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Supplemento n. 2 al n. 34/2015 de L’Informatore Agrario - Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27-2-2004 n. 46) Art. 1, Comma 1, DCB Verona • Anno 71 - ISSN 0020-0689 - C.P. 520 - 37100 Verona - Contiene I.P. L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER LA SOSTENIBILITÀ

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L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER LA SOSTENIBILITÀ

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la Banca Dati Online dei fi nanziamenti per l’agricoltura

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Uso sostenibile INNOVAZIONE TECNOLOGICA

PER LA SOSTENIBILITÀ

SOMMARIO N° 34 SUPPLEMENTO DEL 17/23 settembre 2015

IN QUESTO NUMERO

4 • I droni «atterrano» in agricoltura a servizio della qualitàdi G. Armentano

6 • Lamborghini Spire 100.4di R. Demaldè

10 • Cosa prevede l’uso sostenibile per le macchine irriratricidi C. Baldoin

La rivista di agricoltura professionale conla maggior diffusione pagata in Italia (certifi cazione ADS)

Direttore responsabile: Antonio BoschettiComitato scientifico: Osvaldo Failla, Aldo Ferrero, Andrea Formigoni, Vittorio Alessandro Gallerani, Ivan Ponti, Luigi Sartori, Cristos Xiloyannis.Giornalisti: Nicola Castellani (capo servizio), Lorenzo Andreotti, Alberto Andrioli, Giannantonio Armentano, Clementina Palese, Stefano Rama. Redazione: Pietro Bertanza, Maria Cristina Floder Reitter, Elisabetta Giulini, Susanna Muraro,Elisa Sancassani, Alberto Zandomeneghi.Segreteria di Redazione: Claudia Cera, Giuliana Fasoli.Ufficio prestampa: Marica Dussin (responsabile), Francesco Lerco, Mattia Bechelli, Mauro Fianco, Fabio Negretto, Chiara Salis. Redazione: Via Bencivenga-Biondani, 16 - 37133 Verona - Tel. 045.8057547 - Fax 045.597510E-mail: [email protected]: Via in Lucina, 15 - Fax 06.6871275Internet: www.informatoreagrario.it

Edizioni L’Informatore Agrario SrlPresidente: Elena RizzottiAmministratore delegato: Giuseppe RealiDirettore commerciale: Luciano Grilli Direzione, Amministrazione: Via Bencivenga-Biondani, 16 - 37133 VeronaTel. 045.8057511 - Fax 045.8012980 Pubblicità: Tel. 045.8057523 - Fax 045.8009378E-mail: [email protected] grafico: Claudio Burlando - curiositas.itStampa: Mediagraf spa - Noventa PadovanaRegistrazione Tribunale di Verona n. 46del 19-9-1952ISSN 0020-0689 - Copyright © 2014 L’Informatore Agrario di Edizioni L’Informatore Agrario srlPoste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-2-2004 n. 46)Art. 1, Comma 1, DCB VeronaVietata la riproduzione parziale o totale di testie illustrazioni a termini di legge.ABBONAMENTIQuote di abbonamento 2016Italia € 107,00 - Estero € 171,00(Europa via normale). Sono previste speciali quote di abbonamento per studenti di ogni ordine e grado (per informazioni rivolgersi al Servizio Abbonamenti).Una copia: € 3,00 - Solo supplemento: € 2,50.Copie arretrate: € 6,00 cadauna.Aggiungere un contributo di € 3,50 per spese postali, indipendentemente dal numero di copie ordinate.Modalità di pagamento:• conto corrente postale n. 10846376 intestato aL’Informatore Agrario - C.P. 520 - 37100 Verona• assegno non trasferibile intestato a Edizioni L’Informatore Agrario - Verona• carta di credito: Visa - Mastercard - American ExpressL’ordine di abbonamento o di copie può essere fatto anche per telefono o fax rivolgendosi direttamente al Servizio Abbona men ti.

Servizio abbonamenti:C.P. 520 - 37100 VeronaTel. 045.8009480 - Fax 045.8012980www.informatoreagrario.it/faq

Agli abbonati: informativa art. 13 dlgs 30/6/2003 n. 196. I dati personali da Lei forniti verranno trattati da Edizioni L’Informatore Agrario srl, con sede in Verona, via Bencivenga-Biondani, 16, sia manualmente che con strumenti informatici per gestire il rapporto di abbonamento nonché per informarLa circa iniziative di carattere editoriale e promozionale che riteniamo possano interessarLa. Lei potrà rivolgersi ai sottoscritti per far valere i diritti previsti dall’art. 7 dlgs 30/6/2003 n. 196: Titolare del trattamento, Responsabile del trattamento, Legale rappresentante.

www.informatoreagrario.it

Fondato nel 1945da Alberto Rizzotti

Accertamento Diffusione StampaCertificato n. 7810 del 9-2-2015

Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata

G entile lettore abbiamo deciso di omaggiarla della Guida Uso so-stenibile de L’Informatore Agra-rio, il nostro settimanale che dal

1945 divulga informazioni e acquisizioni tecnico-scientifi che utili agli agricoltori.

La presente pubblicazione è solo un esempio dei contenuti della testata. Spe-ro possa apprezzare la concretezza e l’u-tilità degli articoli che seguono, il cui obiettivo è quello di arricchire il patri-monio di conoscenze degli imprendito-ri per consentire loro di compiere scelte imprenditoriali corrette.

Durante i 70 anni di storia de L’Infor-matore Agrario la rivista si è via via af-fermata fi no a diventare il punto di ri-ferimento a livello nazionale degli agri-coltori italiani, non solo per gli aspetti tecnico-pratici, ma anche per il ruolo cri-tico nei confronti della politica agricola europea e nazionale.

Il «segreto» del nostro successo sono stati l’accuratezza delle informazioni, la tempestività nel trasferimento delle co-noscenze e l’indipendenza da aziende, organizzazioni sindacali e politica.

Per restare protagonisti anche nei pros-simi 70 anni abbiamo sviluppato una se-rie di servizi disponibili accessibili attra-verso il sito internet www.informatoreagrario.it, vale a dire la Banca da-ti su trattori e macchine e attrezzatu-re agricole, quella sui finanziamen-ti all’agricoltura e quella che contie-ne tutti gli articoli pubblicati dal 1997 a oggi. Inoltre le News letter tematiche come Obiettivo Cereali e Stalle da latte e i siti tematici come www.ortofrutta.informatoreagrario.it

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I droni «atterrano»in agricoltura

a servizio della qualità

di Giannantonio Armentano

È stato inserito dal Massachu-setts Institute of Technology nella lista delle dieci innova-zioni tecnologiche che diven-

teranno le pietre miliari per il futuro. Stiamo parlando dell’impiego in agri-coltura dei droni o, più correttamen-te, dei sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (SAPR).

Quella che sino a qualche tempo fa era considerata nel settore agricolo semplicemente una curiosità o un’at-trazione presente durante le manife-stazioni in campo, oggi sta diventan-do un’utile strumento nell’applicazio-ne dell’agricoltura di precisione tanto che negli ultimi mesi sta crescendo il numero di imprese in grado di offrire servizi collegati proprio all’utilizzo di droni professionali.

Tra queste Cyberfed (www.cyberfed.eu), start up europea con sede nel po-lo tecnologico Bic di Trentino Svilup-po (Rovereto), che proprio nel settore agricolo ha recentemente attivato una business unit per lo studio di nuove so-luzioni e strumentazioni da applicare

NUOVE TECNOLOGIE PER IL SETTORE AGRICOLO L’impiego di aeromobili a pilotaggio remoto rappresenta un utile strumento nelle attività di monitoraggio delle colture nell’ambito dell’agricoltura di precisione. Attenzione al regolamento Enac che ne norma l’impiego

nel settore viticolo e frutticolo. Il ti-tolare Gian Pietro Fedrigoni ci ha aiu-tato a capire le potenzialità di questa tecnologia ma, soprattutto, conoscere anche le limitazioni nell’impiego dei droni in agricoltura.

Che cosa sono i droni

I droni sono piccoli apparecchi a vo-lo orizzontale o verticale a 2, 4 o 6 eli-che comandati via radio o program-mabili grazie a un sistema di navi-gazione satellitare (GNSS) integrato.

In base alla normativa Enac del volo a vista VL0S150, sono in grado di vo-lare ad altezze che possono arrivare a 150 metri e con un’autonomia di volo media di 20 minuti con un peso che, nel caso dei droni utilizzati per uso agri-colo, solitamente non supera i 2,5 kg.

Attualmente – ci ha spiegato Fedri-goni – sono disponibili sul mercato di-verse tipologie di droni che proprio per il diverso livello di complessità presen-tano un differente prezzo d’acquisto.

Sicuramente un parametro fonda-mentale è costituito dall’autonomia di volo che, come illustrato da Fedrigo-ni, dipende dalla calibrazione dell’e-

lettronica e dall’effi cienza dei motori. Inoltre hanno una correlazione diretta, indipendente dalle caratteristiche del drone, il peso dello strumento che viene applicato (ad esempio una fotocamera multispettrale) e le modalità di volo.

Modalità di volo

I droni possono volare in maniera manuale, semiautomatica e automati-ca grazie alla navigazione satellitare.

Nel caso di una navigazione automa-tica l’aeromobile viene programmato tramite mappa su computer con re-golazione della quota di navigazione.

Per garantire il volo in modo automa-tico – dice Fedrigoni – occorre vi sia una copertura di almeno 8 satelliti; se do-vesse mancare il segnale GPS, entra in funzione automaticamente un sistema di sicurezza (fail safe) che stabilizza in quota l’aeromobile sino a quando viene riagganciato il segnale. Inoltre risulta fondamentale ritarare la bussola a ogni missione per consentire di riconoscere correttamente i punti cardinali.

Attraverso la telemetria, infi ne, è possibile mantenere sotto controllo tutti i parametri operativi anche quan-do viene perso il segnale radio (signi-fi ca che il sistema è ridondante e i co-mandi di volo del drone possono esse-re assegnati in telemetria sul pc). Nel caso di batterie difettose o scariche, impostando dei valori di sicurezza, l’APR rientra automaticamente verso l’area di decollo secondo la traietto-ria più breve.

L’impiego nel settore agricolo

Sicuramente uno degli utilizzi più interessanti, già testato con buoni ri-sultati in viticoltura, è rappresentato

REPORTAGE

4 34/2015supplemento a L’Informatore Agrario •

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dal telerilevamento aereo. In questo caso sul drone viene montata una fo-tocamera dotata di sensore (del tipo NIR, multispettrale, ecc.) che permet-te, attraverso l’acquisizione di imma-gini, di descrivere lo stato della col-tura e di conseguenza la variabilità del vigneto.

Le mappe satellitari – ci ha illustrato Fedrigoni – hanno un limite in quanto non permettono di discriminare, nel caso del vigneto, il fi lare dall’interfi la-re: di conseguenza risulta complicato defi nire il corretto stato di salute e di maturazione delle colture sulla base delle sole immagini raccolte. La lettura a bassa quota (in media 60 metri, ma a 35 i risultati sono ancora più precisi) tramite fotocamera applicata ad aero-mobili a pilotaggio remoto consente, invece, una maggiore risoluzione e una corretta interpretazione dei parametri rilevati distinguendo in questo modo le aree critiche.

Con l’acquisizione delle immagini tramite APR vengono così create map-pe georeferenziate dalle quali posso-no essere successivamente ricavate mappe di prescrizione da impiegare, ad esempio, nella fertilizzazione a ra-teo variabile.

È chiaro che tanto più sofi sticato ri-sulta essere il sensore integrato nella fotocamera tanto più accurate risulte-ranno le informazioni raccolte.

L’impiego di sensori può inoltre es-sere utile nell’analisi del livello di in-quinamento delle acque superfi ciali o più in generale per un monitoraggio ambientale.

Un altro impiego dei droni testato quest’estate è nel trattamento biolo-gico del mais contro la piralide (per il progetto è attivo un fi nanziamento della Regione Lombardia). In questo caso i droni sono dotati di serbatoio per la distribuzione di capsule biodegrada-

bili contenenti le uova di Trichogramma brassicae (imenottero parassitoide del-le larve di piralide). Le nascite scalari del parassitoide consentono una pro-tezione della coltura di 15-20 giorni.

Le condizioni per l’impiego dei droni

Il crescente interesse per l’impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto in diverse attività dove l’agricoltura rap-presenta una minima parte (videosor-veglianza, aerofotogrammetria, moni-toraggio elettrodotti, rilevamento delle condizioni ambientali, compiti di ordine pubblico, ecc.) ha necessariamente por-tato all’emanazione di un regolamento da parte di Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) che, come ha sotto-lineato Fedrigoni, ha colmato un vuoto normativo che aveva caratterizzato si-no a ora il settore.

Il regolamento pubblicato il 16 di-cembre 2013 (scaricabile dal sito www.enac.gov.it) e perfezionato lo scorso 30 aprile defi nisce, infatti, i requisiti e le limitazioni di impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto in sicurezza.

Il regolamento innanzitutto stabilisce che «l’impiego degli APR è soggetto al possesso di appropriate autorizzazio-ni rilasciate dall’Enac all’operatore, alla presentazione da parte dell’operatore di dichiarazione all’Enac nei termini indi-cati nelle Sezioni II e III del presente re-golamento». Sono esclusi dal presente regolamento gli aeromodelli utilizzati esclusivamente per impiego ricreativo e sportivo.

Altra distinzione fondamentale viene fatta in base alla massa massima al de-collo, minore o maggiore a 25 kg. I droni con peso maggiore di 25 kg richiedono certifi cazioni speciali (ad es. certifi cazio-ne di tipo e approvazione dell’organiz-zazione). Per entrambe le confi gurazio-

ni comunque è richiesta la redazione di manuale di volo e delle operazioni che servono per defi nire le caratteristiche del drone e le condizioni di sicurezza per il suo utilizzo per le operazioni spe-cializzate a titolo oneroso (per ulterio-ri chiarimenti si veda circolare Enac 30 aprile 2014).

Il regolamento poi distingue tra ope-razioni non critiche e operazioni cri-tiche.

Nel primo caso, a cui fanno riferimen-to la maggior parte delle attività nel set-tore agricolo, si intendono quelle opera-zioni che non prevedono il sorvolo anche in caso di avarie e malfunzionamenti, di: aree congestionate, assembramen-ti di persone, agglomerati urbani e in-frastrutture; aree riservate ai fi ni della sicurezza dello Stato; linee e stazioni ferroviarie, autostrade e impianti indu-striali. Esse sono condotte nel volume di spazio denominato «V70» ovvero a una quota inferiore a 70 m con raggio di 200 m a una distanza di 150 m dalle aree congestionate e 50 m da persone e cose (si veda regolamento Enac 16 di-cembre 2013 a pag. 9). Al di fuori di tali valori si rientra nelle operazioni critiche per le quali bisogna richiedere segrega-zione dello spazio aereo con Notam e autorizzazione ad Enac. Comunque la criticità dell’area di volo è responsabilità personale dell’operatore che deve ese-guire una «safety analysis» prima delle operazioni e individuare delle zone di buffer (cuscinetto) in caso si verifi casse-ro dei malfunzionamenti dell’aeromobi-le (si veda circolare Enac 30 aprile 2014).

Chi può pilotare il drone

Il regolamento stabilisce anche i re-quisiti necessari per pilotare un aero-mobile a pilotaggio remoto. Infatti come viene defi nito nell’articolo 17, pag. 16 del regolamento, il pilota deve essere maggiorenne, deve conoscere le regole dell’aria aver fatto un corso macchina presso il costruttore del SAPR e deve essere in possesso del certifi cato me-dio di 2a classe (l’Enac verifi ca i titoli nel caso di aeromobili di massa superiore a 25 kg). Infi ne il volo è consentito so-lo se è stata stipulata un’assicurazione sull’APR concernente la responsabilità verso terzi.

Giannantonio Armentano

Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a:[email protected]

A partire dai dati multispettrali (foto A) è possibile ricavare indici in gradodi descrivere la vegetazione presente. L’NDVI (normalized difference vegetation index) descrive l’entità della biomassa fotosinteticamente attiva e di conseguenza lo stato di salute della coltura

REPORTAGE

5• supplemento a L’Informatore Agrario34/2015

A B

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ni Spire 100.4 recentemente testato presso l’azienda agricola Fenatichetta di Fontanella di Caravaggio (Bergamo).

Motore ecologico

Il nuovo motore di ultima genera-zione FARMotion, progettato da SDF appositamente per l’uso agricolo e in-stallato anche sui Same Explorer, si ca-ratterizza principalmente per le teste singole e le canne cilindri sfi labili, la regolazione automatica del gioco val-vole, i nuovi iniettori a 7 fori con siste-ma di iniezione Common Rail Bosch da 2.000 bar di pressione massima.

Presenta, oltre al turbocompressore dotato di valvola Wastegate, il ricir-

colo dei gas di scarico EGR ad aziona-mento e controllo elettronico e il post trattamento DOC (Diesel Oxidation Catalyst), un sistema compatto che non richiede manutenzione, per ren-dere lo Spire conforme alle normati-ve Tier 4i. La potenza omologata del-lo Spire 100.4 a regime nominale se-condo le norme 2000/25/EC è di 97 CV (71 kW), mentre la coppia massima a 1.600 giri/min è di 408 Nm con una riserva del 32%.

La manutenzione giornaliera e i controlli generali sono agevolati dall’apertura basculante a circa 70° del cofano integrale. La capacità del serbatoio gasolio, posto come di con-sueto davanti alla scaletta sinistra,

LamborghiniSpire 100.4

di Romano Demaldè

L o Spire (letteralmente guglia, cuspide) è l’ultimo nato in ca-sa Lamborghini. È un trattore versatile, compatto e di buona

manovrabilità particolarmente adat-to sia ai lavori in campo aperto sia in spazi ristretti. Oggi si presenta rinno-vato con le nuove motorizzazioni SDF FARMotion a 3 o 4 cilindri con potenze nominali omologate a 2.200 giri/min, comprese tra 75 e 97 CV (55-71 kW).

Almeno inizialmente gli Spire an-dranno ad affi ancarsi e a estendere l’offerta dell’attuale R2, ma con po-tenze superiori (tabella 1).

In questo articolo presentiamo co-me di consueto: caratteristiche tec-niche, prezzi dei principali ricambi e degli optional, intervalli di manuten-zione previsti dal costruttore, giudizio sintetico e complessivo e i più proba-bili costi orari d’esercizio, per diversi gradi di utilizzazione, del Lamborghi-

Tabella 1 - I modelli della serie Lamborghini Spire

ModelloMotore tipo (n./cilindrata

cm3)

Potenza nom.a 2.200 giri/min

(CV/kW) (1)

Coppia max (Nm)

Prezzo di listino (euro) (2)

Spire 80 Target 3/2.887 75/55 341 41.700Spire 80 3/2.887 75/55 341 45.700

Spire 90 3/2.887 84/62 354 48.350

Spire 90 Target 3/2.887 84/62 354 44.000

Spire 90.4 Target 4/3.849 84/62 354 45.000

Spire 90.4 4/3.849 84/62 354 49.350

Spire 100.4 4/3.849 97/71 408 54.000

(1) Norme 2000/25/EC. (2) Prezzo di listino versione base, Iva e trasporto esclusi.

SCHEDA PRODOTTO

• Potenza nominale motore: 97 CV (71 kW)

• Trasmissione: cambio a 5 marce + riduttore a 3 gamme con super-riduttore + powershift a 3 stadi +inversore idraulico

• Capacità max sollevamento: 3.600 kg (posteriore) • Massa totale a vuoto senza zavorre: 3.220 kg • Impiego: lavori di preparazione del terreno, semina, concimazione, ecc., sia in campo aperto sia in spazi ristretti.

GALLERIA FOTOGRAFICA

Guarda le foto attivandoil lettore QR Code del tuocellulare o visitando il sitowww.macchineagricoledomani.it/lamborghini-spire-100-4

GUARDA LEFOTO

6 34/2015supplemento a L’Informatore Agrario •

MECCANICA

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Motore. La potenza specifi ca nomi-nale del FARMotion è più che discre-ta, buona è la riserva di coppia e ot-tima è la coppia specifi ca massima. Non è fornito il valore del consumo specifi co di gasolio. Il serbatoio del gasolio non particolarmente capiente (100 L di capacità, capacità specifi ca di 1,41 L/kW) rende solo suffi ciente l’autonomia giornaliera. Ottimo in-vece è l’intervallo (600 ore) delle ope-razioni di manutenzione ordinaria del motore.Trasmissione e impianto idraulico. La trasmissione con cambio base a 5 marce, riduttore a 3 gamme, power-shift a 3 stadi e inversore idraulico

con leva al volante (45 + 45 veloci-tà), permette di soddisfare qualsiasi esigenza operativa. Ottima è la rap-portatura: dei 45 rapporti disponibili ben 37 (82%) sono compresi nei primi 15 km/ora. Pur considerando la fa-scia di potenza, il dimensionamento dell’impianto idraulico a centro aper-to con pompa da 54 L/min di porta-ta appare solo suffi ciente. Sarebbe auspicabile avere, a richiesta, una pompa maggiorata per aumentare le capacità dei sollevatori posteriore e anteriore che sono limitate rispetti-vamente a 3.600 e 1.750 kg.Rapporto massa/potenza e zavorrabi-lità. Buono è il rapporto massa/poten-

za dello Spire 100.4 (46,20 kg/kW) così come la zavorrabilità massima che è di poco inferiore al 60% della massa base.Distribuzione statica delle masse. Ottima è la distribuzione statica del-le masse sui due assi riscontrata sul trattore testato senza zavorre ante-riori. Rispetto ai canonici 40-60% ri-spettivamente anteriore e posteriore è di 48-52%.Manovrabilità e comfort. Buono è l’angolo massimo di sterzo dichiarato (55°) e ottimo il raggio di svolta del-la ruota anteriore esterna alla curva (rilevato 4,63 m pari a quello dichia-rato). La cabina offre un’ampia visi-bilità in tutte le direzioni; discreta l’insonorizzazione pari a 79,1 dB(A).Giudizio complessivo. Il Lambor-ghini Spire 100.4 è dotato del nuo-vo propulsore FARMotion che offre una discreta potenza specifi ca, una buona riserva di coppia e un’ottima coppia specifi ca. La capacità del ser-batoio gasolio da 100 L, non parti-colarmente elevata, sacrifi ca le ore di autonomia specialmente con ca-richi motore elevati. La trasmissio-ne con power shift a 3 stadi, con ben 45 + 45 rapporti, permette di gestire qualsiasi esigenza operati-va. L’impianto idraulico, sia in ter-mini di portata d’olio sia di capaci-tà di sollevamento dei sollevatori,offre prestazioni suffi cienti. Sarebbe auspicabile offrire una pompa mag-giorata.

Il buon rapporto massa/potenza rende lo Spire 100.4 adatto ai lavori di preparazione del terreno, semina, concimazione, ecc., mentre l’ottima manovrabilità sia ai lavori in campo aperto sia in spazi ristretti. •

SCHEDA DI VALUTAZIONE

Indici del Lamborghini Spire 100.4MOTOREPotenza specifi ca nominale (kW/L) 18,45Riserva di coppia (%) 32Coppia specifi ca massima (Nm/L) 106Consumo specifi co minimo gasolio (g/kWh) -Capacità specifi ca serbatoio gasolio (L/kW) 1,41Intervallo manutenzione motore (ore) 600TRASMISSIONE E IMPIANTO IDRAULICOPercentuale rapporti inferiori o pari a 15 km/ora con superriduttore (%) 82,22Portata olio idraulico/potenza nom. motore (L min/kW) 0,76Capacità specifi ca sollevatore posteriore (kg/kW) 50,70 Capacità specifi ca sollevatore anteriore (kg/kW) 24,65ALTRI INDICIRapporto massa/potenza massima (kg/kW) 46,20Zavorrabilità massima (%) 58,54Distribuzione statica masse anteriore/posteriore (%) 47,71/52,29Angolo max di sterzo (°) 55Raggio minimo di svolta ruota anteriore esterna trattore testato (m) 4,63Rumorosità interno cabina (2.200 giri/min) trattore testato dB(A) 79,1

• insuffi ciente; • suffi ciente; • discreto; • buono; • ottimo.

ce, riduttore a 3 gamme per totale di 15 + 15 rapporti ampliabili a 45 + 45 con il Powershift a 3 stadi e l’inversore idrauli-co con leva al volante (versione testata).

Le velocità con motore a 2.200 giri/minsono comprese tra 0,20 in 1 SR e Ps in tartaruga e 40 km/ora in 5 V e Ps in le-pre. Dei 45 rapporti totali ben 37 (82%) sono compresi nei primi 15 km/ora.

Per il massimo comfort, il cambio delle marce può essere effettuato co-modamente premendo il pulsante ComfortClutch posto sulla leva del cambio, senza dover così agire sul pe-dale della frizione.

Il powershift eleva il livello delle prestazioni e il rendimento della gui-da da parte dell’operatore: per ciascun

è di 100 L, il fi ltro dell’aria a doppia cartuccia a secco collocato davanti agli scambiatori di calore è sfl ilabile sul lato destro. Discutibile è la posi-zione sottocofano dello stacca batte-ria meccanico sopra la batteria stessa in quanto non incentiva l’operatore a servirsene.

Gli intervalli di manutenzione ordi-naria (sostituzione olio e fi ltro moto-re, fi ltro gasolio) sono di ben 600 ore.

Ampia scelta delle trasmissioni

La versatilità, l’effi cienza e la praticità di Spire si manifestano anche nella tra-smissione con un cambio base a 5 mar-

7• supplemento a L’Informatore Agrario34/2015

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Prezzi dei principali pezzi di ricambio del Lamborghini Spire 100.4

PezzoPrezzo

(euro, Iva esclusa)

Filtro olio motore 12,3Filtro gasolio 50,35Filtro olio circuito idraulico 78,92Cartuccia esterna fi ltro aria motore 41Cartuccia interna fi ltro aria motore 42,74Filtro aria cabina normale 98Filtro aria cabina alta visibilità 59,96Vetro specchietto retrovisore telescopico cabina 45,37

Vetro portiera cabina 261

rapporto si hanno a disposizione ben tre possibilità di variazione della ve-locità sotto-carico. Questo permette, una volta selezionato l’intervallo di velocità più indicato per la lavorazio-ne in corso, di continuare ad adattare la velocità allo sforzo richiesto, pre-mendo semplicemente uno dei due pulsanti posti sulla leva del cambio, quello in alto per aumentare il rappor-to di velocità (lumaca-tartaruga-le-pre), quello in basso per ridurlo (le-pre-tartaruga-lumaca).

L’inversore idraulico sotto-carico, con leva di comando posta sotto il vo-lante provvista di posizione di neu-tro, è dotato di 2 frizioni multidisco «Long Life» in bagno d’olio (per una maggiore durata e affi dabilità) ed è provvisto di un’unità elettronica di controllo che consente l’inversione di marcia sottocarico fi no a 13 km/ora,salvaguardando l’integrità degli orga-ni meccanici coinvolti.

Tale dispositivo permette di inver-tire il senso di marcia di tutte le ve-locità, a vantaggio di un sensibile ri-sparmio di tempo nelle manovre e nei ritorni a vuoto.

Da rilevare è anche la presenza del-lo Stop&Go, attivabile tramite apposi-to pulsante, che permette di arresta-re il trattore e di riprendere la marcia in modo fl uido e senza strappi, ren-dendo il lavoro più agevole nella fase di aggancio delle attrezzature, nelle operazioni con il caricatore frontale o nelle partenze in salita.

Grazie allo Stop&Go, infatti, è pos-sibile gestire il movimento del trat-tore agendo solo ed esclusivamente sui pedali dei freni, senza interveni-re su quello della frizione. In pratica, premendo i freni il trattore si arresta

e l’inversore si mette in posizione di attesa, poi sollevando il piede dai pe-dali lo Stop&Go riabilita l’inversore.

Durante il test si sono notati, oltre agli impuntamenti della leva del cam-bio, lo «strappo» durante il cambio rap-porto in Power Shift e il cambio mar-cia del cambio utilizzando il pulsante ComfortClutch probabilmente dovuti al fatto che la macchina era nuova. Il cambio rapporto risulta più fl uido se si utilizza il pedale della frizione.

La leva del riduttore è scomoda da azionare a causa del poco spazio esi-stente tra sedile e rivestimento del parafango. Per agevolarne l’uso è be-ne ruotare verso l’alto il bracciolo de-stro del sedile.

Cabina confortevole

La nuova cabina degli Spire assicura un ambiente piacevole, funzionale e confortevole. I nuovi materiali, la nuo-va colorazione degli interni, l’ottima visibilità e la collocazione razionale di tutti i comandi rendono questa cabi-na il nuovo punto di riferimento del mercato dei trattori di media potenza.

La semplicità di utilizzo, la logica «color line» dei gruppi funzione e il comfort operativo permettono di in-staurare un rapporto di immediata sintonia tra macchina e operatore già dalle prime ore di lavoro. La cabina è stata progettata con struttura a 4 montanti di dimensioni contenute e rastremati per garantire la massima visibilità. La piattaforma piana è di-

Tabella 2- Principali optional e relativi prezzi

OptionalPrezzo

(euro, Iva esclusa)

Miniriduttore 650Cambio elettroidraulico Powershift a 3 stadi 1.300

Pdp anteriore 1.950

Sollevatore posteriore a comando elettronico 1.000

Sollevatore anteriore meccanico con bracci reclinabili + pdp anteriore

3.800

Valvola frenatura idraulica rimorchio 800

Cabina con aria condizionata 2.000

Tettuccio ad alta visibilità 1.800

Martinetti idraulici supplementari sollevatore posteriore

350

Frenatura pneumatica rimorchio 3.100

ventata parte integrante del modulo cabina per rendere l’intero comples-so più robusto e privo di vibrazioni, benefi ciandone anche in silenziosità.

Il potente impianto di riscaldamen-to e l’effi cace climatizzazione nei pe-riodi caldi e afosi sono stati valorizza-ti da un’adeguata distribuzione dell’a-ria attraverso 10 bocchette orientabili e parzializzabili per la regolazione del fl usso e da 2 feritoie con funzione di sbrinamento veloce del parabrezza.

Il volante reclinabile e regolabile in altezza, i pedali sospesi a comando idrostatico, la poltroncina di guida a regolazione pneumatica rendono ap-prezzabile il concetto di ergonomia.

Il tetto apribile ad alta visibilità, ol-tre a favorire la ventilazione natura-le, assicura una adeguata visibilità sul terminale della pala, rendendo il lavoro più comodo e sicuro.

Il parabrezza è apribile quasi a 90° ma, non essendo dotato di maniglia

8 34/2015supplemento a L’Informatore Agrario •

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DeprezzamentoInteressiSpese varieConsumogasolioConsumolubrificantiRiparazioni

Manutenzione

25%

8%

2%

12%

600 ore/annovita utile 13,50 anni

durata totale 8.115 ore5%

47%

25,72 euro/ora

20%

5%

6%

1.000 ore/annovita utile 10,11anni

durata totale 10.110 ore

14%

1%

53%

23,06 euro/ora

12%

3%

1%1%10%

300 ore/annovita utile 18,10 anni

durata totale 5.430 ore

31%

39%

4%

1%

31,85 euro/oraCostoorario:

Quota:

Ripartizione delle voci del costo orario di esercizio del Lamborghini Spire 100.4 in base alle ore di utilizzo (1)

(1) Senza costo manodopera conducente. Prezzo di listino esemplare testato, senza iva, 54.000 euro (760,56 euro/kW di potenza nominale), prezzo gasolio uso agevolato 0,70 euro/kg. Percentuale maggiorazione costo orario per imprevisti + 5%. Prezzo manodopera per manutenzione 12 euro/ora.

Passando da un utilizzo di 300 ore a uno di 1.000 ore/anno, la quota del costo orario imputabile al deprezzamento scende dal 31 al 20% del costo orario totale, mentre quella relativa al consumo di gasolio, considerando un carico motore medio del 70%, sale dal 39 al 53%.

Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a:[email protected]

ULTIMI TRATTORI TESTATI

• Deutz-Fahr 5130 TTV. pubblicato su L’Informatore Agrario n. 32/2014 a pag. 49.

• McCormick X7.680 Power Plus. pubblicato su L’Informatore Agrario n. 24/2014 a pag.47.

• Case IH Farmall 105 U Pro EP. pubblicato su L’Informatore Agrario n. 4/2014 a pag. 55.

Confronta le caratteristiche tecniche del Lamborghini Spire 100.4 con quelle dei principali trattori concorrenti sulla nostra banca dati all’indirizzo:

www.macchineagricoledomani.it

Principali intervalli di manutenzione del Lamborghini Spire 100.4 (1) Operazione Intervallo (ore) Quantità

Verifi ca livello olio motore giornaliero -

Verifi ca livello liquido raffreddamento motore giornaliero -Verifi ca livello olio trasmissione/impianto idraulico ogni 50 ore -Ingrassaggio ponte posteriore, assale anteriore ogni 50 ore -Pulizia fi ltri ricircolo cabina a 100 ore e poi ogni 600 ore -Controllo livello olio ponte anteriore ogni 300 ore -

Sostituzione olio e cartuccia fi ltro olio motore a 100 ore e poi ogni 600 ore 11 L

Sostituzione prefi ltro e fi ltro gasolio a 100 ore e poi ogni 600 ore 2

Sostituzione fi ltro olio cambio a 100 ore e poi ogni 600 ore 1Sostituzione cartuccia esterna e interna fi ltro aria motore 1.200 ore o annualmente 2

Sostituzione olio cambio 1.200 ore o annualmente 43 LSostituzione olio ponte anteriore/riduttori laterali 1.200 ore o annualmente 6 + 3 LSostituzione liquido refrigerante motore 2.400 ore o biennale 14 LSostituzione tendicinghia motore 4.800 ore o quadriennale 1(1) Secondo le indicazioni fornite dal costruttore.

di presa per la richiusura costringe l’operatore ad alzarsi dal sedile e a sporgersi in avanti.

Poco agevole è pure la regolazione dell’inclinazione del volante la cui le-va è posta in basso tra il pedale fri-zione e quelli dei freni.

Altri dettagli tecnici

La presa di potenza posteriore del trattore testato, dotata di frizione a di-schi multipli in bagno d’olio a coman-do elettroidraulico, presenta 3 veloci-tà: 540 e 750 (540 Eco) giri/min, anche la 1.000 giri è di serie,mente a richie-sta è quella sincronizzata al cambio.

Tali regimi sono ottenuti rispettiva-mente a 1.967, 1.560 e 2.043 giri/min motore, mentre la sincronizzata, con pneumatici posteriori, 320/70 R 20, as-sicura 31 giri per metro di avanza-mento del trattore.

L’impianto idraulico è costituito da due pompe: una da 41,3 L/min di porta-ta che alimenta la guida idrostatica, la lubrifi cazione del cambio e il powershi-ft; l’altra da 54 L/min è utilizzata per la frenatura idraulica del rimorchio, i 3 distributori idraulici a doppio effetto, il sollevatore posteriore ed eventual-mente anche quello anteriore.

Il sollevatore posteriore load sen-sing è di tipo meccanico con le due

classiche leve di controllo della po-sizione e dello sforzo, ma a richiesta è disponibile quello a comando elet-tronico. La capacità massima di solle-vamento posteriore, con i martinetti idraulici supplementari a richiesta, è di 3.600 kg.

Romano DemaldèIstituto di enologia e ingegneria agroalimentare

Sezione ingegneria agroambientaleFacoltà di agraria

Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza

Si ringraziano l’azienda Fenatichetta di Fontanella (Bergamo) e il tecnico SDF Antonio Castelli, rispettivamente per l’ospitalità e l’assistenza fornite.

9• supplemento a L’Informatore Agrario34/2015

MECCANICA

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La direttiva 2009/128/Ce riguarda l’uso sostenibile dei prodotti fi tosa-nitari e presenta importanti implica-zioni pratiche sull’operatività delle ir-roratrici in uso presso gli agricoltori.

Gli aspetti principali riguardanti l’impiego delle irroratrici in uso sono:

● promozione di misure per ridurre l’inquinamento puntiforme;

● contenimento della deriva e defi ni-zione delle zone di rispetto;

● istituzione dei controlli funziona-li periodici del buon funzionamento delle irroratrici in uso.

Come noto, le direttive europee, a differenza dei regolamenti, non en-trano direttamente nella legislazione degli Stati membri, bensì necessitano di opportune azioni per essere recepi-te. In Italia l’attuazione della direttiva 128 è avvenuta nell’agosto del 2012 con l’emanazione del decreto legislativo n. 150 e, a seguire, nel febbraio 2014, del Piano di azione nazionale (Pan). Ci so-no state anche alcune iniziative loca-li, tra cui merita di essere ricordato il regolamento intercomunale di polizia rurale adottato dai 15 comuni della zo-na del Prosecco docg, i cui contenuti anticipano quelli del Pan.

Cosa prevede l’articolo 8

I punti salienti della direttiva 128 in relazione alle implicazioni sull’u-tilizzo delle irroratrici sono conte-nuti in particolare nell’articolo 8,riguardante l’introduzione dei control-li funzionali periodici obbligatori delle attrezzature in uso; in particolare, gli Stati membri devono assicurare che le attrezzature per l’applicazione di prodotti fi tosanitari impiegate per uso professionale siano sottoposte a ispe-zioni periodiche, con un intervallo tra le ispezioni non superiore a 5 anni fi no al 2020 e a 3 anni successivamente. La scadenza fi ssata per il primo controllo di tutte le irroratrici presenti sul ter-ritorio è il 25 novembre 2016, antici-pata allo stesso giorno del 2014 per le macchine che lavorano per conto terzi. Le attrezzature nuove devono essere controllate almeno una volta entro 5 anni dall’acquisto.

Tutto ciò comporta l’obbligo per le Regioni di istituire un servizio di ve-rifi ca funzionale delle irroratrici me-diante la messa in funzione di appositi cantieri (offi cine fi sse o mobili) auto-

Cosa prevede l’uso sostenibileper le macchine irroratrici

di Cristiano Baldoin

L’ esigenza di una normativa per un uso sostenibile degli agrofarmaci nasce dal pre-cedente vuoto legislativo in

materia di distribuzione in campo dei prodotti fi tosanitari. Mentre infatti esi-steva una precisa regolamentazione sulla commercializzazione dei prodot-ti (direttive 91/414/Cee, 98/8/Ce, ecc.) e sullo smaltimento dei residui (direttiva Waste Framework, direttiva sui rifi uti pericolosi come imballaggi, bottiglie vuote, ecc.), mancava un riferimento normativo preciso alla fase di distri-buzione dei prodotti fi tosanitari, che è invece di fondamentale importanza poiché è proprio in questo momento che si verifi ca la massima probabilità di avere dispersioni di sostanze tossi-che nell’ambiente.

A tali lacune il legislatore europeo ha risposto con l’emanazione delle di-rettive n. 128 e 127 del 21 ottobre 2009, che stabiliscono profonde implicazioni sull’uso delle macchine in circolazione e sulla produzione delle nuove.

● IN APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA 2009/128/CE

Entro il 25 novembre 2016 tutte le macchine irroratrici dovranno essere sottooste almeno una volta al controllo funzionale presso un centro prova abilitato. Inoltre viene introdotto l’obbligo di controlli tecnici periodici (manutenzione) e taratura da partedegli utilizzatori professionali

10 34/2015supplemento a L’Informatore Agrario •

DIFESA DELLE COLTURE

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rizzati in cui operi personale che ab-bia seguito un corso di formazione e superato un esame teorico e pratico.

Il terzo punto importante riguar-da le regolazioni e i controlli tecnici periodici (manutenzioni) che gli uti-lizzatori professionali sono tenuti a effettuare.

Il Pan stabilisce le modalità ap-plicative delle indicazioni contenu-te nella direttiva europea 2009/128/Ce, in particolare nell’allegato 2, dove sono indicati tutti i parametri funzionali oggetto del controllo fun-zionale, le relative modalità di esecu-zione e i limiti di accettabilità, in at-tesa dell’emanazione (peraltro ormai prossima) di una norma europea ar-monizzata.

Controllo funzionale

Spesso la differenza tra controllo funzionale e regolazione, quest’ulti-ma nota anche come taratura delle ir-roratrici non è ben conosciuta dagli operatori, che tendono a vedere i due termini come sinonimi; si tratta inve-ce di due operazioni diverse e tra loro complementari.

Il controllo funzionale viene infat-ti effettuato esclusivamente da cen-tri prova autorizzati dalle Regioni, in cui opera personale abilitato; esso è presupposto fondamentale per una corretta regolazione e ha lo stesso si-gnifi cato della revisione periodica de-gli autoveicoli: garantire il manteni-mento della funzionalità del mezzo.

La regolazione è un operazione che compete, invece, direttamente all’u-tilizzatore della macchina, che può eventualmente avvalersi del centro prova per effettuare una cosiddetta regolazione strumentale, ossia usando le strumentazioni in possesso del cen-tro per la determinazione dei parame-tri funzionali della macchina.

I centri prova, per essere autorizzati al servizio per il controllo funzionale e la regolazione delle irroratrici, devono possedere diversi requisiti, tra cui ave-re almeno un tecnico abilitato, dispor-re di attrezzature in grado di rispettare gli standard defi niti dalla metodologia di riferimento, essere in grado di ef-fettuare semplici interventi meccani-ci e sostituzioni di componenti di uso standard, quali manometri, elementi degli ugelli, fascette ( foto 1).

Devono, inoltre, impegnarsi a rispet-tare la metodologia nazionale, effet-tuare i controlli delle attrezzature delle

aziende richiedenti senza alcuna di-scriminazione, sottoporsi ai controlli disposti dalla Regione, fi nalizzati ad accertare il rispetto degli altri adem-pimenti richiesti.

Anche gli utenti del servizio di con-trollo funzionale devono sottostare ad alcune prescrizioni.

Per accedere al servizio, gli utenti devono rispettare alcune condizio-ni, come presentarsi con la macchi-na con gli elementi di trasmissione del moto (albero cardanico) montati, privi di deformazioni o difetti, e con i dispositivi di protezione a norma, ben pulita in tutte le sue componen-ti, all’esterno e all’interno, con il re-golatore funzionante e con la griglia dell’eventuale ventilatore pulita e ben salda al telaio.

Si tratta di precondizioni necessa-rie per l’operatività in sicurezza dei tecnici.

Manutenzione

Il nuovo quadro normativo prevede tra l’altro che gli operatori effettuino periodicamente «regolazioni e controlli tecnici» sulle irroratrici che utilizzano; quindi la manutenzione delle macchi-ne diventa ora un obbligo.

Presupposto fondamentale per il mantenimento della piena effi cienza dell’irroratrice è un adeguato rimes-saggio invernale; la macchina deve essere stata accuratamente lavata al

termine della stagione, verifi cando che non rimangano residui di fi to-farmaci nel serbatoio, nonché ripu-lita dalla sporcizia accumulata negli interstizi del telaio.

Se la macchina è stata riposta se-condo le corrette modalità, ossia in luogo riparato, con il circuito idrauli-co scaricato, ugelli e fi ltri smontati e regolatore di pressione allentato, non dovrebbero essersi verifi cati problemi derivanti dal gelo invernale, quindi le operazioni di rimessa in servizio non dovrebbero presentare problemi.

Le operazioni di manutenzione dell’irroratrice prevedono un’accu-rata ispezione e l’eventuale ripara-zione di danni.

Ispezione

Prima dell’ispezione lavare l’irrora-trice per asportare la polvere accumu-lata durante l’inverno; verifi care poi che il telaio sia perfettamente integro e non presenti lesioni o crepe, provve-dendo eventualmente alla riparazione mediante saldatura e applicazioni di rinforzi in ferro; se il telaio è zincato asportare con la smerigliatrice la zin-catura prima di saldare, ripristinando poi la protezione con zinco spray. Con-trollare in modo particolare le parti sollecitate come i supporti della bar-ra e ingrassare tutti gli snodi e le ar-ticolazioni.

Ripristinare la pressione dei pneu-

Foto 1 Determinazione della portata degli ugelli in fase di controllo funzionale

11• supplemento a L’Informatore Agrario34/2015

DIFESA DELLE COLTURE

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matici – se la macchina è trainata – e controllare che l’albero cardanico sia effi ciente, lubrifi cato e provvisto di tutte le protezioni. Collegare i tu-bi dell’impianto oleodinamico della barra e provare i movimenti di aper-tura-chiusura e sollevamento; ispe-zionare le connessioni dell’impianto elettrico (luci ed eventuale compu-ter), eliminando l’ossido con l’appo-sito spray.

Come già detto, se l’irroratrice è stata riposta con l’impianto idrauli-co scaricato non si dovrebbero riscon-trare danni da gelo, tuttavia è neces-sario verifi care l’integrità dei compo-nenti del circuito.

Innanzitutto controllare il livel-lo dell’olio nel bicchiere trasparente sulla pompa ( foto 2), eventualmente ripristinandolo secondo le indicazio-ni riportate sulla targhetta fi no a circa tre quarti della capacità del bicchiere; verifi care poi la pressione del compen-satore, riportandola eventualmente attorno al 70% della pressione di eser-cizio della macchina; se si riscontra una tenuta imperfetta potrebbe es-sere suffi ciente spruzzare dello spray lubrifi cante nella valvola, ma in que-sto caso la perdita dovrebbe scompa-rire quasi subito; se la pressione non si mantiene la membrana è quasi si-curamente rotta.

Dopo aver serrato tutti i raccordi, eventualmente avvolgendo del nastro in tefl on sulle fi lettature, e controllato i collegamenti immettere qualche deci-na di litri d’acqua pulita nel serbatoio, verifi candone così la tenuta dei raccor-di a livello del pozzetto di aspirazione; far funzionare la macchina per qual-che minuto al minimo con ugelli e fi l-tri smontati in modo da espellere le impurità dall’impianto, provando nel contempo ad azionare tutte le valvole e il regolatore.

Eventuali piccole perdite d’acqua dai raccordi in plastica dovrebbero scom-

parire in pochi minuti; in caso contra-rio non si deve serrare eccessivamente (le fi lettature in plastica si rovinano) ma bisogna invece allentare e control-lare le guarnizioni, eventualmente si-gillando con tefl on.

Controllare anche il livello dell’olio nel bicchiere sulla pompa, che dovreb-be essere rimasto costante; l’eventua-le presenza di acqua è segno di rottu-ra delle membrane. Rimontare poi le cartucce dei fi ltri e gli ugelli e azionare l’impianto, aumentando progressiva-mente la pressione e verifi cando anche il buon funzionamento del manome-tro ( foto 3) e del regolatore di pressio-ne, compresa la chiusura delle singole sezioni di barra (o dei due lati per gli atomizzatori).

Relativamente agli ugelli, sarebbe opportuno iniziare la stagione con una serie di punte da spruzzo nuove: da loro dipende infatti la qualità dell’ir-rorazione ( foto 4). Si sottolinea che l’e-ventuale pulizia va fatta solo con aria compressa o al più con uno spazzoli-no morbido, mai con utensili a punta o, peggio, soffi andoci dentro.

Gli antigoccia a molla andrebbero so-stituiti a ogni inizio di stagione, dato che diffi cilmente mantengono a lungo la loro effi cienza.

Regolazione - Operazioni comuniPer la regolazione della macchina

in campo, occorre sempre fare riferi-mento ad alcune semplici regole: da-ta la larghezza di lavoro, il volume per ettaro e la velocità di avanzamento del trattore, occorrerà adottare una tipo-logia di ugello in grado di lavorare a bassa pressione compatibilmente con il grado di polverizzazione richiesto. Le tabelle fornite dai produttori degli ugelli sono utili per una corretta scelta.

Fondamentale è la conoscenza dell’e-satta velocità di avanzamento (v); la verifi ca è semplicissima ed è opportu-no effettuarla anche se si dispone del tachimetro sul trattore. Allo scopo oc-corre munirsi di un cronometro, pre-disporre una pista lunga almeno 25-50 m, percorrerla con il trattore in marcia e al regime del motore a cui si effet-tua la distribuzione e cronometrare il tempo percorso. La velocità si calcola dividendo lo spazio percorso (s) per il tempo impiegato (t) e moltiplicando il risultato per 3,6:

spazio

tempov = × 3,6

Fatto ciò si inizia sempre dall’ugello, di cui occorre stabilire la portata sulla base della velocità e della larghezza di lavoro; per stabilire la portata si appli-ca una semplice formula, che cambia leggermente a seconda che si stia la-vorando su una barra o su un atomiz-zatore, e che nella sua formulazione generale si presenta come segue:

(V × v × Lf)(600 × n)

q =

q = portata da determinare (L/min),v = velocità di avanzamentoV = volume da distribuire (L/ha),Lf = larghezza della fascia trattata, n = numero di ugelli funzionanti.

Il valore da inserire al posto di Lf e i criteri specifi ci di selezione degli ugel-li saranno descritti nei paragrafi suc-cessivi; è comunque necessario, dopo il montaggio, effettuare una verifi ca della portata usando una caraffa gra-duata e un cronometro per raccoglie-re il liquido erogato da un ugello alla pressione individuata nella tabella. La formula inversa permette di ricalcola-re il volume effettivo (Ve) a partire dal-la portata effettiva rilevata (qe):

(qe × 600)

(v × Lf)Ve =

Qualora sia necessario riportare il

Foto 2-3 Durante la manutenzione è fondamentale controllare il corretto funzionamento del livello dell’olio (foto 2) e del manometro (foto 3)

2 3

Foto 4 Prima dell’inizio della nuova campagna occorre verifi care la perfetta effi cienza degli ugelli

12 34/2015supplemento a L’Informatore Agrario •

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minazione della portata q (L/min) di ogni ugello; la la formula vista in pre-cedenza assume una forma semplifi -cata dove si considera un solo ugel-lo con una larghezza di lavoro pari a 50 cm, che è la spaziatura degli ugelli lungo la barra:

(V× v× 0,5)

600q =

Sulla tabella dell’ugello utilizzato si individua la pressione (bar) a cui oc-corre lavorare per avere da ogni ugel-lo la portata q trovata con la formula precedente (tabella 1).

L’operatore, sulla base delle decisioni preliminari (volume e polverizzazio-ne) sceglie gli ugelli adatti al suo caso.

Ad esempio, per distribuire 200 L/ha lavorando a 8 km/ora, la portata di ogni ugello sarà:

(200 × 8 × 0,5)

600q = = 1,33 L/min

Molte tabelle forniscono diretta-mente il volume alle diverse veloci-tà e pressioni per ogni tipo di ugello.

Barre - Verifi ca dell’altezza di lavoro

Grazie all’uso ormai generalizzato degli ugelli a ventaglio il diagramma di distribuzione complessivo della barra risulta meno sensibile alle variazioni di altezza dovute alle inevitabili oscil-lazioni, soprattutto nel caso di barre molto larghe. È preferibile operare con una doppia o tripla sovrapposizione dei getti, garantendo così una coper-tura sempre soddisfacente; normal-mente si consiglia un’altezza di lavo-ro di 50 cm quando si usano ugelli a

ventaglio con angolo di spruzzo di 110°, spaziati di 50 cm (cioè nella quasi to-talità dei casi).

L’altezza di lavoro consigliata nelle varie situazioni è riportata nella ta-bella 1.

Occorre poi verifi care l’orientamen-to dei getti, che deve essere inclinato di circa 5° rispetto al piano verticale passante per l’asse della barra e nello stesso senso per tutti gli ugelli.

Atomizzatori

Le operazioni da compiere, oltre a quelle comuni, riguardano la regola-zione della corrente d’aria e la disposi-zione degli ugelli (apertura, posizione e inclinazione). La determinazione del volume, del grado di polverizzazione e della velocità di avanzamento deriva-no dalle valutazioni preliminari sulla coltura come descritto in precedenza.

Per la determinazione della portata degli ugelli, la formula assume la for-ma seguente:

V × v × (Li × Nf)

(600 × n)q =

q = portata da determinare (L/min);V = volume da distribuire (L/ha);Li = larghezza interfi la;Nf = numero di fi lari trattati per ogni passaggio;n = numero di ugelli funzionanti.

Anche in questo caso occorrerà te-nere conto del tipo di polverizzazione caratteristica dell’ugello selezionato e della relativa pressione di funziona-mento. Se ad esempio dal calcolo risul-

TABELLA 1 - Altezza ottimale di lavoro corrispondente al tipo di ugelli e alla loro spaziatura lungo la barra

α = 60° α = 80° α = 80° α = 90° α = 110°0,33 0,50 0,50 – – –0,50 0,55 0,50 0,60 0,50 0,500,65 – – 0,75 0,65 0,500,75 – – 0,90 0,75 0,55

Fonte: Enama.

Altezza di lavoro (m)

h

Distanza ugelli (m)

dUgelli

a fessura

a

Ugelli a turbolenza

a

FIGURA 1 - Direzione del fl usso d’aria negli atomizzatori a ventilatore assiale

Nei ventilatori assiali si ha una traiettoria a spirale dell’aria. Tale tendenza va contrastata agendo sull’orientamento degli ugelli ed eventualmente chiudendo l’erogazione di quelli in alto a destra e in basso a sinistra.

volume effettivo a quello preventiva-to, se la variazione è contenuta (entro il 10-15%) è possibile agire sulla pres-sione di lavoro per modifi care la por-tata (e quindi il volume): La pressione richiesta si calcola nel seguente modo:

VvVe

pv = pe ×

pv = pressione corrispondente al vo-lume voluto (Vv);pe = pressione corrispondente al vo-lume effettivo (Ve).

Successivamente si effettuano tut-te le regolazioni secondarie, sempre a seconda del tipo di macchina in uso.

Regolazioni sulle barre

Per defi nire la velocità di avanza-mento si dovrà rispondere a esigen-ze di tempestività di intervento, te-nuto conto della stabilità della barra e del fatto che più la barra è larga, più facilmente le sue estremità possono toccare il terreno. Macchine dotate di effi caci sistemi di smorzamento con-sentono di mantenere velocità eleva-te (10 km/ora e oltre) anche su terreni non perfettamente livellati. Dato che per mantenere la stabilità della barra possono essere necessarie frequenti correzioni della velocità, è sicuramente raccomandabile l’adozione di sistemi di regolazione proporzionali al regime del motore, o meglio alla velocità (DPM e DPA), oggi peraltro diffusi anche su macchine di media portata.

Barre - Scelta degli ugelli

Il primo passo è sempre la deter-

( )2

13• supplemento a L’Informatore Agrario34/2015

DIFESA DELLE COLTURE

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ta una portata richiesta di 0,9 L/min, si osserva che per ottenere tale porta-ta si possono usare i seguenti ugelli :

● ISO giallo (110-02) a 4 bar ● ISO verde (110-015) a 7 bar ● ISO arancio (110-01) a 16 barA parità di portata espressa cambia

ovviamente la qualità della polveriz-zazione. Scartato a priori l’ugello aran-cio per la pressione eccessiva, restano da valutare le altre due alternative. La scelta dipenderà in primo luogo dalle esigenze di copertura legate al tipo di trattamento: per un prodotto ad azione sistemica si potrà optare per la prima soluzione, meno problematica anche dal punto di vista della deriva; per un agrofarmaco di copertura è senz’altro più adatto l’ugello verde a 7 bar, che garantisce una polverizzazione sod-disfacente per una buona copertura. Da valutare anche gli ugelli antideri-va a cono, eventualmente aumentan-do leggermente il volume per maggior sicurezza se la densità fogliare fosse elevata.

La regolazione della portata dell’aria è possibile senza modifi care la polve-rizzazione solo negli atomizzatori ad aeroconvezione a polverizzazione per pressione.

Per variare la portata del ventilatore è possibile intervenire su:

● rapporto di trasmissione (se presen-te);

● inclinazione pale (se presente, e solo nei ventilatori assiali);

● regime di rotazione della pdp (scon-sigliato, perché si rischia di ridurre la portata della pompa tanto da non ga-rantire l’agitazione nel serbatoio).

Per quanto riguarda il fabbisogno d’aria, per il vigneto si va dai 3.000-6.000 m3/ora nelle prime fasi vegetative ai 7.000-12.000 m3/ora in piena vegeta-zione; nei frutteti con scarso svilup-

po fogliare la portata del ventilatore non dovrebbe superare i 20.000 m3/ora, mentre quando la superfi cie fo-gliare è più elevata si può arrivare si-no a 30.000 m3/ora.

Per quanto riguarda la direzione dei fl ussi, negli atomizzatori tradizionali è pressoché impossibile intervenire se non in maniera limitata sugli eventuali defl ettori superiori e inferiori (accesso-ri di cui si consiglia il montaggio sul-le macchine che ne sono sprovviste).

Un particolare di cui occorre tenere conto è l’asimmetria sui due lati della macchina dovuta alla rotazione antio-raria del ventilatore e alla traiettoria a spirale che le pale imprimono alle gocce: il profi lo dell’aria risulta dun-que sbilanciato verso l’alto a destra e verso il basso a sinistra.

Questa tendenza è fisiologica nei ventilatori assiali ed è solo in parte correggibile con sistemi di raddrizza-mento del fl usso; nei casi più gravi oc-correrà agire chiudendo un ugello in alto dal lato in cui la direzione del fl us-so d’aria è verso l’alto e uno in basso dal lato opposto (fi gura 1).

Atomizzatori - Determinazione del profi lo di distribuzione

Stabiliti il volume e la portata dell’a-ria è necessario regolare i defl ettori dell’aria e gli ugelli in modo che il get-to interessi nella misura massima pos-sibile il bersaglio oggetto del tratta-mento.

Tale regolazione si può effettuare anche in sede di controllo funzionale utilizzando l’apposito banco prova ver-ticale dotato di captatori che consen-tono di raccogliere il liquido in provet-te, differenziando le quantità raccolte in base all’altezza. Tale attrezzatura fa parte della dotazione di molti dei

centri prova autorizzati ad effettuare le verifi che funzionali periodiche. Sul campo si tratta di concentrare i getti di aria e liquido laddove è maggiore la densità della vegetazione intervenen-do opportunamente su inclinazione, apertura e chiusura degli ugelli e sulla regolazione della posizione dei defl et-tori dell’aria. Il profi lo così ottenuto do-vrebbe seguire approssimativamente quello della chioma (fi gura 2).

Atomizzatori - Controllodella qualità della distribuzione

e del deposito

L’ultima operazione da fare prima di procedere all’irrorazione è un con-trollo «in bianco», ossia con sola acqua sull’effettiva bagnatura della vegeta-zione. Per controllare l’uniformità del deposito il metodo più semplice consi-ste nel collocare nella vegetazione un numero suffi ciente di cartine idrosen-sibili, fi ssandole direttamente alle fo-glie; le cartine consentono una stima approssimativa del numero di gocce per cm2 e della bagnatura percentua-le grazie a tabelle di riferimento con-tenute nella confezione. La copertu-ra minima dovrebbe essere intorno al 15-20%, mentre non si dovrebbero riscontrare cartine completamente di-lavate ( foto 5).

Cristiano BaldoinTesaf - Università di Padova

FIGURA 2 - Profi lo di distribuzione verticale negli atomizzatori

A destra si può vedere un profi lo ideale, mentre a sinistra il profi lo è non ottimale.

Foto 5 Stima della bagnatura della vegetazione attraverso cartine idrosensibile

Copertura scarsa Copertura eccessiva

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14 34/2015supplemento a L’Informatore Agrario •

DIFESA DELLE COLTURE

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