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Patologie della mucosa orale
�Autore di riferimento. Via F. Filzi 28-00100 Roma.e-mail: [email protected] (S. Cotellessa).
Ricevuto:14 luglio 2007Accettato:19 luglio 2007Available online:14 May 2009
0393-9960/$ - see front matter & 2009 Elsevier Srl. Tutti i diritti ridoi:10.1016/j.pad.2007.07.001
L’utilizzo della fertomcidina U in alcunicasi di patologia della mucosa orale
The use of Fertomcidina U in some cases of oralmucosal disease
S. Cotellessa�, G. Fantozzi, F. Donnini, G.M. Nardi
Igienisti dentali, Universita degli Studi La Sapienza, Polo Molise, Roma(Presidente Prof: R. Di Giorgi)
Disponibile online su
www.sciencedirect.com
RiassuntoObiettivi: Nel presente lavoro e stato sperimentato l’uso della
fertomcidina U nel trattamento di una cheilite angolare e di una
candidosi del palato duro.
Risultati e conclusioni: Il presidio farmacologico si e rivelato
utilissimo sia come antalgico nell’applicazione immediata, sia
come antinfiammatorio nei risultati a distanza.
& 2009 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati.
servati.
AbstractObjectives: In this work the authors have studied the use of
Fertomcidina U in the treatment of angular cheilitis and hard
palate candidosis.
Results and conclusions: This pharmacological approach has
been really useful both as antalgic action in the immediate
treatment and anti-inflammatory in the long term results.
& 2009 Elsevier Srl. All rights reserved.
Parole chiave: Candidosi atrofica, Cheilite angolare, Difetti dell’oc-clusione, Fertomcidina U, Protesti dentarie
Keywords: Atrophic candidosis, Angular cheilitis, Malocclusion,Fertomcidina U, Dental prosthesis
Introduzione
Q uesto lavoro e stato premiato in occasione del
concorso nazionale bandito dalla casa farmaceutica
Theriaca che produce fertomcidina U.
Lo scopo di tale concorso era testare l’effetto di tale
medicamento anche a livello orale, dato che da anni viene
utilizzato esclusivamente per uso topico in dermatologia.
Fertomcidina U e un prodotto farmaceutico in soluzione,
a base di acido salicilico e sodio ioduro con azione bat-
tericida, antimicotica, antiflogistica ed emostatico/cicatriz-
zante (1,2).
Tra le sue controindicazioni, oltre all’ipersensibilita verso i
componenti stessi, vi e soprattutto l’uso regolare in pazienti
con disordini tiroidei a causa dello iodio presente come
principio attivo.
Per la realizzazione del lavoro sono stati presi in esame
due pazienti affetti, rispettivamente, da cheilite angolare e
da candidosi atrofica e trattati esclusivamente con fertom-
cidina U.
Cheilite angolare
Secondo la classificazione e i criteri diagnostici dell’Associa-
zione Italiana Eczema Atopico, la cheilite desquamativa
angolare (CDA) rientra tra i segni clinici minori della
dermatite atopica (3,4). La lesione della commissura labiale
e solitamente simmetrica e di tipo eczematoso-ragadiforme.
In tale patologia e coinvolta la flora batterica e micotica
occasionale del cavo orale. Oltre alla piu comune contami-
nazione da Candida albicans, infatti, nell’eziopatogenesi di
questa lesione riveste un ruolo anche lo Staphylococcusaureus, germe che nell’80% dei casi viene isolato nelle
tipiche lesioni, in associazione alla candidosi.
Il quadro patologico e caratterizzato da un’area eritema-
tosa piu o meno ampia, quasi sempre accompagnata da
fissurazione e desquamazione, a livello degli angoli delle
commessure labiali, dove provoca spiacevoli inestetismi
accompagnati da dolore e fastidi sia durante la fonazione
sia durante la masticazione.
Difetti dell’occlusione, quando presenti, anche in modo
apparentemente irrilevante, possono determinare lievi asim-
metrie genieno-labiali che alterano, seppure in modo
impercettibile, la perfetta chiusura della rima orale (5).
77
Figura 1. Immagine pre-trattamento.
Prevenzione & Assistenza Dentale 2009;35:77–82S. Cotellessa et al.
L’incompleta chiusura labiale favorisce un microflusso di
saliva verso l’angolo della commessura e, umettando
continuamente le superfici, finisce per irritare in modo
cronico il delicato strato di rivestimento cutaneo dell’area,
nel punto in cui questo si assottiglia per divenire traspa-
rente, prima di trasformarsi nell’epitelio squamoso della
mucosa. Si stabilizza in tal modo in quella sede un
microambiente umido, in cui la flora batterica e micotica
occasionale riesce facilmente a impiantarsi per proliferare.
Una simile patogenesi si riscontra anche nei casi di morso
profondo e nei portatori di protesi totale, allorquando il
riassorbimento delle creste alveolari ossee abbiano causato
una notevole riduzione della dimensione verticale della
bocca.
La terapia tradizionale prevede l’uso topico di cortisonici
ed emollienti e in caso di sovrapposizione batterica o
micotica si avvale di antibiotici e/o antimicotici locali. Nel
caso descritto e stato utilizzato un protocollo alternativo a
base di fertomcidina U.
Figura 2. Immagine pre-trattamento.
Caso clinico
Giunge alla nostra osservazione una paziente di sesso
femminile di 74 anni.
Dall’anamnesi patologica remota risulta che in passato
ha subito diversi cicli di trattamento chemioterapico per
neoplasia gastrica.
L’anamnesi patologica prossima evidenzia un diabete di
tipo I, recentemente diagnosticato, con conseguente pato-
logia ipertensiva e disturbi a carico dell’apparato cardiocir-
colatorio. Il quadro dismetabolico e attualmente sotto
controllo, la paziente dichiara di assumere assiduamente i
farmaci prescritti. Non si rilevano patologie a carico della
ghiandola tiroide e dell’apparato endocrino.
All’esame obiettivo si rileva l’assenza degli elementi
dentari posteriori, sia superiori sia inferiori, riabilitati con
protesi mobili e fisse. La paziente riferisce una costante
sensazione sgradevole di estrema secchezza delle fauci che
la induce a utilizzare saltuariamente la protesi mobile. Si
rileva pertanto una perdita della dimensione orale verticale
e una cheilite angolare sul lato sinistro con eritema,
fissurazione e ulcerazione, accompagnata da forte dolore
all’apertura della bocca (figg. 1 e 2).
Approccio terapeutico
78
�
Seduta di motivazione-istruzione.�
Seduta di igiene dentale professionale. L’intervento diigiene e stato preceduto dall’applicazione di una crema
a base di vasellina sull’intera superficie labiale nel
tentativo di limitare il dolore e l’insorgenza di ulteriori
lesioni agli angoli della rima; per contrastare lo stato di
secchezza e iposcialia si e proceduto irrigando frequen-
temente con acqua sia le superfici mucose sia gli
strumenti di lavoro.
Trattamento professionale
Il trattamento professionale si e avvalso di uno sciacquo con
fertomcidina della durata di 1 minuto cui e seguito un
debridement parodontale di tutti gli elementi dentari
presenti. Al termine si ripeteva un ulteriore sciacquo del
cavo orale, sempre della durata di 1 minuto con fertomci-
dina e delle applicazioni di impacchi sulle lesioni angolari
mediante garze sterili imbevute nella stessa soluzione.
Prima di congedare la paziente, la protesi mobile e stata
detersa e disinfettata con la soluzione salobromoiodica.
L’utilizzo della fertomcidina U in alcuni casi di patologia della mucosa orale
Trattamento domiciliare
Sono stati prescritti:
Fig
Fig
�
ur
ur
sciacqui della durata di 1 minuto con fertomcidina
diluita con acqua al 50% per i successivi 10 giorni al
termine della pratica di igiene orale domiciliare;
�
impacchi sulle lesioni cheilitiche per non piu di 3 volteal giorno.
Risultati
Alla visita di controllo a quattro mesi, come stabilito dal
protocollo del concorso, e stata riscontrata la completa
guarigione della lesione e la paziente non ha riferito alcun
tipo di disturbo causato dal prodotto (figg. 3 e 4). Si e
presupposto pero che il risultato ottenuto sarebbe stato
temporaneo poiche la lesione era causata principalmente
dalla perdita della dimensione verticale; questo lasciava
presupporre la comparsa di recidive soprattutto durante le
stagioni fredde poiche la saliva che fuoriesce dalla
a 3. Immagine post-trattamento.
a 4. Immagine post-trattamento.
commissura labiale tende a macerare la cute sostenendo
la lesione dermatologica.
Al termine del concorso il monitoraggio e stato prolun-
gato. A causa dei problemi di salute generale la paziente e
stata sottoposta di recente a una serie di estrazioni presso
una struttura protetta e quindi riabilitata con protesi mobili
parziali.
A tutt’oggi si riscontra che dopo il primo e unico ciclo di
terapia con fertomcidina la paziente non ha piu presentato
lesioni.
Candidosi atrofica
Le candidosi sono infezioni fungine di solito provocate dalla
Candida albicans o da altri miceti della stessa famiglia, quali
la Candida krusei, la Candida tropicalis o la Candidaparapsilosis. La Candida albicans appartiene normalmente
alla flora microbica saprofita che colonizza sia la cavita orale
che altri tratti piu caudali del tubo gastroenterico (3). La
percentuale media di portatori negli individui sani e del
20%, ma in presenza di qualsiasi affezione patologica
aumenta fino al 40% circa, cosı come durante la gravidanza,
nei fumatori e nei portatori di protesi dentarie. Nei bambini
si ha un picco del 45% circa nei primi diciotto mesi di vita.
Nei portatori, il serbatoio orale primario per il microrgani-
smo e il dorso della lingua. La carica salivare di Candida nei
portatori e nei pazienti infetti e sovrapponibile, quindi,
l’isolamento della Candida dal cavo orale di un soggetto
adulto non e indicativo di infezione e deve essere conside-
rato unitamente alle manifestazioni cliniche (6).
I fattori predisponenti alla candidosi orale sono riportati
nella tabella I.La candidosi orale puo manifestarsi in diverse forme
riportate nella tabella II (5).
Candidosi atrofica cronica (stomatite da protesi)
Questa patologia e di solito asintomatica e si riscontra in
circa la meta dei pazienti portatori di protesi. Si ritiene che si
tratti di un’infezione secondaria da Candida dei tessuti
alterati dall’uso continuo di protesi incongrue e si associa
spesso a scarsa igiene orale. La lesione e caratterizzata
clinicamente da eritema ed edema cronici della mucosa
coperta direttamente da protesi con una netta delimitazio-
ne che corrisponde al bordo della protesi stessa. E molto
raro riscontrare lesioni correlate a protesi inferiori probabil-
mente perche aderiscono in maniera molto meno tenace
rispetto a quelle superiori. Tali lesioni possono riscontrarsi
anche in presenza di apparecchi ortodontici.
79
Tabella I
Fattori predisponenti alla candidosi orale
Fattori locali Etaestreme
Farmaci Xerostomia Fattori sistemici
Traumi mucosi neonati Antibiotici ad ampio spettro Iatrogena o daradiazione
Carenze alimentari o deficit di ferro
Uso di protesi dentarie bambini Steroidi locali/sistemici Sindrome di Sjogren Anemia sideropenica omegaloblastica
Adesione di protesidentarie
anziani Agenti immuosoppressivi ocitotossici
Leucemia acuta
Fumo di tabacco Diabete mellitoDiete ricche incarboidrati
Immunodepressione
� Patologie sistemiche acquisite� Patologie sistemiche congenite� Terapie farmacologiche� Immaturita del sistema
immunitario
Tabella II
Classificazione delle candidosi orali
Gruppo 1 Gruppo 2Candidosi confinate alla mucosa Manifestazioni orali delle candidosi sistemicheForma acuta Forma cronica
Candidosi pseudomembranosa Candidosi atrofica cronica Candidosi mucocutanee cronicheCandidosi atrofica acuta Cheilite angolare da Candida
Candidosi iperplastica cronica
Prevenzione & Assistenza Dentale 2009;35:77–82S. Cotellessa et al.
Secondo la classificazione di Newton si distinguono tre
varianti:
80
(1)
Tipo 1: con aree puntiformi di eritema;(2)
Tipo 2: con aree diffuse di eritema;(3)
Tipo 3: con superficie granulare.I quadri sopra descritti vengono definiti micosi superficiali
poiche l’infezione e limitata alla lamina epiteliale e propria
della mucosa orale in soggetti immunocompetenti o con
lievi alterazioni del sistema immunitario.
Concludendo e possibile affermare che lo spazio limitato
compreso tra la mucosa e la protesi superiore, la pulizia
inadeguata della superficie di contatto e l’uso notturno
della protesi favoriscono lo sviluppo della Candida, deter-
minando uno squilibrio locale del rapporto ospite-parassita
e che le lesioni provocate dalla Candida albicans sono il
risultato della complessa interazione tra la patogenicita del
micete, lo stato immunitario dell’ospite e il microambiene
orale.
Risciacqui con soluzioni zuccherine favoriscono l’insor-
genza delle infezioni sperimentalmente indotte, potenzian-
do la moltiplicazione dei lieviti; studi clinici hanno
dimostrato che una dieta ricca di carboidrati predispone
all’infezione (6).
La Candida puo essere piu facilmente isolata dalla
superficie di contatto della protesi che dalla mucosa poiche
la presenza di pori microscopici e di irregolarita di tale
superficie crea un ambiente adatto per la ritenzione e la
crescita del microrganismo.
Il trattamento tradizionale in pazienti affetti da candidosi
orale lieve e non associata a stati di immunodeficienza
prevede l’utilizzo di antimicotici topici; uno dei farmaci
utilizzati a questo scopo e nistatina la cui posologia in
sospensione e di 4-6 sciacqui al giorno. Anche in questo caso
e stato sperimentato l’uso di fertomcidina.
Caso clinico
Giunge alla nostra osservazione un paziente di sesso
maschile, di anni 69, grande fumatore e abituale consuma-
tore di alcol in discreta quantita.
L’utilizzo della fertomcidina U in alcuni casi di patologia della mucosa orale
Il paziente riferisce un intenso bruciore a livello della
mucosa interessata dalla lesione, accompagnato da altera-
zione del gusto e uno sgradito sapore metallico sia della
saliva che dei cibi assunti.
Riferisce inoltre di non essere portatore di alcuna
patologia tiroidea.
L’ispezione intraorale evidenzia la presenza di una protesi
totale mobile e un edentulismo quasi completo. Sulla volta
palatale si riscontra la presenza di una lesione dall’aspetto
tipico di un’infezione da Candida, probabile conseguenza
della protesi stessa.
La lesione e circoscritta al palato duro e risparmia
completamente il palato molle, che appare indenne e di
colorito normale. Si presenta sotto forma di placche
biancastre che, asportate per sfioramento dal tampone,
mostrano il tessuto sottostante edematoso, arrossato,
infiltrato e dolente (figg. 5 e 6).
Figura 5. Immagine pre-trattamento.
Figura 6. Immagine pre-trattamento.
Approccio terapeutico
Fi
Fig
�
gur
ur
Seduta di motivazione-istruzione per spiegare al
paziente le pratiche dell’igiene orale quotidiana e le
regole di un’alimentazione corretta.
�
La seduta di igiene professionale si e avvalsa di unosciacquo preliminare con fertomcidina della durata di 1
minuto, cui faceva seguito un debridement parodontale
sugli elementi di ancoraggio. Si concludeva l’intervento
con un ulteriore sciacquo con soluzione salsobromoio-
dica e l’applicazione di un impacco locale, con garza
sterile imbevuta nella soluzione di fertomcidina, sulla
sede della lesione fungina.
�
Il paziente veniva dimesso dopo aver constatato dallaviva voce la significativa riduzione della sintomatologia
algica.
�
Il paziente e stato invitato a non indossare la protesifino a completa guarigione della lesione.
a 7. Immagine post-trattamento.
a 8. Immagine post-trattamento.
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Prevenzione & Assistenza Dentale 2009;35:77–82S. Cotellessa et al.
Trattamento domiciliare
Sono stati prescritti due impacchi quotidiani con garza
sterile imbevuta di soluzione alla fertomcidina, seguite da
un paio di gargarismi con la soluzione stessa diluita con
acqua al 50%.
Risultati
A tre giorni di distanza il paziente tornava al controllo,
riferendo di non aver potuto eseguire con regolarita tutti gli
impacchi prescritti a causa del forte bruciore avvertito.
Abbiamo consigliato quindi di ridurre la concentrazione del
prodotto al 50% sempre secondo le modalita sopraindicate.
A distanza di un mese si ripresentava quindi alla nostra
osservazione dichiarando di aver applicato con costanza la
fertomcidina, come prescritto, e di aver notato una notevole
e progressiva riduzione della fastidiosa sensazione dolorosa
nella sede. Comunque, nonostante fertomcidina fosse stata
applicata a dosi ridotte, era possibile riscontrare il notevole
miglioramento della lesione da Candida, sia soggettivo sia
obiettivo (figg. 7 e 8). Anche in questo caso l’uso di
fertomcidina U, associato alla rimozione della causa
82
eziologica principale, e stato determinante per la
risoluzione della lesione.
Conflitto di interessi
Gli autori dichiarano di essere esenti da conflitto di interessi.
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