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con Marco Zambuto SINDACO DEGLI AGRIGENTINI 5 ANNI DI INCESSANTE LAVORO Salvato il Comune dal fallimento ora Agrigento può ripartire

Marco Zambuto Sindaco degli Agrigentini

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5 ANNI DI INCESSANTE LAVORO Salvato il Comune dal fallimento ora Agrigento può ripartire

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con Marco ZambutoSINDACO DEGLI AGRIGENTINI

5 ANNI DI INCESSANTE LAVOROSalvato il Comune dal fallimentoora Agrigento può ripartire

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Forti della nostra storia millenaria costruiamo il futuro di Agrigento dando certezze alle speranze dei giovani.

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Agrigentini,è mio dovere rendere conto alla Città di ciò che ho fatto in questi anni daSindaco: perciò, in forma sintetica, richiamerò, attraverso la stampa, gliatti più significativi.Nel 2007, quando mi avete eletto, ho trovato una città in ginocchio e sul-l’orlo del fallimento: strade dissestate, opere incompiute, ville e parchichiusi, impianti sportivi abbandonati, la nuova sede della biblioteca comu-nale “La Rocca” e l’ex collegio dei Filippini chiusi, il pluripiano ed il par-cheggio di piazza Rosselli bloccati, lo stadio “Esseneto” impraticabile, ilpalazzetto dello sport “Nicosia” ed il palazzo dei congressi con gravi infil-trazioni di acqua, quartieri come quello del quadrivio Spinasanta e Mon-serrato senza farmacia, il piano regolatore generale fermo, il Comune senzacompetenze in materia di acqua e di rifiuti perché la Regione aveva messoin piedi i costosi e clientelari organismi degli ATO, un buco di bilancio dioltre quarantadue milioni di euro, l’acqua corrente nelle case ogni 18-20giorni, la nostra Cattedrale in pericolo ed il centro storico che si sbriciolavaa fronte dei trenta miliardi delle vecchie lire stanziati con le leggi regionalin. 70/1976 e 34/1985 e non spesi.SENZA GIRI DI PAROLE: AGRIGENTO MI HA ELETTO SINDACOQUANDO LA CITTÀ CON C’ERA PIÙ PERCHÉ DIVORATA DALLAVECCHIA PARTITOCRAZIA.Da più parti mi si proponeva la dichiarazione di fallimento del Comune,con il licenziamento del personale precario e l’aumento di tutti i tributi.Forse avrei avuto una vita amministrativa meno difficile e tormentata! Hodetto di no: non me la sono sentita di licenziare ed aumentare i tributi. Hoavviato subito un’incisiva politica di riduzione delle spese: niente auto blu,a cominciare da quella del Sindaco, riduzione di tutte le indennità a comin-ciare da quella del Sindaco, taglio netto di esperti e consulenti, taglio dimissioni e telefonini. In definitiva ho estromesso la mala politica ed ho sal-vato il Comune.Ho chiesto a Roma e a Palermo interventi finanziari e provvedimenti specialiper la nostra Città, per il centro storico e la Cattedrale, senza ottenere ilgiusto sostegno.Pur tuttavia delle tre grandi emergenze che ho trovato due sono state av-viate a soluzione:1)il Comune non è fallito e sono stati pagati oltre ventotto milioni di euro

di debiti;2)la nuova rete idrica, per merito del presidente della Regione Lombardo,

è stata finanziata e presto apriranno i cantieri;

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mentre per il centro storico e la nostra Cattedrale dovremo ancora lottare.In questi anni difficili siamo riusciti a sbloccare servizi importanti per la Cittàfermi da decenni:– l’autostazione ed il parcheggio pluripiano di piazzale Rosselli – lo stadio “Esseneto” con il suo manto erboso– i campetti di calcio, di pallacanestro e di tennis del Villaggio Peruzzo re-

stituiti ai ragazzi– la pista ciclabile appaltata– la Villa del Sole di viale Europa, la villetta di Bonamorone ed il parco

dell’Addolorata aperte alla fruizione– la biblioteca “La Rocca” e l’ex collegio dei Filippini riaperti alla fruizione– le infiltrazioni d’acqua al palazzo dei congressi ed al Palazzetto dello sport

“Nicosia” eliminate– il piano regolatore generale entrato in funzione– con lo svincolo dei sei milioni di euro destinati al raddoppio della via Em-

pedocle, che ha avuto dalla Soprintendenza parere negativo, siamo riu-sciti ad avere le gare d’appalto per sistemare gran parte della viabilitàcittadina

– la via Unità d’Italia, importante arteria che serve l’ospedale, si sta asfal-tando.

E chi sa quante altre cose avrei potuto fare e non sono riuscito a fare: diquesto, con umiltà, chiedo scusa a tutta la Città.Io però so per certo di avere dato tutto me stesso per salvare Agrigento,amministrando sempre con onestà, onore e trasparenza e servendo tutti,senza distinzione di colore politico.IL FUTURO DELLA CITTÀOggi, dopo cinque anni di incessante lavoro, esistono tutti i presuppostiper rilanciare la Città, renderla più vivibile e più aperta ai giovani:– con i distretti turistici si possono programmare in anticipo tutti gli eventi

e la stessa “Sagra del mandorlo in fiore” per portare più turisti ad Agri-gento;

– con la fondazione “teatro Pirandello” e con l’ex collegio dei Filippini sipotranno programmare più manifestazioni culturali e musicali per richia-mare maggiori presenze

– la Valle dei templi dovrà costituire una sempre più forte attrazione perl’industria turistica agrigentina

– il parco progetti “grande Agrigento” che prima non avevamo ed oggiabbiamo costituito con decine di elaborato tecnici, in gran parte già fi-nanziati, può determinare la nascita di una più “grande Agrigento”

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– la rete idrica cittadina, con l’avvio dei cantieri, darà concretezza al sognodegli agrigentini di avere l’acqua corrente nelle case e la riduzione deicosti delle bollette.

Le opere sbloccate con il nostro lavoro, a cominciare dalla sistemazione dipiazza Vittorio Emanuele, debbono procedere con speditezza.Per il centro storico occorre fare una grande unitaria battaglia perché la Re-gione restituisca gli oltre trenta miliardi delle vecchie lire stanziati con leleggi 70/1976 e 34/1985, non spesi dal Comune negli anni ’80 e ’90e reincamerati nelle casse regionali nel 2004. Con tali fondi e con i pianiesecutivi ora approvati si potrà salvare la Cattedrale e restituire vivibilità,decoro e funzionalità al centro storico.LA FUNZIONE DEGLI ATOLa Regione deve chiarire la funzione ed il ruolo degli ATO, perché noi ab-biamo chiesto di poter riavere il servizio della pulizia e dello smaltimentodei rifiuti ed abbiamo sostenuto con convinzione il referendum sull’acquapubblica.Oggi la Città deve rifiorire, riappropriarsi della sua storia millenaria e delsuo posto nel contesto europeo e mediterraneo.Le idee lanciate in questi anni cominciano a dare buoni frutti.Il settimanale americano Time parla in questi giorni con favore di Agrigento.I cinesi hanno promesso al Presidente Monti che investiranno in Italia e noivogliamo che la nostra Città sia tenuta presente per creare lavoro, occupa-zione e sviluppo e per assicurare un futuro ai nostri giovani.IL PROGETTO AMMINISTRATIVO DEI PROSSIMI CINQUE ANNI ÈSEMPLICE E CONCRETO:– unire la città perché il buon governo continui– completare l’opera di risanamento del bilancio comunale per impedire

che la vecchia partitocrazia torni al Comune– continuare a tagliare le spese inutili per raccogliere più risorse al fine di

sistemare strade, giardini, verde, scuole e potenziare i servizi– fare di Agrigento sempre più una Città a misura d’uomo, aperta ai gio-

vani, alle donne, agli anziani e accogliente per tutti– intraprendere una politica concreta per gli anziani, raccogliendo le indi-

cazioni dell’apposita consulta a cominciare dalla riduzione dei costi deitrasporti urbani e valorizzando la funzione dei nonni della Città, ancheattraverso la loro festa annuale

– valorizzare la consulta giovanile per una più incisiva politica per i giovaniagrigentini

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– sviluppare ulteriormente l’attenzione sul tema delle pari opportunità inmodo tale da far affermare, in particolare, l’originale apporto femminile

– continuare a seguire ogni realtà cittadina che lavora per l’accoglienza el’integrazione degli immigrati

– potenziare la politica della solidarietà verso i bisognosi, gli ex carcerati, leragazze madri, i diversamente abili facendo in modo che non una sola bar-riera architettonica rimanga in piedi

– promuovere un piano del colore nel centro cittadino ed in tutte le frazioniperché Agrigento si presenti a tutti i suoi figli ed al mondo dei visitatoridiversa e più bella

– valorizzare al meglio la sua Valle ed il suo complesso templare, patrimo-nio dell’umanità, per promuovere non più un turismo “mordi e fuggi”,ma un turismo stanziale di massa: chi viene da noi deve poter restare,ammirare, godere, conoscere, apprezzare e consumare per portare ric-chezza e lavoro per i giovani

– trovare finanziamenti pubblici e privarti per salvare la Cattedrale ed il cen-tro storico

– fare dei quartieri ambienti di ridenti comunità dotate di tutti i servizi e le-gate al centro città da una potenziata e moderna rete di trasporti urbani

– giocare a tutto campo perché Agrigento possa diventare una capitale eu-ropea della cultura, un centro di produzione di grandi eventi con la possi-bilità di accogliere il turismo congressuale rivolto alla necessità di crearesviluppo e nuova occupazione, soprattutto giovanile.

CONCLUSIONEIn questi anni, nel rimettere in piedi la Ci ttà, ho guardato avanti, soprattuttoai giovani, al loro futuro ed alla loro voglia di vivere in una nuova e piùgrande Agrigento.Perciò oggi mi ripresento per continuare l’opera, mi ripresento con la mia storia, il mio lavoro, i miei errori, mi ripresento con semplicità, modestia, concretezza e tanta voglia di futuro, mi ripresento per mettere a disposizione della mia comunità la grande espe-rienza acquisita sul campo della buona amministrazione e sicuro di poterfare il Sindaco meglio di prima.

Aprile 2012Marco Zambuto

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Nel 2007 Marco Zambutotrova un buco nel bilanciodi oltre 42 milioni di euroed un Comune sull’orlo del fallimento.Taglia auto blu, a cominciare da quella del Sindaco, indennità, a cominciare da quella del Sindaco, consulenti,esperti, telefonini e tutti i costi della mala politica e salva il Comune. Agrigento diventa la capitale antisprechi.

“Fatti, non chiacchiere!”

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1 GIUGNO 2007

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Appena eletto Marco Zambuto,preso atto che Agrigento era statamessa in ginocchio dalla mala politica, ha chiesto interventi straordinari ed urgenti:– alla Regione ha chiesto il rifinanziamento delle leggi regionali 70/1976 e 34/1985che avevano stanziato 30 miliardidelle vecchie lire per il centro storico e che negli anni ’80 e ’90non erano stati spesi dal Comune – allo Stato ha chiesto una leggespeciale per Agrigento ed il suo centro storico, nonchéun contributo per la viabilità cittadina come era stato fatto per Catania e Palermo.

“Fatti, non chiacchiere!”

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18 NOVEMBRE 2007

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Il Sindaco interviene subito per lenire l’atavica sete della Città dovuta a tanti anni di disinteressee di mancati interventi nella rete idrica.Dopo le lotte per aumentare la dotazione idrica della Città e due anni di salire e scendere da Roma per avere la nuova rete idrica, Zambuto ottiene, nel dicembre 2011,dal Presidente della RegioneLombardo, il decreto di finanziamento dell’opera che porterà l’acqua corrente nelle case e permetterà la riduzione delle bollette.

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Svolta nel caso del depuratore di Villaggio Peruzzo.Dopo trent’anni Marco Zambutoindividua con gli enti competentila soluzione della depurazionedelle acque reflue per assicurareun mare più pulito e balneabile agli agrigentini.

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Marzo Zambuto, dal giorno del suo insediamento, ha fatto del centro storico il suo cavallo di battaglia:•ha chiesto nel 2007 al governo Prodi

una legge speciale•ha ribadito poi a Berlusconi ed Alfano

la necessità di tale intervento•ha chiesto al governo regionale il rifinanzia-

mento delle leggi 70/1976 e 34/1985.Senza ricevere le provvidenze sperate né daRoma né da Palermo, Marco Zambuto, confondi comunali, ha tenuto in sicurezza il centro storico e, partecipando ai vari bandi,ha ottenuto dei finanziamenti per il progetto “Terravecchia di Girgenti”, il museo civico, la via Atenea e piazza Pirandello, piazzaLena e piazza san Giuseppe, zona di via Saponara, il palazzo De Marinis, l’ex antitracomatosario, l’ex palazzo di giustizia, le scale mobili, i bus elettrici, le piste ciclabili, etc.

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23 MARZO 2011

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10 SETTEMBRE 2010

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Il nuovo piano regolatore generaleapprovato dal Consiglio comunale nel2004, ha fatto la spola per tanti anni traComune e Regione,Ora, grazie all’impulso del sindacoZambuto, è finalmente operativo.

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LE RICHIESTE DI ZAMBUTO ALL’ON. ALFANOMarco Zambuto, nel corso del suo mandato di Sindaco, spessodi persona, con cortesi visite a Roma, e con lettere scritte, ha in-teressato l’ex ministro Alfano per la soluzione dei problemi piùgravi della Città, quali:− interventi speciali per la nuova rete idrica cittadina, il centro

storico e la Cattedrale− un contributo straordinario ed urgente dello Stato per la via-

bilità cittadina, come era stato fatto per Palermo e Catania− una più equa ripartizione delle spese di giustizia con la modi-

fica della legge fascista n. 392 del 24 aprile 1941: oggi aprovvedere, con anticipazioni rimborsate parzialmente dopoanni e con interventi a fondo perduto, al funzionamento deltribunale, per una spesa complessiva annua di circa 3 milionie 500 mila euro, è solamente il comune di Agrigento, mentredel servizio giustizia usufruiscono gratuitamente ed ingiusta-mente altri 30 comuni

− restituzione della somma di 6 milioni pagata indebitamentedal Comune per cavilli giuridici relativamente alla realizzazionedi opere di competenza statale

− interventi per la restituzione alla fruizione giovanile e cittadinadella palestra di Villaseta e dell’ex carcere di S. Vito.

Purtroppo queste richieste, determinanti per la rinascita dellaCittà, non sono state prese in considerazione.Eppure il sindaco Marco Zambuto il 24 agosto 2009, quando– assumendosi tutte le responsabilità – ha inaugurato l’ex colle-gio dei Filippini, ha voluto accanto, per il taglio del nastro, pro-prio il ministro Alfano e, quando, nell’estate del 2009, è statochiuso l’ospedale gli ha sempre correttamente dato atto del suoprezioso interessamento.

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Nonostante le difficoltà finanziarie l’amministrazioneZambuto in questi anni harestituito alla Città importantispazi ludico-culturali, hasbloccato importanti opere come il parcheggio pluripiano, ha aumentato la sicurezza con la videosorveglianza, ha ottenutodalla Regione il servizio continuativo del 118 a SanLeone, ha sostenunto l’aperturadella nuova farmacia al QuadrivioSpinasanta, ha dato impulso anuovi eventi come la Nottebianca e il Presepe vivente diMontaperto e varie altre iniziative

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6 GIUGNO 2008

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SISTEMAZIONE VIABILITÀ CITTADINAPur non avendo avuto nessunaiuto dallo Stato (che invece è venuto incontro alle richieste diCatania e Palermo) e dallaRegione, con l’utilizzo dei 6milioni previsti per il raddoppio di Via Empedocle (che haottenuto parere negativo dalla Soprintendenza), Marco Zambuto si è prodigatoper ottenere che tali somme vengano spese con urgenza perla sistemazione della viabilità cittadina. Le opere già finanziatesono nella fase dell’espletamentodelle gare pubbliche e i cantierisaranno aperti a breve

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MARCO ZAMBUTO CONTROPIZZO, USURA E MAFIASempre attento ai problemi dellalegalità e della lotta alla mafia,Marco Zambuto ha voluto incisosu tutta la carta intestata del Comune il motto “La nostraciviltà contro il pizzo e l’usura” edha espresso piena solidarietà allamagistratura e alle forzedell’ordine per tutte le operazioniche hanno portato in carcere pericolosi fuorilegge non ultimo l’arresto del capo mafia Gerlandino Messina

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LA RIASSEGNAZIONE DELSERVIZIO DI NETTEZZAURBANA AL COMUNE DIAGRIGENTO È PREVISTA IN DEROGA DALLANORMATIVA VIGENTE.Dopo il clamoroso fallimentodegli Ato rifiuti che si sono dimostrati organismi clientelari,inefficienti, e soggetti che hannosperperato il denaro dei cittadini,molti sindaci hanno chiesto in deroga la riassegnazione del servizio.Marco Zambuto da anni perdifendere la pulizia e il decorodella Città, si batte perché il servizio torni al Comune.

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PER LA NUOVA AGRIGENTOATTIVITÀ PROGETTUALE

E PIANIFICATORIA. Oggi finalmente il Comune

ha un parco progetti che prima non aveva.

Si dà alla Città, documenti alla mano, il resoconto

dettagliato di tutta l’attivitàpromossa dall’amministrazione

del sindaco Marco Zambuto.

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In udienza dal Papa

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