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Modena IV Circoscrizione FILOSOFIA IN QUARTIERE Terzo incontro 28 febbraio 2012 QUESTO È IL MIO CORPO Jacques Derrida, Le toucher, Jean-Luc Nancy Jean-Luc Nancy, Corpus. HOC EST ENIM CORPUS MEUM. Cosa si tocca toccando un bimbo? Il toccare che tocca se stesso nell’enigma dell’altro. - PowerPoint PPT Presentation
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Modena IV Circoscrizione
FILOSOFIA IN QUARTIERE Terzo incontro
28 febbraio 2012
QUESTO È IL MIO CORPO
Jacques Derrida, Le toucher, Jean-Luc Nancy
Jean-Luc Nancy, Corpus1
HOC EST ENIM CORPUS MEUM
2
Cosa si tocca toccando un bimbo?Il toccare che tocca se stesso nell’enigma dell’altro
4
Che cosa è un contatto?
Il venire toccati e la precedenza del tatto
La questione del tatto:«Innanzitutto essa
riguarda l’altro»
La precedenza del tatto sul volto
Il nome della madre non compare, «malgrado il riferimento evidente ed esplicito alla madre (nel momento della nascita e dell’allattamento), malgrado il riferimento ai bordi dell’orifizio, alle labbra che aprono il passaggio al nuovo nato – le labbra tra le gambe della madre come le labbra del bambino che manda il suo primo grido – malgrado il riferimento ai seni che aprono la bocca del lattante».
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«Che cosa è un contatto se interviene sempre fra due x?»
Il tatto e l’immediatez
za della conoscenza
empirica
L’unione inconclusiva e intotalizzabile di psiche-corpo
Il tatto della mano e l’immediatezza della conoscenza empirica
7
La mano e il massimo di potenzaconoscitiva empirica
8
«Per Nancy si tratta sempre di toccare ciò che, al limite, non si può toccare, cioè il limite stesso,
e la punta estrema della punta.»
9
Con-tengonopsiche, le mani
10
La morte della Vergine
Caravaggio 11
Il lutto di psiche
Il lutto assoluto
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13
CorpusLa logica dell’eco-
tecnia
Il proliferare senza limiti e senza una totalità di senso dell’estensione di partes extra partes
Il mondo come escrezione del senso e rifiuto14
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Progresso (1965)(Günter Anders, Lo sguardo della torre)
• «Nei negozi di giocattoli di Molussia c’erano dei pupazzi bianchi che, quando venivano accostati a dei pupazzi neri, iniziavano automaticamente a schernirli. Beninteso, i neri venivano forniti gratuitamente assieme agli altri. «Hai avuto anche tu un gioco simile?» chiese il bambino negro dopo aver ricevuto il gioco in regalo dalla mamma per il compleanno. -«Cosa ti viene in mente!», rispose la madre. «Non penserai mica che tua nonna potesse farmi un qualche regalo? E addirittura qualcosa di simile? E che la tecnica all’epoca fosse così tanto avanzata?» Entrambi sentirono l’orgoglio crescere dentro di sé e cominciarono, rotolandosi per terra, a giocare e a ridere. Ma nel sottosuolo la Molussia rise.»
16
CorpusL’impossibile decostruzione del
cristianesimo
Inclusione e rigetto del cuore del mondo e del proprio cuore
La logica extrusiva
La convulsione del riso tra martirio o tecnica17
18
HOC EST ENIM CORPUS MEUM
18
1919
Il riso: la firma senza senso
20Eduard von Grützner, Falstaff
La canzone dei follipoesie di Charles Bukowski
Il ballo degli scheletri
tante interpretazioni dellaMessa in do di Mozartquante pulci sul mio gatto preferito,[…]
21
Il ballo degli scheletri
questa vita stancaquesto sogno in polvere,queste notti d'aprile,questa tempesta in un bicchiere,tutte le vecchiettesole in una stanzaa fare parole incrociate,i cani crepati per l'eternitàschiacciati conla lingua penzoloni,le interiora riarse dellemontagneche muoiono dalla voglia digridare,cos'è questo estenuantenon senso?
22
Il ballo degli scheletri
23
e che dire?
questo incompleto singhiozzo di tenebra.un uccello senz'ali che attende.un mago nella luce ovattata.un ubriaco nella melma.la canzone dei follie il riso del vulcano.
Maschera ghignante, da Cartagine; VII-VI sec. a.C
La canzone dei follipoesie di Charles Bukowski
A AH!
non finirà mai, non ci sarannosoccorsi né pietà né cose vive,andrà tutto avanti, inutilmente, percorsodi menzogne e vecchie abitudini,continuerà così, vita di un corposenza testa, rifacendo sempre lo stessocammino, ripetendo gli stessi trucchi,sognando sogni già sognati,come in una montagna deserta,e nonostante miliardi di esserinon ci sarà un solo vero uomo,soltanto eterni rifiuti,
24
La canzone dei folli poesie di Charles Bukowski
, e saranno veri
soltanto gli animali, soli depositaridi grazie e puro spirito,saranno loro gli ultimi, gli autentici,gli onesti, brace e significatoprofondo, il lupo avrà cuoree la pantera polmonie l'aquila occhi, e l'ultimaguerra sarà un uomo seduto su unasedia, che se la ride ditutto quanto.
25
26
Maschera grottesca da Kourion (Cipro); VI sec. a.C.
Si foret in terris, ridēret Democritus (Orazio, Epistole, II, 194)
La vera grandezza del nostropianeta per chi lo contempla allaluce di una ragione disincantata
Rubens, Il riso di Democrito27
"Chi fosse in grado di fissare tale riflessione diverrebbe, da uomo ridicolo, uno che ride, un Democrito ridente"
(Arthur Schopenhauer)
Velàzquez, Democrito che ride28
CorpusL’impossibile decostruzione del
cristianesimo
La convulsione del riso tra martirio o tecnica
Il paradosso del cristianesimo tra decostruzionedi ogni firma possibile del mondo e firma dellasperanza eterna.
29
30
Crocefisso ligneo di Padre Umile di Petralia Sovrana
31
Il Crocifisso di Donatello (1406-1408 circa), Santa Croce (Firenze)
Cimabue, Crocifisso, Museo di Santa Croce, Firenze, 390x433 cm.
32
ECCE HOMOicona
ritrattorappresentazione
autoritrattoautobiografia
firma
ECCE HOMO 2010, di Valery Koroshilov
Olio su tela, 100 x 100 cm
33
ECCE HOMOIcona come icona
34
Ecce Homo•Data160Caravaggio, EcceCaravaggioUBICAZIONE:
ECCE HOMODall’icona al ritratto
come icona
35
Guido Reni, Ecce Homo
ECCE HOMOIcona come rappresentazione e racconto
Cristo deriso, Hieronymus Bosch; c. 1490-1500, Caravaggio, Ecce Homoolio su tavola, National Gallery, Londra 36
ECCE HOMODal ritratto all’autoritratto
Juan de Valdés Leal - Ecce Homo Antonello da Messina, Ecce Homo (Piacenza)37
ECCE HOMOL’autoritratto
come icona
38Albrecht Dürer, Autoritratto (1500 circa) Il Sodoma, Ecce Homo
ECCE HOMO
L’autoritratto come
autoritratto
Autobiografia della firma
olio su tela, 52,7, 42,7 cm., Edimburgo, National Gallery of Scotland
39
ECCE HOMO
L’autoritratto come firmadella follia del tempo
Vincent van Gogh: Autoritratto con orecchio bendato, 1889
40
ECCE HOMO
L’autoritratto come icona
della malinconia del vivere
Pablo Picasso: Self-portrait, 1901 41
ECCE HOMO
L’autoritratto come corpo
mutilatodal male di vivere
Egon Schiele: Autoritratto, 1911 acquerello, New York, Metropolitan Museum of Art 42
ECCE HOMO
L’autoritratto come identità
decostruita
La firmainfirmabile
Francis Bacon:, Self-portrait, 1971 olio su tela, Parigi, Centre Georges Pompidou
43
CorpusIl destino di ostia del corpo
cristiano
Religione o tecnologia
Dire “questo” del corpo presente: le ferite della “certezza sensibile”
Il tatto come presa spossessata e spossessante 44
CorpusPsiche, tangibile, ma
intoccabile
Il “questo” di ogni corpo sempre troppo o non abbastanza per essere “questo”
«Scriver: toccare l’estremità»
Avere tatto è sapere non usarlo45
CorpusLa creazione senza Creatore
e le aperture del sangue e del senso
La co-originaria produzione di senso e di deiezione
La eco-tecnia
46
L’alogia del corpus
Una filosofia, al contempo, di tesi catastrofiche e di pensieri della nascita
Il corpus nell’ordine del disordine immunitario
L’a-logica di Los Angeles: proliferazione senza totalizzazione 47
48 Il medico dei pazzi 1954 (di Mario Mattioli)