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Limes Oggi Prism, il grande frat ello che spia gli Usa di Luca Mainoldi Il programma della National Security Agency per controllare i cittadini statunitensi imbarazza Obama. Con il pretesto della lotta al terrorismo si manipolano le masse. [Il quar tier generale dell a Nsa a Fort M eade nel M ar ylan d, Usa. Fonte: Wikipedia.com [http://it.wikipedia.org/wiki/File:National_Security_Agency_headquarters,_Fort_Meade,_Maryland.jpg] ] Il cosiddetto Datagate, scoppiato a seguito delle rivelazioni del Guardian e del  Washington Post sull’accesso da parte della National Security Agency (Nsa) ai server di 9 tra le maggiori imprese di informat ion technology (It) americane, ha profo nde implicazioni geopolitiche, che sono mess e in ombra dalle (giuste) preoccupazioni per la privacy dei comuni cittadini. Innanzitutto appare quantomeno so spet ta la temp istica delle rivelazioni , proprio alla vigilia del vertice i n Cal ifornia tra Obama e il presidente cinese Xi Jinping [http://t emi.repubbl ica.it/l imes/xi-v ince-ai-pun ti-lincontro-con- obama/48106] , in cui uno degli argomenti in discussione erano i reali o presu nt i atti di cyberspionaggio dei cinesi contro interessi statunitensi. Limes - rivista italiana di geopolitica

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Prism, il grande fratello che spia gli Usa

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Limes Oggi

Prism, il grande fratello che spia gli Usadi Luca Mainoldi

Il programma della National Security Agency per controllare i cittadini

statunitensi imbarazza Obama. Con il pretesto della lotta al terrorismo

si manipolano le masse.

[Il quartier generale della Nsa a Fort M eade nel Maryland, Usa. Fonte: Wikipedia.com

[http://it.wikipedia.org/wiki/File:National_Security_Agency_headquarters,_Fort_Meade,_Maryland.jpg] ]

Il cosiddetto Datagate, scoppiato a seguito delle rivelazioni delGuardian e del Washington Post sull’accesso da parte della

National Security Agency (Nsa) ai server di 9 tra le maggiori

imprese di information technology (It) americane, ha profonde

implicazioni geopolitiche, che sono messe in ombra dalle (giuste)

preoccupazioni per la privacy dei comuni cittadini.

Innanzitutto appare quantomeno sospetta la tempistica dellerivelazioni, proprio alla vigilia del vertice in California tra Obama

e il presidente cinese Xi Jinping

[http://temi.repubblica.it/limes/xi-vince-ai-punti-lincontro-con-obama/48106], in cui uno degli argomenti in discussione erano i

reali o presunti atti di cyberspionaggio dei cinesi contro interessi

statunitensi.

Limes - rivista italiana di geopolitica

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Nelle settimane precedenti l’incontro di Sunnylands, sulla stampa

americana erano apparsi articoli allarmistici sui furti di dati e

tecnologia sensibili attuati per via informatica e attribuiti ad

hacker cinesi. Il Washington Post riportava le conclusioni di un

rapporto del Defense Science Board secondo cui i segreti

tecnologici della maggior parte dei sistemi d’arma in uso alle Forzearmate americane erano stati compromessi dalle operazioni di

cyberspionaggio cinesi. In questo caso i leaks erano funzionali alla

strategia negoziale presidenziale.

La pubblicazione da parte del Guardian delle attività dicyberspionaggio condotte dalla Nsa ha però oscurato le notizie

sulle azioni cinesi in questo campo. Tanto più che il quotidiano

britannico ha poi pubblicato la Presidential Policy Directive 20,

firmata da Obama lo scorso ottobre, con la quale il presidente

stabilisce le linee guida delle azioni difensive e offensive

(Offensive Cyber Effects Operations-Oceo) in ambito cibernetico.

Si noti che il capo della Nsa è anche il comandante del CyberCommand cui sono delegate le operazioni difensive e offensive

nel cyberspazio.

È evidente che la pubblicazione di questi documenti haindebolito la posizione del presidente statunitense che si

apprestava invece a chiedere conto a Xi Jinping delle operazioni

di cyber spionaggio e di cyberwarfare cinesi.

Il responsabile della fuga di notizie Edward Snowden, un ex

membro della Cia attualmente impiegato della Booz Allen Hamilton

(una delle aziende che producono e gestiscono i sistemi di

intercettazione usati dall’intelligence Usa) presso l’Nsa RegionalSecurity Operations Center di Kunia nelle Hawaii, si è rifugiato a

Hong Kong e ha spiegato che le sue azioni sono motivate da

considerazioni di carattere etico.

In fondo le rivelazioni di questi giorni non sono poi cosìinaspettate. 

Avevamo già segnalato[http://temi.repubblica.it/limes/echelon-e-la-societa-del-futuro/9569] le linee di tendenza dell’intelligence statunitense a

fare uso delle raccolta massiccia di dati e metadati di

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telecomunicazione a fine di analisi strategica e di v igilanza

antiterrorismo. Già si sapeva che la Nsa aveva installato i propri

sistemi di intercettazione lungo gli snodi delle reti delle principali

telecom statunitensi e nei router che gestiscono i flussi telematici

da e per gli Stati Uniti.

Si possono qui richiamare alcuni aspetti dell’uso di sistemiquale l’ormai famigerato Prism.

1) Gli Usa traggono vantaggio dal fatto che non solo l’attuale

struttura di Internet è ancora in gran parte incentrata sul loro

territorio, ma anche dal fatto che i principali fornitori di servizi

web (dalla chat ai social network, dai motori di ricerca al cloud 

computing) sono americani.

2) La massiccia raccolta dati da parte dell’intelligence

statunitense viene giustificata dalle esigenze di lotta al

terrorismo. Ma i dati così raccolti sono ancora più importanti a fini

di analisi strategiche e di intelligence economica. Tra i programmi

nati a fini antiterrorismo c’è il Container Security Initiative (Csi),

che incanala nei database di Washington una grande quantità di

informazioni sui traffici marittimi commerciali; altri come

l’accesso al sistema interbancario Swift, che permette di

controllare le transazioni bancarie; altri ancora raccolgono e

analizzano le informazioni personali dei passeggeri dei voli

transatlantici.

3) Le iniziative sopra riportate sono spesso negoziate conl’Unione Europea che consente l’accesso alle autorità statunitensi

ai dati dei cittadini europei senza ottenere una vera reciprocità,

anche perché l’intelligence comunitaria è allo stato quasi

embrionale. Non esiste inoltre un vero referente europeo per quel

che riguarda l’intelligence economica, se non, forse, solo nei casi

di trattative per accordi multilaterali dove le istituzioni europee

sono chiamate a negoziare per tutti i membri dell’Unione.

È quindi urgente che l’Ue ridefinisca lo scambio informativocon gli Usa, anche nel quadro della nuova partnership economica

transatlantica. Occorre infine che a livello europeo e nazionale si

delinei una strategia al fine di promuovere sistemi di cloud computing indipendenti da quelli americani.

4) Viene confermata l’eccezione britannica visto che il Gchq,

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l’equivalente inglese dell’Nsa, ha accesso ai dati raccolti da Prism.

Sistemi simili sono in uso alle agenzie dei Big 5 Eyes (Usa, UK,

Canada, Australia, Nuova Zelanda). Il Government Communications

Security Bureau (Gcsb) neozelandese dispone ad esempio del

sistema ThinThread, fornito dalla Nsa, che permette l’accesso a

telefonate, email e traffico Internet dell’intera nazione.

5) Le linee di separazione tra intelligence all’estero econtrospionaggio interno si attenuano sempre di più, fino a

sparire. Nel caso di Prism è l’Fbi (con la propria Data Intercept

Technology Unit) a far da tramite tra la Nsa e le aziende private

per consentire l’accesso ai loro sistemi. Un progetto analogo è

stata proposto in Gran Bretagna con l’Mi5 che agisce da interfaccia

tra il Gchq e gli It provider.

6) Secondo le ultime ammissioni di Washington, il governo

americano non ha un accesso diretto ai server della 9 società

citate, ma può interpellare una certa installazione di ogni singola

azienda a sua volta collegata al server della corporation. In questa

struttura sono collocate delle apparecchiature di ricerca e

recupero delle informazioni fornite da alcune società di origine

israeliana, fondate da ex appartenenti alla Unit 8200 (la Nsa di

Israele). Anche l’intelligence di Tel Aviv ha accesso ai dati così

raccolti?

7) La Nsa ha avviato la costruzione di giganteschi centri datidove le informazioni risucchiate da Internet, reti di

comunicazioni, sistemi bancari e altro, sono conservate e

analizzate. Il più famoso è quello di Bluffdale, nello Utah, che

diverrà operativo ad ottobre, destinato a stoccare yottabytes di

informazioni. Ve ne sono altri in Texas e in Colorado, mentre nella

sede centrale di Fort Meade è stata avviata l’espansione del centrodati esistente.

L’analisi di questa quantità impressionante di dati è eseguita

da sistemi automatici che, in base a specifici algoritmi, ricercano

particolari schemi e connessioni che possono permettere di

scoprire complotti terroristici, attività criminali o spionistiche

avversarie, gettare luce su strategie commerciali o diplomatiche,

oppure predire con un certo grado di approssimazione sviluppisociali e politici.

9) In questo ultimo caso, i social network sono un’importante

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fonte di informazioni sulle tendenze sociali e politiche in diverse

parti del mondo. Pensiamo solo al ruolo che essi hanno avuto nelle

rivolte arabe. L’obiettivo è intuire e predire gli umori delle

popolazioni dei paesi presi in esame per anticipare eventi di

rilevanza locale o mondiale.

Il monitoraggio continuo dei social network di una determinataarea del mondo può essere usato anche per condurre operazioni

psicologiche, immettendo in quei canali, notizie e informazioni

(vere o false che siano) volte a influenzare le opinioni pubbliche

locali.

Si passa quindi dalla sorveglianza di massa alla manipolazionedelle masse, utilizzando gli strumenti informatici.

[Carta di Francesca La Barbera]

Per approfondire: Media come armi

[http://temi.repubblica.it/limes/anteprima-del-quaderno-

speciale-media-come-armi/34470] | La guerra di Google Ideas

[http://temi.repubblica.it/limes/google-ideas-alla-guerra-per-

conto-degli-usa/46684]

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