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giampiero-ferri
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Le rimanenze: la definizione
Cosa sono le Rimanenze?
http://www.cndc.it/CNDC/Documenti/principicontabili/13.rimanenze%20magazzino.pdf
Le rimanenze sono fattori produttivi che non hanno ancora originato un ricavo.
Questi fattori produttivi vengono combinati e trasformati per realizzare i prodotti oggetto dell’attività caratteristica.
Le rimanenze: le tipologie
In cosa consistono: le categorie
– Approvvigionamenti: materie prime, materiali di consumo
– Merci
– Prodotti: prodotti finiti, semilavorati, sottoprodotti
Le rimanenze
Effetti delle Rimanenze
Economico: trasferiscono i costi nell’esercizio in cui si realizzano i ricavi (principi di competenza e prudenza)
Finanziario: rappresentano impiego di risorse, sono capitale di esercizio
Infatti valutare correttamente le rimanenze significa ripartire il risultato economico tra due periodi, in funzione della competenza economica.
Le rimanenze: i principi di valutazione
Come si valutano le rimanenze:1. Criterio generale: si valutano diversamente per categoria2. Ove possibile si valutano per codice, oppure per codici
della stessa categoria con simili caratteristiche in termini di valore unitario, tasso di rotazione, mercato, etc.
3. Si valutano al valore minimo:approvvigionamenti: tra costo di acquisto e valore di
sostituzionemerci: tra costo di acquisto e valore di realizzo prodotti: tra costo di produzione e valore di
mercato
Le rimanenze: i principi di valutazione
Costi di approvvigionam ento Costi diretti di produzione
Costi indiretti di produzione
Valore rim anenzequali costi?
La scelta dei criteri
Qual è il nostro obiettivo ?
- godere di vantaggi fiscali LIFO
- procedere ad una determinazione del risultato economico su basi storiche costo medio di periodo
- correggere tale risultato in relazione all’inflazione costo di rimpiazzo o altri valori
- Qual è il contenuto informativo che ci interessa (dato multiuso ?)
Le contrapposizioni classiche
Costo variabile vs. costo pieno
Costo effettivo vs. costo standard
La valutazione a costo variabile comporta uno slittamento di parte delle componenti il risultato d’esercizio (relativamente ai costi fissi) all’esercizio successivo.
Evidentemente una valutazione a soli costi variabili conduce ad una sottovalutazione del patrimonio, tanto maggiore quanto più rilevante risulta il valore delle rimanenze.
Chiaro inoltre che impiego di costi variabili + LIFO ottiene il massimo della sottovalutazione.
Non inquinare i dati gestionali con rettifiche che mirano ad altri obiettivi !
Le ragioni del direct costing
1) I costi fissi non sono legati ai volumi e quindi sono “costi di periodo”.
2) L’attribuzione dei costi fissi pro-quota avviene solitamente su base convenzionale e non oggettiva.
3) La valutazione a costi variabili, non rinviando quota dei costi fissi, esalta i risultati economici in caso di espansione delle vendite (e non solo della produzione).
Le ragioni del full costing
1) I costi fissi sono indispensabili quindi devono entrare nella valorizzazione.
2) La valutazione a costi variabili sottostima il patrimonio.
3) Molti dei costi fissi possono essere imputati abbastanza correttamente (es. comuni specializzabili).
Considerazioni dell’Autore (1)
1) Con un dato solo non si può rappresentare adeguatamente tutto (es. reddito e patrimonio). In Italia si privilegia il sistema del reddito.
2) IL problema della valutazione delle rimanenze comporta la corretta redistribuzione del reddito tra due esercizi.
3) Ogni azienda sceglierà RAGIONEVOLMENTE il criterio secondo le proprie esigenze informative.
Considerazioni dell’Autore (2)
4) In generale, l’adozione del metodo LIFO è ragionevole, in un bilancio destinato all’esterno. Se ripetutamente adottato, il metodo, riducendo il valore delle rimanenze, riduce un’area potenzialmente oggetto di manipolazioni (tra l’altro il metodo LIFO non fu suggerito per motivi fiscali !).
5) Analogamente, per lo stesso fine, è sostenibile l’adozione del costo pieno di lavorazione.
Costi effettivi vs. costi standard
Il costo effettivo è indispensabile a fini civilistici e fiscali, come prescritto dalle norme, ma è poco utile a fini gestionali.
Non dimentichiamo che:
costo effettivo = costo std. -/+ delta effic./ineffic. della gestione periodale
Più importante, a fine gestionali e per la CO. AN., è avere una buona conoscenza “in linea” di altre informazioni tipologiche circa il nostro magazzino. Ricorda il dato multiuso
Altre finalità tipicamente gestionali
- la programmazione della produzione
- i fabbisogni e la gestione delle ciclicità
- la gestione del rischio di rottura di stock
- la gestione della qualità del magazzino (es. slow - moving)
- corretta conoscenza della rotazione delle scorte (come componente del risultato operativo)
Le rimanenze: i principi di valutazione
Come calcolare il costo di produzione?Come calcolare il costo di produzione?
– Attraverso un sistema di imputazioni (dirette ed indirette) è possibile ottenere il costo industriale di fabbricazione
– MAI USARE CRITERI DI IMPUTAZIONE TIPO FULL MAI USARE CRITERI DI IMPUTAZIONE TIPO FULL COSTING O CON PARAMETRI GENERICI: COSTING O CON PARAMETRI GENERICI: oltre ad essere non conforme ai principi contabili porta ad errori grossolani nella costruzione dei valori di contabilità analitica.
Le rimanenze: i principi di valutazione
Caratteristiche dei costi per la valorizzazione:
• Diretti
•Speciali
•Comuni specializzabili
“L’imputazione dei costi ad un prodotto deve essere ragionevole e misurabile”
Un Esempio Di Allocazione Semplice
COSTO DIRETTO
COSTO INDIRETTO
MATERIE PRIME
COMPONENTI
LAVORO DIRETTO
AMMORTAMENTI
STIPENDI
PRESTAZIONI ESTERNE
......
CLASSI DI COSTO PER NATURA
UNITA’ DI PRODOTTO
BASI DI RIPARTIZIONE
Un Esempio Di Allocazione Complessa: LOGICA ABC
COSTO DIRETTO
COSTO INDIRETTO
MATERIE PRIME
COMPONENTI
LAVORO DIRETTO
AMMORTAMENTI
STIPENDI
PRESTAZIONI ESTERNE
......
CLASSI DI COSTO PER NATURA
UNITA’ DI PRODOTTO
E / O LINEE DI PRODOTTO
AGGREGAZIONE DI COSTO PER ATTIVITA’ (ACTIVITY POOL)
COST DRIVER
ATTIVITA’ 1:
LOGISTICA
ATTIVITA’ 2 PRODUZIONE
ATTIVITA’ 3:
VENDITE
Pa
Pb
Pc
Un Esempio Di Allocazione Complessa: imputazione a più stadi
COSTO DIRETTO
COSTO INDIRETTO
MATERIE PRIME
COMPONENTI
LAVORO DIRETTO
AMMORTAMENTI
STIPENDI
PRESTAZIONI ESTERNE
......
CLASSI DI COSTO PER NATURA
UNITA’ DI PRODOTTO
E / O LINEE DI PRODOTTO
AGGREGAZIONE DI COSTO PER CENTRO DI COSTO
COST DRIVER
CENTRO DI COSTO:
LOGISTICA
CENTRO DI COSTO:
ENERGIA
Pa
Pb
Pc
CENTRO DI COSTO: ARIA
Volume di Produzione
Cos
to
Variabile più cheproporzionale
Semivariabile
Variabile
A gradini
Variabile meno cheproporzionale
Fisso
Le rimanenze: curve dei costi
Le rimanenze: i volumi per il calcolo dei costi unitari
Quali Quali volumi di produzionevolumi di produzione per il calcolo: per il calcolo:
Volumi effettivi?Volumi effettivi?
Volumi nominali?Volumi nominali?
Volumi di budget?Volumi di budget?
VALORE NORMALE
Le rimanenze: i principi di valutazione
Valore di mercato: Valore di mercato: Prezzo di realizzo Prezzo di realizzo
- costi di vendita- costi di vendita
- costi di completamento- costi di completamento
Valore di sostituzione: Valore di sostituzione: Prezzo di mercato Prezzo di mercato
+ costi di acquisizione+ costi di acquisizione
Trasportiprovvigionipackaginglogistica
Lavorazioniricondizionamenti
Le rimanenze: i principi di valutazione
METODI DI VALUTAZIONE
• FIFO first in first out• LIFO last in first out• Costo medio Ponderato• Direct Costing• Solo variabili• Full Costing
Tutti i metodi di valutazione hanno come unico scopo la corretta
individuazione del reddito di esercizio
Esempi con prezzi variabili, volumi variabili
Le rimanenze: gli strumenti di controllo
STRUMENTI DI GESTIONE
• Slow moving• Net Realizable Value• Tasso di rotazione per codice• Tempo stimato di vendita per
codice• Suddivisione in vari magazzini
• Valorizzazione del magazzino in corso d’anno a valoriStd/semistd/effettivi
Gli strumenti di controllo coadiuvano la corretta
individuazione del reddito di esercizio
Le rimanenze: come usare il metodo ABC per la valutazione
Catena del valore dell’impresa.
Catena del valore degli acquirenti.
Catena del valore dei canali.
Catene del valoredei fornitori.
MARGINI
MARGIN
I
Attività infrastrutturali
Gestione Risorse Umane
Sviluppo della tecnologia
Approvvigionamento
Logistica in entrata
Attività operative
Logisticain uscita
Marketinge vendite
Servi
zi