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i Guide La prima Guida multimediale per i professionisti dell'Ict e delle tecnologie IL CLOUD - Se ne parla tanto, ma può essere davvero utile trasferire i dati aziendali in Internet? LE RETI - Come fare per avere il massimo livello di sicurezza anche con tablet e smartphone? IL SOFTWARE - Con budget sempre più ridotti, vale la pena usare prodotti gratuiti? consigli esperti degli L’It nelle Pmi i consigli esperti

La prima Guida multimediale per i professionisti dell'Ict ...multimedia.b2b24.it/Flipit/b2b_igu_1107051146/megazine/pdf/b2b_igu... · Ecco le reti su misura per loro ... 2 Costi-benefici

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iGuideLa prima Guida multimediale per i professionisti dell'Ict e delle tecnologie

IL CLOUD - Se ne parla tanto, ma può essere davvero utile trasferire i dati aziendali in Internet?

LE RETI - Come fare per avere il massimo livello di sicurezza anche con tablet e smartphone?

IL SOFTWARE - Con budget sempre più ridotti, vale la pena usare prodotti gratuiti?

consigliesperti

degli

L’It nelle Pmi

i consigliesperti

iGuideSOMMARIO

EDITORIALE I consigli delle aziende per usare al meglio gli strumenti It

LIBRE OFFICE Open source: un cambiamento consapevole

GOOGLE In un mondo online la scelta è cloud

IBM “Sulla nuvola” e “in locale” non si escludono a vicenda

MICROSOFT Migrare alle applicazioni online per essere più competitivi

IOMEGA Attenzione a non lasciare porte aperte agli hacker

TREND MICRO Backup sicuro in mano agli utenti

SYMANTEC Trasferire i dati al cloud? Un’opportunità, ma non l’unica

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a r c h i v i a z i o n e e b a c k u p

l e n o r m a t i v eSITECOM La difesa contro il cybercrime comincia già dal router

CISCO Piccole e medie impreseEcco le reti su misura per loro

D-LINK VoIp e Vpn per non compromettere l’operatività d’impresa

NETGEAR Assicurare la continuità del business

EPSON Stampanti: meglio laser o inkjet?

CANON Il multifunzione alla base della sicurezza dei dati aziendali

HP Affidare a un servizio esterno stampa e gestione documentale

Ecco come si avvia un’impresa individuale

Le procedure per avviare una S.n.c. e una S.a.s.

Limiti e adempimenti per avviare una S.r.l.

Leasing finanziario o locazione operativa?

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iGuideEDITORIALE

I consigli delle aziende per usare al meglio gli strumenti It

Spesso nelle micro e piccole impre-se italiane manca una persona o una struttura che abbia le adeguate

competenze per gestire in modo ottima-le le apparecchiature It. E tale situazione non è poi così inusuale nemmeno nelle realtà di medie dimensioni. Così, quando si deve acquistare un nuovo prodotto o si verifica qualche inconveniente, solita-mente si cerca un esperto all’esterno che sappia fornire l’aiuto necessario.

E questo è proprio quanto ci siamo pro-posti di realizzare con questa piccola gui-da: rivestire il ruolo dei predetti esperti per fornire alcuni consigli che possano essere di aiuto a chi ha limitate compe-tenze It ma vorrebbe utilizzare al meglio i prodotti di cui dispone oppure a chi de-sidera rinnovare la propria dotazione ma non sa in che direzione muoversi.

Un precisazione è però d’obbligo: in questo caso chi fornisce i consigli è parti-

colarmente esperto, visto che si tratta di alcuni dei più noti produttori del mondo informatico.

A queste aziende abbiamo chiesto di svestire i panni commerciali e di vesti-re quelli di consulenti per fornire cinque consigli che ritenessero particolarmente utili in quattro ambiti specifici: utilizzo di software per la produttività gratuito e on-line; ottimizzazione e sicurezza della rete locale; stampa e gestione documentale; archiviazione e backup. Non sono pro-mossi prodotti né offerte: solo suggeri-menti a ruota libera su come scegliere o utilizzare al meglio quello che già si ha.

Abbiamo pensato di completare il nostro servizio di consulenza fornendo, attraver-so gli esperti di Novecento, qualche rag-guaglio normativo nel caso si decidesse di avviare una nuova impresa, acquistare tramite leasing oppure scegliere la via del noleggio delle apparecchiature.

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Alcuni dei più noti produttori informatici hanno indossato i panni di consulenti per fornire consigli e suggerimenti su come scegliere nuovi prodotti od ottenere di più da quelli che già si hanno in casa

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iGuideLIBRE OFFICE

Ecco quali sono le do-mande più frequenti per un’azienda che

sceglie di valutare anche l’opzione open source per la propria infrastruttura It.

1 Quali sono i vantaggi di una scelta open source?Il software open source

non ha prezzo, in tutti i sensi: a fronte di un costo della licenza pari a zero, offre una qualità pari a quella dei programmi pro-prietari e una maggiore si-curezza, che deriva da una scelta a favore degli stan-dard. Inoltre, permette di sfruttare l’enorme patri-monio di conoscenze della comunità sia sull’uso sia sulla soluzione dei proble-mi, che è liberamente ac-cessibile a tutti via mailing list, forum e newsgroup.

2 Costi-benefici per una piccola impresa

I vantaggi per le piccole imprese sono significati-vi sotto il profilo dei costi, perché il numero delle li-

cenze non consente di go-dere di sconti “visibili” sul prezzo del software pro-prietario e, in genere, le esigenze di funzionalità e personalizzazioni sono inferiori a quelle di una grande azienda. L’adozio-ne di una suite per ufficio open source si traduce, quindi, in un azzeramento dei costi di acquisto delle licenze, senza che questo comporti una diminuzio-ne della produttività, fat-to salvo un primo breve periodo di addestramento degli utenti.

3 Costi nascostiL’unico costo nasco-

sto è rappresentato da un processo di migrazione af-frontato in modo artigiana-le, senza il supporto di una struttura professionale.

La comunità è in grado di offrire servizi di consu-lenza professionale, ovvia-mente a pagamento, che permettono di affrontare e risolvere in anticipo le cri-ticità emergenti.

4 Quale compatibilità è garantita?

Il primo livello di com-patibilità è garantito dal supporto dei formati di Ms Office, sia quelli proprie-tari delle vecchie versio-ni fino alla 2003 (doc, xls e ppt) sia quelli standard delle nuove versioni 2007 e 2010 (docx, xlsx e pptx). Il secondo livello è, invece, garantito dal supporto na-tivo del formato standard e aperto Odf, riconosciuto da numerosi governi ed enti locali, e supportato da molti software, tra cui lo stesso MS Office.

5 È possibile far coesiste-re ambienti misti?

Gli ambienti misti rappre-sentano una vittoria per gli utenti, perché derivano dalla scelta consapevole della soluzione migliore per ogni figura professionale e sono favoriti dall’adozione di un formato standard e aperto dei documenti, che garantisce l’interoperabili-tà nel tempo. Per questo, il software open source, che è nato per proteggere la libertà e l’indipendenza degli utenti, è favorevole agli ambienti misti.

Open source: un cambiamento consapevoleNella scelta degli strumenti per la produttività d’ufficio, i prodotti aperti e compatibili rappresentano un’opportunità. Una breve guida alla valutazione

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In cinque punti, le domande e le relative risposte da parte di uno dei protagonisti della nuova “onda”, ai dubbi di chi ancora guarda al cloud computing con una certa diffidenza

In un mondo online la scelta è cloudGOOGLE

Per assistere ulteriormente i clienti nella migrazione fuori dalla nuvola di Google è stato creato il Data Liberation Front. Si tratta di una destinazione sul Web che for-nisce istruzioni chiare e semplici per ognu-no dei prodotti realizzati. Google ha anche creato uno spazio Internet dedicato a spiegare agli utenti come i loro dati sono protetti nella sua nuvola.

ne la disponibilità. Il che fa sì che siano disponibili in modo completo solo ai legit-timi possessori. Fondamentale, in tal sen-so, è la trasparenza e la facilità di com-prensione delle policy per la protezione dei dati. È importante che il provider ade-risca ai principi stabiliti dalle normative internazionali in materia di privacy, tra-sferimento, sicurezza, integrità dei dati.

4 Che succede se cade la rete?Tra chiavette Internet 3G, navigazio-

ne da tablet o smartphone e Wi-fi che co-mincia ad arrivare, anche se lentamente, nelle città, siamo quasi sempre connessi. La sfida è rendere le applicazioni leggere e accessibili da tutti i dispositivi, non solo da quelli connessi alla banda larga.

5 E se volessi fare marcia indietro?Fondamentale è che il cliente man-

tenga sempre la proprietà dei propri dati aziendali, garantita per via contrattuale, e la possibilità di mutare fornitore senza vincoli e difficoltà nel trasferimento dei dati “da una nuvola all’altra”.

L’insieme di tecnologie che permet-tono di memorizzare e archivia-re i dati, ma anche di elaborarli

mediante risorse distribuite in remoto su una rete, rappresenta una delle maggio-ri evoluzioni tecnologiche. Ma la “nuvola” va spiegata.

1 Quali sono i vantaggi del cloud?Passare al cloud significa risparmiare

sui costi It, liberare risorse, creare in ma-niera semplificata, rapida ed economica nuove applicazioni ampliando le possibi-lità di collaborazione e scambio di docu-menti e informazioni tra team di persone.

2 Costi-benefici per una piccola impresaLe applicazioni cloud consentono a

realtà prive di risorse tecniche di adotta-re e gestire con semplicità le applicazioni necessarie per la produttività quotidiana. Inoltre, consentono di coordinare il lavo-ro e le agende di tutti i dipendenti per eli-minare qualsiasi sovrapposizione; di au-mentare la flessibilità con l’unificazione di e-mail personale e aziendale; di accedere agli applicativi condividendo in tempo re-ale i documenti con i colleghi. Soprattut-to non richiedono l’installazione di soft- ware sui server e sui client aziendali, né l’aggiunta e la manutenzione di storage, perché tutto viene gestito sui server del provider con accesso via browser.

3 Sicurezza e privacyI dati relativi alle applicazioni cloud

viaggiano criptati tra molteplici server e datacenter anche replicati per aumentar-

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Trend Micro: per le PMI la sicurezza

è Worry-FreeWorry Free Business Security 7 di Trend

Micro risponde alle esigenze di sicurezza delle piccole e medie imprese offrendo una

serie di nuove funzioni progettate per contrastare minacce sempre più aggressive e in continua evoluzione.

Oltre 5 miliardi di minacce bloccate ogni giornoWorry-Free Business Security può contare sul supporto di Trend Micro Smart Protection Network, l’infrastruttura che analizza, filtra e mette in correlazione in-the-cloud oltre 3,2 terabyte di dati e blocca oltre 5 miliardi di minacce ogni giorno. La Smart Protection Network analizza i dati raccolti per identificare e bloccare le minacce emergenti.

Worry-Free la soluzione ideale per il canaleL’offerta Trend Micro per il canale include Worry-Free Remote Manager, una console ho-sted utilizzabile dai partner per gestire più clienti con un’installazione integrata di Worry-Free Business Security 7. Trend Micro è l’unico vendor di sicurezza a offrire questo tipo di strumento che permette ai partner di canale di gestire più clienti che utilizzano soluzioni diverse da un’unica console.

Guarda la presentazione

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DISPONIBILITÀ PREZZI

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La realtà italiana di British Telecom punta a crescere ulteriormente sul mercato italiano con un’offerta completa e competitiva che si affianca ad un massiccio piano di reclutamento di agenzie partner.

Un partner globale per le Pmi italiane

BT ITALIA

“La nostra vocazione è quella di offrire servizi e soluzioni di comunicazione alle aziende, dalla Fiat fino alla bottega di uno dei tanti artigiani italiani che rappresentano la spina dorsale del nostro Paese – afferma Alessandro Landi, Direttore Business Line Small & Medium Business di BT Italia – Sia-mo gli unici a essere esclusivamente foca-lizzati sul mondo business, con oltre 1300 tecnici e professionisti che dall’inizio degli anni novanta hanno fatto conoscere e pro-posto alle imprese italiane le più avanzate tecnologie: dal VoIP al Wireless, dall’inte-grazione fisso-mobile al cloud.”

Oggi le piccole e medie imprese possono trovare nell’offerta BT diverse soluzioni ca-paci di rispondere alle molteplici esigenze di ogni singola impresa: dalle soluzioni voce più internet con banda garantita, alle suite di convergenza fisso-mobile dove con soli 42,5 euro al mese si è di fatto risposto alle

Vuoi diventare BT Business Partner?

Se vuoi entrare a far parte di una fra le reti di vendita più qualificate nel mercato delle telecomunicazioni italiane, visita il nostro sito e unisciti a noi in questo importante progetto di crescita.www.italia.bt.com

esigenze di comunicazione di una piccola impresa, alle soluzioni di mobile business con internet in mobilità, cellulari e tablet pc di ultima generazione. Ma BT offre anche servizi di audio, video e web conferenza, numeri verdi e servizi di virtualizzazione.

“Il mercato delle PMI è per BT strategico – conclude Landi – tanto che abbiamo lan-ciato un significativo piano di reclutamento di Business Partner sul territorio che punta a coinvolgere gli imprenditori con le miglio-ri strutture di vendita sul mercato delle tlc, così da intercettare più facilmente le nume-rose richieste di collaborazione che quoti-dianamente ci giungono.”

Alessandro Landi, Direttore Business Line Small

& Medium Business di BT Italia

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Il punto di par-tenza per le piccole impre-

se è chiaro: le esi-genze di produtti-vità oggi possono essere soddisfatte anche con solu-zioni gratuite, siano esse in locale, o in the cloud, purché comunque “open”, basate cioè su standard aperti e dunque compati-bili con le più diffuse solu-zioni di mercato.

L’una o l’altra scelta non si escludono vicendevol-mente e, anzi, possono es-sere di supporto reciproco, soprattutto in un’ottica di servizi integrati che inclu-dono le soluzioni di pro-duttività, i servizi di posta, i calendari, la messaggisti-ca istantanea.

Vantaggi operativi per chi usa la nuvola

Per una impresa di pic-cole dimensioni, tuttavia, l’approccio in the cloud presenta una serie di van-

IBM

“Sulla nuvola” e “in locale” non si escludono a vicendaLe applicazioni gratis sono un’opportunità per le piccole imprese, che possono scegliere una stessa soluzione in due modalità differenti. Ma i servizi devono basarsi su standard

taggi non altrimenti otte-nibili allo stesso costo con soluzioni di tipo tradizio-nale. Il primo e più eviden-te vantaggio è dato dalla possibilità di mantenere aggiornate tutte le piatta-forme presenti in azienda all’ultima versione della soluzione scelta.

Laddove in un approccio open il tema della compa-tibilità è fondamentale per garantire la massima ope-ratività ed efficienza, il mo-dello in the cloud è quello che consente di dispor-re degli aggiornamenti in tempo reale, senza inter-rompere il normale flusso di lavoro e, soprattutto, senza dover destinare ri-sorse umane ed elaborati-ve alla distribuzione delle

ultime release. Il secondo vantaggio è quello di abi-litare nuove modalità ope-rative, nelle quali la colla-borazione assume un ruolo determinante. Uno stes-so documento può essere condiviso da più utenti, i quali possono apportarvi ciascuno il proprio contri-buto. In base alle imposta-zioni, le revisioni e gli in-

terventi possono essere abilitati e autorizzati a livel-lo di singolo para-grafo o di singola cella. Non solo.

Nel momento in cui la stessa solu-zione open è di-

sponibile sia nella versione online, sia nella versione offline, il vantaggio inne-gabile è dato dalla possibi-lità di lavorare alle versio-ni offline di un documento, soprattutto in situazioni di indisponibilità di rete, avendo la certezza di una sincronizzazione immedia-ta nel momento in cui si passa a uno status online.

Accesso ubiquo alle risorse

La possibilità di far coesi-stere applicazioni in loca-le e online consente, infi-ne, a chi lavora offline di utilizzare un disco in the cloud come libreria di file, garantendosi, in questo modo, un accesso ubiquo alle risorse di lavoro.

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Optare per soluzioni erogate come servizio e non residenti sulla propria infrastruttura, per Microsoft consente anche alle piccolissime aziende di acquisire competitività

Migrare alle applicazioni online per essere più competitivi

C’è un punto di partenza ineludi-bile quando arriva il momento di decidere quale strumento di pro-

duttività scegliere per la propria azienda. On premise, oppure in the cloud? È cioè opportuno optare per una soluzione ac-quistata secondo un modello tradizionale a licenza, installata in casa sui propri ser-ver, oppure è il caso di guardare ai servizi erogati in modalità cloud, non residenti nella propria infrastruttura?

Fondamentale, prima di passare a qual-siasi altra valutazione o considerazione, è rispondere a due domande chiave: qua-li competenze ci sono in azienda? Quale connettività è disponibile?

La seconda, forse, precede anche la pri-ma. Perché in assenza di una connettività adeguata e stabile la scelta dell’on premi-se diventa obbligata. La presenza o meno di personale competente e dedicato in azienda è invece la discriminante che, in caso di assenza, rende più logico il ricor-so a una formula “as a service”. Perché i vantaggi di una scelta in the cloud sono evidenti e misurabili, anche per una re-altà di piccole o piccolissime dimensioni.

Velocità: il tempo di start up, ovvero di messa in opera della nuova soluzione è sostanzialmente pari a zero. L’accesso è istantaneo da qualsiasi dispositivo.

Ubiquità: l’accesso ai dati può avvenire ovunque, da qualsiasi postazione, senza rischi anche in caso di furto, smarrimento o rottura della macchina sulla quale lavo-ra il dipendente.

Flessibilità: in tempo reale è possibile aggiungere o togliere utenti, in base alle effettive esigenze di lavoro, garantendo alla propria azienda un’infrastruttura It mai sovradimensionata ma sempre alli-neata al business.

Prevedibilità dei costi: il cloud garanti-sce costi annui certi e una voce ricorrente iscrivibile nei cespiti scaricabili. Rispetto a una scelta tradizionale, l’acquisto di software passa dal Capex, ovvero dalle spese per capitale, all’Opex, vale a dire alle spese operative.

Sicurezza: tutte le postazioni in uso in azienda sono automaticamente aggior-nate e allineate all’ultima versione del software, con una riduzione evidente dei tempi destinati alla manutenzione e all’assistenza. I dati, soprattutto quelli sensibili, sono e restano dell’azienda, non del dipendente.

A tutto questo si aggiunge una riflessio-ne conclusiva. Una scelta in the cloud non rappresenta semplicemente un passaggio tecnologico. Rispetto ai tempi della pri-ma automatizzazione, quando la tecno-logia consentiva di utilizzare le macchine per svolgere compiti che prima venivano svolti a mano, l’approccio è completa-mente diverso.

In questo caso si tratta di far leva sulla tecnologia per guadagnare competitivi-tà, per modificare, spesso anche radical-mente, le modalità con le quali si gesti-scono le relazioni all’interno e all’esterno dell’azienda.

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Per erigere un’efficace barriera alle intrusioni Sitecom propone di puntare su una sicurezza “a monte” di tutti i dispositivi in rete, efficace complemento ai tradizionali strumenti software

La difesa contro il cybercrime comincia già dal router

Il cybercrime cresce assieme alle eco-nomie della rete. Ogni giorno nascono circa 2mila nuovi siti di phishing e cir-

colano circa 50mila nuovi rischi malwa-re. Il pericolo di infezioni o frodi è reale e il crescente numero di aziende online allarga il raggio d’azione degli hacker. Ri-uscire a preservare l’integrità dei propri dati sensibili è una sfida quotidiana. Ecco i consigli di Sitecom.

1 Occorre interrogarsi sul livello di sicurezza

della propria rete. Il pri-mo pensiero va all’anti-virus, ma questo da solo non basta: è vero che protegge il computer ma non il resto dei disposi-tivi, soprattutto le reti wireless.

2 All’antivirus andrebbe abbinato un se-condo sistema di sicurezza affinché lo

stato di protezione della rete inizi dal di-spositivo che consente la connessione a Internet. Utilizzando sistemi di sicurezza integrati nei modem-router o nel router, l’utente saprà, in tempo reale, se può proseguire la propria navigazione.

3 L’uso della rete non è più solo finaliz-zato alla chat o alla posta. Sempre più

persone effettuano acquisti od operazioni di banking online da casa o tramite un dispositivo mobile. Nel primo caso la pro-

tezione è offerta dall’antivirus, ma quan-do si usano smartphone, iPhone, iPad o altre tipologie di tablet, si è facile bersa-glio degli hacker. Sistemi di sicurezza “a monte” offrono una protezione di tutto il network, dispositivi mobile inclusi.

4 Una volta messa in sicurezza la rete, è possibile condividerne le potenzia-

lità e i contenuti. La connessione wire-less è comoda, ma la via più pratica per dar vita a una rete locale è, probabilmente, quel-la di sfruttare l’impianto elettrico. Sul mercato si trovano dispositivi (dai più semplici a 200 Mbps fino ai più sofisticati a 500 Mbps), che consen-tono di usare i cavi elet-trici per connettere pc e

condividere stampanti e collegamento a Internet, indipendentemente dalla loro distanza e da eventuali pareti frapposte. Gli accessi indesiderati alla rete sono im-pediti dal fatto che ogni utenza elettrica è inaccessibile dall’esterno.

5 Sicurezza oggi significa anche con-trollo “fisico” di oggetti e ambienti. In

questo senso si può puntare su un siste-ma di videosorveglianza, che permette di tenere d’occhio i propri spazi, via Inter-net, tramite dispositivi compatti e a costi contenuti.

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Un sistema di comu-nicazione sicuro, flessibile, veloce e

aperto consente anche a una piccola impresa di es-sere più efficace e aprirsi alla collaborazione anche verso l’esterno.

1 Proiettati verso il futuroUna rete sicura e fles-

sibile permette alle Pmi di adottare in modo semplice e non dispendioso nuove applicazioni utili per il bu-siness, come voce e video, quando esse si rendono ne-cessarie. In questo modo, l’azienda si potrà meglio posizionare e offrire nuovi servizi ai clienti, due ele-menti fondamentali per la crescita del business. Inol-tre l’utilizzo di una rete si-cura permette alle piccole e medie imprese di usare Internet come strumen-to di business sfruttando i nuovi media per ascoltare e instaurare nuove forme di dialogo con l’intera ca-tena del valore.

CISCO

Piccole e medie imprese Ecco le reti su misura per loroOffrire nuovi servizi ai clienti, per Cisco, richiede l’adozione di strumenti sicuri per voce e dati che consentano ai dipendenti di lavorare in maniera semplificata anche in mobilità

2 Comunicare in modo più efficace

Strumenti sicuri per voce e dati permettono alle im-prese di controllare e-mail, voicemail e fax diretta-mente da una sola casella di posta. Un unico numero di telefono sarà condiviso da diversi dispositivi, evi-tando l’intasamento del-la voicemail. I dipendenti possono tenere riunioni estemporanee online con colleghi, partner, fornito-ri e clienti. Inoltre, con le comunicazioni avanzate e l’integrazione con il mondo open source piuttosto che Skype, l’azienda può facil-mente espandersi a livello globale.

3 Lavorare indipendente-mente dal luogo fisico

La rete per lo small bu-siness dovrebbe includere tecnologie come le Virtual private network (Vpn) e strumenti di collaborazio-ne come WebEx che per-mettono ai dipendenti che

lavorano in mobilità e ai telelavoratori di lavorare in modo sicuro a casa, in viaggio o presso gli uffici dei clienti. In questo modo, avrebbero un accesso si-curo da remoto al proprio sistema telefonico, ai dati, ai database, e qualsiasi al-tro strumento necessita-no per essere produttivi, e condividere contenuti e guardarsi in video come se si fosse nello stesso ufficio.

4 Accedere ai dati sem-pre e dovunque

Grazie ad una rete sicura, le piccole imprese posso-no gestire le informazioni, aggiornare e visualizza-re il database dei clienti. L’accesso ai dati lo si può effettuare utilizzando un computer, un telefono, o un palmare. Avere un ac-cesso costante e sicuro alle informazioni relative ai clienti aiuta i dipendenti ad avere una migliore rela-zione con i clienti, aspetto fondamentale per la cre-scita delle aziende.

5 Semplificare le attività di gestione

La combinazione di voce, dati e altre applicazioni su una rete semplifica l’in-stallazione e la gestione della rete stessa. Inoltre, una singola rete richiede uno spazio fisico inferiore che aiuta a massimizzare lo spazio in ufficio.

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iGuideD-LINK

Tra le tematiche che una piccola im-presa non deve dimenticare di pren-dere in considerazione quando im-

plementa la sua infrastruttura di rete, due sono essenziali per non compromettere l’operatività aziendale. In primis occorre assicurarsi che la propria rete sia caratte-rizzata dai migliori livelli di efficienza. Per questo è opportuno integrare tecnologie diverse, abbinandole anche alle soluzioni telefoniche tradizionali, con l’obiettivo di abbattere i costi e ottimizzare le risorse.

1Una delle opzioni da prendere in con-siderazione è rappresentata dal proto-

collo VoIp (Voice over Internet protocol), che traduce la comunicazione vocale in

Il produttore di soluzioni di networking invita a porre l’attenzione su protocolli e standard quando si implementa una rete d’ufficio. E per i lavoratori in mobilità è bene attivare reti private virtuali

VoIp e Vpn per non compromettere l’operatività di impresa

pacchetti trasmessi come dati. Una scelta verso il VoIp consente alle piccole impre-se di ridurre le spese legate ai centrali-ni Pbx tradizionali rendendo più semplici anche le attività di gestione dell’infra-struttura. Per altro, l’adozione mirata del-le soluzioni VoIp consente una sensibile riduzione delle spese telefoniche. Nella scelta della soluzione che meglio si adat-ta alle proprie esigenze, è importante che i dispositivi supportino tecnologie aperte come il protocollo Sip (Session initiation protocol), per non legarsi a un fornitore specifico, garantendosi libertà di scelta.

2 Un secondo aspetto riguarda, invece, la possibilità di consentire accesso alle

risorse aziendali o ai collaboratori che la-vorano in mobilità oppure ai dipendenti che si trovino a dover accedere da remoto. In questo caso è importante implemen-tare reti Vpn (Virtual private network), che sfruttano tunnel cifrati via Internet per accedere alle risorse dell’azienda. Per abilitare queste connessioni, gli utenti che operano in mobilità devono installa-re un client Vpn, ovvero un software che consente l’accesso da qualunque posta-zione dotata di connettività al Web. Se, invece, l’utente lavora da casa, la scelta può essere quella di attivare il tunnel di collegamento direttamente sul router fi-rewall Vpn. Parimenti, nella sede centra-le dell’azienda è necessario installare un router firewall Vpn che fornisca un unico punto di convergenza dei tunnel.

Impiego della tecnologia VoIp in ambiente small office

Sip server

Adsl AdslSmall office

HomeAnalogue phone

VoIp gateway

Ip phoneRouter

Ip phone

Ip phone Pc Pc Pc

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Ip telephony provider

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NETGEAR

Dai produttori ai for-nitori di servizi, dal-le aziende private

alla Pa, l’automatizzazione delle attività pervade tutti i settori economici. È quin-di necessario considerare l’evoluzione tecnologica come un processo irrever-sibile e trasversale: vanno aggiornati e rinnovati gli strumenti a disposizione.

In questo clima di inno-vazione e ricerca dell’ef-ficienza, la necessità di implementare sistemi in-formatici supportati da soluzioni di networking efficaci e affidabili diven-ta imprescindibile. All’atto pratico, è evidente come un’infrastruttura di rete sia parte integrante delle im-prese e come esse dipen-dano dal corretto funzio-namento del network.

L’attività aziendale, infat-ti, deve disporre di soluzio-ni di networking in grado di garantire una continuità operativa, meglio cono-sciuta come Business con-tinuity, senza sacrificare la produttività e la sicurezza.

La soluzione ottimale per questo tipo di esigenza è lo storage che permette di condividere e proteg-

Deve essere un obiettivo primario anche per le Pmi e, secondo Netgear, per essere raggiunto va ottimizzata la dotazione hardware e predisposta una rete che gestisca al meglio anche i dispositivi mobili

Assicurare la continuità del business

gere i dati, preservando il patrimonio informativo dell’azienda.

In ambito storage la nuo-va frontiera si chiama vir-tualizzazione, una tecno-logia nata dall’esigenza di ottimizzare le risorse hard- ware aziendali. Per ga-rantire la continuità ope-rativa, le comunicazioni in mobilità sono diventa-te un argomento centra-le. L’utilizzo di soluzioni di rete flessibili come access point collegati a una Local area network, garantiscono un’ampia copertura del-la rete e scambio di flussi informativi in tempo rea-le, riducendo i costi per la predisposizione di una rete cablata dedicata.

Su questo filo condutto-re, la sicurezza aziendale è

l’anello mancante della ca-tena produttiva che com-pleta il sistema It. Gli at-tacchi provenienti dal Web minacciano costantemente l’integrità dell’infrastruttu-ra aziendale e il solo anti-virus può rivelarsi inadatto a contrastare la negativa evoluzione dell’attività di hacking. Affinchè un’azien-da sia protetta è indispen-sabile una soluzione di firewall con funzionalità aggiuntive. Il sistema Uni-fied threat management (Utm) risponde all’esigen-za di una Internet secu-rity suite comprensiva di firewall, antimalware, an-tispam, intrusion detection e intrusion prevention, con modalità di filtraggio dei contenuti.

Predisporre un’infrastrut-tura di rete adeguata si-gnifica adottare tecnolo-gie innovative in tutte le sfere aziendali per con-tribuire alla crescita della produttività e dell’efficien-za. Analizzando l’attività d’impresa, il sistema It è un supporto fondamenta-le che permette di sempli-ficare la gestione interna, abbattendo costi e tempi di gestione.

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Scopri il Centro Risorse per capire la nuova

frontiera dell’IT as a service

Cloud computing

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EPSON

Di norma, nelle Pmi parlare di gestio-ne dei documenti

non vuol dire finalizzare il document management all’integrazione con il soft- ware gestionale, né map-pare processi e logiche di business sui flussi docu-mentali. Si tratta, invece, di avviare un percorso di gestione che sfrutti il docu-mento elettronico e tragga valore dai relativi automa-tismi. È un itinerario che assicura benefici soprat-tutto operativi su attivi-tà specifiche: chiunque si trova ogni giorno alle pre-se con i documenti, dalle

segretarie degli studi pro-fessionali al personale am-ministrativo delle microim-prese, spende tra il 5% e il 15% del proprio tempo per leggere carte e stam-pati, ma impiega addirittu-ra il 50% nel ricercarli. Ciò detto, i dispositivi di stam-pa non sono mai stati così veloci e performanti, e co-stano meno pur vantando funzionalità sempre nuove e più avanzate rispetto alle unità di precedente gene-razione. Parliamo in par-

ticolare di multifunzione, soprattutto a colori, che rappresentano sempre più il baricentro delle attività negli uffici. Ma veniamo al percorso che porta all’effi-cienza.

3° passo: l’acquisto

2° passo: le ottimizzazioni

1. Sono sempre di più i multifunzione inkjet con prestazioni da laser 2. Più che sul prezzo di acquisto, fo-calizzarsi su soluzioni che contengono i costi per pagina a parità di prestazioni 3. Anche i materiali di consumo hanno il loro impatto: prediligere soluzioni che offrono autono-mia a basso costo 4. Puntare su dispositivi con fronte-retro stan-dard, che permettono di ridurre consumi e costi legati alla carta del 50% 5. Scegliere soluzioni che consen-tano una sostituzione facile dei materiali di consumo, senza che serva personale specializzato

1. Analizzare l’esi-stente in ottica di razionalizzazione 2. Identificare i processi operativi da automa-tizzare e migliorare 3. Perseguire un approccio risolutivo per singola area o processo documen-tale 4. Assemblare strumenti hardware e software 5. Procedere all’implementazione processo per processo (gestione corrispon-denza, ordini, fatture)

Per Epson la differenza nella scelta non dipende dalla tecnologia, che in entrambi i casi assicura adeguati volumi di stampa, ma dalla facilità di manutenzione e dal contenimento dei costi di esercizio

Stampanti: meglio laser o inkjet?

1° passo: le necessità

1. Individuare il tipo e le necessità dell’am-biente di lavoro 2. Definire il profilo di ogni utente 3. Ana-lizzare il tipo di attivi-tà documentali svolte 4. Determinare il livello di produttività richiesto: quanti e che tipo di documenti si acquisiscono in media al mese; quanti e che tipo di documenti si stampano 5. Focaliz-zarsi sulle esigenze in base alle priorità 17

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CANON

Spesso i dispositivi per la stampa o l’invio di fax sono tra i primi responsabili della “fuga” di dati strategici. Ecco i consigli di Canon per evitare che ciò accada nelle piccole e medie imprese

Il multifunzione alla base della sicurezza dei dati aziendali

Canon non ha dubbi: la criticità più diffusa a cui sono sottoposte quoti-dianamente le aziende è la “fuga” di

dati, dovuta alla copia e alla distribuzione non autorizzata di documenti attraverso la stampa e i fax. La sicurezza dei dati è una delle priorità e i dispositivi multifun-zione (Mfd) possono ridurre il rischio di fuga, sia accidentale sia intenzionale, di informazioni. Vediamo come.

1 Le stampanti non sono più soltanto di-spositivi per stampareI recenti multifunzione possono essere

considerati dei server in quanto svolgono funzioni di rete come la gestione dell’e-mail e del fax, il trasferimento dei file, il collegamento Web e, in alcuni casi, l’ar-chiviazione. Per questi motivi tutti i mul-tifunzione dovrebbero essere sottoposti alle stesse procedure di controllo riserva-te ai server aziendali di gestione del traf-fico di posta elettronica e del Web.

2 L’importanza della passwordCon la diffusione capillare dell’acces-

so a Internet, i “furti” di password sono diventati sempre più frequenti e relati-vamente semplici da attuare. Per assicu-rarsi che i Mfd non costituiscano un ele-mento di rischio per la sicurezza dei dati aziendali, occorre disattivare la password standard verificando che ogni utente, per avere accesso alle funzioni di stampa, ne abbia una personale che risponda ai mas-simi requisiti di sicurezza.

3La fuga di informazioni da documenti cartacei

Circa un quarto dei problemi di diffusio-ne di dati non autorizzata avviene attra-verso i documenti cartacei, soprattutto quelli stampati che vengono dimenticati nel raccoglitore dei fogli.

Per ridurre questo rischio si possono usare funzioni che trattengono il docu-mento in una sorta di coda di stampa per procedere nell’output soltanto al momen-to dell’inserimento del Pin dell’utente, che ne ha richiesto l’esecuzione.

4 Ridurre i rischi interniUn altro dei rischi più diffusi per la

sicurezza dei dati proviene da fattori in-terni all’azienda. Una minaccia di “furto” di documenti da cui è difficile proteggersi può essere l’accesso ai database da parte di persone che hanno lavorato o lavorano a stretto contatto con l’azienda, oppure semplicemente dall’errore umano.

In questi casi è bene attivare le funzioni di stampa sicura, che permettono di pro-tegge i documenti stampati da occhi indi-screti. Ma anche che impediscono di me-morizzare dati nel dispositivo di stampa.

5 Attenzione ai prodotti da rottamareAssolutamente da non trascurare

sono i dispositivi al termine del proprio ciclo di vita. Quando un multifunzione deve essere sostituito, occorre infatti as-sicurarsi che, se presente, il relativo hard disk non contenga informazioni riservate.

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dei materiali di consumo. Il monitoraggio in remoto semplifica l’approvvigiona-mento dei materiali di con-sumo grazie a strumenti online per l’ordine o alla fornitura automatizzata e può portare a notevoli ri-sparmi sui costi di ammini-strazione e assistenza.

La mancanza di stru-menti centralizzati per la gestione della stampa implica che molte azien-de non sappiano quanto è stampato, da chi e su qua-li dispositivi e, quindi, non possano tenere traccia dei costi di stampa, ottimiz-

zare i tempi di inatti-vità e allegge-rire il carico di lavoro dell’help

desk. I sistemi di

stampa ge- stita riducono la complessi- tà e miglio-

rano il modo in cui sono uti-

lizzate le risorse di stampa, consentendo di riassegna-re il denaro risparmiato a tecnologie, servizi e tec-niche innovative.

HP

TORNA AL SOMMARIO u

Come le grandi imprese, anche quelle piccole hanno il problema di limitare i costi e migliorare l’efficienza. Per Hp, la risposta giusta passa attraverso i servizi di stampa gestiti

Affidare a un servizio esterno stampa e gestione documentale

Le piccole e medie im-prese devono affron-tare le stesse sfide

delle aziende più grandi per quanto riguarda la ri-duzione della complessità e dei costi legati alla ge-stione delle infrastrutture di stampa.

Mentre numerose grandi aziende hanno già adotta-to i servizi di stampa ge-stiti (Mps), le aziende più piccole stanno valutando solo adesso l’opportunità di sfruttarli e, attraverso pacchetti di servizi sempli-ci e convenienti, ridurre i costi operativi e ot-timizzare i tem-pi di inattività consentendo ai responsa-bili It di con-centrarsi su o b i e t t i v i strategici.

Per mol-te imprese, l’ambiente di stampa è diventa-to un insieme confuso di stampanti, fotocopiatrici e multifunzione senza una gestione integrata dei di-spositivi, del software e

Le piccole e medie impre-se, spesso, trovano modi creativi per rispondere alle loro esigenze di crescita e sfruttare risorse esterne può essere un modo effi-cace per integrare le risor-se It interne.

Questo perché oltre a offrire consulenza, instal-lazione, formazione, as-sistenza e perfino servizi gestiti, i rivenditori spe-cializzati hanno una cono-scenza verticale di alcuni settori di mercato e sanno individuare soluzioni e ser-vizi a valore aggiunto par-ticolarmente appropriati. Inoltre, possono persona-lizzare le risorse in modo da sviluppare le soluzioni più adatte in base alle esi-genze del cliente.

Esiste, poi, tutta una gamma di strumenti sca-ricabili gratuitamente dai siti Internet dei produtto-ri che, mediante il moni-toraggio remoto, possono anche consentire la ge-stione proattiva dell’am-biente di stampa, riducen-do i tempi di inattività e il numero delle chiamate all’help desk.

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Backup sicuro nelle mani degli utenti

IOMEGA

Le Pmi hanno bisogno di infrastrutture It per gestire, rendere disponibili e proteggere dati e applicazioni di importanza strategica. Ma è bene tenere sempre sotto controllo chi accede ai contenuti

Attenzione a non lasciare porte aperte agli hacker

Ottimizzare il lavo-ro all’interno di una piccola e media im-

presa, per Iomega signifi-ca non trascurare cinque aspetti fondamentali:

1 Garantire la continuità del business con i backup.

2 Garantire la sicurezza dei dati sensibili attraverso una protezione logica delle informazioni.

3 Razionalizzare l’It.4 Spendere il giusto.5 Integrare e bilanciare

software e hardware.Come le aziende di gran-

di dimensioni, anche le Pmi necessitano di infrastruttu-re per gestire, rendere di-sponibili e proteggere dati e applicazioni di importanza strategica.

La disponibilità si traduce nella possibilità di utilizza-re dispositivi che funzionino in modo continuo, fornen-do accesso costante ai dati critici e alle risorse di rete. Perché ciò sia possibile è necessario disporre di ser-ver ridondanti ed effettuare backup continui.

Al fine di soddisfare que-ste esigenze, la soluzione ideale per le Pmi è sicura-

mente rappresentata dai dispositivi Nas (Network at-tached storage) in grado di garantire affidabilità, sicu-rezza, protezione e dispo-nibilità delle informazioni a prezzi competitivi. I Nas costituiscono, infatti, solu-zioni capaci di assicurare elevate prestazioni e affi-dabilità a prezzi contenuti, anche per quelle realtà che non dispongono di gros-

si budget da destinare alle infrastrutture It o di risorse tecniche specializzate. Un investimento che garanti-sce, quindi, stabilità ed ef-ficienza tecnologica all’im-presa ma che non impatta drasticamente sulle risorse economiche dell’azienda.

In tale contesto, la sicurez-za è un aspetto di non se-condaria importanza. Date le pressioni a cui le aziende sono sottoposte sia dalle istituzio-ni, sia dagli utenti per aspetti

quali la tutela della privacy e delle informazioni, la prote-zione logica dei dati è diven-tata un atout per qualsiasi tipologia di organizzazione. In particolare, chi si affida a soluzioni di cloud e/o per l’accesso remoto ai dati e alle applicazioni deve porsi la domanda: “Chi conserva e protegge i dati e in che modo li protegge?”.

La virtualizzazione pre-senta innumerevoli benefici per le piccole e medie realtà perché consente una razio-nalizzazione delle risorse, ma è necessario affidarsi alle migliori tecnologie sia hardware, sia software pre-senti sul mercato e assicu-rarsi che esista una perfetta integrazione tra i sistemi, in modo da consentire all’utente di controllare in ogni momento l’accesso ai contenuti e di proteggere le informazioni sensibili. Una vulnerabilità dei sistemi di sicurezza equivale, infatti, a lasciare aperta la porta di ingresso agli hacker, ipo-tesi che nel peggiore dei casi potrebbe determinare un’interruzione nella conti-nuità del business.

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TREND MICRO

Backup sicuro in mano agli utentiPer evitare che l’uso da parte dei dipendenti di smartphone e tablet propri comprometta la sicurezza dei dati dell’impresa, occorre stabilire norme precise ed educare gli utenti

Con il sempre più massiccio impie-go da parte dei dipendenti di smart phone e tablet pc di proprietà in at-

tività lavorative, per un’archiviazione si-cura dei dati diventa essenziale la consa-pevolezza dei rischi che si corrono. Ecco i suggerimenti di Trend Micro.

1 Non affidarsi a procedure di backup manuale. I backup devono essere au-

tomatici e pianificati con cadenza regola-re. Se ci si affida al fattore umano pos-sono verificarsi problemi ogni volta che la persona incaricata non è in ufficio o semplicemente si dimentica.

È consigliabile affidarsi a un servizio di backup online semplice da utilizzare, con un alto grado di protezione, che permet-ta l’accesso dei dati in qualsiasi momento e in qualunque luogo e che offra anche la possibilità di recuperare i dati cancellati.

Occorre, poi, pianificare le operazioni di controllo delle policy di sicurezza affidan-dosi agli strumenti di reporting.

2 Non dimenticare che gli smartphone, come i tablet, sono veri e propri com-

puter. Se i dipendenti li utilizzano per l’attività aziendale, devono poter con-tare su una protezione di sicurez-za. La gestione e condivisione delle informazioni contenute in questi dispositivi deve essere sicura, soprat-tutto nel caso di dati sensibili o di natura confidenziale archi-viati nella “nuvola”.

3 Non pensare che i dipendenti possano leggere nel pensiero dei vertici azien-

dali sui comportamenti da tenere circa la sicurezza delle informazioni.

È necessario illustrare chiaramente le regole per la protezione dei dati, facen-do leva sulla responsabilità nell’uso dei social media e nell’utilizzo dei dispositi-vi esterni come unità Usb e smartphone. Meglio fissare tali criteri per iscritto anzi-ché affidarsi al solo buon senso.

4 Non utilizzare i social media senza avere un piano strategico preciso. Il

numero delle aziende, sia di grandi che di piccole dimensioni, che hanno sofferto danni alle pubbliche relazioni a causa di tweet imbarazzanti dimostra che scelte affrettate o superficiali in ambito di so-cial media possono avere un effetto ne-gativo.

5 Non assegnare la gestione dell’It a un dipendente che non è un tecnico

professionista. Spesso, infatti, in molte piccole imprese, la risoluzione dei pro-blemi tecnici e l’assistenza agli utenti ri-

cade su chiunque abbia qualche vaga conoscenza informatica. Ma

se quella persona è stata assunta per compiere al-tre funzioni, come segui-re la contabilità o il setto-re commerciale, il tempo che dedica al supporto informatico è solo tempo che non dedica alla sua reale funzione.

TORNA AL SOMMARIO u 21

iGuideSYMANTEC

Alle aziende che hanno bisogno di più spazio di memorizzazione, Symantec consiglia di ottimizzare l’uso di quanto si ha già in casa. In alternativa, si può valutare un backup sulla “nuvola”

Affidare i dati al cloud? Un’opportunità, ma non l’unica

Stiamo vivendo l’esperienza dell’esplo-sione costante del volume delle in-formazioni, i nostri dati crescono

anno su anno di oltre il 60% e le aziende si pongono il problema di acquistare nuo-vo storage per risolvere la situazione.

Prima però di intraprendere un percorso che porta a investire soldi è bene porsi qualche domanda fondamentale e rivalu-tare le proprie strategie, anche in previ-sione di una corretta politica di riduzione dei costi, elemento da non sottovalutare, soprattutto quando si parla di piccola e media impresa.

Il primo passo consiste nel valutare se lo storage già esistente non possa essere ottimizzato: prima di procedere all’acqui-sto di altro storage è opportuno essere sicuri di non avere margini di migliora-mento e sfruttare sino in fondo l’investi-mento che si ha in casa. In questo caso, sono utili le tecnologie di virtualizzazione e di deduplica che mirano alla semplifica-zione dei processi, alla loro ottimizzazio-ne. E fanno risparmiare storage.

In particolare, grazie alla deduplica è possibile evitare o quantomeno rimanda-re l’acquisto di nuovo storage. Lavorando su “blocchi” di dati condivisi, le tecnolo-gie di deduplica software consentono di risparmiare sino al 90% di spazio disco, con costi decisamente contenuti: si elimi-nano i blocchi di dati ridondanti, il tempo di permanenza dei dati sulle unità disco aumenta e si ottimizza lo sfruttamento della banda.

All’interno delle piccole aziende, però, non è facile trovare personale It altamen-te qualificato e nella maggior parte dei casi non è nemmeno presente. Ci si trova quindi ad affrontare il dilemma di come implementare queste nuove tecnologie o se si è in grado di farlo. In questi casi, è fondamentale la scelta un partner certi-ficato che sia in grado di capire le pro-prie necessità, che sappia progettare e scegliere le tecnologie all’avanguardia e, non ultimo, che sia capace di seguire tutti questi passaggi sino alla loro corretta im-plementazione.

Un ultimo spunto di riflessione riguar-da il backup on the cloud, opportunità da prendere in considerazione nel momento in cui si stanno valutando nuovi investi-menti per la gestione del proprio storage.

L’ampliamento della larghezza di ban-da e la parallela discesa dei relativi costi abbinati alle tecnologie di ottimizzazione della capacità ci portano a considerare il backup on the cloud come una validissi-ma alternativa soprattutto in ambito Pmi.a

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L’inizio di una at-tività economica richiede necessa-

riamente scelte precise sulla forma giuridica da assumere, prendendo in considerazione una serie di elementi che riguarda-no principalmente la re-sponsabilità patrimoniale, la convenienza fiscale, le disposizioni normative, le prospettive economiche e finanziarie dell’attività aziendale. Se si opta per un’impresa individuale non sono richiesti particola-ri adempimenti per la sua

costituzione. L’imprendito-re, in questo caso, assu-me personalmente i rischi d’impresa anche con il suo patrimonio personale.

AdempimentiL’impresa individuale si

costituisce, senza ricorso al notaio, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività me-diante l’iscrizione nel regi-stro delle imprese e la ri-chiesta di attribuzione del numero di partita Iva, con la conseguente apertura del conto fiscale.

Entrambi gli adempimen-

Dagli esperti di Novecento, che operano nel settore dell’informazione specializzata, un rapido prontuario per scegliere come aprire un’attività imprenditoriale

Ecco come si avvia un’impresa individuale

IN PRATICA

Una sola procedura con ComUnicaPoiché la preparazione di una pratica

ComUnica richiede diverse competenze (civilistiche, fiscali, previdenziali) che di solito la singola impresa non possiede, è una procedura pensata sopratutto per gli intermediari autorizzati quali commer-cialisti, consulenti del lavoro, associa-zioni di categoria e notai. Naturalmente l’impresa che disponga delle conoscenze necessarie può seguire le istruzioni sul sito www.registroimprese.it.

ComUnica consente di effettuare, in un’unica procedura tutti gli adempimen-ti civilistici, fiscali e previdenziali neces-

sari per la nascita, la modificazione o la cessazione dell’impresa, in particolare quelli destinati:u al Registro delle Imprese e alla Com-

missione Provinciale per l’Artigianato (laddove esistente): tutti gli adempimen-ti, escluso il deposito dei bilanci; u all’Agenzia delle Entrate: apertura,

modifica, chiusura Partita Iva; u all’Inps: iscrizione artigiani (Modelli

Arco), datori di lavoro (Modello DM68), denuncia aziendale (Modello Da); u all’Inail: iscrizione, modifica, cancel-

lazione (Modello/Riquadro A-B-C-D).

ti devono essere eseguiti entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, salvo alcuni casi particolari in cui gli imprenditori individuali

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potranno iscriversi nel re-gistro delle imprese solo dopo aver ottenuto, dalle competenti autorità, le au-torizzazioni necessarie per svolgere l’attività richie-sta. Quest’ultime possono riguardare l’esercizio di un’attività subordinata alla preventiva iscrizione in albi, ruoli, elenchi, registri come, ad esempio, albo degli artigiani, registro de-gli esercenti il commercio per particolari attività.

Dal 1° aprile 2010 tutte le imprese, sia individuali che societarie, devono ob-bligatoriamente espletare gli adempimenti attinenti al Registro delle imprese (iscrizione, modifica, ces-sazione) per via telemati-

ca o su supporto informa-tico, tramite la procedura ComUnica.

Quest’ultima, è un adem-pimento telematico (o su supporto informatico) ge-stito dal Registro Imprese della Camera di Commer-cio, con effetto valido an-che per Agenzia delle En-trate, Inps e Inail.

Le imprese iscritte o an-notate nel Registro delle imprese devono, inoltre, versare il diritto annuale alla Camera di commercio territorialmente compe-tente. Il pagamento - in cifra fissa, in base al fattu-rato, per le nuove impre-se - avviene con il modello F24 entro la data fissata per il versamento del pri-

mo acconto delle imposte sui redditi.

Oneri minimi Scegliendo questa forma

giuridica gli oneri ammi-nistrativi e contabili sono ridotti al minimo. Non ser-ve tenere i libri sociali, ma solamente quelli previ-sti dalla normativa fisca-le comprensiva di regi-stri Iva, libri contabili ed, eventualmente, anche il li-bro giornale e quello degli inventari. La costituzione e lo scioglimento dell’im-presa non sono sottoposti a tasse. Per liquidare l’atti-vità, è sufficiente chiudere la partita Iva e comunicare la cessazione a Camera di Commercio, Inps e Inail.

Nel caso la scelta per l’apertura dell’attività ricada sulla forma giuridica societaria occorre valutare una serie di fattori. Vediamo quali

Le procedure per avviare una S.n.c. e una S.a.s.

La società di persone è una formula in-dicata per chi intende avviare attività

commerciali, agricole o di servizi, di li-mitate dimensioni e con un ridotto nu-mero di soci e di capitali. Le forme della società di persone sono: la società sem-plice (S.s.), la società in nome collettivo (S.n.c.), la società in accomandita sem-plice (S.a.s.).

Considerando che la società semplice è una forma riservata ad attività eco-nomiche non commerciali, quali attività agricole e di gestione di beni mobili e im-

mobili, quelle su cui ci concentreremo sa-ranno la S.n.c. e la S.a.s. di cui occorre valutare una serie di fattori.

Tra questi, le condizioni personali dei soci fondatori, le prospettive economiche e finanziarie delle attività, le caratteristi-che della produzione, l’incidenza dei costi fiscali, la dimensione e il finanziamento necessario per l’avvio dell’attività.

Come nel caso delle imprese individuali riportate nell’articolo riportato in prece-denza, anche per queste forme societarie, le comunicazioni relative all’iscrizione,

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modificazione e cessazio-ne di un’impresa, da effet-tuare al Registro Imprese, all’Agenzia delle Entrate, all’Inps e all’Inail, sono so-stituite dalla procedura Co-mUnica che l’imprenditore effettua solo presso il Regi-stro Imprese territorialmen-te competente per via tele-matica.

Società in nome collettivo

La società in nome collettivo (S.n.c.) è la società di persone in cui tutti i soci sono considerati amministratori. È, tut-tavia, possibile disciplinare diversamente l’amministrazione sociale prevedendo, ad esempio, l’amministrazione congiunta o mista (disgiunta per le operazioni di or-dinaria amministrazione e congiunta per quelle di straordinaria amministrazione).

Per la costituzione della società è neces-sario un atto notarile nella forma di scrit-tura privata oppure l’atto pubblico.

Società in accomandita sempliceLa società in accomandita semplice

(S.a.s.) è una società di persone a re-sponsabilità illimitata per i soci accoman-datari, cioè coloro che amministrano, e

Società di persone: ecco i punti in comuneLe caratteristiche comu-

ni per tutte le società di persone sono:u prevalenza dell’ele-

mento personale (socio) su quello economico (con-ferimenti) u non è necessario un

capitale minimo per la

costituzione u tutti i soci ammini-

stratori possono essere chiamati a rispondere anche con il loro patrimo-nio personale per i debiti sociali (responsabilità

illimitata) e anche della quota di spettanza degli altri soci (responsabilità solidale). u l’amministrazione può

spettare solo ai soci u ogni modifica dei patti sociali necessita il con-senso unanime dei soci

limitata per gli accoman-danti, ossia coloro che apportano solo capitale e hanno un rischio d’impre-sa limitato al conferimento eseguito.

Per la costituzione del-la società è previsto un atto notarile nella forma di scrittura privata autentica-ta oppure l’atto pubblico.

Dal punto di vista fiscale e previdenziale

Sia che si opti per la costituzione di una società in nome collettivo o per una società in accomandita semplice, a livello fiscale e previdenziale occor-rono:u attribuzione del numero di parti-

ta Iva; u iscrizione presso il Registro delle

Imprese; u iscrizione all’Inps ed eventual-

mente all’Inail; u richiesta eventuale di licenze o

autorizzazioni amministrative, sani-tarie; u tenuta di una regolare contabilità.

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La società a respon-sabilità limitata rap-presenta la forma più

semplice di società di ca-pitali. Mentre società per azioni (S.p.a.) e società in accomandita per azioni (S.a.p.a.) vengono nor-malmente utilizzate per realtà di medio-grandi di-mensioni, la S.r.l. viene scelta per realtà con un numero limitato di soci e per società di piccole-me-die dimensioni.

Nel caso di una S.r.l. la responsabilità dei soci è li-mitata al capitale conferito che deve essere di almeno 10.000 euro.

La società può essere go-vernata da un consiglio di amministrazione ma per snellirne l’attività viene nominato un amministra-tore a cui spetta, in genere, la rap-presentanza e la cui nomina deve essere indicata nell’atto costitu-tivo. Il compenso all’amministratore è deliberato con decisione dei soci e può essere in

misura fissa annua, oppu-re in percentuale sugli utili di bilancio.

La qualifica di ammini-stratore di una società commerciale non è incom-patibile con la condizione di lavoratore subordina-to alle dipendenze della società stessa purché lo stesso sia in grado di di-mostrare l’esistenza del requisito della subordina-zione e purché non sia am-ministratore unico.

L’atto costitutivo di una S.r.l. può prevedere anche la nomina di un collegio sindacale e di un reviso-re. La nomina del collegio è obbligatoria se il capita-le sociale non è inferiore a quello minimo stabilito per le società per azioni (120.000 euro).

Le S.r.l. devono redigere il bilancio secondo le in-dicazioni dettate dal codi-ce civile. Il bilancio deve essere presentato ai soci entro il termine stabilito dall’atto costitutivo e co-munque entro un termine non superiore a 120 giorni dalla chiusura dell’eserci-zio sociale.

Entro trenta giorni dalla decisione di approvazione del bilancio da parte dei soci vanno, poi, depositati presso l’ufficio del Registro delle Imprese copia del bi-lancio e l’elenco dei soci. Gli utili risultanti dal bilan-cio possono essere distri-buiti ai soci.

Adempimenti fissiL’atto costitutivo di una

S.r.l. deve essere redatto per atto pubblico e quindi, neces-sariamente, con l’intervento di un notaio. Parte in-tegrante dell’at-to costitutivo è lo Statuto della so-cietà, vale a dire il contratto regolan-te i rapporti tra

Chi opta per la creazione di una società a responsabilità limitata deve rivolgersi a un notaio e seguire tutta una serie di adempimenti obbligatori. Vediamoli nel dettaglio

Limiti e adempimenti per avviare una S.r.l.

IN PRATICA

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e i soci. Alla sot-toscrizione dell’at-to costitutivo, do-vrà essere versato presso una banca almeno il 25% dei conferimenti in de-naro.

Il notaio che ha ri-cevuto l’atto costi-tutivo deve deposi-tarlo entro 20 giorni presso l’ufficio del registro delle impre-se, esclusivamente per via telematica, per l’iscrizione. La società dovrà poi indicare negli atti e nella corrisponden-za il Registro delle Imprese presso il quale è iscritta.

Entro il termine di 30 giorni dalla data di ini-zio attività va presentato all’Agenzia delle Entrate il modello di dichiarazione di inizio attività e viene attri-buito il numero di partita Iva, che coincide con il co-dice fiscale dell’impresa.

Sempre entro 30 giorni dall’inizio della attività va presentata la domanda di immatricolazione all’Inps. Sono obbligati a iscriver-si alla gestione specia-le anche i soci di S.r.l. se partecipano al lavoro con carattere di abitualità e prevalenza.

Sono obbligati all’assi-curazione Inail i datori di lavoro che, nell’esercizio

della loro attività, occupa-no lavoratori dipendenti e lavoratori parasubordina-ti. Il rapporto assicurativo ha inizio con la denuncia all’Inail dell’attività eser-citata, che deve essere effettuata dal datore di lavoro al più tardi conte-stualmente al suo inizio.

Quando assicurarsiNon è richiesta l’assicu-

razione per coloro (lavo-ratori non subordinati) che svolgono attività di dire-zione, di organizzazione o di amministrazione purché non utilizzino macchine elettriche o elettroniche o automezzi.

Qualsiasi variazione, nonché l’eventuale cessa-zione del rischio assicu-

rato, dovrà essere comunicata all’ente entro 30 giorni dal loro verificarsi.

Il datore di lavoro deve fornire all’Isti-tuto i dati anagrafici degli assicurati, gli elementi e le indi-cazioni richieste per la valutazione del rischio e la determi-nazione del premio che si dovrà corri-spondere.

Tutti i datori di la-voro, i committenti e gli altri assicurati sono tenuti all’isti-tuzione, alla vidi-mazione, alla com-

pilazione, alla tenuta e alla conservazione del libro ma-tricola e libro paga, nonché del registro degli infortuni.

Altri obblighi riguardano la tenuta dei libri sociali che, oltre al libro giornale e al libro degli inventari, riguardano essenzialmen-te il libro delle decisioni dei soci, nel quale vengo-no trascritti i verbali delle assemblee; il libro delle decisioni degli amministra-tori; il libro delle decisioni del collegio sindacale o del revisore, quando previsti.

A questi libri, natural-mente, vanno aggiunti i registri per la regolare te-nuta della contabilità: le scritture di magazzino, il registro dei beni ammor-tizzabili e i registri Iva.

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Preferito nel settore Ict sia per i vantaggi fiscali e di semplificazione del-la contabilità di bilancio, sia per l’eliminazione del rischio di obsolescenza tecnologica, il noleggio (o locazione operativa) è un contratto con il quale l’uti-lizzatore ottiene la dispo-nibilità del bene, hardware o software, per un periodo prestabilito (di solito 36 mesi), dietro versamento di una quota mensile det-ta “canone di locazione”, comprensiva della neces-saria assistenza e manu-tenzione del bene stesso e delle relative coperture assicurative.

Mentre il leasing è es-senzialmente un acquisto rateizzato dei prodotti attraverso una pianifica-zione dei pagamenti (e,

dunque, viene pagato, nel tempo, tutto il valore dei beni) il noleggio è finaliz-zato all’uso dei beni con la possibilità di mantenere il passo con l’aggiornamen-to tecnologico. In questo caso, però, viene pagata at-traverso il canone solo una parte del valore del bene.

Quindi, mentre nel le-asing è sempre presente la clausola di riscatto, e il bene riscattato rientra nei cespiti dell’acquirente, nel contratto di noleggio non si prevede, generalmente, l’opzione finale di acquisto con il riscatto del bene, ma la restituzione del bene con possibilità di rinnovare il noleggio per un altro pe-riodo con nuovo hardware o software. Nei contratti di noleggio è assente anche la cosiddetta maxi-rata ini-

ziale prevista, invece, nei contratti di leasing.

Per quanto riguarda i vantaggi fiscali il noleggio si differenzia dal leasing per la completa deducibi-lità dei canoni sia a livello Ires che Irap, qualunque sia la durata del contratto. L’utilizzatore non è, dun-que, soggetto alle limita-zioni che le norme fiscali prevedono per la deduci-bilità dei canoni di leasing e per la deducibilità degli ammortamenti in caso di acquisto. Altri vantaggi del noleggio riguardano, in-fine, lo smaltimento delle apparecchiature giunte a fine vita a carico del loca-tore, ma anche l’installa-zione, la formazione all’uso delle macchine e la ma-nutenzione compresi nel canone di noleggio.

Leasing o noleggio?

Il noleggio

Nel leasing (finanziario) un soggetto concedente attribuisce a un altro soggetto, cosiddetto utilizzatore, il diritto di utilizzare un determinato bene a fronte del pagamento di un canone periodico. Alla fine della durata del contratto l’utilizzatore può riscattare il bene. Per i beni mobili strumentali (come per esempio l’hardware) acquisiti in leasing con diritto di riscatto finale del bene il trattamento fiscale è differente a seconda che si consideri, appunto, l’impresa utilizzatrice o l’impresa concedente.

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Leasing: la deduzione dei canoni

Leasing: gli ammortamenti

Se si decide di acquisire beni mobili in leasing occorre considerare che que-sti non possono essere ammortizzati dall’utilizzatore, se non dopo che sono diventati di sua proprietà e, quindi, dopo l’esercizio del riscatto. Tuttavia, duran-te il leasing l’impresa utilizzatrice può dedurre i canoni dovuti al concedente, a condizione che siano imputati al conto economico.

I canoni, al netto della quota di interes-si impliciti, sono deducibili per compe-tenza. Pertanto, il cosiddetto maxi-cano-ne eventualmente corrisposto all’inizio del contratto è deducibile dopo la con-segna del bene in quote ripartite per tutta la durata del contratto; a tal fine devono essere iscritti i risconti contabi-li. La deduzione dei canoni di locazione

finanziaria è ammessa a condizione che il contratto abbia una determinata durata minima.

Per il leasing di beni mobili la deducibi-lità è ammessa se il contratto ha una du-rata non inferiore ai due terzi del periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente ordinario stabilito con decre-to ministeriale del 31 dicembre 1998 in relazione all’attività esercitata dall’im-presa utilizzatrice, senza considerare la riduzione a metà del primo periodo di ammortamento. Ad esempio, con un coefficiente di ammortamento del 20% (e quindi con un possibile ammortamento 100:20 = 5 anni = 60 mesi) la durata del leasing deve essere non inferiore a 40 mesi, oppure 20 mesi per il primo eserci-zio di ammortamento.

L’impresa che concede beni strumen-tali in leasing finanziario e che imputa a conto economico i relativi canoni, in quanto proprietaria dei beni fino a quando l’utilizzatore li riscatta, può effettuare l’ammortamento, a partire dall’esercizio di consegna, nella misura risultante dal piano di ammortamento finanziario desumibile dal contratto.

In particolare, ai fini della determi-nazione della quota di ammortamento deducibile, si deve sottrarre dal costo di acquisto il prezzo di riscatto e ripar-tire il risultato secondo il piano finan-ziario dell’operazione.

Nel caso in cui si verifichi la risolu-zione anticipata del contratto di leasing, l’impresa concedente non può più continuare ad ammortizzare il bene, in quanto lo stesso non viene più impiegato all’interno dell’attività d’impresa.

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