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LE SCIENZE SCIENT1FIC AMERICAN numero 12 agosto 1969 anno volume La politica della scienza nell'Unione Sovietica Un recente studio ha mostrato che l'URSS dispone di un apparato di «Ricerca e Sviluppo» paragonabile per dimensioni a quello degli Stati Uniti. Le differenze fra i due paesi si stanno sempre più riducendo di R. W. Davies e R. Amann I; competizione fra Stati Uniti e Unione Sovietica nella tecnolo- gia spaziale e nei tipi di arma- mento più avanzato è soltanto uno de- gli aspetti di un più ampio impegno che sta al centro dell'attenzione in tutti i paesi industriali, l'impegno cioè nella « Ricerca e Sviluppo » (Research and Development). In questa espressione, per « ricerca » si intende la ricerca di nuove conoscenze, per « sviluppo » l'intero processo che permette di tra- sformare le nuove conoscenze in nuovi procedimenti e nuovi prodotti. Ricerca e Sviluppo, che per brevità indichere- mo con le iniziali R & S (corrispon- denti all'inglese R and D), svolgono un ruolo chiave nell'espansione indu- striale, nella sanità pubblica e nella po- tenza militare. Ci si sta comunque ren- dendo conto che l'impegno finanziario di un paese in R & S è soltanto uno dei fattori che permettono di perse- guire con successo il raggiungimento di conoscenze scientifiche e di tecno- logie efficienti. Molto sembra infatti dipendere da una buona organizzazio- ne e dal saper predisporre incentivi adeguati non soltanto per le scoperte e le invenzioni, ma anche per l'inno- vazione, consistente nel trasformare il risultato di una ricerca, che ha dimo- strato una pratica applicabilità, nella sua effettiva applicazione su scala com- merciale. A questo proposito, quindi, molte sono state le discussioni su come la R & S è organizzata e applicata nei due paesi dove essa ha raggiunto oggi lo stadio più avanzato. Da quando l'Unione Sovietica lan- ciò il suo primo satellite si è ritenuto, da molte parti, che la pianificazione centralizzata dagli sforzi scientifici e tecnici desse all'URSS un vantaggio sui paesi occidentali. Ciò non deve in- tendersi nel senso che l'URSS al mo- mento attuale sia più avanti dei paesi occidentali nella scienza e nella tecno- logia, ma nel senso che a molti osser- vatori è sembrato che essa si stia muo- vendo più rapidamente e anche con maggior prontezza nel rispondere alle esigenze nazionali e sociali. Un più at- tento esame dell'impegno sovietico in R & S mostra chiaramente che questa è una semplificazione eccessiva. Anche nell'URSS, come altrove, si discute molto delle politiche attuali che sono perseguite nei confronti della scienza e della tecnoogia. Un ampio studio sulla politica sovietica della scienza, recentemente completato da un gruppo di vari paesi del quale hanno fatto parte gli autori di questo articolo, mo- stra come l'URSS stia intraprendendo una riorganizzazione dei suoi sforzi nella R & S e stia cercando nuove for- me di incentivazione. Lo studio è stato compiuto per conto dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Eco- nomico (OCSE) da un gruppo compo- sto da Eugène Zaleski del Centro na- zionale per la ricerca scientifica fran- cese, Joseph P. Kozlowski della U.S. National Science Foundation, Helgard Wienert della segreteria dell'OCSE e dagli autori, assistiti da M. J. Berry del Centro studi per l'URSS e per l'Europa Orientale presso la Birmingham Univer- sity. La OCSE aveva precedentemente compiuto studi ana l oghi sulla politica della scienza nell'Europa occidentale e nell'America settentrionale. C'è da au- gurarsi che studi comparativi delle varie esperienze e strategie relative alla po- litica della scienza possano risultare utili per tutti i paesi presi in esame. Il punto di partenza del nostro la- voro sulla scienza sovietica è stato il tentativo di stimare l'ampiezza dello sforzo in R & S dell'URSS in relazione a quello statunitense. Il confronto non può essere esatto, perché i due paesi danno definizioni diverse a « Ricerca e Sviluppo ». Si può comunque effet- tuare una stima grezza della manodo- pera impegnata in questa attività. Con- siderando soltanto quel personale che ha completato l'istruzione superiore, il nostro gruppo di Birmingham ha cal- colato che il personale occupato in URSS in attività di R & S (per il 1965) è stato all'incirca compreso fra le 454 000 e le 631 000 unità, in con- fronto alle 497 000 unità impiegate 9

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LE SCIENZESCIENT1FICAMERICAN

numero 12agosto 1969annovolume

La politica della scienzanell'Unione Sovietica

Un recente studio ha mostrato che l'URSS dispone di un apparato di«Ricerca e Sviluppo» paragonabile per dimensioni a quello degli StatiUniti. Le differenze fra i due paesi si stanno sempre più riducendo

di R. W. Davies e R. Amann

I; competizione fra Stati Uniti eUnione Sovietica nella tecnolo-gia spaziale e nei tipi di arma-

mento più avanzato è soltanto uno de-gli aspetti di un più ampio impegnoche sta al centro dell'attenzione in tuttii paesi industriali, l'impegno cioè nella« Ricerca e Sviluppo » (Research andDevelopment). In questa espressione,per « ricerca » si intende la ricercadi nuove conoscenze, per « sviluppo »l'intero processo che permette di tra-sformare le nuove conoscenze in nuoviprocedimenti e nuovi prodotti. Ricercae Sviluppo, che per brevità indichere-mo con le iniziali R & S (corrispon-denti all'inglese R and D), svolgonoun ruolo chiave nell'espansione indu-striale, nella sanità pubblica e nella po-tenza militare. Ci si sta comunque ren-dendo conto che l'impegno finanziariodi un paese in R & S è soltanto unodei fattori che permettono di perse-guire con successo il raggiungimentodi conoscenze scientifiche e di tecno-logie efficienti. Molto sembra infattidipendere da una buona organizzazio-ne e dal saper predisporre incentiviadeguati non soltanto per le scopertee le invenzioni, ma anche per l'inno-vazione, consistente nel trasformare ilrisultato di una ricerca, che ha dimo-strato una pratica applicabilità, nellasua effettiva applicazione su scala com-merciale. A questo proposito, quindi,

molte sono state le discussioni su comela R & S è organizzata e applicata neidue paesi dove essa ha raggiunto oggilo stadio più avanzato.

Da quando l'Unione Sovietica lan-ciò il suo primo satellite si è ritenuto,da molte parti, che la pianificazionecentralizzata dagli sforzi scientifici etecnici desse all'URSS un vantaggio suipaesi occidentali. Ciò non deve in-tendersi nel senso che l'URSS al mo-mento attuale sia più avanti dei paesioccidentali nella scienza e nella tecno-logia, ma nel senso che a molti osser-vatori è sembrato che essa si stia muo-vendo più rapidamente e anche conmaggior prontezza nel rispondere alleesigenze nazionali e sociali. Un più at-tento esame dell'impegno sovietico inR & S mostra chiaramente che questaè una semplificazione eccessiva. Anchenell'URSS, come altrove, si discutemolto delle politiche attuali che sonoperseguite nei confronti della scienzae della tecnoogia. Un ampio studiosulla politica sovietica della scienza,recentemente completato da un gruppodi vari paesi del quale hanno fattoparte gli autori di questo articolo, mo-stra come l'URSS stia intraprendendouna riorganizzazione dei suoi sforzinella R & S e stia cercando nuove for-me di incentivazione. Lo studio è statocompiuto per conto dell'Organizzazioneper la Cooperazione e lo Sviluppo Eco-

nomico (OCSE) da un gruppo compo-sto da Eugène Zaleski del Centro na-zionale per la ricerca scientifica fran-cese, Joseph P. Kozlowski della U.S.National Science Foundation, HelgardWienert della segreteria dell'OCSE edagli autori, assistiti da M. J. Berry delCentro studi per l'URSS e per l'EuropaOrientale presso la Birmingham Univer-sity. La OCSE aveva precedentementecompiuto studi analoghi sulla politicadella scienza nell'Europa occidentale enell'America settentrionale. C'è da au-gurarsi che studi comparativi delle varieesperienze e strategie relative alla po-litica della scienza possano risultareutili per tutti i paesi presi in esame.

Il punto di partenza del nostro la-voro sulla scienza sovietica è stato iltentativo di stimare l'ampiezza dellosforzo in R & S dell'URSS in relazionea quello statunitense. Il confronto nonpuò essere esatto, perché i due paesidanno definizioni diverse a « Ricercae Sviluppo ». Si può comunque effet-tuare una stima grezza della manodo-pera impegnata in questa attività. Con-siderando soltanto quel personale cheha completato l'istruzione superiore, ilnostro gruppo di Birmingham ha cal-colato che il personale occupato inURSS in attività di R & S (per il 1965)è stato all'incirca compreso fra le454 000 e le 631 000 unità, in con-fronto alle 497 000 unità impiegate

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Questo imponente insieme di antenne di una base spaziale sovietica è usato per seguirei veicoli spaziali inviati in missioni interplanetarie. Esso ha mantenuto il contatto con lesonde Venus 5 e Venus 6 fino a che queste sono state in grado di ricevere e trasmettere.

Il più grande telescopio sovietico, una volta completato, sarà anche il più grande tele-scopio del mondo. Avrà una lente di 6 metri di diametro, circa un metro in più delriflettore di Monte Palomar. Il nuovo strumento sarà installato nel Caucaso, a Zelen.chukskaya, a circa 2000 metri di altezza. La fotografia, composta di due fotogrammi se-parati, mostra il telescopio durante la fase di montaggio nelle officine di Leningrado.

negli Stati Uniti (per l'anno finanziario1963-1964). Questi dati non includonocoloro che effettuano ricerche nellescienze sociali e in quelle umanistiche.Kozlowski ritiene invece che gli stessidati siano più alti di quelli da noi cal-colati; egli calcola che nel 1965 gliingegneri occupati in R & S erano cir-ca 588 000 (escludendo i ricercatorinelle scienze naturali, gli economisti ecosí via). Grosso modo si può, comun-que, ragionevolmente concludere che,in termini di manodopera, l'UnioneSovietica stia dedicando alla R & S lostesso impegno degli Stati Uniti.

Questo necessariamente non signifi-

ca che il livello dell'output scientifico

e tecnico sovietico sia paragonabile aquello degli Stati Uniti. Mo'te cose,infatti, indicano che la produttivitàdella R & S per uomo, nell'URSS, èchiaramente più bassa, con la possi-bile eccezione della ricerca militare espaziale. Questa minor produttività èun riflesso soprattutto del grado in cuil'URSS è in ritardo, rispetto agli StatiUniti, nello sviluppo economico, nel-l'istruzione e nella tecnologia. Il totaledel reddito nazionale dell'URSS, che hauna popolazione più numerosa, nonsupera il 60 % di quello degli StatiUniti; più del 30 % della popolazionesovietica è occupata nell'agricoltura, inconfronto al solo 5 % degli StatiUniti. Il numero medio di anni discolarità della popolazione sovieticaadulta (da 16 anni in su) è soltantodi 6,6, mentre negli Stati Uniti essoè di 11,9. Nel settore della Ricercae Sviluppo, e in genere in tutta l'eco-nomia sovietica, vi è una certa scar-sezza rispetto all'abbondanza di attrez-zature e di agevolazioni per la ricercache si riscontra, invece, nella più avan-zata economia americana.

Proprio a causa del fatto che l'eco-nomia dell'URSS è meno avanzata diquella americana, la rivalità sovieticanei confronti degli Stati Uniti nel cam-po degli armamenti avanzati e dei pro-grammi spaziali ha causato ai sovie-tici numerose difficoltà. La pressionesulle risorse materiali e sul personalequalificato è considerevole, se si tieneconto, in particolare, che l'URSS staattualmente destinando una quota cre-scente delle proprie risorse alla produ-zione di beni di consumo e allo svi-luppo delle industrie meno avanzate.Non può, quindi, destare meravigliache l'URSS, come gli Stati Uniti, ab-bia rallentato i suoi sforzi soprattuttonegli ultimi anni. Dal 1957 al 1962il totale della manodopera impiegata inURSS in attività di R & S è più cheraddoppiato; dal 1962 al 1956 essa,invece, è aumentata solo del 28 % (si

veda la tabella in basso a pag. 16 ela figura in alto a pag. 17). Per quantoriguarda l'incremento delle spese perR & S, esso è diminuito dal 15-20 %degli ultimi anni del decennio 1950--1960 al 10 % circa degli anni più re-centi (si veda la figura in basso apag. 17).

11 no dei principali problemi che at-tualmente i responsabili della poli-

tica scientifica sovietica si trovano difronte è quello di stabilire quanta par-te de l le risorse nazionali debba esseredestinata alla R & S. I funzionari delComitato di stato per la scienza e latecnologia si battono per un forte au-mento della spesa. Vadim A. Trapez-nikov, primo vicepresidente del Comi-tato e figura di primo piano nel cam-po dell'automazione, ha recentementeproposto un programma intensivo, cheprevede un incremento della spesa perR & S, per il quinquennio 1971-75, diun valore che si aggira attorno al 20--25 % annuo. Egli ha fornito dei cal-coli secondo i quali ogni rublo spesoin R 8c S produrrebbe un incrementodi 1,49 per rublo in termini di redditonazionale, a fronte di appena 0,39 perrublo investito nell'insieme dell'econo-mia. Dall'altro lato, alcuni funzio-nari della Commissione di stato per lapianificazione (GOSPLAN) hanno as-sunto una posizione antitetica. Essi so-no contrari a un maggior incrementodi spesa per R & S, sostenendo che laredditività della ricerca è notevol-mente più bassa dei valori indicati daTrapeznikov. Essi ritengono infatti chela redditività per rublo speso in R & Ssia scesa al di sotto dello 0,74 per ru-blo, cioè quanto ci si aspettava chefosse nel 1966. Sembra, quindi, chenell'ambito degli stessi ambienti gover-nativi sovietici sia in corso una con-troversia sulla quantità della spesa perR & S a live l lo nazionale.

Un secondo problema che attual-mente preoccupa i responsabili dellapolitica scientifica sovietica è quelloche riguarda la ripartizione de l le spesedi ricerca fra ricerca fondamentale esviluppo. Non siamo riusciti a stabiliredati precisi sulla ripartizione all'inter-no delle spese per R & S, e cioè quan-to vada alla ricerca di base, quanto allaricerca appl icata e quanto allo svilup-po. Secondo stime sovietiche, circa il10-12 % del bilancio di R & S va allaricerca fondamentale (la proporzione èpressoché la stessa degli Stati Uniti)e poco meno del 50 % va allo svilup-po (rispetto al 66 % degli Stati Uniti).Se questi dati sono esatti, circa il 40 %del bilancio di R & S nell'URSS è de-stinato alla ricerca applicata (rispetto

al 22 % degli Stati Uniti). Sembra es-serci qui uno strano paradosso: l'Unio-ne Sovietica, che ha sempre posto l'ac-cento sulle finalità pratiche della scien-za, in realtà spende assai meno dei'suoi fondi di R & S per trasferire lescoperte allo sviluppo di nuovi proce-dimenti e nuovi prodotti di quanto nespendano gli Stati Uniti. Un esempiolampante di questo minore investimen-to nella ricerca di sviluppo può essereosservato nel campo della fisica nuclea-re. L'URSS ha effettuato massicci in-vestimenti nelle macchine per gli studidi base nel campo della fisica delle

alte energie; ha già costruito il piùgrande acceleratore di particelle delmondo — un protosincrotone da 76miliardi di elettronvolt (GeV) e sta va-lutando ora se costruire un accelera-tore da 1000 GeV (già progettato) ose passare direttamente a un accelera-tore da 2000 o addirittura da 10 000GeV, forse in collaborazione con altripaesi. Eppure l'URSS nel passato re-cente non è stata in grado di metterea disposizione fondi per la costruzionedi impianti pilota per lo sviluppo del-l'energia nucleare, secondo quanto èstato affermato con rammarico dal pre-

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ACCADEMIE DELLE SCIENZEDELLE VARIE REPUBBLICHE

ISTITUTI PERPROGETTI DI

PRIMARIA IMPORTANZA

ISTITUTI DI RICERCAUFFICI DI PROGETTAZIONE

OFFICINE SPERIMENTALIE FABBRICHE

IMPRESE PRODUTTIVECHE DISPONGONO DI

SERVIZI DI RICERCA, SVILUPPOE COLLAUDO

MINISTERO PERL'ISTRUZIONE SUPERIORE

E PER L'ISTRUZIONE SECONDARIASPECIALIZZATA

MINISTRO: V. P. ELYUTIN

V

ISTITUTIDI RICERCA

V V

UNIVERSITÀ E ISTITUTIDI ISTRUZIONE SUPERIORE

ACCADEMIA DELLE SCIENZEDELL'URSS

PRESIDENTE: M. V. KELDYSH

ORGANI CENTRALI DEL PARTITO COMUNISTA SOVIETICO:POLITBURO

SEGRETERIA DEL COMITATO CENTRALEPRIMO SEGRETARIO: L. I. BREZNEV

vi

I

SOVIET SUPREMO (PARLAMENTO)

COMMISSIONE PER L'ISTRUZIONEE LA SCIENZA

\V

>COMITATO DI STATOPER LA SCIENZA E LA TECNOLOGIA

PRESIDENTE: V. A. KIRILLIN

CONSIGLIO DEI MINISTRI DELL'URSS(GOVERNO)

PRESIDENTE: A. N. KOSSIGHIN

COMMISSIONE DI STATOPER LA.PIANIFICAZIONE (GOSPLAN)

PRESIDENTE: N. K. BAIBAKOV

ISTITUTIDI RICERCA

LABORATORI PERPROBLEMI SPECIFICI

L'organizzazione della scienza sovietica, che fa capo agli organicentrali del Partito Comunista, è articolata in tre gruppi diorganismi che amministrano tutte le attività scientifiche sovie-tiche: l'Accademia delle scienze, i ministeri industriali e go-vernativi e il ministero per l'istruzione superiore e secondaria.Quest'ultimo organismo si occupa principalmente dell'istruzio-ne; gli altri due gruppi di organismi fanno la parte del leone

nella R & S. Il sistema delle accademie » occupa il 20%del totale del personale di R & S e il e sistema dei ministeri »il restante 80 %. Il Comitato di stato per la scienza e la tecno-logia è responsabile del coordinamento della R & S. Esso re.centemente ha richiesto con insistenza un bilancio della ricercamaggiore di quello che la Commissione di stato per la pianifi-cazione (GOSPLAN) ritiene giusto che sia destinato alla R & S.

Il lancio del Soyuz 4, effettuato il 14 gennaio scorso, è stato trasmesso dalla televisionesovietica. Il Soyuz 4, con un cosmonauta a bordo, ha più tardi agganciato in orbitail Soyuz 5, che portava 3 cosmonauti. Due degli uomini del Soyuz 5 si sono trasferitia bordo del Soyuz 4, poi le due navicelle spaziali sono felicemente atterrate.

sidente del Comitato responsabile dellacostruzione di centrali atomiche.

Si è molto discusso pubblicamentefra scienziati e funzionari sovietici sul-la necessità di correggere questi squi-libri fra ricerca scientifica e sviluppotecnologico. Tutti sono d'accordo sullanecessità di dedicare maggiore atten-zione allo sviluppo; la discussione vertesull'alternativa di reperire i necessari

fondi richiesti all'interno del bilancioper la ricerca, oppure se debbano es-sere attinti dal bilancio dello stato pergli investimenti in generale. Famosiscienziati hanno respinto ogni tentativodi sottrarre fondi già destinati alla ri-cerca fondamentale. All'assemblea ge-nerale dell'Accademia delle scienze so-vietiche dello scorso anno, il presidenterespinse la proposta che l'Accademia

partecipasse ad alcuni progetti di ricer-ca applicata, con la motivazione che

questo avrebbe dirottato risorse de-stinate alla ricerca fondamentale ».

Il conflitto fra ricerca fondamentalee ricerca applicata sta mettendo in

luce importanti problemi relativi al si-stema di organizzazione delle attivitàdi R & S nell'URSS. Sotto certi aspetti

questo sistema differisce nettamente

dalle soluzioni adottate sia negli StatiUniti sia nel Regno Unito. Mentre neipaesi occidentali la ricerca di base èeffettuata principalmente nelle univer-sità, nell'URSS gran parte di essa èrealizzata da accademie che non han-no come fine principale quello del-l'istruzione. Una seconda importantedifferenza è che la ricerca applicata elo sviluppo nell'URSS sono effettuatisoprattutto presso istituzioni diretta-mente controllate dai dipartimenti go-vernativi responsabili di particolari set-tori industriali, contrariamente a quan-to avviene negli Stati Uniti, dove leindustrie perseguono direttamente lamaggior parte delle attività di R & S,

anche quelle finanziate dal governo.Per rendersi conto dei problemi che

l'URSS deve affrontare è necessarioesaminare in dettaglio l'organizzazionedella ricerca sovietica. Al centro delsistema, ma non con funzioni di con-trollo, vi è l'Accademia delle scienze(si veda l'illustrazione a fronte). NellaRussia zarista l'Accademia imperialedelle scienze era essenzialmente unclub di scienziati illustri come la RoyalSociety di Londra. La rivoluzione bol-scevica e i successivi piani quinquen-nali hanno trasformato l'Accademia inun centro nazionale per la ricerca fon-damentale, al quale fanno capo circa100 istituti scientifici dislocati in tuttoil territorio sovietico, da Leningrado fi-no alla Siberia orientale. Oltre allaAccademia delle scienze, esistono ac-cademie di ricerca speciali per la me-dicina, l'agricoltura e l'istruzione, eciascuna delle principali repubblichesovietiche ha una sua propria Accade-mia delle scienze. Queste accademienel loro insieme occupavano nel 1965ben 74 000 scienziati, tutti impegnatinella ricerca anziché nell'insegnamento(si veda la figura a pag. 16).

I vari ministeri del governo centralehanno alle loro dipendenze un'altra re-te di istituti di ricerca, il cosiddettosistema settoriale, cioè una rete di isti-tuti di ricerca e sviluppo che operanoper i vari settori industriali e governa-tivi. In questi istituti sono occupati piùdi 316 000 scienziati, circa i 4/5 degliscienziati sovietici che lavorano nellaR & S.

Caratteristico della differenza fral'organizzazione della ricerca negli StatiUniti e nell'Unione Sovietica è il fattoche, mentre il primo reattore nuclearenegli Stati Uniti è stato costruito in uncampus universitario (lo Stagg Fielddell'Università di Chicago), il primoreattore in URSS è stato costruito inun laboratorio dell'Accademia dellescienze. In URSS i ricercatori più ge-

niali in campo scientifico e umanisticosono attratti dalle accademie, più chédagli istituti di insegnamento superiore(VUZy) che si dedicano soprattutto al-

l'istruzione. I VUZy effettuano alcunericerche e negli ultimi anni il mini-stero da cui dipendono ha aumentatoi loro bilanci, cosicché essi ora hannopiù di 700 istituti e laboratori di ri-cerca alle loro dipendenze. Il perso-nale insegnante tuttavia ha un orariodi insegnamento cosí pesante (general-mente 18 ore settimanali per 40 setti-mane l'anno) che i professori hanno aloro disposizione pochissimo tempo peruna seria attività di ricerca. In un re-cente incontro fra il ministro dell'Istru-zione superiore e il Praesidium dell'Ac-

cademia delle scienze, il presidente del-l'Accademia ha tentato di scoraggiarele proposte che appoggiavano lo spo-stamento di fondi per la ricerca a fa-vore dei VUZy. Egli ha invece parlatofavorevolmente dell'organizzazione del-le università di Oxford e Cambridge,dove e c'è una categoria di "tutors" chesi limitano a insegnare e null'altro è aloro richiesto a.

Anche il sistema settoriale per laR & S industriale è in discussione eè sottoposto a un accurato riesame.Si tratta di dare un maggior peso nellaR & S alle imprese industriali. Alcunedi esse, principalmente nel campo delleattrezzature elettriche pesanti e in quel-lo delle macchine utensili, hanno giàsviluppato questa funzione a un buonlivello, con laboratori di ricerca bene

equipaggiati e uffici di progettazioneannessi alle loro fabbriche. In gene-rale, tuttavia, la maggior parte dellaricerca industriale nell'URSS resta le-gata alle attrezzature e ai servizi messia disposizione dai vari ministeri. Que-sta situazione è rispecchiata nel rila-scio dei brevetti (chiamati in URSS« certificati di riconoscimento d'auto-

re »). Un'analisi dei brevetti concessi inun periodo campione di 6 mesi ha mo-strato che circa il 52 % di essi sonostati rilasciati a istituzioni di R & Sdipendenti dai ministeri e solo il 14 %circa a imprese Industriali.

La centralizzazione della R & S indu-

striale è un retaggio della fortis-sima spinta all'industrializzazione chefu impressa all'Unione Sovietica agliinizi degli anni trenta. Essa permiseal governo di concentrare la scarsadisponibilità di personale scientifico etecnico, di importare il know-how dal-l'estero e di procedere rapidamentenella pianificazione e progettazione dicentrali elettriche, fabbriche, industriee prodotti su scala nazionale. Negliultimi dieci anni, tuttavia, è diventatosempre più evidente per la comunitàscientifica e per il governo che un si-stema nato per sviluppare un'economialargamente sottosviluppata per mezzodi una rivoluzione industriale su va-sta scala, ma rudimentale, non è ne-cessariamente appropriato per l'attualelivello di industrializzazione raggiun-to dall'Unione Sovietica, soprattutto

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La sala di controllo della centrale atomica di Novo-Voronezh, che ha una potenzadi 365 megawatt. L'URSS ha messo in funzione la sua prima centrale atomica nel 1954.

Il calcolatore elettronico M-220 A, uno degli ultimi modellisovietici. L'URSS sta studiando il modo di installare un siste-

ma di calcolatori esteso a tutto il paese per controllare il flus-so delle materie prime, dei prodotti intermedi e dei beni finiti.

L'impianto petrolchimico di Sterlitamak, nella Repubblica delBashkir, è uno dei più grandi progetti del decennio passato.Uno dei principali prodotti è la gomma sintetica « naturale »(poliisoprene). Negli ultimi dodici anni l'URSS ha attribuito

notevole priorità alla produzione della gomma sintetica e pro-dotti affini. Nel periodo 1959-65 la produzione di questi mate-riali è aumentata in media del 19 % l'anno, rispetto al tas-so di incremento del 9 % circa dell'industria in generale.

quando esso deve far fronte al rapidomutamento tecnologico e vuole supe-rare gli Stati Uniti sia nella tecnologiasia nell'economia. In centinaia di arti-coli e discorsi di autocritica, rappre-sentanti dell'industria, scienziati e uo-mini politici hanno recentemente sot-tolineato l'urgenza di colmare l'ampio

divario tecnologico che esiste fra URSSe Stati Uniti in molti settori industriali.

in questo contesto generale che ipolitici sovietici hanno avviato negliultimi dieci anni una massiccia riorga-nizzazione del sistema di R & S. Laristrutturazione ha due scopi principa-li: accrescere l'efficienza della ricerca,

mig l iorandone il coordinamento, e per-

fezionare il sistema di trasferimentodei risultati della ricerca allo sviluppo

industriale.Da più di 30 anni i ricercatori so-

vietici hanno ripetutamente lamentatola mancanza di coordinamento nellaricerca. Si è scritto molto a questo

proposito, deplorando l'esistenza diconsiderevoli duplicazioni di ricerchee le scarse comunicazioni fra le diverseistituzioni di ricerca. La responsabilitàdella ricerca è stata ripartita fra l'in-sieme delle istituzioni facenti capo alsistema delle accademie e quelle di-pendenti dal sistema settoriale; essa èstata poi ulteriormente suddivisa al-l'interno di ciascun sistema. È. mancatoun controllo unificato delle spese perla scienza; gli stessi fondi hanno avutovaria provenienza, in massima partedal bilancio centrale dello stato, maanche in parte dall'industria e, nell'am-bito del bilancio dello stato, le speseper la Ricerca e Sviluppo sono stateripartite sotto varie voci.

Un primo passo importante verso unmigliore coordinamento fu effettuatodurante la seconda guerra mondiale.quando l'URSS, come gli Stati Uniti.costituí grandi organizzazioni, ret-te dal ministero della Difesa, per larealizzazione di alcuni importanti pro-getti. L'organizzazione più importantefu l'equivalente sovietico del progettoManhattan americano, a capo del qua-le era il maggiore generale LeslieR. Groves; nel 1943 l'URSS avviò unprogramma per la realizzazione di unabomba atomica sotto il controllo di unConsiglio scientifico e tecnico, il cuipresidente era un noto dirigente indu-striale e il vicepresidente un fisico nu-cleare di primo piano, Igor V. Kur-chatov. La funzione di Kurchatov eraanaloga a quella di J. Robert Oppen-heimer. Dopo la guerra l'URSS ha ef-fettuato parecchi tentativi per organiz-zare un ente coordinatore della Ricer-ca e Sviluppo; il problema, però, ri-sultò essere di cosí difficile soluzione.che non si riuscí a costituire una va-lida organizzazione prima del 1961. IlComitato di stato per il coordinamen-to della ricerca scientifica, istituito inquell'anno, è stato riorganizzato nel1965 come Comitato di stato per lascienza e la tecnologia, e questo orga-nismo ha oggi la direzione di tutta laricerca applicata e lo sviluppo.

Tal e organismo è presieduto da Vla-dimir A. Kirillin, un famoso studiosodi termodinamica, che gode della fidu-cia degli ambienti politici e scientifici.Il Comitato per la scienza e la tecno-logia ha numerosi dipartimenti che sioccupano di specifici settori economi-ci, del coordinamento e del finanzia-mento della R & S. Il Comitato peròha incontrato innumerevoli difficoltànell'influenzare la direzione delle atti-vità scientifiche e nell'istituire un siste-ma generale di coordinamento. Di con-seguenza, piuttosto che tentare di pia-nificare tutte le spese di ricerca, dal

1965 esso si è concentrato su un ri-stretto numero di problemi scientificie tecnici. Il Comitato ha presentatoanche dei progetti di pianificazione alungo termine della ricerca.

Fra i progetti a lungo termine visono studi sulle risorse nazionali dicombustibile e di energia e sullo svi-luppo di un sistema integrato di tra-sporti, effettuati da commissioni i cuirapporti sono stati approvati dal go-verno in linea di principio. Per i pro-blemi a breve termine, il Comitato distato per la scienza e la tecnologia hacercato di programmare, piuttosto chesu periodi di un anno, almeno su pe-riodi di 5 anni o anche superiori. Ilsuo piano per il periodo 1966-1970 ri-guarda circa 250 problemi, che inclu-dono la progettazione di centrali elet-triche, la costruzione di una linea ditrasporto di energia da 1500 chilovoltdal Kazakhistan al centro della Russiaeuropea, e l'avvio della creazione diun sistema automatizzato su scala na-zionale per la registrazione e il con-trollo dell'offerta di materiali e di mac-chinario. Ciascun piano di coordina-mento copre l'intero processo dalla ri-cerca alla produzione, e assicura ilnecessario funzionamento al progetto.

Non è ancora chiaro quanto sianostati efficaci questi recenti muta-

menti. Dal momento che il sistema

economico dell'URSS è fatto funziona-re su base annuale, cioè anno per an-no, per mezzo di un piano centraledettagliato, il tentativo del Comitato ditrascurare i progetti minori e di rifarsialla pianificazione annuale è andatoincontro a critiche considerevoli. I fun-zionari del GOSPLAN hanno lamentatoil fatto che tale politica « ha prodottoun deterioramento sostanziale per quan-to riguarda la pianificazione della R &S » e ha portato come conseguenza ildeclino nei risultati della R & S dei mi-nisteri industriali. La ricerca fonda-mentale resta sotto la giurisdizione del-l'Accademia delle scienze, che ha pie-na responsabilità del coordinamento edella pianificazione per le scienze uma-nrstiche e naturali. Il Praesidium (or-gano direttivo) dell'Accademia ha ilcompito di preparare un piano ge-nerale su scala nazionale per tutta laricerca in questi campi, dovunque essasia intrapresa. La responsabilità delpiano generale per la ricerca scientificaè affidata a quattro sezioni in cui è oradivisa l'Accademia, a capo di ciascunadelle quali vi è un vicepresidente conestesi poteri (le sezioni sono: fisica ematematica, chimica e biologia, scienzesociali, scienze della Terra).

In pratica gli sforzi dell'Accademiaper coordinare la ricerca fondamentalehanno incontrato molte difficoltà. Al-cuni procedimenti formali per prepa-

14

1 5

1956ISTITUZIONI SCIENTIFICHE

1961ISTITUZIONI SCIENTIFICHE

1965ISTITUZIONI SCIENTIFICHE

NUMERODI ISTITUTI SCIENZIATI NUMERO

DI ISTITUTI SCIENZIATI NUMERODI ISTITUTI SCIENZIATI

195 15 716 167 19 068 193 25 471

295 8 673 401 21 846 349 26 709

248 7 761 319 16 676 416 21 738

738 32 150 887 57 590 958 73 918

26,8 30,2 21,3 24,1 20,3 18,9

2018 74 250 3 285 180 910 3 766 316 482

73,2 69,8 78,7 75,9 79,7 81,1

2756 106 400 4 172 238 500 4 724 390 400

ACCADEMIA DELLE SCIENZE DELL'URSS

ACCADEMIE DELLE SCIENZEDELLE REPUBBLICHE

ACCADEMIE DIPENDENTI DAICOMITATI DI STATO E DAI MINISTERI

TOTALE DEL SISTEMA DELLE ACCADEMIE

PERCENTUALE

MINISTERI, COMITATI DI STATO,DIPARTIMENTI E CONSIGLI ECOMICI

PERCENTUALE

TOTALE

011957 1958 1959 1960 1961 1962 1963 1964 1965 1966

7.1

o

5

a_D

LU1

ILu 0,80,7

• 0,6 LAUREATI STIMA ALTA)

0,3

LUa. 0,9

LUa_0,6

03

PESA TOTALE PER LA SCIENZA

PESE GENERALI PER LA SDIENZA

La ripartizione degli sforzi per R & S fra il sistema delle acca-demie e il sistema settoriale è andata gradualmente spostan-dosi. Nel 1956, il 26,8 % degli istituti scientifici e il 30,2 %degli scienziati erano sotto la giurisdizione delle accademie,mentre i rimanenti dipendevano dai ministeri. Dal 1965 queste

A. PERSONALE SCIENTIFICO OCCUPATO IN R & S(INCLUSE LE SCIENZE SOCIALI E UMANISTICHE)

1. ISTITUZIONI SCIENTIFICHE, ORGANIZZAZIONI DI PROGETTAZIONECHE NON EFFETTUANO COSTRUZIONI

a. SCIENZIATIb. PERSONALE AUSILIARIOc. TOTALE

2. ORGANIZZAZIONI DI PROGETTAZIONE E DI VALUTAZIONE DI PROGETTI3. ISTITUZIONE DI ISTRUZIONE SUPERIORE

a. SCIENZIATIb. PERSONALE AUSILIARIOc. TOTALE

4. PERSONALE OCCUPATO IN R & S PRESSO LE IMPRESE5. STUDENTI RICERCATORI

TOTALE

B. PERSONALE SCIENTIFICO OCCUPATO NELLE SCIENZE SOCIALI EUMANISTICHE

1. a. SCIENZIATIb. PERSONALE AUSILIARIOc. TOTALE

3. a. SCIENZIATIb. PERSONALE AUSILIARIOc. TOTALE

5. STUDENTI RICERCATORI

TOTALE

PERSONALE SCIENTIFICO OCCUPATO IN R & S(ESCLUSE LE SCIENZE SOCIALI E UMANISTICHE)

Il totale della manodopera occupata in R & S nel 1966 era di1 811 000 unità secondo una stima prudente, oppure di 2 465 000unità secondo una stima più alta. Entrambi questi valori sonodi circa il 28 % superiori a quelli analoghi per il 1962. Il nu-mero di lavoratori formalmente indicati come « scienziati » èuguale per tutte e due le stime; la differenza sta nel numero

percentuali sono scese rispettivamente al 20,3 e al 18,9 `Yo, men-tre il numero degli scienziati dipendenti dai ministeri si è piùche quadruplicato. All'interno del sistema delle accademie,le Accademie delle repubbliche socialiste sono cresciute moltopiù rapidamente della stessa Accademia delle scienze dell'URSS.

1962 1966STIMA STIMA STIMA STIMABASSA ALTA BASSA ALTA(1000) (1000) (1000) (1000)

299 299 418 418780 1140 950 1406

1079 1439 1368 182445 45 53 53

45 45 59,5 59,545 45 59,5 59,590 90 119 119

150 300 198 39649 49 73 73

1413 1923 1811 2465

41 41 65 6527 39 37 5568 80 102 12019 19 26 2610 10 13 1329 29 39 3912 12 15 15

109 121 156 174

1304 1832 1655 2291

del personale ausiliario. Non vi sono dati comparabili per gliStati Uniti; secondo una stima fornita dalla National ScienceFoundation, il numero degli ingegneri e degli scienziati occupa-ti in R & S nel 1966 ammontava a 520 500 unità. Nelle scienzesociali e umanistiche è occupata, nell'Unione Sovietica, una per-centuale del personale totale della R & S fra il 7 e il 9 %.

rare i piani di ricerca sono eccessi-vamente burocratizzati, mentre risultache l'influenza dell'Accademia sugli al-tri istituti impegnati nella ricerca scien-

tifica fondamentale (i VUZy e le altreaccademie) è piuttosto debole. Vi sono,tuttavia, alcuni segni di miglioramentonel coordinamento della ricerca.

Negli ultimi anni l'URSS ha sempre

piú incoraggiato quella che in alcuni

paesi occidentali è chiamata ricercafondamentale orientata, cioè la delibe-rata ricerca di conoscenze di base spe-cificamente richieste per il raggiungi-

mento di uno scopo particolare. Una

proporzione crescente dei fondi desti-nati alla scienza viene dirottata verso

progetti speciali nei quali diverse di-scipline sono impegnate su un partico-lare problema. Un esempio tipico è unvasto progetto ora in corso per lo stu-dio delle risorse alimentari estraibilidall'oceano. Il Praesidium dell'Accade-mia ha dapprima incaricato due dellesue divisioni di predisporre, in colla-borazione con il ministero della Pesca.un programma degli studi necessari.Dopo aver ricevuto un rapporto pre-liminare quale risultato di questi stu-di, l'Accademia ha incaricato alcunisuoi istituti di intraprendere specificiprogetti di ricerca e, nello stesso tem-po, ha anche richiesto a tre organismiindipendenti (il ministero della Pesca,il ministero dell'Istruzione Superiore el'Accademia delle scienze dell'Ucraina)di effettuare alcuni studi al riguardo.L'Accademia centrale ha affidato laresponsabilità del coordinamento ditutta questa attività di ricerca a unodei suoi consigli consultivi.

L'introduzione dei programmi di ri-cerca orientata non sembra aver dimi-

nuito seriamente l'indipendenza o l'au-tonomia di quegli scienziati dell'Acca-

demia che stanno perseguendo attivitàdi ricerca di base. Negli stanziamenti

di ogni singolo istituto dell'Accademia,una determinata parte del bilancio è

specificamente destinata alla ricerca

completamente libera. Anche nell'ambi-to degli stanziamenti assegnati in mo-do specifico a progetti determinati, ildirettore dell'istituto e i ricercatori a

cui è affidata la ricerca hanno in pra-

tica un considerevole margine discre-zionale per decidere sull'effettivo pro-gramma di studio. Inoltre, la comunità

scientifica nell'URSS esercita una in-

fluenza sulla politica scientifica del go-verno. Il Comitato centrale del Partito

Comunista ha come membri molti

scienziati dell'Accademia delle scienze,e i posti chiave nella direzione ammi-nistrativa di tutto il sistema nazionale

di R & S sono occupati da scienziati

La manodopera scientifica sovietica è andata crescendo dal 1957 a un tasso annuo del.l'11,5 %, che si usi la stima bassa o la alta. Questi diagrammi logaritmici mostrano co-munque che i tassi di incremento sono andati declinando lievemente; se l'incrementofosse stato costante le linee non avrebbero subito una leggera flessione. Le zone incolore indicano la parte di manodopera occupata nelle scienze sociali e umanistiche.

15

12

9

5MD 6

Eo

32,7

• 2,4< 2,1N• 1,8

• 1,5

- 1

1,2

1959 1960 1961 1962

1963 1964 1965 1966 1967 1968

Le spese sovietiche per la scienza si sono sviluppate a un tasso del 12 % annuo circa.La zona in colore rappresenta gli investimenti in attrezzature; le linee a tratti indicanole spese pianificate. La spesa effettiva totale per R & S nel 1967 è stata di 8,21 miliar-di di rubli. Si stima che il rublo abbia un potere d'acquisto per ricerca e svilupponell'URSS pari a circa 2,5-3,5 dollari (nonostante la parità al cambio ufficiale). Laspesa sovietica per la scienza è compresa quindi fra 20,5 e 28,7 miliardi di dollari.

1617

L'aereo supersonico TU-144 ha effettuato il suo primo volo neldicembre 1968, parecchie settimane prima dell'analogo proto-

tipo franco-inglese, il Concorde. Il TU-144 può trasportare 120passeggeri a una velocità di circa 1500 miglia orarie.

L'acceleratore di particelle di Serpukhov, vicino a Mosca, èdue volte più grande di qualsiasi altro acceleratore esistente.

Entrato in funzione lo scorso anno, esso può accelerareprotoni fino a un'energia di 76 miliardi di elettronvolt.

piuttosto che da amministrativi o po-litici di professione. Norman Kaplan,un sociologo americano che ha studia-to l'amministrazione delle ricerche me-diche nell'URSS, ha trovato che inquesto settore gli istituti di ricerca so-no meno soggetti al controllo, da partedi amministratori di estrazione nonscientifica, di quanto lo siano i cor-rispondenti istituti negli Stati Uniti.

Quali sono i progressi che l'URSSha compiuto in relazione al secondoprincipale problema, cioè quello dellaapplicazione pratica dei risultati dellesue ricerche per la realizzazione dinuovi prodotti e nuovi processi indu-striali? Questo aspetto ha ricevuto an-che più attenzione di quello relativo alcoordinamento della ricerca. Tutti so-no d'accordo nel riconoscere che losviluppo, cioè la parte della ricerca piùimmediatamente legata alla fase indu-striale, è debole, e che anche quandole innovazioni industriali sono effetti-

vamente sviluppate, il loro processo didiffusione nell'economia nel suo insie-me avviene con troppa lentezza.

Sembra che due fattori abbiano con-tribuito al determinarsi di questa si-tuazione. Il primo è la carenza orga-nizzativa che abbiamo precedentemen-te descritto: la separazione fra gliistituti di ricerca delle accademie e larete industriale di R & S, la frammen-tazione delle responsabilità nella reteindustriale di R & S fra molti ministeridiversi, e la separazione delle fabbri-che a loro volta dagli istituti centralidei ministeri. I dirigenti delle impreseindustriali sovietiche si lamentano fre-quentemente del fatto che gli istitutidell'Accademia non tengono nel do-vuto conto le necessità dell'industria eche i gruppi di ricerca e progettazio-ne degli istituti ministeriali dedicanotroppo poca attenzione alle concreteesigenze a livello della fabbrica o aibisogni del consumatore (del resto an-

che in Occidente simili inconvenientisono spesso segnalati). Il secondo fat-tore che rende difficoltosa l'applicazio-ne dei risultati della ricerca è il rigidoorientamento della pianificazione eco-nomica sovietica verso la produzionepiuttosto che verso l'innovazione. Iministeri industriali e le fabbriche ven-gono valutati in primo luogo dalla ca-pacità di far fronte agli obiettivi diproduzione per essi fissati rimanendonei limiti di costo previsti. Come con-seguenza i ministeri hanno contenutole spese per lo sviluppo e per le ap-plicazioni commerciali di nuovi pro-cedimenti e nuovi prodotti, e le dire-zioni di fabbrica si sono opposte alleinnovazioni quando la loro introduzio-ne poteva interrompere o rallentareil flusso della produzione.

Seri tentativi per eliminare questiostacoli sono stati fatti nell'ultimo de-cennio. Dal 1961 un piano annuale perl'introduzione dei risultati della ricerca

nell'industria è stato incorporato nelpiano economico annuale nazionale.Questo ha costretto a prestare maggioreattenzione al bisogno di innovazione,ma si è mostrato, a dir poco, uno stru-mento inadatto, determinando le dif-ficoltà che abbiamo precedentemente ri-cordato. Le autorità sovietiche hannoallora cercato di cambiare la struttu-ra di fondo delle istituzioni di R & Screate per stabilire stretti collegamentifra R & S e produzione.

Uno di questi nuovi esperimenti or-ganizzativi è un centro di fabbrica, do-ve gli istituti di ricerca, gli uffici di pro-gettazione e una unità produttiva co-stituiscono una sola unità amministra-tiva. Questo schema ha trovato appli-cazione, in particolare, nelle industriedi costruzioni meccaniche pesanti e dimacchine utensili. Un secondo metodo,che può avere più vasta applicazione, èquello di affiancare istituti di ricercache lavorano in campi affini, in modotale da costituire un complesso di ri-cerca e insegnamento che sia stretta-mente collegato alle industrie del set-tore. I principali esempi di istituzionidi questo tipo sono l'Istituto Politecni-co di Leningrado, creato già da moltotempo, e il relativamente nuovo centroscientifico e universitario di Novosi-birsk. Una terza forma di esperimentopotrebbe essere definita l'azienda di ri-cerca, la quale lavora per l'industria,offrendo i propri servizi, che vanno dal-la consulenza per il miglioramento deiprocessi di produzione alla progetta-zione e costruzione di impianti com-pletamente nuovi, a pagamento.

Questi esperimenti sovietici ovvia-mente somigliano a tipi di soluzioneadottati in Occidente, in particolare ne-gli Stati Uniti; la grande impresa indu-striale con la sua complessa organizza-zione di R & S, l'università con i labo-ratori che effettuano attività di ricercaapplicata in stretto collegamento conl'industria, l'azienda di ricerca che ef-fettua ricerche su contratto per variproduttori industriali, le società di co-struzioni meccaniche che progettano ecostruiscono impianti. Tutte queste nuo-ve soluzioni sono adottate nell'UnioneSovietica in modo prudente, facendoattenzione a mantenere le precipue ca-ratteristiche della R & S sovietica: ope-razioni su vasta scala, con le economieche ne derivano, e capacità di concen-trazione degli sforzi sui principali obiet-tivi nazionali.

Questi ingegnosi e promettenti espe-rimenti per realizzare una più strettaunione a livello organizzativo fra ri-cerca e produzione non hanno peròrisolto per l'URSS il problema di for-nire incentivi all'innovazione in tutti

i settori dell'economia, né quello direalizzare, tramite la ricerca, prodottiche rispondono direttamente alle esi-genze dell'industria. A tale scopo sonostate approvate due proposte che sitenta ora di mettere in pratica. Unaconsiste in un sistema di contratti checonsentono agli utilizzatori dei prodottidi aver maggior voce in capitolo nelladirezione della ricerca. Una larga par-te delle risorse per la R & S non sa-ranno attribuite direttamente all'ente diricerca dal bilancio statale, ma sa-ranno messe a disposizione di ministe-ri o di singole imprese che ordinerannolo sviluppo e la progettazione di de-terminati prodotti. L'altra proposta èche una maggiore competizione vengaintrodotta nelle attività di R & S. Nes-suna istituzione deve avere il mono-polio su un particolare problema o inun campo specifico. Ci si aspetta chela competizione fra le organizzazioni diR & S porti a una più grande fertilitàdi idee e di prodotti nuovi. La compe-tizione, comunque, dovrebbe essere li-mitata allo stadio dei modelli o al mas-simo dei prototipi; il sistema sovietico,si fa notare, deve evitare inutili dupli-cazioni di attrezzature nroduttive ca-ratteristiche del sistema capitalistico.

Queste proposte, seppure importanti,

‘e rappresentano soltanto un piccolopasso verso l'effettiva promozione del-l'innovazione. Esse lasciano ancora l'ul-tima responsabilità per l'approvazione eil funzionamento di nuovi procedimentie nuovi prodotti agli uffici governatividi pianificazione e ai ministeri industria-li. Queste proposte si occupano solodei primi stadi dell'innovazione, ma nontoccano il punto cruciale dell'incorag-giamento alla produzione commercia-le. A lungo termine il governo sovie-tico intende risolvere queste difficoltàcon un uso assai più ampio dell'incen-tivo al profitto per incoraggiare le im-prese industriali al rinnovamento tecno-logico, ma ogni progresso in questa di-rezione è stato ostacolato dal sistemadei prezzi vigente in URSS. I prezziassegnati dallo stato ai nuovi prodottimolto spesso non coprono i costi ini-ziali delle attrezzature e del lancio deiprodotti sul mercato, e sono certamen-te insufficienti a incoraggiare le ditteindustriali a introdurre di propria ini-ziativa nuovi prodotti. Un certo nu-mero di economisti sovietici hanno,quindi, proposto che i prezzi per i nuo-vi prodotti, invece di essere fissati daun organismo centrale di stato, sianonegoziati fra il produttore e il consu-matore, permettendo cori alla forzadella domanda di mercato di operare afavore dell'innovazione.

Accanto alla ricerca di incentivazio-ne economica per le organizzazioni diR & S e per le imprese industriali, i po-litici e i pianificatori sovietici stannoora facendo strenui sforzi per offrireincentivi economici individuali a scien-ziati, ingegneri e lavoratori impegnatinella produzione, per incoraggiare leinvenzioni e la loro rapida applicazio-ne industriale. Considerevole uso si stafacendo, per esempio, di premi promes-si in anticipo sia a scienziati e progetti-sti per il pronto compimento di proget-ti di ricerca, sia ai lavoratori delle fab-briche per il positivo sviluppo di nuoviprocedimenti o prodotti.

La teoria, o assunto, che sembra starealla base del forte accento posto

sull'incentivazione economica sia per leorganizzazioni sia per gli individui, èche il guadagno ricavato dalle inven-zioni e dalle loro applicazioni debbaessere usato per creare un meccanismoautomatico di stimolo all'innovazione.Paradossalmente i leaders sovietici sem-brano propensi a nutrire, all'interno del-la pianificazione governativa, una fidu-cia ne'l'incentivazione economica e nel-la spinta al profitto per l'individuo al-meno pari a quella che la maggior par-te degli economisti ritengono valida nel-le economie occidentali, basate sull'ini-ziativa privata. L'esperienza occidentalesembrerebbe indicare che i premi indi-viduali non possono essere facilmenteposti in relazione al destino di specifi-ci progetti. P. anche sufficientementechiaro che la forte enfasi sulla R & S esull'innovazione posta dalle grandi com-pagnie industriali negli Stati Uniti nonpuò essere interamente spiegata dai piùalti prezzi che possono essere ottenutiper mezzo di nuovi prodotti. Gran par-te della motivazione per una efficaceR & S nasce dalla situazione competi-tiva: le compagnie devono continua-mente sviluppare nuovi processi e nuo-vi prodotti per prevenire la concorren-za e per mantenere la loro parte delmercato. D'altra parte, in molti am-bienti qualificati dei paesi occidentalisi crede che la spinta della competizio-ne non sia più efficace a promuoverel'innovazione in molti campi, e che diconseguenza siano necessarie nuove re-lazioni economiche fra governo e in-dustria e nuovi metodi di organizzazio-ne della ricerca a livello governativo.In conclusione, gli sforzi che sarannoeffettuati nei prossimi anni da entram-be le parti — nell'URSS e nei paesi oc-cidentali — per individuare soddisfacen-ti forme organizzative della R & S eper promuovere validi incentivi all'in-novazione saranno indubbiamente dinotevole interesse reciproco.

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