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LabArt Il pensiero del bambino, presenta modalità e processi profondamente diversi da quelli dell’adulto che si sviluppano nel tempo, seguendo tappe abbastanza costanti, per giungere alla complessità del pensiero operatorio formale. Il bambino fin dalla nascita, è fondamentalmente un “esploratore”, un soggetto attivo di ricerca che si rapporta con l’ambiente sulla base di due processi: l’assimilazione e l’accomodamento. La finalità di un progetto laboratoriale con gli studenti persegue obiettivi educativi e didattici. Da una parte capire che anche alcuni lavori più semplici sono comunque frutto di un lungo lavoro e prendere coscienza del concetto di tempo nel fare arte, affrontare le difficoltà con pazienza ed apprezzare il proprio lavoro e quello degli altri. Dall’altra parte viene accresciuta la capacità di osservare le informazioni derivate da un determinato ambiente; il superamento delle resistenze all’utilizzo dei materiali nuovi e sviluppo del patrimonio lessicale allargandolo con la padronanza di aree settoriali del vocabolario. Il laboratorio prende le mosse dal fare dei bambini. Dal momento in cui iniziano a muoversi, i bambini sono assillati dal comando: “Non toccare!”. Loro, naturalmente, cercano di eludere il divieto e adoperano le mani per esplorare. Perché i bambini, (tutti i bambini) sono “progettati” per conoscere attraverso i recettori sensoriali, che rappresentano i canali attraverso cui entrano in contatto con l’ambiente. È a questo punto che interviene (che deve intervenire) la scuola. Perché solo la scuola può consentire, agevolare, promuovere, il passaggio dall’esplorazione non finalizzata, all’uso delle mani per fare, nella sua accezione più completa: capire, imparare, conoscere. Questo è (o dovrebbe essere) il senso, il significato, del fare concreto dei bambini. I bambini toccano, manipolano, entrano in contatto diretto con le cose in maniera del tutto spontanea. L’attività concreta deve essere interpretata come contesto in cui l’azione stimola il pensiero, come strumento per la riflessione, come terreno di esercizio per porsi problemi e cercare soluzioni. A loro volta, i problemi e le soluzioni, pur nascendo dall’operatività, devono indurre alla generalizzazione e all’astrazione, devono travalicare “il qui e ora” per andare a costituire quel bagaglio di competenze che può consentire nuove acquisizioni. Il fare per il fare, per il prodotto, per l’addestramento, lascia il posto al fare per pensare, per imparare, per scoprire. La tipologia di laboratori offerti spazia attraverso diversi campi di apprendimento attivo in cui gli strumenti messi a disposizione dagli operatori permettano al bambino un’ apprendimento attivo che stimoli diverse aree di interesse. Attraverso la pittura e quindi la capacità astrattiva e di lettura di un’immagine fino alla materialità della lavorazione dell’argilla e quindi la manualità più diretta che

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LabArt

Il pensiero del bambino, presenta modalità e processi profondamente diversi da quelli dell’adulto che si sviluppano nel tempo, seguendo tappe abbastanza costanti, per giungere alla complessità del pensiero operatorio formale. Il bambino fin dalla nascita, è fondamentalmente un “esploratore”, un soggetto attivo di ricerca che si rapporta con l’ambiente sulla base di due processi: l’assimilazione e l’accomodamento. La finalità di un progetto laboratoriale con gli studenti persegue obiettivi educativi e didattici. Da una parte capire che anche alcuni lavori più semplici sono comunque frutto di un lungo lavoro e prendere coscienza del concetto di tempo nel fare arte, affrontare le difficoltà con pazienza ed apprezzare il proprio lavoro e quello degli altri. Dall’altra parte viene accresciuta la capacità di osservare le informazioni derivate da un determinato ambiente; il superamento delle resistenze all’utilizzo dei materiali nuovi e sviluppo del patrimonio lessicale allargandolo con la padronanza di aree settoriali del vocabolario. Il laboratorio prende le mosse dal fare dei bambini. Dal momento in cui iniziano a muoversi, i bambini sono assillati dal comando: “Non toccare!”. Loro, naturalmente, cercano di eludere il divieto e adoperano le mani per esplorare. Perché i bambini, (tutti i bambini) sono “progettati” per conoscere attraverso i recettori sensoriali, che rappresentano i canali attraverso cui entrano in contatto con l’ambiente. È a questo punto che interviene (che deve intervenire) la scuola. Perché solo la scuola può consentire, agevolare, promuovere, il passaggio dall’esplorazione non finalizzata, all’uso delle mani per fare, nella sua accezione più completa: capire, imparare, conoscere. Questo è (o dovrebbe essere) il senso, il significato, del fare concreto dei bambini. I bambini toccano, manipolano, entrano in contatto diretto con le cose in maniera del tutto spontanea. L’attività concreta deve essere interpretata come contesto in cui l’azione stimola il pensiero, come

strumento per la riflessione, come terreno di esercizio per porsi problemi e cercare soluzioni. A loro volta, i problemi e le soluzioni, pur nascendo dall’operatività, devono indurre alla generalizzazione e all’astrazione, devono travalicare “il qui e ora” per andare a costituire quel bagaglio di competenze che può consentire nuove acquisizioni. Il fare per il fare, per il prodotto, per l’addestramento, lascia il posto al fare per pensare, per imparare, per scoprire. La tipologia di laboratori offerti spazia attraverso diversi campi di apprendimento

attivo in cui gli strumenti messi a disposizione dagli operatori permettano al bambino un’ apprendimento attivo che stimoli diverse aree di interesse. Attraverso la pittura e quindi la capacità astrattiva e di lettura di un’immagine fino alla materialità della lavorazione dell’argilla e quindi la manualità più diretta che

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dall’ideazione di un soggetto ne permette la realizzazione. Ogni laboratorio è strutturato in base all’età e alle difficoltà degli alunni, in un’ottica di tipo inclusivo e collaborativo in cui il lavoro del singolo andrà ad accrescere il lavoro del gruppo. Il nostro lavoro consiste, dunque, nel creare ambienti che sostengano l’apprendimento, nello scegliere contenuti concettualmente dominabili in relazione alla fascia di età cui si rivolgono, nell’approntare e proporre strumenti (anche questi sia di tipo operativo, sia concettuale) che stimolino, nei bambini, quella riflessività che rappresenta la condizione per passare dal fare al saper fare.

Qui di seguito presentiamo il dettaglio dei nostri laboratori, dalla pittura sia individuale che di gruppo, con la realizzazione di murales, alla carta pesta con la creazione di maschere e sculture in 3D, fino a un laboratorio di riciclo in cui si creano quadri attraverso l’assemblaggio di stoffe, cartone, sughero e bottoni. I laboratori diventano multidisciplinari a seconda del progetto didattico scolastico. Dal 2017 LabArt rientra nel pdf delle Offerte Culturali del Comune di Perugia, la scheda è a pag.147 (https://www.comune.perugia.it/resources/Infanzia/OfferteCulturali.pdf)

Buona lettura!

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Laboratorio Quadri di Pezza

Il laboratorio Quadri di Pezza è un vero e proprio collage di

materiali riciclati e pittura. I bambini attraverso l’utilizzo di forme

di cartone, stoffe e tappi ritagliati e bottoni, potranno comporre

un piccolo quadro. Nella prima fase di realizzazione lo scopo è

stimolare una creatività visiva attraverso prima il disegno e poi la

pittura stimolando la capacità di conoscere e accostare i colori con

varie tecniche, dal pennello alla spugnatura. Nella seconda fase il

bambino si concentra sulle forme, sulla scelta delle stesse sia di

cartone che di stoffa e sulla pittura della stesse, imparando il

riempimento con il colore della formina e la sollecitando una

maggiore consapevolezza del come è fatto e di cosa è fatto.

Durante questa attività infatti i bambini hanno la possibilità non

solo di esprimere una propria idea con disegni e colori, ma anche

di conoscere nuove forme e di toccare, giocare e incollare

materiali diversi. Il laboratorio ha alla base una tecnica pittorica

unita al collage di materiali interamente riciclati su supporti di compensato o cartone. Adatto a ogni tipo di età (dai 3

anni in su), è possibile ricreare un’opera d’arte famosa oppure di propria invenzione sempre sotto la nostra

supervisione. Tutti i colori e materiali utilizzati sono atossici e assolutamente adatti a bambini compresa la colla

vinavil. Le ulteriori colle universali e il ritaglio con taglierini e forbici sono controllati e fatti direttamente da noi che

teniamo il laboratorio e ci divertiamo insieme a loro a realizzare piccoli quadretti a rilievo.

Questi sono alcuni Quadri di Pezza, per vedere altre nostre piccole opere fatte durante progetti scolastici e eventi

visita la nostra pagina facebook nella sezione foto! www.facebook.com/labartperugia/photos

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Laboratorio Pittura Ebru

Conoscere l’elemento più importante per la vita sulla terra attraverso un laboratorio estremamente

piacevole e rilassante: dipingere sull’acqua! Una tecnica pittorica molto antica e semplice da realizzare, ci

permetterà di conoscere le incredibili proprietà dell’acqua. L’Ebru è una tecnica artistica nata oltre tremila

anni fa in Turchia, nella quale si utilizzano i colori a olio o acrilico o tempere, direttamente lasciati

gocciolare nella superficie dell’acqua. Essa è resa possibile grazie alle proprietà di liquidi diversi insolubili

l’uno nell’altro. Una volta creato il disegno gocciolando sull’acqua il colore, usando degli stecchini, è

possibile riportarlo su carta facendolo prima aderire alla superficie e infine togliendolo velocemente. Il

risultato sarà una stampa di un’ opera astratta e coloratissima!

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Laboratorio Pintar

Laboratorio di pittura in varie tecniche, pennello, spugne, mani . I colori

utilizzati sono tempere atossiche diluibili in acqua. In queste ore i bambini

imparano non solo la gamma dei colori e quindi il loro riconoscimento ma

anche il loro accostamento. Attraverso la pittura di disegni realizzati da noi

imparano il riempimento di forme diverse rispettandone i contorni. Oltre a

piccoli disegni da dipingere individuali, il nostro laboratorio propone la

realizzazione di murales montati in fogli di 1,5metri per 1 metro in cui i

bambini lavorando in gruppo mettono in pratica le varie tecniche pittoriche,

l’apprendimento dei colori, il riempimento delle forme e il dipingere questa

volta non appoggiandosi a un tavolo ma in verticale a un muro. Lo stimolo

della pittura è quello di tirar fuori nel bambino la propria creatività visiva e astratta, l’importanza dei colori il loro

riconoscimento e il loro utilizzo per esprimere le proprie emozioni, il saper riconoscere una forma, saper leggere

un’immagine e quindi colorarla.

Questi sono alcuni lavori svolti in questo anno in collaborazione con la scuola materna di Case Bruciate e Fantacity

Festival nel 2015, per un approfondimento troverete altre esperienze nella nostra pagina facebook nella sezione

foto! www.facebook.com/labartperugia/photos

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Laboratorio di carta pesta e modellazione con argilla, costruzione maschere

Carnevale.

Questi due laboratori da noi proposti sono incentrati nella materialità della

lavorazione con carta e con argilla. Attraverso il nostro supporto i bambini

saranno in grado di creare un soggetto in 3D in carta pesta, oppure in

argilla sia in 3D che in a basso rilievo a seconda del laboratorio richiesto.

Questo tipo di laboratorio è mirato a sviluppare la capacità di un bambino

a saper pensare e ideare un soggetto e poi a realizzarlo. Queste due

tecniche scultoree permettono di spaziare il campo di realizzazione in

moltissime applicazioni, dalle piccole formine a sculture più complesse fino

alle maschere di carnevale. E’ perciò un laboratorio adatto a qualsiasi

fascia d’età dai bambini delle scuole materne fino volendo alle scuole

superiori. I due laboratori possono essere uniti in uno solo e al contrario

possono essere sviluppati in maniera indipendente, questo dipende dal

tipo di lavoro commissionato. Queste sono alcune foto dei nostri laboratori

di Via della Viola in collaborazione con Fiorivano le Viole per il Carnevale

2014 (Maschere in carta pesta), e il laboratorio di carta pesta tenuto alla

Scuola Materna Lampada Magica nel 2017, in cui sono stati costruiti i

pianeti del Piccolo Principe.