Upload
lamngoc
View
219
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
1
Matematica delle forme Forme della matematica
di Sergio Savarino per Mathesis Roma 2012
L’ipotesi è che per motivare lo studente occorra: 1) mostrare come le materie di studio fanno
riferimento a situazioni di realtà e come la realtà sia modellizzabile tramite strumenti matematici.
2) forzare i recinti disciplinari per avere un ritorno d’informazione e un consolidamento degli schemi culturali.
Si farà riferimento per questo a importanti strutture architettoniche sottolineandone gli aspetti geometrici e i caratteri fisici più significativi. E’ doveroso iniziare con l’immagine riportata a fianco. Un palazzo ‘simbolo’ del Razionalismo in architettura, la corrente del ‘900 la cui cifra è l’uso
di forme, linee, superfici estremamente essenziali e geometricamente connotate e che ha in
Niemayer uno dei più importanti rappresentanti.
Quadriche.
Da questo punto di vista, le equazioni delle quadriche e le forme che ne conseguono sono
esemplari:
Quadriche non degeneri
1) Ellissoide
2) Paraboloide ellittico
3) Paraboloide iperbolico
Congresso Nazionale Brasiliano
Oscar Niemeyer
2
4) Iperboloide a una falda (iperbolico)
5) Iperboloide a due falde (ellittico)
Al di là di tutta la teoria, ai fini didattici può bastare far notare come il porre una variabile =
costante è isomorfo a fare una sezione con un piano parallelo a uno dei 3 piani xy, yz oppure xz.
Per es. se x=k per la n.1 significa tagliare con un piano parallelo a yz e si ottiene una ellissi (se k
è compreso fra……..).
Nella n.2 se x oppure y=k si ottengono parabole, se z=k si ottengono ellissi (se k>0).
Nella n.3 z=k iperboli, se x o y=k parabole.
Nella n.4 z=k ellissi, x oy =k iperboli
Nella n.5 z=k ellissi (se k ha valori esterni a…….) x o y=k iperboli.
In tutto il lavoro si fa uso del software ‘Derive’, per l’elaborazione grafica delle immagini. Nel caso
delle quadriche l’operazione è semplice, importante è la comparazione con strutture
architettoniche.
Un semiellissoide è la sagoma tipica delle sale concerto
Auditorium di Roma di R. Piano.
R.Piano: Auditorium di Roma
3
E così via:
Oscar Niemayer
Cattedrale di Brasilia
Pier Luigi Nervi: Palazzetto dello sport Dove, tra l’altro, il moti-
vo decorativo della co-
pertura è lo stesso della
pavimentazione della
piazza del Campidoglio
a Roma.
Satiago Calatrava: Aeroporto di Lyon-
Satolas
4
Spirali.
E’ la tematica di partenza. L’obiettivo è riprodurre matematicamente la pavimentazione di Piazza del Campidoglio a Roma. La curva base è una spirale logaritmica, in coordinate polari:
ρ = 2
la rete si ottiene ruotandola di 30°, poi ripetendo l’operazione nel verso opposto. Aumentandone la densità
(per es. ruotando di si ottiene l’infiorescenza del girasole.
5
Usando la stessa equazione, sviluppata in tre dimensioni si ottiene il grattacielo Swiss Re di Norman Foster, caratteristico dello skyline di Londra:
E sempre la stessa opportunamente manipolata, la conchiglia ‘pecten’ , a cui s’ispira la Piazza del Campo a Siena:
e di Norman Foster è il progetto, che forse resterà tale, del ‘Cristal Island’ a Mosca, che si ottiene riprendendo le equazioni del grattacielo Swiss Re, con un numero minore di uno elevato ad (0,3) :
Cardioide.
L’equazione della cardioide: = 1 - cos
6
fornisce spunto d’interpretazione una di quelle interessanti strutture che si devono a Norman
Foster, la City Hall di Londra.
La sagoma ricorda la cardioide. L’assetto ha una precisa funzionalità. Si iscrive nell’obiettivo di
creare ambienti ecosostenibili, che autoregolano la distribuzione del calore esterno schermando
o ottimizzando l’esposizione all’irraggiamento solare.
Una sfera deformata che ricorda la sagoma della conchiglia ‘Nautilius’, matematizzabile ancora una volta con espressioni di tipo a spirale : (1,2v).
Irraggiamento: P= e · б · A · T4 б= 5,67 · 10-8
Particolarmente interessante la struttura delle innumerevoli cupole della cattedrale di S. Basilio a
Mosca, affascinanti per la policromia, per il voluto effetto di fiamme che salgono verso l’alto, la
statica, per la forma a bulbo, che, forse, facilita il deflusso della neve, e che si ottiene
intrecciando e manipolando equazioni di spirali e cardioidi,
L’edificio, semisfera
deformata, ha una
superficie, quasi
verticalizzata, rivolta
a sud. La superficie
esposta a
irraggiamento
d’estate è minima,
d’inverno massima.
E
Inverno
Estate
7
a sinistra, un famiglia di spirali destrorse, a destra un intreccio di destrorse e sinistrorse, sagomate con equazioni cardioidi modificate. Con problemi statici, evidenziabili considerando, in sezione, le analo-ghe cupole del Royal Pavion di Birmingham.
La cupola a ‘bulbo’ ha una statica interpretabile in termini di un triangolo, nella parte superiore, una semplice ‘capriata’, ben nota come struttura di sostegno e un cilindro,
che regge le spinte laterali.
Catenaria.
Le cupole forniscono spunto per valutazioni di tipo statico. Da questo punto di vista la catenaria è
di grande interesse perché suggerisce forme che risolvono il problema delle spinte laterali tipi-
che di queste strutture.
Christopher Wren: Saint Paul Londra
Gaudì: Sagrada Familia Barcellona
La catenaria è una curva, il cui andamento è quello di una fune omogenea, i cui estremi siano vincolati e che sia lasciata pendere, soggetta soltanto al proprio peso. Le tre cupole di S. Paul a Londra sono sagomate secondo catenarie rovesciate, che trasformano la tensione in compressione. In questo modo non c’è necessità di contrafforti o catene interne che ne contengano le spinte laterali. Se la fune non è omogenea, ma regge un peso, la sagoma si allunga.
8
E’ quello che avviene per la cupola mediana (segnata in rosso) che regge la lanterna.
L'equazione della catenaria può essere espressa matematicamente tramite il coseno iperbolico:
Data una catena sospesa agli estremi, in ogni suo punto agiscono la forza peso e la tensione.
Per la condizione di equilibrio:
+ (s)
Dove è la forza che regge gli estremi, la densità lineare, la tensione in s.
Se la densità lineare è costante, allora: =
Derivando rispetto a s:
0= +
Che secondo le componenti x e y:
(1)
(2)
Con
Posto , cioè
, sostituendo nella (2):
y
9
(3)
Se è il differenziale dell’ ascissa curvilinea, allora:
Dalla (3) si ha :
Quindi :
Dato che :
allora:
Quindi:
Che è un’equazione differenziale difficile (!!) ……
(y’’)2- h2 (y’)2 – h2=0 posto: h=
………… ma non impossibile.
Perché la soluzione è del tipo : con a e b costanti da determinare tramite
condizioni al contorno. Quindi:
e
10
Quindi:
La cui omogenea associata:
Dà come valori di b :
Quindi la soluzione è:
Che sostituita nell’omogenea associata:
Da cui la funzione vista all’inizio:
Gaudì: Casa Millà Barcellona
Calatrava: Città della scienza e delle arti
Valencia
11
Eliche.
Il grattacielo ‘Turning Torso’ costruito da Santiago Calatrava a Malmö, sulla punta sud della Svezia, svetta isolato, molto visibile e molto esposto, in un’area ventosissima della zona portuale. Colpisce per l’insolita forma, in cui ogni blocco ruota, fino a un totale di 90° gradi, dal basso in alto. Una spina dorsale sembra reggerlo, come in un busto umano, a cui l’architetto dichiara di essersi ispirato. La torsione, tuttavia, ha ragioni statiche oltre che estetiche. In una zona molto ventosa c’è un forte il rischio che una struttura alta, peraltro non schermata da altri edifici di una certa altezza, oscilli fino alla risonanza, con esiti catastrofici. Ancora una volta ci si chiede fino a che punto non sia la matematica, oltre che l’arte, ad ispirare le forme architettoniche. In ogni caso le equazioni parametriche dell’elica:
Si vede facilmente che il momento delle forze che si oppone a eventuali oscillazioni dovute ai venti è molto maggiore nella struttura di sinistra, in cui c’è una torsione di 90° gradi, piuttosto che in quella di destra, in cui il raggio del momento delle forze è molto minore.
= ˄
Anche il ‘Turning Torso’ può essere ottenuto matematicamente, si tratta, infatti, del cosiddetto
pseudocubo le cui equazioni parametriche, sotto riportate e implementate su Derive, danno luogo
allo schema qui a sinistra:
12
X():0.848528 * (cos(u)*cos(v)*(abs(cos(4*u/4))^100 + abs(sin(4*u/4))^100)^(-1/100)*(abs(cos(4*v/4))^100 + abs(sin(4*v/4))^100)^(-1/100) * cos((1.6*(sin(u)*(abs(cos(4*u/4))^100 + abs(sin(4*u/4))^100)^(-1/100)) - -1.6)*2*pi*0.3/3.2) - cos(u)*sin(v)*(abs(cos(4*u/4))^100 + abs(sin(4*u/4))^100)^(-1/100)*(abs(cos(4*v/4))^100 + abs(sin(4*v/4))^100)^(-1/100) * sin((1.6*(sin(u)*(abs(cos(4*u/4))^100 + abs(sin(4*u/4))^100)^(-1/100)) - -1.6)*2*pi*0.3/3.2)) Y():1.6*(sin(u)*(abs(cos(4*u/4))^100 + abs(sin(4*u/4))^100)^(-1/100)) Z():0.848528 * (cos(u)*cos(v)*(abs(cos(4*u/4))^100 + abs(sin(4*u/4))^100)^(-1/100)*(abs(cos(4*v/4))^100 + abs(sin(4*v/4))^100)^(-1/100) * sin((1.6*(sin(u)*(abs(cos(4*u/4))^100 + abs(sin(4*u/4))^100)^(-1/100)) - -1.6)*2*pi*0.3/3.2) + cos(u)*sin(v)*(abs(cos(4*u/4))^100 + abs(sin(4*u/4))^100)^(-1/100)*(abs(cos(4*v/4))^100 + abs(sin(4*v/4))^100)^(-1/100) * cos((1.6*(sin(u)*(abs(cos(4*u/4))^100 + abs(sin(4*u/4))^100)^(-1/100)) - -1.6)*2*pi*0.3/3.2))
Auditorium.
Le forme delle sale concerto spesso richiamano quelle dell’ellissoide, come già visto all’inizio, ma
lo studio può essere esteso alla complessa struttura che N. Foster ha realizzato a New Castle.
Dalla sagoma sono riconoscibili tre forme semiellissoidali che forse corrispondono ad altrettante
sale concerto. La forma matematica è stata ottenuta combinando una funzione trigonometrica
con una ‘versiera’ di Agnesi leggermente modificata (c’è un x0.8), che ne delinea il profilo, e una
circonferenza che ne dà la sezione trasversale.
Forster: Auditorium New Castle (Gateshead)
Conclusione.
Tutto ciò nella convinzione che la matematica e la fisica debbano essere vitalizzate con forti
riferimenti la realtà se vogliamo che studenti, anche medi, vi si appassionino.
Riferimenti che non siano il puro nominalismo che vede nei problemi dell’Esame di Stato del
Liceo Scientifico (vedi per es. l’esame di stato del 2006, problema n.1) in cui si chiede di
massimizzare l’area di un’aiuola che poi, inspiegabilmente, diventa un parallelepipedo di cui
trovare il volume, col risultato di disorientare il candidato.
13
Riferimenti alla realtà più efficaci, che magari potrebbero abituare al pensiero tridimensionale, per
evitare le solite crisi (vedi per es. l’esame del 2008, quesito n.3) di fronte alla casseruola di forma
cilindrica, cioè non appena si cita un oggetto concreto anziché il solido geometrico
corrispondente.