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NEWS FLASH TRASPORTINEWS FLASH TRASPORTI Flash N° 7 e 8... · 2013. 7. 31. · Diversa la situazione per quanto riguarda le due ruote. I motocicli più inquinanti rappre-sentano

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NEWS FLASH TRASPORTI

A cura del Servizio Politiche di Programmazione Economiche e Finanziarie

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Trasporto pubblico: cala la fiducia degli italiani secondo l’ISTAT (greenstyle.it 23 Luglio2013) Diffusi i dati ISTAT sulla mobilità in Italia nel 2012. Alcuni cambiamenti nelle abitudini de-gli italiani secondo il rapporto “Dati ambientali nelle città”, con le vetture più inquinanti che sono per la prima volta in minoranza rispetto a quelle più attente all’ambiente. Torna a scendere nel complesso il numero di autovetture ogni mille abitanti invertendo la tenden-za del 2011 mentre diminuisce la fiducia nel servizio pubblico di trasporto.

Vediamo più nel dettaglio come è cambiata la mobilità in Italia nel 2012. Le autovetture ogni mille abitanti sono risultate 609, con una flessione dello 0,7% rispetto al 2011. Le città in cui si viaggia di più in macchina sono Aosta (2.245,2 veicoli/mille abitanti), Trento (1.149,5), Bolzano (966,7) e Viterbo (744,2), mentre in generale sono 68 i Comuni italiani oltre la media nazionale. Le più virtuose si rivelano invece Venezia (411,2), Genova (430,6) e La Spezia (495,6).

In calo le auto a benzina dell’1,2% mentre crescono quelle a gasolio (+0,9%) e quel-le ibride benzina/gpl e benzina/metano (+0,3%). Cambia come detto la proporzione tra i veicoli più inquinanti e quelli in linea con le ultime norme antismog: 303,9 vetture su 1000 appartengono a una classe fino a Euro 3 mentre quelle dalla Euro 4 in poi equivalgono a 305,3 su 1000.

Diversa la situazione per quanto riguarda le due ruote. I motocicli più inquinanti rappre-sentano ancora circa i due terzi del totale in circolazione: 85,9 veicoli fino a Euro 2 per mille abitanti contro gli appena 45,5 che seguono lo standard Euro 3. Quasi arrestata la crescita nel numero di mezzi circolanti, 131,6/1000 abitanti, con appena lo 0,1% in più rispetto al 2011. Tra le città che più vi ricorrono Imperia (257,4/1000 abitanti), Livorno (254,5) e Savona (239,8).

Negativo è infine il bilancio per quanto riguarda il trasporto pubblico urbano, la cui do-manda è in calo dello 0,7%. Nel complesso il risultato medio è stato pari a 208,9 passeg-geri per abitante, mentre spiccano le richieste ben oltre la media di Milano (689,2), Vene-zia (655,7) e Roma (438,2). Buoni risultati anche per Trieste (332,7), Bologna (246,4) e Firenze (245).

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A cura del Servizio Politiche di Programmazione Economiche e Finanziarie

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Debiti per 744 milioni Il colosso dei

trasporti è arrivato al capolinea (Roma- 24 Luglio 2013 Il Tempo)

Ben 30 milioni di costi in più nel 2012 (115 milioni) rispetto al 2011 (86 milioni) per il personale amministrativo; 60 milioni di euro l’anno spesi solo per le consulenze, le locazioni e la vigilanza; manutenzioni che costano quasi il doppio rispetto alla media nazionale (un euro al km contro 0,56) e appena 70 controllori che viaggiano sulle oltre 1.400 vetture al giorno in servizio, determinando un’inevitabile crescita dell’evasione tariffaria. Sono soltanto alcuni dei fattori che hanno provocato la profonda crisi in cui è sprofondata Atac. L’azienda comunale dei trasporti oggi viaggia con ben 744 milioni di euro di debito, di cui 417 verso fornitori (50 milioni solo verso Trenitalia) e 326 verso il sistema bancario: basti pensare che solo per il 2013 il disavanzo previsto è di circa 200 milioni.

Il quadro rappresentato ieri dall’assessore comunale ai Trasporti, Guido Improta, in commissione congiunta Trasporti e Bilancio è a dir poco drammatico. La relazione, infatti, mette in luce un situazione negativa ormai strutturata. Addirittura, Atac non riesce a fornire i chilometri/vettura richiesti e introita meno dei fondi stanziati dal Comune per il contratto di servizio: 104mila contro 120mila. Questo anche a causa dell’età media elevatissima dei mezzi a disposizione: se per i mezzi di superficie nel 2012 la flotta superava gli 8 anni di media, per la Metro A raggiungeva i 12 anni e per la Metro B addirittura i 22 anni. Tutto ciò determina non solo un’impennata nei costi di manutenzione, ma anche il calo di mezzi impiegabili, ad oggi appena 1.400 sui 2.298 a disposizione (il 60% circa, mentre per le metropolitane, l’utilizzo scende al 53%), con tutto il carico di ritardi, guasti e soppressioni che ne deriva.

Ma come si è arrivati a questa situazione? Forte la critica di Improta ai sindacati: l’assessore ha messo in discussione gli accordi raggiunti nel settore delle metropolitane, elencando fattori come l’«assenteismo per malattie e permessi» e lasciando intendere una responsabilità di mancato controllo sugli episodi legati al caso parentopoli. Ma non solo: Improta ha rivelato che fra le cause dello scontro con l’ad dimissionario Roberto Diacetti c’era la richiesta di quest’ultimo di riservare un premio di produzione generale di 4 milioni di euro a tutti i dipendenti, di cui un milione di euro solo ai dirigenti. Bocciato inoltre l’intero piano industriale che portò negli anni passati alla fusione fra Atac, Trambus e Metro, operazione definita «inutile e infruttuosa», visti 650 milioni di euro di perdite d’esercizio fra il 2010 e il 2012. Stigmatizzato infine il «dispetto istituzionale» della Giunta Polverini, che nel suo ultimo bilancio non stanziò nemmeno un euro in favore di Atac.

L’assessore ha accennato anche ad alcune soluzioni, che spetterà al nuovo amministratore delegato Danilo Broggi e al nuovo Cda rendere operative. Su tutte, spicca la notizia anticipata ieri da Il Tempo , ovvero che Atac confluirà (per ora solo nella sua fase organizzativa) nella nuova Agenzia unica regionale di pianificazione pensata dalla giunta Zingaretti, «alla quale verranno assegnati compiti di definizione degli obblighi di servizio pubblico e di controllo sul processo di erogazione da parte delle aziende». A passaggio avvenuto, oltre alla riorganizzazione del servizio, l’effetto immediato riguarderà le tre ferrovie concesse (Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Viterbo) che, come invocato da più parti, torneranno in seno a Roma Capitale.

Tutte da giocare le partite sulla ridiscussione degli accordi sindacali (che probabilmente porteranno a un altro intenso inverno di scioperi), del dimagrimento della struttura amministrativa (si è ipotizzata la delocalizzazione verso altre partecipate e verso i Municipi) e della liberalizzazione del settore (privatizzazione parziale?), questione sulla quale il caso politico è già aperto, nonostante la necessità evidenziata dall’assessore di rientrare nei parametri europei del libero mercato entro il 2019. «Quello che dobbiamo fare subito – ha commentato Improta a margine – è assicurarci il prima possibile un aumento degli stanziamenti da parte del governo nazionale: la situazione del tpl è difficile ovunque, ma noi siamo Roma Capitale e dovremmo poter godere di un occhio di riguardo».

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A cura del Servizio Politiche di Programmazione Economiche e Finanziarie

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Al sottosegretario D'Angelis le deleghe sul trasporto pubblico locale

Numerosi compiti affidati dal Ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi:

"Settori importanti per il rilancio e modernizzazione del paese"

(gonews.it 23 Luglio 2013)

Il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha assegnato le deleghe al Sottosegretario Erasmo D'Angelis che ha le competenze del Governo in tema di trasporto pubblico locale, progetti di mobilità urbana, intermodalità e trasporto stradale e nel settore delle infrastrutture del ciclo dell’acqua, dalle dighe alla depurazione.

"Ringrazio il Ministro per la fiducia - commenta il Sottosegretario D'Angelis – sono settori attualmente in piena emergenza e straordinariamente importanti per il rilancio e la modernizzazione del nostro Paese.

Dobbiamo recuperare efficienza, rimetterci al passo con standard europei, e garantire servizi di qualità ai cittadini e alle città.

Sono già attive presso il Ministero task force con le Regioni per far ripartire subito gli investimenti e per utilizzare al meglio i fondi nazionali ed europei dando anche ossigeno all’occupazione e all’economia”.

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TRASPORTO FERROVIARIO

15 NUOVI TRENI PER IL TRASPORTO

PUBBLICO ENTRO IL 2014

Regione Lazio - 8 Luglio 2013

Nuovi treni per i pendolari. Il primo, operativo sulla linea Fl5, Roma-Ladispoli-Civitavecchia, è stato consegnato oggi.

E’ un convoglio con sei carrozze capace di trasportare circa 1.000 passeggeri, 700 seduti,i restanti in piedi interamente climatizzato. Entro la fine dell'anno sarà affiancato da altri due treni per un totale di 15 vagoni aggiuntivi. A questi si aggiungeranno entro settembre 2014 altri 12 convogli, grazie allo sblocco dei finanziamenti regionale e statali per il trasporto su ferro. "E’ una bella giornata per i pendolari del Lazio- ha detto il presidente Nicola Zingaretti - E' il primo di 15 nuovi treni che entro settembre 2014 arriveranno sulle nostre linee”. Nel Lazio si registra il più alto tasso di vetture circolanti in rapporto alla popolazione, 810 au-to ogni mille abitanti. Il contratto di servizio tra Regione e Trenitalia prevede la consegna di 75 carrozze, di cui 27 già arrivate. La Regione sta provvedendo a saldare i debiti a Trenitalia per le annualità pregresse ed ad ottobre saranno completati i pagamenti per un ammontare complessivo di circa 270 milioni di euro. Da gennaio 2014 inizieranno i pagamenti relativi al 2013.

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NEWS FLASH TRASPORTI

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Gli italiani bocciano i trasporti pubblici locali IBTimes 18.07.2013 La qualità di un Paese si misura anche attraverso il trasporto pubblico locale (TPL). Un servizio di trasporto pubblico efficiente garantisce ai propri cittadini la possibilità di raggiungere i vari punti della città senza dover necessariamente ricorrere all'automobile, un mezzo che per molti, in periodo di crisi, inizia a diventare un lusso. Il TPL concorre inoltre ad abbattere i livelli di inquinamento delle città migliorando quindi la qualità di vita delle persone residenti.

L'istituto Swg ha effettuato un sondaggio, tra il primo e il 5 Luglio, su un campione di 1400 italiani sparsi nella penisola per chiedere la loro opinione sul trasporto pubblico locale. Le domande poste da Swg sono due: che giudizio hanno in generale i rispondenti dei trasporti pubblici della città in cui risiedono; cosa pensano della qualità dei trasporti pubblici e se questa è migliorata o peggiorata nel corso degli anni. Il giudizio degli intervistati, senza troppo stupore, pende sulla scarsa qualità. Il 47% percepisce una bassa qualità del trasporto pubblico (solo il 16% ha una percezione di buona qualità), con quote che divengono particolarmente rilevanti nel sud dove il 60% dei rispondenti percepisce il servizio pubblico come inefficiente. Mediamente, solo il 10% del campione ritiene che la qualità del trasporto pubblico è migliorata negli ultimi anni.

Del resto, che l'Italia non goda di buona reputazione in termini di trasporto pubblico è un fatto abbastanza noto. Numerosi studi, sia pubblici che privati, confermano che l'Italia è in ritardo rispetto a molti paesi europei, non solo in termini di domanda e offerta, ma anche di efficienza e costi di produzione. Un recente studio della Fondazione Caracciolo analizza nei dettagli lo stato del trasporto pubblico italiano. Il confronto tra l'Italia e gli altri paesi europei è impietoso, con differenze rilevanti che si riscontrano in particolar modo sul trasporto a rotaia. A livello nazionale la dotazione di treni-km per abitante è di 5,1 contro i 26,7 della Svizzera, i 15,7 della Germania, i 15 della Svezia, i 10,2 dell'Ungheria. Peggio di noi l'Estonia, la Bulgaria, la Lituania, la Romania, la Spagna e la Turchia.

L'Italia ha una dotazione strutturale ferroviaria assolutamente insufficiente se paragonata ai maggiori paesi europei .

Le differenze si fanno ancora più marcate se si confronta la dotazione strutturale di linee metropolitane, regionali e suburbane dell'Italia con quelle dei maggiori paesi europei. L'Italia ha 161mila km di linea metropolitana contro i 606,7 della Germania, i 569 della Spagna, i 349,2 della Francia e i 503,9 dell'Inghilterra. Per quanto concerne la linea ferroviaria regionale e suburbana è la Germania con i suoi 2033,7mila km a guidare la classifica. Seguono Inghilterra (1634,4), Spagna (1392,1) e Francia (684). Ultima l'Italia con i suoi 591,7mila km.

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TRASPORTO AEREO

Trasporto aereo estivo: l’efficienza è forse figlia della crisi? 25 luglio 2013 Confconsumatori

É certamente positivo l’invito rivolto questa mattina da Enac ai vettori di avere propri rappresentanti con poteri decisionali in tutti gli scali. Si tratta di una questione non nuova e che tante volte, in passato, le associazioni dei consumatori hanno proposto ed auspicato dopo la scomparsa del capo scalo. Un rappresentante della compagnia in aeroporto è di fondamentale importanza quando insorgono disservizi ed inadempimenti ed il passeggero resta spesso, purtroppo, in balia di se stesso. Oggi l’Enac ha finalmente preso posizione esplicita e restiamo in attesa di vedere quale sarà la risposta delle compagnie, che, fino ad ora, sul punto hanno nicchiato. Sarebbe auspicabile non solo che le compagnie si adeguassero, ma indicassero in maniera chiara e trasparente i nominativi dei soggetti incaricati, non limitandosi a comunicarli all’Enac, ma inserendoli sui propri siti.

«Per quanto riguarda le capacità di tenuta del sistema nel periodo estivo – commenta l’avv. Carmelo Calì, Responsabile nazionale trasporti e turismo di Confconsumatori e rappresentate CNCU nel comitato tutela diritti dei passeggeri presso Enac – non sappiamo come interpretare le rassicurazioni delle società di gestione degli aeroporti e dei vettori secondo le quali il ridotto numero dei passeggeri causato dalla crisi eviterà tanti disservizi. Dobbiamo forse pensare che il sistema non sarebbe in grado di “reggere” ad un normale flusso di traffico? Ci auguriamo che non sia così! Ma soprattutto ci auguriamo che tale giudizio degli operatori non porti ad un abbassamento della guardia, che potrebbe creare disservizi pur in assenza dei presupposti».

Positivi infine anche altri due inviti dell’Enac. Il primo a ridurre i ritardi e le cancellazioni per “motivi operativi”, espressione dietro la quale le compagnie hanno nascosto spesso disservizi e inadempimenti. Il secondo a fornire informazioni puntuali ai passeggeri e prestare l’assistenza prevista dai regolamenti.

«Crisi o non crisi, le fregature per i passeggeri sono sempre dietro l’angolo, e nonostante le buone intenzioni proclamate. Il problema non è l’assenza di fenomeni eclatanti come quello della scorsa estate, ma di garantire nella quotidianità il rispetto dei diritti dei passeggeri. Perché spesso molti casi isolati arrecano più danni di un singolo fenomeno generalizzato» ha dichiarato l’avv. Carmelo Cali, Responsabile nazionale trasporti e turismo di Confconsumatori e rappresentate CNCU nel comitato tutela diritti dei passeggeri presso Enac.

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TRASPORTO AEREO

Crocetta vuole una compagnia aerea siciliana Il Governatore porterà in Giunta il progetto da affidare all’azienda dei trasporti regionali

Il Tempo 25 Luglio 2013

Una compagnia aerea tutta siciliana, in barba alle lobby internazionali, ma soprattutto all'«Alitalia che ha rovinato il turismo in Sicilia, con tariffe allucinanti». La sfida lanciata dal governatore, Rosario Crocetta, contro la compagnia di bandiera, non appare uno dei tanti annunci per conquistarsi la scena, ma un vero e proprio attacco per dire «basta col predominio dell'Alitalia che impone tariffe troppo alte». Il governatore, le idee sembra avercele chiare. Intende aprire all'Ast (azienda pubblica trasporti, controllata dalla Regione Siciliana) il mercato del trasporto aereo isolano. Nelle prossime riunioni di Giunta, Crocetta porterà sul tavolo una delibera che, una volta approvata, darà il via libera all'iter per la costituzione della compagnia siciliana. Ieri, intanto, le prime mosse. «Abbiamo affrontato la questione con il socio di maggioranza (Regione Siciliana, ndr) per decidere il da farsi», afferma Giovanni Amico, amministratore delegato di Ast Aeroservizi, società della stessa Azienda siciliana trasporti che già opera nel settore del trasporto e dei servizi aeroportuali presso lo scalo aereo di Lampedusa.

In prima battuta il governatore scommette tutto sul nuovo scalo di Comiso, a pochi chilometri da Ragusa. «L'obiettivo - spiega, invece, Dario Lo Bosco, presidente dell'Ast - è quello di verificare se esista la disponibilità, da parte di vettori low cost con i quali, tra l'altro, l'Ast Aeroservizi è già in rapporto, per far decollare l'aeroporto di Comiso, in sinergia con quello di Catania». Non teme nessuno, Crocetta. L'azzardo ce l'ha nel sangue. «Dal momento che l'Alitalia fa pagare 400 euro un volo da Catania a Roma - tuona il governatore - significa che i turisti in Sicilia non vengono e reggiamo solo perché arrivano gli stranieri». Il costo dei biglietti Alitalia, a dire il vero, per i siciliani è stato da sempre un pugno allo stomaco che spesso si tenta di schivare acquistando da compagnie low cost. Esempio: volare con Alitalia da Catania a Bologna e da Bologna a Roma costa la metà rispetto al tragitto diretto dalla città etnea alla Capitale. Tradotto in euro: un volo sola andata per sabato prossimo da Catania Fontanarossa a Roma Fiumicino costerebbe non meno di 236. Navigando tra i motori di ricerca on line, invece, si possono individuare voli più economici: con 146 euro, per fare un esempio, da Catania si va a Roma, facendo però prima scalo a Bologna.

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TRASPORTO AEREO

Va da sé che qualcosa non quadra. La situazione, tra l'altro, poco cambia, se parliamo di un volo che parte dall'aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. «Le cose vanno male da quando è scomparsa Wind Jet - puntualizza ancora Crocetta - con il risultato che non ci sono compagnie low cost». A questo punto scommettere tutto sull'Ast. «Azienda siciliana trasporti - spiega il governatore - ha la sede e il personale, l'unica cosa che manca sono gli aerei e gli steward». Insomma, Crocetta annuncia che «i siciliani voleranno a basso costo e l'aeroporto di Comiso non dovrà cercare partner e dipendere da lobby e multinazionali. Li avrà nella stessa Regione». Ormai, per il presidente della Regione, è un mantra: «Con l'attività dell'Azienda siciliana trasporti certe tariffe saranno soltanto un ricordo. Così faremo decollare anche lo sviluppo della Sicilia». Già il governo regionale è al lavoro. «Serve una politica di continuità territoriale per i trasporti in Sicilia - afferma l'assessore regionale ai Trasporti, Nino Bartolotta - sul modello di quello applicato in Sardegna per ridurre le tariffe, che sono oggettivamente troppo care e penalizzano i siciliani». Per il componente della Giunta Crocetta, «di certo, sia Alitalia, sia il governo nazionale non possono non tenere in considerazione le peculiarità della Sicilia che necessita dell'attuazione di una politica di continuità territoriale soprattutto in alcune tratte fondamentali». Sempre in merito agli scali siciliani, infine, si apre un altro fronte di guerra in vista dell'abolizione delle Province. In pratica, i funzionari che devono traghettare gli enti verso la riforma, opereranno in base alle disponibilità economiche sulle quali possono contare e, dunque, non possono più permettersi gestire le società partecipate. Da qui l'allarme del parlamentare regionale del Pdl, Nino D'Asero, secondo cui «gli aeroporti di Palermo, partecipato al 40% dalla Provincia, stessa cosa per lo scalo di Trapani, rischiano la paralisi soprattutto per i servizi».

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TRASPORTO AEREO

Trasporto aereo: Enac incontra operatori per partenze estive

16 Luglio 2013 - 15:47 (ASCA)

L'impegno di tutti per garantire servizi efficienti in vista delle partenze per le vacanze estive. Questo il senso dell'incontro di oggi tra l'Enac e gli operatori del trasporto aereo che si e' svolto questa mattina. In particolare, l'Enac assicurera' il presidio negli aeroporti, garantendo la presenza in servizio dei responsabili e di un adeguato numero di risorse per l'espletamento delle attivita' ispettive; garantira' le funzioni di controllo sui gestori, sugli operatori aerei, sulle imprese di assistenza a terra, sul personale, sui mezzi e sulle procedure, mediante ispezioni e con riscontri sul rispetto dei parametri dei servizi stabiliti dalle relative certificazioni; effettuera', come da programmi europei (SAFA) e nazionali (SANA) le ispezioni di rampa per la verifica dell'efficienza operativa degli aeromobili in transito sugli aeroporti nazionali; assicurera' la vigilanza sulle operazioni in sede aeroportuale e il monitoraggio sulle informazioni ai passeggeri; verifichera' la regolarita' operativa delle compagnie aeree e garantira' il coordinamento degli Enti di Stato e dei vari soggetti presenti sugli aeroporti, allo scopo di facilitare l'ordinato svolgimento delle procedure di accesso e di controllo. Dal canto loro, le compagnie aeree dovranno rispettare gli slot assegnati; ridurre i ritardi e le cancellazioni per motivi operativi; avere propri rappresentanti con poteri decisionali in tutti gli scali; fornire informazioni puntuali ai passeggeri e prestare l'assistenza prevista dai regolamenti comunitari. I gestori aeroportuali sono chiamati a rispettare gli obiettivi di qualita'; a garantire l'efficienza delle infrastrutture centralizzate; a monitorare e coordinare le societa' di assistenza a terra. Gli handler, societa' di assistenza a terra, sono chiamati a garantire un numero adeguato di mezzi e personale; a rispettare i parametri di qualita' del servizio; a gestire con efficienza e regolarita' i bagagli. Infine l'Enac, si legge in una nota, continuera' a fornire come sempre elevati standard qualitativi nell'assistenza alla navigazione aerea per garantire la massima puntualita' ai voli negli spazi aerei nazionali, sia per il traffico in sorvolo, sia per i voli internazionali e domestici.

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TRASPORTO AEREO

Trasporto aereo: direttore Enac nominato Cda della JAA-TO 22 Luglio 2013 - 13:16 (ASCA) -

Roma- Alessio Quaranta, Direttore Generale dell'Enac, e' stato nominato nel Consiglio di Amministrazione della JAA-TO, organizzazione europea che si occupa di formazione, in ambito della sicurezza aeronautica, formazione rivolta sia alle autorita' per l'aviazione civile, sia all'industria del settore. JAA-TO e' Associated body dell'Ecac (European Civil Aviation Conference) organismo paneuropeo che riunisce le autorita' per l'aviazione civile di 44 Stati membri e in cui, dal 2011, Quaranta ricopre il ruolo di Focal point per la formazione. L'inserimento nel Consiglio di Amministrazione dell'organizzazione europea costituisce un ulteriore riconoscimento internazionale del ruolo e della professionalita' dell'aviazione civile italiana e dei suoi vertici. La nomina e' avvenuta nell'ambito dell'incontro del Comitato di Coordinamento dell'Ecac svoltosi a Parigi la scorsa settimana.

Scioperi: Autorita', per trasporto aereo franchigia da 27/7 a 5/9

13:03 10 LUG 2013(AGI)

"Dal 27 luglio al 5 settembre, non si potra' scioperare nel settore dei trasporto aereo, mentre dal 27 luglio al 3 settembre nel trasporto ferroviario e marittimo". E' quanto si legge sul sito dell'Autorita' di garanzia per gli scioperi (www.cgsse.it) dove e' stato pubblicato il quadro riepilogativo delle franchigie previste in occasione della stagione estiva. Il periodo di franchigia e' quello in cui, in settori che erogano servizi pubblici essenziali, non puo' essere effettuato alcuno sciopero, come previsto dalla legge e dalle norme di settore. Nel settore dei carburanti gli scioperi sono vietati dal 28 al 31 luglio e dall'1 al 3 agosto, dal 10 al 20 agosto e dal 26 al 31 agosto. Le Farmacie non potranno rimanere chiuse per protesta dal 10 al 20 settembre.

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TRASPORTO AEREO

Trasporto aereo: Enav, risparmiati 3,3 mln euro con piano efficienza 05 Luglio 2013 - 11:12 (ASCA)

Lo scorso anno le compagnie aeree hanno risparmiato 3,3 milioni di euro di carburante grazie al piano di efficienza voli (Flight Efficiency Plan) varato dall'Enav. Lo rende noto l'ente stesso, spiegando che il piano, grazie alla riconfigurazione dello spazio aereo nazionale, ha permesso un risparmio di circa 750 mila chilometri di volato, un abbattimento stimato di 80.000 minuti nelle fasi di rullaggio, un risparmio di carburante di circa 4.200 tonnellate e una riduzione di circa 13.500 tonnellate di emissione di CO2. I risultati ottenuti da Enav con il Piano nel 2012, vanno ad aggiungersi alle performance sviluppate dal nel periodo 2008/2011, stimabile in un risparmio totale di 98 mila tonnellate di carburante per un valore di circa 60 milioni di euro.

Sfida sul filo dell’euro tra Emirates e Alitalia Da ottobre la compagnia di Dubai potrà volare fra Malpensa e New York. A meno di uno stop dei giudici.

24-07-2013 Panorama.it

Mentre infuria la battaglia legale con l’Alitalia, che è ricorsa al tar per bloccare l’operazione, la Emirates tira dritto e prepara la sua campagna italiana d’autunno, forte di tariffe convenienti e accordi con operatori low cost. Dal 1° ottobre la compagnia di Dubai volerà tutti i giorni tra l’aeroporto di Malpensa e il Jfk di New York: rotta finora servita solo dall’Alitalia e dalle americane Delta, United e American, che la Emirates effettuerà come prolungamento di uno dei suoi tre voli quotidiani tra Dubai e Milano. Il collegamento è autorizzato in via sperimentale dalle autorità italiane per 18 mesi.

È la prima volta che una compagnia straniera osa tanto in Italia. Ma su cosa farà leva per conquistare gli italiani in partenza per New York? Da una prova svolta da Panorama il 15 luglio, per un volo di andata il 9 ottobre e di ritorno il 16, le tariffe della nuova arrivata risultano allineate a quelle delle veterane. La classe economica, per esempio, costa 502,8 euro, soltanto 16 meno della tariffa Alitalia più conveniente negli stessi giorni. La Emirates, però, comprende nel prezzo due bagagli da 23 chili, l’Alitalia un’unica valigia. Non solo. La compagnia italiana non consente modifiche di orari e date del viaggio, quella araba permette di cambiare, sia pure con una penale di 100 euro. Per avere gli stessi vantaggi con l’Alitalia tocca spendere 1.201,8 euro e comprare un biglietto inpremium economy. Inoltre, per i voli in coincidenza con altre città italiane e negli Usa, la compagnia araba conta sulle low cost easyJet e JetBlue.

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TRASPORTO AEREO

Il nuovo corso Alitalia comincia dal Brasile Il Giornale.it Mer, 24/07/2013

Lo sponsor (involontario) del nuovo accordo commerciale tra l'Alitalia e la brasiliana Gol è nientemeno che il Papa: Francesco è atterrato domenica a Rio de Janeiro su un Airbus 330 Alitalia che è stato ripreso dalle televisioni di tutto il mondo, e ieri l'ad della compagnia, Gabriele Del Torchio, ha firmato a San Paolo la partnership con il suo omologo di Gol, Paulo Sergio Kakinoff.

L'accordo era stato preannunciato, a Roma, tre settimane fa nel quadro del piano industriale 2013-2016, e rappresenta il primo atto del progetto di sviluppo della rete intercontinentale da attuare, appunto, tramite il rafforzamento delle partnership commerciali. Lo sviluppo delle attività intercontinentali di Alitalia sarà sostenuto anche dall'ampliamento della flotta con l'entrata di 6 nuovi aerei di lungo raggio entro il 2016 (per un saldo di 5 velivoli in più). Il nuovo accordo non è un semplice «code sharing», ma prevede una collaborazione più stretta sia dal punto di vista operativo, sia da quello economico, ed è simile a quelli già in corso con Delta-Air France e Klm per le rotte atlantiche, e con la compagnia di Abu Dhabi, Etihad. Alitalia potrà dunque rafforzare la propria presenza in Brasile, dove opera già voli diretti da Fiumicino verso San Paolo e Rio de Janeiro. Gol - che si definisce: Linhas Aéreas Inteligentes - è il secondo vettore brasiliano, con hub a San Paolo. Ha iniziato a operare nel 2001, e nel 2007 ha rilevato la storica Varig, di cui ha mantenuto il marchio. Detiene più di un terzo della quota di mercato nazionale, contendendo la leadership a Tam. Gol, controllata da una holding di capitale brasiliano e quotata in Borsa, effettua 970 voli giornalieri su un network di 95 destinazioni in 10 Paesi, distribuiti in America Latina, Caraibi e Usa. Offerta ora a disposizione dei passeggeri Alitalia. Il Brasile è un mercato in crescita. Nel 2012 Alitalia ha trasportato oltre 357mila passeggeri, con un incremento del 78% rispetto alla nascita di Alitalia Cai (gennaio 2009).

Nell'analogo periodo ha registrato una crescita dei ricavi del 114%, passando dai 54 milioni di euro del 2009 ai 116 milioni del 2012. L'accordo prevede inoltre la possibilità di accumulare punti per il programma MilleMiglia anche sui voli operati dalla compagnia brasiliana, e di accumulare punti Smiles per i passeggeri di Gol che volano con Alitalia. Alitalia è, inoltre, l'unica compagnia aerea a offrire ai propri passeggeri, in Brasile, la possibilità di acquistare a rate, fino a 12 mesi senza alcun interesse, i biglietti per i voli dell'intero network.

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TRASPORTO AEREO

Alitalia ancora in rosso, Colaninno: «Utili a partire dal 2016»

Il presidente della compagnia aerea presenta il piano industriale

3 luglio 2013 Corriere della Sera-Economia

Ancora in rosso. Il presidente della compagnia aerea Roberto Colaninno lo dice chiaro: «Anche quest’anno ci sarà una perdita, ma con un piano industriale 2013-2016 così pragmatico e semplice come quello illustrato dall’amministratore delegato Gabriele Del Torchio, ritorneremo all’equilibrio». Il piano industriale non presuppone interventi sul capitale nè l’ingresso di nuovi azionisti.

IL PAREGGIO - Nel dettaglio, dopo il pareggio di bilancio nel 2015, Alitalia punta a raggiungere un utile di bilancio nel 2016. Così ha spiegato Colaninno, che ha poi aggiunto: «Per quanto mi riguarda, con tutte le prudenze del caso, in base a questo piano il turnaround di Alitalia credo sia, con l’anno prossimo, completato. Partecipare al progetto di risanare una compagnia aerea è stato molto difficile - ha aggiunto - risanare una compagnia che si chiama Alitalia lo è stato doppiamente, perché rappresenta una delle grandi e importanti infrastrutture di questo paese ed in questi anni abbiamo preso decisioni molto delicate».

IL PIANO - Il piano di Alitalia prevede che venga completato il prestito soci con i 55 milioni che devono ancora essere versati. Lo ha spiegato l’ad Gabriele Del Torchio, aggiungendo che sarà necessaria «una liquidità a dicembre 2013 pari a 300 milioni». «C’è necessità di incrementare le linee di credito», ha ribadito Del Torchio. Quattro le principali linee strategiche del nuovo amministratore delegato che ha l’obbiettivo di recuperare la produttività e redditività dell’azienda. Il piano prevede un incremento dei ricavi da attività all’estero, che già oggi pesano per oltre il 50% sui ricavi totali del gruppo. Parallelamente allo sviluppo di nuovi collegamenti di lungo raggio serviti direttamente, Alitalia amplierà la propria presenza su mercati mondiali ancora poco presidiati attraverso il rafforzamento delle partnership commerciali attualmente esistenti. La compagnia punta ad incrementare la propria market share all’estero e in particolare in quei paesi dove si registra una forte presenza di comunità italiane: Canada, Usa, Brasile, Argentina, Uruguay, Sud Africa e Australia.

AIRONE - Nell’offerta di breve e medio raggio verranno differenziate le attività fra Alitalia e Air One, evitando sovrapposizioni fra le due compagnie. Air One «cambierà nome, colori e livrea, che oggi assomigliano troppo a quelli di Lufthansa» ha detto Del Torchio. Sarà una compagnia web oriented, che avrà basi operative in Sicilia, Nord Est e a Pisa, mentre Alitalia rafforza le sue attività sull’hub di Fiumicino e su Linate e Malpensa. Potenziando l’offerta internazionale e intercontinentale su questi 3 scali. Per quanto riguarda l’aeroporto di Linate, salvaguardando i collegamenti verso il Sud Italia, il piano prevede che alcune coppie di slot della tratta Roma-Milano-Roma saranno sostituite con nuovi collegamenti point to point internazionali.

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PORTI

Porti: Med;cala trasporto marittimo, anche turismo

Rapporto Srm, in area 20% interscambio marittimo italiano

15 luglio 2013 (ANSA)

La crisi economica non risparmia il trasporto marittimo che nel primo trimestre del 2013 cala del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2012, e del 5,5% rispetto all'ultimo trimestre dell'anno scorso. Un calo in cui, pero', tiene il settore container, che anzi fa registrare un lieve aumento, dello 0,9% nel 2012 rispetto all'anno precedente. Questi alcuni dei dati pubblicati oggi da Assoporti e l'istituto Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno) che si concentrano in particolare su ''Porti e Mediterraneo'', rilevando come i Paesi dell'Area Med costituiscano il 20,4% dell'interscambio marittimo totale dell'Italia nel primo trimestre del 2013, arrivando a un valore di 16,5 miliardi di euro, di cui il 70% (pari a 11,6 miliardi di euro) è rappresentato dal trasporto marittimo. Nel bacino del Mediterraneo Turchia e Tunisia sono i due Paesi con cui gli scambi commerciali italiani sono stati più forti. ''Il sistema portuale - si legge nella nota allegata al rapporto - nonostante il difficile momento e la carenza di risorse finanziarie, conferma il suo ruolo di protagonista a sostegno della competitività e dell'internazionalizzazione delle imprese, nonché di grande attivatore di economia con una movimentazione di 466 milioni di tonnellate di merci e quasi 10 milioni di Teus movimentati. La crisi ha senz'altro colpito tutti i dati portuali (-3.1% il ribasso generale); nonostante tutto il calo delle merci presenta connotazioni di lieve entità con un aumento addirittura nel segmento container con un +0,9% su base annua''. L'Italia resta leader nell'Europa a 27 per merci trasportate in Short Sea Shipping nel bacino del Mediterraneo con 204,4 mln di tonnellate (37,5% del totale). I nostri porti però soffrono ancora un po' di arretratezza rispetto agli altri concorrenti del bacino: i primi porti del Mediterraneo per traffico container sono gli spagnoli Valencia e Algeciras, mentre Gioia Tauro è al quarto posto. Dai dati arriva anche la conferma del ''gigantismo'' delle nuove navi: nei primi 5 mesi del 2013, a fronte della riduzione del numero delle navi in transito (-6,9%), il canale di Suez ha infatti registrato una variazione in aumento dell'1,9% delle merci trasportate. Sul turismo, la ricerca evidenzia un forte calo: nel 2012 sono stati 41 milioni i passeggeri trasportati nei porti italiani (-11,7% sul 2011) e 10,5 milioni i crocieristi (-6,1%).

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TRASPORTO MARITTIMO

Meno burocrazia per incentivare il trasporto merci lungo le autostrade del mare (15 luglio 2013) Repubblica.it

Ridurre le formalità burocratiche semplificando le procedure doganali del trasporto merci via mare, in modo da rendere più competitivo il settore. È la proposta presentata dalla Commissione Ue, che introduce due novità sostanziali: da una parte la semplificazione delle formalità doganali per il traffico marittimo all’interno dell’Ue, e dall’altra la semplificazione delle formalità doganali per le navi che fanno scalo nei porti di paesi terzi, come per esempio Russia, Africa settentrionale e Norvegia. «Occorre sfruttare al massimo le potenzialità del trasporto marittimo a corto raggio e fornire una soluzione di trasporto rispettosa dell’ambiente e a basso costo, che possa trasportare più merci e ridurre il traffico della congestionata rete stradale europea», ha affermato il commissario Ue ai trasporti Siim Kallas.

CE: Blue belt, semplificate formalità

doganali navi. Kallas, sfruttare potenziale

trasporto marittimo

(FERPRESS) – Bruxelles, 8 LUG –

La Commissione ha presentato oggi i piani per semplificare le formalità doganali delle navi, come lo snellimento delle formalità burocratiche, la riduzione dei ritardi nei porti e una maggiore competitività del settore. Attualmente, gli spedizionieri e gli esportatori lamentano costi aggiuntivi e ritardi significativi a causa dei pesanti oneri amministrativi nei porti quando decidono di inviare merci attraverso l’Europa tramite trasporto marittimo a corto raggio: le navi infatti possono attendere ore, e talvolta giorni, nei porti per lo sdoganamento. Ciò rende il settore marittimo meno interessante rispetto ad altri modi di trasporto, in particolare al trasporto stradale, aumentando inutilmente il traffico di mezzi pesanti sulle già congestionate strade europee. Grazie alle nuove proposte odierne della Commissione, il trasporto marittimo dovrà affrontare meno ostacoli amministrativi e sarà quindi possibile sfruttarne al massimo le potenzialità nel mercato interno dell’UE e non solo.

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TRASPORTO MARITTIMO

“L’Europa deve affrontare notevoli sfide in termini di aumento del traffico e di inquinamento. Occorre sfruttare al massimo le potenzialità del trasporto marittimo a corto raggio e fornire una soluzione di trasporto rispettosa dell’ambiente e a basso costo, che possa trasportare più merci e ridurre il traffico della congestionata rete stradale europea. Proponiamo strumenti innovativi per ridurre la burocrazia e contribuire a rendere il settore navale un’alternativa più attraente per i clienti che desiderano far circolare merci all’interno dell’UE”. Così il vicepresidente Siim Kallas, responsabile dei Trasporti.

“La cintura blu estenderà il mercato unico al mare,- ha affermato Algirdas Šemeta, Commissario per la Fiscalità e l’unione doganale. “Il trasporto marittimo – ha proseguito Šemeta – trarrà notevoli vantaggi dalla misure proposte, che ridurranno i costi, semplificheranno l’amministrazione, agevoleranno gli scambi e creeranno pari condizioni di concorrenza tra tutti i modi di trasporto. Nel contempo semplificheranno il lavoro delle autorità doganali, che potranno affrontare meglio i rischi in materia di sicurezza e concentrarsi sulla protezione dei cittadini e delle imprese.”

La comunicazione odierna “La cintura blu: uno spazio unico del trasporto marittimo” definisce due proposte chiave per semplificare le formalità relative al trasporto marittimo, modificando l’attuale codice doganale in termini di semplificazione delle formalità doganali per il traffico marittimo intraunionale e di semplificazione delle formalità doganali per le navi che fanno scalo nei porti di paesi terzi

In dettaglio le compagnie di navigazione che effettuano servizi di linea nell’UE e che trasportano principalmente merci di provenienza unionale possono già beneficiare di procedure doganali semplificate (nella forma delle procedure per i servizi di linea). Le nuove proposte presentate dalla Commissione nel giugno 2013 miglioreranno i servizi di linea per rendere più rapide e più flessibili le procedure. La fase di consultazione per gli Stati membri sarà ridotta a 15 giorni, rispetto agli attuali 45, mentre le imprese potranno chiedere anticipatamente l’autorizzazione per gli Stati membri in cui potrebbero voler operare, al fine di risparmiare tempo qualora si presentassero opportunità commerciali in tal senso. Quasi il 90 per cento delle navi trasporta merci sia unionali che extraunionali e spesso fa scalo in porti dell’UE e di paesi terzi, ad esempio Norvegia, paesi dell’Africa settentrionale e Russia. Per queste navi la Commissione propone di migliorare in modo significativo le procedure doganali, istituendo un sistema che consenta di distinguere tra le merci unionali a bordo (che devono essere scaricate rapidamente) e le merci extraunionali, che devono essere sottoposte alle opportune procedure doganali.

A tal fine, la Commissione presenterà entro la fine dell’anno una proposta per la definizione di una dichiarazione di carico elettronica armonizzata. Questo nuovo manifesto elettronico consente alle compagnie di navigazione di fornire alle autorità doganali, in tutti i manifesti (intra ed extraunionali), informazioni relative allo status delle merci.

Si prevede che queste due misure concretizzeranno la cintura blu entro il 2015.

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TRASPORTO MARITTIMO

Trasporto Marittimo: nel 2012 spedizioni internazionali –20% 01 Luglio 2013 Trasporti-Italia.com

La crisi economica internazionale, esplosa nel 2008 si estende verso l’indotto di ogni settore merceologico, produttivo ed industriale. Il 2012 ha assistito ad una forte contrazione dei consumi e quindi dei relativi trasporti. In Italia il settore delle spedizioni internazionali overseas via mare nel primo trimestre del 2013 ha subìto una riduzione del 20% medio, rispetto allo stesso periodo 2012.

Nello specifico, nell’import dall’Asia, la contrazione del primo trimestre 2013 su primo trimestre 2012 si attesta al 28,80%, dovuta al calo costante della circolazione di prodotti di consumo. Nel 2010 infatti si sono importati dall’Asia 1.081.000 di TEUS, nel 2011 1.048.000, nel 2012 857.200. Se il trend dell’import dai paesi asiatici, per tutto il 2013, dovesse continuare in base a tali parametri, a fine anno il nostro Paese si troverebbe a movimentare (sempre dall’Asia) 240.000 TEUS in meno, per un totale di 620.000 TEUS. L’export in generale, nel 2012, invece ha sostanzialmente tenuto lo stesso andamento, con lieve incremento medio dell’1% di TEUS rispetto al 2011, pari 1.500.000 di TEUS spediti in tutto il mondo, escluso il continente africano.

Il mercato dei trasporti internazionali overseas via mare in Italia 2012 in import/export ha un valore pari a 2.500.000 di TEUS complessivi – escluso il continente africano, di cui l’azienda detiene una quota di mercato pari quasi al 2%, che corrisponde all’incirca a 50.000 TEUS. Nel nostro Paese sono attivi 16 porti dove le compagnie offrono servizi di trasporto container per l’importazione e l’esportazione di prodotti finiti. Una situazione di grande parcellizzazione che non giova affatto al mercato stesso il quale, sempre teso verso l’ottimizzazione di costi e tempi, trova la soluzione nei vicini porti egiziani, marocchini, spagnoli. La situazione italiana è differente da quella degli altri paesi della Comunità Europea, nei quali il sistema portuale è organizzato per hub con diffusione intermodale delle merci. Anche se i porti del nord Italia reggono meglio l’urto della crisi, il bilancio complessivo della situazione rimane negativo: i porti italiani perdono competitività soprattutto al sud in termini di transhipment, ovvero punti nei quali i container vengono sbarcati dalle navi oceaniche e caricate in navi più piccole per i porti di destinazione finale per l’Est e Ovest del Mediterraneo. La situazione dei noli non appare migliore: preoccupa infatti i player del Freight Forwarding italiano.

Geodis Wilson Italia ha completamente assorbito al proprio interno l’attuale dinamica di cambiamento strutturale, attraverso il dislocamento delle operations in altri porti. La performance aziendale segue il trend del mercato di riferimento: una contrazione dei volumi del 18-20% dell’import (moda, accessori, valigeria, giocattoli, componentistica per l’assemblaggio) e una sostanziale tenuta dell’export rispetto al 2012. Geodis Wilson Italia è riuscita a performare, nel complesso delle sue attività, meglio del mercato di riferimento nel Freight Forwarding, sia nell’export che nell’import. La divisione italiana di Geodis Wilson, ha realizzato nel 2012 un fatturato complessivo pari a 185 mln di Euro, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente.

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TRASPORTI

Logistica e autotrasporto scioperano il 5 agosto 2013

26 Luglio 2013 (Trasporto Europa)

Interrotte le trattative per il rinnovo del contratto nazione del trasporto merci sulle questioni relative all'autotrasporto. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato lo sciopero nazionale degli addetti della logistica, dell'autotrasporto e delle agenzie marittime e di spedizione per lunedì 5 agosto 2013.

Alle cinque del mattino di giovedì 15 luglio, i sindacati hanno abbandonato il Tavolo per il rinnovo del Ccnl Trasporti e Logistica e nel corso della stessa giornata hanno proclamato lo sciopero nazionale della categoria per lunedì 5 agosto 2013. La rottura è arrivata dopo due giorni di trattative, a causa delle riapertura della discussione sulla parte normativa relativa all'autotrasporto. Secondo un comunicato sindacale, "La rottura si è consumata sulla richiesta delle Segreterie Nazionali e la delegazione trattante pari a 130 euro, ripartiti parte in nuovi aumenti salariali, a valere nel triennio 2013/2015, e parte a titolo di recupero del potere di acquisto dei salari per il periodo di vigenza del Ccnl scaduto lo scorso dicembre". Inoltre, i sindacati hanno preteso il pagamento degli arretrati già maturati da gennaio a maggio 2013, pari a 110 euro, "A fronte delle pretese delle controparti di annullare gli arretrati e di offrire una cifra irrisoria per gli aumenti contrattuali pari a 90 euro, le Segreterie hanno respinto con forza tale proposta e, verificata l'impossibilità a proseguire il negoziato, hanno preso atto di una evidente rottura delle relazioni industriali e richiesto il pagamento, il prossimo mese, degli arretrati già maturati", prosegue la nota congiunta dei tre sindacati. Oltre allo sciopero del 5 agosto, le sigle sindacali hanno annunciato "altre e più incisive azioni di lotta" a settembre.

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INFRASTRUTTURE

Infrastrutture: Ecco le misure del «decreto del Fare» 24 luglio 2013 La Stampa

È un omnibus di 114 articoli, “lievitato” oltre il 30% rispetto agli 84 iniziali, con misure in vari settori, il dl Fare su cui il governo punta a rilanciare l’economia: dalle semplificazioni allo smaltimento dell’arretrato della giustizia civile, dalle infrastrutture al sostegno alle Pmi, passando per singole norme microsettoriali.

Il decreto su cui il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera sarà ora cambiato dal Senato, per cancellare l’erronea eliminazione del tetto agli stipendi dei manager.

Ecco le norme.

Edilizia: gli interventi di ristrutturazione edilizie con modifiche della sagoma non sono più soggetti a permesso di costruire: per loro basta la procedura semplificata (Scia).

Appalti: stop responsabilità solidale dell’appaltatore per i versamenti Iva del sub-appaltatore: rimane quella per i versamenti delle ritenute sui redditi dei dipendenti.

Lavoro: modifiche alle semplificazioni in questo settore, per evitare che incidano sulla sicurezza: precisate le competenze che dovrà avere l’Incaricato per la sicurezza, che sostituirà il Documento di valutazione del rischio (il Duvri); specificati gli elementi da tener conto nella valutazione del rischio.

Infrastrutture: 2 mld in 5 anni per opere immediatamente cantierabili. Finanziate tre opere in Piemonte per 170 milioni, la terza corsia della A4 in Friuli, la «telesina» e la Termoli-San Vittore in Campania, l’eliminazione dei passaggi a livello sulla linea ferroviaria adriatica. Incentivi fiscali per le opere sopra i 200 milioni euro (finora era 500)

Pmi: ampliata platea delle imprese che possono accedere al Fondo di Garanzia: anche i professionisti e le imprese sociali. Finanziamento di 2,5 mld a favore di micro, piccole e medie imprese per rinnovo macchinari (fino a 2 mln per azienda).

Appalti PA: le imprese che ottengono un appalto da una PA, sia con bando che con contratto, potranno avere un anticipo del 10% delle somme dovute.

Fondi Ue: norme per accelerare il loro utilizzo. Le risorse ancora da spendere ammontano a 30 mld. Se gli EE.LL non agiscono interviene il Governo nominando un Commissario.

Spending review: diventa permanente, con un Comitato interministeriale con un Commissario con poteri ispettivi, compreso l’invio della Gdf.

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TRASPORTI

Un progetto finanziato con 800mila euro

Traffico: l’Ue studia i trasporti europei per ridurne la pressione sull’ambiente Per ridurre il traffico e l’inquinamento e garantire sicurezza l’Europa sta studiando i fattori del successo di Italia e Francia, leader nell’innovazione di settore

(Rinnovabili.it) Bruxelles, 25 luglio 2013

La rete dei trasporti europea è costantemente sotto pressione, con il traffico destinato ad aumentare fino al raddoppio nel 2030. Gli effetti di questo fenomeno si ripercuoteranno sull’ambiente sulla salute umana e anche sulla sicurezza.

Un fondo europeo si sta interessando di trovare una soluzione che interrompa questo circolo non virtuoso, finanziando la ricerca e l’innovazione affinché si riesca a garantire all’Europa una rete di trasporti più efficiente, sicura e meno inquinante. Per queste ragioni il progetto MARKET-UP(‘Transport Research Market Uptake’) è stato incentrato sulla ricerca di come si possa riuscire ad agevolare e incoraggiare la commercializzazione di nuovi prodotti relativi a trasporto, processi, materiali e servizi per il miglioramento delle condizioni del trasporto servendosi dell’esperienza di organizzazioni del Portogallo, Belgio, Germania, Italia, Slovacchia e Ungheria.

La coordinatrice del progetto, Daniela Carvalho dell’istituto portoghese TIS – Consultores em Transportes Inovação e Sistemas, in Portogallo, ha dichiarato che dopo aver analizzato i sistemi di trasporto maggiormente utilizzati nel continente, tra cui aerei, mezzi da strada, ferrovie e trasporto su acqua è stato scoperto che Francia e Italia sono in prima linea nel campo della ricerca e dell’innovazione dei nuovi sistemi. Esaminando 7 diversi casi studio, che sono serviti a determinare quali siano i fattori di successo del settore, spicca il grande contributo degli investitori privati, che contribuiscono ai fondi per la ricerca per circa il 90% del totale italiano e francese mentre le altre compagnie europee raramente investono nell’innovazione nei trasporti.

“Abbiamo anche trovato che nella maggior parte dei paesi vi è una mancanza di informazioni strutturate su come finanziare la ricerca sui trasporti e questo sembra essere quindi un settore che necessita di miglioramenti. Tuttavia, questo progetto è consapevole dell’importanza degli strumenti di finanziamento della ricerca per incentivare la diffusione sul mercato della ricerca sui trasporti” ha specificato la Cavalho.

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TRASPORT PUBBLICO LOCALE

Debiti e disservizi: il trasporto pubblico ci lascia a piedi it.finance 29 luglio 2013

Buchi di bilancio spaventosi, un servizio il più delle volte inefficace, debiti e indagini giudiziarie. E' questa la situazione del trasporto pubblico locale in Italia, dove la maggior parte delle aziende addette sono sull'orlo del fallimento, con gli autobus fermi per mancanza di fondi per la manutenzione e il personale quasi sempre in sciopero per il mancato rinnovo del contratto o per ritardi sullo stipendio. E con i tagli previsti - già dal 2010 hanno perso mezzo miliardo all'anno di finanziamenti - la situazione n non sarà di certo migliore. Sicuramente le cose non andranno bene per molte società nel 2014: entro ottobre, infatti, le Regioni devono presentare un piano di riprogrammazione dei trasporti che servirà allo Stato per garantire alle aziende di trasporto il finanziamento previsto. Alle società che non rispettano determinati obiettivi, dal prossimo anno verrà sottratto il 10% della quota che spetta a ogni Regione nel Fondo unico trasporti. Un Fondo annuale di 4,9 miliardi di euro, insufficiente rispetto al fabbisogno di 6,4 miliardi che le 800 aziende - private e pubbliche - necessitano.

Dalla rubrica Lobby d'Italia:Lotta agli sprechi, il bluff delle Regioni. Così, a compensare lo squilibrio di quasi 1 miliardo e mezzo di euro, le Regioni adottano due strategie: una è il fondo perequativo regionale, alimentato dalle accise sulla benzina, l'altra è l'integrazione delle Regioni. Due soluzioni comunque insufficienti visto che, dati alla mano, nel 2013 molte società per non fallire si sono trovate costrette a tagliare fondi e personale, come in Campania, Liguria, Molise e in particolare nel Lazio, dove l'Atac - azienda del comune di Roma con un debito di 744 milioni di euro e indagini giudiziarie per assunzioni sospette -ha raggiunto il 30% dei tagli e lasciato in rimessa il 40% degli autobus.

Roma è solo la punta dell'iceberg, visto che il 41% delle aziende di tpl ha i conti in rosso, un trend in continuo aumento che porta inevitabilmente al taglio del personale, all'aumento del costo dei biglietti per autobus sempre più vecchi che non vengono sostituiti perchè il costo della manutenzione è troppo elevato. Non aiuta poi l'aumento dell'evasione, cioè di quelli che non pagano il biglietto - con punte a Napoli e Palermo - e il crollo degli investimenti nel settore, passato da 2,3 miliardi nel periodo 97-2001 a 110 milioni nel 2012-2015.

C'è poi un aspetto molto ambiguo nel settore, quello dei Comuni che gestiscono le aziende di tpl e contemporaneamente gestiscono i bandi di gara e assegnano le risorse, creando situazioni di evidente clientelismo che però con la nuova istituzione dell'Autorità dei trasporti dovrebbe terminare.

Nel frattempo, cresce in molti Comuni l'idea di privatizzare, come è successo a Trieste, dove Trieste trasporti ha quasi 4 milioni di utile, o Torino, che da qualche anno sta provando a vendere il 49% della GTT. Una soluzione che però non piace ai sindacati, come pure quella del taglio del personale, come è successo a Genova dove l'Amt riesce a non chiudere in rosso "grazie" alla cassa integrazione e ai contratti di solidarietà di 2300 lavoratori.

Si risparmia sulla benzina, e quindi sui mezzi, si lascia il personale a casa, mentre si chiede al passeggero di pagare di più. Nessuno però dai vertici delle società pensa di ridursi lo stipendio o di evitare quelle buoneuscite dai troppi zeri. E quando si scopre che il buco di bilancio di alcune società - come la fiorentina Ataf - è dovuto in parte anche agli stipendi milionari dati ad alcuni ex dirigenti tra il 2001 e il 2008, per un danno erariale che supera il milione di euro, è ormai troppo tardi.