – costituisce la pro-secuzione dell’indagine svolta nei mesi scorsi a carico dei vertici

del settore edilizia della Provincia di Venezia, strettamente legati a un gruppo di imprenditori locali, che riuscivano perciò a farsi assegnare la quasi totalità dei lavori pubblici del Settore Edilizia, da svolgere nella provincia, senza nep-pure dover ricorrere a pubbliche gare d’appalto.

Il sistema di assegnazione si basava, spie-gano gli inquirenti, sul “cottimo fi duciario”, cioè la vecchia trattativa privata, in cui, per asserite ragioni d’urgenza, per l’importo dei lavo-ri da svolgere o per altre motivazioni di comodo, veniva omessa la gara pubblica, facendo ricadere la scelta sistematicamente sull’im-prenditore di riferimento.

Denuncia in Veneto

Le strade dell’illecitoOmbre su Valdastico e PassanteLe grandi infrastrutture che stanno cambiando il Veneto sono tutte interessate da

episodi o modalità d’appalto su cui i cittadini dovrebbero rifl ettere a fondo. I lotti 9 e 14 dell’autostrada Valdastico sud sono stati interessati dal fenomeno

dell’uso del cemento depotenziato. A dimostrarlo sono state le indagini sull’utilizzo di rifi uti come sottofondo stradale sequestrati dalla direzione distrettuale antimafi a della procura di Caltanissetta nel novembre del 2008. Sequestro, con facoltà d’uso dell’autostrada, che è avvenuto dopo che i periti della Procura, analizzando la docu-mentazione, hanno riscontrato signifi cativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Sul Passante di Mestre, invece, la Corte dei conti ha effettuato, nel 2011, una disanima della gestione dell’opera che mette in luce alcuni aspetti signifi cativi. Sotto il profi lo dei costi il progetto ha subìto tre va-rianti “che hanno comportato un notevole innalzamento dei costi”. Il preventivo del 2004 dichiarò un costo di 864.261.368,00 euro mentre il costo fi nale è risultato di 1.388.232.323,79 con un aumento fi nale del 60,62 per cento. Inoltre, il Passante è stato la prima grande opera conclusa con procedura d’”emergenza”, anche se in assenza di cataclismi. Su questo la Corte dei conti ricorda una segnalazione dell’Au-torità di Vigilanza sui contratti pubblici che nel 2009 sottolineava: “Si rappresenta il timore che il sistematico ricorso a provvedimenti di natura emergenziale, celando l’assenza di adeguate strategie di intervento per la soluzione radicale del problema, si risolva in una sistematica ed allarmante disapplicazione delle norme del codice de-gli appalti”. Con la medesima procedura si sta conducendo la Pedemontana veneta.

FIRMATO UN PROTOCOLLO PER LA LEGALITÀ

Era il lontano 1992 quando il boss di Cosa Nostra Giuseppe Madonia fu arrestato a Longare, nel vicentino, mentre era impegnato nell’attività di un’impresa edile atti-va nella costruzione di strade, fognature e opere idrauliche. Un avvenimento che

dimostra come l’insediamento mafi oso nel settore dell’edilizia veneta sia un fenomeno di lunga durata.

Più di dieci anni fa, infatti, un’analisi del Comando regionale veneto della Guardia di Finanza, denunciava come “la particolare struttura industriale, caratterizzata da una molteplicità di piccole e medie imprese a ristretta base societaria ed in perenne evoluzione tecnologica, rende il sistema permeabile alla penetrazione di tipo economico delle varie forme di criminalità”.

Venendo a tempi più recenti, il rapporto della Direzione investigativa antimafi a del primo semestre 2010 sottolinea che “nel Veneto permangono i segnali di interesse delle tradizionali organizzazioni di matrice mafi osa e tra queste la ‘ndrangheta, verso i settori dell’economia locale”. E gli analisti spiegano che la Dia è stata indotta a svolgere controlli maggiormente pervasivi su “soggetti segnalati per tali attività dall’Unità di informazione fi nanziaria della Banca d’Italia”. Sulla presenza in Veneto di società costituite, in toto o in parte, da esponenti della criminalità organizzata va rilevata la puntualizzazione del magistrato Olga Papasso che nell’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafi a, nel capitolo dedicato alle infi ltrazioni in Abruzzo relative alla ricostruzione del dopo terremoto, il magistrato dice chiaramente che non è dal sud che arriva il pericolo: “la maggior parte delle imprese infi ltrate da interessi mafi osi hanno spesso sede altrove, come si è detto prevalentemente a Roma, in Abruzzo, in Veneto e in Emilia Romagna, almeno per quanto riguarda l’esperienza fi n qui maturata”.

Colate di cemento. L’impresa che mangia il territorio

La corruzione riguarda tutte le fasi: appalto, escavazione, gestione

555Argomento del mese

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6 Cavarzere66 Cavarzere

Il Partito democratico, il Movimento Cavar-zere domani e Sinistra ecologia e libertà hanno voluto ribadire, attraverso un vo-

lantino, la situazione che la Giunta di cen-trosinistra, da essi sostenuta, ha trovato al momento del suo insediamento, sofferman-dosi poi sulla scottante questione relativa al Teatro Tullio Serafi n.

“A giugno 2011 – questo scrivono le tre formazioni politiche – Tommasi e la sua Giunta hanno trovato uno sforamento al Pat-to di stabilità per 2.037.000 euro e un man-cato pagamento di fatture arretrate, le quali hanno determinato al 31dicembre uno sfo-ramento fi nale di 3.260.000 euro”. Viene poi ricordata la diminuzione dei trasferimenti statali di circa un milione e 200mila euro in negli ultimi due anni e si passa quindi a riba-dire la gravità della situazione, evidenziando che l’amministrazione comunale si è vista costretta a operare dei tagli in tutti i settori: dallo sport al sociale, dai lavori pubblici al comparto culturale senza escludere ciascun ambito di intervento. “Non basterebbe – prosegue il volantino – l’aumento di tasse, tributi e tariffe, con gravi ripercussioni sui bi-lanci delle famiglie cavarzerane, per arrivare a un pareggio di bilancio, per il quale sono necessarie ulteriori entrate straordinarie ed è in questo contesto che si colloca l’ipotesi di valorizzare alcuni spazi collocati all’interno di immobili comunali”.

Dopo tale premessa Pd, Movimento Cavarzere domani e Sel precisano che non è prevista nessuna vendita di Palazzo Danie-lato o del Teatro Tullio Serafi n, affermando

che questi continuerebbero invece a essere complessivamente fruibili nella loro funzione di polo culturale cittadino.

“L’intero sistema culturale riceverebbe risorse utili per continuare a esistere anche in questo momento di crisi – queste le loro parole – attraverso una concessione, ossia una sorta di affi tto pluriennale, di alcuni spa-zi collocati al piano terra di Palazzo Danie-lato. Proposta che comunque non svilisce e offende la funzione culturale della struttura, garantendo oggi e nel futuro le attività cultu-rali che si svolgono al suo interno”.

“La proposta non svilisce nè offende la funzione culturale anzi la assicura e la garantisce”

LA MAGGIORANZA CHE SOSTIENE IL SINDACO

N.S.

Si conclude a maggio la secon-

da stagione concertistica in programma al Teatro Tullio Se-rafi n, organizzata dall’Università popola-re di Cavarzere insieme con la Città di Cavarzere, assessorato alla Cultura, e al Conservatorio di Musica “A.Buzzolla” di Adria. Due gli appuntamenti in program-ma a maggio, che fanno seguito a quelli di aprile. Il prossimo 13 maggio “Duo viola e pianoforte”, esibizione di Matteo Amadasi e Davide Carmarino, musiche di J. Joachim, J. Brahms, A. Part, D. Carmarino, A. Piazzolla. Domenica 20 maggio si terrà il Recital di Pianoforte di Daniele Borgatti che si cimenterà con le musiche di F.Listz, F.Chopin, S.Joplin, G. Gershwin. Entrambi i concerti si terranno alle 17,30. L’ingresso è libero ma i posti vanno prenotati presso l’Uffi cio Cultura, tel. 0426317190, presso palazzo Da-nielato tutti i giorni dalle 8 alle 12. E-mail uffi [email protected]

NEWS

MusicaLA STAGIONE CONCERTISTICA AL SERAFIN

La posizione di tre dei quattro partiti di maggioranza è chiara e da essi si disco-sta notevolmente Alleanza per Cavarze-

re, rappresentata in Giunta dall’assessore alla Cultura Fabrizio Zulian e in Consiglio comunale da Renato Belloni.

Entrambi si sono più volte dissociati pubblicamente dall’ipotesi di affi ttare parte del foyer del Tullio Serafi n e risultano essere quindi molto vicini alle idee e fi nalità del Comitato Salviamo il Teatro Tullio Serafi n, nato proprio allo scopo di evitare che i piani dell’amministrazione comunale su Palazzo Danielato vadano in porto.

Mentre in città si attende di capire come la vicenda si evolverà, il Comitato prosegue la sua battaglia anche con l’ausilio dei social network e, in meno di quindici giorni, la sua pagina facebook ha raggiunto più di otto-cento contatti, tra i quali personaggio del mondo dello spettacolo, enti lirici, teatri e associazioni culturali internazionali.

La pagina, voluta dal Comitato per re-

stare sempre in contatto coi propri sosteni-tori, è veicolo di discussione e di diffusione di comunicati e appelli. Fra essi uno, rivolto dal Comitato al sindaco Henri Tommasi. “L’amministrazione comunale – scrive il Comitato – continua a fare la guerra a

Palazzo Danielato nel tentativo di mutilarlo ma una marea di fi rme in difesa dell’inte-grità del Teatro Tullio Serafi n è pronta per respingere l’attacco. Già una banca ha sag-giamente rifi utato di porsi come strumento di quello che è un sacrilegio, rischiando di

alienarsi il favore dei cittadini, e altri pro-babili enti devono rifl ettere a lungo prima di accettare l’offerta di insediarsi nel tem-pio della cultura, sapendo che tantissimi cittadini cavarzerani reagiranno con forza, chiunque ambisca a occupare quegli spazi avrà la cittadinanza ostile”.

Il Comitato rivolge quindi un appello al sindaco e alla Giunta perché non proceda con bandi per l’attribuzione del foyer e abbandoni invece l’idea di destinarlo a usi diversi da quelli storico artistici, ricordando che Palazzo Danielato appartiene a tutti i cavarzerani, molti dei quali sono concordi con quanto sostenuto dal Comitato, e le tante fi rme raccolte lo stanno a dimostrare.

di Nicla Sguotti

Nella maggioranza Alleanza per Cavarzere sempre più vicina al Comitato che da internet rivolge i suoi appelli a sindaco e Giunta: “Cambiate idea”

Teatro Serafi n Prosegue la “battaglia” contro l’ipotesi di affi ttare il foyer

Il Comitato attacca da Facebook

Il teatro Tullio Serafi n

In poco tempo raggiunti più di 800 contatti, fra i quali personaggi dello spettacolo, enti lirici e associazioni

Il sindaco Henri Tommasi

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8 Cavarzere88 Cavarzere

Il Comune è il soggetto istituzionale e politico al quale è affi data la titolarità delle politiche sociali da gestire nel territorio e deve essere il protago-

nista e il promotore della risposta e delle azioni di contrasto da attivare. Questo il pensiero su cui si basa la rifl essione dell’assessore alle Politiche sociali Heidi Crocco relativamente ai futuri scenari che si preannunciano a livello veneto in vista del nuovo Piano socio sanitario regionale.

“In un ragionamento in cui si parla di sanità e sociale – queste le parole dell’assessore – non pos-siamo non tenere conto della situazione della popo-lazione che registra nel nostro comune una percen-tuale di anziani oltre la soglia del trenta per cento. È indispensabile quindi procedere a una pianifi cazione sociale e sanitaria che parta dall’identifi cazione del-le strutture e dei servizi esistenti con la possibilità di potenziarli e ampliarli”. Crocco ricorda poi che a breve partirà la riqualifi cazione edilizia dei fabbricati esistenti dell’Ipab Danielato, la quale dovrebbe por-tare a un potenziamento della capacità ricettiva con l’ampliamento dei servizi in regime residenziale e l’attuazione di un centro diurno, inoltre precisa che il relativo progetto è già stato presentato alla Regione per l’approvazione defi nitiva, questa ha concesso un fi nanziamento di euro 4 milioni e 500mila euro e a breve sarà stipulata la conven-zione tra Ipab e Regione per l’utilizzo del contributo.

L’assessore passa quindi a parlare della Cittadella socio sa-nitaria, evidenziando la neces-sità di consolidarla con servizi che il territorio ci richiede, ossia la realizzazione di strutture residenziali a caratterizzazione riabilitativa, l’ampliamento della capacità ricettiva della Ctrp, l’attivazione di una Rsa per disabili gravi e di un

servizio riabilitativo rivolto an-che a bambini disabili residenti, nonché la realizzazione di un hospice.

“Il Piano socio sanitario – così l’assessore – dovrebbe ridisegnare la territorialità delle

Asl venete, per Cavarzere questa è una questione importante e la rifl essione su tale tema deve partire dal pensare a dove e come possono essere garantiti i migliori servizi per la nostra collettività. Non possia-

mo non tenere conto dei disagi del nostro territorio legati alla distanza dalle strutture, la diffi coltà nel raggiungerle attraverso i mezzi pubblici, la viabilità esistente e la mobilità dei nostri residenti che è quasi totalmente verso Adria, senza parlare delle liste d’at-tesa impressionanti. Questo stato di cose suggerisce una rifl essione seria sulla nostra collocazione di am-bito territoriale Uls e mi sembra si possa affermare che diventa naturale la nostra collocazione con l’Asl di Adria”.

di Nicla Sguotti

Sanità L’assessore alle Politiche sociali Heidi Crocco

La nostra collocazione è nell’Ulss di Adria

Heidi Crocco;a lato la Cittadella sociosanitaria

“Disagi dovuti alle distanze, all’uso dei mezzi pubblici e la naturale propensione verso Adria ci inducono a rifl ettere sull’opportunità di essere inseriti nell’Ulss 19”

E’ importante rifl ettere su dove e come possono essere garantiti i migliori servizi

Il caso

Vendita del Patronato San Pio X in via Umberto I, sono pervenute 15 offerte di acquisto alla Diocesi. Nei primi giorni di

maggio si sapranno i risultati della gara.L’area, come previsto dal Piano degli

interventi, sarà destinata ad uso per lo più residenziale, mentre il ricavato dalla vendita verrà utilizzato dalla Parrocchia per ampliare e ristrutturare il nuovo Patronato in via Tullio

Serafi , da tempo polo d’attrazione e di ritrovo per i parrocchiani.

La decisione di cedere l’immobile, che comprende anche il teatro Goldoni (in foto), è stata presa dalla Parrocchia insieme alla Dioce-si a seguito della constatazione dei numerosi interventi che si sarebbero dovuti sostenere per rendere i vecchi spazi idonei alle rinnovate esigenze.

NEWS Patronato San Pio XGIUNTE 15 OFFERTE DI ACQUISTO IN PARROCCHIA

G.G.

Inaugurazione molto attesa per la Coopera-tiva Sociale Granvit. E’

prevista per domenica 27 maggio 2012, alle ore 10, l’apertura del punto informativo sull’area na-turalistica Marice, grazie all’iniziativa della giornata intitolata “La cooperativa Granvit vi invita a scoprire l’oasi delle Marice”.

Il luogo provvisto di indicazioni e notizie relative a quest’oa-si naturale sarà realizzato presso la casa situata tra i fi umi Adige e Gorzone, in gestione della stessa cooperativa. La Granvit ha in gestione, mediante concessione del Genio Civile, l’area naturali-stica Marice. Da tempo, era desiderio dei responsabili riuscire a realizzare un centro di informazione che riuscisse a rendere note a tutta la cittadinanza cavarzerana e non le enormi potenzialità di quest’oasi, descrivendone e facendone conoscere le specie di fl ora e di fauna che vi esistono.

Ora questo desiderio fi nalmente si realizza: presso questa casa verrà aperto un vero e proprio centro informativo, dove, tra l’altro, saranno esposti e messi in vendita anche dei prodotti tipici, in parte realizzati grazie alle erbe raccolte proprio nella zona naturalistica: ad esempio il miele, raccolto negli alveari situati nella zona naturalistica, o, ancora, i prodotti realizzati con le ortiche nate spontaneamente nell’area naturalistica.

La giornata del 27 maggio, in particolare, si svolgerà in questo modo: alle ore 10 inizierà una passeggiata lungo il sen-tiero tracciato lungo l’oasi. Durante tale tragitto ci sarà anche la benedizione della statua della Madonna che verrà posta all’e-stremità dell’oasi. Al termine della passeggiata, ci sarà l’inaugu-razione del punto informativo.

La Cooperativa Granvit è da anni attiva nel territorio cavar-zerano attraverso progetti di reinserimento sociale e lavorativo a favore di soggetti svantaggiati: l’ultimo in ordine di tempo è la realizzazione del progetto Gal Antico Dogado per il Comune di Cavarzere di un intervento di horticultural therapy. Tutte le atti-vità della cooperativa si attuano con lo spirito e con la profonda volontà di migliorare la propria città attraverso l’aiuto alle perso-ne che vivono in situazioni di disagio, grazie a progetti sociali, e con l’amore per le bellezze naturali da preservare e mantenere, come l’oasi naturale delle Marice.

Per questo motivo, anche il punto informativo sulle Marice nasce con la volontà di promuovere l’amore per la propria città e le sue bellezze, con l’augurio che sempre più persone, non soltanto cavarzerane, arrivino ad apprezzare queste particolarità preziose. I ringraziamenti dei responsabili per la realizzazione di tutto questo è rivolta alla Regione Veneto, alla Fondazione Clo-diense, all’amministrazione Comunale e all’architetto Sacchetto. Il 27 maggio, dunque, tutta la cittadinanza è invitata a scoprire le bellezze di quest’oasi naturale.

NEWS

Oasi naturalistica MariceIL 27 MAGGIO L’INAUGURAZIONE DEL PUNTO INFORMATIVO

Paola Teson

FAI UNA CROCE SUL QUADRATOPER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI SCHEDA D’ISCRIZIONE

NOME DATA DI NASCITAINDIRIZZOTELEFONO

DATA FIRMA

COGNOME ASSOCIAZIONE VOLONTARIITALIANI DEL SANGUE

ASSOCIAZIONE ITALIANADONATORI ORAGANI

ASSOCIAZIONE DONATORIMIDOLLO OSSEO(limite età 18-37 anni) consegnare presso la sede AVIS di Cavarzere, presso Ospedale Civile - Tel. 0426 316436 (segr. Tel.)

Page 11: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

999Cavarzere

La cooperativa sociale Emmanuel e il Centro giovanile organizzano, per il sesto anno, la Festa dell’associazionismo e del-

la solidarietà, con la collaborazione delle varie realtà associative del territorio. Come nelle scorse edizioni, l’intento degli organizzatori è promuovere la solidarietà, l’impegno socia-le e la collaborazione tra le associazioni del territorio cavarzerano, dando visibilità del pro-prio operato alla cittadinanza, attraverso due giornate di divertimento rivolte a tutte le fasce di età. Quest’anno i due giorni di festa sono previsti per sabato 19 e domenica 20 maggio

e molte saranno le associazioni presenti per l’occasione nel parco del Patronato San Pio X in via Tullio Serafi n.

Particolarmente ricco il programma della due giorni dedicata alle associazioni, si inizia il sabato alle 14,30 con tornei di basket, palla-volo e rugby e a seguire gimcana di mountain bike con l’associazione Lions D, e torneo di scacchi per concludere poi con aperitivo in mu-sica. Dopo la cena, a base di piadine e fritto misto con polenta e patatine, si potrà assistere allo spettacolo della rassegna Teatrando con diverse le compagnie: La Casa Sacra Famiglia

di Fratta Polesine che metterà in scena “Il re addormentato”, la Coopertiva Titoli minori e la Filodrammatica di Cavarzere con lo spettacolo “Tango monsieur?”. Programma ancor più in-tenso per la giornata di domenica, si inizia alle 9,30 con la santa messa e si prosegue con il triangolare di calcio tra le tre Cooperative Em-manuel, Il Germoglio e La magnolia al quale seguirà una partita delle “Vecchie glorie” del Canossa Basket. Dopo il pranzo si potranno visitare gli stand delle associazioni presenti e fare un giro per Cavarzere in trenino, oppure si potrà scegliere di far visita ai gonfi abili o una

partita a scacchi. Alle 18 si terrà il concerto delle classi a indirizzo musicale della Aldo Cap-pon e dopo la cena, con lo stesso menù del sabato, ci saranno le esibizioni della scuola di

ballo Gsd, del Gruppo Archè e del Gruppo Fre-etime. La serata continuerà all’insegna della musica con l’orchestra Chiara e Magic Music e si concluderà con l’estrazione della lotteria.

di Nicla Sguotti

Due giornate di divertimento rivolte a persone di tutte le età per promuovere l’impegno sociale nel Cavarzerano

Appuntamenti La cooperativa sociale Emmanuel insieme con il Centro giovanile organizzano per il 19-20 maggio prossimo

La festa delle associazioni e della solidarietà

La locandina della scorsa edizione

“Immagini dell’Europa rurale” è il titolo suggestivo del concorso fotografi co indetto dalla Rete rurale europea tramite, nel nostro territorio, il Gal Antico Dogado.

Saranno messe a confronto fotografi e che illustrano la vita rurale nell’Europa di oggi: le immagini vincitrici saranno esposte

nel corso di un’importante mostra allestita dal 22 giugno al 10 luglio prossimo nel celebre edifi cio Berlaymont di Bruxelles. Gli autori degli scatti premiati e i Gal, inoltre, saranno invitati a partecipare il 27 giugno prossimo ad una prestigiosa ceri-monia di consegna dei premi alla presenza del Commissario all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale Dacian Ciolos. In previsione anche una mostra itinerante in Europa e la pubblicazione di un catalogo del concorso. Il concorso è aperto a tutti, fotografi

professionisti e dilettanti residenti in uno degli Stati membri dell’Ue. Ciascun partecipante - locale - può proporre un numero massimo di sei fotografi e al Gal Antico Dogado. I temi proposti sono: popolazioni rurali, ambiente rurale, occupazione rurale, diversità rurale, gioventù rurale e lo spirito di Leader.

Entro il 10 maggio le foto devono pervenire (su Cd o Chiavetta Usb) alla sede di Lova di Campagna Lupia, in via C. Colombo 4. Info www.galdogado.it

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La tradizionale “Festa dea soppressa” di Cantarana quest’anno si svolge un po’ più tardi del solito, ma non tradisce le

aspettative. Per l’edizione 2012, infatti, la sagra primaverile viene spostata nel mese di giugno, perché, come spiegano gli organiz-zatori: “Ci faceva piacere far coincidere que-sta nostra festa paesana con la ricorrenza della Santissima Trinità, a cui è dedicata la nostra chiesa”. La festa rimane ben salda su quanto l’ha sempre caratterizzata in questi anni. Anzitutto lo stand gastronomico, e poi musica, tornei e serate ad hoc per i giovani. Vediamo intanto “di che musica si tratta”: ad aprire la festa venerdì 15 giugno sarà l’orchestra “I Poppins”. Sabato 16, invece, sarà la volta dell’orchestra spettacolo “Mar-co e Marilisa Maniero”. Domenica 17, anco-ra ballo e musica con l’orchestra di “Sergio Cremonese”. La festa riparte subito martedì 19, anche se in forma un po’ diversa rispet-to alla formula del week end. E’ previsto un torneo di calcio balilla a partire dalle 21, al quale ci si può iscrivere contattando uno

degli organizzatori (in particolare Gabriele, al numero 3489037957).

Durante la serata la musica non man-cherà grazie al gruppo “I bugkass” con il loro karaoke. Si cambia di nuovo genere mercoledì 20, poiché a partire dalle ore 21 a calcare il palco sarà una compagnia teatra-le, gli “Attori per caso” che presenteranno la commedia molto divertente “Menego Tac-cagno”. Giovedì 21 è prevista una serata dedicata ai giovani: in questa data è pos-

sibile prenotare la cena con un particolare menù, per la cifra di 20 euro. La serata sarà allietata dalla musica dei Nomadi grazie alla cover band “The Original Status Symbol”. Il 22 giugno di nuovo musica per i giovani con la cover band di Vasco Rossi chiamata “Gli Infrarossi”. Per le serate conclusive di sabato 23 e domenica 24 giugno si torna alla musica da ballo, rispettivamente grazie all’orchestra “Ilenia e i Fantasy” (prove-niente da Radio Sorriso) e all’orchestra romagnola di “Marco Gavioli”. Nella sera-ta del 23, inoltre, anche l’esibizione della scuola di ballo “Ballando Insieme”. Per le serate dei week end sarà sempre aperto lo stand gastronomico con specialità di carne e pesce, ma soprattutto con la soppressa presentata in tutte le sue forme gastronomi-che più gustose. Per le serate giovani sarà sempre possibile gustare le piadine prepara-te nell’apposito stand. Per tutte le serate, presso una sala dell’asilo saranno esposti i quadri del pittore locale Romeo Andreoli, che sta riscuotendo un grande successo.

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di Paola Teson

Cantarana Sagre e specialità

Spostata a giugno la “Festa dea soppressa” Paura nel periodo di siccità per alcune frazioni, come Boscochiaro e San Giuseppe,

frazioni affacciate sugli argini dei fi umi che costeggiano Cavarzere. La scarsità di pioggia, infatti, ha determinato in più di un’occasione l’accen-

sione del fuoco lungo gli argini dei fi umi Adige e Gorzone. Le fi amme si scatenavano sia di giorno che di sera: il fenomeno, si pensa, fosse dovuto in particolare alla siccità, anche se non si esclude l’atto di qualcuno, anche involontario, che abbia magari gettato qualche oggetto sull’erba estremamente secca, dal quale si sia velocemente propagato il fuoco.

Le fi amme infatti arrivavano a grandi altezze, senza contare il copioso fumo che oscurava la visuale: fatto molto pericoloso, soprattutto se si considera che si trattava in molti casi di strade arginali, già di per sé rischiose.

In tutti i casi sono intervenuti i vigili del fuoco, contattati dalle famiglie delle frazioni che giustamente allarmati per il verifi carsi di questi improvvisi incendi. Si consideri poi che in queste occasioni, oltre ad un clima estremamente secco, si accompagnava anche un vento abbastanza deciso, che in breve tempo riusciva a far camminare le fi amme a decine e decine di metri dall’inizio dell’incendio. La paura per le conseguenze di questi incendi per fortuna non si è mai scontrata con effettivi danni materiali, né tantomeno a persone.

Ora che il periodo di siccità sembra essere, almeno parzialmente, superato grazie alle piogge delle ultime settimane, l’allarme pare rientrato. Fatto sta che gli abitanti delle frazioni che vivono a ridosso degli argini, fanno appello ad una maggiore cura e maggiore pulizia degli argini stessi: l’enorme quantitativo di erbe, canneti e sterpaglie disseminate lungo gli argini ha infatti un effetto devastante nel caso di incendio, poiché le fi amme trovano terreno fertile cui appigliarsi.

Una maggiore e più costante pulizia si rende necessaria anche per garantire la resistenza degli argini stessi, che spesso, a causa di fuoriuscite dal basso, danno segnali di cedimento, o comunque creano inquietudine per gli abitanti che vi vivono vicino.

L’auspicio è dunque quello che ci sia anzitutto una maggior attenzione nella pulizia e manutenzione degli argini e che, comunque, se fi nora questo fenomeno fosse dovuto alla disattenzione di qualcuno, d’ora in avanti tutti stiano più attenti.

Difatti, anche se le fi amme non hanno recato danni a cose e persone, è sempre meglio non rischiare inutilmente.

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Paola Teson

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segue da pag. 1

Dal periodo post-bellico si è vieppiù trascurato il fondamentale rapporto tra sviluppo e compatibi-lità idrauliche ed i Governi hanno continuato a porre poca attenzione a quella che oggi è un’evidente priorità per qualsiasi prospettiva di rilancio dell’economia del Paese. Non mancano certo le conoscenze e

i dati sullo stato del territorio (dalle Autorità di Bacino ai Consorzi di bonifi ca) e, accanto alla giusta riforma della Protezione Civile, serve un Piano Straordinario di Manutenzione del Territorio, cui deve accompagnarsi l’azione quotidiana di adeguamento del re-ticolo idraulico; in questo, occorre una forte sinergia con gli enti territoriali, in particolare fra Consorzi di bonifi ca e Comuni. L’Anbi lo evidenzia da tempo e, da ormai tre anni, produce un Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, tuttora di-satteso in un Paese, dove si segnalano 500.000 frane ed oltre un milione di edifi ci a rischio idrogeologico, tra cui centinaia di ospedali e scuole.

In questo quadro – conclude - le donne hanno un compito importante non solo nella diffusione della conoscenza, ma ormai anche nella governance dell’equilibrio ambientale del Paese per evitare che, con un’effi cace immagine, a novembre l’Italia sia sempre sott’acqua.”

Difesa idraulica serve prevenzione

*Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto

L’Intervento

di Anna Maria Martuccelli*

Un accorato appello è quello che in questi gior-ni il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, ha rivolto al presidente del Consiglio, in primis

Mario Monti, per impiegare i 45 milioni ovvero i fondi della Legge Speciale per Venezia e Chioggia riferibili a specifi ci programmi di intervento non ancora impiegati e quindi contabilizzati nel bilancio quali residui attivi.

“Siamo tra i Comuni più virtuosi del Veneto - dichiara Casson - e il primo in provincia di Venezia con solo 60 euro di indebitamento per cittadino. Tuttavia nonostante il bilancio sia stato gestito bene negli anni, siamo costretti a tenere fermo tutto per non sforare il Patto di stabilità, che chiede la corri-spondenza delle uscite alle entrate”.

Oltre a Monti il sindaco si è rivolto ai ministri per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, alle Politiche agricole Mario Catania, all’ambiente Corra-do Clini, ai beni e attività culturali Lorenzo Ornaghi, ribadendo la necessità di impiegare i fondi a favore di Venezia e della laguna. A maggior ragione ci sono Comuni che hanno ottenuto deroghe dai vincoli del patto, come Milano, per la realizzazione dell’Expo e Parma per la sede dell’Agenzia europea per la sicu-

rezza alimentare o i Comuni, come l’Aquila, colpiti da calamità naturali. Del resto come stabilisce l’art 1 della Legge n. 171/1973: “La salvaguardia di Venezia e della sua laguna è dichiarata problema di preminente interesse nazionale”.

Vista infatti la situazione drammatica attuale, urge intervenire per proseguire e in alcuni casi ul-timare i lavori di salvaguardia per un territorio che necessita di essere messo in sicurezza, per preser-

vare un centro storico considerato fi ore all’occhiello del territorio Veneto. Chioggia infatti, attraversata da mezzi di trasporto di ogni tipo, necessita di esser risistemata per essere valorizzata.

L’Amministrazione comunale sta cercando di sensibilizzare la comunità locale ed è disposta ad unire le forze, al di là dei partiti politici, per ottenere il bene della propria città.

di Miriam Vianello

“Siamo fra i Comuni più virtuosi del Veneto ma siamo costretti a tenere fermo tutto per non sforare”

I fondi della Legge Speciale Appello del sindaco Casson a Monti

“Sbloccare i vincoli del Patto di stabilità”

NEWS

In un momento di grande diffi coltà per le famiglie italiane arriva uno spiraglio per chi, con diffi coltà economiche, cer-

ca una dimora per i propri cari. I prezzi delle case sono alle stelle e la

gente è sempre più impossibilitata a soste-nere le spese del mutuo. L’Ater di Venezia perciò ha deciso di costruire a Cavanella degli alloggi di edilizia residenziale pubbli-ca e la graduatoria defi nitiva con indicati i benefi ciari è stata pubblicata sul sito isti-tuzionale del Comune di Chioggia, dopo esser stata approvata con determinazione dirigenziale n.324 del 29.03.2012.

“La graduatoria è già pronta - afferma felice l’assessore alla Casa Silvia Vianello (in foto) - e le lettere di assegnazione agli aventi diritto sono già state recapitate agli interessati. Si tratta di appartamenti quasi tutti molto grandi: il più piccolo è infatti di 56 metri quadri, in linea con le esigenze di una coppia. Quindi essi non verranno assegnati ai single, ma alle famiglie o, quantomeno, a famiglie di almeno due persone”.

Non sono mancati alcuni problemi riguardanti l’impianto fognario e la rela-tiva sistemazione, per garantire il buon funzionamento.

Il Comune era convinto che fosse di competenza dell’Ater, che invece pensava

l’esatto contrario, alla fi ne per fortuna si è risolto tutto e gli alloggi sono stati pronta-mente consegnati.

Annualmente le famiglie che abita-no nei nuovi alloggi dovranno certifi care il proprio reddito, in base al quale verrà richiesto il contributo all’affi tto dell’immo-bile.

Edilizia residenziale pubblicaASSEGNATI 14 NUOVI ALLOGGI A CAVANELLA D’ADIGE

M.V.

Silvia Vianello: “La graduatoria è pronta, le lettere di assegnazione già recapitate”

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La Filodrammatica di Cavarzere continua a miete-re successi, quella in corso è stata una stagione di intenso lavoro per la storica compagnia tea-

trale, apprezzata dal pubblico di casa ma anche in tante altre città, dove sempre più spesso è chiamata a esibirsi. Il gruppo, attivo ormai da più di vent’anni, continua a riscuotere consensi ovunque grazie alla capacità e all’estro comico dei suoi attori. Sono dav-vero molte le città che hanno accolto con entusiasmo le interpretazioni degli attori cavarzerani, applauditi anche ad Adria, Limena, Vicenza, Sacile, Padova, Noale e Como. Il pubblico dimostra di apprezzare ciascun soggetto messo in scena ma in particolare è piaciuta l’ultima fatica della Filodrammatica, la com-media “Tango monsieur?” scritta dal drammaturgo contemporaneo Aldo Lo Castro e diretta abilmente da Franco Penzo. È stato proprio il sodalizio della Filodrammatica con il noto regista, sue le pluripre-miate regie del “Teatronovo” di Chioggia, che ha dato i frutti migliori. Si può dire infatti che la messa in scena di “Tango monsieur?” ha fatto centro, ag-giudicandosi il premio per il miglior attore al concorso “Una rondine a teatro” nel dicembre scorso a Taglio di Po. Grande soddisfazione dunque di tutta la com-

pagnia che ha rivelato, assieme al premiato, il bril-lante Daniele Bizzaro, notevoli abilità nel sostenere il vertiginoso ritmo narrativo e una sicura padronanza degli spazi scenici raggiunta in anni di esperienza sul palcoscenico.

Anche le commedie dialettali, probabilmente il vero cavallo di battaglia della compagine cavarzera-na, hanno riscosso notevole successo. In particolare “Le barufe in famegia”, fi rmata dalla regista storica e cofondatrice della compagnia Ileana Dal Checco, ha ricevuto a marzo una clamorosa ovazione fi nale nell’affollatissimo Teatro Comunale di Cordignano e lo stesso esito si è avuto a Noale, nell’ambito della

prestigiosa rassegna di teatro amatoriale organizza-ta dalla Fita, dove il sipario si è aperto più volte sulla schiera degli attori che, soddisfatissimi, hanno accol-to gli scroscianti applausi fi nali. Dopo le tante confer-me ottenute, gli attori della Filodrammatica, guidati dal presidente Piero Sandano, sono impegnati nella preparazione di un altro lavoro, il cui titolo è per ora tenuto segreto, per il quale però sono necessarie nuove forze, soprattutto attori uomini e di giovane età. Chi si sentisse pronto a iniziare questa nuova e di certo entusiasmante avventura può telefonare al 3381204510 o scrivere a info@lafi lodrammatica.it.

di Nicla Sguotti

Il gruppo continua a riscuotere successi ovunque, da Noale a Vicenza a Padova

Teatro “Tango monsieur?” e “Le barufe in famegia” piacciono molto

Stagione d’oro per la Filodrammatica

Gli attori della Filodrammatica nello spettacolo “Tango monsieur?”, tenutosi a Taglio di Po il 10 dicembre 2011

A Cavarzere è nata una nuova associazione culturale: si chia-ma “Tostart” ed è dedicata all’arte “decisa, impegnata”.

Il debutto è stato coronato da una mostra dei suoi otto pittori, visitabile a palazzo Danielato fi no al metà aprile.

L’associazione ha sede a Cavarzere, ma uno solo di loro, Silvio Zago, è nativo di qui, mentre gli altri soci provengono da altre province del Veneto, soprattutto in quella di Padova. Oltre a Zago, ci sono i padovani Maurizio Bonato e Antonio Zago, Paolo Contin di Pozzonovo, Giuseppe Granzo del Trevigiano, Attilio Melato di Agna, Maurizio Paccagnella di Santa Maria di Sala, il miranese Francesco Volpato.

Secondo Silvio Zago l’associazione rappresenta “un valore aggiunto per la città, dato che la mostra ha anche lo scopo di attirare a Cavarzere gli amanti dell’arte pittorica, nelle sue più varie espressioni”.

Ora l’obiettivo di Tostart è quello di organizzare mostre itineranti nel Veneto, per aumentare la visibilità sul territorio. Come ha spiegato il critico Fanny Quagliato durante l’inaugura-zione della mostra, tensione gestuale e tensione materica sono prerogativa di Maurizio Bonato, mentre Paolo Contin è attratto dalle forme geometriche; il passato mitologico è rievocato nelle opere di Giuseppe Granzo, mentre Attilio Melato trae ispirazione dal singolo oggetto d’arredo per offrirne una descrizione parti-colare.

Maurizio Paccagnella esprime attraverso l’arte il contempo-raneo malessere, mentre Francesco Volpato con le sue policro-mie fa riemergere gli elementi del caos. Enigmi e interessanti arabeschi descrivono lo spazio di Antonio Zago, mentre Silvio Zago descrive attraverso il colore una incontaminata bellezza naturale.

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Decima e storica edizione per l’ormai tradizionale raduno di Cavarzere, il 2 giugno, che quest’anno sarà trasformato in una vera gara di regolarità in

ambito Csai per l’assegnazione del trofeo Sandro Mu-nari. I giovani organizzatori del Motoring Classic Club dedicano questa edizione al “Drago di Cavarzere”, che ha accettato di buon grado questo abbinamento, che diventa “Motoring Classic Club Sandro Munari”. Il raduno di auto e moto d’epoca è ormai diventato un appuntamento fi sso per gli appassionati, un evento che ha visto nelle scorse edizioni l’adesione di centinaia di partecipanti, grazie ad un programma che da quest’an-no sarà differenziato negli itinerari, per le auto e per le moto.

Il raduno inizierà con le iscrizioni presso gli stand presenti in via Turati, dalle ore 8 alle 10, per poi pro-cedere alle ore 10.30 con la partenza dal centro città delle moto e a seguire la partenza delle auto. I percorsi saranno differenziati ma concentrati nell’arrivo, che è ubicato nell’autodromo di Adria, dove si terrà il pranzo, la lotteria e le premiazioni di rito. Ad ogni partecipante sarà consegnata una foto ricordo dell’evento. Per fe-steggiare come si deve il decimo anniversario, è pre-

vista una partecipazione speciale: le auto da corsa in conformazione rally, quelle che hanno fatto la storia dei rally negli anni ‘70-’80 e ‘90. Dopo la loro esposizione nel centro di Cavarzere, partiranno al seguito del radu-no e, capitanate da Sandro Munari, effettueranno un percorso specifi co, arrivando all’agriturismo Corte Auro-ra di Cona per poi procedere in direzione Adria, dove si esibiranno nella pista dell’autodromo. Il clou della ma-nifestazione sarà rappresentato dallo svolgimento della prima Regolarità Turistica Storica e Moderna-Trofeo San-dro Munari; la gara, titolata Csai, prenderà il via sempre

dal centro di Cavarzere nel primo pomeriggio per farne ritorno dopo dieci prove di precisione verso le ore 19.

Sono previste quattro prove di precisione, da ripe-tersi due volte, e due prove diverse, che si terranno all’interno della modernissima struttura dell’autodromo di Adria, oltre a due controlli timbro nel centro storico di Adria ed una sosta rifocillante.

Le verifi che sportivo-tecniche sono previste in mattinata, sempre a Cavarzere, così come le premia-zioni previste nel teatro Serafi n. La Regolarità Turistico Storica è riservata alle auto immatricolate sino al 31 dicembre 1986, sia in conformazione “gara” e non, mentre per la Regolarità Turistico Moderna saranno am-messe esclusivamente auto in conformazione stradale ed immatricolate sino al 31 dicembre 1995. Ambito sarà il Trofeo Sandro Munari riservato alla Regolarità Storica che andrà all’equipaggio che, alla guida di un modello di auto con cui il Drago ha corso nella sua lunga carriera, meglio si posizionerà nella classifi ca as-soluta. Apertura delle iscrizioni il 2 maggio, chiusura il 29 maggio. Sarà possibile iscriversi inviando il modulo d’iscrizione debitamente compilato e scaricabile dal sito www.motoringclassicclub.it.

di Melania Ruggini

La prima Regolarità storica e modernaCALCIO

Importante iniziativa di aggior-namento tecnico organizzata dalla Clodiense calcio e, in

modo particolare, dall’ allenatore degli esordienti 99 neri Raffaele Barra. L’ occasione di confronto tra allenatori ed esperti calcistici è stata denominata Primo semina-rio Clodiense ed ha visto la relazione di mister Alessandro Musicco collaboratore delle Nazionali giovanili del club Italia. Musicco ha illu-strato i temi della ricezione e della trasmissione della palla tenendo prima una parte teorica presso l’aula magna dell’ Itcs “Cestari“ e successivamente una seconda parte direttamente allo stadio “Aldo e Dino Ballarin“. Particolarmente attenta la nutrita schiera di addetti ai lavori che ha seguito anche le annotazioni proposte dal delegato provinciale veneziano Figc Stefano Trevisanello, dal tecnico Andrea Pagan degli allievi del Cittadella, dal preparatore atletico degli allievi del Cittadella Dario Penzo e dal responsabile organizzativo del set-tore giovanile della Clodiense Matteo Doria. Alessandreo Musicco, ex allenatore delle giovanili del Milan, ha saputo deliziare gli interve-nuti con innovative proposte di possesso palla e giochi di posizione. Particolarmente soddisfatto il maggiore organizzatore Raffaele Bar-ra, collaboratore anche della rivista on line “Allenatore.net“, che ha ricevuto gli elogi del D.G. Mauro Boscolo Gallo e la disponibilità della società a promuovere nei prossimi mesi altri seminari che vedranno la presenza di tecnici qualifi cati.

IL PRIMO SEMINARIO CLODIENSE

I giovani Lions D hanno fi nalmente una pista tutta loro per potersi allenare con le loro amate biciclette. Un’inaugurazione

bagnata, e dunque ci si augura fortunata, affi nchè questi giovani atleti, potendo ora utilizzare la loro pista, riescano a raggiunge-re traguardi ancora più importanti di quelli ottenuti sinora.

Seppur l’intervento realizzato sulla pi-sta sia stato modesto, si è rivelato di fon-damentale importanza per questi giovani atleti: fi nalmente, infatti, è stata riaperta e resa utilizzabile la pista atletica accanto alle scuole medie di Cavarzere. L’inaugu-razione è avvenuta mediante un taglio del nastro uffi ciato dall’assessore allo Sport Ezio Bettinelli.

“E’ stato eseguito un recupero mo-desto di questa area, - ha commentato - ma di certo si è rivelato importantissimo considerando che tutti questi giovani atleti hanno un grande bisogno di allenarsi”. Soddisfatissimo il presidente dei Lions D Luigi Marzola. “Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile la riaper-tura di questa pista. I nostri giovani - ha detto - avevano davvero bisogno di un

luogo tranquillo e sicuro per allenarsi, sen-za dover rischiare andando per le strade”. Un grazie anche da parte dei genitori, che hanno ringraziato l’amministrazione e Giovanni Venturini, funzionario comu-nale responsabile delle attività sportive, perché, nonostante si stia vivendo un mo-mento di crisi, hanno scelto di trovare le risorse necessarie da destinare ai ragazzi. Ma, soprattutto, i veri protagonisti di que-sta inaugurazione erano davvero i bambini e i ragazzi che corrono con il gruppo dei Lions D: il loro grazie si è espresso con l’incontenibile energia ed entusiasmo che hanno espresso correndo con le loro biciclette lungo la pista. Anche dalle loro voci è squillato un sentito grazie, rivolto anche al preside della scuola media Filippo Sturaro.

Ad intervenire durante l’inaugurazio-ne anche l’atleta Lorenzo Major che è uffi -cialmente entrato a far parte della squadra dei Lions D, come supporter uffi ciale. Ma il suo supporto non sarà soltanto teorico: l’atleta ha infatti dichiarato che usufruirà anche lui della pista per i suoi allenamenti, accanto ai giovani ciclisti.

CiclismoI LIONS D HANNO UNA PISTA TUTTA LORO PER GLI ALLENAMENTI

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La cerimonia d’inaugurazione della Pista

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Page 18: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Tutti al voto. Gli elettori residenti a Campagna Lupia, Caorle, Jesolo, Marcon, Mira, Mirano, Musile, Noventa, Pramaggiore, Salzano e

Santa Maria di Sala saranno chiamati alle urne domenica 6 e lunedì 7 maggio per scegliere il loro sindaco. Il 6 e 7 maggio gli elettori di 11 Comuni della provincia di Venezia insomma si recheranno alle urne, ma con due sistemi sostanzialmente diversi. Per quanto riguarda otto Comuni su 11, questi conosceranno subito il nome del primo cit-tadino visto che votano con il sistema del turno unico, quello previsto per i Comuni che hanno meno di 15 mila abitanti. Questi sono tutti quelli fi nora elencati eccetto Mira, Mirano e Jesolo. Nei Comuni sotto i 15mila abitanti, tutto può succe-dere: basta un voto in più rispetto all’avversario per diventare sindaco. In cinque casi Forcolin a Musile, Nardese a Noventa, Bertoldo a Santa Ma-ria di Sala, Livieri a Campagna Lupia e Quaresimin a Salzano i sindaci uscenti che si ricandidano per il secondo mandato cercheranno di difendere la pol-trona dall’attacco degli sfi danti. In questi Comuni (quelli con meno di 15 mila abitanti), dove il li-mite del secondo mandato ha imposto un rinnovo totale invece, sarà comunque eletto un nuovo sin-daco fi n dalla sera del 7 maggio. I residenti nei tre

Comuni principali (Mira, Mirano e Jesolo), a meno che non si profi li una vittoria al primo turno di uno dei candidati in lizza, dovranno ripresentarsi al voto il 20 e 21 maggio per scegliere uno tra i due candidati al ballottaggio. A creare problemi ai seggi, potrebbero essere le tante liste che si sono presentate. Cioè soprattutto il proliferare di tante civiche fra loro simili, potrebbero generare contenziosi per attribuzioni di voti e preferenze. Ogni Comune del Veneziano ha comunque mes-so a disposizione dei propri cittadini servizi per poter espletare il voto anche per persone disabili e malate. Possono partecipare al voto comunale anche i cittadini comunitari residenti, a patto che abbiano dato la loro adesione con l’iscrizione in una lista ad hoc che ha formato il Comune per questi cittadini.

Istruzioni

COME E QUANDO SI VOTA NEGLI UNDICI COMUNI DEL VENEZIANO

A.A.

Amministrative 2012 Si vota il 6 e 7 maggio prossimo in 11 Comuni del Veneziano

Sono in 56 a correre per la poltrona di sindaco, 78 le liste in competizione

Sono 11 nel Veneziano i Comuni che il prossimo 6 e 7 maggio andranno al rinnovo del sindaco e del consiglio comunale, in una tornata “affollata” di aspiranti primi

cittadini, se ne contano ben 56, e di liste, in tutto 78, di-stribuiti fra Campagna Lupia, Caorle, Jesolo, Marcon, Mira, Mirano, Musile, Noventa, Pramaggiore, Salzano e Santa Maria di Sala.

Il primato spetta alle cittadine più popolose e importanti del territorio fra quelle chiamate al voto: il record è di Mira, dove i candidati in corsa sono ben 8, ma anche quelle di Mirano e Jesolo si rivelano poltrone assai ambite, contese da 7 aspiranti sindaci nell’uno e nell’altro caso.

E proprio in queste tre città i risultati si preannunciano incerti - anche per via della frammentazione delle forze in campo - e non risolutivi al primo turno, molto probabilmente uscirà dal secondo turno del ballottaggio (in programma il 20 e 21 maggio prossimo) il nome del vincitore. E tuttavia a Mira, Mirano e Jesolo si consumano le sfi de più appassio-nanti.

Nel Comune più popoloso della Riviera il sindaco uscente Michele Carpinetti (Pd) si trova di fronte il suo ex assessore Paolino D’Anna, oggi consigliere provinciale eletto nelle fi la del Pdl. Nella città del Miranese la sfi da - dopo l’esperienza del commissariamento - è piuttosto “rosa”, con 4 candidate

donna su sette e, di queste, due donne fra le più accredi-tate al ballottaggio: Maria Rosa Pavanello (centrosinistra) e Marina Balleello (centrodestra), con carriere politiche di lungo corso ed entrambe profonde conoscitrici del territorio. Se vincesse una donna, Mirano avrebbe per la prima volta un sindaco “in gonnella”.

Negli altri comuni, che sono tutti sotto i 15mila abitanti, si corre con il turno unico. A Musile, Noventa, Santa Maria di Sala, Campagna Lupia e Salzano il sindaco in carica ci riprova, a Caorle, Marcon e Pramaggiore, comunque vada, sarà eletto un nuovo sindaco.

Gli elettori chiamati ad esprimere le loro preferenze sono in tutto 145.503 di cui 74.313 femmine e 71.190 maschi.

di Ornella Jovane

Affollata tornata elettorale, 8 gli aspiranti sindaci a Mira, 7 a Mirano e altrettanti a Jesolo. 145.503 gli elettori chiamati al voto

Arrivano le elezioni e nei comuni del Veneziano si mettono in lista o scendono in campo, a favore di una o quell’altra formazione, nomi più o meno

noti. Il caso più eclatante è stato a Mira con la candida-tura nella lista “Mira che cambia” della nota cantante lirica nazionale (di origine rodigina) Katia Ricciarelli. La Ricciarelli è capolista per la civica di Marilena Fusco. La cantante ha spiegato di essersi messa in lizza per la grande amicizia che la legava alla candidata sindaco e Alessandro Abbadir

CURIOSITÀ I VIP SCENDONO IN CAMPOper il fatto che è sempre stata “innamorata della Rivie-ra del Brenta e del suo splendido paesaggio immerso nelle ville”.

La Ricciarelli ha partecipato anche ai festeggiamen-ti per l’arrivo del nuovo patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Ma fra le persone note in campo per le Co-munali sempre a Mira non c’è solo lei in lista. Per la

lista civica “Noi per Mira“ corre infatti come candidato consigliere il noto psicologo e psicoterapeuta Diego Luparelli, dello staff del concorso Rai di Miss Italia. Per la vicinanza con questa lista ha dato un concerto anche il noto cantautore veneziano Gualtiero Bertelli. Nel miranese il nome più noto alle cronache nazionali è quello di Adriano Sabbadin.

Nome noto, suo malgrado, per l’uccisione del pa-dre Lino Sabbadin macellaio di Caltana di Santa Maria di Sala da parte dei gruppi armati Pac a cui aderiva il terrorista Cesare Battisti. Sabbadin è con la “lista Salese” a Santa Maria di Sala quella del sindaco uscen-te Paolo Bertoldo. Nel veneto orientale, tanti i politici “noti” in lista soprattutto nell’area del centrodestra, ma nessun “vip“.

3Noi e gli altri

ADOTTAMIRasty. Cucciolo di circa 3 mesi. Maschio, incrocio

labrador. Tutto nero con stella bianca. Carattere fi ero ed equilibrato.

Rasty è un amore di cane e farà la felicità di chi verrà ad adottarlo.

Iro. Un altro abbandono invernale. Un mini pastore an-ziano di circa 10 anni e 15 kg. Trovato denutrito, senza forze, in una fredda notte, a bordo strada. E’ uno dei tanti sfortunati con un passato sconosciuto. Ha bisogno di una casa accogliente per trascorrere gli ultimi anni.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Fiammetta è una micia di un anno e mezzo steriliz-zata. Recuperata con tre cuccioli che subito sono stati

adottati. Fiammetta ha bisogno di coccole e di una casa. E’ molto tranquilla e un po’ timorosa perché di

sicuro è stata maltrattata. Ma è molto dolce.

Dorotea. Meravigliosa cagnetta di kg.4, di circa 5 anni. Carattere meraviglioso e molto dolce.Dorotea è stata operata di piometra causa mancata sterilizzazione ed ha avuto l’asportazione di una fi la mammaria. Ha superato bene l’intervento ed è in attesa di nuova casa.

Desy, 8 anni razza pura, ex fattrice E’ stata usata e buttata via. Desy è speciale. Desy, oltre

ad essere stata sfruttata, ha subito un incidente ma nessuno l’ha mai dal veterinario. Le sue ossa si sono saldate alla meglio e non può più fare lunghe corse.

di Ornella Jovane

Avis 59esima Assemblea provinciale

Un bilancio senza acuti ma, conside-rati i tempi e le grandi diffi coltà, da valutare favorevolmente. L’obiettivo

principale, l’autosuffi cienza trasfusionale, è stato centrato anche se non risponde pienamente alle aspettative della Regione, che poneva come condizione di aumentare le donazioni del 3 per cento. Ma bissando i numeri del 2010, con una rimonta del nu-mero di sacche di sangue - ne mancavano 300 - , non rimane margine per le cessio-ni di sangue all’esterno. E questo è l’altro dato, il meno incoraggiante.

I rappresentanti delle 43 sezioni Avis del Veneziano si sono riuniti a fi ne marzo a Martellago (nel Miranese) per la 59esima assemblea provinciale. Un’occasione per va-lutare e divulgare i dati del 2011 e rifl ettere sull’attività svolta e su quella che ci si ap-presta a svolgere nell’anno da poco iniziato.

Nel 2011 le donazioni, tra sangue in-tero, plasma e piastrine, sono state 53mila 89, nel 2010 erano 53mila 148.

Le sezioni nell’Asl 14 - Chioggia e Ca-varzere - hanno avuto un buon incremen-

to di donazioni (6mila 498, 394 più del 2010); signifi cativo anche il dato relativo alle sezioni nell’Asl 12 veneziana che, con un totale di 16mila 135, ha registrato un incremento di 115 donazioni rispetto allo scorso anno. In calo invece le donazioni nel-le sezioni nell’Asl 10, del Veneto orientale, che ha ridotto il numero a 16mila 89, 326 in meno, e nell’Asl 13 Mirano - Dolo che si è fermata a quota 14mila367, 242 in meno.

“L’anno appena trascorso - ha commen-tato il presidente provinciale Avis Maurizio Borsetto - sebbene sia stato costellato da diversi momenti critici, a volte anche demo-ralizzanti, si chiude positivamente almeno a mio modo di vedere”.

“Contando anche i donatori non iscrit-ti ad associazioni o Fidas, - ha aggiunto il direttore del Dipartimento trasfusionale di Venezia, Giorgio Marchiori - nel 2011 in provincia abbiamo avuto 46mila donazioni di sangue intero, 9mila di plasma, 2500 di piastrine, come nel 2010. L’autosuffi cienza è garantita, siamo in pareggio tra entrate e uscite, le sacche raccolte sono tutte trasfuse

in casa, ma non riusciamo più a cederne come una volta alle regioni non autosuffi -cienti”.

L’appello dunque è: donare. “Abbiamo continuo bisogno - ha sottolineato Borsetto - di nuovi donatori che vadano a reintegrare quanti per raggiunti limiti d’età o per motivi sanitari hanno dovuto loro malgrado smette-re”. Un invito che fa seguito ai dati del trend nei primi due mesi del 2012: le donazioni sono state 8mila 229, 244 in meno rispet-to al 2010.

E’ necessario quindi “aumentare l’indi-ce di donazione” ha osservato il presiden-te Avis lamentando in questo contesto le diffi coltà legate ai ritardi dei rimborsi alle donazioni da parte della Regione, che han-no avuto ricadute soprattutto sull’attività di sensibilizzazione fi nalizzata all’ampliamen-to delle adesioni. “Rispetto al 2005 - ha fat-to notare ancora Borsetto - i donatori sono 4mila in più, ma la loro media di donazioni annue è scesa a 1,78”.

Nel 2011 i volontari Avis erano 29mila 775, di cui 28mila 799 donatori effettivi.

O.J.

Donazioni: raggiunta l’autosuffi cienza, ma si cercano nuovi donatori

L’attività di sensibilizzazione è orien-tata in particolare al mondo giovanile attraverso un corposo e pluriennale

progetto Avis-Gioco, che è stato illustrato nel corso dell’assemblea, e anche grazie alla vivace attività del Gruppo Giovani Avis che nel corso del 2011 ha dato vita a numerose inziative. Fra queste spicca il progetto del primo social contest Avis, par-tito lo scorso luglio e che si è concluso il 23 marzo scorso con una serata fi nale di premiazione. “E tu che donatore sei” è il titolo del progetto che si rivolgeva a giova-ni internauti invitandoli, attraverso anche l’invio di video, a rifl ettere sull’importan-za e il valore sociale della donazione.

L’iniziativa ha riscosso un bel succes-so come stanno a confermare i numeri:

350mila contatti in tutto, 10433 visua-lizzazioni totali per una media di 96 giornaliere e 86 utenti coinvolti in media al giorno. Il target raggiunto è soprattutto quello che rientra nella fascia d’età under 24 (il 63 per cento).

Dieci sono stati i video promozionali che hanno fatto registrare 291.929 vi-sualizzazioni totali.

La sensazione, considerati i risultati, è di aver introdotto “un tema percepito come importante - è il commento a con-clusione del progetto - in un ambiente sociale adatto con il giusto linguaggio, favorendo il dialogo e l’informazione tra coetanei”.

I 1533 commenti ai video stanno a confermarlo.

Avis Giovani punta alla sensibilizzazione attraverso la rete con il primo social contest

E TU CHE DONATORE SEI?

Un momento dell’assemblea

161616

Page 19: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Tutti al voto. Gli elettori residenti a Campagna Lupia, Caorle, Jesolo, Marcon, Mira, Mirano, Musile, Noventa, Pramaggiore, Salzano e

Santa Maria di Sala saranno chiamati alle urne domenica 6 e lunedì 7 maggio per scegliere il loro sindaco. Il 6 e 7 maggio gli elettori di 11 Comuni della provincia di Venezia insomma si recheranno alle urne, ma con due sistemi sostanzialmente diversi. Per quanto riguarda otto Comuni su 11, questi conosceranno subito il nome del primo cit-tadino visto che votano con il sistema del turno unico, quello previsto per i Comuni che hanno meno di 15 mila abitanti. Questi sono tutti quelli fi nora elencati eccetto Mira, Mirano e Jesolo. Nei Comuni sotto i 15mila abitanti, tutto può succe-dere: basta un voto in più rispetto all’avversario per diventare sindaco. In cinque casi Forcolin a Musile, Nardese a Noventa, Bertoldo a Santa Ma-ria di Sala, Livieri a Campagna Lupia e Quaresimin a Salzano i sindaci uscenti che si ricandidano per il secondo mandato cercheranno di difendere la pol-trona dall’attacco degli sfi danti. In questi Comuni (quelli con meno di 15 mila abitanti), dove il li-mite del secondo mandato ha imposto un rinnovo totale invece, sarà comunque eletto un nuovo sin-daco fi n dalla sera del 7 maggio. I residenti nei tre

Comuni principali (Mira, Mirano e Jesolo), a meno che non si profi li una vittoria al primo turno di uno dei candidati in lizza, dovranno ripresentarsi al voto il 20 e 21 maggio per scegliere uno tra i due candidati al ballottaggio. A creare problemi ai seggi, potrebbero essere le tante liste che si sono presentate. Cioè soprattutto il proliferare di tante civiche fra loro simili, potrebbero generare contenziosi per attribuzioni di voti e preferenze. Ogni Comune del Veneziano ha comunque mes-so a disposizione dei propri cittadini servizi per poter espletare il voto anche per persone disabili e malate. Possono partecipare al voto comunale anche i cittadini comunitari residenti, a patto che abbiano dato la loro adesione con l’iscrizione in una lista ad hoc che ha formato il Comune per questi cittadini.

Istruzioni

COME E QUANDO SI VOTA NEGLI UNDICI COMUNI DEL VENEZIANO

A.A.

Amministrative 2012 Si vota il 6 e 7 maggio prossimo in 11 Comuni del Veneziano

Sono in 56 a correre per la poltrona di sindaco, 78 le liste in competizione

Sono 11 nel Veneziano i Comuni che il prossimo 6 e 7 maggio andranno al rinnovo del sindaco e del consiglio comunale, in una tornata “affollata” di aspiranti primi

cittadini, se ne contano ben 56, e di liste, in tutto 78, di-stribuiti fra Campagna Lupia, Caorle, Jesolo, Marcon, Mira, Mirano, Musile, Noventa, Pramaggiore, Salzano e Santa Maria di Sala.

Il primato spetta alle cittadine più popolose e importanti del territorio fra quelle chiamate al voto: il record è di Mira, dove i candidati in corsa sono ben 8, ma anche quelle di Mirano e Jesolo si rivelano poltrone assai ambite, contese da 7 aspiranti sindaci nell’uno e nell’altro caso.

E proprio in queste tre città i risultati si preannunciano incerti - anche per via della frammentazione delle forze in campo - e non risolutivi al primo turno, molto probabilmente uscirà dal secondo turno del ballottaggio (in programma il 20 e 21 maggio prossimo) il nome del vincitore. E tuttavia a Mira, Mirano e Jesolo si consumano le sfi de più appassio-nanti.

Nel Comune più popoloso della Riviera il sindaco uscente Michele Carpinetti (Pd) si trova di fronte il suo ex assessore Paolino D’Anna, oggi consigliere provinciale eletto nelle fi la del Pdl. Nella città del Miranese la sfi da - dopo l’esperienza del commissariamento - è piuttosto “rosa”, con 4 candidate

donna su sette e, di queste, due donne fra le più accredi-tate al ballottaggio: Maria Rosa Pavanello (centrosinistra) e Marina Balleello (centrodestra), con carriere politiche di lungo corso ed entrambe profonde conoscitrici del territorio. Se vincesse una donna, Mirano avrebbe per la prima volta un sindaco “in gonnella”.

Negli altri comuni, che sono tutti sotto i 15mila abitanti, si corre con il turno unico. A Musile, Noventa, Santa Maria di Sala, Campagna Lupia e Salzano il sindaco in carica ci riprova, a Caorle, Marcon e Pramaggiore, comunque vada, sarà eletto un nuovo sindaco.

Gli elettori chiamati ad esprimere le loro preferenze sono in tutto 145.503 di cui 74.313 femmine e 71.190 maschi.

di Ornella Jovane

Affollata tornata elettorale, 8 gli aspiranti sindaci a Mira, 7 a Mirano e altrettanti a Jesolo. 145.503 gli elettori chiamati al voto

Arrivano le elezioni e nei comuni del Veneziano si mettono in lista o scendono in campo, a favore di una o quell’altra formazione, nomi più o meno

noti. Il caso più eclatante è stato a Mira con la candida-tura nella lista “Mira che cambia” della nota cantante lirica nazionale (di origine rodigina) Katia Ricciarelli. La Ricciarelli è capolista per la civica di Marilena Fusco. La cantante ha spiegato di essersi messa in lizza per la grande amicizia che la legava alla candidata sindaco e Alessandro Abbadir

CURIOSITÀ I VIP SCENDONO IN CAMPOper il fatto che è sempre stata “innamorata della Rivie-ra del Brenta e del suo splendido paesaggio immerso nelle ville”.

La Ricciarelli ha partecipato anche ai festeggiamen-ti per l’arrivo del nuovo patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Ma fra le persone note in campo per le Co-munali sempre a Mira non c’è solo lei in lista. Per la

lista civica “Noi per Mira“ corre infatti come candidato consigliere il noto psicologo e psicoterapeuta Diego Luparelli, dello staff del concorso Rai di Miss Italia. Per la vicinanza con questa lista ha dato un concerto anche il noto cantautore veneziano Gualtiero Bertelli. Nel miranese il nome più noto alle cronache nazionali è quello di Adriano Sabbadin.

Nome noto, suo malgrado, per l’uccisione del pa-dre Lino Sabbadin macellaio di Caltana di Santa Maria di Sala da parte dei gruppi armati Pac a cui aderiva il terrorista Cesare Battisti. Sabbadin è con la “lista Salese” a Santa Maria di Sala quella del sindaco uscen-te Paolo Bertoldo. Nel veneto orientale, tanti i politici “noti” in lista soprattutto nell’area del centrodestra, ma nessun “vip“.

3Noi e gli altri

ADOTTAMIRasty. Cucciolo di circa 3 mesi. Maschio, incrocio

labrador. Tutto nero con stella bianca. Carattere fi ero ed equilibrato.

Rasty è un amore di cane e farà la felicità di chi verrà ad adottarlo.

Iro. Un altro abbandono invernale. Un mini pastore an-ziano di circa 10 anni e 15 kg. Trovato denutrito, senza forze, in una fredda notte, a bordo strada. E’ uno dei tanti sfortunati con un passato sconosciuto. Ha bisogno di una casa accogliente per trascorrere gli ultimi anni.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Fiammetta è una micia di un anno e mezzo steriliz-zata. Recuperata con tre cuccioli che subito sono stati

adottati. Fiammetta ha bisogno di coccole e di una casa. E’ molto tranquilla e un po’ timorosa perché di

sicuro è stata maltrattata. Ma è molto dolce.

Dorotea. Meravigliosa cagnetta di kg.4, di circa 5 anni. Carattere meraviglioso e molto dolce.Dorotea è stata operata di piometra causa mancata sterilizzazione ed ha avuto l’asportazione di una fi la mammaria. Ha superato bene l’intervento ed è in attesa di nuova casa.

Desy, 8 anni razza pura, ex fattrice E’ stata usata e buttata via. Desy è speciale. Desy, oltre

ad essere stata sfruttata, ha subito un incidente ma nessuno l’ha mai dal veterinario. Le sue ossa si sono saldate alla meglio e non può più fare lunghe corse.

di Ornella Jovane

Avis 59esima Assemblea provinciale

Un bilancio senza acuti ma, conside-rati i tempi e le grandi diffi coltà, da valutare favorevolmente. L’obiettivo

principale, l’autosuffi cienza trasfusionale, è stato centrato anche se non risponde pienamente alle aspettative della Regione, che poneva come condizione di aumentare le donazioni del 3 per cento. Ma bissando i numeri del 2010, con una rimonta del nu-mero di sacche di sangue - ne mancavano 300 - , non rimane margine per le cessio-ni di sangue all’esterno. E questo è l’altro dato, il meno incoraggiante.

I rappresentanti delle 43 sezioni Avis del Veneziano si sono riuniti a fi ne marzo a Martellago (nel Miranese) per la 59esima assemblea provinciale. Un’occasione per va-lutare e divulgare i dati del 2011 e rifl ettere sull’attività svolta e su quella che ci si ap-presta a svolgere nell’anno da poco iniziato.

Nel 2011 le donazioni, tra sangue in-tero, plasma e piastrine, sono state 53mila 89, nel 2010 erano 53mila 148.

Le sezioni nell’Asl 14 - Chioggia e Ca-varzere - hanno avuto un buon incremen-

to di donazioni (6mila 498, 394 più del 2010); signifi cativo anche il dato relativo alle sezioni nell’Asl 12 veneziana che, con un totale di 16mila 135, ha registrato un incremento di 115 donazioni rispetto allo scorso anno. In calo invece le donazioni nel-le sezioni nell’Asl 10, del Veneto orientale, che ha ridotto il numero a 16mila 89, 326 in meno, e nell’Asl 13 Mirano - Dolo che si è fermata a quota 14mila367, 242 in meno.

“L’anno appena trascorso - ha commen-tato il presidente provinciale Avis Maurizio Borsetto - sebbene sia stato costellato da diversi momenti critici, a volte anche demo-ralizzanti, si chiude positivamente almeno a mio modo di vedere”.

“Contando anche i donatori non iscrit-ti ad associazioni o Fidas, - ha aggiunto il direttore del Dipartimento trasfusionale di Venezia, Giorgio Marchiori - nel 2011 in provincia abbiamo avuto 46mila donazioni di sangue intero, 9mila di plasma, 2500 di piastrine, come nel 2010. L’autosuffi cienza è garantita, siamo in pareggio tra entrate e uscite, le sacche raccolte sono tutte trasfuse

in casa, ma non riusciamo più a cederne come una volta alle regioni non autosuffi -cienti”.

L’appello dunque è: donare. “Abbiamo continuo bisogno - ha sottolineato Borsetto - di nuovi donatori che vadano a reintegrare quanti per raggiunti limiti d’età o per motivi sanitari hanno dovuto loro malgrado smette-re”. Un invito che fa seguito ai dati del trend nei primi due mesi del 2012: le donazioni sono state 8mila 229, 244 in meno rispet-to al 2010.

E’ necessario quindi “aumentare l’indi-ce di donazione” ha osservato il presiden-te Avis lamentando in questo contesto le diffi coltà legate ai ritardi dei rimborsi alle donazioni da parte della Regione, che han-no avuto ricadute soprattutto sull’attività di sensibilizzazione fi nalizzata all’ampliamen-to delle adesioni. “Rispetto al 2005 - ha fat-to notare ancora Borsetto - i donatori sono 4mila in più, ma la loro media di donazioni annue è scesa a 1,78”.

Nel 2011 i volontari Avis erano 29mila 775, di cui 28mila 799 donatori effettivi.

O.J.

Donazioni: raggiunta l’autosuffi cienza, ma si cercano nuovi donatori

L’attività di sensibilizzazione è orien-tata in particolare al mondo giovanile attraverso un corposo e pluriennale

progetto Avis-Gioco, che è stato illustrato nel corso dell’assemblea, e anche grazie alla vivace attività del Gruppo Giovani Avis che nel corso del 2011 ha dato vita a numerose inziative. Fra queste spicca il progetto del primo social contest Avis, par-tito lo scorso luglio e che si è concluso il 23 marzo scorso con una serata fi nale di premiazione. “E tu che donatore sei” è il titolo del progetto che si rivolgeva a giova-ni internauti invitandoli, attraverso anche l’invio di video, a rifl ettere sull’importan-za e il valore sociale della donazione.

L’iniziativa ha riscosso un bel succes-so come stanno a confermare i numeri:

350mila contatti in tutto, 10433 visua-lizzazioni totali per una media di 96 giornaliere e 86 utenti coinvolti in media al giorno. Il target raggiunto è soprattutto quello che rientra nella fascia d’età under 24 (il 63 per cento).

Dieci sono stati i video promozionali che hanno fatto registrare 291.929 vi-sualizzazioni totali.

La sensazione, considerati i risultati, è di aver introdotto “un tema percepito come importante - è il commento a con-clusione del progetto - in un ambiente sociale adatto con il giusto linguaggio, favorendo il dialogo e l’informazione tra coetanei”.

I 1533 commenti ai video stanno a confermarlo.

Avis Giovani punta alla sensibilizzazione attraverso la rete con il primo social contest

E TU CHE DONATORE SEI?

Un momento dell’assemblea

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Page 20: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

Ulss 14Speciale

Speciale

Aprile 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

Informa

Sbarca a Chioggia la prima “casa” per disabili: una comu-nità alloggio per dieci portato-ri di handicap, aperta 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno. È il nuovo servizio socio sanitario, che aprirà nel mese di giugno, realizzata per offrire agli ospiti accoglienza e gestione della vita quotidiana, orientata alla tutela della persona e allo sviluppo delle abilità residue, o anche alla realizzazione di esperienze di vita autonoma. La comunità alloggio, chiamata “Dopo di Noi”, sorge a Sottomarina, in via del Boschetto, ed è prevista nella programmazione del Piano di Zona 2011-2015. Si trova nel polmone verde della città, per favorire una cultura dell’integra-zione sociale e dell’inclusione all’interno della comunità locale. A tal fi ne, in collaborazione con il Comune di Chioggia, è previ-sto un progetto di riqualifi cazio-ne dell’area verde prospiciente la struttura. Si tratta di una abi-tazione civile di tipo familiare, nella quale favorire l’autonomia e la qualità di vita delle perso-ne disabili e realizzata per dare una risposta alle preoccupazio-ni dei familiari che temono per il futuro dei propri fi gli disabili. La gestione della struttura, è sta-ta affi data, con gara d’appalto, alla Cooperativa Sociale Emma-nuel e sarà aperta, appunto, tut-to l’anno. Dopo l’inaugurazione diventerà immediatamente ope-rativa, con l’inserimento gradua-le dei 10 ospiti (persone adulte con disabilità accertata ai sensi della Legge 104/92, residenti nel territorio dell’Azienda ULSS 14, privi del nucleo familiare o

per i quali la permanenza nel nucleo sia temporaneamente o permanentemente impossibili-tata). Due dei dieci posti, come previsto dalla normativa, sono ri-servati alla “Pronta Accoglienza o Accoglienza Programmata”, cioè a quelle formule tempora-nee che danno risposte – la pri-ma - a situazioni di emergenza e urgenza non prevedibili (lutti, ricoveri ospedalieri, etc.) – la seconda - a quelle famiglie che necessitano di una pausa, di un periodo di sollievo e può avere una durata massima di 30 giorni l’anno. “Dopo di Noi” sarà aper-ta al territorio, alle realtà sociali e associative che vi operano, alla scuola e alle istituzioni; sarà attenta alle opportunità culturali, sociali e assistenziali e promo-trice di incontri con il territorio. L’apertura del servizio permette-rà il rientro nel territorio dell’Ulss 14 di alcuni disabili accolti da tanti anni nelle grandi strutture (ex GRIS), secondo un piano di rientro nel territorio defi nito dalla Regione Veneto. LA SODDISFAZIONE DEL DG DAL BEN«È con soddisfazione che guar-diamo all’apertura della Co-munità Alloggio “Dopo di Noi” – commenta il direttore genera-le della Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – perché colma una lacuna importante. Si tratta infatti del-la prima comunità realizzata a Chioggia, e fi nora eravamo stati costretti ad inviare i nostri disa-bili in strutture lontane, con tutti i disagi che si possono immagina-re, sia per le famiglie che per l’A-zienda sanitaria. Ora colmiamo

questo vuoto: è una conquista, dal punto di vista organizzativo, ma soprattutto da quello umano e sociale».

COME FUNZIONAL’accesso al servizio richiede una valutazione multidimensionale delle condizioni di salute della persona, che viene effettuata da un’équipe multiprofessionale, l’Unità Valutativa Multidimensio-nale Distrettuale (UVMD). La retta è suddivisa in quota sanitaria a carico dell’Ulss e quota sociale a carico dell’ospite e/o del Comu-ne. Il disabile che viene accolto nella comunità alloggio è come se si trovasse in famiglia, in un clima di accoglienza sereno e rassicurante, la comunità diventa la sua nuova casa. Per ogni ospi-te, l’Unità Operativa Handicap elaborerà un progetto educativo

individualizzato il cui intervento socio assistenziale, oltre a sod-disfare i bisogni primari (cura e igiene della persona), garantirà ai disabili una risposta adegua-ta ai bisogni di relazione, di autonomia personale e sociale e di sviluppo delle potenzialità. Inoltre, verrà dato spazio e rile-vanza all’organizzazione quoti-diana delle attività e del tempo libero. La struttura dispone di ampi spazi collettivi da utilizzar-si per le diverse esigenze delle persone nell’arco della giorna-ta. Con questa nuova unità di offerta il “Dopo di Noi” diventa il “Durante Noi e Con Noi”, il futuro si crea nel presente dando la possibilità ai disabili di vivere in un’abitazione di tipo familia-re con legami signifi cativi e so-lidali, rispettosi dei diritti, della dignità e diversità di ognuno.

A CHIOGGIA LA PRIMA “CASA” PER DISABILI: APRE A GIUGNO LA COMUNITÀ ALLOGGIO “DOPO DI NOI”

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

Dg Giuseppe Dal Ben: “E’ una conquista, dal punto di vista organizzativo, ma soprattutto da quello umano e sociale”

Stefano Vianello - Direttore Servizi Sociali

Aprile 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

a

Speciale

Speciale

PER I MALATI DI ALZHEIMER E LE LORO FAMIGLIE PARTE “ALZHEIMER CAFÈ”

Conto alla rovescia per “Alzheimer cafè e non solo: un luogo di incontro per condividere un’espe-rienza”, un’iniziativa che l’Ulss 14 di Chioggia ha ideato per sostenere i ma-lati di Alzheimer e le loro famiglie con la collabora-zione dell’associazione Opera Baldo e del Cen-tro Servizi F.F. Casson. “Il progetto – ha esordito Stefano Vianello, direttore dei servizi sociali - è giun-to alla sua terza edizione. Siamo partiti tre anni fa un po’ in sordina, erava-mo convinti che l’iniziati-va avrebbe riscosso con-sensi, ma non tanti come realmente ha registrato. Lo scorso anno, infatti, non siamo riusciti a soddi-sfare tutte le richieste, del resto il progetto prevede un numero chiuso di uten-ti. Per permettere ad altre famiglie di parteciparvi, abbiamo deciso quin-di di riproporlo anche quest’anno, ma con una novità: abbiamo assunto a progetto uno psicotera-peuta che tra i vari compi-ti dovrà anche sviluppare dei laboratori di gruppo”. “Alzheimer cafè” parti-rà il 12 aprile prossimo,

Trasferimento all’Ulss delle competenze per l’interdizione dal lavoro delle lavoratrici, per gravi complicanze del-la Gestazione. Dal 1 aprile 2012, sono trasferite all’Ulss le competenze, già della Direzione Territoriale del Lavoro,

in materia di interdizione anticipata dal lavoro nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di preesistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza. E’ stato individuato lo SPISAL, all’interno

del Dipartimento di Prevenzione della nostra Azienda, come Struttura deputata all’iter autorizzativo con l’adozione fi nale del Provvedimento stesso di astensione anticipata dal lavoro.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Dg Giuseppe Dal Ben: “Mettiamo in rete le famiglie con gli stessi problemi per non farle sentire sole”

garantendo la partecipa-zione gratuita ad un mas-simo di quindici utenti, compresi i loro familiari. I nominativi delle famiglie potranno essere segnalati dal Distretto socio-sanita-rio, dall’assistente sociale del Comune o dai medici di medicina generale. Gli incontri, che si terranno al

Si comunica il recapito dello SPISAL: Strada Madonna Marina 500 – 30019 ChioggiaTel 041/5534211 - Fax: 041/5534213 - E-mail: [email protected]

Oppure: [email protected]

pianterreno della Rsa “Il Girasole” di Sottomarina, avverranno a cadenza settimanale, ogni giovedì dalle 18.00 alle 19.30 nei mesi di aprile e mag-gio, per riprendere suc-cessivamente a ottobre e novembre dopo la pausa estiva. “Il progetto – ha detto il di-

rettore generale dell’Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben – vuole risponde-re al bisogno dei familiari dei malati di Alzheimer di essere sostenuti da profes-sionisti e dai componen-ti del gruppo che, come loro, condividono lo stesso problema, al di là di tutte le possibili differenze indi-viduali. Il gruppo, infatti, rappresenta un’opportuni-tà di “confronto sociale” e di “auto mutuo aiuto”: chi vi partecipa si rende con-to di non essere il solo a dover fare i conti con pro-blematiche giudicate com-plesse e di diffi cile gestio-ne”. “Alzheimer cafè e non solo: un luogo di incontro per condividere un’espe-rienza” – ha aggiunto Dal Ben - mette in rete le fami-glie che affrontano le me-desime esperienze e così facendo diventa un ulterio-re strumento che si integra con le tradizionali forme di intervento sociale e sa-nitario”.Per chi è interessato può chiamare a orario d’uf-fi cio i seguenti numeri: 041.5534762 oppure 3664074343.

Page 21: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

Ulss 14Speciale

Speciale

Aprile 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

Informa

Sbarca a Chioggia la prima “casa” per disabili: una comu-nità alloggio per dieci portato-ri di handicap, aperta 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno. È il nuovo servizio socio sanitario, che aprirà nel mese di giugno, realizzata per offrire agli ospiti accoglienza e gestione della vita quotidiana, orientata alla tutela della persona e allo sviluppo delle abilità residue, o anche alla realizzazione di esperienze di vita autonoma. La comunità alloggio, chiamata “Dopo di Noi”, sorge a Sottomarina, in via del Boschetto, ed è prevista nella programmazione del Piano di Zona 2011-2015. Si trova nel polmone verde della città, per favorire una cultura dell’integra-zione sociale e dell’inclusione all’interno della comunità locale. A tal fi ne, in collaborazione con il Comune di Chioggia, è previ-sto un progetto di riqualifi cazio-ne dell’area verde prospiciente la struttura. Si tratta di una abi-tazione civile di tipo familiare, nella quale favorire l’autonomia e la qualità di vita delle perso-ne disabili e realizzata per dare una risposta alle preoccupazio-ni dei familiari che temono per il futuro dei propri fi gli disabili. La gestione della struttura, è sta-ta affi data, con gara d’appalto, alla Cooperativa Sociale Emma-nuel e sarà aperta, appunto, tut-to l’anno. Dopo l’inaugurazione diventerà immediatamente ope-rativa, con l’inserimento gradua-le dei 10 ospiti (persone adulte con disabilità accertata ai sensi della Legge 104/92, residenti nel territorio dell’Azienda ULSS 14, privi del nucleo familiare o

per i quali la permanenza nel nucleo sia temporaneamente o permanentemente impossibili-tata). Due dei dieci posti, come previsto dalla normativa, sono ri-servati alla “Pronta Accoglienza o Accoglienza Programmata”, cioè a quelle formule tempora-nee che danno risposte – la pri-ma - a situazioni di emergenza e urgenza non prevedibili (lutti, ricoveri ospedalieri, etc.) – la seconda - a quelle famiglie che necessitano di una pausa, di un periodo di sollievo e può avere una durata massima di 30 giorni l’anno. “Dopo di Noi” sarà aper-ta al territorio, alle realtà sociali e associative che vi operano, alla scuola e alle istituzioni; sarà attenta alle opportunità culturali, sociali e assistenziali e promo-trice di incontri con il territorio. L’apertura del servizio permette-rà il rientro nel territorio dell’Ulss 14 di alcuni disabili accolti da tanti anni nelle grandi strutture (ex GRIS), secondo un piano di rientro nel territorio defi nito dalla Regione Veneto. LA SODDISFAZIONE DEL DG DAL BEN«È con soddisfazione che guar-diamo all’apertura della Co-munità Alloggio “Dopo di Noi” – commenta il direttore genera-le della Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – perché colma una lacuna importante. Si tratta infatti del-la prima comunità realizzata a Chioggia, e fi nora eravamo stati costretti ad inviare i nostri disa-bili in strutture lontane, con tutti i disagi che si possono immagina-re, sia per le famiglie che per l’A-zienda sanitaria. Ora colmiamo

questo vuoto: è una conquista, dal punto di vista organizzativo, ma soprattutto da quello umano e sociale».

COME FUNZIONAL’accesso al servizio richiede una valutazione multidimensionale delle condizioni di salute della persona, che viene effettuata da un’équipe multiprofessionale, l’Unità Valutativa Multidimensio-nale Distrettuale (UVMD). La retta è suddivisa in quota sanitaria a carico dell’Ulss e quota sociale a carico dell’ospite e/o del Comu-ne. Il disabile che viene accolto nella comunità alloggio è come se si trovasse in famiglia, in un clima di accoglienza sereno e rassicurante, la comunità diventa la sua nuova casa. Per ogni ospi-te, l’Unità Operativa Handicap elaborerà un progetto educativo

individualizzato il cui intervento socio assistenziale, oltre a sod-disfare i bisogni primari (cura e igiene della persona), garantirà ai disabili una risposta adegua-ta ai bisogni di relazione, di autonomia personale e sociale e di sviluppo delle potenzialità. Inoltre, verrà dato spazio e rile-vanza all’organizzazione quoti-diana delle attività e del tempo libero. La struttura dispone di ampi spazi collettivi da utilizzar-si per le diverse esigenze delle persone nell’arco della giorna-ta. Con questa nuova unità di offerta il “Dopo di Noi” diventa il “Durante Noi e Con Noi”, il futuro si crea nel presente dando la possibilità ai disabili di vivere in un’abitazione di tipo familia-re con legami signifi cativi e so-lidali, rispettosi dei diritti, della dignità e diversità di ognuno.

A CHIOGGIA LA PRIMA “CASA” PER DISABILI: APRE A GIUGNO LA COMUNITÀ ALLOGGIO “DOPO DI NOI”

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

Dg Giuseppe Dal Ben: “E’ una conquista, dal punto di vista organizzativo, ma soprattutto da quello umano e sociale”

Stefano Vianello - Direttore Servizi Sociali

Aprile 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

aSpeciale

Speciale

PER I MALATI DI ALZHEIMER E LE LORO FAMIGLIE PARTE “ALZHEIMER CAFÈ”

Conto alla rovescia per “Alzheimer cafè e non solo: un luogo di incontro per condividere un’espe-rienza”, un’iniziativa che l’Ulss 14 di Chioggia ha ideato per sostenere i ma-lati di Alzheimer e le loro famiglie con la collabora-zione dell’associazione Opera Baldo e del Cen-tro Servizi F.F. Casson. “Il progetto – ha esordito Stefano Vianello, direttore dei servizi sociali - è giun-to alla sua terza edizione. Siamo partiti tre anni fa un po’ in sordina, erava-mo convinti che l’iniziati-va avrebbe riscosso con-sensi, ma non tanti come realmente ha registrato. Lo scorso anno, infatti, non siamo riusciti a soddi-sfare tutte le richieste, del resto il progetto prevede un numero chiuso di uten-ti. Per permettere ad altre famiglie di parteciparvi, abbiamo deciso quin-di di riproporlo anche quest’anno, ma con una novità: abbiamo assunto a progetto uno psicotera-peuta che tra i vari compi-ti dovrà anche sviluppare dei laboratori di gruppo”. “Alzheimer cafè” parti-rà il 12 aprile prossimo,

Trasferimento all’Ulss delle competenze per l’interdizione dal lavoro delle lavoratrici, per gravi complicanze del-la Gestazione. Dal 1 aprile 2012, sono trasferite all’Ulss le competenze, già della Direzione Territoriale del Lavoro,

in materia di interdizione anticipata dal lavoro nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di preesistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza. E’ stato individuato lo SPISAL, all’interno

del Dipartimento di Prevenzione della nostra Azienda, come Struttura deputata all’iter autorizzativo con l’adozione fi nale del Provvedimento stesso di astensione anticipata dal lavoro.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Dg Giuseppe Dal Ben: “Mettiamo in rete le famiglie con gli stessi problemi per non farle sentire sole”

garantendo la partecipa-zione gratuita ad un mas-simo di quindici utenti, compresi i loro familiari. I nominativi delle famiglie potranno essere segnalati dal Distretto socio-sanita-rio, dall’assistente sociale del Comune o dai medici di medicina generale. Gli incontri, che si terranno al

Si comunica il recapito dello SPISAL: Strada Madonna Marina 500 – 30019 ChioggiaTel 041/5534211 - Fax: 041/5534213 - E-mail: [email protected]

Oppure: [email protected]

pianterreno della Rsa “Il Girasole” di Sottomarina, avverranno a cadenza settimanale, ogni giovedì dalle 18.00 alle 19.30 nei mesi di aprile e mag-gio, per riprendere suc-cessivamente a ottobre e novembre dopo la pausa estiva. “Il progetto – ha detto il di-

rettore generale dell’Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben – vuole risponde-re al bisogno dei familiari dei malati di Alzheimer di essere sostenuti da profes-sionisti e dai componen-ti del gruppo che, come loro, condividono lo stesso problema, al di là di tutte le possibili differenze indi-viduali. Il gruppo, infatti, rappresenta un’opportuni-tà di “confronto sociale” e di “auto mutuo aiuto”: chi vi partecipa si rende con-to di non essere il solo a dover fare i conti con pro-blematiche giudicate com-plesse e di diffi cile gestio-ne”. “Alzheimer cafè e non solo: un luogo di incontro per condividere un’espe-rienza” – ha aggiunto Dal Ben - mette in rete le fami-glie che affrontano le me-desime esperienze e così facendo diventa un ulterio-re strumento che si integra con le tradizionali forme di intervento sociale e sa-nitario”.Per chi è interessato può chiamare a orario d’uf-fi cio i seguenti numeri: 041.5534762 oppure 3664074343.

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6 Territorio

I Comuni sono costretti a tagliare, per esi-genze di bilancio e per disposizioni previste dalla Legge Finanziaria le fi gure dei difen-

sori civici, per questo è sorta a livello provin-ciale grazie ad una convenzione fra Comuni e Provincia la fi gura del “difensore civico territoriale” .

Il difensore civico provinciale è l’avvocato Franco Zornetto. L’accordo siglato nelle scor-se settimane è stato sottoscritto per ora da un nucleo ristretto di enti locali, ma la Provincia (ente coordinatore) spera che possano ade-rirne altri.

Per ora si tratta dei Comuni di Noventa di Piave, Scorzè, San Donà di Piave e Porto-gruaro.

Alla fi rma c’erano il Presidente della Pro-vincia Francesca Zaccariotto, il sindaco di No-venta di Piave Alessandro Nardese, il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner, il vice-

sindaco di San Donà di Piave Alberto Gobbo. Le funzioni del “difensore civico territo-

riale” sono estese alle attività delle aziende speciali, istituzioni ed enti controllati dai Co-muni e dei concessionari di servizi comunali. In questi casi l’azione del difensore civico è rivolta direttamente alla struttura di volta in volta interessata. Di ogni intervento o propo-sta è data costante informazione anche al sindaco del Comune stesso.

La Provincia mette a disposizione del Co-mune che ha sottoscritto l’accordo la struttura provinciale del difensore civico e garantisce le attività di coordinamento e servizio di se-greteria. Il Comune si impegna a mettere a disposizione del difensore civico le strutture necessarie per l’esercizio in loco delle funzio-ni: logistica e supporto segretariale.

Le spese relative alla sede sono a ca-rico del Comune, e pure quelle per arredi,

attrezzature, personale e quanto necessario per il buon funzionamento dell’uffi cio. Le istanze possono essere indifferentemente inviate all’uffi cio di Difesa civica comunale o provinciale.

Nel caso in cui l’istanza pervenga alla Provincia, l’uffi cio provinciale informerà celer-mente quello comunale per l’avvio congiunto dell’istruttoria, e viceversa. I servizi di proto-collo, spedizione e archivio sono centralizzati in Provincia.

Il difensore civico provinciale Franco Zorzetto è un avvocato libero professioni-sta, interviene in caso di disfunzioni o abusi dell’amministrazione provinciale o conven-zionata, promuove la soluzione conciliativa (mediazione) delle controversie, ha compiti di sollecitazione nei confronti dei responsabili dei procedimenti, tutela diritti ed interessi le-gittimi a garanzia di effi cienza, correttezza,

imparzialità e buon andamento dell’ammini-strazione pubblica, chiede notizie sullo stato delle pratiche, e se viene negato o differito l’accesso agli atti può richiedere per il cittadi-no il riesame dell’istanza.

“Il ruolo che rappresento – dichiara l’av-vocato Zornetto - è di garanzia, trasparenza, autonomia e tutela della legalità. Il cittadino che si rivolge al difensore civico chiede infatti una risposta chiara e concreta. Un aiuto ci ar-riva anche dalle tecnologie: molti casi li risol-

viamo rispondendo tramite posta elettronica. In questo modo si accorciano i tempi delle istruttorie e quindi della risoluzione delle prati-che, altre volte è importante essere sul posto e parlare al cittadino e al Sindaco”.

L’avvocato Zorzetto riceve su appun-tamento il martedì dalle ore 9.30 alle ore 11.30. Per prenotare gli incontri, telefonare al n. 041.2501613, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13; il martedì e mercole-dì anche dalle ore 15 alle ore 18.

di Alessandro Abbadir

Noventa di Piave, Scorzè, San Donà di Piave e Portogruaro hanno già fi rmato la convenzione

Servizi Siglato l’accordo fra Provincia e Comuni

Arriva il difensore civico provinciale

La fi rma del Protocollo fra i sindaci dei Comuni aderenti e il presidente della Provincia Francesca Zaccariotto

20 Territorio2020 Territorio

V. Petrarca 11 - Battaglia Terme (PD) Tel. 049 525680 Fax. 049 [email protected] www.termelacontea.com

Lo Stabilimento termale La Contea è una struttura dotata delle tecnologie più avanzate per tutti i tipi di cure termali.• Cure Fangobalneoterapia• Cure Inalatorie• Percorso Vascolari• Cure per la sordità Rinogena • Cure Fisiokinesiterapiche

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Lo Stabilimento La Contea apre la stagione termale da APRILE a NOVEMBRE. Convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale consente a tutti di fruire di un ciclo convenzionato di terapia termale all’anno presentando la ricetta del Medico di Famiglia o del Pediatra.Il nostro centro termale sito nella bellissima località dei Colli Euganei in provincia di Padova, sfrutta le fonti naturali di acqua ipertermale a 72° supermineralizzata del gruppo salso-bromoio-dico, consente a tutti coloro che ne necessitano di sccedervi assistiti da Medici specialisti anche SENZA OBBLIGO DI SOGGIORNO.

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6 Territorio

I Comuni sono costretti a tagliare, per esi-genze di bilancio e per disposizioni previste dalla Legge Finanziaria le fi gure dei difen-

sori civici, per questo è sorta a livello provin-ciale grazie ad una convenzione fra Comuni e Provincia la fi gura del “difensore civico territoriale” .

Il difensore civico provinciale è l’avvocato Franco Zornetto. L’accordo siglato nelle scor-se settimane è stato sottoscritto per ora da un nucleo ristretto di enti locali, ma la Provincia (ente coordinatore) spera che possano ade-rirne altri.

Per ora si tratta dei Comuni di Noventa di Piave, Scorzè, San Donà di Piave e Porto-gruaro.

Alla fi rma c’erano il Presidente della Pro-vincia Francesca Zaccariotto, il sindaco di No-venta di Piave Alessandro Nardese, il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner, il vice-

sindaco di San Donà di Piave Alberto Gobbo. Le funzioni del “difensore civico territo-

riale” sono estese alle attività delle aziende speciali, istituzioni ed enti controllati dai Co-muni e dei concessionari di servizi comunali. In questi casi l’azione del difensore civico è rivolta direttamente alla struttura di volta in volta interessata. Di ogni intervento o propo-sta è data costante informazione anche al sindaco del Comune stesso.

La Provincia mette a disposizione del Co-mune che ha sottoscritto l’accordo la struttura provinciale del difensore civico e garantisce le attività di coordinamento e servizio di se-greteria. Il Comune si impegna a mettere a disposizione del difensore civico le strutture necessarie per l’esercizio in loco delle funzio-ni: logistica e supporto segretariale.

Le spese relative alla sede sono a ca-rico del Comune, e pure quelle per arredi,

attrezzature, personale e quanto necessario per il buon funzionamento dell’uffi cio. Le istanze possono essere indifferentemente inviate all’uffi cio di Difesa civica comunale o provinciale.

Nel caso in cui l’istanza pervenga alla Provincia, l’uffi cio provinciale informerà celer-mente quello comunale per l’avvio congiunto dell’istruttoria, e viceversa. I servizi di proto-collo, spedizione e archivio sono centralizzati in Provincia.

Il difensore civico provinciale Franco Zorzetto è un avvocato libero professioni-sta, interviene in caso di disfunzioni o abusi dell’amministrazione provinciale o conven-zionata, promuove la soluzione conciliativa (mediazione) delle controversie, ha compiti di sollecitazione nei confronti dei responsabili dei procedimenti, tutela diritti ed interessi le-gittimi a garanzia di effi cienza, correttezza,

imparzialità e buon andamento dell’ammini-strazione pubblica, chiede notizie sullo stato delle pratiche, e se viene negato o differito l’accesso agli atti può richiedere per il cittadi-no il riesame dell’istanza.

“Il ruolo che rappresento – dichiara l’av-vocato Zornetto - è di garanzia, trasparenza, autonomia e tutela della legalità. Il cittadino che si rivolge al difensore civico chiede infatti una risposta chiara e concreta. Un aiuto ci ar-riva anche dalle tecnologie: molti casi li risol-

viamo rispondendo tramite posta elettronica. In questo modo si accorciano i tempi delle istruttorie e quindi della risoluzione delle prati-che, altre volte è importante essere sul posto e parlare al cittadino e al Sindaco”.

L’avvocato Zorzetto riceve su appun-tamento il martedì dalle ore 9.30 alle ore 11.30. Per prenotare gli incontri, telefonare al n. 041.2501613, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13; il martedì e mercole-dì anche dalle ore 15 alle ore 18.

di Alessandro Abbadir

Noventa di Piave, Scorzè, San Donà di Piave e Portogruaro hanno già fi rmato la convenzione

Servizi Siglato l’accordo fra Provincia e Comuni

Arriva il difensore civico provinciale

La fi rma del Protocollo fra i sindaci dei Comuni aderenti e il presidente della Provincia Francesca Zaccariotto

60 giorni

ORARIO SOTTOMARINA: Dal lunedì al sabato dalle 09,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,00ORARIO BORGO S.GIOVANNI: Dal lunedì al sabato dalle 09,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30

60 giorni

60 giorni

SERIETÀ E RISERVATEZZA CI CONTRADDISTINGUONO

PROMO 2012:Massima

Valutazione e

Disimpegno Polize

COMPRO OROP A G A M E N T O I N C O N T A N T Idi Destro Anna a Chioggia e Sottomarina

Ti aspettiamo!

a Chioggia e Sottomarina

Page 24: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

5Economia

Il settore crocieristico a Venezia non risente di alcu-na crisi, nemmeno di un contraccolpo, nonostante la tragedia della Costa Concordia. A fare queste

previsioni nelle scorse settimane è stato Massimo Bernardo presidente dell’International Propeller club veneziano. Proprio il Porto di Venezia questa estate dovrebbe avere un aumento delle “toccate” delle grandi navi del 15- 20%. Sono dati che arrivano direttamente da oltreoceano e cioè dalla “Sea Trade Conference di Miami”.

Più “toccate” tradotto signifi ca più grandi navi da crociera che sbarcano passeggeri a Venezia, per la gioia di operatori turistici economici veneziani e vene-ti. Venezia è il primo “Home port” del Mediterraneo, cioè quello con numeri di attracco delle grandi navi da crociera più elevato. Ad ora, nonostante l’altolà alle grandi navi del ministro Clini che con un decreto pone limiti severi per le aree delicate dal punto di vista ambientale, i limiti per la laguna alle navi superiori a 40 mila tonnellate di stazza, invece sono stati conge-lati per l’attuale mancanza di alternative allo sbarco dei passeggeri in centro. Insomma sembra che ora ci si ponga davanti ad una scelta, legata a rischi che fi nora molti avevano fatto fi nta di non vedere, atteg-giamento che continua, tanto più in un periodo di crisi come questo dove in pochi vogliono rinunciare ad una entrata di soldi certa come quella dei turisti delle navi da crociera.

NEWS

PortoCROCIERISTICA, VENEZIA LEADER

A.A.

Veneziani, miranesi e marconesi. Questi i “più ricchi” della provincia relativi all’anno d’imposta 2009 e che arrivano dal Ministero dell’Economia

e delle Finanze. Oltre a Mirano, tra i primi dieci ci sono pure Spinea e Martellago, mentre Salzano è all’undice-simo posto. In generale, tra i primi sedici della speciale classifi ca che comprende i quarantaquattro comuni della provincia, ci sono sei dei sette territori del Miranese. Più staccata Santa Maria di Sala, al ventitreesimo posto. Ora si dovrà vedere cosa succederà nei prossimi anni, quando saranno rese note le dichiarazioni dei compensi negli anni peggiori della crisi economica. C’erano po-chi dubbi sul fatto che in Laguna si stesse meglio che altrove ma all’occhio balza proprio il Miranese, che ha un biglietto da visita tutt’altro che disprezzabile, a di-mostrazione che nel comprensorio il livello di ricchezza è piuttosto alto.

Nel dettaglio, si scopre come il reddito medio nel Veneziano è stato di 14318 euro, quello regio-nale 12821 e italiano 11706. I dichiaranti di reddito del comune di Venezia siano stati 163323 su 270801, oltre il 60 per cento della popolazione. Cia-scuno, in media, ha denunciato 25039 euro, con una media per abitante di 15101. Mirano non è che sia di-staccata così tanto e presenta numeri di tutto rispetto. Il reddito pro capite di ogni contribuente è di 24402 euro,

se riferito all’intera popolazione 14318 euro. Il 51,2 per cento dichiarava un reddito dai 15 mila ai 33500 euro, mentre l’1,4 per cento, pari a 221 contribuenti, ha guadagnato oltre 100 mila euro. Marcon, che occu-pa il gradino più basso del podio, ha un reddito medio

di 23427, per residente 14068, mentre gli over 100 mila euro sono stati 81, ovvero lo 0,9 per cento dei contribuenti. Mirano non è messa male neppure a livello di fasce di reddito, che risultano piut-tosto alte. Sono 334 gli abitanti

che hanno guadagnato tra i 70 e i 100 mila euro, in 186 tra i 60 e i 70 mila e in 346 tra i 50 e i 60 mila. Poi via via troviamo tutti gli altri. Al quarto posto c’è Spinea (13933 euro pro capite), al sesto Martellago (13528 euro), all’undicesimo Salzano (13013 euro),

al tredicesimo Noale (12799 euro), al sedicesimo Scorzè (12614), al ventitreesimo, appunto, Santa Ma-ria di Sala (11858 euro). Se il discorso è allargato an-che alla Riviera del Brenta, il comune meglio piazzato è Dolo, al settimo posto, con 23315 euro per dichiarante e un reddito medio pro-capite di 13338 euro. Segue a ruota Stra (ottavo posto), mentre Fiesso d’Artico chiu-de la classifi ca dei primi dieci della provincia. Il resto è staccato, con molti comuni oltre la ventesima posizione. Mira si trova al dodicesimo posto, poi Pianiga (14°), Camponogara (26°), Fossò (27°), Vigonovo (29°), Campolongo Maggiore (34°) e Campagna Lupia (35°). Guardando in casa d’altri, i comuni più poveri della provincia sono Cavarzere (media di 10199 euro per abitante), Chioggia (10123), Eraclea (10082), Pramaggiore (10076) e Annone Veneto (9487).

di Alessandro Ragazzo

I dati prima della crisi economica I redditi dei veneziani nel 2009

Dopo Venezia sono nel Miranese i più ricchiIl centro storico di Mirano, la città del Miranese fra le più “ricche”

A Cavarzere e Chioggia i redditi fra i più bassi della provincia

7Cultura provinciale

NEWSStage e scambi culturali enogastro-nomici in Canada per studenti veneziani di talento

Pubblicazioni Il più grande archivio in rete in Italia

Uno straordinario patrimonio di mate-riale vario e testimonianze a disposi-zione di tutti, in rete, per conservare

la memoria ed eventualmente approfondire la conoscenza di uno degli eventi che ha segnato per sempre il Veneto dello scorso millennio. Si tratta dell’archivio storico on line della Grande guerra, uno strumento moderno e sofi sticato, a disposizone soprat-tutto delle nuove generazioni, che per la ricchezza di storie, reperti e vicende umane ha già conquistato il primato nazionale.

La realizzazione dell’archivio che racco-glie in gran parte materiale inedito grazie alla collaborazione tra studiosi e famiglie, nasce dall’esigenza di rendere omaggio ai 48.374 caduti veneti della prima guerra mondiale ma anche per riscoprire e appro-fondire, in prospettiva del centenario della fi ne del confl itto che si celebrerà nel 2018, gli eventi che per lo più toccarono da vicino le città di Vittorio Veneto, Nervesa della Bat-taglia e nel Veneziano San Donà di Piave.

L’Archivio della Memoria sulla Grande Guerra è un’iniziativa realizzata dal Centro Studi Storico Militari sulla Grande Guerra “Piero Pieri” di Vittorio Veneto, con il contri-buto della Regione Veneto, attraverso i fon-di per la valorizzazione dell’identità veneta.

L’archivio, che sarà via via implemen-tato fi no a creare un minuzioso Censimen-

to dei Caduti della Grande Guerra, è già consultabile al sito www.archiviomemoria-grandeguerra.it e contiene già più di 300 fotografi e inedite raccolte da archivi privati e da singole famiglie, che disponevano di lettere, cartoline, fotografi e e ricordi di loro congiunti caduti nelle sanguinose battaglie che si combatterono sulle montagne e sulla pianura del Veneto nella prima guerra mon-diale.

Foto e documenti sono stati raccolti, scansionati, catalogati tra il 2010 e il 2011. Il Censimento dei Caduti è partito in Veneto dalla provincia di Treviso, progressivamente interesserà anche le altre provincie venete fi no ad arrivare a completare il tutto entro il centenario del 2018. I caduti veneti della Grande guerra furono 9331 del Trevigiano, 8641 padovani, 8401 di Vicenza, 6830 di Venezia, 6986 veronesi, 4386 bellunesi e 3799 di Rovigo.

Contiene il Censimento dei caduti veneti

G.G.

La Grande guerra on lineSAGRE E FESTE

TERRE DEI DOGI IN FESTA Il Centro storico di Portogruaro accoglierà nel fi ne settimana del 4-6 maggio prossimo Terre dei Dogi in Festa, la rassegna enogastronomica del Veneto orientale, fi nalizzata alla promozione dei prodotti tipici in particolare dell’area Doc Lison-Pramaggiore. La manifestazione quest’anno è all’ottava edizione e si è consolidata nel tempo quale momento importantissimo di promozione e valorizzazione del territorio. L’evento viene promosso con la collaborazione di Ascom-Confcommercio di Portogruaro e le associazioni vitivinicole la Strada vini doc Lison-Pramaggiore, il Consorzio tutela vini doc Lison-Pramaggiore, le organizzazioni dei produttori agricoli, l’Associazione Pro loco di Portogruaro e con i Comitati locali e Confartigianato.

FESTA DELLA FILATURA A SALZANOSi svolgerà il 26 e il 27 maggio prossimo la XXI edizione della Festa della fi latura a Salzano, la mani-festazione che ripropone la ricostruzione del processo produttivo del baco da seta, con dimostrazioni pratiche di lavorazione della materia prima con macchinari d’epoca autentici, intrattenimenti musicali e spettacoli teatrali. In un secolo, tra il 1850 e il 1950, si verifi cò uno dei passaggi più importanti e signifi cativi della crescita sociale ed economica del territorio salzanese, grazie alla presenza di uno dei primi insediamenti produttivi della zona che trasformò profondamente la società rurale basata sull’agricoltura in una società operaia ed artigiana del primo periodo industriale. La Festa della fi latura, che si avvale del patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Venezia, del Comune di Salzano e dell’Unpli provinciale, gode della ormai consolidata collaborazione per l’allestimento delle mostre sulla fi latura della Sezione Bachicoltura dell’Istituto Sperimentale sull’Agricoltura dell’Università di Padova.

L’opera di Klimt torna a Venezia per festeggiare il centocinquantesimo anniversario dalla nascita (1862-2012). La mostra è titolata “Klimt nel segno

di Hoffmann e della Secessione” rimarrà aperta fi no a do-menica 8 luglio ed è ospitata nelle sale del Museo Correr.

Questa mostra, in precedenza a Vienna, è tra i pochis-simi appuntamenti al di fuori dell’Austria delle celebrazio-ni “Klimt 2012”. A quasi un secolo dalla sua acclamata partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1910, Gustav Klimt torna in laguna come protagonista di una straordina-ria esposizione. L’esposizione è frutto di una co-produzione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e il Museo Bel-vedere di Vienna, a cura di Alfreid Weidinger, uno dei massimi esperti dell’artista austriaco.

Nelle sale del Correr sono riu-nite per la prima volta la Giuditta I (1901) e l’opera Giuditta II (1909), acquistata alla Biennale del 1910 per la Galleria Nazionale Moderna di Ca’ Pesaro, oltre ad alcuni capolavori del Belvedere di Vienna, l’istitu-zione proprietaria della più consistente collezione di olii su tela di Klimt, e altri provenienti da collezioni pubbliche e private tra cui Lady davanti al camino del 1898, Gli amanti

del 1902, Hermine Gallia del 1904 e Il Girasole del 1907. Questa mostra offre, grazie ad un ciclo eccezionale

di dipinti, la possibilità di osservare rari e preziosi disegni, mobili e raffi nati gioielli, ma anche elaborate ricostruzioni e interessanti documenti storici, la genesi e l’evoluzione, in ambito architettonico e pittorico, dell’opera di Klimt e di quanti con lui diedero vita alla Secessione viennese, perso-naggi come Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser, e soprattutto l’amico di tante avventure intellettuali e progettuali, Josef Hoffmann.

Quasi in concomitanza con “Klimt/Hoffmann”, inau-gurata il 31 marzo scorso e apereta fi no all’11 luglio Ca’

Pesaro propone “Spirito klimtiano”: Vit-torio Zecchin e Galileo Chini e la grande decorazione a Venezia”. In mostra due cicli famosi di Zecchin e Chini che tra-dussero le istanze della Secessione nel campo delle arti applicate.

Di Zecchin il ciclo delle “Mille e una notte” del 1914 che decorava la sala da pranzo dell’Hotel Terminus, di cui Ca’ Pesaro conserva 6 delle 12 tele cono-sciute. Nello stesso anno a Galileo Chini fu commissionata la decorazione del salone centrale del Palazzo dell’Esposi-zione della Biennale: 18 pannelli, ispirati con “pacata leti-

zia”, come scrive lo stesso Chini, al tema della Primavera, in prestito dalla Gnam di Roma.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle 19, il costo del biglietto è 16 euro (assieme ai Musei Civici) e ridotto 8 euro. Per maggiori informazioni si può prendere contatto con lo 0412405211.

di Roberta Psqualetto

“Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione”, in mostra disegni, documenti e altro dell’opera di quanti diedero vita alla secessione viennese

Pittura Al museo Correr fi no al prossimo 8 luglio

L’arte di Klimt torna a Venezia

Una delle più famose opere della mostra

L’opera dell’artista austriaco di nuovo a Venezia per il 150esimo dalla nascita

Un momento dell’incontro. Foto dal sito www.provincia.venezia.it

Lo scorso 18 aprile all’Istituto Profes-sionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, Commerciali e Turistici

“E.Cornaro” di Jesolo si è tenuto il secondo incontro tra una delegazione veneta di emi-grati in Canada e gli studenti dell’istituto scolastico.

L’iniziativa era organizzata dall’as-sociazione Veneziani nel Mondo, con il supporto del vicepresidente e assessore provinciale Veneziani nel Mondo Mario Dalla Tor e dell’assessore provinciale all’I-struzione Claudio Tessari, che hanno parte-cipato all’incontro, e con il Cfp provinciale di Chioggia e l’istituto professionale alber-ghiero di Jesolo.

La delegazione era guidata dalla religio-sa Suor Angèle, al secolo Angiola Rizzardo, veneta, emigrata in Canada, protagonista di programmi della tv canadese sull’enoga-stronomia veneta elaborata in stile cana-dese ed anche ambasciatrice uffi ciale del ministero dell’Agricoltura canadese.

Insieme a lei, la presidente dell’asso-ciazione Veneziani e Amici di Venezia e di Montreal, Concetta Voltolina, il presidente e vicepresidente nazionali dei cuochi e pasticceri del Quebec René Derrien e Denis Pasquin, la direttrice della Scuola di Cucina di Longueil Nancy Brisson e Giovanna Gior-dano da Montreal.

“Plaudo all’iniziativa - ha commentato il vicepresidente della Provincia Mario Dal-la Tor - e accolgo la vostra proposta di get-tare le basi per un gemellaggio tra le scuole alberghiere che rappresentate e i nostri istituti professionali. Concordo con l’ipotesi di avviare per gli studenti di talento possi-bilità di scambi e stage, l’organizzazione di giornate formative, lezioni dimostrative e appuntamenti per approfondire la cucina veneta e le sue tipicità. E’ necessario creare opportunità e favorire scambi di cultura e conoscenza enogastronomica formando i nostri giovani, a sostegno di un settore eco-nomico primario come il turismo; la Provin-cia di Venezia è al primo posto nel Veneto e in Italia per presenze turistiche: 35 milioni nel 2011. Massima è la collaborazione per la stesura di un protocollo che defi nisca le azioni formative da avviare”.

“Abbiamo coinvolto - ha osservato l’assessore Claudio Tessari - il centro di formazione provinciale professionale alber-ghiero di Chioggia e l’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, Commerciali e Turistici “E.Cornaro” di Jeso-lo che sono un’eccellenza del territorio”.

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Page 25: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

5Economia

Il settore crocieristico a Venezia non risente di alcu-na crisi, nemmeno di un contraccolpo, nonostante la tragedia della Costa Concordia. A fare queste

previsioni nelle scorse settimane è stato Massimo Bernardo presidente dell’International Propeller club veneziano. Proprio il Porto di Venezia questa estate dovrebbe avere un aumento delle “toccate” delle grandi navi del 15- 20%. Sono dati che arrivano direttamente da oltreoceano e cioè dalla “Sea Trade Conference di Miami”.

Più “toccate” tradotto signifi ca più grandi navi da crociera che sbarcano passeggeri a Venezia, per la gioia di operatori turistici economici veneziani e vene-ti. Venezia è il primo “Home port” del Mediterraneo, cioè quello con numeri di attracco delle grandi navi da crociera più elevato. Ad ora, nonostante l’altolà alle grandi navi del ministro Clini che con un decreto pone limiti severi per le aree delicate dal punto di vista ambientale, i limiti per la laguna alle navi superiori a 40 mila tonnellate di stazza, invece sono stati conge-lati per l’attuale mancanza di alternative allo sbarco dei passeggeri in centro. Insomma sembra che ora ci si ponga davanti ad una scelta, legata a rischi che fi nora molti avevano fatto fi nta di non vedere, atteg-giamento che continua, tanto più in un periodo di crisi come questo dove in pochi vogliono rinunciare ad una entrata di soldi certa come quella dei turisti delle navi da crociera.

NEWS

PortoCROCIERISTICA, VENEZIA LEADER

A.A.

Veneziani, miranesi e marconesi. Questi i “più ricchi” della provincia relativi all’anno d’imposta 2009 e che arrivano dal Ministero dell’Economia

e delle Finanze. Oltre a Mirano, tra i primi dieci ci sono pure Spinea e Martellago, mentre Salzano è all’undice-simo posto. In generale, tra i primi sedici della speciale classifi ca che comprende i quarantaquattro comuni della provincia, ci sono sei dei sette territori del Miranese. Più staccata Santa Maria di Sala, al ventitreesimo posto. Ora si dovrà vedere cosa succederà nei prossimi anni, quando saranno rese note le dichiarazioni dei compensi negli anni peggiori della crisi economica. C’erano po-chi dubbi sul fatto che in Laguna si stesse meglio che altrove ma all’occhio balza proprio il Miranese, che ha un biglietto da visita tutt’altro che disprezzabile, a di-mostrazione che nel comprensorio il livello di ricchezza è piuttosto alto.

Nel dettaglio, si scopre come il reddito medio nel Veneziano è stato di 14318 euro, quello regio-nale 12821 e italiano 11706. I dichiaranti di reddito del comune di Venezia siano stati 163323 su 270801, oltre il 60 per cento della popolazione. Cia-scuno, in media, ha denunciato 25039 euro, con una media per abitante di 15101. Mirano non è che sia di-staccata così tanto e presenta numeri di tutto rispetto. Il reddito pro capite di ogni contribuente è di 24402 euro,

se riferito all’intera popolazione 14318 euro. Il 51,2 per cento dichiarava un reddito dai 15 mila ai 33500 euro, mentre l’1,4 per cento, pari a 221 contribuenti, ha guadagnato oltre 100 mila euro. Marcon, che occu-pa il gradino più basso del podio, ha un reddito medio

di 23427, per residente 14068, mentre gli over 100 mila euro sono stati 81, ovvero lo 0,9 per cento dei contribuenti. Mirano non è messa male neppure a livello di fasce di reddito, che risultano piut-tosto alte. Sono 334 gli abitanti

che hanno guadagnato tra i 70 e i 100 mila euro, in 186 tra i 60 e i 70 mila e in 346 tra i 50 e i 60 mila. Poi via via troviamo tutti gli altri. Al quarto posto c’è Spinea (13933 euro pro capite), al sesto Martellago (13528 euro), all’undicesimo Salzano (13013 euro),

al tredicesimo Noale (12799 euro), al sedicesimo Scorzè (12614), al ventitreesimo, appunto, Santa Ma-ria di Sala (11858 euro). Se il discorso è allargato an-che alla Riviera del Brenta, il comune meglio piazzato è Dolo, al settimo posto, con 23315 euro per dichiarante e un reddito medio pro-capite di 13338 euro. Segue a ruota Stra (ottavo posto), mentre Fiesso d’Artico chiu-de la classifi ca dei primi dieci della provincia. Il resto è staccato, con molti comuni oltre la ventesima posizione. Mira si trova al dodicesimo posto, poi Pianiga (14°), Camponogara (26°), Fossò (27°), Vigonovo (29°), Campolongo Maggiore (34°) e Campagna Lupia (35°). Guardando in casa d’altri, i comuni più poveri della provincia sono Cavarzere (media di 10199 euro per abitante), Chioggia (10123), Eraclea (10082), Pramaggiore (10076) e Annone Veneto (9487).

di Alessandro Ragazzo

I dati prima della crisi economica I redditi dei veneziani nel 2009

Dopo Venezia sono nel Miranese i più ricchiIl centro storico di Mirano, la città del Miranese fra le più “ricche”

A Cavarzere e Chioggia i redditi fra i più bassi della provincia

7Cultura provinciale

NEWSStage e scambi culturali enogastro-nomici in Canada per studenti veneziani di talento

Pubblicazioni Il più grande archivio in rete in Italia

Uno straordinario patrimonio di mate-riale vario e testimonianze a disposi-zione di tutti, in rete, per conservare

la memoria ed eventualmente approfondire la conoscenza di uno degli eventi che ha segnato per sempre il Veneto dello scorso millennio. Si tratta dell’archivio storico on line della Grande guerra, uno strumento moderno e sofi sticato, a disposizone soprat-tutto delle nuove generazioni, che per la ricchezza di storie, reperti e vicende umane ha già conquistato il primato nazionale.

La realizzazione dell’archivio che racco-glie in gran parte materiale inedito grazie alla collaborazione tra studiosi e famiglie, nasce dall’esigenza di rendere omaggio ai 48.374 caduti veneti della prima guerra mondiale ma anche per riscoprire e appro-fondire, in prospettiva del centenario della fi ne del confl itto che si celebrerà nel 2018, gli eventi che per lo più toccarono da vicino le città di Vittorio Veneto, Nervesa della Bat-taglia e nel Veneziano San Donà di Piave.

L’Archivio della Memoria sulla Grande Guerra è un’iniziativa realizzata dal Centro Studi Storico Militari sulla Grande Guerra “Piero Pieri” di Vittorio Veneto, con il contri-buto della Regione Veneto, attraverso i fon-di per la valorizzazione dell’identità veneta.

L’archivio, che sarà via via implemen-tato fi no a creare un minuzioso Censimen-

to dei Caduti della Grande Guerra, è già consultabile al sito www.archiviomemoria-grandeguerra.it e contiene già più di 300 fotografi e inedite raccolte da archivi privati e da singole famiglie, che disponevano di lettere, cartoline, fotografi e e ricordi di loro congiunti caduti nelle sanguinose battaglie che si combatterono sulle montagne e sulla pianura del Veneto nella prima guerra mon-diale.

Foto e documenti sono stati raccolti, scansionati, catalogati tra il 2010 e il 2011. Il Censimento dei Caduti è partito in Veneto dalla provincia di Treviso, progressivamente interesserà anche le altre provincie venete fi no ad arrivare a completare il tutto entro il centenario del 2018. I caduti veneti della Grande guerra furono 9331 del Trevigiano, 8641 padovani, 8401 di Vicenza, 6830 di Venezia, 6986 veronesi, 4386 bellunesi e 3799 di Rovigo.

Contiene il Censimento dei caduti veneti

G.G.

La Grande guerra on lineSAGRE E FESTE

TERRE DEI DOGI IN FESTA Il Centro storico di Portogruaro accoglierà nel fi ne settimana del 4-6 maggio prossimo Terre dei Dogi in Festa, la rassegna enogastronomica del Veneto orientale, fi nalizzata alla promozione dei prodotti tipici in particolare dell’area Doc Lison-Pramaggiore. La manifestazione quest’anno è all’ottava edizione e si è consolidata nel tempo quale momento importantissimo di promozione e valorizzazione del territorio. L’evento viene promosso con la collaborazione di Ascom-Confcommercio di Portogruaro e le associazioni vitivinicole la Strada vini doc Lison-Pramaggiore, il Consorzio tutela vini doc Lison-Pramaggiore, le organizzazioni dei produttori agricoli, l’Associazione Pro loco di Portogruaro e con i Comitati locali e Confartigianato.

FESTA DELLA FILATURA A SALZANOSi svolgerà il 26 e il 27 maggio prossimo la XXI edizione della Festa della fi latura a Salzano, la mani-festazione che ripropone la ricostruzione del processo produttivo del baco da seta, con dimostrazioni pratiche di lavorazione della materia prima con macchinari d’epoca autentici, intrattenimenti musicali e spettacoli teatrali. In un secolo, tra il 1850 e il 1950, si verifi cò uno dei passaggi più importanti e signifi cativi della crescita sociale ed economica del territorio salzanese, grazie alla presenza di uno dei primi insediamenti produttivi della zona che trasformò profondamente la società rurale basata sull’agricoltura in una società operaia ed artigiana del primo periodo industriale. La Festa della fi latura, che si avvale del patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Venezia, del Comune di Salzano e dell’Unpli provinciale, gode della ormai consolidata collaborazione per l’allestimento delle mostre sulla fi latura della Sezione Bachicoltura dell’Istituto Sperimentale sull’Agricoltura dell’Università di Padova.

L’opera di Klimt torna a Venezia per festeggiare il centocinquantesimo anniversario dalla nascita (1862-2012). La mostra è titolata “Klimt nel segno

di Hoffmann e della Secessione” rimarrà aperta fi no a do-menica 8 luglio ed è ospitata nelle sale del Museo Correr.

Questa mostra, in precedenza a Vienna, è tra i pochis-simi appuntamenti al di fuori dell’Austria delle celebrazio-ni “Klimt 2012”. A quasi un secolo dalla sua acclamata partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1910, Gustav Klimt torna in laguna come protagonista di una straordina-ria esposizione. L’esposizione è frutto di una co-produzione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e il Museo Bel-vedere di Vienna, a cura di Alfreid Weidinger, uno dei massimi esperti dell’artista austriaco.

Nelle sale del Correr sono riu-nite per la prima volta la Giuditta I (1901) e l’opera Giuditta II (1909), acquistata alla Biennale del 1910 per la Galleria Nazionale Moderna di Ca’ Pesaro, oltre ad alcuni capolavori del Belvedere di Vienna, l’istitu-zione proprietaria della più consistente collezione di olii su tela di Klimt, e altri provenienti da collezioni pubbliche e private tra cui Lady davanti al camino del 1898, Gli amanti

del 1902, Hermine Gallia del 1904 e Il Girasole del 1907. Questa mostra offre, grazie ad un ciclo eccezionale

di dipinti, la possibilità di osservare rari e preziosi disegni, mobili e raffi nati gioielli, ma anche elaborate ricostruzioni e interessanti documenti storici, la genesi e l’evoluzione, in ambito architettonico e pittorico, dell’opera di Klimt e di quanti con lui diedero vita alla Secessione viennese, perso-naggi come Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser, e soprattutto l’amico di tante avventure intellettuali e progettuali, Josef Hoffmann.

Quasi in concomitanza con “Klimt/Hoffmann”, inau-gurata il 31 marzo scorso e apereta fi no all’11 luglio Ca’

Pesaro propone “Spirito klimtiano”: Vit-torio Zecchin e Galileo Chini e la grande decorazione a Venezia”. In mostra due cicli famosi di Zecchin e Chini che tra-dussero le istanze della Secessione nel campo delle arti applicate.

Di Zecchin il ciclo delle “Mille e una notte” del 1914 che decorava la sala da pranzo dell’Hotel Terminus, di cui Ca’ Pesaro conserva 6 delle 12 tele cono-sciute. Nello stesso anno a Galileo Chini fu commissionata la decorazione del salone centrale del Palazzo dell’Esposi-zione della Biennale: 18 pannelli, ispirati con “pacata leti-

zia”, come scrive lo stesso Chini, al tema della Primavera, in prestito dalla Gnam di Roma.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle 19, il costo del biglietto è 16 euro (assieme ai Musei Civici) e ridotto 8 euro. Per maggiori informazioni si può prendere contatto con lo 0412405211.

di Roberta Psqualetto

“Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione”, in mostra disegni, documenti e altro dell’opera di quanti diedero vita alla secessione viennese

Pittura Al museo Correr fi no al prossimo 8 luglio

L’arte di Klimt torna a Venezia

Una delle più famose opere della mostra

L’opera dell’artista austriaco di nuovo a Venezia per il 150esimo dalla nascita

Un momento dell’incontro. Foto dal sito www.provincia.venezia.it

Lo scorso 18 aprile all’Istituto Profes-sionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, Commerciali e Turistici

“E.Cornaro” di Jesolo si è tenuto il secondo incontro tra una delegazione veneta di emi-grati in Canada e gli studenti dell’istituto scolastico.

L’iniziativa era organizzata dall’as-sociazione Veneziani nel Mondo, con il supporto del vicepresidente e assessore provinciale Veneziani nel Mondo Mario Dalla Tor e dell’assessore provinciale all’I-struzione Claudio Tessari, che hanno parte-cipato all’incontro, e con il Cfp provinciale di Chioggia e l’istituto professionale alber-ghiero di Jesolo.

La delegazione era guidata dalla religio-sa Suor Angèle, al secolo Angiola Rizzardo, veneta, emigrata in Canada, protagonista di programmi della tv canadese sull’enoga-stronomia veneta elaborata in stile cana-dese ed anche ambasciatrice uffi ciale del ministero dell’Agricoltura canadese.

Insieme a lei, la presidente dell’asso-ciazione Veneziani e Amici di Venezia e di Montreal, Concetta Voltolina, il presidente e vicepresidente nazionali dei cuochi e pasticceri del Quebec René Derrien e Denis Pasquin, la direttrice della Scuola di Cucina di Longueil Nancy Brisson e Giovanna Gior-dano da Montreal.

“Plaudo all’iniziativa - ha commentato il vicepresidente della Provincia Mario Dal-la Tor - e accolgo la vostra proposta di get-tare le basi per un gemellaggio tra le scuole alberghiere che rappresentate e i nostri istituti professionali. Concordo con l’ipotesi di avviare per gli studenti di talento possi-bilità di scambi e stage, l’organizzazione di giornate formative, lezioni dimostrative e appuntamenti per approfondire la cucina veneta e le sue tipicità. E’ necessario creare opportunità e favorire scambi di cultura e conoscenza enogastronomica formando i nostri giovani, a sostegno di un settore eco-nomico primario come il turismo; la Provin-cia di Venezia è al primo posto nel Veneto e in Italia per presenze turistiche: 35 milioni nel 2011. Massima è la collaborazione per la stesura di un protocollo che defi nisca le azioni formative da avviare”.

“Abbiamo coinvolto - ha osservato l’assessore Claudio Tessari - il centro di formazione provinciale professionale alber-ghiero di Chioggia e l’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, Commerciali e Turistici “E.Cornaro” di Jeso-lo che sono un’eccellenza del territorio”.

232323Cultura provinciale

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Piano sociosanitario Veneto, è allarme per i tagli in vista. L’allarme è arrivato al punto che in molti fra gli amministratori e forze

politiche temono per la chiusura di interi noso-comi. La Regione Veneto infatti, ha stilato nelle scorse settimane il nuovo piano per la riorganiz-zazione della sanità, che è arrivato all’esame della commissione competente contenendo già dei “criteri guida” ben precisi. Fra questi si è convenuto, per l’adeguamento dei costi stan-dard per il 2013, che la dimensione ottimale di una azienda sanitaria in Veneto debba es-sere quella di struttura di servizio ad un’area di 200- 300 mila abitanti. Il numero dei posti letto fi ssati è di 3 per mille abitanti per quan-to riguarda gli acuti. Il numero dei posti letto riguardanti le strutture di riabilitazione intensi-va è di 0,5 posti letto per ogni mille abitanti (come al centro di riabilitazione “San Camillo” a Venezia per intenderci). Sarà invece di 1,2 posti letto ogni mille abitanti la percentuale riferita alle strutture intermedie, come quelle per malati terminali oncologici, per malati di

Alzheimer, ospedali di comunità in aree come quelle montane e lagunari con grande disper-sione della popolazione. I nuovi criteri però, facendo un calcolo, portano ad una stima che prevede un taglio di circa 2000 posti letto a livello regionale. E questo rischia di comportare in alcuni casi tagli delle strutture ritenute non più funzionali lasciando scoperti interi territori e popolazioni che avranno a disposizione, solo l’ospedale del capoluogo di provincia. La “lista della paura” delle dismissioni in Veneto vede “nel mirino” i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bussolengo e “Borgo Roma” a Ve-rona. A Dolo per cominciare il rischio in questa prospettiva è che vengano cancellati 365 di posti letto, a di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166 a Valda-gno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. Contro queste fosche prospettive, si sono mobilitati sindaci, associa-zioni, comitati, sindacati e consiglieri regionali. In quinta commissione in particolar modo: il

presidente Leonardo Padrin (Pdl), e i consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin (Pdl) , Bruno Pi-gozzo (Pd), Carlo Sernaglia (Pd) e Federico Ca-ner (Lega Nord). A fugare i timori più cupi ci ha pensato il consigliere regionale Bruno Pigozzo. “E’ indubbio – dice Pigozzo che ci possano essere preoccupazioni per i tagli in vista. Come consiglieri regionali cercheremo di salvaguarda-re in ogni modo il diritto alla salute. L’esame sul merito delle schede tecniche abbinate al Piano socio sanitario partirà in quinta commissione a metà maggio. Sulle schede ospedaliere la com-missione avrà parere vincolante e siamo pronti a rimediare se sono state fatte delle forzature proponendo emendamenti anche in accordo con le forze di maggioranza”. Intanto forze po-litiche, e referenti territoriali in tutte le province, hanno avviato mobilitazioni, raccolte di fi rme e in qualche caso hanno ottenuto rassicurazioni, che gli ospedali nei territori di loro riferimento non verranno chiusi. Per capire che succederà concretamente però bisognerà aspettare qual-che settimana.

di Alessandro Abbadir

Sanità, nuovi tagli in vista

Sono passate alcune settimane da quella sofferta conferenza stampa con la quale il direttore genera-le dell’Asl 16 Adriano Cestrone e il presidente della

quinta commissione sanità regionale Leonardo Padrin si sono affrettati a smentire le notizie che paventavano la chiusura dell’ospedale piovese.

Nel frattempo a palazzo Ferro Fini, in seno alla Quinta commissione, si è provveduto ad approvare il piano sanita-rio regionale con le relative schede ospedaliere. Ma qualcu-no non si fi da. Tant’è che il pubblico consesso di palazzo Jappelli ha elaborato ed approvato un ordine del giorno in

difesa dell’ospedale Immacolata Concezione. Il documento, presentato dall’opposizione e precisamente dai consiglieri Lino Conte, Stefano Chinaglia e Davide Gianella, è stato approvato all’unanimità e, quindi, anche dalla maggioran-za. Nello scritto gli autori si dicono ancora allarmati circa il futuro del nosocomio la cui chiusura “sarebbe di una gravità inaudita, in quanto stiamo parlando una struttura che serve da punto di riferimento sanitario a oltre 70 mila cittadini che faticherebbero molto trovare risposte dall’ospedale S.Antonio. Ricordiamo le promesse fatte da Padrin e Cestro-ne nel fugare le preoccupazioni sulle sorti del nostro ospe-

dale – si legge sempre nello scritto – e che nei piani della Regione non vi è volontà di chiuderlo, pur nell’ambito del piano di razionalizzazione delle spese sanitarie. Rimangono comunque le nostre preoccupazioni circa il ritardo nel rimuo-vere le situazioni di sofferenza in cui versano alcuni reparti per la mancanza della fi gura apicale di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Rianimazione, Medicina e Geriatria”.

Il documento termina annunciando che il consiglio co-munale piovese si ritiene in stato di agitazione permanente e ben vigile circa le decisioni regionali.

SANITÀ PIOVESE IL CONSIGLIO COMUNALE VIGILA SUL FUTURO DELL’OSPEDALE

Le aree con una popolazione tra i 200 e i 300 mila abitanti avranno una Ulss di riferimento. I posti letto per acuti saranno 3 ogni mille abitanti

Gianni Patella

La paura è grande, l’ipotesi di una possibile chiusura dell’ospedale di Dolo in Riviera del Brenta ha fatto subito intervenire associazioni ed istituzioni che si sono mobilitate in sua difesa. Nelle scorse settimane, è stato chiamato direttamente in causa dalla Conferenza

dei sindaci dell’Ulss 13 il direttore generale Arturo Orsini. Orsini ha spiegato che da quanto ri-sulta, non è prevista alcuna chiusura dell’ospedale di Dolo (che insieme con quello di Mirano compone l’azienda sanitaria). Anzi, ha ribadito Orsini ai sindaci: sarà ben diffi cile chiudere una struttura che con 2700 dipendenti e essendo sempre sotto fi nanziata, è risultata un esempio di eccellenza a livello regionale. “Se stessimo a valutare il nuovo criterio - sottolinea il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri - questo è in Riviera e Miranese di 2,7 posti letto ogni mille abitanti, inferiore ai 3 previsti nelle nuove disposizioni. Sono stati stanziati 5 milioni per l’ammodernamento dell’ospedale di Dolo”. Soldi però che per altri sindaci non bastano proprio, visto che il “fabbisogno” richiesto e mai concesso, sarebbe di 40 milioni di euro. Resta poi aperta la questione dei territori “cerniera” e cioè quelli della Riviera Sud con i comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara e Campagna Lupia. Questi sono nei guai più di altri perché oltre a Dolo si parla del rischio della chiusura di un altro ospedale per queste popolazioni di riferimento: quello di Piove di Sacco. “Se chiu-dono gli ospedali di Piove e Dolo - dice sconsolato il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto - non ci resta che Chioggia, Padova o Mestre, tutte località che con il traffi co sono ad oltre un’ora di strada”.

Ulss 13 Dolo – Mirano

“NESSUNA CHIUSURA, SIAMO SOTTO FINANZIATI”

A.A.

Piano socio-sanitario Fissati criteri guida per l’adeguamento ai costi standard 2013

7Il Veneto in primo piano

Nello scacchiere della sanità provinciale il nuovo piano regionale conferma le tre Uls e i principali ospedali, su tutti Padova

che avrà un nuovo nosocomio sulla cui ubica-zione ormai i giochi sembrano fatti. La struttura sorgerà a Padova Ovest e, insieme a Verona, sarà una struttura di riferimento nazionale, al vertice della rete ospedaliera.

Quello di Padova sarà un “hub”, termi-nologia adottata dalla regione per defi nire gli ospedali di riferimento che avranno sede nei capoluoghi di provincia e potranno mantenere tutte le specialità. Ulteriore gradino è rappre-sentato dagli “spoke”, ospedali di rete che avranno un bacino di 200mila abitanti: Citta-

della – Camposampiero nell’Alta Padovana e il nuovo ospedale di Schiavonia fra Monselice ed Este nella Bassa. L’”offerta ospedaliera” si chiude con i “nodi di rete”: strutture per acuti prevalentemente ad indirizzo riabilitativo.

Una riorganizzazio-ne che signifi cherà chiu-sura di reparti (è il caso ad esempio dei servizi di otorino che troveranno posto solo negli ospedali di riferimento), o ricon-versione della struttura ospedaliera. Novità anche per i direttori generali poi dureranno tre anni e per non più di due mandati. Rivoluzio-

ne anche per le schede relative alla dotazione ospedaliera: spetterà alla giunta adeguarle, sentito il parere obbligatorio e vincolante della quinta commissione. Nella nostra provincia non ci saranno variazioni signifi cative per le tre Uls

(la 16 cittadina e del Piovese, la 15 del’Alta Padovana e la 17 della Bassa), tutte al di sopra del limite dei 200 mila abitanti e quindi non toc-cate dalla riorganizzazio-

ne territoriale. Per quanto riguarda gli ospedali a Padova il Sant’Antonio sarà una struttura “in-tegrata” con Piove di Sacco mentre nell’Alta

Cittadella e Camposampiero dovranno razio-nalizzare i servizi. Non ci dovrebbero essere sorprese per gli ex ospedali di Montagnana e Conselve, entrambi ad indirizzo riabilitativo. Il centro di riabilitazione funzionale di Conselve, riferimento regionale, passerà sotto la gestione diretta dell’Uls 17 già nei prossimi mesi, come annunciato. Tutto bene dunque? Leonardo Padrin, presidente della Quinta Commissione regionale Sanità, parla di una vera e propria rivoluzione. Per il centrosinistra invece il vero terreno di confronto saranno le schede regiona-li sulle singole strutture, per le quali c’è molta attesa e qualche preoccupazione. Ma ormai indietro non si torna.

di Nicola Stievano

Sanità Padova sarà la prima città veneta a testare il Pronto Soccorso provinciale

Confermate le tre Uls e gli ospedali principali

Alcuni repartidovranno chiudere,ora c’è attesaper le schededelle strutture

IN POLESINE

Il Polesine è salvo sul piano sanitario, dopo la decisione della V commissione regionale di tutelare la provincia di Rovigo per peculiarità e specifi cità del territorio. L’assessore regionale Pdl Maria Luisa Coppola e il consigliere Mauro Mainardi difendono l’autonomia dei due ospedali di Adria

e Rovigo contro l’accorpamento e ribadiscono: “Le Ulss rimarranno due. I continui blitz del Carroccio con Antonello Contiero e di Cristiano Corazzari, sostenitori dell’Ulss unica, sono miseramente falliti. Un territorio come il nostro non può prescindere da una rete ospedaliera vicina anche alle realtà più marginali. Il Polesine, in un’ottica di riforma della sanità, non poteva essere trattato al pari delle altre zone metropolitane della pianura”. Ora la parola passa al consiglio regionale che dovrà discutere e approvare il piano. E ancora, commentano: “la Lega ha tentato di mettere a segno un blitz per ac-corpare le due Ulss di Adria e Rovigo, ma noi a questo giochetto non ci stiamo e faremo di tutto per

rivendicare l’autonomia e la piena indipendenza delle due realtà. La partita attorno al piano socio-sanitario è aperta e noi la giocheremo fi no in fondo”. Secondo i due esponenti del centrodestra “i ri-sparmi minimi derivanti dalla fusione delle due aziende sanitarie non giustifi cano lo smantellamento di un sistema che funziona e che consente di presidiare il territorio con professionalità e competenza. L’Ulss di Adria, in particolare, ha i conti in ordine e nel tempo è riuscita a costruire un piccolo sistema di eccellenza, accorparla non solo è sbagliato politicamente ma anche economicamente”. Anche Corazzari conferma:” Adria dovrà essere ospedale di rete. Non vogliamo però difendere i posti degli amici degli amici. Qui nessuno ha fatto blitz in commissione sanità, peraltro a guida Pdl. Ci possono essere dei punti di vista diversi che si attenuano con il confronto ma non con gli attacchi. Mainardi peraltro è stato eletto nel listino di Zaia e non dovrebbe parlare male dei suoi alleati!”.

ADRIA SALVA, NON VERRÀ ACCORPATA ALL’ULSS 18 DI ROVIGO

Me.Ru.

242424

Page 27: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

6

IL VENETOin PRIMO PIANO

Piano sociosanitario Veneto, è allarme per i tagli in vista. L’allarme è arrivato al punto che in molti fra gli amministratori e forze

politiche temono per la chiusura di interi noso-comi. La Regione Veneto infatti, ha stilato nelle scorse settimane il nuovo piano per la riorganiz-zazione della sanità, che è arrivato all’esame della commissione competente contenendo già dei “criteri guida” ben precisi. Fra questi si è convenuto, per l’adeguamento dei costi stan-dard per il 2013, che la dimensione ottimale di una azienda sanitaria in Veneto debba es-sere quella di struttura di servizio ad un’area di 200- 300 mila abitanti. Il numero dei posti letto fi ssati è di 3 per mille abitanti per quan-to riguarda gli acuti. Il numero dei posti letto riguardanti le strutture di riabilitazione intensi-va è di 0,5 posti letto per ogni mille abitanti (come al centro di riabilitazione “San Camillo” a Venezia per intenderci). Sarà invece di 1,2 posti letto ogni mille abitanti la percentuale riferita alle strutture intermedie, come quelle per malati terminali oncologici, per malati di

Alzheimer, ospedali di comunità in aree come quelle montane e lagunari con grande disper-sione della popolazione. I nuovi criteri però, facendo un calcolo, portano ad una stima che prevede un taglio di circa 2000 posti letto a livello regionale. E questo rischia di comportare in alcuni casi tagli delle strutture ritenute non più funzionali lasciando scoperti interi territori e popolazioni che avranno a disposizione, solo l’ospedale del capoluogo di provincia. La “lista della paura” delle dismissioni in Veneto vede “nel mirino” i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bussolengo e “Borgo Roma” a Ve-rona. A Dolo per cominciare il rischio in questa prospettiva è che vengano cancellati 365 di posti letto, a di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166 a Valda-gno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. Contro queste fosche prospettive, si sono mobilitati sindaci, associa-zioni, comitati, sindacati e consiglieri regionali. In quinta commissione in particolar modo: il

presidente Leonardo Padrin (Pdl), e i consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin (Pdl) , Bruno Pi-gozzo (Pd), Carlo Sernaglia (Pd) e Federico Ca-ner (Lega Nord). A fugare i timori più cupi ci ha pensato il consigliere regionale Bruno Pigozzo. “E’ indubbio – dice Pigozzo che ci possano essere preoccupazioni per i tagli in vista. Come consiglieri regionali cercheremo di salvaguarda-re in ogni modo il diritto alla salute. L’esame sul merito delle schede tecniche abbinate al Piano socio sanitario partirà in quinta commissione a metà maggio. Sulle schede ospedaliere la com-missione avrà parere vincolante e siamo pronti a rimediare se sono state fatte delle forzature proponendo emendamenti anche in accordo con le forze di maggioranza”. Intanto forze po-litiche, e referenti territoriali in tutte le province, hanno avviato mobilitazioni, raccolte di fi rme e in qualche caso hanno ottenuto rassicurazioni, che gli ospedali nei territori di loro riferimento non verranno chiusi. Per capire che succederà concretamente però bisognerà aspettare qual-che settimana.

di Alessandro Abbadir

Sanità, nuovi tagli in vista

Sono passate alcune settimane da quella sofferta conferenza stampa con la quale il direttore genera-le dell’Asl 16 Adriano Cestrone e il presidente della

quinta commissione sanità regionale Leonardo Padrin si sono affrettati a smentire le notizie che paventavano la chiusura dell’ospedale piovese.

Nel frattempo a palazzo Ferro Fini, in seno alla Quinta commissione, si è provveduto ad approvare il piano sanita-rio regionale con le relative schede ospedaliere. Ma qualcu-no non si fi da. Tant’è che il pubblico consesso di palazzo Jappelli ha elaborato ed approvato un ordine del giorno in

difesa dell’ospedale Immacolata Concezione. Il documento, presentato dall’opposizione e precisamente dai consiglieri Lino Conte, Stefano Chinaglia e Davide Gianella, è stato approvato all’unanimità e, quindi, anche dalla maggioran-za. Nello scritto gli autori si dicono ancora allarmati circa il futuro del nosocomio la cui chiusura “sarebbe di una gravità inaudita, in quanto stiamo parlando una struttura che serve da punto di riferimento sanitario a oltre 70 mila cittadini che faticherebbero molto trovare risposte dall’ospedale S.Antonio. Ricordiamo le promesse fatte da Padrin e Cestro-ne nel fugare le preoccupazioni sulle sorti del nostro ospe-

dale – si legge sempre nello scritto – e che nei piani della Regione non vi è volontà di chiuderlo, pur nell’ambito del piano di razionalizzazione delle spese sanitarie. Rimangono comunque le nostre preoccupazioni circa il ritardo nel rimuo-vere le situazioni di sofferenza in cui versano alcuni reparti per la mancanza della fi gura apicale di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Rianimazione, Medicina e Geriatria”.

Il documento termina annunciando che il consiglio co-munale piovese si ritiene in stato di agitazione permanente e ben vigile circa le decisioni regionali.

SANITÀ PIOVESE IL CONSIGLIO COMUNALE VIGILA SUL FUTURO DELL’OSPEDALE

Le aree con una popolazione tra i 200 e i 300 mila abitanti avranno una Ulss di riferimento. I posti letto per acuti saranno 3 ogni mille abitanti

Gianni Patella

La paura è grande, l’ipotesi di una possibile chiusura dell’ospedale di Dolo in Riviera del Brenta ha fatto subito intervenire associazioni ed istituzioni che si sono mobilitate in sua difesa. Nelle scorse settimane, è stato chiamato direttamente in causa dalla Conferenza

dei sindaci dell’Ulss 13 il direttore generale Arturo Orsini. Orsini ha spiegato che da quanto ri-sulta, non è prevista alcuna chiusura dell’ospedale di Dolo (che insieme con quello di Mirano compone l’azienda sanitaria). Anzi, ha ribadito Orsini ai sindaci: sarà ben diffi cile chiudere una struttura che con 2700 dipendenti e essendo sempre sotto fi nanziata, è risultata un esempio di eccellenza a livello regionale. “Se stessimo a valutare il nuovo criterio - sottolinea il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri - questo è in Riviera e Miranese di 2,7 posti letto ogni mille abitanti, inferiore ai 3 previsti nelle nuove disposizioni. Sono stati stanziati 5 milioni per l’ammodernamento dell’ospedale di Dolo”. Soldi però che per altri sindaci non bastano proprio, visto che il “fabbisogno” richiesto e mai concesso, sarebbe di 40 milioni di euro. Resta poi aperta la questione dei territori “cerniera” e cioè quelli della Riviera Sud con i comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara e Campagna Lupia. Questi sono nei guai più di altri perché oltre a Dolo si parla del rischio della chiusura di un altro ospedale per queste popolazioni di riferimento: quello di Piove di Sacco. “Se chiu-dono gli ospedali di Piove e Dolo - dice sconsolato il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto - non ci resta che Chioggia, Padova o Mestre, tutte località che con il traffi co sono ad oltre un’ora di strada”.

Ulss 13 Dolo – Mirano

“NESSUNA CHIUSURA, SIAMO SOTTO FINANZIATI”

A.A.

Piano socio-sanitario Fissati criteri guida per l’adeguamento ai costi standard 2013

7Il Veneto in primo piano

Nello scacchiere della sanità provinciale il nuovo piano regionale conferma le tre Uls e i principali ospedali, su tutti Padova

che avrà un nuovo nosocomio sulla cui ubica-zione ormai i giochi sembrano fatti. La struttura sorgerà a Padova Ovest e, insieme a Verona, sarà una struttura di riferimento nazionale, al vertice della rete ospedaliera.

Quello di Padova sarà un “hub”, termi-nologia adottata dalla regione per defi nire gli ospedali di riferimento che avranno sede nei capoluoghi di provincia e potranno mantenere tutte le specialità. Ulteriore gradino è rappre-sentato dagli “spoke”, ospedali di rete che avranno un bacino di 200mila abitanti: Citta-

della – Camposampiero nell’Alta Padovana e il nuovo ospedale di Schiavonia fra Monselice ed Este nella Bassa. L’”offerta ospedaliera” si chiude con i “nodi di rete”: strutture per acuti prevalentemente ad indirizzo riabilitativo.

Una riorganizzazio-ne che signifi cherà chiu-sura di reparti (è il caso ad esempio dei servizi di otorino che troveranno posto solo negli ospedali di riferimento), o ricon-versione della struttura ospedaliera. Novità anche per i direttori generali poi dureranno tre anni e per non più di due mandati. Rivoluzio-

ne anche per le schede relative alla dotazione ospedaliera: spetterà alla giunta adeguarle, sentito il parere obbligatorio e vincolante della quinta commissione. Nella nostra provincia non ci saranno variazioni signifi cative per le tre Uls

(la 16 cittadina e del Piovese, la 15 del’Alta Padovana e la 17 della Bassa), tutte al di sopra del limite dei 200 mila abitanti e quindi non toc-cate dalla riorganizzazio-

ne territoriale. Per quanto riguarda gli ospedali a Padova il Sant’Antonio sarà una struttura “in-tegrata” con Piove di Sacco mentre nell’Alta

Cittadella e Camposampiero dovranno razio-nalizzare i servizi. Non ci dovrebbero essere sorprese per gli ex ospedali di Montagnana e Conselve, entrambi ad indirizzo riabilitativo. Il centro di riabilitazione funzionale di Conselve, riferimento regionale, passerà sotto la gestione diretta dell’Uls 17 già nei prossimi mesi, come annunciato. Tutto bene dunque? Leonardo Padrin, presidente della Quinta Commissione regionale Sanità, parla di una vera e propria rivoluzione. Per il centrosinistra invece il vero terreno di confronto saranno le schede regiona-li sulle singole strutture, per le quali c’è molta attesa e qualche preoccupazione. Ma ormai indietro non si torna.

di Nicola Stievano

Sanità Padova sarà la prima città veneta a testare il Pronto Soccorso provinciale

Confermate le tre Uls e gli ospedali principali

Alcuni repartidovranno chiudere,ora c’è attesaper le schededelle strutture

IN POLESINE

Il Polesine è salvo sul piano sanitario, dopo la decisione della V commissione regionale di tutelare la provincia di Rovigo per peculiarità e specifi cità del territorio. L’assessore regionale Pdl Maria Luisa Coppola e il consigliere Mauro Mainardi difendono l’autonomia dei due ospedali di Adria

e Rovigo contro l’accorpamento e ribadiscono: “Le Ulss rimarranno due. I continui blitz del Carroccio con Antonello Contiero e di Cristiano Corazzari, sostenitori dell’Ulss unica, sono miseramente falliti. Un territorio come il nostro non può prescindere da una rete ospedaliera vicina anche alle realtà più marginali. Il Polesine, in un’ottica di riforma della sanità, non poteva essere trattato al pari delle altre zone metropolitane della pianura”. Ora la parola passa al consiglio regionale che dovrà discutere e approvare il piano. E ancora, commentano: “la Lega ha tentato di mettere a segno un blitz per ac-corpare le due Ulss di Adria e Rovigo, ma noi a questo giochetto non ci stiamo e faremo di tutto per

rivendicare l’autonomia e la piena indipendenza delle due realtà. La partita attorno al piano socio-sanitario è aperta e noi la giocheremo fi no in fondo”. Secondo i due esponenti del centrodestra “i ri-sparmi minimi derivanti dalla fusione delle due aziende sanitarie non giustifi cano lo smantellamento di un sistema che funziona e che consente di presidiare il territorio con professionalità e competenza. L’Ulss di Adria, in particolare, ha i conti in ordine e nel tempo è riuscita a costruire un piccolo sistema di eccellenza, accorparla non solo è sbagliato politicamente ma anche economicamente”. Anche Corazzari conferma:” Adria dovrà essere ospedale di rete. Non vogliamo però difendere i posti degli amici degli amici. Qui nessuno ha fatto blitz in commissione sanità, peraltro a guida Pdl. Ci possono essere dei punti di vista diversi che si attenuano con il confronto ma non con gli attacchi. Mainardi peraltro è stato eletto nel listino di Zaia e non dovrebbe parlare male dei suoi alleati!”.

ADRIA SALVA, NON VERRÀ ACCORPATA ALL’ULSS 18 DI ROVIGO

Me.Ru.

252525Il Veneto in primo piano

Lò by Lovable - C.C. LandoCONSELVE (PD)Via dell’Industria, 2Tel. 049 535 2900

ESTE - (PD) Via G. Matteotti, 26

Tel. 0429 3405 Fax 0429 2014

SCONTO del 20% sul secondo pezzo (costume o copricostume)

dal 30 aprile al 20 maggio

Page 28: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

11Voci da palazzo

vero la Società può vantare crediti verso la Regione per 117 milioni di euro che in Ve-neto Strade sono convinti di riscuotere entro l’anno ma se così non fosse? Ed è ovvio che così non sarà visto che sul bilancio regionale pendono i vincoli imposti dal Patto di sta-

bilità. Il presidente Ver-nizzi infatti è sembrato mettere le mani avanti quando ha parlato di un ridimensionamento del-le opere già progettate. “Per il prossimo triennio

– ha spiegato - ci sono di fatto sul tavolo 55 milioni, per questo stileremo una tabella delle priorità e su queste andremo ad inter-venire”. Senza mega piano triennale però e quindi non si sa su quali basi verranno decise queste priorità. Da ricordare che per i tre piani regionali approvati fi nora, dopo

il 2002 anno di inaugurazione di Veneto Strade, comprese le opere complementari al Passante di Mestre e all´A28, la società ha appaltato al 20 marzo 2012 interventi per 875 milioni di euro: 200 progetti di cui 115 già ultimati o in fase di realizzazione. Ma ci sono altri 800 milioni di progetti che con i chiari di luna degli ultimi tempi rischia-no alla grande.

Al vaglio dell’assessore Chisso c’è an-che l’ipotesi di mettere in rete Veneto Stra-de con l’altra società regionale Cav, Con-cessioni autostradali venete, che controlla il Passante di Mestre e un tratto dell’A4 con lo scopo di mettere insieme risorse utili al settore e dare fi ato alle casse della società con una ventina di milioni all’anno ma ad oggi si parla di se e ma appesi ai fi li del “forse domani”.

Dopo l’allarme di default lanciato da Silvano Vernizzi, ormai qualche mese fa, i soccorsi sono arrivati per

mettere al sicuro il futuro di Veneto Strade. L’amministratore delegato infatti aveva de-nunciato che se la Regione avesse confer-mato l’azzeramento degli stanziamenti per il 2012, come era apparso in un primo mo-mento, per la società, partecipata al 30% dalla Regione, al 50% dalle sette provincie e al 20 dalle società autostradali, sarebbe stato il tracollo. Per gli addetti ai lavori la squilla è suonata più o meno come un “Niente nuovi cantieri, nessuna garanzia d’interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria”. L’outing di Vernizzi ha tutta-via messo in moto una serie di richieste da parte dei consiglieri regionali all’assessore al bilancio, Roberto Ciambetti, che in parte sono state accolte e soddisfatte. Tuttavia a Veneto strade non sono stati destinati i 100 milioni di euro chiesti da Dario Bond, nemmeno i 40 ritenuti una soglia sicura per il proseguo delle attività. Ne sono stati assegnati 55. In tre anni, però. 15 per il 2011, 20 per il 2012 e altri 20 per l’anno successivo. Pochi o tanti, questo è quello che Ciambetti ha deciso di scucire. Sforzata la soddisfazione espressa dell’assessore Renato Chisso, anche se in occasione della presentazione del bilancio di Veneto Strade ha cercato di ridimensionare l’entità del rischio corso in precedenza. “La società - ha attaccato Chisso - è stata bistrattata da opinioni rese in libertà”. Insomma per l’assessore si sarebbe trattato semplice-mente di qualche parola sfuggita o detta in modo incauto. Più di qualcuno, invece, nel tentativo di chiusura dei rubinetti alla società avrebbe ravvisato un avvertimento o comunque il tentativo da parte della Lega di ridimensionare l’azione del potente as-sessore pidiellino. Non è detto, però, che i problemi siano fi niti per Veneto strade, per il Presidente esiste il rischio che le risorse siano poche per por-tare avanti le opere progettate. Lo stesso espetto è stato sottolineato anche dalla ca-pogruppo del Pd, Laura Puppato, sostenen-do che con i 20 milioni di euro stanziati per l’anno in corso e 120 di debito che pesano sulle casse della società, ora ridotti a 32, sia fantascienza immaginare un’attività che superi il limite dell’ordinario. A dire il

Bilancio regionale Alla società sono stati assegnati 55 mila euro in 3 anni

Veneto strade non è ancora fuori dal tunnel Vernizzi ha parlato di un ridimensionamento delle opere già progettate. Verrà data precedenza alla priorità ma manca un piano che ne stabilisca l’ordine

Ci sono altri 800 milioni di progetti che rischiano alla grande

Veneto Strade chiude con un bilancio in attivo di 32 mila euro con un patrimonio netto di 6.699.722 euro, con uno stato del patrimonio attivo di 663.932.777. Nel 2011 ha

destinato il 62,93% delle risorse in opere viarie, il 25,74% al personale (in calo), l’11,32% al funzionamento della società. Nel 2011 ha realizzato lavori per 29 milioni di euro.

NEWS IL BILANCIO DI VENETO STRADE

Per la capogruppo del partito democratico Laura Puppato è inconcepibile come i vertici di Veneto Strade abbiano il coraggio di continuare a vendere illusioni difen-dendo la funzionalità dell’ente e promettendo opere ed interventi a iosa. Se questi

signori - precisa - ritengono che un utile 2012 di 32 mila euro e le risorse dell’ultima fi nanziaria regionale (10 milioni per il 2012) possano far fronte al consistente indebi-tamento che Veneto Strade ha con le banche e assieme assicurare la prosecuzione di vecchi e nuovi lavori, oltre alla manutenzione ordinaria della viabilità, forse non hanno ben capito la situazione in cui ci hanno portato. Davvero - si chiede la capogruppo del Pd - sono convinti che si possa con queste disponibilità andare molto oltre il pagamento degli stipendi dei dipendenti e la gestione di una struttura così imponente? Ritornino con i piedi per terra - aggiunge Puppato - facciano i responsabili e non i venditori di fumo, dicendoci chiaramente come l’ente pensa di realizzare gli interventi ordinari di propria competenza, cosa ne sarà delle opere pubbliche previste dal piano triennale e che de-stino avranno i cantieri programmati da 10 anni e ancora da aprire per un ammontare di 800 milioni. Ed a proposito di federalismo stradale, tanto caro all’assessore Chisso - conclude la Puppato - vorrei invitarlo ad andare a visitare i cantieri in corso e a spiegarci ad esempio perché sulla Pedemontana non risulta a tutt’oggi impiegato neppure un lavoratore veneto.

“NON VENDETE ILLUSIONI”

“Un vecchio e guerresco fi lm d’epoca fascista raccontava di una battaglia navale tra la marina italiana e quella inglese. Sorpreso dal fuoco nemico, l’ammiraglio comandante faceva avanzare le cacciatorpediniere con un ordine preciso: ‘fare

fumo’. Le coraggiose navi si lanciavano velocissimamente contro l’avversario e, virando sul fi anco, emettevano una enorme quantità di fumo nerastro per impedire agli inglesi di vedere le navi da battaglia italiane. Gli inglesi però avevano il radar. Ecco, la capogruppo del Pd in Consiglio regionale mi sembra una cacciatorpediniera mandata a fare fumo, non avendo il radar”. L’assessore regionale alle politiche della mobilità prende da lontano le accuse della capogruppo Pd, che lamenta la scarsità di risorse della fi nanziaria regionale (“secondo lei 10 milioni di euro”) chiedendosi come possa Veneto Strade far fronte al consistente indebitamento con le banche e ai lavori. “Ricordo che quei presunti 10 milioni li ha votati anche lei, ma forse, causa fumo, non sa neppure cosa ha approvato, visto che si tratta di 15 milioni per il 2012, 20 per il 2013 e 20 per il 2014. L’esposizione bancaria è sempre un problema, ma se la capogruppo del PD avesse letto tutte le carte del bilancio di Veneto Strade Spa avrebbe scoperto che questa esposizione un anno fa era di 110 milioni di euro e oggi è calata a 36 milioni. Ci sono però crediti nei confronti della Regione per 117 milioni. In più la società ha anche degli utili, benché questi non rientrino tra gli scopi societari”. “Il vero problema non è l’esposizione della società, ma il fatto che la Regione non possa pagare ciò che le deve a causa del Patto di Stabilità, ma in ogni caso è un credito reale e non illusorio. Questa è la causa dell’indebitamento, rispetto a spese di gestione che sono diminuite e ad una confermata effi cienza della struttura di fronte a pro-blemi che sono e stanno diventando enormi a causa del drenaggio governativo di risorse locali. Questo ci porta a tenere i piedi ben per terra, su tutti i fronti infrastrutturali – dice ancora l’assessore – compreso quello della Pedemontana, che si paga da sé e rispetto alla quale abbiamo capito che la capogruppo del Pd lamenta una presenza di lavoratori siciliani, che in altra situazione sono stati ritenuti una sorta di portatori di interessi mafi osi. Mi fa piacere che la signora si sia anche lei convertita a privilegiare i veneti, ma il suo modo di proporre la cosa fuma di razzismo”.

LA CAPOGRUPPO NON VENGA A “FARE FUMO”

“Faccio i complimenti all’assessore Chisso - scrive la capogruppo democratica - per l’approfondita cultura cinematografi ca d’epoca fascista. La cosa fondamentale è che Chisso non continui a proiettare le sue trame di fantasia. Resti piuttosto sul

concreto, prima che quello su Veneto Strade diventi un fi lm drammatico. L’unica cosa che continuiamo a chiedere - precisa la Puppato - è che venga detto con chiarezza cosa faranno operativamente gli oltre 200 dipendenti di Veneto Strade e come procederanno i cantieri ed i progetti. I fondi deliberati con l’ultimo bilancio sono stati stanziati anche grazie al lavoro emendativo del Pd, per cui so benissimo di cosa stiamo parlando.

Proprio per questo ribadisco che le risorse attualmente a disposizione non riescono neppure a coprire gli appalti già fatti. La nostra - ribadisce - è una richiesta di chiarimenti tanto legittima quanto doverosa, alla quale la Giunta e i vertici di Veneto Strade devono altrettanto doverosamente rispondere. La cosa più sorprendente - conclude Puppato - è che Chisso e i suoi gridino al miracolo di fronte ad una situazione che in realtà sta pesan-temente pregiudicando l’immediato futuro dell’ente. Non mi sembra una cosa normale: a meno che non abbiano la passione per i fi lm dell’orrore...”.

“L’ASSESSORE LA SMETTA CON LE SUE TRAME DI FANTASIA”

Giovanni Vernizzi

BOTTA E RISPOSTA

Laura Puppato e Renato Chisso

26 Voci da palazzo2626 Voci da palazzo

Page 29: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

11Voci da palazzo

vero la Società può vantare crediti verso la Regione per 117 milioni di euro che in Ve-neto Strade sono convinti di riscuotere entro l’anno ma se così non fosse? Ed è ovvio che così non sarà visto che sul bilancio regionale pendono i vincoli imposti dal Patto di sta-

bilità. Il presidente Ver-nizzi infatti è sembrato mettere le mani avanti quando ha parlato di un ridimensionamento del-le opere già progettate. “Per il prossimo triennio

– ha spiegato - ci sono di fatto sul tavolo 55 milioni, per questo stileremo una tabella delle priorità e su queste andremo ad inter-venire”. Senza mega piano triennale però e quindi non si sa su quali basi verranno decise queste priorità. Da ricordare che per i tre piani regionali approvati fi nora, dopo

il 2002 anno di inaugurazione di Veneto Strade, comprese le opere complementari al Passante di Mestre e all´A28, la società ha appaltato al 20 marzo 2012 interventi per 875 milioni di euro: 200 progetti di cui 115 già ultimati o in fase di realizzazione. Ma ci sono altri 800 milioni di progetti che con i chiari di luna degli ultimi tempi rischia-no alla grande.

Al vaglio dell’assessore Chisso c’è an-che l’ipotesi di mettere in rete Veneto Stra-de con l’altra società regionale Cav, Con-cessioni autostradali venete, che controlla il Passante di Mestre e un tratto dell’A4 con lo scopo di mettere insieme risorse utili al settore e dare fi ato alle casse della società con una ventina di milioni all’anno ma ad oggi si parla di se e ma appesi ai fi li del “forse domani”.

Dopo l’allarme di default lanciato da Silvano Vernizzi, ormai qualche mese fa, i soccorsi sono arrivati per

mettere al sicuro il futuro di Veneto Strade. L’amministratore delegato infatti aveva de-nunciato che se la Regione avesse confer-mato l’azzeramento degli stanziamenti per il 2012, come era apparso in un primo mo-mento, per la società, partecipata al 30% dalla Regione, al 50% dalle sette provincie e al 20 dalle società autostradali, sarebbe stato il tracollo. Per gli addetti ai lavori la squilla è suonata più o meno come un “Niente nuovi cantieri, nessuna garanzia d’interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria”. L’outing di Vernizzi ha tutta-via messo in moto una serie di richieste da parte dei consiglieri regionali all’assessore al bilancio, Roberto Ciambetti, che in parte sono state accolte e soddisfatte. Tuttavia a Veneto strade non sono stati destinati i 100 milioni di euro chiesti da Dario Bond, nemmeno i 40 ritenuti una soglia sicura per il proseguo delle attività. Ne sono stati assegnati 55. In tre anni, però. 15 per il 2011, 20 per il 2012 e altri 20 per l’anno successivo. Pochi o tanti, questo è quello che Ciambetti ha deciso di scucire. Sforzata la soddisfazione espressa dell’assessore Renato Chisso, anche se in occasione della presentazione del bilancio di Veneto Strade ha cercato di ridimensionare l’entità del rischio corso in precedenza. “La società - ha attaccato Chisso - è stata bistrattata da opinioni rese in libertà”. Insomma per l’assessore si sarebbe trattato semplice-mente di qualche parola sfuggita o detta in modo incauto. Più di qualcuno, invece, nel tentativo di chiusura dei rubinetti alla società avrebbe ravvisato un avvertimento o comunque il tentativo da parte della Lega di ridimensionare l’azione del potente as-sessore pidiellino. Non è detto, però, che i problemi siano fi niti per Veneto strade, per il Presidente esiste il rischio che le risorse siano poche per por-tare avanti le opere progettate. Lo stesso espetto è stato sottolineato anche dalla ca-pogruppo del Pd, Laura Puppato, sostenen-do che con i 20 milioni di euro stanziati per l’anno in corso e 120 di debito che pesano sulle casse della società, ora ridotti a 32, sia fantascienza immaginare un’attività che superi il limite dell’ordinario. A dire il

Bilancio regionale Alla società sono stati assegnati 55 mila euro in 3 anni

Veneto strade non è ancora fuori dal tunnel Vernizzi ha parlato di un ridimensionamento delle opere già progettate. Verrà data precedenza alla priorità ma manca un piano che ne stabilisca l’ordine

Ci sono altri 800 milioni di progetti che rischiano alla grande

Veneto Strade chiude con un bilancio in attivo di 32 mila euro con un patrimonio netto di 6.699.722 euro, con uno stato del patrimonio attivo di 663.932.777. Nel 2011 ha

destinato il 62,93% delle risorse in opere viarie, il 25,74% al personale (in calo), l’11,32% al funzionamento della società. Nel 2011 ha realizzato lavori per 29 milioni di euro.

NEWS IL BILANCIO DI VENETO STRADE

Per la capogruppo del partito democratico Laura Puppato è inconcepibile come i vertici di Veneto Strade abbiano il coraggio di continuare a vendere illusioni difen-dendo la funzionalità dell’ente e promettendo opere ed interventi a iosa. Se questi

signori - precisa - ritengono che un utile 2012 di 32 mila euro e le risorse dell’ultima fi nanziaria regionale (10 milioni per il 2012) possano far fronte al consistente indebi-tamento che Veneto Strade ha con le banche e assieme assicurare la prosecuzione di vecchi e nuovi lavori, oltre alla manutenzione ordinaria della viabilità, forse non hanno ben capito la situazione in cui ci hanno portato. Davvero - si chiede la capogruppo del Pd - sono convinti che si possa con queste disponibilità andare molto oltre il pagamento degli stipendi dei dipendenti e la gestione di una struttura così imponente? Ritornino con i piedi per terra - aggiunge Puppato - facciano i responsabili e non i venditori di fumo, dicendoci chiaramente come l’ente pensa di realizzare gli interventi ordinari di propria competenza, cosa ne sarà delle opere pubbliche previste dal piano triennale e che de-stino avranno i cantieri programmati da 10 anni e ancora da aprire per un ammontare di 800 milioni. Ed a proposito di federalismo stradale, tanto caro all’assessore Chisso - conclude la Puppato - vorrei invitarlo ad andare a visitare i cantieri in corso e a spiegarci ad esempio perché sulla Pedemontana non risulta a tutt’oggi impiegato neppure un lavoratore veneto.

“NON VENDETE ILLUSIONI”

“Un vecchio e guerresco fi lm d’epoca fascista raccontava di una battaglia navale tra la marina italiana e quella inglese. Sorpreso dal fuoco nemico, l’ammiraglio comandante faceva avanzare le cacciatorpediniere con un ordine preciso: ‘fare

fumo’. Le coraggiose navi si lanciavano velocissimamente contro l’avversario e, virando sul fi anco, emettevano una enorme quantità di fumo nerastro per impedire agli inglesi di vedere le navi da battaglia italiane. Gli inglesi però avevano il radar. Ecco, la capogruppo del Pd in Consiglio regionale mi sembra una cacciatorpediniera mandata a fare fumo, non avendo il radar”. L’assessore regionale alle politiche della mobilità prende da lontano le accuse della capogruppo Pd, che lamenta la scarsità di risorse della fi nanziaria regionale (“secondo lei 10 milioni di euro”) chiedendosi come possa Veneto Strade far fronte al consistente indebitamento con le banche e ai lavori. “Ricordo che quei presunti 10 milioni li ha votati anche lei, ma forse, causa fumo, non sa neppure cosa ha approvato, visto che si tratta di 15 milioni per il 2012, 20 per il 2013 e 20 per il 2014. L’esposizione bancaria è sempre un problema, ma se la capogruppo del PD avesse letto tutte le carte del bilancio di Veneto Strade Spa avrebbe scoperto che questa esposizione un anno fa era di 110 milioni di euro e oggi è calata a 36 milioni. Ci sono però crediti nei confronti della Regione per 117 milioni. In più la società ha anche degli utili, benché questi non rientrino tra gli scopi societari”. “Il vero problema non è l’esposizione della società, ma il fatto che la Regione non possa pagare ciò che le deve a causa del Patto di Stabilità, ma in ogni caso è un credito reale e non illusorio. Questa è la causa dell’indebitamento, rispetto a spese di gestione che sono diminuite e ad una confermata effi cienza della struttura di fronte a pro-blemi che sono e stanno diventando enormi a causa del drenaggio governativo di risorse locali. Questo ci porta a tenere i piedi ben per terra, su tutti i fronti infrastrutturali – dice ancora l’assessore – compreso quello della Pedemontana, che si paga da sé e rispetto alla quale abbiamo capito che la capogruppo del Pd lamenta una presenza di lavoratori siciliani, che in altra situazione sono stati ritenuti una sorta di portatori di interessi mafi osi. Mi fa piacere che la signora si sia anche lei convertita a privilegiare i veneti, ma il suo modo di proporre la cosa fuma di razzismo”.

LA CAPOGRUPPO NON VENGA A “FARE FUMO”

“Faccio i complimenti all’assessore Chisso - scrive la capogruppo democratica - per l’approfondita cultura cinematografi ca d’epoca fascista. La cosa fondamentale è che Chisso non continui a proiettare le sue trame di fantasia. Resti piuttosto sul

concreto, prima che quello su Veneto Strade diventi un fi lm drammatico. L’unica cosa che continuiamo a chiedere - precisa la Puppato - è che venga detto con chiarezza cosa faranno operativamente gli oltre 200 dipendenti di Veneto Strade e come procederanno i cantieri ed i progetti. I fondi deliberati con l’ultimo bilancio sono stati stanziati anche grazie al lavoro emendativo del Pd, per cui so benissimo di cosa stiamo parlando.

Proprio per questo ribadisco che le risorse attualmente a disposizione non riescono neppure a coprire gli appalti già fatti. La nostra - ribadisce - è una richiesta di chiarimenti tanto legittima quanto doverosa, alla quale la Giunta e i vertici di Veneto Strade devono altrettanto doverosamente rispondere. La cosa più sorprendente - conclude Puppato - è che Chisso e i suoi gridino al miracolo di fronte ad una situazione che in realtà sta pesan-temente pregiudicando l’immediato futuro dell’ente. Non mi sembra una cosa normale: a meno che non abbiano la passione per i fi lm dell’orrore...”.

“L’ASSESSORE LA SMETTA CON LE SUE TRAME DI FANTASIA”

Giovanni Vernizzi

BOTTA E RISPOSTA

Laura Puppato e Renato Chisso

Page 30: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

12 Cultura veneta

Negli ultimi sei anni il mondo dell’arte è invaso da vortici di barchette di carta di diversi colori. L’au-tore è Riccardo Gusmaroli, nativo di Verona dal

1963, che abbiamo incontrato nel corso dell’inaugura-zione della mostra personale alla Galleria Orler di Mestre. Capsule farmaceutiche, uova di gallina lavorate con un trapano odontoiatrico, cartine geografi che, francobolli, barchette e aeroplanini di carta sono alcuni materiali usa-ti da Gusmaroli che non sono scherzi artistici tendenti alla provocazione, tema attuale dell’arte contemporanea, ma sono una sottile ironia che non fa quel passo successivo all’irretire l’usufruitore positivamente o negativamente. Oggetti quindi molto semplici ma decontestualizzati dalla visione quotidiana, come le barchette inserite all’interno di un ipotetico viaggio.

Com’è nata l’idea delle barchette e degli aero-planini?

“Non mi è nata l’idea, perché a dire il vero c’è l’ab-biamo dentro di noi da sempre. L’ho sfruttata in un altro modo, ossia la semplicità utilizzata per l’arte diventa fondamentale per la comunicazione. Ho utilizzato questi mezzi molto semplici per comunicare con l’arte”.

La tematica del viaggio e dei relativi vortici. Cosa signifi cano per lei?

“Il viaggio mi ha sempre appassionato. E’ un modo per sviare, cambiare e fare una strada diversa da quella di tutti i giorni. Non si può sempre fare nella realtà, ma c’è la possibilità di farlo nel privato grazie all’arte. La mente è predisposta al viaggio e l’arte è il mezzo che ci aiuta in questo”.

I colori dei vortici hanno una preferenza? “Non ho particolari preferenze e motivazioni. Per

esempio nel bianco, un non colore, si vede soltanto l’om-bra, mentre negli altri c’è una tonalità che può portare verso altre direzioni. Diciamo che è un effetto sentimen-tale che l’opera assume sulle persone”.

Quale importanza ricopre la fotografi a nel suo agire pittorico?

“Ho sempre fatto il fotografo, quindi utilizzo la fo-tografi a per coprire, ossia quando dipingo la voglio di-struggere. Questo con una sorta di simpatia, nel senso che cerco di cambiare l’aspetto fornendo una nuova vita. Libertà di materiali e superfi ci da utilizzare, passando per esempio attraverso i francobolli e le campiture monocro-me. Ogni materiale è uno spunto per compiere qualsiasi lavoro. L’infi nità del materiale a disposizione mi permette di lavorare su vari fronti, in modo da far capire meglio alle persone quello che sto facendo”.

La provocazione nell’arte. Quale personale opi-nione e quali sviluppi?

“La provocazione nell’arte è una cosa inutile perché in fondo siamo capaci tutti a fare. Con le mie opere sti-molo chi è di fronte a esse. Non do titoli ai lavori e non pretendo che una persona capisca il mio lavoro, ma che almeno sorrida. Cerco di dare la possibilità agli altri di vedere qualcosa di diverso”.

Qual è il suo concetto di Arte? “La mia arte non da messaggi ma stimola le persone

a capire qualcosa di se stessi. Tramite il mio lavoro do la possibilità agli altri di vedere in se qualcosa. Spesso non traspare il mio pensiero, non do messaggi ed è la cosa che preferisco. L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi. Non sono concettuale come lavoro perché procedo d’i-stinto. Nella realizzazione delle opere aspetto che arrivi una stimolazione per sviluppare qualcosa”.

di Alain Chivilò

L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi

Intervista Il sottile viaggio ironico di Riccardo Gusmaroli

Nei vortici di barchette di carta, l’invito al sorriso

Nella foto piccola l’artista veronese Riccardo Gusmaroli e alcune delle sue opere con i vortici fatti di barchette di carta

La mostra “Manciù. L’ultimo imperatore”, a Treviso presso la

Casa dei Carraresi, conti-nua il successo di visite e critica tanto da prorogare la chiusura al 20 maggio. Un’occasione in più per approfondire, a casa nostra, l’ultima epopea del Celeste impero che conclude un viaggio iniziato nel 2003, chiudendo con questa quar-ta tappa 2500 anni di storia della Cina. Un percorso sapientemente curato dal sinologo Adriano Màdaro che ha tracciato e proposto contenuti sempre vincenti e accattivanti. Dal 15 febbraio scorso la mostra ha rinno-vato dei reperti con un avvicendamento disposto dalla tutela del governo cinese che impone un’esposizione non più lunga di 3 mesi. Cinque vessilli imperiali sosti-tuiti con altrettanti in una versione di nuvole stilizzate a forma di spirale posti all’ingresso della mostra. Lo stesso per gli abiti imperiali come la veste estiva, le calzature di concubina e il set di borsette di seta da appendere alla cintura come da tradizione del popolo Manciù. Due nuovi dipinti del più grande pittore del ‘700 cinese il gesuita milanese Giuseppe Castiglione, tre ritratti imperiali e la seconda parte del rotolo di seta dipinto nel 1751 da Xu Yang che mostra lo svolgersi della vita quotidiana a Shaoxing. Semplicemente un successo avvalorato da una proiezione fi nale di più di 100 mila visitatori. La macchina organizzativa non si ferma qui, perché dal 26 ottobre prossimo ci sarà la prima mostra al mondo dedicata al Tibet. Il grande la-voro in precedenza svolto di divulgazione della cultura cinese, unito a ottimi rapporti con le massime autorità, del curatore Màdaro, unico membro non cinese del consiglio direttivo permanente dell’Accademia Cinese di Cultura Internazionale, porterà in occidente una mo-stra unica e irripetibile che musei prestigiosi europei e statunitensi non sono mai riusciti a ottenere.

Casa dei Carraresi, Treviso MANCIÙ ULTIMO ATTO

Al.Ch.

“Canova e la danza” è la mostra, presso il Museo e Gipsoteca di Antonio Canova

a Possagno (Tv) fi no al 30 settembre, che sviluppa la poetica del ballo, del volo e della suggestiva leggiadria del-la danza. Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) si misura nella scultura con il motivo della fi gura in volo, traducendo il dinamismo della danza leggero e sinuoso, nel marmo o nel dipinto. La mostra ruota intorno al

modello originale in gesso della “Danzatrice con i cembali”, eseguito 200 anni fa nell’atelier romano dell’artista, restaurata grazie alla ditta Fassa Bortolo e al Bode Museum di Berlino che espone l’originale in marmo che fu eseguito per l’ambasciatore russo a Vienna Andrei Razumovskij. Duran-te la Grande Guerra, l’opera era stata danneggiata da una granata nei cannoneggiamenti che colpirono Possagno a ridosso dal Monte Grappa, troncando braccia e cembali. Oggi a distanza di quasi cento anni, grazie a un processo inverso a quello tradizionale, è stata fatta la scansione cad del marmo di Berlino ricostruendo così le parti mancanti in gesso tramite la tecnica del reverse engineering. A questo la pulizia fi nale ha completato defi nitivamente il restauro. Un’esposizione di oltre cinquanta opere di gra-fi ca, scultura, disegno, pittura e gessi quali la “Danzatrice con le mani nei fi anchi, la “Danzatrice con dito al mento, “Ebe” e “Tersicore”, oltre a opere mai esposte come per esempio i campi neri incisi da Martino de Boni su modello delle tempere di casa Canova.

Gipsoteca Canova a PossagnoLA “DANZATRICE” RITROVA I SUI CEMBALI

TRE MOSTRE DA NON PERDERE

Al secondo piano di Casa dei Carraresi di Treviso, durante l’esposizione Manciù, è pos-

sibile visitare gratuitamente la mo-stra “Germinazioni e sinestesie” con opere di cinque artisti: Emilio Casarotto (Arcugnano 1942), Stefano Curto (Segusino 1966), Giuseppe Denti (Cremona 1939), Renate Füerst (Braunschweig 1941), Luciano Tonello (Vicenza 1960), e Carla Villani (Thiene 1948). Il titolo della mostra parte da due considerazioni: la sinergia di pittura e scultura con cinema, musica, danza, fotografi a nell’ambito delle sinestesie che l’artista può far proprie attivando nel fruitore dell’opera connessioni che germinano potenzialità per visioni consapevoli e sensorialmente aperte. Fa-cendo una carrellata di queste interpretazioni artistiche diverse, si parte dalla scultura femminile di Casarotto dal richiamo arcaico e enigmatico, ai luccicanti lavori di Curto con Swarovsky, pietre, altri cristalli e presenze coralline, ai colori accesi e gli azzurri monocromatici di Denti, all’astrattismo della Füerst con un’esplosione di tinte ben equilibrato, a Tonello e le sue immagini che si susseguono a ritmo serrato con colti riferimenti, fi no alla Villani che con cromie particolari come l’ocra, il verde e il rosso etrusco ridisegna favole e nuove geografi e fantastiche. Dopo Eugenio Carmi e Giorgio Celiberti sempre nello stesso luogo, una mostra organizzata dall’Associazione artistica e socio-culturale ARTEFICIOlinea da vedere per apprezzare opere d’interessanti autori di diverse generazioni.

Contaminazioni artistiche “GERMINAZIONI E SINESTESIE”

La confettiera era il nome, fi n dal Quattrocento, del contenitore artistico che ve-

niva donato alle spose per i con-fetti. Invece dal Settecento in Francia viene coniato il nome di bomboniére. Nel 1896 in Italia la regina Margherita, per le noz-ze del fi glio Vittorio Emanuele di Savoia e Elena del Montenegro, da inizio alla tradizione che lega la bom-boniera al giorno delle nozze, come ricordo di un giorno di gioia, regalando una scatola d’argento a tutti gli invitati. Il vetro rappresenta un materiale con cui designer e artisti hanno ideato le bomboniere e in quest’ambito la mostra “Miniature di vetro. La bomboniera d’artista” a Venezia, presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Loredan, presenta 400 bomboniere provenienti da collezioni private fi no al 10 giugno. In scena l’evoluzione delle bomboniere dagli anni ’30 con ciotole di grosso spessore, a quelle bizzarre e provocatorie dei ’50, fi no al cambiamento in oggetto decorativo di varia forma non contenente più i confetti in quanto posti ora in un sacchettino separato, sistema tutt’ora utilizzato. Non solo produzione veneziana con Barovier & Toso, Seguso, Venini, Carlo Scarpa ma una buona rappresentanza della produzione mondiale d’artista con i designer nordici degli anni Sessanta da Tapio Wirkkala a Bertil Vallien, lo Studio Glass americano con Dale Chihuly, l’Australia con Clare Belfrage e Jane Bruce infi ne Yoichi Ohira. E’ stata creata una sezione con artisti italiani che hanno ideato pezzi unici ironici e provocatori sul tema del matrimonio e della bomboniera.

Palazzo Loredan, VeneziaFINO AL 10 GIUGNO, 400 BOMBONIERE D’ARTISTA

Al.Ch. Al.Ch.Al.Ch.

28 Cultura veneta2828 Cultura veneta

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12 Cultura veneta

Negli ultimi sei anni il mondo dell’arte è invaso da vortici di barchette di carta di diversi colori. L’au-tore è Riccardo Gusmaroli, nativo di Verona dal

1963, che abbiamo incontrato nel corso dell’inaugura-zione della mostra personale alla Galleria Orler di Mestre. Capsule farmaceutiche, uova di gallina lavorate con un trapano odontoiatrico, cartine geografi che, francobolli, barchette e aeroplanini di carta sono alcuni materiali usa-ti da Gusmaroli che non sono scherzi artistici tendenti alla provocazione, tema attuale dell’arte contemporanea, ma sono una sottile ironia che non fa quel passo successivo all’irretire l’usufruitore positivamente o negativamente. Oggetti quindi molto semplici ma decontestualizzati dalla visione quotidiana, come le barchette inserite all’interno di un ipotetico viaggio.

Com’è nata l’idea delle barchette e degli aero-planini?

“Non mi è nata l’idea, perché a dire il vero c’è l’ab-biamo dentro di noi da sempre. L’ho sfruttata in un altro modo, ossia la semplicità utilizzata per l’arte diventa fondamentale per la comunicazione. Ho utilizzato questi mezzi molto semplici per comunicare con l’arte”.

La tematica del viaggio e dei relativi vortici. Cosa signifi cano per lei?

“Il viaggio mi ha sempre appassionato. E’ un modo per sviare, cambiare e fare una strada diversa da quella di tutti i giorni. Non si può sempre fare nella realtà, ma c’è la possibilità di farlo nel privato grazie all’arte. La mente è predisposta al viaggio e l’arte è il mezzo che ci aiuta in questo”.

I colori dei vortici hanno una preferenza? “Non ho particolari preferenze e motivazioni. Per

esempio nel bianco, un non colore, si vede soltanto l’om-bra, mentre negli altri c’è una tonalità che può portare verso altre direzioni. Diciamo che è un effetto sentimen-tale che l’opera assume sulle persone”.

Quale importanza ricopre la fotografi a nel suo agire pittorico?

“Ho sempre fatto il fotografo, quindi utilizzo la fo-tografi a per coprire, ossia quando dipingo la voglio di-struggere. Questo con una sorta di simpatia, nel senso che cerco di cambiare l’aspetto fornendo una nuova vita. Libertà di materiali e superfi ci da utilizzare, passando per esempio attraverso i francobolli e le campiture monocro-me. Ogni materiale è uno spunto per compiere qualsiasi lavoro. L’infi nità del materiale a disposizione mi permette di lavorare su vari fronti, in modo da far capire meglio alle persone quello che sto facendo”.

La provocazione nell’arte. Quale personale opi-nione e quali sviluppi?

“La provocazione nell’arte è una cosa inutile perché in fondo siamo capaci tutti a fare. Con le mie opere sti-molo chi è di fronte a esse. Non do titoli ai lavori e non pretendo che una persona capisca il mio lavoro, ma che almeno sorrida. Cerco di dare la possibilità agli altri di vedere qualcosa di diverso”.

Qual è il suo concetto di Arte? “La mia arte non da messaggi ma stimola le persone

a capire qualcosa di se stessi. Tramite il mio lavoro do la possibilità agli altri di vedere in se qualcosa. Spesso non traspare il mio pensiero, non do messaggi ed è la cosa che preferisco. L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi. Non sono concettuale come lavoro perché procedo d’i-stinto. Nella realizzazione delle opere aspetto che arrivi una stimolazione per sviluppare qualcosa”.

di Alain Chivilò

L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi

Intervista Il sottile viaggio ironico di Riccardo Gusmaroli

Nei vortici di barchette di carta, l’invito al sorriso

Nella foto piccola l’artista veronese Riccardo Gusmaroli e alcune delle sue opere con i vortici fatti di barchette di carta

La mostra “Manciù. L’ultimo imperatore”, a Treviso presso la

Casa dei Carraresi, conti-nua il successo di visite e critica tanto da prorogare la chiusura al 20 maggio. Un’occasione in più per approfondire, a casa nostra, l’ultima epopea del Celeste impero che conclude un viaggio iniziato nel 2003, chiudendo con questa quar-ta tappa 2500 anni di storia della Cina. Un percorso sapientemente curato dal sinologo Adriano Màdaro che ha tracciato e proposto contenuti sempre vincenti e accattivanti. Dal 15 febbraio scorso la mostra ha rinno-vato dei reperti con un avvicendamento disposto dalla tutela del governo cinese che impone un’esposizione non più lunga di 3 mesi. Cinque vessilli imperiali sosti-tuiti con altrettanti in una versione di nuvole stilizzate a forma di spirale posti all’ingresso della mostra. Lo stesso per gli abiti imperiali come la veste estiva, le calzature di concubina e il set di borsette di seta da appendere alla cintura come da tradizione del popolo Manciù. Due nuovi dipinti del più grande pittore del ‘700 cinese il gesuita milanese Giuseppe Castiglione, tre ritratti imperiali e la seconda parte del rotolo di seta dipinto nel 1751 da Xu Yang che mostra lo svolgersi della vita quotidiana a Shaoxing. Semplicemente un successo avvalorato da una proiezione fi nale di più di 100 mila visitatori. La macchina organizzativa non si ferma qui, perché dal 26 ottobre prossimo ci sarà la prima mostra al mondo dedicata al Tibet. Il grande la-voro in precedenza svolto di divulgazione della cultura cinese, unito a ottimi rapporti con le massime autorità, del curatore Màdaro, unico membro non cinese del consiglio direttivo permanente dell’Accademia Cinese di Cultura Internazionale, porterà in occidente una mo-stra unica e irripetibile che musei prestigiosi europei e statunitensi non sono mai riusciti a ottenere.

Casa dei Carraresi, Treviso MANCIÙ ULTIMO ATTO

Al.Ch.

“Canova e la danza” è la mostra, presso il Museo e Gipsoteca di Antonio Canova

a Possagno (Tv) fi no al 30 settembre, che sviluppa la poetica del ballo, del volo e della suggestiva leggiadria del-la danza. Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) si misura nella scultura con il motivo della fi gura in volo, traducendo il dinamismo della danza leggero e sinuoso, nel marmo o nel dipinto. La mostra ruota intorno al

modello originale in gesso della “Danzatrice con i cembali”, eseguito 200 anni fa nell’atelier romano dell’artista, restaurata grazie alla ditta Fassa Bortolo e al Bode Museum di Berlino che espone l’originale in marmo che fu eseguito per l’ambasciatore russo a Vienna Andrei Razumovskij. Duran-te la Grande Guerra, l’opera era stata danneggiata da una granata nei cannoneggiamenti che colpirono Possagno a ridosso dal Monte Grappa, troncando braccia e cembali. Oggi a distanza di quasi cento anni, grazie a un processo inverso a quello tradizionale, è stata fatta la scansione cad del marmo di Berlino ricostruendo così le parti mancanti in gesso tramite la tecnica del reverse engineering. A questo la pulizia fi nale ha completato defi nitivamente il restauro. Un’esposizione di oltre cinquanta opere di gra-fi ca, scultura, disegno, pittura e gessi quali la “Danzatrice con le mani nei fi anchi, la “Danzatrice con dito al mento, “Ebe” e “Tersicore”, oltre a opere mai esposte come per esempio i campi neri incisi da Martino de Boni su modello delle tempere di casa Canova.

Gipsoteca Canova a PossagnoLA “DANZATRICE” RITROVA I SUI CEMBALI

TRE MOSTRE DA NON PERDERE

Al secondo piano di Casa dei Carraresi di Treviso, durante l’esposizione Manciù, è pos-

sibile visitare gratuitamente la mo-stra “Germinazioni e sinestesie” con opere di cinque artisti: Emilio Casarotto (Arcugnano 1942), Stefano Curto (Segusino 1966), Giuseppe Denti (Cremona 1939), Renate Füerst (Braunschweig 1941), Luciano Tonello (Vicenza 1960), e Carla Villani (Thiene 1948). Il titolo della mostra parte da due considerazioni: la sinergia di pittura e scultura con cinema, musica, danza, fotografi a nell’ambito delle sinestesie che l’artista può far proprie attivando nel fruitore dell’opera connessioni che germinano potenzialità per visioni consapevoli e sensorialmente aperte. Fa-cendo una carrellata di queste interpretazioni artistiche diverse, si parte dalla scultura femminile di Casarotto dal richiamo arcaico e enigmatico, ai luccicanti lavori di Curto con Swarovsky, pietre, altri cristalli e presenze coralline, ai colori accesi e gli azzurri monocromatici di Denti, all’astrattismo della Füerst con un’esplosione di tinte ben equilibrato, a Tonello e le sue immagini che si susseguono a ritmo serrato con colti riferimenti, fi no alla Villani che con cromie particolari come l’ocra, il verde e il rosso etrusco ridisegna favole e nuove geografi e fantastiche. Dopo Eugenio Carmi e Giorgio Celiberti sempre nello stesso luogo, una mostra organizzata dall’Associazione artistica e socio-culturale ARTEFICIOlinea da vedere per apprezzare opere d’interessanti autori di diverse generazioni.

Contaminazioni artistiche “GERMINAZIONI E SINESTESIE”

La confettiera era il nome, fi n dal Quattrocento, del contenitore artistico che ve-

niva donato alle spose per i con-fetti. Invece dal Settecento in Francia viene coniato il nome di bomboniére. Nel 1896 in Italia la regina Margherita, per le noz-ze del fi glio Vittorio Emanuele di Savoia e Elena del Montenegro, da inizio alla tradizione che lega la bom-boniera al giorno delle nozze, come ricordo di un giorno di gioia, regalando una scatola d’argento a tutti gli invitati. Il vetro rappresenta un materiale con cui designer e artisti hanno ideato le bomboniere e in quest’ambito la mostra “Miniature di vetro. La bomboniera d’artista” a Venezia, presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Loredan, presenta 400 bomboniere provenienti da collezioni private fi no al 10 giugno. In scena l’evoluzione delle bomboniere dagli anni ’30 con ciotole di grosso spessore, a quelle bizzarre e provocatorie dei ’50, fi no al cambiamento in oggetto decorativo di varia forma non contenente più i confetti in quanto posti ora in un sacchettino separato, sistema tutt’ora utilizzato. Non solo produzione veneziana con Barovier & Toso, Seguso, Venini, Carlo Scarpa ma una buona rappresentanza della produzione mondiale d’artista con i designer nordici degli anni Sessanta da Tapio Wirkkala a Bertil Vallien, lo Studio Glass americano con Dale Chihuly, l’Australia con Clare Belfrage e Jane Bruce infi ne Yoichi Ohira. E’ stata creata una sezione con artisti italiani che hanno ideato pezzi unici ironici e provocatori sul tema del matrimonio e della bomboniera.

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Page 32: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, arriva a Venezia la prima mostra ita-liana di “graphic novel”, dedicata cioè

ai romanzi a fumetti italiani. Sede espositiva di questa biblioteca immaginaria chiama-ta “Graphicnovel.it, Le roman graphique italien”, che accoglie 150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana di altrettanti autori italiani, è l’antica Torre Mas-similiana dell’Isola di Sant’Erasmo a Venezia. L’isola, considerata nei secoli come “l’orto di Venezia”, risplende nel-la sua vocazione fl oreale e agricola e ben si presta ad accompagnare il visitatore in lunghe passeggiate nella natura immersa tra terra e acqua e invita quindi a proseguire il percorso fi no alla sede dell’esposizione nella suggesti-va Torre, per scoprire questa forma narrativa

contemporanea che usa il linguaggio del fu-metto e lo declina in un’espressione autoriale esclusiva di cui l’Italia è capofi la internazio-nale per qualità delle produzioni. Questa bi-blioteca immaginaria accoglie le opere, tra le più rappresentative a livello internazionale, di 15 autori che sono: Vittorio Giardino, Loren-zo Mattotti, Igort, Leila Marzocchi, Gabriella

Giandelli, Gipi, Davide Toffolo, Stefano Ricci, Davide Reviati, Sara Colaone, Giacomo Nanni, Manuele Fior, Piero Macola, France-sco Cattani, Alessandro

Tota. Non solo fumetti, dunque, ma un vero e proprio viaggio attraverso le pieghe della nostra civiltà e della nostra storia, un’occasio-ne per neofi ti e appassionati del genere per scoprire nuovi scorci della contemporaneità italiana e vagare per le stanze di una vera e propria biblioteca virtuale. “Si tratta di una

biblioteca immaginaria - spiega la curatrice della mostra, Paola Bristot - dove ci si riferi-sce alle immagini, parti integranti la scrittura verbo-visiva del fumetto, che costituiscono i riferimenti ideali degli autori, e alla capacità visionaria che evocano”. Prodotta dall’As-sociazione Vivacomix e dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Graphicnovel.it apre la stagione espositiva della Torre Massimiliana curata dall’Istituzione Parco della Laguna. Aperta al pubblico fi no al 20 maggio nei seguenti orari: mercoledì-giovedì-venerdì dalle 15 alle 19, sabato-domenica dalle 11 alle 19. Per informazioni: tel. 041.2444142, www.parcolagunavenezia.it

150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana

Arte Fino al 20 maggio alla Torre Massimiliana dell’Isola di Sant’Erasmo

“Graphic novel”, romanzi a fumetti italiani

Un vero e proprio viaggio attraverso le pieghe della nostra civiltà e della nostra storia

Fino al 23 maggio, con cadenza setti-manale nella giornata di mercoledì, in Aula Emiciclo all’Orto Botanico si tiene

un ciclo di seminari che approfondiscono alcuni temi della mostra “Visioni del suono. Musica elettronica all’Università di Padova” aperta fi no al 18 luglio negli spazi del CAM (Centro di Ateneo per i Musei) e organiz-zata dall’Università di Padova in collabo-razione col Conservatorio “Cesare Pollini”, col sostegno della Regione Veneto, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e della Fondazione Antonveneta. La mostra ripercorre il sodalizio nell’ambito della musica elettronica, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, tra Conservatorio e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informa-zione dell’Università di Padova. Nascono infatti in quegli anni i primi corsi di Musica Elettronica, grazie alle sperimentazioni di Teresa Rampazzi e alle intuizioni del musi-cista Wolfango Dalla Vecchia, Direttore del Conservatorio di Padova dal 1971 al 1974, che si concretizzarono nella nascita, nel

1976, del Centro di Sonologia Computazio-nale (CSC) di Giovanni Battista Debiasi. I prossimi appuntamenti vedranno Federico Avanzini del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova approfondire, il 2 maggio, il legame tra Numero e suono, e Sergio Canazza sempre del Dipartimento di Ingegneria dell’Infor-mazione dell’Università di Padova spiegare, il 9 maggio, il rapporto tra Suono e società. Nuria Schoenberg Nono sarà la protagoni-sta dell’appuntamento del 16 maggio dal titolo Luigi Nono e la musica elettronica. Il ciclo di incontri si concluderà mercoledì 23 maggio con il seminario tenuto da Nicola Bernardini, Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova, e Giovanni De Poli, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, dal titolo Ricerca e produzione musicale oggi: SaMPL. L’entrata è libera fi no a esaurimento posti.

Musica elettronica

UN CICLO DI SEMINARI SULLA MOSTRA “VISIONI DEL SUONO”

Teresa Rampazzi nel suo studio

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Page 33: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, arriva a Venezia la prima mostra ita-liana di “graphic novel”, dedicata cioè

ai romanzi a fumetti italiani. Sede espositiva di questa biblioteca immaginaria chiama-ta “Graphicnovel.it, Le roman graphique italien”, che accoglie 150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana di altrettanti autori italiani, è l’antica Torre Mas-similiana dell’Isola di Sant’Erasmo a Venezia. L’isola, considerata nei secoli come “l’orto di Venezia”, risplende nel-la sua vocazione fl oreale e agricola e ben si presta ad accompagnare il visitatore in lunghe passeggiate nella natura immersa tra terra e acqua e invita quindi a proseguire il percorso fi no alla sede dell’esposizione nella suggesti-va Torre, per scoprire questa forma narrativa

contemporanea che usa il linguaggio del fu-metto e lo declina in un’espressione autoriale esclusiva di cui l’Italia è capofi la internazio-nale per qualità delle produzioni. Questa bi-blioteca immaginaria accoglie le opere, tra le più rappresentative a livello internazionale, di 15 autori che sono: Vittorio Giardino, Loren-zo Mattotti, Igort, Leila Marzocchi, Gabriella

Giandelli, Gipi, Davide Toffolo, Stefano Ricci, Davide Reviati, Sara Colaone, Giacomo Nanni, Manuele Fior, Piero Macola, France-sco Cattani, Alessandro

Tota. Non solo fumetti, dunque, ma un vero e proprio viaggio attraverso le pieghe della nostra civiltà e della nostra storia, un’occasio-ne per neofi ti e appassionati del genere per scoprire nuovi scorci della contemporaneità italiana e vagare per le stanze di una vera e propria biblioteca virtuale. “Si tratta di una

biblioteca immaginaria - spiega la curatrice della mostra, Paola Bristot - dove ci si riferi-sce alle immagini, parti integranti la scrittura verbo-visiva del fumetto, che costituiscono i riferimenti ideali degli autori, e alla capacità visionaria che evocano”. Prodotta dall’As-sociazione Vivacomix e dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Graphicnovel.it apre la stagione espositiva della Torre Massimiliana curata dall’Istituzione Parco della Laguna. Aperta al pubblico fi no al 20 maggio nei seguenti orari: mercoledì-giovedì-venerdì dalle 15 alle 19, sabato-domenica dalle 11 alle 19. Per informazioni: tel. 041.2444142, www.parcolagunavenezia.it

150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana

Arte Fino al 20 maggio alla Torre Massimiliana dell’Isola di Sant’Erasmo

“Graphic novel”, romanzi a fumetti italiani

Un vero e proprio viaggio attraverso le pieghe della nostra civiltà e della nostra storia

Fino al 23 maggio, con cadenza setti-manale nella giornata di mercoledì, in Aula Emiciclo all’Orto Botanico si tiene

un ciclo di seminari che approfondiscono alcuni temi della mostra “Visioni del suono. Musica elettronica all’Università di Padova” aperta fi no al 18 luglio negli spazi del CAM (Centro di Ateneo per i Musei) e organiz-zata dall’Università di Padova in collabo-razione col Conservatorio “Cesare Pollini”, col sostegno della Regione Veneto, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e della Fondazione Antonveneta. La mostra ripercorre il sodalizio nell’ambito della musica elettronica, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, tra Conservatorio e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informa-zione dell’Università di Padova. Nascono infatti in quegli anni i primi corsi di Musica Elettronica, grazie alle sperimentazioni di Teresa Rampazzi e alle intuizioni del musi-cista Wolfango Dalla Vecchia, Direttore del Conservatorio di Padova dal 1971 al 1974, che si concretizzarono nella nascita, nel

1976, del Centro di Sonologia Computazio-nale (CSC) di Giovanni Battista Debiasi. I prossimi appuntamenti vedranno Federico Avanzini del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova approfondire, il 2 maggio, il legame tra Numero e suono, e Sergio Canazza sempre del Dipartimento di Ingegneria dell’Infor-mazione dell’Università di Padova spiegare, il 9 maggio, il rapporto tra Suono e società. Nuria Schoenberg Nono sarà la protagoni-sta dell’appuntamento del 16 maggio dal titolo Luigi Nono e la musica elettronica. Il ciclo di incontri si concluderà mercoledì 23 maggio con il seminario tenuto da Nicola Bernardini, Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova, e Giovanni De Poli, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, dal titolo Ricerca e produzione musicale oggi: SaMPL. L’entrata è libera fi no a esaurimento posti.

Musica elettronica

UN CICLO DI SEMINARI SULLA MOSTRA “VISIONI DEL SUONO”

Teresa Rampazzi nel suo studio

313131Cultura veneta

Una vera festa in grande stile per i 25 anni della CMEV, la società cooperativa montaggi elettrostrumentali veneta con sedi operative a Campolongo Maggiore e Marghera, e con sede legale a Mira. Grandi elogi e premi da parte del presidente Tiziano Venturini a tutti i soci che, con spirito di appartenenza, hanno manifestato il proprio orgoglio per es-sere parte integrante della cooperativa. Tantissimi compli-menti sono arrivati anche dalle autorità presenti: in primis il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri e l’assessore provinciale Paolino D’Anna, il sindaco di Campolongo Mag-giore Alessandro Campalto, l’assessore provinciale Clau-dio Tessari, l’onorevole Cesare Campa, il senatore Marco Stradiotto che nella precedente legislatura è stato proprio delegato per la cooperazione.

Sono interve-nuti anche il dottor Amedeo Piva, presidente della commis-sione regiona-le dell’ABI e il dottor Angelo Grasso, pre-

sidente di Confcooperative Venezia. Il presidente Tiziano Venturini ha inoltre letto i saluti inviati ai presenti da par-te del presidente regionale Luca Zaia e l’assessore Elena Donazzan. La cerimonia della consegna dei premi è sta-ta accompagnata dagli applausi del numeroso pubblico che ha reso omaggio all’operato dei soci Antonio Ventu-rini, Denis Zampieri, Leda Lazzarini, Ivan Barina, Massimo Mingardo, Luca Gasparini, Andrea Barina,Massimo Baldin, Amadio Zampieri e il vice presidente Marino Capuzzo; premio speciale per i dipendenti veterani Luca Tomaello e Andrea De Marchi e per tutti i colla-boratori. CMEV Società Cooperativa, fonda-ta nel 1987, ha sviluppato il proprio core business in vari settori e in tutti gli ambiti con particolare interesse per quello industriale. Attualmente essi sono: progettazio-ne; automazione e realizzazione di skid, energizzazione, manutenzioni elettriche e di automazione, analisi ambien-tale e di processo, revisione e taratura di strumentazione industriale.È sicuramente l’azienda leader nel settore, in costante ed

attento sviluppo, abile nell’ esprimere le proprie sinergie per offrire una risposta sempre più completa alle esigenze del mercato con soluzioni globali.L’intrattenimento organizzato dalla CMEV e condotto da Marco Lanza, ha visto anche la partecipazione di aziende amiche e concorrenti con testimonianze di alti dirigenti del-le stesse. I soci e lo staff dirigenziale tutto hanno colto con grande impegno le sollecitazioni fatte dai sindaci presenti

e dall’assessore al lavoro D’Anna ribadendo che non solo in questa occasione, ma anche nel tempo a divenire la CMEV si farà promotrice, secondo le proprie possibilità, di una salvaguardia e uno sviluppo territoriale in grado di creare nuovo lavoro e nuovo benessere in tutta l’area circostante. Buon venticinquesimo CMEV!

I NOSTRI PRIMI 25 ANNI

Page 34: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, seppur brevemente, il delicato quanto complesso e frequente problema inerente la casa coniugale allorquami è stato chiesto di affrontare la questione inerente al reato di stalking, ai suoi presupposti per la confi gurabilità e alla differenza rispetto al rato di maltrattamenti.

AFFARI DI FAMIGLIACasa coniugale - comodato - spese ordinarie e straordinarie di manuntenzione - obbligo di restituzione ai genitori

Cambiol giudice

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

L’OCULISTA

Occhio al... ViagraDott. Valerio Crepaldi

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Il Sildenafi l il cui nome commerciale più diffuso è Viagra è un farmaco sviluppato inizialmente per la cura dell’angina pectoris per la quale dimostrò scarsa effi cacia mentre gli effetti secondari sull’erezione del pene furono da subito evidenti. Spesso succede in medicina che un farmaco studiato per una certa malattia presenti effetti collaterali interessanti per un altro tipo di malattia e che nulla hanno a che vedere con lo scopo terapeutico prefi ssato. Ai dosaggi consigliati il Viagra non produce erezione se non c’è stimolazione sessuale. Altri farmaci con lo stesso principio di funzionamento in commercio sono il CIALIS e LEVITRA e tutti hanno come indicazione il trattamento dell’impotenza per disfunzione erettile. Il farmaco presenta diverse controindicazioni alcune modeste come nei pazienti con ulcera peptica, disturbi del fegato, anemia, leucemia, mieloma per citarne alcune. Controindicazioni importanti si hanno, invece, per quei pazienti che assumono farmaci per gli attacchi anginosi (nitrato di amile, isosorbide dinitrato, nitroglicerina) in

quanto viene esaltata l’azione ipotensiva del Sildenafi l che può portare a serie e gravi complicazioni. Controindicazione assoluta in oftalmologia si riscontra nei pazienti affetti da una malattia rara come la retinite pigmentosa. Il farmaco inibisce un enzima , localizzato non solo a livello dei corpi cavernosi del pene ma anche a livello della retina, determinante nella trasformazione dello stimolo luminoso in percezione visiva. In alcune non rare occasioni il farmaco ha prodotto casi di cecità (neuropatia ottica ischemica non arteritica). La perdita della vista improvvisa è in questo caso indolore frequentemente unilaterale ed è causata da blocco dell’affl usso di sangue al nervo ottico (infarto del nervo ottico). Quasi tutti i pazienti che hanno lamentato la comparsa di questa malattia presentavano fattori di rischio per questa patologia (ipertensione, diabete, iperlipidemia). E’ necessario valutare attentamente il rischio cardiovascolare ( essenziale e fondamentale parlare con il proprio medico di base)prima di assumere il farmaco. Va comunque segnalato, per

sdrammatizzare, che tale patologia ha interessato alcune decine di casi su milioni di assunzioni. Queste gravi reazioni avverse al farmaco sono state segnalate alcuni anni dopo il “lancio” e ora sono indicate come tali in maniera specifi ca e dettagliata sul foglietto informativo. Evidentemente i fatturati da “brivido” hanno spinto per non creare inutili allarmismi nei primi tempi. Effetti collaterali legati al consumo di viagra di più frequente riscontro sono: cefalea, congestione nasale, vampate di calore e,

per quanto riguarda l’oculistica, disturbi nella visione dei colori con temporanea alterazione nella percezione del blu-verde, offuscamento del visus, aumentata percezione della luce. Attenzione particolare gli oculisti devono avere con i pazienti in terapia per il glaucoma. Il farmaco è ben tollerato alle dosi terapeutiche consigliate ma la sua assunzione per la complessità farmacologica che può interessare diversi distretti corporei richiede un’attenta valutazione medica rischio/benefi cio.

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Page 35: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, seppur brevemente, il delicato quanto complesso e frequente problema inerente la casa coniugale allorquami è stato chiesto di affrontare la questione inerente al reato di stalking, ai suoi presupposti per la confi gurabilità e alla differenza rispetto al rato di maltrattamenti.

AFFARI DI FAMIGLIACasa coniugale - comodato - spese ordinarie e straordinarie di manuntenzione - obbligo di restituzione ai genitori

Cambiol giudice

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

L’OCULISTA

Occhio al... ViagraDott. Valerio Crepaldi

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Il Sildenafi l il cui nome commerciale più diffuso è Viagra è un farmaco sviluppato inizialmente per la cura dell’angina pectoris per la quale dimostrò scarsa effi cacia mentre gli effetti secondari sull’erezione del pene furono da subito evidenti. Spesso succede in medicina che un farmaco studiato per una certa malattia presenti effetti collaterali interessanti per un altro tipo di malattia e che nulla hanno a che vedere con lo scopo terapeutico prefi ssato. Ai dosaggi consigliati il Viagra non produce erezione se non c’è stimolazione sessuale. Altri farmaci con lo stesso principio di funzionamento in commercio sono il CIALIS e LEVITRA e tutti hanno come indicazione il trattamento dell’impotenza per disfunzione erettile. Il farmaco presenta diverse controindicazioni alcune modeste come nei pazienti con ulcera peptica, disturbi del fegato, anemia, leucemia, mieloma per citarne alcune. Controindicazioni importanti si hanno, invece, per quei pazienti che assumono farmaci per gli attacchi anginosi (nitrato di amile, isosorbide dinitrato, nitroglicerina) in

quanto viene esaltata l’azione ipotensiva del Sildenafi l che può portare a serie e gravi complicazioni. Controindicazione assoluta in oftalmologia si riscontra nei pazienti affetti da una malattia rara come la retinite pigmentosa. Il farmaco inibisce un enzima , localizzato non solo a livello dei corpi cavernosi del pene ma anche a livello della retina, determinante nella trasformazione dello stimolo luminoso in percezione visiva. In alcune non rare occasioni il farmaco ha prodotto casi di cecità (neuropatia ottica ischemica non arteritica). La perdita della vista improvvisa è in questo caso indolore frequentemente unilaterale ed è causata da blocco dell’affl usso di sangue al nervo ottico (infarto del nervo ottico). Quasi tutti i pazienti che hanno lamentato la comparsa di questa malattia presentavano fattori di rischio per questa patologia (ipertensione, diabete, iperlipidemia). E’ necessario valutare attentamente il rischio cardiovascolare ( essenziale e fondamentale parlare con il proprio medico di base)prima di assumere il farmaco. Va comunque segnalato, per

sdrammatizzare, che tale patologia ha interessato alcune decine di casi su milioni di assunzioni. Queste gravi reazioni avverse al farmaco sono state segnalate alcuni anni dopo il “lancio” e ora sono indicate come tali in maniera specifi ca e dettagliata sul foglietto informativo. Evidentemente i fatturati da “brivido” hanno spinto per non creare inutili allarmismi nei primi tempi. Effetti collaterali legati al consumo di viagra di più frequente riscontro sono: cefalea, congestione nasale, vampate di calore e,

per quanto riguarda l’oculistica, disturbi nella visione dei colori con temporanea alterazione nella percezione del blu-verde, offuscamento del visus, aumentata percezione della luce. Attenzione particolare gli oculisti devono avere con i pazienti in terapia per il glaucoma. Il farmaco è ben tollerato alle dosi terapeutiche consigliate ma la sua assunzione per la complessità farmacologica che può interessare diversi distretti corporei richiede un’attenta valutazione medica rischio/benefi cio.

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VINO

ABBINARE IL CIBO AL VINO

IN OGNI ARTICOLO FINO AD ORA PUBBLICATO VI HO DETTO CHE UN VINO BEN SI ACCOMPAGNA AD UN DETERMINATO TIPO DI PIATTO, MA ORA HO LA SERIA INTENZIONE DI SPIEGARE CHE COSA VUOL DIRE L’ABBINAMENTO DEL VINO CON IL CIBO. L’ABBINAMENTO CIBO-VINO È UNA VERA E PROPRIA OPERAZIONE MEDIANTE LA QUALE SI CERCA DI OTTENERE UN CONNUBIO

PERFETTO TRA IL VINO ED OGNI PIATTO, CON L’UNICO INTENTO DI PASSARE DAL DESIDERIO AL PIACERE PER MEZZO DI UNA PROPRIA CULTURA PERSONALE. CERTE VOLTE CI SARÀ SICURAMENTE CAPITATO, AL RISTORANTE O IN ENOTECA, DI ORDINARE DA MANGIARE E DI TROVARCI A DIRE: E ORA CHE VINO CI METTO VICINO?

CI SONO DIVERSE SCUOLE DI PENSIERO AL RIGUARDO; ALCUNI SOSTENGONO CHE OGNUNO DI NOI DEVE LASCIARSI GUIDARE DAL PRO-PRIO GUSTO PERSONALE, DALLE PROPRIE ESPERIENZE, SENZA SEGUIRE ALCUNA REGOLA. SOLAMENTE IL NOSTRO PALATO ED I NOSTRI SENSI CI DIRANNO COME ASSAPORARE AL MEGLIO OGNI CIBO ED OGNI VINO, OGNI SCELTA È ASSOLUTAMENTE SOGGETTIVA. IL NOSTRO GUSTO È IL “GIUDICE SUPREMO”, SENZA AVERE BISOGNO DI ESPERTI.

ALTRI DICONO CHE CI SONO DELLE REGOLE DA SEGUIRE AL FINE DI OTTENERE OTTIMI RISULTATI, NEL SENSO CHE LE CARNI ROSSE NON VANNO MAI ACCOSTATE A VINI LIQUOROSI BIANCHI, NESSUN GRANDE VINO ROSSO DEVE ESSERE SERVITO COL PESCE O CON CROSTACEI E MOLLUSCHI; I VINI BIANCHI VANNO SERVITI PRIMA DEI ROSSI; I VINI LEGGERI PRIMA DEI VINI PESANTI; I VINI FRESCHI PRIMA DI QUELLI A TEMPERATURA AMBIENTE; LA GRADAZIONE ALCOLICA DEVE ESSERE CRESCENTE; SERVIRE VINI FRESCHI D’ESTATE E VINI MENO FRESCHI D’INVERNO. INSOMMA CE N’È DAVVERO PER TUTTI I GUSTI MA AL FINE DI INCAPPARE IN ERRORI BANALI E GRATUITI È BENE RICORDARE ALCUNE COSE. E CIOÈ CHE UN PIATTO DI UNA DETERMINATA REGIONE BEN SI ACCOMPAGNA AD UN VINO DELLA REGIONE STESSA; VINI STRUTTURATI VENGONO PREFERITI D’INVERNO E VINI PIÙ FRESCHI D’ESTATE. INOLTRE SI PUÒ GIOCARE ABBINANDO IL VINO AL CIBO PER CONCORDANZA E PER CONTRAPPOSIZIONE. GIÀ, SIGNIFICA CHE AD UN CIBO GRASSO CI POSSO METTERE UN VINO ALCOLICO MA ANCHE UNA BOLLICINA: AD UN FORMAGGIO UN ROSSO IMPORTANTE MA ANCHE UN MOSCATO SPERO DI AVER RESO L’IDEA SU COSA SIGNIFICA ABBINARE IL VINO AD UN CIBO, ANCHE PERCHÉ SI RISCHIA MOLTE VOLTE DI VANIFICARE IL LAVORO DI CHI PREPARA IL CIBO METTENDO VICINO UN VINO CHE NON CI DARÀ MAI IL PIACERE CHE MERITA.

DenisMeneghini

CUCINA

CHITARRINE PAGLIA E FIENO AL RAGÙ DI MAREUN PRIMO PIATTO FRESCO, LEGGERO E COLORATO. IL PESCE È L’INGREDIENTE IDEALE PER CREARE RICETTE LEGGERE: GARANTISCE PIATTI ELEGANTI ED, ALLO STESSO TEMPO, POCO IMPEGNATIVI. IL TIPO UTILIZZATO PER QUESTA RICETTA È IL PIÙ COMUNE, PER QUESTO LO ABBIAMO VOLUTO

ARRICCHIRE CON LE PRIMISSIME ZUCCHINE, UN PO’ DI MAIS A DARE COLORE ED UN INGREDIENTE DAL SAPORE PIÙ FRESCO, IL SEDANO. UNA PASTA ALL’UOVO È LA PIÙ INDICATA PERCHÉ PRENDE MEGLIO IL SUGO, INOLTRE, VOLENDO GIOCARE CON I COLORI….LA PAGLIA E FIENO È QUELLA CHE PIÙ SI ABBINA. UNA RICETTA DELICATA, MA ALLO STESSO TEMPO PROFUMATA GRAZIE ALL’AGGIUNTA DEL LIMONE, SIA IN SUCCO SIA NELL’OLIO, IDEALE PER LE PRIME GIORNATE DI PRIMAVERA DA PASSARE ALL’ARIA APERTA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:600G CHITARRINE ALL’UOVO PAGLIA E FIENO

900G MISTO PESCE (TOTANI, COZZE, POLIPETTI, SURIMI, CALAMARI, SEPPIOLINE, GAMBERETTI)2 ZUCCHINE PICCOLE

2 CUCCH MAIS DOLCE PRECOTTO

SEDANO FRESCO

¼ C IPOLLA BIANCA

PEPERONCINO IN POLVERE

OLIO EVO

OLIO AI LIMONI DI SORRENTO

VINO BIANCO

SUCCO DI LIMONE

DADO AROMATICO ALL’AGLIO E PREZZEMOLO, SALE

PROCEDIMENTOPULIRE IL PESCE, MONDARE E TAGLIARE LE ZUCCHINE. IN UNA PADELLA CON UN FILO D’OLIO EVO FAR SOFFRIGGERE LA CIPOLLA AFFETTATA FINEMENTE, UNIRE IL PESCE E LE ZUCCHINE; INSAPORIRE CON IL DADO, UN PIZZICO DI SALE (SE NECESSARIO), IL SUCCO DI LIMONE E CUOCERE CON IL VINO BIANCO. A METÀ COTTURA AGGIUNGERE IL SEDANO TRITATO ED IL MAIS. CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLARLA E FARLA SALTARE IN PADELLA CON IL PESCE, AGGIUNGENDO UN FILO D’OLIO AL LIMONE. SERVIRE SPOLVERANDO CON UN PO’ DI PEPERONCINO.

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CI SONO DIVERSE SCUOLE DI PENSIERO AL RIGUARDO; ALCUNI SOSTENGONO CHE OGNUNO DI NOI DEVE LASCIARSI GUIDARE DAL PRO-PRIO GUSTO PERSONALE, DALLE PROPRIE ESPERIENZE, SENZA SEGUIRE ALCUNA REGOLA. SOLAMENTE IL NOSTRO PALATO ED I NOSTRI SENSI CI DIRANNO COME ASSAPORARE AL MEGLIO OGNI CIBO ED OGNI VINO, OGNI SCELTA È ASSOLUTAMENTE SOGGETTIVA. IL NOSTRO GUSTO È IL “GIUDICE SUPREMO”, SENZA AVERE BISOGNO DI ESPERTI.

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DenisMeneghini

CUCINA

CHITARRINE PAGLIA E FIENO AL RAGÙ DI MAREUN PRIMO PIATTO FRESCO, LEGGERO E COLORATO. IL PESCE È L’INGREDIENTE IDEALE PER CREARE RICETTE LEGGERE: GARANTISCE PIATTI ELEGANTI ED, ALLO STESSO TEMPO, POCO IMPEGNATIVI. IL TIPO UTILIZZATO PER QUESTA RICETTA È IL PIÙ COMUNE, PER QUESTO LO ABBIAMO VOLUTO

ARRICCHIRE CON LE PRIMISSIME ZUCCHINE, UN PO’ DI MAIS A DARE COLORE ED UN INGREDIENTE DAL SAPORE PIÙ FRESCO, IL SEDANO. UNA PASTA ALL’UOVO È LA PIÙ INDICATA PERCHÉ PRENDE MEGLIO IL SUGO, INOLTRE, VOLENDO GIOCARE CON I COLORI….LA PAGLIA E FIENO È QUELLA CHE PIÙ SI ABBINA. UNA RICETTA DELICATA, MA ALLO STESSO TEMPO PROFUMATA GRAZIE ALL’AGGIUNTA DEL LIMONE, SIA IN SUCCO SIA NELL’OLIO, IDEALE PER LE PRIME GIORNATE DI PRIMAVERA DA PASSARE ALL’ARIA APERTA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:600G CHITARRINE ALL’UOVO PAGLIA E FIENO

900G MISTO PESCE (TOTANI, COZZE, POLIPETTI, SURIMI, CALAMARI, SEPPIOLINE, GAMBERETTI)2 ZUCCHINE PICCOLE

2 CUCCH MAIS DOLCE PRECOTTO

SEDANO FRESCO

¼ C IPOLLA BIANCA

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OLIO EVO

OLIO AI LIMONI DI SORRENTO

VINO BIANCO

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PROCEDIMENTOPULIRE IL PESCE, MONDARE E TAGLIARE LE ZUCCHINE. IN UNA PADELLA CON UN FILO D’OLIO EVO FAR SOFFRIGGERE LA CIPOLLA AFFETTATA FINEMENTE, UNIRE IL PESCE E LE ZUCCHINE; INSAPORIRE CON IL DADO, UN PIZZICO DI SALE (SE NECESSARIO), IL SUCCO DI LIMONE E CUOCERE CON IL VINO BIANCO. A METÀ COTTURA AGGIUNGERE IL SEDANO TRITATO ED IL MAIS. CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLARLA E FARLA SALTARE IN PADELLA CON IL PESCE, AGGIUNGENDO UN FILO D’OLIO AL LIMONE. SERVIRE SPOLVERANDO CON UN PO’ DI PEPERONCINO.

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TOUR “LA GRANDE MONGOLIA”dal 25/06/2012 al 04/07/2012 Paesaggi mozzafiato, un territorio ricco di contrasti paesaggistici senza confronto caratterizzato da scenari desertici e da sconfinate foreste.

TOUR DELLA POLONIA dal 17/06/2012 al 22/06/2012

TOUR SAN PIETROBURGO, SUZDAL E MOSCAdal 26/05/2012 al 22/06/2012

BERLINO E LA ROMANTISCHE STRABE Agosto 2012Info in Agenzia

VIAGGI INDIVIDUALIDJERBA partenze dal 7 al 04/06/12Bravo Djerba tutto incluso

MAR ROSSO SHARM EL SHEIKH partenze 11/05/2012 al 27/05/2012CORAL BEACH MONTAZAH **** SUP

MAR ROSSO - HURGADA partenze 11/05/2012 al 27/05/2012ALADDIN BEACH RESORT****

CARAIBI - CUBA partenze dal 02/06/2012Varadero - Eden Village Trattamento tutto incluso

CARAIBI - HAVANA partenze 20-27/05/2012Hotel Atlantico*** Playa Del EsteTrattamento Tutto Incluso

VIAGGI INDIVIDUALICARAIBI - REP. DOMENICANA partenze 20,26 e 27/05/2012oppure 02 e 03/06/2012Barcelo Bravo Palace Deluxe ***** Trattamento tutto incluso

CARAIBI - GIAMAICA partenze 20 e 27/05/2012Riu Negril ***** Trattamento tutto incluso

INSIEME ALL’ARENA DI VERONA90° FESTIVAL LIRICO 2012VENERDÌ 22 GIUGNO “DON GIOVANNI” di Wolfgang Amadeus Mozart

SABATO 30 GIUGNO “CARMEN” di Georges Bizet

SABATO 14 LUGLIO “ROMÉO ET JULIETTE” di Charles Gounod

SABATO 2 8 LUGLIO “AIDA” di Giuseppe Verdi

SABATO 11 AGOSTO“TURANDOT” di Giacomo Puccini

SABATO 18 AGOSTO “TOSCA” di Giacomo Puccini

PARTENZE:Porto Viro- Municipio Ore 16.00Adria – Centro Il Porto Ore 16.20Lama Ore 16.40Ceregnano Ore 16.50Villadose Ore 16.55Rovigo - Piazza Cervi Ore 17.00Lendinara Ore 17.15Badia Polesine Ore 17.30

Quota di partecipazione ad ogni Opera*:

*Con Esclusione Roméo Et Juliette Quota Di Partecipazione Per Solo Roméo Et Juliette Euro 55,00

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Page 38: La Piazza di Cavarzere - 2012apr n54

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO DITE STOP

AGLI ERRORI CHE DAN-NEGGIANO LA VOSTRA COPPIA.

SIETE ANCORA IN TEMPO PER RIME-DIARE E RICOSTRUIRE · SALUTE LA SEDENTARIETÀ E LE RIPETUTE SOSTE AL RISTORANTE PENALIZZANO NON SOLO LA LINEA: ABBIATE MAGGIOR CURA DELL’ALIMENTAZIONE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO IL VOSTRO UMORE AL-

TALENANTE NON VI FACILITA IN AMORE. PROVATE AD USCIRE DI PIÙ CON GLI AMICI E A CONOSCERE GENTE NUOVA· SALUTE LA FORMA È AL TOP, VA RIN-FORZATO L’EQUILIBRIO MENTALE CON ES-ERCIZI DI MEDITAZIONE E DI YOGA. NON SOTTOVALUTATE IL CONSIGLIO

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO DINAMICI E IPERATTIVI NON VI FER-

MATE UN ATTIMO E RISCHI-ATE DI PERDERE DI VISTA CIÒ CHE È PIÙ IMPORTANTE NELLA VOSTRA VITA · SALUTE TROPPO SPESSO ARRIVATE A SERA ESAUSTI. FATEVI CONSIGLIARE DA ESPERTI DEI FIORI DI BEACH CHE POS-SANO AIUTARVI

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

FASCINO ABILIS-SIMI NELLE TRATTATIVE CENTRATE TUTTI GLI OBIETTIVI MA, CONQUISTATO L’INCONQUISTABILE, URGE UN GESTO DIS-TENSIVO · SALUTE QUALCHE MALORE ALL’ORIZZONTE. E’ CONSIGLIABILE FARE UN CONTROLLO DAL DENTISTA E ANCHE DALL’OSTEOPATA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO CUORE E SENSI SI

FONDONO MAGICAMENTE E VI REGALANO EMOZIONI MOZZAFIATO. IL DIALOGO CON L’AMATO NON È MAI

STATO COSÌ PROFONDO · SALUTE SE STATE PENSANDO DI ISCRIVERVI IN PAL-ESTRA PREFERITE LA PISCINA E IN PAR-TICOLARE L’ACQUA-GYM, LE CAREZZE DELL’ACQUA VI FARANNO BENE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO VI SENTITE BELLI E SEDU-CENTI COME NON ACCADEVA DA TEMPO. CALAMITATE GLI SGUARDI E SIETE OGGETTO DI AVANCE AUDACI · SALUTE E’ TEMPO DI DIETE: SIATE COSTANTI E CONVINTI CHE RAGGIUNGERETE GLI OBI-ETTIVI CHE VI SIETE POSTI. IL TRAGUARDO SPERATO VI ATTENDE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO CON IL VOSTRO LUI FATE

PIÙ LA GUERRA CHE L’AMORE. I MO-TIVI SONO FUTILI E DI FRONTE AI VERI PROBLEMI SIETE UNA COPPIA DI FERRO · SALUTE IMPONETEVI DI FARE UNA LUNGA PASSEGGIATA OGNI GIORNO PER CARICARE LA TENSIONE E RITROVARE SE-RENITÀ E GIOIA DI VIVERE

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO VOL-

A T E ALTO SULLE ALI DELL’AMBIZIONE. MA SE NON SAPETE CONCILIARE ENTUSIASMO E PRAGMA-TISMO FARETE LA FINE DI ICARO · SALUTE LA BELLA STAGIONE IN ARRIVO POTREBBE ACUIRE CERTE VOSTRE INTOLLERANZE E PROCURARVI PROBLEMI ALLA CUTE. FATE DEGLI ESAMI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO UN MESE

RICCO DI SVOLTE PER AFFARI E CARRIERA. IN AMORE POTETE RISCHIARE ANCHE L’IMPOSSIBILE, CUPIDO È CON VOI · SALUTE SIETE IN FORMA MA L’ARRIVO DEL CALDO POTREBBE FARSI SENTIRE. BERE MOLTA ACQUA E SALI MINERALI, VI AIUTERÀ IN OGNI SITUAZIONE

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO I CONTRASTI NON

MANCANO E, A PEGGIORARE LA SITUAZIONE, CONTRIBUISCONO DEI FIC-CANASO. RISVEGLIATE L’EROS IN LE-TARGO! · SALUTE UN SANO REGIME DI DEPURAZIONE È QUEL CHE VI SERVE PER STARE MEGLIO. SIETE ARRIVATI A QUESTO PUNTO DELL’ANNO UN PO’ APPESSANTITI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO I PROGETTI AMBIZIOSI AFFONDANO NELLA BUROCRAZIA E TRASCINANO IL BUON

UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE ALLA COPPIA· SALUTE ABBIATE CURA DI VOI, ULTIMAMENTE NON SIETE AT-TENTI AL VOSTRO BENESSERE E IL FISICO NE RISENTE. FATE UN PO’ DI SPORT

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO SIETE CARICHI DI ENERGIE CHE SAPETE GE-

STIRE AL MEGLIO RITAGLIAN-DOVI DOLCI SPAZI DI RELAX CON IL PATER CHE RINGRAZIA· SALUTE SE VI APPAS-SIONA FATICARE SUI PEDALI, QUESTO È IL PERIODO GIUSTO PER RIMONTARE IN SELLA E RITROVARE LA FORMA PERDUTA

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08AL 22/09AL 22/09

STIRE AL MEGLIO RITAGLIAN-

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

AMBIZIOSI AFFONDANO

TRASCINANO IL BUON UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOMANCANO E, A PEGGIORARE LA

SITUAZIONE, CONTRIBUISCONO DEI FIC-

GEMELLIGEMELLI

TORO TORO

FASCINOFASCINOA T E ALTO SULLE ALI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

VOSTRO LUI FATE PIÙ LA GUERRA CHE L’AMORE. I MO-

DAL 20/02

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINO

FONDONO MAGICAMENTE

CON L’AMATO NON È MAI

AL 20/01AL 20/01FASCINOFASCINO

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11

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AL 22/11AL 22/11FASCINOFASCINO

VOSTRO UMORE AL-TALENANTE NON VI FACILITA IN AMORE.

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

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UN MESE IN CUI GIOCARE A MESCOLARE LE FANTASIE MA MAI I COLORI A CONTRASTO: UN SOLO GIOIELLO MA IMPORTANTE È IL SEGRETO PER LA FELICITÀ

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LEONEDAL 23/07

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OroscopoUN MESE IN CUI GIOCARE A MESCOLARE LE FANTASIE MA MAI I COLORI A CONTRASTO: UN SOLO GIOIELLO MA IMPORTANTE È IL SEGRETO PER LA FELICITÀ

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