12
CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato R EGOLE DELL ARTE REGOLE DELL’ARTE 1136 L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitari Costruzione e materiali secondo NFS 90-351 (FRANCIA): Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali che non si disgregano nel tempo. Materiali raccomandati: • Acciaio inossidabile. • Acciaio zincato assemblati per mezzo di sistemi ermetici. Tutti i soffitti France Air sono in acciaio inossidabile compatibili con i prodotti chimici e con le esigenze operative dell’impianto. Materiali adatti ad una pulizia e ad una disinfezione frequenti ed efficaci. 8 11 9 Locale tecnico 10 Terrazza 12 Cucina 6 Camera sterile/asettica Corridoio 7 2 Blocco operatorio Rischio 3 o 4 2 Blocco operatorio Rischio 3 o 4 2 Camera di degenza 1 Blocco operatorio Rischio 3 o 4 3 Blocco operatorio Rischio 3 5 Corridoio asettico 5 Sas

L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

  • Upload
    vudat

  • View
    224

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

RE G O L E D E L L’A R T ERE

GOLE

DEL

L’AR

TE

1136

L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitari

Costruzione e materiali secondo NFS 90-351 (FRANCIA):

Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali che non si disgregano nel tempo.

Materiali raccomandati:• Acciaio inossidabile.• Acciaio zincato assemblati per mezzo di sistemi ermetici.

Tutti i soffitti France Air sono in acciaio inossidabile compatibili con i prodotti chimici e con le esigenze operative dell’impianto.Materiali adatti ad una pulizia e ad una disinfezione frequenti ed efficaci.

8119

Locale tecnico10

Terrazza

12Cucina

6

Camerasterile/asettica

Corridoio

7

2Blocco operatorio

Rischio 3 o 4

2Blocco operatorio

Rischio 3 o 4

2Camera didegenza

1Blocco operatorio

Rischio 3 o 4

3Blocco operatorio

Rischio 3 5Corridoioasettico

5Sas

Page 2: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

RE G O L E D E L L’A R T E

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

REGO

LE D

ELL’

ARTE

1137

I Criteri di CONFORT secondo NFS 90-351• Temperatura dell’aria (eccetto bisogni specifici): da 19°C a 26°C.• Percentuali di umidità dell’aria: dal 45% al 65%.• Pressione acustica massima:

- 40 dB(A): zone a rischio 2;- 45 dB(A): zone a rischio 3;- 48 dB(A): zone a rischio 4.

Controllo della pulizia dell’aria secondo NFS 90-351:

In mandata (3 stadi di filtrazione di aria sono raccomandati):• All’ingresso della CTA: F6 (aggiunta di un filtro sull’ingresso di aria nuova se necessario).• In uscita di CTA: F7.• All’immissione nella sala (zone a rischio 3 e 4): H13.

In ricircolo:• Protezione delle reti di estrazione: F5.Efficacia dei filtri secondo NF EN 779-2002.

Apparecchiature utilizzate per i blocchi operatori - Rischio 3 o 41. Soffitto Biovax 2 a filtrazione terminale e flusso unidirezionale.2. Soffitto Opair a flusso stabilizzato.7. Griglia di ripresa porta-filtro GFF MC.

Prodotti utilizzati per i blocchi operatori - Rischio 33. Cassone porta filtro diffusore a flusso diretto Windhop.7. Griglia di ripresa porta-filtro GFF MC.

Prodotti utilizzati nelle camere di degenza4. Unità terminale ad induzione Varilair.

Prodotti utilizzati per le camere di decompressione e le zone di sterilizzazione5. Cassone filtrante diffusore plafoniera FR Diffuse TB o 4D.7. Griglia di ripresa porta-filtro GFF MC.

Prodotti utilizzati per sala di risveglio e corridoi puliti (Rischio 2)5. Cassone porta-filtro diffusore plafoniera FR Diffuse 4D.

Apparecchiature utilizzate in camera sterile6. Soffitto filtrante BVX.7. Griglia di ripresa porta-filtro GFF MC.

Apparecchiature utilizzate nei locali tecnici8. CTA Mediflux.9. CTA Modulys TA Hygis.

Apparecchiature utilizzate in terrazza10. Gruppo di acqua ghiacciata AWA-E.

Prodotti utilizzati nei corridoi11. Bocchetta di evacuazione fumo e tagliafuoco.

Apparecchiature utilizzate in cucina12.

Page 3: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

RE G O L E D E L L’A R T ERE

GOLE

DEL

L’AR

TE

1138

Nozioni fondamentali

1. IgieneZone a contaminazione controllata (Z.E.C.)

• Terminologia e classe di contaminazioneZ.E.C. : Zona all’interno della quale la concentrazione di particelledell’aria ambiente è mantenuta sotto controllo. Le regole chedeterminano il massimo valore di contaminazione particellaresono fissate dalla norma NF EN ISO 14644-1.

• Principio di realizzazione di una Z.E.C.I parametri aeraulici da controllare per l’elaborazione di una ZECsono:

- La diffusione dell’ariaLa purezza dell’aria necessaria a livello di immissione maanche a livello della zona di lavoro da proteggere dipendeanche dalle modalità di diffusione dell’aria:

a) La diffusione con flusso turbolentoL’aria filtrata viene immessa nella camera sterile. Essa simiscela per induzione in maniera ideale con l’aria ambientee quindi si ottiene una diluizione delle impurità dell’ariaambiente della sala sterile.

b) La diffusione a flusso unidirezionale (flusso laminare)La zona viene totalmente interessata da uno scorrimentod’aria pulita a flusso rettilineo e parallelo.La stabilità del flusso laminare, si ottiene con una velocità media dell’aria di 0,45 m/s. Le impurità generate dal postodi lavoro sono direttamente spinte al di fuori della zonaprotetta.

- Il numero di ricambio ariaÈ il numero di volte/ora che il volume totale dell’aria della zonapassa attraverso i filtri ad altissima efficienza. Questo numerodeve essere sufficiente per eliminare la contaminazioneparticellare prodotta nel locale (processi di fabbricazione,persone che lavorano nella zona…) e di conseguenza deveessere tanto più elevato quanto più è piccola la classe dicontaminazione (a titolo indicativo 600 vol/h per una classeISO 5 contro 15 vol/h per una classe ISO 8).

Numero di ricambi e tipo di flusso in funzione della classe dicontaminazione in Z.E.C.

- La filtrazione dell’ariaPrima di entrare nella zona trattata, l’aria esterna deve esseredepurata dalle sue particelle inquinanti da un sistema difiltrazione. Occorrono almeno tre stadi di filtrazione conefficacia crescente.

Noi raccomandiamo di seguire le specifiche indicate nel seguenteschema:

- La sovrapressione o le pressioni in cascataPer assicurare una migliore ermeticità alla zona nei confronti deicontaminanti particellari esterni, si mantiene in questa unaleggera sovrapressione nei confronti dei locali adiacenti (inmedia da 15 a 20 Pa).Le pressioni sono sempre scalate (+, ++ o +++) dalle camerepiù sterili a quelle più contaminate.In alcuni casi ben specifici, si mantiene la zona in depressionerispetto ai locali adiacenti.

0,1 µm 0,2 µm 0,3 µm 0,5 µm 1 µm 5 µm

Concentrazioni massime ammesse per m3 d’aria in particelle didimensione uguale o superiore a quelle fornite qui sottoN° di

certificato

ISO 1 10 2 - - - -

ISO 2 100 24 10 4 - -

ISO 3 1000 237 102 35 8 -

ISO 4 10000 2370 1020 352 83 -

ISO 5 100000 23700 10200 3520 832 29

ISO 6 1000000 237000 102000 35200 8320 293

ISO 7 - - - 352000 83200 2930

ISO 8 - - - 3520000 832000 29300

ISO 9 - - - 35200000 8320000 293000

Numero diricambi

US FD 209 E ISO (V/H)

Classe dicontaminazione

100000 ISO 8 Turbolento da 15 a 30 D

10000 ISO 7 Turbolento da 30 a 50 C

1000 ISO 6 Turbolento da 50 a 100 -

100 ISO 5 Unidirezionale da 300 a 600 A & B

10 ISO 4 Unidirezionale fino a 600 -

1 ISO 3 Unidirezionale fino a 600 o più -

Tipo diflusso BPF

Page 4: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

RE G O L E D E L L’A R T E

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

REGO

LE D

ELL’

ARTE

1139

2a. Esempi di Z.E.C.Industria agroalimentare

I prodotti alimentari, quando non sono sterilizzati, costituiscono degliapporti nutritivi per i biocontaminanti. Per evitare questa proliferazionebatterica durante la fabbricazione, vengono installate delle barriereper creare degli ambienti asettici, con un flusso d’aria unidirezionalein sovrapressione (protezione ravvicinata) e/o con abbassamentodella temperatura per rallentare lo sviluppo batterico.In questo campo, si cerca di non avere proliferazione di batteripiuttosto che togliere le particelle. La DLC (Data Limite di Consumo)è legata al livello di protezione dell’alimento al momento del suoconfezionamento e lo scopo per una industria agroalimentare è diavere una DLC notevole. Negli ambienti di lavoro, la temperatura raggiunge in genere i 3°C, anche meno, ciò pone dei problemi dicomparsa di ghiaccio sulle batterie fredde. Per evitare questa condensale temperature di lavoro si posizionano leggermente al di sopra delpunto di rugiada.

• Come operare:Nell’industria agroalimentare si opera con sistemi specifici nei limitiimperativi dettati dalle temperature di utilizzo e dalla igrometria.Il modo di diffusione in ambiente si effettua in genere tramitecondotti tessili porosi o a feritoie che hanno il vantaggio di esserelavabili con una filtrazione ad alto rendimento (da proteggere incaso di lavaggio). Per le zone estremamente delicate (quali:l’affettatura dei prosciutti, il riempimento di yogurt ecc.) un flussounidirezionale in classe ISO 5 protegge come supplemento la zonadi fabbricazione.I cassoni di trattamento dell’aria devono essere lavabili, a tenuta esenza rilascio di materiali. Inoltre, i pannelli sono generalmente adoppia pannellatura con interposti pannelli di poliuretano (esternoin inox o poliestere) per isolamento acustico e termico.I condotti sono a tenuta, doppia pannellatura con strato esterno inpoliestere per isolamento acustico e termico.

2b. Esempi di Z.E.C.Industria automobilistica

Nell’industria automobilistica si possono avere grossi problemiallorquando corpi estranei (polveri, ecc..) vanno a contaminaredelicati processi produttivi quali la verniciatura automatica e/o lafabbricazione di pezzi meccanici di alta precisione (iniettori, ecc.).Il processo automatico in un reparto di verniciatura, ad esempio,comporta diverse fasi correlate ad una ventilazione ed una diffusionedell’aria appropriate (aerosols, nebbie…) al fine di salvaguardare ilprodotto fabbricato da eventuali difetti e di proteggere la personaaddetta. La temperatura e l’umidità non sono dei fattori moltoimportanti, in media 25°C +/-2°C, Hr 50% +/-10%.

• Come operare:Il sistema di diffusione a dislocamento permette di ridurre leportate d’aria trattando solo la zona specifica della fabbricazionesoprattutto quando siamo in presenza di edifici di grande altezza.In altri casi, in una sala ISO 8, si possono posizionare nelcontrosoffitto dei diffusori porta-filtro ad altissima efficienza adinduzione. Un flusso unidirezionale per le zone più sensibili ha ilvantaggio di creare un “effetto pistone” con griglie di ripresa alsuolo per le cabine di verniciatura in classe 30000 (secondoUS FEDERAL 209 E).

2d. Esempi di Z.E.C.L’industria farmaceutica

Nell’industria farmaceutica e affini si cercheranno di evitare lecontaminazioni incrociate e/o la contaminazione del prodotto almomento della sua fabbricazione.In funzione del tipo di prodotto: polveri, liquidi o sterili, il tipo diprocesso e di trattamento dell’aria non sarà lo stesso.La normativa è chiara grazie alle raccomandazioni dei BPF chedefiniscono 4 classi di contaminazione da raggiungere secondo duestati di occupazione (in riposo e in attività) per 2 dimensioni diparticelle (0,5μ e 5μ).Ogni prodotto necessita delle condizioni particolari in termini ditrattamento. La produzione di compresse necessita di ambientirelativamente asciutti.

• Come operare:Per una classe A, per esempio, sarà necessario adottare un flussolaminare integrale (prodotti iniettabili).La manipolazione di polveri o di alcuni prodotti tossici richiede deibox specifici o anche dei box isolati che proteggano il prodotto,l’addetto e l’ambiente. Tenuto conto dei rischi, le problematichespecifiche impongono di utilizzare dei sistemi:- di protezione (barriera di pressione d’aria, barriera fisica come le

camere di decompressione doppie, ecc.)- di pulizia (pareti lavabili non aderenti)- di decontaminazione (acido peracetico, perossido di idrogeno o

formolo).Per le camere asettiche in classe ISO 8 o ISO 7, si utilizzeranno deidiffusori porta-filtri ad elevatissima efficienza con diffusori adinduzione. Per delle protezioni unicamente del prodotto, un flussounidirezionale permette di ottenere una classe in ISO 5.

• Classificazione:Gli obiettivi dei risultati da raggiungere in funzione del tipo di attivitàvengono forniti dai BPF.

Vedi tabella pagina seguente >>

2c. Esempi di Z.E.C.Microelettronica

La microelettronica è all’avanguardia della tecnologia ed il trattamentodell’aria deve seguire questa evoluzione. Allo scopo di miniaturizzarei componenti e sviluppare delle tecnologie sempre più microscopiche,è stato necessario fin dagli anni 60 risolvere i problemi connessi allacontaminazione particellare e alla contaminazione ionica, ed ora

contro la contaminazione molecolare. Queste rapide evoluzioni, sia delprocesso che delle tecnologie, impongono dei trattamenti dell’aria sem-pre più complessi e particolari. Un sistema di trattamento globale, chepermette di trattare tutti gli inquinanti, non è più possibiletecnicamente ed economicamente, ecco perché attualmente vengonocreate delle zone separate con stadi di filtrazione con efficienzacrescente.

• Come operare:I laboratori di fabbricazione (FAB) sono costruiti in genere suquattro piani sovrapposti ove vengono a posizionarsi gli impianti dicondizionamento e di trattamento d’aria così come le macchineproduttive. Le zone classificate ISO 4 o ISO 3, sono dotate disoffitti filtranti su tutta la superficie con ripresa al suolo tramitegriglie. Dei mini-ambienti possono avere prestazioni superiori inClasse ISO 2.

• Classificazione:Oltre alla classificazione EN ISO 14644-1 sui risultati particolari, laclassificazione SEMI F21-95 definisce 4 classi di contaminantimolecolari:Gli acidi A, le basi B (NH3, Ammina…), i condensabili C (i siliconi,gli idrocarburi), i dopanti D (boro, arsenico).

Classe Tipo di flusso

Categorie 1 10 100 1000 10000

Acidi (A) MA - 1 MA - 10 MA - 100 MA - 1000 MA - 10000

Basici (B) MB - 1 MB - 10 MB - 100 MB - 1000 MB - 10000

Condensabili(C)

Dopanti (D) MD - 1 MD - 10 MD - 100 MD - 1000 MD - 10000

MC - 1 MC - 10 MC - 100 MC - 1000 MC - 10000

Page 5: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

RE G O L E D E L L’A R T ERE

GOLE

DEL

L’AR

TE

1140

Senza presenza umana e in presenza di apparecchiature immobili

Zona 4 ISO 5 CP 10 B 10Zona 3 ISO 7 CP 20 B 10Zona 2 ISO 8 CP 20 B 100Zona 1 Locali non specifici

Classe particellaredella zona da

proteggere

Designazionedella zona

rischio

Livello obiettivo diclasse cinetica didecontaminazione

particellare a 0,5 µm

Livello obiettivo diclasse batteriologica

della zona daproteggere

Numero massimo di particellem3 per le dimensioni uguali o superiori a

Classe In riposo In attività

A 3500 0 3500 0B 3500 0 350000 2000C 350000 2000 3500000 20000D 3500000 20000 - -

<< segue da pag. 2

Come l’industria dei semi conduttori, l’industria spaziale è un poload alta tecnologia.Il trattamento dell’aria contribuisce all’affidabilità nella costruzionedei satelliti (telecomunicazioni, di osservazione, scientifici omilitari).

L’industria spaziale deve fare i conti con la contaminazioneparticellare e molecolare. La temperatura e l’umidità variano a secondadei prodotti da costruire.Gli edifici sono voluminosi (altezza superiore a 10 m) a causa delvolume dei satelliti, ciò impone delle portate di aria notevoli.

• Come operare:I satelliti vengono fabbricati in camere asettiche di classe da ISO 8a ISO 7. Alcuni componenti sensibili (specchi, telescopi) vengonofabbricati in classe ISO 4 o ISO 5.La diffusione sarà specifica con diffusori di grandi portate. Il sistemaa dislocamento può rappresentare un’alternativa quando non sivuole trattare tutto il volume.

2e. Esempi di Z.E.C.Industria spaziale

Igiene ospedaliera

Sempre più mediatizzate, le infezioni nosocomiali rappresentanooggi più che mai un problema di salute pubblica preoccupante (circa800000 persone interessate ogni anno cioè il 7% dellepersone ospedalizzate).Anche se non sono maggioritarie, le infezioni dovute ad unacontaminazione dell’aria (o aerobiocontaminazione) rappresentanouna percentuale non trascurabile di queste infezioni nosocomiali.Così, nell’igiene ospedaliera, e più precisamente nei blocchioperatori, il trattamento dell’aria svolge un ruolo primario poichéesso deve permettere da una parte di proteggere la zona a rischio (ilcampo operatorio per esempio) contro ogni contaminazionemicrobiologica, d’altra parte di mantenere un certo confort all’equipechirurgica.

France Air propone di conseguenza tutto un insieme di sistemi difiltrazione e di diffusione dell’aria per le zone a rischio di bioconta-minazione in ospedale. Queste soluzioni aerauliche hanno comepunto comune quello di essere perfettamente studiate e adatte alleaspettative degli istituti sanitari.

La nuova norma NF S 90-351Intitolata “Istituti sanitari - Camere asettiche e ambienti controllatiaffini - Esigenze relative per il controllo della contaminazioneaeroportata”, questa nuova norma molto attesa (uscita in giugno2003) sostituisce quella con lo stesso nome con data 1987 chetrattava allora solo la réception ed i controlli degli ambienti asettici.

Le zone a rischioUn concetto importante evidenziato da questa norma NF S 90-351 èquello delle zone a rischio. Per definizione, una zona a rischio dibiocontaminazione è un’area definita e limitata nella quale isoggetti e/o i prodotti sono particolarmente vulnerabili aimicroorganismi.

Si identificano 4 livelli di zone a rischio in funzione del rischio diinfezione:• Zona a rischio 4: rischio infettivo molto alto.• Zona a rischio 3: rischio infettivo alto.• Zona a rischio 2: rischio infettivo medio.• Zona a rischio 1: rischio nullo.

Nella pratica, per ogni progetto di sala chirurgica (nuova oin ristrutturazione), deve essere effettuata a priori un’analisi dei ris-

La classe particellare è quella definita dalla norma NF EN ISO 14644-1.

La classe cinetica di decontaminazione particellare è definita da “iltempo necessario per ottenere una decontaminazione del 90% rispettoal picco di inquinamento iniziale”.

Es.: CP 20= meno di 20 min sono necessari per ritrovare il 90% didecontaminazione.

La classe batteriologica definisce una concentrazione massima diparticelle vitali da non superare.

Es.: B 10= presenza di meno di 10 ufc/m3 di aria (UFC: Unità FormanteColonia).

Infine, questa procedura ci porta ad operare in modo sistematico condelle apparecchiature appropriate allo scopo di raggiungere gliobiettivi in termini di igiene e pulizia prefissati.

chi per ogni singola zona allo scopo di attribuire a ciascuna un livello di rischio in funzione del tipo di attività svolta dai medici, sensibilità delpaziente o del prodotto esposto.

Gli obiettivi da raggiungereLa norma definisce poi dei livelli di prestazione da raggiungere infunzione delle zone a rischio definite:

Page 6: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

RE G O L E D E L L’A R T E

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

REGO

LE D

ELL’

ARTE

1141

1. Attuale stato dell’arte

2. Nuove tendenze per l’impiantistica

L’evoluzione dell’impianto di condizionamento delle sale chirurgichea seguito delle più recenti Norme internazionali

Tutte le Norme italiane ed estere sono concordi sui principi portantidella buona progettazione per gli impianti di condizionamento dellesale chirurgiche e degli ambienti annessi.

Le prescrizioni, comuni a tutte le Norme, sono infatti le seguenti:1. tanta aria esterna per diluire la contaminazione chimica da gas

medicinali che non può essere filtrata. Il quantitativo d’aria varia daPaese a Paese ma può essere delimitato tra gli 800 m3/h dellaSvizzera e i 1500 m3/h dell’Italia. Questa portata d’aria esterna deve essere costante anche se la perdita di carico dei filtri aumentaper via del loro sporcamento.

2. Filtrazione assoluta di questo grosso volume di aria esterna, perevitare che essa possa essere il fluido vettore di contaminazionebatteriologica dall’esterno. Il contenuto di particelle biologicamenteattive (unità formati colonia) nell’aria immessa deve essereinferiore a 1 UFC/m3.

3. Mantenimento in sovrapressione della sala rispetto agli ambientiadiacenti per evitare che della contaminazione batteriologica possaentrare da porte o fessure. Sappiamo comunque quanto difficilesia avere questa garanzia in quanto le porte delle sale chirurgichesono troppo spesso aperte.

4. Frequente filtrazione dell’aria interna per ridurre la contaminazionebatteriologica endogena dovuta al paziente stesso o alla equipechirurgica. Accanto a queste quattro indicazioni, alcune Normeformulano altre prescrizioni di carattere non specifico per le salechirurgiche ma costanti nel condizionamento dell’aria:

5. Controllo della temperatura tra 20° e 24°C.6. Controllo della umidità relativa tra il 40% e 60%.7. Massimo risparmio energetico nella gestione di tutti i punti

precedenti: stand-by notturno, ecc.

Alcune Norme prescrivono inoltre delle caratteristiche tecniche inparticolare per le unità di trattamento dell’aria:8. Tenuta stagna dell’involucro metallico sia per le parti in

sovrapressione che per quelle in depressione: certificazioneclasse B (EN 1886).

9. Certificazione della tenuta all’aria delle guarnizioni dei filtri ad altaefficienza (EN 1886).

10. Sterilizzabilità dell’interno della macchina: verniciatura protettivadelle alette della batteria, eliminazione della lamiera zincata ecc.

Tutte le Norme internazionali prevedono infine due livelli di qualità del-l’aria, e quindi di protezione per il paziente, a seconda dellacomplessità e delicatezza delle operazioni chirurgiche previste:11. Chirurgia generica: qualità dell’aria richiesta: ISO 7. 12. Chirurgia ortopedica, cardiochirurgia e neurochirurgia: qualità

dell’aria richiesta: ISO 5.

A titolo informativo si rimanda alla tabella alla fine del testo.

le operazioni di chirurgia specialistica ma in tutte le sale, qualsiasi siala loro destinazione.

Il motivo razionale di questa richiesta deriva dalle seguenti valutazioni:1. Vincolare delle sale alla chirurgia generica vuol dire ridurre la

flessibilità operativa del blocco chirurgico che notoriamente è ilprincipale centro di profitto della gestione economicadell’Ospedale.

2. Le operazioni ortopediche e cardiochirurgiche sono in certi casidi estrema e non prevedibile durata. Capita quindi che di frontealla necessità di una operazione di emergenza non sia disponibilela sala con adeguata qualità dell’aria e non sia prevedibile quandolo sarà. Questo porta a dover fare l’intervento in una sala di minorprotezione o doverlo ritardare anche di alcune ore con iconseguenti disagi e rischi per il paziente.Avere in tutte le sale una impiantistica in grado di garantire unlivello di qualità dell’aria ISO 5 permette di utilizzare per qualsiasioperazione, anche la più delicata, la prima sala che si rendedisponibile, senza essere obbligati ad aspettare la disponibilità diquella specifica.

3. L’extra costo di prima istallazione, per garantire la qualità dell’ariaISO 5 invece che ISO 7, può essere valutato in circa 70 - 90.000euro.

4. L’extra costo di gestione di una sala ISO 5 in confronto ad unaISO 7 è limitata al maggiore assorbimento elettrico dei ventilatoriper via della maggiore portata richiesta (tre o quattro kW) e almaggiore costo dei filtri dell’aria necessari per il flusso unidirezionale.Deve però essere considerato che i filtri dei soffitti unidirezionalivengono cambiati una volta ogni due, tre anni.Questi costi, pur non trascurabili, sono ben poca cosa rispetto alcosto economico delle operazioni chirurgiche che vengonoeffettuate nelle sale e che con questa impiantistica sonosicuramente meglio garantite.E questa considerazione, puramente economica, non tiene contodel disagio e della sofferenza del paziente.

5. Il flusso unidirezionale, grazie alla sua velocità, garantisce nel“nucleo asettico” una sicura sovrapressione dinamica dell’aria,non rendendo più necessaria quella della sala rispetto all’esternoche abbiamo visto essere vanificata dalla frequente apertura delleporte.

6. Grazie al sempre più frequente passaggio dell’aria attraverso i filtriassoluti, tipico dei soffitti a flusso unidirezionale, il “recoverytime” della sala, cioè il tempo necessario per eliminare ogni formadi contaminazione dovuta alla operazione precedente e renderlaquindi disponibile per la prossima, è molto più corto e quindil’operatività e la gestione economica del blocco operatorio diventamolto più efficiente.

7. Quale ultima considerazione, quella che è sicuramente lapiù importante, e cioè che in qualsiasi tipo di operazione con unflusso unidirezionale (laminare) la protezione del paziente èsicuramente maggiore di quella con un classico flusso turbolento.

Per una migliore comprensione del testo sopra riportato, consigliamodi visionare il disegno riportato nella pagina seguente.

Su questa attuale tecnologia si innestano le prescrizioni delle piùrecenti Norme emesse nel 2002 e 2003 ed in particolare di quellaSvizzera. Partendo da uno studio delle possibilità di contaminazionedei vari ambienti del blocco operativo durante le varie fasi interventistiche,la Norma individua la possibilità di limitazione della protezione inambienti non strategici quali i corridoi o gli spogliatoi riducendo laquantità di aria esterna e quindi il costo del trattamento.Di contro viene richiesto un aumento della protezione proprio nelpunto di maggiore necessità e cioè nelle sale chirurgiche.Viene infatti richiesto che la qualità dell’aria sia ISO 5 non più solo per

Page 7: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

RE G O L E D E L L’A R T ERE

GOLE

DEL

L’AR

TE

1142

3. Come ottenere un livello di qualità dell’ariaISO 5: il soffitto unidirezionale

Quali sono le spiegazioni di queste scelte:• Portata aria: la contaminazione più preoccupante è quella endogena

legata al paziente stesso o all’equipe chirurgica. È quindi intuitivoche più volte l’aria passa attraverso i filtri assoluti, più ogni formadi contaminazione aeroportata viene trattenuta da questi.

• Filtri aria: le efficienze di filtrazione non cambiano di molto. Anchequi è intuitivo che se un filtro lascia passare una particella su mille,facendo transitare due volte il flusso d’aria attraverso questo filtropassa solo una particella su un milione, per cui è più efficace l’aumento di portata piuttosto che quello della efficienza di filtrazione.

• Tipo di distribuzione: questa è la vera scelta vincente per ottenerela qualità dell’aria ISO 5. Il flusso turbolento infatti crea unadistribuzione uniforme della contaminazione all’interno della salapermettendo quindi al particolato, e quindi a germi e batteri spessostazionanti sul pavimento, di tornare sul punto operatorio.

• Il flusso unidirezionale dall’alto verso il basso, spesso definitoerroneamente “laminare”, garantisce che il flusso aria sia paralleloa sé stesso e quindi non crei la temuta turbolenza e ricircolo.

È ben noto ai Progettisti come garantire un livello di qualità dell’aria ISO 5:

4. Problematiche tecniche degl i impiantiunidirezionali

4.1 Il costo di un impianto che garantisca una portata d’aria almenodieci volte maggiore a quello di una sala ISO 7.Per contenere il costo dell’impianto si interviene su due parametri:la zona da proteggere e la massima riduzione del quantitativo diaria esterna.Per quanto riguarda la zona da proteggere la Norma svizzeradefinisce come “nucleo asettico” una zona di 2,8 m x 2,8all’altezza del lettino operatorio all’interno della quale stanno illettino stesso, il chirurgo e il tavolo degli strumenti. Per garantirela copertura del nucleo asettico è indispensabile un soffittounidirezionale un po’ più grande e cioè di circa 3,2 m x 3,2, quindi10 m2, in quanto una parte, la più esterna del flusso, quella più acontatto con l’aria della sala, può sfuggire alla unidirezionalità.Limitando quindi la zona protetta, possiamo limitare la portatache comunque resta molto più alta di quella del flusso turbolento,circa tre o quattro volte.

4.2 A questo punto ci può aiutare il ricircolo, permesso in tutte leNorme europee e nella “Linea Guida ISPESL”. Il quantitativo d’ariaeccedente, quello necessario per diluire la contaminazione chimicaa gas medicinali, e quindi i 1500-2000 m3/h, può essere ricircolatoalle seguenti condizioni:• L’aria ricircolata deve provenire dalla stessa stanza.• L’aria ricircolata deve avere livelli di filtrazione uguali a quella

dell’aria esterna.

Filtrazione Tipo diterminale distribuzione

ISO 7 20 - 25 H 13 TurbolentaISO 5 200 - 300 H 14 Unidirezionale

Qualità dell’aria Volumi ora

Page 8: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

RE G O L E D E L L’A R T E

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

REGO

LE D

ELL’

ARTE

1143

In questa maniera il costo del flusso unidirezionale viene ridotto dimolto, in quanto viene ridotta la portata esterna il cui trattamento èestremamente costoso. La portata ricircolata non ha infatti bisogno ditrattamento termotecnico in quanto anche l’abbattimento del caricotermico endogeno, in questo caso incrementato dal calore deiventilatori di ricircolo, viene delegato all’aria esterna.

5. Quale deve essere la velocità dell ’ariaall ’uscita dal sistema di laminazione delsoffitto fi ltrante

La sperimentazione offre due diverse possibilità:• Velocità dell’aria in uscita di circa 0,15 – 0,2 m/s

- VantaggiLa bassa velocità dell’aria consente una bassa portata con tutti ivantaggi conseguenti:minore consumo elettrico, rumorosità, minore consumo deifiltri, ecc.

- Svantaggi1. È stato calcolato che la cupola termica sovrastante il lettino

chirurgico può creare una corrente d’aria ascensionale che,in caso di alto affollamento, può raggiungere una velocità diquasi 0,20 m/s. Pertanto questo sistema non è adatto adoperazioni di alta complessità che richiedono una equipechirurgica molto numerosa.

2. La bassa portata aria conseguente la bassa velocità di uscitafa si che per abbatterre il carico termico endogeno della salasoprattutto se con alto affollamento, normalmente 3 o 4 kW,sia necessario lanciare l’aria ad una temperatura di circa 3°Cpiù bassa di quella ambiente. Questo può creare fastidi alchirurgo soprattutto nella stagione invernale.Questa scelta è pertanto ottimale per sale a bassoaffollamento, quali oculistica, ecc.

• Velocità dell’aria in uscita di circa 0,3 m/s- Vantaggi

1. Il flusso aria non viene danneggiato dalla cupola termica inquanto è a maggiore velocità.

2. La alta portata permette un ∅t di circa solo 1,5°Cconsentendo un ottimo confort al chirurgo.

- SvantaggiQuelli relativi alla alta portata e cioè il rumore, il costo dei filtri ele problematiche collegate alla canalistica: cavedi per i passaggidei canali, ecc. Va evidenziato che la nuova Linea guida svizzeraper ovviare al problema del rumore aumenta, come pure faISPESL, il LPS accettabile al centro della sala dai precedenti 40ai più realistici 48 dB(A).

Questo sistema è quindi ideale per la nuova impiantistica e per sale adalto affollamento.Il soffitto unidirezionale è quindi di circa 10 m2 con velocità di 0,3 m/sper cui ha una portata di circa 3 m3/s = 10800 m3/h. Considerando cheal centro deve essere previsto l’attacco della lampada scialitica si puòcalcolare una portata ottimale di 10000 m3/h. Questa portata puòessere ulteriormente ridotta costruendo un soffitto filtrante ottagonaleanziché quadrato. La eliminazione degli angoli offre due vantaggi: lariduzione di circa il 20% dell’aria del soffitto e quindi parimenti dellaportata necessaria che scende così a 8000 m3 e la disponibilità diquesti spazi lasciati liberi per gli attacchi dei pensili.Delle cortine laterali, realizzate con cristalli stratificanti per nonostacolare la vista del chirurgo, e che scendono sino a 2,1 metri dialtezza da terra, garantiscono il massimo contenimento del flusso ariae quindi la migliore protezione del campo operatorio.In queste cortine laterali è consuetudine installare delle lampade perilluminare con luce radente il sistema di laminazione e consentire unaottima e uniforme illuminazione del nucleo asettico della salachirurgica senza alcun rischio di abbagliamento del chirurgo.Anche gli 8000 m3 sono però in certi casi troppi. Basta pensare cheper trasportare questa portata occorrono due canali (mandata e ripresa)di 1000 x 500 mm, troppo ingombranti in caso di ristrutturazione. Inquesto caso la soluzione è quindi quella di prevedere il trattamentoremoto per la sola aria esterna, abbiamo detto circa 2000 m3/h, e ilricircolo in sala chirurgica dei restanti 6000.È pertanto indispensabile installare in sala chirurgica quattroventilatori, uno per ogni angolo della sala, che prendono l’aria dalbasso, attraverso un filtro efficienza F9, e la immettono nel plenumsuperiore al filtro H 14, dopo averla fatta transitare attraverso duesilenziatori di dimensionamento tale da garantire i richiesti 48 dB(A)al centro della sala.Prevedere la ripresa in basso, al contrario di alcune installazioni oveessa è a soffitto, riduce l’effetto corto circuito che ha l’aria in questotipo di installazione e quindi ottimizza ulteriormente la protezione delcampo operatorio.Questo tipo di istallazione è inoltre ottimale per fare “l’up grade” diuna sala che già disponga di una buona impiantistica in flussoturbolento. È infatti sufficiente installare il soffitto unidirezionale e iventilatori di ricircolo per aumentare, e con poche opere murarie, laqualità dell’aria da ISO 7 a ISO 5.

Testo redatto da Alberto Monti - TECNAIR LB srl - Uboldo (VA)

Page 9: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

RE G O L E D E L L’A R T ERE

GOLE

DEL

L’AR

TE

1144

Ta

be

lla

co

nfr

on

to

no

rm

at

ive

sa

le o

pe

ra

to

rie

(p

ar

te

1)

DPR

14/0

1/97

Line

e gu

ida

"Bin

di"

regi

one

Lom

bard

iaLi

nee

guid

a IS

PESL

ASHR

AEDI

N 19

46-4

NF S

90-

351

SWKI

99-

3FON

ORM

H 6

020-

1

Tem

p. ar

ia di

man

data

:18

+24

°C, r

egol

az. li

bera

,U.

r var

iabile

; (co

nsig

liato

30%

in u

mid

ificaz

ione

; 50%

in d

eum

idific

az.).

Con

fort

seco

ndo

la VD

I 208

3/5

con

MET

= 1,

2 CL

O= 1

,2

Tem

pera

tura

: 19-

26 °

CUm

idità

rela

tiva:

45-

65%

Tem

pera

tura

: 22+

26 °

CUm

idità

rela

tiva:

far

rifer

imen

to a

lla D

IN19

46-2

Tem

pera

tura

: 17+

27°C

.La

tem

p. d

eve

pote

res

sere

var

iata

nel

l'int

ero

arco

dur

ante

l'us

o.Um

idità

rela

tiva:

45+5

5%

Tem

pera

tura

: 20+

24 °

C.Um

id. r

elat

iva:

40+

60%

.Te

mp.

radi

ante

con

∅T

< 2

da te

mp.

aria

, PM

0,5.

Altr

i val

ori p

erlo

cali

acce

ssor

i

Aria

imm

essa

: ≤ 1

CFU

/m3 .

Sala

pron

ta ≤

35

CFU/

m3

Sala

in at

tività

: ≤ 1

80CF

U/m

3pe

r sale

a flu

sso

unid

irezio

nale.

Sup

erfic

i sala

op. p

aret

i e p

iani d

i lavo

ro:

≤ 0,

5 CF

U/cm

2

20°

C in

v. 2

4 °C

est

;U.

r. 40

+60%

Tem

pera

tura

: 20+

24 °

C.Um

idità

rela

tiva:

40+6

0%

Tem

p. 2

2+24

°C; 4

0% U

.r.m

in in

risc

aldam

. 22+

26 °C

60%

U.r.

max

raffr

edd.

Tem

p ±

1°C

. Nei

loca

li di

class

e l (e

alcu

ni cl

.ll) la

tem

p. d

eve p

oter

esse

relib

eram

ente

impo

stat

a

∅T

max

di 1

°C.

Scar

to m

ax t

emp.

aria

di m

anda

ta in

rapp

orto

alla

tem

pera

tura

med

ia d

im

anda

ta: ±

1°C

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

3+4°

C pe

r flu

sso

unid

irezio

nale

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Clas

sific

azio

ne n

onrit

enut

a ne

cess

aria

ISO

5, B

10 p

er la

zon

a 4

ISO7

, B10

per

zon

a 3

ISO

8, B

100

per z

ona

2No

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

oIS

O 5

- ISO

7

ISO

7 pe

r chi

rurg

iage

nera

leIS

O 5

per t

rapi

anti,

orto

pedi

a

Non

spec

ifific

ato

4 cl

assi

di p

urez

za:

clas

si A

e B

= IS

O 5

clas

se C

= IS

O 7

clas

se D

= IS

O 8

Cont

a pa

rtice

llare

con

sorg

ente

cam

pion

e. L

acl

assi

ficaz

ione

sec

ondo

la c

onta

del

le C

FU/m

3

non

è rit

enut

a un

para

met

ro u

tile

(ecc

etto

chir.

orto

p.)

Clas

si IS

O; c

lass

i di

deco

ntam

inaz

ione

cin

eti-

ca; c

lass

i bat

terio

logi

che

(CFU

/m3 ) z

ona

4: B

10;

zona

3: B

10; z

ona

2: B

100

Cont

a ba

tterio

logi

ca e

parti

cella

re (v

alor

i?)

Non

spec

ifific

ato

CFU/

m3

(Val

ori?

).Co

nta

parti

cella

re s

econ

-do

ISO

1464

4 No

n sp

ecifi

ficat

o

Lim

iti C

FU/m

3pe

r aria

ambi

ente

per

loca

li di

vari

clas

si: l

, ll,

lll, l

V.Cl

asse

l: 1

0 CF

U/m

3 .Cl

asse

ll: 2

00 C

FU/m

3.

36 m

2ch

irurg

. gen

eral

e30

m2

spec

ialit

à ch

irurg

.No

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

o30

m2

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Si, m

a so

lo c

on a

riade

lla s

tess

a sa

la e

filtra

ta d

al 2

° e

dal 3

°st

adio

SiSi

, se

nello

ste

sso

loca

le/g

rupp

o di

loca

liSi

, se

nello

ste

sso

loca

le/g

rupp

o di

loca

liSi

Si, m

a so

lo c

on fl

usso

unid

irezio

nale

NoSi

con

aria

da

qual

sias

iam

bien

te p

urch

è ve

nga

filtra

ta c

on fi

ltri a

ssol

uti

min

. 320

0 m

3 /h(~

35 V

ol./h

)

~800

0 m

3 /h (a

l 100

%)

Dive

rse

porta

te s

econ

dola

spe

cial

ità c

hiru

rgic

a:10

0% o

50%

.

≥ 50

vol

/h in

zon

a 4

25+3

0 vo

l/h in

zon

a 3

15+2

0 vo

l/h in

zon

a 2

Man

data

: for

mul

asp

ecia

le o

ppur

e24

00 m

3 /h.

min

. 25

Vol./

hco

n ric

ircol

o;m

in. 1

5 Vo

l./h

senz

a ric

ircol

o

15 V

ol./h

15

Vol

./h

Cond

izio

nite

rmoi

grom

etric

hepr

escr

itte

o su

gger

itein

sal

a op

erat

oria

Tem

pera

tura

aria

di

man

data

∅T

mas

sim

o tra

tem

pera

tura

di

man

data

ete

mpe

ratu

ra a

riaam

bien

te

Clas

se IS

O pr

escr

itte

Mis

ura

della

cont

amin

azio

ne

Supe

rfici

e m

inim

asa

la o

pera

toria

(m2 )

Rici

rcol

o co

nsen

tito?

Rica

mbi

ora

ri/po

rtata

No

n sp

ecifi

ficat

o

Page 10: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

RE G O L E D E L L’A R T E

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

REGO

LE D

ELL’

ARTE

1145

Ta

be

lla

co

nfr

on

to

no

rm

at

ive

sa

le o

pe

ra

to

rie

(p

ar

te

2)

DPR

14/0

1/97

Line

e gu

ida

"Bin

di"

regi

one

Lom

bard

iaLi

nee

guid

a IS

PESL

ASHR

AEDI

N 19

46-4

NF S

90-

351

SWKI

99-

3FON

ORM

H 6

020-

1

Aria

est

erna

: ≥ 1

00 m

3

(h/p

erso

na).

Aria

est

erna

min

ima

per p

osta

zione

anes

tesi

sta:

800+

1000

m3 /h

≥ 6

Vol/h

1200

m3 /h

aria

est

erna

min

. 5 V

ol/h

con

ricirc

olo;

min

. 15

Vol/h

senz

a ric

ircol

o

min

. 135

0 m

3 /h(~

35 V

ol./h

)

Filtr

i ass

olut

i pos

ti al

l'in-

tern

o de

l loc

ale

vent

ilato

,pr

efer

ibilm

ente

com

edi

strib

utor

i del

l'aria

.

15 V

ol/h

15

Vol

/h

Porta

te a

ria e

ster

na:

20 m

3 /h p

er o

gni m

2di

sup.

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

1200

m3 /h

rici

rcol

om

inim

o 20

Vol

/h c

onric

ircol

om

in. 1

850

m3 /h

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

1° s

tadi

o: F

52°

sta

dio:

F9.

Filtr

i ass

olut

i: H

13

1° s

tadi

o: F

62°

sta

dio:

F7

3° s

tadi

o: H

13 m

inim

oF5

per

grig

lie ri

pres

a in

caso

di r

icirc

olo

F5 a

spira

zione

UTA

.F7

man

data

UTA

; H13

: il

più

vici

no p

ossi

bile

ai

loca

li da

con

trolla

re.

Filtr

i su

ricirc

olo

in s

ala

oper

ator

ia: F

7

Pre-

filtri

: cla

sse

7. C

lass

i8

e 17

(per

trap

iant

i,or

tope

dia

) e c

lass

i 8 e

14 p

er le

altr

e sa

le o

pe-

rato

rie. (

Effic

ienz

a M

ERV

in a

ccor

do c

on s

tand

ard

ASHR

AE 5

2,2-

1999

)

1° s

tadi

o G3

/G4

(sol

o pe

r aria

est

erna

)2°

sta

dio

F8/F

93°

sta

dio

H13/

H14

(MPP

S 99

,95%

)

Effic

ienz

a m

inim

a:99

,97%

per p

artic

. 0,3

m

Effic

ienz

a m

inim

a:99

,97%

Per l

ocal

i cla

sse

l e ll

:F7

, F8,

H13

.Es

trazio

ne: F

6

1° s

tadi

o: in

gres

so U

TA2°

sta

dio:

a m

onte

del

lase

z. d

i um

idifi

cazio

ne, s

ipu

ò in

stal

lare

a v

alle

solo

se

lont

ano

da e

ssa

3° s

tadi

o: in

sal

a op

.

1° s

tadi

o: in

gres

so U

TA2°

sta

dio:

man

data

UTA

3° s

tadi

o: a

ll'in

gres

sode

lle z

one

cont

rolla

te

1° s

tadi

o a

mon

te d

ella

UTA

sulla

boc

cad'

aspi

razio

ne2°

sta

dio

sulla

man

data

della

UTA

3° s

tadi

o pr

efer

ibilm

. in

posi

zione

term

inal

e

Pre-

filtro

a m

onte

del

laUT

A. 2

° st

adio

a v

alle

della

UTA

. Filt

ri as

solu

tiin

sal

a op

erat

oria

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

1° s

tadi

o in

pro

ssim

itàbo

cca

d'as

pira

zione

aria

este

rna.

stad

io s

ulla

man

data

UTA

. Son

oam

mes

si s

ucce

ssiv

i tra

t-ta

men

ti de

ll'ar

ia tr

a 2°

e3°

sta

dio

(filtr

i ass

olut

i)

Cons

iglia

ta la

mis

ura

del

tem

po d

i rip

ristin

o e

ilsu

o m

ante

nim

ento

nel

tem

po s

econ

do n

orm

aIS

O 14

644-

3

No

Si, t

empi

di a

bbat

timen

-to

con

c. in

izial

e de

l 90%

per l

e va

rie z

one:

CP10

per

la z

ona

4CP

20 p

er la

zon

a 3

CP20

per

zon

a 2

NoNo

NoNo

No

Chir.

gen

eral

e o

spec

iali-

tà: t

urbo

lent

o, u

nidi

rez.

o m

isto

, a s

econ

da d

eltip

o di

chi

rurg

ia e

del

mod

ello

org

anizz

ativ

ode

l blo

cco

oper

ator

io

Unid

irezio

nale

sop

ra la

zona

ope

rato

ria

Unid

irezio

nale

per

lazo

na 4

Unid

irez.

/turb

olen

tope

r zon

a 3

Non

unid

irezio

nale

per

leal

tre z

one

Unid

irezio

nale

per

le s

ale

tipo

AUn

idire

ziona

le o

mis

tope

r sal

e tip

o B

Cons

iglia

to fl

usso

disc

ende

nte

unid

irezio

-na

le c

on g

riglie

di r

ipre

-sa

in b

asso

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Clas

se l:

flus

so d

'aria

di

man

data

"a b

assa

turb

olen

za" (

senz

aul

terio

ri sp

ecifi

cazio

ni)

NoNo

Non

spec

ifific

ato

NoNo

n sp

ecifi

ficat

oNo

No

Rinn

ovi o

rari

(aria

est

erna

)

Rici

rcol

i ora

ri

Pres

criz

ione

filtr

i

Posi

zion

e fil

tri

Spec

ifica

no u

n te

mpo

di d

econ

tam

inaz

ione

?

Tipo

di f

luss

o am

mes

-so

o c

onsi

glia

to(u

nidi

rizio

nale

,tu

rbol

ento

…)

Rich

iedo

no m

acch

ine

spec

ifica

men

tede

dica

te p

er le

sal

eop

erat

orie

?

Si (l

ocal

i di c

lass

e l e

ll)

Cons

entit

i per

ò flu

ssi "

inec

cede

nza"

ver

so lo

cali

della

ste

ssa

clas

se

Page 11: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

RE G O L E D E L L’A R T ERE

GOLE

DEL

L’AR

TE

1146

Ta

be

lla

co

nfr

on

to

no

rm

at

ive

sa

le o

pe

ra

to

rie

(p

ar

te

3)

DPR

14/0

1/97

Line

e gu

ida

"Bin

di"

regi

one

Lom

bard

iaLi

nee

guid

a IS

PESL

ASHR

AEDI

N 19

46-4

NF S

90-

351

SWKI

99-

3FON

ORM

H 6

020-

1

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

max

10%

a 1

,5 m

d'a

l-te

zza

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

0,05

+0,1

5 m

/sNo

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

o0,

45 m

/s p

er c

lass

i I e

II

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

0,3+

0,5

m/s

vel

ocità

resi

dua

zona

sta

ff/le

ttoop

erat

orio

Cons

iglia

ti 0,

15 m

/sso

ttofil

troM

inim

o 0,

15 m

/sso

ttofil

troVe

loci

tà a

ria s

u ba

tteria

fredd

a <

3 m

/s

Velo

cità

med

ia m

anda

ta0,

24 m

/s (c

on m

inim

am

edia

0,2

0 m

/s)

Non

spec

ifific

ato

Sepa

razio

ne fi

sica

dei

loca

li a

seco

nda

della

funz

ione

Sepa

razio

ne fi

sica

dei

loca

li a

seco

nda

della

funz

ione

Sepa

razio

ne fi

sica

dei

loca

li a

seco

nda

della

funz

ione

Non

spec

ifific

ato

Tabe

lla a

ppos

ita(ta

b n°

2)No

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

o

No, s

peci

fiche

di q

ualit

àar

ia s

ono

forn

ite s

olo

per l

a sa

la o

pera

toria

No, s

peci

fiche

di q

ualit

àar

ia s

ono

forn

ite s

olo

per l

a sa

la o

pera

toria

No, s

peci

fiche

di q

ualit

àar

ia s

ono

forn

ite s

olo

per l

a sa

la o

pera

toria

Non

spec

ifific

ato

Zone

di c

lasse

I: e

levat

ire

quisi

ti di

con

trollo

car

icaba

tteric

a (s

ale o

p.).

Clas

se II

: min

or re

quisi

tidi

con

trollo

4 zo

ne, a

nche

non

sepa

rate

fisi

cam

ente

insa

la o

pera

toria

e lo

cali

anci

llari

Sepa

razio

ne fi

sica

dei

vari

ambi

enti

del b

locc

oNo

n sp

ecifi

ficat

o

NoNo

Pres

sion

e di

ffere

nzia

lepo

sitiv

a e

stab

ile(m

inim

o 5

Pa)

Sovr

apre

ssio

ne: 2

,5 P

a a

porte

chi

use

"Flu

sso

d'ar

ia tr

a i l

ocal

i"co

n ta

bella

incr

ocia

tape

r sta

bilir

e la

dire

zione

dei f

luss

i tra

i va

ri lo

cali

Velo

cità

aria

> 0

,2 m

/s(c

onsi

glia

ta) o

ppur

e∅

P >

15 (1

5+20

) Pa

Prot

ezio

ne d

inam

ica d

ella

zona

ope

rato

ria co

n flu

sso

verti

cale

disc

ende

nte.

Uso

di m

inig

onne

per

gui

dare

ilflu

sso.

Sov

rapr

ess.

∅P ≥

30

Pa co

n im

pian

toes

trazio

ne d

isins

erito

Serra

nde a

tenu

ta su

i can

ali.

Viet

ati f

luss

i d'ar

ia da

zone

di cl

asse

più

elev

ata.

NoNo

NoNo

NoNo

NoNo

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Sul s

offit

to,

unid

irezio

nali.

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

"Sof

fitto

filtr

ante

" con

area

min

ima

di 9

m2

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Grad

o di

turb

olen

zam

ax a

mm

esso

in s

ala

oper

ator

ia

Lim

iti v

eloc

ità a

riam

ax/m

in in

sal

aop

erat

oria

Velo

cità

aria

max

/min

usci

ta b

occh

ette

,di

ffuso

ri o

altri

com

pone

nti?

Sudd

ivis

ione

del

bloc

co o

pera

torio

Indi

vidu

ano

zone

adi

vers

a co

ntam

inaz

ione

(anc

he n

on s

epar

ate

fisic

amen

te)?

Spec

ifica

no m

etod

i per

il co

ntro

llo d

ella

con

ta-

min

azio

ne (v

eloc

ità,

sovr

apre

ssio

ne…

)?

Impo

ngon

o o

cons

iglia

no l'

uso

dibo

dy s

uit?

Disp

osiz

ione

del

lebo

cche

tte m

anda

ta in

sala

ope

rato

ria

Disp

osiz

ione

del

lebo

cche

tte ri

pres

a in

sala

ope

rato

riaNo

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

o

Alm

eno

2 bo

cche

ttevi

cino

al s

uolo

(a n

onm

eno

di 7

5 m

m s

opra

ilpa

vim

ento

)

In a

lto e

in b

asso

(con

sigl

iato

in a

lto p

er il

ricirc

olo

e in

bas

so p

eres

puls

ione

)

Non

spec

ifific

ato

In a

lto, c

on ri

parti

zione

unifo

rme

delle

boc

chet

tea

soffi

tto o

a p

aret

e. N

onè

riten

uta

nece

ssar

ia la

ripre

sa in

bas

so

In a

lto e

d in

bas

soPo

rtata

aria

est

ratta

:75

% in

bas

so, 2

5% d

alle

bocc

hette

in a

lto

Page 12: L’aria e la climatizzazione negli istituti sanitarifranceair.it/site/pdf/igieneospedaliera/regole_arte... · Nelle reti di distribuzione d’aria, è necessario utilizzare dei materiali

RE G O L E D E L L’A R T E

CATALOGO LISTINO creazione France Air Italia 2010 - Ogni diritto di riproduzione riservato

REGO

LE D

ELL’

ARTE

1147

Ta

be

lla

co

nfr

on

to

no

rm

at

ive

sa

le o

pe

ra

to

rie

(p

ar

te

4)

DPR

14/0

1/97

Line

e gu

ida

"Bin

di"

regi

one

Lom

bard

iaLi

nee

guid

a IS

PESL

ASHR

AEDI

N 19

46-4

NF S

90-

351

SWKI

99-

3FON

ORM

H 6

020-

1

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

N2O=

25

ppm

, alo

gena

ti2

ppm

"cei

ling"

(val

ori

NIOS

H) p

er s

ale

cost

rui-

te d

opo

il 19

89

Sale

cos

truite

dop

o il

1989

: N2O

= 2

5 pp

m,

alog

enat

i2

ppm

"cei

ling

(val

ori

NIOS

H) S

ale

ante

riori

1989

: N2O

100

ppm

per

sale

op.

non

rist

ruttu

rate

50 p

pm p

er s

ale

op.

ristru

ttura

te.

Alot

ano

50pp

m, E

nflu

oran

o 75

ppm

Max

48

dB(A

) ad

alte

zza

di 1

,70

m a

cen

tro s

ala

trasm

essi

dal

l'im

pian

toVC

CC

N2O:

sal

e op

. nuo

ve o

ristru

ttura

te: 5

0 pp

mva

lore

lim

ite (2

5 pp

mva

l. gu

ida)

. Sal

e op

. vec

-ch

ie: 1

00 p

pm (5

0 pp

mva

lore

gui

da) A

loge

nati:

sale

op.

nuo

ve 0

,5 p

pmlim

ite (<

0,5

val

. gui

da)

sale

op.

vec

chie

:2

ppm

lim

ite (<

1 p

pmva

l. gu

ida)

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Min

imo

6 Vo

l/h d

i aria

este

rna

A rip

oso,

min

imo

2 m

/sne

i can

ali p

rima

dei f

iltri

HEPA

, sen

za ra

ffred

da-

men

to e

um

idifi

cazio

ne

Non

spec

ifific

ato

Ridu

zione

(?) a

ria ri

nno-

vo. N

o um

idif.

e ra

f-fre

dd. N

egli

impi

anti

senz

a fil

tri te

rmin

ali

man

tene

re m

inim

o 2

m/s

nei

can

ali

Non

spec

ifific

ato

Non

spec

ifific

ato

Obbl

igo

di fe

rmat

a de

gli

impi

anti

quan

do n

onut

ilizz

ati.

Mes

sa in

funz

ione

alm

eno

1/2

ora

prim

ade

ll'us

o de

lla s

ala

48 d

b(A)

a1,

75 m

d'a

ltezz

aNo

n sp

ecifi

ficat

o40

db(

A)No

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

oNo

n sp

ecifi

ficat

o

45 d

B in

sal

a op

erat

oria

35 d

B m

agaz

zini

mat

eria

li st

erili

est

erili

zzaz

ione

Lim

iti d

i con

cent

razio

nede

i gas

ane

stet

ici

Stan

d-by

Live

llo s

onor

om

assi

mo

amm

esso