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La TUTELA dell'architettura moderna e contemporanea: un problema emergente Docente: arch. Alessandra Cattaneo Urbino, 9 Settembre 2013 1

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La TUTELA dell'architettura moderna e contemporanea:un problema emergente

Docente:

arch. Alessandra Cattaneo

Urbino, 9 Settembre 2013

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«[…]Dato che nel seguito si dovrà discuterecome rimediare ai difetti presenti negli edifici,

è necessario chiarire quali e di che natura siano le anomalieche le mani degli uomini possono correggere;

così come l’efficacia dei rimedi indicati dai medicidipende in gran misura dalla conoscenza che loro hanno della

malattia […]».

Leon Battista Alberti (1404-1472)da «L’Architettura»,

Libro X, «Restauro degli edifici».

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PREMESSA

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PREMESSA

Nella pratica del restauro, per poter agevolmente pianificare una serie di interventi per la salvaguardia ed il restauro, è indispensabile avere a disposizione un “modello” fedele all’originale sul quale sarà possibile “sperimentare”, senza tema di poter danneggiare l’originale, ogni proposta d’intervento.

L’edificio, come qualsiasi altro elemento che necessiti di un intervento per la sua conservazione, va analizzato, simultaneamente, nel suo stato di fatto attuale considerandolo nel complesso delle sue trasformazioni – fasi storiche –nell’insieme delle sue “singolarità”, attraverso l’indagine statico-strutturale e in rapporto all’ambiente in cui esso è stato realizzato.

Oggi nella pratica del restauro si devono prevedere diverse indagini che, svolte sincronicamente prima dell’intervento, devono comprendere studi storici, estetici e strutturali.

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PREMESSA

Attualmente gli strumenti che ci permettono di svolgere le descritte indagini, si avvalgono di tecniche sempre più raffinate e perfezionate basate, comunque, su di una tradizione manuale inalterata.

La conoscenza di un organismo architettonico che necessita di cure e di operazioni di restauro, va espressa, come tutte le operazioni progettuali, per mezzo di elaborati grafico-descrittivi riepilogativi e di agevole lettura.

Così come per la progettazione del nuovo, anche per l’intervento di restauro, si devono produrre dei grafici che, nella sostanza, siano tali da rappresentare in modo chiaro il modello, rigorosamente caratterizzato, dell’oggetto sul quale si prevede di intervenire.

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PREMESSA

Il rilievo diretto di un edificio o, per meglio dire, l’esposizione grafica della “lettura sistematica dell’organismo architettonico” ai fini del restauro, prevede l’esecuzione di una serie di operazioni molto semplici. Dopo un’attenta osservazione diretta si dovrà educare la mano alla rappresentazione dell'effettiva situazione e del carattere in cui si trova l’oggetto sul quale s’intende intervenire.

Sarà necessaria, quindi, una programmazione accurata delle diverse operazioni da eseguire per ottenere un risultato soddisfacente della rappresentazione dello stato in cui si trova l’oggetto di studio.

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PREMESSA

La prima operazione da compiere dovrà necessariamente essere quella che porta alla conoscenza della realtà ed al riconoscimento dell’opportunità dell’intervento.

Non è possibile affrontare direttamente il “monumento” con operazione, ad esempio, di misurazione diretta se non ne conosciamo a fondo i suoi elementi distintivi.

Solo tramite accurati studi che, per prassi si denominano indagini preliminari che vanno compiute prima di eseguire quello che definiamo “rilievo” che riproduca, attraverso i grafici, la realtà dello stato di fatto dell’edificio.

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PREMESSA

Piante, sezioni, prospetti e tutto ciò che si ritiene necessario ad una completa rappresentazione dell’oggetto di studio, dovranno rispondere a “regole” e criteri tali da permettere una facile interpretazione dello stato di fatto e, nello stesso tempo, agevolare la stesura delle proposte progettuali.

Nulla sarà lasciato all’interpretazione teorica.

Ogni dettaglio del disegno, in elaborazione, dovrà essere talmente curato da trovare fedele riscontro con ciò che appare nella realtà.

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BREVI CENNI STORICI

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BREVI CENNI STORICI

L’esigenza di definire delle ‘regole’ per il rilievo degli edifici esistenti al fine di una loro tutela, ha origini molto lontane.

Nel 1821 il Regolamento per le Commissioni Ausiliarie di Belle Arti dello Stato Pontificio condannava aspramente i cattivi ed inutili restauri e obbligava alla predisposizione di accurati rilievi, preliminarmente ad ogni intervento di restauro:«…le rispettive Commissioni procureranno in tutti i modi di far levare queste piante e questi disegni. In essi sarà sufficiente che sia ben marcato, e disegnato quel che esiste, senza prendersi la briga di supplire le mancanze, mentre alle volte colle supposizioni si danno i disegni più belli, ma non più veri».

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BREVI CENNI STORICI

Il rilievo dei monumenti è sempre stato materia d’interesse di numerosi studiosi: da Vitruvio a Leon Battista Alberti con il suo De Re Aedificatoria del 1450, Leonardo con la sua Mappa di Imola del 1502 definita come la prima rappresentazione topografica di città ottenuta attraverso un metodo di rilevamento con la bussola, Piranesi (1720-1778) con le sue famose incisioni, Monge (1746-1818) padre della geometria descrittiva.

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BREVI CENNI STORICI

Viollet le Duc (1814-1879), architetto e autore del Dictionnaire raisonné de l’architecture francaise du XI au XVI siècle, interpretava il rilievo, animandolo fino a renderlo esso stesso progetto, trasformazione.

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Acquerello di studio della Citè di Carcassone di E. E. Viollet-le-Duc (archivio S.A. Curuni)

Dictionnaire raisonné de l’architecture francaise du XI au XVI siècle, Paris 1854-68.

BREVI CENNI STORICI

John Ruskin (1819-1900) un esponente della corrente dell’antirestauro scrisse nelle Sette Lampade dell’Architettura, La Lampada della memoria: «(…) contate quelle pietre come contereste le gemme di una corona (…)», riferendosi all’importanza del rilievo nello studio dell’anatomia degli edifici.

Egli viaggiò per tutta l’Italia per studiare i nostri monumenti.

Considerevole è il numero di rilievi e di dagherrotipi che ci ha lasciato.

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BREVI CENNI STORICI

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Una pagina del Quaderno degli appunti di studio di J. Ruskin (archivio S.A. Curuni)

Disegno di Casa Contarini a Venezia di J. Ruskin 1841 (archivio S.A. Curuni)

BREVI CENNI STORICI

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Dagherrotipo del Duomo di Pisa di J. Ruskin (archivio S.A. Curuni)

Dagherrotipo di S. Marco a Venezia di J. Ruskin (archivio S.A. Curuni)

BREVI CENNI STORICI

Nel 1865, fu Camillo Boito (1836-1914) storico, architetto, letterato e critico esponente del restauro filologico a volere che le discipline del restauro e del disegno, alla scuola di Applicazione di Milano, fossero unite.

Nel 1912 Gustavo Giovannoni (1873-1947) ingegnere, esponente del restauro scientifico, affermò: «L’arte del restauratore non è fatta pei voli; è fatta d’osservazione, di lavoro silenzioso e paziente, di studio analitico e minuziosamente ordinato, di abnegazione umile, che lo spinga a dedicare se stesso al restauro ed a considerarlo fatto per il monumento e non per il restauratore».

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DEFINIZIONI

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DEFINIZIONI

In attuazione dell’articolo 9 della Costituzione, la Repubblica tutela e valorizza il patrimonio culturale.

Art. 1 commi 1, D.Lgs 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione.

Art. 9, Costituzione della Repubblica.

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DEFINIZIONI

PATRIMONIO CULTURALE

Il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici.

Sono beni culturali le cose immobili e mobili che, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà.

Sono beni paesaggistici gli immobili e le aree costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio.

Art. 2 commi 1, 2, 3 D.Lgs 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

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DEFINIZIONI

TUTELA

La tutela consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di un’adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione.

Art. 3 c. 1, D.Lgs 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

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DEFINIZIONI

RESTAURO

Il restauro costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro.

C. Brandi, Teoria del restauro, Einaudi, Torino, 1977, p.6.

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DEFINIZIONI

Il restauro deve mirare al ristabilimento della unità potenziale dell’opera d’arte, purché ciò sia possibile senza commettere un falso artistico o un falso storico, e senza cancellare ogni traccia del passaggio dell’opera d’arte nel tempo.

C. Brandi, Teoria del restauro, Einaudi, Torino, 1977, p.8.

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DEFINIZIONI

S’intende per «restauro» qualsiasi intervento volto a conservare e a trasmettere al futuro, facilitandone la lettura e senza cancellarne le tracce del passaggio nel tempo, le opere d’interesse storico, artistico e ambientale; esso si fonda sul rispetto della sostanza antica e delle documentazioni autentiche costituite da tali opere, proponendosi, inoltre, come atto d’interpretazione critica non verbale ma espressa nel concreto operare. Più precisamente, come ipotesi critica e proposizione sempre modificabile, senza che per essa si alteri irreversibilmente l’originale.

G. Carbonara, Che cos’è il restauro? Nove studiosi a confronto, Marsilio, Venezia, 2005, p.25.

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DEFINIZIONI

Il restauro è un processo che deve mantenere un carattere eccezionale. Il suo scopo è di conservare e di rivelare i valori formali e storici del monumento e si fonda sul rispetto della sostanza antica e delle documentazioni autentiche. Il restauro deve fermarsi dove ha inizio l’ipotesi: sul piano delle restituzioni congetturali qualsiasi lavoro di completamento, riconosciuto indispensabile per ragioni estetiche e tecniche, deve distinguersi dalla progettazione architettonica e dovrà recare il segno della nostra epoca. Il restauro sarà sempre preceduto e accompagnato da uno studio archeologico e storico del monumento.

Art. 9 Carta di Venezia 1964.

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DEFINIZIONI

S’intende per restauro qualsiasi intervento volto a mantenere in efficienza, a facilitare la lettura e a trasmettere integralmente al futuro le opere e gli oggetti.

Art. 4 Carta Italiana del Restauro 1972.

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DEFINIZIONI

Per restauro si intende l’intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali. Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale.

Art. 29 c.4 D.Lgs 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

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DEFINIZIONI

CONSERVAZIONE

La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro.

Art. 29 c.1 D.Lgs 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

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DEFINIZIONI

CONSERVAZIONE INTEGRATA

Mira a coniugare le ragioni della conservazione con quelle del buon uso degli antichi monumenti, unica reale garanzia di controllo e di difesa preventiva.

G. Carbonara, Avvicinamento al Restauro. Teoria, storia, monumenti, Napoli, Liguori, 1997, p. 25.

La conservazione integrata è il risultato dell’azione congiunta delle tecniche del restauro e della ricerca delle funzioni appropriate. […] La conservazione integrata deve essere uno dei momenti preliminari della pianificazione urbana e regionale.

Art. 7 Carta europea del patrimonio architettonico del 1975.

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DEFINIZIONI

VALORIZZAZIONE

La valorizzazione consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura.Essa comprende anche la promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale. In riferimento al paesaggio, la valorizzazione comprende altresì la riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti a tutela compromessi o degradati, ovvero la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati.

La valorizzazione è attuata in forme compatibili con la tutela e tali da non pregiudicarne le esigenze.

Art. 6 c.1 D.Lgs 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.29

DEFINIZIONI

PREVENZIONE

Per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale e al suo contesto.

Art. 29 c.2 D.Lgs 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

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DEFINIZIONI

MANUTENZIONE

Per manutenzione si intende il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti.

Art. 29 c.3 D.Lgs 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

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DEFINIZIONI

RECUPERO

Il recupero si rivolge indifferentemente per motivazioni pratiche ed economiche, a tutto il patrimonio esistente maltenuto o inutilizzato, ma non coltiva per sua natura l’interesse conservativo e le motivazioni scientifiche del restauro.

G. Carbonara, Che cos’è il restauro? Nove studiosi a confronto, Marsilio, Venezia, 2005, p.27.

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DEFINIZIONI

RIUSO

Il riuso è un valido mezzo per assicurare la conservazione di un edificio storico e per volgerlo, se possibile, a scopi sociali, ma non è il fine primario.

G. Carbonara, Che cos’è il restauro? Nove studiosi a confronto, Marsilio, Venezia, 2005, p.27

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DEFINIZIONI

RISTRUTTURAZIONE

Complesso di operazioni volte alla riorganizzazione architettonica, funzionale, distributiva di un’unità edilizia o di una porzione di tessuto urbano.

Enciclopedia dell’Architettura Garzanti, p. 729.

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DEFINIZIONI

RISANAMENTO

Operazione di recupero dell’efficienza statica, funzionale, igienica, distributiva, sociale di un edificio o di parti del tessuto urbano, anche interi quartieri, che si trovano in estreme condizioni di degrado.

Enciclopedia dell’Architettura Garzanti, p. 729.

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DEFINIZIONI

Si può parlare di riuso solo quando è compatibile con le vocazioni che il monumento, indagato con intelligenza storica, saprà rivelare. Non necessariamente dell’uso originale (anche se questo sarà pur sempre preferibile, quando sia possibile conservarlo o riproporlo), ma d’un uso corretto e rispettoso della realtà materiale e spirituale del monumento.

G. Carbonara, Avvicinamento al Restauro. Teoria, storia, monumenti, Napoli, Liguori, 1997, pp. 375-376.

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DEFINIZIONI

PRINCIPI DEL MODERNO RESTAURO

DISTINGUIBILITA’

REVERSIBILITA’

COMPATIBILITA’

MINIMO INTERVENTO

RISPETTO DELL’AUTENTICITA’

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CARTE, DOCUMENTI E LEGGI

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CARTE, DOCUMENTI E LEGGI

D.M. del 21 luglio 1882 e circolare del Ministero della Pubblica Istruzione «Sui restauri degli edifici monumentali»

Carta di Atene del 1931

Carta del restauro italiana del 1932

Istruzioni per il restauro dei monumenti del Ministero della Pubblica Istruzione del 1938

Legge n. 1089 del 1 giugno 1939 Tutela delle cose d’interesse archeologico, architettonico artistico e storico

Legge n. 1497 del 29 giugno 1939 Protezione delle bellezze naturali

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CARTE, DOCUMENTI E LEGGI

Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato del 1954

Carta di Venezia del 1964

Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico del 1969

Carta italiana del restauro del 1972 del Ministero della Pubblica Istruzione

Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale del 1972

Carta europea del patrimonio architettonico del 1975

Dichiarazione di Amsterdam del 197540

CARTE, DOCUMENTI E LEGGI

Carta dei giardini storici. Carta di Firenze del 1981

Dichiarazione di Roma del 1983

Legge n. 431 del 1985 (Legge Galasso)

Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche del 1986

Carta sulla destinazione d’uso degli antiche edifici ecclesiastici del 1987

Carta della conservazione e del restauro degli oggetti d’arte e di cultura del 1987

Carta internazionale per la salvaguardia delle città storiche del 1987

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CARTE, DOCUMENTI E LEGGI

Documento DO.CO.MO.MO (Documentation and Conservation of Modern Movement) del 1990

Carta italiana del museo del 1990

Carta europea dei monumenti moderni del 1991

Carta europea dei monumenti moderni del 1991

D.Lgs. n. 490 del 1999 Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali

D.Lgs. 42 del 22 gennaio 2004 e s.m. e i. Codice dei beni culturali e del paesaggio

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ITER BUROCRATICO

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ITER BUROCRATICO

STRUTTURA del D.Lgs 42/2004 e s.m. e i.

PARTE PRIMADisposizioni generali

PARTE SECONDABeni culturali

PARTE TERZABeni paesaggistici

PARTE QUARTASanzioni

PARTE QUINTADisposizioni transitorie, abrogazioni ed entrata in vigore

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ITER BUROCRATICO

DEFINIZIONE di VINCOLO

I beni architettonici vincolati si dividono in:

A) beni architettonici che sono stati dichiarati di interesse storico e artistico ai sensi delle leggi vigenti (sono edifici di proprietà privata che sono stati individuati e riconosciuti di interesse culturale);

B) beni architettonici vincolati ope legis (sono i beni di proprietà pubblica con più di settant’anni)

Vincoli imposti per DECRETO:

Legge Rosadi n. 364 del 20 giugno 1909

Legge n. 1089 del 1 giugno 1939 Tutela delle cose d’interesse archeologico, architettonico artistico e storico

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ITER BUROCRATICO

INTERVENTI SOGGETTI AD AUTORIZZAZIONEart. 21 D.Lgs 42/2004 e s.m. e i.

1. Sono subordinati ad autorizzazione del Ministero:a) la rimozione o la demolizione dei beni culturali;b) lo spostamento, anche temporaneo, dei culturali mobili;c) lo smembramento di collezioni, serie e raccolte;d) lo scarto dei documenti degli archivi pubblici e degli archivi privati per i quali sia intervenuta la dichiarazione di interesse, nonché lo scarto di materiale bibliografico delle biblioteche pubbliche, e delle biblioteche private per le quali sia intervenuta la dichiarazione di interesse;e) il trasferimento ad altre persone giuridiche di complessi organici di documentazione di archivi pubblici, nonché di archivi di privati per i quali sia intervenuta la dichiarazione di interesse

4. L’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente. Il mutamento di destinazione d’uso dei beni medesimi è comunicato al soprintendente.

46arch. Alessandra Cattaneo

ITER BUROCRATICO

5. L’autorizzazione è resa su progetto o, qualora sufficiente, su descrizione tecnica dell’intervento, presentati dal richiedente, e può contenere prescrizioni. Se i lavori non iniziano entro 5 anni dal rilascio dell’autorizzazione, il soprintendente può dettare prescrizioni ovvero integrare o variare quelle già date in relazione al mutare delle tecniche di conservazione.

SITUAZIONI DI URGENZAart. 21 D.Lgs 42/2004 e s.m. e i.

1. Nel caso di assoluta urgenza, possono essere effettuati gli interventi provvisori indispensabili per evitare danni al bene tutelato, purché ne sia data immediata comunicazione alla soprintendenza, alla quale sono tempestivamente inviati i progetti degli interventi definitivi per la necessaria autorizzazione.

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ITER BUROCRATICO

INDICAZIONE GENERALE SULLA DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE IN SOPRINTENDENZA

1) relazione storica

2) rilievo fotografico

3) rilievo grafico

4) mappatura del degrado

5) tavole di progetto, dettagli costruttivi

6) relazione tecnica, consuntivo scientifico

7) computo metrico-estimativo

48arch. Alessandra Cattaneo

LA TUTELA DELL’ARCHITETTURAMODERNA E CONTEMPORANEA

Va superata la distinzione fatta dai libri di storia dell’architettura tra:

1. Architettura moderna (dal Quattrocento al Neoclassicismo)2. Architettura contemporanea (dal Neoclassicismo ad oggi)

Con lo sviluppo novecentesco della riflessione sul restauro, nasce e si sviluppa la questione dell’intervento sul moderno.

Nasce una nuova e diversa consapevolezza del valore della memoria e conseguentemente viene affrontato il tema della tutela del moderno.

49arch. Alessandra Cattaneo

LA TUTELA DELL’ARCHITETTURAMODERNA E CONTEMPORANEA

Le architetture di Mies van der Rohe, di Le Corbusier sono tutte opere che, accuratamente e filologicamente, sono state rimesse a nuovo, come se si trattasse di costruzioni odierne e come se il tempo non fosse passato.

Questa assenza di storicità, questa restituita presenza a-temporale sono un bene o un limite?

Per la tutela dell’architettura moderna e contemporanea ci si deve porre domande, di metodo e tecniche, piuttosto che dare certezze.

50arch. Alessandra Cattaneo

LA TUTELA DELL’ARCHITETTURAMODERNA E CONTEMPORANEA

La tendenza al RIPRISTINO, purtroppo, è una pratica troppo spesso applicata agli edifici storici; ancor più lo diventa quando il tecnico si confronta con l’architettura moderna e contemporanea.Ancor più grave quando si confonde il restauro con la MANUTENZIONE STRAORDINARIA.

L’attitudine prevalente e generale è quella di riconoscere il «patrimonio architettonico» come fonte di reddito; conseguentemente le finalità degli interventi sono di tipo economico o di immagine.

Il fine culturale viene così completamente dimenticato!

51arch. Alessandra Cattaneo

LA TUTELA DELL’ARCHITETTURAMODERNA E CONTEMPORANEA

Occorre ritornare alla Teoria dei Valori di A. Riegl (1858-1905): ‘perché’ e quindi ‘che cosa’ conservare prima ancora di definire ‘come’ conservare.

Valori solo d’immagine e visivi, di modello e d’esemplarità, di totalità storico-documentaria, didattici, ideologici, evocativi?

Riegl affermava che solo il «valore dell’antico» era in grado di tutelare nella loro ampiezza le opere, lasciandole aperte, senza depauperamento alcuno, a successive diverse valutazioni.

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LA TUTELA DELL’ARCHITETTURAMODERNA E CONTEMPORANEA

Il restauro del contemporaneo rappresenta una sfida per la disciplina del restauro poiché implica il riconoscimento in tempo reale dell’oggi, dei suoi valori e della sua capacità testimoniale nella vita dell’uomo.

Alla base vi deve essere sempre la capacità critica e tecnica, indice di un equilibrio e di una chiarezza concettuale.

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LA TUTELA DELL’ARCHITETTURAMODERNA E CONTEMPORANEA

«Si può concludere affermando il principio della ‘conservazione integrale’ e del restauro volto alla totalità dei valori.Nell’impossibilità di mantenere tutto è indispensabile operare scelte, in primo luogo d’ordine culturale, senza invocare pretese ragioni economiche, pratiche, burocratiche, di tempo o altro, per imboccare pericolose scorciatoie o semplificazioni metodologiche.E’ quindi necessario articolare gli interventi criticamente, caso per caso, valutando tutto con sensibilità artistica e vivo senso storico, sì da conseguire un risultato ‘scientificamente’ corretto ed ‘esteticamente’ apprezzabile.Esattamente come nel restauro tradizionale, anche in quello concernente il moderno si rivela utile una strategia complessa e raffinata, sostenuta da una ‘progettualità’ altrettanto delicata e rispettosa».

Giovanni Carbonaraarch. Alessandra Cattaneo

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Bibliografia consigliata

G. Carbonara, Avvicinamento al Restauro. Teoria, storia, monumenti, Napoli, Liguori, 1997.

C. Brandi, Teoria del restauro, Einaudi, Torino, 1977.

G. Carbonara, Che cos’è il restauro? Nove studiosi a confronto, Marsilio, Venezia, 2005.

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