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La Voc e di R ionero a Voce di Rionero Mensile - Novembre 2006 Anno Domini I - Numero 8 Un amico da trovare http://www.lavocedirionero.tk Mi trovo qui a narrare una storia che mi ha particolarmente colpito… …una storia ascoltata da un frate che a sua volta forse l’avrà sen- tita per le strade di Parigi o forse l’avrà vissuta… Ve la racconto così che anche voi possiate donarla agli altri o custodirla in voi… Siamo in Francia nella bellissima Parigi…do ve si corre, si sogna, si ama, si vive. Come ogni giorno Anna, una delle nostre protagoniste…una signora distinta di mezza età, si reca nella Chiesa del suo quar- tiere dove si affollano vecchi e bambini, poveri e ricchi a innal- zare sui banchi lucidi di cera, lungo quelle navate buie e scon- finate una nuova preghiera al Signore. Anche quella stessa mattina Anna incontra nella penombra delle cappelle Paolo, un barbone, la cui età ormai è can- cellata dalla fatica e dalla pov- ertà…, spesso in preda all’ebbrezza dell’alcool…uno dei miserabili della città che chiede solo un po’ di attenzione e qual- che soldo gettato distrattamente nel suo cappello. Gli sguardi di Anna e Paolo si sono incontrati sempre nella quo- tidianità delle loro preghiere, ma nessuno ha mai osato pronunci- are parola fino ad ora. Anna con titubanza domanda a Paolo come mai proprio lui ignaro di quella fede, avvezzo ad una vita dissoluta, entri e contempli la croce anche solo per pochi istanti… “Vengo a trovare un amico…colui che voi adorate è come un com- pagno che aspetta qui ogni giorno…ed io vengo a parlargli o a salutarlo…” È da questo momento che Anna ogni volta che incontra Paolo sente crescere in cuore compas- sione e quasi tenerezza! Passano giorni…forse settimane stranamente Anna non incontra più Paolo: attorno alla Chiesa sono scomparse le sue coperte…nelle cappelle non si vede più girare quell’anima dal passo stanco… Incuriosita o forse preoccupata dalla sua assenza Anna si mette alla ricerca. Paolo è ricoverato in ospedale: l’alcool, compagno di una vita, lo sta uccidendo. I medici all’arrivo di Anna le con- fidano solo che il mendicante ormai ha poche ore di vita …ed Anna decide di attendere lì il mattino e di far visita al suo nuovo amico. Entrata nella camera con grande stupore vede Paolo…non più quel volto affranto e scarno, non più quei vestiti laceri a tener freddo, non più l’ostentata fierezza di un uomo che non ha più niente da perdere e sfida il mondo…ma Paolo è in piedi, sano, lavato, vestito di nuovo, pronto ad affrontare la vita, questa volta con passo sicuro, consapevole di camminare insieme a Qualcuno: “Questa notte è venuto a trovarmi il Nostro Amico, Colui che ogni giorno andiamo a salu- tare!!” Ora Paolo sa di non essere solo e sa di POTER CAMBIARE. segnali di fumo la malattia mentale Il Vangelo di MARIA ROSARIA IANIRO di LUBER “ Secondo il Ministro il problema della droga sta nell’illegalità diffusa intorno al traffico ed al commercio e non al consumo individua le. “ Circa il 20% della popolazione mondiale soffre nel corso della sua vita di un disturbo mentale. ” " Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una  parola e il mio servo sarà guarito IN EVIDENZA di CHIARA MONTELPARE a cura dell’Azione Cattolica Iscritto al Tribunale di Isernia al num 123 registro stampa 29 marzo 2006 http://www.azionecattolica.eu Periodico mensile gratuito SALUTE BENESSERE CULTURA SPORT SPETTACOLO CURIOSITA’ ATTUALITA’ Segnali di fumo Islam Il Teflon pag 5 - 12 pag 8 pag 3 - 4 IL VANGELO I veri credenti pag 9 PAG. 4 PAG. 9 PAG. 7

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La Voce di Rioneroa Voce di RioneroMensile - Novembre 2006 Anno Domini I - Numero 8

Un amico da trovare

http://www.lavocedirionero.tk

Mi trovo qui a narrare una storiache mi ha particolarmentecolpito……una storia ascoltata da un frate

che a sua volta forse l’avrà sen-tita per le strade di Parigi o forsel’avrà vissuta…Ve la racconto così che anche voipossiate donarla agli altri ocustodirla in voi…

Siamo in Francia nella bellissimaParigi…dove si corre, si sogna, siama, si vive.Come ogni giorno Anna, unadelle nostre protagoniste…unasignora distinta di mezza età, sireca nella Chiesa del suo quar-tiere dove si affollano vecchi ebambini, poveri e ricchi a innal-zare sui banchi lucidi di cera,lungo quelle navate buie e scon-finate una nuova preghiera alSignore.Anche quella stessa mattinaAnna incontra nella penombradelle cappelle Paolo, unbarbone, la cui età ormai è can-cellata dalla fatica e dalla pov-ertà…, spesso in preda

all’ebbrezza dell’alcool…uno deimiserabili della città che chiedesolo un po’ di attenzione e qual-che soldo gettato distrattamentenel suo cappello.

Gli sguardi di Anna e Paolo sisono incontrati sempre nella quo-tidianità delle loro preghiere, manessuno ha mai osato pronunci-

are parola fino ad ora. Anna contitubanza domanda a Paolo

come mai proprio lui ignaro diquella fede, avvezzo ad una vitadissoluta, entri e contempli lacroce anche solo per pochiistanti…“Vengo a trovare un amico…coluiche voi adorate è come un com-pagno che aspetta qui ognigiorno…ed io vengo a parlargli oa salutarlo…”È da questo momento che Annaogni volta che incontra Paolo

sente crescere in cuore compas-sione e quasi tenerezza!

Passano giorni…forse settimanestranamente Anna non incontra

più Paolo: attorno alla Chiesasono scomparse le suecoperte…nelle cappelle non sivede più girare quell’anima dal

passo stanco…Incuriosita o forse preoccupatadalla sua assenza Anna si mettealla ricerca. Paolo è ricoverato inospedale: l’alcool, compagno diuna vita, lo sta uccidendo.I medici all’arrivo di Anna le con-fidano solo che il mendicanteormai ha poche ore di vita …edAnna decide di attendere lì ilmattino e di far visita al suonuovo amico.Entrata nella camera con grandestupore vede Paolo…non piùquel volto affranto e scarno, nonpiù quei vestiti laceri a tener freddo, non più l’ostentatafierezza di un uomo che non hapiù niente da perdere e sfida ilmondo…ma Paolo è in piedi,sano, lavato, vestito di nuovo,pronto ad affrontare la vita,questa volta con passo sicuro,consapevole di camminareinsieme a Qualcuno:“Questa notte è venuto atrovarmi il Nostro Amico, Colui

che ogni giorno andiamo a salu-tare!!”

Ora Paolo sa di non essere soloe sa di POTER CAMBIARE.

s e g n a l i d i f u m o la malattia mentale I l V a n g e l o

di MARIA ROSARIA IANIROdi LUBER 

“ Secondo il Ministro il problema della

droga sta nell’illegalità diffusa intorno al

traffico ed al commercio e non al consumo

individuale. ”

“ Circa il 20% della popolazione

mondiale soffre nel corso della sua vita di

un disturbo mentale. ”

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 parola e il mio servo sarà guarito ”

IN EVIDENZA 

di CHIARA MONTELPARE

a cura dell’Azione Cattolica

Iscritto al Tribunale di Isernia al num 123 registro stampa 29 marzo 2006

http://www.azionecattolica.eu Periodico mensile gratuito

SALUTEBENESSERE

CULTURASPORTSPETTACOLOCURIOSITA’

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IL VANGELO

I veri credenti

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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionero 3attualità

novembre‘06ovembre‘06

ISLAM : impariamo a conoscerloP a r t e V

di LUBER 

Perché spesso l’Islam appare estra-

neo?

Nel mondo di oggi, l'Islam può sem-brare qualcosa di esotico o diestremamente remoto. Probabilmenteperché in occidente, nella vita di ognigiorno, la religione non è un elementodominante, mentre nel cuore di ogniMusulmano la religione è al primoposto, e non vi sono barriere tra ilmondo secolare e quello sacro. Essicredono che la Legge Divina, laShari'a, debba essere osservata scru-

polosamente, il che spiega perché leistanze connesse con la religionesiano così importanti.L'Islam e il Cristianesimo hanno originidiverse?

No. Insieme con il Giudaismo, risal-gono al profeta e patriarca Abramo, ei tre profeti discendono direttamentedai figli di quest'ultimo: Muhammaddal maggiore, Ismaele, e Mosè eGesù da Isacco. Abramo fondòl'insediamento che oggi è la citta diMecca, e costrui la Ka'ba, verso la

quale i Musulmani si rivolgonoquando pregano.Che cosa è la Ka'ba?

La Ka'ba è un luogo di preghiera cheDio fece costruire da Abramo eIsmaele oltre quattromila anni fa.L'edificio in pietra sorge dove moltiritengono si trovasse in origine ilsantuario fondato da Adamo. Dioordinò ad Abramo di chiamare tuttal'umanità affinché visitasse il posto, eoggi, quando i pellegrini giungono sul

luogo, recitano Al Tuo servizio, OSignore in risposta al richiamo diAbramo.

Chi è Muhammad?Muhammad nacque nella città dellaMecca nel 570, in un'epoca in cui ilCristianesimo non si era ancorapienamente stabilito in Europa.Poichè il padre morì prima della suanascita e non molto tempo dopovenne a mancare anche la madre,Muhammad fu allevato da uno ziodella stimata tribù dei Quraysh.

Crescendo si fece notare per il suogrande amore per la verità, per lagenerosità e per la sincerità, tanto daessere spesso consultato per la suaabilità nel dirimere le dispute. Glistorici lo descrivono come un uomo

calmo e riflessivo. Muhammad era

una persona profondamente religiosa,e detestava la decadenza deicostumi. Di tanto in tanto aveval'abitudine di ritirarsi a meditare nellaGrotta di Hira, nei pressi della vetta diJabal al-Nur, la Montagna della Luce,vicino alla Mecca.Come divenne profeta e messaggerodi Dio?

All'età di quarant'anni, mentre sitrovava in ritiro spirituale, Muhammadricevette da Dio la prima rivelazione,

attraverso l'Arcangelo Gabriele. Talerivelazione, che continuò per ventitréanni, è nota come il Corano. Nonappena iniziò a recitare le parole cheaveva udito da Gabriele, e a predicarela verità che Dio gli aveva rivelato,subì, insieme al piccolo gruppo deisuoi seguaci, una serie di persecuzi-oni, che divennero così dure che Dioimpartì al gruppo l'ordine di emigrare.Questo evento, l'Hijra, che significaletteralmente migrazione sta aindicare il momento in cui Muhammade i suoi seguaci lasciarono la Mecca

per recarsi nella città di Medina, circa400 chilometri a nord e segna l'iniziodel Calendario Musulmano. Dopoparecchi anni, il Profeta e i suoiseguaci poterono far ritorno allaMecca, dove perdonarono i loronemici e posero le basi dell'Islam.Prima che il Profeta morisse, all'età di63 anni, gran parte dell'Arabia eramusulmana, e già a un secolo dallasua morte, l'Islam si era diffuso inSpagna e in Occidente, in EstremoIn che modo la diffusione dell'Islam ha

influenzato il mondo?

Una delle ragioni della rapida e paci-fica diffusione dell'Islam sta nellasemplicità della sua dottrina: l'Islaminsegna ad avere fede e adorare unUnico Dio. L'Islam inoltre insegnaall'uomo il buon uso del poteredell'intelletto e della capacità di rifles-sione. Nel volgere di pochi anni,nacquero grandi civiltà e università,poiché, secondo il Profetal'approfondimento della conoscenza èun dovere per ogni Musulmano, uomo

o donna che sia. La sintesi delpensiero orientale e di quello occiden-tale e una nuova concezione dellatradizione permisero grandi progressiin campi quali la medicina, lamatematica, la fisica, l'astronomia, la

geografia, l'architettura, l'arte, la

letteratura e la storia. Molti sistemi, diimportanza cruciale, quali l'algebra, inumeri arabi, nonché il concetto dizero (vitale per lo sviluppo delpensiero matematico), furonotrasmessi dall'Islam all'Europa delMedio Evo. Furono messi a puntosofisticati strumenti che resero possi-bili i lunghi viaggi europei di scoperta,come ad esempio, l'astrolabio, ilquadrante e accurate carte per lanavigazione.Che cosa è il Corano?

Il Corano è la testimonianza delleparole rivelate da Dio attraversol'Arcangelo Gabriele al ProfetaMuhammad. Memorizzato da Muham-mad e dettato ai suoi Compagni, lasua scrittura venne affidata agli scribiche ne riscontrarono l'esattezzamentre il Profeta era in vita. Non unaparola di quelle che compongono i114 capitoli, le Sure, è stata cambiatanel corso dei secoli, e di conseguenzail Corano è l'unico, miracoloso testorivelato a Muhammad quattordici

secoli fa.Di che cosa tratta il Corano?Il Corano, l'ultimo Verbo di Diorivelato, è la fonte primaria della fedee della pratica religiosa musulmana.Tratta di ogni argomento che ciriguardi in quanto esseri umani:saggezza, dottrina, culto e legge, mail tema centrale è il rapporto tra Dio ele sue creature. Nello stesso tempofornisce le linee guida per una societàgiusta, per un corretto comporta-mento degli uomini e per un equo

sistema economico.Esistono altre fonti sacre?Sì, la sunna, la pratica e l'esempio delProfeta, è la seconda autorità per iMusulmani. Un hadith è una testimo-nianza di ciò che il Profeta ha detto,ha fatto o approvato. Credere nellasunna fa parte della legge islamica.

(fine quinta parte)

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Una finestra sull’Islam

di VINCENZO D’AMICO

NOVEMBRE ‘06OVEMBRE ‘06

In periodi come questi in cui, per dirla

alla Guzzanti, “non si sa più comestiamo andando su questa terra” lasecolare rincorsa alla globalizzazionemiete giornalmente le sue vittime,inesperte come soldati non ancoramaggiorenni lanciati in trincea.Da secoli gli uomini hanno tentato di

esporre le nobili idee di pacificaconvivenza tra popoli e genti di razzee etnie diverse tuttavia l’utopia fatroppo spesso i conti con la realtàfatta di genocidi e pulizie etniche adopera di carnefici che, pur con nomidiversi, hanno sempre fatto della

superiorità della razza il loro punto diarrivo e partenza.Non sempre però è possibile stabilireuna netta linea di demarcazione tra ilbene e male, essendo questi duetermini soggettivi per le diverseculture e religioni.È usanza, nei paesi civili che ormaivalutano la donna al pari dell’ uomo,vedere nel gentil (?)sesso unapersona concorrenziale, con egualedignità e diritti sociali e professionalidei discendenti di Adamo. Nei paesi

arabi questo è un passo davverotroppo più lungo della gamba siaperché nel loro Corano le donne sonofinalizzate al focolare, alla riproduzi-one e a “premio” eterno, si ricordino levergini proposte ai kamikaze nelregno dei cieli e la tanto osannatapoligamia.. ( ma la domanda è.. se giàsarebbero insopportabili 12 mogli..come sarebbero umanamente tollera-bili 12 suocere??????). la domandada porci è quindi : quello che per noi èun pensiero sbagliato, contestualiz-zato in un’altra società e cultura,

rimane tale?Il caso che tiene banco ultimamente èquello che riguarda l’uso del veloislamico sulle donne emigrate neipaesi occidentali. La cosa non è certonuova e non deve nemmeno stupirepiù di tanto: perché non torniamo conla mente nel nostro passato? Cisembra davvero una cosa cosìassurda il voler nascondere lebellezze di una donna per non provo-care gli uomini? Perché nessunoammette che anche la Chiesa per 

secoli ha “invitato” le fedeli a girare inpubblico con il buon vecchio “macca-turo” , un fazzoletto che copriva icapelli, segno di seduzione femminile,senza il quale non si poteva varcare ilsacro tempio né tantomeno girare per 

strada? Chi di noi non associa questo

indumento alla propria nonna o allepersone anziane in generale?

Non è solo l’islam a condizionare lavita delle persone. Certo, le religioniperò progrediscono e si adattano aitempi.. quasi tutte.Permettetemi una riflessione: pur nonavendo nulla da obiettare nei riguardidi persone che, legate alle loro abitu-dini di vita, non intendono rinunciarealle loro usanze, è anche vero che ilsingolo, in ogni società civile che sirispetti, non può non rispettare le

regole della collettività.Mai come in questi tempi è fondamen-tale poter identificare le persone inprimis grazie al loro volto e non èpensabile che individui vadano in giroa volto coperto o peggio, possanoinsegnare nelle scuole completa-mente ricoperte da veli e quant altro. Iltrauma per un bambino cresciuto conuna maestra che sembra un fantasmanon può essere sottovalutato.E poi, l’ultimo più importante pensierova proprio alle donne islamiche inquanto tali che, soffocate ormai da

secoli di patriarcato, di abusi e disuddiatanza all’ uomo di turno nonhanno ancora trovato la forza per ribellarsi. Non dimentichiamo che lanostra democrazia fino a qualchedecennio non permetteva il voto alledonne, segno questo di grandediscriminazione non tanto fisicaquanto intellettiva, ma le nostre donnenon si sono certo arrese, anzi.. le lottefemministe, seppur delle voltealquanto ridicole e grottesche, hannosempre avuto i loro risultati. Certo non

è un cammino semplice, la strada èdura e rischiosa, ma da che mondo èmondo nessuno è mai riuscito a far valere i propri diritti senza combattereper essi.

Dopo il decreto Turco parlare di

otta alla droga diventa ridicoloquanto inutile.l decreto, che raddoppia la

quantità di cannabis, sotto’apparenza della benevolenzaverso i giovani che si “fanno unacanna”, rappresenta una dissen-nata licenza di farsi del male.C’è un vistoso regalo ai trafficantidi Haschish e Marijuana.Secondo il Ministro il problemadella droga sta nell’illegalitàdiffusa intorno al traffico ed alcommercio e non al consumo

ndividuale.E’ una macroscopica fandonia,deologicamente concepita: è lasomma crescente dei consumindividuali che rende sempre piùnvasivo il narco traffico. Liberal-zzando il consumo – perchéquesto di fatto dispone il decreto– si incentiva il mercato, si puòfumare di più senza che nessunopossa far pesare la minaccia diun azione legale….un gran belrisultato per gli spacciatori!

E le famiglie? Quelle si arranginoda sole senza penosi pellegri-naggi nei Commissariati e nellestazioni dei Carabinieri admplorare di fermare gli spaccia-tori della porta accanto.La misura decisa dal ministroTurco è un regalo alla subcultura“alternativa” degli antagonisti,realizza una crescente dere-sponsabilizzazione dei cittadinipiù insicuri e fragili e, infatti,segue di poco la proposta dieliminare il carcere per le

condanne fino a due anni.Altro che sicurezza, altro che“tolleranza zero”, si persegue lacostruzione di una società dove“e vietato vietare”, almeno in unaprima fase. regimi totalitari nascono anche

così, in un orgia di licenze cheminano le strutture sociali ed ivalori primari della democrazia;questi poteri svuoteranno lecarceri.Ma l’inferno si trasferirà nelle

strade e nelle famiglie.

Segnaliegnali

di fumoi fum o

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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionero 5attualità

novembre ‘06ovembre ‘06

1950' erano gli anni della mia ado-

lescenza (anche se è stata irrequi-eta, ma devota).Oltre a Don Anto-nio, il mio secondo ricordo va auna donna insegnante dell'epoca:Clorinda Marinelli.Questa straordinaria insegnante,distintasi dalle altre,non solo sidoveva prendere cura della suafamiglia, ma si dedicava con tantoamore nell’ insegnare ai suoi"secondi figli”, i suoi alunni.Ce ne sono stati alcuni prima dime, forse della classe del 38’, iquali parlavano della grandezza diquesta insegnante, io acconsentivo

  perchè avevo constatato la stessacosa, forse, meglio di loro.La vedevo arrabbiarsi quandoalcuni alunni ripetenti, non rius-civano a percepire la lezione.Eppure, questa donna laboriosa,non lasciò un alunno indietro, se li

  portò fino alla quinta classe; inquei tempi la quinta classe era untitolo di studio, non vi erano scuole

superiori.

Cara Signora Marinelli, mi e'  piaciuto mandare questa nota digradimento tramite il giornalinodell'Azione Cattolica, per far sìche non solo tu, ma anche i lettoridel paese possano sapere del tuoamoroso operato durante la tua

vita verso i tuoi alunni.Secondo me, nella vita,

l'insegnante delle prime classidiventa una seconda madre.Chissà quanti avrebbero volutoesprimere gli stessi sentimenti enessuno lo ha fatto.

Sono fiero di averti avuto comemia insegnante, sarai sempre nel

mio cuore.

Un emigrante scrive:Omaggio alla mia insegnante

“ I n d i r e t t a d a l l ’ A m e r i c a i l n o s t r o c a r o J o e ”

di JOE DI FRANCO

Joe (Peppino) DiFranco (Cleveland Ohio USA)

Alcuni ritratti artistici di Rionero Sannitico fatti sviluppare a casa propria da Joelcuni ritratti artistici di Rionero Sannitico fatti sviluppare a casa propria da Joe

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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionero 77scienza

Circa il 20% della popolazione

mondiale soffre nel corso della suavita di un disturbo mentale. Mentrenell’epoca manicomiale la malattiamentale era considerata di naturaorganica, incurabile e pericolosa,oggi con la scoperta della psicoa-nalisi, degli psicofarmaci edell’influenza (fondamentale)degli aspetti sociali, questa con-cezione è cambiata e spesso, ancheda quelle che sono considerate

  patologie molto gravi, quali la

schizofrenia, si può guarire. Lalegge 180 del 1978 ha stabilito lachiusura dei manicomi e maggioridiritti per il malato psichiatrico.

  Nei manicomi infatti, i malatierano abbandonati come fosserodei “cassonetti sociali” (ClaraSereni) e in essi venivano accomu-nate persone dementi, handicap-

  pati, anziani non autosufficientiinsieme a chi soffriva solo didisturbi psichici. Questi eranospesso sottoposti ad elettroshock 

come terapia medica, docce

fredde, o ancora venivano “legati”

ai letti, per evitare episodi diautolesionismo. Ancora oggi moltisono i pregiudizi sul malato psichi-atrico, senza considerare che sonoloro che hanno “paura” di noi. Conla riforma si è cercato prima di

tutto, quando possibile, di evitareil ricovero in strutture ospedaliere,cercando di inserire la persona con

  problemi psichici in comunità,

oppure seguirli in centri di terapia

diurna o ancora ospitarli in casefamiglia; tutto questo per permet-tere loro di svolgere una vitanormale e autosufficiente e disocializzare. In tutti i disturbi

 psichici, fondamentale è la capac-ità di ascoltare, comprendere eriabilitare il malato psichiatrico aduna vita normale. C’è, come affer-mava lo Psichiatra Franco Basa-glia, riformista della legge 180 per la chiusura dei manicomi, «la

necessità di considerare il malatodi mente come un problema divivere nel corpo stesso della realtàsociale, piuttosto che continuare aviverlo come una semplice realtàscientifica».

novembre ‘06o ve mb r e ‘ 0 6

di MARIA ROSARIA IANIRO

Malattie mentali

" A che servirebbe, se conoscessimo tutto ciò che accade nel cervello 

durante la sua attività, se potessimo penetrare tutti i processi chi- 

mici, elettrici e così via, fino all'ultimo dettaglio? Qualsiasi oscil- 

lazione e vibrazione, qualsiasi evento chimico e meccanico, non è 

mai uno stato d'animo, idea. Comunque vadano le cose,

quest'enigma resterà insoluto fino alla fine dei tempi, e io credo che 

se oggi venisse un angelo dal cielo e ci spiegasse tutto, il nostro 

intelletto non sarebbe nemmeno capace di comprenderlo " 

(W. GRIESINGER) 

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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionero8scienze

NOVEMBRE ‘06OVEMBRE ‘06

d i S t e f a n i a M o t t a

Il Teflon

di Stefania Motta

Il “teflon” è una polvere bianca chederiva dal fluoro. Può galleggiaresull’acqua, non può essere sciolta inalcun solvente ed è resistente a qual-siasi sostanza chimica. Non è unconduttore d’elettricità, è ignifugo eresiste a temperature come 300°C,rende le superfici impermeabili, resis-tenti ad usura e a macchie.Sappiamo che viene utilizzato in varicampi quali applicazioni sui capi divestiario, attrezzature da campeggio epadelle.

Il problema è nato quandol’Epa(L'Environmental ProtectionAgency),l’agenzia di protezione ambientalestatunitense, ha chiesto di eliminare ilteflon entro il 2015 perché può esserepericoloso per la salute.Non è il teflon in sé ad essere nocivo,quanto una sostanza utilizzata per produrre teflon e utensili antiaderenti,l’acido perfluoroctanoico (Pfoa).L’obiettivo è quello di ridurre del 95%le emissioni entro il 2010.

Ma ci sono effettivamente dei rischi?Già l’anno scorso si parlava di un

rimborso di circa 85 milioni di $ chela Dupont, la principale compagnia

  produttrice (la prima a mettere incommercio il Teflon nel 1946), haaccettato di pagare agli abitantidell’Ohio e della West Virginia perchéerano stati trovati residui di Pfoa in unimpianto per l’approvvigionamentoidrico.

Dato che non si sa ancora quanto sianociva questa sostanza, l’Epa hadeciso di continuare gli studi suquesta sostanza per capire l’impattoeffettivo sulla salute dell’uomo. Per ora solo gli studi su animali hanno

  provato che l’esposizione a elevatilivelli di Pfoa provoca danni al fegatoe all’apparato riproduttivo.Il Pfoa è un elemento alogenato simileallo iodio che, se si sostituisce nellatiroide, causa gravi squilibri ormonalie danneggia la produzione enzimatica.

Secondo l’Epa, la sostanza può rima-nere nel corpo umano fino a quattroanni e piccole quantità

sono già state trovate in ungran numero di persone.Ma risultati di studi diricercatori della Dupont edi ricercatori indipendentihanno evidenziato come le

  padelle e gli altri prodottisono sicuri.Ma cosa dicono le indust-rie italiane?Bialetti, Ballerini, Allu-

flon, Illa, TVS, grandi  produttori italiani di  pentole antiaderenti,sottolineano che è il Pfoaad essere sotto accusa.

Questo agente chimico, sottolineano,non è parte del prodotto finito, maviene usato per la produzione delteflon;dopo l’applicazione di quest’ultimosugli oggetti, attraverso il processo di

sinterizzazione il Pfoaviene eliminato. Il pentol-ame, a processo ultimatonon contiene traccemisurabili di Pfoa e l’usodi questi oggetti è perfetta-mente sicuro.

Il professor Luigi Ambro-

sio dell’Istituto dei Mate-riali Compositi eBiomedici del CNR hadichiarato di voler vedere

  prima gli studi effettuatidalla società americanaecapire se la sostanza, in sétossica, possa essereinnocua dopo il processoche porta alla produzionedel materiale antiaderentenoto come teflon.

Quindi non sappiamo se sia o nonocivo. In attesa di ulterioririsultati,possiamo notare che sonoormai molti anni che vengono usate

  padelle ricoperte di teflon e non cisono state persone colpite da unaqualsiasi malattia causata da questasostanza.

P u b b l i c i t à

“C’è e si vede”

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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionero 9il vangelo

Matteo (8, 5-10)“Quando Gesù fu entrato in Caper-

naum, un centurione venne da lui, pregandolo e dicendo: "Signore, il

mio servo giace in casa paralitico e

soffre moltissimo".

Gesù gli disse: "Io verrò e lo

guarirò".Ma il centurione rispose:

"Signore, io non son degno che tu

entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto

una parola e il mio servo sarà guarito.

Perché anche io sono uomo sotto-

 posto ad altri e ho sotto di me dei

soldati; e dico a uno: "Va'", ed egli

va; e a un altro: "Vieni", ed egliviene; e al mio servo: "Fa' questo", ed

egli lo fa". Gesù, udito questo, ne

restò meravigliato, e disse a quelli

che lo seguivano: "Io vi dico in verità

che in nessuno, in Israele, ho trovato

una fede così grande!”

Matteo (15, 21-28)

Partito di là, Gesù si ritirò nel territo-rio di Tiro e di Sidone.Ed ecco unadonna cananea di quei luoghi vennefuori e si mise a gridare: "Abbi pietàdi me, Signore, Figlio di Davide. Miafiglia è gravemente tormentata da undemonio".Ma egli non le rispose

 parola. E i suoi discepoli si avvic-inarono e lo pregavano dicendo:"Mandala via, perché ci grida dietro".Ma egli rispose: "Io non sono statomandato che alle pecore perdute dellacasa d'Israele".Ella però venne e gli si prostròdavanti, dicendo: "Signore, aiutami!"Gesù rispose: "Non è bene prendere il

 pane dei figli per buttarlo ai cagno-lini".Ma ella disse: "Dici bene, Signore,eppure anche i cagnolini mangianodelle brìciole che cadono dalla tavola

dei loro padroni".Allora Gesù le disse: "Donna, grandeè la tua fede; ti sia fatto come vuoi".E da quel momento sua figlia fuguarita.”

Matteo (16,15-16)

“Ed egli disse loro: "E voi, chi dite

che io sia?"

16:16 Simon Pietro rispose: "Tu sei il

Cristo, il Figlio del Dio vivente".

Luca (8, 43-48)

“Una donna, che aveva perdite di

sangue da dodici anni [e aveva speso

tutti i suoi beni con i medici] senza

 poter essere guarita da nessuno,

si avvicinò di dietro e gli toccò illembo della veste; e in quell'istante il

suo flusso ristagnò.

E Gesù domandò: "Chi mi ha

toccato?" E siccome tutti negavano,

Pietro e quelli che erano con lui

risposero: "Maestro, la folla ti stringe

e ti preme".

Ma Gesù replicò: "Qualcuno mi ha

toccato, perché ho sentito che una

 potenza è uscita da me".

La donna, vedendo che non erarimasta inosservata, venne tutta

tremante e, gettatasi ai suoi piedi,

dichiarò, in presenza di tutto il

 popolo, per quale motivo lo aveva

toccato e come era stata guarita in un

istante.

Ma egli le disse: "Figliola, la tua fede 

ti ha salvata; va' in pace".

Luca (23,42-43)

“E diceva: "Gesù, ricordati di mequando entrerai nel tuo regno!"

23:43 Gesù gli disse: "Io ti dico in

verità che oggi tu sarai con me in

 paradiso".

Marco (15, 39)

“E il centurione che era lì presente di

fronte a Gesù, avendolo visto spirare

in quel modo, disse: "Veramente,

quest'uomo era Figlio di Dio!"

Giovanni (20, 26-28)

“Otto giorni dopo, i suoi discepoli

erano di nuovo in casa, e Tommaso

era con loro. Gesù venne a porte

chiuse, e si presentò in mezzo a loro,

e disse: "Pace a voi!"

Poi disse a Tommaso: "Porgi qua il

dito e vedi le mie mani; porgi la

mano e mettila nel mio costato; e non

essere incredulo, ma credente".Tommaso gli rispose: "Signor mio e

Dio mio!"

I Ve r i C r e d e n t i

novembre ‘06ovembre ‘06

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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerorubrica 

100

di Veronica Di Fiore

IL TATUAGGIO

LA STORIA

l tatuaggio è un’usanza di tracciarendelebilmente sulla pelle disegni eornamenti. Col tatuaggio si deposi-tano sotto la pelle delle sostanze colo-ranti seguendo un determinatodisegno che, pertanto , rimane indel-ebile.Si tratta di una pratica antichissima emolto diffusa tra i diversi popoli. Lemotivazioni e i significati che hannosempre accompagnato l’arte deltatuaggio sono molteplici, infatti, esso,è stato soprattutto un elementoessenziale del linguaggio del corpo. Inmolti popoli primitivi si faceva ricorsoal tatuaggio per celebrare e ricordareavvenimenti di particolare valorecollettivo e individuale: quasi sempreveniva effettuato durante la cerimoniedi iniziazione e aveva lo scopo dindicare che l’individuo era ormaipronto alla vita sociale e all’attivitàsessuale. Ad esempio nella tribùafricana dei Koiota, si tatuavano soloe donne, incominciando dalla tenera

età fino alla pubertà e così eranopronte per essere sposate e si

distinguevano da quelle che nonerano pronte. In altre regioni, il tatuag-gio rappresentava il segno distintivodella tribù oppure un particolaresegno d’onore. Quando i disegnitatuati rappresentavano il segno delladivinità, queste persone venivanoviste come maghi o religiosi.

Con il trascorrere dei secoli e letrasformazioni culturali, il mondo deltatuaggio è molto cambiato, in Occi-dente, in particolare, a partire dal

secolo scorso esso veniva usato nelleassociazioni criminose e serviva ad

indicare i “gradi” gerarchici. Ai nostrigiorni questa pratica ha assunto unafunzione essenzialmente decorativa:caviglie, spalle, polsi e altre zone delcorpo diventano campi su cui tracci-are simboli che non hanno più loscopo di rappresentare una funzionesociale se non quella di essere allamoda. Oggi esso viene praticato incentri estetici o particolari negozi doveci sono dei tatuatori professionisti.Bisogna fare attenzione alle norme diigiene in quanto è molto semplice epericoloso prendere infezioni sequeste non vengono rispettate. Unadifferenza va fatta tra il tatoo perman-ente e quello semipermanente. Quellopermanente non si toglie se non con illaser che comunque lascia unacicatrice mentre il tatoo semiperman-ente consiste nell’immettere deipigmenti solo a livello superficialedella pelle, in modo che con il passareil tempo e con la continua esfoliazionedello strato cutaneo superficiale il

tratto tende a svanire.

novembre ‘06ovembre ‘06

f i l m d e l m e s e

Per la neo coppia di sposini, Carl e Molly, la vita si prospetta meravigliosa ed idilliaca, una bella casa,

due belle carriere avviate, ma quando il miglioreamico di Carl, nonché testimone delle loro nozze, si

ritrova senza lavoro, i due non gli negano ospitalità.Come si buon ben capire però la pace e la pazienza

nello strano terzetto non durerà a lungo...

Tu, io e Dupreeu, io e Dupree

Genere Commedia

 Nazione U.S.A

Regia

Anthony Russo, Joe Russo

Anno di produzione 2006

Interpreti

Owen Wilson

Matt Dillon

Kate Hudson 

Durata 108 minuti

a cura di MANUEL CELENTANO tratto da www.filmedvd.it

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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerol‘angolo delle ricette

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di ADELIO FIORITTO

L a r i c e t t a  

d e l m e s e

Tortino di spinacidi ADELIO FIORITTO

I n g r e d i e n t i :

250 gr di spinaci

una mozzarella

4 wurstel

100 gr di grana

1 uovo

burro

 pangrattato

pasta sfoglia già pronta

sale

pepe

 

P r e p a r a z i o n e :

Mettere a bollire gli spinaci in una pentola colma d’acqua fin quando non sono ben cotti; una volta pronti, scolarli

in uno scolapasta fino a far asciugare quasi del tutto l’acqua.

Preparare una teglia, ungerla con un po’ di burro e adagiarvi dentro lo strato di pasta sfoglia già pronto.

Affettate poi la mozzarella e i wurstel.

In una ciotola di grandi dimensioni mettere gli spinaci e mischiarli con l’uovo, un pizzico di sale, pepe,un po’ di

 pangrattato e il grana.

Una volta che gli spinaci hanno assorbito completamente l’uovo, mettere la mozzarella e i wurstel

precedentemente tagliati.

Infine mettere tutto il composto nella teglia già foderata dalla pasta sfoglia, facendo attenzione che il tutto vada a

riempire la pasta.

Un volta pronto, infornarlo a 180°C per circa 20 minuti.

Servire caldo.

Suggerimento:Se dovesse avanzare un po’ di pasta fuori dalla teglia, si può tagliare e creare delle decorazioni da poggiare sul

tortino stesso.

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La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroi nostri giochi

122

Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile la stesura, nonchè la pubblicazione del presente giornale.

Nel numero di oggi hanno scritto (in ordine cronologico) : chiara montelpare, luber, vincenzo d’amico,

joe di franco, maria rosaria ianiro, stefania motta, veronica di fiore, adelio fioritto, i crucibo.

Segnalaci le tue opinioni, riflessioni, all’indirizzo email: [email protected]

Per le questioni che interessano l’Azione Cattolica, rivolgiti ai nostri aderenti presenti sul luogo.

Per qualsiasi altra informazione inerente questo opuscolo rivolgersi a : [email protected]

Pubblicato in Italia nell’anno 2006; Stampata da Adelio Fioritto, via Roma n° 56, Rionero Sannitico(IS); Proprietario: Azione Cattolica di San Bartolomeo Apostolo di

Rionero Sannitico (IS); Direttore responsabile: Deborah Di Vincenzo; Legale rappresentante: Adelio Fioritto

 

C r u c i v e r b a  

ORIZZONTALI

1.Antica nave del Doge; 10.Insetto che produce il

miele; 12.Sono una nazione ricca di

 petrolio;14.Direttore (abbr.);15.Lavoro in latino;17.

Lesione della pelle o di una mucosa; 20.Adesso;22.Le vocali in Pireo; 23.Famoso Antivirus

informatico;26.Graphics Interchange Format;

27.Doppie in ceppo; 28.Isola greca del Mar Ionio;

30.Ego; 31.Unità informatica; 33.superficie circo-

scritta ; 35.Cure; 38.Organo legilativo dello stato;

41.Open... Acceleratore grafico stile DirectX;

42.Buono Ordinario del Tesoro; 43.Campi agricoli;

44.Ingegneria On Line; 45.Infiammazione purulenta;

47.Uno stato africano; 49.uccellino canterino; 54.Il

numero atomico dell'idrogeno; 55.Racconto della vita

di una persona ; 56.Prefisso che indica "Tutto"

VERTICALI

1. Nomadi della steppa; 2.Persona modesta e priva di

superbia; 3.Spettacolo itinerante; 4.Infrarossi;

5.Napoli; 6.Sono doppie in gatto; 7.Petrolio...in

inglese; 8. Reumatismo Articolare Acuto; 9.La

 percorrono tutti i pianeti ; 10.Revocare una legge;

11.Piano a sinistra; 13.Aosta; 16. Dipinse "La scuola

di Atene" ; 18. Portata via con l'inganno; 19.Mese del

calendario Ebraico; 21.Prefisso che ripete ;

24.Artificial Intelligence ; 25. Insolite; 27.Piombo;29.Tizio,...e Sempronio; 32.Argomento; 34. Un

famoso Pietro designer ; 36. Soggetti attivi nel reato ;

37. Pistoia; 39. Maltrattamenti,usi impropri; 40.Le

consonanti in latte ;41. Scrisse "Il cappotto" ; 44.Ogni

stato ne ha uno; 45.locale notturno ; 46. Consiglio

 Nazionale delle Ricerche ;48.Dove...in francese;

50.Doppie in raggio;51.Canoa a destra; 52.Line Feed;

53.La fine di buoi.

S u d o k u

IL PROVERBIO DEL MESE

 Abbiamo conquistato il cielo come gli uccellie il mare come i pesci, ma dobbiamo impararedi nuovo il semplice gesto di camminare sullaterra come fratelli Martin Luther King