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Direzione, Redazione, Amministrazione: via Colombo, 35 - tel 0523 596511-Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p. LA VOCE DEI C oltivatori Anno LXIII N° 5 MAGGIO 2011 PERIODICO DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI PIACENZA DAL LAVORO IN VIGNA RIPARTE L’ECONOMIA 2011

la Voce 05/2011

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mensile "la voce dei Coltivatori" mese di maggio 2011

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LAVOCE

DEI ColtivatoriAnno LXIII N° 5

MAGGIO 2011 PERIODICO DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI PIACENZA

DAL LAVORO IN VIGNARIPARTE L’ECONOMIA

2011

Page 2: la Voce 05/2011

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Il finanziamento per acquistare, ristrutturare o costruire la prima casa

unendo la convenienza del tasso variabile e la sicurezza del tasso fisso

MUTUO

metti il "tasso" sotto chiave...

Rivolgersi presso tutti gli sportelli della BANCA DI PIACENZA

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LAVOCE

DEIColtivatori Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza

Direzione, Redazione e Amministrazione:FEDERAZIONE PROVINCIALECOLDIRETTI DI PIACENZAPalazzo dell’Agricoltura29122 Piacenza via Colombo, 35Tel. 0523 596511Fax 0523 596596E-mail: [email protected]

Autorizzazione Tribunale di Piacenza:n. 71 del 24 Aprile 1953

DIRETTORE RESPONSABILEMassimo Albano

COMITATO EDITORIALE Antonella Bazzini, Dario Panelli, Elisabetta Montesissa, Laura Barbieri, Luca Piacenza, Maria Luisa Cassi, Maurizio Maffi

HANNO COLLABORATOCinzia Pastorelli, Fabrizio Masini, Nadia Marcotti, Riccardo Piras, Stefano Cavanna, don Stefano Segalini, Sabrini Cliti

PROGETTO GRAFICO & IMPAGINAZIONE Massimo Covati

FOTO Archivio Coldiretti - Neodos

FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPAGrafiche Lama s.r.l.

Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie.Viene spedito ai Soci in regola con la quotaassociativa. Non è in vendita.Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n. 0523 596511, e-mail: [email protected]

© tutti i diritti riservati

Questo numero è stato chiuso in redazione il 3 Maggio 2011

in copertina:DAL LAVORO IN VIGNARIPARTE L’ECONOMIA

ANNO LXIII - N. 5 - MAGGIO 2011 SOMMARIO

1LA VOCE DEI Coltivatoriwww.bancadipiacenza.it

Il finanziamento per acquistare, ristrutturare o costruire la prima casa

unendo la convenienza del tasso variabile e la sicurezza del tasso fisso

MUTUO

metti il "tasso" sotto chiave...

Rivolgersi presso tutti gli sportelli della BANCA DI PIACENZA

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Sindacale La strategicità del cibo ..................................................................................................................................2Vinitaly - Dal lavoro in vigna riparte l’economia .............................................................................................3Saverio Romano, nuovo ministro delle politiche agricole ................................................................................6Unità d’Italia: premiata a Roma l’azienda vitivinicola Mossi, nata nel 1558 ......................................................7La filiera del legno protagonista di un nuovo progetto di Coldiretti ..................................................................8Coldiretti: “stop al consumo di suolo agricolo” ...............................................................................................9OK a etichetta origine da parlamento UE .......................................................................................................9Coldiretti da il via alla vertenza zootecnica ..................................................................................................10Speciale suinicoltura .................................................................................................................................10Coldiretti, Parmalat deve garantire l’acquisto di latte italiano ........................................................................12Quote latte: Coldiretti, stop polemiche sui conti. I problemi sono altri ............................................................12Nasce l’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori........................................................................................12Formazione per imprenditori agricoli protagonisti del futuro .........................................................................13CreditAgri Emilia Romagna informa ............................................................................................................15Rinascimento E45 ....................................................................................................................................16Riconosciuto ufficialmente VERDECCELLENZA club per le vacanze di qualità ecosostenibili ............................16Coldiretti Piacenza abbraccia Monsignor Ambrosio ......................................................................................17

Tavola rotondaIl nostro pomodoro? ROSSO e TRASPARENTE .............................................................................................18Etichettopoli ..............................................................................................................................................21

Iniziative ColdirettiPunto Campagna Amica - Prosegue la crescita delle aziende accreditate .....................................................23Primo concorso fotografico ........................................................................................................................25Coldiretti forza sociale ...............................................................................................................................25Educazione alla Campagna Amica agli allievi della scuola alberghiera di Serramazzoni ..................................27Educazione alla Campagna Amica arriva fino in birmania .............................................................................27

Eventi e notizie dal mondo agricoloLa Voce della Cattolica ..............................................................................................................................29Risorsa idrica, un bene di tutti ....................................................................................................................31Riunita dopo 15 anni l’assemblea di Federconsorzi .....................................................................................31

TecnicoProgramma di Sviluppo Rurale - Psr 2007/2013 .........................................................................................32Etichettattura dei vini indicazione della origine provenienza ..........................................................................34 Chiarimenti su sfalci di potatura e rifiuti ......................................................................................................34La cedolare secca sugli affitti che cos’è e come opera ................................................................................35La pagina della sicurezza ...........................................................................................................................37

EpacaPratiche INPS - Da privilegiare la presentazione in via telamatica tramite il patronato Epaca ..........................39

Notizie in breve...in breve di maggio .................................................................................................................................41

Le pagine del CapVarie .......................................................................................................................................................46

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SINDACALESINDACALE

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

La strategicità del cibo

A volte i fatti aiutano a capire meglio ciò che dovrebbe essere ovvio.

Abbiamo dovuto aspettare una catastrofe nucleare per accorgerci che scienza e tecnologia non

sempre sono portatrici di verità assolute, ovvero, la verità rimane tale sino a prova contraria e la

storia ci dimostra che è quasi sempre questione di tempo, poi la prova contraria arriva.

Dovrebbe essere allora scontato che, quando le applicazioni della scienza, ovvero le tecnologie, sono

di portata tale che eventuali errori avrebbero ricadute globali ed incontrollabili su salute e ambiente,

spetti alla gente e non agli scienziati dire l’ultima parola. Questi ultimi da parte loro dovrebbero

saper fare un passo indietro, caricandosi di quel pizzico di umiltà che non guasta. Insomma, per

l’energia nucleare cosi come per gli Ogm è la gente che dovrebbe decidere e la precauzione serve,

eccome se serve!

Allo stesso modo sembra scontato che l’alimentazione e l’agricoltura siano settori strategici per

qualsiasi Paese. Senza cibo, infatti, non si prova malessere o disagio sociale, più semplicemente si

muore di fame e si generano rivoluzioni.

Ma, anche qui, per ricordarsi della strategicità del cibo non sono bastati né le rivolte del Nord Africa,

accese dai rincari alimentari, tantomeno il paradosso di un paese super sviluppato come il Giappone

che si trova a fronteggiare una guerra primitiva, quella per l’acqua e il cibo divenuti radioattivi.

È bastato, invece, lo spauracchio di un’industria francese che vuole comperarsi la “italianissima”

Parmalat per ricordarci ciò che dovevamo già sapere.

La chiamo “italianissima” perché la Parmalat del nostro Paese rappresenta bene sia i vizi sia le virtù.

Nata grazie al genio Italiano, fallita nel modo più italiano possibile e ora risorta e piena di soldi

grazie anche a un marchio di latte venduto per italiano, ma comperato per buona parte all’estero.

Sia chiaro, tutti siamo pronti a difendere l’italianità del nostro settore alimentare e, anche se con

incolmabile ritardo, meno male che ci siamo accorti del suo valore strategico.

Deve essere però altrettanto chiaro che strategici per un Paese sono il cibo e l’agricoltura e, soltanto

dopo, il marchio e la trasformazione. Come dire: senza agricoltura puoi avere tutti i marchi e le

industrie che ti pare. Ma sul piatto non metti niente lo stesso!

Insomma, difendere l’italianità di Parmalat non può che significare “latte e agricoltura italiani”,

diversamente “l’operazione” avrebbe poco di strategico se non la tutela degli interessi dei soliti

“ladri di identità”, ma questo non ci piacerebbe affatto né come agricoltori né come cittadini.

Sergio Marini

Sergio MariniPresidente Nazionale Coldiretti

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SINDACALESINDACALE

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MAGGIO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

DAL LAVOROIN VIGNARIPARTE L’ECONOMIAIl vino smentisce i detrattori della filiera agricola tutta italianaLa sintesi dell’intervento al Vinitaly del presidente di Coldiretti Sergio Marini

Se c’è un settore che rappresenta al meglio la filiera agricola tutta italiana, quello è senza dubbio il vino. In effetti,

a pensarci bene, non c’è settore in cui la filiera sia più “agricola”, vale a dire in cui la parte agricola abbia conquistato spazi e protagonismo fino al mercato. E non c’è settore in cui la filiera sia più “italiana”, in quanto il vino è riuscito a valorizzare al meglio l’uva italiana – solo italiana! – e la leva distintiva del territorio, inteso nella molteplice accezione di cultura, relazioni, imprese, persone.I numeri ci danno ragione: quest’anno il vino ha segnato un più 12% di export, superando – unico caso nell’agroalimentare – il consumo interno. In assoluto, è il “più italiano” di tutto l’export agroalimentare, perché fino a prova contraria il vino italiano è fatto con uva italiana. Ecco, quindi, che

viene smentito quel dogma secondo cui la possibilità di crescere nei mercati mondiali sarebbe legata alla “ricetta” italiana e alla materia prima straniera. Il vino ci dimostra il contrario: la filiera fatta tutta di italianità è la vera opportunità.Seconda “verità assoluta” e seconda smentita: “per competere nel mondo bisogna per forza essere grandi”. Il vino ci dice l’opposto: l’aumento di export è generato soprattutto dalle piccole imprese (più 16%, contro il più 8,5% delle grandi). Chi fa la scelta di essere diverso e migliore, legandosi al

territorio, solo successivamente si pone la questione delle dimensioni. Viceversa, chi ha cercato solo la dimensione delle economie di scala, rinunciando a puntare sulla distintività ha perso, come purtroppo è spesso accaduto alle cooperative vitivinicole italiane. Questo vale anche per le scelte di questi giorni del governo e delle parti sociali, rispetto al caso Parmalat. Il vero aspetto strategico non è la dimensione, ma la capacità di valorizzare il latte italiano. Coldiretti, quindi, è disposta ad accompagnare un piano industriale che preveda la valorizzazione del latte italiano e del suo prezzo per i produttori. Ma se si pensa di salvare l’italianità di Parmalat che, così come è oggi, paga il latte meno degli altri e poco acquista in Italia, per noi quella italianità non è interessante ed è poco strategica!Terzo dato interessante: il 15% del vino italiano viene venduto direttamente e rappresenta il 40% di tutta la vendita diretta in Italia (ovvero il 30%

del vino italiano venduto in Italia). Ora, vista la portata economica di questo dato e il fatto che siano anche grandi aziende a commercializzare direttamente, tutti quelli che ritenevano la vendita diretta marginale si devono ricredere. E’ l’unico sistema distributivo che unisce al valore economico un grande valore comunicazionale. E, ancora una volta, il vino anticipa e conferma il progetto di filiera agricola italiana, in particolare i mercati degli agricoltori e la vendita diretta organizzata. Quarto aspetto: i numeri fanno emergere anche una

preoccupante tendenza all’aumento del segmento di mercato della GDO, attraverso etichette di proprietà, che sfruttano solo come spot il territorio per guadagnare di più finché dura. E’ un vero e proprio furto di identità che va smascherato e combattuto, perché altrimenti si rischia di annullare 25 anni di sforzi per la qualità e la distintività. Per chi come noi, opera sul lungo termine per creare sviluppo nei territori, questi comportamenti di alcuni gruppi della GDO sono da combattere. Ancora una volta, il sistema vino anticipa e conferma il rischio che andiamo denunciando da tempo e che traguarda tutti i settori dell’agroalimentare.Quinta considerazione: il ruolo della politica comunitaria. Anche nel vino Bruxelles dimostra tutte le contraddizioni che emergono quando si tratta di valorizzare distintività e qualità. In effetti, se oggi si considera lesivo della libera concorrenza scrivere da dove viene un prodotto, mentre non lo è aggiungere zucchero nel vino senza dichiararlo, allora significa che a Bruxelles abbiamo dei nemici o per lo meno delle persone che non sanno rappresentarci! Infine, la questione della burocrazia. Nel caso del vino si sta tirando troppo la corda. Questa è la burocrazia “cattiva”, che fa morire le imprese e che nulla ha a che vedere con la fondamentale tutela della qualità, distintività e sicurezza alimentare. Ci sono realtà in cui è diventata talmente complicata questa burocrazia, che diventa conveniente addirittura uscire dalle denominazioni di origine. Questo è un modo subdolo per uccidere il progetto di filiera agricola tutta italiana che non possiamo tollerare.In questo scenario complesso serve tanta buona volontà e una forte dose di ottimismo, perché quando penso al futuro del nostro Paese, nonostante tutto, vedo comunque il vino, l’agricoltura e l’agroalimentare italiano come capisaldi dell’economia.

SINDACALESINDACALE

3LA VOCE DEI Coltivatori

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SINDACALESINDACALE

4

COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

L’Italia puo’ contare su una ottima produzione di vino sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo con l’ultima vendemmia, stimata su valori di 45,1 milioni di ettolitri, con il 60 per cento della produzione che è destinato alla realizzazione dei 504 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt). Un numero di riconoscimenti superiore a quello dei cugini francesi mentre sul piano produttivo si ripete anche quest’anno la sfida con la produzione oltralpe che è attualmente stimata pari a 45,6 milioni di ettolitri in attesa dei dati definitivi.

IL VALORE DELLE VENDITE DI VINO IN MILIARDI 2009 2010 Var. % In Italia 4,09 3,89 - 4,8 All’estero 3,51 3,93 + 12 TOTALE 7,6 7,82 + 3

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Mediobanca, Istat e Ismea

EXPORT: DOVE VA IL VINO ITALIANO? Paese 2009 2010 % 2010/2009 valori in milioni di euro valori in milioni di euro valori in milioni di euro

Germania 816,9 850,6 4,1 Stati Uniti 742,0 827,3 11,5 Russia 65,5 104,0 58,8 India 0,95 1,57 65,0 Totale 3.510 3.930 12,0

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat 2010

IL VINO MADE IN ITALY IN PILLOLE Aziende con vigne 500mila Aziende vitivinicole 250mila Aziende imbottigliatrici 35mila Superficie vigneto Italia 680mila ettari di cui 40mila biologici Produzione 45,1 milioni di ettolitri Consumi procapite 40 litri/anno Occupati nella filiera allargata 1,2 milioni

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

I NUMERI DEL VINO IN ITALIA

SINDACALESINDACALE COLDIRETTI PIACENZA

4 LA VOCE DEI Coltivatori

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SINDACALESINDACALE

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MAGGIO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

Superficie totale coltivata a vigneto ha 6700 (oltre il 70% iscritti a Doc) Superficie aziende Coldiretti ha 4000 Aziende vitivinicole totali nr. 2600

Aziende vitivinicole Coldiretti nr. 1500

VENDEMMIA 2010DOC UVA (ql) VINO (hl)

C.P. BARBERA 26.254 18.378 C.P. BONARDA 60.738 42.517

C.P. CABERNET SAUVIGNON 4.778 3.345

C.P. CHARDONNAY 4.011 2.808

C.P. MALVASIA 50.921 35.645

C.P. NOVELLO 1.933 1.353

C.P. PINOT GRIGIO 1.775 1.243

C.P. PINOT NERO 3.897 2.728

C.P. SAUVIGNON 4.435 3.105

C.P. VIN SANTO 20 14

C.P. VALNURE 568 398

C.P. MONTEROSSO VAL D’ARDA 6.726 4.708

C.P. VIN SANTO DI VIGOLENO 73 22 C.P. TREBBIANINO VAL TREBBIA 3.291 2.304

GUTTURNIO 113.023 79.116

GUTTURNIO RISERVA 1.026 718 GUTTURNIO SUPERIORE 15.02 10.501

GUTTURNIO CLASSICO RISERVA 1.070 749

GUTTURNIO CLASSICO SUPERIORE 17.624 12.337

ORTRUGO 41.790 29.253

TOTALE 358.955 251.242

I NUMERI DEL VINO A PIACENZA

SINDACALESINDACALEMAGGIO 2011

5LA VOCE DEI Coltivatori

Etichetta inBRAILLE

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SINDACALESINDACALE

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

Nell’intervento programmatico al Parla-mento italiano il Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano ha indicato per il settore agricolo una strategia orientata alla difesa dell’identità territoriale del Made in Italy nei confronti della disinformazione in etichetta, della contraffazione e dell’omolo-gazione da Ogm. L’impegno per la tutela del Made in Italy agroalimentare si esplicita nell’annuncio

della prossima definizione dei decreti appli-cativi per l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti a partire dal latte e dai formaggi sulla base della legge approvata dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno. Nell’intervento del Ministro c’è un deciso incoraggiamento nei confronti della filie-ra corta e della vendita diretta nei mercati degli agricoltori. Sul piano internazionale l’azione del Ministero si indirizzerà verso la

difesa del budget nell’ambito della riforma della Politica Agricola Comune con la vo-lontà di premiare i comportamenti virtuosi delle imprese sul piano della multifunziona-lità mentre, per quanto riguarda gli accordi sul commercio, si vuole assicurare la piena reciprocità in tema di tracciabilità, sicurez-za e salubrità e regole nell’ambito degli ac-cordi bilaterali con il Mercosur e i Paesi del Mediterraneo.

Saverio Romano NUOVO MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE

Ministero, nella nuova strategia NO agli Ogm e SÌ a vendita diretta ed origine

E’ Saverio Romano il nuovo Ministro delle Politiche agricole. Quarantasei anni, palermitano di nascita, succe-de a Giancarlo Galan, destinato alla guida del Ministero della Cultura. Ro-mano è laureato in Giurisprudenza e nel settembre del 2010 ha fondato il movimento dei Popolari per l’Italia di domani, dando vita al cosiddetto “gruppo dei responsabili”. “Dalla Coldiretti felicitazioni vivis-sime e auguri di buon lavoro al neo ministro delle politiche agricole, ha affermato il presidente della Coldiret-ti, Sergio Marini, nella certezza che saprà operare affinchè l’agricoltura rafforzi la sua centralità e strategicità nella vita economica e sociale del no-stro Paese”. Marini ha, inoltre, inviato un sentito grazie e un sincero in bocca al lupo per il nuovo incarico a Giancarlo Ga-lan.

OGM: Romano, contrario per difendere mercato italiano (ANSA) - VERONA, 7 APR - ‘’Dico no agli ogm non perche’ sono innamorato di una convinzione scientifica: sono innamorato della produ-zione italiana, di una difesa strenua del nostro mercato che non e’ in condizione di competere con i produttori globali che spesso usano anche metodi fraudolenti’’. Lo afferma il ministro dell’agricoltura, Saverio Romano. ‘’Il 40% del pomodoro consumato in Italia e’ prodotto in Cina - aggiunge Romano inaugurando il Vinitaly a Verona - invece noi dobbiamo puntare sulla qualita’ che deve essere la difesa sia del produttore che del consumatore’’. ‘’L’agricoltura italiana si deve ritagliare un mercato che mai e poi mai puo’ essere aggredito dai produttori di massa’’, conclude il ministro.

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SINDACALESINDACALE

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MAGGIO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

Unità d’Italia: premiata a Roma l’azienda vitivinicola Mossi, nata nel 1558 Nella splendida cornice di Palazzo Rospigliosi nell’ambito di evento dedicato alle prime imprese dell’Italia Unita, un prestigioso riconoscimento per il signor Luigi Mossi Sono soprattutto nelle campagne che resistono e crescono ancora le prime imprese nate con l’unità d’Italia quando undici milioni di lavora-tori (75 per cento del totale) erano impegnati in agricoltura. Queste imprese che hanno fatto la storia dell’Italia unita sono state premiate a Roma a Palazzo Rospigliosi, nell’ambito dell’ini-ziativa “150°: voler bene all’Italia per affrontare il futuro”, organizzata da Coldiretti e Symbola in collaborazione con il Censis nel corso del-

la quale sono stati conferiti dal presidente na-zionale della Coldiretti Sergio Marini dodici riconoscimenti alle aziende agricole italiane con oltre centocinquanta anni di attività per le performance dimostrate e i risultati raggiunti negli anni.A questo prestigioso evento non poteva mancare il signor Luigi Mossi, titolare dell’omonima azienda vitivinicola e che ha una storia di 500 anni.Risalendo nel tempo attraverso manoscritti presso gli Archivi di Stato e Parrocchiale l’A-zienda vitivinicola Mossi viene rilevata nel primo Estimo Rurale Farnese del 1558 relativo al Co-mune di Albareto di Ziano Piacentino (Piacen-za). In tale documento, sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, si legge che Jo. Francesco Mossi, nato nel 1516, era il capo fa-miglia, aveva moglie e sei figli, una casa, del be-stiame e dei terreni “culti, affilagnati e vineati”. Da allora, quattordici generazioni si sono suc-cedute, sempre in Albareto, a produrre uva e vino. Oggi l’Azienda Mossi produce diversi tipi di vini, spumanti ed altri prodotti, soprattutto da vitigno autoctoni, di cui ha mantenuto nei secoli

la tradizione produttiva. “E’ importante sottolineare, prosegue Bisi, che il signor Mossi può essere definito il “padre dell’Ortrugo”, perché è stato il primo a vinifi-care in purezza questo vitigno, che oggi rappre-senta, insieme al Gutturnio, il nostro vino più prestigioso e identitario. Senza dimenticare che proprio la nostra Organizzazione ha lanciato ormai quattro anni fa il Gran Premio dell’Or-trugo”.

Tra le dodici aziende premiate, l’azienda Mossi è la più antica a livello regionale e la seconda a livello nazionale. “Siamo molto orgogliosi di aver presentato questo esempio importante della vitivinicoltura provinciale, ha dichiarato il direttore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano. L’imprenditore Luigi Mossi è un fiore all’occhiel-lo del territorio piacentino, (nel dicembre 2008 gli avevamo dedicato “l’intervista del mese” sul nostro mensile, La Voce dei Coltivatori), ed ha dimostrato negli anni tanta lungimiranza, impe-

gnandosi attivamente per promuovere i nostri vini non solo fuori dei territorio provinciali, ma anche nazionali”.Per Coldiretti il territorio con le proprie iden-tità e peculiarità è una risorsa fondamentale del Paese. “La nostra Organizzazione, ha conclusa Albano, negli anni, grazie alla coerenza che ha sempre contraddistin-to il suo percorso, si è “accreditata” agli occhi dell’opinione pubblica, come forza sociale, passando da una rappresentanza di categoria ad una rappresentanza di si-stema e quindi del territorio in senso lato e dei soggetti presenti sul quel territorio. Pertanto, una rappresentanza di filiera che diventa rappresentanza di cibo, bene primario di ogni essere umano, che rac-chiude un enorme valore identitario. Per questo motivo riteniamo che dare un rico-noscimento alle aziende agricole che han-no fatto la storia della nostra agricoltura significhi, non solo “voler bene all’Italia”, ma valorizzare e rappresentare il terri-torio, perché chi non conosce il passato non può credere nel futuro.”

QUESTE LE AZIENDE “CENTOCINQUANTENARIE” PREMIATE Comunione familiare di taglio Castel San Pietro (Macerata) Azienda Agricola Ciavolich Miglianico (Chieti) Azienda Agricola Angeluzzi Franco Amelia (Terni) Fattoria Madonna delle Macchie Castiglione in Teverina (Viterbo) Azienda Agricola Arnaldo Mussini Rio Saliceto (Reggio Emilia) Azienda Agricola e distilleria Fratelli Pisoni Sarche (Trento) Società Agricola Filippo di Giuseppe Vannicelli Casoni e C. (Siena) Azienda Vitivinicola Mossi Albareto di Ziano Piacentino (Piacenza) Azienda Agricola Uberti Giovanni & Giovanni Agostino Erbusco (Brescia) Azienda Agricola Gattesco Vittorino Mortegliano (Udine) Azienda Agricola Gardisan Gabriele Camino al Tagliamento (Udine) Azienda Agricola Pavan Raffaelo (Treviso)

150°

Luigi Mossi riceve il premio da Ermete Realacci

il gruppo dei premiati con il Presidente Nazionale Sergio Marini

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SINDACALESINDACALE

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La filiera del legno protagonista di un nuovo progetto di Coldiretti

Coldiretti e Federforeste nel 2008 hanno sot-toscritto un protocollo di intesa per la pro-mozione dell’associazionismo delle aziende forestali con l’obiettivo di valorizzare le risor-se agro-silvo-pastorali e in generale per far percepire il bosco come luogo da vivere.Nel recente convegno che si è svolto a Roma a Palazzo Rospigliosi, il Presidente di Federfo-reste Gabriele Calliari ha sottolineato l’esigen-za di sviluppare progetti che partano proprio da una nuova considerazione da parte della società civile. E’ necessaria ha sottolineato il presidente un’educazione nelle scuole al ri-

spetto ed alla gestione del bosco e ad un uti-lizzo ricreativo del bosco.Durante l’incontro a cui hanno partecipato Andrea Pompini e Andrea Poggi, responsabili Filiera Legno di Coldiretti Piacenza, insieme a Elisabetta Montesissa, sono emerse alcune anomalie: le aree boschive coprono circa il 35% del nostro territorio nazionale e il nostro Paese utilizza circa 50 milioni di m3 all’anno di legname, ma l’industria di trasformazione ne importa circa l’80%. Una delle cause è che il prodotto importato ha costi inferiori. Come accade in tanti altri

comparti, il nostro Paese, per una serie di fattori, manodopera, regolamenti, normative ecc… non riesce ad essere competitivo. Siamo tuttavia convinti, sostengono Poggi e Pompini che la nostra provincia abbia enormi potenzialità in questo settore, soprattutto se pensiamo alla funzione sociale. Dobbiamo cercare di mantenere le aziende sul territorio e il bosco, in questo senso, è una risorsa. Stiamo pertanto mettendo a pun-to un progetto che riconosca il giusto valore a questa filiera e alle aziende agricole delle zone.

Foreste e Settore forestale in ItaliaIl 33% della sup. nazionale coperto da boschi (10.450.000 ha)Il 20,71 % dei boschi si trova su terreni con pendenza inferiore al 20 %, (IFNC, 2005) sup. boschiva di 8.759.200 ha; (IFN, 1985) sup. boschiva di 6.142.000 haNuove formazioni forestali… 14% in meno di SAUAumento delle fustaie rispetto ai cedui, dovuto alle conversioni. Turno medio per i cedui di 25 anni e per le fustaie di 100 anni

Si stima che il 50+1% della sup. forestale ha saltato un turno60% proprietà privata (dimensione media 4 ha)Dimensione media della tagliata pari a 1,03 ha

Disponibilità al prelievo pari all’88,4% della sup. oltre 31 Milioni m3/annoMassa media legnosa utilizzata: 7.000.000 m3/anno(60% legna da ardere)65,62% al centro-Nord, 34,38 % al Centro-Sud (25% del potenziale)Media degli Stati membri U.E. 62,56% della provvigione (TBFRA 2000) 18.000.000 m3/anno import, oltre il 70% dei suoi bisogni (30% legna da ardere, +21,9% nel 2009 sul 2008 )

16,2 MtCO2/anno eq (10,2 GF)

Andrea Pompini e Andrea Poggi

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SINDACALESINDACALE

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MAGGIO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

Coldiretti: “stop al consumo di suolo agricolo”E’ recente la presentazione del Rapporto 2011 del Crcs (Centro di ricerca sui consumi di suolo) e i dati per la nostra provincia sono davvero preoc-cupanti.“In cinque anni, tra il 2003 e il 2008 il 6,4% del territorio è stato “conquistato” da infrastrutture, palazzi e capannoni industriali, ha dichiarato il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi; sono stati persi 1600 ha di terreni agricoli; ogni gior-no vengono urbanizzati circa 7000 metri quadrati di suolo; insomma quotidianamente l’agricoltura perde un’area pari ad un campo da calcio”.Guardando la media dell’Emilia Romagna, che in cinque anni ha perso 20.000 ettari di terreni, pari al 9,3% del territorio, e i dati della vicina Lom-bardia, Piacenza è ancora “privilegiata”, ma per

quanto tempo? “E’ necessario prosegue Bisi trovare una strategia di benessere e sviluppo, che non vuol dire imitare i territori contermini volti all’industrializzazione “selvaggia”, ma evitare di commettere gli stessi errori. Le infrastrutture sono fondamentali, ma oc-corrono regole che difendano le aree agricole. E questo non significa tutelare solo l’attività agricola, ma il benessere di ognuno di noi. Senza la terra non finisce solo l’agricoltura, ma anche l’ambien-te, lo sviluppo economico, la produzione di cibo, i servizi. E dopo cosa ci resta? Solo cemento. Che cosa respireranno le generazioni future?” “E’ talmente scontato, conclude il presidente di Coldiretti Piacenza, che fatichiamo a rendercene conto: senza cibo, infatti, non si prova malessere

o disagio sociale, più semplicemente si muore di fame e si generano rivoluzioni.Ma, anche qui, per ricordarsi della strategicità del cibo non sono bastati né le rivolte del Nord Africa, accese dai rincari alimentari, tantomeno il para-dosso di un paese super sviluppato come il Giap-pone che si trova a fronteggiare una guerra primi-tiva, quella per l’acqua e il cibo divenuti radioattivi. È bastato, invece, lo spauracchio di un’industria francese che vuole comperarsi la “italianissima” Parmalat per ricordarci ciò che dovevamo già sapere. Questo per dire che un Paese può essere all’avanguardia su tutti i fronti, ma se mancano i terreni agricoli, la modernità e le grandi industrie non servono a nulla, perché mancherà il cibo, il bene primario di ogni essere umano”.

In cinque anni a Piacenza sono stati persi oltre 1600 ha di terreni”

SETTORI DI UTILIZZO

Riscaldamento civile Industria Agricoltura e zootecniaImpianti defiscalizzati Canalizzazioni urbane

OK a etichetta origine da parlamento UE

E’ quanto afferma la Coldiretti nel rendere noto l’esito della votazione, in Commissione Ambiente in seconda lettura, della Relazione dell’On. Renate Sommer relativa alla proposta di regolamento sulle indicazioni alimentari ai consumatori. Si tratta di un pronunciamento che riconosce l’importanza della legge sull’etichettatura approvata all’unani-mità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno che di fatto ha anticipato e sollecitato la norma co-munitaria. Una indicazione che trova il consenso della stragrande maggioranza dei cittadini ed è ne-cessario dunque che quanto deciso quest’oggi sia confermato dal Parlamento Europeo in Seduta Ple-naria fissata per giugno e fatto proprio dallo stesso

Consiglio Europeo che sarà chiamato ad esprimer-si successivamente. A tal riguardo va ricordato che la delegazione italiana, guidata dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, si era fatta promotrice di una dichiarazione, sostenuta anche da altri Stati membri, dove si ribadiva l’importanza di indicare il Paese di origine e del luogo di produzione al fine della trasparenza del mercato.Secondo l’indagine Coldiretti-Swg sulle abitudi-ni degli italiani la quasi totalità dei cittadini (97 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine del-la componente agricola contenuta negli alimenti e di conseguenza colmare questo ritardo è un risul-

tato importante nell’interesse degli imprenditori agricoli e dei consumatori. Il Parlamento Europeo chiede di far conoscere in etichetta – precisa la Coldiretti - dove è stata allevata la mucca da cui si ottiene latte o un determinato formaggio o dove è stato allevato il maiale da cui è stata ottenuta la braciola. Una informazione che ad oggi tra i pro-dotti dell’allevamento è obbligatoria in Europa solo per la carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza mentre in Italia grazie a provvedimenti na-zionali adottati sotto il pressing della Coldiretti è resa disponibile anche per il latte fresco e la carne di pollo.

Il Parlamento europeo ha votato a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pollame, latte, prodotti lattiero caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero), e per quelli trasformati che hanno come ingrediente la carne, il pollame ed il pesce.

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SINDACALESINDACALE

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

IL SETTORE SUINO IN ITALIAGli allevamenti di suini in Italia sono oltre 100.000, dei quali 4.500 allevano più di 100 suini. Gli allevamenti di suini in Italia si trovano soprattutto in quattro regioni: Lombardia, Emilia Roma-gna, Piemonte e Veneto, ma anche l’Umbria e la Sardegna sono regioni vocate all’allevamento di questo animale. La suinicoltura italiana occupa il settimo posto in Europa per numero di capi mediamente presenti: 9,2 milioni di capi, davanti a noi ci sono la Germania (27 milioni di capi), la Spagna (25 milioni di capi), la Francia, la Polonia (14 milioni di capi), la Danimarca e l’Olanda.

Produzione di carni suine (senza visceri e grasso) 1.350.000 ton Importazione di carni suine 1.000.000 ton Esportazione di carni suine 290.000 ton Consumo nazionale 2.060.000 ton Consumo pro capite di carne suina 34.5 kg Il nostro tasso di approvvigionamento della carne suina risulta del 62 %

I PAESI FORNITORI DI CARNE SUINAGermania, Olanda, Danimarca, Francia e Spagna

GLI STABILIMENTI DI MACELLAZIONE, SEZIONAMENTO E LAVORAZIONE DELLE CARNI SUINE Circa 15 impianti di macellazione hanno una capacità produttiva superiore a 100.000 capi l’anno. Per quanto riguarda invece le strutture lavorazione, gli impianti industriali sono pari a 1.400 unità, mentre quelli di tipo artigianale sono circa 2.300.

ADDETTI AL SETTORECirca 120 mila sono gli addetti, tra allevamento, industria di trasformazione, trasporti e distri-buzione così suddivisi:

In allevamento 65.000Nell’industria/trasformazione 30.000Nel rasporto e nella distribuzione 25.000TOTALE ADDETTI 120.000

IMPORTAZIONE/ESPORTAZIONE COSCE 2009

IMPORTAZIONE q.li N° COSCECosce fresche, congelate peso medio 10 kg 5.179.520 51.795.200Importazione carcasse/ mezzene peso medio 90 kg 1.208.220 2.684.923Totale cosce importate 54.480.123

ESPORTAZIONE q.li N° COSCECosce fresche, congelate peso medio 10 kg 5.179.520 51.795.200Importazione carcasse/ mezzene peso medio 90 kg 1.208.220 2.684.923Totale cosce importate 54.480.123

NUMERO COSCE Produzione nazionale cosce suini 25.844.000 Cosce suini importate + 54.480.123 Cosce suini esportate 6.971.771Totale consumi cosce suini 73.352.352

COLDIRETTI DA IL VIA ALLA VERTENZA ZOOTECNICA

Difficoltà che non stanno risparmiando alcun comparto, dai bovini da latte e da carne ai suini da carne e da allevamento, dalle bufale da lat-te agli ovicaprini, fino agli avicoli e ai cunicoli, tanto da spingere la Coldiretti a dare il via a una “vertenza zootecnia” per invertire la rotta e dare risposte efficaci alle esigenze manifestate dagli allevatori, a partire dalla revisione delle zone vulnerabili per la direttiva nitrati e dall’intro-duzione dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza a partire dal latte e formaggi fino a carne e salumi derivati dai suini. A fare da deto-natore è stato senza dubbio il rincaro dei costi di produzione degli allevamenti nazionali dove, per effetto del rincaro delle materie prime, si spende il 19% in più per riempire le mangiatoie. Un onere che si è aggiunto alle difficoltà deter-minate dagli effetti insostenibili della direttiva nitrati, la quale rischia di dimezzare i settori in intere regioni, e che segue i tagli all’assistenza tecnica degli allevamenti per la riduzione dei tra-sferimenti pubblici alle associazioni allevatori e il perdurare del furto di valore e immagine che subisce la produzione Made in Italy a causa delle distorsioni lungo la filiera e delle importazioni di prodotti dall’estero spacciati come nazionali. Ba-sti dire che su ogni euro speso dal consumatore per acquistare carne, latte o uova della zootecnia nazionale, solo una percentuale tra ilo 13 e il 17% finisce nelle tasche degli allevatori, mentre per ogni prodotto italiano si sviluppa un finto made in Italy cinque più volte più grande. Se poi si aggiungono i problemi di scarsa valorizzazione del prodotto nazionale anche a causa dell’inade-guatezza di molti consorzi di tutela, si ha il qua-dro di una situazione giunta ormai a livelli critici.

Boom dei costi dei mangimi, riduzione dell’assistenza tecnica agli allevamenti, obblighi insostenibili previsti dalla direttiva nitrati, scarsa valorizzazione delle produzioni, continuo furto di valore e di immagine. E’ lungo l’elenco dei problemi che pesano oggi come macigni sulla zootecnia italiana, tanto da spingerla sul fondo di una crisi che rischia di compromettere il futuro del settore.

Speciale

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SINDACALESINDACALE

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MAGGIO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

LA SUINICOLTURA NEL 2010 PRODUZIONE DEGLI ALLEVAMENTI ITALIANI Numero suini grassi: 12.948.000 capi (+ 0,2% rispetto al 2009)di cui per il circuito dei prosciutti DOP: 8.760.434 capi (+ 0,6% rispetto al 2009)Valore franco azienda (IVA esclusa): 2.414,473 milioni di € (+ 2,2% rispetto al 2009)

NUMERO DI SUINI MACELLATI IN ITALIANati in Italia: 12.950.000 capi (+ 0,2% rispetto al 2009)Nati all'estero: 840.000 capi (+ 21,5% rispetto al 2009)Totale: 13.790.000 capi (+ 1,3% rispetto al 2009)

PRODUZIONE CARCASSE DI SUINI ( AL LORDO DI INTERIORA E LARDO)Nati in Italia: 1.573.670 t (+ 1,7% rispetto al 2009)Nati all'estero: 99.219 t (+ 23,3% rispetto al 2009)Totale: 1.672.919 t (+ 2,8% rispetto al 2009)

Import di suini vivi: 43.649,291 t (+ 14,0% rispetto al 2009)Valore import suini vivi: 70,387 milioni di € (+ 20,7% rispetto al 2009)Import carni: 1.003.635,919 t (+ 11,7% rispetto al 2009)Valore import carni: 1.903,532 milioni di € (+ 12,7% rispetto al 2009)Export Totale (peso equivalente carne fresca): 294.206,073 t (+ 8,1% rispetto al 2009)Valore export Totale: 1.113,037 milioni di € (+ 12,5% rispetto al 2009)Consumi (equivalente carcassa): 2.382.349 t (+ 6,0% rispetto al 2009)Consumi pro-capite carne suina: 34.5 Kg % di autoapprovvigionamento: 62,1%

Elaborazione ANAS su dati Eurostat, Istat, Ismea, IPQ-INEQ

Suinicoltura

Il percorso della coscia: dall’allevatore al consumatore...ma il prezzo??

L’allevatore vende al macellatore Kg 16 x € 1.30 € 20.00

Il macellatore vende al prosciuttaio Kg 15 x € 3.50 € 52.00

Il prosciuttaio vende al salumiere o alla GDO Kg 9.50 x € 9 € 85.00

Il salumiere o la GDO vende al consumatore finale Kg. 7 x € 22 (min) € 154

... e di questi 154 € solo il 13% va all’allevatore!!!

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

In Italia, stranieri 3 litri di latte su 4

senza indicazione in etichetta

Coldiretti, Parmalat deve garantire l’acquisto di latte italiano

Tre litri di latte a lunga conservazione sui quattro venduti in Italia con marchi del Made in Italy sono in realtà già stranieri senza indi-cazioni per il consumatore come pure il latte impiegato in quasi la metà delle mozzarelle sugli scaffali. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che, in occasione dell’annun-cio da parte di Lactalis del lancio di un’opa su Parmalat, sottolinea l’importanza di garantire l’acquisto di latte italiano che garantisce ele-vati standard di qualità. Complessivamente in Italia - rileva la Coldi-retti - sono arrivati in un anno 9 miliardi di chili in equivalente latte (fra latte liquido, panna, cagliate, polveri, formaggi, yogurt e altro) utilizzati in latte a lunga conservazione, latticini e formaggi all’insaputa dei consuma-tori italiani e a danno degli allevatori perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta.L’italianità - sostiene Coldiretti - va di-fesa a partire dalla garanzia di prove-nienza del prodotto che viene venduto dietro marchi italiani per difendere il lavoro dei 40mila allevamenti italiani

dal rischio che vengano spacciati come Made in Italy prodotti importati dall’e-stero e per questo occorre rendere pubblici i dati relativi alle ditte di de-stinazione delle importazioni di latte dall’estero.Il presidente della Coldiretti ha chiesto di rendere pubbliche le informazioni sulle importazioni di materie prime dall’estero destinate ad essere trasfor-mate in Italia che attualmente sono co-perte da segreto d’ufficio. Viene infatti dall’estero, ha concluso Marini, ben un terzo della materia prima utilizzata nei prodotti alimentari realizzati in Italia.Servono dunque un progetto industriale che si impegni su un Made in Italy che, oltre al marchio, acquisti materie prime nazionali, ma è anche determinante - conclude la Col-diretti - rendere obbligatoria l’indicazione in etichetta dell’origine territoriale del latte a lunga conservazione e di quello impiegato per le produzioni casearie, come peraltro previsto dalla legge approvata all’unanimità dal Parlamento all’inizio dell’anno.

STOP

La missione dell’Organizzazione consiste nel riu-nire delle organizzazioni nazionali di produttori per l’elaborazione di politiche e la difesa degli in-teressi degli agricoltori di tutto il mondo, nell’in-tento di migliorare le condizioni economiche e di sostentamento dei produttori, delle loro fami-glie e delle comunità rurali. Uno dei principali obiettivi dell’Organizzazione risiede nel miglio-ramento delle condizioni di vita degli agricoltori e della solidità economica delle comunità rurali

del pianeta. Il secondo grande obiettivo è quello di contribuire alla sicurezza di approvvigiona-mento alimentare in tutto il mondo, favorendo la cooperazione fra le organizzazioni membri. Tale obiettivo è stato definito dai partecipanti all’incontro di importanza primordiale dato che, secondo le previsioni, la domanda alimentare mondiale dovrebbe aumentare di almeno il 70% entro il 2050. L’Organizzazione mira inoltre a fa-cilitare l’organizzazione dei produttori agricoli e

a permettere loro di migliorare la loro posizione all’interno della catena di approvvigionamento alimentare.Le prossime tappe includono la convocazione di un’Assemblea generale nel corso di quest’anno allo scopo di avanzare sulle principali questioni identificate dall’Organizzazione.

La sede sarà stabilita a Roma.

Le organizzazioni agricole di tutto il mondo si sono riunite il 29 marzo per sottolineare la necessità che la voce degli agricoltori sia ascoltata sulla scena mondiale e per dar vita all’Organizzazione mondiale degli agricoltori.

Nasce l’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori

? ? ? OK

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SINDACALESINDACALE

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MAGGIO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

La norma che obbliga di indicare l’origine geografica del prodotto agricolo su tutti gli alimentari è diventata legge dello Stato ita-liano. E’ una vittoria di Coldiretti, sottolinea il direttore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano, ma è anche un successo dell’intero Paese ed un passaggio fondamentale nella di-rezione della valorizzazione delle nostre pro-duzioni sul mercato; tuttavia, il percorso della nostra Organizzazione deve necessariamente proseguire con ancora maggiore entusiasmo e con la consapevolezza che la coerenza e la perseveranza portano a risultati concreti. Una tenacia che non può non riguardare anche la formazione e la crescita professionale: fat-

tori indispensabili per portare le imprese verso un mercato sempre più competitivo. E’ pertanto essenziale avere a disposizione gli strumenti che consentano di sviluppare co-noscenze ed interpretare, allo stesso modo, le esigenze e le potenzialità della propria azienda e del mercato”. Questo il motivo di fondo per cui Coldiretti Piacenza ha messo in campo, anche per quest’anno, un ciclo di as-semblee formative dedicato agli imprenditori, con l’obiettivo di approfondire gli argomenti di maggior interesse e necessari per leggere il mercato e gestire la propria azienda. “La finalità, prosegue Albano, è stata quella di of-frire strumenti formativi sugli aspetti operativi

e gestionali dell’impresa, con contenuti che spaziano da quelli tecnici – fiscali, fino alle strategie economiche e di contabilità, con un approfondimento particolare dedicato agli obiettivi futuri. “La nostra Organizzazione, che ha dimostra-to di essere l’unica portatrice di un progetto economico, mette continuamente a dispo-sizione professionalità e nozioni necessarie, ma i veri protagonisti dell’economia e dello sviluppo possono essere solo gli imprendi-tori agricoli, perché le cose concrete, come è concreto il cibo che ogni giorno produce l’agricoltura, passano attraverso la volontà degli uomini”.

Concluso il ciclo di assemblee formative organizzate da Coldiretti Piacenza per i propri associati, con l’obiettivo di approfondire gli argomenti di maggior interesse, nonché per cercare di cogliere tempestivamente le opportunità del mercato e creare imprese sempre più competitive.

Formazione per imprenditori agricoli protagonisti del futuro

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SINDACALESINDACALE

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

Le aziende agricole sono oggi inserite in un contesto competitivo caratterizzato da radicale trasformazione, con ruoli che tendono ad abbracciare tutta la filiera produttiva. In un simile scenario diventa sempre più impegnativo crescere, obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso la scelta mirata di partner affidabili e professionali. Con una storica vocazione per il mondo dell’imprenditoria agricola e una forte prossimità territoriale, “cariparma ha assunto da tempo” un ruolo particolarmente attivo nel sostenere il comparto agricolo, offrendo servizi e iniziative rivolte a tutti i soggetti operanti nelle filiere produttive come latte, orto frutta, carne, cereali e riso, vino, olio, florovivaismo, agriturismo.

Solo grazie a questo forte knowhow e a confronto con le realtà rappresentative del comparto Cariparma ha messo a punto “Progetto Agricoltura”, il pacchetto di soluzioni pensate per dare risposte concrete agli operatori del settore.

E’ questo il caso di “Conto Agricoltura”, che a soli 9 euro al mese offre:• Operazioniillimitate• Speseliquidazioneinteressi• Librettiassegni• Domiciliazioneutenzeinconto• CartaBancomatconchip(finoa3carte)• PrelieviillimitatipressotuttiglisportelliCariparma• PrelieviillimitatipressotuttiglisportelliCréditAgricoleinFranciaeGrecia• ServizioNowbankingPiccoleImpresepergestireirapportibancariefinanziariinmodoveloce,24hsu24.

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“Progetto Agricoltura” propone poi una ricca gamma di finanziamenti, adatti a soddisfare le esigenze più diversificate dell’impresa agricola:

- Finanziamenti per liquidità aziendale- Anticipo Contributi, annuale e pluriennale- Medioprestito Agrario per il miglioramento delle strutture e della produttività dell’azienda- Finanziamento Viticoltura per il reimpianto di vigneti, realizzazione di nuovi impianti, adeguamento di cantine e impianti di trasformazione- Finanziamenti Energia da fonti rinnovabili, per la realizzazione di impianti di energia elettrica attraverso l’uso di fonti rinnovabili (fotovoltaico, bio gas, eolico…)- Credito Impresa Intermedio Macchinari Agricoli, per l’acquisto di macchine nuove o usate- Mutuo Imprenditoria Giovanile per l’acquisto di proprietà o subentro nell’azienda di famiglia- Finanziamenti chirografari e ipotecari P.S.R. 2007/2013- FinanziamentoAgricoltura Multifunzionale (mercati contadini “farmer market”, distributori latte, vendita, agiasili)- Anticipo sui prodotti, con scoperto di conto corrente per lo smobilizzo dei crediti

Grazieall’ampiezzadellasuagamma,“Progetto Agricoltura” si rivolge a tutta la filiera produttiva e ai singoli comparti coinvolti, proponendo soluzioni mirate per il passaggio generazionale, il miglioramento delle strutture e della produttività, l’ampliamento e l’ammodernamento delle strutture, la specializzazione colturale, dotazionieattrezzature,manipolazioneetrasformazione,commercializzazionesuimercatinazionalieinternazionali,nonchépromozione,certificazioniqualitativee tutela del territorio. Al tempo stesso, presta molta attenzione alle filiere bioenergetiche e alla realizzazione di impianti finalizzati alla produzione di energia pulita, come il fotovoltaico e il bio gas, oltre a rivolgersi a coloro che svolgono attività complementari come agriturismo, ricettività, ospitalità, promozione e salvaguardia territoriale e del patrimonio rurale e forestale, degustazione di prodotti. Con il suo profilo, “Progetto Agricoltura” rappresenta uno strumento efficace e completo per consentire alle imprese agricole di oggi di poter contare su validi strumenti di credito e su un servizio di consulenza personalizzato per vincere la competitività all’interno di un sistema ormai globalizzato, dove l’investimento in tecnologia innovativa permette alle imprese di abbattere i costi di produzione e affrontare la sfida sui mercati mondiali.

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MAGGIO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

Un prodotto finanziario, che nell’anno passato ha suscitato enorme interesse è stata la richiesta di finanziamento dell’anticipo annuale del contributo della domanda unica (PAC). Con una semplice istanza, si può chiedere con almeno 8 mesi di anticipo il premio domanda unica 2011. L’operazione, a seconda dell’istituto bancario prescelto si può concretizzare nelle seguenti modalità:•BANCA DI PIACENZA: Anticipazione a scadenza fissa: la banca si obbliga a versare al cliente l’intera somma ed il cliente restituisce tale somma a una scadenza prefissata (cambiale agraria).•CARIPARMA CREDITE AGRICOLE: Anticipazione in conto corrente: la banca si obbliga a tenere a disposizione del cliente la tutta la somma del premio Domanda Unica, il cliente può utilizzare il prestito in più riprese, come se avesse un normale conto corrente.

La garanzia su tale operazione viene data da Agrea tramite una convenzione con le Banche, dove sul c/c del richiedente viene veicolato il pagamento del contributo Domanda Unica. La principale differenza tra le due forme di anticipazione sta nel conteggio degli interessi. Nell’anticipazione a scadenza fissa gli interessi si calcolano anticipatamente sull’intero ammontare del prestito; nell’anticipazione in conto corrente gli interessi si calcolano posticipatamente e solo sull’effettivo utilizzo del prestito. Queste formule di finanziamento a breve termine possono essere utilissime per evitare momentaneamente di utilizzare fidi di conto corrente che, come sappiamo, nel caso di utilizzo, hanno interessi maggiori di quelli praticati con le anticipazioni sopra menzionate. In base alle convenzioni stipulate da CreditAgri con diverse banche, si parte minimo con uno spread dell’ 1% + Euribor a Tre mesi.

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COLDIRETTI PIACENZA

LA VOCE DEI Coltivatori

Pit shop in fattoria degli automobiliti sull’E45 con il pieno di ideeMassiccia adesione al progetto di Coldiretti per far conoscere i prodotti tipici e raccogliere proposte per rilanciare la superstrada e l’economia del territorio della vallata del Savio

RINASCIMENTO E45

RICONOSCIUTO UFFICIALMENTE VERDECCELLENZA club per le vacanze di qualità ecosostenibili

C’è il consiglio terra terra: “voglio un’E45 più sicura”, quello ecologista, “respiro l’E45, quindi più alberi”, quello con sfumature po-litiche, “l’E45 deve unire l’Italia e non divi-derla”, e anche quello concreto di chi ci vive accanto “più silenzio per chi abita vicino all’E45”.

Sono questi alcuni dei consigli per la rina-scita dell’E45, lasciati dagli automobilisti che oggi hanno fatto sosta nelle aree di servizio di San Vittore Sud e Nord, con il “pit shop” nelle fattorie di Campagna Amica, organizza-to da Coldiretti Emilia Romagna. L’iniziativa è stato il primo passo del progetto “Rinasci-

mentoE45”, cantiere di idee promosso da Coldiretti per non arrendersi al degrado della superstrada più disastrata d’Italia e rilanciar-ne il ruolo di strumento per la riscoperta del territorio.

E’ diventato pienamente operativo il consor-zio per le vacanze verdi in Emilia Romagna. E’ stato infatti ufficialmente riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna il club di eccellenza ”VerdEccellenza”, consorzio di aziende agritu-ristiche costituito per rispondere alla crescen-te domanda di vacanze nel verde, con attività a basso impatto ambientale.Promosso da Terranostra, associazione agri-turistica di Coldiretti, il consorzio associa già 22 aziende agrituristiche, di cui 9 piacentine, che si sono dotate di un disciplinare orientato a fornire un servizio di qualità che prevede di ridurre al minimo l’impatto ambientale e va-lorizzare la cultura, le tradizioni e le bellez-ze naturali del territorio, per rispondere alla crescente domanda di turismo ecosostenibile che, secondo il settimo rapporto ecotur in Ita-lia è costituito da 99 milioni di turisti per un valore di oltre 10 miliardi di euro. Le aziende di “VerdEccellenza” hanno adotta-to il disciplinare previsto dal marchio di qua-lità ambientale di Legambiente Turismo rico-nosciuto a livello nazionale ed europeo, che le aziende applicheranno in ogni sua parte, nes-suna esclusa, impegnandosi a fare la raccolta differenziata dei rifiuti, utilizzare tecnologie di riduzione dei consumi idrici e di risparmio energetico, sostenere e realizzare interventi di tutela del territorio e dell’ambiente (ripristi-no di sentieri, manutenzione del paesaggio), adottare tecniche di produzione ecososteni-bile (produzioni biologiche e lotta integrata), promuovere una alimentazione più sana con prodotti locali a km zero e l’utilizzo di mezzi di trasporto collettivi o a impatto zero.

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SINDACALESINDACALE

17

MAGGIO 2011

LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZAABBRACCIA MONSIGNOR AMBROSIOLa Pasqua deve essere “Ultreia”, andare oltre senza scoraggiarsi

“La Coldiretti Le vuole bene e siccome il mondo agricolo è vero e sincero, il nostro è un bene vero!” Queste le parole con cui è stato accolto Sua Eccellenza Monsignor Gianni Ambrosio nella Sala Bertonazzi del Palazzo dell’Agricoltura per gli auguri Pasquali. A dare il benvenuto il Presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi con il Direttore Massimo Albano e il consigliere ecclesiastico don Stefano Segalini, in una sala gremita con tutti i collaboratori e i dirigenti della federazione piacentina.L’intervento del Vescovo si è sviluppato come un’informale e amichevole “lectio divina” di introduzione alla Settimana Santa. Una Pasqua di luce: questo il fondamento della ormai prossima festività. Mettere la nostra causa umana nelle mani di Dio, così come ha fatto Gesù nella sua esperienza umana. Cercare di vivere il dramma della Passione come uno sbocco, una porta che si apre verso la speranza, augurandoci sempre che prevalga la luce, la giustizia, la buona umanità, senza perdersi d’animo.Fra i pellegrini del Cammino di Santiago è in uso un antico saluto: “Ultreia, Suseia, Santiago”, come a dire “Forza, che più avanti, più in alto c’è Santiago”. La Pasqua deve essere “Ultreia”, andare oltre senza scoraggiarsi. L’assistente ecclesiastico provinciale della Coldiretti, Don Stefano Segalini, ha quindi aperto un importante momento di approfondimento.In un’ottica di sempre maggiore coinvolgimento reciproco, Don Stefano si è infine auspicato il coinvolgimento dei rappresentanti della Federazione di Piacenza in due importanti organismi consultivi della diocesi, La Consulta delle Aggregazioni Laicali e La Consulta Giovanile. Lo stesso ha infine sottolineato l’inarrestabile avanzamento di un problema comune alla Chiesa e alla nostra agricoltura: lo spopolamento della montagna. Ci si è ripromessi di costituire un tavolo sulla montagna, affinchè si possa ridurre l’abbandono di quei territori.Il presidente Luigi Bisi ha concluso il ricchissimo incontro, ribadendo ancora una volta “la devozione e la vicinanza della Coldiretti provinciale alla nostra curia che ci è sempre stata vicina”. Dimostrazione di questa vicinanza è la presenza di tutto il personale della struttura che opera sul territorio. “Le nostre radici sono nella Dottrina Sociale della Chiesa e i nostri operatori lavorano con un’etica del lavoro da sempre ispirata al rispetto delle regole e all’onestà di pensiero e di azione”.

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TAVOLA ROTONDA

18 LA VOCE DEI Coltivatori

TAVOLA ROTONDA COLDIRETTI PIACENZA

Lo spazio che “La Voce dei Coltivatori”, normalmente, dedica a personaggi autorevoli del mondo agricolo, nel mese di maggio è riservato alla tavola rotonda dal titolo:IL NOSTRO POMODORO? ROSSO E TRASPARENTE che si è svolta recentemente a Borgonovo Val Tidone

E’ stata la “trasparenza” del pomodoro e dei nostri pro-dotti locali la protagonista della tavola rotonda di Bor-gonovo.Dopo i saluti del sindaco Domenico Francesconi è toc-cato al presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi aprire i lavori, sottolineando come “i grandi protagonisti del comparto siano gli imprenditori agricoli, poiché da loro dipende la produzione di cibo, cioè di tutti gli ali-menti che arrivano ogni giorno nel nostro piatto”.Gli interventi sono stati magistralmente condotti dal giornalista Paolo Massobrio che con grande capacità ha saputo mantenere alta l’attenzione del folto pubblico. Filippo Pozzi, assessore provinciale all’agricoltura ha illustrato le potenzialità del Distretto del Pomodoro del nord Italia, “il cui obiettivo è quello di autotutela per garantire regole al sistema e quindi garantire maggiore valore al nostro pomodoro. L’intento è salvaguardare il prodotto di qualità contro le insidie provenienti da oltre confine e la concorrenza “sleale” di attori internazionali che hanno regole assai meno restrittive di quelle italia-ne, anche sotto il profilo ambientale”. A questo propo-

il nostro pomodoro?ROSSO e TRASPARENTE

Per il secondo anno consecutivo la Fiera dell’Angelo di Borgonovo è stata aperta da un importante convegno, frutto della sinergia

tra l’amministrazione comunale, la provincia e Coldiretti Piacenza.

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19LA VOCE DEI Coltivatori

TAVOLA ROTONDATAVOLA ROTONDAMAGGIO 2011

sito, Paola Riscazzi dell’Università Cattolica di Piacenza ha mostrato il confronto fra la produzione cine-se di pomodoro da industria e quella italiana. L’impatto ambientale, cal-colato secondo i parametri più si-gnificativi, è circa 8 volte superiore in Cina rispetto al Distretto. Il con-sumo di CO2 equivalente per kg di prodotto in Cina è di 221 gr mentre nel Distretto è di 48 gr. Marco Crot-ti, presidente Cio ha sintetizzato i problemi che da anni caratterizzano la filiera del pomodoro da trasfor-mazione, di cui Piacenza è uno dei più grandi produttori al mondo. “Il nostro pomodoro è portatore di va-lori superiori a quelli della semplice qualità organolettica e della sicurez-za alimentare; valori come la soste-nibilità ambientale e l’eticità delle produzioni; valori che il consumatore ha dimostrato di apprezzare. A que-sto punto è necessario che il mercato riconosca ai nostri imprenditori agri-coli la giusta remunerazione”. Rosa-rio Trefiletti presidente nazionale della Federconsumatori ha eviden-ziato come “l’indicazione obbligato-ria dell’origine non dovrebbe essere chiesta: si tratta di una cosa ovvia, ogni cittadino ha diritto di conosce-re ciò che mangia”. Un accenno an-che alla filiera che spesso è troppo lunga e causa un aumento dei prezzi che però non vanno a remunerare gli imprenditori agricoli ma si perdono nei vari passaggi. “I nemici della fi-liera italiana non sono solo la GDO,

la globalizzazione, i grandi brand…. spesso li abbiamo anche in casa no-stra. Il settore strategico da aiutare è l’agricoltura, basta con i finan-ziamenti all’Alitalia. L’agricoltura è

cibo, ambiente, turismo, territorio”.Rolando Manfredini, capo area si-curezza alimentare di Coldiretti ha evidenziato che “la produzione di cibi globalizzati ci ha indotto a con-sumare 10 volte l’energia restituita dal cibo stesso. Senza considerare la concorrenza sleale nei confronti dei prodotti italiani; nonostante le no-

stre denunce, ogni anno entrano in Italia 66 milioni di cosce di suino che vengono venduti come prosciut-to italiano, magari con i nomi “no-strano, campagnolo o di montagna” “Questa distorsione, ha proseguito Manfredini, e l’incremento di valore dal campo alla tavola, che in alcu-ni casi è arrivato anche a 600 vol-te ha spinto Coldiretti a dare vita al progetto di Filiera Agricola Italiana. Oggi, con 710 mercati ci collochiamo al 2° posto al mondo e la vendita di-retta può contare su oltre 4000 Punti Campagna Amica. Il progetto di Coldiretti per una filie-ra agricola tutta italiana ha proprio l’obiettivo di restituire agli agricol-tori il loro ruolo centrale e permet-tere ai consumatori di poter contare su prodotti italiani ottenuti con un processo produttivo sostenibile e venduti al giusto prezzo e i cittadini hanno dimostrato di apprezzare que-sto tipo di vendita, infatti è l’uni-ca forma in controtendenza rispetto all’andamento generale dei consumi.Nel suo messaggio conclusivo Masso-

brio ha delineato alcuni aspetti fon-damentali, come l’importanza della sostenibilità nella produzione di cibo, ma anche l’urgenza di norma-tive adeguate e il fondamento di una comunicazione chiara e trasparente che possa consentire al consumatore di scegliere consapevolmente.

CONFRONTO ITALIA (Distretto) – CINA (Xinjiang) emissioni CO2

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

120,0

IPCC GWP 100a

Confronto di 1 p 'Pomodoro Cina' con 1 p 'Pomodoro Distretto'; Metodo: IPCC 2007 GWP 100a V1.02 / Caratterizzazione

%

Pomodoro Cina Pomodoro Distretto

47,94 g CO2-eq/kg220,89 g CO2-eq/kg

- 79%

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TAVOLA ROTONDA

20 LA VOCE DEI Coltivatori

TAVOLA ROTONDA COLDIRETTI PIACENZA

Due frigoriferi messi uno accanto all’altro. Quello definito degli “orrori” con ogni sor-ta di prodotto, dai salumi ai formaggi, dal pomodoro alla pasta commercializzati con inconfondibili segni di italianità (bandiere tricolori, paesaggi collinari e altri richiami al Bel Paese), ma leggendo le etichette si scopre che si tratta di prodotti di origine straniera… anche se non sempre l’origine è indicata. Nell’altro frigo, colorato di giallo, allestito con il tricolore e con le bandiere Coldiretti si trovano i prodotti di casa no-stra, che provengono dal nostro territorio, con origine certa e una filiera di produ-zione rintracciabile: Grana Padano, pasta, yogurt, latte, pomodoro, formaggi freschi, salumi dop, miele, olio e tanta altre bon-tà tutte rigorosamente italiane. Abbiamo voluto evidenziare, ha commentato il pre-sidente Bisi, come spesso il consumatore venga tratto in inganno da segni distinti-vi italiani e da un’etichetta piccolissima e spesso incomprensibile.

Durante la serata sono stati presentati“il frigo degli orrori” e la “dispensa del cibo amico”

IL FRIGO DEGLI ORRORI DISPENSA DEL CIBO AMICO

Luigi Bisi con Rosario Trefiletti

Paolo Massobrio

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21LA VOCE DEI Coltivatori

TAVOLA ROTONDATAVOLA ROTONDAMAGGIO 2011

Le multinazionali dell’alimentare preparano la conversione al Made in Italy. Entro il 2020 i cibi offerti ai nostri con-sumatori verranno confezionati tutti a partire da materie prime provenienti da coltivazioni di agricoltura sostenibile. Peroranonc’èalcunannuncioufficiale,quindièinutilechevimettiateacompulsareGoogleelerassegnestampaonline. L’unica traccia di questa conversione alla tracciabilità si è vista a Cibus Tour, il salone dell’agroalimentare che

si è svolta la scorsa settimana a Parma. Ebbene, lì McDonald’s si è presentata con diversi “corner”, uno per ciascun padiglione su cui si snodava l’itinerario del gusto nel quartiere fieristico di Baganzola.

L’effetto “minestrone” dovuto al fatto che la collocazione degli espositori non seguiva un itinerario logico (tranne l’area riservata a Slow Food nel resto della fiera si trovava un po’ di tutto sparso qua e là) ha spento in parte l’effetto degli stand McDonald’s dove si potevano assaggiare salumi e prodotti della gastronomia italiana.

E in verità quella di Parma non era un’anteprima assoluta. Da tempo il colosso mondiale dell’hamburger offre nei propri ristoranti panini confezionati con formaggi o affettati locali.

Ma quello di cui parliamo è un cambiamento di rotta a 180 gradi. Più simile al “Contrordine compagni” di guareschiana memoria piuttosto che un mutamento di strategia. Per quanto rivoluzionario possa essere.

Sta di fatto che i big mondiali dell’alimentare si ripromettono di approvvigionarsi soltanto con farina, latte, carne, affettati, frutta e ver-dura Made in Italy, anche se per ora non lo dicono. Ora vi chiederete: ma dove l’ha saputo?

E’ presto detto: in settimana, lunedì per la precisione, si è tenuto a Borgonovo Val Tidone un interessante incontro or-ganizzato dalla Coldiretti di Piacenza sulla filiera del pomodoro che in quella zona è davvero trasparente: in virtù di alcuni accordi fra agricoltori e industria di trasformazione, nei campi del piacentino si coltiva un ottimo pomodoro venduto poi in molte catene (locali e non) sottoforma di conserva e sughi con origine dichiarata in etichetta. Un successo del Made in Italy maturato nel tempo grazie all’impegno di tutti i protagonisti della filiera.

Ebbene, all’incontro della Coldiretti Marco Crotti, il presidente del Consorzio interregionale ortofrutticoli (in sigla Cio), ha raccontato di aver incontrato una delegazione delle multinazionali, presentatesi a Piacenza con una richiesta inattesa: se dovessimo decidere di uti-lizzare soltanto frutta e verdura italiana per confezionare i nostri alimenti, voi coltivatori siete in grado di soddisfare la nostra richiesta? Ibigdell’industriaalimentare,inclusiUnilever,Nestlé,CocaCola,BarillaeMcDonald’ssisonodatitempo10anniperconvertirsialMade in Italy. Un lasso di tempo lungo ma indispensabile agli agricoltori per adeguare le produzioni all’enorme domanda aggiuntiva.

Attenzione a non farvi cogliere dai facili entusiasmi, però. Non è detto che le corazzate del cibo omologato e industriale pensino solo e soltanto al vero Made in Italy quando parlano di cibi italiani. C’è infatti un equivoco alimentato tuttora dall’industria di trasformazione (pure la nostra): si può definire prodotto italiano quello fatto con la ricetta e con le tecnologie di casa nostra, a prescindere dall’origine dellematerieprimeimpiegate.Giustoperfareunesempio,ècosìchealmeno25milionidicoscedimaialetedescheeolandesisitrasformano in prosciutti italiani.

Quindi, ancora una volta, per assicurare trasparenza alla conversione al “tutto italiano” delle grandi multinazionali, ci vorrebbe l’etichet-tatura d’origine obbligatoria. Scommettiamo che se proviamo a proporgliela ci dicono di no?

Attilio Barbieri

Di seguito pubblichiamo un intervento del giornalista Attilio Barbieri preso dal suo blog Etichettopoli. Invitiamo i lettori A VISITARE IL BLOG www.etichettopoli.com per leggere gli interessanti post di questa prestigiosa “penna libera”.

Attilio Barbieri

MAGGIO 2011

UNILEVER, NESTLÉ, COCA COLA e MCDONALD’S si convertono al MADEINITALY, ma...

21LA VOCE DEI Coltivatori

TAVOLA ROTONDATAVOLA ROTONDA

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INIZIATIVE COLDIRETTIINIZIATIVE COLDIRETTI

22 LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZA

Allora puoi aderire alla nostra rete nazionale:diventa un Punto Campagna Amica!

Sei un’impresa agricola che fa vendita diretta

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Troverai il modulo di adesione in tutte le sedi Coldiretti.

Potrai usare il logo di Campagna Amica!Nel tuo punto vendita, nelle confezioni dei tuoi prodotti, sui materiali di comunicazione e di vendita.

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Farai parte di una grande rete!Più imprese agricole aderiranno, maggiore sarà la tua forza e quella dei Punti Campagna Amica.

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23LA VOCE DEI Coltivatori

MAGGIO 2011

Con 2.888 fattorie, 710 mercati, 565 agriturismi continua con un trend in forte crescita l’accreditamento di Campagna Amica, le botteghe dei produttori agricoli che entrano a far parte della rete dei Farmer’s Markets Campagna Amica.Il marchio di Campagna Amica identifica quei luoghi di vendita in cui il cittadino può acquistare, direttamente e senza intermediari, pro-dotti agricoli di origine italiana. Il rispetto costante di questo requisito viene assicurato da un efficiente sistema di controlli effettuati sulle imprese agricole licenziatarie del marchio e viene garantito da un Ente Terzo di certificazione. Il marchio garantisce che l’imprenditore che lo utilizza, proponga ai consumatori solo ed esclusivamente prodotti agroalimentari di origi-ne italiana. Chi si accredita ha modo di potersi distinguere chiaramente, attraverso una targa che riporta il nome e un codice identificativo proprio dell’azienda. La targa ha un grande valore di distintività e di riconoscibilità rispetto a tutti gli altri punti in vendita diretta. La forte crescita dell’accreditamento è la dimostrazione che gli agricoltori credono nel progetto di una filiera agricola italiana in grado di accorciare i passaggi dal produttore al consumatore per offrire alle famiglie nuove opportunità di spesa alimentare legata alla qualità, alla sicurezza e alla trasparenza dell’origine.Da una recente indagine condotta da Swg emerge che i consumatori che si rivolgono agli agricoltori per i loro acquisti alimentari hanno una media di 40 anni, la metà sono donne e oltre al prezzo guardano la qualità del prodotto e chiedono più informazioni possibili sul prodotto. Con una spesa media di 26 euro, nella borsa della spesa agricola tipo, in termini di quantità, la verdura e la frutta pesano di più.

Gli imprenditori agricoli che desiderano ricevere informazioni per l’accreditamento, potranno rivolgersi agli uffici provinciali e periferici di Coldiretti.

COMMERCIO: ISTAT; COLDIRETTI,BENE CRESCITA MERCATI CONTADINILA SPESA AUMENTA DEL 28% A FEBBRAIO, RAGGIUNTI 8,3 MLN ITALIANI

(ANSA) - ROMA, 22 APR - I mercati degli agricoltori aumentano le vendite del 28% in un anno e raggiungono 8,3 milioni di italiani. ‘’Sono l’unica forma di vendita organizzata che cresce a due cifre nell’alimentare’’ osserva Coldiretti, commentando i dati Istat sulle vendite al dettaglio di febbraio. I prodotti piu’ acquistati nei 715 mercati di Campagna Amica sono la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi e il vino, con una spesa media di circa 26 euro per visita. Secondo un’analisi dell’organizzazione, il grado di soddisfazione e’ alto per il 75% degli acquirenti, medio per il 20% e basso per il 2%. Il 91% dei consumatori consiglierebbe questa tipologia di acquisto. Coldiretti individua tre tendenze principali nelle scelte di acquisto: la ricerca della combinazione di qualità, sicurezza e prezzo, la percezione della responsabilità sociale ed ambientale e il riconoscimento del valore che ha l’identità territoriale delle produzioni.(ANSA).

PUNTO CAMPAGNA AMICA: PROSEGUE LA CRESCITA DELLE AZIENDE ACCREDITATE

Fiorenzuola d’Arda: primo e terzo giovedì di ogni mese

Piacenza: lunedì, piazza Cavalli – venerdì, piazza Duomo

Pianello V.T.: prima domenica del mese

Grazzano Visconti: prima domenica del mese

Carpaneto P.no: seconda domenica del mese

Ponte dell’Olio: terza domenica del mese

MERCATI DI CAMPAGNA AMICA NELLA NOSTRA PROVINCIA

Page 26: la Voce 05/2011

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24 LA VOCE DEI Coltivatori

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Page 27: la Voce 05/2011

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25LA VOCE DEI Coltivatori

MAGGIO 2011

CONCOR SOIPorta la macchina fotografica quando

vai a fare la spesa! Negli oltre 1000

mercati contadini, dove gli agricol-

tori vendono senza intermediari i

propri prodotti, arriva “Scatta la

campagna!”, un concorso foto-

grafico lanciato da Fondazione

Campagna Amica e dal mensile La

Nuova Ecologia, che invita i consu-

matori a raccontare con un’immagine

i propri “produttori del cuore”, a

ritrarre i volti e i momenti più signi-

ficativi che si creano ogni giorno nei

farmer’s market italiani.

È facile: basta scattare una

foto (anche con il telefonino)

e spedirla al nostro concorso

per posta elettronica o posta

ordinaria. Insieme all’immagine

dovrai inviare una scheda di parte-

cipazione e una breve presenta-

zione del mercato o del produt-

tore, del luogo o del momento che

hai voluto ritrarre.

Le foto pervenute si potranno

guardare sui siti web www.campagnamica.it e

www.lanuovaecologia.it. Al termine del

concorso una giuria di esperti le valuterà

indicando i vincitori. In palio ci sono pro-

dotti alimentari per 3.500 euro (divisi

nelle tre sezioni) da ritirare nei

mercati di Campagna amica.

Allora, tutti pronti? Il concorso,

realizzato in collaborazione con Col-

diretti e Legambiente, è rivolto a tut-

ti coloro che amano fare la spesa nei

mercati di vendita diretta e che vo-

gliono contribuire a farli conoscere,

compresi i fotografi professionisti.

“Scatta la campagna!” per portare in

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qualità, rispetto dell’ambiente e con-

venienza. Aspettiamo le immagini anche

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COME PARTECIPARELe immagini possono essere inviate dal 05 marzo2011 al 31 Luglio 2011. La partecipazione è gratuita e ogni concorrente puòinviare al massimo 5 immagini per ogni sezione diconcorso (e 10 immagini complessive). Ogni immagine deve essere accompagnata da unascheda di partecipazione scaricabile da www.cam-pagnamica.it e www.lanuovaecologia.it.

LA GIURIA La giuria sarà composta da rappresentanti di Fonda-zione Campagna Amica, La Nuova Ecologia, Coldirettie Legambiente oltre che da professionisti del settore

fotografico. I vincitori saranno decretati entro il 29Settembre 2011.

I PREMICategoria immagini realizzate con fotocamere pro-fessionali o semiprofessionali, comunque ad alta de-finizione e/o stampate su carta fotografica: primo clas-sificato prodotti alimentari per un valore di 1.500 euro.Categoria immagini realizzate con fotocamere inte-grate all’interno di cellulari, smart phone o altri ap-parecchi mobili: primo classificato prodotti alimentariper un valore di 1.000 euro. Premio speciale “I voltidella campagna: primo classificato prodotti alimen-tari per un valore di 1.000 euro.

I RECAPITI Le immagini possono essere spedite tramite:1) e-mail:

[email protected];2) Posta ordinaria: Concorso “Scatta la campagna!”,

presso Campagna Amica, via Nazionale 89/A,00187 Roma,

La scheda di partecipazione è scaricabile dai sitiwww.campagnamica.it e www.lanuovaecologia.it.

Il regolamento integrale è pubblicato sui siti web esulle riviste “Il punto di Campagna Amica” e “LaNuova Ecologia”.

REGOLAMENTO

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e con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

Scarica dai siti www.campagnamica.it e www.lanuovaecologia.it il regolamento completo

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La Sezione di Carpaneto di Coldiretti dona un “traumaesticatore” alla Pubblica Assistenza Un attrezzatura sanitaria necessaria per immobilizzare le per-sone che, a causa di traumi dovuti ad incidenti, non riescono a muoversi e liberarsi con le proprie forze, donata alla Pubblica Assistenza di Carpaneto dalla sezione Coldiretti dello stesso Co-mune.La moderna attrezzatura in fibre di carbonio è stata consegnata dal presidente Paolo Montesissa, accompagnato da alcuni con-siglieri, al presidente della Pubblica Assistenza. “Noi imprenditori agricoli, ha dichiarato Montesissa, siamo persone concrete e attraverso questo gesto altrettanto concreto, abbiamo voluto mostrare il nostro ringraziamento all’impegno profuso quotidianamente dalla Pubblica Assistenza”.

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27LA VOCE DEI Coltivatori

MAGGIO 2011

Educazione alla Campagna Amica agli allievi della scuola alberghiera di Serramazzoni

Recentemente ho compiuto un viaggio nel sud-est asiatico e precisamente in Birmania che dal 21/10/2010 è chiamata Myanmar. E’ uno dei po-chi paesi al mondo dove i processi di sviluppo economico e culturale vanno ancora molto a ri-lento a causa soprattutto di un regime militare che dal 1962 ha assunto il controllo del paese.La Birmania ha un’economia prettamente agri-cola ed è uno dei maggiori produttori di riso al mondo. Sulle montagne nord orientali al confi-ne con il Laos, completamente interdetti al tu-rismo, è diffusa la coltivazione dell’oppio. Il pa-ese tutt’ora è isolato economicamente a causa di sanzioni imposte dagli Stati Uniti d’America e dall’Unione Europea, con esclusione di quelle umanitarie, talvolta rifiutate dal governo bir-mano, come in occasione dei disastri creati dal ciclone Nargis, che nel 2009 ha provocato deci-ne di migliaia di morti.In occasione di questo viaggio, ho potuto toc-care con mano la realtà quotidiana del popolo birmano e capirne le problematiche, da quelle di carattere sociale a quelle economiche.Con dei mezzi di fortuna, ho raggiunto alcuni piccoli villaggi all’interno della zona del Del-ta, qui ho incontrato le comunità e ho visita-to alcune scuola, dove a nome di Coldiretti ho consegnato ai bambini materiale didattico di Educazione alla Campagna Amica.

Fabrizio Masini

Educazione alla Campagna Amicaarriva fino in

Birmania

Si è tenuto nei giorni scorsi nella sede piacen-tina della scuola alberghiera e di ristorazione di Serramazzoni, a Gariga di Podenzano, la le-zione con Coldiretti Piacenza in cui si è parlato di prodotti tipici del territorio e di sicurezza ali-mentare, temi attuali che gli allievi hanno voluto approfondire, nella convinzione che lo stretto rapporto con il luogo di produzione e la qualità delle materie prime siano alla base di un buon piatto.“Abbiamo aderito all’iniziativa di Educazione alla Campagna Amica, spiega Giovanni Corsi-ni, responsabile della sede piacentina dello Ial Emilia Romagna, l’ente per la formazione pro-fessionale che gestisce la Scuola Alberghiera di Serramazzoni, perché siamo convinti che questo progetto possa arricchire le competenze e cono-scenze dei nostri allievi.“E’ fondamentale, continua Corsini, che i futuri operatori conoscano i prodotti perché saranno gli ambasciatori dell’enogastronomia del territo-

rio. Durante le lezioni tenute da Elisabetta Mon-tesissa, responsabile relazioni esterne di Col-diretti Piacenza e dal tecnico Cinzia Pastorelli, sono stati approfonditi diversi argomenti, tra cui le nostre Dop e Doc e il legame fondamentale tra prodotti tipici e territorio, rapportate al tema della sicurezza alimentare e della recente legge sull’etichettatura obbligatoria.

“Il progetto di Educazione alla Campagna Amica fa parte del percorso di Coldiretti per realizza-re una filiera agricola tutta italiana. Formare consumatori consapevoli del patrimonio enoga-stronomico del proprio territorio significa valo-rizzare le produzioni locali, scegliere i prodotti stagionali e imparare ad osservare lo sviluppo dell’agricoltura, settore primario del Paese.”

Elisabetta Montesissa con gli allievi della scuola alberghiera

Page 30: la Voce 05/2011

INIZIATIVE COLDIRETTIINIZIATIVE COLDIRETTI

28 LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZA

Laboratori di ricerca, laboratori di analisi di chimica e microbiologia agraria,ambientale, ecologia industriale, ecologia agraria, studi e caratterizzazioni am-bientali, interventi di risanamento e bonifica di suoli agricoli ed industriali, in-gegneria ambientale.

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INIZIATIVE COLDIRETTIINIZIATIVE COLDIRETTI

29LA VOCE DEI Coltivatori

MAGGIO 2011

Nicola Cesare Baldrighi, Presidente del Consorzio del Grana Padano D.o.p., ha tenuto lo scorso 12 aprile un seminario sul tema “LA FILIERA PRODUTTIVA DEL GRANA PADANO D.O.P”., organizzato da Agrisystem, la Scuola di Dottorato per il sistema Agro-alimentare dell’Università Cattolica.Con 4 milioni e trecentomila forme (da 38 kg) prodotte ogni anno in circa 150 caseifici, l’utilizzo di un quarto di tutto il latte prodotto in Italia e Piacenza unica provincia emiliana di produzione, il Grana padano D.o.p., formaggio più imitato

al mondo, si conferma una delle principali eccellenze gastronomiche italiane. “Il Consorzio – ha spiegato Baldrighi – ha una duplice funzione: quella di tutela e vigilanza e quella di promozione. La prima si esplicita nel controllo dei caseifici per una corretta applicazione del disciplinare di produzione, la seconda riguarda il settore della comunicazione. Per distinguerci – ha continuato il Presidente – abbiamo puntato sulla versatilità e sugli aspetti legati alla tradizione del prodotto, ma per far comprendere al consumatore la differenza tra un formaggio

marchiato e non è necessaria un’operazione culturale oltre che commerciale, perché il modo di alimentarsi è radicato nelle persone. Occorre quindi intervenire sull’educazione alimentare, comunicando al consumatore che un prodotto D.o.p., rispetto ad un formaggio non marchiato e meno costoso, può garantire elevati standard di qualità in tutte le fasi della filiera produttiva”. I seminari Agrisystem proseguiranno anche nel mese di maggio: per maggiori dettagli consultare il sito http://scuoledidottorato.unicatt.it/agrisystem

La Voce della CattolicaSEDE DI PIACENZA CREMONA

SEMINARI AGRISYSTEM:

In Cattolica il presidente del Consorzio del Grana Padano D.O.P.

29LA VOCE DEI Coltivatori

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EVENTI E NOTIZIE DAL MONDO AGRICOLOEVENTI E NOTIZIE DAL MONDO AGRICOLO

30 LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZA

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EVENTI E NOTIZIE DAL MONDO AGRICOLOEVENTI E NOTIZIE DAL MONDO AGRICOLO

31LA VOCE DEI Coltivatori

MAGGIO 2011

Si è concluso nei giorni scorsi il percorso av-viato dal Consorzio di Bonifica e finalizzato ad incontrare le associazioni ambientaliste e di pesca sportiva.Nei primi due incontri il Consorzio ha pre-sentato alle associazioni l’orientamento del nuovo Consiglio di Amministrazione, volto a rendere più costante nel tempo il confron-to, avviato da alcuni anni, con i soggetti che, nell’ambito del territorio della nostra provin-cia, si occupano a vario titolo di ambiente. E’ stato sottolineato che il Consorzio, con l’irri-gazione oltre a consentire produzioni agrico-le di eccellenza, contribuisce concretamente a valorizzare l’ambiente, mantenendo quella architettura rurale che tanto contraddistingue il territorio della nostra provincia e dei relati-vi corsi d’acqua naturali ed artificiali.Sono state illustrate, per sommi capi, le atti-vità svolte in montagna e quelle dei territori pedecollinari e di Pianura. In merito al gover-no e alla gestione dell’acqua ad uso irriguo, sono stati evidenziati gli aspetti che caratteriz-zano e differenziano i quattro comparti irri-gui presenti nel territorio provinciale, due dei quali serviti dalle dighe di Molato e Mignano, recentemente recuperate nella loro funzio-nalità; opere, queste, che hanno modellato l’ambiente valorizzando le relative vallate. Il Consorzio ha ascoltato le problematiche che talune Associazioni hanno evidenziato. In particolare sono stati chiesti chiarimenti sul

recupero del pesce e sulle opere provvisiona-li per la derivazione delle acque superficiali ad uso irriguo. Il Consorzio ha informato di tutte le azioni che annualmente vengono svol-te per la tutela della fauna ittica nel corso del-la stagione irrigua.E’ stata quindi posta all’attenzione del Con-sorzio la derivazione della acque del torrente Trebbia ed in particolare quella di subalveo della traversa Mirafiori. Nel corso dell’ultimo incontro, grazie al contributo dei progettisti, si sono evidenziati i criteri ambientali posti alla base della progettazione, per il recupero di questo manufatto essenziale per l’irrigazio-ne.Il Presidente Zermani, infine, ha sottolinea-to l’importanza di proseguire nel tempo un dialogo costruttivo con le Associazioni am-bientali, confermando che l’agricoltura è am-biente e che l’agricoltore è il primo custode del territorio.

“A 15 anni dall’ultima convocazione e a 19 anni dalla data dell’omologa della cessione dei beni ai creditori del Tribunale di Roma, si è svolta a Roma l’assemblea di Federconsorzi”. Lo ha reso noto una nota secondo la quale “il Commissario Andrea Baldanza, nominato dal ministro delle Politiche agricole ha illustrato lo stato della liquidazione, valorizzando la circo-stanza che la Cassazione, a Sezioni Unite, con sentenza n.16504 del 1999, ha espressamente ri-conosciuto l’esistenza di un’autonomia patrimo-niale all’interno del patrimonio di Federconsorzi.

Questa autonomia comprende le attività espletate da Federconsorzi in qualità di agente contabile dello Stato e in essa dovrebbe ascriversi anche il credito accertato dalla Corte d’Appello di Roma con la sentenza n.4699 del 2010, pari a circa 800 milioni di euro. Con il Tribunale di Roma - prosegue la nota - si è poi costituito un tavolo di lavoro per una de-finizione rapida e trasparente dell’accertamento della spettanza di tale credito, in presenza di un comune interesse per comporre le varie posizioni. Il Commissario di Federconsorzi ha tuttavia pre-

cisato che ove non si dovesse arrivare in tempi rapidi a una definizione di una procedura soddi-sfacente per tutti i soggetti coinvolti, si adiranno le vie giudiziarie per ottenere un accertamento inconfutabile delle spettanze. Il Commissario governativo ha altresì manife-stato l’intenzione - conclude il comunicato – di giungere a un’approvazione del bilancio in tem-pi rapidi, superando una prassi che ha visto pro-durre solo un rendiconto annuale”.

LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALI E DI PESCA INCONTRATE:Arci pesca, Enal pesca, Fipsas pesca, Umpem pesca, Ass. Ambientalista Il Micelio, Ass. Alessandro Galante Garrone, Ass. Cassimoreno-Roffi, Ass. Comitato Autonomo Pro Ivacca-ri e Mucinasso, Ass. per lo sviluppo compatibile delle Alti Valli Piacenti-ne, Ecoistituto di Parma e Piacenza, Fattorie per tutti Ass. per la didattica rurale, Gruppo Ambientalista Valtido-ne, Gruppo Mineralogico Palentologi-co Piacentino, Società Piacentina di Scienze Naturali, Ass. La Val Tidone, Associazione italiana acque balneabili naturali, Legambiente Piacenza.

RISORSA IDRICA, UN BENE DI TUTTIConfronto tra il Consorzio di Bonifica di Piacenza e le Associazioni ambientaliste e di pesca sportiva

RIUNITA DOPO 15 ANNIL’ASSEMBLEA DI FEDERCONSORZI

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TECNICOTECNICO

32 LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZA

Sono aperti i bandi Asse 3 volti a finanziare le aziende che vorranno creare e/o sviluppare all’interno della propria azienda attività agritu-ristica, ospitalità turistica e realizzare impianti per energia da fonti alternative.La misura 311 “ diversificazione in attività non agricole” prevede :• azione1“agriturismo”• azione2“ospitalitàturistica”• azione3“impiantidienergiadafontirinnovabili”

Norme comuni a tutti i bandi

Scadenza : 1 luglio 2011Documetazione da allegare :a) copia del titolo di proprietà o di possesso degli immobili per la du-rata almeno pari al vincolo di destinazione (10 anni strutture, 5 anni attrezzature)b) per le aziende non in unica proprietà, dichiarazione del proprie-tario e/o comproprietario che autorizza la realizzazione delle opere strutturali oggetto d’interventoc) copia del titolo abilitativo urbanistico comunale ad eseguire i lavori oggetto della domanda o per i casi previsti, copia delle Dia presentata al comune ,nonché la sua efficacia per la decorrenza del termineprevisto per l’opposizione da parte del Comune. Nel caso in cui la domanda sia presentata prima della dichiarazione sopra indicata, tale dichiarazione dovrà essere presentata entro 30 giorni dalla sca-denza dell’Avviso, pena l’inammissibilità della domanda. Ove la Dia non fosse richiesta, occorre presentare dichiarazione del progettista attestante l’immediata cantierabilità del progetto. d) stralcio della Carta Tecnica Regionale ( scala 1:5000) con eviden-ziati confini dell’azienda e gli oggetti di interventoe) copia delle visure catastali e dei mappali ( scala 1:2000) relativi alle aree su cui si intende eseguire le operef) relazione tecnica illustrativa del progetto per il quale si richiede il finanziamentog) disegni che vanno ad evidenziare lo stato di fatto, di progetto e degli interventih) documentazione fotografica degli immobili oggetto di interventoi) relazioni specialistiche, studi ed indagini preliminari necessarij) computo metrico estimativo calcolato in base al prezziario pubbli-cato nel sito delle Regione Emilia Romagna. Per i lavori non previsti potrà essere adottato il prezzario della Camera di Commercio, In-dustria, Artigianato e Agricoltura di Piacenza e per ultimo eventuali preventivi redatti da 3 ditte fornitrici differentiLa documentazione tecnica deve essere predisposta da un professio-nista abilitato iscritto all’albo.Non sono ammessi all’aiuto:•opere, materiali, attrezzature e macchinari realizzate o acquistatiprima della notifica di concessione dell’aiuto, fatto salvo il rilascio di autorizzazione espressa;•acquistodiattrezzatureomacchinariusati;•prestazionivolontariedimanodoperaaziendali;•importicorrispondentiall’IVA;

Azione 1“AGRITURISMO”

Beneficiari

Possono beneficiare degli aiuti gli imprenditori ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile iscritte ai registri della C.C.I.A.A nella sezioni impre-se agricole, in possesso dell’attestato di partecipazione ad un corso regionale per operatori agrituristici o ad un corso per operatori di fattorie didattiche nel caso in cui gli interventi proposti siano rivolti esclusivamente a tale attività. I requisiti suddetti devono essere pos-seduti alla data di scadenza del bando ( 01 luglio 2011)

Localizzazione degli interventiL’AzioneèapplicabileneiComunidiCastelS.Giovanni,BorgonovoV.T.,Sarmato,Rottofreno,Calendasco,Gragnano,Agazzano,Gazzola,Rivergaro,Gossolengo,Podenzano,Vigolzone (conesclusionedellapartericadenteinareaLeader),S.Giorgio,Pontenure,Caorso,Car-paneto, Cadeo, Cortemaggiore, S. Pietro in Cerro, Monticelli D’On-gina, Castelvetro, Villanova, Besenzone, Fiorenzuola, Castell’Arquato (con esclusione della parte ricadente in area Leader) e Alseno (con esclusione della parte ricadente in area Leader).E’ escluso dall’applicazione il Comune di Piacenza

Tipologia di intervento e spese ammissibili:Sono ammesse a finanziamento le seguenti tipologie di intervento:1) investimenti per l’adeguamento delle aziende al fine di realizzare o ampliare attività agrituristica con le seguenti spese ammesse:•interventi di recupero o ristrutturazione dei fabbricati esistenti inazienda, realizzazione di piazzole e relative strutture idriche e sani-tarie per campeggio compresa l’eventuale impiantistica necessaria , realizzazione ed allestimento di strutture fisse per attività ricreative, sportive, culturali, didattiche e per il tempo libero;•sistemazioneesterneaserviziodifabbricatiagrituristici(conesclu-sione di qualsiasi impianto produttivo agricolo)•allestimentodicamere,salaristorazione,cucinaelocaliaccessoriutilizzati per attività agrituristica( acquisto mobili ed eventuali attrez-zature fisse per la preparazione, lavorazione e conservazione dei cibi)•acquistodiattrezzature informaticherelativosoftware (dibaseespecifico) per la gestione dell’attività agrituristica•spesegeneralietecnichenellamisuramassimadel10%dellaspe-sa ammissibile2) investimenti dedicati esclusivamente all’attività didattica:•acquistodiattrezzatureemacchinariperl’attivitàdidattica•ristrutturazioneeallestimentodeilocaliedeglispaziesternispecifi-catamente dedicati all’attività nel limite massimo di un locale coperto e di un bagno ad uso esclusivo degli utenti•spesegeneralietecnichenellamisuramassimadel10%dellaspe-sa ammissibile

Programma di Sviluppo Rurale - Psr 2007/2013

ASSE 3“ QUALITA’ DELLA VITA NELLE ZONE RURALI E DIVERSIFICAZIONE DELL’ECONOMIA RURALE”

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TECNICOTECNICO

33LA VOCE DEI Coltivatori

MAGGIO 2011

i Per qualsiasi informazione o chiarimenti rivolgersi all’ufficio tecnico provinciale (Stefano Cavanna tel. 0523/596513, e-mail: [email protected]), o agli uffici periferici di Coldiretti Piacenza

Disponibilità finanziaria e massimali degli aiuti:Per tale misura sono previsti 2.448.000 €. L’importo degli aiuti con-cessi ad una medesima impresa sarà in conto capitale e in percen-tualedel40%.

Documentazione specifica:•copia dell’attestato di partecipazione al corso di formazione pro-fessionale della Regione Emilia Romagna per operatore agrituristico o per operatore di fattoria didattica svolto successivamente al 28 Giugno1994.Dichiarazionediinizioattivitàagrituristicaindataan-tecedente all’entrata in vigore della L.R. 26/1994 per le aziende in possesso dell’ autorizzazione comunale rilasciata ai sensi della L.R. 8/1987.

Azione 2“OSPITALITÀ TURISTICA”

Obbiettivi dell’Azione:La presente misura è volta:•all’integrazionedelredditodell’imprenditoreagricolo•accrescimentodell’attrattività dell’ambiente ruralecomesedediinvestimento e residenza con realizzazione di interventi di recupe-ro di immobili da destinare all’ospitalità turistica di alloggio e prima colazione.

Beneficiari:Possono beneficiare degli aiuti gli imprenditori ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile iscritte ai registri della C.C.I.A.A nella sezioni im-prese agricole..

Localizzazione degli interventi:L’azione è applicabile nei seguenti comuni: Ferriere, Farini, Bettola, Morfasso, Ottone, Zerba, Cerignale, Corte Brugnatella, Bobbio, Coli, Pecorara.

Tipologia di intervento e spese ammissibili:Sono ammesse a finanziamento interventi:•realizzati su fabbricati ruraliabitativi storicie tipiciqualiedificidiinteresse storico-architettonico, architetture tradizionali rurali realiz-zate con materiali tradizionali quali coperture in pietra o con elementi decorativi caratterizzanti le facciate,•interventirealizzatisufabbricaticonpiùdi50annirealizzatiinsas-soopietraolegnoperalmenoil50%dellestruttureportantiesternea vista

Spese ammissibili per:•larealizzazionediunmassimodi3camereconbagno,•speserelativeallasistemazionedioperemurarie,operedifinituraquali infissi, pavimentazioni, rivestimenti e installazione di sanitari ol-tre che adeguamenti impiantistici;•spesegeneralie tecnichenellamisuradel10%dellaspesaam-missibile

Disponibilità finanziaria e massimali degli aiuti:Per tale misura sono previsti 90.000 € . In ogni caso, per ogni stanza con bagno ristrutturata verrà corrisposto un aiuto massimo di 15.000 €,calcolatosul40%dellaspesaammissibile.

Azione 3“IMPIANTI PER ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI”

Obbiettivi dell’Azione:La presente misura è volta •all’integrazionedelredditodell’imprenditoreagricolo•accrescimentodell’attrattività dell’ambiente ruralecomesedediinvestimento e residenza con realizzazione di interventi per la co-struzione di impianti volti alla produzione e alla distribuzione di bio-energie.

Beneficiari:Possono beneficiare degli aiuti gli imprenditori ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile, iscritte ai registri della C.C.I.A.A nella sezioni im-prese agricole.

Localizzazione degli interventi:Tutto i comuni ricadenti nel territorio piacentino ad esclusione delle aziende ricadenti nel polo urbano di Piacenza.Tipologia di intervento e spese ammissibili:Gliinterventiammissibiliriguardanolarealizzazionediimpiantiperlaproduzione, utilizzazionee vendita di energia e/o calore di potenza massima di 1 MW quali:•centralitermicheconcaldaiealimentateprevalentementeacippatoo a pellets;•microimpiantiperlaproduzionedibiogasdaiqualiricavareenergiatermica e/o elettrica (compresa cogenerazione);•microimpiantiperlaproduzionedipelletseolicombustibilidama-teriale vegetale;•microimpiantiperlaproduzionedienergiaeolica;•microimpiantiperlaproduzionedienergiasolare;•microimpiantiperlaproduzionedienergiaidrica(piccolisalti);•impianticombinatiperlaproduzionedienergiadafontirinnovabili;in tali impianti la somma delle singole tipologie di produzione non può superare la potenza massima di 1MW;•piccoleretiperladistribuzionedell’energiaaserviziodellecentraliodei microimpianti realizzati in attuazione della presente Azione nel li-mitemassimodel20%dellaspesaammissibiledelprogettopresen-tato ed alla condizione che tale rete sia di proprietà del beneficiari.Spese ammissibiliPer gli interventi sopra indicati sono ammissibili le seguenti spese:•operemurarieedediliper la realizzazionedi vanidi servizio, retiper la distribuzione, attrezzature e macchinari, nei limiti di quanto strettamente necessario alla realizzazione dell’intervento secondo le migliori tecniche di progettazione in materia;•spesegenerali e tecnicheper laprogettazione,direzione lavori ecollaudoperunmassimodel10%dellaspesaammissibile.In sede di determinazione dell’ammissibilità della spesa sarà valutata la compatibilità del progetto presentato con gli obiettivi dell’Azione.

Disponibilità finanziaria e massimali degli aiuti:Per tale misura sono previsti 655.000 €. L’aiuto, in forma di contribu-toincontocapitale,saràparial50%dellaspesaammissibile.

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TECNICOTECNICO

34 LA VOCE DEI Coltivatori

COLDIRETTI PIACENZA

Il codice ambientale esclude talune categorie di sostanze e materiali dal campo di applicazione della disciplina sui rifiuti. Il Ministero ha precisato, quindi, innanzitutto, che tale esclusione è prevista persfalciepotature,nonchéperaltromaterialeagricolo o forestale naturale non pericoloso uti-lizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa, median-te processi o metodi che non danneggiano l’am-biente e non mettono in pericolo la salute umana. Nel parere viene chiarito che la norma in materia di esclusioni deve ritenersi applicabile soltanto a sfalci, potature ed altri materiali che provengono da attività agricola o forestale e che sono desti-nati agli utilizzi descritti, mentre non comprende i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi quali

giardini, parchi e aree cimiteriali, che restano soggetti alle disposizioni della Parte IV del codice ambientale e che devono essere classificati come rifiuti urbani.Preso atto della posizione del Ministero, la questione merita un ulteriore passaggio, che, però, non risulta essere stato affron-tato espressamente nel parere. Deve rite-nersi, infatti, che per gli sfalci ed i materiali indicati sia comunque sempre possibile, in-dipendentemente dalla provenienza, dimo-strare la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa, per la qualifica degli stessi come sottoprodotti e non come rifiuti. Infatti, il nuovo articolo 184 bis del codice am-bientale prevede, in via generale, che un residuo

di produzione può essere qualificato come sotto-prodotto e non come rifiuto quando: la sostanza è originata da un processo produttivo il cui sco-po primario non è produrre questa sostanza; è certo che la sostanza sarà utilizzata nel corso di un successivo processo di produzione da parte di terzi; la sostanza può essere utilizzata senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; l’ulteriore utilizzo è legale.Tale norma, che riproduce l’analoga previsione comunitaria, ha portata generale ed è applicabi-le a tutti i residui di produzione per i quali, alle condizioni indicate, sia possibile dimostrare che il ciclo di vita o di utilità non sono terminati.

CHIARIMENTI SU SFALCI DI POTATURA E RIFIUTIIl Ministero dell’Ambiente, rispondendo ad un quesito formulato dalla Provincia di Mantova, ha fornito alcuni chiarimenti sul regime degli sfalci di potatura, indicando in quali ipotesi la gestione di tali residui debba essere effettuata ai sensi della normativa rifiuti.

i Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per la compilazione e la presentazione delle domande.

Si ritiene importante richiamare l’attenzio-ne sulla necessità di riportare in etichetta il Paese d’origine del vino, secondo le dispo-sizioni comunitarie e nazionali.Nel campo visivo in cui sono presenti le in-dicazioni obbligatorie deve sempre potersi leggere una frase del tipo “prodotto in Italia” o altra simile come “vino d’Italia”, “prodotto d’Italia”, ecc, sia per i prodotti generici (ex vinidatavola)cheperleDOC/IGT.Si precisa inoltre che prodotto e produttore sono riservati solo ai vini spumanti, in alter-nativa si può utilizzare, “vinificato da”, “ot-

tenuto con le uve dell’azienda…” o similari. Nel caso il vino sia ottenuto da uve raccol-te esclusivamente in vigneti di pertinenza dell’azienda e vinificate nella stessa si può indicare “integralmente prodotto…..”Occorre evidenziare che in virtù della Leg-ge generale sull’etichettatura dei prodotti alimentari l’obbligo della provenienza è ul-teriormente sancito e le sanzioni in campo enologico potrebbero salire dagli attuali mi-nimo 516, massimo 1.600 euro alle nuove tariffe comprese tra un minimo di 5.164 ad un massimo di 9.500 euro.

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TECNICOTECNICO

35LA VOCE DEI Coltivatori

MAGGIO 2011

COS’È LACEDOLARE SECCA? Dal 2011, chi affitta immobili ad uso abitativo, al di fuori dell’attività di impresa o di lavoro autonomo (quindi come persona fisica), può scegliere di tassare i canoni con un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionalicomunalieregionali(nonchédelleimposte di registro e di bollo sul contratto di locazione), pari al 21%. Questa impostasostitutiva scende al 19% per i contratti acanone concordato relativi a immobili siti nei Comuni con carenze di disponibilità abitative e in quelli ad alta tensione abitativa.

Si tratta pertanto di una imposta sugli affitti che va a sostituire, qualora si volesse passare a questo nuovo regime (facoltativo):

• l’Irpefelerelativeaddizionali• l’impostadiregistro• l’impostadibollo.E ancora:

• l’impostadiregistrosullerisoluzioni e proroghe del contratto di locazione • l’impostadibollo,sedovuta,sulle risoluzioni e proroghe del contratto • Restacomunquel’obbligodiversare l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.

COME FUNZIONA?• Questonuovoregimefiscale,definitocedolare secca, non è obbligatorio, ma il proprietario può scegliere, al momento della dichiarazione dei redditi, se aderire a questo nuovo tipo di prelievo fiscale oppure restare a quello tradizionale.• L’adesioneallacedolaresecca,comporterà il pagamento di questa unica imposta secondo due aliquote: al 21% sugli affitti a canone libero e 19% sugli affitti a canone concordato.• Lacedolareseccasostituiscedunque tutte le altre forme di tassazione come detto in precedenzaL’obiettivo è quello di rendere più semplice

le procedure che riguardano la tassazione degli affitti, per cui con le due aliquote del 21%edel19%sievitaaiproprietarididoverpagare una serie di tasse, semplificando la procedura.

Le nuove norme riguardano solo gli immobili affittati ad uso abitativo, quindi la disciplina non è applicabile alle locazioni di immobili effettuate nell’esercizio di attività d’impresa, arti o professioni, immobili commerciali o per attività professionali.

Per i contratti registrati a partire dal 7 Aprile 2011 la scelta puo’ essere fatta

online utilizzando Siria, il Servizio Internet per la Registrazione dei contratti relativi a Immobili adibiti ad Abitazione, un software semplificato che guida il contribuente passo per passo. Per i contratti gia’ registrati, invece, il locatore indica la scelta per la tassazione secca direttamente nella dichiarazione dei redditi dell’anno prossimo.

Occorre in ogni caso valutare la convenienza in base al proprio reddito complessivo se optare per il nuovo regime o rimanere con la tassazione attuale.

LA CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTICHE COS’È E COME OPERA

L’introduzione della cedolare secca sugli affitti fa parte di un ampio decreto sul federalismo Municipale (D.Lgs 23/2011).

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TECNICOTECNICO

36 LA VOCE DEI Coltivatori

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TECNICOTECNICO

37LA VOCE DEI Coltivatori

MAGGIO 2011

LA PAGINA DELLA SICUREZZA

Lo stoccaggio dei carburanti nelle aziende agricoleL’imprenditore agricolo che si avvantaggia delle agevolazioni fiscali concesse dallo Stato deve gestire lo stoccaggio di questi prodotti petroliferi nel rispetto delle normative di prevenzione degli incendi, di salvaguardia dell’ambiente e di sicurezza sui luoghi di lavoro.

LA PREVENZIONE DEGLI INCENDIAi fini legislativi sono da distinguere i depositi dai distributori, in quanto sono soggetti ad una disciplina diversa. In questa disamina tratteremo solamente i distributori mobili di carburante che rappresentano la quasi totalità delle cisterne di gasolio che si trovano nelle nostre aziende agricole, tralasciando i depositi fissi ai quali viene applicate una diversa disciplina.

CONTENITORI-DISTRIBUTORI MOBILI Le normative vigenti consentono l’installazione di serbatoi di rifornimento fuori terra solo se gli stessi sono del tipo contenitori distributori mobili, regolamentati dal Decreto Ministeriale del 19/03/1990. In virtù dell’eccezione concessa ai distributori di carburanti liquidi del tipo mobile ad uso privato, destinati al rifornimento di macchine ed automezzi nelle aziende agricole, gli stessi sulla base del telegramma circolare prot. N. 4113/170 dell’ 11 aprile non sono soggetti alla richiesta del certificato di prevenzione incendi. Questi serbatoi per essere a norma di legge devono rispondere ai seguenti requisiti:•capacitàvolumetricanonsuperiorea9.000litri;•sipossonoutilizzaresolopercombustibilidiclasseC,valeadire,gasolioeoliminerali;•ilcontenitoredeveessereapprovatodalMinisterodell’Internoeprovvistodidichiarazionediconformitàaltipoapprovato;•latarghettadiidentificazionepunzonataallastrutturadeveindicare: - nome ed indirizzo del costruttore - anno di costruzione e numero di matricola; la capacità geometrica, lo spessore ed il materiale del contenitore - la pressione di collaudo del contenitore; - gli estremi dell’atto di approvazione;•devonoprevedereunbacinodicontenimentoaterraperunacapacitàcorrispondentealmenoallametàdelserbatoio;•soprailserbatoiodeveesserciunacoperturadimaterialeincombustibileperlaprotezionedaglieventiatmosferici;•l’impiantodeveesserecollegatoconlamessaaterra;•l’areadovevienecollocatodeveesserecompletamentesgombraeprivadivegetazionechepossacostituirepericolod’incendio per una distanza minimadi3metridall’impianto;•devonoesserepresentinellevicinanze3estintoriportatilida6kgdipolvere,concapacitàestinguentenoninferiorea39A144B-C, idonei anche all’utilizzosuapparecchisottotensioneelettrica;•gliimpiantieleapparecchiatureelettrichedevonoessereconformiallalegge•l’installazioneèvietatainrampecarrabili,suterrazzeecomunquesuareesovrastantilocalichiusiedinoltrenonpossonoessere collocati nei ricoveri di trattori.

sullasicurezzadegliambientidilavoro,perchéimpiegalavoratorisubordinati,sirendenecessarialavalutazionedeirischi e l’adozione delle relative misure come la designazione degli addetti alla prevenzione incendi e l’applicazione della relativa segnaletica di sicurezza.

Se l’azienda è soggetta all’applicazione del Decreto Legislativo 81/2008

i Per qualsiasi informazione, per le verifiche e per l’espletamento delle pratiche inerenti la sicurezza sul lavoro rivolgetevi con fiducia ai nostri Uffici Centrali o periferici UFFICIO SICUREZZA LAVORO: sede Via C. Colombo, 35 tel. 0523/596515-16

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39LA VOCE DEI Coltivatori

MAGGIO 2011

PRATICHE INPS - Da privilegiare la presentazione in via telamatica tramite il patronato EpacaA partire dal 26 aprile le domande per i ricorsi amministrativi vengono presentate all’Inps esclusivamente attraverso il canale telematico o per tramite degli intermediari abilitati (I PATRONATI).Si tratta di un ulteriore passo verso la completa telematizzazione delle domande di prestazione/servizio, nell’ambito di un processo ormai avviato di crescita di efficienza amministrativa e di aumento della qualità delle prestazioni nei confronti dei cittadini e delle imprese.Il processo di digitalizzazione delle varie domande di prestazione avviene con gradualità, dopo un periodo transitorio durante il quale le consuete modalità di presentazione hanno continuato ad essere garantite. Terminato il periodo transitorio, le domande possono essere inoltrate solo usando il canale telematico.Il patronato Epaca ha già iniziato questo processo da tempo.Infatti le prime pensioni “telematiche” sono state inviate nel 2002. Da allora trasmettiamo a INPS la maggior parte delle pratiche, ad esempio:DOMANDE DI DISOCCUPAZIONE AGRICOLA, SUPPLEMENTI, ASSEGNI SOCIALI E DALL’ANNO SCORSO LE PRATICHE DI INVALIDITA’ CIVILE.Inoltre Epaca ha anche la possibilità di presentare le pratiche di infortunio o malattia professionale utilizzando il canale informatico.E’ sicuramente uno strumento utile sia per ottenere le prestazioni tempestivamente, sia per evitare code agli sportelli.Inoltre le modalità telematiche consentono di predisporre in modo più completo le pratiche e ridurre disguidi.E’ per questo motivo che per le pratiche di carattere previdenziale o INAIL invitiamo tutti gli utenti a rivolgersi presso i nostri uffici per evitare code, disagi ed ottenere prestazioni tempestive e corrette.

SAI CHE PUOI FARE DOMANDA DI MALATTIA PROFESSIONALE ANCHE IN AGRICOLTURA?

La malattia professionale e’ una malattia contratta a causa di una esposizione del lavoratore a sostanze, agenti e strumenti presenti nell’ambiente di lavoro .

La domanda può essere fatta anche dopo aver cessato l’attività di coltivatore diretto!

Alcune delle malattie professionali più comuni in agricoltura sono:

• TUNNEL CARPALE, EPICONDILITE E PATOLOGIE DELLE SPALLE : mungitura bestiame, potatura e legatura viti e olivo, raccolta prodotti;

• ERNIE DISCALI E PATOLOGIE DEL GINOCCHIO: conduzione trattori , movimentazione manuale di carichi;

• ASMA ALLERGICA e DERMATITI : inalazione e/o manipolazione polveri cereali e prodotti chimici;

• SORDITA’ DA RUMORE: lavorazioni con trattori,motoseghe,atomizzatori.

COME FARE PER PRESENTARE LA DOMANDA?

CONTATTA I NOSTRI UFFICI di: PIACENZA PROVINCIALE - Via Colombo, 35 – 0523/596560

AGAZZANO - Via XXV Aprile, 19/a - tel. 0523.975254 fax. 0523.975254 BETTOLA - Piazza Colombo, 20 -tel. 0523.917903 fax. 0523.900414

BOBBIO - Via Garibaldi, 7 -tel. 0523.936017 fax. 0523.960456 CORTEMAGGIORE - Via Firenze, 33 - tel. 0523.836442 fax. 0523.832470

FIORENZUOLA D’ARDA - Via San Francesco, 18 tel. 0523.983221 fax. 0523.981713 LUGAGNANO - Via Parco Provinciale, 8/a - tel. 0523.891754 fax. 0523.802421 PIACENZA CENTRO - Via Mazzini, 15 - tel. 0523/385137 PIANELLO V.T. - Largo dal Verme, 5 tel. 0523/998076 fax. 0523.992414

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41LA VOCE DEI Coltivatori

NOTIZIE IN BREVENOTIZIE IN BREVEMAGGIO 2011

...in breve di maggio ASSISTENZA COMPLETA NEI CONTRATTI DI LOCAZIONE - Gestionecontratti- gestione delle scadenze- gestione della corrispondenza, gestione delle problematiche locatore/conduttore. Presso la nostra struttura è attivo un servizio di assistenza e supporto nella stipula e gestione dei contratti di locazione di immobili ad uso abitativo e commerciale, calcoli aumento ISTAT, disdette, comunicazioni varie alle parti, rinnovi annuali ecc. Inoltre siamo operativi per l’invio e la registrazione telematica aperta a tutti dei contratti di locazione e affitto. Il servizio è attivo anche presso gli uffici di: CASTELSANGIOVANNIinViaF.lliBandiera,35-tel.333/6528661MONTICELLID’ONGINAinViaGaribaldi,29-tel.0523/829498.

CANONI DI LOCAZIONE – INDICE ISTAT DI MARZO 2011 - La variazione percentuale dell’indice rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (marzo 2010- marzo 2011 ) è pari al 2,50% che ridotto al 75% ai finidell’adeguamento annuale dei canoni di locazione di immobili (ad uso abitativo e nonabitativo)corrispondeal1,875%.

SUCCESSIONI ed EREDITA’. Presso i nostri Uffici dislocati su tutto il territorio provinciale, forniamo assistenza e informazioni qualificate per la compilazione e inoltro della DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE, volture catastali, riunioni d’Usufrutto, e ogni altra informazione circa l’eredità. Il servizio è attivo anche presso gli uffici di: CASTELSANGIOVANNIinViaF.lliBandiera,35-tel.333/6528661MONTICELLID’ONGINAinViaGaribaldi,29-tel.0523/829498

SICUREZZA SUL LAVORO – PROSEGUONO I CONTROLLI SU TUTTI I TRATTORI (archi e cinture) E CARRI DESILATORI- MISCELATORI - Le aziende agricole che assumono dipendenti, anche con lavoro accessorio (voucher) sono assoggettate alle norme della sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/2008), adeguamento macchine e attrezzature agricole, nomina Responsabile della sicurezza, nomina addetto primo soccorso e prevenzione incendi, valutazione dei rischi, nomina medico competente, formazione e informazione dipendenti assunti. Anche le aziende senza dipendenti sono ugualmente soggette alle norme sulla sicurezza, limitatamente alla messa a norma di tutte le macchine e attrezzature agricole in particolare trattrici e carri desilatori ( Arco di protezione e Cinture di sicurezza su tutte le trattrici e dispositivi di sicurezza per carri desilatori) e all’utilizzo dei DPI. Le aziende sono invitate a verificare la propria posizione e rivolgersi ai nostri Uffici per una verifica degli adempimenti. IN PARTICOLARE L’ASL EFFETTUERÀ A PARTIRE DALMESEDIMAGGIO2011UNCONTROLLOMASSIVOSULLAREGOLARITÀDEICARRI MISCELATORI- DESILATORI.

INPS - Nuove modalità per le comunicazioni obbligatorie dei lavoratori domestici.

ASSUNZIONE DI PARENTI ED AFFINI- ULTERIORMENTE ALLARGATO L’AMBITO DI OPERATIVITÀ DELL’ART.74 DEL D.LGS - In particolare possono rendere prestazioni occasionali o ricorrenti di breve periodo nell’ambito delle attività agricole anche i parenti ed affini fino al quarto grado (cugini,prozii,e pronipoti) del titolare, senza per questo che si instauri un rapporto di lavoro subordinato o autonomo. Queste prestazioni presentano le seguenti caratteristiche:• devono essere svolte in modo meramente occasionali o ricorrenti di breveperiodo cioè l’attività è resa senza carattere di abitualità, in via eccezionale e straordinaria, anche ripetutamente nel corso dell’anno, ma sempre per brevi intervalli di tempo • devonoesseresvolteesclusivamenteatitolodiaiuto,mutuoaiuto,obbligazionemorale, • devonoesseregratuite,ovverosenzacorresponsionedicompensiSe il parente o l’ affine che lavora in azienda percepisce una retribuzione anche in natura, rispetta un determinato orario di lavoro e sottostà alle direttive del datore di lavoro il rapporto di lavoro è esattamente come un qualsiasi altro rapporto di lavoro e deve sottostare alle normali ordinarie regole ( assunzione, busta paga ecc).

ASSUNZIONI - Tutti i Datori di lavoro titolari di un rapporto di lavoro devono comunicare l’assunzione del lavoratore ai Centri per l’Impiego dove è ubicata la sede di lavoro, con modalità on-line. Il termine per inviare la comunicazione di assunzione scade alle ore del 24 del giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro anche se trattasi di giorno festivo. IL DATORE DI LAVORO DEVE CONSEGNARE AL LAVORATORE COPIA DELLA COMUNICAZIONE PREVENTIVADI ASSUNZIONE: l’omessa consegna prima dell’inizio della prestazione lavorativa comporta l’applicazione di una sanzione per ogni lavoratore. Casi di urgenza: per esigenze produttive tecnico organizzative o per evitare danni a persone o impianti,

l’inoltro può essere effettuato entro cinque giorni dall’instaurazione del rapporto di lavoro, fermo restando l’obbligo di comunicare entro il giorno antecedente, alcuni dati essenziali quali data di inizio della prestazione, generalità del lavoratore e del datore di lavoro. L’assunzione dovrà poi essere comunicata entro il primo giorno utile e comunque non oltre il 5° giorno.

CESSAZIONE E TRASFORMAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO - Tutti i datori di lavoro titolari di un rapporto di lavoro devono comunicarne la cessazione e la trasformazione ai Centri per l’Impiego entro i 5 giorni successivi, con modalità on-line.

TFR E PREVIDENZA COMPLEMENTARE: NUOVE ASSUNZIONI E DESTINAZIONE DEL TFR - Al momento di una nuova assunzione l’azienda deve acquisire le informazioni relative alle scelte precedentemente fatte dai lavoratori, nonché la relativa documentazione al fine di essere in grado di gestire il tuttoconformemente alle disposizioni di legge. Lavoro: accordo territoriale quadro per la produttività. E’ stato sottoscritto da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil un protocollo che prevede le linee guida per gli accordi territoriali che beneficiano della sostitutiva del 10%sulsalariodiproduttività.

ENPAIA - 25 MAGGIO 2011 - I datori di lavoro agricolo devono presentare la denuncia contributiva all’ Enpaia a mezzo mod. Dipa/01 e DIPA/02 per posta o viatelematicadegliimpiegatioccupatinelmeseprecedentenonchéprocedereamezzo Mav bancario o in mancanza, tramite bollettino c/c postale. L’INPS comunica che a partire dal 1° aprile 2011 la presentazione delle comunicazioni obbligatorie di assunzione, trasformazione, proroga e cessazione per lavoro domestico dovrà avvenire attraverso uno dei seguenti canali: contact Center Multicanale - numero verde 803164 servizi telematici accessibili direttamente tramite Pin attraverso il portale dell’ Inps.

LAVORATORI DOMESTICI:VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI INPS - Da 1° aprile 2011 non è più possibile provvedere al pagamento dei contributi attraverso i bollettini di conto corrente postale precompilati e trasmessi dall’ Inps ad ogni singolo datore di lavoro domestico. Il pagamento dei contributi del 1° trimestre 2011 averrà avverrà utilizzando il bollettino MAV -Pagamento mediante avviso. La circolare precisa che in una prima fase introduttiva del pagamento tramite Mav, l’Inps provvederà all’invio generalizzato, nel mese di marzo per i primi due trimestri e nel mese di settembre per i successivi 2 trimestri a tuti i datori di lavoro domestico di MAV utili per il pagamento dei contributi per l’anno 2011.

IMMIGRAZIONE:FLUSSI D’INGRESSO DEI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI STAGIONALI 2011 - Prende il via il 22 marzo alle 8 la procedura on line per la presentazione delle domande di nullaosta per lavoro stagionale di 60.000 lavoratori extracomunitari. Le domande dovranno essere presentate dai datori di lavoro entro il 31 dicembre 2011(articolo approfondito all’interno del giornale).

LAVORATORI STRANIERI-STAGIONALI - Il Ministero dell’ Interno fornisce indicazioni relative alle domande per i flussi stagionali degli anni 2007,2008 e 2009 e, in particolare, precisa che le quote relative ai decreti degli anni suddetti, assegnate e non impegnate entro il 25 marzo 2011, verranno azzerate dalle Direzioni Provinciali del Lavoro. Analoga procedura sarà utilizzata riguardo alle istanze relative al Dpcm 3 dicembre 2008, sulla programmazione transitoria dei flussi di ingresso per lavoratori extracomunitari non stagionali relativi all’anno 2008.

LAVORATORI EXTRACOMUNITARI - La legge 125/2008 ha inasprito il regime sanzionatorio per il datore di lavoro che assuma un lavoratore privo di permesso di soggiorno o con un permesso scaduto per il quale non sia stato richiesto il rinnovo nei termini di legge. Per ogni lavoratore assunto privo di permesso di soggiorno è prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la sanzione pecuniaria di 5.000 euro. SETTORE AGRICOLO: VOUCHER PER LAVORO ACCESSORIO - L’ impiego con il voucher deve essere segnalata in anticipo all’Inail. Per avvalersi di qualunque lavoratore accessorio, i committenti hanno l’obbligo di comunicare all’ Inail, prima dell’inizio della prestazione lavorativa, i dati relativi al luogo e al periodo di lavoro dellaprestazione,nonchéidatianagraficipropriedelprestatore.Quindiognilorovariazione e la cessazione del rapporto di lavoro.

PROROGA delle prestazione di lavoro accessorio: per i lavoratori part-time salvo che a beneficio del medesimo datore di lavoro part time e per i percettori di trattamenti a sostegno del reddito, in tutti i settori produttivi, nei limiti di 3.000,00 euro per anno solare.

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42 LA VOCE DEI Coltivatori

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