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27TH PONTIGNANO CONFERENCE “Navigating the New World”
Siena 26-28 September 2019 Press release
SWG OPINION POLL PRESENTATION “Italians and the UK” Rome 24 September 2019 Documents and Pictures
MEDIA COVERAGE
Pictures of the event on Flickr.com/UKinItaly
1
SUMMARY
24 SEPTEMBER
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Twitter: UkinItalia
Instagram: ukinitaly, JillMorrisFCO
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Il Corriere della Sera.it Repubblica.it La Stampa.it, Il Secolo XIX.it Milano Finanza.it Askanews.it with video, Il Sole 24Ore.com
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AGI (1), AGI (2), AGI (3)
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TG1 TG5 (1 PM edition) Sky TG24 Agenzia Vista (1) also on Il Corriere della Sera.it, Il Messaggero.it, Leggo.it, Il Tempo.it, Liberoquotidiano.it, Msn.it, Affari Italiani.it, Corriere di Rieti.it, Corriere di Arezzo.it, Corriere dell’Umbria.it, Corriere di Siena.it, Corriere di Viterbo.it) Agenzia Vista (2) also on Il Corriere della Sera.it, Il Tempo.it, Liberoquotidiano.it, Msn.it, Affari Italiani.it, Corriere di Rieti.it, Corriere di Arezzo.it, Corriere dell’Umbria.it, Corriere di Siena.it, Corriere di Viterbo.it) Agenzia Vista (3) (Photo gallery with video) Agenzia Vista (4) Agenzia Vista (5) Agenzia Vista (6) Agenzia Vista (7) Agenzia Vista (8) Agenzia Vista (9)
25 SEPTEMBER
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La Nazione Siena Radio 24 Focus Economia – 11:45 to 13:05 intvu with HMA Jill Morris MF-Milano Finanza (pag.3)
Londra, italia.com Giornale Diplomatico.it Famiglia Cristiana.it Leggo.it
26 SEPTEMBER
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La Nazione Siena Il Tirreno, Gazzetta di Mantova, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio Emilia, Nuova Ferrara, Provincia Pavese, il Piccolo, Messaggero Veneto La Nazione
27 SEPTEMBER
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Corriere di Siena La Nazione Siena Aise.it, 9colonne Ansa Wanted In Rome.com
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RaiNews24
28 SEPTEMBER
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RaiNews24
29 SEPTEMBER
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2 OCTOBER
2
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4 OCTOBER
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10 OCTOBER
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3
24 SEPTEMBER
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@UKinItalia
Oggi a #VillaWolkonsky l’Ambasciatore @JillMorrisFCO presenta i dati di un’indagine commissionata a
#SWG: UK-Italy, una partnership che continua a crescere. @itBritish @tradegovukITA
pic.twitter.com/E1Yj5c0MvI
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Nella conferenza stampa con @JillMorrisFCO e @SWGpoliticAPP emerge che quattro su cinque italiani
vogliono uno stretto legame fra UK e Italia @itBritish @tradegovukITA pic.twitter.com/3pBxlnrRoJ
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“Sondaggio UK-Italia: la collaborazione resta forte anche dopo la Brexit” il comunicato stampa e la
presentazione @SWGpoliticAPP qui ➡️ https://bit.ly/2llMVpl
@tradegovukITA @tradegovukITA pic.twitter.com/XzJHeVO3Aq
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@ukinitaly
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24/09/2019
Gli Italiani e il Regno Unito
Presentiamo oggi a Villa
Wolkonsky i dati del sondaggio
SWG che analizzano la
percezione che Italiani hanno
del Regno Unito
@jillmorrisfco
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24/09/2019
Nella conferenza stampa pre-
Pontignano
@rainewsofficial
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@la7_tv
@mediasetcom
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@larepubblica @La_stampa
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24/09/2019
@jillmorrisfco: “Nonostante
l’incertezza la collaborazione
UK-Italia è positiva”
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24/09/2019
Dallo studio emerge il fatto che
6/10 italiani sono stati almeno
una volta nel Regno Unito negli
ultimi sei anni
Voi avete mai visitato il Regno
Unito?
Sì 88%
No 12%
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24/09/2019
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@ukinitaly
“In ogni caso i diritti dei cittadini
Europei nel Regno Unito
verranno tutelati”
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24/09/2019
Seguite @rai1official e @skytg25
per le interviste al nostro
Ambasciatore @jillmorrisfco
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24/09/2019
Swipe up per accedere al
comunicato stampa e alle foto
della Conferenza Stampa
“Sondaggio UK-Italia: la
collaborazione resta forte dopo
la Brexit”
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24/09/2019
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Gli Italiani e il Regno Unito
Presentiamo oggi a Villa
Wolkonsky i dati del sondaggio
SWG che analizzano la
percezione che Italiani hanno
del Regno Unito
@jillmorrisfco
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24/09/2019
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@jillmorrisfco: “Nonostante
l’incertezza la collaborazione
UK-Italia è positiva”
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“In ogni caso i diritti dei
cittadini Europei nel Regno
Unito verranno tutelati”
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24/09/2019
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@skytg25 per le interviste al
nostro Ambasciatore
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Media
Il Corriere della Sera
Gli Italiani legati al Regno Unito nonostante l’arrivo della Brexit
Per gli italiani il Regno Unito continua a
rappresentare una meta di vacanze (66%), di
studio (22%), di lavoro o affari (12%). Un amore
che non viene intaccato dall’imminente Brexit
considerata, però, un errore che danneggerà
sia la Ue che la Gran Bretagna. È la fotografia
scattata dalla seconda indagine condotta da
Swg sulla percezione del Paese da parte degli
italiani. I dati sono stati presentati oggi, 25
settembre, a Villa Wolkonsky alla presenza
dell’ambasciatrice britannica Jill Morris alla
vigilia del principale appuntamento nell’agenda
bilaterale anglo-italiana, il XXVII Convegno di
Pontignano che si terrà dal 26 al 28 settembre.
Soddisfatti
Sei italiani su 10 (57%) sono stati almeno una volta nel Regno Unito nel corso degli ultimi 5 anni.
Di questi, la quasi totalità (93%) ci tornerebbe (+7% rispetto all’anno scorso), mentre l’80% di
coloro che vi hanno trascorso almeno un anno parlano positivamente della propria esperienza
(solo il 3% pensa il contrario). Il Regno Unito è una destinazione a cui si guarda con interesse
anche se non vi si è mai stati: tra quelli che non vi hanno mai messo piede, 3 su 4 dichiarano di
volerci andare. Oltre 1 italiano su 2 dichiara di avere almeno un parente, un amico o un
conoscente che risiede attualmente nel Regno Unito. Tra questi, cresce del 7% la percentuale di
quanti descrivono positiva la propria esperienza, l’86%.
L’uscita dalla Ue
Rispetto all’anno scorso, un numero sensibilmente maggiore di italiani (57% contro il 47% del
2018) pensa che i cittadini britannici abbiano fatto una scelta sbagliata, motivata più dalla
«pancia» (66%) che dalla «testa» (24%). Il 62% auspica che Londra e Bruxelles mantengano uno
legame stretto anche dopo la Brexit. E, comunque, la maggior parte degli italiani afferma che la
prossima uscita dalla Ue non ha influenzato la loro propensione a recarsi nel Regno Unito per
turismo (72%), studio (72%) o lavoro/affari (68%). Un dato importante per l’ambasciatrice Morris:
«La partnership tra Regno Unito e Italia continua a crescere. Si conferma l’affinità speciale che
lega gli italiani al Regno Unito. Rispetto a un anno fa, non solo aumenta il numero di chi apprezza
la propria esperienza di viaggio, studio o lavoro oltremanica, ma cresce anche la proporzione di
chi vuole tornarci».
Il futuro
L’ambasciatrice ha voluto rassicurare gli italiani che vivono in Gran Bretagna: «Noi vogliamo che
restino». E ha sottolineato, con un certo orgoglio, che «tra quanti si trovano oltremanica in questo
momento, un numero crescente rispetto allo scorso anno, e così alto in termini assoluti, l’86%,
parla positivamente della propria attuale esperienza nel Regno Unito».
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Repubblica.it
Gli italiani sono ancora affascinati dal Regno Unito. Ma preoccupa la Brexit
Gli italiani continuano ad amare il Regno Unito, nonostante il rischio di un'uscita dall’Ue senza accordo. È in estrema sintesi il risultato della seconda indagine Swg “Gli italiani e il Regno Unito” presentata oggi, 24 settembre, nella romana Villa Wolkonsky, residenza ufficiale dell'ambasciatrice britannica Jill Morris, che certifica come il Regno Unito sia ancora percepito positivamente dal nostro Paese, nonostante lo scenario di grande incertezza che incombe sul suo futuro. Preoccupa come è prevedibile la Brexit: dal confronto con i dati dello scorso anno aumenta la percentuale di italiani che considerano l'uscita dall'Unione una scelta sbagliata.
Roma-Londra: amore destinato a continuare
Come gli italiani vedono il Regno Unito? È l'interessante domanda a cui il sondaggio Swg ha risposto basandosi su un campione di 1.000 italiani maggiorenni distribuiti su tutto il territorio nazionale. Le risposte dei nostri connazionali sono molto positive, spiega il direttore dell'Swg Rado Fonda: 6 italiani su 10 sono stati almeno una volta nella vita nel Regno Unito e il 93% degli intervistati ci tornerebbe. Una percentuale che è del 7% maggiore di quella registrata in occasione della prima edizione del report dello scorso anno, nel settembre 2018. Il 74% di quelli
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che non sono mai stati oltremanica vorrebbe andarci in futuro.
Condividi Un fascino quello italiano per il Regno Unito, alimentato dalla musica, dalla storia e dalla cultura, temi maggiormente apprezzati dagli intervistati. Il cibo occupa invece un posto molto basso in classifica, "Conosciamo i nostri limiti", scherza l'ambasciatrice Jill Morris. Come il report del 2018, per gli italiani gli aggettivi che caratterizzano il Paese sono il multiculturalismo, il nazionalismo e la modernità.
Condividi Circa 700 mila italiani vivono oltremanica mentre Boris Johnson sta portando il Paese verso la Brexit il prossimo 31 ottobre. Il report però traccia un trend positivo: aumenta la percezione positiva del Regno da parte degli italiani che ci vivono. Ne parlano positivamente l'86%, il 7% in
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più dell'anno scorso. Il dato è però indiretto poichè ad essere intervistati sono gli italiani che vivono nel nostro Paese e che riportano le esperienze di loro "parenti o amici che vivono in Uk".
Per gli italiani la scelta del "Leave" è stata un errore
Dallo studio emerge un dato prevedibile: sempre più italiani vedono negativamente l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. I cittadini britannici hanno fatto "male" a scegliere il Leave (l'uscita dall'Ue) il 23 giugno 2016 secondo il 57% degli italiani, il 10% in più dello scorso anno. Un referendum che ha rappresentato una scelta "di pancia", non razionale, per il 66% degli intervistati, 7% in più dello scorso anno. Per l'80% una eventuale Brexit senza accordo rappresenta una scelta "dannosa".
Condividi Il 66% degli italiani vogliono mantenere un legame stretto tra i due Paesi anche dopo la Brexit. Una collaborazione che deve rimanere centrale soprattutto in ambito ricerca scientifica, scambi commerciali e culturali.
L'ambasciatrice Jill Morris: "Il Regno Unito è aperto al mondo"
Nonostante la Brexit "Il Regno Unito rimarrà aperto al mondo", ha rassicurato l'ambasciatrice, che confida nelle radici multiculturali del Regno. Anche se riconosce che la Brexit ha creato "qualche incertezza" nella percezione degli italiani. "La collaborazione" però continua. "Gli italiani hanno ancora una percezione positiva. Noi come ambasciata siamo incoraggiati da questi dati e dobbiamo continuare ad alimentare i rapporti bilaterali" tra i due Paesi. Il secondo rapporto Swg “Gli italiani e il Regno Unito” è stato anche l'occasione per annunciare il XXVII Convegno di Pontignano, centrale appuntamento dell’agenda anglo-italiana, in calendario a Siena il 26-28 settembre.
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La Stampa, Il Secolo XIX
Brexit è stato un errore, ma non fermerà gli italiani
LONDRA. Che errore la Brexit, pensano gli italiani. E lo pensano ogni anno di più, stando all’ultimo
studio dell’Swg, presentato oggi alla residenza dell’ambasciatrice britannica a Roma Jill Morris,
sulla percezione che gli italiani hanno del Regno Unito. Il giorno tra l’altro è destinato a restare
nella storia della Brexit: la Corte Suprema britannica ha infatti deciso all’unanimità (undici giudici
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su undici) che la sospensione del Parlamento voluta dal premier Boris Johnson è «illegale, nulla
e senza effetto». Quali sono gli scenari che si possono aprire? «La notizia è arrivata da poco - ci
dice l’ambasciatrice Morris - e a questo punto attendiamo la reazione ufficiale del governo per
capire la linea da prendere». Morris riconosce che questo genere di notizie non fa bene alla
percezione della Gran Bretagna, non solo in Italia. «La percezione di incertezza create da Brexit
non si può nascondere - dice ancora l’ambasciatrice - ma per quanto riguarda i nostri rapporti
bilaterali, comunque vada la Brexit, saranno ancora forti, è nell’interesse di entrambi».
Il 2018 ha segnato un miglioramento nella partnership tra i due Paesi, e «i dati supportano le
percezioni degli italiani su una colllaborazione forte», ricorda Morris. Rispetto all’anno precedente
i flussi commerciali tra Italia e Regno Unito sono aumentati del 3,4%, per un valore di 44,5 miliardi,
così come sono aumentati gli investimenti (GB secondo Paese di investimenti diretti per l’Italia
dopo la Germania), i turisti (+2% rispetto all’anno precedente) e gli studenti (+3% hanno fatto
domanda di iscrizione nelle scuole britanniche .
Le ombre di Brexit
«Se tra le associazioni spontanee degli italiani con la Gran Bretagna - dice Rado Fonda, direttore
dell’Swg - ci sono ancora la monarchia e Londra, al terzo posto ormai c’è la Brexit, che cresce in
modo progressivo». Rispetto all’anno scorso infatti, aumenta del 10 per cento, arrivando così al
57 per cento, il numero di connazionali convinti che i britannici abbiano votato con «la pancia»,
più che con la testa. Ma a prescindere dalle valutazioni sull’esito del referendum nel 2016, la
maggior parte degli italiani continua ad affermare che il voto sulla Brexit non ha influenzato la loro
propensione a recarsi nel Regno Unito per turismo (72%), studio (72%) o lavoro/affari (68%).
No-deal, chi perde di più
Come lo scorso anno, 4 Italiani su 5 ritengono che un mancato accordo tra Regno Unito e UE
alla fine dei negoziati sulla Brexit sarebbe dannoso. Meno di un italiano su dieci (7%) ritiene il
contrario. Ma chi andrebbe a perderci di più? Tutti, ma gli inglesi un po’ di più, pensano gli italiani.
Uno spostamento sensibile (+6% dal 2018) si registra infatti nel numero di quanti ritengono che i
danni di un no-deal sarebbero equamente ripartiti tra Regno Unito e UE (43%), a fronte del 26%
che paventa conseguenze negative soprattutto per il Regno Unito e l’11% che immagina peggiori
conseguenze di questo scenario soprattutto per l’Unione Europea.
Il futuro con l’Europa
Se non può esserci un futuro in Europa, per la Gran Bretagna può sempre esserci un futuro con
l’Europa. Cresce infatti, dal 58% al 62%, la percentuale di italiani che ritiene auspicabile il
mantenimento di un legame stretto tra il Regno Unito e l’UE dopo la Brexit. Il 74% degli intervistati
è favorevole al mantenimento di una stretta collaborazione UK-UE in materia di difesa e
sicurezza, mentre il 75% (+6% dal 2018) si dice d’accordo con l’idea di un’area di libero scambio
dopo l’uscita del Regno Unito dal Mercato Unico. Il 65% degli italiani (+3% dal 2018) concorda
inoltre con il principio di una gestione controllata dei flussi migratori dei cittadini comunitari tra UE
e Regno Unito.
Italy First
A stare a cuore agli italiani però è soprattutto il mantenimento di una relazione speciale tra l’Italia
e il Regno Unito, anche dopo la Brexit. Se è vero che 2 italiani su 3 (66%) si augurano che il
legame tra i due paesi resti stretto, la percentuale di quanti ritengono importante il proseguimento
della collaborazione anglo-italiana cresce significativamente in riferimento a settori specifici. Tra
questi, si ritiene strategico mantenere forte la collaborazione bilaterale in ambiti come la ricerca
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scientifica e l’innovazione (82%), gli scambi commerciali e gli investimenti (81%), l’arte e la cultura
(78%) e il settore della lotta ai cambiamenti climatici, dello sviluppo sostenibile e dell’energia
(77%). È interessante notare, al proposito, che a desiderare un legame stretto tra Italia e Gb sono
soprattutto i laureati, gli imprenditori e gli studenti.
Gli Italiani e il Regno Unito
La Gran Bretagna resta una meta molto frequentata dagli italiani: 6 su 10 (57%) sono stati almeno
una volta nel Regno Unito nel corso degli ultimi 5 anni. Di questi, la quasi totalità (93%) ci
tornerebbe (+7% rispetto all’anno scorso), mentre l’80% di coloro che vi hanno trascorso almeno
un anno parlano positivamente della propria esperienza (solo il 3% pensano il contrario). Oltre 1
italiano su 2 dichiara di avere almeno un parente, un amico o un conoscente che risiede
attualmente nel Regno Unito. Tra questi, cresce del 7% la percentuale di quanti descrivono
positiva la propria esperienza in UK, l’86%. E proprio gli amici e parenti in UK si confermano
essere per oltre 1 italiano su 3 una fonte fondamentale di informazione e conoscenza sul Paese.
Il Regno Unito è una destinazione a cui si guarda con interesse anche se non vi si è mai stati: tra
quelli che non vi hanno mai messo piede, 3 su 4 dichiarano di volerci andare.
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Milano Finanza.it
Parla l’Ambasciatore: rafforzata partnership Italia-UK nonostante Brexit
Niente panico siamo inglesi e facciamo anche più affari con voi. La notizia che secondo la Corte
Suprema è illegale la decisione del premier britannico Boris Johnson di bloccare le attività del
Parlamento, ha fatto irruzione in quella che altrimenti sarebbe stata la tranquilla presentazione
dell’ultimo sondaggio Swg sulla percezione della Brexit da parte degli italiani, nella residenza
romana dell’ambasciatrice britannica a Villa Wolkonsky. Ma Jill Morris si sfila con eleganza dalla
domanda più spinosa. “Non commento una sentenza appena emessa, aspettiamo la replica del
nostro primo ministro”, risponde a milanofinanza.it. E aggiunge, gli affari tra il nostro paese e
l'Italia stanno anche aumentando nonostante il momento.
A prendersi la scena tornano così i risultati del sondaggio e i numeri, sempre più robusti,
dell’interscambio commerciale e del flusso di investimenti tra Italia e Gran Bretagna. La Brexit,
sgradita al 57% degli intervistati che la giudicano una decisione di “pancia”, sembra non aver
minimamente intaccato la connessione economica italo-britannica: nel 2018 i flussi commerciali
sono aumentati di un altro 3,4% a 44,5 miliardi di euro, mentre a cavallo col 2019 l’Italia è stata il
secondo Paese europeo per investimenti esteri diretti nel Regno Unito, alle spalle della Germania.
Il “We want you to stay” che l’ambasciatrice ripete a conferma dell’interesse di Londra a mantenere
i rapporti con l’Italia, insomma, si applica anche a industria e finanza. Nel 2018 Londra ha
esportato in Italia beni e servizi per 19,7 miliardi di euro (+2,4%), mentre le esportazioni italiane
oltre Manica sono salite a 24,8 miliardi (+ 4,3%). Dal sondaggio emerge una forte attenzione a
ciò che accadrà dopo la Brexit. Gli intervistati sembrano tenere molto al mantenimento di una
partnership economica col Regno Unito, soprattutto in alcuni settori come Sicurezza e Difesa.
Per l’ambasciatrice Morris, l’accordo d’elezione è quello intergovernativo che ha portato alla
creazione del Team Tempest tra industria britannica, con Bae Systems e Rolls Royce, e il gruppo
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italiano Leonardo , insieme a Mbda, Avio ed Elettronica, per sviluppare un nuovo caccia multi-
ruolo di sesta generazione. “Leonardo è un’impresa unica, la consideriamo italo-britannica, e la
collaborazione è strettissima. Proprio ieri sera qui alla residenza abbiamo ospitato un ricevimento
con Leonardo , presente l’amministratore delegato Alessandro Profumo, per l’apertura a Roma del
CyberTech Europe insieme alle imprese britanniche e italiane. Questo è veramente un ottimo
esempio di una collaborazione, che continua e continuerà”, spiega Morris.
19
Askanews.it, Il Sole 24Ore.com
GB, Jill Morris: con Brexit garantiti i diritti degli italiani
Roma, 24 set. (askanews) – In caso di Brexit saranno garantiti e protetti i diritti di tutti gli italiani
nel Regno Unito.
Lo ha detto l’ambasciatore britannico in Italia, Jill Morris, parlando a Roma, a Villa Wolkonsky,
dove è stata presentata un nuovo studio Swg da cui è emerso che gli italiani confermano la loro
affinità col Regno Unito, che resta una destinazione di viaggio, un Paese di interesse per svariati
motivi e con cui voglion mantenere forti legami.
“Per gli italiani che sono già nel Regno Unito e hanno scelto di vivere, studiare e lavorare nel
Regno Unito, il nostro messaggio è chiarissimo: ‘We want you to stay’ – ha detto l’ambasciatrice
– il loro è un contributo enorme alla nostra cultura, società ed economia e dopo la Brexit,
comunque vada, sia in uno scenario di accordo che con un’uscita senza accordo, i loro diritti
saranno garantiti e protetti”.
Inoltre, ha spiegato, “iIl governo sta sviluppando i dettagli del nuovo sistema per gestire
l’immigrazione ma il governo ha già pubblicato alcune decisioni e per gli studenti che si
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iscriveranno nell’anno accademico 2020/2021 ci sarà ancora il diritto all’home fee status per
restare per tutta la durata dei loro studi, fino alla fine; anche dopo, potranno continuare a vivere
nel Regno Unito per due anni”.
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Agencies
Agi (1)
Italia-Gb: amb. Morris, italiani vogliono legame stretto dopo Brexit = (AGI) - Roma, 24 set. - Con
l'avvicinarsi del 31 ottobre, data prevista per la Brexit, resta alto il numero di italiani (66%) che
auspica il mantenimento di un legame stretto tra Regno Unito e Italia dopo l'uscita di Londra
dall'Ue. Percentuale che cresce ancora se si guarda in particolare a settori come la ricerca
scientifica e l'innovazione (82%), gli scambi commerciali e gli investimenti (81%), l'arte e la cultura
(78%) e il settore della lotta ai cambiamenti climatici, dello sviluppo sostenibile e dell'energia
(77%). Sono i risultati dello studio Swg presentato a Villa Wolkonsky alla presenza del
l'ambasciatore britannico Jill Morris. Un andamento simile e' stato riscontrato anche per quanto
riguarda il futuro delle relazioni tra Londra e Bruxelles: per il 62% il legame deve essere
mantenuto stretto, un dato in crescita rispetto al 58% registrato l'anno scorso. E si sale
ulteriormente se si parla di difesa e sicurezza (74%), mentre il 75% (+6% dal 2018) si dice
d'accordo con l'idea di un'area di libero scambio dopo l'uscita del Regno Unito dal mercato unico.
Il 65% degli italiani (+3% dal 2018) concorda inoltre con il principio di una gestione controllata dei
flussi migratori dei cittadini comunitari tra Ue e Regno Unito. "La partnership tra Regno Unito e
Italia continua a crescere. Si conferma l'affinita' speciale che lega gli italiani al Regno Unito", ha
commentato l'ambasciatore Morris. La rappresentante diplomatica di Londra ci ha tenuto a
sottolineare "l'auspicio espresso dagli italiani per il futuro, che la nostra collaborazione bilaterale
continui ad essere forte, soprattutto in alcuni tra i settori piu' strategici per il nostro futuro: ricerca
e innovazione, commercio e investimenti, cultura e arte, cambiamenti climatici e sviluppo
sostenibile". "Si tratta - ha ricordato Morris - di aree in cui i nostri due governi sono impegnati a
collaborare intensamente, come testimoniato dagli ultimi dati a disposizione e dalla partnership
vincente tra Regno Unito e Italia in vista del summit della COP26 del prossimo anno." (AGI)Sca
Agi (2)
Brexit: indagine Swg, per 57% italiani scelta sbagliata = (AGI) - Roma, 24 set. - Cresce il numero
di italiani che boccia la Brexit: il 57% (contro il 47% dell'anno scorso) la ritiene una scelta
sbagliata, motivata piu' dalla "pancia" (66%) che dalla "testa" (24%). Sono i risultati del sondaggio
Swg 'Gli Italiani e il Regno Unito - 2019', presentato a Villa Wolkonsky alla presenza del
l'ambasciatore britannico Jill Morris. Secondo quanto riferito dall'indagine, rispetto all'opzione del
no-deal, 4 Italiani su 5 ritengono che un mancato accordo tra Regno Unito e Ue alla fine dei
negoziati sulla Brexit sarebbe dannoso. Meno di un italiano su dieci (7%) ritiene il contrario. Uno
spostamento sensibile (+6% dal 2018) si registra tuttavia nel numero di quanti ritengono che i
danni di un no-deal sarebbero equamente ripartiti tra Regno Unito e UE (43%), a fronte del 26%
che paventa conseguenze negative soprattutto per il Regno Unito e l'11% che immagina peggiori
conseguenze di questo scenario soprattutto per l'Ue. In generale e a prescindere dalle valutazioni
sull'esito del referendum nel 2016, la maggior parte degli italiani continua ad affermare che il voto
sulla Brexit non ha influenzato la loro propensione a recarsi nel Regno Unito per turismo (72%),
studio (72%) o lavoro/affari (68%). (AGI)Sca
22
Agi (3)
Brexit: ambasciatore Morris, "Gb restera' un Paese aperto" = (AGI) - Roma, 24 set. - "Il Regno
Unito restera' un Paese aperto: vi sara' un cambiamento nel sistema di immigrazione" che si
basera' sulle "esigenze della nostra economia bisognosa di attrarre talenti", mentre "studenti e
turisti europei continueranno a non avere bisogno di visto". Lo ha sottolineato l'ambasciatore
britannico, Jill Morris, presentando a Villa Wolkonsky i risultati del sondaggio Swg sulla
percezione del Regno Unito in Italia. "Comunque vada, continueremo a condividere gli stessi
valori e interessi", ha assicurato la rappresentante diplomatica di Londra, guardando alla "forte
presenza di italiani nel Regno Unito, 700 mila persone, che sono un contributo enorme alla nostra
societa'. I nostri rapporti resteranno forti e nell'interesse di entrambi". "Il sistema per registrarsi
funziona bene, gli italiani sono il terzo gruppo per 'settled status'", ha aggiunto la Morris,
riconoscendo che ci sono state "preoccupazioni" ma ribadendo che "sia in caso di accordo di
uscita che di no deal, i diritti dei cittadini europei saranno protetti". A sostegno del forte rapporto
bilaterale tra Italia e Regno Unito, l'ambasciatore ha riportato alcuni dati, come l'aumento dei flussi
commerciali nel 2018 (+3,4% rispetto all'anno precedente), la crescita degli italiani in vacanza in
Gran Bretagna (+2% per 1,8 milioni in totale nel 2018) e il numero di studenti italiani che si sono
iscritti nelle universita' britanniche per l'anno accademico 2019/2020 (+3% rispetto allo scorso
anno); l'Italia inoltre e' il secondo Paese europeo per investimenti diritti esteri (Ide) nel Regno
Unito dopo la Germania. (AGI)Sca
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Videos
RAINEWS
24
TG5 (1 PM edition)
25
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Agenzia Vista (1)
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26
Il Messaggero.it (1) – from Agenzia Vista (1)
Leggo.it (1) – from Agenzia Vista (1)
27
Il Tempo.it (1) – from Agenzia Vista (1)
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28
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Agenzia Vista (2)
Il Corriere della Sera.it
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Il Tempo.it
Liberoquotidiano.it
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Msn.it
Affari Italiani.it
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Corriere di Rieti.it
Corriere di Arezzo.it
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Corriere dell’Umbria.it
Corriere di Siena.it
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Corriere di Viterbo.it
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Agenzia Vista (3) (Photo gallery with video)
45
25 SEPTEMBER
Social Media
UkinItalia
Domani inizia a Siena il XXVII Convegno di #Pontignano il più importante appuntamento bilaterale
tra 🇮🇹 e 🇬🇧 dedicato a "Navigare nel Nuovo Mondo". ➡️ Info:
https://www.gov.uk/government/news/27th-pontignano-conference-navigating-the-new-world.it … ➡️
Segui: #Pontignano2019 @itBritish @unisiena @biflorence @JillMorrisFCO
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46
UkinItaly
The 27th #Pontignano Conference starts tomorrow, discussing “Navigating the New World”. This is
the most important 🇬🇧🇮🇹 bilateral event we organise in Italy. ➡️ Info:
https://www.gov.uk/government/news/27th-pontignano-conference-navigating-the-new-world … ➡️
Follow: #Pontignano2019 @itBritish @ItalyinUK @tradegovukITA @JillMorrisFCO
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47
Media
La Nazione Siena
A Pontignano i ministri d’Italia e Gran Bretagna
48
Radio 24 Focus Economia
11:45 to 15:05 interview with HMA Jill Morris
49
MF-Milano Finanza (pag.3)
L’ambasciatore Morris: gli affari Italia-Uk? In ogni caso saranno più forti
50
Londra, Italia.com
Legame Italia-UK sempre più forte: più di metà degli italiani ha un parente o amico nel Regno Unito
La Brexit non sta mettendo a dura prova solo il Regno Unito, ma anche il resto dell’Europa. Tutti
gli altri 27 gli stati membri dell’UE sono ovviamente coinvolti, anche se indirettamente, dall’esito
delle trattative tra Londra e Bruxelles.
Ma è proprio dall’Italia che giunge un segnale forte che attraversa la Manica per essere indirizzato
non solo agli espatriati che vivono in UK, circa 700mila, ma agli stessi britannici che per ragioni
economiche, culturali o semplicemente affettive sono legati al Belpaese.
La conferma giunge da uno studio condutto su un campione di 1000 italiani rappresentativo della
popolazione dalla SWG, società di analisi e ricerche di mercato con sede a Trieste, per conto
dell’Ambasciata Britannica a Roma, presentato alla vigilia del principale appuntamento
nell’agenda bilaterale anglo-italiana, il Convegno di Pontignano.
La ricerca fornisce un quadro incoraggiante per Londra rispetto al modo in cui gli italiani
continuano a guardare al Regno Unito, anche in questa fase delicata della sua storia
nell’imminenza dell’uscita dall’Unione Europea.
Passando ai dati, 8 italiani su 10 auspicano che il futuro tra i due paesi non venga intaccato dalla
Brexit, bensì si rafforzi ancora di più, perché ritengono fondamentale continuare a lavorare su
tematiche come ricerca e innovazione, commercio e investimenti, clima ed energia.
Sei italiani su 10 (57%) sono stati almeno una volta nel Regno Unito nel corso degli ultimi 5 anni.
Di questi, la quasi totalità (93%) ci tornerebbe (+7% rispetto all’anno scorso), mentre l’80% di
coloro che vi hanno trascorso almeno un anno parlano positivamente della propria esperienza
(solo il 3% pensano il contrario).
Oltre 1 italiano su 2 dichiara di avere almeno un parente, un amico o un conoscente che risiede
attualmente nel Regno Unito. E proprio gli amici e parenti in UK si confermano essere per oltre 1
italiano su 3 una fonte fondamentale di informazione e conoscenza su quando sta accadendo
oltre Manica.
Rispetto all’anno scorso, un numero sensibilmente maggiore di italiani (57%, rispetto al 47% dello
scorso anno) pensa che i cittadini britannici abbiano fatto una scelta sbagliata, motivata più dalla
51
“pancia” (66%) che dalla “testa” (24%). In generale e a prescindere dalle valutazioni sull’esito del
referendum nel 2016, la maggior parte degli italiani continua ad affermare che il voto sulla Brexit
non ha influenzato la loro propensione a recarsi nel Regno Unito per turismo (72%), studio (72%)
o lavoro/affari (68%).
Il 74% degli intervistati è favorevole al mantenimento di una stretta collaborazione UK-UE in
materia di difesa e sicurezza, mentre il 75% (+6% dal 2018) si dice d’accordo con l’idea di un’area
di libero scambio dopo l’uscita del Regno Unito dal Mercato Unico. Il 65% degli italiani (+3% dal
2018) concorda inoltre con il principio di una gestione controllata dei flussi migratori dei cittadini
comunitari tra UE e Regno Unito.
Inoltre, 4 italiani su 5 ritengono che un mancato accordo tra Regno Unito e UE alla fine dei
negoziati sulla Brexit sarebbe dannoso. Meno di un italiano su dieci (7%) ritiene il contrario. Uno
spostamento sensibile (+6% dal 2018) si registra tuttavia nel numero di quanti ritengono che i
danni di un no-deal sarebbero equamente ripartiti tra Regno Unito e UE (43%), a fronte del 26%
che paventa conseguenze negative soprattutto per il Regno Unito e l’11% che immagina peggiori
conseguenze di questo scenario soprattutto per l’UE.
A stare a cuore agli italiani è soprattutto il mantenimento di una relazione speciale tra l’Italia e il
Regno Unito, anche dopo la Brexit. Se è vero che 2 italiani su 3 (66%) dichiarano auspicabile
garantire continuità a un legame stretto tra i due paesi, la percentuale di quanti ritengono
importante il proseguimento della collaborazione anglo-italiana cresce significativamente in
riferimento a settori specifici.
Tra questi, si ritiene strategico mantenere forte la collaborazione bilaterale in ambiti come la
ricerca scientifica e l’innovazione (82%), gli scambi commerciali e gli investimenti (81%), l’arte e
la cultura (78%) e il settore della lotta ai cambiamenti climatici, dello sviluppo sostenibile e
dell’energia (77%).
“La partnership tra Regno Unito e Italia continua a crescere – ha detto Jill Morris, ambasciatore
britannico a Roma -. Mi piace sottolineare l’auspicio che gli italiani hanno espresso per il futuro,
che la nostra collaborazione bilaterale continui ad essere forte, soprattutto in alcuni tra i settori
più strategici per il nostro futuro: ricerca e innovazione, commercio e investimenti, cultura e arte,
cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile. Si tratta di aree in cui i nostri due governi sono
impegnati a collaborare intensamente, come testimoniato dagli ultimi dati a disposizione e dalla
partnership vincente tra Regno Unito e Italia in vista del summit della COP26 del prossimo anno.”
52
Giornale Diplomatico.it
Brexit: l’ambasciatore Morris rassicura gli italiani, “resteremo un paese aperto”
GD - Roma, 25 set.– L’ambasciatore britannico in Italia, Jill Morris, getta acqua sul fuoco delle
preoccupazioni anche italiane per la Brexit. “Comunque vada, il Regno Unito resterà un Paese
aperto, questa è la nostra storia”, ha infatti rassicurato il diplomatico sulle prospettive di ingresso
per turisti e studenti anche dopo il divorzio con l’UE.
Parlando in occasione della presentazione di un nuovo rapporto SWG su “Italiani e Regno Unito”,
proprio quando a Londra la Corte Suprema ha decretato come illegale la sospensione del
Parlamento voluta dal premier Boris Johnson, l’amb. Moriss ha aggiunto che “ovviamente ci
saranno cambiamenti perché non faremo più parte dell’area di libera circolazione”. Anche se, ha
precisato, “aspettiamo le dichiarazioni del capo del governo”. Per quanto riguarda il futuro per gli
italiani che già vivono in Gran Bretagna e per quelli che vorrebbero stabilirsi, ha sostenuto che “la
posizione britannica non cambierà comunque. Il Governo ha già detto che non ci sarà un regime
di visti per turisti e per gli studenti europei e nemmeno per chi verrà per ragioni di lavoro per un
breve periodo”. Per l’anno accademico appena cominciato, in ogni caso “ci saranno comunque
condizioni invariate rispetto a quelle attuali” previste per i cittadini UE, garantite sino alla fine del
corso di studi.
Il rapporto Swg mostra un atteggiamento favorevole degli italiani nei confronti del Regno Unito e
una generale convinzione che la Brexit sia un errore dovuto a una scelta “di pancia”, non
razionale. I dati ufficiali relativi al 2018, ha rilevato l’amb. Morris, mettono in evidenza un aumento
dei flussi commerciali tra Italia e Regno Unito (+3,4% rispetto l’anno precedente, con scambi
arrivati a 44,5 miliardi). Inoltre l’Italia è il secondo Paese europeo per investimenti diretti esteri
(Ide) nel Regno Unito, seconda solo alla Germania. C’è stato un aumento anche dei turisti italiani
53
arrivati Oltremanica (+2%, a 1,8 milioni di arrivi), nonché una crescita del 3% nelle domande di
iscrizione degli studenti per l’anno accademico 2019-20, arrivando a 4.430 richieste presentate
al 30 giugno scorso.
“Per noi il settore universitario è molto importante, vogliamo continuare ad investire ed attrarre
studenti italiani”, ha detto ancora l’ambasciatore britannico, ammettendo che “certo, ci sono state
preoccupazioni tra i residenti europei, italiani compresi, ma noi incoraggiamo ad usare il sistema
di registrazione” per il permesso permanente “e gli italiani possono registrarsi, funziona”.
Le preoccupazioni inevitabilmente restano, come rivela in qualche modo lo stesso rapporto SWG
che fa il punto nella percezione del Regno Unito tra gli italiani a poche settimana dalla prevista
Brexit. Se il turismo e lo studio sono i due primi motivi per cui gli italiani sono propensi a recarsi
nel Regno Unito (72% per entrambe le voci), infatti, il lavoro è quello che interessa il 68%, con un
eloquente calo del 7% rispetto a settembre 2018. Per chi cerca un impiego a lungo termine, se ci
sarà la Brexit, verrà implementato “un sistema tarato sulle esigenze del Paese, sulle competenze
che servono alla nostra economia”, ha detto l’amb. Morris, precisando che “si tratta di un sistema
ancora in via di elaborazione”.
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Famiglia Cristiana.it
Tempi duri per Trump e Johnson
Tempi duri per i bulli della politica mondiale e democrazie in affanno sulle due sponde
dell’Atlantico. I due leader dal ciuffo biondo più celebri e spavaldi al mondo, Donald Trump e Boris
Johnson, stanno vivendo uno dei momenti già complicati della loro carriera politica.
A Washington Nancy Pelosi, speaker democratica della Camera, ha annunciato l'avvio di una
inchiesta formale di impeachment per il presidente Donald Trump. L’impeachment è la messa in
stato di accusa del presidente. Trump viene accusato di aver cercato di "arruolare" un governo
straniero al fine di ricevere un aiuto politico utile alla sua rielezione. L’obiettivo di Trump sarebbe
stato quello di screditare Joe Biden, 76 anni, ex vicepresidente di Obama, il suo più probabile
avversario alle urne nelle elezioni presidenziali del 2020.
Trump è accusato di non aver voluto collaborare con il Congresso che chiedeva chiarezza sulla
telefonata del 24 luglio scorso al leader ucraino Voldymyr Zelensky, quando almeno otto volte il
presidente americano avrebbe chiesto di indagare per corruzione sulla società nel cui consiglio
di amministrazione sedeva Hunter Biden il figlio dell'ex numero due dell'amministrazione
Obama. "Il presidente deve essere ritenuto responsabile" per il "suo tradimento alla sicurezza
nazionale e all'integrità delle nostre elezioni", ha detto Pelosi in una dichiarazione. Trump
respinge le accuse, accusa i democratici di fare una “caccia alle streghe”, aggiungendo che
sono intrisi di “odio e paura”.
La procedura dell’impeachment è molto complessa. Il primo passo è alla Camera, dove i
democratici hanno 235 seggi su 435. Se la Camera approva il procedimento nei confronti di
Trump la parola passa poi al Senato, dove i repubblicani hanno la maggioranza. Le probabilità di
vedere Trump costretto alle dimissioni non sono molte, ma tutta la vicenda può condizionare la
campagna elettorale per le presidenziali del 2020. Si voterà il 3 novembre e Trump vuole
ricandidarsi.
55
Nelle stesse ore in cui Nancy Pelosi annunciava l’avvio dell’inchiesta su Trump, a Londra la Corte
Suprema ha dichiarato illegale la sospensione del Parlamento britannico per 5 settimane, così
come aveva preteso e ottenuto il primo ministro per poter arrivare a Brexit entro il 31 ottobre
senza trabocchetti parlamentari. “Non siamo riusciti a trovare una giustificazione legale e non
politica alla chiusura del Parlamento”, ha dichiarato Lady Hale, presidente della Corte Suprema.
Boris Johnson, al contrario di Trump, al momento non rischia di essere incriminato, ma la sua
credibilità è scesa molto in basso. Oggi il Daily Mirror ipotizza addirittura le prossime dimissioni
del premier, che rischierebbe così di passare alla storia con uno dei governi più brevi. Johnson è
in carica da 64 giorni, finora i governo britannico con la vita già breve è stato quello guidato da
George Canning: 119 giorni. Intanto oggi riapre il Parlamento.
Tutta la vicenda conferma l’effetto destabilizzante di Brexit sulla politica britannica, dopo oltre tre
anni dal referendum in cui la maggioranza dei votanti scelse l’uscita del Regno Unito dall’Unione
Europea. Su questo tema uno studio della SWG commissionato dall’Ambasciata britannica in
Italia in vista dell’annuale Convegno di Pontignano, rileva che il 57 per cento degli italiani (erano
il 47 per cento l’anno scorso) considera Brexit una scelta sbagliata, in cui i votanti hanno deciso
più con la “pancia” che con la “testa”. Tuttavia la grande maggioranza degli italiani afferma che il
voto su Brexit non ha influenzato la loro propensione a recarsi nel Regno Unito per turismo, studio,
lavoro e affari. Inoltre il 62 per cento degli italiani ritiene auspicabile il mantenimento di un legame
stretto fra il Regno Unito e l’Unione Europea dopo Brexit.
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Leggo.it
UK-Italia, il legame è sempre più forte: più della metà degli italiani hanno parenti e amici nel Regno Unito
Il legame tra Italia e Regno Unito è sempre più forte e non è messo in crisi dalla Brexit. La
conferma arriva da una ricerca portata avanti dalla società di analisi e ricerca SWG per
l’Ambasciata Britannica a Roma e si basa su un campione di 1000 italiani rappresentativo della
popolazione. Oltre il 50% degli intervistati ha dichiarato di avere almeno un parente, un amico o
un conoscente che risiede attualmente nel Regno Unito. A darne notizia il sito londraitalia.com.
Lo studio offre una prospettiva incoraggiante per Londra, diversa dal modo con cui gli italiani
continuano a guardare al Regno Unito, anche in una fase storica delicata a causa del fenomeno
Brexit e della conseguente uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.
Citando i dati della ricerca, 8 italiani su 10 auspicano che i futuri rapporti tra i due paesi non
vengano scalfiti dalla Brexit. Ritengono anzi che si debbano rafforzare e consolidare per lo
sviluppo di soluzioni nuove su tematiche di interesse comune come commercio, investimenti,
clima ed energia.
Il 57% degli intervistati ha poi dichiarato di essere stato almeno una volta in Regno Unito nel corso
degli ultimi 5 anni. Di questi, la quasi totalità ci tornerebbe, mentre l’80% di coloro che vi hanno
trascorso almeno un anno parlano in maniera positiva della propria esperienza.
Rispetto all’ultima indagine, un numero sensibilmente maggiore di italiani (57%, rispetto al 47%
dello scorso anno) ritiene che i britannici abbiano fatto una scelta sbagliata. In generale, la
maggior parte degli italiani continua ad affermare che il voto sulla Brexit non ha influenzato la loro
propensione a recarsi nel Regno Unito per turismo, studio o lavoro/affari.
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Il 74% degli intervistati è poi favorevole al mantenimento di una stretta collaborazione tra Regno
Unito ed Unione Europea in materia di difesa e sicurezza, mentre il 75% si dice d’accordo con
l’idea di un’area di libero scambio dopo l’uscita del Regno Unito dal Mercato Unico. Il 65% degli
italiani è inoltre d'accordo con una gestione controllata dei flussi migratori dei cittadini comunitari
tra UE e Regno Unito.
Il mancato accordo tra Regno Unito e UE alla fine dei negoziati sulla Brexit sarebbe invece
dannoso secondo 4 persone su 5. Meno di un italiano su 10 (7%) ritiene il contrario. Uno
spostamento sensibile (+6% dal 2018) si nota nel numero di quanti ritengono che i danni di un
no-deal sarebbero da dividere in parti uguali tra Regno Unito e UE (43%); il 26% parla di
conseguenze negative soprattutto per il Regno Unito e l’11% immagina conseguenze soprattutto
per l’UE.
Gli italiani sperano soprattutto che Italia e Regno Unito possano mantenere buoni rapporti anche
dopo la Brexit. Secondo gli intervistati, la collaborazione è necessaria in settori come quello
della ricerca scientifica e dell'innovazione (82%), degli scambi commerciali e degli investimenti
(81%), dell’arte e della cultura (78%), della lotta ai cambiamenti climatici, dello sviluppo
sostenibile e dell’energia (77%).
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26 SEPTEMBER
Social Media
UkinItalia
Inizia ora la XXVII Conferenza di Pontignano con @itBritish “Navigating the New World: strategic
challenges and choices for the UK and Italy” presso @unisiena #Pontignano2019
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Sondaggio @SwgPoliticApp UK-Italia: 6 italiani 🇮🇹 su 10 sono stati almeno x1 in UK 🇬🇧 negli ultimi 5
anni. Cresce ↗️ il n. di quelli che tornerebbero, il 9⃣3 ⃣% (+7% dal 2018). Tra chi non vi è mai stato 3 su
4 vogliono andarci✈️https://bit.ly/2lna2A6 #Pontignano2019 #Pontignano
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UkinItaly
Ahead of our 27th #Pontignano Conference Ambassador @JillMorrisFCO will take part in a
🇬🇧🇮🇹Business Outreach event organized by our @tradegovukITA colleagues in Siena.
#pontignano2019 https://twitter.com/tradegovukita/status/1177138175401177092 …
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Poll @SwgPoliticApp UK-Italy reveals: 3 in 4 Italians 🇮🇹 believe Brexit has not affected their
willingness to go to the UK 🇬🇧 for tourism🧳study📚or business📈 purposes. Info in IT:
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The XVII Pontignano Conference starts in @unisiena together with co-chairs @CarloCalenda and
David Willetts. This edition will focus on the strategic challenges and choices for UK and Italy. With
@itBritish @JillMorrisFCO #Pontignano2019 pic.twitter.com/MrSsoyoKhV
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“For 4mln years life expectancy was 35 years. Today this data has changed and life expectancy has
increased. Why? Because we conquered and managed infectious diseases” Rino Rappuoli, Chief
Scientist @GSK vaccines #Pontignano2019 #Pontignano pic.twitter.com/YkvNjisr7a
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“We live in a digital and scientific world and we use science to tackle challenges. World is changing
faster than anytime before and one of the biggest challenges today is climate change” Sir Patrick
Vallance @UKSINet #Pontignano2019 #Pontignano pic.twitter.com/I9lMTH3g3P
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Lord Willetts: “We are honoured to give the first #Pontignano Award to Rino Rappuoli. He is one of
the most important figures in research and the vaccines he and his team have developed have
saved literally millions of lives” #Pontignano2019 @GSK @JillMorrisFCO @ItalyinUK
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@ukinitaly
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26/09/2019
Con la UK-Italy Outreach
Business Conference apriamo
oggi la XVII Conferenza di
Pontignano
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26/09/2019
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tradegovuk_italy
A Siena, @tradegovuk_italy
incontra le aziende italiane
interessate ad investire nel
Regno Unito
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26/09/2019
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tradegovuk_italy
Insieme al Console Generale di
Milano e Direttore DIT Italia
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26/09/2019
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tradegovuk_italy
E @jillmorrisfco Ambasciatore
britannico in Italia
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26/09/2019
A breve inizierà la XXVII
Conferenza di Pontignano
#Pontignano2019
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26/09/2019
#Pontignano2019
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26/09/2019
Insieme ai co-Chairs
@calendacarlo e Lord Willetts
anche @jillmorrisfco e Raffaele
Trombetta
@italianembassyinlondon
#Pontignano2019
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26/09/2019
E per la prima volta abbiamo
assegnato il premio
“Pontignano Award” a Rino
Rappuoli
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26/09/2019
Anche Siena is GREAT
@welcometogreat
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@JillMorrisFCO
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26/09/2019
Oggi a #Siena per l’evento
Business Outreach organizzato
da @tradegovukita allo scopo di
rinnovare e rafforzare i rapporti
economici e commerciali tra i
nostri paesi
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26/09/2019
Taken from @ukinitaly
#Pontignano2019 I’m at the
@unisiena for the opening
session of the XXVII Pontignano
Conference
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26/09/2019
Together with @calendacarlo
and Lord David Willetts, co-
chairs of the Pontignano
Conference and Raffaele
Trombetta
@italianembassyinlondon
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26/09/2019
And with Dr Rino Rappuoli,
awarded with the first
Pontignano Award
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Media
La Nazione Siena
Se il Mondo viene a Siena
68
Il Tirreno, Gazzetta di Mantova, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio Emilia, Nuova Ferrara, Provincia Pavese, il Piccolo, Messaggero Veneto.
Londra-Roma, partnership oltre la Brexit
69
La Nazione (pag. 8)
Brexit un errore, ma l’Italia ama Londra
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27 SEPTEMBER
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#Pontignano2019: Pierluigi Puglia presenta il sondaggio @SWGpoliticApp sui rapporti
UK🇬🇧Italia🇮🇹: per 3 italiani su 4 la Brexit non ha influenzato la propensione a recarsi in UK per
turismo🧳studio📚o affari 📈 https://bit.ly/2lna2A6 #Pontignano pic.twitter.com/ng47AcxPDW
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Sondaggio @SwgPoliticApp UK-Italia: Oltre 1 italiano 🇮🇹 su 2 ha parenti o amici che vivono in
UK 🇬🇧. Tra questi, cresce↗️ il numero di quanti parlano positivamente della propria esperienza
✔, l’8⃣6⃣% (+7% dal 2018) https://bit.ly/2lna2A6 #Pontignano2019 #Pontignano
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I lavori di #Pontignano2019 riprendono oggi, nella splendida cornice della Certosa di
#Pontignano. ➡️ Maggiori informazioni: https://www.gov.uk/government/news/27th-pontignano-
conference-navigating-the-new-world.it … pic.twitter.com/xopB1OJe2r
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The 27th #Pontignano Conference works resume today in the splendid setting of the Certosa. ➡️
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Poll @SwgPoliticApp UK-Italy reveals: 3 Italians 🇮🇹 out of 4 hope the UK 🇬🇧 and the EU 🇪🇺 will
continue to collaborate on a number of issues, most importantly security and defence 🛡 but also
investment and trade 📊 Info in IT: https://bit.ly/2lna2A6 #Pontignano2019 #Pontignano
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#Pontignano2019: Pierluigi Puglia presenting the @SWGpoliticApp poll on UK🇬🇧Italy🇮🇹 relations: 3
out of 4 Italians believe Brexit has not changed their willingness to visit the UK for tourism🧳study📚or
business 📈 Info in IT: https://bit.ly/2lna2A6 #Pontignano pic.twitter.com/DCADY2xCDI
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Nick Bridge, Special Representative for Climate Change @FCOClimate talking about
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JillMorrisFCO
"La collaborazione tra UK🇬🇧 e Italia 🇮🇹 cresce e si approfondisce". Il mio intervento sui giornali
regionali @GEDIspa alla vigilia del XXVII Convegno di #Pontignano. #Pontignano2019 @itBritish
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27/09/2019
Da una Siena avvolta nella
nebbia ripartono i lavori per la
seconda giornata di conferenza
XXVII Pontignano Conference
#Pontignano2019
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27/09/2019
Con workshop dedicati a
“Science and Society”
#Pontignano2019
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27/09/2019
“Migration, integration and
democratic changes”
#Pontignano2019
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27/09/2019
Building infrastructures for a
sustainable future
#Pontignano2019
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Impressions: 206
75
27/09/2019
Strategic threats or strategic
partners? #Pontignano2019
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27/09/2019
Taken from @jillmorrisfco
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#Pontignano2019
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27/09/2019
@welcometogreat
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27/09/2019
“oggi abbiamo parlato di valori.
De modo di approfondirli e di
integrarli con la società
moderna, e della necessità di
lavorare insieme. Ma ciò che
aiuta veramente a costruire un
futuro migliore è la fiducia.”
This is #Pontignano2019
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@JillMorrisFCO
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27/09/2019
Seconda giornata di lavoro per
la XXVII Pontignano Conference
#Pontignano2019
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27/09/2019
La magnifica Certosa di
Pontignano si divide in quattro
workshops: - cambio climatico e
infrastrutture – politiche
migratorie – politiche di
sicurezza – scienza e società
#Pontignano2019
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27/09/2019
@ukinitaly #Pontignano2019
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27/09/2019
Una eccezionale occasione per
rafforzare i legami UK-Italy con
l’Amb. Trombetta, Marina
Sereni, Chris Pincher e Vincenzo
Amendola @italymfa
@italianembassyinlondon
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27/09/2019
#Pontignano2019
It has been a really lively and
fruitful discussion and I want to
thank you all for your
contributions.
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80
Media
Corriere di Siena
Le sfide globali e le scelte strategiche nel convegno a Pontignano
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La Nazione Siena
Brexit e scienza, l’agenda di Pontignano
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Aise.it
Ungaro (iv): a Pontignano perchè Italia e Regno Unito restino partner forti nel continente europeo
27/09/2019 - 14:25
ROMA\ aise\ - “Partecipo con piacere alla XVII Conferenza di Pontignano (Siena) – promossa dal
British Council e dall'Ambasciata Britannica in Italia che ringrazio. Quest'anno il prestigioso
appuntamento ha come titolo “Navigare nel Nuovo Mondo: Sfide Strategiche e Scelte Strategiche
per il Regno Unito e l’Italia””. Così Massimo Ungaro, deputato eletto in Europa e residente in Gran
Bretagna, che ha aderito a Italia Viva, secondo cui “non può esserci tema più coerente e
interessante per l'edizione 2019: il caos Brexit, le sfide che attendono la nuova Commissione
dell'Unione Europea, il pericolo della recessione economica, anche in Italia, le nuove misure e le
riforme del governo Conte contribuiscono a creare, più in generale, un clima di attese a cui inoltre
si aggiunge l'incertezza globale creando gravi difficoltà per la politica”. “Un contesto purtroppo
favorevole ad alimentare il motore della sterile e pericolosa propaganda nazional-populista”,
riflette Ungaro. “Per queste ragioni è necessario, oggi più che mai, rafforzare la nostra
cooperazione bilaterale, promuovendo - se così sarà - un'uscita ordinata del Regno Unito dall'UE
con il tempo necessario perché ciò avvenga, garantendo al tempo stesso i diritti di studio, lavoro,
mobilità, cura ai cittadini europei, e penso in primis alle migliaia di connazionali in Gran Bretagna,
così come ai britannici in Europa come ribadito dal Ministro Enzo Amendola presente oggi ai
lavori di Pontignano”. (aise)
83
9colonne
Brexit, Ungaro (Iv): A Pontignano (Si) Perche' Italia e UK restino partner forti
Roma, 27 set - “Partecipo con piacere alla XVII Conferenza di Pontignano (Si), promossa dal
British Council e dall'Ambasciata Britannica in Italia che ringrazio. Quest'anno il prestigioso
appuntamento ha come titolo ‘Navigare nel Nuovo Mondo: Sfide Strategiche e Scelte Strategiche
per il Regno Unito.
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Ansa
Brexit:150mila italiani nuovi residenti
Amb Gb, da marzo 2019 150mila hanno chiesto e ottenuto residenza
Redazione ANSASIENA 27 settembre 201916:03 News
(ANSA) - SIENA, 27 SET - Da quando nel marzo 2019 il governo britannico ha avviato lo 'Eu
Settlement Scheme' - ossia la procedura per consentire agli stranieri che vivono e lavorano nel
Regno Unito di continuare a farlo anche dopo la Brexit - sono 150 mila gli italiani che hanno
ottenuto lo status o il pre-status di residenti. A fornire il dato, aggiornato a luglio, è stata Jill
Morris, ambasciatore britannico in Italia. "Indipendentemente da cosa accadrà, il Regno Unito
rimarrà aperto agli affari e al turismo", ha sottolineato la diplomatica britannica. "Il governo di
Londra - ha aggiunto Morris - ha già dichiarato che i turisti non avranno bisogno di un visto per
visitare il Regno Unito e potranno viaggiare con le loro carte d'identità, almeno fino a gennaio
2021". Sono più o meno 3 milioni e 200mila gli europei che vivono in Gb e di questi 1 milione e
200mila ha già fatto domanda per ottenere lo status o il pre-status di residente ed il 93% di
questi lo ha ottenuto.
Gli italiani che vivono e lavorano in Gb sono circa 700mila.
85
Wanted In Rome.com
Brexit: What Italians think of the UK
“The partnership must remain strong after Brexit.”
An opinion survey in the run-up to Brexit confirms the affinity between Italians and the United
Kingdom and highlights what over eight out of ten Italians wish for the future: it is important to
continue working together for research and innovation, trade and investment, climate and energy.
Carried out by the prestigious opinion and market research company SWG, the survey was the
second commissioned by the British Embassy in Rome one year on. The results from a
representative sample of Italians provide an encouraging picture for London about the way they
continue to see the UK, even in this delicate phase of its history, barely a few weeks before it is
scheduled to leave the European Union. The first spontaneous associations of Italians with the
UK remain the monarchy and London, with Brexit up 4 per cent compared to last year, while
multiculturalism, nationalism and modernity are confirmed as the main characteristics that define
the country, according to the respondents.
As for what the Italians appreciate in the United Kingdom, music (81 per cent of respondents)
takes first place, followed by history (80), culture (79), landscapes (76), business opportunities
(75) and innovation (75 per cent). Compared to last year, a larger number of Italians (57 per cent,
compared to 47 in 2018) think that Britons have made a wrong choice, motivated more “by the
belly" (66) than “by the "head" (24 per cent). In general – and regardless of their views on the
2016 referendum – most Italians continue to believe the Brexit vote has not affected their
willingness to go to the UK for tourism (72 per cent), study (72) or work/business (68 per cent).
Above all, the Italians want the intimate relationship between Italy and the UK to continue after
Brexit. While two out of three Italians want to maintain a close relationship between the two
countries, the percentage of those who consider it important to continue the Anglo-Italian
collaboration has increased significantly in some specific areas. Among them, it is considered
strategic to maintain strong bilateral collaboration in fields such as scientific research and
86
innovation (82 per cent), trade and investment (81), art and culture (78) and climate change,
sustainable development and energy (77 per cent). Focus on youth: the affinity of 18-24 year olds
with the UK is confirmed as is the country to which they feel closer than adults.
Commenting on the data presented today by Rado Fonda, Research Director of SWG, British
Ambassador to Italy Jill Morris said: “It is certainly grounds for great pride that, among Italians
who are living across the Channel at this time – a growing number compared to last year – as
many as 86 per cent – speak positively about their current experience in the UK. Beyond any
positive signal, I want to underline the hope that Italians have expressed for the future, that our
bilateral collaboration continues to be strong.”
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TV
RaiNews24
22:43 Interview with Vice-Minister Marina Sereni
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28 SEPTEMBER
Social Media
UKinItalia
#Pontignano2019 Marco Zappalorto, CEO presso @nesta_it "Il vero valore di #pontignano
è la diversità dei partecipanti, che affrontano problemi e trovano soluzioni grazie ai loro diversi
approcci e punti di vista" @UKinItaly @nesta_uk pic.twitter.com/QZN6Dzevgv
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#Pontignano2019 : il Dott. Rino Rappuoli, Dirett. Scientifico del reparto R&D di @GSK vaccini a
#pontignano "Contento di approfondire il tema di come la #Scienza e la tecnologia stanno
cambiando la società" @UKinItaly @UKSINet pic.twitter.com/28GOxwx8te
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Ultimo giorno del nostro XXVII Convegno di #Pontignano. La Certosa ha fatto da splendida
cornice al più importante appuntamento bilaterale anglo 🇬🇧 - italiano 🇮🇹. #Pontignano2019
@itBritish @tradegovukITA @JillMorrisFCO @ItalyinUK pic.twitter.com/xttvkdVup7
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UKinItaly
Last day of ou 27th #Pontignano Conference. What a beautiful setting to reaffirm the strong
friendship ties between Italy 🇮🇹 and the UK 🇬🇧. #pontifnano2019 @itBritish @ItalyinUK
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#Pontignano2019: Sir Patrick Vallance, Chief Scientific Advisor @uksciencechief "#Science
crosses borders and brings people together. Being here in UK-IT collaboration is a really crucial
step" @UKSINet #Pontignano @itBritish pic.twitter.com/sPS8OfRD9e
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#pontignano2019 Giampiero Massolo, Chairman at #Fincantieri and @ispionline "The EU is of
strategic importance for IT but cooperation between IT-UK goes much further beyond" @Antoauto
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@ukinitaly
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28/09/2019
Oggi il terzo e ultimo giorno di
#Pontignano2019
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28/09/2019
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28/09/2019
Dalla sala Bracci @calendacarlo
e Lord Willetts insieme a
@fabiomassimocastaldo aprono
la terza giornata di lavori
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28/09/2019
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TV
RaiNews24
15:20 Interview with Sir Patrick Vallance
16:15 Interview with Ben Macpherson
16:30 Interview with Nick Bridges.
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29 SEPTEMBER
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2 OCTOBER
Media
La Stampa
No ai dogmi, meglio gli scenari. Il consigliere scientifico di Londra “Come parlare ai politici e alla gente”
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Londra Da Vivere
Gli italiani continuano ad amare il Regno Unito nonostante la Brexit
Sappiamo da tempo immemore che quanto intercorre tra Gran Bretagna e Italia è un rapporto
d’amore. Basta, infatti, citare gli oltre 700mila connazionali presenti in territorio albionico per
avere un’idea approssimativa della dimensione di questa luna di miele perenne.
A quanto pare neanche i più recenti sviluppi politici – leggasi Brexit e separazione dall’Unione
Europea – sembrano essere riusciti a scalfire questo legame. A dimostrarlo è il sondaggio di Swg
dall’esplicativo titolo “Gli italiani e il Regno Unito“, presentato a Roma nella cornice di Villa
Wolkonsky, a un anno di distanza dall’analoga indagine.
L’anglofilia rimane intatta, e anzi sono state registrate percentuali ancora maggiori di gradimento
e attaccamento all’Union Jack, per quanto cresca la quantità di italiani che ritengono sbagliata la
scelta del “Leave” e che sono, dunque, preoccupati per il futuro del Regno Unito.
Il campione cui sono stati sottoposti i quesiti del sondaggio, ovvero mille italiani maggiorenni
sparsi su tutta la Penisola, ha dimostrato di avere una percezione molto positiva della Gran
Bretagna, a cominciare dalla considerazione della stessa come meta di vacanze.
Se il 57% ha dichiarato di essere già stato almeno una volta nel Regno Unito, tra questi è il 93%
a volerci ritornare (con una crescita percentuale del 7% rispetto all’anno scorso); il 74% di coloro
che ancora non hanno visitato la nazione oltremanica, invece, ha intenzione di recarvisi in futuro.
Interessante provare a comprendere quali siano i fattori di fascino esercitati sugli italiani dalla
Gran Bretagna: in primis la musica e la storia, all’81 e 80%, seguiti da cultura, paesaggi,
opportunità di lavoro e innovazione, scenari urbani, sistema economico e shopping.
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Prevedibilmente, ma lo sanno gli stessi britannici, non è la cucina a occupare le prime posizioni
di questa classifica (solo il 21% di preferenze). Insomma, quello che esce fuori da questo ritratto
è uno Stato moderno, dall’enorme cultura e bellezza paesaggistica, che offre molto dal punto di
vista economico.
Ad amare la Gran Bretagna sono anche gli italiani che lì ci vivono e che raccontano le esperienze
di amici e parenti emigrati: in questo senso si registra un aumento del 7% dell’anno scorso, con
l’86% che afferma di trovarsi bene in UK.
Non si poteva tralasciare l’argomento Brexit e non sorprende nessuno sapere che ad aumentare
considerevolmente – del 10% – è la percentuale di italiani che giudica negativamente l’uscita del
Regno Unito dall’Unione Europea, il 57%. Il sovranismo sembra perdere terreno, e secondo il
66% degli intervistati, la vittoria al referendum del “Leave” sarebbe stata dettata da fattori emotivi
invece che razionali.
Inoltre, ben l’80% reputa dannosa l’ipotesi di una Brexit senza accordo. Due terzi precisi, il 66%,
gli italiani che desiderano che sia mantenuto un legame tra Gran Bretagna e Italia anche dopo
la Brexit.
A rassicurarli giungono le parole dell’ambasciatrice Jill Morris, presente alla presentazione: “La
partnership tra Regno Unito e Italia continua a crescere. Si conferma l’affinità speciale che lega
gli italiani al Regno Unito. Oltre ogni segnale positivo mi piace sottolineare l’auspicio che gli italiani
hanno espresso per il futuro, che la nostra collaborazione bilaterale continui ad essere forte,
soprattutto in alcuni tra i settori più strategici per il nostro futuro: ricerca e innovazione, commercio
e investimenti, cultura e arte, cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile”.
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TV
Pre-Pontignano interview with HMA Jill Morris by Vista
Agenzia Vista
TG MONTECITORIO – VISTA EUROPA – COLORI
The video was broadcast on a number of local TV networks:
PRIMOCANALE - LIGURIA, Genova
Primocanale LCN CANALE 10
Primocanale Tg24 LCN CANALE 11
TELE NORD - Liguria
TELEQUATTRO – FRIULI VENEZIA GIULIA
RETEVENETA - VENETO, Bassano, Treviso, Venezia, Padova
UDINESE TV – FRIULI VENEZIA GIULIA, Udine
TELELOMBARDIA - Milanow LCN CANALE 191
E' TV - EMILIA ROMAGNA, Bologna
ITALIA 7 - TOSCANA, Firenze
TELEROMA 56 - Lazio, Roma
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RETESOLE - LAZIO, Roma
RETESOLE - UMBRIA, Perugia
E' TV - MARCHE
TRSP TV - ABRUZZO
MOLISE TV - MOLISE, Campobasso
Canale 9, Canale8 - CAMPANIA, Napoli
LIRA TV - CAMPANIA
8 CHANNEL - CAMPANIA
TRM - Basilicata e Puglia
ANTENNA SUD - PUGLIA - Canale 13
TBM - PUGLIA
VIDEO CALABRIA - CALABRIA
TGS - SICILIA, Palermo
PRIMA TV - SICILIA
SARDEGNA UNO - SARDEGNA LCN CANALE 271
100
4 OCTOBER
Social Media
UKinItaly
Throwback to last week's #Pontignano2019 Conference in Siena, 26-28 September 2019.
The 27th edition of the bilateral 🇬🇧 🇮🇹 #Pontignano Conference, co-organised with the British
Council Italy in collaboration with Università degli Studi di Siena and St Antony's College,
Oxford was co-chaired by Carlo Calenda and #DavidWilletts.
This year’s edition - “Navigating the New World: Strategic Challenges and Choices for the
United Kingdom and Italy", saw UK and Italian experts and...
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101
10 OCTOBER
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UKinItaly
#MyGREATBritain
Massimo Ungaro, da Londra a Montecitorio
>> Per la prima volta in video, il podcast di UKinItaly ha incontrato Massimo Ungaro, Deputato
eletto nella Circoscrizione Estero-Europa, che ci ha raccontato la sua storia ai microfoni di
#MyGREATBritain.
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