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LA VALUTAZIONE DI SERVIZIO SOCIALE
SIGNIFICATI E FUNZIONI
Elisabetta Neve
L.M. Verona a.a. 2015-‐16 1
La V è sempre stata presente dalla nascita S.S.
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INSEGNAMENTO METODOLOGICO
(in Italia da anni ‘50 ad oggi)
RICERCA
Mary Richmond, SOCIAL DIAGNOSIS, 1915
TEORICA (“di base”)
APPLICATA (empirica):
• studi d’ambiente • inchieste sociali • partec. a varie ricerche sociali
La V come
PERIODI STORICI: EVIDENZE
§ Constatazione della dipend… Dalla praTca negli enT ass. e dalle teorie psicosociali (es. Bowlbi) : § negaTvità dei ricoveri in isTtuT
Razionalizz. ricoveri - Preferenza alla famiglia (adozione e affido)
Dalla praTca e dalla leVeratura: § Coloro che si rivolgevano all’assistenza erano e si senTvano persone di serie B
NASCITA S.S. NELLE C.O.S. 1950 – 1970 in Italia
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da assistenzialismo a servizi
creazione di una nuova professione
Molto invesTmento sulla programmazione e sull’avvio dei servizi (ma trascurata la valutazione) Bisogno di legi\mazione e riscoperta delle radici: ricerca più teorica e epistemologica Ritorna e cresce esigenza di V: § Riflessioni sull’importanza della V § TentaTvi di costruire strumenT di V a liv. locale, nazionale, internazionale
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ANNI ‘70
ANNI ’80 E ‘90
DAL 2000 AD OGGI
AIDOSS FOND. ZANCAN PIACI
SUCCESSIVA EVOLUZIONE
Legenda
A.I.D.O.S.S.: Associazione Italiana DocenT di S.S. (da fine anni ‘80 ad oggi. Ora Presidente Alessandro Sicora)
FONDAZIONE “EMANUELA ZANCAN”: 1964 Centro studi e ricerca sociale (DireVore: Tiziano Vecchiato) P.I.A.C.I.: associazione scienTfica Promozione Invecchiamento A\vo e Cure Integrate (soci fondatori: Fondazione Zancan, CNOAS, Gruppo di Ricerca Geriatrica)
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PER LA FORTE CONNESSIONE TEORIA/PRATICA NEL S.S. (“teoria per operare”):
² Il SS come disciplina senza ricerca non avrebbe basi scientifiche
² Il SS come professione senza ricerca non avrebbe sviluppo e innovazione
² La formazione al SS senza ricerca (riflessività, rielaborazioni dal tirocinio, atteggiamento critico e di scoperta) è sterile
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(Ossicini Ciolfi, 1988)
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… tenendo presente che l’intreccio tra
è parTcolarmente complesso
Lavoro con l’utenza ricerca
Processo INDIVIDUALIZZANTE
Processo GENERALIZZANTE
Difficoltà Abilità
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QUAL’È IL SENSO DELLA VALUTAZIONE?
Ø Dare un metodo all’osservazione ancorandola a daT di realtà
Ø Fronteggiare la complessità Ø Individuare e governare le priorità d’azione con scelte e decisioni argomentate
Ø Generare condizioni per nuovi modelli e prassi di intervento
(A. Sicora)
OBIEZIONI E RESISTENZE ALLA V DI S.S.
✤ La forte personalizzazione degli intervenT (“ogni caso è a sé!”) rende difficile l’adozione di misurazioni standardizzate
✤ Gli esiT degli intervenT hanno molto caraVere immateriale, difficilmente misurabile
✤ Timore di controlli da parte dell’isTtuzione ✤ L’isTtuzione di solito preme per valutare l’efficienza e non l’efficacia
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✤ Timore che l’errore significhi svalutazione del professionista (anziché “imparare dagli errori”!) ✤ Timore che la semplificazione, necessaria nella costruzione di indicatori misurabili, sacrifichi daT importanT ✤ Timore che il rigore metodologico sia incompaTbile con l’empaTa
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(Campanini, 2006; Sicora, 2008; Neve, 2010b)
Soluzioni e vantaggi ⚖ Possibilità di trasformare molT daT qualitaTvi in daT misurabili (indicatori)… Il problema sarà: quali metodi e strumenT per la misurazione?
⚖ Abilità e trasparenza nel definire e concordare con l’utente V diagnosTche, obie\vi, strategie, risorse… e V di esito dimostrabili
⚖ La V è “proteVa” se sono: esplicitabili i criteri di V
e visibili gli esiT dell’intervento
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⚖ Saper dimostrare la coesistenza di intervenT efficaci con l’esigenza di economicità di risorse
⚖ È uTle: all’operatore (autovalutazione) ai desTnatari (utente e altri) ai commiVenT
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Per valutare è necessario rendere ESPLICITO, DICIBILE ciò che è implicito o
scontato��
(Ibidem)
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N.B. Terminologia…
• È prossimo all’idea di “diagnosi”, legato alla raccolta daT sul singolo utente
• Più orientato ai processi che ai risultaT, essenziale nel guidare l’intervento professionale
• Orientata alla verifica dei risultaT e della loro efficacia, in termini di giudizio tecnico sinteFco
• Ricorso a metodologie della ricerca prendendo in considerazione gruppi di casi simili (ric. valutaTva)
• Spesso guidata + da finalità di caraVere economico o poliTco (+ all’estero)
(A. Sicora, 2008)
ASSESSMENT EVALUATION
VALUTAZIONE
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LA VALUTAZIONE È SEMPRE INFLUENZATA DA
• Principi e tecniche della professione di appartenenza
• Quadro di riferimento teorico uTlizzato • Valori, sensibilità, esperienza del professionista
• Contesto socioculturale di riferimento • Servizio di appartenenza
Rip. Da 1INTRODUZIONE
Storicamente il S.S. …
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CASEWORK GROUPWORK
COMMUNITYWORK + METOD. DELLA RICERCA +AMMINISTRAZIONE DEI SERVIZI
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P AB p
R p
B s
R s
(E. Neve, 2008)
Singolo Gruppo Comunità
(Dagli anni ’80)
Beni mate-‐riali e imma-‐teriali Persone
I PRINCIPALI COMPITI VALUTATIVI DELL’AS
☛ Valutare i BISOGNI-‐RISORSE (qual è il problema? Quali le possibili risorse Personali-Ambientali?) ☛ Valutare il PROCESSO DI AIUTO (quali le
migliori modalità per rispettare i principi e per ottenere buoni risultati?) ☛ Valutare gli ESITI (miglioramento? manteni-
mento? rallentamento? peggioramento? ….) ☛ Valutare i SERVIZI (accreditamento…)
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OGGETTIVE (comportamenti, fatti…)
SOGGETTIVE (significati, vissuti, emozioni…)
RELAZIONALI (famiglia, comunità,
servizi….)
N.B. spesso è difficile “vedere” le RISORSE (della persona)
☺ Che cosa è capace di fare, nonostante le sue difficoltà? Quanto è capace di collaborare al processo di aiuto?
☺ Che risorse, che buone qualità ancora le rimangono pur non-autosufficiente? ☺ Che cosa è capace non solo di ricevere ma
anche di dare?
☺ Quanto sa collaborare, responsabilizzarsi verso sé e verso altri?.........
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N.B. QUALE LA FINALITÀ ULTIMA DEL SS?
Lo scopo del SS NON È
dare prestazioni!
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… bensì
Instaurare, sviluppare, trasformare … RELAZIONI
perchè le persone, i gruppi, le comunità IMPARINO AD
AIUTARSI DA SÈ (= funzioni curative, preventive, riabilitatative,
di ri-socializzazione)
METODO QUANTITATIVO? UTle per oVenere giudizi (su fenomeni – su intervenT) validi, riproducibili, generalizzabili
MA non sempre adaPo alla § Flessibilità del lavoro dell’AS § Globalità e sogge\vità delle persone e situazioni § Unicità delle persone e variabilità dei bisogni § Impossibilità praTca ed eTca di “esperimenT di laboratorio”
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METODO QUALITATIVO?
Più adaVo alle peculiari caraVerisTche del S.S. di unicità, flessibilità, complessità, globalità…
MA u Valido solo per “quella” situazione u Non riproducibile u Non generalizzabile u Più adaVo alla V. di processo che di esito
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METODO QUANTI-‐QUALITATIVO Combinazione oculata di metodi
quantitativi e qualitativi = possibilità di trasformare daF qualitaFvi in qualche cosa
di misurabile con vari STRUMENTI.
La RIGOROSITÀ nel metodo e nell’uso di strumenti e l’uso di più punti di vista (es. PLURIPRO-FESSIONALITÀ)
controbilanciano la relaTva debolezza e la limitata generalizzabilità
della ricerca qualitaTva L.M. Verona a.a. 2015-‐16 26
Quali garanzie di scientificità?
LA RIGOROSITÀ DEL METODO DI V richiede
⚖ Coerenza e appropriatezza del percorso di aiuto nelle diverse fasi (dall’accoglienza della domanda…)
⚖ Competenza e correVezza nell’uso di modalità e strumenT di raccolta daT e valutaTvi (colloquio, ascolto, osservazione direPa, documenta-‐zione…)
⚖ Appropriatezza, validità, affidabilità degli strumenT di misurazione (verifica)
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LA PLURIPROFESSIONALITÀ ² Spesso, per comprendere le diverse dimensioni dei bisogni complessi, è necessario INTEGRARE diversi punT di vista
² E saper lavorare in modo INTEGRATO
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GLOBALITÀ
RiferimenT bibliografici • Ossicini Ciolfi T. (1988), Ricerca e servizio sociale, NIS, Roma • Sicora A. (2008), MoFvazioni e finalità della valutazione nel
servizio sociale, in “Studi Zancan”, n. 1 • Neve E. (2010b), Rischi e Fmori di tecnicismo nell’uso di
strumenF di valutazione professionale, in “Studi Zancan”, n. 6
• Canali C., Vecchiato T. (2010), La valutazione di esito e le sue potenzialità, in “Studi Zancan”, n. 5
• Neve E. (2008), Il servizio sociale. FondamenF e cultura di una professione – Nuova Edizione, Carocci, Roma
• Gui L. (2013), voce “Trifocalità”, in Campanini A. (direVo da), Nuovo dizionario di servizio sociale, Carocci, Roma
• V. 3 voci su “Valutazione…” (2013) in Campanini A. (direVo da), ib.
N.B. in verde i tesM non indicaM in bibliografia
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