76
T T O O R R I I N N O O P P O O R R T T E E A A P P E E R R T T E E 7 7 , , 1 1 4 4 , , 2 2 1 1 , , 2 2 8 8 m m a a g g g g i i o o 2 2 0 0 1 1 7 7 T T O O R R I I N N O O P P O O R R T T E E A A P P E E R R T T E E 7 7 , , 1 1 4 4 , , 2 2 1 1 , , 2 2 8 8 m m a a g g g g i i o o 2 2 0 0 1 1 7 7 La scuola adotta un monumento

La scuola adotta - comune.torino.it · Adotta un Monumento” per la tutela del patrimonio storico, artistico e culturale della città. ... quartiere, ci ricorda come il territorio

Embed Size (px)

Citation preview

TTOORRIINNOOPPOORRTTEE AAPPEERRTTEE

77,, 1144,, 2211,, 2288 mmaaggggiioo 22001177

TTOORRIINNOOPPOORRTTEE AAPPEERRTTEE

77,, 1144,, 2211,, 2288 mmaaggggiioo 22001177

La scuola adottaun monumento

TORINOPORTE

APERTE7, 14, 21, 28 maggio 2017

La scuola adotta un monumento

T O R I N O P O R T E A P E R T E

Città di Torino

in collaborazione con:

Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte - Direzione Generale

Politecnico di Torino

Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte

Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed

Etnoantropologici del Piemonte

Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo

Antichità Egizie

per informazioni:

Città di Torino

ITER - Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile

Progetto “La Scuola Adotta un Monumento”

via Revello 18 - 10139 Torino

tel. 011.01129104

e-mail: [email protected]

www.comune.torino.it/iter

direttore di ITER:

Umberto Magnoni

responsabile del progetto:

Sofia Petrosino

si ringraziano per le fotografie:

le scuole partecipanti all’iniziativa

progetto grafico e cura redazionale:

Giuseppe Filosa, Rosella Fonsato

Centro Promozione Servizi di ITER

in copertina:La Sala Gonin, presso la stazione di Porta Nuova

stampa:

Civico Centro Stampa della Città di Torino

edizione fuori commercio - © 2017 Città di Torino

T O R I N O P O R T E A P E R T E

In un periodo di grandi cambiamenti è importante, per laCittà di Torino, recuperare la storia e la memoria per consentirealle nuove generazioni di rielaborare la propria identità inrelazione al territorio in cui si vive e per costruire un futuro che siarealmente vicino alle persone che lo abitano favorendo sentimentidi appartenenza, solidarietà e condivisione.

L’iniziativa “Torino Porte Aperte” quest’anno è alla suaventesima edizione, un appuntamento consolidato che rappresentaun anno di lavoro in cui bambine e bambini, ragazze e ragazzi condocenti e insegnanti si sono impegnati nel percorso “La ScuolaAdotta un Monumento” per la tutela del patrimonio storico,artistico e culturale della città.

Nel mese di maggio le scuole torinesi di ogni ordine e gradoaprono i monumenti alla cittadinanza. Bambini e ragazziaccompagnano gli adulti alla scoperta di chiese, palazzi, musei,scuole, cascine, parchi adottati durante l’anno scolastico nell’ambitodel progetto nazionale La scuola adotta un monumento.

La manifestazione ha la finalità di consentire a tutti e a tutte diriscoprire i monumenti adottati dalle classi, di cogliere gli elementiche hanno caratterizzato il periodo storico, sociale ed economicodella nostra città.

La partecipazione, sempre numerosa ed entusiasta, dellenuove generazioni, ci porta a “ripensare” come viviamo il nostroquartiere, ci ricorda come il territorio non è solo uno spazio fisico,di vita e di lavoro, ma un luogo di incontro, di scambio e crescitacivile e culturale.

Infine, vorrei esprimere il mio più sincero ringraziamento adocenti e insegnanti che hanno lavorato con impegno coinvolgendoi cittadini e le cittadine più giovani a questo importante progetto,strumento di crescita civile e culturale.

Federica PattiAssessora all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica

T O R I N O P O R T E A P E R T E

INDICE DEI MONUMENTI

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 11

Sala Gonin pag. 09Caserma Cernaia pag. 10Chiesa Santa Teresa d’Avila pag. 11Polo del ‘900 pag. 12Cinema Garibaldi e Chiesa dei SS. Simone e Giuda Taddeo pag. 13Il Cisternone pag. 14Museo Pietro Micca pag. 15Scuola Federico Sclopis pag. 16Piazza Arbarello e Giardini della Cittadella pag. 17Chiesa e Confraternita di San Rocco pag. 18Chiesa di Santa Pelagia pag. 19Scuola Niccolò Tommaseo pag. 20Basilica dei Ss. Maurizio e Lazzaro pag. 21Collegio San Giuseppe pag. 22

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 22

Giardino Walter Ferrarotti pag. 23Villa Amoretti ora Villa Rignon pag. 24Parco dei Cavalieri di Vittorio Veneto pag. 25Cascina il Giajone pag. 26Ghiacciaia della Cascina il Giajone pag. 27Parco Colonnetti pag. 28Mausoleo della Bela Rosin pag. 29Chiesa di Maria Consolatrice pag. 30

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 33

Fondazione Merz pag. 31Fondazione Sandretto Re Rebaudengo pag. 32Scuola Pietro Baricco pag. 33Giardino Bambine e Bambini vittime di Beslan pag. 34Le Nuove - Carcere Giudiziario pag. 35Archivio storico dell’istituto Domenico Berti pag. 36

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 44

Villino Raby ed edifici in stile Liberty pag. 37Scuola Duca d’Aosta pag. 38Chiesa della Madonna della Divina Provvidenza pag. 39Borgata Campidoglio pag. 40Villa La Tesoriera e il suo Parco pag. 41

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 55

Scuola Duccio Galimberti pag. 42Scuola Margherita di Savoia pag. 43Chiesa del Santo Volto pag. 44

T O R I N O P O R T E A P E R T E

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 66

Scuola e Centro di Documentazione Anna Frank pag. 45Scuola XXV Aprile pag. 46Scuola Giovanni Cena pag. 47Scuola e museo Erich Giachino pag. 48Cascina Marchesa pag. 49

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 77

Scuola Leone Fontana pag. 50Deposito GTT Tortona Manin pag. 51Scuola Edmondo De Amicis pag. 52Ex Fabbrica SAFOV pag. 53Scuola Ludovico Antonio Muratori pag. 54Laboratorio di Scienze della scuola Rosselli pag. 55Basilica di Superga pag. 56

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 88

Ospedale S. Anna pag. 57Parco della Scuola Matteotti pag. 58Lapide a Bruno Caccia pag. 59Villa della Regina pag. 60Ex Collegio delle Figlie dei Militari pag. 61Scuola Re Umberto I pag. 62Teatro Nuovo pag. 63Chiesa della Gran Madre di Dio pag. 64

PP RR OO VV II NN CC II AA

Monumento a Peppino Impastato (Collegno) pag. 67Castello Malgrà (Rivarolo Canavese) pag. 68Chiesa della Santissima Trinità (Verolengo) pag. 69

T O R I N O P O R T E A P E R T E

SCUOLE PARTECIPANTI

SS CC UU OO LL AA PP RR II MM AA RR II AA

Armstrong corso Montegrappa 81 tel. 011.7497784Baricco corso Peschiera 380 tel. 011.7790915Buddies Elementary School corso Agnelli 20 tel. 011.361373Cena strada San Mauro 32 tel. 011.2730154D’Azeglio via Santorre di Santarosa 11 tel. 011.8182681De Amicis via Masserano 4 tel. 011.4365512Duca d’Aosta via Capelli 51 tel. 011.724696Fontana via Buniva 19 tel. 011.8172556Frank via Vallauri 24 tel. 011.2464850Galimberti via Lorenzini 4 tel. 011.296470Giachino via Campobasso 11 tel. 011.2463848Gobetti via Romita 19 tel. 011.3098434Gozzano via Le Maire 20 (Rivarolo Canavese) tel. 0124.424706Levi Montalcini via Palmieri 58 tel. 011.4476070Margherita di Savoia via Thouar 2 tel. 011.5690124Maria Consolatrice via Caprera 46 tel. 011.3290210Matteotti via Crimea 51 (Collegno) tel. 011.4111707Mazzini corso Orbassano 155/a tel. 011.390778Morante piazzetta Jona 4 tel. 011.3979769Muratori via Ricasoli 30 tel. 011.889166Peyron - Re Umberto I plesso via Nizza 395 tel. 011.6822358Peyron - Re Umberto I plesso via Ventimiglia 128/7 tel. 011.6670473Ricardi Di Netro via Valfrè 8 tel. 011.530213Salvemini via Negarville 30/6 tel. 011.3470807Sclarandi via Baltimora 171 tel. 011.307585Sclopis via del Carmine 27 tel. 011.530212XXV Aprile via Cavagnolo 35 tel. 011.2624966

SS CC UU OO LL AA SS EE CC OO NN DD AA RR II AA DD II II GG RR AA DD OO

Istituto Comprensivo Cairoli via Torrazza 10 tel. 011.6066586Dante Alighieri via Pacchiotti 80 tel. 011.710091Frassati via Tiraboschi 33 tel. 011.2168786Istituto Comprensivo Gozzano via Le Maire 20 (Rivarolo C.se) tel. 0124.424706Istituto Comprensivo Levi Montalcini via Palmieri 58 tel. 011.4476070Istituto Comprensivo Nievo-MatteottiPlesso Matteotti via Mentana 14 tel. 011.6614514

Istituto Comprensivo RicasoliPlesso Rosselli via Ricasoli 15 tel. 011.8179109

Istituto Comprensivo Saba via Lorenzini 4 tel. 011.296470Collegio San Giuseppe via San Francesco da Paola 23 tel. 011.8123250Istituto Comprensivo TommaseoPlesso Calvino via S. Ottavio 7 tel. 011.885279

Istituto Comprensivo TommaseoPlesso Verdi via S. Ottavio 7 tel. 011.885279

Istituto Comprensivo Verolengo piazza Pertini 1 (Verolengo) tel. 011.9149025Viotti corso Vercelli 141 tel. 011.200076

T O R I N O P O R T E A P E R T E

SS CC UU OO LL AA SS EE CC OO NN DD AA RR II AA DD II II II GG RR AA DD OO

Istituto tecnico Avogadro corso San Maurizio 8 tel. 011.8153611Liceo Berti via Duchessa Jolanda 27 bis tel. 011.4472684Istituto istruzione superiore Bosso Monti via Moretta 55 tel. 011.4333107Liceo scientifico Cattaneo via Sostegno 41/10 tel. 011.7732013Liceo classico Cavour corso Tassoni 29 tel. 011.495272Istituto istruzione superiore Curie - Levi via de La Salette 29 tel. 011.728351Liceo classico D’Azeglio via Parini 8 tel. 011.540751Liceo artistico coreutico Erba corso D’Azeglio 17 tel. 011.6500252Liceo scientifico Gobetti via Maria Vittoria 39/bis tel. 011.8395219Istituto istruzione superiore Gobetti Marchesini Casale Arduino via Figlie dei Militari 25 tel. 011.8196990

Liceo musicale e artistico Passoni via Cittadella 3 tel. 011.5611634Liceo internazionale europeo Spinelli via Figlie dei Militari 25 tel. 011.8399552Liceo classico e scientifico Convitto Nazionale Umberto I via Bligny 1/bis tel. 011.4369436

PortAperta e ArtCadd via Mongrando 32 tel. 011.8394653

9

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

Si tratta di un gioiello nascosto della Torinoottocentesca situato nella stazione di PortaNuova. È una stanza ideata nel 1861dall’ingegnere Alessandro Mazzucchetti,progettista della stazione, come sala d’attesa diprima classe per ospitare la famiglia reale cheaspettava di prendere il treno. Il contesto èquello del centro della Torino ottocentesca, digusto eclettico, che combinava il rigorefunzionale con le caratteristiche rappresentativee monumentali tipiche degli edifici affacciati supiazza Carlo Felice. Le pareti della sala sonostate affrescate a partire dal 1864 dal pittoreFrancesco Gonin con la tecnica del trompel’oeil con porzioni di cielo fra balaustre, colonnee capitelli. Il ciclo di pitture, incorniciate da fregiin chiaroscuro, raffigurano gli elementi dellanatura: Acqua, Terra e Fuoco. Oltre ai bellissimiaffreschi l’interno della sala ospita degli splendidimobili e una boiserie nonché eleganti stucchi; alcentro un magnifico lampadario in vetro diMurano. Oggi la sala Gonin è gestita da GrandiStazioni; è chiusa al pubblico ma viene utilizzatasu prenotazione per eventi o riunioni. Con questascelta si dà l’opportunità di visitare unmonumento di rara bellezza.

SALA GONINcorso Vittorio Emanuele II presso la stazione di Porta Nuova

ADOTTATO

DAL LICEO

CLASSICO

D’AZEGLIO

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

10

La caserma Cernaia venne progettata per esserela sede della legione allievi del corpo deiCarabinieri Reali e prese il nome dallavittoriosa battaglia avvenuta il 16 agosto 1855tra le forze franco-piemontesi e quelle russe,nell’ambito della guerra di Crimea (1853-1856).Il nome Cernaia, infatti, deriva dalla parolarussa neroed indicava il nome del corsod’acqua che scorreva nella pianura teatro degliscontri. La caserma venne edificata nel 1864 suun terreno appena reso libero dallademolizione delle fortificazioni urbane (dellequali rimangono oggi tracce nel mastio dellaCittadella), mentre la nuova prestigiosa viaomonima era stata aperta nel 1855 in seguito aduna parziale demolizione delle fortificazioni. Larete delle strutture militari, chetradizionalmente occupava un posto di rilievonel tessuto urbano torinese, negli anni delRisorgimento e in quelli successivi subì unaricollocazione spaziale, causata da una partedalle accresciute e nuove necessità funzionalidegli edifici e dall’altra dalla localizzazione dellapiazza d’Armi.

CASERMA CERNAIA via Cernaia 23

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

TECNICO

AVOGADRO

11

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

1642-2013 sono gli anni di vita di un monumentodi pregevole e particolare fattura architettonica eartistica che custodisce alcuni tra i più importanticapolavori artistici della città di Torino. Edificatanel 1642, per volere della Madama Reale Cristinadi Francia dal padre carmelitano AndreaCostaguta, i lavori proseguirono per circa diecianni sotto la sua direzione. Nel 1653 il prosieguodella fabbrica venne affidato al padre AlessandroValperga e nel 1667 venne assegnata l’esecuzionedella prima facciata ai capimastri Castigliole eLaurenti da Lugano, che venne sostituitadall’attuale solo nel 1764. La chiesa venneterminata nel 1675. Importanti interventiarchitettonici e decorativi da parte di celebriarchitetti e artisti, in primis l’architetto FilippoJuvarra, si succedettero negli anni. Tra il XVIII e il XX secolo il monumento subìun lento declino conservativo e conoscitivo,dovuto purtroppo anche ai danni causati nellaSeconda Guerra Mondiale; solo l’attualepartecipazione dell’Ordine dei Carmelitani Scalzie di Enti privati ha riportato in superficie e fattoconoscere un capolavoro, oggi non ancorapienamente valorizzato e ricordato.

CHIESA SANTATERESA D’AVILAvia Santa Teresa 5

ADOTTATO

DAL LICEO

SCIENTIFICO

CATTANEO

12

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

POLO DEL ‘900corso Valdocco angolo via del Carmine

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

DI ISTRUZIONE

SUPERIORE

CURIE - LEVI

Il Polo del ‘900 si trova nel complesso deiQuartieri Militari che, nel 1885, furono lasciatial Comune di Torino che fece, nel corso deglianni, importanti opere di ristrutturazione. A memoria del passato del palazzo sono statipreservati solo la struttura dello scalone e, nelpiano interrato, parte delle volte e il rifugioantiaereo.Il Polo del ‘900 è un centro culturale aperto atutti, sorto con lo scopo di tutelare e divulgare ivalori di cittadinanza e di democrazia. Si trova in una zona centrale e frequentata dellacittà e offre alla cittadinanza una straordinariaopportunità di partecipazione ad attività, eventie iniziative culturali in grado di istituire unrapporto attivo tra passato e presente.

13

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

All’inizio del Novecento, nello spazio interno delnumero civico 13, in un basso fabbricato venivarealizzato il Cinema Teatro Garibaldi. Fu uno deiprimi cinematografi di Torino, sorto sui locali delprecedente albergo/osteria San Simone. Era il1907 e la “settima arte” iniziava a diffondersi inuna regale Torino. Dopo alcuni decenni diattività il cinema fu chiuso e poco resta dellasingolare facciata. Nel 2013, in seguito ai lavori direstauro della sala del vecchio “Cinema TeatroGaribaldi”, una nuova scoperta è venuta alla luce:i resti dell’antica chiesa di età medievale dedicataai Santi Simone e Giuda Taddeo. Sono statiindividuati i resti dell’abside e il conseguentelavoro di scavo ha poi rivelato le antiche strutturemurarie della chiesa, costruite in ciottoli disposti alisca di pesce secondo la tecnica costruttiva deltempo. All’interno della struttura, inglobato nellacostruzione, è stato ritrovato un capitello inmarmo di età romana, memoria dell’origine dellacittà e segno della stratificazione che opera iltempo. Oggi, laddove c’era la Chiesa dei SS.Simone e Giuda Taddeo e in un’epoca piùrecente il Cinema Teatro Garibaldi, svolge lapropria attività di costruttore di pace il CentroStudi Sereno Regis.

CINEMA GARIBALDI ECHIESA DEI SS SIMONE

E GIUDA TADDEOvia Garibaldi 13

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

D’ISTRUZIONE

SUPERIORE

BOSSO MONTI

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

14

Il Cisternone, o Pozzo Grande, della Cittadellaè un’opera militare voluta da EmanueleFiliberto. Esso fu disegnato dal Paciotto,architetto militare, nel 1564, a somiglianza delpozzo di San Patrizio di Orvieto. Lo scopo delCisternone era quello di assicurare alcomplesso della Cittadella il rifornimentoidrico, accedendo alla falda freatica presentenel sottosuolo di Torino. Questo apporto fu difondamentale importanza nella resistenzadurante l’assedio del 1706. Il Cisternone fu danneggiato nel 1698, poi inseguito abbandonato per molto tempo. Nel1898 sopra i resti del Cisternone fu costruita lascuola Ricardi di Netro.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

RICARDI DI

NETRO

IL CISTERNONEvia Valfrè 8

15

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

MUSEO PIETRO MICCAvia Guicciardini 7/a

Il museo Pietro Micca è dedicato al valorososoldato che, durante l'assedio di Torino del1706, sacrificò la propria vita per impedire aisoldati francesi di penetrare nella Cittadellaattraverso le gallerie di contromina. Nelsottosuolo antistante le mura dei bastioni e deifossati era stato costruito un esteso sistema digallerie, utilizzate per giungere sotto lepostazioni dei cannoni nemici e distruggerlifacendo brillare potenti cariche esplosive.Le gallerie erano presidiate per impedire agliassedianti di occuparle e da esse poterpenetrare nella città. Nella notte del 29 agosto1706 alcuni soldati francesi, sopraffatte lesentinelle, entrarono nelle gallerie, ma PietroMicca non esitò a dare fuoco alle polveri perprovocare il crollo di un tratto di galleria. Solonel 1958 l’allora capitano Guido Amorettiindividuò la scala di comunicazione doveavvenne l’esplosione e, nel 1961, in occasionedel centenario dell’Unità d’Italia, fu inauguratoil museo, da cui si accede alle gallerie ed allascala di Pietro Micca.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

RICARDI DI

NETRO

16

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

La costruzione di piazza Statuto terminò intornoal 1875 e, negli anni successivi, furono eretti gliedifici nel tratto di via del Carmine. Fra gli altripalazzi venne costruito quello che ospita la scuolaSclopis. Il progetto fu affidato all’ingegnerVelasco e trovò compimento tra il 1885 ed il1887. Tipica costruzione di fine Ottocento,dall’estetica sobria e funzionale, l’edificio fudotato di aule ampie e ben illuminate, servite dacorridoi spaziosi e da scale molto comode. Lascuola fu dedicata al conte Federico PaoloSclopis (1798 - 1878), famoso giureconsulto euomo di stato. Il conte Sclopis partecipòattivamente ai lavori preparatori dello StatutoAlbertino (1848), rivestì la carica di Ministro dellaGiustizia e fu uomo di profonda cultura. Lascuola ha una fortissima tradizione e la sua storiasi lega strettamente con quella del quartiere.Cinque generazioni di scolari si sono succedutenelle sue aule, vivendo i momenti tragici di dueguerre, la ricostruzione del periodo post-bellico,l’immigrazione da altre regioni italiane degli anniSessanta e quella più recente dall’estero. Dalletestimonianze di ex alunni nel 2005 si è appresoche la scuola fu frequentata da personaggidivenuti famosi, come il cardinale Carlo MariaMartini e lo scrittore Guido Ceronetti.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

SCLOPIS

SCUOLA FEDERICO SCLOPISvia del Carmine 27

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

17

Il Giardino della Cittadella fu donato aiTorinesi, a metà Ottocento, per risarcirli dellaperdita degli ombrosi viali che circondavano laCittadella, in corso di demolizione per farspazio a nuovi insediamenti militari e abitativi.Il giardino è delimitato da corso Siccardi, viaBertola, via Fabro e piazza Arbarello. In originela vasta area alberata si estendeva fino alla metàdell’attuale corso Siccardi e, a nord, giungevafino all’altezza di via della Cittadella. Luogo digioco di molti bambini, tra cui gli ex-allievi dellaSclopis, il giardino ebbe un gradualedeterioramento fino a trasformarsi in posteggioper le automobili. Fortunatamente si salvò ilperimetro alberato, ancora perfettamentefruibile dai pedoni e molto interessante per lapresenza di alcune statue, in particolare quelladello statista Federico Sclopis, al quale èdedicata la scuola. Piazza Vincenzo Arbarello,nata nel secondo dopoguerra e dedicata ad unvaloroso caduto del primo conflitto mondiale,merita un’adeguata ristrutturazione per la suaimportante collocazione vicino a via Garibaldi.Su di essa si affaccia il palazzo dell’Università diEconomia e Commercio, eretto dove un temposorgeva la sezione femminile della scuolaBaretti, descritta da Edmondo De Amicis nellibro Cuore.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

SCLOPIS

PIAZZA ARBARELLO EGIARDINI DELLA CITTADELLA

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

18

L’attuale chiesa di San Rocco fu edificatadall’architetto Francesco Lanfranchi nel 1667 inluogo della precedente dedicata a San Gregorio,la cui presenza è già attestata in epoca medievalee che, a partire dal 1598, diverrà sede dellaomonima Confraternita; si distinguerà perl’assistenza ai malati di peste torinesi, per l’onerecaritatevole di seppellire i cadaveri abbandonati eper l’officio delle messe. L’ampliamento dellachiesa di San Gregorio verrà affidato all’architettoCarlo di Castellamonte che progetterà così duechiese gemelle, accomunate da un’unica facciatacon due ingressi: uno per i parrocchiani e l’altroper i confratelli. Il Lanfranchi demolirà lepreesistenze per far posto ad un nuovo edificioad aula ottagonale, sormontato da una cupolavertiginosa a sua volta sovrastata da un lanternino.Il presbiterio ospita l’altare maggiore lapideo epolicromo, realizzato tra il 1755 e il ‘57 daBernardo Vittone, che custodisce la reliquia diSan Rocco proveniente da Arles. Alladecorazione della chiesa lavorarono artisti qualiSomasso, Pantalino e Pozzo. La volta del coro,fortemente degradata, venne affrescata nel 1791da Rocco Comaneddi. Il nuovo piano dirisanamento della Città di Torino del 1885ordinò l’allargamento della via, imponendol’abbattimento della facciata concava originale poisostituita, nel 1890, da quella lineare ideatadall’ingegnere Carlo Velasco.

ADOTTATO

DAL

CONVITTO

NAZIONALE

UMBERTO I

CHIESA E CONFRATERNITADI SAN ROCCOvia San Francesco d’Assisi 1

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

19

La chiesa di Santa Pelagia venne costruita neglianni 1769-72 per le suore Agostiniane suprogetto di Filippo Nicolis di Robilant.L’edificio, tra barocco e neoclassico, è a piantacentrale; intorno ad un vano centrale circolaresi innestano 4 vani ellittici che formanol’ingresso, le cappelle laterali, il presbiterio.Dalla cappella sinistra si accede al suggestivocoro a forma di conchiglia con stalli ligneiperfettamente conservati.Il vano centrale è sormontato da una cupolacon finta prospettiva al centro nella quale siinnestano le cupole che sovrastano gli altari.L’elegante decorazione pittorica, che accentuagli elementi architettonici, è in continuodegrado. Agli inizi dell’800, in seguito allasoppressione dell’Ordine delle suore Agostiniane,la chiesa venne affidata all’Opera dellaMendicità Istruita, un’opera pia nata all’iniziodel ‘700 per istruire e soccorrere i ragazzipoveri e che operò molto attivamente nelcampo dell’educazione, istituendo, tra l’altro,le prime scuole serali ancora attive finoa pochi anni fa.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

VERDI

CHIESA DI SANTA PELAGIA via San Massimo 21

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

20

SCUOLA NICCOLÒ TOMMASEO

via dei Mille 15

La scuola fu costruita in un quartiere, BorgoNuovo, che ne rivela l’identità risorgimentale. Nel 1850 l’allora scuola Borgo Nuovo si trovavain locali privati. La costruzione di via dei Milleavvenne tra il 1874 e il 1877. Il progettoprevedeva un edificio di tre piani pensato peraccogliere 38 classi molto numerose di 60 alunni,disimpegnate da gallerie, con ingressi maschili efemminili separati e alloggi di servizio per ilpersonale. L’intitolazione, dapprima negata, aNiccolò Tommaseo (scrittore e patriota, 1802-1874), avvenne nel 1882. Nell’anno scolastico1902-03 la scuola annoverava 31 classi edisponeva di un patronato che forniva oggetti a368 allievi, assistenza educativa a 130, vestiti ecalzature a 200 e che nel 1914 permise di dar vitaa lezioni all’aperto negli attigui giardini Cavour,dotando 300 alunni maschi di banco-zaino e 300femmine di seggiolina portatile. Usata comecaserma e comando militare durante la PrimaGuerra Mondiale, poi come sede del Comitatoprovinciale dell’Organizzazione Nazionale Balilla,la scuola divenne un rifugio antiaereo nel corsodella Seconda Guerra Mondiale, periodo in cuisubì gravi danni bellici che portarono alla suachiusura temporanea. Alla fine degli anni Settantagli allievi scesero a poco più di 600, a causa dellospopolamento del centro cittadino. Altri restauriinteressarono l’edifico nel 1976, 1985 e 2006-07.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

VERDI

21

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

ADOTTATO

DAL LICEO

ARTISTICO E

MUSICALE

PASSONI

BASILICA DEISS. MAURIZIO E LAZZARO

via Milano 20

La facciata e la cupola, in stile Neoclassico,dell’architetto Carlo Mosca, sono della primametà dell’Ottocento. La Chiesa fu definita dalCraveri “d’un’ampiezza assai grande e spaziosa informa ottangolare, bislunga, di nobile e sodaArchitettura, ornata… maestrevolmente distucchi”, “abbellita con un’altissima Cupola” edotata di “un bellissimo Coro con Volta dipinta,ornata di stucchi”. Le pitture che ornavanol’ambiente sono in parte scomparse: glievangelisti (di Francesco Meiler e MattiaFranceschini) nei pennacchi della cupola,l’Assunzione della Vergine nella volta del coro, laVergine con il bambino fra le sante Corona,Serafina e Orsola (del milanese Scotti) sull’altaredestro, il Francesco di Sales in preghiera sulsinistro, e in coro un’ovale del Franceschini conla Resurrezione e i santi Maurizio e Lazzaro.

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

22

COLLEGIO SAN GIUSEPPEvia San Francesco da Paola 23

Il Collegio San Giuseppe fu inaugurato il 22maggio 1875 ma la storia dei Fratelli delleScuole Cristianea Torino è più antica; CarloFelice, infatti, li chiamò, nel 1829, comemaestri nelle scuole del Regno. Protagonisti del Risorgimento, furono amici deiFalletti di Barolo, di Silvio Pellico e di donBosco, confessore nelle loro scuole. Le lezioni iniziarono con studenti esterni econvittori. In seguito venne inaugurata unascuola serale per i giovani spazzacamini.Contemporaneamente si organizzavano corsi diformazione professionale per docenti religiosi elaici, anche esterni al Collegio. A pochi passi laCasa editrice A & C, curata dai Fratelli,pubblicava manuali scolastici di pregio. Nel 1907 fu una delle prime scuole a dotarsi diun impianto cinematografico per gli studenti. Nella Prima Guerra Mondiale fu sededell’Ufficio Notizie di Guerra cittadino eraccoglieva notizie su caduti, dispersi,prigionieri e profughi.Nel 1960 il San Giuseppe fu insignito della“Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Scuola,della Cultura e dell’Arte” dal Presidente dellaRepubblica.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

SAN

GIUSEPPE

23

Il giardino pubblico è intitolato dal 6 ottobre2016 al pedagogista Walter Ferrarotti (1935 -2007). Laureato in pedagogia e professore difilosofia e storia, per trentacinque anni fudirigente pedagogico del Comune di Torino. Alsuo lavoro, alla sua intelligenza e creatività unitaa grande senso di umanità, si deve la rete ditutti i servizi per l’infanzia e l’adolescenza chehanno fatto di Torino uno dei più grandisistemi educativi d’Europa. Al pedagogista sidevono i seguenti progetti:- Crescere in città, percorsi annuali proposti allescuole di Torino per favorire la crescita dibambini e ragazzi in ambito cittadino;- Adotta un monumento, progetto che favoriscela conoscenza dei monumenti storici cittadiniaffidandone la cura ai “cittadini di domani”;- La scuola in ospedale, per consentire lascolarizzazione di bambini ospedalizzati pressol’ospedale infantile Regina Margherita di Torino;- Estate ragazzi, iniziativa ludico-didattica perseguire gli alunni durante il periodo estivosupportando l’opera educativa delle famiglie;- Centro per la Cultura Ludica di via Fiesole,oggi a lui dedicato.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

SCLARANDI

GIARDINO WALTERFERRAROTTItra le vie Negri, Monfalcone, Rovereto,Osoppo, Valentino

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

24

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

La settecentesca villa Amoretti, successivamentedenominata villa Rignon, è una dellearchitetture nobiliari più rappresentative dellacittà. Progettata da un allievo di Filippo Juvarraper la famiglia Lascaris, essa venne poi passataagli Amoretti, marchesi di d’Osasio ed infineacquistata dai Rignon. Restaurata recentementeed immersa nel verde del parco circostante èsede di una biblioteca civica.La villa fu costruita probabilmente intorno al1760 per volere di Giambattista di Osasio, unodegli eredi del primo Amoretti, insediatosi aTorino nella prima metà del XVIII secolo. Si trova al centro del parco Rignon, concepitoinsieme alla villa stessa sul terreno di unapiccola cascina seicentesca.La villa presenta un salone centrale affrescatoaffiancato da quattro ambienti quadrati e unoscalone monumentale; un tempo presentavauna cappella a due accessi. Gli spazi internisono distribuiti su due livelli. Ha un valorestorico-architettonico anche il padiglionedell’Aranciera.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

MAZZINI

VILLA AMORETTIORA VILLA RIGNON corso Orbassano 200

25

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

Torino possiede un patrimonio ambientale chepoche metropoli al mondo possono vantare euno dei più alti standard di superficie verde perambiente: oltre 18.000.000 mq di aree verdi;oltre 60.000 alberi, lungo 300 km di stradealberate, ed altri 100.000 esemplari in boschicollinari; parchi e giardini urbani, fluviali,collinari.Uno di questi parchi urbani è il Parco deiCavalieri di Vittorio Veneto, inaugurato conquesto nome nel 1074, ma per molti torinesiconosciuto con l’antico nome di Piazza d’Armi,legato al precedente uso di questo spazio peresercitazioni militari. La nostra scuola sorge apochi isolati dal parco che abbiamo deciso diadottare.Il progetto di adozione è articolato in tre granditemi: le classi prima e seconda affronteranno iltema della sicurezza (riconoscere situazioni dipericolo), il rispetto delle opere pubbliche(l’utilizzo corretto dei giochi), il rispetto perl’ambiente; la classe terza svolgerà una ricercastorica del parco; le classi quarta e quinta sioccuperanno dello studio delle piante e dellespecie animali che si possono incontrare nelparco.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

BUDDIES

PARCO DEI CAVALIERI DIVITTORIO VENETO piazza d’Armi

26

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

La cascina risulta essere la ristrutturazione di unprecedente insediamento del ‘600, avvenutanell’ultimo quarto del ‘700. Essa si componevadi tre ali di fabbricato, un cortile rettangolarechiuso sul quarto lato da un muro di recinzionee parecchi terreni circostanti, il tutto destinatoad attività di allevamento del bestiame ed allosfruttamento del suolo.Ognuna delle due ali comprendeva un edificioabitativo a due piani, uno per i contadinifittavoli e l’altro per la presenza saltuaria deiproprietari. A queste erano annesse le stallesovrastate da fienili e granai; il terzo lato,composto da un ampio porticato, era utilizzatoper il ricovero degli attrezzi.È ancora presente una torretta adibita acolombaia e nello scantinato “la ghiacciaia”,rara struttura interrata di 4 – 5 metri, depositocilindrico in mattoni ove veniva pressata la neveper tenere freschi burro e formaggi.Oggi è una bella e funzionale struttura cheaccoglie il Centro Civico, sede dellaCircoscrizione 2, con uffici, biblioteca, anagrafe,centro d’incontro, ufficio postale ed un’areaattrezzata a parco-giochi per bambini.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

GOBETTI

CASCINA IL GIAJONE via Guido Reni 114

27

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

All’interno della cascina Il Giajone, costruzionerisalente al 1600 e successivamente ristrutturataalla fine del ‘700, troviamo, ricavato nelsottosuolo, un grosso imbuto che altro non èche la ghiacciaia o ghiacciera, struttura utilizzataper la conservazione dei cibi dalla famigliaMontù Beccaria, proprietaria della cascinastessa. A lato di questo imbuto, posta in altosull’esterno della struttura, si osserva una“bocca di lupo” che consentiva l’introduzionedi ghiaccio e neve nella stagione invernaledirettamente dalla strada esterna.Ciò permetteva la conservazione anche nelperiodo estivo di alimenti deperibili, come ilburro, il latte, le uova, la carne, prodotti daimargari che si occupavano della conduzionedella cascina.La ghiacciaia che troviamo nella cascina ilGiajone è la riproduzione in piccolo delleenormi ghiacciere che si trovavano all’internodella città, lungo il perimetro della cintadifensiva posta a settentrione.Ancora oggi è possibile visitare parte delle“Reali Ghiacciere” scendendo nel parcheggiosotterraneo posto sotto la piazza EmanueleFiliberto, nella zona di Porta Palazzo.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

GOBETTI

GHIACCIAIA DELLA CASCINA IL GIAJONE via Guido Reni 102

28

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

Abbiamo deciso di adottare il parco Colonnettiquale patrimonio architettonico e ambientaledel nostro territorio.Il parco è un ampio polmone verde in zonaMirafiori Sud, sul terreno dell'ex aeroporto diMirafiori, inaugurato nel giugno del 1911 per icollegamenti aerei con Milano, Roma eVenezia. Fu, tra l'altro, sede della scuola di voloChiribiri, presso la quale, durante la GrandeGuerra, si diplomò Francesco Baracca.Bombardato nel corso del secondo conflittomondiale, fu abbandonato per il più modernoaeroporto di Caselle. Il terreno venne restituitoal Comune di Torino che, negli anni Settanta,lo attrezzò a parco, intitolandolo a GustavoColonnetti, ingegnere e studioso di scienzadelle costruzioni. Le motivazioni che ci hanno spinto all’adozionetrovano le radici nel tentativo di realizzare unproficuo processo di integrazione della scuolacon l'ambiente circostante, facendo acquisireagli allievi maggiore sensibilità e rispetto versola natura e permettendo loro di conoscere losviluppo storico-sociale del quartiere; attraversola ricerca delle fonti, si spera di potenziare lepossibilità di aggregazione che un simile spaziopuò offrire sia agli abitanti del quartiere sia acoloro che occasionalmente lo frequentano.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

SALVEMINI E

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

MORANTE

PARCO COLONNETTIvia Artom

29

Il Mausoleo della Bela Rosin è un edificioottocentesco, di stile neoclassico, progettatodall’architetto Angelo Demezzi nel 1886 eultimato nel 1888. Si trova in un parco di circatrentamila metri quadrati, nel quartiere diMirafiori. Dal cancello di ingresso al parco, cheriporta le insegne dei Conti di Mirafiori si arrivaal Mausoleo, monumento sepolcrale di RosaVercellana, più nota come Bela Rosin, a lungoamante e poi seconda moglie del re VittorioEmanuele II di Savoia. Il Mausoleo è la copiaesatta, in proporzioni ridotte, del Pantheon diRoma, perché i figli vollero che la mogliemorganatica di Vittorio Emanuele II fossetumulata in un edificio uguale a quello dovefurono collocate le spoglie del primo re d’Italia.Il monumento è stato di recente restaurato e,diversamente dal Pantheon romano, l’altarecentrale è stato spostato all’esterno dell’edificio,mentre il foro al centro della cupola è statocoperto da una vetrata, che ne illumina la piantacircolare e le nicchie, oggi vuote. Sulla partefrontale l’edificio, riaperto al pubblico dal mesedi settembre, ospita mostre, eventi culturali e unabiblioteca civica.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

CAIROLI

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

MAUSOLEO DELLA BELA ROSINstrada Castello di Mirafiori 148/7

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

30

La chiesa di Maria Consolatrice è stata definitala "culla religiosa" del quartiere Santa Rita. Fuconsacrata nel 1904 quando la zona era unadistesa di prati e non esisteva ancora ilsantuario di Santa Rita da Cascia costruito 25anni dopo. L’edificio sacro fu intitolato a MariaSS. Consolatrice e a Gesù Bambino, con volutoriferimento al santuario torinese della«Consolata». La stessa effigie, propriadell’omonima Congregazione, rappresenta laConsolata con Gesù Bambino. La Chiesa ècaratterizzata da un’originale sintesi di stili neo-gotico e floreale. Essa è sormontata da unacupola in cemento armato e da una torrecampanaria con una guglia svettante. Al suointerno sono conservati arredi e opere disignificativo valore artistico, tra cui la pala d’altare.Il tempio si affaccia su un rigoglioso giardinodove sorge la Casa Provinciale dell'Ordine delleSuore di Maria SS. Consolatrice, Congregazionenata proprio a Torino nel 1893 per opera del suofondatore, il padre cappuccino Arsenio daTrigolo. Gli edifici adiacenti accolgono le classidelle scuole dell’infanzia, primaria e secondariadi I grado.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

MARIA

CONSOLATRICE

CHIESA DI MARIACONSOLATRICEvia Caprera 46

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

31

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

La Fondazione Merz, inaugurata nel 2005, è nataper ospitare il fondo di opere di Mario Merz, perconservarlo, tutelarlo e farlo conoscere alpubblico e propone eventi, mostre ed attivitàeducative che ne fanno un punto di riferimentonel panorama dell’arte contemporanea.L’edificio, situato in borgo San Paolo, quartieredi Torino interessato agli interventi diriqualificazione degli ultimi anni, fu costruito nel1936, come centrale termica delle OfficineLancia ed è un affascinante esempio diarchitettura industriale degli anni Trenta, diproprietà della Città di Torino, dato inconcessione alla Fondazione Merz. Il progetto di ristrutturazione e restauro haperseguito la ricerca dell’originaria semplicitàdell’impianto, proponendone una letturafacilmente riscontrabile, evocativa della suafunzione passata, in accordo con le finalitàculturali per le quali la Fondazione intendeoperare. L’edificio ha una superficie complessivadi 3.200 mq dei quali 1.400 destinati ad areaespositiva e i restanti adibiti a servizi.La scelta di adottare la Fondazione Merz nascedal desiderio della scuola di approfondire laconoscenza dei musei presenti sul territorioprossimo all’istituto e di indagare i processi diriqualificazione urbanistica e culturale della città.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

LEVI

MONTALCINI

FONDAZIONE MERZ via Limone 24

32

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ènata a Torino il 6 aprile 1995, per volontà dellasua presidente, Patrizia Sandretto ReRebaudengo. La sede torinese, aperta nel 2002,si è insediata in Borgo San Paolo, sull’areadell’ex Fergat che produceva cerchioni perautomobili. Si tratta di un parallelepipedo lungo133 metri, alto 9 e largo 21, che occupa unasuperficie di 3.500 metri quadrati. Il progetto èstato realizzato dall’architetto Silvestrin ed è unastruttura semplice e rigorosa, ideale per lemostre. Caratteristica dell'edificio è che l'internosi trasforma a seconda delle esigenze, con spaziche si creano e muri che si spostano pervalorizzare le opere esposte. La struttura neutrae gli stessi materiali impiegati (la pietra di Lecceper gli esterni, il calcestruzzo levigato per ipavimenti, le pareti bianche e il legno di cedrodei portoni) sottolineano la sua essenzialità econsentono agli artisti (e di conseguenza ancheal pubblico) di concentrare tutta l’attenzionesulle opere; dispone, inoltre, di un’aula per levideoinstallazioni, di un’aula per la didattica, diun’ampia libreria e di un auditorium. Obiettivo della Fondazione è far conoscere alpubblico le tendenze attuali dell’artecontemporanea di tutto il mondo.

ADOTTATO

DAL LICEO

CLASSICO

CAVOUR

FONDAZIONE SANDRETTORE REBAUDENGO via Modane 16

33

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

Nel 1871 la scuola fu istituita nei locali a fiancodella parrocchia di Pozzo Strada, con lo stessonome con il quale venne identificata fino almaggio 1887. Nel 1924 fu costruita la nuovasede della scuola, che iniziò a funzionare nel1926-’27; l’edificio comprendeva solo il pianoterra, ed aveva sei aule ed il servizio.Nel 1928 il Podestà deliberò di intitolarla aPietro Baricco, come recita l’atto: “P. Baricco… amministratore sagace della Città, prepostoall’istruzione pubblica … dotto educatore cheha onorato la Città con l’opera del suo chiaroingegno.” (dagli Atti Municipali 1886-1887dell’Archivio Storico di Torino).Nel 1930 fu approvato il progetto diampliamento dell’edificio scolastico,considerato il notevole aumento dellapopolazione, con la sopraelevazione di unpiano con sette nuove aule.Nella notte del 26 novembre 1942 una bombacolpì l’edificio provocando lievi danni.Nel 1948 la scuola fu ulteriormente ampliata esopraelevata del secondo piano. Nel 1961furono costruiti i due bracci verso il cortileinterno. L’edificio è tuttora sede della scuolaprimaria.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

BARICCO

SCUOLA PIETRO BARICCOcorso Peschiera 380

34

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

In quest'area un tempo sorgeva la Capamianto,una fabbrica specializzata nella lavorazionedell'amianto, dismessa nel 1968 e demolitanegli anni successivi, dopo numerose richiestedei cittadini che ne chiedevano la chiusura el'abbattimento.Attualmente l’area dello stabilimento ospita ungiardino municipale, realizzato dopoun’accurata opera di bonifica del territorio.In ricordo del massacro avvenuto fra il 1º e il 3settembre 2004 nella scuola numero 1 diBeslan, nell'Ossezia del Nord, condeliberazione della Giunta Comunale del15/4/2008, in corso Peschiera angolo via Sacradi San Michele, nel settembre del 2010, ilpresidente del Consiglio comunale ed ilpresidente della Circoscrizione 3 hannoinaugurato i giardini costruiti su quest’area.Essi rappresentano un importante punto diriferimento e di svago per gli alunni dellascuola.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

BARICCO

GIARDINO BAMBINE E BAMBINI VITTIME DI BESLANvia Sacra di San Michele angolo corso Peschiera

35

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il carcere giudiziario Le Nuove di Torino fucostruito tra il 1862 e 1869, sotto il regno diVittorio Emanuele II, per realizzare la riformadella segregazione individuale (un detenuto perogni cella) emanata il 27 giugno 1857. Lastruttura architettonica presenta uno schema adoppia croce, con una doppia cappella nellamanica centrale e due rotonde “panottiche” dacui si dipartono i sei “bracci” che ospitano lecelle, per consentire il controllo di tutti i corridoi.Durante il Fascismo, oppositori del regime vifurono imprigionati: una lapide all’ingressodell’edificio ricorda i detenuti politici che venneroincarcerati dal 1922 al 1945. Durantel’occupazione nazifascista, fu costruito unricovero antiaereo, rimasto incompiuto per lesorti belliche, sotto il famigerato braccio tedesco.Si tratta di due gallerie alte 3,50 metri, larghe 3,lunghe una 37 metri e l’altra 27. Si accede dalprimo piano sottoterra della sezione femminile, siscendono 101 gradini dalla superficie esterna, sipercorrono due corridoi stretti ad angolo retto, sirisale per 102 gradini e si arriva alla primarotonda. Tra l’uscita dal famigerato primosottobraccio tedesco e la porta che dà al ricoveroantiaereo vi è una distanza di due metri. Che cosaè successo lì sotto, senza luce, senza panche,senza bagni, durante la Guerra di Liberazione?

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

D’ISTRUZIONE

SUPERIORE

BOSSO-MONTI

LE NUOVECARCERE GIUDIZIARIOcorso Vittorio Emanuele II 127

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

36

ARCHIVIO STORICODELL’ISTITUTO

DOMENICO BERTIvia Duchessa Jolanda 27 bis

Nel 1563 la Compagnia di San Paolo avviò unaserie di iniziative a carattere assistenziale ededucativo. In particolare vennero fondate dueistituzioni per alleviare le difficoltà dellacondizione femminile nella società del tempo:la Casa del Soccorso delle Vergini e l’Opera delDeposito. Nei due secoli successivi le dueistituzioni assunsero un carattereprevalentemente educativo. Nel 1883 si registrala presenza di un’unica istituzione che, in onoredella nobile Isabella di Savoia, assunse il nomedi Educatorio Duchessa Isabella. Nel 1893l’Educatorio si trasferì nei locali, espressamentecostruiti, nell’attuale piazza Bernini, una zonaritenuta molto salubre. L’edificio fu costruitosecondo i più moderni criteri di ediliziascolastica del tempo. Dopo l’Unità di Italia,essendovi carenza di personale docente,l’Educatorio si rivolse alla formazione dellemaestre elementari, grazie anche all’apporto delprof. Domenico Berti (Ministro della PubblicaIstruzione nel 1865). Con la riforma Gentilenacque la scuola magistrale che divenne nel1926 l’istituto magistrale statale DomenicoBerti. Il “monumento” oggetto dell’adozione èl’archivio storico, cartaceo e non, dell’istituto, invia di censimento e catalogazione.

ADOTTATO

DAL LICEO

BERTI

37

c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E

Lo sviluppo industriale di Torino tra la finedell’800 e l'inizio del '900 determinòl’ampliamento del territorio urbanistico,costituendo una sorta di città in miniatura (CitTurin, piccola Torino) nella zona di barrieraall’imbocco di corso Francia. I caratteridell’architettura furono improntati allatradizione dell’eclettismo unita alla diffusionedel gusto art nouveau che si stava imponendoin tutta Europa. Sull’onda del successo dellaEsposizione internazionale d’Arte DecorativaModerna che si tenne a Torino nel 1902,vennero costruite in stile liberty alcune ville epalazzine per una ricca e colta committenza,insieme a interventi di edilizia popolare per laclasse operaia. Tra gli esempi più pregevolisono le abitazioni progettate dai miglioriarchitetti della scuola floreale torinese, daPietro Fenoglio a Giovanni Gribodo, daGottardo Gussoni a Genesio Vivarelli, tra cuispiccano la splendida casa Fenoglio-La Fleur,dimora dello stesso architetto, e il villino Raby.Quest'ultimo, dopo anni di abbandono edegrado, è stato acquistato nel 2004 dall'Ordinedei Medici Chirurghi e Odontoiatri dellaProvincia di Torino (OMCeO), che l'harestaurato ed eletto a propria sede ufficiale.

ADOTTATO

DAL LICEO

BERTI

VILLINO RABY ED EDIFICIIN STILE LIBERTY

corso Francia 8

38

c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E

Nell’ottobre del 1931 il Podestà della Città diTorino deliberò la costruzione di un nuovoedificio scolastico in questa zona periferica riccadi cascine. La costruzione prevedeva ventidueaule con spogliatoio, biblioteca, locali perdirezione, segreteria, museo e canto; due grandiingressi per le classi maschili e femminili, la salaper visita medica, un ampio refettorio; nelsemisotterraneo spogliatoio, docce, piscina,cucina, locali caldaia e deposito combustibili. Inun basso fabbricato al fondo del cortile trovavaposto l’alloggio per il custode, due grandipalestre, una con cabina cinematografica, unlocale per l’Opera Nazionale Balilla, cheraccoglieva i bambini fino a tredici anni.L’inaugurazione avvenne il 28 ottobre del 1933,anno XI dell’era fascista, nell’ambito dellecelebrazioni per la Marcia su Roma. La scuola èintitolata a Emanuele Filiberto di Savoia DucaD’Aosta, condottiero della Terza Armata durantela Grande Guerra, che morì nel 1931 e scelse diessere seppellito con i suoi fanti presso il cimiterodi Redipuglia; anche le aule sono intitolate conlapidi a quei caduti. Durante gli anni dellaSeconda Guerra Mondiale la scuola fuduramente colpita dai bombardamenti e subìgravi danni. Nel 1946, al termine del conflitto,ospitava 935 alunni.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

DUCA D’AOSTA

SCUOLA DUCA D’AOSTA via Capelli 51

39

c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E

La chiesa, edificata nel periodo fra le due guerremondiali, è dedicata alla Madonna della DivinaProvvidenza; faceva parte di un progetto edilizioper l'ampliamento del quartiere Parella.I lavori furono affidati, sotto la guida del parrocodon Michele Plassa, all'architetto Napione e alfiglio Giorgio; la chiesa venne ultimata nel 1929.L’edificio fu duramente colpito durante laSeconda Guerra Mondiale da pesantibombardamenti che risparmiarono solo l'abside,e poi ricostruito dopo il 1942. Il tempio presentauna pianta rettangolare ed ha tre navate con unbreve portico. La facciata presenta una struttura acapanna ed è ornata da alcune statue realizzatedal Cantono. L’interno si presenta essenziale, lanavata centrale termina con l’altare progettatodall’architetto Napione. Ai lati si stagliano quattromosaici a fondo dorato, realizzati dalla scuola delmosaico di Milano, su disegno di Antonio Testa.Nella cuspide centrale è posto il crocefisso ligneorealizzato nel 1936 dallo scultore Victor Cerrato.Le navate laterali, separate da colonne earricchite da cappelle, terminano con il transetto.Antonio Testa realizzò un ciclo pittorico dedicatoall’Incoronazione della Vergine circondata daangeli e santi, ispirato ai grandi cicli di affreschidel Trecento e del Quattrocento.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

DANTE

ALIGHIERI

CHIESA MADONNA DELLA DIVINA PROVVIDENZAvia Carrera 11

40

c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E

La borgata Campidoglio nacque nella secondametà dell’Ottocento a ridosso della cinta daziariadel 1853. Il suo nucleo centrale è costituito dalborgo storico e caratterizzato da una struttura distradine, larghe soltanto sei metri, disposte amaglia ortogonale, affiancate prevalentemente dacasette modeste, a uno o due piani fuori terra,dotate spesso di ampi cortili esterni. L’atmosferache si respira tra queste strette stradine, dove siaffacciano botteghe artigiane, negozietti, atelierd’arte, osterie, è lontana da quella del resto dellacittà ed è quasi quella di un piccolo paese dentrola città, con ancora l’anima del borgo operaiodell’800. Attualmente il borgo si caratterizzacome un riuscito esempio di processo diriqualificazione urbana. Grazie ad iniziativeinnovative come il Museo di Arte Urbana, è statodato spazio all’inserimento di opere d’artecontemporanea, non solo sui muri degli edificima anche in elementi di arredo urbano come, adesempio, le panchine di piazza Moncenisio.Quasi a “contenere” il vecchio borgo, ma sempreall’interno del quartiere Campidoglio, sono puntid’interesse, oltre la succitata piazzetta Moncenisioa nord, la chiesa di Sant’Alfonso a est, in stileeclettico Neobarocco e il rifugio antiaereo nelsottosuolo di piazza Risorgimento.

ADOTTATO

DAL LICEO

SCIENTIFICO

CATTANEO

BORGATA CAMPIDOGLIOtra i corsi Svizzera, Appio Claudio, Tassoni

41

c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E

La Villa Tesoriera fu edificata tra il 1713 e il1715 a spese di Aymo Ferrero di Cocconato,consigliere e tesoriere di Vittorio Amedeo II.Fu progettata dall’architetto Jacopo Maggi, chesi ispirò al Guarini. Alla morte di AymoFerrero, avvenuta nel 1723, la vedova dovettevendere l’intera proprietà. La villa cambiònumerose volte proprietario. Nel 1844 fuacquistata dal marchese Ferdinando ArborioGattinara di Sartirana e Breme. L’edificio subìvarie modifiche, tra cui la costruzione dellamanica di levante. Nel 1934 S.A.R. AmedeoUmberto di Savoia duca d’Aosta ereditò ilparco e la villa. Iniziarono nuovi lavori direstauro affidati all’architetto Gianni Ricci. Nel1962 la tenuta fu acquistata dai Padri Gesuiti, iquali la destinarono a sede scolastica e circoloprivato. Nel 1976 il parco e la villa furonoacquistati dal Comune di Torino. Dopo nuoviinterventi di restauro, è divenuta la sede dellabiblioteca civica musicale “Andrea DellaCorte”, la prima e più importante bibliotecamusicale in Italia.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

ARMSTRONG

VILLA LA TESORIERA E IL SUO PARCOcorso Francia 186

42

c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E

Dopo venti anni di dittatura e cinque di guerrain Italia ebbe avvio una grande ripresaeconomica e la città di Torino, con la FIAT inpiena espansione, attraeva molte famiglie, dallezone più povere dello stesso Piemonte e daaltre regioni. In Borgo Vittoria, quartiereperiferico considerato ancora zona dicampagna, era presente una sola scuolaelementare, la Giuseppe Allievo, edificata nel1915. Per far fronte alla vertiginosa crescitademografica del quartiere vennero presedecisioni imponenti: nel 1954 fu edificata lascuola Lombardo Radice; nel 1960 venneampliata la scuola Allievo; nel 1962 venneedificata, come succursale della LombardoRadice, la scuola Duccio Galimberti. Lastruttura è un prefabbricato messo a punto dalladitta FEAL di Milano, costituisce un“contenitore scolastico” standard per 24 classi.È strutturato con un corpo aule compatto su trepiani, ognuno suddiviso in tre aree: da un latoquattro aule e servizi, uno spazio centrale dicircolazione e attività complementari e dall’altrolato ancora quattro aule. In un corpo minore,che conferisce alla struttura una pianta a L,sono allocate palestra, atrio, uffici e custode.Alla fine degli anni ’60 fu edificata, comeappendice straordinaria della scuola Galimberti,la “scuoletta” di via Sospello 129.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

SABA PLESSI

GALIMBERTI E

EX PERTINI

SCUOLA DUCCIO GALIMBERTIvia Mosca 11

43

c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il perimetro urbano di borgata Lucento èdefinito da: corso Potenza, sponda sinistra dellaDora, via Pianezza, via Givoletto. I tessutiedilizi sviluppati lungo i tracciati viaripresentano edifici a due o tre piani, legatiall’impianto pseudorurale sette-ottocentesco. Lascuola Margherita di Savoia, con sede edirezione in strada Lucento 21, iniziò afunzionare nel 1876. L’attuale edificio vennecostruito nel 1929, in piena epoca fascista. Atestimonianza di questo periodo la scuolapossiede alcune circolari; sono inoltreconservati gli arredi dell’antica direzione ed unaricca biblioteca con testi datati tra il 1745 e il1850. La scuola, sorta in seguito all’aumentodella popolazione scolastica, dovuta ancheall’insediamento di numerose fabbriche emanifatture oggi trasferite, serve, per la suaposizione ambientale, i residenti e le famiglieche dalla cintura si spostano nella zona perlavoro.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

MARGHERITA

DI SAVOIA

SCUOLA MARGHERITA DI SAVOIAvia Thouar 2

44

c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E

La chiesa del Santo Volto è la prima chiesarealizzata dalla Diocesi di Torino nel 2004,all’inizio del terzo millennio, nella VCircoscrizione della città. Il complesso dellastruttura della chiesa, che rientra nel piano direcupero dell’ex area industriale Spina 3,comprende la chiesa parrocchiale, un’areadestinata ai servizi religiosi, una grande salapolivalente aperta anche ad usi cittadini, uncomplesso di uffici per i servizi ecclesialidiocesani. Il progetto della struttura èdell’architetto Mario Botta di Lugano e prendeil nome di Santo Volto per richiamare il Voltodi Cristo unico Salvatore, e ricordare cheTorino è la città che conserva la Santa Sindone.L’immagine del Volto di Cristo tratto dallaSindone è raffigurato alle spalle dell’altare ed èrealizzato con la tecnica dei mattoncini posti inrilievo, in marmo rosa di Verona, cui è statoaggiunto l'effetto pixel. Il campanile dellachiesa, invece, è stato realizzato riutilizzandouna vecchia ciminiera della preesistenteacciaieria, come segno di continuità tra laprecedente struttura industriale e la nuovacostruzione. La chiesa svolge un servizioreligioso indispensabile per i residenti dellazona e, allo stesso tempo, è un’opera d’arte chearricchisce l’intera città.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

FRASSATI

CHIESA DEL SANTO VOLTOvia Val della Torre 11

45

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

L'edificio è situato nella periferia Nord diTorino, in zona Rebaudengo. In questa area,durante la seconda guerra mondiale, vennecostruita una postazione antiaerea per difendereil territorio e la popolazione daibombardamenti che colpivano tutte le possibilivie di comunicazione e accesso alla città.L’attuale edificio fu costruito nel 1982 edinizialmente adibito a scuola media. Alla finedegli anni '80, quando la popolazione scolasticadiminuì, la scuola media, succursale dellaBernardo Chiara, si trasferì in un altro luogo enell'edificio si insediò la scuola elementareAnna Frank che assorbì anche parte deiresidenti della Circoscrizione V, provenienti inparticolare da via Reiss Romoli. Negli anniscolastici 2007/2008 e 2008/2009, con ilcontributo della Provincia di Torino e le risorseinterne della scuola, è stato allestito nella scuolail “Centro di Documentazione Anna Frank”,nel quale sono raccolti libri, biografie, filmdocumentari sulla Shoah e sulla vita di AnnaFrank e altro materiale didattico finalizzatoall'educazione alla pace. Il Centro diDocumentazione ospita anche la mostra inprogress dei materiali prodotti ogni anno dalleclassi della scuola.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

FRANK

SCUOLA E CENTRO DI DOCUMENTAZIONE

ANNA FRANKvia Vallauri 24

46

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

La scuola XXV Aprile, inaugurata nel 1981, ècollocata in zona periferica e sorge all’interno diun triangolo geografico delineato dal fiumeStura e dai corsi Vercelli e Giulio Cesare.Situata nel cuore del quartiere Pietra Alta,nacque per rispondere alle esigenze dinumerose famiglie che lì si trasferirono alla finedegli anni ‘70. Oggi il quartiere si caratterizzacome una delle principali porte di accesso allacittà. La scuola, collocata nei pressi di grandistrade di comunicazione, si propone da sempresul territorio come luogo di accoglienza, diincontro e di scambi interculturali. La culturadell’accoglienza si riflette nel valore storico delnome della scuola che, in questo anno, compietrent’anni di vita. Le motivazioni che hannoportato alla sua intitolazione “XXV Aprile”sono i valori della Resistenza oggi attuali piùche mai: la libertà, la democrazia, la solidarietà,la partecipazione, il dialogo, l’educazione allacittadinanza attiva. Questi valori etici e politicisono fondamentali per educare alla cittadinanzale nuove generazioni e ancora oggi sono alcentro dell’attività didattica di questa scuola. Inoccasione del trentennale viene inaugurato alsuo interno un MMuusseeoo ddeell llaa SSccuuoollaapermanente che ripercorre la storia di questascuola e della scuola elementare dagli anni ‘80in poi.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

XXV APRILE

SCUOLA XXV APRILEvia Cavagnolo 35

47

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

SCUOLA GIOVANNI CENAstrada San Mauro 32

La scuola - intitolata a Giovanni Cena (1870-1917) - dall’ampio giardino sia antistante, siaall’interno del cortile, presenta una strutturamarcatamente di gusto novecentesco con“caratteristiche architettoniche razionaliste, lineerigorose ed ampie aperture a vetrate” ed è statacostruita tra gli anni 1930 e 1932 su progettodell’ing. Orlandini, con una struttura a U e doppiingressi separati, per la sezione maschile e quellafemminile. È dotata di refettori, palestra, museoscolastico, biblioteca, aule per il canto elaboratori. La Seconda Guerra Mondiale vide lascuola trasformata in ospedale, quale succursaledell’Ospedale Amedeo di Savoia, cometestimoniava la croce rossa ancora visibileall’ingresso prima del restauro. Alla ripresa delleattività, alcuni locali furono prestati alle Suore diCarità di Santa Maria e altri destinati a un istitutotecnico serale. Nei primi anni Sessanta la scuolaaccoglieva 578 alunni e aveva due succursali, acui si aggiunse anche una succursale in corsoTaranto. Oggi alla Cena ci sono dieci classi; lapercentuale di alunni stranieri (soprattutto diseconda generazione) è del 25-30%. La scuolaoffre un laboratorio di informatica, laboratorioMus-e, un corso di nuoto gratuito, soggiorni aLoano e a Pracatinat. Conserva inoltre un riccoarchivio e materiale didattico di interesse storico(pallottolieri, cartelloni didattici, modellini).

ADOTTATO

DALLA SCUOLA

PRIMARIA

CENA

48

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

La scuola Erich Giachino sorge in una zona diestrema periferia nord che, negli anni ’60,dovette attrezzarsi per rispondere alla richiestadi spazi strutturati per il boomdell’immigrazione. L’edificio, un prefabbricatosenza alcuna pretesa architettonica, documentala storia delle costruzioni di rapida realizzazionecon costi economici più contenuti e tecnicheinnovative per quegli anni. La scuola non sipone, quindi, come monumento artistico dellacittà, bensì come testimonianza diun’evoluzione socio-economico-culturale, tipicadelle prime città italiane industrializzate.Dall’anno 2000 è iniziata un’opera diriqualificazione e ristrutturazione.“…Metteteci sempre sopra il mio ritratto e unfascio di rose rosse!…” così scriveva ErichGiachino, pensando al suo pianoforte,nell’ultima lettera scritta ai genitori, alla vigiliadella fucilazione, avvenuta al Poligono delMartinetto nell’Aprile del 1944. Nel 1965 lafamiglia donò lo strumento musicale alla scuola,che venne intitolata al giovane eroe dellaResistenza, di cui nell’atrio è collocato il ritrattobronzeo, in rilievo. Nella scuola è stato allestitoun modesto spazio-museo, in cui farsopravvivere la memoria di chi volle, con ilsacrificio della propria vita, una Torino eun’Italia libere.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

GIACHINO

SCUOLA E MUSEO ERICH GIACHINOvia Campobasso 11

49

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

In mancanza di dati certi, è possibile ipotizzarela costruzione della Cascina Marchesa nei secoliXVI o XVII, come per le altre grange e cascinedell’area. Conosciuta, nel corso del XVIIsecolo, come La Fiorita (dal nome della suaproprietaria, la marchesa Cristina Wildcardelde Fleury, “dama d’onore di Madama Reale”),la cascina subì gravi danni nel corso dell’assediodi Torino da parte delle truppe francesi (1706);successivamente, nel corso dei secoli XVIII eXIX, fu ricostruita e, a più riprese, modificata.Nel corso della prima metà dell’800 vennerealizzato il corpo di fabbrica in stileneoclassico, originariamente destinato a stalla efienile. Durante la Seconda Guerra Mondiale,la Marchesa venne nuovamente danneggiata daibombardamenti alleati, nella notte del 13 luglio1943; fu ricostruita velocemente, ma condimensioni ridotte. Dopo la demolizione, negli anni ‘70, degliedifici destinati ad abitazione, restal’ottocentesca manica neoclassica che,restaurata, viene adibita a locali ad uso dellaCircoscrizione e della biblioteca civica CascinaMarchesa.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

SECONDARIA

DI PRIMO

GRADO VIOTTI

CASCINA MARCHESAcorso Vercelli 141

50

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

L’edificio, costruito su progetto dell’ingegnereVelasco, caratterizza il nucleo ottocentesco delBorgo Vanchiglia. Nell’elenco degli edificiscolastici del Municipio del 1891 si legge:“Edifizio per la scuola elementare Vanchiglia;verrà ultimato nel nuovo anno scolastico”. Nel1895 la scuola era organizzata in classi femminilie maschili, diurne, serali, festive, prima dislocatein appartamenti del Borgo. Nel 1898 lapopolazione scolastica aumentò e si aprironodelle succursali. Il Presidente onorario dellascuola fu l’avvocato Leone Fontana, apprezzatocollezionista d’arte (parte della sua collezione èesposta a Palazzo Madama). Divenuto senatorenel 1903, fu eletto Deputato di Vigilanza delPatronato Scolastico. La scuola fu a lui intitolatanel 1911. Durante la Prima Guerra Mondialel’edificio ospitò i profughi e le classi furonotrasferite temporaneamente alla scuola Muratori.La scuola ha sempre avuto un forte legame conil quartiere, ha accompagnato gli eventi storici esociali dello scorso secolo. Tuttora ricorda glieventi del passato e forma i cittadini di unmondo in continua trasformazione. Nel 2011 èstato allestito un locale che ospita l’Archiviostorico della scuola che si sta arricchendo con ilcontributo dei lavori svolti dalle classi e condocumenti e testimonianze di ex-alunni.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

FONTANA

SCUOLA LEONE FONTANAvia Buniva 19

51

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

La municipalizzazione del servizio di trasportotranviario torinese risale al 1906, anno dicostituzione dell’Azienda Tramvie Municipali(ATM) che fino al 1922 si occupò della gestionedella rete in collaborazione con la SocietàAnonima Torinese di Tramways (Belga),acquisendone poi il monopolio. Nel corso dellaSeconda Guerra Mondiale, numerosi impianti elinee di trasporto della società furonopesantemente danneggiati e, nel dopoguerra, sirese necessaria la ricostruzione di un’ampiaporzione degli stabilimenti e della rete. Ai primidegli anni Cinquanta l’ATM intraprese lafabbricazione dell’impianto Tortona-Manin e ilprogetto venne affidato a Pier Luigi Nervi, edeseguito dalla società Nervi e Bartoli. Ingegnerelombardo, Pier Luigi Nervi era noto soprattuttoper l’impiego innovativo del cemento armato cheutilizzò anche per la costruzione dell’impiantoTortona-Manin. Attualmente l’impiantotranviario Tortona- Manin del GTT (nato nel2007 dalla fusione tra ATM e Satti - SocietàTorinese di Trasporti Intercomunali) è sede diun vasto deposito di mezzi pubblici di trasporto edi un’importante officina di riparazioni per trame bus, dove vengono eseguiti complessi interventidi manutenzione. Il Tortona-Manin è in grado diospitare al suo interno più di 200 mezzi pubblici.

ADOTTATO DA

PORTAPERTA

E ARTCADD

DEPOSITO GTT TORTONA - MANIN corso Tortona 47/a

52

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

L’edificio scolastico ha valore ambientale edocumentario e contribuisce a caratterizzare laquinta di edifici lungo l’asse di corso ReginaMargherita.Venne costruito negli anni 1903-1904 suprogetto dell’ingegnere Prinetti per conto delComune di Torino. Il Consiglio Comunalecittadino, già nella seduta del 23/11/1898, avevaautorizzato l’esproprio dei terreni tra corsoRegina Margherita, via Biella e via Cottolengo,per costruire la “scuola elementare diValdocco”, destinata ad un quartiere in via diespansione e sempre più popoloso. La scuoladoveva servire anche a dare una sede definitivaalle scuole della Consolata e di via SantaChiara, ormai fatiscenti. A causa delle lunghepratiche inerenti all’esproprio dei terreni,soggetti a vincoli speciali, i lavori di costruzioneiniziarono solo cinque anni più tardi.La scuola venne intitolata a Edmondo DeAmicis, autore del libro “Cuore”, nel 1908,anno della sua morte.La struttura venne ampliata nel 1914 con lacostruzione delle palestre nel cortile lungo ilmuro di confine.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

REGIO PARCO

SCUOLA

PRIMARIA

DE AMICIS

SCUOLA EDMONDO DE AMICISvia Masserano 4

53

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

Nel 1920 nacque la Società Esercizio Officine eFonderie Giovanni Martina e figli, con sede invia Balbo 9 e stabilimento in corso ReginaMargherita 50. Nel 1927 l’azienda modificò ladenominazione in Società Anonima FonderieOfficine Vanchiglia (SAFOV). Nel 1942 trasferìla sede in via Buniva 28. Durante l’occupazionetedesca l’azienda mantenne una minimaproduzione per evitare “... il licenziamento dipersonale che, privato dalle autorità germanichedel proprio lasciapassare d’obbligo, avrebbevisto essere in pericolo la propria libertàindividuale.” [Verbale del CdA 29 agosto 1945].A fine anni ’70 iniziarono i lavori di recuperodella fabbrica dismessa nel 1972; vennetrasformata in edificio scolastico. Inaugurato nel1981, ospita la scuola materna Gianni Rodari eparte della scuola elementare Leone Fontana. La costruzione è una interessante testimonianzastorica di “nuovi” modi di costruire. “... Nel 1898l’architetto Thermignon progettava la completacopertura del cortile a sheds in un momento diprofonde innovazioni tecnologiche.” [AA.VV.,(1985), Santa Giulia in Vanchiglia. Storia di unquartiere, La Grafica Nuova, Torino]. Laporzione di fabbrica con la copertura a sheds sucolonne in ghisa, è diventata un salonepolifunzionale, utilizzato per attività erappresentazioni, anche di grande rilievo, come il“Grande chiasso” del musicista Sergio Liberovici.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

VIA RICASOLI -

PLESSO

FONTANA

EX FABBRICA SAFOVvia Balbo 9

54

SCUOLA LUDOVICO ANTONIO MURATORIvia Ricasoli 30

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

La scuola, all’imbocco del borgo Vanchiglietta, èpresente sul territorio dal 1913. Si tratta di ungrande complesso progettato da Camillo Dolza,che ancora oggi impressiona per la sua misurata egeometrica eleganza. È stata intitolata allo storicomodenese Ludovico Antonio Muratori (1672-1750), considerato uno degli intellettuali più notie stimati della sua epoca e fondatore dellamoderna storiografia medioevale. È di gusto liberty per le decorazioni ricche efloreali ad opera dell’architetto Giulio Casanova.Nel corso degli anni ha ospitato vari gradi discuola, finito il conflitto mondiale 1940-‘45 vennedivisa in due parti: l’elementare Muratori cheoccupava gran parte dell’edificio e l’istituto diAvviamento Professionale, intitolato a GuglielmoMarconi, che occupava il piano rialzato in tutta lasua lunghezza. Ad oggi comprende la scuolaprimaria ed al piano terreno la scuola d’infanziamunicipale, denominata “Vanchiglietta”, ilaboratori del Comune di Torino e due palestread uso del plesso e della Circoscrizione 7. Mentre si fa ancora ammirare la genialesoluzione delle scale ai due lati del grandeparallelepipedo, l’edificio ha subito variemodifiche e ristrutturazioni. Conferisce eleganzaalla scuola anche l’ampio giardino dotato di unafontana ottagonale e di varie specie di piante: unospazio verde ad uso dei bambini della scuola.

ADOTTATA

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

RICASOLI

SCUOLA

PRIMARIA

MURATORI

55

LABORATORIO DI SCIENZEDELLA SCUOLA ROSSELLIvia Ricasoli 15

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

La scuola media Rosselli dal settembre 2009 èentrata a far parte di una nuova istituzionescolastica, l’istituto comprensivo Ricasoli.L’edificio fu utilizzato, dai primi anni Settanta,per fare fronte ad un’utenza scolastica sempre piùnumerosa nel quartiere, che fino ad allora avevaavuto come scuole di riferimento le scuole medieLagrange e Mameli, situate in via Sant’Ottavio.Con la chiusura nel 2000 della sede della scuoladi via Giulia di Barolo, la Rosselli è diventata lascuola media di riferimento dei quartieriVanchiglia e Vanchiglietta e ha ereditato leattrezzature didattiche delle scuole precedenti,risalenti alla antica Regia Scuola Tecnica di Podel 1861. Negli armadi dell’attuale laboratorio discienze è custodito un patrimonio di strumentitecnico-scientifici di grande interesse storico edidattico e di grande valore evocativo, che spaziadal campo dell’elettromagnetismo alla dinamicadei corpi e dei fluidi, agli strumenti dimisurazione, insieme a raccolte e collezioninaturalistiche come erbari, animali impagliati,fossili e minerali. Il lavoro di recupero di questimateriali ha permesso di inaugurare nel 2016 unmuseo didattico permanente aperto agli allievi eal territorio e inserito nella Rete dei MuseiScolastici Torinesi.

ADOTTATA

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

RICASOLI

SCUOLA

SECONDARIA

DI PRIMO

GRADO

ROSSELLI

56

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

Sulla collina più alta della provincia di Torinosvetta, con il suo profilo inconfondibile, labasilica di Superga, gioiello architettonicoprogettato dal grande Filippo Juvarra.Venne costruita fra il 1717 e il 1731 per voleredi Vittorio Emanuele II di Savoia atestimonianza della vittoria dei Torinesi control’esercito franco-spagnolo durante l’assedio del1706 e per celebrare l’importanza e il poteredel nuovo Regno di Sicilia e di Sardegna, di cuiVittorio Emanuele divenne primo sovrano, edella sua capitale Torino.La basilica di Superga racchiude un tesoroimmenso di arte, cultura, storia, spiritualità enatura ed è per questo che da tre secoli è unpunto di riferimento essenziale per i Torinesi eper tutti i turisti appassionati di arte e di storia.

ADOTTATO

DAL LICEO

INTERNAZIO-

NALE

EUROPEO

SPINELLI

BASILICA DISUPERGAstrada della Basilica di Superga 73

57

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

La grande tradizione ostetrica di Torino ètestimoniata dalla nascita nel 1728 dalla primaScuola di Ostetricia europea. L’Ospedale S. Anna di Torino è attualmente il più grandeospedale ginecologico e ostetrico d’Europa. È centro di rilievo nazionale per le prestazionidi alta specializzazione in tutte le fasi della vitadelle donne: dallo studio e la cura dei tumorifemminili, alla medicina della riproduzione,all’uroginecologia; dal trattamento dellepatologie della madre e del feto alle proceduredi assistenza al parto in analgesia attivate giàall’inizio degli anni Ottanta. Al S. Anna nasconoogni anno oltre 7000 bambini e bambine, dagenitori provenienti da 85 paesi. Dal vissutogiornaliero di chi lavora nella struttura nasce nel2009, con il coinvolgimento della società civile, laFondazione Medicina a Misura di Donna onlusche si occupa di umanizzazione della cura e deisuoi luoghi, della ricerca di terapie sempre piùpersonalizzate che partano dalla prevenzione edalla consapevolezza che la salute inizia dagli stilidi vita. I risultati dell’operato della Fondazionesono visibili nell’ospedale che sta cambiando perrispondere ai bisogni espressi dalle pazienti e dalpersonale, grazie alla collaborazione con oltreventi istituzioni culturali del territorio e allerisorse dell’Arte, della Scienza e della Tecnologia.

OSPEDALE S. ANNA corso Spezia 60

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

TECNICO

AVOGADRO

58

PARCO DELLA SCUOLAMATTEOTTIcorso Sicilia 40

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il parco, all'interno del quale è stata costruita lascuola, è fortemente legato al parco delValentino, che si trova sulla sponda opposta, eall'area verde fluviale sulla sponda di corsoMoncalieri. È quindi una testimonianzadell'importanza del “verde pubblico urbano”che trasformò la città di Torino da un punto divista urbanistico dalla metà dell'Ottocento. Ilprogetto dell'architetto francese Barillet-Duchamp si ispirava al modello inglese, con larealizzazione di viali, boschetti e valletteartificiali. Ancora prima di essere completato fusede di grandi esposizioni nazionali einternazionali a partire dal 1829 fino al 1861,per il centenario dell'Unità d'Italia.L'importanza del rapporto tra la città e il fiumeè inoltre sottolineata dalla presenza, suentrambe le sponde, di numerose società dicanottieri di cui alcune pluricentenarie come lestoriche Armida, Cerea e Caprera. Dal puntodi vista vegetativo nel parco dell'Istituto sitrovano molti arbusti e alberi ad alto fusto le cuiessenze sono le stesse del parco del Valentino.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

NIEVO

MATTEOTTI

PLESSO

MATTEOTTI

59

œLa lapide, apposta il 26 giugno 1988 in ViaSommacampagna,15 ,zona Crimea, è dedicataa Bruno Caccia, Capo della Procura di Torino,ucciso sotto casa dalla N'Drangheta cinqueanni prima.La targa commemorativa è stata voluta dallamoglie Carla Ferrari e dal sindaco GiorgioCardetti, per ricordare un magistrato, vissutoper la giustizia e caduto nel pieno della sualotta al crimine.Realizzata in travertino bianco dalla dittaTorchio, riporta le parole del dr. ErnestoBersano Begey, amico del magistrato.L'incontro della sua storia con gli allievi dellaRoberto D'Azeglio porta, nell'a s 2012/13,all'elaborazione artistico letteraria de "La mafiaè una cosa brutta!". Scoprire che BrunoCaccia, è stato il primo magistrato assassinato alNord dalla mafia e che sia avvenuto addiritturanel quartiere della scuola, ha fatto maturare inloro l'impegno a custodire la sua memoria diuomo semplice ed allegro,ma fermo e rigorososia nella vita che come servitore dello Stato.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

D’AZEGLIO

LAPIDE ABRUNO CACCIAvia Sommacampagna 15

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

60

Il complesso di vigna e giardini denominato“Villa della Regina” fu costruito sulla collinatorinese sul modello delle ville romane dalcardinale Maurizio di Savoia, figlio del ducaCarlo Emanuele I, all’inizio del Seicento.All’inizio del Settecento Filippo Juvarra ridefinìspazi e rapporti con il giardino, coinvolgendo igrandi artisti da lui diretti nei cantieri regi dellacapitale del regno, dal Seyter al Beaumont, dalCrosato al Giaquinto, dal Dallamano a PietroMassa, artefice dei preziosi gabinetti “allachinese”. Nel 1868, per dono di VittorioEmanuele II, la Villa divenne proprietàdell'Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari.Nel corso del Novecento la mancatamanutenzione del delicato equilibrio tra learchitetture e i giardini, parziali demolizioni,danni di guerra e interventi impropricompromisero lo straordinario complesso. Laconsegna del complesso alla Soprintendenza peri Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delPiemonte nel 1994 ha dato il via ai complessiinterventi di restauro che hanno ristabilito lasituazione conservativa di edifici e giardini e lastretta connessione del Compendio con la città.Dall’agosto 2006 la Residenza è aperta alpubblico.

ADOTTATA

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

SECONDARIA

DI I GRADO

CALVINO

VILLA DELLA REGINAviale della Regina 40

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

61

Il prestigioso edificio fu progettatodall’ingegnere Angelo Reycend (1843-1925):l'incarico della costruzione del monumentofaceva parte di un progetto di rinnovamento eriqualificazione di palazzi e villini della zona edel centro città. La struttura sorge su un aereadi circa 1800 mq; la pianta è centrale e sisviluppa come un quadrilatero che circonda unampio cortile. Lo stile rispecchia il gustoeclettico dell'epoca, richiama in manieraimperfetta lo stile fiorentino del XV secolo e, inparticolare, è un chiaro richiamo all’architettoLeon Battista Alberti. Nell'area verde che circonda l'edificio sonoancora visibili piante d'alto fusto tipiche deigiardini di fine XIX secolo: ippocastani, tigli,carpini, taxodium, ecc. Dal 1888 al 1945 fu sede dell'Istituto Nazionaledelle Figlie dei Militari, voluto dalla marchesaLuisa del Carretto che ne perorò la causapresso re Vittorio Emanuele II. Attualmente l’edificio è sede dell’istitutosuperiore Gobetti Marchesini Casale eArduino.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

GOBETTI

MARCHESINI,

CASALE,

ARDUINO

EX COLLEGIO DELLE FIGLIE DEI MILITARIvia Figlie dei Militari 25

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

62

Sul lato sud-est di piazza Bengasi, nel quartiereun tempo noto come barriera di Nizza, sorge lascuola primaria Re Umberto I, costruita tra il1929 e il 1931 su progetto dell’ing. Scanagatta.L’edificio, ampliato qualche anno dopo, èsopravvissuto, durante la Seconda GuerraMondiale, a ben tre bombardamenti. La scuolaè intitolata a re Umberto I, re d’Italia dal 1878al 1900, figlio di Vittorio Emanuele II, primo red'Italia, e di Maria Adelaide d'Austria, reginadel Regno di Sardegna. L’architetturadell’edificio è semplice e austera, in linea con idettami del Razionalismo e dei regimi totalitariin voga in quegli anni, tant’è che è ancorapossibile vedere sulla facciata principale delcomplesso scolastico la suddivisione degliingressi in classi maschili e femminili. Lastruttura è resa luminosissima grazie allapresenza di imponenti finestre. La scuola, inseguito alla forte immigrazione scaturita dalleassunzioni da parte degli stabilimenti Fiatpresenti in zona, si è dotata, alla fine degli anniSettanta, di un ulteriore plesso sito in viaVentimiglia e tutt’ora esistente. L’edificio èsempre stato adibito a sede scolastica e sin dasubito ha costituito un importante punto diriferimento culturale all’interno della borgata.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

PEYRON-RE

UMBERTO I -

PLESSI VIA

VENTIMIGLIA E

VIA NIZZA

SCUOLARE UMBERTO Ivia Nizza 395

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

63

Incastonato nel parco del Valentino, in riva al Poai margini di Torino Esposizioni, il TeatroNuovo è considerato una delle più importantitestimonianze dell’architettura razionalista dellaprima metà del Novecento. L’intero complesso,allora chiamato ‘Palazzo della Moda’, fuprogettato nel 1938 dall’architetto Ettore Sottsasse comprendeva il ‘Teatro Grande’. Dopo ibombardamenti del '43 Torino Esposizioni subìnotevoli trasformazioni, ma il teatro mantenneintatta la sua architettura originale. Negli anni '60divenne sede del Teatro Regio, fino allariapertura dello storico edificio di piazzaCastello. Dopo alcuni anni di inattività, fu affidato allaconduzione di Gian Mesturino e Germana Erba,i quali, attraverso l’istituzione della FondazioneTeatro Nuovo, ne fecero un centro propulsoredella danza: crogiolo di formazione eperfezionamento per giovani talenti. Dal 1995ospita il primo liceo coreutico e teatrale d’Italia,unico nel suo genere, denominato liceoGermana Erba, in memoria della sua illuminataed indimenticata ideatrice.

ADOTTATO

DAL LICEO

ARTISTICO

COREUTICO

ERBA

TEATRO NUOVOcorso Massimo d’Azeglio 17

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

64

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

La chiesa, collocata sulla sponda destra del fiumein asse con via Po, fu voluta per celebrare ilritorno del re Vittorio Emanuele I (20 maggio1814), dopo la sconfitta di Napoleone. Non acaso, sul timpano della chiesa, è presentel'epigrafe ORDO POPVLVSQVE TAVRINVSOB ADVENTVM REGIS («La nobiltà e ilpopolo di Torino per il ritorno del re»), scrittadal latinista Michele Provana del Sabbione. Autore dell'edificio è l'architetto torineseFerdinando Bonsignore ed avviato allarealizzazione nel 1818, dopo la solenne posadella prima pietra. Interrottisi i lavori per circa undecennio, il cantiere riprese sotto il regno diCarlo Felice di Savoia, dal 1827, e l'edificio fuinaugurato nel 1831 sotto il regno del successoreCarlo Alberto di Savoia. Una scalinata affiancatadalle statue della Religione a destra e della Fede asinistra (opere di Carlo Chelli) conduce al tempiodi struttura rigorosamente neoclassica con pronaoesastilo e a pianta circolare, secondo unatipologia desunta dal paradigma classico delPantheon romano. A sinistra della scalinata sitrova l’ingresso alla suggestiva cripta che ospital'Ossario dei Caduti della Prima GuerraMondiale (1915-1918) progettato dall'architettoGiovanni Ricci nel 1932.

ADOTTATO

DAL LICEO

SCIENTIFICO

GOBETTI

CHIESA DELLAGRAN MADRE DI DIOpiazza Gran Madre di Dio

IN PROVINCIA

67

C o l l e g n o ( T o )T O R I N O P O R T E A P E R T E

Nel settembre del 2011 si svolse la cerimonia diintitolazione del giardino di via De Amicis allafigura emblematica di Peppino Impastato e a luivenne dedicato anche un monumento, realizzatodall'artista Luciana Penna. Alla cerimonia,organizzata in collaborazione con il Centro StudiCasa Sicilia, parteciparono, oltre al Sindaco e aisuoi consiglieri, sia esponenti di Libera siarappresentanti della Regione. L'artista haraffigurato Impastato di profilo, con unmicrofono in mano attraverso il quale diffonde ilsuo messaggio, rappresentato da alcuni cerchi,mentre contemporaneamente svela una piovranell'atto di stritolare un uomo: una raffigurazionecommovente ed emblematica che, enfatizzandoil vissuto particolare non sempre debitamenteconsiderato di Peppino Impastato, sottolineal’importanza della denuncia. Il tempo dellasottovalutazione è finito e Impastato è unesempio importante di impegno in prima lineacontro la criminalità organizzata.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

PRIMARIA

MATTEOTTI

(COLLEGNO)

MONUMENTO A PEPPINO IMPASTATOgiardini di via De Amicis

R i v a r o l o C a n a v e s e ( T o )T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il castello Malgrà, situato nel cuore di Rivarolo, èuna delle architetture nobiliari piùrappresentative della storia canavesana. Venneedificato, in funzione di roccaforte difensiva,attorno al 1300 per volere dei conti San Martino,in contrapposizione al Castellazzo, residenzacoeva dei conti Valperga, loro acerrimi nemici. Iltermine “Malgrà” deriva probabilmente dallaparola malgrado, infatti il castello fu costruitomalgrado la volontà dei Valperga, all'epocafamiglia dominante della zona. Migliorato eampliato a partire dal XV secolo, il castelloMalgrà visse un'importante fase di restauro sulfinire del 1800, ad opera dell'architetto AlfredoD'Andrade, che se ne lasciò ispirare per larealizzazione del Borgo Medievale di Torino. Ilcastello, proprietà del Comune a part i re dal1982, appare al visitatore oggi come ieri,immerso nel verde del grande parco di alberisecolari. Vanta numerosi piccoli tesori, tutti dascoprire, come la porta e gli affreschiquattrocenteschi, ed ospita anche esposizionid'arte e rappresentazioni teatrali e musicali.

ADOTTATO

DALLE

SCUOLE

PRIMARIA E

SECONDARIA

DI I GRADO

GOZZANO

(RIVAROLO

CANAVESE)

68

CASTELLO MALGRÀ

69

V e r o l e n g o ( T o )T O R I N O P O R T E A P E R T E

La chiesa della Santissima Trinità di Verolengo èin stile barocco piemontese, con facciata inmattoni e presenta un elegante campanile.È stata costruita nel 1744 su progettodell’architetto Carlo Cerrone, per volere deiconti Verulfo. La chiesa è stata sede di dueConfraternite, fin dalla seconda metà del ‘500,(in chiese preesistenti nel medesimo luogo fra laParrocchiale e il cimitero), una della Trinità el’altra del Suffragio delle anime del purgatorio.L’interno è costituito da un’unica navata con duealtari marmorei laterali, opere di maestranzelombarde.Al centro l’altare maggiore è sovrastato da unascenografica ancona raffigurante la Trinità, operadel 1856 di Amedeo Augero, illustre pittoreverolenghese. La pala d’altare rappresenta ilPadre ed il Figlio che reggono al centro la croce,sovrastata dalla colomba dello Spirito Santo,un’iconografia unica nel suo genere.Il drappo dipinto è un tessuto rivestito di stucco,rifinito con stelle su sfondo blu ed angeli doratiin gesso e cartapesta.Le volte dell’abside sono dipinte da FrancescoAugero, nipote di Amedeo, dove vengonorappresentati i Dottori della Chiesa.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

VEROLENGO

CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITÀvia Montebello

___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

APPUNTI

___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

finito di stamparenel mese di aprile 2017

LL aa ssccuuoollaa aaddoott ttaauunn mmoonnuummeennttoo

presenta

TORINOPORTE

APERTEcon le scuolealla scoperta

dei monumenticittadini