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Pag. 1
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
1
2
Indice unità 4
Frequenzimetri numericiVoltmetri numerici
2
Pag. 2
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
3
Strumentazione numerica
4
Frequenzimetri numerici
Generalità e tecnica di conteggioMisura diretta di frequenzaMisura diretta di periodoIncertezze di misuraMisura di intervalli di tempo
3
Pag. 3
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
5
Frequenzimetri numerici
6
Generalità sulle misure di frequenza 1/2
La frequenza è una delle grandezze fisiche che si riesce a misurare con maggiore accuratezza
Con sistemi relativamente semplici si riesce ad ottenere incertezze relative dell’ordine di 10-5÷10-6
4
Pag. 4
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
7
Generalità sulle misure di frequenza 2/2
Con sistemi sofisticati si raggiungono accuratezze dell’ordine di 10-12÷10-13 e questo è reso possibile perché:
i campioni di frequenza sono i più accurati che si possano realizzare (accuratezze di 10 -13÷10-14)
i metodi con cui si confronta la frequenza incognita e quella campione sono molto sensibili
8
Misuratore numerico di frequenza
5
Pag. 5
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
9
Tecnica di conteggio
La frequenza di un segnale periodico, può essere misurata conteggiando il numero di cicli (periodi) che si ripetono in un intervallo di tempo campione
Per ottenere ciò occorre disporre di vari dispositivi in grado di:
individuare gli istanti che identificano il periodo del segnaleconteggiare degli eventigenerare intervalli di tempo campione
10
Misura di frequenza per conteggio
Misura diretta della frequenzaSi vuole misurare fx=1/tx
Condizionamento del segnale
e comparatore di soglia
fx
t
Circuito contatore
Generatore di intervalli di
tempo campione
Tc
Sistema di Presentazionedel conteggio
Abilitazionedel
conteggio
tx
xc ntT ≅cx
x Tn
tf ≅=
1
n
6
Pag. 6
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
11
Generatore di intervallo campione
Come viene generato Tc?
Si parte da un oscillatore a quarzoFrequenza fc accurata e stabile che è divisa per k
Generatore di intervalli di tempo campione
Tc
Oscillatorea quarzo
cc tkT =
Generatoredi porta
Divisore difrequenza
:k
tc=1/ fccc tkT =
12
Frequenzimetri numerici
7
Pag. 7
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
13
Misura diretta di frequenza
La relazione di proporzionalità tra fx e n è approssimata infatti:
n è intero (numero di impulsi contati)
Tc non è “multiplo esatto” di tx
se Tc=1s, n esprime numericamente la frequenza in hertz
tx
Tc
t
t
1 2 … … … … n
segnale diingresso a fx
impulsiconteggiatiall’ internodella porta
cxx T
nt
f ≅=1
14
Misura di frequenza media
NOTA:
la misurazione ha una durata pari a Tc
in realtà si misura un valore di frequenza fx
mediato nel tempo Tc
eventuali fluttuazioni di frequenza che avvengono
all’interno di Tc non vengono rilevate
8
Pag. 8
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
15
Esempio 1/2
Supponiamo di misurare fx=1kHz (cioè tx=1ms)
Si imposta Tc=1s
Si contano n=1000 impulsiil sistema di presentazione numerico indicherà1000 Hz oppure 1.000 kHz(con risoluzione 1 Hz)
16
Esempio 2/2
Se si imposta Tc=10s si contano n1=10000 impulsi
Il sistema di presentazione numerico indicherà1000.0 Hz oppure 1.0000 kHz(con risoluzione 0.1 Hz)
9
Pag. 9
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
17
Risoluzione di lettura
La risoluzione di lettura è la minima variazione apprezzabile sull’indicatore di uscitaNel caso di indicatore numerico la minima variazione apprezzabile della lettura è di una unità di nEssendo
La risoluzione assoluta di frequenza è:
La risoluzione relativa è
f nTx
c=
∆fTx
c= 1
nff
x
x 1=
∆
18
Aumentare la risoluzione
Per aumentare la risoluzione occorre aumentare n
E quindi aumentare Tc (durata della misurazione)
Un aumento di Tc ha due conseguenze:aumento della durata della misura (questione di praticità)
mascheramento delle variazioni della frequenza per tempi brevi (spesso è questo il parametro che interessa rilevare)
10
Pag. 10
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
19
Soluzione per Bassa frequenza
Misura di Frequenze Basse
se fx è bassa occorrono tempi di misurazione Tcmolto elevati per ottenere risoluzioni accettabili
esempio: con fx = 100 Hz (tx =10−2 s) occorre Tc= 100 s per avere n=104e quindi una risoluzione di 10−4
conviene cambiare la tecnica di misura
si fa una misura diretta di periodo
20
Frequenzimetri numerici
11
Pag. 11
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
21
Misura diretta di periodo 1/2
Con la fx si genera la durata del conteggio Tx
Si contano gli impulsi campione di periodo tc
xxcx tmt M=≅ TT ;
xx tM=T
cx tm
tM
≅
TxCondizionamento
del segnale, generatore di
gate Txfx
Circuito contatore
Sistema di Presentazionedel conteggioAbilitazione
del conteggio
t
tc
m
Oscillatorea quarzo
22
Misura diretta di periodo 2/2
Il numero contato m è proporzionale al periodo incognito
Il sistema di presentazione può indicare indifferentemente
il periodo misurato tx (M e tc sono costanti strumentali note al sistema)
la frequenza fx (semplice operazione di inversione numerica)
12
Pag. 12
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
23
Da fx a Tx (durata della misurazione)
Come viene generato Tx?
Il segnale di frequenza fx viene condizionato per generare impulsi di periodo txSi divide per M (regolabile da operatore)M si sceglie in base alla durata della misurazione e della risoluzione richiesta
xx tM=T
Generatoredi porta
Divisore difrequenza
tx=1/ fx
Condizion. Segnale
fxxx tM=T
:M
24
Esempio 1/2
Supponiamo di misurare fx=1kHz (cioè tx=1ms)
Si imposta Tx=1s (divisore H=1000)
Se si usa un quarzo con fc=1 MHz (tc=1µs)
Si contano n=106 impulsi
13
Pag. 13
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
25
Esempio 2/2
Il sistema di presentazione numerico indicherà1000.000 Hz oppure 1.000000 kHz(con risoluzione 1 mHz)
Se si imposta Tx=10s si contano n1=107 impulsi
Il sistema di presentazione numerico indicherà1000.0000 Hz oppure 1.0000000 kHz(con risoluzione 0.1 mHz)
26
Confronto fra i due metodi 1/2
Nella misura di fx=1kHz (cioè tx=1ms)
Impostata una durata della misurazione di 1s
Se si usa un quarzo con fc=1 MHz (tc=1µs)
Con la misura diretta di frequenza si ottienefx=1000 Hz (con risoluzione di frequenza 1 Hz)
14
Pag. 14
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
27
Confronto fra i due metodi 2/2
Con la misura diretta di periodo si ottienetx=1000.000 µs oppure fx=1.000000 kHz (la risoluzione temporale è 1 µs, periodo del campione, la risoluzione di frequenza è 1 mHz)
Il vantaggio sulla risoluzione di lettura è evidente
28
Diagramma della risoluzione
L’andamento della risoluzione relativa al variare della frequenza fx in misura, nell’ipotesi di:
fc=10 MHz (tc=0.1µs), e
durata della misurazione Tm=1s.
Risoluzione
103 104 105 106 107 108 fx (Hz)
10-6
10-4
10-5
10-7
10-8
10-9
Misura di frequenza
Misura di periodo
fc=10 MHz Tm=1 s
15
Pag. 15
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
29
Scelta per la migliore risoluzione 1/3
Esercizio
Si vuole misurare una frequenza fx=100kHz con un tempo di misura Tm≅1s, frequenza del quarzo fc=10MHz
Quale metodo conviene utilizzare per ottenere la migliore risoluzione possibile?
30
Scelta per la migliore risoluzione 2/3
Misura diretta di frequenza
il numero di impulsi contati è:
quindi, la risoluzione relativa è:
53 10101001 =⋅⋅== xc fTn
5101 −==
∆nf
f
x
x
t
Tc
tx
16
Pag. 16
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
31
Scelta per la migliore risoluzione 3/3
Misura diretta di periodo
avendo a disposizione Tm=1s per eseguire la misura, si sceglie un gate Tx=Mtx = 1s , e quindiM=1/10-5=105
il numero di impulsi contati è:
quindi, la risoluzione relativa è:
7
6
10
1010
11 =
⋅
===c
x
tT
m
7101 −==
∆nt
t
x
x
t
Tx
tc
7
6
10
1010
11 =
⋅
===c
x
tT
m
7101 −==
∆nt
t
x
x
32
Frequenzimetro contatore 1/2
Le moderne logiche veloci consentono di usare oscillatori campione interno con frequenza fc≥10MHz
I moderni frequenzimetri eseguono normalmente misure dirette di periodo
L’operatore decide la durata della misurazione Tm
17
Pag. 17
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
33
Frequenzimetro contatore 2/2
La frequenza incognita fx viene divisa per un fattore M in modo che la durata della misurazione sia
Lo strumento inserisce automaticamente vari valori di M in modo da soddisfare la condizione
xx tTm M=≅T
mxT T≅
34
Frequenzimetri numerici
18
Pag. 18
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
35
Incertezza di misura 1/2
Nel precedente paragrafo si è sempre considerata la risoluzione di misura e si è cercata la tecnica migliore per massimizzarla
Risoluzione di lettura elevata non è sinonimo di accuratezza di misura altrettanto elevata
Quest'ultima infatti dipende da varie cause che influenzano il valore numerico presentato
36
Incertezza di misura 2/2
Alcune sono comuni sia alla misurazione diretta di frequenza sia alla misurazione diretta di periodo
Altre differiscono per gli aspetti diversi legati alla particolare tecnica di misura
19
Pag. 19
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
37
Incertezza Misura di frequenza 1/2
Dalle relazioni ricavate Tc= tempo di misura campione tc= periodo dell’oscillatore campione
La variazione relativa di frequenza
Poiché k è quantità nota e priva di errore
Risulta quindi:
cxx T
nt
f ≅=1
T ktc c=
nn
TT
ff
c
c
x
x δδδ+−=
c
c
c
c
tt
TT δδ
=
nn
tt
ff
c
c
x
x δ+
δ−=
δ
38
Incertezza Misura di frequenza 2/2
La frequenza campione è
La sua variazione relativa è
Passando alle incertezze relative (modello deterministico worst case)
cc t
f1
=
c
c
c
c
tt
ff δδ
−=
nn
ff
nn
tt
ff
c
c
c
c
x
x δδδδδ+=+=
nnδ
c
c
ffδ
incertezza relativa sul valore numerico n
l'incertezza relativa della frequenza del campione interno
20
Pag. 20
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
39
Incertezza di quantizzazione 1/3
Si vuole misurare quanti intervalli di durata tx sono compresi nell'intervallo campione Tc
In realtà si misurano gli impulsi che sono inclusi nell'intervallo Tc (per esempio sui fronti di salita)
t x
Tc
1 2 3 4
40
Incertezza di quantizzazione 2/3
Una misura idealmente corretta è rappresentata nella figura dove Tc=4 txLa porta dovrebbe iniziare subito dopo (o subito
prima) il fronte di salita del primo impulso e terminare subito dopo (o subito prima) il fronte di salita dell’ultimo impulso, con ritardi (o anticipi) perfettamente uguali
t x
Tc
1 2 3 4
21
Pag. 21
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
41
Incertezza di quantizzazione 3/3
In realtà poiché:l'intervallo campione non è esattamente un multiplo intero degli intervalli incognitil'inizio e la fine del conteggio non sono sincronizzati con gli impulsi di frequenza incognita
tx
Tc
1 2 3
n=3
tx
Tc
1 2 3 4
n=5
5
n=4±1, δn= 1
nnn 1
=δ
Risulta
Incertezza relativa
42
Incertezza del campione a quarzo 1/4
L’oscillatore al quarzo garantisce valori di accuratezza che sono dell'ordine di:
Se il quarzo è termostatato diventa:
64 1010 −− ÷≈=c
c
c
c
tt
ff δδ
δ δff
tt
c
c
c
c= ≈ ÷− −10 108 9
22
Pag. 22
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
43
Incertezza del campione a quarzo 2/4
L'incertezza del quarzo è il limite di accuratezza raggiungibile con le misure di frequenza
Non serve aumentare n e quindi la durata della misurazione per ridurre l'incertezza di quantizzazione molto al di sotto dell’accuratezza del quarzo
44
Incertezza del campione a quarzo 3/4
Il numero di cifre che si hanno sul display (cioè il numero massimo che si può contare) sono indice della accuratezza del campione di frequenza contenuto nel frequenzimetro
Talvolta il display presenta un numero di cifre esuberante rispetto alla accuratezza del campione interno
23
Pag. 23
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
45
Incertezza del campione a quarzo 4/4
Possibilità di acquistare, in opzione, campioni interni di accuratezza diverse
Connettore per collegare oscillatore campione esterno, più accurato rispetto al riferimento interno
46
Incertezza Misura di periodo
Valgono le stesse considerazioni sulla incertezza di quantizzazione e sull'incertezza dovuta al campione di frequenza ma in più si aggiunge l’incertezza sulla durata del gate Tx=Mtx ricavato dal segnale di frequenza incognita fx
Il rumore sovrapposto al segnale introduce un’ulteriore incertezza sull’inizio e la fine del gate
Nella misura di frequenza, questo problema non si pone perché la porta è generata a partire dal campione di riferimento interno
24
Pag. 24
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
47
Incertezza di rumore 1/2
LIVELLO DI TRIGGER
t
te te
tx
Tx=3tx
La presenza di impulsi rumore ad occorrenza casuale può variare gli istanti iniziale e finale della porta di due quantità pari a te (nel disegnoper semplicità sono stati posti uguali)
48
Incertezza di rumore 2/2
Con un modello di rumore impulsivodi ampiezza Vn si calcola:
In termini relativi l'incertezza vale 2te/Tx
te
Vn
t
Soglia di
commutazionedtdv
t
V x
e
n=
dtdv
Vt
x
ne =
25
Pag. 25
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
49
Incertezza combinata 1/2
L’incertezza combinata nel caso peggiore vale
Tx=Mtx
,212
x
e
c
c
x
e
c
c
x
x
x
x
Tt
ntt
Tt
nn
tt
ff
tt
++=++==δδδδδ
50
Incertezza combinata 2/2
Con M=1 (gate corrispondente ad un solo periodo tx) della frequenza incognita, si ha il contributo massimo dovuto all'incertezza sulla durata della porta
Se M>>1 il contributo di incertezza si riduce all'aumentare del numero di periodi mediati
26
Pag. 26
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
51
Frequenzimetri numerici
52
Misura di intervalli di tempo
Misura del ritardo di tempo tra due eventi singoliSi usa una tecnica di conteggio analoga a quella utilizzata per la misura di periodo
Circuito dicondizionamento
Attenuazione Slope Livello ditrigger
AIngresso A(START)
+-
Circuito dicondizionamento
BIngresso B(STOP)
+
-
Generatoredi porta
CONTEGGIO EVISUALIZZAZIONE
Oscillatoreinterno
Attenuazione Slope Livello ditrigger
27
Pag. 27
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
53
Risoluzione di Misura
L'intervallo di tempo T0 incognito, se n è il risultato del conteggio vale:
La risoluzione assoluta, che corrisponde ad una unità di conteggio, è data da:
La risoluzione relativa risulta essere:
cntT =0
( )c
c ftT
10 ==∆
( )nnt
tt
T
c
c 10 ==∆
∆
54
Incertezza di Misura
L'incertezza da cui è affetta la misura di un intervallo di tempo è data dalla combinazione:
incertezza di quantizzazione di ±1/n l'imprecisione del quarzo
l'incertezza sugli istanti di Start e Stop, dovuta al rumore presente sui segnali e sulle soglie 2te/T0
combinando questi contributi, l'espressione dell'incertezza relativa diventa la seguente:
( )00
0 21
Tt
ff
nTT e
c
c ++=δδ
28
Pag. 28
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
55
Strumentazione numerica
Voltmetri numerici
Generalità sulle modalità di misura numerica di tensione (DVM)Voltmetri numerici a integrazione semplice (I.S.)Voltmetri numerici a integrazione doppia (I.D.)
Principio di misurazione
Incertezze di misura
Specifiche di un DVMMultimetro numerico (DMM)
29
Pag. 29
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
57
Voltmetri numerici
58
Generalità 1/3
Detti anche comunemente digitali (DVM DigitalVoltMeters)Presentano il risultato della misurazione su un display numerico
Sono misuratori di tensione continuaPer misurare grandezze alternate si premettono circuiti che trasformano la tensione, variabile nel tempo, in una componente continua (es. valore efficace)
30
Pag. 30
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
59
Generalità 2/3
60
Generalità 3/3
Principi operativi di alcuni voltmetri numerici, accennando anche a tecniche attualmente superate, per metterne in evidenza i limitiSi tratterà principalmente il voltmetro per D.C.
tecniche di integrazione semplice (I.S.)tecniche di integrazione doppia (I.D.)
Per l'estensione all'amperometro in continua e agli strumenti per grandezze alternate si rimanda ad argomenti simili già trattati, per la strumentazione analogica
31
Pag. 31
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
61
Convertitore A/D 1/3
Alla base del funzionamento di un DVM c’è il convertitore A/D
Il comando di start conversion inizia il processo di conversione che dura un certo tempo (tempo di conversione) alla fine del quale è disponibile in uscita il valore N
ConvertitoreA/D
ConvertitoreA/D
Tensioneanalogica
Numero cherappresenta, con opportunacodifica, il valoredi tensioneall'ingresso.
Start conversion
62
Convertitore A/D 2/3
Il convertitore A/D è tradizionale argomento dei corsi di Elettronica Applicata
In questa sede ci si occuperà invece degli aspetti di sistema, più che degli aspetti circuitali
Sarà analizzato come strumento di misura, del quale saranno evidenziate la funzionalità e le fonti di incertezza
Si discuterà inoltre come ridurre gli effetti che queste hanno sulle prestazioni complessive
32
Pag. 32
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
63
Convertitore A/D 3/3
I convertitori A/D utilizzati per l'acquisizione numerica di f.d.o. (es. oscilloscopio numerico), privilegiano la velocità di conversione
Il voltmetro numerico da laboratorio, è dedicato alla misurazione di grandezze continue o f.d.o. trasformate in grandezze continue
Le tecniche di conversione A/D privilegiano quindi l'accuratezza di misura e la reiezione dei disturbi, più che la velocità
64
Tipologie del misurando
Tensioni variabili nel tempo
Tensioni continue
33
Pag. 33
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
65
Tensioni variabili nel tempo
Il processo di conversione A/D dura un certo tempo (tempo di conversione) Durante tutto il tempo di conversione il misurando deve rimanere costante, ma ciò accade solo nel caso di D.C.Si antepone al convertitore un elemento di sample/hold (S/H)
V in
Sample/Hold
Vout
66
Sample/Hold
Impulso di Sample chiude l'interruttore per un tempo breve Nella successiva fase di Holdl'interruttore si riapre mantenendo la capacità carica
Vin(t)
tSample
Hold
Start conv.
Vout dal S/H
t
Tempo di conv.
VNOISE
V3+VN
V1 V2V3
Vin
Sample/Hold
Vout
34
Pag. 34
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
67
Tensioni continue 1/2
ll misurando (VDC) può essere osservato per un intervallo di tempo Tm
Media nella finestra temporale di osservazione
t
Tempo di osservazione=
Tempo di media
VDC
VN (50Hz)
20 ms K=4
68
Tensioni continue 2/2
I disturbi (VN), che in Tm hanno valore medio nullo, non producono errore sulla misura
Contributo nullo dei disturbi residui della tensione di rete a 50 Hz, se si sceglie Tm=Kx20 ms (K intero)
t
Tempo di osservazione=
Tempo di media
VDC
VN (50Hz)
20 ms K=4
35
Pag. 35
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
69
Voltmetri a integrazione 1/2
Il principio di funzionamento dell’integrazione si è evoluto negli anni
Significativi miglioramenti sia nell'accuratezza sia nei costi
Tecnica della integrazione semplice (I.S.)
70
Voltmetri a integrazione 2/2
Successivamente si è adottata la integrazione doppia (I.D.)
E quindi, nell'ottica di aumentare la risoluzione e ridurre i tempi di misurazione, si è arrivati ai voltmetri a integrazioni multiple (non trattati)
36
Pag. 36
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
71
Voltmetri numerici
72
Principio della Integrazione Semplice
Sostanzialmente è un convertitoreTensione/Frequenza (V/F converter) F=K×VDC
Fattore di proporzionalità K dipende dalle caratteristiche dello strumento. La frequenza generata da questa conversione viene misurata direttamente con tecniche di conteggio numerico per risalire indirettamente al valore della tensione
VDC FV/F converter FREQUENZIMETRO
NUMERICO
37
Pag. 37
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
73
Schema funzionale della I.S.
Schema a blocchi
1Vx
t
Vsoglia
∫∫+Vx
Generatore diimpulsi calibratiGeneratore di
impulsi calibrati
Start impulso
1
4
23
Vsoglia
E0
T0
4
3
2t
t
T
∫ (Vx -E0)dt ∫ Vxdt
E0
74
Bilanciamento della carica I.S.
Nel ciclo di durata T si ha bilanciamento di carica nel condensatore CLa carica fornita da Vxper tutto il periodo T viene sottratta dall’impulso di ampiezza E0 nel tempo T 0Si può pertanto scrivere
Essendo Vx e E0 costanti, si ottiene
E0
1 2
4
C
−
+
VxR1
R2
dtEdt ∫∫ =
0T0
2Tx
1 CR1V
CR1
02
0
1
x TRE
TRV
=
38
Pag. 38
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
75
Misura indiretta della tensione
In conclusione
Dove f=1/T è la frequenza degli impulsi E0
La misura diretta della frequenza f è eseguita con tecnica di conteggio Si esegue indirettamente la misura di Vxattraverso il fattore
2
100 R
RTEK=
fRR
TERRT
EV2
100
2
100x ==
T
76
Misura diretta di frequenza nel I.S.
In conclusione:
fc
Convertitoretensione-frequenza
Convertitoretensione-frequenza
f
GATE Contatore
:HTc
Vx
ffRR
TEV2
100x K==
f
39
Pag. 39
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
77
Sorgenti di incertezze in I.S. 1/2
Dalla relazione Vx=g(f) si ricava
ff
RR
RR
TT
EE
VV
2
1
2
1
0
0
0
0
x
x δδ
δδδ+
++=
78
Sorgenti di incertezze in I.S. 2/2
Contribuiscono all’incertezza:l’incertezza sull’ampiezza E0 e quella sulla durata T0 dell’impulso calibrato
l’incertezza sul rapporto delle resistenze che determinano le costanti di tempo di carica e scarica
l’incertezza sulla misura della frequenza f
40
Pag. 40
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
79
Stima delle incertezze in I.S.
L’incertezza sull’ampiezza
e quella sulla durata dell’impulso calibratosono valutabili da un’analisi circuitale
L’incertezza sul rapporto delle resistenze è nota in base alle scelte dei componenti (resistori matched)L’incertezza sulla misura della frequenza f è valutabile, secondo
in base all’accuratezza del campione e del numero di conteggi
0
0
TTδ
0
0
EEδ
nc
c 1ff
ff
+=δδ
80
Altre possibili fonti d’incertezza nel I.S. 1/2
Se si analizza il circuito si possono individuano altre possibili fonti di incertezza quali:
la tensione di offset dell’integratore
gli offset dei comparatori di soglia
la tensione Vsoglia
41
Pag. 41
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
81
Altre possibili fonti d’incertezza nel I.S. 2/2
Tensione di offset dell’integratore
si pone in serie alla tensione Vx e quindi si misura Vx+Voff; l’incertezza assoluta vale (δVx)off= Voff.
C
+
VxR1
Voff
82
Sorgenti a contributo nullo
Offset dei comparatori e la Vsoglia hanno lo stesso effetto sulla tensione di uscita dell’integratoreQuesti fattori d’influenza non cambiano però la frequenza degli impulsiContributo di errore nullo
δVsogliae/oVoff
T
Misura di Vx
T
42
Pag. 42
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
83
Reiezione del rumore
Un rumore, sovrapposto al segnale, dà un contributo pari al suo valore medio nel tempo di misura Tm (tempo di conteggio)
Se è di tipo impulsivo di area A, l’errore vale A/Tm
A
Tempo di misurazioneTm
δVx=A/TmVx
t
84
Disturbi sinusoidali
Nel caso di rumori determinati di tipo sinusoidale di periodo Td il contributo si annulla se Tm=kTd(k=1,2,....)Il caso peggiore Asc/Tm per Tm=(2k+1)Td/2
Tempo di misurazioneTm
Vd
Aree checontribuiscon
o all’errore
Asc
43
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Misure Elettroniche - Lezione n. 1
85
Reiezione di disturbi sinusoidali
Indicando con V0 la tensione in misura, Vd il valor massimo della sinusoide di frequenza fd=1/Td:
si può definire reiezione al rumore la quantità
fd (Hz)50 100 150
Tm=20ms
RN
Tm=40ms
1
dN dtt)fsin(2R1
−
= ∫ π
mTm
d0 VT
V
Tm=kTd, RN→∞
86
Riepilogo delle caratteristiche 1/2
Riassumendo Buona insensibilità al rumore
Tempo di misura (tempo di conversione A/D) piuttosto elevato di alcune decine di millisecondi
Oscillatore interno di buona accuratezza per accurata misura di frequenza
44
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Misure Elettroniche - Lezione n. 1
87
Riepilogo delle caratteristiche 2/2
Componenti analogici di elevata precisione (resistori, tensione e durata di impulso, oscillatore interno ecc.)
Richiede frequenti tarature (derive componenti)
Sviluppo tecniche per strumenti di migliore qualità a costi inferiori
88
Voltmetri numerici
45
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Misure Elettroniche - Lezione n. 1
89
Voltmetro a integrazione doppia I.D.
Convertitore A/D realizza la conversione tra tensione e un intervallo di tempo
Tempo misurato con tecnica di conteggio degli impulsi di un oscillatore a quarzo
90
Principio di funzionamento I.D.
La tensione Vx incognita carica un condensatore C, con costante di tempo RC, per una durata fissa Tc
La quantità di carica Qxsarà quindi proporzionale alla Vx
Trascorso Tc si scarica il condensatore, mediante una tensione nota Vrif e costante di tempo RC. La durata della scarica, Tx, sarà proporzionale alla carica Qx accumulata e quindi alla tensione Vx.
Stop conversion
tTc Tx
Start conversion
Vc(t)
dt∫ xVRC
1
dt∫ rifVRC
1
46
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Misure Elettroniche - Lezione n. 1
91
Bilanciamento di carica nel I.D.
Al termine dell’intervallo campione Tc, la tensione raggiunta vale
Nella fase di scarica la tensione vale
Per il bilancio delle cariche si ha
Da cui
cx
Tx T
RC
VV
RC
1
c
=∫ dt
dt∫ rifVRC
1
xrif T
RCV
rifVRC
1c
TRC
xV
=∫= dtxT
cTT
VV xx rif=
92
Schema a blocchi I.D.
SWITCHDIGITALCONTR.
C
+
VxR
Vrif Logica di controllo
Circuito dicommutazione
Contatore di impulsi
∫
Memoriae
presentazione
COMP.SOGLIA
INTEGRATORE
OSCILLAT.QUARZO
Voltmetro a doppia integrazione
47
Pag. 47
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
93cNN
VV xx rif≅
cTTVV x
x rif=
Conteggio impulsi I.D.
La misura di entrambi gli intervalli Tc e Tx è ottenuta con la tecnica del conteggio degli impulsi dell’oscillatore a quarzo di frequenza campione fc=1/tcTc ≅Nc tc Tx ≅Nx tc
Tc Tx
tc
94
Osservazioni I.D. 1/2
cNN
VV xx rif≅
La costante di tempo RC è la stessa per la carica e la scarica: non interviene nella misurazione
Si richiede la misura del rapporto di intervalli di tempo e non del singolo intervallo
48
Pag. 48
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
95
Osservazioni I.D. 2/2
cNN
VV xx rif≅
Tc e Tx si misurano contando gli impulsi dello stesso oscillatore
Nel rapporto Tx/ Tc scompare il periodo tc
Non occorre conoscere con esattezza la frequenza fc dell’oscillatore
96
Confronto tra le tecniche I.S. e I.D. 1/2
È più semplice realizzare una tensione accurata Vrif (caso I.D.) che un impulso di area accurata E0T0 (caso I.S.)
L’incertezza dell’oscillatore di riferimento non contribuisce se si misura un rapporto di intervalli (I.D.), mentre interviene direttamente se si misura una frequenza o un periodo (I.S.)
49
Pag. 49
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
97
Confronto tra le tecniche I.S. e I.D. 2/2
Nel voltmetro I.D. non intervengono le incertezze sulla costante di tempo dell’integratore che invece intervengono nel voltmetro S.I.
98
La minima variazione apprezzabile, corrisponde all’incremento di una unità di conteggio di Nx
Fissato il numero (Nx)max che il contatore può contare e il valore di fondo scala, la risoluzione risulta
Risoluzione di misura nel I.D. 1/2
FSxV
cNNV x
x rif≅V ( )x
r NcNVrif x
x
VV ≅≅∆ Vrif e Nc costanti
( )max
xx
VV
)(NcNV
x
rifr
FS≅≅∆
50
Pag. 50
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
99
Risoluzione di misura nel I.D. 2/2
Dalla relazione
Si ricava
Per contare Tc si possono sincronizzare gli impulsi dell’oscillatore, con lo start del contatore in modo che valga esattamente Tc=Nctc
Quindi
CN1
N1
VV
VV
xrif
rif
x
x ++=δδ
cNNVV x
x rif≅
xrif
rif
x
x
N1
V
V
VV
+=δδ
100
Altre possibili fonti di incertezza nel I.D.
Analisi di possibili contributi all’incertezzatensione di offset dell’integratoretensione di offset del comparatore di sogliaeventuali ritardi tra le varie operazioni che devono essere sincronizzatenon linearità della rampa di integrazionecariche residue del condensatore
Si ricavano tutte dall’analisi circuitale del sistema non idealità dei componenti elettronici
51
Pag. 51
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
101
Reiezione del rumore nel I.D. 1/2
Ha un comportamento simile al voltmetro a I.S.
L’integrazione di Vx avviene nell’intervallo Tc
102
Reiezione del rumore nel I.D. 2/2
Per avere una reiezione infinita occorre che Tc=kTd multiplo del periodo del segnale disturbante
Si applicano pertanto tutti calcoli fatti nel caso di I.S. e vale il grafico di reiezione (sostituendo Tm=Tc)
fd (Hz)50 100 150
Tc=20ms
RN
Tc=40ms
52
Pag. 52
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
103
Voltmetri numerici
104
Specifiche dichiarate per un DVM 1/2
Numero di cifre:
si indica 3½ cifre, 4½ cifre ....., intendendo che 3 o 4sono le cifre a variazione piena (cioè 0÷9)
½ indica che la cifra di peso più elevato può assumere soltanto alcuni valori (0÷1 oppure 0÷3)
53
Pag. 53
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
105
Specifiche dichiarate per un DVM 2/2
overrange: lettura massima consentita in % rispetto al fondo scala:
overrange 100% (es. 3½ cifre, VFS=1 V , consente una lettura massima di 1.999 V )
overrange 50% (es. 3 ½ cifre, V FS=1 V, consente unalettura massima di 1.500 V )
tensione di fondo scala VFS è il valore a cui si fa riferimento per le valutazioni dell’incertezza di misura
106
Accuratezza di un DVM 1/3
L’incertezza complessiva è costituita da due contributi
a valore assoluto costante per qualunque punto del campo di misura:
errori di offset e non linearità
a valore relativo costante per qualunque punto del campo di misura
errori di guadagno (fattori moltiplicativi sulla funzione di trasferimento)
è dichiarata l’incertezza in valore assoluto
54
Pag. 54
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
107
Accuratezza di un DVM 2/3
L’incertezza complessiva è dichiarata con la relazione
dove Vx è il valore lettoVFS è il valore di fondo scala
Il termine dà il contributo assoluto costante
Il termine dà il contributo assoluto proporzionale a Vx (valore relativo costante)
xVxdV V%%21
εε +⋅= FS
FSV⋅%1ε
xV%2ε
108
Accuratezza di un DVM 3/3
L’incertezza complessiva dichiarata corrisponde al modello
Caratteristicaideale
Vx0
Vu
Vx
Vu0
+∆Vx−∆Vx
55
Pag. 55
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
109
Esempio di specifiche di DVM
Accuratezza (entro 1 anno da taratura)
da 18°C a 28°C
Coefficiente di temperatura:
Portata 200 mV, 2 V, 20 V, 200 VRisoluzione 0.1 mV, 1 mV, 10 mV, 100 mV
xVVxdV %1.0%1.0 +⋅= FS
C/%01.0%01.0C/ °+⋅=° xx VVdV FS
110
Voltmetri numerici
56
Pag. 56
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
111
Multimetro numerico DMM
Estende le funzioni del DVM a misure di correnti DC e AC e a misura di resistenze
SW2
ElaborazioneDati e
PresentazioneSW1
ConvertitoreAnalogico
-Digitale
Itar
HI
LO
AC/DCrmsFront end
DCV e DCAFront end
ResistenzeFront end
112
Misura di piccole resistenze
Tecnica volt-amperometrica
Se Rx piccole, problema delle resistenze di collegamento
Si misura Rx+2Rp
HI
LOItar
Rx
Rp
Rp
Itar V
DMM
57
Pag. 57
Misure Elettroniche - Lezione n. 1
113
Misura a 4 fili (4-wire)
Si utilizzano 4 morsetti
− SENSE −
HI
LOItarRx
Rp
Rp
Itar V
DMM
Rs
Rs
+ SENSE⊕Iv≅0