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1 “La più grande ricchezza è la salute” (Publio Virgilio Marone, Andes (MN) 15 ottobre70 a.C.Brindisi21 settembre19 a.C.) ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE SANT’ANTONINO DI SUSA PROFILO SALUTE INTRODUZIONE La filosofia della scuola che promuove salute WHO/OMS definisce lo stato di salute come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non soltanto assenza di malattia o d’infermità”. Ne deriva perciò che ricopre un ruolo fondamentale non solo nell’intero percorso dell’individuo, ma anche, e soprattutto, nel processo di

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“La più grande ricchezza è la salute” (Publio Virgilio Marone, Andes (MN) 15 ottobre70 a.C.–Brindisi21 settembre19 a.C.)

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

SANT’ANTONINO DI SUSA

PROFILO SALUTE

INTRODUZIONE

La filosofia della scuola che promuove salute

WHO/OMS definisce lo stato di salute come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale

e non soltanto assenza di malattia o d’infermità”. Ne deriva perciò che ricopre un ruolo

fondamentale non solo nell’intero percorso dell’individuo, ma anche, e soprattutto, nel processo di

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formazione dell’individuo stesso e va costantemente difeso nel corso degli anni affinché ognuno

possa realizzare lo sviluppo pieno delle proprie potenzialità fisiche e mentali.

La scuola deve promuovere l’educazione alla salute affinché l’individuo si preoccupi del proprio

“star bene”, si senta in armonia nel rapporto con le altre persone e sviluppi il senso di responsabilità

nei confronti dell’ambiente.

L’educazione alla salute deve realizzarsi in un percorso educativo interdisciplinare gestito da tutti

gli insegnanti.

Nel PTOF dell’Istituto Comprensivo Sant’Antonino di Susa, di seguito indicato come ICSA, il

processo formativo e di apprendimento si basa sul ruolo centrale dell’allievo che apprende in un

clima di attenzione e ascolto. Si intende con questo incoraggiare gli studenti ad agire, ad acquisire

un crescente livello di consapevolezza, a sviluppare autonomia propositivo-decisionale e capacità

organizzativo- operativa.1

Per affrontare col più ampio spettro possibile l’educazione alla salute, la scuola promuove attività

avvalendosi del contributo del personale scolastico, ma anche di esperti esterni e di istituzioni

pubbliche del territorio.

L’obiettivo educativo è aiutare/educare gli studenti a crescere come cittadini responsabili del

proprio stato di salute e del proprio benessere e che possano a pieno titolo essere protagonisti delle

scelte personali e di quelle della comunità cui appartengono.

L’attuale Rete delle Scuole che Promuovono la Salute

in Europa - la Rete SHE (Schools for Health in

Europe) - ha ereditato delle solide basi dal suo

predecessore, la Rete Europea delle Scuole che

Promuovono Salute (ENHPS – European Network of Health Promoting

Schools), fondata nel 1991 dall'Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS, dal

Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea, beneficiando della sua

esperienza. I Paesi membri della Rete SHE sono attualmente 43 in Europa.

La Rete SHE promuove un concetto positivo di salute e benessere che pone le sue basi nella

Convenzione sui Diritti dell’Infanzia delle Nazioni Unite e nella Convenzione Europea

sull'Esercizio dei Diritti dei Minori del Consiglio d’Europa. Tale concetto è emerso nella

conferenza “MIGLIORARE LE SCUOLE ATTRAVERSO LA SALUTE - Terza Conferenza

Europea delle Scuole che Promuovono Salute”, 15-17 giugno 2009, Vilnius, Lituania - Risoluzione

di Vilnius per la Promozione della salute nelle scuole in Europa.

L'approccio di SHE alla promozione della salute nelle scuole si fonda su 5 valori e su 5 pilastri

fondamentali.

Equità (Equity)

Le scuole che promuovono salute assicurano un accesso equo a tutte le opportunità che riguardano

l’istruzione e la salute, ottenendo nel lungo termine un impatto significativo rispetto alla riduzione

delle disuguaglianze di salute e al miglioramento dell’offerta e della qualità dell’apprendimento

lungo tutto il ciclo di studi.

Sostenibilità (Sustainability)

Le Scuole che promuovono salute riconoscono che la salute, l’istruzione, l’educazione e lo sviluppo

sono strettamente collegati. Le istituzioni scolastiche agiscono come luoghi di apprendimento che

1 In giallo nel documento sono evidenziati i punti di forza, mentre le criticità in rosso

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promuovono e sviluppano una visione positiva e responsabile del futuro ruolo degli alunni nella

società.

Le Scuole che promuovono salute hanno un maggiore successo se l’impegno nel raggiungimento

dei risultati è sistematico e costante in un arco di tempo di almeno 5 -7 anni, in quanto la maggior

parte dei benefici si ottiene nel medio e nel lungo termine (sia in termini di rendimento scolastico

che di salute).

Inclusione (Inclusion)

Le scuole che promuovono salute apprezzano le diversità e garantiscono che la scuola sia una

comunità d'apprendimento, dove tutti possano godere della fiducia e del rispetto reciproco. È molto

importante che si creino delle buone relazioni degli alunni fra di loro e con il personale scolastico e

tra la scuola, i genitori e l’intera comunità.

Empowerment e competence (Empowerment and action competence)

Le scuole che promuovono salute consentono ai bambini, ai ragazzi, al personale scolastico e a tutti

i membri della comunità scolastica, di essere attivamente coinvolti nella definizione degli obiettivi

di salute e nelle azioni che verranno intraprese, a livello scolastico e comunitario, per il

conseguimento di tali obiettivi.

Democrazia (Democracy)

Le scuole che promuovono salute si fondano sui valori della democrazia e sono il luogo in cui si

pratica l'esercizio dei diritti e l'assunzione di responsabilità.

Queste sono le parole chiave che hanno permesso di identificare le linee di azione coerenti con il

modello europeo delle Scuole che promuovono Salute e intorno alle quali si è svolto il lavoro del

percorso Profilo di salute della scuola - un percorso comune di ricerca-azione previsto dal

Protocollo di Intesa relativo alla programmazione degli interventi di promozione della salute per gli

A.S. 2012-13 e 2013-14.

Il Profilo di salute è solo il primo, fondamentale passo di un percorso per diventare scuole

promotrici di salute, attente a cogliere e mettere a sistema gli stimoli sulla valutazione ed

autovalutazione, così come quelli che emergono dal dibattito sul Bilancio Sociale delle scuole.

Scuole in cui tutti i membri lavorano insieme per fornire agli alunni delle esperienze positive e delle

strutture che promuovono e proteggono la loro salute.

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La Regione Piemonte si è sempre occupata di promozione della salute e nell’ultimo decennio, si è

innescato tra la Scuola e la Sanità un processo che, riconoscendo le scuole come luoghi privilegiati

per la promozione della salute e come snodi fondamentali di sviluppo comunitario, ha determinato

l’evoluzione di rapporti, obiettivi, metodi, decisioni e programmi.

La rinnovata intesa approvata dalla DGR n. 34-562 del 10 novembre 2014 (relativa al protocollo

triennale tra Regione Piemonte e Ministero dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Ufficio

Scolastico Regionale per il Piemonte) sulle attività di promozione ed educazione alla salute nelle

scuole, conferma e consolida il modello di relazioni delineatosi. (Fonte: “Esperienze e strumenti per

la costruzione dei profili di salute nella scuola.” A cura di Simonetta Lingua Dicembre 2014)

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CAPITOLO I - DALL’ANALISI DEI DATI DI SALUTE ALLA RILEVAZIONE DEI

BISOGNI E ALLA LORO DECODIFICA

1.1 - Carta identità scuola

L’Istituto ha sede nella media Valle di Susa a Sant’Antonino, lungo la Strada Statale 25, una delle

due direttrici che percorrono la valle per sua intera lunghezza, circa a metà strada tra Avigliana e

Susa, tra Torino e la Francia.

Nel territorio comunale c’è una stazione ferroviaria a poche centinaia di metri dall’Istituto e molte

linee di autotrasporti. Gli studenti che afferiscono dai paesi vicini possono usufruire di linee

scuolabus loro dedicate con corse regolate secondo gli orari scolastici.

Nell’ICSA ci sono 11 plessi, 2 Secondarie di I grado, 5 Primarie e 4 Scuole dell’Infanzia: la

Secondaria “Rinaldo Ettore Rege Moretto” a S. Antonino che è anche la sede, la Secondaria di

Borgone Susa, i plessi delle Primarie di Borgone Susa, S. Antonino, S. Didero, Vaie e Villar

Focchiardo ed infine le Scuole dell’Infanzia di S. Antonino, S. Didero, Vaie e Villar Focchiardo.

S. Didero

S. Antonino

Vaie

Villar Focchiardo

Infanzia

Borgone

S. Didero

S. Antonino

Vaie

Villar Focchiardo

Primarie

Borgone

S. Antonino

Secondarie di I grado

I.C.S.A.

1.1.1 Scuole di provenienza

L’ICSA nell’a.s. 2015/16 conta 920 iscritti in totale, quasi tutti provenienti dai Comuni sedi dei

Plessi.

1.1.2 Stranieri

Nei comuni dell’ICSA gli stranieri rappresentano il 5.7% dei residenti totali. La popolazione

straniera residente sul territorio, è leggermente aumentata dal 2004, ma si assesta nettamente sulla

media provinciale e regionale: la nazionalità di provenienza è nella maggioranza dei casi la

Romania.

Anche per i residenti stranieri vi sono differenze tra i Comuni, passando dal 2.8% di S. Didero

all’8.7% di S. Antonino. La nazione più rappresentata è la Romania col 50.98%, seguita dal

Marocco col 28.18%. S. Didero è l’unico Comune dove la comunità magrebina supera quella

rumena col 48.3%.

L’utenza è eterogenea ma oltre il 50% delle famiglie è di livello culturale medio-basso.

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Studenti stranieri nell’ICSA

Totali Stranieri % Stranieri

Scuola dell’Infanzia 224 28 12.50

Scuola Primaria 457 50 10.94

Scuola Secondaria 239 16 6.69

Complessivi 920 94 10.22

1.1.3 Caratteristiche degli insegnanti Tipologia di contratto degli insegnanti Anno scolastico 2014-2015

Insegnanti a tempo indeterminato Insegnanti a tempo determinato

N° % N° %

ICSA 85 81,0 20 19,0

TORINO 22.372 84,5 4.119 15,5

PIEMONTE 44.849 82,5 9.515 17,5

ITALIA 652.021 84,1 123.333 15,9

*Valore medio delle tipologie di Contratto Insegnanti ai vari livelli territoriali

Insegnanti a tempo indeterminato per fasce di età - Anno scolastico 2014-2015

<35 35-44 45-54 55+

N° % N° % N° % N° %

ICSA 5 5,9 18 21,2 39 45,9 23 27,1

TORINO 990 4,4 4.517 20,2 8.350 37,3 8.515 38,1

PIEMONTE 1.882 4,2 9.510 21,2 17.096 38,1 16.361 36,5

ITALIA 15.369 2,4 126.086 19,3 252.202 38,7 258.364 39,6

Titoli in possesso degli insegnanti a tempo indeterminato

% Laureati % Diplomati

Infanzia 10,5 89,5

Primaria 17,9 82,1

Secondaria 100,0 0,0

Insegnanti a tempo indeterminato per anni di servizio nella scuola (stabilità)

Fasce Anni di Servizio degli insegnanti Anno scolastico 2014-2015

Corrente Anno Da 2 a 5 anni Da 6 a 10 anni Oltre 10 anni

N° % N° % N° % N° %

ICSA 12 15,0 12 15,0 15 18,8 41 51,2

TORINO 2.385 11,7 4.860 23,9 4.520 22,3 8.547 42,1

PIEMONTE 4.955 12,3 9.504 23,6 8.713 21,6 17.107 42,5

ITALIA 80.068 21,1 99.999 26,3 99.999 26,3 99.999 26,3

Assegnazione dei docenti ai plessi

Alcuni docenti in servizio presso l’Istituto sono assegnati a più di un plesso, si rimanda alla Scuola

in Chiaro per approfondimenti.

1.1.4 Caratteristiche del Dirigente scolastico

Tipo incarico del Dirigente scolastico - Anno scolastico 2014-2015

Incarico

effettivo

Incarico

nominale

Incarico di

reggenza

Incarico di

presidenza

Nessun incarico di

dirigenza attivo al

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26/03/2015

ICSA X

- Benchmark*

N° % N° % N° % N° % N° %

TORINO 243 83,2 - 0,0 48 16,4 1 0,3 - 0,0

PIEMONTE 474 79,9 3 0,5 113 19,1 3 0,5 - 0,0

ITALIA 7.359 84,4 126 1,4 1.143 13,1 43 0,5 49 0,6

Anni di esperienza come Dirigente scolastico

Riferimento Provinciale

%

Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Fino a 1 anno 3,4 3,9 10,9

Da 2 a 3 anni 30,7 31,4 20

Da 4 a 5 anni 0,5 0,7 1,5

Più di 5 anni 65,4 64 67,7

ICSA Più di 5 anni

Stabilità del Dirigente scolastico

Riferimento Provinciale

%

Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Fino a 1 anno 25,9 26,3 27,3

Da 2 a 3 anni 36,6 38 34,6

Da 4 a 5 anni 6,3 7,3 8,8

Più di 5 anni 31,2 28,5 29,3

ICSA Più di 5 anni

1.1.5Personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario)

Nell’ICSA ci sono 23 collaboratori scolastici, 19 a tempo pieno ed 1 a 24 ore/settimana, tutti a

tempo indeterminato, 1 a tempo definito fino al 30/06/2016 con tempo ridotto a 12 ore settimanali,

1 articolo 40 a 18 ore/settimana, 1 annuale fino al 31/08/2016.

Ci sono inoltre 7 amministrativi di cui 1 solo non a tempo indefinito e 2 tempi ridotti a 30 e 6

ore/settimana.

1.1.6 Finanziamenti all'Istituzione scolastica

Finanziamenti assegnati dallo Stato

Gestione 97,3% (Ministero), 0,9% (scuola), 1,0% (provenienti dalle famiglie), 0,6% (Comune),

0,1% (Provincia e Regione)

Entrate Per Fonti di Finanziamento e Spesa Sostenuta (IMPORTI) (A.S 2012-2013)

Ris

ors

e

ass

egn

ate

da

Det

tag

lio

Fin

anzi

amen

ti

Fu

nzi

on

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t

o g

ener

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retr

ibu

zion

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sup

ple

nze

bre

vi

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pen

di

Per

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ale

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Ru

olo

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son

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Su

pp

len

te

Am

pli

amen

to

Off

erta

Fo

rmat

iva

To

tale

STATO Gestiti

dal

Ministero

- - 41.724,00 - 4.494.487,00 812.195,00 - 5.348.406,00

STATO Gestiti

dalla

scuola

47.457,00 - - - - - - 47.457,00

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FAMIGLIE Destinati

alla

scuola

54.504,00 - - - - - - 54.504,00

COMUNE 35.244,00 - - - - - - 35.244,00

PROVINCIA 3.462,00 - - - - - - 3.462,00

REGIONE 3.145,00 - - - - - - 3.145,00

ALTRI

PRIVATI

2.658,00 - - - - - - 2.658,00

Entrate Per Fonti di Finanziamento e Spesa Sostenuta (PERCENTUALI) (A.S 2012-2013)

Ris

ors

e

ass

egn

ate

da

Det

tag

lio

Fin

anzi

amen

ti

% F

un

zio

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% S

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end

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% A

mp

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ento

Off

erta

Fo

rmat

iva

% T

ota

le

STATO Gestiti

dal

Ministero

0,0 0,0 0,8 0,0 81,8 14,8 0,0 97,3%

STATO Gestiti

dalla

scuola

0,9 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,9%

FAMIGLIE Destinati

alla

scuola

1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0%

COMUNE 0,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,6%

PROVINCIA 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1%

REGIONE 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1%

ALTRI

PRIVATI

0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0%

Entrate Per Fonti di Finanziamento (espressi in valore Percentuale)

1.1.7 Edilizia e rispetto delle norme sulla sicurezza

Certificazioni

Riferimento

Provinciale %

Riferimento

Regionale %

Riferimento

Nazionale

%

Nessuna certificazione rilasciata 10,7 9,2 23,4

Certificazioni rilasciate parzialmente 65,4 70,1 55,3

Tutte le certificazioni rilasciate 23,9 20,7 21,4

Situazione ICSA Nessuna certificazione rilasciata

Sicurezza edifici e superamento barriere architettoniche

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Nessun adeguamento 0,0 0,0 0,1

Parziale adeguamento 67,8 77,1 77,5

Totale adeguamento 32,2 22,9 22,4

Situazione ICSA Parziale adeguamento

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1.2 - Contesto territoriale

Il territorio tributario dell’ICSA comprende i Comuni di Borgone Susa, S. Didero, S. Antonino di

Susa, Vaie e Villar Focchiardo.

Si estende su un’area di circa cinquantuno chilometri quadrati con oltre diecimila abitanti.

K

m2

Ab

ita

nti

Den

sità

% ♂

% ♀

% S

tra

nie

ri

%

Med

ia

An

nu

a*

Borgone 4.96 2252 454.03 1142 50.7 1110 49.3 7.5 -0.68

S. Didero 3.3 564 170.9 283 50.1 281 49.9 2.8 -0.63

S. Antonino 9.79 4389 448.31 2085 47.5 2304 52.5 8.7 0.24

Vaie 7.23 1432 198.06 712 49.7 720 50.3 6.5 -0.69

Villar Focchiardo 25.69 2074 80.73 1018 49.1 1056 50.9 3.1 0.53

ICSA 50.97 10711 210.14 5293 49.42 5418 50.58 5.7 -0.24

Torino 6832.3 2297917 336.33 1109894 48.3 1188023 51.7 9.7 0.06

Piemonte 25409.2 4436798 174.61 2147410 48.4 2289388 51.6 9.6 0.02

Dati aggiornati al 01/01/2015 - * calcolati sul periodo 2008-2013

1.2.1 Territorio

Località e Borgate

Borgone Frazione Chiampano-Losa, San Valeriano

S. Didero

S. Antonino Cresto, Mareschi, Vignassa

Vaie

Villar Focchiardo Banda, Borgata Castellaro, Borgata Grambosco, Comboira - Lanzore

Unico caso in Italia, la località Baratte di Villar Focchiardo può essere indicata direttamente in un

indirizzo postale al posto del nome del Comune, (Es.: 10050 Baratte, TO) e la si trova indicata sulle

mappe catastali, militari e recentemente anche su quelle internet (es. google maps) come toponimo

univoco in Italia.

Altezza dei Comuni tributari dell’ICSA

Misura espressa in m s.l.m. (metri sopra il livello del mare) del punto in cui è situata la Casa

Comunale, con l'indicazione della quota minima e massima sul territorio comunale. Tutti i Comuni

rientrano nell’elenco dei comuni montani italiani.

Comune min max

Borgone 394 377 703

S. Didero 430 401 951

S. Antonino 380 374 1659

Vaie 381 368 1484

Villar

Focchiardo

450 338 2632

Classificazione del rischio sismico e della zona climatica

Rischio Sismico Zona Climatica GG

Borgone 3 E 2.945

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S. Didero 3 E 2.999

S. Antonino 3s E 2.924

Vaie 3 E 2.925

Villar Focchiardo 3s F 3.029

S. Antonino e Villar Focchiardo, attualmente con rischio sismico 3s, erano in precedenza gli unici

comuni ritenuti sismici ed erano classificati in classe 2. Recenti studi hanno ampliato la zona

sismica ad altri comuni della valle e nel contempo hanno ridefinito la sismicità dei due paesi.

Legenda

Zona

sismica

Fenomeni riscontrati Accelerazione con probabilità

di superamento del 10% in 50

anni

1 Zona con pericolosità sismica alta.

Indica la zona più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti.

ag≥ 0,25g

2 Zona con pericolosità sismica media, dove possono verificarsi terremoti

abbastanza forti.

0,15 ≤ ag< 0,25g

3 Zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti

modesti. La speciale zona3 Sindica l'obbligo delle procedure di gestione e

controllo delle attività edilizie previste per l'ex zona 2

0,05 ≤ ag< 0,15g

4 Zona con pericolosità sismica molto bassa.

E' la zona meno pericolosa, dove le possibilità di danni sismici sono basse.

ag< 0,05g

Zona climatica Gradi-giorno Periodo Numero di ore

A Comuni con GG ≤ 600 1° dicembre - 15 marzo 6 ore giornaliere

B 600 < comuni con GG ≤ 900 1° dicembre - 31 marzo 8 ore giornaliere

C 900 < comuni con GG ≤ 1.400 15 novembre - 31 marzo 10 ore giornaliere

D 1.400 < comuni con GG ≤ 2.100 1° novembre - 15 aprile 12 ore giornaliere

E 2.100 < comuni con GG ≤ 3.000 15 ottobre - 15 aprile 14 ore giornaliere

F Comuni con GG > 3.000 Tutto l'anno Nessuna limitazione

Il grado-giorno (GG) di una località è l’unità di misura che stima il fabbisogno energetico necessario per mantenere un

clima confortevole nelle abitazioni. Rappresenta la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di

riscaldamento, degli incrementi medi giornalieri di temperatura necessari per raggiungere la soglia di 20 °C. Più alto è

il valore del GG e maggiore sarà la necessità di tenere acceso l'impianto termico.

1.2.2 Indice ECSC

L’Indice “ESCS” è l'indice di status socio-economico-culturale. Esso misura il livello del

background dello studente, considerando principalmente il titolo di studio dei genitori, la loro

condizione occupazionale e la disponibilità di risorse economiche. La differenza è calcolata rispetto

al risultato medio delle 200 classi/scuole con background socio-economico-culturale (ESCS) più

simile a quello della classe/scuola considerata.

Livello medio dell'indice ESCS - Anno scolastico 2013-2014

Istituto/Classe Background familiare mediano

ICSA Medio – Basso

Primaria S. Antonino

V A Alto

V B Medio – Basso

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Primaria Borgone

V A Basso

Primaria Vaie

V A Medio Alto

Primaria S. Didero

V A Medio Alto

Primaria Villar Focchiardo

V A Medio – Basso

Tabella 1 - Livello medio dell'indice ESCS a.s. 2013-14 nelle classi V Primarie

Struttura per età della popolazione 0-14 anni % 15-64 anni % 65+ anni % Totale residenti Età media

Borgone 277 12.30 1365 60.61 610 27.09 2252 47.1

S. Antonino 627 14.29 2788 63.52 974 22.19 4389 44.4

S. Didero 72 12.77 388 68.79 104 18.44 564 43.5

Vaie 208 14.53 911 63.62 313 21.86 1432 44.1

Villar Focchiardo 256 12.34 1291 62.25 527 25.41 2074 46.7

ICSA 1440 13.44 6743 62.95 2528 23.60 10711 45.16

Torino 300956 13.13 1437432 62.72 553331 24.14 2291719 45.4

Piemonte 570868 12.90 2771059 62.63 1082540 24.47 4424467 45.7

La popolazione residente nel 2015 è complessivamente di 10711 unità con una percentuale più

altatra i 15 e i 64 anni, una prevalenza della popolazione femminile (5418 pari al 50.58%) rispetto

alla popolazione maschile (5293 pari al 49.42%).

Principali indici demografici

An

no

Ind

ice

div

ecch

iaia

Ind

ice

di

dip

end

enza

stru

ttu

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po

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1.0

00 a

b.)

*

Ind

ice

di

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ità

(x

1.0

00 a

b.)

*

Borgone 220.2 65 180.7 151.4 19.4 4.4 9.7

Vaie 150.5 57.2 115.3 151 24.2 8.3 11.8

S. Antonino 220.2 65 180.7 151.4 19.4 8.7 6.6

S. Didero 144.4 45.4 120.6 148.7 24.8 7.1 7.1

Villar Focchiardo 205.9 60.7 184.4 159.2 19.1 7.2 8.6

ICSA 188.24 58.66 156.34 152.34 21.38 7.14 8.76

Torino 183.9 59.4 147.4 142.0 20.0 8.0 10.3

Piemonte 189.6 59.7 148.5 143.7 20.5 7.8 11.2

* Aggiornati al periodo 01/01/2014-31/12/2014

Legenda

Indice di vecchiaia

Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli

ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Nel 2015 l'indice di vecchiaia medio per l’ICSA dice

che ci sono 188.24 anziani ogni 100 giovani. Tale indice nel 2002 era di 153.22, denotando quindi un trend di

invecchiamento della popolazione.

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12

Indice di dipendenza strutturale

Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva

(15-64 anni). Nell’ICSA nel 2015 ci sono 58.66 individui a carico, ogni 100 che lavorano, appena al di sotto della

Provincia e della Regione Piemonte

Indice di ricambio della popolazione attiva

Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che

sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è

minore di 100.La popolazione in età lavorativa è molto anziana con un indice nettamente al di sopra di Provincia e

Regione.

Indice di struttura della popolazione attiva

Rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di

popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni).

Carico di figli per donna feconda

È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni).

Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici.

Indice di natalità

Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti.

Indice di mortalità

Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti.

Età media

È la media delle età di una popolazione, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il

numero della popolazione residente. Da non confondere con l'aspettativa di vita di una popolazione.

Il quadro sembra descrivere una popolazione che negli anni perde parte della sua componente attiva

a favore di anziani e giovani; l’indice di vecchiaia in aumento suggerisce un aumento degli anziani

rispetto anche ai più giovani.

Aggregazione giovanile

Per ciò che concerne l’aggregazione giovanile, i Comuni sono tutti dotati di impianti sportivi e di

aree verdi di un certo rilievo. Le associazioni collaborano con l’ICSA proponendo spesso attività.

Il servizio di trasporto tra paesi non viene effettuato salvo lo scuolabus verso la Secondaria di S.

Antonino.

1.2.3 Redditi dei Comuni tributari

Redditi dei Comuni tributari dell’ICSA confrontati con quelli globali della Bassa Valle di Susa.

Comuni N° Contribuenti Reddito € Pro-Capite € -Reddito

Popolazione Bassa

Valle

50150 1.007.452.692 20.089

Popolazione I.C.S.A 7577 140.809.545 18.584 -7.49%

Borgone Susa 1620 30.615.756 18.899 -5.92%

San Didero 394 7.664.562 19.453 -3.17%

S. Antonino di Susa 3022 56.292.486 18.628 -7.27%

Vaie 995 18.184.547 18.276 -9.02%

Villar Focchiardo 1546 28.052.194 18.145 -9.68%

Tabella 2 - Fonte: La Valsusa, n.14, giovedì 9/4/2015

Da questa tabella possiamo evincere come il reddito dei paesi tributari dell’ICSA sia

economicamente più basso rispetto alla media di quello del bacino della Bassa Valle di Susa.

1.2.4 Disoccupazione

Il tasso di disoccupazione del Piemonte è appena sotto la media nazionale, mentre è molto elevata

nel Sud e isole (Fonte: Istat)

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Territorio Tasso di disoccupazione %

per la fascia di età 15+

ITALIA 12.6

Nord ovest 9.2

Liguria 10.8

Lombardia 8.1

Piemonte 11.2

Valle D'Aosta 8.9

Nord est 7.6

Emilia-Romagna 8.3

Friuli-Venezia Giulia 8.0

Trentino Alto Adige 5.6

Veneto 7.4

Centro 11.3

Lazio 12.5

Marche 10.0

Toscana 10.1

Umbria 11.3

Sud e Isole 20.6

Abruzzo 12.5

Basilicata 14.7

Campania 21.7

Calabria 23.4

Molise 15.1

Puglia 21.4

Sardegna 18.6

Sicilia 22.1

1.2.5 Studenti con famiglie economicamente svantaggiati

Percentuale di studenti con entrambi i genitori disoccupati

Percentuale di studenti con entrambi i genitori disoccupati Anno scolastico 2013-2014

Istituto*/Indirizzo Studenti svantaggiati

(%)

PIEMONTE (%) Nord ovest

(%)

ITALIA (%)

II Classe - Primaria 3,1 1,1 0,6 0,9

V Classe - Primaria 1,1 1,0 0,6 0,6

III Classe - Secondaria 0,0 0,4 0,3 0,6

1.3 - Dati sulla salute

1.3.1 Comportamenti e stili di vita

Da evidenze emerse durante lo svolgimento di progetti nei vari plessi, riportati nelle schede scuola,

risulta che gli allievi del nostro istituto hanno un comportamento alimentare abbastanza corretto per

la maggior parte, rispettano i pasti principali, non consumano troppo cibo spazzatura. Crescendo

tendono a saltare qualche pasto (es. colazione) o a mangiare più spesso fuori casa. Pochi vogliono

vivere secondo modelli che non siano di persone legate al mondo familiare e, se i riferimenti sono

al mondo esterno, soprattutto li trovano nello sport o nello spettacolo.

Emerge però un quadro di emergente sedentarietà nello stile di vita, con abuso di TV e Internet

nella fascia delle medie. Nei ragazzi all’ultimo anno della secondaria emerge anche incertezza sul

futuro e poca fiducia nelle istituzioni (giornalisti, giudici e politici). Vorrebbero più regole, sono a

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rischio di dipendenze, non sempre sanno difendersi dal cyber-bullismo. La famiglia è sempre meno

coinvolta nella vita dei figli e sicuramente più debole di alcuni anni fa.

Per quasi un quarto di allievi delle medie insorgono disagi che possono manifestarsi come DCA,

dipendenze (fumo, alcool), problemi di abbandono scolastico. È possibile quantificare il numero di

allievi con patologie croniche, perché si hanno certificazioni mediche, ed è stato adottato un

prontuario standardizzato di somministrazione dei farmaci e formazione del personale interessato.

Oltre ai progetti, compresi quelli proposti dall’ASL su alimentazione, movimento e sicurezza, tra le

misure di prevenzione della sedentarietà che pare essere il dato più allarmante precursore e anche

causa di obesità infantile, e per lo sviluppo di una mobilità sostenibile, in molti paesi si è attivato il

“piedibus” con genitori volontari che accompagnano i bambini della primaria a scuola a piedi

partendo da diversi punti dei paesi almeno una volta alla settimana.

Da anni è attivo nella scuola uno sportello di ascolto gestito da una psicologa volontaria (Dott.ssa

Farci). Lo sportello funziona con frequenza settimanale su appuntamento telefonico diretto con la

specialista.

Le principali problematiche che si rilevano all’interno della scuola sono

Tipologia di problematiche esposte dai genitori

- Scarso rendimento scolastico/mancanza di motivazione allo studio

- Comportamenti problematici e eccessivamente vivaci dei figli

- Stati di ansia da prestazione

- Scarsa autostima e insicurezza dei propri figli

- Rapporto conflittuale genitori-figli

Problematiche esposte dagli insegnanti

- motivazione scolastica scarsa o assente

- comportamenti problematici (no regole, bullismo...)

- famiglie assenti e complesse

- difficoltà di gestione di alcuni studenti/classi

Tipologie di problemi presentati dagli alunni

- ansia da prestazione

- demotivazione allo studio

- rapporto con i compagni

- rapporto con i docenti

- incomprensioni con familiari

- bassa autostima

- disagio legato ad eventi critici specifici (lutti, separazioni familiari)

- disturbi del sonno e a volte fisiopsichici

- accompagnamento nel disagio

1.3.2 BES/Inclusione

RILEVAZIONE BES PRESENTI

To

tali

Infa

nzi

a

Pri

ma

ria

Sec

on

da

ria

Alunni totali dell’ICSA 920 224 457 239

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1. Disabilità certificate (legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 17 3 8 6

Minorati vista 1

Minorati udito 0

Psicofisici 16

2. disturbi evolutivi specifici 41 1 13 27

DSA 20

ADHP/DOP 3

Borderline cognitivo 9

altro 3

In via di certificazione 6

3. svantaggio (è indicato il disagio prevalente) 98 7 55 36

socio - economico 4

linguistico - culturale 23

disagio comportamentale, relazionale 10

altro 61

N° PEI redatti dal GLHO 17

N° PdP redatti dai consigli di classe in presenza di certificazione

sanitaria NEL’A.S. 2014_15

35 1 10 24

N° PdP redatti dai consigli di classe in assenza di certificazione

sanitaria

21 0 10 11

Il 17,60% degli allievi presenta dunque problematiche importanti che necessitano interventi

personalizzati; si tratta ovviamente di allievi che si pongono decisamente al di sotto del livello

medio dell’Istituto e a questi vanno aggiunti gli altri allievi che, per periodi magari anche brevi,

presentano problematiche più o meno accentuate, anche rispetto all’apprendimento e sono collocati

generalmente nella fascia “debole”. Il dato è cresciuto rispetto all’a.s. precedente.

1.3.3 Benessere organizzativo - orario didattico (studenti e docenti); orario lavoro (docenti-ATA);

distribuzione docenti sui plessi-altre scuole

Alcuni docenti in servizio presso l’Istituto sono assegnati a più di un plesso, si rimanda alla Scuola

in Chiaro per approfondimenti

Tempo scuola

Orario Scuola dell’Infanzia

Le classi di Scuola dell’Infanzia autorizzate dal Ministero per l’a.s. 2015-16 sono state così

distribuite nei plessi

Classi Alunni

S. Didero 1 21

S. Antonino 5 118

Vaie 2 49

Villar Focchiardo 2 36

Orario dal lunedì al venerdì: entrata dalle ore 8.00 alle ore 16.00 con ingresso tra le 8 e le 9 ed

uscite alle ore 12 - 14.30 - dalle 15.45 alle 16.00

Tutti i plessi usufruiscono del servizio mensa.

Orario Scuola Primaria

Le classi autorizzate dal Ministero per l’a.s. 2015-16 sono 27 di cui 8 a Tempo Normale di 27 ore e

10 a Tempo Pieno di 40 ore settimanali, tutte a S. Antonino.

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16

27 ore 40 ore Alunni

Borgone 5 82

S. Didero 2 32

S. Antonino 1 10 200

Vaie 5 79

Villar Focchiardo 5 64

La classe a tempo normale a S. Antonino è una classe II. L’orario è così articolato

Borgone S. Didero1 S. Antonino

40 ore

S. Antonino

27 ore

Vaie Villar

Focchiardo

Lun 8.00-13.00 8.05-12.05

13.35-16.05 8.05-16.05

8.05-12.20

14.05-16.05 8.00-13.00 8.00-13.00

Mar 8.00-13.00

14.15-16.15

8.05-12.05

13.35-16.05 8.05-16.05

8.05-12.20

14.05-16.05

8.00-13.00

14.15-16.15

8.00-13.00

14.15-16.15

Mer 8.00-13.00 8.05-12.05

13.35-16.05 8.05-16.05 8.05-12.2 8.00-13.00 8.00-13.00

Gio 8.00-13.00 8.05-12.05

13.35-16.05 8.05-16.05

8.05-12.20

14.05-16.05 8.00-13.00 8.00-13.00

Ven 8.00-13.00 8.05-12.05 8.05-16.05 8.05-12.2 8.00-13.00 8.00-13.00

1 Quando c’è il rientro è possibile il servizio mensa e assistenza mensa su richiesta

Orario Scuola Secondaria

Le classi autorizzate dal Ministero per l’a.s. 2015-16 sono 13 di cui 4 a Tempo Normale di 30 ore e

9 a Tempo Prolungato di 36 ore settimanali. A S. Antonino una delle sezioni a tempo prolungato è

ad indirizzo musicale per cui ha un tempo scuola di 38 ore settimanali, di cui 1 di strumento

individuale ed 1 di orchestra.

I II III Alunni

Borgone Normale 1 1 1 60

Borgone Prolungato 1

S. Antonino Normale 1

179 S. Antonino Prolungato 1 2 2

S. Antonino Musicale 1 1 1

L’orario è così articolato

Borgone

30 ore

Borgone

36 ore

S. Antonino

30 ore

S. Antonino

36 ore

Lun

8.00-13.00 8.00-13.00 8.00-13.00 7.55-12.55

Mar

8.00-13.00

14.20-17.20

8.00-13.00

14.20-17.20

8.00-13.002

14.05-16.05

7.55-12.55

14.05-16.50

Mer

8.00-13.00 8.00-13.00 8.00-13.00 7.55-12.55

Gio 8.00-13.00

14.20-17.20

8.00-13.00

14.20-17.20

8.00-13.002

14.05-16.05

7.55-12.55

14.05-16.50

Ven

8.00-13.00 8.00-13.00 8.00-13.00 7.55-12.55

Sab

8.00-13.00

1 7.55-11.55

3

1Sabati liberi:

dicembre: 19

giugno: 4 2Nei giorni del rientro c’è il servizio mensa dalle ore 12.55 alle ore 14.05

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17

3 Sabati liberi:

dicembre: 5 e 19

gennaio: 9 - 16 - 23 - 30

febbraio: 6 - 13 - 20 - 27

maggio: 28

giugno: 4

Le classi a tempo normale effettuano un orario effettivo di 31 ore settimanali, ma l’ora in più

effettuata il pomeriggio per problemi di trasporto viene recuperata saltando un pomeriggio ogni tre

settimane.

A partire dal prossimo a.s. l’orario delle sezioni a 36 ore e musicale saranno modificati, iniziando a

settembre alcuni giorni prima del calendario regionale e mantenendo l’orario con due rientri

pomeridiani ed il sabato fino a dicembre per poi passare ad un secondo orario diverso articolato

sempre con due rientri e senza sabato, tranne due, per walking for water e per la festa di fine anno.

Le ore mancanti saranno recuperate negli sportelli di sostegno e/o di potenziamento.

Si suddividerà così l’a.s. in un trimestre ed un pentamestre.

Ore di docenza per settimana

INFANZIA - 23 docenti infanzia x 25 ore settimanali di docenza

PRIMARIA - 50 docenti primaria x 22 ore settimanali di docenza più 2 di programmazioni

SECONDARIA - 36 docenti di secondaria x 18 ore settimanali di docenza

Utilizzo extra ore docenza per grado scolastico

I docenti utilizzano normalmente le ore docenza con gli alunni nelle lezioni frontali.

Nella secondaria alcune ore vengono utilizzate per attività di laboratorio, per sportelli di

integrazione o di recupero.

Nella primaria le ore di docenza che residuano dalle prime settimane a inizio a.s. ad orario ridotto,

circa 19-20, sono utilizzate per sostituzioni dei colleghi assenti o durante attività sul territorio o

gite.

1.3.4 Infortuni e assenze

I dati costantemente aggiornati sono disponibili in segreteria dell’ICSA per la “Scuola in Chiaro”

Nell’a.s. 2014/15 ci sono stati tre infortuni tra i dipendenti, un operatore, prognosi 6 gg, un ATA, 3

gg ed un insegnante con che ne ha una frattura scomposta dell’omero comportato interventi

chirurgici ed ha residuato una parziale inabilità e che deve essere tuttora sottoposta ad interventi

correttivi. Nell’anno in corso ancora nessun trauma a carico delle figure professionali.

Per quanto riguarda i ragazzi invece, quest’anno si sono verificati 2 casi all’infanzia di lieve entità,

14 nella primaria di media entità e 4 alle medie di entità media. Questo dato suggerisce che gli

ambienti dell’infanzia sono stati resi sicuri per i ragazzi a differenza delle primarie che invece

presentano più possibilità di incidenti per una minore attenzione alla sicurezza ambientale.

1.3.5 Eccellenze

L’ICSA prevede percorsi di azione di valorizzazione degli allievi di talento, quali ad esempio gli

sportelli di potenziamento, progetti di approfondimento/sviluppo, concorsi a più livelli fino ai

mondiali di robotica.

1.4 - Esiti dei questionari di percezione

Sintesi degli Esiti dei Questionari di percezione somministrati nell’a.s. 2014-15

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18

Metodologia e Didattica

Docenti Genitori Studenti

Questa istituzione scolastica ha

una programmazione comune che

guida il lavoro didattico degli

insegnanti: 10%

Gli insegnanti aiutano mio figlio

ad acquisire buone capacità di

lettura e di scrittura?

Molto in disaccordo: 2 (0,96 %)

In disaccordo: 9 (4,33 %)

D’accordo:105 (50,48 %)

Molto d’accordo 92 (44,23 %)

Esercizi individuali: nessuno 2-

alcuni 13- molti 15- tutti13

In questa istituzione scolastica i

colleghi dello stesso ambito

disciplinare o dipartimento si

confrontano regolarmente nel

corso dell’anno scolastico: 10%

Gli insegnanti trascurano gli

interessi e le attitudini di mio

figlio?

Molto in disaccordo:62 (30,39 %)

In disaccordo: 94 (46,08%)

D’accordo: 35 (17,16%)

Molto d’accordo: 13 (6,37%)

Esercizi a coppia o in gruppo:

alcuni 31- molti 10- tutti 2

In questa istituzione scolastica la

qualità dell’insegnamento è

omogenea nelle varie sezioni:

40%

Parliamo insieme di un

argomento: alcuni 13- molti 9-

tutti 21

Facciamo ricerche progetti o

esperimenti: nessuno 3- alcuni

30- molti 5- tutti 5

Valutazione

Docenti Genitori Studenti

Gli insegnanti mi dicono cosa ho

fatto bene o male: nessuno 1-

alcuni 11- molti 9- tutti 22

Organizzazione

Docenti Genitori Studenti

In questa istituzione scolastica

docenti e personale ATA

collaborano positivamente: 10%

Questa scuola è organizzata bene?

Molto in disaccordo: 3(1,43 %)

In disaccordo: 24 (11,43 %)

D’accordo: 135 (64,69 %)

Molto d’accordo: 48 (22,86 %)

Questa istituzione scolastica è

diretta in modo efficace: 20%

I servizi di questa scuola

funzionano bene (attività pre-post

scuola, mensa …)

Molto in disaccordo:11 (11,79 %)

In disaccordo: 29(14,87 %)

D’accordo: 106 (54,36 %)

Molto d’accordo: 49 (25,13%)

Questa istituzione scolastica

stimola la partecipazione delle

famiglie alle sue iniziative: 0%

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19

Questa istituzione scolastica

collabora positivamente con gli

enti del territorio (istituzioni,

servizi, associazioni, aziende):

10%

Questa istituzione scolastica

promuove attività rivolte al

territorio: 10%

Rapporti con l’Istituzione

Docenti Genitori Studenti

In questa istituzione scolastica il

Dirigente scolastico valorizza il

lavoro degli insegnanti: 30%

In questa istituzione scolastica il

Dirigente scolastico contribuisce

a creare un clima di lavoro

positivo: 30%

Formazione e Aggiornamento

Docenti Genitori Studenti

Questa istituzione scolastica è

attenta ai bisogni formativi degli

insegnanti: 20%

Questa istituzione scolastica offre

corsi di formazione /

aggiornamento utili per il mio

lavoro: 20%

Questa istituzione scolastica

incoraggia la partecipazione degli

insegnanti ai corsi di formazione/

aggiornamento: 20%

Relazione con gli studenti

Docenti Genitori Studenti

I compagni mi cercano per le

attività: mai 3- qualche volta 13-

spesso 15- sempre 13

I compagni mi danno calci, pugni

e spinte: mai 27- qualche volta 9-

spesso 6- sempre 1

Mi è capitato di litigare con i

compagni: mai 4- qualche volta

25- spesso 10- sempre 4

I compagni mi lasciano da parte

nelle attività scolastiche: mai 30-

qualche volta 11- spesso 1-

sempre 1

I compagni mi cercano per attività

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20

extrascolastiche: mai 2- qualche

volta 12- spesso 12- sempre 17

In classe alcuni compagni mi

prendono in giro: mai 12- qualche

volta 20- spesso 9- sempre 2

Relazione con i genitori

Docenti Genitori Studenti

Questa istituzione scolastica si

confronta con le famiglie sulle

linee educative e i valori da

trasmettere: 10%

Consiglierei questa scuola ad un

altro genitore?

Molto in disaccordo: 3 (1,46 %)

In disaccordo: 14 (6,80 %)

D’accordo: 116 (56,31 %)

Molto d’accordo: 73 (35,44%)

CAPITOLO II - GLI AMBIENTI

2.1 Gli ambienti fisici

L’ICSA è costituito da 11 plessi, la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria di S. Didero e quelli

di Vaie insistono nello stesso edificio. Si è provveduto alla stesura di una scheda descrittiva di ogni

plesso a cura del responsabile di plesso, che si è in alcuni casi avvalso dell’ASPP, fornendogli una

traccia per la normalizzazione dei dati.

Infanzia S. Didero

21 Alunni / 1 Sezione

Edificio

Sito in via A. Abegg n 12 a S. Didero, l’edificio, seppure abbastanza recente, è stato ampliato e poi

ristrutturato diverse volte. Nei primi anni il piano terreno veniva utilizzato come Comune e il primo

piano come scuola elementare. Dopo l’ampliamento (1 appartamento al primo piano e un salone

polivalente al piano terreno), il Comune ha cambiato sede e alcuni spazi hanno cambiato utilizzo, e

sono stati adeguati per ospitare le aule ed i servizi della scuola primaria, le aule il dormitorio i

servizi e la mensa della scuola dell’infanzia.

Esterni

Ampio prato con strutture giochi e campo da calcio

Spazi interni

n° 1 Aula / n° 0 Laboratori 0 / n° 0 Sala Multimedia con/senza LIM o similare / n° 0 Aule

insegnanti / n° 0 Magazzini / n° 1 piccolo locale di servizio al piano terreno utilizzato dai

collaboratori scolastici / n° 1 bagno per studenti disabili / n° 2 bagni per i bambini (1 x piano) 2

aule per le pluriclassi della scuola primaria, una delle quali con lim; mensa e dormitorio della

scuola dell’infanzia; salone per attività scuola dell’infanzia; locale polifunzionale.

Descrizione interni

Quasi tutti i locali sono stati ritinteggiati e risultano accoglienti. Non ci sono finestre a vasistas nei

seguenti locali: dormitorio, mensa bagno bambini inf, (per il primo piano nel mese di giugno la

temperatura è piuttosto elevata)

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Arredi

Gli arredi vengono buttati se troppo deteriorati se no spostati in spazi comunali e c’è sempre cura ed

attenzione da parte dell’Amministrazione a rendere gli spazi adeguati ed accoglienti.

Gradevolezza

I colori delle pareti sono stati scelti in collaborazione con le insegnanti, sono vivaci e rendono

l’ambiente caldo ed accogliente

Accessibilità

La scuola dispone di montascale per disabili, c’è un bagno attrezzato per disabili (finora non

utilizzato)

Funzionalità

Gli spazi sono abbastanza funzionali ma piccoli (dormitorio/mensa), e purtroppo insufficienti a

rispondere a tutte le esigenze della scuola. È previsto un progetto di ampliamento della struttura che

sarà realizzato non appena pervengano i finanziamenti.

Cura estetica

Sia all’interno che all’esterno l’edificio risulta molto curato.

Gradevolezza

Il giardino (prato e piante) viene curato settimanalmente dall’operaio comunale. Problema: gli spazi

verdi dopo le ore 16 vengono utilizzati come Parco pubblico e sovente gli utenti di quest’ultimo lo

utilizzano anche durante l’orario scolastico.

Mobilità sostenibile

La scuola è posta all’inizio del paese vicino ad un grande parcheggio e facilmente raggiungibile.

Mensa

La mensa è gestita con un servizio esterno che prevede lo scodellamento nei locali della scuola.

Sicurezza

La scuola è tutta recintata, anche se capita purtroppo spesso che ragazzi grandi rompano la rete per

entrare ed uscire nel campetto di calcio.

Dal momento che il plesso è piccolo è stato individuato un unico ASPP, un docente della scuola

dell’infanzia, e viene gestito in modo unitario tra le due scuole anche il piano di prevenzione e di

evacuazione, per gestire in modo più razionale ed efficace le risorse presenti (docenti e

collaboratori) che sono in questo piccolo contesto – poche.

Sono rispettate le norme antincendio e sicurezza in tutti gli spazi? sì / DVR presente ed aggiornato?

sì / Quante volte e come viene data l’informativa sulla sicurezza a collaboratori scolastici, docenti,

personale stabile o occasionale (anche esperti esterni), studenti, genitori ed eventuali visitatori (es.

Open Day)? inizio anno scol. durante l’anno scol. e poi vengono diffuse ed evidenziate le circolari

Quante prove di evacuazione e di quale sicurezza vengono effettuate? minimo 2 prove in vari

momenti della giornata inerenti il terremoto, incendio, esondazione etc. Presenza, numero e tipo di

scale antincendio e di porte REI no scale antincendio Porte Rey: piano terreno n.6, primo piano n.2

Salute

Dispone di medicheria? no... Quanti addetti I soccorso? n.2

Rapporti con ICSA

Quanti fiduciari di Plesso? 1 per ogni ordine di scuola

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Progetti

Passati: ti M.U.O.Vi, teatro, ed. ambientale, progetto acqua, inglese, robotica, musica, Thai Chi,

emozioni, ginnastica della mente, sicurezza, mostre e feste a scuola.

Progetti in corso: musica, inglese, thai chi, P.A.M., acqua, sicurezza. Feste a scuola, mostra

PROGETTI in previsione: vedi precedenti

Infanzia S. Antonino Scuola dell’Infanzia “Dorina Abegg”, Sant’Antonino di Susa

118 Alunni / 5 Sezioni

Edificio

L’edificio sorge in Viale Quattro Novembre, una zona periferica di Sant’Antonino, e si svolge

completamente a piano terra.

Inizialmente la struttura è nata come asilo nido comunale e successivamente è stata ampliata con la

costruzione delle prime aule dedicate alla scuola materna statale.

Nell’arco degli anni vi sono stati vari ampliamenti necessari a supportare la crescita demografica

del paese. Si è giunti pertanto a quattro sezioni, ristrutturate nell’anno 1999-2000 e alla nascita della

quinta sezione nel 2004.

Attualmente la scuola dell’infanzia è costituita da 5 sezioni, ognuna delle quali dotata di propria

entratina, servizi igienici e dormitorio. Vi è un refettorio centrale che ospita a pranzo 3 sezioni ed

adiacenti due salette-refettorio più piccole per le rimanenti due sezioni.

Esternamente, la scuola presenta due giardini recintati dotati di giochi da esterno. Nello stesso

edificio è sempre presente l’asilo nido, con il quale vi è in comune l’entrata dal cancello esterno ed

inoltre i locali della cucina per la preparazione dei pasti.

Spazi interni

5 sezioni ognuna dotata di propria entratina, 5 dormitori che fungono anche da locale per i giochi di

movimento e di gruppo, 5 servizi igienici a misura di bambino attigui ad ogni sezione. Un refettorio

grande e 2 più piccoli. I locali della cucina, uno sgabuzzino per il materiale necessario alla pulizia

dei locali. Per le insegnanti vi è un servizio igienico attiguo alla sezione E.

I locali sono a norma.

Arredi

Gli arredi sono in parte vetusti ed in parte moderni, tutti staffati a parete; i giochi sono a norma CE,

sia quelli interni che quelli esterni. Anche le attrezzature sono a norma CE.

Gradevolezza

Di recente gli spazi interni sono stati ridipinti grazie alla collaborazione dei genitori. Sono stati

anche realizzati alcune disegni sulle pareti interne molto gradevoli.

La cancellata esterna è stata ridipinta nell’a.s. 2014-15, così come alcune aulette nel piano MIUR di

Scuole Belle.

Le pareti esterne non sono state ancora ridipinte.

Accessibilità

L’accesso esterno ai disabili è possibile grazie ad una rampa esterna al cancello principale. Non

sono presenti montacarichi o scale esterne.

L’edificio si trova interamente al piano terra.

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Funzionalità

Le sezioni sono sufficientemente funzionali alle attività didattiche in sezione (anche se per

suddividersi in gruppi di età occorre ogni giorno spostare tavoli e materiale didattico). Manca un

salone centrale dove i bambini possano svolgere attività motorie insieme ai compagni di un’altra

classe o di psicomotricità. I dormitori sono piuttosto piccoli (tranne quello della sez. E).

Vi è un servizio igienico per insegnanti.

L’unico bagno per disabili è presente nella sezione B.

Gradevolezza

I due giardini esterni presentano erba solitamente curata ed alcuni alberelli. Sono presenti panchine

colorate e un gazebo.

Mobilità sostenibile

La scuola è posta in una zona periferica del paese accanto ad alcune industrie, pertanto vi è

passaggio di camion e tir. È presente una zona adibita a pedibus.

La possibilità di parcheggiare è limitata ad un lato della carreggiata, lato utilizzato anche dagli

operai delle vicine fabbriche. Per tale ragione il parcheggio non è agevole.

Mensa

Internamente alla scuola vi sono i locali adibiti a cucina. La ditta è la CAMST.

Sicurezza

La scuola è protetta da una cancellata che ne recinge il perimetro. Vi sono 2 ASPP, 5 addetti

SPILA.

La sirena è presente nella sezione A ma non è udibile nelle altre sezioni. È presente un piano di

evacuazione sempre aggiornato nel quale sono state predisposte misure atte a sopperire alla

problematica della sirena non udibile. Sono rispettate le norme antincendio e sicurezza in tutti gli

spazi.

Il DVR è presente ed aggiornato. L ’informativa sulla sicurezza a collaboratori scolastici, docenti,

personale stabile viene data a settembre nelle prime riunioni di plesso. Inoltre prima delle prove di

evacuazione che vengono realizzate durante l’anno vengono riviste le procedure da attuarsi.

Eventuale personale esterno viene informato dalle ASPP. Durante l’Open Day è la fiduciaria/ASPP

a dare le informative ai genitori.

In caso di presenza di OSS o educatrici o supplenti le ASPP del plesso provvedono a far visionare

e spiegare il piano di emergenza e far firmare per presa visione del suddetto.

Ogni insegnante è responsabile della formazione dei bambini presenti nella propria sezione.

Oltre alle 2 prove di evacuazione previste nei mesi di ottobre ed aprile, vengono effettuate ulteriori

prove sia per l’incendio che per il terremoto dalle sezioni e dalla sala mensa.

Non sono presenti scale antincendio, perché l’edificio è tutto sul piano terra. È presente 1 porta REI

che separa la cucina dal resto dell’edificio.

Salute

Nel plesso vi sono 3 addetti al P.S. ogni sezione ha una piccola cassetta di P.S.

Inoltre nel locale mensa è presente una cassetta di P.S. più rifornita a disposizione di tutte le

sezioni. Tutte le cassette vengono controllate periodicamente dalle insegnanti di sezione o dalle

addette al PS.

Rapporti con ICSA

I fiduciari di plesso sono 2. Hanno rapporti con l’I.C. regolarmente (più volte a settimana).

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Progetti

A partire dall’a.s. 2010-11 realizziamo il progetto “ginnastica del corpo e della mente” con la

dott.sa Balbo. Progetto che prosegue attualmente.

Abbiamo in passato realizzato progetti con l’Unitrè di Sant’Antonino e con la biblioteca;

“TI MUOVI?” di educazione stradale.

Progetti sulla gestione delle emozioni con la psicologa Dott.sa Farci.

Progetti di continuità con la scuola primaria.

Progetti di psicomotricità, lingua inglese, teatro e di musica.

Nell’a.s. 2015-16 è previsto un progetto di musica che coinvolgerà i bambini di tutto il plesso che

era già stato realizzato lo scorso anno.

Infanzia Vaie

49 Alunni / 2 Sezioni

Edificio

L’edificio è situato in Via Martiri per la Libertà a Vaie, sulla piazza principale del paese a poca

distanza dalla Chiesa Parrocchiale, mentre sul retro c’è la palestra, l’ambulatorio di medicina

generale e le sedi delle associazioni del paese. È stato costruito nel 1934, disposto su 2 piani, il

primo piano è occupato dalla scuola primaria, mentre il pian terreno da quella dell’infanzia

Esterni

L’edificio è in comune tra scuola dell’infanzia (pian terreno) e scuola primaria (primo piano).

L’edificio è di 2 piani con due ingressi distinti per ordine di scuola sui due lati. Dalla parte della

scuola dell’infanzia si entra nel giardino e poi nell’edificio. L’edificio è stato tinteggiato di recente,

e sono stati fatti circa 6/7 anni fa dei lavori di consolidamento antisismici. Inoltre la piazza

antistante è stata ripavimentata di recente con tutti i dispositivi relativi ai passaggi di sicurezza per i

bambini quando si recano a scuola, e per i pedoni in generale; nell’orario di entrata ed uscita la

strada viene resa area pedonale perché i bambini possano accedere in sicurezza e per favorire la

mobilità a piedi.

Spazi interni

2 Aule / 1 Laboratorio / 0 Aule multimedia con/senza LIM o similare / 0 Magazzeni / 1 spogliatoio

insegnanti/ATA. 0 Locali di servizio / 1 Bagni adulti / 3 per studenti / bagno HC

Descrizione interni

L’interno del pian terreno, occupato dalla scuola dell’infanzia, è composto di 2 aule e un laboratorio

dove si svolgono le attività curricolari hanno uno spazio “casetta”, un tappeto, un angolo “lettura”,

tavolini e mobili su cu sono riposti giochi e materiale per colorare disegnare ecc..; un ingesso dove

sono sistemati gli armadietti dei bambini; un salone per i giochi di movimento con una piscina delle

palline, uno scivolo, una casetta, libri e dei contenitori con costruzioni giganti; 3 bagni per gli

alunni e uno per le insegnanti che è anche HC; una sala mensa in comune con la scuola primaria e

un locale per il lavaggio delle stoviglie. Vi è anche un accesso interno alla scuola primaria che in

genere però si mantiene chiuso.

Arredi

Gli arredi sono stati comprati in momenti diversi e il comune poco per volta si è impegnato a

sostituire i più vecchi. Sono tutti ancorati ai muri.

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Gradevolezza

Essendo una scuola dell’infanzia è sempre piena di pitture, lavori e disegni coloratissimi dei

bambini. Inoltre questa estate il comune ha sostituito i pavimenti delle aule principali e ridipinto lo

smalto delle aule, rendendole ancora più accoglienti. Negli ultimi anni un po’ alla volta si è anche

rimesso a nuovo lo spazio esterno con un bel prato e nuovi giochi da esterni.

Accessibilità

La scuola dell’infanzia ha un’accessibilità ottima in quanto è al piano terra. L’uscita di sicurezza

dell’aula B che dà sul retro dell’edificio ha 4 scalini. Questa uscita non è custodita ma la porta è

allarmata e dà su un cortiletto non chiuso al pubblico da cui tutti possono accedere alla palestra, allo

studio medico e ad altri locali di pubblica utilità.

Funzionalità

Gli spazi del plesso sono funzionali all’uso e sufficienti per tutte le esigenze della scuola…

Cura estetica

Gradevolezza

Mobilità sostenibile

Il paese è molto piccolo e la scuola è situata al centro. Davanti vi è la piazza con il parcheggio.

Mensa

Esiste il locale mensa a di cui usufruiscono i due ordini di scuola in orari diversi. I pasti sono

veicolati. In questo momento sono preparati a Novaretto. La ditta ha avuto l’appalto solo a

settembre.

Sicurezza

La scuola è protetta da una cancellata solo nella parte d’ingresso della scuola dell’infanzia, dove vi

è il giardino. Il retro e l’ingresso della primaria non hanno cancellata, con il problema che l’uscita

di sicurezza dell’aula B sul retro, come detto precedentemente dà su uno spazio di passaggio per

accedere alla palestra, allo studio medico e ad altri locali di pubblica utilità. Lo stesso dicasi per

l’uscita di sicurezza della mensa che defluisce nell’uscita di sicurezza, ingresso della primaria.

Gli ASPP sono due uno per piano e ordine di scuola.

Esiste un allarme per ogni piano.

Il piano di evacuazione è aggiornato e sono comuni tra i due ordini di scuola le procedure e le prove

di evacuazione.

Suono della sirena per l’incendio, suono della trombetta per il terremoto e fischietto per

l’allagamento.

Per la scuola dell’infanzia gli SPILA sono 5.

Si cerca di rispettare tutte le norme e sono state introdotte procedure per ridurre il rischio.

Il DVR è aggiornato.

Agli alunni di 5 anni è proposto un progetto sicurezza che serve a responsabilizzarli e a spiegare a

loro volta ai più piccoli le norme di evacuazione.

A inizio anno in una riunione tutto il personale prende atto del piano di emergenza. Chiunque

prenda servizio deve leggere l’opuscolo informativo e gli viene spiegato il piano d’emergenza e le

procedure.

Con i bambini si sono prodotti dei cartelli con disegni, in modo che chiunque entri nell’edificio

abbia chiaro le procedure e cosa fare nelle diverse emergenze.

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Sono effettuate le due prove canoniche con la scuola primaria. Inoltre vi è una prova a cui non sono

a conoscenza neanche gli ASPP, che i vigili urbani almeno una volta l’anno fanno a sorpresa. Con i

bambini si effettuano più volte durante l’anno simulazioni di emergenze in tutti i diversi locali

(mensa, salone, giardino) sotto forma di gioco in modo da mantenere viva la procedura.

Per la parte relativa alla scuola dell’infanzia che è a pian terreno non ci sono scale antincendio e

non ce n’è bisogno.

Salute

Vi è una cassetta di primo soccorso ben visibile nell’ingresso. È inoltre presente una scatola con il

materiale da sostituire in caso di uso, nello stanzino dove ci sono gli armadietti delle insegnanti.

Gli addetti al primo soccorso sono 3

Rapporti con ICSA

1 fiduciario per la scuola dell’infanzia.

Progetti

Progetto PAM con la supervisione della Dott. Balbo

Progetto sicurezza per i 5 anni con annuale uscita didattica dai pompieri.

Progetto lingua straniera

Progetto educazione stradale e civica

Progetto biblioteca

Progetto continuità con la scuola Primaria

Progetto musicale

Infanzia Villar Focchiardo

36 Alunni / 2 Sezioni

Edificio

L'edificio scolastico fa parte del complesso comunale che una volta era una filanda e compare nella

mappa francese dal 1810. Diventa Comune nel 1878 e scuola elementare e asilo dal 1926. Dal 1970

la scuola elementare viene spostata nella nuova sede di via Cappella delle Vigne per cui gli spazi

rimasti vuoti vennero occupati dalla Scuola Materna e dai nuovi Uffici Comunali.

Spazi Esterni.

Giardino attrezzato con giochi

Spazi interni

n° 2 Aule - n° 1 Magazzino esterno - n°1Bagno adulti – n° 2 bagni bambini

La scuola è composta da due aule, un salone adibito anche a dormitorio, un corridoio 2 bagni con

antibagno per i bambini e 1 bagno con antibagno per gli adulti, una sala mensa e una cucina. Tutti i

locali sono a norma. Vi è un giardino esterno con uno scivolo, alcuni giochi e due sabbiere

Arredi

Gli arredi sono in parte moderni e altri vetusti: I giochi sono tutti a norma CE.

Gli eventuali giochi non a norma o gli arredi difettosi vengono consegnati al Comune che provvede

allo smaltimento.

Gradevolezza

I cartelloni e i disegni liberi e non dei bambini vengono appesi alle pareti dando un tocco di allegria

e colore all'ambiente scolastico.

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Accessibilità

Alla scuola si accede tramite una scalinata dall'esterno protetta dalla pioggia tramite copertura in

plexiglass.

Vi è un ascensore che porta in una parte di edificio comunale confinante con una sezione della

scuola.

Funzionalità

È una scuola spaziosa ma non molto adeguata, perché adattata a questo uso, ci sono spazi non

sfruttabili e manca di un dormitorio e di un'aula in più per poter dividere i bambini in gruppi di età.

Cura estetica

Le pareti interne ed esterne sono state tinteggiate recentemente.

Il giardino è curato dalle insegnanti che hanno messo a dimora piante e fiori mentre il taglio

dell'erba è opera del Comune

Mobilità sostenibile

La scuola si trova nella piazza del Comune ed è comoda al centro del paese. La circolazione ed i

posteggi nella piazzetta antistante sono sempre stati difficoltosi a causa dello spazio non adeguato

all'utenza.

Mensa

La mensa è interna, gestita da una ditta vincitrice di appalto comunale. La cuoca cucina tutti i giorni

in base al menù stabilito dall'ASL sia per i bambini e i docenti che per i dipendenti comunali.

Sicurezza

La scuola è protetta da una cancellata all'ingresso e da una recinzione esterna per il giardino.

Ha un piano di evacuazione ben dettagliato, sono rispettate le norme antincendio e ha un DVR

presente e aggiornato.

L'informativa sulla sicurezza viene data al personale docente e ATA con un incontro ad inizio anno

scolastico e ogni qualvolta si presenti una persona nuova. Ai genitori dei nuovi iscritti si spiega

come si svolgono le prove di evacuazione e si fan sentire i vari suoni d'allarme.

Le prove ufficiali sono due, una per l'incendio e una per il terremoto, ma durante l'anno si ripetono

sotto forma di gioco stabilendo un aprifila e un chiudifila per ogni sezione.

Il punto di raccolta è in giardino ma ci sono anche le scale che dalla sezione B portano nella

piazzetta antistante l'edificio ma si usano soltanto quando si simula un terremoto che blocca la via

di uscita normale.

Salute

Non dispone di medicheria, ci sono 3 addetti al primo soccorso e 3 addetti anti incendio e un ASPP

Rapporti con ICSA

La fiduciaria del plesso è una e cura i rapporti sia col Comune che con L'Ist. Comprensivo

Progetti

I progetti “la sicurezza nella scuola” - “Ginnastica per il corpo e per la mente” e “canta e suona con

me” sono progetti che ci accompagnano da molti anni e che hanno una ricaduta sui bambini

positiva e attiva.

Il progetto “Yoga” ha favorito nei bambini una migliore relazione con l'ambiente e con gli altri, in

un maggior livello di responsabilità individuale e sociale di rispetto, di tolleranza e di calma.

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Quest'anno si propone: “Relazioni in gioco” mirato ai bambini dell'ultimo anno per un

apprendimento socio-affettivo ludico.

Primaria Borgone

82 Alunni / 5 Classi a sezione unica

Edificio

L’edificio scolastico è situato in via Guido Bobba n° 33 e, secondo l’anagrafe dell’edilizia

scolastica, risulta essere stato costruito nel 1971. È costituito da un solo piano con due scale per

l’ingresso ed una rampa per l’accesso dei diversamente abili. Nell’anno scolastico 2011-‘12 la

scuola è stata intitolata al Maestro Virginio Ilotti.

Esterni

L’ingresso principale dell’edificio è posto sul lato ovest ed è suddiviso tra scala e rampa per

disabili. Vi è un secondo ingresso lato nord con scala esterna che viene utilizzato dal personale

docente e nell’evacuazione di due classi del plesso. Sempre sul lato nord vi è la presenza di una

porta che si affaccia sulla scala del seminterrato dove sono presenti alcuni locali utilizzati dalle

associazioni locali (Avis, “La Diagonale”, gruppo fotografico, Filarmonica Borgonese, GAB

Gruppo amici di Borgone, Coro Ensamble d’Armonie), mentre il locale più ampio definito

“palestrina” viene affittato per feste o per allestire mostre durante le manifestazioni del Maggio

Borgonese. La parte del seminterrato è separata dal piano superiore con una compartimentazione in

cartongesso.

All’esterno dell’edificio si trovano un ampio parcheggio, un campetto da gioco, la palestra

comunale, un campo da tennis, il bocciodromo, il parco giochi e due aree verdi collocate accanto ai

passaggi auto. Gli alunni usufruiscono delle aree verdi e del parco giochi durante la ricreazione.

Spazi interni

L’ingresso principale si affaccia su un atrio ampio e luminoso. Le aule sono disposte ai lati. Tre

aule sono sul lato destro, accanto ad esse per ogni classe è collocato un vestibolo dove gli alunni

ripongono zaini e vestiario. In fondo al corridoio c’è il laboratorio informatico con la LIM e sei

postazioni computer fisse. Accanto all’aula LIM è presente, nel vestibolo, una scaffalatura che

permette la sistemazione di materiale cartaceo, materiale per la palestra e giochi didattici.

Le altre due aule adibite a classi sono una di fronte all’ingresso ed una nel corridoio dell’uscita lato

nord. Sul lato sinistro dell’atrio ci sono i servizi igienici maschili, femminili e per disabili. Verso la

porta d’ingresso si trova un’aula insegnanti con la fotocopiatrice.

L’edificio è fornito di allarme.

Arredi

Gli arredi sono moderni e rispettano le norme CE. Vengono regolarmente forniti o sostituiti dal

Comune in base alle richieste delle insegnanti (forniture di banchi e armadi). Le attrezzature non

più adeguate o non a norma vengono riposte nel magazzino comunale o nella palestrina sottostante.

Gradevolezza

L’atrio è solitamente abbellito con i lavori eseguiti dagli alunni durante le attività e variano a

seconda del periodo.

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Accessibilità

La scuola dispone di rampa esterna e bagno disabili, non vi è ascensore, ma un montascale che

parte dal seminterrato ed arriva all’atrio. Dopo i lavori per la compartimentazione e la costruzione

della rampa esterna non viene più utilizzato in quanto gli alunni non scendono nel seminterrato.

Funzionalità

Gli spazi del plesso sono funzionali all’uso e adeguatamente sufficienti per tutte le esigenze della

scuola.

Cura estetica

Le pareti interne della scuola sono state ritinteggiate durante l’estate (intervento MIUR Scuole

Belle) e sono gradevoli alla vista nelle tonalità dei colori (aule azzurro chiaro e scuro – atrio giallo

chiaro e scuro).

Gradevolezza

Le aree verdi antistanti la scuola vengono regolarmente curate da un giardiniere assunto dal

Comune.

Mobilità sostenibile

La scuola è posta nel centro del paese ed è collegata alle varie zone attraverso le vie principali. La

frazione di San Valeriano è collegata con un servizio pubblico (pulmino di linea).

Accanto all’edificio scolastico è presente un ampio parcheggio che permette all’utenza di lasciare

l’auto in sosta al momento dell’ingresso e dell’uscita degli alunni.

Mensa

La mensa non è interna alla scuola, ma accoglie gli alunni presso la Scuola dell’Infanzia di

Borgone. I cibi vengono cucinati presso la mensa e non portati da una ditta esterna. Il servizio di

accompagnamento ed assistenza degli alunni è gestito da volontari.

Sicurezza

L’edificio si trova all’interno di una zona comunale circondata da una cancellata. Vi si accede da un

cancello scorrevole sempre aperto.

Vi sono 1 ASPP e 4 SPILA. La scuola non è dotata di una sirena o di un avvisatore acustico

specifico per l’evacuazione, ma si utilizza il pulsante della campanella del quadro elettrico (5 squilli

intermittenti). Tale segnale viene utilizzato in ogni situazione di rischio. In caso di assenza di

funzionalità dell’impianto elettrico l’allarme viene dato con un segnale porta a porta.

Le uscite di emergenza sono due e il punto di raccolta si trova in un’area del parco giochi come

previsto dal Piano di evacuazione. In tutti gli spazi vengono rispettate le norme antincendio e di

sicurezza. Il DVR è presente ed aggiornato e nell’atrio vi è una bacheca in cui sono esposte tutte le

procedure e le indicazioni per la sicurezza. L’informativa sulla sicurezza viene data a collaboratori

scolastici, docenti e studenti ad inizio anno scolastico quando viene rivisto ed aggiornato il piano di

evacuazione, ogni volta che viene emessa una circolare a riguardo, periodicamente durante le

riunioni di team o di plesso qualora se ne presenti la necessità e in occasione inoltre delle prove di

evacuazione. L’informativa sulla sicurezza viene poi illustrata anche al personale stabile od

occasionale durante il corso dell’anno scolastico e richiesta la firma per presa visione. Vengono

effettuate due prove di evacuazione all’anno (simulazione incendio e terremoto). Nell’atrio vi è una

porta REI che conduce al seminterrato utilizzato dalle associazioni.

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Salute

Gli addetti al primo soccorso sono 2. Gli addetti antincendio 2. La cassetta del pronto soccorso è

collocata nell’atrio accanto all’ingresso principale.

Rapporti con I.C.S.A

Gestisce i rapporti con IC un responsabile di plesso. Nell’atrio sono collocati una bacheca con

funzione di “albo” in cui sono affisse le normative e le direttive per insegnanti, collaboratori

scolastici e genitori ed una lavagna per segnalare gli impegni dei docenti.

Progetti

I progetti del plesso vengono annualmente presentati nel POF. Tra questi: educazione ambientale,

musica in collaborazione con l’associazione bandistica locale, robotica.

Primaria S. Didero

32 alunni / 2 pluriclassi

Edificio

Edificio piuttosto recente costruito per accogliere, in ampi spazi a misura di bambino, gli alunni.

Esterni

Ampio parco, giochi con strutture dedicate ai bambini (scivolo, dondolo, tubo). Ampio campetto

per il gioco del calcio.

Spazi interni

n° 2 aule / nessun laboratorio / aula multimedia con LIM (II-IV-V) / n° 3 bagni di cui 2 per alunni e

uno per insegnanti (disabili)

Descrizione interni: Finestre hanno apertura verso l’interno bloccata però con un distanziatore per

motivi di sicurezza, anche in caso di vento.

Arredi

Gli arredi sono molto moderni. Sono tutti a norma CE e funzionali per le varie attività. Anche

l’aspetto tecnologico è buono. I colori scelti per termosifoni, porte e pareti sono molto adeguati e

rendono l’ambiente super accogliente.

Gradevolezza

Accessibilità

Un montascale, ok, un bagno per disabili ok.

Funzionalità

Sarebbe gradita un’aula in più per la formazione di gruppi classe (nella pluriclasse).

Occorrerebbe uno spazio palestra.

Cura estetica

Le pareti interne della scuola sono tinteggiate e mantenute sempre pulite

Tutto rivisto nell’estate 2015.

Gradevolezza

Giardino (parco giochi) curato settimanalmente dal dipendente del Comune. Tutto piacevolmente in

ordine (difficile solo combinare gli orari in cui è solo della scuola, poiché giardino pubblico. Ad

uso di scolastico dalle 8.00 alle 16.00.)

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Mobilità sostenibile

La scuola è posta un po’ fuori dal centro, parcheggi adeguati, accessibilità con auto ottima, ma

anche dal paese a piedi.

Mensa

Ditta esterna per mensa e sorveglianza mensa.

Locali curati all’interno della scuola.

Sicurezza

La scuola è protetta da una cancellata che ne recinge il perimetro. La gestione del piano di

prevenzione e di evacuazione è unitaria con la scuola dell’Infanzia cui si rimanda per i dati in

dettaglio.

Recinzione sì. Cancello non chiuso a chiave. ASPP 1. Allarme sì. Piano di evacuazione sì. Porte

antincendio rispettate. Informativa sicurezza inizio anno tramite circolari. Personale tutto in ruolo

tranne sostegno. Open day sì. Prove evacuazione canoniche (fuoco, terremoto) più altre. Presenza di

porte REI (tutte).

Salute

Addetti primo soccorso 3. Addetti antincendio 3 Medicheria sì (spazio riservato e adibito)

Rapporti con ICSA

Un fiduciario

Progetti

Musica prima, musica seconda

Frutta nelle scuole

Legge 16

Teatro (Richetto, Ravetto)

ACSEL

Vari salute (se erogati)

Primaria S. Antonino

200 Alunni / 11 Classi -3 Sezioni

Edificio

Edificio situato in via Abegg 19 - costruito nel 1926, ampliato negli anni 70. Costituito da 3 ali con

tetto piatto. Ultima ristrutturazione anno 2015 con lavori di riqualificazione energetica (cappotto

termico, infissi…)

Esterni

Edificio di 2 piani (piano rialzato e primo piano) con due ingressi (gli alunni ne utilizzano solo 1).

Dispone di 2 cortili (1 di servizio e l’altro usato per la ricreazione ed è classificato come punto di

raccolta in caso di emergenza. Il cortile ha forma quadrata con pavimentazione in autobloccanti,

ampiezza di circa 350 mq, sprovvisto di giochi e di verde.

Spazi interni

11 aule, 1 laboratorio informatica, 1 aula insegnanti, 3 mense, un salone polifunzionale, 4 aule con

lim o similare, 2 locali di servizio ad uso dei collaboratori, 2 locali comprensivi di bagno ad uso del

personale di mensa, 5 bagni studenti (di cui 2 per HC- 1 per piano). Non ci sono bagni destinati al

personale (docenti e ATA)

Il piano interrato è adibito a magazzino e archivio

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Arredi

Gli arredi sono tutti a norma CE

Gradevolezza

Ogni classe si organizza in autonomia per rendere più accogliente l’ambiente.

Accessibilità

La scuola dispone di una rampa esterna che è situata nel cortile di servizi. Nello stesso cortile è

presente anche un ascensore.

Funzionalità

Edificio strutturato in modo poco funzionale

Cura estetica

Tinteggiatura esterna anno 2015

Tinteggiatura interna parzialmente rifatta nel 2015 con contributo MIUR “Scuole belle”

Gradevolezza

Non c’è presenza di giardino, solamente siepe di confine tra cortile interno e strada.

Mobilità sostenibile

Scuola centrale, facilmente raggiungibile. Pochi parcheggi a disposizione. Quelli che ci sono hanno

obbligo del disco orario.

Mensa

Mensa interna gestita dal Comune che l’ha appaltata alla ditta CAMST

Utilizzati 3 locali come mensa e 2 ad uso del personale della mensa

Sicurezza

Presenza di cancellata

1 aspp

Presenza di allarme antincendio

Presenza di piano evacuazione

8 SPILA

3 PS

Presenza DVR secondo norme di legge

L’informativa sulla sicurezza viene data ad inizio anno in apposita riunione. Ogni qualvolta è

necessario l’informativa viene data da ASPP e/o da Responsabili di plesso

Prove di emergenza: secondo la normativa ne sono necessarie 2, generalmente se ne effettuano di

più di varia tipologia.

Presenza di 2 scale antincendio + 1 porta REI

Salute

Non c’è medicheria, 3 addetti PS

Rapporti con ICSA

- 2 (fiduciari di plesso)

Progetti

Le schede sui progetti degli anni passati sono a disposizione in segreteria per un elenco completo.

Per i progetti attuali verrà compilata la modulistica richiesta dalla relativa circolare.

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Primaria Vaie

79 Alunni / 5 Classi - 1 Sezione

Edificio

Via Martiri per la libertà n. 9 Vaie (TO)

L’edificio è su due piani, al piano terra condividiamo la mensa con la Scuola dell’Infanzia, la

primaria è al primo piano.

Al vecchio edificio sono stati aggiunti due locali, sui lati sud e nord, e sono stati installati dei tiranti

per renderlo antisismico.

Esterni

I piani sono due: piano rialzato e primo piano. L’ingresso è su una scala adiacente al passaggio che

conduce alla palestra. Si entra in un minuscolo androne dove c’è la scala che conduce al piano

superiore.

La scuola non ha né giardino né cortile, né prati nelle vicinanze.

Spazi interni

Al piano rialzato ci sono un atrio con le scale, la mensa e la Scuola dell’Infanzia adiacente.

Al primo piano ci sono 5 aule per le cinque classi dalla prima alla quinta, un’aula con la LIM dove

si alternano 3 classi, un’aula docenti usata come deposito di materiale scolastico, un’aula dove un

tempo vi era il Laboratorio di informatica e che adesso viene usata per i lavori di gruppo e lo studio

assistito, in caso di numerosi alunni che non frequentano le lezioni di religione. Vi sono inoltre un

bagno HC che è anche riservato agli adulti, due bagni con 6 gabinetti per tutti gli alunni, un piccolo

locale di servizio per le collaboratrici scolastiche e uno sgabuzzino.

Arredi

Le uniche attrezzature moderne sono due LIM della scuola, più una in prestito d’uso con i relativi

PC. I banchi sono nuovi nelle classi prima e seconda, le sedie sono nuove in seconda. Gli altri

arredi sono vetusti.

Gradevolezza

Le classi sono molto gradevoli poiché abbellite da cartelloni colorati e giochi. I banchi sono

disposti in modo da favorire una corretta visione della lavagna ed un sicuro esodo.

Accessibilità

Non ci sono rampe per disabili, ma c’è un montacarichi.

C’è un bagno per disabili non molto grande.

Funzionalità

Mancano aule per svolgere in sicurezza laboratori che richiedono movimento come musica e

motoria. I gruppi classe quando sono divisi usano l’aula LIM o l’aula di informatica.

Cura estetica

Le pareti interne sono state tinteggiate quest’anno (Piano MIUR “Scuole Belle”), le pareti esterne

qualche anno fa.

Gradevolezza

Non ci sono giardini

Mobilità sostenibile

La scuola è al centro del paese: è di fronte alla piazza centrale dove si trovano i parcheggi.

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Al mattino il tratto di strada davanti alla scuola è chiuso al traffico dal vigile, per permettere

l’arrivo del Pedibus e la successiva entrata degli alunni. All’uscita la strada è aperta con il controllo

del vigile.

Mensa

La ditta cucina il cibo a Caprie. C’è un locale mensa dove gli alunni pranzano al martedì ed

adiacente un locale per lo scodellamento.

Sicurezza

La scuola non ha una propria recinzione.

Vi sono 1 ASPP, 4 SPILA. Le norme antincendio vengono rispettate. Il DVR è presente e

aggiornato.

L’informativa sula sicurezza è data ad inizio anno a tutto il personale, prima delle prove di

evacuazione e quando arrivano circolari, viene altresì data ai supplenti temporanei, agli esperti, ai

visitatori.

Di solito si svolgono 3 prove di evacuazione (terremoto e incendio).

Esiste una scala antincendio non a norma e una porta REI all’aula di informatica (senza

elettromagnete).

Salute

Non c’è la medicheria, ci sono 3 addetti al primo soccorso.

Rapporti con ICSA

C’è 1 fiduciario di plesso.

Progetti

Progetti passati: Tuboing e DM8, danze popolari, atletica, baseball, giocoleria, tennis, storia del

‘900, Frutta nelle scuole, Pedibus, Classi al Museo.

Progetti in corso: Pedibus.

Progetti in previsione: Classi al Museo, Disabili con il CST, Frutta nelle scuole, Tennis, Teatro o

danze, Storia del ‘900.

Primaria Villar Focchiardo

64 Alunni / 5 Classi – 1 sezione

Edificio

Il plesso è situato in Via Cappella delle Vigne 3, una zona centrale, con collocazione atipica, fuori

dalle strade principali, anche se abbastanza facilmente raggiungibile. Mancano forse le indicazioni

stradali adeguate: alcune volte insegnanti supplenti o persone non del luogo che debbono

raggiungere il plesso manifestano difficoltà di accesso. L’edificio è stato utilizzato dal 1971 in una

zona di pregio, circondata da fondi agricoli che sussistono ancora, mentre prima la scuola era nei

locali che ora sono occupati da Scuola dell’Infanzia e alcuni uffici comunali. L’altitudine è 470 m

s.l.m. e non si trovano dichiarazioni chiare, ma pare essere in alcuni documenti riconosciuta come

“scuola di montagna per via dell’altitudine. Negli anni successivi alla costruzione, visto il crescere

degli alunni, il grande androne situato al I piano è stato chiuso per ospitare in un primo tempo due

classi supplementari, per essere poi, in seguito ad un calo della popolazione scolastica, destinato a

sala riunione e recentemente nel 2010 a sala multimediale con LIM. Negli anni 80 alla struttura

originaria è stata aggiunta una palestra, di dimensioni ridotte rispetto agli standard normali per cui è

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identificata come “palestrina”, collegata all’edificio principale da un corridoio interno. La palestra

viene usata con priorità dalla scuola, ma è a disposizione di Comune, associazioni e popolazione

per incontri, attività sportive, ludiche e spesso anche feste pubbliche e private, anche se, ponendo

sempre attenzione alla sicurezza, esclusivamente i corsi di ginnastica dolce e la preparazione della

annuale festa del marrone di ottobre non avvengono in concomitanza con le attività quotidiane di

lezione in aula della scuola.

Esterni

La scuola ha in utilizzo per la ricreazione il prato prospiciente la Cappella (in comodato d’uso

trentennale). L’ingresso insiste sul medesimo, perché garantisce abbattimento delle barriere

architettoniche, senza necessità di particolari rampe. L’area comune, sul lato ovest, presenta uno

spazio lastricato ed un ambiente a prato, con suolo erboso calpestabile, utile per gli intervalli ed

altre iniziative didattiche. Sugli altri lati troviamo a nord un giardinetto, con 2 conifere e 2 arbusti,

da quest’anno con 5 aiuole non delimitate, coltivate a giardinetto dagli alunni. Ad est si estende un

cortile longitudinale, con copertura ghiaiosa, polveroso, che viene abitualmente usato per gli

intervalli all’aperto. Pur protetto da reti e cancellate è ad uso promiscuo e non sempre è possibile

garantirne l’igiene (si trovano spesso rifiuti non lasciati dalla scuola). Il lato sud, addizionato da un

locale denominato palestrina, si affaccia su ampio piazzale sterrato, utilizzato per molteplici

funzioni, ma non dalla scuola poiché, viste le dimensioni, non si possono garantire tutte le

funzionalità di sicurezza. Talvolta è usato come parcheggio.

Spazi interni

Vi si accede da un cancello in metallo, chiuso in orario scolastico che porta ad un secondo

cancelletto, sempre metallico, che permette l’accesso ad un atrio esterno, coperto e poco sfruttato.

Una porta metallica apre verso un atrio interno di buona dimensione, caratterizzato da due colonne

in graniglia: si affacciano piccoli, ma funzionali locali dedicati ai servizi, usati da bidella ed

insegnanti. È presente una saletta medica. A fronte un corridoio porta a due aule, ai servizi e una

porta sul fondo permette l’accesso diretto alla palestrina. Appena oltre l’ingresso, sulla destra, inizia

una scala a due rampe che porta al piano superiore. La scala è dotata di montascale, efficiente e

periodicamente verificato. Sulla sinistra una porta funziona come accesso di servizio e viene

utilizzata per accedere al cortile per l’intervallo, per l’ingresso dei soli insegnanti, per scarico-

carico merci. Si lamenta la sola apertura manuale dall’interno perché pare sia stata smarrita la

chiave. La scala che porta al cortile risulta problematica per la alzata dei gradini poco adatta al

passo dei bambini. L’ultimo gradino vede uno sbalzo anomalo, difficoltoso anche per gli adulti. Il

problema viene costantemente segnalato al Comune, che al momento ha colto, ma non provveduto.

Tutti gli spazi sono allarmati da un congegno antifurto che funziona in modo efficace e viene

attivato da password concordata con il Dirigente in data settembre 2014. Ne sono a conoscenza la

Preside, la Collaboratrice, Il Responsabile di Plesso, la ASPP e il personale del Comune. Il piano

superiore, raggiungibile da scala con gradini in marmo a due rampe, con pianerottolo intermedio,

presenta un corridoio-atrio sul quale si affacciano un’aula laboratorio, un’aula multifunzione con

LIM, 3 aule didattiche effettive, un locale di servizio, i bagni. Una parte del corridoio può essere

utilizzata per attività didattiche personalizzate. Una scala esterna, verso ovest, costituisce via di

fuga secondaria, usata nel piano di evacuazione.

AULE

Come tali si definiscono i 5 locali che ospitano gli alunni nell’attività quotidiana. Per questo a.s.

(2015/16) al piano terra ci sono l’aula di PRIMA e di QUINTA. Al piano superiore ci sono l’aula di

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SECONDA, quella di TERZA, la QUARTA. Le aule sono accoglienti, luminose, ben riscaldate. La

metratura è ottimale fino a 15 alunni. Le classi con 17 alunni soffrono già di spazi ridotti. Le

lavagne sono poche e di non buona qualità. I tendaggi di bell’impatto non sempre sono però

funzionali e sarebbe il caso di provvedere alla sostituzione con nuovi tessuti ignifughi. I banchi

sono uniformi e non ergonomici, uguali dalla prima alla quinta. Stesso discorso per le seggiole. Gli

armadi sono privi di chiave (con poche eccezioni) ma di diversa foggia. I tavoli- cattedra sono

funzionali. Si auspica di poter disporre, prima o poi, di un impianto LIM per ogni aula. La pulizia è

puntuale e curata.

Laboratorio / Sala Multimedia con LIM

Si identificano due locali: uno denominato aula computer, con la presenza di tavoli e macchine

ormai datate (anno 2000) ma in parte ancora funzionanti. Necessiterebbero di una accurata

revisione e si potrebbero riportare gli alunni, anche se l’abolizione delle compresenze inibisce le

attività. Con contributi di privati si sono acquistati alcuni e book e delle “apine” per effettuare

attività di robotica educativa.

Nel locale è presente un armadio rinforzato e chiuso a chiave denominato “cassaforte”. Il secondo e

più ampio locale, denominato “aula L.I.M.” è multifunzionale. È presente l’unica LIM del Plesso.

C’è un televisore datato. Nello stesso locale una serie di armadi contengono libri, materiali di facile

consumo e si raccolgono cartelloni e altri lavori degli alunni. Grandi tavoloni permettono lavori per

gruppi, ma la loro altezza non è sempre adeguata all’età degli alunni. Le seggiole sono di risulta.

Arredi

Gli arredi sono abbastanza funzionali, ma rivelano la loro permanenza da diversi anni. Servirebbero

banchi modulabili, per favorire posture corrette. Non è buono usare gli stessi banchi per la prima e

la quinta. Alcuni armadi potrebbero essere eliminati e sostituiti da scaffalature aperte, di facile

accesso per gli alunni. Al momento sono presenti strutture in truciolato utili, ma non belle a vedersi.

Si ripete l’aspetto disordinato dato da lavagne e armadi di varia foggia. I punti luce garantiscono

una discreta illuminazione, non sempre ottimale. Le plafoniere di copertura andrebbero fissate con

bande di sicurezza per evitarne la precipitazione.

Andrebbero smontate e ben lavate, perché ormai opache.

Servizi – bagni

Sono presenti due blocchi, uno per piano, con due/tre unità, divisi per maschi e femmine, uno per

portatori di disabilità. Non vi sono specifici bagni per adulti: ne esiste uno modesto, nei locali di

servizio al piano terra. Sono puliti ed accoglienti. I lavandini sono pochi quando servirebbero in

contemporanea per più gruppi classe (il martedì)

Gradevolezza

Le pareti interne della scuola sono state tinteggiate recentemente (estate 2015 – Piano MIUR

Scuole Belle) ma solo parzialmente, a causa dei fondi contenuti. Tutti i soffitti sono da ripulire,

coperti ora da un intonaco bianco sporco che attenua la luminosità. Un’aula, la seconda, non è stata

interessata da nessun intervento. Si pensa al coinvolgimento dei genitori per dare una necessaria

rinfrescata. L’atrio è stato dipinto con colori vivaci.

Accessibilità

La scuola dispone di rampa d’accesso per l’entrata sul lato ovest e di montascale interno. L’entrata

est invece, che era nel progetto originario individuata come ingresso principale ma mai usata come

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tale, spesso usata durante l’intervallo e per le evacuazioni durante le emergenze, porta al cortile

tramite una scala che risulta problematica per la alzata dei gradini poco adatta al passo dei bambini

Funzionalità

Gli spazi del plesso sono funzionali all’uso, ma solo in parte sufficienti per tutte le esigenze della

scuola. La conformazione rispecchia il vecchio stile della scuola suddivisa per aule. Con uno studio

architettonico attento la struttura potrebbe prestarsi ad una profonda modificazione degli spazi, con

pareti scorrevoli in grado di creare nuovi e più funzionali ambienti di apprendimento

(razionalizzazione degli atri)

Cura estetica

Le pareti esterne mantengono ancora la tinta originale, con tonalità grigie e beige, con inserti di

pietra. Sarebbe bello rendere la scuola un edificio con pareti esterne a tinte vivaci, in sintonia con

diverse abitazioni private che occhieggiano nel verde e nel grigio con le loro belle tinte moderne. È

in fase di progettualità avanzata la revisione della copertura. Sul settore a nord-ovest compaiono

delle infiltrazioni che hanno già intaccato i muri. Il solaio non risulta agibile al personale scolastico,

che non ne conosce le caratteristiche. Stessa cosa per i locali del piano interrato.

Gradevolezza

Nel complesso la scuola, pur avviandosi verso il cinquantesimo compleanno, è ancora una struttura

gradevole, anche se necessiterebbe di varie modifiche. Per l’estetica, una pulitura ed una

tinteggiatura più vivace degli esterni la renderebbero decisamente più accogliente. Il giardino fiorito

è stato in parte realizzato, ma l’orario di 27 ore, con i ritmi pressanti, non concede una buona

fruizione per le scolaresche. Sarebbe importante ombreggiare il cortile ad est con piante di medio

fusto, che potrebbero rendere di bell’aspetto la facciata, già coperta (a nord-est) da una imponente

conifera

Mobilità sostenibile

La scuola è posta nel centro del paese, le strade di accesso sono però strette e consentono a fatica

l’incrocio di due veicoli. Non esistono marciapiedi, quindi c’è un concreto rischio per gli alunni che

raggiungono il plesso a piedi. Dal giugno 2015 il Comune ha organizzato un accesso pedonale

denominato “Millepiedibus” che raccoglie un buon successo (una volta la settimana, il mercoledì,

sola andata, gestito da genitori e parenti volontari). Vista anche la dislocazione delle abitazioni una

buona parte degli alunni raggiungono la scuola in auto. I posteggi spesso non sono sufficienti, in

particolare il giovedì quando i posteggi si riducono ulteriormente per la presenza nella piazza

principale poco distante del mercato, per cui le auto vengono fatte posteggiare nel piazzale del

polivalente retrostante la scuola stessa. Alle operazioni di posteggio, per evitare accalcamenti

eccessivi, sovrintende spesso l’ufficiale di polizia locale. Il Comune e la Polizia Municipale sono

attenti al problema della densità di circolazione in spazi stretti, in tempi concentrati ed hanno

avanzato proposte, non sempre risolutive. Si punta alla futura pedonalizzazione dei tratti più vicini

alla scuola.

Mensa

La mensa è offerta per il rientro pomeridiano del martedì. È un servizio a richiesta, gestito dal

Comune. Non partecipa personale scolastico. I pasti vengono forniti da una ditta che gestisce anche

altre mense dell’istituto comprensivo. Gli alunni vengono sorvegliati da personale volontario

dell’associazione A.M.A Villar. Vi partecipano in media oltre 40 dei 64 alunni. Piccola mensa,

sempre a richiesta, per un gruppetto di alunni (7) che frequentano il “doposcuola” finanziato dai

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genitori. I pasti sono forniti da un ristorante locale, le attività coordinate dalla ditta “Bim bum

baam” e si svolgono nei pomeriggi di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì.

Sicurezza

La scuola è protetta da una cancellata che ne recinge il perimetro nella zona ad ovest. Una rete

plastificata contiene la zona ad est. In alcuni tratti è ormai danneggiata ed andrebbe sostituita. Le

vie di accesso permettono il raggiungimento dei mezzi di soccorso, ma l’incrocio con altri veicoli

potrebbe rivelarsi problematico e rallentarne la rapidità. La scuola dispone di uscite di sicurezza

adeguatamente segnalate. Per il piano superiore è presente una scalinata in muratura di facile

praticabilità (Non in caso di pioggia o neve, perché non ricoperti. Il ghiaccio viene sciolto con sale,

che potrebbe deteriorare i gradini e i pavimenti).

I progetti scolastici e gli intendimenti generali del POF dell’Istituto perseguono la cultura della

sicurezza e curano le informazioni e le loro implementazioni presso alunni e genitori.

La presenza di un solo collaboratore che ovviamente non può sdoppiarsi provoca mancata

sorveglianza alternata su un piano. Gli insegnanti cercano di controllare parzialmente lasciando le

porte aperte, ma non tutte le disposizioni consentono un’adeguata visibilità senza dover

interrompere le lezioni. Il plesso dispone di personale formato per le varie evenienze: salute,

incendio, altre accidentalità. La sirena di allarme pone problemi di diffusione del segnale al piano

superiore ed in palestra. Proprio in data odierna un elettricista è stato inviato per accertare le

carenze e si auspica che a breve tutto l’impianto venga reso pienamente funzionante. In palestra

permane una grave criticità: i supporti metallici che tendono la rete di pallavolo continuano a non

essere coperti e gli alunni rischiano di scontrarsi con le strutture metalliche sporgenti dal muro. Il

problema è stato più volte segnalato.

Il piano di sicurezza è conosciuto ed aggiornato, come la cartellonistica. Nel plesso sono raccolte e

custodite tutte le informative sul tema; vengono illustrate in sintesi al nuovo personale (supplenti o

frequentatori occasionali) dalla ASPP o dal Responsabile di plesso. Vengono regolarmente

effettuate le prove di evacuazione (ufficiali e di solo esercizio).

L’edificio non è a norma con le norme antisismiche, dato che al momento della costruzione non

erano ancora in vigore.

Salute

Rapporti con ICSA

I rapporti sono curati da 1 fiduciario

Progetti

PRIMA progetto PAM / Progetto Parco / Banda musicale (da definire)

SECONDA progetto PAM / Progetto Parco / Banda musicale / Approfondimentoscienze

TERZA progetto PARCO / Banda musicale / Approfondimentoscienze / Salute (non ho l'esatta

denominazione)

QUARTA progetto PARCO / Approfondimentoscienze / Banda musicale / Nitocris / GIOCARE in

casa sicura (sempre se non esclusi per aver saltato l'incontro di Rivoli)

QUINTA progetto PARCO / Approfondimentoscienze / continuità con la secondaria / banda

musicale.

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Secondaria Borgone

60 Alunni / 4 Classi

Edificio

L’edificio è sito in via Tarro Boiro n°2 a Borgone Susa. È un vecchio edificio – costruito negli anni

’60, adibito, prima che venisse usato come scuola, a caserma dei vigili del fuoco provvisto di

inferriate alle finestre del piano terra.

Ha infatti l’aspetto di un casermone solido e abbastanza fresco. In alcune aule, più esposte al vento,

la temperatura ambientale, a volte, è più bassa delle altre.

Esterni

Ha due piani: uno piano terra ed un primo piano. Ha un ingresso con 2 porte dotate di maniglione

antipanico ed un piccolo androne. C’è una terza porta che porta all’esterno anch’essa dotata di

maniglione antipanico che viene utilizzata come uscita di sicurezza. Ci sono due rampe di scale

(non adeguate ad una scuola con angoli a fazzoletto) che portano al primo piano entrambe interne

ma una delle due è situata tra 2 porte tagliafuoco (REI 120). All’esterno dell’edificio c’è un piccolo

giardino con 2 panchine dove i ragazzi possono fare la ricreazione quando il tempo è bello.

Spazi interni

n° 4 Aule / n° 2 Laboratori (artistico ed informatico) / n° 1 Sala Video / n°2 (delle 4) Aule

multimedia con LIM / n° 1 Aule insegnanti / n° 1 Biblioteca / n° 1 Locale per fotocopiatrici / n° 1

Bagni adulti/ n° 4 (2 per piano) bagni studenti/ n° 2 bagni HC (1 per piano)

I corridoi e le aule sono adeguati come capienza al numero degli alunni presenti.

Arredi

Ci sono alcuni arredi vetusti (soprattutto armadi) ma anche banchi e sedie nuovi. I computer del

laboratorio d’informatica sono abbastanza vecchi ma tutt’ora funzionanti e delle attrezzature per

piccoli esperimenti di scienze (microscopi, provette, beute, attrezzature di fisica, ecc....)

decisamente vetusti. Sono tutte attrezzature a norma CE ma sono presenti anche pc e

apparecchiature da dismettere perché obsolete.

Sono presenti però le lim nelle classi

Gradevolezza

Le pareti dei corridoi della scuola sono piene di quadri fatti dai ragazzi che rendono l’ambiente

decisamente gradevole. Le pareti delle aule sono piene di cartelloni e disegni fatti dalle varie classi

nell’espletamento delle varie unità didattiche delle singole programmazioni.

Accessibilità

Non ci sono rampe esterne ma c’è un ascensore per eventuali spostamenti di alunni disabili da un

piano all’altro.

Funzionalità

Gli spazi del plesso sono adeguatamente sufficienti per le esigenze della scuola. Gli ambienti che

mancano sono: una palestra (gli alunni devono usare la palestra comunale abbastanza lontana dal

plesso) ed un locale comune utile per eventuali conferenze ed interventi di personale esterno.

Cura estetica

Le pareti interne ed esterne sono tinteggiate (quelle interne da poco: ogni anno il comune ci

tinteggia i pezzi più sporchi o danneggiati)

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Gradevolezza

Il giardino è poco curato (l’erba viene tagliata una volta all’anno). I ragazzi alcuni anni fa,

partecipando al progetto “Aiuolando” hanno piantato dei fiori e delle piante coinvolgendo genitori e

cittadini di Borgone.

Mobilità sostenibile

La scuola non è al centro del paese che però non dista molto. La stazione è abbastanza vicina alla

scuola e di fronte alla scuola c’è un parcheggio dove genitori ed insegnanti possono fermarsi o

stazionare.

Mensa

Non c’è la mensa interna, da pochi anni (3 o 4) la mensa della scuola materna di Borgone accoglie

(a pagamento) i ragazzi che vogliono mangiare un pasto caldo quando c’è il rientro pomeridiano

(martedì e giovedì). Dei volontari della protezione civile accompagnano i ragazzi da scuola alla

mensa e dalla mensa a scuola.

Sicurezza

La scuola è protetta da una cancellata che ne recinge il perimetro. C’è un ASPP, non c’è una sirena

di allarme ma un campanello (usato normalmente al cambio d’ora) che viene usato in modo

particolare (suono ad intermittenza) per l’evacuazione collegato ad un congegno USP che gli

permette di funzionare anche se manca la corrente elettrica e ci sono 4 SPILA (2 per piano). Sono

rispettate le norme antincendio e sicurezza in tutti gli spazi ed è presente ed aggiornato il DVR.

L’informativa ai docenti ed ai collaboratori scolastici viene data tramite riunioni di plesso 1 o più

volte all’anno soprattutto se cambiano i docenti. Per i genitori ed i visitatori esterni viene fatta

leggere l’informativa affissa all’ingresso della scuola nel momento in cui firmano il registro

dell’ingresso estranei. Gli studenti vengono informati e formati fin dall’inizio dell’anno scolastico e

per tutto l’anno facendo anche almeno 2 prove di evacuazione simulando sia l’incendio che il

terremoto. Non ci sono scale antincendio ma ci sono 2 porte REI.

Salute

Non c’è una medicheria ma ci sono due cassette di primo soccorso ben segnalate il cui contenuto è

spesso controllato. Ci sono 2 addetti al primo soccorso (1 per piano).

Rapporti con ICSA

C’è solo un fiduciario di plesso che è anche ASPP.

Progetti

Sono stati fatti negli anni scorsi vari progetti soprattutto ambientali con la comunità montana

(INFEA), di protezione civile del territorio con il comune e di educazione alla legalità. Attualmente

sono in previsione un progetto UNESCO sulla luce (insieme al comune) ed i progetti d’Istituto

“Walking for water” e viaggio-studio per il potenziamento della lingua inglese.

Secondaria S. Antonino

Alunni: 179 - Classi: 9

Edificio

Indirizzo: via Augusto Abegg, 19 – S. Antonino di Susa

Anno di costruzione: 1962-63

Descrizione: fabbricato suddiviso in due ali disposte ad angolo retto, costituito da piano terra,

primo piano, secondo piano e terzo piano (meno esteso, occupa solo la parte centrale).

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Nell’angolo tra le due ali si trova la scala, costituita da scalinata unica dal piano al pianerottolo e

da due scalinate laterali dal pianerottolo al piano successivo. La parte posteriore del vano scala è

chiusa da vetrate. Ad ogni piano, nella parte centrale, si trova un atrio con balcone (al primo e al

secondo piano) che si affaccia sul cortile.

Criticità degli interni:

bagni da rifare piastrelle da sostituire in più aule porte da sostituire in una parte delle aule e dei bagni

Esterni:

di fronte alla facciata: cortile molto ampio delimitato dalla facciata della scuola, da una porzione di muro della scuola primaria adiacente, dal muro della palestra e dal cancello; aiuola e albero ornamentale tra la scala dell’ingresso e la rampa d’accesso; aiuola con piante e arbusti ornamentali nell’angolo adiacente alla scuola primaria

dietro alla scuola (nel tratto lungo la strada statale): parcheggio auto accanto la cancellata; sabbiera per il salto in lungo

Spazi interni

n° 9 aule per le classi (una a piano terra, con LIM; 4 al primo piano, di cui 2 con LIM; 4 al secondo piano, di cui 2 con LIM)

n° 2 aule comunicanti adibite a laboratorio informatica (piano terra) n° 1 salone con videoproiettore (piano terra) n° 1 aula insegnanti (piano terra) n° 2 magazzini (piano terra e terzo piano) n° 1 aula per materiale di robotica (piano terra) n° 1 ufficio per collaboratori (ricavato nell’atrio a piano terra) n° 1 auletta video (piano terra) n° 5 stanze per uffici e presidenza (primo piano) n° 2 aule di musica (secondo piano) n° 1 sala lettura (secondo piano) n° 1 laboratorio di scienze (3^ piano) n° 1 laboratorio di manualità per arte e tecnologia (3^ piano) n° 4 bagni per adulti (1 a p. t.; 2 al I p., 1 al II p.) n° 4 bagni per ragazze (1 a p. t.; 1 al I p., 2 al II p.) n° 4 bagni per ragazzi (2 a p. t.; 1 al I p., 1 al II p.) n° 1 bagno per disabili (piano terra) I locali comuni sono a norma

Arredi

Gli armadi presenti nelle aule sono in legno, di vecchio tipo, e sono tutti fissati al muro.

Gli armadi presenti negli uffici sono in metallo, anch’essi tutti fissati al muro.

Gradevolezza

Nell’atrio sono spesso esposti cartelloni con fotografie, disegni e testi relativi alle attività svolte

nella scuola; le pareti dei corridoi e degli uffici sono ornate da quadri realizzati da allievi ed ex-

allievi; lungo le pareti dei corridoi, due-tre anni fa, sono stati realizzati da alcuni ex-allievi stencil

colorati.

All’esterno le aiuole, benché ridotte quanto a dimensioni, in primavera e in estate sono fiorite e

gradevoli alla vista.

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Accessibilità

Rampa esterna per accedere alla porta d’ingresso

Criticità: non ci sono né ascensore né montascale, per cui quando si verifica una temporanea

difficoltà di deambulazione per un allievo, si è costretti a spostare la classe a cui l’allievo

appartiene nell’unica aula a piano terra, con inevitabili disagi per le classi coinvolte.

Funzionalità

Non sempre gli spazi del plesso sono sufficienti per le esigenze della scuola: il salone non ha la

capienza sufficiente per il collegio docenti plenario; a volte mancano aule quando si svolgono

attività in compresenza; la sala lettura viene anche utilizzata per le lezioni di flauto…

Cura estetica

L’edificio è stato tinteggiato esternamente di recente dopo un intervento di riqualificazione

energetica, a breve anche gli interni saranno migliorati e ripuliti in parte (Intervento MIUR “Scuole

Belle”)

Non tutte le pareti interne sono tinteggiate; le fasce paracolpi all’altezza dei banchi mancano in

molte aule; paraspigoli e battiscopa tendono a staccarsi nei punti più critici.

Mobilità sostenibile

La scuola è situata in una zona del paese ben collegata e con parcheggi comodi a poca distanza;

tuttavia nelle ore di ingresso e di uscita si verifica qualche difficoltà di movimento dovuta

all’afflusso di un notevole numero di auto, anche per la presenza dei pullman.

Mensa

C’è il servizio mensa per i giorni di rientro (martedì e giovedì), ma, poiché il plesso non dispone di

locali adeguati, il servizio viene erogato nei locali della vicina scuola primaria.

Criticità: buona parte dei ragazzi che non mangiano in mensa, consumano il pasto (per lo più si

tratta di tranci di pizza acquistati nella vicina pizza al taglio) nel parco giochi di fronte alla scuola.

Sicurezza

DAE nell’ingresso principale La scuola è protetta da una recinzione lungo tutte le parti libere del perimetro; ci sono sia un

cancello per le auto e i pullman sia un cancelletto per i pedoni. ASPP: n° 1 (Peirolo) Allarmi: n° 2 (uno in salone, uno in aula informatica) Piano di evacuazione: presente SPILA (Servizio Prevenzione Incendi e Lotta Antincendio): 8 addetti (Gadoni, Lunesu, Peirolo,

Rivetti, Ciantia, Combetto, Pandori, Panetta) Norme antincendio e sicurezza rispettate in tutti gli spazi DVR (Documento Valutazione Rischi): aggiornato a settembre 2015 L’informativa sulla sicurezza viene data attraverso il sito della scuola, le circolari del Dirigente

Scolastico, gli avvisi esposti Vengono effettuate 2 prove di evacuazione all’anno (terremoto – incendio) Scale antincendio: 4 rampe, sul lato posteriore dell’edificio, da piano terra al secondo piano Porte REI tagliafuoco: 2 a piano terra

Salute

Non esiste sala per le medicazioni Cassetta per le medicazioni al piano terra, al primo e al secondo piano

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Barella (piano terra) DAE Primo soccorso: 7 addetti (Ruta, Gadoni, Gagnor, Ciantia, Combetto, Pandori, Panetta)

Rapporti con ICSA

Responsabile di plesso: n° 1 (Petris)

Palestra Scuola Secondaria S. Antonino

Edificio

È situato di fronte all’edificio della scuola secondaria, sul lato opposto del cortile.

Ha due ingressi: uno dal cortile, utilizzato dagli allievi della scuola secondaria e della scuola

primaria, e l’altro esterno al cancello, per gli utenti delle associazioni e per il pubblico.

Attrezzi Fissi (presenti anche se non utilizzabili)

Quadro svedese

Funi e pertiche

Spalliera

Scala orizzontale

Magazzini

Sono due, lungo il lato cortile: uno è del Comune, l’altro, composto da due vani, è utilizzabile dalla

scuola.

Spogliatoi

Sono due, maschile e femminile, in condizioni accettabili, compatibilmente con l’utilizzo che ne

viene fatto da parte delle numerose associazioni che svolgono attività al di fuori dell’orario

scolastico.

Spogliatoio femminile: comprende un lavandino, tre bagni e una doccia chiusa a chiave e non

utilizzata.

Spogliatoio maschile: comprende un lavandino, due bagni e una doccia chiusa a chiave e non

utilizzata.

Pronto Soccorso

in caso di necessità si utilizza il pronto soccorso conservato nell’edificio della scuola così come il

DAE disponibile nell’ingresso principale

2.1.1Sicurezzanell’ICSA: Piani Comuni

In tema di sicurezza l’ICSA ha predisposto

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)

Il Piano di emergenza ed evacuazione dell’edificio in caso di calamità che prevede

l’organizzazione del personale, docente e non docente, mediante l’affidamento di

compiti individuali e di gruppo per la celere e sicura evacuazione dell’edificio in caso

di calamità.

Il registro dei controlli periodici ove sono annotati tutti gli interventi e i controlli di

impianti e dispositivi.

Prove di Evacuazione da effettuarsi durante l’anno scolastico con le seguenti modalità:

o Incendio

o Terremoto

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2.2Gli ambienti educativi

2.2.1 Politiche della scuola

L’ Istituto Comprensivo è un’istituzione scolastica che comprende scuole di ordini diversi, nel

nostro caso 4 scuole dell’infanzia, 5 scuole primarie e 2 scuole secondarie di primo grado.

S. Didero

S. Antonino

Vaie

Villar Focchiardo

Infanzia

Borgone

S. Didero

S. Antonino

Vaie

Villar Focchiardo

Primarie

Borgone

S. Antonino

Secondarie di primo grado

I.C.S.A.

1. L’atto di indirizzo del Dirigente scolastico, redatto su indicazione della legge n. 107 del

13.07.2015, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega

per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, stabilisce la politica della scuola, in

particolare per quanto riguarda tutte le attività educative Il Documento LINEE di Indirizzo è

emanato invece dal Consiglio di Istituto e dà le linee di indirizzo gestionali. I due documenti

sono coerenti tra loro.

2. Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il

conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente

della Repubblica 28.3.2013 n.80 dovranno costituire parte integrante del Piano; in

particolare nel triennio i traguardi per il miglioramento sono i seguenti:

a. Diminuire la percentuale degli alunni non ammessi alla classe successiva e/o

ammessi con debiti

b. Ridurre l’insuccesso degli studenti con BES;

c. Potenziare la didattica laboratoriale (soprattutto per le discipline tradizionali);

d. Migliorare la media delle performance individuali rilevate con gli strumenti di

valutazione nazionale e con gli strumenti individuati a livello di istituto.

3. Il Piano Triennale Offerta Formativa (PTOF) è progettato aderente alle Indicazioni

Nazionali per il curricolo 2012, con le esigenze del contesto territoriale, con le istanze

particolari dell'utenza della scuola.

4. Il Piano di Inclusione recepisce – in continuità – le finalità da sempre perseguite

dall’Istituto, ossia il rispetto della Carta Costituzionale, il perseguimento del valore della

persona, della salute, della cultura della sicurezza e del successo formativo di ogni alunno,

nel rispetto delle sue potenzialità e capacità per un pieno esercizio di cittadinanza, nella

condivisione di un percorso unitario, basato sui seguenti principi pedagogici, condivisi da

tutti gli operatori scolastici:

a. rispetto dell’unicità della persona: la scuola prende atto che i punti di partenza degli

alunni sono diversi e si impegna a dare a tutti adeguate e differenziate opportunità

formative per garantire il massimo livello di sviluppo possibile per ognuno,

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impegnandosi in percorsi personalizzati volti a contrastare il rischio dispersione ma

anche a valorizzare al meglio le eccellenze;

b. equità della proposta formativa;

c. imparzialità nell’erogazione del servizio;

d. continuità dell’azione educativa;

e. significatività degli apprendimenti;

f. qualità dell’azione didattica;

g. collegialità

Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto dei risultati

delle rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno, unitamente alle tabulazioni dei risultati delle

prove comuni per classi parallele e degli esiti finali, in particolare si promuoveranno in tutti gli

ordini di scuola attività mirate alla promozione delle abilità linguistiche e logico matematiche, per

innalzare gli esiti ed il successo formativo, in continuità con il progetto di ricerca-azione PAM e in

percorsi verticali e condivisi.

Si terrà conto altresì delle proposte formulate dagli Enti locali e dalle associazioni del territorio che

collaborano con la scuola, insieme a quelle formulate dai genitori negli OO.CC., per migliorare ed

ampliare gli interventi formativi.

2.2.1.1 Normative

Il regolamento d’Istituto è necessariamente ispirato allo “Statuto delle studentesse e degli studenti”,

di cui al DPR 249 del 24 giugno 1998 integrato da DPR 21 novembre 2007 n. 235, ed è inteso nella

nostra scuola come strumento per migliorare attraverso un sistema di regole condivise la via della

comunità scolastica costruendo dialogo fra le diverse componenti e consapevolezza di ruoli,

obblighi e diritti di ciascuna parte, oltre a garantire le pari opportunità.

La Nota del ministro del 31 luglio 2008chiarisce che “La scuola dell’autonomia può svolgere

efficacemente la sua funzione educativa soltanto se è in grado di instaurare una sinergia virtuosa,

oltre che con il territorio, tra i soggetti che compongono la comunità scolastica: il dirigente

scolastico, il personale della scuola, i docenti, gli studenti ed i genitori. L’introduzione del patto di

corresponsabilità è orientata a porre in evidenza il ruolo strategico che può essere svolto dalle

famiglie nell’ambito di un’alleanza educativa che coinvolga la scuola, gli studenti ed i loro genitori

ciascuno secondo i rispettivi ruoli e responsabilità. Il “patto” vuole essere dunque uno strumento

innovativo attraverso il quale declinare i reciproci rapporti, i diritti e i doveri che intercorrono tra

l’istituzione scolastica e le famiglie.”

Inoltre sulla Gazzetta Ufficiale il DPR 16 aprile 2013, n. 62, è stato pubblicato il Regolamento

recante il Codice di Comportamento dei Dipendenti Pubblici, a norma dell'articolo 54 del DL 30

marzo 2001, n. 165. Il provvedimento, entrato in vigore il 19 giugno 2013, regola in sostanza i

doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono

tenuti ad osservare.

Altre leggi cui si è rifatti per la istituzione dell’atto di indirizzo del Dirigente scolastico sono 1) Legge n. 59 del 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza;

2) DPR n.275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica;

3) Art. 3 del DPR 275/1999, come novellato dall’art. 1 comma 14 della Legge 107/2015;

4) D.L.vo n.165 del 2001 e ss.mm. ed integrazioni

5) Legge n. 107 del 13.07.2015, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e

formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”

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2.2.1.2 Linee Guida

Come linee guida per la gestione dei rapporti interpersonali degli insegnanti versus colleghi,

istituzioni, utenza ci si ispira, oltre al codice di comportamento per il dipendente della Pubblica

Amministrazione, al codice deontologico della professione docente adottato dall’ADI, Associazione

Dirigenti Italiani, di cui la attuale Dirigente è presidente dell’Area Piemonte, e del documento “Gli

Standard Professionali: Che cosa dovrebbero sapere e saper fare gli insegnanti” sempre dell’ADI e

che si rifà ed approfondisce il codice deontologico.

2.2.1.3 Documenti strategici

Regolamento-PTOF

Il Regolamento d’Istituto è affisso nelle bacheche poste in prossimità dei Plessi ed è scaricabile sul

sito istituzionale nell’area pubblica.

Il POFT è scaricabile sul sito istituzionale nell’area pubblica.

Patto di corresponsabilità

Viene firmato dalle famiglie all’inizio dell’anno, dopo che il coordinatore di classe ne ha illustrato i

principi ispiratori, insieme alla lettura del regolamento d’Istituto.

2.2.1.4 Politica di ecosostenibilità

L’ICSA può fregiarsi del titolo di UNESCO Associated School per il suo impegno profuso negli

anni per il sostegno dei paesi del terzo mondo,

partecipando, primo Istituto Comprensivo italiano a

Walking for Water nel 2013, partecipazione che continua

tuttora annualmente, cui partecipano alunni sia delle

primarie che delle secondarie. Ogni anno i fondi raccolti

durante la manifestazione sono dedicati alla costruzione di

un pozzo in Africa.

Oltre a Walking for Water, l’ICSA ha progetti con le guide del Parco Orsiera Rocciavrè di

riscoperta della natura anche tramite escursioni accompagnati da asini.

Altri progetti coinvolgono indirettamente la scuola nell’organizzazione di attività inerenti la salute,

camminando nei paesi di Vaie prima con Pedibus e successivamente Villar Focchiardo con

Millepiedibus, in cui i ragazzi organizzati in gruppi si trovano alle varie fermate indicate da cartelli

e da lì, accompagnati da genitori volontari e dall’Agente di Polizia Urbana, si recano a scuola.

2.2.1.5 Comunicazione

La comunicazione è assicurata all’interno dei plessi dal Dirigente Scolastico, dalla segreteria, dai

collaboratori, dai tre responsabili dei tre ordini di scuola, dai fiduciari e dalle FS tramite circolari

scritte o documenti specifici utilizzando altre il cartaceo, in maniera prioritaria il sito dell’ICSA.

2.2.1.6 Motivazione e partecipazione dei docenti

I docenti partecipano alle attività organizzate dall’istituto in funzione delle loro competenze e

incarichi loro assegnati.

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2.2.2 programmazione dell’offerta formativa

I consigli d’interclasse e i consigli di classe definiscono all’inizio dell’anno il piano annuale di

lavoro e quello della classe, dopo la progettazione in assemblea che tiene conto dei bisogni degli

allievi, degli obiettivi del curricolo sulle competenze da raggiungere, delle proposte progettuali

presentate ad inizio anno.

2.2.2.1 Analisi dei bisogni formativi sia degli alunni che dei docenti

I consigli di interclasse e di classe analizzano i bisogni degli allievi per ottenere l’ambiente più

favorevole al raggiungimento del successo scolastico. : i rappresentanti si fanno carico di fare da

tramite con le famiglie e di aggiornare i docenti su tutti i problemi della classe

I docenti usufruiscono di occasioni comuni di confronto e formazione soprattutto nella prima

settimana dell’a.s. oltre a continue sollecitazioni nel corso dell’anno, in base a specifici interessi o

esigenze di aggiornamento normative (es. Indicazioni Nazionali, Legge sull’Inclusione etc.)

2.2.2.2 Metodologie e approccio educativo

La nostra scuola è luogo di esperienze metodologiche ed educative significative di tipo culturale

e sociale volte a perseguire i seguenti obiettivi:

COSTRUIRE ATTITUDINE ALL’APPRENDIMENTO

“Esplicitare e promuovere l’acquisizione di un sapere che permetta a alunne e alunni di cogliere

appieno tutte le offerte e di fruire delle attività proposte nei vari ambiti e discipline”.

SVILUPPARE UNA CULTURA PERSONALE

“Esplicitare e promuovere l’acquisizione di un sapere che permetta a ognuno di realizzare appieno

le proprie potenzialità e di costruire un proprio patrimonio culturale in modo che tutti possano fare

scelte e avere esperienze capaci di favorire il proprio benessere e anche di contribuire al benessere

collettivo”.

COSTRUIRE UNA PIENA CITTADINANZA

“Esplicitare e promuovere l’acquisizione di un sapere che permetta a cittadine e cittadini di godere

di diritti e di assolvere ai doveri in una società democratica, una società dell’informazione, una

società multilingue e multiculturale, una società caratterizzata da provvisorietà, pluralità,

polivalenza e problematicità”.

2.2.2.2.1 Flessibilità e autonomia

Tempo scuola (vedi sopra).

Il tempo scuola realizzato è uguale a quello attribuito dall’Ufficio Scolastico, ma è valorizzato con

il sistema dei recuperi moduli. 30 ore settimanali generano infatti 32 moduli settimanali da ’55.

Ore di docenza x settimana

PRIMARIA - 69 docenti primaria x 22 ore settimanali di docenza = 1518 ore di disponibilità per

attività di insegnamento

SECONDARIA - 47 docenti di secondaria x 18 ore settimanali di docenza = 376 ore di

disponibilità per attività di insegnamento

Utilizzo ore docenza per grado scolastico

- con alunni

NELLA SECONDARIA i recuperi moduli sono utilizzati per attività di laboratorio, per progetti di

contemporaneità su BES in classe (15 moduli), su laboratori a gruppi di recupero o per AA all’IRC

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108 moduli e 42 moduli fuori classe su recuperi individuali e 420 moduli usati per i laboratori

pomeridiani. 124 ore sono utilizzate per supplenza dai docenti della secondaria come recupero

moduli.

NELLA PRIMARIA abbiamo disponibili 55 ore settimanali per un totale annuo di 1815 e una

media per classe di 58 ore annue per classe. Le ore di docenza eccedenti l’orario frontale di

insegnamento ricavate dalle risorse del Tempo Pieno sono impiegate su progetti di recupero ove

non sia necessario intervenire per coprire l’attività alternativa alla IRC.

Alcune ore di docenza aggiuntiva sono destinate a progetti d’Istituto

2.2.2.2.2 Didattica laboratoriale e interdisciplinare

La didattica tiene conto degli obiettivi concordati nel PTOF e delineati nelle assemblee di classe,

nei piani di lavoro annuali dei singoli docenti. Le strategie utilizzate vengono definite in appositi

documenti dall’intero consiglio dei docenti. Oltre all’attività curriculare, ai laboratori pomeridiani

di recupero e/o potenziamento ci sono partecipazioni delle classi a progetti d’Istituto.

I progetti vertono su alcuni assi comuni:

EMERGENZA ITALIANO

PERCORSI LINGUISTICI E COGNITIVI

EDUCAZIONE ALLA SALUTE

SCIENZE APPLICATE

LABORATORI MUSICA–TEATRO

CORO

ORIENTAMENTO

GRUPPO SCOLASTICO STUDENTESCO

GENITORI… IN GIOCO

CITTADINANZA ECONOMICA

ADOTTA UN MONUMENTO

FORUM

SICUREZZA

SCAMBI EPISTOLARI

GIORNALINO

PROVACI ANCORA SAM

PARI OPPORTUNITA’

PER CONTARE

I progetti degli assi sopraindicati sono stabili da oltre un quinquennio e producono il 75% delle

entrate finanziarie riportate sul bilancio della scuola.

(i finanziamenti sono riportati nelle schede progetto educazione alla salute, sicurezza, cittadinanza,

musica, tecnologie del Programma Annuale).

Alcune ore di docenza aggiuntiva sono destinate al recupero o all’arricchimento dell’offerta

formativa

15 ore totali di compresenza dei docenti su progetti di recupero delle classi

(secondaria)

97 ore di recupero debito dei docenti su progetti classificati per piccoli gruppi

laboratori pomeridiani nella secondaria

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2.2.2.3 Temi di salute

Il tema della tutela della salute viene proposto dalla referente dell’Istituto, l’insegnante della

Primaria di S. Antonino Monica Chirio coadiuvata dalla collega di classe l’insegnante Antonietta

Careri. Vengono segnalati corsi ed attività di prevenzione, educazione all’affettività, educazione

alimentare, tutela dei rischi digitali, sicurezza e legati alla didattica e all’apprendimento. Inoltre è

attivo uno sportello d’ascolto condotto dalla dott.ssa Sabrina Farci.

2.2.2.4 Documentazione e monitoraggio

La referente alla salute riferisce con apposite relazioni al DS, realizza un dossier in attesa che venga

creato uno spazio dedicato sul sito dell’ICSA, sono previsti incontri di verifica sul lavoro svolto e

sui risultati raggiunti come da planning inviato ad inizio anno al DS, scrive il profilo salute

dell’ICSA, lo invia al DS che lo valida e decide a chi farne partecipe, infine la referente alla salute

invia gli elaborati in Regione e al MIUR, partecipa alle riunioni di lavoro ed aggiornamento del

MIUR della Provincia e della Regione Piemonte.

2.2.2.5 Valutazione

I docenti riferiscono sulle esperienze svolte, predispongono le valutazioni delle prove comuni e

valutano l’efficacia degli interventi con confronti fattivi durante le riunioni di classi parallele

dell’ICSA. È in atto un progetto d’Istituto: “Progettare un curricolo verticale per competenze di

italiano, matematica e cittadinanza” nel quale sono coinvolti gli insegnanti disponibili.

2.2.3 Strumenti e competenze

2.2.3.1 Tecnologie e ambienti digitali

In ogni plesso c'è un'aula di informatica dotata di computer con applicazioni di base adeguate all'età

dei fruitori. Alcuni computer sono collegati a Internet per permettere la ricerca di informazioni

riguardanti gli argomenti da approfondire con filtri che non consentono navigazioni non protette e

sistemi che impediscono la “manipolazione” delle impostazioni date.

Alcune classi sono dotate di LIM, una parte di queste ad uso esclusivo di alcuni insegnanti al primo

piano (S. Antonino), altre in aule apposite condivise. Si auspica con i PON di poter acquisire una

LIM portabile su carrello per la Primaria di S. Antonino che verrebbe posta anch’essa al primo

piano.

2.2.3.2 Competenze dei docenti

Esiste l’aggiornamento dell’anagrafe docenti basato sui titoli.

2.2.3.3 Altre competenze

Le competenze personali degli insegnanti sono utilizzate per consentire agli alunni di approfondire

specifiche attività anche extracurricolari (es. teatro, video, musica, ecc.).

2.2.3.4 Altre risorse

L'Istituto accoglie tirocinanti dell'Università degli Studi di Torino della Facoltà di Scienze della

Formazione, stagisti di lingua straniera e del Liceo Psicopedagogico. Specialisti ed esperti nelle

varie discipline sono invitati a partecipare ad alcune attività, ciascuno in base al suo curricolo

personale e professionale dopo approvazione del Consiglio di Istituto.

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2.2.3.5 Formazione docenti

I docenti partecipano alla formazione finanziata da appositi fondi su tematiche di aggiornamento

richieste dalla normativa, su specifico interesse disciplinare o su progetti. Alcuni hanno deciso di

dare una quota del bonus per aggiornamento su argomenti previsti nel PDM.

2.3 GLI AMBIENTI ORGANIZZATIVI

2.3.1 Organigramma e funzionigramma

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2.3.2 Dipartimenti, Commissioni, Organi collegiali, …

Le Figure strumentali insieme alle commissioni organizzano incontri su temi e progetti di area. Gli

incontri per classi parallele definiscono attività disciplinari, prove comuni, riflessioni sui risultati

Invalsi, lettura Indicazioni Nazionali, aggiornamento della valutazione e delle competenze

disciplinari, elaborazione del curricolo.

Incarichi commissioni e/o gruppi di lavoro/referenti

Per esplicitare in chiave progettuale ed operativa le linee programmatiche del Collegio dei Docenti

ogni anno vengono individuati i gruppi di lavoro e commissioni, costituiti da docenti di tutte le

scuole dell’Istituto.

Le Commissioni e i Gruppi di lavoro si riuniscono su convocazione del Dirigente Scolastico e di

ogni seduta viene redatto il verbale delle operazioni.

Sia le Commissioni che i Gruppi di lavoro vengo costituiti sulla base della disponibilità individuale

e vengono deliberati nel Collegio docenti. Hanno un alto valore associativo, favoriscono la

conoscenza di tutte le componenti dell’Istituto Comprensivo e facilitano le relazioni e la

collaborazione tra docenti.

Commissioni

Le commissioni sono costituite da docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria; ne è

responsabile la “Funzione strumentale” o un docente referente e si occupano di particolari aspetti

correlati al PTOF. Ad esse viene affidato un incarico specifico da assolvere. Hanno di solito

carattere permanente.

Compiti specifici:

– individuare bisogni e problemi relativi al proprio settore;

– analizzare strategie per affrontare/risolvere le problematiche emerse;

– predisporre materiale;

– presentare al Collegio proposte.

Ciascun referente/responsabile in sede collegiale, illustra all’assemblea, in fase di progettazione

prima e verifica poi:

– finalità

– obiettivi

– strategie d’intervento

– risultati

Referenti e coordinatori

I docenti referenti e coordinatori svolgono i compiti di seguito elencati:

– Coordinano progettazione, realizzazione, valutazione e documentazione degli ambiti per i quali

sono stati nominati

– Convocano, entro il limite di ore che vengono annualmente assegnate in sede di contrattazione di

istituto, i componenti della commissione cui sono preposti

– Verbalizzano gli incontri e registrano le presenze.

Componenti gruppi di lavoro

I docenti componenti di gruppi di lavoro svolgono i compiti di seguito elencati:

– Partecipano attivamente alla progettazione, realizzazione, valutazione e documentazione degli

ambiti per i quali sono stati nominati

– Presenziano agli incontri che vengono stabiliti

– Per i docenti referenti e/o coordinatori e per quelli che fanno parte delle commissioni è previsto

un riconoscimento economico dal “Fondo d’istituto”.

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Commissioni relative alle attività delle funzioni strumentali

Gruppo Area 1 – Gestione PTOF: aggiorna annualmente il piano dell’offerta formativa e si occupa

della progettazione e redazione del “Piano dell’Offerta Formativa” ed è presieduto e coordinato

dalla Figura Strumentale Area n. 1;

Gruppo Area 2 – Autovalutazione d’Istituto, Progetto Qualità e Documentazione: si occupa dello

studio e dell’attuazione del modello di autovalutazione delle attività di istituto;

Gruppo Area 3 e Area 5 – Continuità/Orientamento: si occupa, in generale, dei problemi attinenti la

continuità tra i diversi ordini di scuola (Scuola Primaria/Scuola Secondaria di 1° grado e Scuola

Secondaria di 1° grado/Scuola Secondaria di 2° grado);

Gruppo Area 4 – Attività Multimediale e sussidi didattici: si occupa dell’impiego delle nuove

tecnologie multimediali nella didattica e dei sussidi didattici;

Gruppo Area 6 – Coordinamento e gestione degli aspetti educativi e didattici relativi al sostegno e

al disagio scolastico: si occupa del coordinamento delle attività di integrazione degli allievi

diversamente abili e di prevenzione del disagio scolastico e corsi di recupero.

Commissioni

“Commissione istruttoria funzioni strumentali”: esamina le candidature per F.S.; ha funzione

deliberante in presenza di singole candidature, ha funzione proponente in caso di più candidature

per la stessa funzione strumentale.

“Continuità con la scuola dell’infanzia”: ha il compito di approfondire le tematiche relative agli

interventi educativi e formativi, alle competenze necessarie per un positivo inserimento nella

scuola primaria, al passaggio di informazioni sugli alunni, all’elaborazione di unità didattiche

comuni.

“Continuità primaria/secondaria”: ha il compito di elaborare progetti comuni, di monitorare l’iter

scolastico degli alunni, di favorire il passaggio di informazioni, anche con la secondaria di 2°

grado.

“Orientamento”: programma e coordina tutte le iniziative di orientamento necessarie per portare

l’alunno ad una maggiore conoscenza delle proprie potenzialità, attitudini e interessi.

“Autovalutazione di Istituto e percorsi di miglioramento”: propone attività volte al

miglioramento dell’organizzazione e dei servizi, predispone “Documenti di Autovalutazione” e

di “Progetti di Miglioramento”, partecipando anche a Premi e selezioni italiane ed europee.

“Valutazione” compiti: Prendere visione degli strumenti in uso nell’Istituto in relazione alla

valutazione degli alunni e procedere alla loro modifica e/o integrazione (legenda giudizi, legenda

voti, modelli per la registrazione degli esiti degli apprendimenti in ingresso, in itinere, a

conclusione dell’anno scolastico). Pianificare la raccolta e la documentazione storica degli esiti

della valutazione per effettuare, a distanza, confronti ed analisi in merito ai processi.

“Continuità” compiti: Pianificare momenti di incontro, programmazione, collaborazione e

scambio fra i tre ordini di scuola, al fine di realizzare interventi unitari e coerenti che abbiano lo

scopo di favorire, nello studente, un percorso di apprendimento completo, armonioso e sereno.

Predispone il curricolo verticale anche attraverso il confronto sui metodi e stili di insegnamento e

apprendimento dei tre segmenti formativi.

“Handicap” compiti: Presiede alla programmazione generale dell’integrazione scolastica nella

scuola e collabora alle iniziative educative e di integrazione previste dal Piano educativo

individualizzato (legge 104/1992, art. 15, comma 2) dei singoli alunni.

“Attività Multimediale e sussidi didattici”: si occupa dell’impiego delle nuove tecnologie

multimediali nella didattica e dei sussidi didattici

“Coordinamento e gestione degli aspetti educativi e didattici relativi al sostegno e al disagio

scolastico”: si occupa del coordinamento delle attività di integrazione degli allievi diversamente

abili e di prevenzione del disagio scolastico e corsi di recupero.

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“Intercultura: inserimento alunni stranieri, mediatori culturali”: progetta percorsi necessari per

migliorare l’integrazione degli alunni stranieri da inserire o già inseriti nei diversi plessi,

promuove progetti a carattere interculturale, predispone l’applicazione del protocollo di

accoglienza.

“Aggiornamento”: si occupa di svolgere un’indagine ed un’analisi dei bisogni formative dei

docenti: progetta e realizza progetti formativi. Svolge il monitoraggio per la valutazione di

percorsi formativi; fa la rendicontazione.

“Orario”: organizza l’orario annuale delle attività curriculari. Organizza le sostituzioni in caso di

assenza del personale docente.

“Commissione elettorale”: coordina le attività di organizzazione per le elezioni dei

rappresentanti degli organi collegiali.

“Commissione alla sicurezza”: sovrintende e vigila sull’osservanza delle disposizioni in materia

di salute e sicurezza. Collabora con gli esperti alla valutazione dei rischi. Segnala al dirigente

scolastico la presenza dei fattori di rischio e, nell’attesa di interventi, adotta tutte le misure

cautelative temporanee necessarie per limitare il più possibile la situazione di rischio.

“Commissione per il turismo: visite guidate e viaggi di istruzione”: redige e revisiona il

regolamento per i viaggi di istruzione e le visite guidate: organizza itinerarie prende contatti con

le strutture di accoglienza: organizza il piano delle visite annuali.

“Tecnologica”: coordina i laboratori tecnologici facendo anche l’inventario degli strumenti.

“Gestione sito web”: organizza il materiale da pubblicare sul sito, gestisce il sito web, si occupa

dell’acquisto, gestione e manutenzione delle apparecchiature informatiche e multimediali.

“Regolamento di istituto”: redige e revisiona il regolamento di istituto, il patto di

corresponsabilità e stabilisce le sanzioni.

Gruppi di Lavoro

Anche i Gruppi di lavoro sono costituiti dai docenti dei tre ordini di scuola o da docenti di un solo

ordine, hanno il compito di elaborare ricerche su tematiche di studio e collaborare alla realizzazione

di progetti trovando soluzioni adeguate.

“Accoglienza”: propone attività di raccordo e la costruzione di unità didattiche.

“Miglioramento”: realizzazione di curricoli verticali di italiano, matematica e cittadinanza nei

vari ordini di scuola.

“Metodo di studio”: partendo dal curricolo già sviluppato in precedenza, ha il compito di

elaborare percorsi didattici riferiti a più discipline rispettivamente per la primaria.

“Integrazione degli alunni disabili”: il gruppo, costituito da tutti i docenti di sostegno dell’Istituto

e coordinato dal servizio psicopedagogico, ha il compito di confrontarsi sulle modalità e sulle

strategie efficaci di integrazione, sui percorsi differenziati, sulla documentazione necessaria

rispetto al percorso di apprendimento.

GLH o GLIC: a norma della L. 104/92 e del D.P.R. 24-02-94, si occupa specificamente degli

alunni disabili; è costituito pertanto da tutti i docenti di sostegno e dagli insegnanti coordinatori

delle classi con alunni diversamente abili. Redige il profilo dinamico funzionale e il piano

educativo individualizzato. Programma gli interventi in relazione ai bisogni rilevati anche con

riferimento agli esami finali di valutazione, nel rispetto delle norme vigenti.

Salute, si occupa dei progetti inerenti la salute in tutti i suoi aspetti, dai progetti al rilevamento

delle criticità anche ambientali. Rendiconta riguardo gli interventi attuati durante l’anno

scolastico.

“Educazione ambientale”: elabora percorsi di educazione scientifica in senso lato, sotto forma di

curricolo integrato, in collegamento con le esperienze in atto nella scuola.

Gruppi Disciplinari: Unità di lavoro collegiale che offrono ai Consigli di classe-interclasse le

competenze tecniche didattico-educative attraverso la progettazione del curricolo esplicito e delle

unità di apprendimento. Sono costituiti da insegnanti delle medesime discipline, con lo scopo di

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delineare il pacchetto formativo caratterizzante di una disciplina in maniera omogenea per le classi

parallele (curricolo esplicito).

Attività dei gruppi

– Programmare, per quanto possibile, l’azione didattica e disciplinare per corsi e classi parallele;

– Definire le scansioni temporali dei moduli e delle unità didattiche, gli obiettivi minimi da

raggiungere per ciascun livello, gli strumenti da adoperare per la verifica e la valutazione;

– Predisporre test di ingresso, intermedi e finali che ciascun docente potrà adattare alle proprie

specifiche realtà.

2.3.3 Utilizzo delle ore collegiali per formazione “obbligatoria”

Questo avviene nella prima settimana di avvio dell’anno scolastico o nel mese di giugno, ma può

avvenire anche nel corso dell’anno scolastico con focus group a tema.

2.3.4 Sviluppo e valorizzazione risorse umane

Ogni attore viene coinvolto nel progetto educativo in modo tale da creare una rete di risorse che si

integrano e si completano.

2.4 GLI AMBIENTI SOCIO- RELAZIONALI

2.4.1 Relazioni fra pari: studenti-studenti / docenti-docenti, etc.

Poiché un ambiente socio-relazionale positivo è fondamentale per il successo di un progetto

educativo, l'Istituto dà molta importanza ai rapporti che si instaurano tra le persone. Nell’ICSA

viene assicurato il confronto tra pari attraverso la partecipazione ai progetti di cittadinanza, tutela

dei rischi digitali, bullismo, pari-opportunità, uscite e viaggi d’istruzione, gare sportive.

2.4.2 Relazioni tra i diversi attori (dirigenti, docenti, studenti, personale ATA, operatori,

famiglie)

L'ascolto e l'aiuto reciproco caratterizzano le relazioni tra i diversi soggetti. Le sedi delegate sono le

assemblee dei consigli di classe e interclasse, i dipartimenti, le riunioni dei coordinatori, il gruppo

di lavoro sul curricolo, i collegi docenti e di plesso.

In tali sedi oltre al confronto didattico si valutano le azioni da intraprendere per migliorare la

comunicazione e il successo formativo.

Inoltre le assemblee sindacali sono occasione di ulteriore confronto tra docenti per la contrattazione

CAPITOLO III - RETI E ALLEANZE

3.1 Reti di scuole

L’ICSA entra in numerose reti di scuole,

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3.2 A.S.L. e servizi sociali

I rapporti con l’ASL TO3 sono stretti in quanto vi sono parecchi progetti che riguardano la salute

ela sicurezza (la Dott.ssa Maria Teresa Revello, funzionario dell’Assessorato alla Sanità, la Dott.ssa

Elena Coffano, DORS ASL3 Regione Piemonte, la responsabile Simonetta Lingua, il catalogo

PEAS su linee guida e buone pratiche, i repes di zona quali la Dott.ssa Alda Casola e il Dottor

Genovese); sono strumenti percorsi di formazione, infatti è stato stilato e realizzato il protocollo

farmaci salva vita con interventi informativi e sono stati eseguiti corsi BLS per adulto, bambino e

lattante con uso di defibrillatore con AED, secondo le raccomandazioni internazionali su RCP

ILCOR correnti realizzati il 26/11/2014 entrambe a tutto il personale scolastico disponibile.

Parimenti con i servizi sociali del territorio (es. assistenti sociali, Conisa, …) vi sono frequenti

contatti e collaborazioni. Vengono tenute presenti le sorveglianze della popolazione con lo studio

OKKIO alla salute, quest’anno scolastico parteciperà la classe III B di Sant’Antonino scelta come

classe campione (i dati si trovano sul sito della Regione Piemonte, come ad es. la ricerca su

movimento ed educazione alimentare sulle classi IV in cui il 25% tra gli 8-9 anni presenta un

eccesso ponderale, ma per la prima volta gli obesi sono in diminuzione; in un’altra ricerca si è

dimostrata la correlazione tra obesità e ceto sociale basso, di più nel Sud rispetto al Nord), con

HBSC (comportamenti nella fascia 11-15 anni che rileva la non sufficiente attività motoria, che il

consumo di alcool e droghe è in calo, con un maggior rischio per i maschi, ma che solo il 52% di

scuole hanno una politica scolastica legata all’alimentazione), con PASSI che studia il rapporto tra

gli adulti e la fruizione dei servizi dell’ASL utilizzando un campione casuale a livello telefonico.

È stato firmato il Piano Nazionale di prevenzione 2014-2018 (PNP) che si basa su HEALTH 2020

che è un progetto internazionale in cui si seguono le persone nelle varie fasi di vita, recependo e

problemi e traducendoli in positività, partendo da età e sesso, stili di vita, reti sociali e comunità,

condizioni di vita e di lavoro, condizioni socio-economiche.

Le sue priorità sono:

1. Ridurre il carico di malattie

2. Investire sul benessere dei giovani

3. Rafforzare il patrimonio

4. Occuparsi delle persone fragili

5. Occuparsi dell’ambiente

Sono 15 i macrobiettivi da perseguire in tutta l’Italia, mentre ogni Regione li ha declinati in base ai

propri piani regionali accompagnate da azioni centrali dell’Istituto della Sanità.

Il DGR n. 25.1513/3 del giugno 2015 presenta il Piano Regionale della Regione Piemonte 2014-

2018 in cui sono stati declinati gli obiettivi per il 2015:

1. La scuola viene vista con un approccio di setting, come sistema sociale delimitato dove

vengono prese misure necessarie per promuovere salute. La Sanità si coinvolge con le

scuole con atti formali

2. Si attua una formazione congiunta scuola-ASL

3. Le ASL mettono a disposizione delle buone pratiche valide per tutte le scuole (catalogo)

4. Programmazione di linee guida congiunte scuola-ASL

5. Whool school approach, cioè complessivo, sistematico e rivolto a tutti gli attori della scuola

che hanno come riferimento prioritario il bambino.

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3.3 USR – UST

Il progetto in oggetto per la costruzione del profilo è supportato egregiamente dal Dottor Franco

Calcagno, Dirigente uff. IV URS Piemonte, dalle prof.sse Daniela Pinna, Antonietta Centolanze,

Annamaria Capra, Sara Coccolo che in intesa ed in continuità con il MIUR centrale e locale, con il

Piano Regionale, regolano gli interventi dell’ASL con la scuola: il Progetto delle scuole che

promuovono salute è all’interno di tale attività ed in esso rientrano il RAV, il PDM e il PTOF

dell’ICSA. La Rete Regionale fa capo all’IC King di Grugliasco: è previsto un nuovo accordo di

Rete, documento che arriverà nelle scuole, dovrà essere firmato dal Dirigente dell’ICSA (è

possibile la firma digitale più certificato del documento digitale) all’UST e sottoposto a delibera del

collegio docenti e del consiglio d’Istituto.

3.4 Enti Locali

Partendo dal Ministero con partner europei attenti al discorso sulla salute attraverso l’educazione, si

approda a livello locale ai Comuni istituendo una governance ASL-SCUOLA-COMUNI per

proporre una buona pratica che deve adattarsi al setting della scuola, vista come l’insieme dei

processi ed attività che sono intesi a raggiungere il miglior risultato possibile. Il 20 maggio 2016 si

svolgerà un mercatino biologico e si vedrà il procedimento della realizzazione di tomini di capra (si

prevede anche la partecipazione degli animali), tutto organizzato dal Comune di Sant’Antonino e

dell’ASL TO 3. Si ricorda la partecipazione al progetto della Dirigente Elena Russo, Assessore

all’istruzione, alla formazione e al lavoro, settore politiche dell’istruzione, piattaforma DORS.

3.5 Associazioni

Varie associazioni sono presenti sul territorio: sportive, musicali, terza età, AIB, alpini, GAV,

ecc… che collaborano con l’IC.

3.6 Centri di Aggregazione

Per ciò che concerne l’aggregazione giovanile, i Comuni sono tutti dotati di impianti sportivi e di

aree verdi di un certo rilievo, sono presenti anche biblioteche. Le associazioni collaborano con

l’ICSA proponendo spesso attività.

3.7 Famiglie

Il livello socio-economico risulta medio basso, vi sono criticità con esse evidenziate dal PDM,

perciò le insegnanti disponibili sono state formate dall’Istituto Change alla gestione dei conflitti

nella comunicazione con le famiglie con attività di riflessione sui rapporti con i genitori ed i ragazzi

in un’ottica di counselling.

3.8 Risorse finanziarie (bandi, fund raising, …)

Bandi di found raising a tutto campo nell’ambito dell’istruzione (dall’organico potenziato alle

nuove metodologie per l’apprendimento e agli animatori digitali, agli insegnanti di educazione

fisica “Progetto sport in classe”, ecc…) sono indirizzati prioritariamente alle scuole che

promuovono salute. Vengono richiesti PON_FESR 2014-2020 asse II “Infrastrutture per

l’istruzione” - OBIETTIVO SPECIFICO 10.8- “Diffusione della società della conoscenza nel

mondo della scuola e della formazione ed adozione di approcci didattici innovativi” - AZIONE

10.8.1- “Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica, laboratori professionalizzanti e per

l’apprendimento delle competenze chiave”. Raccolta spontanea da parte dei genitori dei punti in

alcuni esercizi commerciali per acquistare materiale scolastico ed eventuali donazioni spontanee.

Quota volontaria: è risultato un mancato pagamento da parte di un numero significativo di famiglie,

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in particolare nella scuola secondaria. Alcuni progetti vengono autofinanziati da queste ultime o in

parte con la quota messa a disposizione annualmente dagli enti locali.

CAPITOLO IV - STRUMENTI DI AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE

Per l’autovalutazione dei modelli organizzativi della scuola è stato consultato il Rapporto di

Autovalutazione (RAV) elaborato dall’INVALSI con la collaborazione del MIUR.

È stato conseguentemente stilato e pubblicato il RAV, il PDM e il PTOF dell’ICSA dando inizio al

Sistema Nazionale di Valutazione.

È tenuto presente il modello CAF (Common Assessment Framework) del MIUR, cioè una griglia

comune di autovalutazione; esso è uno strumento di Total Quality Management pensato ed ideato

dal settore pubblico e ispirato dal modello di eccellenza EFQM della European Foundation for

Quality Management e dal modello Speyer della German University of Administrative Sciences.

È presente il gruppo di valutazione dell’ICSA formato da insegnanti dei vari ordini di scuola e dal

DS.

È stato istituito il Comitato di autovalutazione d’Istituto prevista dalla recente normativa “Buona

Scuola”.

È stato formato il gruppo di miglioramento coinvolgendo tutto il personale interessato per italiano,

matematica e cittadinanza.

La stesura del Profilo salute è redatta da Chirio Monica, referente salute dell’ICSA, che

precedentemente ha predisposto un sondaggio concordato con il DS, con successivo spoglio dei dati

tra le insegnanti dei vari ordini di scuola per scegliere corsie progetti presenti sul catalogo PEAS,

questo per renderli simili nelle classi e nei vari plessi, si è occupata anche dell’iscrizione ai corsi

insieme a Gadoni, successiva organizzazione degli stessi ed ha creato un dossier in attesa che venga

definito uno spazio “salute” nel sito. La collega Careri ha partecipato allo spoglio del sondaggio e

collaborato ad inserire in una griglia creata da Chirio i dati insegnanti, genitori ed alunni richiesti da

quest’ultima per la stesura del profilo.

Per l’autoanalisi relativa ai Bisogni Educativi Speciali è stato consultato anche il Piano Annuale

dell’inclusione dell’URS Piemonte

Si ricordano gli strumenti utilizzati: Vales, CAF e successivo Bilancio Sociale e Atto d’indirizzo

del DS.

Strumenti di informazione, comunicazione e condivisione vengono implementati anche a livello

informatizzato per garantire la dematerializzazione.

CAPITOLO V - PRIORITÀ E SCELTE DI PROGRAMMAZIONE

Realizzazione di percorsi virtuosi da parte del Referente salute tenendo presente e partendo dal

RAV ma con una visione un po’ diversa, dal PDM e dal PTOF.

Il benessere, la salute e la sicurezza (d.lgs. 81) sono le tre parole che creano il DNA della scuola,

perciò questo è il Progetto che deve rendere idoneo al ragazzo l’apprendimento facilitandolo, che

deve abbracciare tutti i percorsi che la scuola mette in atto.

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CAPITOLO VI - IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL PROFILO

6.1 Gruppo di lavoro

Il gruppo di lavoro è rappresentato dalla DS, da Chirio e Careri. I dati sono stati chiesti alle persone

interessate man mano che veniva stilato il profilo: si ringraziano tutti quelli che a vario titolo hanno

contribuito alla sua realizzazione.

Il sito della scuola viene cambiato ed aggiornato dalle FO adibite e verrà creato uno spazio

“Salute”.

6.2 Tappe

Si sono rispettate le tappe previste dal manuale “Esperienze e strumenti per la costruzione dei

profili di salute nella scuola”, arricchite dalle considerazioni di gruppo emerse dagli incontri

stabiliti per Provincia e Regione ai quali hanno partecipato Chirio e Careri come da

documentazione depositata in segreteria.

6.3 Strumenti utilizzati

Le fonti sono state varie, dal manuale “Esperienze e strumenti per la costruzione dei profili di salute

nella scuola”, dagli incontri con la DS ai collaboratori, dalla DSGA e dalla segreteria, alle FO su

HC e inclusione, sicurezza e fiduciari dei vari plessi, alle referenti salute degli altri IC di valle, alla

scuola polo, ai repes e dagli incontri provinciali e regionali. Altri dati sono rilevati dalla Carta di

Ottawa dell’OMS del 1986 e dai principi e valori espressi dalla Risoluzione di Vilnius del 2009, dal

questionario sul metodo di studio e sulla concezione dell’intelligenza personale e degli allievi

creato per gli insegnanti di ogni ordine di scuola da Chirio con la collaborazione di Careri e dai

questionari ministeriali rivolti ai genitori, agli alunni e agli insegnanti nell’anno 2014-2015, dalla

griglia creata da Chirio per la descrizione degli ambienti interni ed esterni degli Istituti ed adottata

dalle scuole di ogni ordine e grado della Regione Piemonte, dall’ISTAT, da SCUOLE IN CHIARO,

da OKKIO alla salute, HBSC, PASSI, dalle piattaforme SHE e DORS, dalla legge Fioroni

sull’obbligo scolastico fino a 16 anni alla formazione sulla didattica per competenze, dal modello

ICF, dgr 34 del 2010, dalla classificazione internazionale del funzionamento della disabilità al

Piano Nazionale di prevenzione 2014-2018 (PNP) e al DGR n. 25.1513/3 del giugno 2015 presenta

il Piano Regionale della Regione Piemonte 2014-2018 in cui sono stati declinati gli obiettivi per il

2015, legge 107 del 2015 con 219 commi, dei quali tre (7-19-21) si occupano di salute e sicurezza.

6.4 Considerazioni finali

Chi sta meglio, studia meglio ed ha nel futuro garanzie di avere fattori protettivi, infatti il profilo è

uno strumento di analisi che utilizza un approccio interdisciplinare, sociale e sanitario attraverso il

quale è possibile giungere alla lettura della realtà della scuola da più punti di vista e con strumenti

sia quantitativi che qualitativi.

Il Professor Elio Damiano dell’Università di Scienze Umane di Parma ci fa riflettere sull’oggettività

della ricerca che deve essere affidabile, sperimentale, quantificabile. Nella scuola dobbiamo altresì

tener presente il punto di vista “dell’attore” che è soggettivo, infatti il soggetto è influenzato dalla

conoscenza e la determina a sua volta, inoltre esiste un rapporto tra soggetto che osserva e oggetto

osservato, tra i due esiste uno spazio di realtà e la verità è rappresentata dal loro rapporto.

Mentre nel metodo scientifico è prevista la sperimentazione: la ripetitività dell’esperimento è il

metodo per vedere la regolarità dei fenomeni, ma non è possibile sperimentare in modo pratico in

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astronomia o in biologia, infatti dopo Darwin la storia ci presenta eventi non ripetibili (emergenze),

allora la biologia non è una scienza!? È essenziale la misurazione ovvero quantificazione ed uso del

numero. Noi cosa misuriamo? Le qualità complicate che fra loro definiscono il soggetto.

Allora ritorniamo ai numeri che sono quantificatori con una struttura definita (N più 1) o

rappresentano fenomeni discreti, divisibili come dei sassolini con uno spazio tra loro, ma essi non

vanno confusi con la quantificazione, sono un pezzo del concetto, non il concetto in toto; essi non

esistono in natura, salvo per i Pitagorici, sono categorie mentali, sono una produzione del soggetto

umano universalmente e storicamente accertato.

Giungiamo quindi alla prima deduzione: l’oggettività è un’interazione tra soggetto e oggetto, ergo

la vera oggettività consiste nel riconoscere la costitutiva soggettività. Il problema riguarda sempre

l’interazione tra soggetto e oggetto, ma se il soggetto c’è, dove è stato posto dai rigoristi, scienziati

delle cosiddette “Scienze dure”? È così in alto che è Dio incondizionabile, quindi in nessun posto: i

rigoristi fanno così della teologia.

Riflettendo capiamo che il soggetto è costitutivo dell’oggettività, per cui non si può togliere, esso

rappresenta la condizione per avere la conoscenza, egli è presenza attiva e costruttiva.

La differenza tra scienze fisiche e scienze umane non riguarda l’oggettività, perché le difficoltà

dell’oggettivazione valgono per le une e per le altre trattandosi solo di differenze di gradi, diverso è

il caso delle scienze deduttive che non sono direttamente toccate dal problema, perché ad un certo

grado di sviluppo sono un prodotto integrale del soggetto.

Nella storia la pratica spesso ha anticipato la teoria: un modello sono gli entomologi perché

considerano gli insetti attori/soggetti depositari della conoscenza delle loro azioni adattive e astute e

quindi vengono adottati come fonti della loro ricerca. Gli insegnanti parimenti sono portatori di

routine che devono essere trasmesse agli altri colleghi come esperienza dotata di un’intrinseca

intelligenza.

Il profilo dell’insegnante esperto che posso delineare è quindi il seguente:

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CAPITOLO VII - RISORSE FINANZIARIE

Non vi sono risorse finanziarie adibite a ciò, ma dal MIUR vengono messi a disposizione progetti

per il found raising.

Si ringraziano tutti quelli che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione del Profilo.

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Sommario INTRODUZIONE ................................................................................................................................ 1

La filosofia della scuola che promuove salute ................................................................................. 1

CAPITOLO I - Dall’analisi dei dati di salute alla rilevazione dei bisogni e alla loro decodifica ....... 5

1.1 - Carta identità scuola ................................................................................................................ 5

1.1.1 Scuole di provenienza ......................................................................................................... 5

1.1.2 Stranieri ............................................................................................................................... 5

1.1.3 Caratteristiche degli insegnanti ........................................................................................... 6

1.1.4 Caratteristiche del Dirigente scolastico ............................................................................... 6

1.1.5Personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) ..................................................... 7

1.1.6 Finanziamenti all'Istituzione scolastica ............................................................................... 7

1.1.7 Edilizia e rispetto delle norme sulla sicurezza .................................................................... 8

1.2 - Contesto territoriale ................................................................................................................. 9

1.2.1 Territorio ............................................................................................................................. 9

1.2.2 Indice ECSC ...................................................................................................................... 10

1.2.3 Redditi dei Comuni tributari ............................................................................................. 12

1.2.4 Disoccupazione ................................................................................................................. 12

1.2.5 Studenti con famiglie economicamente svantaggiati ........................................................ 13

1.3 - Dati sulla salute...................................................................................................................... 13

1.3.1 Comportamenti e stili di vita ............................................................................................. 13

1.3.2 BES/Inclusione.................................................................................................................. 14

1.3.3 Benessere organizzativo - orario didattico (studenti e docenti); orario lavoro (docenti-

ATA); distribuzione docenti sui plessi-altre scuole ................................................................... 15

1.3.4 Infortuni e assenze ............................................................................................................ 17

1.3.5 Eccellenze ......................................................................................................................... 17

1.4 - Esiti dei questionari di percezione ......................................................................................... 17

Capitolo II - GLI AMBIENTI ............................................................................................................ 20

2.1 Gli ambienti fisici..................................................................................................................... 20

Infanzia S. Didero ...................................................................................................................... 20

Infanzia S. Antonino ................................................................................................................ 22

Infanzia Vaie ............................................................................................................................. 24

Infanzia Villar Focchiardo ...................................................................................................... 26

Primaria Borgone ..................................................................................................................... 28

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Primaria S. Didero ................................................................................................................... 30

Primaria S. Antonino ............................................................................................................... 31

Primaria Vaie ........................................................................................................................... 33

Primaria Villar Focchiardo ..................................................................................................... 34

Secondaria Borgone ................................................................................................................. 39

Secondaria S. Antonino ........................................................................................................... 40

Palestra Scuola Secondaria S. Antonino .................................................................................... 43

2.1.1Sicurezzanell’ICSA: Piani Comuni ................................................................................... 43

2.2Gli ambienti educativi ............................................................................................................... 44

2.2.1 Politiche della scuola ........................................................................................................ 44

2.2.1.4 Politica di ecosostenibilità ............................................................................................. 46

2.2.1.5 Comunicazione............................................................................................................... 46

2.2.1.6 Motivazione e partecipazione dei docenti ...................................................................... 46

2.2.2 programmazione dell’offerta formativa ................................................................................ 47

2.2.2.1 Analisi dei bisogni formativi sia degli alunni che dei docenti ....................................... 47

2.2.2.2 Metodologie e approccio educativo ............................................................................... 47

2.2.2.3 Temi di salute ................................................................................................................. 49

2.2.2.4 Documentazione e monitoraggio ................................................................................... 49

2.2.2.5 Valutazione................................................................................................................... 49

2.2.3 Strumenti e competenze ........................................................................................................ 49

2.2.3.1 Tecnologie e ambienti digitali ........................................................................................ 49

2.2.3.2 Competenze dei docenti ................................................................................................. 49

2.2.3.3 Altre competenze ........................................................................................................... 49

2.2.3.4 Altre risorse .................................................................................................................... 49

2.2.3.5 Formazione docenti ........................................................................................................ 50

2.3 Gli ambienti organizzativi ............................................................................................................ 50

2.3.1 Organigramma e funzionigramma ........................................................................................ 50

2.3.2 Dipartimenti, Commissioni, Organi collegiali, … ................................................................ 51

2.3.3 Utilizzo delle ore collegiali per formazione “obbligatoria” .................................................. 54

2.3.4 Sviluppo e valorizzazione risorse umane ........................................................................ 54

2.4 Gli ambienti socio- relazionali ..................................................................................................... 54

2.4.1 Relazioni fra pari: studenti-studenti / docenti-docenti, etc. .................................................. 54

2.4.2 Relazioni tra i diversi attori (dirigenti, docenti, studenti, personale ATA, operatori,

famiglie) ......................................................................................................................................... 54

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63

Capitolo III - Reti e Alleanze ............................................................................................................. 54

3.1 Reti di scuole ............................................................................................................................ 54

3.2 A.S.L. e servizi sociali ............................................................................................................. 55

3.3 USR – UST .............................................................................................................................. 56

3.4 Enti Locali ................................................................................................................................ 56

3.5 Associazioni ............................................................................................................................. 56

3.6 Centri di Aggregazione ............................................................................................................ 56

3.7 Famiglie ................................................................................................................................... 56

3.8 Risorse finanziarie (bandi, fund raising, …) ............................................................................ 56

Capitolo IV - Strumenti di autovalutazione e Valutazione ................................................................ 57

Capitolo V - Priorità e scelte di programmazione.............................................................................. 57

Capitolo VI - Il percorso di costruzione del profilo ........................................................................... 58

6.1 Gruppo di lavoro ...................................................................................................................... 58

6.2 Tappe ........................................................................................................................................ 58

6.3 Strumenti utilizzati ................................................................................................................... 58

6.4 Considerazioni finali ................................................................................................................ 58

Capitolo VII - Risorse finanziarie ...................................................................................................... 60

Allegati ............................................................................................................................................... 64

Il Codice Deontologico Della Professione Docente ...................................................................... 64

Gli Standard Professionali: "Che cosa dovrebbero sapere e saper fare gli insegnanti" ................. 70

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64

ALLEGATI

Il Codice Deontologico Della Professione Docente

Prefazione

Il carattere relativo ed evolutivo del codice

L'etica della docenza, come quella di tutte le altre professioni, ma non solo (esistono anche un'etica

politica, un'etica imprenditoriale ecc.), ha valore relativo.

Definitivamente consumata in tutto il mondo occidentale la crisi delle grandi ideologie, l'etica ha

cessato di essere "dedotta" da grandi principi generali, da "certezze" trascendenti di qualunque tipo

esse fossero, per essere invece "costruita" attraverso itinerari di ricerca che rispondono alla

necessità di fare fronte ai bisogni/problemi esistenti.

I sistemi etici dunque cambiano come tutto ciò che rientra nei processi evolutivi: ciò che è un valore

oggi può non esserlo domani.

Una delle condizioni per fare progredire e migliorare la società è infatti la capacità di adattare

l'ethos, i comportamenti, alle esigenze reali, ai grandi problemi sociali, che si manifestano in un

determinato contesto e momento storico.

Anche questo codice etico-deontologico manifesta in molte sue parti uno spiccato carattere

evolutivo e relativo.

Lungi dal postulare "fini ultimi", intende invece indicare "comportamenti intermedi" coerenti con il

soddisfacimento dei bisogni/problemi che oggi si manifestano nel campo dell'istruzione-

formazione.

Un "manifesto" per la professione

È del tutto evidente che il complesso di doveri etici, che il codice delinea, richiede una serie di

condizioni esterne di natura normativa, contrattuale e sociale, per potere dispiegare appieno i propri

effetti. Quel che è certo, però, è che non si può ulteriormente consentire che la mancanza di

un'identità professionale alta, della quale gli insegnanti sono stati colpevolmente spogliati in

decenni di compressione economica e sociale del loro ruolo, continui ad essere usata contro di loro.

Il circolo vizioso che si è instaurato fra negazione dei diritti ed offuscamento dei doveri deve essere

interrotto in un punto: spetta ai docenti far sì che siano essi stessi a scegliere quale.

IL codice etico-deontologico che qui si propone non è una semplice codificazione di norme

comportamentali, ma costituisce, insieme agli standard della docenza, un vero e proprio manifesto

per la professione docente.

Pubblicazione del codice e vincoli per gli associati ADI

Il codice deontologico è stato approvato e reso pubblico il 16 Aprile 1999.

Tutti gli associati all'ADI sono vincolati al suo rispetto.

Il contenuto dei 5 titoli del codice deontologico

1) L'etica Verso La Professione

Il primo messaggio forte di questo capitolo è quello di non rivendicare da altri l'autorità della

professione, con atteggiamenti di delega, di rinuncia o di sottomissione, ma di costruirla nell'azione

con comportamenti che la valorizzino e la tutelino dall'impoverimento e dal degrado.

A questo scopo il primo dovere di ogni docente è quello di approfondire ed adeguare il proprio

bagaglio di conoscenze e competenze definite in teoriche (cultura generale di base, specifico

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disciplinare, didattica generale e disciplinare, teorie della conoscenza e dei processi comunicativo-

relazionali, tecnologie della comunicazione ecc..), operative (progettazione e pratica didattica,

attività di valutazione, uso degli strumenti di verifica, uso delle tecnologie didattiche,

organizzazione dei gruppi) e sociali (relazione e comunicazione), con riferimento agli standard

professionali con la sottolineatura che è quindi l'insieme di queste conoscenze e competenze che

deve essere arricchito, aggiornato ed adeguato.

Insieme al dovere dell'approfondimento della preparazione professionale, il codice sottolinea come

sia altrettanto rilevante il dovere verso l'autovalutazione, come strumento per correggere e

migliorare la propria azione educativa.

E ancora, è significativa l'affermazione, forse fatta per la prima volta in Italia, che è dovere di

ciascun docente contrastare, per quanto possibile, l'accesso alla professione di persone

incompetenti. Dopo decenni di sanatorie e immissioni in ruolo ope legis, è questa la prima

condizione necessaria e indispensabile per ridare autorità e prestigio alla professione docente.

Su questo stesso piano si pone il dovere di non tollerare, con il silenzio o l'indifferenza,

comportamenti di colleghi che possano nuocere agli allievi e alla dignità della professione docente.

Insieme al valore del merito, come è stato sopra indicato, viene sancita l'importanza di salvaguardare

l'autonomia della professione sia da imposizioni politiche, ideologiche o religiose, sia da eccessi

normativi e burocratici.

Sono questi ultimi, da troppo tempo, i veri nemici della professione docente. Il lavoro

dell'insegnante si nutre di relazioni umane e cresce con esse. È dunque dovere del docente impedire

che queste siano isterilite dall'ipertrofia delle regole, dalla paranoia documentativa (registri,

autorizzazioni, verbalizzazioni, relazioni ecc…) e dai ritualismi di una collegialità formale e

inconcludente.

Infine un richiamo forte al fatto che la valorizzazione e la salvaguardia della professione docente

richiedono il superamento dell'individualismo e lo sviluppo di forme associative coerenti. A questo

fine si sottolinea l'importanza dell'impegno di ciascun insegnante nei confronti dell’associazionismo

professionale, strumento imprescindibile per l'affermazione del professionismo della docenza.

2) L'etica Verso Gli Allievi

Nel richiamare i diritti fondamentali degli allievi sanciti dalla "Convenzione Internazionale sui

Diritti dell'Infanzia" e i valori della Costituzione, questo capitolo afferma innanzitutto che nella

scuola i valori vanno "praticati". È un richiamo importante per una scuola chiamata ad impartire

mille educazioni (alla pace, alle pari opportunità, alla legalità, alla salute ecc.) ma che ha perso la

capacità di educare. È nel concreto dell'azione educativa, nel modo di stare nella scuola, nella

valutazione, nell'organizzazione del lavoro del gruppo-classe, che devono emergere i valori della

cultura, della giustizia, della tolleranza, del rispetto delle differenze. Ma anche e fortemente il

valore del merito, che deve essere sostenuto e accompagnato da altri due valori, da vivere come

complementari e non contrapposti, la solidarietà e l'emulazione positiva. Questi due valori troppo

spesso presentati come contraddittori e antagonisti devono, invece, alimentarsi reciprocamente: le

azioni positive dei compagni, i loro successi, possono, devono spingere ad una emulazione

costruttiva.

L'altro messaggio fondamentale del capitolo, forse il più importante, perché è quello che meglio

chiarisce il senso del nuovo rapporto etico fra insegnante e allievo, è contenuto nel dovere

dell'insegnante di avere comportamenti coerenti con le finalità della "formazione". Tutto questo

implica il dovere di non appiattire l'insegnamento su di un modello standardizzato e in quanto tale

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astratto, ma di progettarlo ed applicarlo, tenendo conto delle inclinazioni e aspirazioni degli allievi

che si hanno di volta in volta di fronte.

Il rendimento medio rimarrà un traguardo importante, ma non potranno essere trascurati né gli

allievi con difficoltà, né quelli particolarmente dotati.

Un'altra questione dirimente che viene sottolineata nel rapporto etico con gli allievi è la

valutazione, affrontata negli articoli 25 e 26.

La valutazione è un momento importantissimo nella relazione educativa: è importante per imparare,

è importante perché attraverso di essa si comunicano implicitamente dei valori, come quello della

giustizia, è importante per capire come si debba e si possa stabilire un rapporto di fiducia fra allievo

e insegnante anche di fronte a risultati negativi, è importante perché può rafforzare o indebolire

l'autostima, perché può stimolare l'apprendimento o al contrario indurre atteggiamenti di rinuncia e

di rifiuto. È nella valutazione che massimamente si coglie l'importanza della componente emotiva

ed affettiva dell’apprendimento.

Ciò non toglie che la certificazione finale delle conoscenze e delle competenze debba essere il più

possibile obiettiva ed imparziale e prescindere da condizionamenti di carattere psicologico,

ambientale, sociale o economico degli allievi.

Non ha fatto bene alla scuola, non ha fatto bene agli allievi, non ha fatto bene alla società, oscurare

per tanti anni l'etica della valutazione, semplicemente facendo finta che le insufficienze fossero

sufficienze: gli insuccessi devono essere superati, le insufficienze colmate, non occultate o negate.

3) L'etica Verso I Colleghi

È un aspetto delicato ed importante dell'etica professionale. Si rivolge al dovere ed all'impegno di

ciascun docente di contribuire a costruire relazioni feconde, improntate al rispetto e basate su un

forte spirito di collaborazione, capaci di superare i ritualismi della collegialità formale, alimentare

lo scambio delle esperienze e delle idee, stimolare l'elaborazione e la produzione culturale, così da

costruire una vera e propria comunità scientifica e professionale dei docenti.

Nell' impegno all'autovalutazione, non più solo individuale ma di gruppo, si indica poi un modo per

costruire atteggiamenti di apertura e fiducia fra colleghi. Una pratica in cui anche i migliori si

mettono in discussione, dove si è tutti alla pari e ciascuno ha qualcosa da imparare dall'altro.

Questo capitolo è tutto teso alla costruzione di quella comunità scientifica e professionale che sola

può approfondire e insieme "socializzare" i contenuti, i valori e le regole della professione docente,

che è anche il modo migliore per aiutare i più giovani, i supplenti e i neo assunti, ad apprendere la

professione.

4) L'etica Verso L'istituzione Scolastica

Il superamento della subalternità del ruolo docente, della sua collocazione impiegatizia è anche

determinato dall'assunzione in prima persona, da parte di ciascun insegnante, dell'impegno a

contribuire a determinare il "clima" della propria scuola.

Il docente professionista non subisce né atteggiamenti dirigistici e autoritari, né, al contrario,

fenomeni di lassismo nella conduzione della propria scuola.

È dovere dunque di ciascun insegnante adoperarsi per creare un ambiente impegnato, accogliente e

culturalmente stimolante e sconfiggere l'immagine diffusa degli insegnanti-istruttori opachi e

rassegnati in una scuola di massa scialba grigia e ripetitiva.

È un richiamo forte al senso di appartenenza alla propria scuola, al dovere di diffonderne una buona

immagine e di farla apprezzare dalla collettività.

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5) L'etica Nelle Relazioni Con I Genitori E Con Il Contesto Esterno

È dovere fondamentale dei docenti adoperarsi per costruire, attraverso una varietà di comunicazioni

formali ed informali, un clima collaborativo e di fiducia con le famiglie. È questa una componente

estremamente importante per la buona riuscita dell'azione educativa. Il docente deve rendere

espliciti gli obiettivi dell'insegnamento, essere attento ai problemi posti dai genitori e favorire in

tutti i modi un confronto aperto.

Contemporaneamente, però, è chiarita un'altra questione importante, che sgombra il campo da molti

equivoci e indebite e spiacevoli interferenze, verificatesi in questi ultimi venticinque anni, dopo

l'avvio degli Organi Collegiali della scuola. È l'indicazione del confine oltre il quale l'intervento dei

genitori non può andare. Si tratta dell'area delle competenze tecnico-professionali specifiche della

docenza. Su questo terreno non si possono consentire intrusioni: svilirebbero l'autorità e il senso

stesso della professione. Sarebbe come ammettere che chiunque, senza specifica preparazione e

qualificazione può svolgere, al posto degli insegnanti, la professione docente. Sarà all'interno della

comunità professionale che verranno decise le eventuali correzioni di rotta, alla luce delle critiche e

dei rilievi ricevuti dai genitori sui risultati e sugli effetti dell'azione educativa.

L'altro dovere del docente è nei confronti di una maggiore apertura verso l'esterno. È un'indicazione

di impegno verso la conoscenza e la partecipazione a tutto ciò che, al di fuori della scuola, può

consentire un migliore sviluppo dell'attività formativa. Si tratta in primo luogo di un collegamento

non occasionale con gli altri specialisti che operano sul territorio, in particolare nel settore

dell'assistenza socio-sanitaria, ed ancora di stabilire collegamenti con le strutture culturali,

ricreative e sportive, e per ultimo, ma non per importanza, di conoscere e trovare gli opportuni

contatti con le strutture produttive, e più in generale con il mondo del lavoro, al fine di una migliore

preparazione professionale e di un più coerente orientamento degli allievi.

Titoli

Titolo 1 - L’etica Verso La Professione

1. L'insegnante agisce come professionista della formazione, si impegna a valorizzare la

professione docente e a tutelarne la dignità.

2. Cura la propria preparazione attraverso l'aggiornamento e l'approfondimento delle

conoscenze e competenze professionali della docenza, che sono teoriche (tra cui cultura

generale di base, specifico disciplinare, didattica generale e disciplinare, teorie della

conoscenza e dei processi comunicativo-relazionali, teorie dell'età evolutiva, tecnologie

della comunicazione), operative (progettazione e pratica didattica, uso degli strumenti di

verifica, attività di valutazione, organizzazione dei gruppi), sociali (relazione e

comunicazione).

3. Sostiene il principio dell'autonomia professionale, privilegiando la progettualità rispetto

all'adeguamento a programmi standardizzati, la cultura della responsabilità rispetto al

formalismo degli adempimenti, l'adesione al codice deontologico rispetto all'allineamento

passivo alle regole.

4. S'impegna a salvaguarda il proprio lavoro da ogni rischio di burocratizzazione, favorendo

l'azione educativa, le relazioni umane e la collaborazione professionale alle sterili

produzioni cartacee, ai proceduralismi farraginosi e ai ritualismi di una collegialità formale.

5. Sostiene i valori del merito e della competenza.

6. Sa mettersi in discussione e pratica l'autovalutazione.

7. Rifiuta la legge del silenzio e interviene nei confronti di colleghi che non rispettino le regole

dell'etica professionale e possano nuocere agli allievi.

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8. Sostiene rigorosi criteri di accesso alla professione, e contrasta, per quanto di sua

competenza, l'ingresso nella docenza di persone non qualificate.

9. Evita atteggiamenti autoreferenziali, è aperto alle problematiche sociali e del mondo del

lavoro.

10. Ricerca pareri o aiuti esterni se si trova in difficoltà.

11. Si oppone a qualsiasi imposizione di natura politica, ideologica o religiosa.

12. Non abusa del potere che la sua professione gli conferisce.

13. Si impegna a valorizzare la professione docente attraverso lo strumento

dell'associazionismo.

Titolo 2 – L’etica Verso Gli Allievi

14. L'insegnante rispetta i diritti fondamentali dell'allievo praticando i valori della "Convenzione

internazionale sui diritti dell'infanzia" e della Costituzione italiana.

15. Evita ogni forma di discriminazione per razza, sesso, credo politico e religioso, provenienza

familiare, condizioni sociali e culturali, orientamento sessuale, infermità e si adopera per

valorizzare le differenze.

16. Si impegna a far conoscere agli allievi i diversi punti di vista sulle questioni trattate, nel

rispetto del pluralismo delle idee.

17. Si guarda da ogni fanatismo o proselitismo; opera con spirito di tolleranza e si sforza di

comunicarlo ai suoi allievi.

18. Favorisce la realizzazione della personalità dell'allievo, promuove la sua autostima e si

adopera perché raggiunga significativi traguardi di sviluppo in ordine all'identità,

all'autonomia e alle competenze.

19. Si sforza di capire le inclinazioni dell'allievo, ne favorisce l'orientamento verso quei settori

dello scibile e della vita pratica che più corrispondono ad esse e ne valorizza le capacità

creative e ideative.

20. Contribuisce alla sua socializzazione e alla sua integrazione nel gruppo-classe e nella

collettività.

21. Lo coinvolge nell'elaborazione delle regole necessarie alla vita in comune e le fa rispettare.

22. Si adopera per sviluppare sia lo spirito di collaborazione che il valore del merito, considera

la solidarietà e la emulazione positiva come valori non contrapposti.

23. Ascolta l'allievo ed è attento a tutte le informazioni che lo concernono; mantiene

riservatezza su ciò che apprende e non rivela ad altri fatti o episodi che possano violare la

sua sfera privata

24. Assiste l'allievo se la sua integrità, fisica o morale, è minacciata.

25. Valuta ciascun allievo con regolarità, equanimità e trasparenza; si astiene dal giudicare in

maniera definitiva, valorizza gli aspetti che possono offrire prospettive di sviluppo, presta

attenzione alle componenti emotive ed affettive dell'apprendimento; aggiusta la propria

azione educativa in relazione ai risultati, sollecita nell'allievo forme di autoriflessione e

autovalutazione.

26. In sede di valutazione finale certifica con obiettività e imparzialità le conoscenze e

competenze acquisite da ciascun allievo in base agli standard concordati, prescindendo da

qualsiasi condizionamento di tipo psicologico, ambientale, sociale o economico.

27. Considera il rendimento medio degli allievi un obiettivo importante, ma non trascura quelli

con difficoltà né la valorizzazione dei più dotati.

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Titolo 3 – L’etica Verso I Colleghi

28. L'insegnante si impegna a promuovere la collaborazione con i colleghi, anche attraverso la

raccolta, la sistematizzazione e lo scambio delle esperienze didattiche più significative,

contribuendo a creare un circuito virtuoso nella comunità scientifica e professionale.

Quando si tratta di esperienze e ricerche altrui chiede l'autorizzazione alla loro divulgazione

e ne cita la provenienza.

29. Favorisce il lavoro collegiale, al fine di progettare e coordinare l'azione educativa, di

sviluppare il collegamento disciplinare e interdisciplinare, di promuovere criteri omogenei

di valutazione e adempie alle risoluzioni collegialmente assunte.

30. Sostiene forme di aggiornamento collegate alla ricerca e alla pratica didattica.

31. Favorisce l'autovalutazione fra gruppi di colleghi per migliorare la professionalità.

32. Tiene conto con obiettività delle opinioni e delle competenze dei colleghi, rispetta il loro

lavoro ed evita di rendere pubbliche eventuali divergenze.

33. Sostiene i colleghi in difficoltà, agevola l'inserimento dei supplenti e dei neo assunti.

34. Partecipa alla difesa dei colleghi ingiustamente accusati.

Titolo 4 – L'etica Verso L'istituzione Scolastica

35. L'insegnante contribuisce a creare nella propria scuola un clima collaborativo, impegnato ed

accogliente, si oppone ad eventuali atteggiamenti autoritari, discriminatori o lassisti.

36. Concorre a costruire una buona immagine della scuola e a farla apprezzare dalla collettività.

37. Partecipa all'elaborazione delle regole della propria istituzione, le rispetta e si adopera per

farle rispettare.

Titolo 5 –L'etica Nelle Relazioni Con I Genitori E Con Il Contesto Esterno

38. L'insegnante collabora il più strettamente possibile con i genitori sul piano educativo, si

impegna a favorire una varietà di comunicazioni formali ed informali al fine di sviluppare

un clima costruttivo fra famiglia e scuola e creare un virtuoso circuito relazionale.

39. Si astiene da ogni forma di discriminazione nei confronti della loro nazionalità,

appartenenza etnica, livello sociale e culturale, religione, opinione politica, infermità o altro.

40. Espone chiaramente ai genitori i suoi obiettivi educativi e culturali, rende conto dei risultati,

favorisce il confronto, considera attentamente i problemi che gli vengono presentati, pur

avocando a sé e al proprio gruppo professionale attinenti alla specifica sfera di competenza

tecnica della docenza.

41. L'insegnante collabora con altri professionisti (psicologi, medici ecc.) per affrontare

situazioni particolari degli allievi che richiedono l'intervento di diverse competenze

professionali.

42. Promuove il miglioramento dell'ambiente e la partecipazione della scuola alla vita del

territorio anche attraverso forme di reciprocità e integrazione con le istituzioni culturali,

ricreative e sportive.

43. Approfondisce, per quanto di propria competenza, la conoscenza e il collegamento con il

contesto produttivo e in generale con il mondo del lavoro, e ne tiene conto ai fini della

preparazione e dell'orientamento professionale degli allievi.

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Gli Standard Professionali: "Che cosa dovrebbero sapere e saper fare gli insegnanti"

Presentazione

I docenti nella "terza fase"

Definire oggi che cosa devono sapere e saper fare gli insegnanti non è cosa facile, anche perché ci

troviamo in presenza di un'accelerazione e di una radicalità del cambiamento mai prima

sperimentata. Il cambiamento non è tanto generato dall'introduzione della nuova organizzazione scolastica che va

sotto il nome di autonomia, o dalla riforma dell'organizzazione degli studi e dei curricoli, ma

piuttosto dalla incalzante trasformazione del modo di formarsi delle conoscenze ad opera delle

nuove tecnologie della comunicazione e dell'informazione, che hanno modificato profondamente il

modo in cui si alimenta il patrimonio del sapere, collocandoci in quella che Raffaele Simone ha

definito la "terza fase".

Non abbiamo ancora risposte certe sul come affrontare questa nuova fase, ma la consapevolezza

della natura e della portata del cambiamento deve stimolarci a indagare strade finora inesplorate

entro cui rimodellare questa nostra professione.

Un nuovo principio guida

In questa situazione di caduta di antiche certezze, c’è però un nuovo principio professionale che

può e deve fin da ora guidarci, la convinzione che "tutti i ragazzi possono imparare". Quando negli anni '70 cominciò ad imporsi a livello sociale la lotta alla selezione, la maggioranza

degli insegnanti la visse, e ha continuato a viverla, come una forma di aggressione alla qualità

dell'istruzione. Non ci poteva essere qualità disgiunta dal rigore selettivo. La progressiva traduzione

della pressione sociale in norme legislative, come l'abolizione degli esami di settembre, nella scuola

dell'obbligo prima, nella secondaria superiore poi, ha prodotto, accanto al permanere di un numero

ancora alto di insuccessi scolastici, un'altra forma grave di selezione, quella occulta, nascosta sotto

promozioni fittizie: i "sufficienti" della scuola media in realtà "insufficienti" e i "sei" della

secondaria superiore molto spesso "cinque" o addirittura "quattro". La scommessa di un’autentica promozione per tutti non è stata ancora assunta dalla maggioranza

degli insegnanti come sfida professionale che può e deve essere vinta. Contro hanno sicuramente giocato la pretesa demagogica di percorsi uguali per tutti, l'ampliamento

indiscriminato delle discipline, un'organizzazione estremamente rigida della scuola, la persistente

autoreferenzialità dell'istruzione. Assumere oggi, come insegnanti, questa sfida non significa prescindere dalla consapevolezza di

questi ostacoli, ma piuttosto affermare fino in fondo la nostra volontà come comunità scientifica di

vincerla, anche attraverso l'impegno a condizionare l'organizzazione degli studi e le scelte di

politica scolastica e a interagire con il contesto esterno. Ci guida un'idea di fondo: tutta la nostra società- nel sistema della produzione e del consumo di

beni come in quello dei servizi, nell'attività scientifica come in quella economica e finanziaria, negli

scambi comunicativi ai vari livelli, nell'uso delle varie tecnologie e infine anche nella formazione

cognitiva e culturale degli individui- si regge su realizzazioni un tempo improbabili o addirittura

inconcepibili, divenute ora ordinarie, pur essendo estremamente complesse. L'istruzione per tutti, che è stata per millenni quanto di più inconcepibile si potesse immaginare, ora

è, in tante parti del mondo, cosa acquisita. Lo stesso vogliamo che sia per la scuola del successo

formativo generalizzato: da scenario altamente improbabile a quotidiana normalità. La prima cosa è

prendere atto dell'alto grado di improbabilità del modello ereditato dal passato basato sulla

conformità dell'apprendimento rispetto all'insegnamento, e sulla considerazione che il "non

apprendimento" fosse una devianza, un’eccezione rispetto al modello, in rapporto al quale era

necessario attivare un intervento post factum, il recupero. Come mai tale eccezione risultasse

sorprendentemente così numerosa rimaneva non spiegato. A questa visione deve subentrarne una

nuova che prenda atto dell'alto grado di improbabilità della automatica corrispondenza fra

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insegnamento e apprendimento e assuma come propria norma la valorizzazione delle diversità,

intese anche e soprattutto come diversità di stili cognitivi e di intelligenze.

Una carta d'identità dell'eccellenza

Per tracciare la "carta d'identità degli insegnanti", abbiamo assunto una "visione" unitaria della

docenza, che dalla fase iniziale ci conduca all'eccellenza. Ed è dall'eccellenza che siamo partiti,

perché solo avendo presente il modello più alto di professionalità si potranno coerentemente

disegnare le tappe iniziali ed intermedie, che a quel modello tendano e si ispirino. Il "modello" che proveremo descrivere non va certamente assunto come modello unico. Ogni

insegnante ha la propria individualità e ci sono molti modi attraverso i quali gli insegnanti

raggiungono buoni risultati, utilizzando alcune conoscenze e competenze più di altre, o alcune

strumenti al posto di altri. È però assolutamente importante cercare di costruire un modello

condiviso che, in questo momento storico e nel contesto dato, ridia un'identità alta a questa

professione e che si proponga come riferimento unitario per la formazione iniziale e per tutte le

successive tappe di valutazione e di sviluppo della docenza.

L'articolazione del modello

Il ricco amalgama di conoscenze, competenze, attitudini e comportamenti che caratterizzano gli

insegnanti professionisti è stato raggruppato attorno a cinque proposizioni, a loro volta

ulteriormente specificate, che costituiscono il nucleo fondante di quello che l'Associazione Docenti

Italiani considera essere un "modello di eccellenza professionale". I cinque principi sono stati così titolati:

1. Gli insegnanti dedicano il loro impegno al successo formativo di tutti gli allievi.

2. Gli insegnanti hanno un'approfondita conoscenza delle discipline che insegnano e

sanno come insegnarle.

3. Gli insegnanti sono responsabili dell'organizzazione e del monitoraggio

dell'apprendimento.

4. Gli insegnanti riflettono sistematicamente sulla pratica didattica e imparano

dall'esperienza.

5. Gli insegnanti sono membri di comunità scientifiche e professionali e partecipano

alla vita e allo sviluppo della scuola nelle sue relazioni interne ed esterne.

Le tappe successive degli standard

L'ADI ha finora definito solo il nucleo fondante degli standard professionali, a cui dovranno seguire

standard specifici per i vari gradi scolastici e per le diverse discipline, così da rendere del tutto

esplicito e praticabile il "modello". A questo fine sarà determinante il contributo delle Associazioni

Disciplinari dei docenti, e importante il collegamento con le facoltà ed i dipartimenti universitari

impegnati nella formazione iniziale degli insegnanti.

Un importante riferimento internazionale

Il lavoro che presentiamo aderisce in molti punti agli "standard professionali" definiti dal National

Board of Professional Teaching Standards, la più autorevole associazione non profit per

l'accreditamento dei docenti esperti operante negli Stati Uniti. Il NBPTS, creato da insegnanti per

insegnanti, è nato nel 1986 con la specifica finalità di affermare il professionismo della docenza e di

innalzare gli standard professionali. Gli standard definiti dal NBPTS continuano ad essere il più

importante punto di riferimento per quanti (distretti scolastici, stati, college, università ecc.) sono

impegnati a migliorare la formazione iniziale ed in servizio degli insegnanti americani e a definirne

criteri e strumenti di valutazione, e continuano a stimolare l'autovalutazione degli insegnanti nelle

scuole, ad agire da catalizzatori del dibattito sulla professionalità docente e a favorire lo sviluppo di

un nuovo e più consapevole consenso sull'identità dell' "insegnante esperto".

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Introduzione

Insegnare è una professione complessa e impegnativa

L'insegnamento è una professione impegnativa, che viene però solitamente interpretata secondo

schemi semplicistici e riduttivi che non danno conto della complessità delle conoscenze,

competenze ed attitudini che essa esige. Molto di quello che si dice dell'insegnamento e dell'apprendimento tende a dividere ciò che

dovrebbe essere unito. Per esempio, viene spesso proposta la separazione fra insegnamento centrato

sui bisogni dell’alunno e insegnamento centrato sulla disciplina d'insegnamento. In questo senso

l'insegnamento elementare è spesso considerato centrato sull'allievo e quello della scuola

secondaria sulle discipline. Questa dicotomia è falsa. Un insegnamento professionale unisce

attenzione allo studente e rigore verso la conoscenza a tutti i livelli di età. In ogni ordine e grado di

scuola gli insegnanti devono sostenere l’esigenza di una solida e rigorosa conoscenza e insieme

sforzarsi perché questa conoscenza sia veicolata a tutti gli allievi. C'è poi la tendenza a strutturare l'insegnamento o per conoscenze o per competenze. Ma conoscenze

e competenze non sono separate, né le une possono occupare un posto preminente rispetto alle altre;

le conoscenze, sotto forma di dati specifici e principi organizzativi, sono necessarie all'esercizio

della maggior parte delle competenze, proprio come un insieme di abilità è necessario all'

acquisizione e alla costruzione delle conoscenze. Altro luogo comune è distinguere fra abilità di base e abilità di ordine superiore, e considerare la

padronanza delle abilità di base come precondizione per raggiungere forme avanzate di conoscenza.

Gli insegnanti esperti sanno che un'elevata capacità di ragionamento è il segno distintivo di un

apprendimento efficace a tutti i livelli di età. Per esempio non si può diventare bravi a scrivere

senza esercitarsi in processi molto complessi, né si può efficacemente apprendere la matematica di

base semplicemente memorizzando regole per l'uso dei numeri. A qualsiasi livello scolastico gli

insegnanti debbono preoccuparsi di fare acquisire agli alunni abilità di ordine superiore, la capacità

di ragionare e di monitorare il proprio apprendimento. Unificare nella pratica queste dicotomie richiede un'elevata professionalità. Gli insegnanti devono

infatti adattare costantemente la loro azione alle diverse situazioni, così da tenere uniti i bisogni

degli studenti con il rigore della propria disciplina, le conoscenze con le competenze, le "funzioni"

di base con quelle avanzate. Il professionismo nell'insegnamento comporta la ricerca di queste

unità, la capacità di valutare in modo rigoroso e operare scelte alla luce di conoscenze che sono in

continua espansione e di quel "sapere pratico" che deriva dalla riflessione sulla propria esperienza e

dalla pratica didattica sedimentata. Esistono anche altri aspetti che contraddistinguono il professionismo della docenza e che attengono

più squisitamente al campo dell'etica professionale. Insegnare è un'attività pubblica, l'insegnante

lavora quotidianamente sotto gli occhi dei propri allievi e questi imparano presto a interpretare i

suoi comportamenti e a trarne le conseguenze. Per questo rientra nella sfera del professionismo

l'adozione di comportamenti adeguati al ruolo che si svolge, la capacità di proporsi come modello

di persona colta ed educata, ben sapendo che l'incapacità di praticare ciò che si predica non sfugge

agli allievi e ha conseguenze assolutamente negative sull'attività educativa. Ad esempio, l'educazione al rispetto, impone che i docenti per primi rispettino tutti, anche quando

sono pesantemente messi alla prova; la promozione dell'autostima negli allievi richiede che in

primo luogo gli insegnanti sappiano esprimere aspettative positive, anche nei momenti cruciali;

l'esigenza di evitare o risolvere situazioni conflittuali richiede che i docenti abbiano sempre un forte

controllo sulla propria emotività, la capacità di mantenere la calma anche di fronte a ragazzi difficili

e situazioni problematiche. Infine, ma non per importanza, va sottolineato come la visione tradizionale dell'insegnante

esecutore solitario dell’attività con i propri allievi nell'ambito esclusivo della sua classe, sia del

tutto superata e inadeguata ad esprimere il professionismo di oggi e del futuro. I docenti

professionisti sono parte della comunità scientifica e professionale degli insegnanti e con i colleghi

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condividono e sviluppano conoscenze e pratiche didattiche; a questo fine utilizzano anche le nuove

tecnologie dell'informazione e della comunicazione, fra cui fondamentale è Internet, che consente

loro di collegarsi e interagire con un numero illimitato di insegnanti nel più ampio villaggio della

rete. Sono anche parte di una comunità educante che si estende oltre i colleghi e gli allievi, una comunità

che si alimenta di relazioni sia interne alla scuola, con tutte le sue diverse componenti, sia esterne,

in primo luogo con i genitori, ma anche con altri professionisti, con il territorio e il mondo del

lavoro. Questo ricco amalgama di conoscenze, competenze, attitudini e comportamenti è stato raccolto

attorno a cinque principi fondamentali che costituiscono il nucleo fondante degli standard

professionali dei docenti assunto dall'ADI.

1° Principio - Gli insegnanti dedicano il loro impegno al successo formativo di tutti gli allievi.

Il "principio guida" dell'insegnamento è la convinzione che tutti gli allievi possono imparare.

Tutta l'azione formativa dei docenti è finalizzata a rendere la conoscenza accessibile a tutti gli

allievi, pur in presenza di attitudini e intelligenze diverse. Il successo formativo dipende in grande

misura dalla fiducia che gli insegnanti hanno nella dignità, nel valore e nelle potenzialità che ci

sono in ogni ragazzo, dal rispetto delle diversità, dalla consapevolezza dell'influenza che queste

esercitano sull'apprendimento, dall'amore che hanno verso i giovani.

Gli insegnanti si impegnano a conoscere i singoli allievi, a riconoscerne le differenze e a tenerne

conto nell'impostazione del loro insegnamento.

Per dare risposte efficaci alle differenze individuali, gli insegnanti devono sapere molte cose sui

loro allievi: Alessandra balbetta, a Maria piace la fantascienza, Antonio si ammala quando c'è il

compito di matematica, Marco va pazzo per il jazz. Ma gli insegnanti ricercano e tengono conto di

molte altre informazioni: da chi tornano a casa i loro alunni quando escono da scuola, che risultati

hanno riportato negli anni precedenti, che cosa accende il loro interesse. Questo tipo di

comprensione e conoscenza non è banale, poiché è indispensabile agli insegnanti per impostare la

loro attività, per valorizzare gli stili di ciascuno, per aiutare ciascuno ad imparare a studiare

autonomamente, sfruttando al massimo le proprie potenzialità.

Attraverso l'analisi degli interessi e delle abilità dei loro allievi, attraverso la conoscenza delle loro

situazioni scolastiche pregresse, del loro ambiente familiare e di quello socio-economico da cui

provengono, gli insegnanti imparano a "leggere" i loro studenti. Così, mentre progettano una

lezione, si sforzano di prevedere quali concetti e attività certi studenti troveranno problematici.

Attraverso un costante monitoraggio della classe traggono indicazioni per decidere quando

modificare la programmazione, quando fare lavoro individuale con alcuni allievi e quando

arricchire l'insegnamento con ulteriori esempi, spiegazioni o attività.

Questo monitoraggio e queste acquisizioni non sono cosa facile. Molte informazioni devono essere

raccolte direttamente dalla scuola e messe a disposizione degli insegnanti che le esamineranno

collegialmente e singolarmente. Molte altre cose però gli insegnanti le apprendono dal contatto

diretto con gli allievi, ascoltandoli, osservandoli interagire con i compagni, leggendo quello che

scrivono. Le informazioni che acquisiscono nel corso dell'attività didattica diventano patrimonio

della loro professionalità. Gli insegnanti sanno anche che ciò che vedono ed apprendono è

condizionato dalle loro stesse conoscenze ed esperienze. Così, quando lavorano con bambini, che

sono persone molto diverse da loro, gli insegnanti sanno che devono valutare non solo quello che

vedono e sentono, ma anche quello che non è immediatamente evidente. Devono inoltre fare un

grande sforzo per acquisire una profonda comprensione non solo dei loro allievi, ma dell'ambiente

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da cui provengono, perché questo forgia le loro idee, i loro valori e il loro atteggiamento verso la

scuola.

Gli insegnanti si impegnano a conoscere e capire le modalità di sviluppo e di apprendimento degli

allievi.

Per decidere le modalità d’insegnamento, gli insegnanti professionisti utilizzano, oltre alla specifica

conoscenza degli allievi, anche conoscenze relative alle teorie dell'apprendimento e dell'età

evolutiva, due capitoli della psicologia che in quest'ultimo decennio hanno compiuto enormi

progressi sul piano scientifico, e hanno dato un contributo determinante alla capacità di riconoscere

le differenze individuali nell'apprendimento e alla possibilità di darvi adeguate risposte. Basti

ricordare le teorie sulle "intelligenze multiple", fino al più recente sviluppo delle neuroscienze.

Gli insegnanti esperti hanno consapevolezza che intelligenze diverse sono alimentate da fonti

diverse (per es. dall'esperienza pratica anziché dallo studio formale) e che si manifestano sotto

forme diverse (per es. di abilità procedurali anziché di conoscenza assertiva), sanno riconoscere le

diverse doti e i punti di forza dei singoli allievi, sanno trovare il modo di capitalizzarli e di fare leva

su questi per sviluppare ulteriori abilità e attitudini, conoscono l'interazione fra gli aspetti

intellettivi, sociali ed emotivi dell'apprendimento, l'importanza delle emozioni e dell'affettività nella

costruzione delle conoscenze e sanno tenerne conto.

Gli insegnanti esperti sanno anche che il comportamento ha sempre luogo entro un particolare

contesto che, in certa misura, lo determina. Sanno per esempio che alcuni allievi, che non sono

capaci di ripetere le tabelline senza errori, sono bravissimi a fare moltiplicazioni in altri contesti (ad

es. quando devono calcolare se hanno denaro sufficiente per acquistare cose che a loro interessano).

Sanno che l'ambiente scolastico talvolta impedisce di avere una visione chiara delle attitudini e

delle intelligenze degli allievi e perciò si sforzano di creare molteplici situazioni in cui promuovere

e valutare le loro abilità.

Si sforzano di riconoscere i modi in cui le diverse culture definiscono l'intelligenza. E questo è

importante in una società sempre più multiculturale.

Sanno che quello che viene considerato comportamento intelligente è in gran parte determinato dai

valori e dalle convinzioni della cultura entro cui quel comportamento è giudicato. Sanno anche

che gli studenti portano con sé abilità e attitudini che la scuola spesso è portata a valutare in modo

diverso dalla famiglia, dalla comunità in cui vivono, e dal mondo del lavoro in cui in futuro si

inseriranno. Per tutto questo sono particolarmente attenti a percepire tutte le diversità e si adoperano

per sviluppare un'ampia gamma di strategie che da un lato capitalizzino e dall'altro amplino il

repertorio cognitivo e le capacità di apprendimento che ciascun allievo porta con sé.

Gli insegnanti si preoccupano di dare a ciascun allievo la giusta parte di attenzione e cura.

Fa parte della professionalità docente prendersi cura di ciascun allievo e a ciascuno prestare la

giusta attenzione, senza pregiudizi o parzialità derivanti da differenze di capacità degli allievi (reali

o supposte), da differenze culturali e sociali, di lingua, razza, religione o sesso. Non è faccenda

semplice dare a ciascuno secondo i suoi bisogni, perché è tutt'altra questione dal dare la stessa cosa

a tutti. Dare risposte alle differenze che esistono tra gli allievi significa bilanciare le diverse

condizioni di partenza, evitando nello stesso tempo favoritismi. Siccome le conoscenze disponibili

sulle differenze umane e sul come meglio trattarle, per quanto abbiano fatto grandi progressi

rispetto al passato, sono ancora parziali, il compito dell'insegnante richiede grande sensibilità e

attenzione, e va intrapreso con spirito di ricerca.

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Il compito dell'insegnante va oltre lo sviluppo delle capacità cognitive degli allievi.

Rientra nel professionismo degli insegnanti preoccuparsi dell'autostima dei loro allievi, della loro

motivazione ad apprendere, della loro capacità di relazione con i compagni, dello sviluppo del loro

carattere, delle loro aspirazioni e dei loro valori come cittadini. Questi aspetti della personalità degli

studenti non sono solo importanti in sé, sono anche fondamentali per lo sviluppo intellettuale degli

allievi, che rimane la finalità centrale della funzione docente.

Gli insegnanti professionisti, quando decidono cosa e come insegnare, sono attenti a considerare

tutte le potenzialità dei loro allievi in questa dimensione ampia e complessa.

2° Principio - Gli insegnanti conoscono le discipline che insegnano e sanno come insegnarle.

Se un principio cardine dell'insegnamento è l'impegno verso la formazione e lo sviluppo equilibrato

dei giovani, l'altro è l'impegno verso le discipline che si insegnano. Le discipline sono lo strumento

per fare scoprire ai giovani la realtà sociale, culturale, etica e fisica del mondo in cui vivono.

Gli insegnanti sanno come si crea e si organizza la conoscenza nella loro area disciplinare e come

questa si collega ad altre discipline.

I docenti che hanno padronanza della propria disciplina ne conoscono i contenuti - informazioni

fattuali e principi organizzativi fondamentali - ma anche i modi attraverso i quali si creano nuove

conoscenze, comprese le forme di indagine creativa che caratterizzano il lavoro di ricercatori e

artisti. Gli insegnanti di fisica conoscono il ruolo che in fisica giocano la formulazione di ipotesi e la

sperimentazione; quelli di matematica conoscono come si sviluppano i procedimenti per dimostrare

la fondatezza di principi matematici; gli insegnanti di educazione artistica sanno come si

costruiscono e diffondono le immagini visive; quelli di storia conoscono l'utilizzo delle

testimonianze per interpretare avvenimenti del passato; quelli di inglese capiscono il rapporto tra

lettura, scrittura e lingua parlata. Gli insegnanti di sostegno conoscono le strategie necessarie a

sviluppare quelle competenze che aiutano gli allievi disabili a raggiungere la maggior autonomia

possibile nella gestione della loro vita. Comprendere le modalità attraverso cui si costruisce la conoscenza in un determinato campo è

fondamentale per potere

insegnare agli allievi i diversi procedimenti del pensiero critico e come avvicinarsi ai contenuti in

modo analitico. Gli insegnanti rappresentano il sapere collettivo di una determinata civiltà e hanno il compito di

mantenere integri metodi, contenuti e strutture della conoscenza disciplinare. Gli insegnanti

professionisti sanno che devono evitare qualsiasi banalizzazione nella trasmissione delle

conoscenze e mantenere sempre rigore e coerenza. Il loro ruolo tuttavia non è solo quello di trasmettere e conservare le conoscenze date. Consapevoli

del fatto che ogni disciplina apre a molteplici prospettive ed è soggetta a diverse interpretazioni,

incoraggiano gli allievi a discuterne canoni e presupposti, sollecitandoli a pensare in modo

autonomo. È importante a questo proposito mettere l'allievo in condizioni di comprendere il

percorso del problema, il punto di arrivo e le questioni che rimangono ancora aperte. Talvolta si sostiene che gli insegnanti elementari non hanno bisogno di un grande bagaglio culturale

per affrontare in modo critico i vari campi disciplinari. Ma non è vero. Tutti gli insegnanti devono

possedere conoscenze approfondite se vogliono aiutare i loro allievi a sviluppare elevate capacità di

pensiero, che è lo scopo principale dell’insegnamento a qualsiasi livello di età esso sia rivolto. È

una grande sfida riuscire ad impegnare con profitto i bambini della scuola elementare nelle diverse

discipline. Questo non significa che gli insegnanti di quarta elementare debbano avere la stessa

padronanza della biologia di quelli della scuola superiore; significa tuttavia che debbono avere una

comprensione tale della scienza che permetta loro di presentare correttamente agli allievi i suoi

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principi fondamentali. Questa esigenza è tanto più forte ora che i bambini sono esposti a messaggi

sempre più invasivi e incontrollati da parte dei mezzi di informazione e comunicazione.

Gli insegnanti padroneggiano un sapere specialistico, il "sapere insegnare".

Conoscere la propria disciplina non significa saperla insegnare. Gli insegnanti esperti posseggono

quello che viene definito "sapere pedagogico dei contenuti". Si tratta di un amalgama di

competenze e conoscenze congiuntamente riferite all'insegnamento, all'apprendimento, ai contenuti

e agli studenti. Sapere insegnare significa saper presentare agli studenti la materia nel modo più appropriato,

attraverso analogie, metafore, esperimenti, dimostrazioni e illustrazioni; strumenti euristici che sono

stati in questi anni particolarmente approfonditi, con risultati importanti in tutte le discipline. Significa anche conoscere le idee sbagliate più comuni che gli allievi portano con sé. Gli insegnanti

di discipline scientifiche sanno, per esempio, che molti studenti hanno idee sbagliate sulla gravità,

di cui occorre tenere conto; quelli di educazione artistica e musicale sanno che i bambini arrivano a

scuola con diversi stadi di maturità rispetto al coordinamento occhio-mano. E ancora, significa sapere prevedere gli aspetti su cui gli allievi incontreranno maggiori difficoltà, e

insieme avere familiarità con le nozioni, esperienze e abilità che allievi di età diverse acquisiscono

al di fuori della scuola. Il "sapere pedagogico" di una disciplina non è semplicemente un insieme di espedienti didattici. È

un repertorio in cui tecniche didattiche e contenuti disciplinari si uniscono tenendo conto della

diversità degli studenti e dei contesti scolastici. Questa competenza nell'insegnamento della propria

disciplina o del proprio campo di esperienza si acquisisce attraverso il quotidiano ragionare sui

problemi e i quotidiani tentativi di risolverli. Ogni giorno gli insegnanti sono chiamati a prendere

decisioni, dall'individuazione degli aspetti della disciplina che è bene enfatizzare al ritmo

d'insegnamento che occorre tenere. Nel fare queste scelte, gli insegnanti fanno ricorso alla loro

conoscenza degli allievi, dei contenuti e dei processi di insegnamento-apprendimento. I repertori didattici degli insegnanti professionisti includono anche la conoscenza di tutte le risorse

disponibili: fonti primarie, modelli, riproduzioni, libri di testo, guide per insegnanti, registrazioni,

video e software. Sono strumenti di cui ogni scuola deve dotarsi, ed è impegno degli insegnanti

esperti fare opera di persuasione per ottenerli, innanzitutto convincendo i colleghi della loro utilità.

Gli insegnanti sanno che devono tenere il passo con lo sviluppo e l'uso delle tecnologie

informatiche e avere familiarità con il computer sia per un uso diretto con gli allievi sia per il

proprio personale aggiornamento, tanto più ora che si sono aperte nuove possibilità dopo la

decisione di dotare tutte le scuole d'Europa di Internet. I docenti professionisti sanno come tenersi

aggiornati sui materiali che vengono via via prodotti in relazione ai curricoli, sanno valutarne

l'utilità, e decidere quando e quali utilizzare in rapporto ai contenuti disciplinari che intendono

affrontare, agli studenti che hanno e alle finalità del progetto formativo della loro scuola.

Gli insegnanti sanno predisporre molteplici itinerari didattici.

I docenti professionisti sanno che non esiste un solo metodo valido, sanno che può essere efficace

sia l'apprendimento strutturato sia quello induttivo. Sanno, cioè, che è utile insegnare i concetti e i

principi attraverso i quali sono state costruite le discipline, ma sanno anche che è altrettanto

importante insegnare agli studenti ad apprendere "scoprendo", ossia a porre loro stessi i problemi, a

ricercare loro stessi modelli e soluzioni. Si sforzano di aiutare gli allievi a impostare i problemi e ad

elaborare soluzioni alternative, non si limitano a trasmettere le risposte che altri hanno già dato. Fare in modo che gli studenti impostino e risolvano i problemi per proprio conto è fondamentale

perché imparino a capire e a ragionare. Occorre andare ben oltre la meccanica memorizzazione di

fatti, la facile manipolazione di formule o il semplice ripetere una scala musicale. L'insegnamento

rivolto all'approfondimento delle capacità di comprensione e ragionamento richiede che gli studenti

interiorizzino aspetti della conoscenza, che è tutt'altra cosa dall' immagazzinare frammenti di

conoscenze. Significa anche imparare a pensare in modo non lineare, ad affrontare i problemi da

angolazioni diverse, a soppesare più criteri e a considerare molteplici soluzioni. Non solo, "capire"

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significa anche capacità di applicare tale conoscenza a problemi mai incontrati prima da insegnanti

e allievi. I docenti esperti sanno che questo è il tipo di conoscenza e comprensione che conta e che

questo tipo di apprendimento non ha scorciatoie.

3° Principio - Gli insegnanti sono responsabili dell'organizzazione e del monitoraggio

dell'apprendimento.

Gli insegnanti professionisti nutrono grandi aspettative nei confronti di tutti i loro allievi e si

adoperano per facilitarne l'apprendimento. Creano, arricchiscono e modificano l'ambiente di lavoro

e la strumentazione didattica. Ricercano i modi per suscitare e mantenere l'interesse dei loro allievi,

e si adoperano per fare il miglior uso del tempo. Per assolvere a questi compiti utilizzano anche

conoscenze di pedagogia generale.

Gli insegnanti fanno ricorso a molteplici metodi per raggiungere i loro scopi.

I docenti professionisti conoscono e sanno usare una grande varietà di strategie didattiche, sanno

come si conduce un dialogo socratico, come si espone una lezione, come si controllano piccoli

gruppi di apprendimento cooperativo, sanno come si può gestire una tavola rotonda in un tempo

determinato, sanno quando tirarsi in disparte e lasciar libertà agli allievi di trovare da soli le

soluzioni, conoscono quali tipi di domande provocano una conversazione approfondita. Le

tradizionali distinzioni tra sapere e fare hanno per troppo tempo oscurato il fatto che pensiero ed

azione si compenetrano nell’insegnamento: sapere e sapere fare sono entrambi fondamentali. Poiché gli studenti hanno diversi stili di apprendimento e poiché ambienti diversi determinano

diverse possibilità di apprendimento, gli insegnanti esperti sanno quando e come modificare la

struttura organizzativa, fisica e sociale dell'ambiente di apprendimento. Non è sufficiente essere in

grado di fare ottime lezioni, poiché la lezione tradizionale spesso si rivela inefficace. Per esempio,

possono essere più appropriati e molto più significativi ai fini dell'apprendimento e della

costruzione del pensiero un esperimento all'aperto, un finto processo, una simulazione

economica, recitare una commedia o fare un dibattito. Gli insegnanti conoscono l'ampio campo di

opzioni disponibili, come l'apprendimento per scoperta, la costruzione di mappe concettuali, il

brainstorming, l'utilizzo del computer, così come metodi più tradizionali consolidati dalla pratica

didattica. Gli insegnati conoscono l'importanza non solo di variare gli ambienti d'apprendimento e di

impiegare diversi materiali didattici, ma anche di ricorrere ad altre persone come ulteriore risorsa

per approfondimenti e arricchimenti. Dove i rapporti tra colleghi sono flessibili e collaborativi, gli

insegnanti sanno utilizzare le diverse competenze presenti nella comunità professionale. Il

professionismo della docenza comporta anche questo: costruire scambi di esperienze e tessere reti

di apprendimento.

Gli insegnanti sanno organizzare e guidare gruppi di apprendimento.

Gli insegnanti sanno organizzare e guidare gli allievi nell'attività di gruppo. Sanno come

stabilire regole per permettere agli studenti e a loro stessi di agire e interagire nell'ambito del lavoro

collegiale; come fare assumere a ciascun il ruolo appropriato e la giusta parte di responsabilità, così

da favorire l’apprendimento sia del singolo che del gruppo. Sanno come guidare gli allievi a

muoversi autonomamente senza la loro costante e diretta supervisione. Sanno infine che occorre

instaurare e mantenere un clima ordinato e disciplinato, se si vogliono cogliere risultati significativi.

Gli insegnanti sanno riconoscere e premiare l'impegno degli allievi.

Facilitare l'apprendimento non significa solamente inserire i giovani in ambienti educativi idonei,

significa anche motivarli, impegnandoli attivamente nel processo di apprendimento. La

capacità dell’insegnante di fare leva sugli interessi degli studenti e di suscitarne di nuovi è

fondamentale per costruire ponti tra quello che gli studenti sanno e sanno fare e quello che possono

e devono ancora apprendere. I docenti professionisti sanno anche che motivare gli studenti non è equivalente a rendere

l'apprendimento divertente, poiché apprendere è spesso difficile e faticoso. Perché l'insegnamento

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sia efficace gli insegnanti devono sapere incoraggiare gli allievi anche davanti a insuccessi

temporanei e alle difficoltà in cui inevitabilmente si imbattono quando si spingono verso nuove

mete, che coinvolgono sempre non solo la sfera intellettuale, ma anche quella emotiva e fisica.

Quando si riesce a generare tensione verso l'apprendere, i risultati sono sempre molto gratificanti.

Gli insegnanti valutano regolarmente il progresso degli allievi.

Gli insegnanti esperti sanno giudicare il successo o l'insuccesso delle attività che programmano. La valutazione nell'insegnamento non è compito semplice; gli insegnanti debbono ad un tempo

controllare successi e insuccessi dei singoli studenti, l'andamento complessivo della classe nonché

la propria azione didattica in rapporto a quegli studenti e a quella classe, tutto questo sapendo che i

vari giudizi sono interdipendenti, ma quasi mai coincidenti. Una delle situazioni più complesse e contradditorie nell'insegnamento-apprendimento sta nel fatto

che la gestione dell'insegnamento riguarda un intero gruppo classe, mentre l'apprendimento

riguarda i singoli studenti. E i singoli non apprendono tutti le stesse cose e non seguono tutti lo

stesso ritmo. Così come guida per la valutazione del successo o del fallimento di una strategia

didattica, i docenti devono utilizzare il rendimento medio delle loro classi ma devono sempre avere

presente che la "media" è il risultato di un'operazione che mette assieme situazioni anche molto

diverse fra loro: alunni di gran lunga superiori a quella media e alunni di gran lunga al di sotto. Il

professionismo nell'insegnamento sta nella capacità di trovare il modo di conciliare l'apprendimento

dei singoli con il piano di lavoro programmato per l'intero gruppo. Gli insegnanti sanno anche che la valutazione va considerata alla luce di molti diversi elementi: le

finalità che le si attribuiscono, il momento in cui viene effettuata, l'oggetto che viene valutato. Il professionismo nella docenza sta anche nella capacità di utilizzare un'ampia gamma di strumenti

valutativi, e nella conoscenza di scopi, pregi e difetti di ciascuno di essi. Utilizzano sia metodologie

innovative, quali raccolte documentali e videoregistrazioni, sia strumenti più tradizionali come

questionari ed interrogazioni. Conoscono altresì l'utilità del fare domande durante un lavoro di

gruppo, per valutare come i singoli seguono l'argomento, oppure di dialogare con singoli allievi

durante lo svolgimento di compiti individuali, per rendersi conto delle difficoltà che ciascuno

incontra. Sanno infine che strumento fondamentale di valutazione è l'osservazione sistematica dei

loro allievi, dei loro comportamenti nelle diverse circostanze, di quello che dicono, di quello che

scrivono. Gli insegnanti sanno che non è sempre utile assegnare voti, poiché lo scopo della valutazione è

anche e in primo luogo quello di regolare tempi e modi dell'insegnamento-apprendimento. La

valutazione serve a decidere se rifare completamente un argomento, ripeterlo velocemente o andare

avanti. Attraverso un repertorio ampio di strumenti di verifica e valutazione, gli insegnanti sono in

grado di fornire un costruttivo feedback agli studenti, ai genitori e a loro stessi. I docenti

professionisti sanno indirizzare gli studenti all'autovalutazione e al monitoraggio del proprio

apprendimento.

Gli insegnanti sanno pianificare la propria azione educativa.

I docenti sanno pianificare la propria azione educativa attraverso l'individuazione e l'elaborazione

degli obiettivi educativi, lo sviluppo di attività coerenti e l'utilizzo di risorse idonee. I docenti esperti non programmano tutti allo stesso modo; alcuni non scrivono nemmeno piani di

lavoro preventivi, sapendo bene come muoversi dopo anni di esperienza; altri invece pianificano il

lavoro con ricchezza di particolari (per esempio predisponendo piani educativi individuali per

studenti con specifici svantaggi). Non ha importanza la forma che i loro progetti assumono (note

buttate giù in un pezzo di carta o programmi lunghi e particolareggiati); gli insegnanti esperti sanno

comunque predisporre le tappe per condurre i loro allievi al successo formativo.

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4° Principio - Gli insegnanti riflettono sistematicamente sulla loro pratica didattica e apprendono

dall'esperienza.

Come molte professioni l'insegnamento richiede competenze che non sono acquisite una volta per

tutte. Poiché lavorano in un campo contrassegnato da molti problemi irrisolti e da una ricerca in continua

evoluzione, gli insegnanti hanno l'obbligo professionale di apprendere per tutta la vita, cercando di

ampliare e modificare il proprio repertorio, di approfondire le proprie conoscenze e competenze

compresa quella del saper valutare. Quello che caratterizza l'eccellenza nell’insegnamento è il

rispetto profondo per la professione, la consapevolezza della sua complessità e l’impegno ad uno

sviluppo professionale permanente.

Gli insegnanti si trovano spesso ad operare scelte difficili che mettono alla prova le loro capacità di

giudizio.

L'insegnamento spesso presenta sfide che non si prestano a soluzioni semplici. I docenti si trovano

frequentemente di fronte a dilemmi, al dover fronteggiare esigenze contrastanti: scegliere se cedere

a compromessi, o sacrificare un obiettivo a favore di un altro. Li guida in queste decisioni la loro pratica professionale, le conoscenze teoriche e l'interesse

primario degli allievi.

I docenti esperti sanno cercare il confronto, stare al passo con l'evoluzione delle teorie educative e

praticare la ricerca didattica.

Consapevoli che l'esperienza da sola è insufficiente a migliorare la professionalità, i docenti

ricercano tutte le occasioni utili ad approfondire conoscenze e competenze. Sanno, ad esempio,

quanto sia importante chiedere ad altri di osservare e analizzare criticamente il loro insegnamento,

quanto sia utile tenere un diario della propria attività didattica e sollecitare le opinioni di genitori e

studenti, anche attivando specifiche modalità di ascolto e di raccolta. Conoscono l'importanza di conoscere e verificare le teorie pedagogiche. Riconoscono l'esigenza di stare in contatto con centri di documentazione e ricerca, di seguire

convegni e seminari. Fanno loro stessi ricerca didattica e mettono a disposizione dei colleghi

procedure e risultati della loro attività. Contribuiscono inoltre a sistematizzare la pratica didattica,

che per carenza di professionalismo, non è stata quasi mai raccolta ed interpretata. I docenti esperti costituiscono un modello di persona colta e pertanto si sforzano di praticare quei

valori che vorrebbero vedere nei loro allievi: curiosità e amore del sapere, tolleranza ed apertura

mentale, rispetto per la diversità, lealtà e giustizia, considerazione per il patrimonio culturale e

artistico, capacità di ragionare in modo puntuale, capacità di porsi prospettive molteplici, di

discutere i valori trasmessi, di essere creativi, di rischiare e di adottare indirizzi sperimentali.

5° Principio - Gli insegnanti sono membri di comunità scientifiche e professionali e partecipano alla

vita della scuola nelle sue relazioni interne ed esterne.

L'insegnamento non è solo preparazione e svolgimento delle lezioni. Il lavoro dell'insegnante

oltrepassa i confini dell'aula, per abbracciare più ampie comunità professionali, sociali ed

istituzionali.

I docenti contribuiscono all'efficacia e al buon clima della scuola.

Gli insegnanti professionisti sanno assumere collegialmente un ruolo attivo nella costruzione del

curricolo, nel coordinamento della didattica, nello sviluppo professionale proprio e dei colleghi e in

molte altre decisioni di politica dell'istruzione. Mentre lo Stato deve stabilire finalità generali, ampi obiettivi a cui le scuole debbono attenersi, gli

insegnanti professionisti assumono insieme ai colleghi e ai dirigenti scolastici la responsabilità di

decidere in che cosa consiste un apprendimento valido per i loro studenti, e quali devono essere nel

contesto del loro istituto le priorità da rispettare.

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Gli insegnanti, come membri di una comunità professionale, si adoperano collegialmente per

migliorare l'insegnamento. Praticano l'autovalutazione in piccoli gruppi, anche attraverso la

reciproca osservazione sul campo, confrontano le esperienze e sono impegnati a sperimentare

insieme nuove strategie didattiche. Si sforzano di contribuire ad innescare un processo evolutivo nella loro scuola, di attrezzarla in

modo che sappia individuare e possibilmente risolvere i problemi, anche inventando e

sperimentando diversi metodi organizzativi e didattici.

Gli insegnanti collaborano con i genitori.

I docenti condividono con i genitori l'educazione dei giovani. Comunicano regolarmente con loro,

ascoltano le loro preoccupazioni e rispettano i loro punti di vista, ricercano il loro appoggio per

promuovere l'apprendimento e sviluppare comportamenti positivi negli alunni. Li informano dei

risultati dei loro figli e li rendono partecipi dei programmi scolastici. Per esempio, gli insegnanti

della scuola dell'infanzia possono aiutare i genitori a capire che leggere favole ai loro figli è più

importante per lo sviluppo delle abilità di leggere e scrivere che scrivere fogli su fogli di lettere

dell'alfabeto. I cambiamenti in atto nella struttura familiare creano molti nuovi problemi. È cresciuto il numero di

giovani con un solo genitore e vi sono più genitori che lavorano. Queste circostanze hanno reso più

difficile la costruzione del rapporto scuola-famiglia e stanno imponendo un ampliamento dei

compiti dei docenti. Se è infatti vero che la prima responsabilità dell'insegnante è nei confronti dello sviluppo

intellettuale dei giovani, è difficile negare il suo coinvolgimento verso altri bisogni degli allievi, tra

cui quello della guida di una persona adulta. Questi sono sicuramente compiti difficili da assolvere

e per i quali gli insegnanti non sono preparati. L'educazione però non ammette settorialità. Il

benessere fisico, emotivo e sociale degli studenti non è separato dalla loro crescita intellettuale. Per

tutto questo gli insegnanti professionisti si sforzano di capire e aiutare gli alunni a gestire questi

ulteriori bisogni, mantenendo, anche dove è problematico, un rapporto con la famiglia.

Gli insegnanti sanno cogliere le opportunità offerte dalle risorse del territorio.

I docenti professionisti sanno che il territorio è una risorsa straordinaria per l'apprendimento. Le

opportunità per arricchire progetti, lezioni e studio sono numerose: osservare lo svolgimento del

consiglio comunale, raccogliere racconti orali da cittadini anziani, studiare l'ecologia dell'ambiente

locale, visitare un planetario vicino, disegnare l'architettura locale, esplorare le possibilità di lavoro

che offre l'ambiente. Qualsiasi comunità, urbana o rurale, ricca o povera, può diventare un

laboratorio per l'apprendimento sotto la guida di un insegnante esperto. Inoltre nell'ambito di tutte

le comunità ci sono persone che possono dare un contributo all'insegnamento: altri insegnanti e

studenti, anziani, genitori, uomini d'affari, enti e organizzazioni locali che gli insegnanti esperti

sanno coinvolgere nella loro attività didattica. Il territorio sta diventando sempre più aperto a diverse etnie e culture. Riconoscere le differenze

etniche e linguistiche presenti nel territorio, l'influenza delle diverse culture sulle aspirazioni e le

aspettative degli studenti così come gli effetti della povertà e della ricchezza, fa parte del

professionismo della docenza. Gli insegnanti sanno come affrontare classi che sono sempre più

multietniche, con problemi di lingua e di diversi valori. Professionismo significa anche trasformare

i problemi in risorse. Una presenza multiculturale in classe può essere una buona occasione per

avvicinare culture differenti, incoraggiare la tolleranza e la comprensione delle diversità e

promuovere valori civili. I docenti esperti sanno dunque trarre giovamento da queste opportunità e

sanno gestire in modo vantaggioso il diverso bagaglio di esperienze degli studenti.