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Facoltà di PSICOLOGIA Corso di laurea in SCIENZE PSICOLOGICHE www.unidav.it Corso di Biologia applicata Lezione 10 - La traduzione Prof. Alfredo Grilli rev. 1.0 del 09/2006

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Facoltà di PSICOLOGIACorso di laurea in SCIENZE PSICOLOGICHE

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Corso di Biologia applicata

Lezione 10 - La traduzione

Prof. Alfredo Grilli

rev. 1.0 del 09/2006

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La Traduzione

La traduzione è il processo finale della sintesi proteica. Questo

processo si chiama traduzione perché da una molecola

informazionale che è l’ mRNA che utilizza un linguaggio a quattro

lettere ( le 4 basi azotate), otteniamo una molecola, la proteina,

che utilizza un linguaggio a venti lettere (i 20 amminoacidi).

Tutta la macchina che sintetizza le proteine si muove con

l’obiettivo di realizzare il legame peptidico.

Il legame peptidico si realizza tra due aminoacidi per

eliminazione di una molecola di acqua, sottraendo un –OH dal

gruppo carbossilico di un amminoacido ed un -H dal gruppo

amminico dell’altro amminoacido. Questo legame quindi si

instaura tra il Carbonio del gruppo carbossilico di un amminoacido

e l’Azoto del gruppo amminico dell’altro.

Il legame peptidico è un legame covalente che si può realizzare

solo fornendo energia ed in un ambiente idrofobico. L’ambiente

idrofobico si realizza nell’interno dei ribosomi nel così detto

centro Peptidiltrasferasico.

I ribosomi sono organuli citoplasmatici costituiti da RNA

ribosomiale (rRNA) e proteine particolari. Nella loro struttura

tridimensionale, i ribosomi sono costituiti da due subunità

(subunità maggiore e subunità minore).

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Il ribosoma dei procarioti è di 70 s , costituito da una subunità

maggiore di 50s composta da un rRNA 5s, un rRNA 23s e 34 tipi di

proteine ribosomiali mentre la subunità minore di 30s è costituita

da un rRNA di 16s e da 21 tipi di proteine ribosomiali.

Il ribosoma degli eucarioti è di 80 s, costituito da una subunità

maggiore di 60S composta un rRNA 5S, un rRNA 5,8S, un rRNA 23S

più circa 45 tipi di proteine ribosomiali; mentre la subunità

minore è costituita da un rRNA 18S e circa 33 tipi di proteine

ribosomiali.

Quando consideriamo il ribosoma, esso è l’assemblato delle due

subunità ed al suo interno si formano due tasche che saranno

l’alloggio di due triplette adiacenti dell’mRNA.

La traduzione, dal punto di vista puramente didattico può essere

suddivisa in due fasi:

La fase ATP-dipendente e la fase GTP-dipendente.

La fase ATP dipendente è il momento in cui si lega ad ogni tRNA il

proprio amminoacido. Questa fase richiede energia e si utilizza

ATP.

L’tRNA lega l’amminoacido all’Adenina di una tripletta del

terminale 3’ comune a tutti gli tRNA. Questa reazione richiede

l’intervento di ATP ed è catalizzata da un enzima , la Aminoacil

tRNA ligasi. Esistono 20 tipi di questo enzima, uno per ogni

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amminoacido; probabilmente la specificità tra l’amminoacido e

l’tRNA che lo dovrà trasportare è determinata proprio da questo

enzima.

L’aminoaciltRNA ligasi è capace di idrolizzare l’ATP e di

utilizzarne l’energia liberatasi che verrà “immagazzinata” nel

legame tra tRNA e l’amminoacido.

L’tRNA che trasporta l’amminoacido consente quindi di far

corrispondere il codon dell’mRNA con il relativo amminoacido

secondo le regole del codice genetico.

Nella fase GTP dipendente abbiamo una ulteriore suddivisione,

essa si divide in:

inizio, elongazione, termine. La fase di elongazione si divide a

sua volta in adattamento, transpeptidazione, traslocazione.

Fase di inizio. L’inizio della sintesi proteica è determinata da

una tripletta che è AUG. Nel mRNA disteso, la sintesi procede in

direzione 5’� 3’ . La tripletta AUG codifica per l’amminoacido

Metionina (Met) e di triplette AUG ovviamente c’è ne sono

diverse in un qualsiasi mRNA.

Quale tripletta AUG stabilirà l’inizio della sintesi proteica?

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Per quanto riguarda gli eucarioti la tripletta di inizio è il primo

AUG che si incontra a partire dal terminale 5’ verso il 3’. Nei

procarioti la tripletta che dà l’inizio alla sintesi non è una

qualsiasi AUG ma una AUG che codifica una Metionina modifica,

la Formilmetionina (fMet), quindi dal 5’ verso il 3’, la prima AUG

che codifica la fMet dà l’avvio alla sintesi.

Inizio. Nella fase di inizio la subunità ribosomiale minore, si

posiziona in modo tale da occupare le prime due triplette

dell’mRNA. Successivamente l’tRNA che porta la Met (o la fMet)

riconoscerà, con il suo anticodon, il codon AUG e vi si legherà

secondo la complementarità e in modo antiparallelo (come le due

emieliche del DNA).

La fase di inizio è determinante per l’esattezza della proteina da

sintetizzare. Spostarsi di una sola base significherebbe spostare la

cornice di lettura e sintetizzare una proteina completamente

diversa.

Poiché a differenza della duplicazione del DNA la Sintesi Proteica

non consente ripari ad eventuali errori di traduzione, un possente

apparato di fattori proteici determinano un controllo sulla

precisione di questi passaggi.

L’arrivo della subunità maggiore determina l’assemblaggio del

ribosoma che al suo interno ospita due siti: uno P (peptidilico)

che al momento è occupato dal tRNA che trasporta la Met (o

fMet) ed un sito A (amminoacilico) che al momento è vuoto.

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La fase successiva è la fase di elongazione che abbiamo detto

essere divisa in altre tre fasi;

adattamento. In questa fase, la seconda tripletta che è ospitata

nel sito (sito A) verrà riconosciuta dal tRNA che avrà l’anticodon

complementare. Si entra nella fase cruciale della sintesi proteica,

la fase di transpeptidazione dove si realizza il legame peptidico.

transpeptidazione. In questa fase abbiamo che due tRNA sono

sufficientemente vicini. I rispettivi amminoacidi si trovano in un

ambiente (l’interno dei ribosomi) fortemente idrofobico. Per

prima cosa si ha la rottura del legame Met (o Met) con il proprio

tRNA ; la rottura di questo legame, libera l’energia in esso

contenuta derivante dalla fase ATP dipendente questa energia è

sufficiente ad instaurare un legame peptidico tra i primi due

amminoacidi di una proteina nascente.

traslocazione. Una volta formatosi il legame peptidico, l’tRNA

che si trova nel sito P, ormai scarico verrà espulso nel contempo

tutto il ribosoma effettua uno spostamento di una tripletta verso

il terminale 3’. Questa manovra determina che il ribosoma avrà il

sito P occupato dal tRNA che “trasporta due amminoacidi legati

tra loro” ed il sito A vuoto. Si determina la condizione della fase

di adattamento, già vista; infatti le tre fasi adattamento,

transpeptidazione e traslocazione si ripetono tante volte quante

sono le triplette che abbiamo sull’mRNA . Per ogni ciclo delle tre

fasi, si forma un nuovo legame peptidico e la proteina nascente si

allunga di un amminoacido. Questo allungamento procede fino a

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quando in una fase di traslocazione non viene esposta una delle

tre triplette che hanno significato di Stop ossia UAA, UAG, UGA.

Quando una di queste tre triplette compare in una fase di

traslocazione nel sito A, nessun tRNA sarà disponibile poiché a

queste triplette, secondo il codice genetico, non fa capo alcun

tRNA.

Termine. In quest’ultima fase determinata dalla presenza di una

delle tre triplette Stop, grazie all’attività di Fattori di Termine e

di Rilascio, la proteina viene rilasciata, il ribosoma viene

disassemblato nelle sue due subunità, le quali o riiniziano da capo

la sintesi dello stesso filamento di mRNA oppure andranno a

costituire quello che si definisce il pool ribosomiale costituite da

tutte le subunità inattive.

Durante la traduzione di un mRNA più ribosomi

contemporaneamente leggono lo stesso mRNA. Questi ribosomi

viaggiano distanziati alla stessa velocità di traduzione; il fatto di

avere più ribosomi che traducono oltre ad avere un significato di

efficienza di produzione (dal punto di vista quantitativo),

consente di mantenere teso il filamento di mRNA evitando false

letture dovute a due triplette che si ritrovano vicine a causa di un

ripiegamento del mRNA stesso.

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